Prova di difesa dal nematode galligeno Meloidogyne spp. su actinidia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prova di difesa dal nematode galligeno Meloidogyne spp. su actinidia"

Transcript

1 Prova di difesa dal nematode galligeno Meloidogyne spp. su actinidia Alessandro Bevilacqua 1, Daniele Demaria 1, Manuela Robasto 1, Graziano Vittone 1, Alba Cotroneo 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Settore Fitosanitario, Regione Piemonte. Riassunto breve Nel comprensorio frutticolo del sud Piemonte gli impianti di actinidia effettuati negli ultimi dieci anni sono stati infestati, con indici di attacco variabili, da popolazioni di nematodi galligeni appartenenti al genere Meloidogyne. Dalle indagini effettuate è emerso che alcune pratiche colturali quali l irrigazione per scorrimento e l impiego di attrezzi per i movimenti di terra sono risultati favorevoli allo spostamento e all insediamento del nematode nei nuovi impianti senza escludere la loro introduzione attraverso materiale vivaistico. Per contrastare lo sviluppo in campo delle popolazioni di nematodi non sono al momento disponibili nematocidi di sintesi autorizzati per la coltura; recentemente è stato registrato un nematocida di origine biologica utilizzabile su tutte le colture orticole, arboree ed ornamentali infestate da nematodi galligeni del gen. Meloidogyne a base di un fungo antagonista Paecilomyces lilacinus la cui attività nematocida si basa solo sul parassitismo, in quanto non è stata verificata la produzione di alcuna tossina. E stata quindi avviata nel 26 un attività di sperimentazione per verificare l efficacia di questo formulato con l obiettivo di mantenere l attività parassitaria del nematode entro una soglia di danno economicamente accettabile. Nei due anni di prova (26-27) non sono emerse differenze statisticamente significative tra le tesi trattate e tra queste ed il testimone. Introduzione I nematodi galligeni, appartenenti al genere Meloidogyne, sono noti in quanto rappresentano una grave avversità per moltissime colture orto-floro-frutticole. Questi nematodi colonizzano l apparato radicale della pianta causando un progressivo deperimento della stessa. I danni causati da questi fitofagi raggiungono la massima evidenza con la maturità produttiva della pianta; proprio allora si notano la crescita stentata, la riduzione del carico di gemme e le produzioni quantitativamente e qualitativamente inferiori. Negli ultimi dieci anni sono stati diffusamente osservati danni, soprattutto in impianti che succedono un pescheto e/o in cui sono state applicate pratiche colturali predisponenti l insediamento e lo spostamento dei nematodi quali, per esempio, l irrigazione per scorrimento e l impiego di attrezzi per la movimentazione della terra senza peraltro escludere la loro introduzione attraverso il materiale vivaistico. Per contrastare lo sviluppo in campo delle popolazioni di nematodi non sono al momento disponibili nematocidi di sintesi autorizzati per la coltura; recentemente è stato registrato un nematocida di origine biologica utilizzabile su tutte le colture orticole, arboree ed ornamentali infestate da nematodi del genere Meloidogyne a base di un fungo antagonista, Paecilomyces lilacinus (Thom) la cui attività nematocida si basa sul solo parassitismo, in quanto non è stata verificata la produzione di alcuna tossina; il fungo è patogeno facoltativo di uova dei nematodi, e, in taluni casi, può attaccare anche gli stadi giovanili e le femmine sedentarie. Nel corso di questi due anni di sperimentazione (26-27) si è voluta valutare l efficacia di questo nuovo nematocida biologico a confronto con 88

2 un prodotto di sintesi impiegato attualmente con efficacia sulle colture orticole ma non ancora registrato sull actinidia. Materiali e metodi L impianto di actinidia, dove è stata effettuata la prova, a causa di una infestazione da Meloidogyne hapla e M. arenaria mostrava lo sviluppo della chioma stentato e conseguentemente la produzione risultava significativamente inferiore alla media. Si tratta di un impianto del 1999 allevato a pergoletta della cultivar Hayward con sesto d impianto di 4x4.6 m (543 piante per ettaro). Prima della somministrazione dei nematocidi sono stati prelevati campioni di radici estratti ad una distanza predeterminata dal fusto per valutare l entità e l omogeneità dell indice di diffusione dei nematodi. Il numero e le dimensioni delle galle è stato ritenuto sufficientemente omogeneo nei campioni per garantire la rappresentatività della prova. La prova è stata organizzata a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni per tesi e 5 piante per ripetizione. Prima delle applicazioni il terreno è stato mondato dalle erbe infestanti più vigorose. La distribuzione dei formulati sperimentali è stata localizzata sul sottofila (prosone) per una distanza dal fusto di m 2 per lato impiegando per ogni distribuzione 1 litri /pianta. I principi attivi a confronto distribuiti ad inizio fioritura nel 26 sono stati i seguenti: - Fenamiphos in formulazione liquida (Nemacur 24 CS): nuova formulazione a concentrazione ridotta; la dose d impiego è stata di 35 ml/1. mq; - Fenamiphos in formulazione liquida (Nemacur 24 CS) impiegato alla dose più elevata, 4.2 ml/1. mq.; - Fenamiphos in formulazione granulare (Nemacur granulare): impiegato alla dose di kg 25/ha, per favorire la sua penetrazione nel suolo il prodotto è stato leggermente interrato e il terreno successivamente irrigato. - Paecilomyces lilacinus ceppo 251, (Bioact WG): nematocida autorizzato anche per la coltivazione con metodi biologici. L applicazione è stata ripetuta 4 volte a partire dall inizio fioritura sino alla maturazione dei frutti ad intervalli di 6 settimane. Nel secondo anno di sperimentazione (27) è stata eliminata la tesi del Fenamiphos in formulazione granulare perché di impiego meno agevole. I rilievi per determinare l efficacia dei nematocidi messi a confronto sono stati effettuati nei due anni unicamente sulla produzione, tenuto conto di precedenti esperienze sperimentali che avevano evidenziato la non utilità dei controlli effettuati periodicamente sulla vegetazione (numero dei germogli dell anno, allungamento vegetativo e massa vegetativa complessiva) e della ricerca di larve del nematode nel terreno soggette a fluttuazioni legate al ciclo biologico. Per ogni ripetizione è stata raccolta la produzione della pianta centrale. La produzione è stata valutata mediante il peso dei frutti e la loro pezzatura utilizzando una calibratrice di tipo industriale e adottando le classi specificate dalle norme di qualità della UE. Sulle stesse piante sulle quali è stata valutata la produzione, solo nel corso del secondo anno di sperimentazione, al fine di provare a valutare il grado di infestazione dei nematodi sono stati eseguiti dei rilievi anche a livello radicale. Per fare ciò si è prelevato da ciascuna pianta una piccola porzione di apparato radicale costituita esclusivamente da radici secondarie. Il materiale prelevato è stato portato presso il laboratorio di diagnosi fitopatologica del CReSO e per ciascun campione è stata analizzata una quantità di radici tale da ricoprire in modo omogeneo un area di 3 cm 2 conteggiando il numero di galle presenti e assegnando a ciascun campione un indice di attacco secondo la seguente scala di valutazione: = nessuna galla; 1= tracce di galle; 2= 25% della 89

3 superficie radicale con galle; 3= 25-5% della superficie radicale con galle; 4= 5-75% della superficie radicale con galle; 5= >75% della superficie radicale con galle. Risultati Nel 26 il controllo sulla produzione media totale non ha fornito differenze statisticamente significative, tuttavia si è rilevato nelle tesi trattate con Fenamiphos in formulazione liquida la tendenza ad una produzione superiore alle altre tesi (fig. 1). Osservando poi la produzione ripartita per classi commerciali il Fenamiphos in formulazione liquida alla dose più elevata ha determinato le maggiori produzioni nelle pezzature superiori a 97 g (fig. 3). La tesi a base di P. lilacinus, sebbene presenti una produzione mediamente più bassa, in termini di pezzatura invece regge il confronto con il principio attivo di sintesi. Nel 27 non si osservano tra le tesi tendenziali differenze significative né sulla produzione totale media per pianta (fig. 2) né nella ripartizione per classi commerciali. (fig. 4). Il fatto che il controllo non trattato abbia delle pezzature analoghe alle altre tesi è probabilmente indice di una variabilità di fattori che possono intervenire in genere sulla produzione. A seguito della raccolta del 27, e soprattutto a fronte dei risultati descritti, è stato ritenuto interessante valutare il grado di infestazione delle radici. Anche per questo parametro non sono emerse differenze statisticamente significative tra le tesi saggiate. Conclusioni I risultati conseguiti nei due anni di sperimentazione non hanno permesso di fornire indicazioni esaurienti sull efficacia dei formulati saggiati. Probabilmente ciò è dovuto anche all assenza di una metodologia che permetta di stimare con precisione l entità dell infestazione dei nematodi sull apparato radicale di una pianta arborea adulta. La produzione media totale per pianta e la qualità della produzione sono parametri soggetti a numerose variabili (posizione della pianta, composizione del suolo, distanza dagli impollinatori, carico di gemme ecc) che possono avere influenzato il risultato. La valutazione di efficacia eseguita su una modesta parte dell apparato radicale, come stimata nel 27, alla fine del biennio della prova, non risulta significativa ed è facilmente comprensibile quali problemi pratici comporterebbe estendere le osservazioni all intero o almeno buona parte dell apparato radicale. Un ulteriore considerazione utile a comprendere il risultato della prova risiede nel fatto che Paecilomyces lilacinus necessita sicuramente di un periodo di tempo lungo per colonizzare il terreno e diffondersi nel suolo. In conclusione si può affermare che prima di procedere ad un trattamento nematocida di sintesi (di forte impatto ambientale) quale il Fenamiphos tra l altro non autorizzato sulla coltura dell actinidia, bisogna mantenere gli impianti in condizioni agronomiche ottimali grazie alle quali è possibile contrastare le infestazioni dei nematodi. Ringraziamenti Si ringrazia il tecnico della Cooperativa Lagnasco Group M. Ribotta e l az. Mellano Mauro (Lagnasco, CN) per la gentile disponibilità dimostrata nell ospitare la prova in tutte e due gli anni. 9

4 C o n t r o llo P a e c ilo m y c e s F e n a m ip h o s 3 5 m l\ h a F e n a m ip h o s 4 2 m l\ h a Figura 1: produzione media/pianta in kg nella prova del C o n tr o llo P.lila c in u s F e n a m ip h o s 3 5 m l\h a 4.1 F e n a m ip h o s 4 2 m l\h a Figura 2: produzione media/pianta in Kg della prova

5 < Figura 3: produzione media/pianta ripartita per classi commerciali della prova F e n a m ip h o s 3 5 F e n a m ip h o s 4 2 P.lila c in u s N o n tra tta to 1 5 SOTTOM Figura 4: produzione media/pianta per classi commerciali in Kg della prova

6 Indagine entomologica per individuare eventuali responsabili delle malformazioni ai frutti di actinidia Marco Pansa 2, Daniele Demaria 1, Manuela Robasto 1, Graziano Vittone 1, Luciana Tavella 2 1 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura piemontese. 2 Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agro-Forestali (Di.Va.P.R.A.), sez. di Entomologia e Zoologia applicate all Ambiente Carlo Vidano, Università degli Studi di Torino. Riassunto breve In Piemonte come anche in altre regioni italiane sono state segnalate malformazioni ai frutti di actinidia non imputabili ad avversità note né ad operazioni colturali specifiche. I risultati del primo anno di sperimentazione hanno permesso di escludere un coinvolgimento del batterio Pseudomonas syringae pv syringae responsabile di alcune alterazioni a carico di foglie e tralci della pianta. È stata invece accertata nel 26 una presenza importante di tripidi (Thysanoptera Thripidae), la cui azione trofica nelle fasi di impollinazione e inizio accrescimento dei frutti avrebbe potuto causare le alterazioni oggetto di studio. Nel 27 l attività sperimentale è proseguita con lo scopo di valutare il ruolo di tali tisanotteri e di altri insetti come ad esempio gli eterotteri. Inoltre è stata anche avviata un indagine per accertare l eventuale coinvolgimento di agenti micotici (ved. la relazione Indagine micologia per individuare eventuali responsabili delle malformazioni ai frutti di actinidia ). Introduzione Nel comprensorio frutticolo del Sud Piemonte sono stati segnalati, a partire dal 23, malformazioni ai frutti di actinidia non imputabili ad avversità note né ad operazioni colturali specifiche. Tali danni, che provocano l aumento della percentuale di frutti destinati allo scarto commerciale, sono stati rilevati in alcuni impianti localizzati nell area saluzzese con percentuali significative e in aumento nell anno 25. L alterazione, che provoca lo sviluppo irregolare del frutto e quindi la perdita della tipica forma tronco-conica, si manifesta subito dopo l allegagione e richiede l eliminazione dei frutti colpiti durante la fase di diradamento manuale con aggravio dei costi d intervento. Nel 26 l attività di indagine era in parte volta ad accertare l eventuale correlazione fra l alterazione descritta ed una manifestazione patologica a carico dei rami a frutto, a cui ci si riferisce comunemente come batteriosi, che consiste nell ingiallimento delle foglie ed il loro avvizzimento in pre-fioritura (Ipotesi batteriosi). Le attività sperimentali erano poi volte a verificare anche l eventuale presenza su organi fiorali e frutticini di insetti, la cui azione trofica durante la fase di impollinazione-inizio accrescimento dei frutti potesse causare l alterazione oggetto di studio. I risultati hanno permesso di escludere un coinvolgimento della cosiddetta batteriosi, mentre durante i campionamenti sono stati rilevati esemplari di tripidi (Thysanoptera Thripidae), che con le loro punture di nutrizione nella fasi di impollinazione e inizio accrescimento dei frutti avrebbero potuto causare tali alterazioni (Ipotesi tisanotteri). Nel 27 l attività sperimentale è pertanto proseguita con lo scopo di accertare il ruolo dei tisanotteri (Ipotesi eterotteri) rinvenuti nel 26 e anche di altri insetti come ad esempio gli eterotteri (Hemiptera Heteroptera). Contemporaneamente è stata anche avviata un attività sperimentale parallela, relazionata a parte (relazione attività 3, sottoprogetto 2), volta a evidenziare una eventuale correlazione del danno con la presenza di funghi patogeni. 93

7 Materiali e metodi Nel biennio l attività sperimentale è stata condotta negli impianti nei quali negli anni precedenti era stata segnalata la presenza di frutti danneggiati. I rilievi sono stati effettuati: nel 26 negli impianti delle aziende A, B e C ubicate nel comune di Verzuolo (CN) e D situata nel comune di Piasco (CN); nel 27 nell impianto dell azienda A, che continua a presentare il problema, e in un impianto dell azienda E, situata nel comune di Lagnasco (CN), in cui non erano state segnalate alterazioni, preso quindi come confronto. Per accertare la percentuale di frutti colpiti in entrambi gli actinidieti indagati nel 27 è stato eseguito un controllo poco prima del diradamento, a inizio giugno, per evitare che nelle operazioni di diradamento manuale venissero asportati selettivamente i frutti deformati. Le attività di laboratorio sono state svolte presso le strutture del Di.Va.P.R.A., sez. Entomologia e Zoologia applicate all Ambiente Carlo Vidano. Ipotesi batteriosi Limitatamente al primo anno di sperimentazione al fine di accertare l eventuale correlazione, ipotizzata da tecnici del settore, tra frutti deformati e rami con sviluppo anomalo perché infetti da sospetta batteriosi, negli impianti indagati sono stati contrassegnati 3 rami a frutto sani ed altrettanti con sviluppo anomalo per sospetta batteriosi. A partire dall inizio della caduta petali sono stati effettuati 4 rilievi a cadenza settimanale nel corso dei quali venivano esaminati tutti i frutti sui rami segnati e conteggiati quelli colpiti. Ipotesi tisanotteri Al fine di accertare un eventuale correlazione tra frutti deformati e presenza di tisanotteri, negli impianti dove sono state rilevate le maggiori infestazioni, a cadenza settimanale sono stati esaminati con la tecnica del frappage circa 1 germogli portanti fiori per seguire l andamento della popolazione di tripidi in campo. Gli insetti rinvenuti sono stati collocati in provette e portati in laboratorio per il conteggio e l identificazione. Complessivamente sono stati effettuati 5 rilievi con cadenza settimanale a partire dalla piena fioritura sino all ingrossamento del frutto. Inoltre nel 26 negli appezzamenti A e D sono stati posti 2 isolatori per impianto su rami a frutto portanti fiori in allegagione e successivamente frutti. Prima di collocare gli isolatori, sui rami sono stati eliminati i frutticini già deformati ed è stato effettuato un trattamento a base di spinosad (f.c. Laser) e λ-cyhalothrin (f.c. Karate Xpress) alle dosi di etichetta, ripetuto 14 giorni dopo per ridurre il rischio di penetrazione di insetti all interno degli isolatori. I frutti sui rami ingabbiati sono stati poi controllati in 4 rilievi decadali. Nel 27 nell appezzamento A sono stati scelti e contrassegnati 6 rami a frutto. A partire dalla fase fenologica di bottoni fiorali, 3 rami sono stati trattati l 8 maggio con spinosad (f.c. Laser) alla dose di etichetta. Per garantire la totale copertura, il trattamento è stato poi ripetuto il 22 maggio ed il 4 giugno. In questo modo, qualora frutti deformati fossero osservati soltanto sui rami non trattati, e non sui rami trattati, poiché lo spinosad è estremamente efficace nei riguardi dei tripidi l assenza di frutti deformati sui rami trattati proverebbe la responsabilità dei tripidi nel causare le alterazioni. Al contrario, la presenza di frutti danneggiati sui rami sia trattati sia non trattati indicherebbe che altri insetti (ad esempio gli eterotteri generalmente poco sensibili allo spinosad) possano aver causato tali alterazioni. Infine avendo rilevato la presenza di funghi del genere Alternaria sui frutti (ved. relazione sull indagine micologica) e di elevate popolazioni di tripidi in campo, come ipotesi aggiuntiva è stata valutata la possibilità che i tisanotteri si possano comportare come vettori degli agenti fungini d infezione. A tal proposito circa 5 tripidi sono stati prelevati in campo e trasferiti in laboratorio 94

8 dove sono stati posti per 15 minuti in capsule Petri su un terreno di coltura generico (PDA) per la crescita di funghi. Le piastre sono state poi esaminate per la presenza di Alternaria sp. Ipotesi eterotteri Per verificare un eventuale correlazione tra l azione trofica di eterotteri e la comparsa dei danni, sono stati scelti e chiusi in isolatori rami a frutto nella fase fenologica di bottone fiorale, in numero di 2 per impianto negli appezzamenti A e D nel 26 e di 3 nell appezzamento A nel 27. Le maglie di questi isolatori non permettevano l ingresso di insetti appartenenti al sottordine Heteroptera. Come descritto per il 26, anche nel 27 prima di collocare gli isolatori ogni ramo è stato controllato, conteggiando i frutti totali e rimuovendo quelli eventualmente già deformati, ed è stato trattato con il p.a. insetticida λ-cyhalothrin (f.c. Karate Xpress) alla dose di etichetta per evitare la presenza di insetti fitofagi. Gli isolatori sono stati poi aperti e controllati per rilevare la presenza di frutti deformi il 19 giugno. Risultati Nel 27 nell appezzamento A, maggiormente colpito dal fenomeno, la percentuale del danno al momento del diradamento manuale è risultato essere del 6,2%, mentre nell appezzamento E è stata del,7%. Ipotesi batteriosi I rilievi effettuati nel 26 hanno evidenziato l assenza di correlazione tra incidenza del danno sui frutti e rami colpiti da presunta batteriosi. Tale evidenza è stata osservata, se pur con valori numerici diversi, in tutti gli impianti dove sono stati eseguiti i controlli (Fig. 1). Ipotesi tisanotteri Nel 26 soltanto durante il primo rilievo (inizio caduta petali) e in una sola azienda (appezzamento D), sono stati rinvenuti con una certa frequenza insetti appartenenti all ordine Thysanoptera, famiglia Thripidae, per lo più Thrips spp. Dal secondo rilievo in avanti sui frutti in formazione non sono più stati raccolti tripidi in numero significativo (Fig. 2). Nel 27 i tripidi sono stati rinvenuti mediamente in quantità inferiori rispetto al 26 ma più costantemente e in numero più elevato anche nell appezzamento E, con la minor percentuale di danno (Fig. 3). Per quanto riguarda il trattamento con spinosad nel 27, l incidenza di frutti deformati è stata pressoché simile sui rami trattati e sui rami non trattati (Fig. 4). Gli accertamenti per verificare il ruolo svolto dai tripidi come vettori di agenti micotici hanno rivelato la presenza perlopiù di funghi del genere Cladosporium sugli individui raccolti in entrambi gli impianti indagati nel 27. Sono stati anche rinvenuti funghi del genere Alternaria, Penicillium e Aspergillus. Ipotesi Eterotteri All apertura degli isolatori sia nel 26 sia nel 27 tutti i frutti all interno sono risultati sani e con forma regolare, ad eccezione di 1 frutto deforme nell impianto D nel 26. C Conclusioni La causa delle alterazioni sui frutti di actinidia rimane da definire anche se nel corso dei due anni di sperimentazione è stato possibile circoscrivere il problema ad alcune ipotesi scartandone altre che a livello teorico parevano plausibili. È importante qui riportare che il problema sebbene non disastroso desta preoccupazione tra gli operatori per la ripetuta comparsa negli anni e per la diffusione, anche al di là dei confini della regione, come emerso da un confronto con tecnici di altre zone di produzione. 95

9 Nel 26 è stato possibile escludere con certezza che tale fenomeno fosse da ascrivere a batteriosi: in realtà non è del tutto da scartare l ipotesi che qualche batterio del genere Pseudomonas possa essere coinvolto nella sintomatologia, magari in presenza di funghi, pur non ritenendo possano essere considerati come l agente causale. Su questo aspetto tuttavia si ritornerà con successive approfondite indagini. Nel primo anno di indagine era stata anche rilevata la presenza di tisanotteri sebbene non in misura tale da essere correlabile alla deformazione in oggetto. In ogni caso, dal momento che nel 26 l inizio delle osservazioni era coinciso con l allegagione dei frutti, non si poteva escludere che il danno fosse già stato causato. Pertanto nel 27 sono state ripetute le osservazioni a partire dalla fase fenologica di bottoni fiorali. Tuttavia, dai dati è emerso che, contrariamente alle attese, nell actinidieto con maggior presenza di tripidi i danni sono stati trascurabili. Il risultato avvalora quindi la conclusione preliminare dell anno precedente che tendeva ad escludere un coinvolgimento dei tisanotteri. Inoltre alla stessa conclusione si è giunti nel 27 con la prova in cui parte dei rami sono stati trattati con un insetticida molto efficace contro i tripidi poiché le percentuali di frutti deformi sono state pressoché simili nelle due tesi, trattata e non trattata. Infine, le verifiche preliminari volte ad accertare se i tripidi possano comportarsi come vettori di agenti micotici, hanno evidenziato con percentuali modeste la presenza sui tisanotteri di funghi saprofiti comuni, normalmente presenti nell atmosfera. Tuttavia non è da trascurare il ruolo di Alternaria sp., che in un altra indagine è stata rilevata con una interessante frequenza sui frutti deformi di actinidia. La prova condotta per escludere il coinvolgimento di insetti di dimensioni maggiori, in particolare di eterotteri, non consente di formulare ipotesi precise. L assenza di frutti deformati negli isolatori indurrebbe a pensare che le alterazioni siano causate da insetti di dimensioni tali da non poter penetrare negli isolatori, tuttavia l assenza di frutti deformati sui rami ingabbiati potrebbe ascriversi al caso e al basso livello di danni (6%). Sarà pertanto opportuno nel prosieguo delle attività ripetere la prova aumentando il numero degli isolatori. Ringraziamenti Si ringraziano le aziende Barale E., Quaglia A., Fina L. e Quaranta P. per la gentile disponibilità dimostrata ed il tecnico Trovò P. Albifrutta per le segnalazioni. 96

10 8 6 Rami colpiti da "batteriosi" Rami sani 4 2 Az. A Az. B Az. C Az. D Figura 1: Numero di frutti deformati su rami sani e rami colpiti da batteriosi per impianto indagato nel Appezzamento A Appezzamento B Appezzamento C Appezzamento D 31-mag 6-giu 14-giu 21-giu 27-giu Figura 2: Numero di tripidi ogni 1 fiori negli impianti indagati nel

11 3 25 Appezzamento A Appezzamento E /5/27 15/5/27 22/5/27 29/5/27 Figura 3: Numero di tripidi medi ogni 1 fiori negli impianti indagati nel 27. 5% 4% 3% 2% 1% % 2.33% Controllo 1.56% Trattato con spinosad Figura 4: Percentuale di frutti deformati sui 3 rami trattati con spinosad e sui 3 rami non trattati (controllo) nell appezzamento A nel

Un emergenza fitosanitaria per la fragola e la frutticoltura montana Drosophila suzukii. Riflessioni su strategie di controllo del fitofago

Un emergenza fitosanitaria per la fragola e la frutticoltura montana Drosophila suzukii. Riflessioni su strategie di controllo del fitofago Un emergenza fitosanitaria per la fragola e la frutticoltura montana Drosophila suzukii Riflessioni su strategie di controllo del fitofago dr. Michele Baudino - CReSO Peveragno 25 febbraio 2012 Cosa è

Dettagli

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI Dipartimento agricoltura, risorse naturali e Corpo forestale Corpo forestale della Valle d Aosta

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI Dipartimento agricoltura, risorse naturali e Corpo forestale Corpo forestale della Valle d Aosta ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI Dipartimento agricoltura, risorse naturali e Corpo forestale Corpo forestale della Valle d Aosta RAPPORTO SUI DANNI DA DEFOGLIAZIONE CAUSATI DALLA PROCESSIONARIA

Dettagli

E una società di servizio che offre assistenza tecnica alle aziende agricole, dal 1989.

E una società di servizio che offre assistenza tecnica alle aziende agricole, dal 1989. Chi è Agriproject group srl? E una società di servizio che offre assistenza tecnica alle aziende agricole, dal 1989. 1 La fertilizzazione a base di acido ortosilicico: un esperienza su diverse colture.

Dettagli

REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia

REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia Il cancro batterico dell actinidia è stato segnalato per

Dettagli

Confusione sessuale mediante impiego liquido

Confusione sessuale mediante impiego liquido Attività finanziata dalla Confusione sessuale mediante impiego liquido Coordinamento scientifico: prof. F. Molinari (Istituto di Entomologia) Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza Attività in

Dettagli

Le forficule: bioetologia e tecniche di difesa

Le forficule: bioetologia e tecniche di difesa Le forficule: bioetologia e tecniche di difesa Laura Asteggiano, Alessandro Bevilacqua, Luca Giordani, Michele Giraudo, Luca Nari, Alessio Pavarino, Daniele Ronco, Graziano Vittone CReSO - Consorzio di

Dettagli

17/12/2010. Indagine bioetologica e monitoraggio della presenza del coleottero buprestide Agrilus viridis nei corileti delle Langhe

17/12/2010. Indagine bioetologica e monitoraggio della presenza del coleottero buprestide Agrilus viridis nei corileti delle Langhe Indagine bioetologica e monitoraggio della presenza del coleottero buprestide Agrilus viridis nei corileti delle Langhe Maria Corte, Claudio Sonnati Consorzio di Ricerca Sperimentazione e Divulgazione

Dettagli

CABRIO WG Nuovo fungicida a base di Pyraclostrobin, per la protezione delle colture frutticole

CABRIO WG Nuovo fungicida a base di Pyraclostrobin, per la protezione delle colture frutticole CABRIO WG Nuovo fungicida a base di Pyraclostrobin, per la protezione delle colture frutticole Marco Pancaldi Technical Crop Manager Frutta - BASF Italia Crop Protection CABRIO WG caratteristiche tecniche

Dettagli

LOTTA INTEGRATA ALLA PIRALIDE Soglie, momento di intervento, confronto insetticidi

LOTTA INTEGRATA ALLA PIRALIDE Soglie, momento di intervento, confronto insetticidi Le attività di Veneto Agricoltura per l attuazione delle misure agroambientali PSR: analizziamo i risultati 2011, scriviamo insieme il programma 2012 Il Bollettino colture erbacee per l attuazione della

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE ISTITUTO DI BIOLOGIA AGROAMBIENTALE E FORESTALE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE ISTITUTO DI BIOLOGIA AGROAMBIENTALE E FORESTALE Istituto di Biologia Agro-Ambientale e Forestale (IBAF) Unità Operativa di Supporto di Legnaro Borsa relativa al bando n IBAF.BS.01/2013.PD Borsista: Penelope Zanolli RELAZIONE DI FINE ANNO DI BORSA DI

Dettagli

La gestione della potatura secca e verde del Cannonau ai fini dell'ottenimento di prodotti di qualità

La gestione della potatura secca e verde del Cannonau ai fini dell'ottenimento di prodotti di qualità Dorgali 25 ottobre 2016 La gestione della potatura secca e verde del Cannonau ai fini dell'ottenimento di prodotti di qualità Luciano De Pau Daniela Satta Servizio Arboricoltura La forma di allevamento

Dettagli

BOLLETTINO DI DIFESA INTEGRATA DRUPACEE

BOLLETTINO DI DIFESA INTEGRATA DRUPACEE SERVIZIO FITOSANITARIO E CHIMICO, RICERCA, SPERIMENTAZIONE ED ASSISTENZA TECNICA BOLLETTINO DI DIFESA INTEGRATA DRUPACEE n 16 del 29 GIUGNO 2017 INFORMAZIONI GENERALI Le indicazioni fornite nel presente

Dettagli

SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI

SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI COMMITTENTE: ADVANCED NEW WATER TECHNOLOGIES (ANWT). Albenga, 26/09/2013 SAGGIO DI EFFICACIA SU IDRORETENTORI Introduzione A partire

Dettagli

Densità della popolazione delle psille ed effetti sul grado d attacco degli scopazzi 9 anni di prove sperimentali di difesa dalla psilla

Densità della popolazione delle psille ed effetti sul grado d attacco degli scopazzi 9 anni di prove sperimentali di difesa dalla psilla Densità della popolazione delle psille ed effetti sul grado d attacco degli scopazzi 9 anni di prove sperimentali di difesa dalla psilla Werner Rizzolli, Alex Acler, Centro di Sperimentazione Agraria di

Dettagli

Il cinipide galligeno del castagno L esperienza del Piemonte

Il cinipide galligeno del castagno L esperienza del Piemonte Settore Fitosanitario Il cinipide galligeno del castagno L esperienza del Piemonte Avellino, 4 giugno 2008 Giovanni Bosio Dryocosmus kuriphilus cinipide galligeno del castagno Considerato uno degli insetti

Dettagli

Le cimici del nocciolo: effetti del cimiciato sulla qualità e tecniche di controllo

Le cimici del nocciolo: effetti del cimiciato sulla qualità e tecniche di controllo Le cimici del nocciolo: effetti del cimiciato sulla qualità e tecniche di controllo Silvia T. Moraglio, Luciana Tavella Università di Torino DIVAPRA Entomologia e Zoologia applicate all Ambiente In Italia,

Dettagli

Mancozeb controlla le principali patologie dell olivo

Mancozeb controlla le principali patologie dell olivo Mancozeb 1 Mancozeb controlla le principali patologie dell olivo OCCHIO DI PAVONE o CICLOCONIO (Spilocaea oleagina) Presente in tutto l areale di coltivazione è la patologia più importante dell olivo.

Dettagli

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER

RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER Relazione Tecnica 2004-2010 Azienda Agricola Scandola Riccardo - Emiliano tecnologia

Dettagli

PUTRIDUME NELLE FRAGOLE

PUTRIDUME NELLE FRAGOLE PUTRIDUME NELLE FRAGOLE ESPERIENZE DI CAMPO Efficacia del fungicida BIOCIT nel controllo della Botrite nella Coltivazione della fragola Data: 1999 Obiettivi dello studio: Determinare l efficacia di BIOCIT

Dettagli

Le malattie delle piante. Classificazione e riconoscimento

Le malattie delle piante. Classificazione e riconoscimento Le malattie delle piante Classificazione e riconoscimento MALATTIA: è una deviazione, uno sconvolgimento, delle normali funzioni vitali (di ricambio o di sviluppo) dell organismo; può essere causata da

Dettagli

BOUNDARY + HUNTER (ASSOCIATI)

BOUNDARY + HUNTER (ASSOCIATI) 1 BOUNDARY + HUNTER (ASSOCIATI) RAFFORZANTE PER L ERIOFIDE APPLICAZIONE: trattare alla dose di Boundary ml 250/hl più Hunter alla dose di ml 150/hl e ripetere a distanza di 10 giorni almeno 2 o 3 volte.

Dettagli

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI SAVONA Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola "Franco Ugo" RELAZIONE FINALE

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI SAVONA Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola Franco Ugo RELAZIONE FINALE RELAZIONE FINALE Descrizione sintetica della prova N complessivo delle prove 1 Sito sperimentale Ce.R.S.A.A., Regione Rollo 98, 17031 Albenga (SV) Superficie complessivamente interessata dalla prova 50

Dettagli

Università degli Studi di Sassari Dipartimento di Protezione delle Piante, Sez. Entomologia Agraria Osservazioni sulla dinamica di popolazione di Tuta absoluta ed esperienze di controllo in Sardegna DELRIO

Dettagli

IMPIEGO DI MICROORGANISMI NATURALI PER LA DIFESA DELLE COLTURE

IMPIEGO DI MICROORGANISMI NATURALI PER LA DIFESA DELLE COLTURE TITOLO PROGETTO: ORNAMENTALI IMPIEGO DI MICROORGANISMI NATURALI PER LA DIFESA DELLE COLTURE Premessa L iniziativa è volta all applicazione su larga scala di prodotti contenenti antagonisti naturali per

Dettagli

La protezione delle drupacee

La protezione delle drupacee La protezione delle drupacee 31 Lepidotteri del susino Cydia funebrana del susino Cydia funebrana è un lepidottero tortricide che attacca il susino e occasionalmente altre drupacee. I danni provocati dal

Dettagli

Chiara Ferracini, Alberto Alma. Castagni a frutto

Chiara Ferracini, Alberto Alma. Castagni a frutto paolo La lotta inglese al cinipide del castagno Il Chiara destino Ferracini, una promessa 98 01 paolo La lotta inglese al cinipide del castagno Il Chiara destino Ferracini, una promessa 02 99 La lotta

Dettagli

IMPIANTO FRUTTETO AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI

IMPIANTO FRUTTETO AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI IMPIANTO FRUTTETO Per ritenersi economicamente valido deve: AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI CONTENERE NOTEVOLMENTE

Dettagli

APHELENCHOIDES SPP. SU COLTURE FLOREALI NELL'ITALIA MERIDIONALE (')

APHELENCHOIDES SPP. SU COLTURE FLOREALI NELL'ITALIA MERIDIONALE (') Laboratorio di Nematologia Agraria del C.N.R. 70126 Bari, Italia APHELENCHOIDES SPP. SU COLTURE FLOREALI NELL'ITALIA MERIDIONALE (') Le colture di piante ornamentali e da fiore hanno acquistato in Puglia,

Dettagli

Monitoraggio artropodi infestanti

Monitoraggio artropodi infestanti Monitoraggio artropodi infestanti Monitoraggio artropodi infestanti Monitoraggio materie prime magazzini locali di lavorazione Conoscenza tecnologie produttive Etologia dei potenziali colonizzatori Metodi

Dettagli

DIFESA DEL VERDE URBANO: COME, QUANDO, PERCHE

DIFESA DEL VERDE URBANO: COME, QUANDO, PERCHE DIFESA DEL VERDE URBANO: COME, QUANDO, PERCHE Nicoletta Vai Servizio fitosanitario, Regione Emilia-Romagna DIFESA DEL VERDE URBANO: PERCHE? Difesa del verde urbano: perché? Per mantenere belle le piante

Dettagli

Filiera cipolla bianca di Pompei Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione del biotipo e della destinazione commerciale.

Filiera cipolla bianca di Pompei Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione del biotipo e della destinazione commerciale. Attività 2013-2014 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Filiera cipolla bianca di Pompei 2.2.1. Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione

Dettagli

POTATURA POST GRANDINE SU ACTINIDIA

POTATURA POST GRANDINE SU ACTINIDIA [Digitare il testo] 2016 Graziano Vittone Luca Nari Gabriele Rivoira (esecuzione pratica) Con la collaborazione dei tecnici del coordinamento frutticolo AGRION Venerdì 10 giugno 2016 POTATURA POST GRANDINE

Dettagli

Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna

Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna Realizzate in collaborazione con: Agrintesa, Apofruit, Consorzio Agrario Ra, Terre Emerse e Gian Luigi Spada Faenza, 21 marzo 2012 Linee

Dettagli

EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS

EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS OBIETTIVO DELLA PROVA Valutazione dell effetto di diverse dosi del concime organo-minerale

Dettagli

IMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA

IMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA IMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA BOLOGNA 22-10- 2013 Dr. D. D Ascenzo Servizio Fitosanitario Abruzzo Per poter inquadrare correttamente la problematica della tignola è importante

Dettagli

Evoluzione delle patologie del kiwi: situazione al Tosi Lorenzo

Evoluzione delle patologie del kiwi: situazione al Tosi Lorenzo Evoluzione delle patologie del kiwi: situazione al 2014 Tosi Lorenzo Cancro batterico PSA (Pseudomonas syringae pv. actnidiae) Situazione 2014 completamente diversa rispetto al 2013. - numerosi essudati

Dettagli

Varietà antiche di mais Le principali varietà di mais antiche :

Varietà antiche di mais Le principali varietà di mais antiche : Varietà antiche di mais Le principali varietà di mais antiche : 1. Mais Marano 2. Mais Biancoperla 3. Mais Sponcio 4. Mais Formentone Mais Marano Mais Biancoperla Mais Sponcio Mais Formentone Miglioramento

Dettagli

Influenza di Pseudomonas syringae pv. actinidiae sulla qualità e sulla conservazione dei kiwi

Influenza di Pseudomonas syringae pv. actinidiae sulla qualità e sulla conservazione dei kiwi Misura 124.1 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, e in quello forestale. Produrre kiwi in Piemonte nonostante la batteriosi: linee tecniche

Dettagli

Caratterizzazione molecolare del batterio ed interventi di prevenzione e difesa. Responsabile scientifico: Dott. Marco Scortichini

Caratterizzazione molecolare del batterio ed interventi di prevenzione e difesa. Responsabile scientifico: Dott. Marco Scortichini Caratterizzazione molecolare del batterio ed interventi di prevenzione e difesa Responsabile scientifico: Dott. Marco Scortichini 1) Analisi proteomica durante la migrazione sistemica di PSA nel ramo di

Dettagli

Il cancro batterico dell actinidia in Veneto

Il cancro batterico dell actinidia in Veneto Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari Il cancro batterico dell actinidia in Veneto Giovanni Zanini Tiziano Visigalli Fiorenzo Girardi Sommacampagna 26 gennaio 2012 Unità Periferica per i Servizi

Dettagli

Nuovo strumenti di difesa dalla mosca olearia: RISULTATI DI TRATTAMENTI A BASE DI CAOLINO

Nuovo strumenti di difesa dalla mosca olearia: RISULTATI DI TRATTAMENTI A BASE DI CAOLINO Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree Nuovo strumenti di difesa dalla mosca olearia: RISULTATI DI TRATTAMENTI A BASE DI CAOLINO Claudio Cantini, Graziano Sani AZIENDA SPERIMENTALE

Dettagli

UTILIZZO DI SPINOSAD CONTRO LA MOSCA DELL OLIVO

UTILIZZO DI SPINOSAD CONTRO LA MOSCA DELL OLIVO UTILIZZO DI SPINOSAD CONTRO LA MOSCA DELL OLIVO La Società Cooperativa Agricola Dei Produttori Olivicoli di Taranto, nell ambito del Regolamento UE N nell ambito dell azione 2C dimostrazione pratica di

Dettagli

Indagine sugli ipotetici effetti collaterali dell impiego di miscele di gibberelline

Indagine sugli ipotetici effetti collaterali dell impiego di miscele di gibberelline Indagine sugli ipotetici effetti collaterali dell impiego di miscele di gibberelline Daniele Demaria 1, Giuseppe Monge 1, Alessandro Bevilacqua 1, Graziano Vittone 1, Guglielmo Costa 2 1 CReSO Consorzio

Dettagli

LA BATTERIOSI DEL KIWI. FAENZA 21 Marzo 2012

LA BATTERIOSI DEL KIWI. FAENZA 21 Marzo 2012 LA BATTERIOSI DEL KIWI FAENZA 21 Marzo 2012 PROGETTI RICERCA E SPERIMENTAZIONE Giampiero Reggidori EMILIA ROMAGNA: Progetto cofinanziato: Regione ER, OP (Organizzazioni Produttori Ortofrutticoli, privati,

Dettagli

Tripidi vettori su peperone:

Tripidi vettori su peperone: Tripidi vettori su peperone: distribuzione, pericolosità e strategie di difesa Luciana Tavella Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Università degli Studi di Torino Sin dall

Dettagli

Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG

Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG Villafranca - 7 febbraio 2014 La Batteriosi e la moria del kiwi Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG primi sintomi agosto 2012 esplosione estate 2013 nuovi sintomi giugno 2013 2 Actinidieti

Dettagli

Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari. Il cancro batterico dell actinidia Pseudomonas syringae pv. actinidiae

Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari. Il cancro batterico dell actinidia Pseudomonas syringae pv. actinidiae Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari Il cancro batterico dell actinidia Pseudomonas syringae pv. actinidiae Superfici e produzioni regionali di actinidia Provincie Superficie ettari Produzioni quintali

Dettagli

Linee guida per il contenimento della malattia. Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale

Linee guida per il contenimento della malattia. Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale Linee guida per il contenimento della malattia Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale Faenza 22 marzo 2013 Il contenimento delle malattie batteriche Si realizza secondo due direzioni Attuando

Dettagli

LA LINEA TECNICA CONCORDATA SFR CReSO PREVENTIVA

LA LINEA TECNICA CONCORDATA SFR CReSO PREVENTIVA Le indicazioni per la difesa in Piemonte Graziano Vittone CReSO Luca Nari CReSO LA LINEA TECNICA CONCORDATA SFR CReSO PRATICHE AGRONOMICHE CONSIGLIATE E STRATEGIA DI DIFESA PREVENTIVA ACCORGIMENTI AGRONOMICI

Dettagli

BOLLETTINO DI PRODUZIONE BIOLOGICA

BOLLETTINO DI PRODUZIONE BIOLOGICA BOLLETTINO DI PRODUZIONE BIOLOGICA N. 3 del 07 Luglio 2017 TERRITORIO Le coltivazione sono site su due areali di produzione rappresentativi per le provincie di Livorno e Grosseto. Le aziende agricole prese

Dettagli

Halyomorpha halys: la nuova cimice che minaccia la frutticoltura

Halyomorpha halys: la nuova cimice che minaccia la frutticoltura Halyomorpha halys: la nuova cimice che minaccia la frutticoltura Alan Pizzinat, Graziano Vittone Consorzio di Ricerca Sperimentazione e divulgazione per l Ortofrutticoltura Piemontese Marco G. Pansa, Luciana

Dettagli

Soluzioni per la difesa della vite da vino. Vite da Vino

Soluzioni per la difesa della vite da vino. Vite da Vino Vite da Vino Peronospora Germogliamento Foglie distese Grappoli separati 0-00 g/hl 50-00 g/hl Fioritura Allegagione Accrescimento acini 50-00 g/hl 0-00 g/hl 50-00 g/hl Pre-chiusura Pre-raccolta 500 g/hl

Dettagli

Novità2014. L impiego del calore istantaneo per ridurre i rischi da PSA nell actinidieto. Luciano Trentini. Marco Mingozzi

Novità2014. L impiego del calore istantaneo per ridurre i rischi da PSA nell actinidieto. Luciano Trentini. Marco Mingozzi Novità2014 L impiego del calore istantaneo per ridurre i rischi da PSA nell actinidieto Luciano Trentini Marco Mingozzi Piemonte Ha 5.000 20% Veneto Ha 3.700-14% Emilia-Romagna 4.000 Ha -15% Lazio Ha 7.350

Dettagli

Ristrutturazione del terreno. Controllo dei parassiti. Influenza sulle produzioni. Tecnica di coltivazione

Ristrutturazione del terreno. Controllo dei parassiti. Influenza sulle produzioni. Tecnica di coltivazione Ristrutturazione del terreno Controllo dei parassiti Influenza sulle produzioni Tecnica di coltivazione Ristrutturazione del terreno Defender è caratterizzato da un rapido sviluppo iniziale che permette

Dettagli

Graziano Vittone Manta 30 aprile 2010

Graziano Vittone Manta 30 aprile 2010 CANCRO BATTERICO DEL KIWI Graziano Vittone Manta 30 aprile 2010 CANCRO BATTERICO SU ACTINIDIA: IL PANORAMA ATTUALE L AGENTE RESPONSABILE: Pseudomonas syringae pv. actinidiae (P.s. pv. actinidiae) CANCRO

Dettagli

La cimice Halyomorpha halys: la situazione in Piemonte, il monitoraggio e le prime indicazioni derivanti dalla sperimentazione

La cimice Halyomorpha halys: la situazione in Piemonte, il monitoraggio e le prime indicazioni derivanti dalla sperimentazione La cimice Halyomorpha halys: la situazione in Piemonte, il monitoraggio e le prime indicazioni derivanti dalla sperimentazione Alan Pizzinat e Graziano Vittone Origini e diffusione Classificazione: Hemiptera

Dettagli

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN Tecnici coinvolti: Michele Baudino*; Roberto Giordano*; Carola Barberis **; Marcella Dibraganze *; Daniele Pettiti ** * CReSO

Dettagli

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia RADICCHIO 2012

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia RADICCHIO 2012 www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia RADICCHIO 2012 in collaborazione con: RADICCHIO Nel 2012 la superficie di radicchio in pieno campo in Lombardia si è

Dettagli

PROVE SPERIMENTALI DI FERTIRRIGAZIONE DELL OLIVO NELLE MARCHE

PROVE SPERIMENTALI DI FERTIRRIGAZIONE DELL OLIVO NELLE MARCHE Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali Università Politecnica delle Marche, Ancona PROVE SPERIMENTALI DI FERTIRRIGAZIONE DELL OLIVO NELLE MARCHE Enrico Maria Lodolini e Davide Neri

Dettagli

Esperienze preliminari sulla difesa del pomodoro coltivato in serra da Tuta absoluta

Esperienze preliminari sulla difesa del pomodoro coltivato in serra da Tuta absoluta Esperienze preliminari sulla difesa del pomodoro coltivato in serra da Tuta absoluta Mauro Nannini Dipartimento per la Ricerca nelle Produzioni Vegetali Uta 4 Giugno 2009 Tuta absoluta (Meyrick) Povolny

Dettagli

Problematiche relative. delle colture orticole in Piemonte

Problematiche relative. delle colture orticole in Piemonte Impiego del vapore per la geodisinfestazione: nuova opportunità per la difesa delle colture orticole in Piemonte Problematiche relative alla difesa delle colture orticole in Piemonte Dr. Michele BAUDINO

Dettagli

Bilancio fitosanitario campagna 2014: Situazione Fitopatologica in Capitanata

Bilancio fitosanitario campagna 2014: Situazione Fitopatologica in Capitanata Bilancio fitosanitario campagna 2014: Situazione Fitopatologica in Capitanata Prof. Francesco Lops Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell Ambiente - Università di Foggia Le precipitazioni

Dettagli

I nuovi problemi emergenti del castagno: scolitidi e marciume dei frutti

I nuovi problemi emergenti del castagno: scolitidi e marciume dei frutti I nuovi problemi emergenti del castagno: scolitidi e marciume dei frutti Davide Mondino - Dottore Agronomo davidemondino@lagrotecnico.it Via Basse di Chiusano 23 - Cuneo Ronchi c/o L Agrotecnico Gli scolitidi:

Dettagli

Metodo Alt Carpo verifica della funzionalità con copertura antigrandine V5 per la difesa da carpocapsa

Metodo Alt Carpo verifica della funzionalità con copertura antigrandine V5 per la difesa da carpocapsa Metodo Alt Carpo verifica della funzionalità con copertura antigrandine V5 per la difesa da carpocapsa Prime esperienze 2013 Consorzio di Ricerca Sperimentazione e divulgazione per l Ortofrutticoltura

Dettagli

PATINA BIANCA: GLI AGENTI PATOGENI E I FATTORI PREDISPONENTI

PATINA BIANCA: GLI AGENTI PATOGENI E I FATTORI PREDISPONENTI PATINA BIANCA: GLI AGENTI PATOGENI E I FATTORI PREDISPONENTI Graziano Vittone (1) - Luca Nari (1) - Silvio Grosso (2) (1) Sezione Tecnica Colturale CReSO (2) Settore Fitosanitario Regione Piemonte Manta,

Dettagli

RAPPORTO DI STUDIO. Efficacia dell ozono nella conservazione della fragola

RAPPORTO DI STUDIO. Efficacia dell ozono nella conservazione della fragola RAPPORTO DI STUDIO Efficacia dell ozono nella conservazione della fragola Responsabile scientifico Prof. Gabriele Chilosi Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Esecutore della prova Dott. Vincenzo

Dettagli

Lorenza Michelon 1, Mauro Agosti 1 e Pierpaolo Vezzola 2

Lorenza Michelon 1, Mauro Agosti 1 e Pierpaolo Vezzola 2 PROVE DI CONTENIMENTO DELLA MOSCA DELL OLIVO Bactrocera oleae Gmelin (Diptera: Tephritidae) CON SPINTOR FLY, IN ALCUNI OLIVETI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA: ANNO 9 Lorenza Michelon 1, Mauro Agosti 1 e Pierpaolo

Dettagli

Controllo di cicaline, cocciniglie e fillossera della vite. Vignidea 17 Novembre 2011 Roberto Bassi Syngenta Crop Protection -Technical Service

Controllo di cicaline, cocciniglie e fillossera della vite. Vignidea 17 Novembre 2011 Roberto Bassi Syngenta Crop Protection -Technical Service Controllo di cicaline, cocciniglie e fillossera della vite Vignidea 17 Novembre 2011 Roberto Bassi Syngenta Crop Protection -Technical Service Actara: scheda tecnica su vite Composizione Thiamethoxam 25%

Dettagli

I parassiti non possono più nascondersi

I parassiti non possono più nascondersi Movento 48 SC I parassiti non possono più nascondersi www.bayergarden.it Movento 48 SC Caratteristiche Movento, a base di Spirotetramat, rappresenta una vera rivoluzione ed un progresso sostanziale nella

Dettagli

Risultati del confronto varietale campagna Dal campo allo stabilimento 03/02/2015

Risultati del confronto varietale campagna Dal campo allo stabilimento 03/02/2015 Progetto di sperimentazione varietale del pomodoro da industria, dello sviluppo della filiera e agrotecnica in Provincia di Alessandria Risultati del confronto varietale campagna 2014 Dal campo allo stabilimento

Dettagli

NEMGUARD GRANULES. Nuovo nematocida a base di estratto di aglio contro i nematodi galligeni delle colture orticole

NEMGUARD GRANULES. Nuovo nematocida a base di estratto di aglio contro i nematodi galligeni delle colture orticole NEMGUARD GRANULES Nuovo nematocida a base di estratto di aglio contro i nematodi galligeni delle colture orticole Edith Ladurner, BIOGARD CBC (Europe), Area Tecnica eladurner@cbceurope.it NEMGUARD Granules

Dettagli

Crinò Paola, Ciccotti Giovanna ENEA - Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della Salute

Crinò Paola, Ciccotti Giovanna ENEA - Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della Salute Programma triennale di ricerca agricola, agroambientale, agroalimentare, agroindustriale della Regione Lazio 2003-2005 (PRAL 2003/31) Caratterizzazione bio-agronomica e qualitativa di ecotipi e linee alto-laziali

Dettagli

Cinipide del Castagno in Campania

Cinipide del Castagno in Campania Cinipide del Castagno in Campania Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu 28 Maggio 2008 Montoro sup.- AV Castagno : Superficie -Superficie Nazionale a castagneto da Frutto coltivato 150 000 Ha -Superficie in

Dettagli

2.3 - Impiego di film biodegradabili o con diverse proprietà nella solarizzazione del terreno per il controllo dei patogeni tellurici della cipolla.

2.3 - Impiego di film biodegradabili o con diverse proprietà nella solarizzazione del terreno per il controllo dei patogeni tellurici della cipolla. Attività 2013-2014 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili 2.3 - Impiego di film biodegradabili o con diverse proprietà nella solarizzazione del terreno

Dettagli

Rhizoctonia sp. (marciume del colletto) Verticillium sp. (tracheoverticilliosi) Famiglia: Solanaceae

Rhizoctonia sp. (marciume del colletto) Verticillium sp. (tracheoverticilliosi) Famiglia: Solanaceae Famiglia: (Capsicum annuum Solanaceae Rhizoctonia sp (marciume del colletto La malattia si manifesta con un marciume secco e bruno a livello del colletto, soprattutto nelle fasi giov Alla comparsa dei

Dettagli

RELAZIONE APPLICAZIONE DI XURIAN OPTIMUM NEI VIGNETI IN PRODUZIONE

RELAZIONE APPLICAZIONE DI XURIAN OPTIMUM NEI VIGNETI IN PRODUZIONE Casarsa 28 ottobre 2010 RELAZIONE APPLICAZIONE DI XURIAN OPTIMUM NEI VIGNETI IN PRODUZIONE Terzo anno di prove con applicazione di XURIAN nei terreni della cantina sociale. La prova è continuata presso

Dettagli

Frutteto Sostenibile. Fondazione per l agricoltura F.lli Navarra

Frutteto Sostenibile. Fondazione per l agricoltura F.lli Navarra Progetto Frutteto Sostenibile Due anni di lavoro 2014-2015 F.Galli,M.Mariani,D.Verzella,A.Zago Fondazione per l agricoltura F.lli Navarra Bayer CropScience Obiettivo Dimostrare che si può produrre in modo

Dettagli

Tingide del pero (Stephanitis pyri)

Tingide del pero (Stephanitis pyri) Tingide del pero (Stephanitis pyri) Stephanitis pyri Piattola del pero Origine euroasiatica e predilige le pomacee in particolare pero. Sverna da adulto sul terreno, sotto le foglie secche, o nelle anfrattuosità

Dettagli

Microbilie per maxi risultati.

Microbilie per maxi risultati. Zolfo in microgranuli idrodisperdibili Microbilie per maxi risultati. Vivere l agricoltura I vantaggi Elevata efficacia - massima superficie di contatto tra fungo e prodotto Assenza di fitotossicità anche

Dettagli

Cydalima perspectalis

Cydalima perspectalis Cydalima perspectalis (la Piralide del bosso) Massimo Bariselli - SFR Inquadramento della specie Lepidottero piralide Origine: Asia Dal 2007 al 2011 inserito nell'alert List dell'eppo Non esiste attualmente

Dettagli

LA COLTIVAZIONE DI ANEMONE, RANUNCOLO

LA COLTIVAZIONE DI ANEMONE, RANUNCOLO PRIN 2003: Fisiologia della Produzione e Tecnologie di Programmazione di Specie Floricole LA COLTIVAZIONE DI ANEMONE, RANUNCOLO E IRIS IN FLOATING SYSTEM PER LA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE U.O: Università

Dettagli

Il cinipide galligeno del castagno Dryocosmus kuriphilusyasumatsu

Il cinipide galligeno del castagno Dryocosmus kuriphilusyasumatsu Il cinipide galligeno del castagno Dryocosmus kuriphilusyasumatsu Giovanni Bosio Regione Piemonte, Settore Fitosanitario Il cinipede galligeno Drycosmus kuriphilusyasumatsu è considerato uno degli insetti

Dettagli

Piverone, Ruolo di Scaphoideus titanus nell epidemiologia della Flavescenza dorata

Piverone, Ruolo di Scaphoideus titanus nell epidemiologia della Flavescenza dorata Piverone, 28-01-2017 Ruolo di Scaphoideus titanus nell epidemiologia della Flavescenza dorata Scaphoideus titanus Ball (Hemiptera: Cicadellidae) Specie originaria dell areale neartico (USA e Canada), diffusa

Dettagli

Cantus. Oidio e Botrite in un unica soluzione, a difesa della qualità

Cantus. Oidio e Botrite in un unica soluzione, a difesa della qualità Cantus Oidio e Botrite in un unica soluzione, a difesa della qualità Cantus Oidio e Botrite in un unica soluzione Le infezioni di Oidio, se non adeguatamente controllate, possono incidere negativamente

Dettagli

Prodotti autorizzati su kiwi

Prodotti autorizzati su kiwi Possibilità di controllo: con INSETTICIDI? Fonte: ERSA - 2017 Tra quelli che hanno mostrato efficacia >50% contro le forme giovanili per spray diretto (Nannini et al., 2016; Pasqualini et al., 2016; Inf.

Dettagli

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina.

Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Rete meteorologica regionale e progetto adotta una capannina. Progetto in collaborazione tra: Assopa Consorzio Selenella Arpa Meteo 5 marzo 2013 Rete regionale di monitoraggio per la meteorologia urbana,

Dettagli

PERIODO DI APPLICAZIONE PRODOTTO FINALITA. (qualsiasi sale di rame: idrossido, ossicloruro, solfato ecc)

PERIODO DI APPLICAZIONE PRODOTTO FINALITA. (qualsiasi sale di rame: idrossido, ossicloruro, solfato ecc) Graziano Vittone CReSO Manta, 8 novembre 2011 INTERVENTI SU TUTTI GLI IMPIANTI DI ACTINIDIA IN AUTUNNO INVERNO PERIODO DI APPLICAZIONE PRODOTTO FINALITA DOPO LA RACCOLTA RAMEICI Protezione dei PEDUNCOLI

Dettagli

Test di autovalutazione n.1

Test di autovalutazione n.1 Test di autovalutazione n.1 22 febbraio 2015 Nome e cognome: Domanda N.: Points Risposta: 1 1 2 1 3 1 4 1 5 1 6 1 7 1 8 1 9 1 10 1 11 1 12 1 13 1 14 1 15 1 16 1 Somma 16 1 DOMANDA n. 1 Il procedimento

Dettagli

Biologia, distribuzione e antagonisti di Halyomorpha halys in Piemonte

Biologia, distribuzione e antagonisti di Halyomorpha halys in Piemonte Biologia, distribuzione e antagonisti di Halyomorpha halys in Piemonte Marco G. Pansa, Luciana Tavella DISAFA, ULF Entomologia Generale e Applicata, Università degli Studi di Torino Diffusione in Europa

Dettagli

Olivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015

Olivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Cos è la gestione agromonica? E l insieme di tutte le pratiche effettuate dall uomo per riuscire

Dettagli

IMPIEGO DI ACIDO GIBBERELLICO SU

IMPIEGO DI ACIDO GIBBERELLICO SU 40 GIORGIO STEFANELLI, LUCA VINZI, ALBERTO VILLANI Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Friuli-Venezia Giulia MARCO MASOTTI Consorzio Tutela Vini DOC Friuli Grave IMPIEGO DI ACIDO GIBBERELLICO

Dettagli

CICALINA DEL PESCO: PRIMI RISULTATI SULLA BIO-ETOLOGIA E SULLE POSSIBILITÀ DI CONTROLLO

CICALINA DEL PESCO: PRIMI RISULTATI SULLA BIO-ETOLOGIA E SULLE POSSIBILITÀ DI CONTROLLO Attività finanziata dalla CICALINA DEL PESCO: PRIMI RISULTATI SULLA BIO-ETOLOGIA E SULLE POSSIBILITÀ DI CONTROLLO A. Cesano 1, M.G. Pansa 1, D. Demaria 2, G. Vittone 2, L. Tavella 1, A. Alma 1 1 DI.VA.P.R.A.

Dettagli

LINEA ELECTIS ANTIPERONOSPORICO. La massima Protezione del grappolo

LINEA ELECTIS ANTIPERONOSPORICO. La massima Protezione del grappolo LINEA ANTIPERONOSPORICO La massima Protezione del grappolo LINEA La peronospora della vite La peronospora è la più grave malattia che attacca la Vite. L agente patogeno, Plasmopara viticola, può infettare

Dettagli

La protezione delle drupacee

La protezione delle drupacee La protezione delle drupacee 31 Lepidotteri e afidi di pesco e albicocco AFFIRM e LUZINDO nella protezione dai lepidotteri di pesco e albicocco Lepidotteri: entrambi i prodotti sono adatti all integrazione

Dettagli

La Situazione del Psa in Emilia Romagna

La Situazione del Psa in Emilia Romagna La Situazione del Psa in Emilia Romagna L. Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia Romagna M.G. Tommasini CRPV Diffusione: superficie infetta Emilia Romagna 70 % 60 58 50 47 40 30 20 13,9 9,3

Dettagli

La maturazione del Glera

La maturazione del Glera GLERA: GLI STUDI DEL CREA PER LA SUA COLTIVAZIONE AGRONOMIA, FISIOLOGIA, GENETICA, DIFESA La maturazione del Glera Dr Patrick Marcuzzo CREA - VIT Susegana, Tv 14 dicembre 2016 La maturazione inzia con

Dettagli

ATTENZIONE AL PUNTERUOLO ROSSO DELLA PALMA

ATTENZIONE AL PUNTERUOLO ROSSO DELLA PALMA ATTENZIONE AL PUNTERUOLO ROSSO DELLA PALMA Punteruolo rosso della palma Il punteruolo rosso della palma, Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), è un coleottero curculionide originario dell Asia meridionale

Dettagli

Prove di coltivazione di specie orticole di pregio in rotazione con la patata

Prove di coltivazione di specie orticole di pregio in rotazione con la patata Prove di coltivazione di specie orticole di pregio in rotazione con la patata Programma Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Dimostrazione Agricola (2008-2010) 2010) Obiettivi del progetto verificare

Dettagli

ESPERIENZE DI IMPOLLINAZIONE IN VALSUGANA

ESPERIENZE DI IMPOLLINAZIONE IN VALSUGANA ESPERIENZE DI IMPOLLINAZIONE IN VALSUGANA Dalcastagnè Michela - Franchini Sergio - Taddia Andrea 9 febbraio 2010 Fattori quali-quantitativi Ambiente Tecnica colturale Allegagione Impollinazione Modalità

Dettagli