Costruiamo insieme il Piano di gestione del sito Natura 2000 del Carso. Le informazioni da condividere

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1 Costruiamo insieme il Piano di gestione del sito Natura 2000 del Carso Le informazioni da condividere Direttiva Habitat 92/43/CEE Prevede da conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche. Tutela specie vegetali ed animali fino ad allora quasi completamente trascurate e, spesso proprio per questo, giunte sull'orlo dell'estinzione. Introduce il concetto di rete ecologica: la rete Natura 2000, composta da SIC e ZPS. 1

2 Direttiva Habitat 92/43/CEE Gli Stati europei individuano Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che ospitano habitat e specie botaniche e faunistiche di interesse comunitario (allegati 1 e 2). Nel FVG sono presenti 70 habitat (allegato 1), 92 specie animali e 22 specie vegetali di interesse comunitario (allegati 2 e 4). Nei siti Natura 2000 gli Stati adottano le opportune misure di salvaguardia per evitare il degrado e sottopongono piani e progetti a valutazione di incidenza. cosa? come? Conservazione e gestione dei siti Natura 2000 Direttiva habitat 92/43/CEE art. 2 scopo della direttiva è contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche le misure adottate tengono conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali 2

3 Direttiva Uccelli 79/409/CEE Prevede la conservazione degli uccelli selvatici in Europa. Gli Stati membri adottano le misure necessarie per preservare, mantenere o ristabilire varietà e superfici sufficienti di habitat funzionali alla vita degli uccelli. In particolare gli Stati membri istituiscono zone di protezione speciale (ZPS) e misure di conservazione per garantire la sopravvivenza e la riproduzione delle specie di cui allʼallegato 1 e delle specie migratrici regolari. Nel Friuli Venezia Giulia sono segnalate 120 specie di uccelli dellʼallegato 1. Rete Natura 2000 Direttiva Habitat 92/43/CEE Allegato I Habitat e Allegato II Specie Siti di importanza comunitaria - SIC - Direttiva Uccelli 79/409/CEE Zone speciali di conservazione - ZSC - Allegato I e altre specie migratrici Zone di protezione speciale - ZPS - 3

4 Rete Natura 2000 in FVG SIC Carso triestino e goriziano ZPS Aree Carsiche della Venezia Giulia 4

5 Gambero di fiume Sciacallo dorato Gatto selvatico La biodiversità del Carso: 23 Habitat di interesse comunitario, di cui 5 prioritari; 6 Specie di flora di interesse comunitario, tra cui anche specie endemiche 27 Specie di fauna di interesse comunitario (esclusi uccelli) di cui 4 prioritarie (allegato II della dir. Habitat) Proteo Ululone dal ventre giallo Pinna Nobilis Centaurea Kartschiana Euphydryas Aurina Gli habitat del SIC/ZPS del Carso COD. HABITAT descrizione habitat secondo allegato I direttiva gestione attiva tutela passiva gestione del sistema ecologico selvicoltu ra naturalistic a 7210 PALUDI CALCAREE CON CLADIUM MARISCUS E SPECIE DEL CARICION DAVALLIANAE () 3150 LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAMION O HYDROCHARITION 3260 FIUMI DELLE PIANURE E MONTANI CON VEGETAZIONE DEL RANUNCULION FLUITANTIS E CALLITRICHO - BATRACHION 5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI 6410 PRATERIE CON MOLINIA SU TERRENI CALCAREI, TORBOSI O ARGILLO-LIMOSI (MOLINION CAERULEAE) 6430 BORDURE PLANIZIALI, MONTANE E ALPINE DI MEGAFORBIE IDROFILE A PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (ALOPECURUS PRATENSIS, SANGUISORBA OFFICINALIS) SCOGLIERE Non solo FORMAZIONI ERBOSE SECCHE DELLA REGIONE SUBMEDITERRANEA ORIENTALE (SCORZONERETALIA VILLOSAE) tutela passiva FORMAZIONI ERBOSE CALCICOLE RUPICOLE O BASOFILE DELL'ALYSSO-SEDION ALBI Eʼ fondamentale SORGENTI PIETRIFICANTI CON FORMAZIONE DI TRAVERTINO la gestione attiva! GHIAIONI DELL'EUROPA CENTRALE CALCAREI DI COLLINA E MONTAGNA PARETI ROCCIOSE CALCAREE CON VEGETAZIONE CASMOFITICA 8240 PAVIMENTI CALCAREI 8310 GROTTE NON ANCORA SFRUTTATE A LIVELLO TURISTICO 9340 FORESTE DI QUERCUS ILEX E QUERCUS ROTUNDIFOLIA 91F0 FORESTE MISTE RIPARIE DI GRANDI FIUMI A QUESRCUS ROBUR, ULMUS LAEVIS E ULMUS MINOR, FRAXINUS EXCELSIOR O FRAXINUS ANGUSTIFOLIA 91L0 QUERCETI DI ROVERE ILLIRICI (ERYTHRONIO-CARPINION) 92A0 FORESTE A GALLERIA DI SALIX ALBA E POPULUS ALBA 1130 ESTUARI 1140 DISTESE FANGOSE O SABBIOSE EMERGENTI DURANTE LA BASSA MAREA 1310 VEGETAZIONE PIONIERA A SALICORNIA E ALTRE SPECIE ANNUALI DELLE ZONE FANGOSE E SABBIOSE 3140 ACQUE OLIGOMESOTROFE CALCAREE CON VEGETAZIONE BENTICA DI CHARA SPP. 5

6 1170 scogliere 7220 sorgenti pietrificanti 8240 pavimenti calcarei 8210 Pareti rocciose calcaree 8310 grotte non sfruttate a livello turistico 3150 laghi eutrofici naturali 3140 acque oligomesotrofe calcaree 62A (Scorzoneratalia villosae - Alysso-Sedion) Landa carsica 6

7 I piani di gestione LR 7/2008 cd. Legge Comunitaria art. 10 comma 2 Il piano di gestione e' uno strumento di pianificazione ambientale, ai cui contenuti si conformano gli strumenti urbanistici comunali. Questa gerarchia è elemento essenziale per garantire la conservazione di habitat e specie come richiesto dalla direttiva comunitaria Habitat. La formazione del piano coinvolge direttamente le amministrazioni comunali e le comunità locali (tutti i portatori di interesse: associazioni, comitati, singoli cittadini ). Attualmente il soggetto gestore è la Regione FVG. e domani? La struttura del piano di gestione Quadro conoscitivo: per gestire e tutelare correttamente è necessario conoscere. 1. Raccogliere e organizzare le informazioni esistenti sugli aspetti geologici, la flora, la fauna, il contesto socio-economico, gli strumenti di pianificazione, ecc. 2. Valutare le esigenze ecologiche degli habitat e delle specie. Obiettivi e strategie del piano di gestione. 1. OBIETTIVI: assicurare la conservazione di habitat e specie in base alle loro esigenze ecologiche. 2. STRATEGIE: il PdG è diviso in Assi tematici nei quali vengono individuati gli ambiti prioritari di intervento sui quali concentrare le azioni di gestione e le relative risorse. 7

8 La struttura del PdG Obiettivi generali: Conservazione e gestione della biodiversità - Gestione del paesaggio - Sostenibilità dello sviluppo economico - Superamento della tutela passiva a favore di una gestione attiva del sito ASSE 1 AGRICOLTURA ASSE 2 GESTIONE FORESTALE ASSE 3 PESCA E ACQUACOLTU RA ASSE 4 ATTIVITA SPORTIVA E TEMPO LIBERO ASSE 5 CACCIA E PESCA SPORTIVA ASSE 6 INFRASTRUT TURE ASSE 7 URBANIZZAZIO NE E AMBIENTE URBANO ASSE 8 TURISMO E PROMOZIONE DEL TERRITORIO Es.Conser vazione degli ambienti aper ti Es. r iduzione pino ner o Es. mitigazione impatto sistemi pesca Es. collabor azione con associazioni per gestione Es. gestione specie pr oblematiche Es. mitigazione mor talità str adale fauna Es. r ealizzazione str uttur e per biodiv. in aree ur bane Es. alber go diffuso AZIONI (interventi attivi, regolamentazioni, incentivi e indennità, programmi didattici) Azioni di monitoraggio e ricerca La struttura del piano di gestione Azioni di gestione: schede tecniche e descrizione sintetica delle 5 categorie di azioni del PdG IA - interventi attivi RE - regolamentazione IN - incentivi e indennità MR - monitoraggio e ricerca PD - programmi didattici Il Piano di gestione deve individuare le priorità e assicurare coerenza e congruità allʼinsieme di azioni. 8

9 La gestione adattativa Un principio guida è quello della gestione adattativa (adaptive management). I monitoraggi verificano sistematicamente lʼefficacia delle previsioni del PdG, e attraverso questo processo (feed-back) e forme periodiche di partecipazione, il piano si corregge, si aggiorna, si migliora. Monitoraggio Obiettivi strategie Piano di gestione Risultati Le attività a supporto: i monitoraggi scientifici Il Servizio tutela ambienti naturali e fauna nel corso del 2008 ha avviato diversi progetti di monitoraggio scientifico per migliorare il quadro delle conoscenze nellʼarea e per consentire lʼelaborazione di misure di gestione adeguate. Catasto degli stagni Database della biodiversità delle grotte Monitoraggio delle specie faunistiche dellʼallegato IV della direttiva Habitat Monitoraggio della mortalità stradale della fauna selvatica Carta degli habitat e monitoraggio specie floristiche Atlante degli uccelli nidificanti e altri monitoraggi ornitologici 9

10 Lʼagricoltura risulta potenzialmente il più efficace strumento di salvaguardia e gestione del mosaico paesaggistico ( nonché del contesto socio-culturale). Asse 1 Agricoltura Alcuni tra gli ambienti di maggior interesse (landa, prati da sfalcio, muretti a secco, siepi ) sono stati determinati da attività agricole tradizionali che oggi faticano a trovare una base economica per continuare. Eʼ necessario sostenere tali attività in tutti i modi possibili. Asse 1 promozione del ripristino e mantenimento delle aree aperte, rilancio della zootecnia (soprattutto ovicaprina e bovina) con allevamento brado o semibrado; mantenimento di elementi del paesaggio agrario (muretti a secco, siepi rurali, stagni, iazere, cumuli di pietre derivanti dallo spietramento dei terreni ); vanno minimizzati gli impatti negativi che lʼagricoltura può esercitare, in termini di sottrazione di habitat, di alterazione permanente dello stato dei luoghi, di impiego di prodotti fitosanitari ad elevato impatto ambientale, di disturbo alle specie faunistiche. 10

11 Asse 2 Gestione forestale Obiettivi generali: riduzione della superficie interessata da boscaglia carsica a favore del ripristino di prati e pascoli; aree ad evoluzione naturale; Vantaggi: Nell area non è presente selvicoltura per legno da opera ma solo utilizzi familiari per legna da ardere. Svantaggi: Si assiste da anni ad una significativa espansione delle superfici boscate. Asse 2 controllo del pino nero dʼaustria; controllo delle specie alloctone; conservazione di legno morto e alberi morti, deperienti o con cavità per la fauna; minimizzazione del disturbo alla fauna durante le operazioni selvicolturali. 11

12 E la Slovenia? Program upravljanja območij Natura 2000 Operativni program Ministrstvo za okolje in prostor Programma di gestione dei siti Natura 2000 Programma operativo Ministero per l ambiente e il territorio La Slovenia prevede l istituzione di un Parco del Carso entro il 2012 avviare scambi di buone pratiche come progetti di cooperazione transfrontaliera Grazie per l attenzione! Hvala za pozornost! 12

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