F. Clemente V. Bruno G. Cimino. Bolzano, 5-7 maggio 2005

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1 A.S.L. N 3 CENTRO MOLISE DI CAMPOBASSO Dipartimento di Emergenza Accettazione U.O.C. CENTRALE OPERATIVA - SERVIZIO DI EMERGENZA TERRITORIALE 118 Il 118 nelle Aree Rurali La Mission e gli Standard Temporali di Intervento F. Clemente V. Bruno G. Cimino Bolzano, 5-7 maggio 2005

2 Orografia Monti Colline - Mare Viabilità Strade tortuose Regione Molise Estensione: kmq Abitanti: ti ab./kmq. Capoluogo: Campobasso abitanti 2

3 3

4 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : Per quanto attiene il soccorso sanitario primario esso dovrà estrinsecarsi in un periodo di tempo non superiore agli 8 minuti per gli interventi in area urbana e di 20 minuti per le zone extra-urbane (salvo particolari i situazioni i i di complessità orografica) Per raggiungere come minimo la quota di una risposta specializzata al giorno (corrispondente a 60/anno per operatore di centrale) bisogna lavorare su un territorio con più di abitanti 4

5 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana OBIETTIVO GARANTIRE L OSSIGENAZIONE DELLE CELLULE CEREBRALI - CPR-C O2 O2 La mancanza di ossigenazione del cervello O2 per secondi 90 secondi Morte Clinica per 8-10 minuti Possibilità di ritorno alla vita Morte Biologica Danno irreversibile delle cellule cerebrali che non consente il recupero delle normali funzioni 5

6 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA 6

7 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana ARRESTO CARDIACO EXTRAOSPEDALIERO: 316 PAZIENTI (Seattle - USA) DIMESSI DALL OSPEDALE SENZA ESITI NEUROLOGICI: 43 % nel gruppo di pazienti in cui la RCP era stata prontamente avviata da un astante; 21 % nel gruppo di pazienti in cui la RCP non era stata subito avviata e l arrivo dell unità mobile di soccorso si era realizzato entro i primi 4 minuti; 17 % nel gruppo di pazienti in cui la RCP non era stata subito avviata e l arrivo di una unità mobile di soccorso si era realizzato dopo i 4 minuti. 7

8 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE TACHICARDIA VENTRICOLARE s.p. ASISTOLIA O GRAVE BRADICARDIA 352 ARRESTI CARDIACI MYERBURG R. PAZIENTI RIANIMATI DIMESSI VIVI TOTALE Il 33% viene rianimato - Il 19% viene salvato 8

9 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana PICCHI TEMPORALI della MORTALITA per TRAUMA A.S.C. Manuale ATLS Primi minuti: 50% Rottura del cuore odei grossi vasi o lesioni gravi del tronco encefalico PREVENZIONE 2 - Prima ora: (golden hour) 30% Ostruzione delle vie aeree, pnx iperteso, tamponamento cardiaco, gravi emorragie, ecc. INTERVENTO ADEGUATO E TEMPESTIVO 3 - Giorni o settimane: 20% Sepsi omof o gravi complicazioni IDONEA ASSISTENZA OSPEDALIERA 9

10 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana MORTI EVITABILI per TRAUMA A.S.C. Manuale ATLS % 12% Ostruzione delle vie aeree Pneumotorace iperteso 26% Emorragia non controllata inevitabili potenzialmente prevenibili chiaramente prevenibili Stocchetti N, et al J. Trauma. 1994; 36: % 32% 57% Chiara O, et Al Injury. 2002; 33(7):

11 118 OBIETTIVO: Ridurre il tempo libero da terapia negli eventi acuti D.P.R. 27 marzo 1992 Morti evitabili Esiti invalidanti L.G. del 30 maggio 1992 : INTERVENTO 8 minuti in area urbana Solo chi vive in area urbana deve questa opportunità avere E quale è esattamente l area urbana 11

12 Definizione i i di area urbana L area Larea urbana viene definita dai piani regolatori comunali ed è estremamente variabile. Viene solitamente riferita ad aree in cui vi è concentrazione di edifici ad uso abitazione ma può trovarsi estesa anche ad abitazioni isolate. L identificazione di tali aree ècomunque sottoposta avariazioni e modifiche. Esiste, inoltre, la individuazione di aree urbane all aspetto stradale, ai fini della loro manutenzione. legata Definizione ne di area extra-urbana Tutto ciò che non è ricompreso nell area urbana 12

13 Definizione i i di area urbana Urbs = Città (cinta di mura) = Roma Probabilmente il legislatore voleva riferire il urbana ad un area con un alto numero di abitanti; ad alta densità abitativa; possibilmente circoscritta o circoscrivibile termine area 13

14 L.G. del 30 maggio 1992 : Per raggiungere g come minimo la quota di una risposta specializzata al giorno (corrispondente a 60/anno per operatore di centrale) bisogna lavorare su un territorio con più di abitanti Ogni comune ha una sua area urbana Classi di ampiezza demografica Comuni Popolazione residente abitanti V. a. % V. a. % Fino a 5 mila , , mila , , mila , , mila 95 1, , mila 30 0, ,4 oltre i 250 mila 13 0, ,9 Totale , ,0 Numero di comuni d Italia e popolazione residente per classe di ampiezza demografica al dati ISTAT 14

15 L.G. del 30 maggio 1992 : Per raggiungere g come minimo la quota di una risposta specializzata al giorno (corrispondente a 60/anno per operatore di centrale) bisogna lavorare su un territorio con più di abitanti Se applicassimo alla lettera queste indicazioni finiremmo per dare l assistenza in emergenza solo al 15,9% degli italiani 15

16 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 118 DISTINGUERE LOGISTICAMENTE E FUNZIONALMENTE La Centrale Operativa con le attività di Centrale Le risorse territoriali con l attività territoriale Fulcro e mente del sistema Braccia operative 16

17 Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se viene visualizzata di nuovo la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo. Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se viene visualizzata di nuovo la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 118 DISTINGUERE LOGISTICAMENTE E FUNZIONALMENTE Disposte strategicamente sul territorio per poter giungere g rapidamente sul luogo dell evento con adeguate attrezzature e professionalità In grado di servire un adeguato numero di popolazione Le risorse territoriali con l attività territoriale Braccia operative 17

18 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 118 DISTINGUERE LOGISTICAMENTE E FUNZIONALMENTE Criteri per l individuazione del numero di postazioni avanzate da attivare: 1 Criterio: Percentuale di popolazione servita in 8-10 minuti nei codici Rossi e Gialli 2 Criterio: Percentuale di richieste per codici i Rossi e Gialli in sovrapposizione 18

19 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 118 DISTINGUERE LOGISTICAMENTE E FUNZIONALMENTE Criteri per l individuazione del numero di postazioni avanzate da attivare: 1 Criterio: Studio dei tempi di percorrenza Percentuale di popolazione servita in 8-10 minuti nei codici Rossi e Gialli Entro 10 min. nella percentuale di popolazione più alta possibile (almeno a partire dal 75-80%) 2 Criterio: Numero di popolazione servita / abitanti per Percentuale di richieste per codici i Rossi e Gialli in sovrapposizione ogni postazione, aumentati progressivamente in base alle postazioni complessive 19

20 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 118 Centrale Operativa Per ogni Distretto ( U.O.T. ) 1 Medico 1 Infermiere 2 Soccorritori Distretti n 15 UOT U.O.T. (automedica+ambulanza) n 15 20

21 Centrale Operativa INTERVENTI (cod. rossi e gialli) Entro i 10 min. Tra i 10 ed i 20 min. Oltre i 20 min. Per ogni Distretto ( U.O.T. ) 1 Medico 1 Infermiere 2 Soccorritori Percentuale di popolazione coperta 8% Distretti n 15 35% U.O.T. (automedica+ambulanza) n 15 57% % di interventi in area urbana in base ai tempi (sedi di U.O.T.) 3% 22% % di interventi in area extra-urbana in base ai tempi (non sedi di U.O.T.) 75% 17% 61% 22% 21

22 Sottoutilizzazione del Sistema? Quali prospettive?

23 PROSPETTIVE Linee guida dell 11 aprile 1996 : ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI EMERGENZA 1. Punti di Pi Primo Intervento Servizio i Territoriale i di Soccorso 2. Pronto Soccorso Attivi 3. Dipartimenti di Emergenza-Accettazione di I Livello 4. Dipartimenti di Emergenza-Accettazione di II Livello

24 PROSPETTIVE Linee guida dell 11 aprile 1996 : ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI EMERGENZA 1. Punti di Pi Primo Intervento Servizio i Territoriale i di Soccorso 2. Pronto Soccorso Attivi 3. Dipartimenti di Emergenza-Accettazione di I Livello 4. Dipartimenti di Emergenza-Accettazione di II Livello

25 PROSPETTIVE Postazioni del 118 PUNTI di PRIMO INTERVENTO CONSENTONO: Riconoscimento, i inquadramento eprimo trattamento Trattamenti salvavita Stabilizzazione pazienti critici Ricovero idoneo in dei ospedale Trattamento t in loco delle urgenze minori senza il ricorso all ospedalizzazione Riduzione del disagio popolazione e riduzione accessi impropri i ai P.S. Razionalizzazione ospedaliera a della della degli rete

26 PROSPETTIVE Linee guida dell 11 aprile 1996 : Punti di I intervent o Postazion i del 118 MESSA IN RETE DEL SISTEMA Pronto Soccorso Attivi D.E.A. di Primo Livello D.E.A. di Secondo Livello

27 Dipartimento di Emergenza Accettazione U.O.C. CENTRALE OPERATIVA SERVIZIO DI EMERGENZA TERRITORIALE Direttore: dr. Fedele CLEMENTE Riduzione delle giornate di degenza nei reparti intensivi Riduzione degli accessi al Pronto Soccorso ATTIVAZIONE 118

28 CENTRALE OPERATIVA 118 SERVIZIO DI EMERGENZA T MERGENZA TERRITORIALE ARRESTI CARDIACI TESTIMONIATI Totale Ripresi i momentan. Sopravvissuti Dimessi senza esiti 38% % 0 54% 62% 46% 33% 28

29 CENTRALE OPERATIVA 118 SERVIZIO DI EMERGENZA T MERGENZA TERRITORIALE 29

30 A.S.L. N 3 CENTRO MOLISE DI CAMPOBASSO Dipartimento di Emergenza Accettazione U.O.C. CENTRALE OPERATIVA - SERVIZIO DI EMERGENZA TERRITORIALE 118 Il 118 nelle Aree Rurali La Mission e gli Standard Temporali di Intervento F. Clemente V. Bruno G. Cimino Bolzano, 5-7 maggio 2005

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