Esperienze di apprendimento cooperativo nella didattica dell italiano, tra formazione professionale e attività in classe
|
|
- Lidia Ranieri
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Esperienze di apprendimento cooperativo nella didattica dell italiano, tra formazione professionale e attività in classe di Cristina Bordignon * La didattica del cooperative learning Occorre precisare che, quando si parla di cooperative learning, ci si riferisce, prima ancora che a uno specifico metodo di insegnamento/apprendimento, a un vasto movimento educativo che, pur partendo da prospettive teoriche diverse, applica particolari tecniche di cooperazione nell apprendimento in classe. Esse permettono di far lavorare gli studenti in gruppo facilitando, nel contempo, l acquisizione di abilità sociali. In altri termini, si tratta di un sistema che permette di apprendere sia contenuti disciplinari che comportamenti sociali di collaborazione e cooperazione. L apprendimento è sicuramente un processo attivo individuale, ma, perché * Docente di italiano e latino. Edito come BORDIGNON C., Esperienze di apprendimento cooperativo nella didattica dell italiano, tra formazione professionale e attività in classe, in AA.VV. Formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria a Udine. Primi contributi, SSIS-Università degli Studi di Udine, Forum, Udine Il presente lavoro intende sviluppare una riflessione critica sul cooperative learning, iniziata con l acquisizione di tale metodologia didattica nelle attività di laboratorio dei corsi SSIS e di tirocinio disciplinare presso le scuole accoglienti, e approfondita, successivamente, come docente di lettere in un liceo classico europeo. 21
2 Cristina Bordignon Fig. 1 La didattica del cooperative learning Gestione della classe: Funzione dell insegnante: Specificità del cooperative learning: Muta: strategie con mediazione dell insegnante gruppo cooperativo a mediazione sociale 1 Obiettivi: fare insieme perseguire fini comuni operare in gruppo promuovere le potenzialità di ciascuno organizza un clima sociale positivo alimenta una calda relazione educativa svolge funzioni di regia differenzia la natura del Contratto formativo interdipendenza positiva interazione faccia a faccia uso di competenze sociali controllo del comportamento di gruppo le caratteristiche della relazione educativa la funzione del docente l immagine dell alunno la natura del Contratto formativo Fonte: CAPALDO N.-NERI S.-RONDANINI L., Il manuale della scuola secondaria, Fabbri, Milano 2000, p Le differenze tra le due modalità di gestione della classe non sono di poco conto, in quanto, nel primo modello, il docente rappresenta la fonte esclusiva di conoscenza e spesso le strategie didattiche tendono ad essere trasmissive e direttive; nel secondo caso, si tende, invece, a valorizzare le risorse, le 22
3 Esperienze di apprendimento cooperativo esso si verifichi, è importante che il processo sia condiviso e vissuto socialmente. Alcune tra le molte ragioni che motivano l introduzione del cooperative learning nella scuola sono efficacemente riassunte nello schema in fig. 1. Mentre, dunque, la classica lezione frontale si fonda sulle capacità didattiche e relazionali del docente, l apprendimento cooperativo punta sullo sviluppo del senso di responsabilità. Ogni allievo è responsabile del proprio apprendimento; il gruppo stesso diviene responsabile dei progressi dei suoi membri, facendo ricorso alle risorse umane interne, quando vi sia bisogno di sostegno o di particolari strategie per superare difficoltà individuali. 2 Non bisogna confondere, tuttavia, il cooperative learning con il semplice lavoro di gruppo. Occorre, pertanto, sottolineare come non sia sufficiente suddividere la classe in gruppi di apprendimento, discussione o ricerca perché si possa parlare di apprendimento cooperativo. Esso si attua, infatti, in base a una precisa metodologia, che mira alla massima valorizzazione e integrazione degli allievi, in particolare di chi presenta difficoltà di apprendimento e/o di integrazione sociale. 3 potenzialità cognitive e relazionali dei ragazzi e l insegnante svolge soprattutto una funzione di regia, di facilitazione delle attività che gli allievi realizzano. Cfr. JOHNSON D.W.-JOHNSON R.T.-HOLUBEC E.J., Apprendimento cooperativo in classe, Erickson, Trento Cfr. VIVIAN G., L apprendimento cooperativo, in Il pensiero nei territori del testo. Percorsi di didattica modulare di lingua italiana, a cura di Lerida Cisotto, Cleup, Padova 2002, p Cfr. in proposito ANOÈ R., Ecologia in classe: aspetti organizzativi ed educativi, pp , testo di una conferenza svoltasi il , e distribuito dal docente stesso quale parte della bibliografia del corso di Didattica generale, tenuto presso la SSIS dell Università degli Studi di Udine (a.a ): «Una classe di alunni non è di per sé un gruppo di apprendimento. Perché ciò accada sono necessari tempi, condizioni e consuetudini di lavoro che rendano possibili lo scambio, l integrazione, la reciprocità tra allievi, l instaurarsi di 23
4 Cristina Bordignon Creare e sostenere uno spirito di collaborazione in classe è compito dell insegnante, cui si richiede la creazione di un clima cooperativo e l uso di un modello di comunicazione efficace, la progettazione di compiti appropriati a piccoli gruppi, l organizzazione della classe con la pianificazione del compito, definendo i ruoli e le competenze degli allievi, l osservazione e la stimolazione dell interazione del gruppo, l intervento, quando esso sia richiesto, e infine l aiuto dato agli allievi per monitorare l apprendimento che acquisiscono. 4 Il ruolo dell insegnante è, dunque, centrale nella creazione di un buon clima di classe, e questo, a sua volta, è condizione essenziale per realizzare attività di reale cooperazione. Questo perché non si può dare per scontato che gli allievi siano in grado di stabilire spontaneamente buone relazioni interpersonali, di attribuire valore all apporto di ognuno, di ascoltare l altro e di gestire le situazioni conflittuali che inevitabilmente si presentano. 5 Il primo compito dell insegnante è, dunque, quello di educare le competenze relazionali proprie e quelle degli allievi, stimolando l assunzione, da parte di questi ultimi, di comportamenti che contribuiscano, all interno dei gruppi, all accettazione reciproca (fig. 2). uno spazio di lavoro comune con obiettivi consapevoli e trasparenti in cui siano possibili relazioni orizzontali, collaborative. Una classe come gruppo di apprendimento presuppone larghe opportunità di apprendimento tra pari, le cui potenzialità non paiono sufficientemente esplorate; anzi, recenti osservazioni fatte nella scuola elementare mostrano che il lavoro di gruppo è ancora fortemente diretto dal docente e quando le classi si suddividono in piccoli gruppi per attività specifiche, il modello classe si riproduce con analoga struttura verticale, solo con meno alunni, ad indicare che il rapporto uno-molti non è solo un dato funzionale, ma un dato culturale profondamente radicato.» 4 Cfr. LANEVE C., Elementi di didattica generale, Editrice La Scuola, Brescia 1998, pp Cfr. VIVIAN G., L apprendimento cooperativo, cit., pp
5 Esperienze di apprendimento cooperativo Fig. 2 Atteggiamenti che contribuiscono all accettazione reciproca nei gruppi di alunni Proporre in maniera discreta il proprio aiuto Non giudicare gli errori altrui (ognuno deve essere libero di sbagliare!) Non spazientirsi di fronte alle domande dei compagni Non pretendere che gli altri ragionino o lavorino in modo identico al proprio Incoraggiare le soluzioni degli altri Sapere che non sempre basta una sola spiegazione Rendersi conto che spiegare un concetto ad altri è un modo efficace per migliorare la propria preparazione Fonte: MAINI P.-COMOGLIO M., L apprendimento cooperativo a scuola, in Orientamenti Pedagogici, n. 3, 1995, p. 466 L esperienza scolastica La conoscenza della metodologia didattica del cooperative learning, acquisita nelle attività di laboratorio di molti corsi della SSIS, sia di area trasversale e psicopedagogica che disciplinare, ha successivamente trovato occasione di applicazione concreta, in sede di tirocinio, in una classe terminale di triennio, a indirizzo sperimentale Brocca, di liceo classico. Tale esperienza si è espressa nella conduzione di un laboratorio di lettura, organizzato per gruppi di allievi, ed è stata successivamente ripresa e approfondita in una classe di biennio di liceo classico europeo. Il gruppo classe, composto da oltre venti allievi, dotati di una discreta curiosità intellettuale e interesse per la lettura, mancava, tuttavia, come spesso accade, di omogeneità. Ad alcuni allievi, attivi e partecipi dell attività didattica, si affiancava, infatti, una parte della classe, caratterizzata da un atteggiamento di sostanziale 25
6 Cristina Bordignon passività, unita al comportamento vivace manifestato da alcuni componenti. Al fine di promuovere e favorire lo spirito di collaborazione tra gli studenti e tra questi e l insegnante, di educarne le capacità di ascolto e di dialogo, nel rispetto delle diverse posizioni, nel tentativo, cioè, di creare un ambiente educativo e di studio positivo e stimolante, si è ritenuto opportuno inserire, nella programmazione didattica annuale di italiano, il modulo Tendenze del romanzo contemporaneo, dedicato alla lettura di opere della più recente narrativa italiana e straniera. La metodologia didattica, alla quale si è inteso fare riferimento, è stata, appunto, quella del cooperative learning, per un duplice ordine di motivazioni. Innanzitutto per lo sviluppo di abilità relazionali e l uso di competenze sociali da parte degli allievi, che essa persegue, particolarmente funzionali alla formazione di un reale gruppo di apprendimento, caratterizzato da tempi, condizioni e consuetudini di lavoro comuni, in cui sia resa possibile la creazione di relazioni orizzontali e collaborative. In secondo luogo, la scelta del cooperative learning è sembrata particolarmente idonea allo spazio di laboratorio, al quale era stata destinata: nel liceo classico europeo, infatti, l insegnamento dell italiano si articola nelle due fasi della lezione, di tipo tradizionale, e del laboratorio culturale, che rappresenta, invece, il momento di applicazione e di affinamento delle abilità cognitive e delle competenze operative previste in sede di programmazione. Durante le ore settimanali di laboratorio, la classe può essere riorganizzata secondo diverse modalità di lavoro, in rapporto alle necessità ed in relazione, appunto, alla metodica dell apprendere insieme facendo. Intento dell insegnante è stato, soprattutto, quello di far sì che i ragazzi avvertissero tale spazio di lavoro come proprio, cioè come un ambito privilegiato, in cui poter esprimere e approfondire liberamente i propri interessi culturali, attraverso la lettura di opere, nella scelta delle quali essi sono stati assolutamente liberi. Ciò, coerentemente 26
7 Esperienze di apprendimento cooperativo con l obiettivo, esplicitato nella programmazione didattica, di sviluppare il gusto e il piacere della lettura, in vista della formazione del lettore consapevole. 6 È stato così che, all interno del modulo, pure incentrato sulle tendenze più recenti del romanzo contemporaneo (sono state scelte le opere di E. Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo; D. Cugia, No; S. Tamaro, Va dove ti porta il cuore; A. Camilleri, Il ladro di merendine; M.E. Loricchio, La terrazza dei ricordi; E. Springer, Il silenzio dei vivi), sono stati accolti elementi spuri, quale l opera di E. Rostand, Cyrano de Bergerac. Quest ultima è stata letta e drammatizzata, in alcune scene, da un gruppo di allievi che, all interesse per la lettura, univa la passione per il teatro, coltivata attivamente, fra l altro, nel gruppo teatrale d istituto. Anche la presentazione in classe de Il ladro di merendine di Camilleri ha visto gli allievi impegnati nella recitazione di alcuni dialoghi del romanzo. La formazione dei gruppi e l assegnazione dei ruoli Nella formazione dei gruppi si è proceduto seguendo un criterio di eterogeneità. Da un lato, si è tenuto conto del diverso livello di profitto degli studenti e delle relazioni di sinergia e/o conflitto emerse nella vita di classe; dall altro, la composizione è stata parzialmente casuale, in modo da abituare gli studenti a situazioni, che si verificano nella vita sociale e nel mondo del lavoro, in cui non vi è la possibilità di scegliere i partners con cui condividere esperienze e con cui lavorare. 6 Riguardo alla formazione del buon lettore, quale finalità dell insegnamento letterario, si veda COLOMBO A., A che punto è l insegnamento di letteratura, in La letteratura per unità didattiche. Proposte e metodi per l educazione letteraria, a cura di Adriano Colombo, La Nuova Italia, Firenze 2000, pp
8 Cristina Bordignon Per quanto attiene ai ruoli individuali all interno dei gruppi, essi sono stati ricoperti a rotazione dai diversi membri del gruppo stesso, ai quali è stata, inoltre, somministrata la seguente scheda di autovalutazione del lavoro svolto (figg. 3a e 3b). Fig. 3a Assegnazione dei ruoli e scheda di autovalutazione ASSEGNAZIONE DEI RUOLI Ruolo di gestione del gruppo: controllare i toni di voce (assicurarsi che tutti i membri del gruppo usino un tono di voce moderato) controllare i turni (assicurarsi che i compagni svolgano il compito assegnato secondo i turni prestabiliti) controllare i tempi (assicurarsi che il gruppo svolga le consegne entro i tempi stabiliti) Ruoli di funzionamento del gruppo: incoraggiare la partecipazione (assicurarsi che tutti i componenti del gruppo diano il loro contributo) fornire sostegno (sollecitare i membri del gruppo a esprimere le loro idee) leggere e rispondere alle richieste di chiarimento dei compagni Ruolo per l apprendimento: comunicare in modo efficace con gli insegnanti (rivolgere domande di chiarimento, spiegazione) approfondire la discussione e l argomento trattato supervisionare il lavoro Ruolo di stimolo al gruppo: sollecitare i compagni a rispettare tutti gli interventi, senza criticare le persone collaborare con i compagni per quanto riguarda la valutazione del lavoro di gruppo 28
9 Esperienze di apprendimento cooperativo Fig. 3b Assegnazione dei ruoli e scheda di autovalutazione SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO DAL GRUPPO Gruppo n.: Data: 1) Ruolo di gestione del gruppo: Ho controllato i toni di voce Ho controllato i turni Ho controllato i tempi 2) Ruoli di funzionamento del gruppo: Ho incoraggiato la partecipazione Ho fornito sostegno Ho letto e ho risposto alle richieste di chiarimento dei compagni 3) Ruolo per l apprendimento: Ho comunicato in modo efficace con l insegnante 29
10 Cristina Bordignon Ho approfondito la discussione e l argomento trattato Ho supervisionato il lavoro 3) Ruolo di stimolo al gruppo: Ho sollecitato i compagni a rispettare tutti gli interventi, senza criticare le persone Ho collaborato con i compagni per quanto riguarda la valutazione del lavoro di gruppo Registrazione e revisione del lavoro di gruppo Uno degli elementi essenziali del cooperative learning è la valutazione periodica, che gli studenti fanno, del buon funzionamento del loro gruppo, identificando i problemi e suggerendo soluzioni. Benché parte del lavoro di gruppo possa essere suddivisa e svolta individualmente, è necessario, infatti, che i componenti il gruppo lavorino in modo interattivo, verificando gli uni con gli altri la catena del ragionamento e registrando, di volta in volta, le tappe/ punti del lavoro svolto, gli obiettivi, le conclusioni, le difficoltà, fornendosi il feedback. In proposito, si è ritenuto utile fornire agli studenti la seguente traccia, perché potessero monitorare le diverse fasi del loro lavoro e apprendimento (fig. 4). 30
11 Esperienze di apprendimento cooperativo Fig. 4 Registro di gruppo Gruppo n.: Data: Nome e cognome dei componenti del gruppo Ruoli: a) per le abilità sociali b) per le consegne Tipo di attività: Argomento specifico: Svolgimento del lavoro: Tappe/punti del lavoro Esecutore Tempi Giudizio di gruppo: a) sul lavoro b) sulla produzione Giudizio individuale: Produzione (orale o scritta): Obiettivi e compiti per il lavoro successivo: 31
12 Cristina Bordignon La valutazione Nella valutazione del lavoro di gruppo, elemento decisivo ed esplicitato dall insegnante fin dall inizio dell attività è stata l interdipendenza tra i diversi componenti, in virtù della quale ognuno è stato ritenuto responsabile non solo del proprio lavoro, ma anche di quello degli altri. La valutazione finale è risultata, quindi, dalla media delle singole valutazioni attribuite ai membri del gruppo stesso. Considerazioni conclusive L esperienza di cooperative learning effettuata in classe si è rivelata, sia per l insegnante, che per gli allievi, assai proficua e ricca di stimoli. La maggior parte degli studenti ha ravvisato un miglioramento nel proprio apprendimento, anche se, inizialmente, alcuni manifestavano qualche riserva o sfiducia verso questo tipo di approccio, in quanto non abituati a lavorare insieme. Durante lo svolgimento del lavoro, si sono raccolte le difficoltà incontrate dagli allievi, che, laddove richiesto, sono stati aiutati a risolverle. Non è stato, invece, necessario giungere a ricomposizioni dei gruppi stessi, né si sono verificati casi in cui uno o più allievi siano stati costretti a svolgere gran parte del lavoro, senza ottenere la collaborazione degli altri membri. Si è potuta così constatare la creazione di un interdipendenza positiva all interno dei gruppi, in cui si sono spesso originate dinamiche relazionali nuove e più profonde tra i diversi componenti. 32
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le
DettagliPROTOCOLLO COOPERATIVE LEARNING
PROTOCOLLO COOPERATIVE LEARNING Il seguente protocollo rappresenta il piano di lavoro della ricerca-azione prevista dal Corso di formazione che ha come obiettivo l inclusione degli alunni nelle relazioni
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016
! Istituto d Istruzione Superiore G. Veronese Chioggia (Ve) PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016 Classe 1 B Indirizzo: Scienze Umane Coordinatrice: Agatea Valeria SITUAZIONE INIZIALE
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliUno per tutti, tutti per uno.
Uno per tutti, tutti per uno. Bologna, 09/02/2015 Dainese Roberto Educare attraverso il Cooperative Learning: stile attributivo e competenze metacognitive Chiara Trubini Marina Pinelli Psicologia - Università
Dettagli7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA
7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo
DettagliPROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono
DettagliLa lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro)
La lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro) Abdelkrim Boussetta Ispettorato Regionale - Rabat 1 Corso di formazione Accademia di Rabat, giovedi 21 ottobre 2010 Docente Studente Materia 2 Insegnamento
DettagliTOLLO CH -VIA CAVOUR N.2
TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO
Dettagli2015 2016: un anno insieme Dove eravamo arrivati?
Dove eravamo arrivati? NOI... Alle prese con il RAV VOI... Tutti al mare Rapporto di AutoValutazione R.A.V. GIUDIZIO SINTETICO AREA ESITI e AREA PROCESSI 1) CONTESTO 2) ESITI AREE DI INDAGINE SITUAZIONE
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliPREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliPSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare
PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro
DettagliQuestionario insegnante
Questionario insegnante Anno Scolastico 2014/15 INVALSI Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione Via Borromini, 5 Villa Falconieri 00044 Frascati (Roma)
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliQUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14
QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande
DettagliCorso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
DettagliOBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella
DettagliCentro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001
Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Via Leonardo da Vinci 34 17031 Albenga Telefono 0182 554970 Galateo: lavorare con e su tutta la classe per il rispetto
DettagliInsegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino
Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliAl termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.
Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH
Dettagli3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA CHE TENGA CONTO DELLE ESIGENZE DI VALUTAZIONE
Organizzazione al servizio della scuola favorendo la valutazione interna ed esterna SEMINARIO REGIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO 3 GRUPPO: NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SEGRETERIA
DettagliScuola Primaria di Marrubiu
Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA
DettagliLA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA
Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona
DettagliProgetto. a cura di. Massimo Merulla I
Progetto Poesia Educativa Apprendimento scolastico e Relazione umana attraverso l espressione di sé Laboratorio Intensivo di Scrittura Poetica Creativa a cura di Massimo Merulla I Introduzione Questo laboratorio
DettagliIstituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016
Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliDisabilità: la Musica come strumento per l Integrazione Percorso di Musica e Integrazione nella Scuola Primaria
Disabilità: la Musica come strumento per l Integrazione Percorso di Musica e Integrazione nella Scuola Primaria Fondazione Scuola di Musica C. e G. Andreoli di Mirandola (Mo) La musica è un linguaggio
DettagliCOME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE
COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliIstituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH)
Istituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Anno Scolastico / Cognome Nome nato a in data residente a provincia Via Telefono Indirizzo Classe Sezione Sede
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIUSEPPE MONTEZEMOLO - Roma. Progetti CONSULENZA PSICOLOGICA e ORIENTAMENTO SCOLASTICO 2012/2013 RELAZIONE FINALE
Dr. Giulio CASINI Psicologo, psicoterapeuta Via Chieti, 6 00161 ROMA Tel. 347 9392922 E-mail: giuliocasini@libero.it ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GIUSEPPE MONTEZEMOLO - Roma Progetti CONSULENZA PSICOLOGICA
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliCaratteristiche del contesto. Rubrica valutativa della competenza
Caratteristiche del contesto Rubrica valutativa della competenza Traguardi di apprendimento (riferiti ai saperi disciplinari, in termini di conoscenza, abilità e atteggiamenti) Senso del percorso formativo
DettagliIL CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI 2012
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE IL CURRICOLO PER COMPETENZE SECONDO LE NUOVE INDICAZIONI 2012 Franca Da Re CONFERENZA DI SERVIZIO PADOVA 03.10.2012 1 Competenze
DettagliOrientamento in uscita - Università
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche
DettagliSCUOLA PRIMARIA. SCUOLA PRIMARIA DI ALBINO Piazzale caduti 1, Tel/Fax. 035 751 492
SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA DELL'INFANZIA DI ALBINO Viale Gasparini, Tel/Fax 035 754 420 SCUOLA DELL'INFANZIA DI DESENZANO Via Loverini, Tel/Fax. 035 751 436 SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI ALBINO Piazzale
DettagliRiepilogo questionario DOCENTI
Riepilogo questionario DOCENTI (51 risposte su 77 docenti) Competenze chiave e di cittadinanza 1. Nella sua/e classe/i si valutano le competenze di cittadinanza degli studenti (es. il rispetto delle regole,
DettagliL isola del futuro. Guida per l insegnante
Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Dà risposte originali. - È capace di produrre molte idee. - Comprende la molteplicità dei punti di vista. Guida per l insegnante Compito di cristallizzazione
DettagliIstituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni
Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliQuestionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti. a. s. 2014/15
Questionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti a. s. 2014/15 Il questionario genitori è stato somministrato durante il secondo colloquio quadrimestrale. Pertanto il campione esaminato è costituito
DettagliATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO
ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell offerta formativa che ogni istituzione scolastica predispone annualmente (O.M. 92/07 art.
DettagliL orientamento e il ruolo del tutor. La peer education. Progetto PEER EDUCATION RAFAELLA TONFI 1
L orientamento e il ruolo del tutor La peer education RAFAELLA TONFI 1 La peer education Per lo studente tutor: Partecipazione attiva alla vita della scuola Conoscenza delle dinamiche organizzative della
DettagliProgetto Scienze 3.14 Scuole in rete A.S 2013-2014. Responsabile Dott.ssa Paola Tacconi
Progetto Scienze 3.14 Scuole in rete A.S 2013-2014 Responsabile Dott.ssa Paola Tacconi QUESTIONARIO DI GRADIMENTO PER LE INSEGNANTI Al fine di ottenere una valutazione del livello di gradimento delle insegnanti
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM Località Villaggio 84047 CAPACCIO (SA) - C.M. SAIC8AZ00C Tel. 0828725413/0828724471 Fax. 0828720747/0828724771 e-mail SAIC8AZ00C@istruzione.it Ascolta i bambini
DettagliPercorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi
Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 204-205 LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Syllabus a.a. 204-205 versione.0 BREVE INTRODUZIONE AL MODULO Il Syllabus indica
DettagliIl Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria
Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo
DettagliPROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia
PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2. Progettazione curricolare della lingua inglese
ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA2 Progettazione curricolare della lingua inglese FINALITÀ/TRAGUARDI Le finalità dell insegnamento delle lingue straniere nella scuola secondaria di I grado, inserita nel vasto
DettagliPIANO DELL OFFERTA FORMATIVA A. S. 2014/15 ATTIVITA EXTRACURRICULARI. PROGETTO Lingua Inglese
Denominazione del progetto/laboratorio English time Responsabile di progetto D Aniello Michelina PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA A. S. 2014/15 ATTIVITA EXTRACURRICULARI PROGETTO Lingua Inglese SCUOLA Primaria
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliLAVORARE PER COMPETENZE: I COMPITI DI REALTÀ. Andria 16 marzo 2015
LAVORARE PER COMPETENZE: I COMPITI DI REALTÀ Andria 16 marzo 2015 DALLE LINEE GUIDA ALLEGATE ALLA C.M. 3/2015 La certificazione delle competenze ci impone di adeguare le tre operazioni che sostanziano
DettagliProgetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE
Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliIl modello formativo dei progetti PON docenti
Il modello formativo dei progetti PON docenti Scuola- Presidio Comunità Tutor Blended Collaborazione Laboratorio Peer- Educa5on Competenze Sperimentazione Personalizzazione Ricerca- azione Innovazione
Dettagli2012 Le Nuove Indicazioni
REPORT CONCLUSIVO DELL ATTIVITA DI RICERCA-AZIONE: 2012-Le Nuove Indicazioni ISTITUTO COMPRENSIVO DI VERNOLE (LE) 2012 Le Nuove Indicazioni RESTITUZIONE FINALE CONDIVISIONE DEI PERCORSI DIDATTICI EFFETTUATI
DettagliIl Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008
Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze PISA 3 dicembre 2008 SOMMARIO Il documento ufficiale Esempio di test I punti del documento ufficiale della Conferenza delle Facoltà di Scienze Necessità di
DettagliLezione con la LIM. Stefania Pinnelli unisalento. Stefania Pinnelli
Lezione con la LIM. unisalento Perché piace agli insegnanti - rinnova la lezione frontale consente salvataggio di attività didattiche e il recupero rapido - facilita la spiegazione di processi, la descrizione
DettagliIsp. Marino Gandelli 1
La Griglia operativa che qui di seguito viene illustrata è solo indicativa al fine dell elaborazione di un curricolo disciplinare annuale con riferimento alle indicazioni provinciali per la definizione
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
Dettagliassolutamente condivisibili.
Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: Competenze
DettagliQUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE PER GLI INSEGNANTI
QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE PER GLI INSEGNANTI Nel presente questionario troverà un elenco di affermazioni riguardanti alcuni comportamenti riferiti alla sua attività professionale. Per ciascuna affermazione
DettagliProgetto accoglienza Scuola dell infanzia
Progetto accoglienza Le docenti di scuola dell infanzia del IV istituto comp. G. Verga di Siracusa hanno stilato il progetto accoglienza per i bambini iscritti all anno scolastico 2011/2012 Motivazioni
DettagliPercorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)
Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe
DettagliSostegno a Distanza: una fiaba per Angela. Presentazione
Presentazione Nella classe 1^ secondaria di1 grado, durante il primo quadrimestre, si è lavorato sul tipo di testo fiaba ed i ragazzi venendo a conoscenza del progetto SAD portato avanti dagli allievi
DettagliIl teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.
Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in
DettagliLettere al Direttore. Guida per l insegnante
Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di cristallizzazione - È capace di cogliere il significato di quanto si impara a scuola. - Sa determinare in quale misura le sue capacità e i
DettagliFAC SIMILE FORMULARIO COMPILAZIONE E CONSEGNA SOLO ON LINE http://www.indire.it/indicazioni/monitoraggio/ Monitoraggio dei documenti programmatici
A che punto siamo... indicazioni per il curricolo e indicazioni nazionali Monitoraggio dei documenti programmatici Formulario A PARTE GENERALE Formulario A - PARTE GENERALE - Pagina n 1 /11 Il piano dell
DettagliREGIONE CALABRIA Assessorato Cultura e Beni Culturali
UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo REGIONE CALABRIA Assessorato Cultura e Beni Culturali REPUBBLICA ITALIANA PO FESR CALABRIA 2007/2013 ASSE IV - QUALITÀ DELLA VITA ED INCLUSIONE SOCIALE Linea d Intervento
DettagliDisciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)
Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) ANALISI DI SITUAZIONE di partenza - LIVELLO COGNITIVO La classe 4 sezione
Dettagli2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA
2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato
DettagliGiochi nel mondo. Laboratorio di intercultura
Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliProgetto Teatro. (laboratorio teatrale)
Progetto Teatro (laboratorio teatrale) A.G.I.A.D. fa teatro Finalità ed obiettivi A chi è rivolto L opera teatrale : Il mago delle formiche giganti La scelta Le finalità A chi si rivolge Aspetto educativo
DettagliCampo d esperienza: IL SE E L ALTRO
Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO 1. Il bambino sviluppa il senso dell identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato
DettagliAssociazione AMA BERGAMO Metodologia dell auto mutuo aiuto Come funziona un gruppo Risorse e difficoltà Dr.ssa Bruna Allievi Treviglio 28 marzo 2015 I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO Obiettivi 1. Sviluppo di
DettagliFINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità
DettagliRE.TE.CO.LE. Rete, TEcnologie, COoperative LEarning PREMESSA
RE.TE.CO.LE Rete, TEcnologie, COoperative LEarning PREMESSA La scelta di introdurre nella scuola attività di cooperative learning in un contesto tecnologico, è motivata da considerazioni di diversa natura.
DettagliAutovalutazione di istituto
I.C. "Dante Alighieri" - Aulla Autovalutazione di istituto Nel mese di aprile 2015 sono stati somministrati dei questionari in forma anonima per verificare il livello di gradimento del servizio offerto.
DettagliCIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione
DettagliQuestionario PAI Personale Scolastico
Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO GRAZIANO DA CHIUSI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. Che cosa è il protocollo di accoglienza?
ISTITUTO COMPRENSIVO GRAZIANO DA CHIUSI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA Che cosa è il protocollo di accoglienza? E un documento deliberato dal Collegio dei Docenti, quale strumento per l attuazione del D.P.R.
DettagliIl corso di italiano on-line: presentazione
Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica
DettagliPiano Offerta Formativa
Piano Offerta Formativa ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Via Venezia,15 San Giovanni Teatino Chieti I plessi Scuola dell'infanzia Dragonara Scuola
DettagliVisita il sito www.epc.it
Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido
DettagliDSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi
DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace Grazia Mazzocchi Faenza 25 Febbraio 2015 Centro Territoriale di Supporto per le disabilità Http://cts.w.istruzioneer.it/ DSA e normativa di
Dettagli