DINAMICHE DEMOGRAFICHE AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI...13

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3 Indice DINAMICHE DEMOGRAFICHE AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI ) Servizio per l' Età Evolutiva ) Consultori Familiari ) Servizio Promozione al Benessere (attività delegata) AREA DISABILITA...60 UNITA ORGANIZZATIVA DISABILITA IN ETA ADULTA ) Unità di Valutazione Multidimensionale per persone disabili ) Interventi assistenziali di supporto all autonomia personale (attività delegata) ) Centri Diurni ) Strutture Residenziali (attività delegata) ) Interventi rieducativi UNITA ORGANIZZATIVA INTEGRAZIONE SCOLASTICA E LAVORATIVA ) Integrazione scolastica e sociale disabili (S.I.S.S.D.) anno 2012/ ) Inserimento Lavorativo Disabili (S.I.L.) ) S.I.L. Interventi sui minori ) L InformaHandicap AREA ADULTI ANZIANI ) Lo Sportello Integrato (Legge 328/2000 art. 22) ) Il Servizio Sociale Professionale ) Servizio di Assistenza Domiciliare SAD ) Contributi Economici Regionali ) La Ri-Abilitazione Domiciliare AREA DIPENDENZE ) Servizio per le Tossicodipendenze ) Consultorio sul gioco d azzardo ) Comunità Terapeutiche ) Ambulatorio per smettere di fumare ) La rete del volontariato AREA SALUTE MENTALE ) Centro Salute Mentale ) Day hospital territoriale ) Centro diurno riabilitativo (C.D.R.) ) Comunità terapeutica protetta ) Comunità alloggio ) Centri occupazionali diurni

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5 Dati Attività 2012 DIREZIONE SERVIZI SOCIALI DATI ATTIVITA ANNO 2012 DOCUMENTO 5

6 Dati Attività anno 2012 I DATI ATTIVITA 2012 Il documento Dati Attività 2012 è rivolto alla Direzione strategica dell Azienda Ulss 15, ai dirigenti dei servizi sociali e agli amministratori dei 28 Comuni del territorio dell Alta Padovana. Il documento presenta, per ogni area dei servizi sociali, un bilancio quantitativo, da parte dei dirigenti responsabili, sulle prestazioni erogate nei diversi servizi. Emerge immediatamente la molteplicità e la poliedricità dei dati che rappresentano la complessità delle diverse aree contraddistinte tutte da un approccio multiprofessionale e multidimensionale all utenza che vi si rivolge, tipica dell approccio socio sanitario. I dati attività mostrano la vitalità dei servizi socio sanitari e assistenziali di base, cioè di quelli più vicini ai cittadini e distribuiti più capillarmente nel territorio. Il mantenimento/potenziamento di questo livello di servizi è considerato lo strumento necessario per raggiungere diversi risultati, in particolare: consentire ai cittadini di incontrare, in sedi accessibili, servizi capaci di erogare tutte le prestazioni di base in modo integrato e permettere agli operatori di conoscere meglio problemi e risorse di un territorio circoscritto; ridurre i ricoveri in ospedale o nelle strutture semi/residenziali attraverso consistenti interventi domiciliari. I servizi di base sono quelli di primo e più diffuso incontro tra cittadini e sistema socio sanitario, e sono altresì il terreno specifico di raccordo tra le ULSS e i Comuni. I servizi di base non sono solo quelli previsti dai L.E.A. (livelli essenziali di assistenza) ma anche i servizi delegati dai ventotto comuni dell'alta Padovana all'azienda Ulss 15, in particolare: Servizio di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata per anziani, minori e disabili; Servizio sociale professionale; Gestione amministrativa degli assegni di cura e buoni servizio; Telesoccorso/Telecontrollo Inserimento minori in comunità Contributi per l'affido Informagiovani Animazione sociale Rette residenzialità per disabili in comunità alloggio e R.S.A Progetti di vita indipendente Tutela e cura (gestione, comprensiva di assunzione di spesa, del ricovero o affido di minori soggetti a provvedimenti dell autorità giudiziaria). 6

7 Dati Attività 2012 LA DIREZIONE DEI SERVIZI SOCIALI Sedi Distretto 1 sud est Ufficio di Piano Camposampiero Distretto 2 nord ovest Direzione Cittadella Ufficio Amministrativo - Cittadella Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Direttore 1 1,00 Dirigente Amministrativo 1 1,00 Dirigente Psicologo 1 0,30 Statistico 1 1,00 Personale amministrativo 8 6,92 I professionisti che operano nei servizi sociali possono, di fatto, essere ripartiti in tre distinti settori: dirigenziale amministrativo sanitario e sociale Quello sanitario e sociale comprende le principali figure professionali che operano in front line nelle diverse aree di competenza; quello dirigenziale comprende i professionisti a cui compete il compito di conciliare i vincoli di bilancio con l offerta di servizi adeguati ai bisogni di salute della popolazione del territorio, quello amministrativo comprende gli uffici di staff che supportano la direzione. Alla Direzione dei servizi sociali spetta il compito di direzione e coordinamento nei confronti dei dirigenti delle diverse aree con riferimento agli aspetti organizzativi dei servizi e dei programmi di intervento specifici a tutela della salute, favorendo la piena integrazione programmatica ed operativa tra servizi sanitari e socio assistenziali e garantendo la saldatura tecnica sull intera materia sociale tra ULSS e Comuni, nonché con il volontariato e le altre realtà istituzionali pubbliche e private operanti sul territorio. 7

8 Dati Attività anno 2012 DINAMICHE DEMOGRAFICHE

9 Dati Attività 2012 PROFILO DEMOGRAFICO DEL TERRITORIO 1) La popolazione Il territorio dell Azienda U.l.s.s. n. 15 Alta Padovana è costituito da 28 comuni ed è suddiviso funzionalmente in due distretti socio sanitari: Distretto 1 sud est che comprende 13 comuni Distretto 2 nord ovest che comprende 15 comuni La tabella successiva riporta la popolazione residente nell A.Ulss n. 15 suddivisa per distretto e per sesso al Popolazione residente nell Alta Padovana suddivisa per sesso. Valori assoluti e percentuali di riga ( ) Distretti Maschi Femmine totale n. % n. % n. % n. 1 Sud - Est , , n. 2 Nord - Ovest , , Totale A.Ulss , , Il totale della popolazione è di persone, con una differenza di abitanti fra i 2 territori. E interessante notare che il Distretto a cui afferiscono un numero inferiore di Comuni è il più popoloso e che la differenza di popolazione tra i due è ulteriormente aumentata di 2 punti percentuali rispetto all anno precedente. Il gap, quantificato in termini assoluti è pari a unità. 9

10 Dati Attività anno 2012 Nella tabella sottostante, invece, si analizza il totale della popolazione ( ) distribuendola in 6 classi di età al Popolazione residente nell Alta Padovana suddivisa per fasce d età. Valori assoluti e percentuali di riga ( ) > 75 Totale Distretti n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. 1 Sud - Est , , , , , , n. 2 Nord - Ovest , , , , , , Totale A.Ulss , , , , , , Va evidenziato che la popolazione cosiddetta anziana ( 65) rispetto al 2011 è aumentata di 950 unità (incremento pari al 2%) e che tale classe rappresenta il 17,6% del totale dei residenti. Da una visione panoramica se ne deduce che la popolazione ha fatto registrare dei considerevoli aumenti tra il 2007 e il 2008 ( persone) per poi continuare ancora ad aumentare ma in maniera più contenuta (circa persone e , poco più di tra il 2011 e il 2012) Trend residenti A.Ulss anni ) La densità abitativa dell Aulss 15 La mappa tematica rappresentata qui sopra indica la densità media abitativa nei 582 Km 2 di superficie dell Alta Padovana. La rappresentazione grafica evidenzia come, all interno dei confini geografici, la popolazione non sia omogeneamente distribuita e dove vi siano comuni più densamente popolati di altri. Nonostante il Distretto 1 sud est sia leggermente meno esteso (279 Km 2 contro 303 del Distretto 2) e che, come evidenziato in precedenza, comprenda un numero inferiore di comuni, esso fa registrare un 10

11 Dati Attività 2012 numero maggiore di popolazione residente e, perciò, una densità più elevata, pari a 486 abitanti per Km 2 contro i 403 del distretto adiacente (84 persone per Km 2 aumentato ulteriormente di un altra unità. in più). Tale divario, rispetto al 2011 è 3) Il bilancio demografico dell Alta Padovana (riferito al ) Così come nel bilancio economico si hanno entrate ed uscite (più e meno), anche in demografia si studia tale fenomeno riferito, però, alle persone. Si tratta del bilancio demografico all interno del quale assumono valore positivo quei fenomeni che portano un aumento della popolazione residente (le nascite e le immigrazioni), al contrario assumono valore negativo i fenomeni che comportano una diminuzione della stessa (le morti e le emigrazioni). Bilancio demografico dell Alta padovana suddiviso per distretto ( ) Distretti Nati vivi Morti Iscritti Cancellati Popolazione Totale n. 1 Sud - Est n. 2 Nord - Ovest Totale A.Ulss Fonte: Istat Bilancio demografico dell'alta Padovana al Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest Nati vivi Morti Iscritti Cancellati Fonte: Istat Trattandosi, quindi, di una vera e propria operazione algebrica, rappresentiamo il bilancio demografico con un diagramma a barre che ne evidenzi i valori positivi e negativi. 11

12 Dati Attività anno 2012 Purtroppo, per questo tipo di analisi, gli ultimi dati che l ISTAT rende disponibili sono quelli del ; sulla base di questi, possiamo comunque tentare di fare qualche deduzione basandoci anche sul fatto che, nell Alta Padovana, i fenomeni migratori sono abbastanza contenuti. Anche a colpo d occhio si percepisce che complessivamente il saldo è positivo con la popolazione in moderato aumento. Le nascite complessivamente superano di 843 unità le morti (+116 unità rispetto al bilancio dell anno precedente); gli iscritti sono +745 rispetto ai cancellati. Analizzando la situazione per distretto si osserva come essi si comportino in maniera diversa; nel distretto 1, infatti, le nascite superano le morti di 498 unità (345 nel distretto 2), gli iscritti sono 841 in più dei cancellati (-96 nel distretto 2). Complessivamente il bilancio demografico è sicuramente positivo per tutti e due i distretti ed è pari a persone per il Distretto 1 e +249 par il Distretto 2. 12

13 Dati Attività 2012 AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI IN CONDIZIONI DI DISAGIO 13

14 Dati Attività anno 2012 PREMESSA L area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani dell AULSS 15, struttura complessa del Distretto socio-sanitario, comprende al suo interno un insieme di servizi ed équipe specialistiche (Servizio per l Età Evolutiva, Consultorio Famigliare, Servizio di Promozione al Benessere, équipe Adozioni, Centro per l Affido e la Solidarietà Famigliare), rivolte all analisi, valutazione e cura, in un ottica multidisciplinare e multidimensionale, dei bisogni di salute dei bambini e dei ragazzi, delle singole persone e delle famiglie, nonché, su delega degli Enti Locali, delle situazioni di abuso e maltrattamento che possono configurare un rischio di pregiudizio e pregiudizio nei minori d età. L operare secondo un ottica multidisciplinare, l attenzione costante al lavoro d équipe, all integrazione delle competenze e alla trasversalità degli interventi, con l obiettivo di rispondere in modo sempre più mirato, appropriato e globale ai bisogni presentati dai cittadini che vi si rivolgono, costituisce da anni una caratterizzazione particolare dell attività dei Servizi dell Unità, anticipando, per molti aspetti, quanto nel tempo delineato e ribadito dalla Regione Veneto nelle Linee guida per la protezione e la cura dei minori (2005 e 2008), nelle Linee guida per i consultori famigliari (2010), nel Progetto Obiettivo per la salute mentale (2010), nelle Linee guida per i Servizi distrettuali per l età evolutiva (2011). Questo stile di lavoro richiede alta professionalità, formazione continua, tempo dedicato, trovando nell unità valutativa multidimensionale distrettuale (UVMD) il luogo dell incontro, della condivisione, dell attribuzione di impegni e responsabilità per definire il progetto di presa in carico integrato a favore del cittadino. La parzialità delle risorse operative presenti nei Servizi, sottodimensionate rispetto a quanto previsto dagli standard e dalle indicazioni regionali (Linee guida dei consultori famigliari del 2010 e Linee guida per i servizi distrettuali per l'età evolutiva del 2011), l'aumento dell'utenza, più complessa in termini di ampiezza e globalità delle difficoltà, rende sempre più difficile mantenere tale approccio operativo ma è un impegno che viene con forza sostenuto e curato, convinti che solo tale modalità di lavoro consenta una comprensione più approfondita, individualizzata e globale dei problemi e, conseguentemente, un miglior uso delle risorse nella definizione dei progetti di cura. Anche le attività di protezione, cura e tutela dei minori d età, delegate dagli Enti Locali, beneficiano di tale modello operativo, collocate, come sono, non in nuovo e specifico servizio, bensì nell ambito delle attività istituzionali proprie del Consultorio Famigliare e del Servizio per l Età Evolutiva. Questa scelta organizzativa, originale nel panorama regionale, ha inteso valorizzare, nel miglior utilizzo, quanto già di competenza di ciascun servizio, mantenendo nel contempo un attenzione costante agli aspetti della protezione e della cura del minore d età in tutte le situazioni che possono configurarsi come fattori di rischio in questo senso, in special modo nella grave e reiterata conflittualità intrafamigliare, nella psicopatologia grave con disabilità,nelle situazioni di deprivazione esperienziale e ambientale. La delega totale, tecnica ed economica, l organizzazione unitaria dei due servizi deputati alla protezione, cura e tutela, la consistenza dell utenza dei due servizi (oltre 3000 utenti l anno per il Servizio per l Età Evolutiva, e di circa utenti l anno per il Consultorio Famigliare, le cui risorse sono ampiamente sotto dotate, rispetto agli standard indicati dalle Linee guida per i consultori famigliari) consentono ai Servizi di effettuare una buona intercettazione, nell ambito delle loro competenze abituali, delle situazioni di maltrattamento e trascuratezza, attuando gli interventi specifici. 14

15 Dati Attività 2012 Tale organizzazione e modalità di lavoro, a nostro avviso, rende ragione del fatto che l Azienda ULSS 15 abbia tra le percentuali più elevate della Regione relative a minori e famiglie in carico per problematiche di tutela, cui vanno aggiunti i minori a rischio di pregiudizio intercettati nel lavoro istituzionale quotidiano dei due Servizi (tra il 15 e il 20% dell utenza dei servizi per l EE e il 5% di quella dei Consultori Famigliari). Accanto a tali aspetti di forza e valore propri dei Servizi dell Unità, possiamo delineare alcune criticità sostanziali, che necessitano di soluzioni oramai non più procrastinabili: come evidenziato dagli standard di servizio contenuti nelle Linee guida regionali per i Consultori Famigliari e per i Servizi per l Età Evolutiva, le attività di tutela dovrebbero beneficiare di personale aggiuntivo: questo non accade né per i consultori famigliari né per il servizio per l EE, con conseguente aggravio del carico di lavoro degli operatori, spesso in situazioni di urgenza ed emergenza, con sottrazione di risorse operative ai compiti istituzionali specifici di ciascun servizio, di natura egualmente complessa e delicata, che non possono essere realizzate a pieno, collocandosi non di rado, in termini di scelta di priorità, secondarie alle prime, pur avendo esse stesse una propria valenza prioritaria e spesso urgente (ad esempio: la grave conflittualità famigliare per il Consultorio Famigliare, la valutazione di bambini e adolescenti con sintomatologia critica per l'età Evolutiva): - quella della cura e della riabilitazione è l area più fragile per entrambi i Servizi, in particolar modo per l EE, soprattutto per le situazioni di patologia nei primi anni di vita e in adolescenza, che richiedono tempestività, intensità e continuità degli interventi; alcune patologie, in particolare, come l autismo e l insufficienza mentale medio-grave, e altre forme di patologia psico-relazionale, necessitano di interventi articolati, specializzati, con continuità temporale plurisettimanale e scansioni temporali prolungate nell ambito della stessa giornata: pur essendo state attivate nuove organizzazioni di lavoro secondo tale approccio, ad isorisorse, specie per l'autismo e le problematiche adolescenziali, il crescente aumento delle diagnosi di gravità in questi ambiti psicopatologici, mette gli operatori in seria difficoltà a mantenere uno stile di lavoro realmente efficace per tutti gli utenti che lo richiedono; mancano i reparti di ricovero ospedaliero specialistici di neuropsichiatria infantile per le acuzie e le emergenze, specie in adolescenza e sono state attivate solo di recente 2 comunità terapeutiche per adolescenti nel territorio regionale, di cui solo 1 realmente operativa, anche gli uni e le altre sono previste dalla DGR n. 242 del 22/2/2012. Sono, queste, strutture altamente specialistiche, che necessitano di una programmazione regionale e di un impegno organizzativo ed economico che non può che riguardare più territori ULSS ed una cooperazione con il privato-sociale accreditato, ma che richiedono un attenzione urgente per le gravi ricadute, in termini di mancata o insufficiente cura, di situazioni patologiche solo parzialmente affrontabili in un ambito ambulatoriale, con inevitabili aggravamenti nel tempo e conseguenti alti costi assistenziali nel proseguo dell età; - le famiglie appiano sempre più fragili, sia nella capacità organizzativa ed economica, con un crescendo molto preoccupante di situazioni di povertà e instabilità, per perdita del lavoro e della casa, sia nella tenuta delle relazioni intrafamigliari e nei compiti genitoriali; un progetto di aiuto in questo senso non può che prevedere una responsabilizzazione ed una collaborazione coordinata e in rete che coinvolga gli Enti Locali, i Servizi, il mondo associativo e del privato-sociale, prevedendo interventi di supporto organizzati a più livelli e capillarmente, secondo una programmazione condivisa e monitorabile; - i bambini e i ragazzi, ancora una volta, costituiscono un anello debolissimo della catena, per gli scarsi investimenti a loro dedicati, soprattutto quando si trovano in situazioni di particolare fragilità, patologia o disabilità, e per l estrema penuria di luoghi, tempi e modi che attivino le loro risorse, 15

16 Dati Attività anno 2012 sostengano le autonomie, favoriscano gli incontri e la socializzazione, li rendano via via protagonisti, fornendo nel contempo alle famiglie modi e luoghi di aiuto e sollievo nei compiti di protezione ed educazione dei figli; - i bambini e i ragazzi disabili, insieme alle loro famiglie, costituiscono un ulteriore ambito delicato, specie per quanto riguarda l integrazione sociale e scolastica e per le molte forme di supporto di cui le famiglie necessitano; il trasporto dei minori nei luoghi della cura, della socializzazione, dell integrazione resta prevalentemente a carico delle famiglie, con importanti difficoltà di gestione; le modalità di integrazione scolastica necessitano di un nuovo e costante lavoro di confronto, condivisione e collaborazione fra Servizi, Scuola, Enti Locali e famiglie con l obiettivo di una reale inclusione e di un congruente utilizzo delle risorse; vi è la necessità di un attivazione del privato-sociale per l attuazione, anche in età evolutiva, di Centri diurni che lavorino in rete con le famiglie, la Scuola e i Servizi, a sostegno delle autonomie, delle competenze, dell attivazione personale dei bambini e dei ragazzi disabili; - la collaborazione con la Scuola, assolutamente necessaria nella definizione del percorso di formazione e integrazione dei bambini e ragazzi disabili, ma non meno per ogni bambino o ragazzo con problematiche che possono ricadere negativamente sul suo percorso scolastico, come i disturbi specifici di apprendimento e le problematiche relazionali serie, va ridefinita in termini di procedure, priorità, fattibilità attuale, in relazione agli oltre 750 minori certificati secondo la legge 104/92 e del 10% delle prestazioni totali rivolte alle scuole nel 2012 (di cui il 6% per il bambini con disabilità e il 4% per bambini non disabili), per trovare una corretta mediazione tra la necessaria collaborazione tra Scuola e Servizi e un tempo sufficiente per le valutazioni e la cura; - Non meno importante, anche alla luce di quanto sopra esposto e in relazione alla multifattorialità delle situazioni di disagio, si delinea come necessario mantenere spazi di supporto educativo per i genitori, nonché di ascolto e orientamento per i ragazzi, in contesti agili e di facile fruibilità, come si sono dimostrati essere, in questi anni, i punti dado e Time out dislocati nel territorio, che svolgono un importante lavoro preventivo e di individuazione precoce di criticità, come pure la formazione dei giovani/adulti che svolgono funzioni educative nelle realtà locali, entrambi previsti dalla riorganizzazione del Servizio di Promozione al Benessere che la Conferenza dei Sindaci ha approvato nel marzo

17 Dati Attività 2012 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Servizio per l' Età Evolutiva La DGR n del 27 settembre 2011 ha approvato le Linee Guida per i Servizi distrettuali di Età Evolutiva; in base a questa il Servizio, dal 2012, ha assunto la denominazione di Servizio per l Età Evolutiva. Il Servizio si rivolge ai bambini e ai ragazzi da 0 ai 17 anni di età che presentano problemi in uno o più ambiti propri dello sviluppo e problematiche patologiche, favorendo la promozione e la tutela della salute globale dei minori e delle loro relazioni all interno della famiglia. L équipe del Servizio è costituita da psicologo, neuropsichiatra infantile, logopedista, fisioterapista/neuropsicomotricista, educatore professionale, assistente sociale. Sedi: Distretto 1 sud est Camposampiero Trebaseleghe Vigonza Vigodarzere 17

18 Dati Attività anno 2012 Distretto 2 nord ovest Cittadella Piazzola sul Brenta San Martino di Lupari Carmignano di Brenta Dotazione organica Figura professionale Personale impiegato Distretto n. 1 Distretto n. 2 Personale equivalente Personale impiegato Personale equivalente Dirigente dell'u.org. M.I.E.E. e F. 1 0,50 1 0,50 Assistente Sociale 8 4,88 7 5,74 Psicologo 4 3,42 5 4,96 Psicologo incaricato su progetto 1 0,10 1 0,10 Logopedista 7 4,76 7 4,76 Fisiokinesiterapista/N.P.M. 2 2,00 5 4,13 Personale Medico N.P.I. 3 3,00 4 2,76 Personale Medico N.P.I. incaricato su progetto 1 0,39 Educatore professionale 5 3,12 1 1,00 Personale Amministrativo 2 1,67 2 0,58 18

19 Dati Attività 2012 Popolazione 0 18 anni residente al per comune e classi d età Comuni Classi d età Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova Totale distretto n Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Totale distretto n Totale Ulss

20 Dati Attività anno 2012 Utenti S.E.E. per comune di residenza e sesso Comune femmine maschi Totale % su distretto Borgoricco % Campodarsego % Camposampiero % Loreggia % Massanzago % Piombino Dese % San Giorgio delle Pertiche % Santa Giustina in Colle % Trebaseleghe % Vigodarzere % Vigonza % Villa del conte % Villanova di Camposampiero % Distretto 1 Sud-Est ,0% 37% 63% 100% Campo San Martino % Campodoro % Carmignano di Brenta % Cittadella % Curtarolo % Fontaniva % Galliera Veneta % Gazzo % Grantorto % Piazzola sul Brenta % San Giorgio in bosco % San Martino di Lupari % San Pietro in Gù % Tombolo % Villafranca Padovana % Distretto 2 Nord-Ovest ,0% 38% 62% 100% Residenza femmine maschi Totale Totale residenti in ULSS % 63% 100% Residenza femmine maschi Totale % su totale utenti Residenti fuori ULSS ,6% 14% 86% 100% Residenza femmine maschi Totale % su totale utenti Totale complessivo utenti % 36% 64% 100% 20

21 Dati Attività 2012 Utenti per comune di residenza e fasce d età Comuni fasce d'età >=19 Totale % utenti pop.0-18 Borgoricco ,6% Campodarsego ,5% Camposampiero ,9% Loreggia ,0% Massanzago ,2% Piombino Dese ,7% S. Giorgio delle Pertiche ,8% S. Giustina in Colle ,2% Trebaseleghe ,6% Vigodarzere ,0% Vigonza ,6% Villa del Conte ,4% Villanova ,6% Distretto 1 Sud Est ,6% Campo San Martino ,8% Campodoro ,4% Carmignano di Brenta ,3% Cittadella ,4% Curtarolo ,2% Fontaniva ,2% Galliera Veneta ,1% Gazzo ,4% Grantorto ,4% Piazzola sul Brenta ,8% San Giorgio in Bosco ,5% San Martino di Lupari ,5% San Pietro in Gù ,2% Tombolo ,0% Villafranca Padovana ,1% Distretto 2 Nord Ovest ,1% Totale ulss ,7% residenti fuori ulss % per fasce d'età 60,0% 1,3% 17,5% 10,0% 8,8% 2,5% 100% Totale A.Ulss % per fasce d'età 10,7% 10,2% 42,9% 19,5% 14,6% 2,0% 100% 21

22 Dati Attività anno 2012 Il Servizio per l'età Evolutiva ha come specifico mandato istituzionale quello di sostenere lo sviluppo dei bambini e dei ragazzi nei passaggi critici della loro crescita, nonché avviare il percorso valutativo e di cura in presenza di specifiche patologie: tale impegno riguarda oltre i 2/3 degli utenti del Servizio. A questo si aggiungono i percorsi valutativi che non esitano in una presa in carico e gli utenti per i quali viene avviato un percorso di protezione, cura e tutela. Il numero di utenti totali è passato dai utenti del 2011 ai 3027 del 2012, con una percentuale di intercettazione ormai assestata al 6% della popolazione dei minori del territorio, dato molto significativo, che richiede un attivazione di risorse importante per poter incidere in modo sostanziale nel percorso evolutivo con gli interventi appropriati nei tempi e nei modi. Le tabelle evidenziano un' utenza nei Servizi che è ancora cresciuta parità di prestazioni totali; tale carico di lavoro ha raggiunto oramai livelli molto elevati, oltre i quali non è più possibile mantenere una qualità della presa in carico sufficientemente buona. Diventa improrogabile procedere ad una valutazione delle priorità secondo quanto indicato nello specifico documento redatto dall'azienda su richiesta della Regione, nell'ambito dell'implementazione delle Linee Guida per i Servizi distrettuali per l'età Evolutiva. Utenti S.E.E. suddivisi per sede operativa Sede operativa Utenti % Camposampiero % Trebaseleghe % Vigodarzere % Vigonza % Distretto 1 Sud - Est % Carmignano di Brenta % Cittadella % Piazzola sul Brenta % San Martino di Lupari % Distretto 2 Nord - Ovest % Totale Ulss

23 Dati Attività 2012 Utenza straniera che accede al servizio di S.E.E. Comuni fasce d'età >=19 Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle pertiche Santa Giustina in colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud-Est % per fascia d'età 10% 7% 42% 21% 17% 3% 100% Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest % per fascia d'età 10% 6% 35% 22% 24% 3% 100% EXTRA ULSS Totale ULSS % per fascia d'età 10% 6% 38% 22% 21% 3% 100% Trend utenza straniera divisa per distretto anni distretto 1 Sud Est distretto 2 Nord Ovest utenti stranieri utenti stranieri

24 Dati Attività anno 2012 Utenti S.E.E. certificati L. 104 suddivisi per comune di residenza e per classi d età secondo il criterio della scolarizzazione Classi di età di cui Comune di TOTALE residenza M F anni anni anni anni anni Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio delle Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova Distretto 1 Sud Est Campo S. Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Pietro in Gù San Martino di Lupari Tombolo Villafranca Padovana Altri utenti Distretto 2 Nord Ovest Trend utenti certificati seguiti L. 104 diviso per distretto - anni distretto distretto

25 Dati Attività 2012 Utenti S.E.E. nuovi certificati L. 104 per comuni e classi d età Comune di residenza Classi di età di cui TOTALE M F Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio delle Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova Distretto 1 Sud Est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Pietro in Gù San Martino di Lupari Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest Il lavoro con i bambini/ragazzi disabili impegna il Servizio per l Età Evolutiva in modo continuativo e gravoso, sia nella riabilitazione e nell accompagnamento delle famiglie, sia nella collaborazione con la scuola previsto dalla legge 104/92 (redazione della certificazione, della diagnosi funzionale, UVMD per l integrazione scolastica, Profilo dinamico funzionale). Nel 2012 sono stati 745 i bambini/ragazzi certificati di cui 120 nuovi; il numero totale di soggetti con certificazione rimane elevato, specie per quanto riguarda le patologie di gravità medio/alta, che richiedono una collaborazione intensa e stretta fin dai primi anni della scuola dell infanzia tra Servizio, famiglia e Scuola. Questa si configura come un'area di crescente criticità, specie per quanto riguarda la disabilità grave e cronica; spesso si tratta infatti di famiglie isolate e con una scarsa rete sociale, per le quali sono necessari progetti ad alta integrazione tra diversi Servizi aziendali e realtà accoglienti del territorio, ed una rivisitazione delle risorse e dei criteri per un sostegno nel contesto famigliare. 25

26 Dati Attività anno 2012 Attività a diretto contatto con l utenza Prestazioni con la scuola Si intendono gli incontri effettuati tra operatori della scuola, insegnanti e genitori per definire il profilo dinamico funzionale (P.D.F.) per i casi certificati secondo la L.104/92, e le consulenze prestate dagli operatori del Servizio alla Scuola nelle patologie e problematiche che non si configurano come disabilità. Prestazioni ragazzi disabili Prestazioni ragazzi non disabili Totale prestazioni con le scuole Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest Totale ULSS Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest NON DISABILI 40% DISABILI P.D.F. 60% NON DISABILI 32% DISABILI P.D.F. 68% L attività di collaborazione con la scuola è stata ancora più consistente nel corso del 2012, con un aumento del 6% delle prestazione con Scuola nell'ambito della disabilità e del 4% per i bambini non disabili (soprattutto situazioni di svantaggio e disturbi di apprendimenti specifici e aspecifici), giungendo a 3183 prestazioni totali. Sarà necessario procedere ad un nuovo accordo con la Scuola rispetto alle modalità e ai tempi della collaborazione, non essendo più possibile per il Servizio garantire per tutti i casi di disabilità almeno due incontri per anno di PDF, tenendo conto che, per i casi di maggiore gravità e problematicità tali incontri superano quanto previsto dalla 104/92. 26

27 Dati Attività 2012 Prestazioni con i genitori Prestazioni totali di cui prestazioni con genitori NPREE valori % Distretto 1 Sud Est % Distretto 2 Nord Ovest % Totale ULSS % Il lavoro con i genitori è parte sostanziale della presa in carico dei bambini/ragazzi, con un aumento delle prestazioni specifiche giunte al 19% delle prestazioni totali nel 2012, impegnando i diversi professionisti secondo le loro specifiche competenze, in relazione alle problematiche presentate dal bambino/ragazzo e dal suo nucleo famigliare. Nelle situazioni in cui sono critiche o francamente patologiche le relazioni intrafamigliari, che in 1 caso su 5 si connota come protezione, cura e tutela e che richiedono un intervento professionale, tale attività diviene essenziale per poter promuovere un cambiamento, che comunque richiede l integrazione con altre risorse a sostegno della famiglia e delle sue relazioni. Attività di FRONT OFFICE Si intendono tutte quelle attività di collaborazione con Servizi/Enti/Associazioni esterne e di verifica/progettazione interna non attribuibili ad un singolo utente. sede operativa prestazioni sede operativa prestazioni Camposampiero Trebaseleghe 11 Vigodarzere 99 Vigonza 172 Distretto n. 1 Sud-Est Carmignano di Brenta 451 Cittadella 524 Piazzola sul Brenta 545 San Martino di Lupari 599 Distretto n. 2 Nord-Ovest Trend utenti e prestazioni S.E.E. per distretto: anni distretto 1 sud - est distretto 2 nord - ovest utenti prestazioni utenti prestazioni

28 Dati Attività anno 2012 Problematiche patologiche presentate dagli utenti Gli assi La valutazione diagnostica in età evolutiva deve tener conto delle diverse competenze e dei diversi ambiti di vita del bambino, per poter definire un progetto di cura personalizzato e globale, che tenga conto delle diverse problematiche ma anche delle risorse e della resilienza di ciascun bambino e del suo ambiente. Il sistema multiassiale di diagnosi ICD-10, indicato nelle linee guida regionali, è organizzato proprio per poter rispondere a queste necessità: - il primo asse descrive le sindromi cliniche psichiatriche e psicopatologiche; nel 2012 i disturbi rilevati sono in particolar modo disturbi comportamentali ed emozionali (421), nelle loro differenti caratteristiche, che richiedono oltre ad uno specifico lavoro riabilitativo anche un intenso supporto alla famiglia e all ambiente scolastico; seguono poi i disturbi generalizzati dello sviluppo (117), l autismo in particolare, la più grave delle patologie diagnosticate nella prima infanzia, che necessita di un intenso e prolungato lavoro riabilitativo ed abilitativo, articolato nel tempo, risorse dedicate ed una preparazione specifica e altamente qualificata degli operatori, insieme ad un organizzazione del lavoro terapeutico che deve rivolgersi in modo intensivo anche alla famiglia e alla scuola; a seguire, un insieme di disturbi legati a fattori stressanti, i quadri depressivi, i disturbi di personalità, le sindromi affettive (208); - il secondo asse descrive i disturbi specifici dello sviluppo psicologico, come per esempio i disturbi specifici del linguaggio (231), e i disturbi specifici di apprendimento (476); Circa 1/3 dei bambini/ragazzi presenta un disturbo relativo ai primi due assi, o singolarmente o associati; per alcune patologie, in special modo i disturbi generalizzati dello sviluppo, le psicosi, le depressioni gravi, il quadro può configurarsi come disabilità con la necessità di interventi precoci, intensivi ed estensivi, che i Servizi, con le risorse attuali, possono assicurare solo in parte. - il terzo asse descrive la presenza o meno di un insufficienza mentale; l incidenza e stata del 14% circa nel 2012, soprattutto relativa a casi di insufficienza mentale lieve e media (346). Si tratta di situazioni che possono usufruire in modo molto positivo per l evoluzione del bambino di interventi riabilitativi, abilitativi, in forte integrazione con la scuola e con l ambiente sociale. - il quarto asse definisce la presenza o meno di condizioni mediche: le patologie prevalenti sono legate soprattutto alle alterazioni del sistema nervoso centrale (211), paralisi cerebrali in particolare, alle alterazioni cromosomiche congenite (103), agli esiti di prematurità (86); anche queste patologie, spesso associate ad alterazioni delle capacità intellettive o a disturbi psichiatrico-psicologici, si configurano non di rado come disturbi ad elevata complessità, che coinvolgono gli operatori per una molteplicità di interventi per molti anni; - il quinto asse delinea la presenza di situazioni psico-sociali critiche e/o alterate, con ricadute sul piano delle relazioni affettive dell ambiente primario del bambino che costituiscono un fattore determinante delle condizioni di salute e dello sviluppo (905); sono queste le situazioni che in prevalenza presentano problematiche di protezione, cura e tutela, che richiedono interventi integrati, che spesso si avvalgono dell affido famigliare, dell inserimento in strutture diurne o residenziali o di interventi psicoeducativi nel contesto famigliare; 28

29 Dati Attività il sesto asse sintetizza l entità della disabilità sociale del bambino sulla base dei suoi disturbi, in prevalenza lieve e moderata (842), con le considerazioni di presa in carico più sopra espresse. - Per quanto riguarda il Servizio per l Età Evolutiva, dopo le chiare indicazioni organizzative derivate dalla D.G.R. n del 27 settembre 2011, Linee Guida per i Servizi distrettuali per l'età evolutiva, rispetto alle quali i Servizi aziendali erano già in buona misura in linea, non è stato possibile, per i motivi più sopra espressi, operare quell'adeguamento di organico previsto dalla D.G.R per quei servizi che, come quelli aziendali, gestiscono su delega la protezione, cura e tutela dei minori. E' stato, come richiesto, inviato in Regione un prospetto indicante i criteri prioritari di accesso alla valutazione e alla cura degli utenti, che privilegia le situazione di urgenza/emergenza, i primi anni di vita e l'adolescenza, specie per quei quadri sintomatologici che inficiano in particolar modo i percorsi evolutivi dei minori. 1.2) Protezione, cura e tutela (attività delegata) Gli interventi nell ambito della tutela dei minori (deprivazione, trascuratezza e abuso), su delega dei Comuni, impegnano sia il Servizio per l'età Evolutiva che il Consultorio Familiare nella gestione di casi molto complessi, in situazioni di emergenza ed urgenza, con obblighi di legge imprescindibili, con un elevato carico di responsabilità professionale e la necessità di un dispiego di forze notevole in termini di intensità e di durata anche per i rapporti con le Autorità Giudiziarie minorili. Le situazioni di rischio di pregiudizio e pregiudizio seguite nel 2012 sono state intorno al 18% dell utenza dei Servizi di EE e il 5% di quella dei Consultori Famigliari per anno. Costante è l impegno nel definire progetti quadro all interno di una condivisione e consensualità con le famiglie d origine, sostanziale per avviare un reale cambiamento, mantenendo i bambini e i ragazzi nel loro contesto di vita, ogni volta che è possibile, attivando un insieme di interventi articolati. Di grande aiuto sono stati l avvio delle Comunità educative diurne, nel 2007 quella della Comunità La Rondine a Cittadella e della Cooperativa Carovana a Galliera, e nel 2009, a S. Giustina in Colle, la Comunità Giamburrasca del Maranathà, nonché la collaborazione costante con il Centro per l Affido e la Solidarietà Famigliare, a fianco delle Associazioni del privato-sociale. - Un altra risorsa-intervento mantenuta e attivata in un numero di casi crescente, in tutta l Ulss, riguarda l intervento psico-educativo territoriale, sperimentazione Regionale, realizzata dalla Cooperativa Altre Strade con buoni risultati (15 casi totali) Una delle prerogative del Servizio è proprio la presenza nel contesto famigliare, nel qui ed ora del verificarsi delle difficoltà e delle criticità, specie per quelle famiglie che faticano ad accedere ad una rielaborazione psichica delle proprie difficoltà e beneficiano maggiormente di un accompagnamento educativo nella quotidianità delle relazioni. - Si è mantenuto contenuto l'utilizzo delle comunità madre-bambino anche nel 2012; tale intervento, infatti, pur consentendo un'osservazione e supporto delle competenze genitoriali e della relazione madre/bambino in situazioni scelte con molta attenzione, presenta aspetti di fragilità e criticità nel reinserimento sociale e nella riattivazione piena delle responsabilità nei genitori. 29

30 Dati Attività anno 2012 Particolarmente impegnative si configurano le situazioni in cui non è possibile costruire un alleanza con la famiglia, sia per la gravità del maltrattamento che della patologia dei singoli e/o delle relazioni famigliari. In questi casi gli interventi sono attuati su mandato dell Autorità Giudiziaria. In particolare i minori d età presenti in affidamento famigliare, sia residenziale che diurno, sono 62 nel 2012, con un lieve aumento nell'ultimo anno, quelli in comunità educativa residenziale, compresa la comunità madre/bambino sono 99 nel 2012, con un mantenimento del trend, comunque contenuto grazie alla maggior presenza, nel territorio dell AULSS, delle comunità educative diurne, che ha consentito di potersi far carico di un utenza in situazioni di rischio di pregiudizio (71) mantenendo relazioni costanti e stabili con la famiglia d'origine. Un ulteriore intervento che risponde a bisogni di supporto socio-educativo diurno è costituito dai Centri Socio-educativi, in particolare nel Comune di Cittadella, che hanno accolto 13 minori nel TREND AFFIDI TREND INSERIM ENTI IN STRUTTURA distretto 1 distretto distretto 1 distretto

31 Dati Attività 2012 Affidi ed inserimenti tutelari 2012 Comune Inserimenti in comunità familiari Inserimenti in comunità educative Inserimenti in comunità educativa riabilitativa per minori adolescenti Struttura di accoglienza per gestante e genitore/bambino Comunità educativa diurna e diurna per minori adolescenti Affido familiare Centri socioeducativi diurni Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago 1 1 Piombino Dese Santa Giustina in Colle 3 3 San Giorgio delle Pertiche Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova Minori stranieri non accompagnati Distretto 1 Sud Est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Minori stranieri non accompagnati Distretto 2 Nord Ovest Totale Ulss Nota: Il totale utenti di ogni singolo comune non corrisponde alla somma dei vari inserimenti, in quanto un singolo utente può avere avuto più modalità di accoglienza. Totale 31

32 Dati Attività anno ) Consultori Familiari Il Consultorio Familiare è un servizio socio-sanitario, pubblico e gratuito, rivolto al singolo, alla coppia e alla famiglia, che coopera alla promozione, prevenzione e cura della salute nei vari aspetti, sia attraverso attività di promozione che di cura e assistenza. Nello specifico effettua: - prestazioni sanitarie nell ambito della procreazione, maternità e sessualità; - prestazioni nell ambito della legge 194/78 per l IVG; - prestazioni psicologiche e sociali con mandato istituzionale e senza mandato, che riguardano le problematiche minorili, le difficoltà e i disturbi relazionali famigliari, le problematiche legate alla separazione e divorzio, quelle legate alla violenza intrafamigliare e alle molestie sessuali, quelle relative all affido famigliare. L équipe del consultorio è composta da psicologo, ginecologo, ostetrica, infermiera/operatore sanitario, consulente legale, mediatore familiare, assistente sociale. Sedi Distretto 1 sud est Vigonza (sede di distretto) Camposampiero Distretto 2 Nord Ovest Piazzola sul Brenta (sede di distretto) Cittadella Dotazione organica Figura professionale Personale impiegato Distretto n. 1 Distretto n. 2 Personale equivalente Personale impiegato Personale equivalente Dirigente 1 0,30 1 0,30 Ginecologo 2 SUMAI 1,53 2 SUMAI 1,53 Ostetrica 2 1,50 2 1,67 Infermiere 1 0,67 1 0,75 Psicologo 3 2,23 2 2,00 Psicologo incaricato su progetto 1 0,39 1 0,25 Assistente Sociale 5 2,12 3 2,17 Operatore Socio Sanitario 1 0,50 Educatore professionale 1 0,30 Consulente Legale 1 0,16 Personale Amministrativo 1 0,85 * Consulenza legale con sede c/o Consultorio Familiare di Cittadella. 32

33 Dati Attività 2012 Per quanto riguarda la rilevazione delle attività dei Consultori Familiari è oramai a regime la rilevazione informatizzata secondo il programma fornito da Caribel, su specifici schemi regionali; ciò consente di poter confrontare con correttezza i dati dal 2010 al Le valutazioni sui dati disponibili ci permettono di rilevare: - l utenza totale continua ad essere molto elevata, con utenti nelle 4 sedi consultoriali; le prestazioni sanitarie sono 43580, lievemente superiori al 2011, quelle psico-sociali, sia senza mandato che con, sono 20647, sempre molto elevate. - importante l utenza straniera, con un 20% rispetto all utenza totale (1.135), (la percentuale di stranieri in tutto il territorio dell Azienda è di circa il 10%) con punte del 35% nella sede di Cittadella; sono questi casi particolarmente impegnativi per la complessità delle problematiche presentate e per la particolare attenzione da porre alle specificità culturali; - per quanto riguarda l età degli utenti, la fascia prevalente nella popolazione italiana è costituita da donne in età fertile, tra i 24 e i 44 anni, leggermente più giovane invece nella popolazione straniera, legata in buona misura a gravidanze in età più giovanile. - Un dato che si conferma, è il numero contenuto di interruzioni volontarie di gravidanza, con 92 certificazioni rilasciate rispetto alle 100 del Le attività di prevenzione sono in particolar modo rivolte a: a) l area del pre e post-partum, con 2590 utenti tra i percorsi nascita pre e post-partum; b) l educazione all affettività e sessualità Il consultorio familiare si confronta con impegno crescente rispetto alle importanti criticità delle famiglie, in cui le crisi delle relazioni coniugali, fino alla separazione ed al divorzio, sono non di rado connotate da aggressività e violenza, con grave rischio anche per i figli; la collaborazione con gli organi giudiziari (Tribunale Civile e Tribunale per i Minorenni) impegna ulteriormente tale lavoro in termini di tempi e cadenze legate alla cornice giuridica, con un incremento nel 2012 delle richieste di valutazione e approfondimento da parte dell autorità giudiziaria. Nell ambito delle attività sociali, psicologiche e legali con mandato istituzionale, sono due le aree di maggior impegno: quelle relative alle problematiche minorili e alle problematiche di affidamento dei figli nelle situazioni di separazione e divorzio (23% del totale delle prestazioni d'area psicosociale); particolarmente impegnativa, in quest area, è l attività di valutazione e relazione per la Procura minorile, il Tribunale per i Minorenni e per il Tribunale Ordinario (22% delle prestazioni totali). Le attività sociali, psicologiche e legali senza mandato istituzionale evidenziano un impegno importante in tutte le aree, dall adolescenza, alle difficoltà relazionali dell individuo, della coppia, della famiglia, alla separazione/divorzio, all area relativa alle violenze-molestie sessuali-sfruttamento sessuale, all affido famigliare, con punte di particolare impegno nell area delle difficoltà relazionali della famiglia e in quella delle violenze-molestie sessuali-sfruttamento sessuale. Nel lavoro con le donne e le famiglie immigrate che accedono ai servizi consultoriali con le percentuali più sopra evidenziate, di sostanziale importanza è la collaborazione con il Servizio di Mediazione Linguistica e culturale, con circa 600 interventi l anno in stretta collaborazione con gli operatori del Servizio. 33

34 Dati Attività anno 2012 I dati più sopra riportati evidenziano in modo chiaro il notevole impegno attuale dei Consultori Famigliari, in aree che richiedono un lavoro prolungato nel tempo, caratterizzato da notevoli responsabilità e capacità di tenuta psico-emotiva, su problematiche che toccano gli aspetti più intimi e profondi dei legami tra esseri umani. Le linee guida regionali sui consultori famigliari del 2010, dettagliano in modo specifico tutto l insieme dei mandati propri del Consultori, così come la dotazione organica minima per potervi far fronte: i Consultori aziendali rimangono attualmente sottodimensionati del 45% degli operatori previsti dagli standard. Con un incremento anche solo del 20% rispetto al totale previsto dagli standard stessi (circa 6 operatori totali per i 4 consultori), potrebbe essere potenziata l attività nelle aree sopra menzionate, in particolar modo in quella delle difficoltà relazionali famigliari, così come potrebbero essere avviate attività di prevenzione in due aree molto sensibili e critiche, come l area 0-3 estesa al lavoro nei primi 2-3 anni di vita dei bambini e l area adolescenziale, in collaborazione con altri Servizi aziendali, e nell incremento del lavoro di rete nella comunità locale. Utenza divisa per nazionalità e fasce d età Consultori utenti italiani stranieri Piazzola sul Brenta Cittadella Vigonza Camposampiero Totale Consultori fino ai 17 anni dai 18 ai 24 anni classi di età dai 25 ai 34 anni dai 35 ai 44 anni dai 45 ai 59 anni dai 60 e oltre totale Piazzola sul Brenta Cittadella Vigonza Camposampiero Totale

35 Dati Attività 2012 Prestazioni SANITARIE per tipologia di aree d intervento e per sedi consultoriali Consultori Aree Piazzola sul Brenta Cittadella Vigonza Camposampiero totale Procreazione Contraccezione Menopausa Sessualità I.V.G Totale Prestazioni SOCIALI, psicologiche e legali CON mandato istituzionale Aree Piazzola sul Brenta Consultori Cittadella Vigonza Camposampiero Problematiche minorili Minori stranieri non accompagnati Adozione e affidi preadottivi (escluse relazioni al TM) Disponibilità all'affido e affidi eterofamiliari Problemi di affidamento figli separazione/divorzio Mediazione familiare Prestazioni per formulare pareri/ relazioni al TM Totale

36 Dati Attività anno 2012 Prestazioni SOCIALI, psicologiche e legali SENZA mandato istituzionale per sede consultoriale Aree Piazzola sul Brenta Consultori Cittadella Vigonza Camposampiero Adolescenza Difficoltà relazionali dell'individuo Difficoltà relazionali della coppia Difficoltà relazionali della famiglia Separazione/divorzio Violenze-molestie sessuali sfruttamento sessuale Mediazione familiare Affido familiare Totale

37 Dati Attività 2012 Sedi de l Equipe Adozione e del CASF Distretto 1 Sud Est Camposampiero Dotazione organica de l Equipe Adozioni e del CASF Figura professionale CENTRO ADOZIONI Personale effettivo Personale equivalente Personale effettivo CASF Personale equivalente Assistente Sociale 3 2,17 1 1,00 Psicologo 2 0,96 2 0,61 Amministrativo 1 0,15 2.1) Equipe Adozioni L Equipe adozioni si rivolge alle coppie interessate ad intraprendere il percorso per un adozione nazionale o internazionale attraverso le seguenti attività: organizzazione incontri di gruppo per formare e informare le coppie che si orientano verso l adozione nazionale o internazionale; elaborazione studi di coppia su incarico del tribunale per i minorenni; sostegno durante l affido preadottivo e durante il primo anno di ingresso il bambino in famiglia; collaborazione con gli enti autorizzati per l adozione internazionale; riferimento per le famiglie adottive nella crescita dei figli. Nell equipe adozioni operano psicologi e assistenti sociali. Numero di incarichi dal Tribunale dei Minori suddivisi per tipologia Per adozioni nazionali/internazionali Per rinnovi adozioni nazionali Per seconda adozioni Per art.44 Totale Incarichi dal Tribunale dei Minori riguarda le valutazioni effettuate dall équipe adozioni, su mandato del Tribunale per i Minori qualora una persona intenda adottare i figli naturali del coniuge. 37

38 Dati Attività anno 2012 Numero di relazioni inviate al Tribunale dei Minori che hanno avuto: Parere positivo Parere negativo Nessun parere causa rinuncia Totale Colloqui informativi N. 44 Gruppi informativi N. 4 Partecipanti: coppie N. 38 Adozione Nazionale Adozione Internazionale 1 8 Gruppi di sostegno Post N. 3 Coppie n bambini n ) Centro per l affido e la solidarietà familiare (C.A.S.F.) L Azienda ULSS n. 15, assieme ai Comuni del territorio e in collaborazione con l Associazione Maranathà, nel 2005 predispose il progetto Affido e famiglie in rete, nello spirito della legge 149/01 e con riferimento alla D.G.R. N. 4222/03 (Fondo regionale di intervento per l infanzia e l adolescenza) In seguito, in riferimento alla D.G.R. 1855/06 e al Progetto Sostegno alla genitorialità sociale: interventi per lo sviluppo dell affidamento famigliare, anche l Azienda ULSS 15, come le altre Aziende venete, istituì il Centro per l Affido e la Solidarietà Familiare (C.A.S.F.), operativo dal giugno Il C.A.S.F. si colloca all interno dell Unità Organizzativa Materno-Infantile Età Evolutiva e Famiglia ed ha una sede unica per tutto il territorio dell Azienda Ulss n. 15, situata a Camposampiero presso il Centro socio-sanitario G. De Rossignoli. Attualmente l equipe del Servizio è composta da un assistente sociale a tempo pieno e da una psicologa a tempo parziale, entrambe con contratto a tempo indeterminato, e si avvale della collaborazione degli educatori del Servizio Promozione Benessere. Gli operatori del Centro per l Affido si occupano in maniera specifica, specializzata, stabile e strutturata di affido e di solidarietà familiare e, in particolare, di promozione della cultura dell accoglienza, di formazione, di sostegno e di accompagnamento delle famiglie affidatarie ai sensi delle leggi 184/83 e 149/2001. Il C.A.S.F. si colloca in una dimensione di confine tra il mondo dei servizi, il territorio e la comunità locale; è attivatore di processi, operando in un ottica di promozione. Attraverso l uso dell affido familiare, il servizio si inserisce nel percorso della protezione del minore e, allo stesso tempo, promuove un idea ampia di accoglienza, che garantisca la crescita dei bambini nella unitarietà dei loro affetti e delle loro esperienze di vita. 38

39 Dati Attività 2012 Utenza del Centro Affido Famiglie in banca dati 66 Affidi in corso 63 (di cui n. 55 residenziali e n. 8 diurni) Forme di appoggio 2 Richieste di affidi nel Affidi avviati nel Famiglie partecipanti al percorso formativo 2012 Su Affido e Adozione 14 Affido e adozione sono sempre stati considerati due istituti molto diversi: il primo è caratterizzato dalla provvisorietà e ha come obiettivo il rientro del bambino nel proprio nucleo familiare, mentre l adozione è una soluzione definitiva, dove vengono interrotti i rapporti con la famiglia di origine. La realtà dei bisogni rilevata dagli operatori dei servizi e i recenti provvedimenti del Tribunale per i Minorenni mettono in luce quanto sia sempre più difficile e inadeguato tenere separati questi due istituti giuridici. Infatti, da un lato si parla sempre più spesso di lasciare aperti i rapporti con la famiglia di origine e di adozione mite, dall altra sono in aumento i casi di adozioni a rischio giuridico e di bambini grandi e di affidi lunghi sine die. Questi cambiamenti hanno portato i due istituti dell affido e dell adozione a somigliarsi sempre di più e a prendere uno le caratteristiche dell altro, ovvero gli affidi lunghi stanno perdendo la caratteristica tipica dell affido, che è la provvisorietà dell accoglienza, mentre le adozioni a rischio giuridico così come le adozioni di bambini già grandi si configurano come forme particolari di accoglienza, caratterizzate da una maggiore instabilità, legata ai tempi e alla storia precedente del minore, che per molto tempo è vissuto nella sua famiglia di origine o in un altro ambiente di vita. A fronte di ciò la preparazione delle famiglie adottive sul modello della famiglia biologica non risponde adeguatamente ai bisogni di accoglienza dei bambini; gli operatori hanno perciò sentito la necessità di riorientare le coppie aspiranti all adozione verso l idea che il rapporto di filiazione nasce dalla relazione che si costruisce con il bambino e non dalla condizione giuridica. Inoltre negli ultimi tempi molte coppie si sono rivolte ai servizi incerte tra la possibilità di affrontare un affido o di proporsi per l adozione. D altra parte si sono rivolte al Centro Adozioni coppie con figli, che secondo gli operatori potevano risultare più adatte ad accogliere un bambino in affido, e altre coppie senza figli hanno preso contatti in prima istanza con il Centro per l Affido proponendosi come affidatari. Da queste riflessioni tra settembre e ottobre 2011 si è attuato un nuovo percorso formativo per le coppie che nei mesi precedenti si erano rivolte ai due servizi, tramite il quale si è cercato di trasmettere il significato profondo dell accoglienza e della costruzione dei legami, partendo dal concetto che l affido e l adozione sono due istituti che hanno come obiettivo la protezione e cura del minore. L esperienza si è rivelata positiva in quanto ha aiutato le coppie a confrontarsi con i bisogni reali dei bambini e a mitigare gli aspetti di idealizzazione e di esclusività, più presenti nei corsi precedenti. 39

40 Dati Attività anno 2012 Pertanto gli operatori, dopo questa esperienza, tenendo conto delle suesposte riflessioni, stanno rivedendo tutta l impostazione della formazione, del sostegno e dell accompagnamento delle famiglie nell affido e nell adozione. 2.3) Mediazione Familiare L attività di Mediazione Familiare collocata all interno del Consultorio Familiare, luogo da sempre predisposto alla prevenzione e alla cura delle varie problematiche espresse dalla famiglia, si identifica come attività rivolta a genitori separati o che si stanno separando, con l obiettivo di prevenire la sofferenza infantile dovuta ad una cattiva separazione. La Mediazione Familiare svolge le seguenti attività: la Mediazione Familiare vera e propria; il sostegno individuale nell ottica della mediazione; i gruppi per genitori separati. Sedi Distretto 1 Sud Est Camposampiero (sede di Distretto) Vigonza Distretto 2 Nord Ovest Cittadella (sede di Distretto) Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Mediatore Familiare 1 0,61 Utenti della mediazione familiare suddivisi per tipologia Coppie Singoli Famiglie Gruppi Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest TOTALE ULSS Nel 2012 l attività del servizio di mediazione ha riguardato il lavoro con le coppie separate o in via di separazione, con l obiettivo di aiutarle a trovare buoni accordi rispetto ai figli e a recuperare una migliore comunicazione e alleanza genitoriale, al fine di gestire al meglio la vicenda separativa e di evitare il più possibile sofferenze e problematiche nei figli minori. E' aumentato il numero della coppie seguite (67 contro 55 ) con mediazioni, spesso, più lunghe e complesse. Nel 2012 è invece stato seguito individualmente un numero maggiore di genitori (134 contro i 54 del 2011); molti di loro hanno chiesto consulenze individuali su varie problematiche relative alla separazione quali la gestione dei figli, la relazione e la comunicazione con l ex, l introduzione dei nuovi partner nella vita dei figli e spesso si è trattato di genitori che avevano già usufruito del servizio in passato, magari per una mediazione familiare; in molti altri casi si è invece trattato di genitori che 40

41 Dati Attività 2012 richiedevano di essere seguiti individualmente per la non coinvolgibilità dell altro genitore. Anche in questi casi si è spesso ottenuto un miglioramento delle relazioni familiari grazie al cambiamento di atteggiamento messo in atto da colui che aveva chiesto la consulenza. Come ogni anno c è stata una maggior richiesta di mediazioni (43 contro 24) e di consulenze individuali (81 contro 53) nel distretto 1 rispetto al distretto 2. Nel 2012 è stato attivato un gruppo di genitori separati, attività che si è rivelata particolarmente proficua non solo per l aiuto ricevuto dalla condivisione e dal confronto con gli altri partecipanti delle proprie problematiche ma anche per l opportunità creatasi di stringere legami e fare rete fra i vari genitori e fra i loro figli, al di fuori degli incontri programmati dal gruppo. 3) Servizio Promozione al Benessere (attività delegata) Il Servizio di promozione al benessere ha il compito di: 1. promuovere e sensibilizzare ad una cultura dei diritti e dei bisogni dell infanzia e dell adolescenza; 2. collaborare per l attivazione nella comunità locale di iniziative socio-educative-ricreative a favore di bambini e ragazzi; 3. realizzare eventi per la formazione di giovani e adulti che svolgono funzioni educative-ricreative nelle realtà locali; 4. gestire i punti di ascolto e orientamento per adolescenti e genitori; 5. gestire gli Informagiovani Il servizio ha il compito di diffondere una più attenta cultura dell infanzia, dell adolescenza e dei giovani; coinvolgere i bambini, i ragazzi e i giovani nella costruzione dei loro percorsi di crescita; sostenere la funzione educativa degli adulti; responsabilizzare le diverse istituzioni, i soggetti sociali e quanti vivono nella comunità locale rispetto ai bisogni di crescita delle nuove generazioni; promuovere il benessere degli adolescenti e dei giovani accogliendoli e sostenendoli nel loro percorso educativo. Sedi Distretto 1 sud est Camposampiero (sede di distretto) Distretto 2 nord ovest Cittadella (sede di distretto) Dotazione organica Figura professionale Personale impiegato Distretto n. 1 Distretto n. 2 Personale equivalente Personale impiegato Personale equivalente Dirigente 1 0,20 1 0,20 Educatore professionale 6 4,79 7 6,57 Assistente Sociale Informagiovani 1 0,67 41

42 Dati Attività anno Distretto n.1 Sud Est Attività territoriale L attività territoriale del Servizio di Promozione al Benessere si articola attraverso percorsi di collaborazione o consulenza ai Comuni su specifiche progettualità (formative, di informazione, di collaborazione con il mondo associativo), di formazione, rivolte agli adulti significativi per la crescita dei bambini/ragazzi, di promozione dei punti di ascolto (dado), sia ai ragazzi stessi, nell ambito delle scuole secondarie di primo e secondo grado, sia ai genitori e agli insegnanti. Nel corso del 2012 l attività territoriale è stata soprattutto orientata al lavoro di consulenza su progetti specifici, che ha visto coinvolti, in varia misura, tutti i territori comunali del Distretto. I soggetti promotori delle iniziative vedono al primo posto le istituzioni scolastiche seguite dalle Associazioni e dal Privato e Sociale e dai Comuni. Costante, in tutti i territori, è stata l attività di Promozione dei punti di ascolto (dado), soprattutto nelle Scuole, e l attività di formazione, per una parte dei territori del distretto. ENTE/SOGGETTI PROMOTORI Gruppi Gruppi COMUNI Istituzione Privato Associazione Comune informali informali scolastica Sociale adulti ragazzi Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago 6 6 Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Totale Collaborazione con altri servizi La collaborazione degli educatori del Servizio di Promozione al Benessere con gli altri Servizi aziendali, evidenziata dalle numerose riunioni di équipe multiprofessionale, li vede in particolar modo impegnati nell Ambulatorio Integrato Adolescenti, punto di accesso, valutazione e presa in carico unico per gli adolescenti del Distretto 1, cui gli educatori partecipano insieme agli operatori del Consultorio Famigliare e del Servizio per l Età Evolutiva. Gli accessi di adolescenti che hanno coinvolto gli educatori provengono da tutti i territori comunali, e si collocano in particolare nella fascia d età tra 12 e 17 anni. Le ulteriori collaborazioni degli educatori fanno riferimento all attività di educazione alla relazione, progetto sperimentale in collaborazione con le scuole che ha riformulato l attività di educazione all affettività e alla sessualità, in corso da 2 anni, e la collaborazione con il Centro per l Affido e la Solidarietà famigliare (CASF) dell Azienda, nell attività di sensibilizzazione e promozione nel territorio sulle tematiche dell accoglienza e dell affido. 42

43 Dati Attività 2012 Servizi Aziendali Totale AMBULATORIO ADOLESCENTI 45 CENTRO AFFIDI: attività su prog affido 5 ED AFFETTIVITA'/SESS: interventi educativi nelle scuole 23 ED AFFETTIVITA'/SESS: progettazione 18 EQUIPE SUL CASO 158 Totale 249 Punti di ascolto territoriali Per quanto riguarda l attività dei punti di ascolto territoriali per ragazzi e genitori (dado), consolidata ormai da molti anni, con i punti attivi nei territori comunali di Trebaseleghe, Villa del Conte, Campodarsego, Vigodarzere, Vigonza, sono stati 1485 gli accessi totali, di cui 446 primi accessi, con una media di 3-4 accessi per utente. Gli accessi totali hanno riguardato soprattutto i genitori (857), in particolare di bambini nelle fasce d età 6-11 e anni. Sono stati 492 gli accessi dei ragazzi, soprattutto nella fascia d età anni. Gli accessi ai punti dado sono costanti in tutto l arco dell anno con una leggera deflessione nei mesi di luglio, agosto e settembre e con provenienze da tutti i territori comunali. Per 38 bambini/ragazzi, viste le problematiche emerse, vi è stata la necessità di un invio ad altri Servizi aziendali per una valutazione ed un eventuale presa in carico (17 al Servizio per l Età Evolutiva, 15 al Consultorio Famigliare, 1 al SerT), e per 5 adolescenti di un invio all Ambulatorio Integrato Adolescenti. Il trend degli accessi ai Punti di Ascolto, dal 2008, anno di avvio, al 2012, evidenzia un costante aumento, sia dei primi accessi e degli accessi successivi, così come per i colloqui, in modo particolare. COMUNE DI PROVENIENZA Primo accesso Accessi totali Borgoricco Campo San Martino 3 Campodarsego Camposampiero Curtarolo 1 3 Grantorto 3 5 Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorghio delle Pertiche San Giorgio in Bosco 2 5 San Martino di Lupari 3 4 Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero 8 24 Extra A.Ulss 4 7 Totale complessivo

44 Dati Attività anno 2012 FASCIE ETA' RAGAZZI nr. ragazzi Altro 133 Totale 628 FASCIE D'ETA' ENITORI nr. genitori Genitore Genitore Genitore Genitore Genitore Genitore Totale 857 COMUNE DI PROVENIENZA Ambulator io adolescen ti Associazio ni Centri Orientame nto SERVIZIO INVIATO Centri pomeridia ni Consultor io NPRE E Ser. T. U.Org Disabi li Borgoricco 1 1 Campo San Martino 0 Campodarsego 1 1 Camposampiero Curtarolo 0 Grantorto 1 1 Loreggia 1 1 Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche 0 San Giorgio in Bosco 1 1 San Martino di Lupari 0 Santa Giustina in Colle Trebaseleghe 0 Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Extra A.Ulss 1 1 Totale Totale 44

45 Dati Attività 2012 Trend dado Territoriale Trend "1 ACCESSO" punti dado Trend "COLLOQUI" punti dado Trend "ACCESSI TOTALI" punti dado Trend "INVII" punti dado Punti di ascolto nelle scuole (dado Scuola) Le attività del dado scuola, attivo presso le scuole secondarie di primo grado di Massanzago, Borgoricco, Villanova di Camposampiero e Vigodarzere e a Camposampiero presso le scuole secondarie di secondo grado, hanno riguardato complessivamente 421 accessi di ragazzi e ragazze, di cui 242 al primo accesso e 52 di ragazzi e ragazze provenienti dalle scuole superiori, in prevalenza italiani. Gli accessi sono in genere prevalenti per i ragazzi/e delle classi 1 e 2 e riguardanti soprattutto le ragazze. Accessi totali suddivisi per nazionalità, classe CLASSE NAZIONALITA' ACCESSI Italiano 198 Straniero 24 Totale 222 Italiano 93 Straniero 15 Totale 108 Italiano 82 Straniero 6 Totale 88 Italiano 3 Totale 3 Totale

46 Dati Attività anno 2012 Accessi totali suddivisi per sesso e classe CLASSE SESSO F M TOTALE Totale Le tematiche più frequentemente portate ai punti di ascolto territoriali dai genitori e dai ragazzi nei 5 punti dado, per i quali è stato talvolta necessario attivare un intervento che comprendesse la presa in carico, seppur breve, dell'intero nucleo familiare, sono le seguenti: 1) Conflittualità genitori/figli o tra fratelli e sorelle: questa macro area ha visto come protagonisti casi di litigi anche violenti tra genitori che stabilivano regole molto rigide e figli che puntualmente mettevano in atto atteggiamenti e comportamenti di sconferma, astio, trasgressione. Spesso i figli sono soli in casa, passano molto tempo con realtà virtuali (videogiochi, chat e facebook o altri social network) o con comunicazioni "a distanza" fatte di sms, telefonate. Poco tempo è dedicato alla relazione vera e propria fatta di incontri, dello stare insieme, di parole vis a vis e linguaggi non verbali. Questo "limite" sfocia nella voglia di poter essere e fare come più si vuole, schermati da un monitor asettico o da km di distanza. Quando poi invece la dinamica è reale, concreta, fisica, come per esempio nei momenti dei pasti o dei week end in famiglia, le difficoltà e l'apatia dei ragazzi emerge e dall'una e dall'altra parte si fa fatica a mantenere relazioni buone e positive. Un altro aspetto, emerso soprattutto nei casi di figli piccoli, è rappresentato dalle gelosie tra fratelli: alla nascita del secondogenito tutta la famiglia è chiamata a rimettersi in discussione, stabilire nuovi tempi e nuove modalità. 2) Gestione dei figli, soprattutto in 2 età: 0-3 anni e preadolescenza: sembrano essere proprio queste le 2 fasce più critiche. La prima perchè le mamme, soprattutto quelle alla prima gravidanza, si sentono insicure e inesperte, hanno bisogno di confrontarsi e fermarsi a riflettere, non di rado con un interlocutore esterno, per quanto riguarda le fasi della crescita ma anche per avere orientamento sui Servizi, sulle possibilità di incontro nel territorio. La fascia di chi ha figli preadolescenti invece è composta da genitori che faticano a rimodularsi sulle nuove esigenze dei figli, ponendosi o con modalità controllanti o autoritarie o, al contrario, lasciando massima libertà. I figli si sentono talvolta in gabbia, talvolta destabilizzati proprio nel momento in cui stanno muovendo i primi passi verso le relazioni coi pari senza la presenza dei genitori, si confrontano tra loro e cercano punti di riferimento diversi. 3)relazioni tra pari: questa tematica vede coinvolte a tutto campo le emozioni dei preadolescenti e degli adolescenti soprattutto nella fascia anni, a partire dalle gelosie amicali, le prese in giro tra chi ha e chi non ha, tra chi può e chi non può e la sofferenza che ne deriva. Alcuni casi sono arrivati al Punto dado in riferimento allo SPAZIO GIOVANI: richiesta di orientamento sui servizi medico-specialistici, innamoramenti o relazioni tra pari contrastate dai genitori. 4) orientamento scolastico: questa tematica emerge prevalentemente nei mesi clou riguardanti l'inserimento scolastico, per esempio gennaio/febbraio (fine primo quadrimestre) sia per chi è alle prese 46

47 Dati Attività 2012 con la scelta della scuola futura (dopo la terza media) sia per chi è iscritto al primo anno degli Istituti Superiori quando il rendimento dell'alunno non è coerente con le aspettative ed emerge in famiglia il dubbio di aver sbagliato indirizzo. Altro periodo di boom di questo tipo di consulenza è a maggio/giugno quando ormai i "giochi sono fatti" e i ragazzi si rendono conto di avere molte materie insufficienti o tentano di correre ai ripari cercando di recuperare qualche voto e hanno un senso di impotenza, astio verso gli insegnanti, preoccupazione e ansia per il futuro incerto che li aspetta quando sarà giunto il momento degli scrutini finali. Rispetto invece ai punti di ascolto a scuola, queste sono le tematiche più frequentemente espresse: 1) Problemi amicali tra pari: litigi, conflitti, gelosie soprattutto nel primo anno di scuola. Questa tematica si mescola anche alle difficoltà di inserimento nella nuova classe e nel nuovo istituto, comprendendo proprio la difficoltà di "perdere" gli amici della scuola primaria e la "fatica" di creare nuove relazioni, nuovi legami. Successivamente, volendo guardare la casistica relativa ai ragazzi di TERZA si nota facilmente che l'interesse nel venire a parlare con l'educatrice è relativa ai primi innamoramenti, la tristezza per un amore non corrisposto o la richiesta di riflettere insieme su atteggiamenti e comportamenti che scaturiscono dal tentare un approccio con un ragazzo o una ragazza. 2) Conflitti in famiglia, soprattutto coi genitori: i ragazzi preadolescenti talvolta trovano "stretta" la gestione che i loro genitori propongono loro: discutono per uscire di più al pomeriggio, per andare ad una festa o un pigiama party da una compagna di classe, per dilatare gli orari di rientro... I genitori d'altro canto proporzionano tutto (o quasi) al rendimento scolastico: "se vai bene a scuola esci, altrimenti no", utilizzando la tecnica della "privazione" rispetto all'uso del cellulare, videogiochi e tv e creando così pomeriggi pieni di noia e di "non saper cosa fare" rispetto ai ragazzi sempre più soli in casa e sempre più arrabbiati con questi genitori che sembrano non capirli, non ascoltarli, non avere tempo per loro... Nel terzo anno poi gran parte dei conflitti sfocia e si ripercuote sull'orientamento scolastico: posizioni genitoriali troppo rigide che sconfermano interessi o bisogni dei figli alimentando così la voglia di autoboicottarsi, di fallire al primo anno delle superiori "per far loro vedere chi comanda". 3) Atteggiamenti aggressivi o tirannici tra coetanei : a volte prendono di mira un coetaneo minacciandolo, facendogli dei dispetti, pretendendo le sue figurine, i suoi giochi, i compiti. Ma questa situazione può avere un lieto fine: grazie a un vero amico, ad un professore intelligente, o ai genitori. In questi casi l'educatrice spesso ha come interlocutore la "vittima" e si ragiona insieme sulla comprensione di certi episodi e su possibili strategie di reazione. I ragazzini più timidi, o che si sentono bruttini, o coloro che hanno poca fiducia in se stessi, e chi va male a scuola, hanno più probabilità di diventare i bersagli dei "bulli". Il rischio è quello di divenire ancora più insicuri e ansiosi. Molte vittime incominciano a soffrire di mal di testa o pancia, hanno incubi notturni e non vogliono più andare a scuola. Il consiglio è quello di uscire dal guscio, parlare con qualcuno e non isolarsi. Anche in questo caso l'intervento e l'occhio attento di un insegnante, predisponendo con l'educatrice interventi mirati, aiuta ad arginare il fenomeno e a ripristinare la serenità e l'autostima del ragazzo/a. Per quanto riguarda l attività di ascolto negli Istituti Superiori Newton e Pertini di Camposampiero, questa è presente a partire dall anno scolastico , avviata con l obiettivo di promuovere opportunità di crescita e di integrazione per gli adolescenti nell ambito del loro percorso evolutivo, nel loro tessuto sociale di appartenenza. 47

48 Dati Attività anno 2012 L operatore presente in ciascun istituto accoglie le richieste degli studenti che si presentano spontaneamente durante gli orari previsti (circa 3 ore settimanali in ogni istituto), dopo avere svolto all inizio dell anno scolastico un attività di promozione attraverso incontri nelle classi e circolari rivolte agli studenti ed ai loro genitori. Le modalità di accesso nei due istituti sono le stesse: ogni studente prima di recarsi allo sportello avvisa l insegnante referente dell Educazione alla Salute, al fine di giustificare l assenza in classe. Le richieste di aiuto sono molto diversificate, le ragazze straniere (di origine africana e dell est Europa) frequentanti il Corso Professionale Moda risultano particolarmente a disagio, manifestano disagio a scuola con scarso rendimento e pessimi rapporti con i compagni e con i genitori, in una situazione di solitudine. Emerge disinteresse da parte delle famiglie, spesso i genitori sono separati. Altre richieste sono invece relative a conflitti con compagni/e, rotture amicali, invidie e gelosie con frequenti cambiamenti di scena, ma desiderose di affrontare e superare il conflitto. Le problematiche in questi caso si risolvono e si notano buoni cambiamenti in tempi anche rapidi. Le situazioni più complicate e che richiedono invece tempi più lunghi, partono da grossi conflitti in famiglia e da disturbi personali ormai conclamati, in alcuni casi è necessario un invio a servizi specialistici. Alcune richieste di aiuto specifico riguardano un disagio di tipo affettivo e amoroso, con incapacità a tollerare cambiamenti e con un costante disinteresse verso la scuola. Non arrivano richieste relative a difficoltà o incomprensioni con insegnanti; probabilmente la scuola in genere riesce ad intervenire autonomamente. E sorprendente la grande capacità di riflessione e di cambiamento che i ragazzi/e mettono in moto in tempi anche brevi per superare momenti di crisi. Quasi tutte le richieste hanno in comune un basso rendimento scolastico. INFORMAGIOVANI DI CAMPOSAMPIERO Presenze allo Sportello Il numero complessivo di presenze allo sportello Informagiovani nell orario previsto al pubblico e su appuntamento è stato di 305, di cui 175 maschi e 130 femmine, tendenza in calo rispetto allo scorso anno dovuto ad un incremento di attività di collaborazione svolta con i colleghi dei Servizi dell Unità Materno Infantile su singoli casi già carico e di tipo territoriale, spesso svolte in orario pomeridiano, concomitante con le aperture al pubblico dello Sportello Informagiovani. L età è cosi distribuita: Età<16 20 Età Età Età >25 65 La maggioranza delle persone si rivolge al Servizio prevalentemente per un aiuto nella ricerca di una sistemazione lavorativa, dovuta certamente ad una situazione di crisi economica locale ma anche da una base formativa e professionale carente, che non consente la possibilità di un facile reinserimento nel mercato del lavoro. Si aggiungono sempre più frequentemente persone con bassa scolarità, scarse risorse 48

49 Dati Attività 2012 personali, portatori di disagio e marginalità sociale e diversi stranieri, per i quali occorre intraprendere dei percorsi di accompagnamento e ascolto che necessitano più incontri. Altri utenti, maggiormente attrezzati e di solito più giovani di età (neodiplomati), utilizzano lo sportello per un confronto o più semplicemente per un consiglio di tipo orientativo o per avere alcune informazioni specifiche su quali strumenti e strategie adottare. Continua una buona collaborazione anche con le Assistenti Sociali dell Età Adulta, dell Area Disabilità e del Servizio Psichiatrico che indirizzano qui alcuni loro soggetti in carico. La provenienza territoriale è cosi distribuita: 50% Camposampiero 25% Massanzago, Loreggia, Santa Giustina in Colle 15% Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, Villa del Conte 7% Campodarsego, Trebaseleghe, Borgoricco, Villanova di Camposampiero 3% Vigodarzere, Vigonza, fuori Distretto 49

50 Dati Attività anno Distretto n. 2 Nord Ovest Il Servizio persegue, attraverso la sua attività, persegue gli obiettivi generali nr. 1 e nr. 2. È articolato in due aree: 1 area Formazione-Animazione; 2 area Informazione Ascolto Orientamento e Informazione. 1. L area formazione - animazione opera prevalentemente attraverso: a) l attivazione di Centri estivi con bambini e preadolescenti, facendo convergerein questo progetto le risorse più significative della comunità locale; b) un programma di formazione teorico-pratica, rivolto agli animatori delle associazioni giovanili, agli educatori dei centri educativi pomeridiani e alle persone comunque interessate a qualificare il loro intervento con i ragazzi; c) la collaborazione ad iniziative che nascono autonomamente nel territorio e che richiedano un sostegno formativo e/o di consulenza; d) la promozione di una rete che colleghi le esperienze più significative del territorio. A. CENTRI ESTIVI in collaborazione con le RISORSE LOCALI Nei Comuni che sono interessati, il Servizio coinvolge annualmente le risorse più significative della comunità locale (amministrazione comunale, parrocchie, scuola, associazioni) che siano intenzionate a collaborare in un progetto condiviso in favore di bambini e ragazzi del proprio territorio. L attivazione dei vari soggetti di una stessa comunità crea le premesse di una cultura più attenta alle esigenze delle nuove generazioni, sviluppa sinergie anche in vista di iniziative, rivolte ai ragazzi, di tipo continuativo e con maggiore qualità educativa. Protagonisti del Centro Estivo sono i bambini che hanno modo di scoprire ed esprimere competenze diverse da quelle richieste dalla scuola, sviluppare rapporti sociali e di amicizia; per i pre-adolescenti si aggiunge come obiettivo educativo quello di imparare ad assumersi gradualmente alcune responsabilità. I Centri Estivi accolgono anche ragazzi con problematiche personali e/o familiari, che hanno modo di vivere un esperienza che valorizza le proprie risorse e le rende visibili a se stessi e agli altri in un ambiente meno legato alla richiesta di prestazioni. Gli animatori e i coordinatori dei Centri Estivi sono giovani della comunità spesso anche impegnati in associazioni di volontariato. Attraverso questa iniziativa hanno modo di lavorare con metodologie pedagogiche innovative, esprimere scelte valoriali in un progetto concreto con altri giovani, conoscere e collaborare con le istituzioni pubbliche, entrare in rapporto con il disagio sociale. Per i genitori il Centro Estivo, oltre ad essere un servizio utile per la gestione del tempo, rappresenta spesso l occasione per rapportarsi meglio con le esigenze di crescita dei propri figli. L intervento e le azioni del Servizio vengono articolati in modo diverso rispetto ai livelli organizzativi e al tipo di soggetti coinvolti ma la metodologia fondamentale è quella di promuovere le risorse individuali e sociali quale premessa importante per avere maggiori strumenti e competenze rispetto ai problemi o difficoltà. Nel 2012 sono stati organizzati, con gestione diretta del Servizio, 17 centri estivi suddivisi per fasce d età che hanno visto la partecipazione di 774 tra bambini e ragazzi, gli animatori e i coordinatori coinvolti sono stati 160 e i soggetti collettivi (Amministrazioni comunali, parrocchie ecc. ) 21. I Centri Estivi a gestione condivisa del Servizio si sono attuati a Campo San Martino, Carmignano di Brenta, Gazzo Padovano, Grantorto, Lobia, San Giorgio in Brenta, San Pietro in Gu, Villafranca Padovana.. 50

51 Dati Attività 2012 Il Servizio ha inoltre collaborato alle iniziative estive per ragazzi organizzate dalla Parrocchia del Pozzetto, dalla Parrocchia di Ca Onorai, dalla Parrocchia e dal Comune di Fontaniva, dal Comune di Tombolo e dal Comune di San Giorgio in Bosco. B. ATTIVITA DI FORMAZIONE Il Servizio riconosce e valorizza il ruolo importante svolto dagli educatori e animatori delle associazioni giovanili e di altre figure di adulti significativi nell aiuto alla crescita delle nuove generazioni. Attraverso contatti periodici con i soggetti interessati vengono rilevate annualmente le esigenze formative legate al compito educativo, compito che, negli ultimi anni, è diventato particolarmente complesso. Viene pertanto proposto annualmente un programma di formazione teorico-pratica articolato in Laboratori, Seminari e Convegni, su contenuti di rilevanza educativa e sociale. Durante i Laboratori i partecipanti hanno modo di sperimentare, da protagonisti, i metodi dell educazione attiva e vivere esperienze significative su piano della relazione con gli altri e di scoperta ed espressione delle proprie potenzialità e/o difficoltà personali. Questo lavoro formativo dà i suoi frutti in almeno due direzioni: migliora l intervento educativo con i ragazzi dell associazione o gruppo di provenienza introducendo nuova consapevolezza sul proprio ruolo, nuove idee e tecniche; inoltre, al di fuori dell ambito ristretto della propria associazione, crea scambi che spesso si trasformano in collaborazioni e progetti più aperti. Il Convegno annuale è una iniziativa formativa che si rivolge, in modo allargato, ad animatori delle associazioni, insegnanti, studenti, genitori, amministratori comunali, sacerdoti. Viene proposto un tema diverso ogni anno ed anche in questa occasione, oltre all approfondimento sui contenuti, l obiettivo è quello di attivare collaborazioni concrete nel territorio a favore delle nuove generazioni. Di ogni iniziativa formativa viene predisposta la documentazione specifica a disposizione dei partecipanti, inoltre possono essere visionati i testi presenti nella Biblioteca del Servizio per chi è interessato ad approfondimenti. Il Servizio è anche disponibile ad organizzare interventi di formazione mirata a gruppi specifici che ne facciano richiesta. Le iniziative di formazione si svolgono in tempi e orari il più vicini possibile alle esigenze degli interessati. Anche sulla scelta dei luoghi c è attenzione per poter facilitare la partecipazione organizzando le iniziative in Comuni diversi. Il Servizio offre consulenze individuali e/o di gruppo su problematiche educative a quanti lo richiedano. Nell anno 2012 sono state predisposte n 12 iniziative e corsi di cui alcuni decentrati nei singoli Comuni. Le iniziative hanno visto n 576 presenze. I partecipanti provenivano da n 93 enti o associazioni operanti nel territorio dell Az.ulss e n 5 al di fuori. C. COLLABORAZIONI CON INIZIATIVE LOCALI Ogni comunità locale esprime problemi ma anche risorse: in campo educativo sono presenti molti soggetti che si occupano a vario titolo di bambini, adolescenti e giovani. Rispetto a questi soggetti l intervento del Servizio non si considera autosufficiente o in sostituzione dell esistente, con il rischio di disattivare risorse preziose, ma piuttosto si caratterizza dalla costante ricerca del coinvolgimento, reciprocità e corresponsabilità. Nell anno 2012 il Servizio ha collaborato con le seguenti iniziative/progetti locali: Studio assistito a cura della biblioteca, Laboratori di creatività a cura della coop. Jonathan (a Campo San Martino); Centro socio-educativo Sant Antonio, IQBAL, Doposcuola di Pozzetto, Laghi, Santa Croce Bigolina dell Associazione Chiaramente 51

52 Dati Attività anno 2012 (a Cittadella); Doposcuola del progetto tempi e orari adatti a noi e Gioco Verde a cura della coop. Jonathan (a Curtarolo); Doposcuola a cura dell associaz. Chiaramente (a Fontaniva); Progetto formativo dell associazione Atletica, Doposcuola a cura dell associaz. Chiaramente (a Galliera); Doposcuola Arcobaleno a cura dell associaz. Il Grappolo, Laboratori di creatività nella scuola e durante la mostra del libro a cura della coop. Jonathan (a Gazzo); Doposcuola del progetto orari giusti nei momenti giusti a cura della coop. Jonathan (a Grantorto); Centro educativo pomeridiano e animazione di strada a cura della coop. Jonathan, progetto Art in Action a cura dell associaz. Movimentamente (a Piazzola); Doposcuola a cura dell associaz. Chiaramente (a San Martino di Lupari); Centro ricreativo aperto La Bottega della Fantasia (a San Giorgio in Bosco); Centro educativo pomeridiano a cura dell associaz. Arca di Noè, Laboratori di creatività nelle scuole e pre-scuola a cura della coop. Jonathan (a Villafranca Padovana). D. LAVORO DI RETE /CONNESSIONI ATTIVATE In tutte le attività del Servizio è sempre presente l attenzione a creare contesti di incontro di persone, gruppi, idee e progetti, consapevoli che mettendo insieme le competenze e le identità culturali diverse si crea un valore aggiunto utile ad affrontare le sfide e le problematiche sociali comuni. 2. AREA ASCOLTO ORIENTAMENTO E INFORMAZIONE: Quest area Promuove il benessere degli adolescenti e dei giovani accogliendoli e sostenendoli nel loro percorso evolutivo. Sono attivati nel territorio spazi di ascolto, orientamento e informazione per adolescenti e giovani in età compresa fra i 13 e i 24 anni, denominati Time Out per la fascia anni e Informagiovani per la fascia anni. A. Spazio TIME OUT Per la fascia anni, nelle sedi di Cittadella e Piazzola sul Brenta. Si caratterizza con interventi a sostegno di preadolescenti, adolescenti e delle loro famiglie nel complesso processo di crescita, attraverso azioni volte allo sviluppo del benessere. Questo spazio opera prevalentemente con tre modalità: Il colloquio educativo, la consulenza informativa (soprattutto sulle opportunità territoriali) e uno spazio di aggregazione finalizzato a sostenere e promuovere la partecipazione dei ragazzi attraverso esperienze di cittadinanza attiva. Le attività: 1) Colloqui educativi; 2) Consulenza informativa; 3) Progetto 3 media: incontri per genitori; 4) Progetti con ragazzi; 5) Progetto Giovani e Famiglia Colloqui educativi Lo spazio di ascolto individuale è a disposizione di ragazzi, genitori e altri adulti di riferimento, che ritengano di aver bisogno di un confronto o di un aiuto nell affrontare: a) la scelta della scuola secondaria di secondo grado (orientamento di terza media); b)difficoltà e insuccessi scolastici nel primo periodo della scuola secondaria di secondo grado (riorientamento); c)le relazioni sociali in adolescenza (inserimento sociale in gruppi di pari o non di varia natura sport; associazionismo); Rispetto ad alcune situazioni specifiche, all interno di un percorso educativo, il servizio collabora con altri servizi socio-sanitari (Servizio per l Età Evolutiva; Consultorio familiare; ) e con Soggetti del Terzo Settore presenti nel territorio (Associazioni, Cooperative, ). Queste collaborazioni sono finalizzate ad ampliare lo spettro delle strade possibili in risposta ai bisogni espressi o a facilitare l accesso al servizio o all associazione/cooperativa da parte del ragazzo e dei suoi genitori. 52

53 Dati Attività 2012 Constatiamo che lo spazio di ascolto e di orientamento individuale è sempre più utilizzato, registriamo infatti negli ultimi due- tre anni un progressivo aumento delle richieste: Nel 2009 avevano usufruito di un colloquio educativo e/o di orientamento 78 persone (tra ragazzi, genitori e altri adulti significativi); nel 2010 ne hanno usufruito in 258; nel 2011 sono stati 434; nel 2012, 578 sempre tra ragazzi, genitori e altri adulti significativi. 2. Consulenza informativa Il Time Out offre uno Spazio di consulenza informativa a ragazzi, genitori, insegnanti e altri adulti di riferimento. A questo scopo cura la raccolta e l aggiornamento di informazioni e materiale riguardante attività per il tempo libero, soggiorni e corsi all estero, possibilità di studiare all estero, offerta formativa del territorio, ma anche le modalità per realizzare un certo progetto, fare uno stage, Osserviamo a questo proposito come, nell ultimo anno (2012) sia significativa la presenza delle mamme che prendono l iniziativa di recarsi al Time Out mosse dal desiderio che i loro figli occupino bene il tempo estivo, facendo esperienze costruttive o in linea con il percorso scolastico, ma anche dal timore di saperli liberi e non sempre capaci di gestire tanto tempo libero. 3. Progetto 3 ª Media: Incontri per Genitori Lo Spazio Time Out, propone alle Scuole Secondarie di Primo grado incontri per gruppi di genitori che si svolgono presso le Scuole stesse o altre sedi messe a disposizione dei Comuni. Gli incontri si tengono nel periodo precedente l iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, nei mesi di ottobre-novembre. Segnaliamo che nell anno 2012 l incontro per genitori è stato richiesto da tutte le scuole secondarie di primo grado del distretto Progetti con ragazzi Questa attività di aggregazione si pone come obiettivo principale quello di accompagnare gruppi di adolescenti in percorsi di cittadinanza attiva. I ragazzi, con l aiuto dell educatore, hanno la possibilità di sperimentarsi nella progettazione e realizzazione di loro idee e proposte, nel territorio in cui vivono e in collaborazione con Amministrazioni, gruppi e Associazioni locali. In questo modo sviluppano le proprie capacità di lavorare/collaborare in gruppo e si scoprono appartenenti ad una realtà territoriale, utili anziché solo utilizzatori nel proprio Comune. 5. Progetto Giovani e Famiglia Il Progetto Giovani e Famiglia, nato come progetto regionale di natura sperimentale, aveva la chiara indicazione di svolgersi in un arco di tempo definito che è stato compreso tra settembre 2011 e dicembre Il progetto è stato accolto e sostenuto dagli Istituti comprensivi di Grantorto e di Curtarolo, nonché dalle amministrazioni comunali di Curtarolo, Grantorto e Gazzo, le attività sono state realizzate nelle rispettive scuole secondarie di primo grado. Il focus del progetto è stato esplicitamente posto sulla cura del benessere relazionale nei contesti educativi primari quali la famiglia e la scuola, e ha coinvolto i tre gruppi di attori principali di questo flusso relazionale: i ragazzi (come figli e come scolari), i loro insegnanti e i loro genitori. Spazio ConTatto Gli educatori delle Aree del Servizio di Promozione al Benessere, hanno attivato all interno di alcune Scuole Superiori del Distretto, uno spazio di ascolto individuale e la realizzazione di iniziative favorenti l aggregazione. Lo spazio ConTatto è stato attivato presso l Istituto Rolando da Piazzola, il Liceo Tito Lucrezio Caro e il Liceo Artistico Fanoli. 53

54 Dati Attività anno 2012 B. Spazio INFORMAGIOVANI Per la fascia anni, nelle sedi di Cittadella e Piazzola sul Brenta. Si è scelto di confermare la denominazione informagiovani individuandola la più consona ad essere recepita dai giovani. Orientamento e accompagnamento si confermano i processi specifici dell informagiovani che non è chiamato a produrre informazioni o a dare risposte tout-cort, ma a suscitare nei giovani un meccanismo di spinta e di ricerca, sia a livello personale sia di apertura al contesto cercando:.a) Valorizzare, far emergere le risorse personali di ciascun giovane e sostenerlo nel prendere coscienza delle proprie criticità; b)favorire nel giovane la chiarificazione delle richieste espresse, inserendole in un azione progettuale; ATTIVITA : 1 - Colloquio educativo e/o orientamento Il colloquio con gli educatori è la modalità più immediata per ottenere le informazioni che si cercano ed essere guidati all utilizzo efficace degli strumenti e dei servizi offerti. Consente al giovane di sviluppare la propria richiesta, di arricchirla e di approfondire l argomento di suo interesse. A Cittadella inoltre, favorito dalla presenza di due educatori, viene attivato uno spazio specifico dedicato al curriculum in quanto lo si ritiene un momento privilegiato per una riflessione educativa con il giovane, un bilancio di competenze, punto di partenza per un progetto individuale. Nel 2012 le richieste di colloquio sono quasi raddoppiate rispetto all anno precedente da 155 del 2011 alle 281 del Sportello individuale Università Scegliere cosa fare da grandi non è semplice; perché bisogna prendere in considerazione molti fattori e, come in un gioco di equilibrio, trovare il giusto compromesso tra inclinazioni personali e prospettive occupazionali; in parole povere, tra sogni e realtà. Lo sportello individuale università viene realizzato presso le sedi informagiovani di Cittadella e Piazzola sul Brenta in qualsiasi momento dell anno su appuntamento e viene incrementato nei mesi di luglio e agosto. La sede di Cittadella propone inoltre sportelli decentrati realizzati, nel 2012, nei comuni di San Martino di Lupari e San Pietro in Gu. 3 - Consulenza informativa Presso la sede dell Informagiovani, si possono liberamente consultare dossier tematici, che raccolgono in modo sistematico le informazioni inerenti le tematiche trattate dal Centro. Gli informagiovani sono aperti due pomeriggi la settimana ad accesso libero. Vi è sempre la presenza dell educatore per raccogliere ed indirizzare le richieste. Per eventuali approfondimenti si rinvia a colloqui individuali su appuntamento. Le richieste principali riguardano: a) percorsi formativi sia post diploma sia di qualificazione professionale; b) la ricerca del lavoro; c) la possibilità di fare delle esperienze di brevemedio termine all Estero. Le presenze allo sportello nel 2012 risultano diminuite rispetto all anno precedente (536 nel 2012 e 850 nel 2011), soprattutto per il forte aumento di colloqui individuali. 4 - Progetto Destinazione Futuro Caratteristica peculiare di questa iniziativa è l aver coinvolto, attorno allo stesso tavolo, interlocutori diversi al fine di proporre ai giovani, alcune opportunità di informazione, confronto, scambio con coetanei, per scegliere con più consapevolezza opportunità di crescita personale e professionale. Il progetto si è articolato in tre dimensione specifiche, ma complementari: 54

55 Dati Attività 2012 Destinazione Lavoro: Su richiesta delle scuole Superiori è stato realizzato un Incontro/spettacolo per affrontare le tematiche del mondo del lavoro con i giovani delle ultime classi delle scuole superiori.. Hanno partecipato 156 soggetti (115 giovani e 41 adulti). Destinazione Estero: Sono stati proposti 4 incontri nei comuni di San Giorgio in Bosco, Galliera Veneta, Piazzola sul Brenta, Carmignano di Brenta di approfondimento su esperienze all estero. Sono state presentate opportunità diverse relative ai campi di lavoro e volontariato, ai soggiorni linguistici, ai progetti europei e un incontro specifico è stato dedicato alle esperienze nel Regno Unito. Gli incontri hanno visto la presenza complessiva di 143 persone. Destinazione Università: Relativamente a questo ambito sono state proposti 6 incontri per avvicinarsi ai diversi Atenei, per conoscerne l offerta formativa e avere un contatto diretto con i Servizi per l orientamento al fine di raccogliere informazioni e suggerimenti utili per affrontare la scelta formativa. anno visto complessivamente la presenza di 443 soggetti. Il progetto ha coinvolto complessivamente 742 soggetti. 5 - Progetto Quale Università, quale Lavoro 2012 Su richiesta del Dirigente Scolastico, la sede di Piazzola ha realizzato dei percorsi informativi e di orientamento presso l Istituto Superiore Rolando da Piazzola, rivolti a studenti di 4 a e 5 a dell Istituto stesso, nel periodo Gennaio-Maggio Alle attività proposte hanno aderito più di 100 studenti. Sono stati realizzati 92 colloqui informativi per la scelta del corso di laurea o del lavoro. Attività di informazione per gruppi: Laboratorio di introduzione ai test di ammissione.sono state organizzate 3 sessioni a cui hanno aderito 43 studenti. Moduli informativi Su richiesta dei rappresentanti degli studenti durante le giornate di autogestione sono stati inseriti due moduli informativi per piccoli gruppi sui corsi di laurea ad accesso programmato a cui hanno aderito circa 35 studenti. È stato inoltre realizzato un modulo con nozioni di base sull organizzazione degli studi universitari per gli studenti di 4 a D (a cui hanno aderito 20 studenti). 55

56 Dati Attività anno 2012 Obiettivo: Coinvolgere gli adolescenti nella costruzione dei loro percorsi di crescita e sostenere la funzione educativa degli adulti significativi. ADOLESCENTI ATTIVITA PROGETTI in sede e nel territorio A. Dado - Time Out Colloquio educativo INIZIATIVE N utenti/ soggetti N incontri individuali con adolescenti con genitori con genitori e adolescenti con adulti significativi N incontri di gruppo soggetti del territorio coinvolti Attività di informazione/collaborazione con adolescenti con genitori con adulti significativi soggetti del territorio coinvolti Attività di orientamento per gruppi con adolescenti 0 0 genitori con adulti significativi soggetti del territorio coinvolti Attività di aggregazione adolescenti promotori adolescenti partecipanti adolescenti partecipanti indiretti adulti significativi soggetti del territorio coinvolti B. ATTIVITA PROGETTI INIZIATIVE Scuola Media Superiore - ConTatto Attività di ascolto nelle scuole con adolescenti con adulti significativi (4 di altri enti) Attività di informazione e/o collaborazione con adolescenti con adulti significativi soggetti del territorio coinvolti Attività educativa con gruppi classe adolescenti coinvolti 49 2 adulti significativi coinvolti soggetti del territorio coinvolti Progetti ideati con adolescenti adolescenti promotori adolescenti partecipanti adolescenti e adulti significativi adulti 0 7 adulti significativi coinvolti Attività di relazione con il territorio adolescenti coinvolti 10 1 associazioni e gruppi del territorio 5 7 enti e servizi coinvolti 1 4 Progetto Giovani e Famiglia 2012 (scuole secondarie di primo grado di Curtarolo, Gazzo e Grantorto) adolescenti coinvolti genitori coinvolti 59-9 adulti significativi coinvolti soggetti del territorio coinvolti

57 Dati Attività 2012 Attività di promozione delle iniziative Obiettivo: Coinvolgere i giovani nella costruzione dei loro percorsi di crescita e sostenere la funzione educativa degli adulti significativi. GIOVANI (fino ai 24 anni) C. ATTIVITA PROGETTI INIZIATIVE in sede e nel territorio N utenti/ soggetti coinvolti N incontri individuali N incontri di gruppo Informagiovani Attività di Informazione con giovani con genitori con adulti significativi Colloquio educativo e di orientamento con giovani con adulti significativi ATTIVITA PROGETTI INIZIATIVE nelle scuole (Istituto Rolando da Piazzola) Attività di informazione con gruppi classe con giovani con adulti significativi 3 soggetti del territorio coinvolti 1 Attività di informazione/o orientamento con giovani adulti significativi 2 soggetti del territorio coinvolti 1 Stage formativo per studenti sede Cittadella studenti coinvolti (1 studente universitario, 2 studenti scuole superiori) 3 6 mesi =stud. Universitario 1 mese= stud. Scuole Sup. adulti significativi coinvolti 5 4 soggetti del territorio coinvolti

58 Dati Attività anno 2012 Obiettivo: Sostenere la funzione educativa degli adulti significativi ADULTI SIGNIFICATIVI D. ATTIVITA PROGETTI INIZIATIVE N utenti/ partecipanti N incontri individuali N incontri di gruppo N corsi attivati N soggetti Attività di rilevazione delle esigenze formative Laboratori di formazione su tecniche e metodi di animazione 10 6 con animatori delle associazioni 70 con educatori centri ricreativi 9 con animatori dei centri estivi 72 con insegnanti 5 soggetti del territorio coinvolti Corsi di formaz. sui centri estivi 88 con animatori comunali con animatori parrocchiali soggetti del territorio coinvolti 52 Corsi teorico pratici sulla funzione di coordinamento con coordinatori dei centri estivi con coordinatori dei centri educativi e ricreativi 2 13 soggetti del territorio coinvolti 34 Convegni su tematiche educative con animatori/educatori 35 con insegnanti 13 con studenti 22 con amministratori locali 1 con operatori sociali 10 con genitori 4 soggetti del territorio coinvolti 34 Corsi di formazione mirata a gruppi specifici animatori di gruppi/associazioni insegnanti scuola infanzia soggetti del territorio coinvolti genitori soggetti del territorio coinvolti Attività di consulenza con animatori/educatori con insegnanti con amministratori locali con parroci soggetti del territorio coinvolti 46 TOTALI Attività di informazione/ promozione delle iniziative

59 Dati Attività 2012 Obiettivo: Diffondere una cultura attenta alle esigenze di crescita delle nuove generazioni attraverso la condivisione in rete di progetti di comunità. COMUNITA LOCALE IN RETE E. ATTIVITA PROGETTI INIZIATIVE N soggetti N incontri individuali N incontri di gruppo N iniziative/ progetti Centri estivi 17 Partners del Progetto bambini (partecipanti indiretti) preadolescenti (partecipanti indiretti) animatori/coordinatori (part. diretti) genitori (partecipanti diretti) altri sogg. del territorio (part. diretti) 4 Centri socio educativi e ricreativi aperti 19 Partners del Progetto bambini (partecipanti indiretti) 1 preadolescenti (partecipanti indiretti) 1 educatori/coordinatori (part. diretti) genitori (partecipanti diretti) 20 1 altri sogg. del territorio(part. diretti) 17 Laboratori di creatività 6 Partners del Progetto 4 bambini (partecipanti indiretti) 180 preadolescenti (partecipanti indiretti) animatori/esperti (partecipanti diretti) 5 F. Orientamento alla Scelta dopo la Scuola Superiore (Progetto Destinazione Futuro) Partners del Progetto giovani (partecipanti indiretti) altri soggetti del territorio 4 8 Collaborazione in progetti ad iniziativa locale Progetti giovani (Giovani e Lavoro) Partners del Progetto giovani (partecipanti indiretti) altri soggetti del territorio 2 SERVIZI IN RETE G. Attività in collaborazione con altri servizi socio-sanitari Interventi educativi individuali bambini N utenti N incontri individuali N incontri di gruppo adolescenti giovani operatori dei servizi soggetti del territorio coinvolti

60 Dati Attività anno 2012 AREA DISABILITA 60

61 Dati Attività 2012 UNITA ORGANIZZATIVA DISABILITA IN ETA ADULTA 61

62 Dati Attività anno 2012 SERVIZI ALLE PERSONE Il Servizio Disabilità in Età Adulta cerca di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone disabili presenti nel nostro territorio. È un gruppo di lavoro finalizzato all accoglienza delle richieste, alla lettura globale dei bisogni e alla personalizzazione e umanizzazione degli interventi. Il Servizio si attiva a favore delle persone disabili per promuovere una loro buona partecipazione al contesto sociale di appartenenza attraverso la conoscenza dei propri diritti e delle risorse presenti nel territorio. Sedi Distretto 1 sud est Camposampiero Distretto 2 nord ovest Cittadella Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Dirigente 1 0,93 Assistente Sociale 4 3,88 Fisiokinesiterapista 1 0,87 Amministrativo 1 0,88 62

63 Dati Attività ) Unità di Valutazione Multidimensionale per persone disabili L Unità di Valutazione Multidimensionale per persone disabili è lo strumento introdotto dalla Regione Veneto da alcuni anni per le valutazioni relative agli inserimenti diurni e residenziali e per quegli interventi che comportino impegni di spesa per l Azienda. Viene inoltre utilizzato per le valutazioni collegiali dei progetti relativi ai casi complessi, ove emergano problematicità che coinvolgono diversi servizi sociali e sanitari. U.V.M.D. finalizzate a: Comune di residenza centri diurni residenziali vita indipendente L. 162/98 L. 284/97 Centro Efesto Progettazione casi complessi TOTALE Borgoricco 2 2 Campodarsego (2) 1 12 Camposampiero (1) 7 Loreggia (1) 1 10 Massanzago 1 1 Piombino Dese 1 4 (2) (1) 8 S. G. delle Pertiche S. G. in Colle 1 1 Trebaseleghe (1) Vigodarzere 1 4 (1) 6 Vigonza Villa del Conte (1) 1 9 Villanova di Cspiero 1 1+(1) 3 Distretto 1 Sud - Est (10) (1) Campo S. Martino (2) 1 7 Campodoro 1 (1) 1 3 Carmignano di B. 2 1 (1) 5 Cittadella (3) 14 Curtarolo 1 2 (1) 1 5 Fontaniva 3 1 (2) (1) 4 11 Galliera Veneta 1 (2) 3 Gazzo Padovano 3 1 (1) 5 Grantorto 1 1 Piazzola sul Brenta (3) 2 11 S. Giorgio in Bosco 1 2 (1) 2 6 San Martino di Lupari 1+(2) 3 San Pietro in Gù 1 1+(2) 1 5 Tombolo Villafranca Padovana 2 (3) 5 Distretto 2 Nord - Ovest (24) (1) Totale Ulss (34) (2) I numeri fra parentesi si riferiscono a situazioni di minori. Il numero delle UVMD si sta stabilizzando intorno alle 160/180 all anno. Verso la fine dell anno la Regione ha approvato una nuova versione della scheda S.VA.M.DI. che integra alcune vosi in particolar modo nella parte sanitaria e aggiunge una scheda infermieristica che consente di valutare meglio i bisogni assistenziali delle persone in disabilità. 63

64 Dati Attività anno ) Interventi assistenziali di supporto all autonomia personale (attività delegata) La Regione Veneto, con la Legge 162 del 1998, ha stanziato un fondo per aiutare le famiglie delle persone disabili in gravi difficoltà economiche, legate alle necessità assistenziali dei loro congiunti. Una parte del fondo è riservata al Progetto Vita Indipendente che assegna contributi a singole persone disabili in grado di autodeterminarsi e di assumere un assistente personale che li aiuti a mantenere condizioni di vita, per quanto possibili, autonome. Comune VITA INDIPENDENTE (L. 162/98) AIUTO ALA FAMIGLIA L. 162/98 PROMOZIONE DELL'AUTONOMI A PERSONALE L.284/97 Borgoricco 2 Campodarsego 6 2+(2) Camposampiero 2 1+(1) Loreggia 4 1+(1) Massanzago 1 Piombino Dese 4 (2) (1) S. G. delle Pertiche S. G. in Colle Trebaseleghe 1 2+(1) Vigodarzere 4 (1) Vigonza 3 Villa del Conte 2 2+(1) Villanova di Cspiero 1+(1) Distretto n. 1 Sud-Est 29 9+(10) (1) Campo S. Martino 1 1+(2) Campodoro 1 (1) Carmignano di B. 1 (1) Cittadella 6 1+(3) Curtarolo 2 (1) Fontaniva 1 (2) (1) Galliera Veneta (2) Gazzo Padovano 1 (1) Grantorto Piazzola sul Brenta 2 1+(3) S. Giorgio in Bosco 3 1+(1) San Martino di Lupari 1+(2) San Pietro in Gù 1 1+(2) Tombolo 1 Villafranca Padovana (3) Distretto n. 2 Nord-Ovest 20 5+(24) (1) Totale Ulss (34) (2) I numeri fra parentesi si riferiscono a situazioni di minori. Il numero complessivo degli interventi relativi alla Legge 162/98 ha subito una lieve flessione per il decesso di qualche paziente e il compimento del 65 anno d età di qualche altro. Questo ha consentito di dare una risposta più adeguata e più incisiva ai progetti assistenziali con una importante ricaduta positiva sulla qualità della vita delle persone. Il numero degli interventi a beneficio di famiglie con disabili minori è rimasto stabile. 64

65 Dati Attività ) Centri Diurni I centri Diurni sono strutture territoriali a carattere diurno rivolto a persone adulte con disabilità fisiche e/o psichiche e/o cognitive, con diversi profili di autosufficienza e che non possono essere inserite in percorsi lavorativi o in percorsi di integrazione sociale in ambito lavorativo. Nei Centri Diurni si organizzano attività per favorire lo sviluppo di autonomie personali, d integrazione sociale, occupazionali e ricreative. Inserimenti di persone disabili presso i centri diurni del distretto 1 sud est Comune VILLA S.FRANCESCO Camposampiero IL GRATICOLATO S. Giorgio d. Pertiche I PRATI Vigonza BETULLA Piombino Dese C.D.M. Camposampiero FRATRES Galliera V. FRATRES Campo S.Martino P. FIORI Fontaniva IL CEDRO Galliera V. VASI DI CRETA S.Pietro Gù CEOD extra ULSS N utenti Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est

66 Dati Attività anno 2012 Inserimenti di persone disabili presso i centri diurni del distretto 2 nord ovest Comune VILLA S.FRANCESCO Camposampiero IL GRATICOLATO S. Giorgio d. Pertiche I PRATI Vigonza BETULLA Piombino Dese C.D.M. Cspiero FRATRES Galliera V. FRATRES Campo S.Martino P. FIORI Fontaniva IL CEDRO Galliera V. Campo S. Martino Campodoro 1 1 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta S. Giorgio in Bosco S. Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest Distretto 1 Sud Est Extra Ulss 2 2 Totale Ulss Il numero complessivo degli ospiti che hanno frequentato i Centri Diurni nell anno 2012 ha raggiunto quota 417, con un lieve incremento VASI DI CRETA S.Pietro Gù rispetto all anno precedente. Malgrado l aumento di numero di inserimenti, i Centri del nostro territorio riescono a far fronte adeguatamente al numero delle richieste. Gli 8 Centri Diurni presenti nel territorio offrono una risposta altamente qualificata e collaborano attivamente con i Servizi dell Azienda Ulss 15. CEOD extra ULSS N utenti 66

67 Dati Attività ) Strutture Residenziali (attività delegata) Le strutture residenziali accolgono persone disabili non autosufficienti che non possono vivere autonomamente e/o non hanno una famiglia in grado di assicurare loro adeguato sostegno. Possono anche dare risposta temporanea a situazioni in cui la famiglia si trovi improvvisamente nella necessità di essere sollevata dal carico assistenziale per un certo tempo. Persone disabili inseriti in strutture residenziali Comune RSA La Casa Gialla Com. allogg. Il Biancospino Gruppo app. Casa don B. Cremonese Gruppo app. Sicomoro Altrre strutture residenziali Ulss 15 Centri resid. fuori Ulss Borgoricco Campodarsego 2 2 Camposampiero Loreggia Massanzago 2 2 Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero 1 1 Distretto 1 Sud Est Campo S. Martino Campodoro 0 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo 1 1 Fontaniva Galliera Veneta 1 1 Gazzo Padovano Grantorto 1 1 Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest N utenti Totale Ulss Il numero di persone che hanno chiesto ed ottenuto una risposta di tipo residenziale è aumentato di 9 unità rispetto all anno Gli inserimenti hanno trovato una sistemazione nelle strutture all interno del 67

68 Dati Attività anno 2012 territorio della nostra azienda. L età elevata delle persone disabili inserite nelle strutture diurne mantiene viva la preoccupazione per i prossimi anni rispetto la necessità di realizzare altre strutture residenziali. 5) Interventi rieducativi Il servizio fornisce, attraverso la consulenza di un fisioterapista esperto, valutazioni ambientali e formazione per l utilizzo appropriato di ausili sia a domicilio che all interno dei centri diurni e delle strutture residenziali. ACCESSI PER INTERVENTI RI-EDUCATIVI: - A DOMICILIO N PRESSO CENTRI DIURNI N.155 Il numero delle prestazioni, sia domiciliari che presso i Centri diurni, rimane pressoché costante rispetto al numero dell anno precedente con variazioni minime. Questo grazie al consolidamento della collaborazione e dell organizzazione di tale intervento che negli anni è diventato un punto di riferimento costante per quanto riguarda il mantenimento delle autonomie individuali della persona disabile e delle capacità di cura da parte del care giver. 68

69 UNITA ORGANIZZATIVA INTEGRAZIONE SCOLASTICA E LAVORATIVA Dati Attività

70 Dati Attività anno 2012 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Integrazione scolastica e sociale disabili (S.I.S.S.D.) anno 2012/2013 I Cooordinatori assegnano per ogni alunno/studente disabile gli Operatori Socio Sanitari, al fine di garantire l assistenza e la frequenza alle scuole di ogni ordine e grado. Questo avviene a seguito di richiesta scolastica così come previsto dalla Legge 104/92 e del DPCM 185/2006 Regolamento recante modalità e criteri per l individuazione dell alunno come soggetto in situazione di handicap ai sensi dell art.35, comma 7, della Legge 289/2002, che si trovano in situazione di deficit grave-gravissimo nelle aree dell autonomia personale e sociale, motoria e relazionale. Il personale d assistenza utilizza un piano di lavoro su modello ICF CY, monitorato dalla figura del Cooordinatore, il quale collabora e media con le varie istituzioni attraverso un lavoro di rete. Nello specifico l OSS interviene nelle seguenti aree: cura della persona e sviluppo dell autonomia personale e sociale e, il loro operato, rientra in base alla Legge 104/92 nel Piano Educativo Individualizzato. (P.E.I.) Sede: Villa del Conte U.O. DISABILITA - Centro Servizi Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Dirigente 1 0,36 Coordinatori 4 3,30 Coordinatori convenzionati 3 0,00 (*) Operatore Socio Sanitario dipendente Operatore Socio Sanitario convenzionato 29 22, ,77 Personale amministrativo 1 0,50 (*) trattasi di funzione garantita dalla convenzione il cui costo rientra nel corrispettivo orario riconosciuto per gli operatori socio sanitari. 70

71 Dati Attività 2012 Integrazione scolastica (S.I.S.S.D.) Anno Scolastico Comuni N utenti n. ore settimanali assegnate O.S.S.* di cui n. ore personale A.ulss 15* di cui n. ore personale convenzionato* di cui n. ore sett. convenz. altre Aulss * Borgoricco 5 67,75 67,75 Campodarsego ,41 20,00 160,41 Camposampiero ,17 44,92 131,25 Loreggia 7 87,45 63,45 24,00 Massanzago 4 45,59 12,92 32,67 Piombino Dese 8 99,50 99,50 S. G. delle Pertiche ,67 41,00 167,67 8,00 S. Giustina in Colle 7 103,33 103,33 Trebaseleghe ,07 11,00 199,07 Vigodarzere ,32 37,50 105,82 24,00 Vigonza ,75 26,00 150,75 40,00 Villa del Conte 9 111,67 111,67 Villanova di Campos. 5 58,58 58,58 Totale Distretto (M 92 - F 44) 1.741,26 193, ,92 96,00 Campo S. Martino 6 74,17 26,00 48,17 Campodoro 3 41,50 11,00 30,50 Carmignano di Brenta 8 118,59 118,59 Cittadella ,26 91,00 193,26 Curtarolo ,24 26,25 100,99 12,00 Fontaniva ,92 126,92 Galliera Veneta ,59 90,59 62,00 Gazzo ,70 18,50 65,20 35,00 Grantorto 2 30,00 30,00 Piazzola sul Brenta ,83 223,83 San Giorgio in Bosco 8 120,66 25,41 95,25 San Martino di Lupari ,67 100,08 198,59 San Pietro in Gù ,09 21,00 94,09 27,00 Tombolo ,02 34,84 130,18 Villafranca Padov ,59 35,42 119,17 21,00 Totale Distretto (M F 63) 2.211,83 480, ,74 95,00 TOTALE A.ULSS N (M F 107) 3.953,09 673, ,66 191,00 * Il numero di ore è espresso in centesimi 71

72 Dati Attività anno 2012 Negli anni si è verificato un costante aumento degli alunni disabili in situazione di gravità seguiti dal SISSD, in particolar modo per quanto riguarda il Distretto n.2 Utenti dei centri estivi e ore assegnate nei mesi di giugno e luglio 2012 Comuni N utenti n. ore totali assegnate O.S.S. periodo estivo* Borgoricco 2 160,00 Campodarsego 8 600,00 Camposampiero 5 410,00 Loreggia 5 338,00 Massanzago 2 110,00 Piombino Dese 3 189,25 San G. delle Pertiche 4 240,00 Santa Giustina in Colle 6 350,00 Trebaseleghe 8 520,00 Vigodarzere 6 430,00 Vigonza ,00 Villa del Conte 4 244,00 Villanova di Campos ,00 Totale Distretto 1 64 (M 40 - F 24) 4.276,25 Campodoro 2 98,00 Campo S. Martino 0 0,00 Carmignano di Brenta 5 330,00 Cittadella 9 802,00 Curtarolo 3 200,00 Fontaniva ,00 Galliera Veneta 4 360,00 Gazzo 3 155,00 Grantorto 0 0,00 Piazzola sul Brenta ,75 San Pietro in Gù 5 312,00 S. Giorgio in Bosco 7 724,00 S. Martino di Lupari ,00 Tombolo 5 408,00 Villafranca Padov ,00 Totale Distretto 2 81 (M 56 - F 25) 6.407,75 Totale ULSS ,00 *Il numero di ore è espresso in centesimi. 72

73 Dati Attività 2012 Le attività del S.I.S.S.D. nel periodo estivo includono azioni di supporto ai disabili gravi (145 sui 309 seguiti nel periodo scolastico) nella loro partecipazione ad attività ricreative estive organizzate da comuni, parrocchie e associazioni presenti nei 28 comuni del territorio A.Ulss 15. L iniziativa progettuale Un estate per tutti conta al suo interno due progetti Tutti insieme in fattoria e Il Giramondo, realizzati nei comuni del distretto socio sanitario 2. Nell estate 2012 hanno partecipato al centro estivo Tutti insieme in fattoria 85 ragazzi di cui 34 disabili, mentre gli iscritti a Il Giramondo sono stati 30. Utenti assistiti a domicilio e numero ore del personale impiegato nei mesi di giugno e luglio 2012 Comuni N utenti n. ore totali assegnate O.S.S. periodo estivo* Borgoricco 1 33,50 Campodarsego 1 21,00 Camposampiero 1 18,00 Piombino Dese 2 153,00 Villanova 1 8,00 Totale Distretto ,00 Cittadella 2 171,75 Curtarolo 2 40,00 Fontaniva 1 54,00 Galliera Veneta 1 36,00 Piazzola sul Brenta 1 15,00 San Martino Lupari 1 52,00 Totale Distretto ,75 TOTALE A.ULSS N (M 10 F 4) 568,75 * Il numero di ore è espresso in centesimi 73

74 Dati Attività anno 2012 Numero di utenti che hanno beneficiato degli interventi assistenziali di supporto all autonomia ai sensi L. 162/98 COMUNI N utenti n. totale ore O.S.S. assegnate Campodarsego 2 264,00 Camposampiero 1 132,00 Loreggia 1 110,00 Piombino Dese 2 480,00 Trebaseleghe 1 48,00 Vigodarzere 1 40,00 Villa del Conte 1 379,67 Villanova di CSP 1 60,00 Totale Distretto ,67 Campodoro 1 180,00 Campo S. Martino 2 432,00 Carmignano 1 126,00 Cittadella 3 620,00 Curtarolo 1 160,00 Fontaniva 2 377,00 Galliera 2 170,50 Gazzo 1 252,00 Piazzola sul Brenta 3 681,50 S. Giorgio in Bosco 1 39,00 S. Martino di Lupari 2 499,00 San Pietro in Gù 2 139,00 Villafranca Padovana 3 495,00 Totale Distretto ,00 Totale ULSS (M 20 F 14) 5.684,67 * Il numero di ore è espresso in centesimi Interventi assistenziali di supporto all autonomia ai sensi L. 284/97 COMUNI N utenti n. totale ore O.S.S. assegnate Piombino Dese 1 675,00 Totale Distretto 1 1 (M) 675,00 Fontaniva 1 599,50 Totale Distretto 2 1 (F) 599,50 TOTALE ULSS N ,50 * Il numero di ore è espresso in centesimi 74

75 Dati Attività 2012 I ciechi pluriminorati sono due in tutto il territorio aziendale. Per le persone disabili seguite ai sensi della L.162/98 i Coordinatori in collaborazione con i Servizi dell Età Evolutiva, sono impegnati in progetti personalizzati a sostegno dell integrazione e inclusione sociale. 2) Inserimento Lavorativo Disabili (S.I.L.) Il Servizio di Integrazione Lavorativa, è un servizio attivo in tutti i Comuni dell Alta Padovana che promuove l integrazione lavorativa e sociale delle persone con disabilità e in situazione di svantaggio. Le finalità del servizio sono: la promozione ed il sostegno dell integrazione lavorativa (il diritto al lavoro) delle persone con disabilità e in situazione di svantaggio sociale; la promozione ed il sostegno dell integrazione sociale in ambiente lavorativo a favore di persone con grave disabilità ma con residuali capacità per poter essere inserite in un reale contesto sociale e lavorativo senza sbocco occupazionale; migliorare la qualità della vita delle persone svantaggiate favorendo la loro capacità di diventare esse stesse protagoniste del proprio progetto; promuovere l identità sociale delle persone svantaggiate mediante l assunzione di un ruolo lavorativo. Sede: Villa del Conte U.O. DISABILITA - Centro Servizi Dotazione Organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Dirigente 1 0,54 Assistente Sociale 1 0,83 Educatore professionale 6 4,63 Personale Amministrativo 1 0,50 O.S.S. funzioni amministrative 1 0,67 75

76 Dati Attività anno 2012 Utenti S.I.L. divisi per residenza e patologia Comune di residenza MINORI psichici ADULTI psichici fisiciintellettivisensoriali fisiciintellettivisensoriali tossicodip.- alcolisti TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio d. Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di CSP Distretto n. 1 Sud - Est Campo San Martino Campodoro Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta S. Giorgio in Bosco S. Martino di Lupari S. Pietro in Gù Tombolo Villafranca P.na Distretto n. 2 Nord - Ovest Totale A.ULSS * Residenti fuori A.ULSS 2 1 3* Utenti SIL Utenti SIL nuovi assunti Tirocini SIL

77 Dati Attività 2012 *: il totale complessivo res. Fuori Aulss si riferisce al numero di persone che hanno avuto da parte del S.I.L. una o più fra le azioni sotto indicati: - colloqui di conoscenza e valutazione al primo acceso al S.I.L. o che chiede di cambiare lavoro; - consulenza; - accompagnamento all assunzione; - progetto in tirocinio formativo e di orientamento; - di mediazione al collocamento; - progetti di integrazione sociale in ambito lavorativo; - progetti sperimentali per l acquisizione di pre-requisiti lavorativi; - monitoraggio di percorsi lavorativi già avviati; - invio a corsi di formazione specifici; - ricerche di risorse/azienda/cooperativa nel territorio; - informazione rivolta a scuole/famiglie/alunni sulla normativa e sul servizio; -osservazioni delle competenze durante gli stage scolastici. I dati registrati dal S.I.L. per l anno 2012 rappresentano la continuità di una situazione economico finanziaria molto pesante sia per il numero di aziende che chiudono, sia per il numero di persone che perdono il posto di lavoro. Sono in leggero aumento rispetto al 2011, il numero dei nuovi utenti e i progetti di tirocinio, mentre rispetto ai nuovi assunti si rileva una leggera diminuzione. Rimane elevato il numero di persone disabili, già assunti negli anni precedenti che si rivolgono al SIL per un progetto di mantenimento del posto di lavoro o per trovare altra occupazione. Progetti realizzati suddivisi per tipologia Osservazione e orientamento Formazione in situazione Mediazione al collocamento Mantenimento del posto di lavoro Progetti per l acquisizione dei pre-requisiti lavorativi Integrazione sociale in contesto lavorativo Totale La maggior parte dei progetti utilizzati dal SIL prevedono un rimborso spese per il tirocinante, da intendersi come strumento educativo, motivazionale e spesso indispensabile per poter affrontare i costi di trasporto, mensa e vestiario necessari per l esperienza stessa del tirocinio. Tipologia integrazione sociale suddivisa per settore economico Ente Pubblico Coop. Soc. B Industria Agricoltura Commercio Servizi Totale Assunzioni suddivise per settore economico Imprese Ente Pubblico Cooperative Sociali B Agricoltura Industria Artigianato Commercio Servizi Totale

78 Dati Attività anno ) S.I.L. Interventi sui minori Gli operatori S.I.L. preposti alla funzione continuità scuola lavoro, attuano interventi a supporto della rete che si è creata con gli istituti superiori e i centri di formazione professionale presenti nel territorio dell azienda Ulss 15 e nei territori limitrofi. Nel rapporto con il mondo della scuola il S.I.L. si propone di: 1. conoscere gli alunni disabili durante la fase finale del percorso scolastico e accompagnarli nel loro primo approccio al mondo del lavoro. 2. creare un rapporto di collaborazione con gli insegnanti degli Istituti Superiori 3. promuovere la co-progettazione tra scuola-famiglia-s.i.l.: 4. informare la famiglia, l alunno e la scuola sulla rete di servizi presente nel territorio legati all inserimento lavorativo e sulle normative inerenti la disabilità. Utenti minori in carico al S.I.L. suddivisi per tipo di deficit Comune di residenza fisiciintellettivisensoriali psichici in situazione di svantaggio TOTALE Borgoricco 0 Campodarsego 0 Camposampiero Loreggia 0 Massanzago Piombino Dese 0 S. Giorgio delle Pertiche 2 2 S. Giustina in Colle 0 Trebaseleghe 1 1 Vigodarzere Vigonza Villa del Conte 1 1 Villanova di Camposampiero 2 2 Distretto 1 Sud - Est Campo San Martino 1 1 Campodoro 2 2 Carmignano 0 Cittadella 2 2 Curtarolo 3 3 Fontaniva 1 1 Galliera Veneta 1 1 Gazzo Grantorto 1 1 Piazzola sul Brenta 2 2 S. Giorgio in Bosco 0 S. Martino di Lupari 2 2 S. Pietro in Gù 1 1 Tombolo 1 1 Villafranca Padovana 1 1 Distretto 2 Nord - Ovest Totale ULSS

79 Dati Attività 2012 Alunni disabili frequentanti le scuole superiori Comuni NOME ISTITUTO N ALUNNI TIPO DI GRAVITA' DISABILI ISCRITTI LIEVI MEDI GRAVI CAMPOSAMPIERO IST. "SANDRO PERTINI" Distretto 1 Sud Est PIAZZOLA SUL B. ENAIP PIAZZOLA SUL B. I.T.S. ROLANDO DA PIAZZOLA CITTADELLA ENAIP CITTADELLA LICEO "T. LUCREZIO C." CITTADELLA I.S. D'ARTE "MICHELE FANOLI" CITTADELLA I.T.C.G. "GIRARDI" CITTADELLA I.T.I.S. "A.MEUCCI" Distretto 2 Nord Ovest Alunni frequentanti istituti superiori extra Ulss Comuni NOME ISTITUTO N ALUNNI DISABILI ISCRITTI TIPO DI GRAVITA' LIEVI MEDI GRAVI CADONEGHE C.F.P. "FRANCESCO D'ASSISI" PADOVA I.P.S.S.C."LEONARDO DA VINCI" PADOVA C.F.P. "RISTORAZIONE DIEFFE" 1 1 PADOVA I.S.I."DUCA DEGLI ABRUZZI" PADOVA I.P.S.S.T.C.P. "G.VALLE" 1 1 PADOVA LICEO SCIENTIFICO "E. CURRIEL" 1 1 PADOVA C.F.P. C.O.F. "DON BOSCO" 4 4 PADOVA I.T.A.S. "P. SCALCERLE" 1 1 CASTELFRANCO V. I.P.S.S.A.R."GIUSEPPE MAFFIOLI" CASTELFRANCO V. I.P.S.S.C.T.P. "CARLO ROSSELLI" CASTELFRANCO V. IST.SUP."F.NIGHTINGALE 2 2 CASTELFRANCO V. C.F.P. FICIAP 2 2 CASTELFRANCO V. IST. D.SARTOR AGRARIO MIRANO (VE) CFP ENGIM VENETO GIUSEPPINI DEL MURIALDO VICENZA IPSS "B. MONTAGNA" 1 1 VICENZA IST. PROF. STAT. INDUS. E ARTIG. "FEDELE LAMPERTICO" 1 1 NOVE (VI) IST. D'ARTE G.DE FABBRIS 1 1 BASSANO DEL G. (VI) IST. I.P.S.A.A. "A. PAROLINI" BASSANO DEL G. (VI) CASA DI CARITA' ARTI E MESTIERI 10 n.p. n.p. 3 BASSANO DEL G. (VI) IST. PROF. IPSIA"ANDREA SCOTTON" 2 2 BASSANO DEL G. (VI) IPSSCST "G.A. REMONDINI" 2 2 PADOVA UNIVERSITA' 2 2 Totale Alunni extra ULSS

80 Dati Attività anno 2012 Alunni frequentanti istituti superiori suddivisi per territorio Distretto 1 10% Distretto 2 23% Fuori A.Ulss 67% Si pone ancora l accento sul numero degli studenti residenti nel territorio della nostra azienda che scelgono di frequentare istituti superiori presenti in territori limitrofi: su un totale complessivo di 132 alunni certificati, ben 90 hanno scelto istituti fuori Ulss. Per la funzione continuità scuola-lavoro sono stati effettuati n.32 incontri nelle scuole appartenenti al territorio dell Azienda Ulss 15 e delle province confinanti: - n. 3 incontri per le scuole del Distretto n.1 Sud-Est; - n.12 incontri per le scuole fuori AUlss per alunni residenti nel Distetto n.1; - n. 5 incontri per le scuole del Distretto n.2 Nord-Ovest; - n.12 incontri per le scuole fuori AUlss per alunni residenti nel Distetto n.2. 80

81 Dati Attività ) L InformaHandicap L InformaHandicap è un servizio dedicato alle problematiche della disabilità e si propone come punto di riferimento per gli utenti disabili,le loro famiglie e gli operatori del settore. E un servizio di informazione per i cittadini, che da un lato si occupa di reperire informazioni utili, organizzarle, renderle fruibili e distribuirle, dall altro si occupa di raccogliere le richieste e i quesiti dei cittadini e di aiutarli a cercare le risorse disponibili nel territorio. Sede: Villa del Conte U.O. DISABILITA - Centro Servizi Cittadella c/o sede Associazione Airone via Stradella del Cristo 1 GIORNO A SETTIMANA Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Educatore professionale 1 1,00 Utenti divisi per comune COMUNE Utenti Borgoricco 16 Campodarsego 9 Camposampiero 62 Loreggia 9 Massanzago 8 Piombino Dese 14 S. Giorgio d. Pertiche 19 S. Giustina in Colle 16 Trebaseleghe 8 Vigodarzere 31 Vigonza 27 Villa del Conte 21 Villanova di Camposampiero 8 Distretto 1 Sud Est 248 Campo San Martino 8 Campodoro 6 Carmignano 9 Cittadella 85 Curtarolo 17 Fontaniva 22 Galliera Veneta 9 Gazzo 8 Grantorto 13 Piazzola sul Brenta 23 S. Giorgio in Bosco 21 S. Martino di Lupari 23 S. Pietro in Gù 11 Tombolo 8 Villafranca Padovana 13 Distretto 2 Nord Ovest

82 Dati Attività anno 2012 % Prestazioni Aulss divise per tipologia CONSULENZE 19% ASCOLTO SUPPORTO EDUCATIVO E ORIENTAMENTO 27% INFORMAZIONI 54% Trend prestazioni del servizio InformaHandicap anni prestazioni Rispetto agli anni precedenti il servizio ha riscontrato un aumento del numero di persone disabili o loro familiari che si rivolgono all educatore professionale dell informahandicap. Le persone richiedono in modo particolare aiuto concreto per compilare moduli e/o avviare pratiche (soprattutto per barriere architettoniche e agevolazioni auto). Si sottolinea il particolare impegno del servizio a supportare le associazioni di volontariato nella realizzazione di iniziative promosse dalle stesse nel territorio. 82

83 Dati Attività 2012 AREA ADULTI ANZIANI 83

84 Dati Attività anno 2012 Premessa L Unità Organizzativa Adulti/Anziani programma e coordina le attività di: 1. Sportello integrato/pua (DGR n.39/2006 e n.1859/2006); 2. Servizio Sociale Professionale; 3. Servizio di Assistenza Domiciliare; 4. Erogazione contributi economici regionali per la non autosufficienza; 5. Ricoveri presso le strutture residenziali in regime di residenzialità/semiresidenzialità e diurno, persone in Stato Vegetativo permanente (SVP) e Servizio di Alta Protezione Alzheimer (SAPA) Tutte queste attività sono delegate dai 28 comuni dell Alta Padovana ai sensi: L.R. 55/94 art.7 comma 1 L.R. 5/96 art.27, comma 2 L.R. 11/2001 art.130, comma 3 L unità organizzativa Adulti/Anziani lavora per garantire a tutti cittadini dell Alta Padovana omogeneità di risposta, appropriatezza nella presa in carico, coordinando secondo processi e procedure comuni l attività delle assistenti sociali e degli operatori socio sanitari dipendenti e convenzionati. SERVIZI ALLE PERSONE 1) Lo Sportello Integrato (Legge 328/2000 art. 22) Sedi: Distretto 1 sud est in tutti i comuni afferenti al distretto n. 1 Distretto 2 nord ovest in tutti i comuni afferenti al distretto n. 2 Dotazione organica dello Sportello Integrato e del Servizio Sociale Professionale Distretto n. 1 Distretto n. 2 Figura professionale Personale impiegato Personale equivalente Personale impiegato Personale equivalente Dirigente 1 (equivalente 0,35) Assistente Sociale 14 7, ,71 84

85 Dati Attività 2012 Lo sportello integrato è una attività volta, secondo le linee strategiche della Regione Veneto, a potenziare e qualificare l offerta dei servizi sociali e socio sanitari. Con le deliberazioni di Giunta regionale n. 39/2006 e n.1859/2006 è stato identificato questo servizio quale porta di accesso al complesso delle prestazioni offerte dal sistema dei servizi sociali e socio sanitari a favore dei cittadini. In questo territorio è stato scelto di far coincidere l attività di Sportello integrato con l attività di front office settimanale effettuata dalle assistenti sociali presenti presso tutte le sedi comunali garantendo, a differenza di un normale sportello, un contesto di riservatezza che consente l ascolto individuale e la conseguente risposta individualizzata. Di fatto, rappresenta la fase iniziale di un possibile processo di aiuto poiché l assistente sociale decodifica la domanda, identifica il bisogno/problema, fornisce le informazioni corrette, dà consulenze tecnicoprofessionali, indirizza verso altri operatori/servizi, oppure attua la presa in carico attraverso la funzione del servizio sociale professionale per l utenza adulti/anziani. E' chiaro che nell'attuale contesto sociale, questo servizio subissato di accessi, è diventato lo sfogatoio emotivo di molti cittadini che stanno vivendo situazioni sociali fortemente problematiche ai limiti dell'indigenza, scaricando sull'assistente sociale la frustrazione verso risposte non date, risposte negative o risposte dilatate nel tempo. Nonostante questo contesto di bisogno, si intravede con difficoltà la possibilità di adeguare il numero delle Assistenti Sociali come richiesto dai Sindaci nella programmazione del Piano di Zona dimensionandole in modo omogeneo ed equilibrato in tutti i Comuni in relazione alla densità demografica. Inoltre, ad un organico insufficiente, viene chiesto dalle direttive regionali ulteriore: a. contenimento dei costi di gestione (gestione ferie, contenimento orario straordinario, formazione obbligatoria) b. appropriatezza nell'uso delle autovetture per gli spostamenti nel territorio; c. ottimizzazione dei tempi di lavoro del personale assegnato. La restrizione delle risorse regionali e comunali ha incrementato tra le assistenti sociali vissuti d impotenza e di delegittimazione, imposti dalla necessità di dire molti NO all utenza con il rischio anche di innescare atteggiamenti aggressivi. In questo contesto, si rende necessaria la massima collaborazione e convergenza tra il lavoro dell assistente sociale e le decisioni degli interlocutori comunali preposti (funzionari ed assessori) evitando risposte ambivalenti verso i cittadini che causano ulteriori difficoltà nella gestione dei casi. Si ricorda che l'assistente Sociale non ha ovviamente nessuna autonomia decisionale né sui contributi economici, né sulla politica abitativa che è in capo all'amministrazione. L'assistente sociale, con la sua competenza deve, per mandato professionale, leggere i bisogni dell'utenza indirizzando l amministrazione ad una risposta appropriata verso i bisogni espressi dai cittadini. I dati riportati nella tabella seguente, mettono in evidenza i contatti significativi; non sono stati registrati tutti gli accessi per semplici domande, specificazioni o consegna documenti. I dati documentano come la non autosufficienza, la precarietà economica e le problematiche lavorative siano le principali motivazioni all accesso anche nell anno

86 Dati Attività anno 2012 COMUNE Prec.tà econ. assen. mezzi sussistenza Inserimento lavorativo disabili PROBLEMATICHE Abitative Disabilità Famiglia Lavorative Marginalità sociale Non Patologia autosuff. psichiatrica Relative a minori Tossico dipendenza Totale complessiv o Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest TOTALE ULSS

87 Dati Attività ) Il Servizio Sociale Professionale Il Servizio Sociale Professionale si esplicita attraverso un attività di back office che è attinente a tutte le prestazioni a favore dei cittadini del comune di riferimento, tenendo conto delle differenziazioni e mutevolezza dei contesti di vita. Si sostanzia in: 1. visite domiciliari; 2. colloqui e presa in carico; 3. UVMD per la residenzialità, la semiresidenzialità, temporanei e contributi regionali; 4. pratiche per i contributi economici comunali; 5. gestione degli operatori socio sanitari del SAD (turni, gestione automezzi, gestione materiale, etc); 6. alimentazione dei flussi informatici aziendali e regionali obbligatori; 7. relazioni per i contributi economici; 8. la gestione del volontariato ( Caritas, CAV, Auser etc). L'assistente sociale è una figura professionale soggetta al rispetto del Codice Deontologico vincolante per l esercizio della professione. L assistente sociale deve svolgere la propria azione professionale senza discriminazione di età, di sesso, di stato civile, di etnia, di nazionalità, di religione, di condizione sociale, di ideologia politica, di minorazione psichica o fisica o di qualsiasi altra differenza che caratterizzi le persone. Per far questo, opera nei comuni con l'obiettivo di realizzare determinati obiettivi, come quello della tutela dei diritti per i cittadini in quanto persone. In ogni comune cerca di coniugare i valori suesposti con le realtà organizzative e i mandati istituzionali della realtà in cui opera. Il servizio prende in carico l'utenza adulta e anziana con problemi; non sempre per questi problemi esistono risposte in quanto nel nostro territorio mancano alcune politiche abitative condivise, solidarietà extra comunale, strutture di prima accoglienza etc. Il persistere della crisi economico finanziaria ha portato alla povertà fasce di popolazione fino a ieri abituate a una vita dignitosa. Sono i cosiddetti "nuovi poveri", persone che testimoniano l'esistenza di un'ampia zona grigia dove la mancanza di denaro significa anche insicurezza, precarietà e fragilità relazionale; una povertà che porta con sé nuovi pericoli come l'esclusione sociale e la rottura del principio di cittadinanza democratica. Il Servizio Sociale ha il compito della presa in carico, dell individuazione di possibili risposte compatibili con le risorse disponibili. Solo un lavoro condiviso e integrato con la parte politico amministrativa dei comuni (conoscenza di bandi particolari, di particolari finanziamenti, di politiche sociale etc) rende possibile fronteggiare le situazioni e poter coerentemente dare delle risposte che non sempre sono quelle attese dal cittadino ma che sono rispettose delle prassi e delle risorse messe in campo. Sedi Distretto 1 sud est in tutti i comuni afferenti al distretto n. 1 Distretto 2 nord ovest in tutti i comuni afferenti al distretto n. 2 87

88 Dati Attività anno 2012 L utenza presa in carico dal Servizio Sociale Professionale Comune residenza Prestazioni Utenti Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est Campodoro Campo San Martino Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest Totale Ulss Utenti del Servizio Sociale Professionale divisi per fasce d età >=85 29% % % % 88

89 Dati Attività 2012 Prestazioni del Servizio Sociale Professionale divise per sesso utenti Maschi 42% Femmine 58% L utenza del servizio sociale professionale presenta un 37% di presa in carico di persone in età adulta, 9% terza età e il 54% è rappresentato dalla quarta età; la distribuzione per sesso vede ancora una leggera differenza a favore delle donne, fattore connesso con una attuale aspettativa di vita più lunga. Soffermerei l attenzione, rispetto al 2011, su quel 37% di utenza adulta che è stata la vera protagonista del servizio sociale professionale. Quando parliamo di età adulta consideriamo la fascia di età dai 18 ai 64 anni che individua, oramai, le persone che dovrebbero essere potenzialmente attive sotto il profilo di vita sociale e/o lavorativo. Contributi economici comunali All interno dell attività del Servizio Sociale professionale, i contributi economici comunali, supporto economico a persone che risultino prive di mezzi di sostentamento, diventano strumento che aiuta a soddisfare i bisogni vitali primari o comunque atto a garantire l'integrazione sociale degli individui in difficoltà. La tabella sottostante riporta le richieste congrue effettuate dalle assistenti sociali ai comuni per tipologia di utenza e tipologia di contributo estrapolati dalle relazioni tecnico professionali. Tipologia del contributo TIPOLOGIA UTENZA MINIMO VITALE SCUOLA TIPOLOGIA CONTRIBUTO 2012 UTENZE DOMESTICHE AFFITTO/ MUTUO SANITARIE/ FARMACI Minori riconosciuti dalla sola madre (contributo provinciale) ALTRO ANZIANI ADULTI NUCLEO FAMILIARI SENZA MINORI FAMIGLIE CON MINORI TOTALE ULSS Il trend delle richieste di contributi economici è aumentato rispetto all anno scorso e risente dell acuirsi della crisi socio economica. Il forte incremento ha interessato soprattutto i nuclei famigliari che sono stati colpiti dal problema del lavoro creando situazioni di difficoltà economica nel sostenere le spese di minimo vitale. 89

90 Dati Attività anno 2012 Tipologia dell utenza TIPOLOGIA CONTRIBUTO ANZIANI ADULTO STRANIERO ADULTO ITALIANO TIPOLOGIA UTENZA 2012 NUCLEO NUCLEO FAMILIARE FAMILIARE SENZA SENZA MINORE MINORE (italiano) (straniero) FAMIGLIE CON MINORI (italiane) FAMIGLIE CON MINORI (straniere) MINIMO VITALE SCUOLA UTENZE DOMESTICHE AFFITTO/ MUTUO SANITARIE/ FARMACI Minori riconosciuti dalla sola madre (contributo provinciale) Totale ALTRO TOTALE ULSS Si specifica che Il cittadino in difficoltà ha il diritto di rendere visibili i propri bisogni alle Istituzioni e l Assistente Sociale ha l obbligo istituzionale e professionale di riconoscere e raccogliere tali bisogni e di farli pervenire a chi di competenza. L Assistente Sociale entra in contatto quindi con le domande dell Utente, che vengono conosciute e raccolte dall operatore in uno spazio interpersonale, il quale mette in moto un complesso processo di ascolto, attenzione e analisi dell appropriatezza della domanda, che deve essere presentata. L Assistente Sociale opera con autonomia tecnico professionale, indipendenza di giudizio e secondo scienza e coscienza. Questo comporta per l Assistente Sociale, l obbligo di raccogliere, valutare e presentare sempre tutte le situazioni di disagio pervenute alle Istituzioni chiamate a rispondere secondo la normativa. Inoltre, sulla base della normativa vigente (L. 241/90, all art. 6 Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi ), gli Enti sono tenuti a esaminare le istanze e comunicare in forma scritta, risposta al cittadino richiedente. Considerato che la L. 55/82 stabilisce che l assistenza economica è competenza esclusiva dell Ente Locale, quindi materia non delegabile, la responsabilità del procedimento amministrativo nell ambito della concessione dei contributi economici, resta pertanto al singolo Comune. 3) Servizio di Assistenza Domiciliare SAD L assistenza domiciliare è il Servizio Sociale che entra in famiglia. Attua in concreto la domiciliarità come possibilità di rimanere nel proprio contesto di appartenenza, che è prima di tutto abitativo, ma che è al tempo stesso relazionale, sociale e culturale. Tale supporto viene dato all utente che ne fa richiesta con l intento sia di affiancare e di condividere il carico assistenziale (mai di sostituirsi), che per rompere eventuali meccanismi relazionali patologici che possono svilupparsi all interno del nucleo familiare. Il lavoro degli operatori socio sanitari coordinati dalle assistenti sociali, si caratterizza per una attività di front line con l'utenza a domicilio svolgendo attività di assistenza diretta e indiretta alla persona fragile. Nel 2012 è iniziata una graduale riorganizzazione con l utilizzo più flessibile del personale che ha consentito delle economie di scala: gestioni delle ferie, copertura per le malattie, prevenzione del burn 90

91 Dati Attività 2012 out prevedendo una presa in carico più allargata, razionalizzazione del carico di lavoro, ottimizzazione nell'uso degli automezzi etc, maggiore copertura pomeridiana. Ci si è organizzati per piccoli gruppi che fanno capo ai distretti (poli operativi distrettuali) e che permettono la gestione di più operatori su un territorio; nello specifico: Polo operativo di Cittadella (Cittadella, Fontaniva, San Giorgio in Bosco); Polo operativo di Carmignano (Carmignano, Gazzo, Grantorto, San Piero in Gu); Polo operativo di San Martino di Lupari (San Martino di Lupari, Galliera, Tombolo); Polo operativo di Camposampiero 1 (Camposampiero, Villa del Conte, San Giorgio delle Pertiche,) Polo operativo di Camposampiero 2 (Borgoricco, Santa Giustina in Colle, Loreggia) Polo operativo di Trebaseleghe (Trebaseleghe, Piombino Dese, Massanzago); Polo Operativo di Vigodarzere (Villanova, Campodarsego e Vigodarzere); Polo operativo di Vigonza (Vigonza). Tale logica non viene applicata, per ora, ai comuni di Piazzola, Villafranca-Campodoro, Campo S. Martino-Curtarolo perché le assistenti sociali sono in sedi diverse e il coordinamento giornaliero è più difficile. L'assistenza domiciliare è un punto critico, l'incognita del futuro. Infatti, mentre il numero delle persone fragili continua ad aumentare, le risorse messe a disposizione per le politiche socio-sanitario-assistenziali dedicate alla domiciliarità sono diminuite se non sospese, tanto che la «questione anziani» rischia di trasformarsi in pochi anni in una vera «emergenza», se non sarà invertita rapidamente l'attuale tendenza. La risposta non può essere solo l'istituzionalizzazione sia per ragioni umane, perché l'anziano vive meglio in famiglia, sia per ragioni di costi. Occorre rivedere le condizioni perché le famiglie siano aiutate in questo compito ricorrendo in parte anche alla sussidiarietà: volontariato, reti di solidarietà familiare, etc. Diventa importante condividere una premessa fondamentale: non si può lavorare con la non autosufficienza completa (fisica e/o cognitiva) quando non esiste rete famigliare; il servizio al massimo della sua operatività può agire per 1 ora al giorno per 5 giorni, ciò significa che se non c è un supporto familiare la situazione di solitudine può configurarsi come abbandono di incapace.(art.591 del codice civile). 91

92 Dati Attività anno 2012 Sedi Distretto 1 sud est in tutti i comuni afferenti al distretto 1 Distretto 2 nord ovest in tutti i comuni afferenti al distretto 2 Dotazione organica Figura professionale Personale impiegato Distretto n. 1 Distretto n. 2 Personale equivalente Personale impiegato Dirigente 1 (equivalente 0,35) Personale equivalente Assistente Sociale 14 7, ,40 Operatore Socio Sanitario dipendente Operatore Socio Sanitario convenzionato Fisiokinesiterapista dipendente Fisiokinesiterapista convenzionato 9 7, ,63 1 0,13 27,01 14,54 1 0,25 Prestazioni sad divise per fasce d eta degli utenti e intensita di prestazione COMUNE e oltre TOTALE TOTALE BASSA TOTALE ALTA Distretto 1 Sud-Est Distretto 2 Nord-Ovest TOTALE Ulss Prestazioni Sad degli operatori socio sanitari suddivise per le fasce d età utenti % >= 75 64% % 92

93 Dati Attività 2012 Il Servizio di Assistenza Domiciliare, coordinato dalle assistenti sociali referenti presso i diversi poli operativi, ha assistito nel 2012 n. 998 persone di cui 240 adulti (15-64 anni) e 758 anziani Rispetto all anno 2011 l utilizzo del servizio si mantiene costante con una predominanza di casi che, per motivi economici, sono esentati dal contributo previsto (circa il 90%). Il servizio si è avvalso nel 2012 di circa 20 operatori a tempo pieno dipendenti e di ore convenzionate pari a circa 41 operatori equivalenti per un totale di 61 operatori equivalenti impegnati nel servizio. Il servizio, attraverso le prestazione degli OSS, risponde ai bisogni della popolazione fragile secondo i criteri previsti dal regolamento vigente approvato dalla Conferenza dei Sindaci (Piano Locale della Domiciliarità PLD 5 febbraio 2007). Le prestazioni sono suddivise in bassa e alta assistenza, secondo i seguenti criteri: BASSO LIVELLO DI ASSISTENZA dove si identificano tutte le prestazioni dirette e indirette a forte valenza sociale con servizio saltuario o settimanale; le persone seguite mantengono ancora buone capacità di autonomia e di gestione della vita quotidiana che presentano lievi limitazioni, scarsa o assente rete sociale e necessitano dell assistenza per attività di carattere sociale (accompagnamenti, relazioni con l esterno) o di supervisione sanitaria. ALTO LIVELLO ASSISTENZIALE in cui si identificano le prestazioni dirette alla persona con valenza socio assistenziale che prevede interventi settimanali prestati presso l utente effettuati anche da 2 operatori contemporaneamente in ragione delle condizioni dello stesso; sono seguite persone caratterizzate da consistenti limitazioni funzionali e limitazioni totali nelle attività, determinata da età avanzata e/o malattie altamente debilitanti che richiedono trattamenti terapeutici complessi (Alzheimer, malattia oncologica, sclerosi laterali amiotrofiche SLA, stati vegetativi permanenti SVP, sclerosi multipla SM ecc) con assistenza giornaliera di 1 o 2 OSS compatibilmente con la presenza o meno di un assistenza dedicata sulle 24 ore (badante o famigliare). Prestazioni Sad degli operatori socio sanitari suddivise per intensità BASSA 36% ALTA 64% 93

94 Dati Attività anno ) Contributi Economici Regionali L ufficio amministrativo dei servizi sociali supporta l U.O. Adulti/Anziani nell erogazione dei contributi economici, nello specifico: Assegno di Cura È un contributo economico erogato dalla Regione Veneto per sostenere la scelta della persona non autosufficiente di continuare a vivere nel proprio domicilio e sostenere la famiglia nel proprio carico di cura della persona non autonoma. L importo dell assegno di cura, che può raggiungere il massimo di 520,00 mensili varia in relazione alle condizioni di gravità e alle condizioni economiche del nucleo familiare determinato tramite l ISEE. Dati relativi al I semestre anno 2012 (importo assegnato dalla Regione del Veneto con Decreto n. 109/2012) Comuni beneficiari importo complessivo in Borgoricco ,00 Campodarsego ,00 Camposampiero ,00 Loreggia ,00 Massanzago ,00 Piombino Dese ,00 San Giorgio delle Pertiche ,00 Santa Giustina in Colle ,00 Trebaseleghe ,00 Vigodarzere ,00 Vigonza ,00 Villa del Conte ,00 Villanova di Camposampiero ,00 Distretto 1 Sud Est ,00 Campodoro ,00 Campo San Martino ,00 Carmignano di Brenta ,00 Cittadella ,00 Curtarolo ,00 Fontaniva ,00 Galliera Veneta ,00 Gazzo ,00 Grantorto ,00 Piazzola sul Brenta ,00 San Giorgio in Bosco ,00 San Martino di Lupari ,00 San Pietro in Gù ,00 Tombolo ,00 Villafranca Padovana ,00 Distretto 2 Nord Ovest ,00 Totale Ulss ,00 94

95 Beneficiari assegni di cura e popolazione anziana >65 anni Dati Attività beneficiari Pop anziana >65 anni Rapporto tra beneficiari e popolazione anziana residente 4,05% 4,20% 3,46% Telesoccorso / Telecontrollo E un servizio, istituito dalla Regione Veneto, con la finalità di soccorrere le persone anziane o disabili che potrebbero essere esposte a rischio sanitario e/o sociale al fine di garantire loro un pronto intervento in situazioni di emergenza. Il servizio offre anche un importante supporto psicologico e ha la funzione di contrastare l isolamento delle persone anziane che vivono sole. Utenti al per classi di età COMUNE CLASSE Totale < Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest Totale Ulss (Fonte: Tesan, dati aggiornati al ) 95

96 Dati Attività anno 2012 utenti utenti L evidente flessione dell utenza iniziata dal 2008 è conseguente all avvio della compartecipazione alla spesa, da parte degli utenti, attivata come previsto dal P.L.D. 2007/2009. Detta compartecipazione nell anno 2012 è stata di ,60. 5) La Ri-Abilitazione Domiciliare Il Servizio di Ri-Abilitazione domiciliare, progetto condiviso nel Piano di Zona , attivo nell anno di competenza vede la collaborazione di due fisioterapisti per la valutazione e consulenza a domicilio delle problematiche inerenti alla movimentazione dei carichi e al corretto utilizzo di ausilii. Tale servizio è particolarmente apprezzato dai famigliari che vengono addestrati e sostenuti nell assistenza corretta all utente famigliare non autosufficiente assistito a domicilio. Attivazioni per Distretto DISTRETTO N richieste attivazioni Distretto n. 1 Sud Est 59 Distretto n. 2 Sud Est 55 Totale Ulss ) La Residenzialità Nel nostro territorio, relativamente all anno 2012, hanno operato 9 centri servizi tutti accreditati secondo le normative regionali vigenti. Tali strutture offrono nel territorio diverse risposte ai bisogni della popolazione anziana e delle loro famiglie. L accesso ai Centri Servizi è regolamentato dall Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale (UVMD) che individua il progetto residenziale individuale. Gli uffici amministrativi dei servizi sociali supportano l U.O. Adulti/Anziani nella gestione del Registro Unico di Residenzialità (RUR) che è lo strumento di attribuzione, di gestione e di regolazione delle impegnative di residenzialità. L impegnativa di residenzialità costituisce il titolo per spendere la quota di rilievo sanitario legata all assistenza sanitaria all interno della retta praticata presso i centri servizi accreditati. La tabella riporta i dati relativi al numero di valutazioni effettuate e la loro finalità. 96

97 Dati Attività 2012 Valutazioni UVMD Comuni Numero Valutazioni Valutazioni finalizzate a: Maschi Femmine Totale ingresso definitivo ingresso temporaneo ingresso per Centro Diurno Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 Sud Est Campodoro Campo San Martino Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 Nord Ovest Totale Ulss Trend UVMD UVMD effettuate Il trend delle valutazione finalizzate alla residenzialità sono pressoché costanti. 97

98 Dati Attività anno 2012 Ingressi definitivi e temporanei DENOMINAZIONE STRUTTURA C. S. PER ANZIANI "A.M. BONORA" M INGRESSI DEFINITIVI F TOTALE M INGRESSI TEMPORANEI F TOTALE TOTALE INGRESSI OIC BORGORICCO DON ORIONE C.R.A. CITTADELLA OIC CARMIGNANO VILLA IMPERIALE DON LUIGI MARAN RSA VILLA BREDA CDR PIAZZOLA Totale inseriti nell'ulss Totale inseriti FUORI Ulss Totale inseriti Trend Inserimenti anni Definitivi Temporanei

99 Dati Attività 2012 Inserimenti per fasce d età DENOMINAZIONE STRUTTURA M < 65 ANNI =>65-74 ANNI =>75-89 ANNI => 90 ANNI F TOTALE M F TOTALE M F TOTALE M F TOTAL E TOTALE INGRESSI C.S. PER ANZIANI "A.M. BONORA" O.I.C. BORGORICCO DON ORIONE C.R.A. CITTADELLA OIC CARMIGNANO VILLA IMPERIALE DON LUIGI MARAN RSA VILLA BREDA CDR PIAZZOLA Totale inseriti nell'ulss Totale inseriti fuori Ulss Totale inseriti Si conferma la tendenza a richiedere la residenzialità per i grandi anziani che presentano un quadro clinico molto complesso e difficilmente assistibile a domicilio, inoltre nelle strutture vengono accolte le persone in fase post acuta in seguito a ricovero ospedaliero. L accoglimento temporaneo dimostra di essere un servizio gradito dalle famiglie in quanto può dare un forte contributo al mantenimento a domicilio delle persone fragili. Trend inserimenti per fasce età anni =<65 anni anni anni => 90 anni

100 Dati Attività anno 2012 STRUTTURA P.L. autorizzati al ingressi definitivi Tasso di Tourn Over DISTRETTO n. 1 Sud-Est Casa Don Orione - TREBASELEGHE ,5% C.S.A. Bonora - CAMPOSAMPIERO ,3% Villa Bressanin - BORGORICCO ,4% Villa Breda - CAMPO S. MARTINO ,3% DISTRETTO n. 2 Nord-Ovest C.R.A. Cittadella ,0% Villa Imperiale - GALLIERA VENETA ,4% C.D.R. PIAZZOLA sul BRENTA ,0% O.I.C. - CARMIGNANO di BRENTA ,1% Casa don L.Maran - Villafranca Padovana ,9% Questa tabella mette evidenzia il turn over di utenti nei Centri Servizi del nostro territorio. Conferma ulteriormente, visto l elevato ricambio, la situazione di vulnerabilità clinica della maggior parte degli ingressi definitivi costituiti da persone in fase post acuta o con alta complessità sanitaria. Impegnative aperte anno 2012 al 1 gennaio al 30 giugno al 31 dicembre impegnative ulss impegnative fuori ulss TOTALI I TOTALE INDICATI SI RIFERISCONO AL NUMERO DI IMPEGNATIVE ATTIVE, INCLUSE LE TEMPORANEE, IL CUI PESO FINANZIARIO E COMMISURATO AL PERIODO D INSERIMENTO. 100

101 Dati Attività 2012 AREA DIPENDENZE 101

102 Dati Attività anno 2012 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Servizio per le Tossicodipendenze E un servizio territoriale specialistico ad alta integrazione sociale e sanitaria. Si occupa della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle dipendenze da sostanze legali e illegali (stupefacenti, alcool, tabacco, ecc.) e delle dipendenze senza sostanze (gioco d'azzardo, dipendenze tecnologiche, etc). Il Ser.T. fornisce consulenza, assistenza e trattamenti alle persone e alle famiglie con problemi di dipendenza dalle sostanze psicoattive al fine di far cessare l uso di sostanze, migliorare la loro qualità di vita, ridurre l incidenza delle patologie correlate, prevenire nei gruppi a rischio l insorgenza di dipendenze patologiche e promuovere, nella popolazione in generale, stili di vita sani e solidali. Garantisce agli interessati riservatezza e anonimato, se richiesto. Le problematiche di dipendenza vengono trattate collegialmente da una equipe multiprofessionale con un approccio integrato medico-psico-sociale ed educativo e con il coinvolgimento, se possibile, dell intero nucleo familiare. Per la prevenzione vengono attivati interventi rivolti alla popolazione in generale, a gruppi selettivi o a rischio, all intercettazione precoce dei giovani ai primi consumi di sostanze; per la cura si ricorre a vari trattamenti medico-farmacoligici e psicoterapeutici individuali e di gruppo; per la riabilitazione sociale ci si avvale anche della collaborazione del privato sociale ai fini della prevenzione delle ricadute, dell inserimento lavorativo ect. Oltre ai trattamenti ambulatoriali vengono garantiti trattamenti residenziali in Comunità Terapeutiche. La maggioranza delle attività terapeutiche riabilitative sono incentrate prevalentemente sulla dipendenza da stupefacenti e sull alcolismo, ma anche in parte sul tabagismo con interventi di disassuefazione dal fumo di tabacco, sulla dipendenza da gioco d azzardo e non manca l offerta di consulenza anche su altre problematiche di dipendenza. Sedi Distretto 1 sud est Camposampiero Distretto 2 nord ovest Cittadella Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Dirigente 1 1,00 Educatore Professionale 4 3,42 Operatore Socio-Sanitario 1 1,00 Assistente Sociale 4 3,92 Medico 4 3,83 Psicologo 3 2,67 Infermiere 8 5,46 Personale Amministrativo 1 0,36 O.S.S./OTA funzioni amministrative 2 1,96 102

103 Dati Attività 2012 Utenti Ser.T. tossicodipendenti classi di età COMUNE < = > 40 TOTALE m f m f m f m f m f m f m f Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Provenienti dal distretto n Provenienti da altra Ulss Distretto 1 Sud-Est Campo San Martino Campodoro Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu' Tombolo Villafranca Padovana Provenienti dal distretto n Provenienti dal altra Ulss Distretto 2 Nord-Ovest TOTALE A.ULSS Gli utenti assuntori di sostanze stupefacenti in carico al Servizio sono in numero sostanzialmente costante negli anni (2008= n. 527; 2009= n. 540; 2010= n. 590; 2011= n. 569; 2012= n. 575) mentre stanno leggermente diminuendo i nuovi utenti e aumentando quelli già in carico negli anni precedenti con un rapporto di 1 nuovo ogni 7 vecchi ; tra questi troviamo sia lo zoccolo dei cronici seguiti con continuità da anni sia coloro che rientrano dopo aver abbandonato il/i programma/i. Occorre precisare che comunque sia i programma di cura della tossicodipendenza non durano meno di due anni, pertanto il rapporto tra nuovi arrivi e utenti già in carico sarà sempre sproporzionato verso quest ultimi. Il progressivo invecchiamento dell utenza è confermato dalla tabella dell età. La fascia giovanile sotto i 24 anni rappresenta il 18% (n. 104) del totale, mentre la fascia maggiore è quella adulta tra i anni con il 47% (n. 269) e ben il 35% ( n. 202) dei tossicodipendenti ha superato i 40 anni d età. 103

104 Dati Attività anno 2012 Il rapporto tra i sessi conferma la netta prevalenza dei maschi in un rapporto di 5 a 1 circa (maschi = n. 498; femmine = n. 77). Il problema della tossicodipendenza è presente in tutti i Comuni del territorio dell ULSS 15; le differenze numeriche sono piccole e non significative tenendo conto del rapporto con popolazione residente e con il fatto che basta l intercettazione occasionale di un gruppo di ragazzi per alterare la distribuzione. Utenti Ser.T. alcol dipendenti classi di età COMUNE < = > 60 TOTALE m f m f m f m f m f m f Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Provenienti dal distretto n Provenienti da altra Aulss Distretto n. 1 Sud-Est Campo San Martino Campodoro 1 1 Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu' Tombolo Villafranca Padovana Provenienti dal distretto n Provenienti da altra Aulss Distretto n. 2 Nord-Ovest Totale Ulss Trend utenti Tossicodipendenti Acolisti

105 Dati Attività 2012 La rilevazione statistica sull alcolismo risente, in parte, della integrazione tra Servizio e volontariato con possibili sovrapposizioni/commistioni. Ricordiamo che nella nostra AULSS operano efficacemente le Associazioni di volontariato degli alcolisti, la cui attività va spesso ad integrare i programmi del Servizio. Possiamo affermare che il 77,5% (n. 261) degli alcolisti in carico ha più di 40 anni, le fasce d età prevalenti sono quella dei quarantenni (40-49 anni n. 100) con il 29,7 % del totale, seguita dai cinquantenni (50-59 anni n. 93) con il 27,6% e degli ultrasessantenni con il 21 %. Meno del 3% circa risulta ventenne e il 20% trentenne. Questo conferma il prevalere degli accessi al SERT per problemi alcolcorrelati dovuti all abuso del tipico bere mediterraneo (quotidiano e ai pasti) piuttosto che al bere anglosassone del binge drinking (bere in modo compulsivo fuori pasto) frequente tra i giovani. Il rapporto tra i sessi vede un aumento delle donne (25%) ma comunque prevalgono i maschi in un rapporto di 3 a 1. Sono pure in aumento i nuovi casi (27%) rispetto coloro già in carico da tempo. La distribuzione territoriale delle prese in carico per alcolismo è abbastanza omogenea, le differenze non sono significative. 2) Consultorio sul gioco d azzardo Da quando sono iniziate le richieste di aiuto per problemi dovuti al gioco d azzardo compulsivo, il SERT ha attivato un consultorio per offrire a questi utenti e ai loro familiari consulenza e aiuto su questa dipendenza prendendo in carico coloro che presentavano una doppia dipendenza (gioco d azzardo e sostanze) e appoggiandosi ad altri servizi extraulss per il trattamento di casi specifici. Poi le richieste sono aumentate ovunque e non è stato più possibile questo appoggio, pertanto il SERT ha avviato un proprio progetto ed ha iniziato ad attivare nella propria sede programmi terapeutici di gruppo specifici per questa dipendenza. Comuni Utenti Campodarsego 2 Camposampiero 2 San Giorgio delle Pertiche 2 Trebaseleghe 2 Massanzago 1 Santa Giustina in Colle 1 Villa del Conte 1 Distretto n. 1 Sud-Est 11 Campo San Martino 1 Carmignano di Brenta 1 Curtarolo 1 San Martino di Lupari 2 Piazzola sul Brenta 1 Galliera Veneta 4 Villafranca Padovana 2 Cittadella 4 Distretto n. 2 Nord-Ovest 16 Fuori A.Ulss 5 TOTALE A.Ulss

106 Dati Attività anno 2012 Si precisa che l utenza che ha usufruito del consultorio sul gioco d azzardo ha un età media di anni 40 con un range che va da 24 a 65 anni. Anche se non si tratta ancora di grandi numeri, le persone che giungono al SERT per questa problematica sono in continuo aumento. C è da sospettare un bacino di utenza molto ampio e comunque si tratta spesso di situazioni assai gravi per le conseguenze non solo economiche sulla famiglia coinvolta. La diffusione capillare dei cosiddetti videopoker nei bar di paese ha contribuito ad aumentare un fenomeno già esistente. La compulsività per il gioco trova comunque varie forme di manifestazione: nel Casinò di Mestre, nel Lotto, nel Grattaevinci, nel Bingo e altro ancora. 3) Comunità Terapeutiche La comunità accoglie pazienti per i quali i trattamenti ambulatoriali risultano insufficienti perché necessitano di un programma residenziale che preveda un trattamento continuativo intenso con allontanamento dal contesto familiare e sociale. In questi casi il Ser.T. si avvale delle strutture convenzionate e accreditate per l assistenza residenziale alle persone dedite alle sostanze d abuso. Con le Comunità vi è una piena collaborazione e tutti i programmi terapeutici residenziali sono concordati con il Servizio che provvede periodicamente a seguirne l andamento. Il SERT gestisce con attenzione gli inserimenti in Comunità affinché risultino efficaci e appropriati e rientrino nel limite del budget assegnato dalla Regione. Inserimenti in comunità terapeutiche COMUNE Tossicodipendenti Alcolisti Borgoricco 1 Campodarsego 4 Camposampiero 3 Loreggia Massanzago 1 1 Piombino Dese 5 1 San Giorgio delle Pertiche 1 Santa Giustina in Colle 1 Trebaseleghe Vigodarzere 4 Vigonza 7 Villa del Conte 1 Villanova di Camposampiero 2 Distretto Distretto n. 1 Sud - Est 27 7 Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella 5 2 Curtarolo 2 1 Fontaniva 1 Galliera Veneta 4 1 Gazzo Grantorto 1 Piazzola sul Brenta 2 San Giorgio in Bosco 1 San Martino di Lupari 1 San Pietro in Gu 3 Tombolo 2 1 Villafranca Padovana Distretto 1 2 Distretto n. 2 Nord-Ovest 22 7 Totale A.ULSS

107 Dati Attività 2012 Trend inserimenti in comunità alcolisti tossicodipendenti I programmi residenziali interessano soggetti con situazioni di grave dipendenza e spesso multiproblematici, sui quali il SERT svolge una azione di convincimento che diviene così l obbiettivo di un trattamento motivazionale all inserimento in Comunità. Alcuni hanno sperimentato più strutture residenziali senza successo, altri sono al loro primo ingresso. Complessivamente sono diminuiti gli ingressi in Comunità per l attenzione posta ad evitare inserimenti inutili per l insufficiente motivazione o inappropriati per il prevalere di altre problematiche. Il numero totale ha comunque un valore relativo in quanto la durata della permanenza in Comunità è alquanto variabile per tipologia di programma o per abbandoni. Tra gli alcolisti in Comunità possono esserci tossicodipendenti entrati in programmi alcologici residenziali per il mutare della loro dipendenza

108 Dati Attività anno ) Ambulatorio per smettere di fumare Il Ser.T. organizza varie attività rivolte a prevenire e curare la dipendenza da tabacco. Tra queste l ambulatorio per smettere di fumare rappresenta un servizio specialistico di secondo livello messo a disposizione delle persone che desiderano smettere di fumare o che debbono smettere di fumare per sopraggiunte patologie fumo-correlate. La sede del Servizio è stata unificata a Camposampiero per ottimizzare l impiego delle risorse. Il personale dell ambulatorio, dopo una prima valutazione del caso, propone ed effettua trattamenti sia medico-farmacologici sia psicoterapeutici individuali e di gruppo. Per questo trattamento completo è previsto un ticket ( 36,15), la prima visita è comunque gratuita. Comuni femmine maschi da altra A.Ulss 4 6 dal distretto Borgoricco 4 4 Campodarsego 1 5 Camposampiero 5 3 Loreggia 1 Massanzago 2 1 Piombino Dese 1 4 San Giorgio delle Pertiche 2 4 Santa Giustina in Colle 2 5 Trebaseleghe 2 5 Vigodarzere 2 3 Vigonza 4 6 Villa del Conte 3 2 Villanova di Camposampiero 2 Distretto 1 Sud Est Campo San Martino 1 3 Campodoro 1 Carmignano di Brenta 1 5 Cittadella 3 1 Curtarolo 1 3 Fontaniva 1 1 Galliera Veneta 1 Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco 1 San Martino di Lupari 2 San Pietro in Gu Tombolo 1 Villafranca Padovana Distretto 2 Nord-Ovest Fuori A.Ulss 4 6 Totale Ulss N.B. Gli utenti che hanno usufruito dell ambulatorio per smettere di fumare hanno un età media di 50 anni, con un range che va dai 30 ai 65 anni. La diversa distribuzione territoriale degli accessi dipende spesso dal passaparola tra amici fumatori. Sono in netto aumento le donne ( 39%) anche se prevalgono ancora i maschi (61%) I casi trattati, in generale, non presentavano gravi patologie fumo correlate. La motivazione a smettere variava con l età, i fumatori più anziani lo facevano per la salute quelli più giovani per ragioni sociali. Il grado di dipendenza era spesso molto elevato e abbastanza spesso associato a problematiche emotivo-caratteriali che rendevano particolarmente difficile il trattamento. 108

109 Dati Attività ) La rete del volontariato Con il Servizio collaborano varie agenzie del privato sociale, oltre agli Enti Ausiliari Accreditati del Veneto (Comunità terapeutiche) e alla cooperative sociali locali, abbiamo nel nostro territorio una vasta rete di gruppi di auto aiuto per l alcolismo che fanno parte di tre Associazioni di Volontariato: ACAT di Camposampiero (Associazione Club Alcologici Territoriali), Villaggio della Speranza di Galliera Veneta e A.A. (Alcolisti Anonimi). Queste associazioni hanno la stessa metodologia dell auto aiuto e lo stesso obiettivo l astinenza totale dalle bevande alcoliche, ma approcci differenti al problema. COMUNE Gruppi di auto aiuto presenti Associazione degli Alcolisti di appartenenza Borgoricco Campodarsego 1 ACAT Camposampiero 1 ACAT Loreggia Massanzago 3 ACAT Piombino Dese 2 ACAT San Giorgio delle Pertiche 2 ACAT (1) + A.A. (1) Santa Giustina in Colle 1 ACAT Trebaseleghe 1 ACAT Vigodarzere 1 ACAT Vigonza 3 ACAT (2)+ A.A. (1) Villa del Conte 3 ACAT Villanova di Camposampiero 2 ACAT Distretto n. 1 Sud - Est 20 Campo San Martino 1 A.A. Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella 1 A.A. Curtarolo Fontaniva 1 A.A. Galliera Veneta 3 Villaggio della Speranza Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta 1 ACAT San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu 1 A.A. Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 Nord-Ovest 8 Totale A.ULSS 28 3 Le tre organizzazioni di volontariato seguono complessivamente circa 300 alcolisti, spesso assieme al SERT in alcuni casi autonomamente. II risultati ottenuti dai gruppi di auto aiuto presenti nel territorio sono lusinghieri, grazie ad essi vengono prevenute le ricadute e assicurata l astinenza con cambiamenti imortanti nelle persone e nelle famiglie. Il Villaggio della Speranza inoltre ha ripreso l attività del Centro Diurno Il Parco a Galliera per fornire un programma rieducativo-occupazionale ad alcolisti gravi. Nel 2012 il Centro ha seguito con 26 percorsi riabilitativi 23 alcolisti inviati dal SERT e provenienti da vari Comuni. 109

110 Dati Attività anno ) La prevenzione (universale e selettiva/indicata) La prevenzione rappresenta una attività Importante che coinvolge tutti gli operatori del Servizio, ma sono soprattutto gli educatori del SERT ha proporre e condurre progetti di prevenzione. La scuola resta il luogo di maggior aggregazione della popolazione giovanile, per questo molti interventi di promozione della salute e prevenzione delle dipendenze sono state realizzati nelle scuole del territorio. COMUNE Scuola destinatari Borgoricco Scuola Media Studenti classi 3 Campodarsego Scuola Media Studenti classi 3 Camposampiero Scuola Media Studenti classi 3 Loreggia Scuola Media Studenti classi 3 Massanzago Scuola Media Studenti classi 3 Piombino Dese Scuola Primaria Alunni classi 5 e genitori Scuola Media Studenti classi 3 San Giorgio delle Pertiche Scuola Media Studenti classi 3 Villa del Conte Scuola Media Studenti classi 3 Villanova di Camposampiero Scuola Media Studenti classi 3 Distretto n. 1 Sud - Est studenti Istituto Professionale ENAIP Studenti 1,2,3 e genitori Cittadella Istituto ITIS Meucci Studenti classi 1 Scuola Media Studenti classi 3 Gazzo Scuola Media Studenti classi 1, 2 Grantorto Scuola Media Studenti classi 3 Piazzola sul Brenta Istituto ITC Rolando da Piazzola Studenti e genitori San Pietro in Gu Scuola Media Studenti classi 2 Tombolo Scuola Media Studenti classi 1,2,3 Distretto n. 2 Nord-Ovest studenti Totale A.ULSS 18 scuole studenti (circa) A questi interventi costruiti su specifici contesti scolastici, vanno aggiunte altre iniziative in contesti specifici, diversi dalla scuola, o che hanno coinvolto tutto il territorio dell ULSS 15 nel suo insieme o addirittura l intera provincia. Questa tipologia di attività rientra nella prevenzione universale, mentre un rilievo particolare va riconosciuto agli interventi di prevenzione selettiva/indicata indirizzati ai soggetti a rischio di dipendenza. Per alcuni anni e fino al 2010 questi particolari interventi di intercettazione precoce dei giovani ai primi consumi di droghe/alcol sono stati realizzati tramite il progetto Occhio al tempo, finanziato con il fondo lotta alla droga. Questo ha permesso, in passato, una consistente attività, ora ridottasi per il venir meno delle risorse disponibili, ma il Servizio è impegnato a proseguirla per l importanza che riveste. INTERCETTAZIONE PRECOCE Attività Utenti Intercettatori sensibilizzati 339 Intercettatori formati Contatti tecnici 38 Accessi al Servizio 51 Casi singoli seguiti 15 Pur in assenza di finanziamenti regionali il Servizio è riuscito nel 2012 a continuare l attività e ad avvicinare nuovi giovani ai loro primi consumi di sostanze per valutare il livello di rischio di dipendenza, intervenendo prima dell instaurarsi di patologie ad alta gravità. 110

111 Dati Attività 2012 AREA SALUTE MENTALE 111

112 Dati Attività anno 2012 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Centro Salute Mentale Il centro di salute mentale, presente presso i presidi ospedalieri di Camposampiero e Cittadella, è il punto di riferimento per i pazienti che presentano un disagio psichico di qualsiasi tipo o che necessitano di informazioni riguardanti le attività e i tipi di intervento che il Servizio Psichiatrico effettua. Il centro di salute mentale inoltre mantiene i rapporti con i medici di base, con i servizi sociali, con i distretti, con le comunità terapeutiche e con gli altri reparti ospedalieri. Gli operatori del centro di salute mentale possono anche effettuare interventi a domicilio, ma esclusivamente sulla base di un preciso programma terapeutico-riabilitativo. 112

113 Dati Attività 2012 Sedi Distretto 1 sud est Camposampiero Distretto 2 nord ovest Cittadella Dotazione organica Figura professionale Personale effettivo Personale equivalente Dirigente 2 2,00 Educatore Professionale 2 2,00 Operatore Socio-Sanitario 16 15,49 Assistente Sociale 2 2,00 Medico 21 20,73 Psicologo 4 4,00 Infermiere 66 60,92 Personale Amministrativo 2 2,00 113

114 Dati Attività anno 2012 Utenti del Centro Salute Mentale Comuni CAMPOSAMPIERO E Q U I P E CITTADELLA Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte 75 6 Villanova di Camposampiero 61 0 Altri comuni extra ulss 139 Distretto 1 Sud-Est Campo San Martino 2 81 Campodoro 37 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva 116 Galliera Veneta 3 84 Gazzo 1 50 Grantorto 37 Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco 3 78 San Martino di Lupari San Pietro in Gu 83 Tombolo Villafranca Padovana Altri comuni extra ulss 59 Distretto 2 Nord-Ovest Totale Ulss Utenti Utenti per Equipe utenti Camposampiero Cittadella

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