Tempi per le Famiglie a Brescia: modelli a confronto
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- Niccoletta Bernasconi
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1 Tempi per le Famiglie a Brescia: modelli a confronto 6 aprile 2017 Monica Amadini Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia Dipartimento di Pedagogia
2 Tipologie di Servizi per la prima infanzia Nido d infanzia Micronidi (aziendali) Centro bambini e genitori (Tempi per famiglie) Centri per l infanzia Nido familiare, Tagesmutter Educatore domiciliare Spazio per famiglie Nido aperto
3 Lo scenario organismi internazionali (OECD, Commissione europea per l infanzia, network Eurydice, ECEC ) Starting Strong III (OECD, 2012) partenariato con il territorio e con i genitori fare posto alla comunità INNOVAZIONE DEI SERVIZI competenze degli educatori, evoluzione del pensiero educativo Integrazione con i contesti Valorizzazione delle peculiarità /singolarità. il fulcro dell innovazione è il progetto pedagogico, condizione irrinunciabile di qualità
4 Il senso del percorso Mettere in evidenza la complessità e la qualità dei contesti per l infanzia Valorizzare l intenzionalità educativa, rendere più evidenti le strategie e i metodi educativi In un ottica di local theories, provare a declinare i tratti generali in funzione delle peculiarità culturali e di contesto Sollecitare l elaborazione di un modello pedagogico
5 Quali processi mettere in atto? Circolarità tra processo bottom up e top down, per sviluppare, attraverso una prospettiva trasformativo-partecipativa, conoscenza. Confronto tra il mondo della ricerca e le rappresentazioni, i convincimenti, gli sfondi di riferimento, le pratiche delle realtà educative dei Tempi per le famiglie
6 Itinerario Modello pedagogico storia teorie pratiche valutazione radici identità specificità contesti
7 I servizi "San Polino" in zona Sanpolino comunali "La formica" in zona Villaggio Sereno "Coccinella" in zona Ponte Crotte gestiti da privati attivi nell'ambito sociale "Piccoli Passi" e "La casa sull albero" in zona centro storico "Bimbo chiama Bimbo" in zona Mompiano Giramondo in zona S.Polo "Il Ponte Arcobaleno" in zona Chiesanuova
8 RAPPRESENTAZIONI famiglia infanzia territorio Cultura educativa generatività
9 Rispondere ai bisogni (aperture serali per scambi di esperienze/chiacchiere tra i genitori?) Legami con il territorio PROSPETTIVE Sinergia tra i diversi TxF (feste comuni sul territorio, creare gruppi aperti di progettazione tra educatrici/coordinatrici dei diversi TxF) dare continuità alla formazione
10 La specificità dei TxF Sono generativi su tre piani: - rispetto al territorio: colgono bisogni, senza sovrapporsi, valorizzano peculiarità e risorse nuove/nascoste - rispetto alle famiglie: innescano prossimità, favoriscono il protagonismo familiare, rappresentano un occasione di formazione e di partecipazione, un laboratorio di cittadinanza - rispetto al sociale: registrano i mutamenti in atto, costituiscono nuove forme di accompagnamento (per superare povertà economiche e relazionali). Sono anche una risposta anche a quella voglia di comunità che spesso non viene esplicitata, a volte nemmeno chiaramente riconosciuta.
11 Cosa ci guadagnano i bambini? - senso di appartenenza ad una comunità, ad un territorio - fiducia generalizzata - senso di sicurezza - interiorizzazione di forme relazionali efficaci
12 Il valore dei TxF luoghi strategici per la conoscenza del contesto osservatorio speciale per capire come stanno mutando i bisogni di bambini e adulti, ma anche le loro competenze (non solo le fragilità) Dispositivi di ascolto e utilizzo di strumenti appropriati di analisi quali/quantitative.
13 Alcune questioni strategiche aperte - 1- L eterogeneità delle tipologie come punto di forza ma come gestire e ricondurre ad una sinergia questa varietà?
14 Alcune questioni strategiche aperte - 2- valore della diversificazione di luoghi e approcci pensati per i bambini e le loro famiglie ma ma come garantire dei valori educativi comuni e regole condivise?
15 Alcune questioni strategiche aperte - 3- Opportuno focalizzare bene le funzioni educative e sociali dei TxF, confrontandosi con le sfide politiche, culturali, economiche e sociali del nostro tempo e della nostra città ma come tenerli in una cornice comune di governance dei servizi per l infanzia, senza imbrigliarli in criteri e parametri che rischiano di non valorizzarne la specificità organizzativa/strutturale/gestionale/educativa?
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