DINAMICHE DEMOGRAFICHE... 10

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DINAMICHE DEMOGRAFICHE... 10"

Transcript

1 DATI ATTIVITA Servizi Socio Sanitari anno 2014

2 INDICE DINAMICHE DEMOGRAFICHE AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI 1) Servizio per l'età Evolutiva ) Consultori Familiari ) Servizio Promozione al Benessere (attività delegata) AREA DISABILITA' 1) Unità di Valutazione Multidimensionale per persone disabili ) Interventi assistenziali di supporto all autonomia personale (attività delegata) ) Centri Diurni ) Strutture Residenziali (attività delegata) ) Integrazione scolastica e sociale disabili (S.I.S.D.) anno 2014/ ) Inserimento Lavorativo Disabili (S.I.L.) AREA ANZIANI 1) Lo Sportello Integrato (Legge 328/2000 art. 22) Servizio delegato ) Il Servizio Sociale Professionale Servizio delegato ) Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) Servizio delegato ) Erogazione Contributi Economici Regionali - Attività Istituzionali ) La Ri-Abilitazione Domiciliare ) La Residenzialità Attività istituzionale AREA DIPENDENZE 1) Servizio per le Dipendenze Utenti giocatori d azzardo patologici ) Utenti Tabagisti (Ambulatorio Per Smettere Di Fumare) ) Le Comunità Terapeutiche ) La Rete Del Volontariato ) La Prevenzione (Universale E Selettiva/Indicata) ) Accertamenti su categorie particolari ) Le prestazioni erogate AREA SALUTE MENTALE 1) Centro Salute Mentale ) Day hospital territoriale ) Centro diurno riabilitativo (C.D.R.) ) Comunità terapeutica protetta ) Comunità alloggio ) Comunità Alloggio Estensiva ) Centri occupazionali diurni

3 DATI ATTIVITA ANNO

4 DIREZIONE SERVIZI SOCIALI E DELLA FUNZIONE TERRITORIALE 7

5 I DATI ATTIVITA 2014 Il documento Dati Attività Servizi socio sanitari anno 2014 è rivolto alla Direzione strategica dell Azienda Ulss 15, ai dirigenti dei servizi sociali e agli amministratori dei 28 Comuni del territorio dell Alta Padovana. Il documento presenta, per ogni area dei servizi sociali, un bilancio quantitativo, da parte dei dirigenti responsabili, sulle prestazioni erogate nei diversi servizi compresi i servizi delegati. Emerge immediatamente la molteplicità e la poliedricità dei dati che rappresentano la complessità delle diverse aree contraddistinte tutte da un approccio multiprofessionale e multidimensionale all utenza che vi si rivolge, tipica dell approccio socio sanitario. I dati attività mostrano la vitalità dei servizi socio sanitari e assistenziali di base, cioè di quelli più vicini ai cittadini e distribuiti più capillarmente nel territorio. Il mantenimento/potenziamento di questo livello di servizi è considerato lo strumento necessario per raggiungere diversi risultati, in particolare: consentire ai cittadini di incontrare, in sedi accessibili, servizi capaci di erogare tutte le prestazioni di base in modo integrato e permettere agli operatori di conoscere meglio problemi e risorse di un territorio circoscritto; ridurre i ricoveri in ospedale o nelle strutture semi/residenziali attraverso consistenti interventi domiciliari. I servizi di base sono quelli di primo e più diffuso incontro tra cittadini e sistema socio sanitario, e sono altresì il terreno specifico di raccordo tra le ULSS e i Comuni. I servizi di base non sono solo quelli previsti dai L.E.A. (livelli essenziali di assistenza) ma anche i servizi delegati dai ventotto comuni dell'alta Padovana all'azienda Ulss 15, in particolare: Servizio di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata per anziani, minori e disabili; Servizio sociale professionale; Gestione amministrativa delle impegnative di cura domiciliare (I.C.D.); Telesoccorso/Telecontrollo; Inserimento minori in comunità; Contributi per l'affido; Servizio di Promozione al Benessere; Animazione sociale; Rette residenzialità per disabili in comunità alloggio e R.S.A; Progetti di vita indipendente; Tutela e cura (gestione, comprensiva di assunzione di spesa, del ricovero o affido di minori soggetti a provvedimenti dell autorità giudiziaria). 8

6 LA DIREZIONE DEI SERVIZI SOCIALI E DELLA FUNZIONE TERRITORIALE Sedi Distretto 1 sud est Ufficio di Piano Camposampiero Distretto 2 nord ovest Direzione Cittadella Ufficio Amministrativo - Cittadella I professionisti che operano nei servizi sociali possono, di fatto, essere ripartiti in tre distinti settori: dirigenziale amministrativo sanitario e sociale Quello sanitario e sociale comprende le principali figure professionali che operano in front line nelle diverse aree di competenza; quello dirigenziale comprende i professionisti a cui compete il compito di conciliare i vincoli di bilancio con l offerta di servizi adeguati ai bisogni di salute della popolazione del territorio, quello amministrativo comprende gli uffici di staff (Direzione Amministrativa dei Servizi Sociali e Servizi Sanitari Ufficio di Piano) che supportano la direzione. Alla Direzione dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale spetta il compito di direzione e coordinamento nei confronti dei dirigenti delle diverse aree con riferimento agli aspetti organizzativi dei servizi e dei programmi di intervento specifici a tutela della salute, favorendo la piena integrazione programmatica ed operativa tra servizi sanitari e socio assistenziali e garantendo la saldatura tecnica sull intera materia sociale tra ULSS e Comuni, nonché con il volontariato e le altre realtà pubbliche e private operanti sul territorio. 9

7 DINAMICHE DEMOGRAFICHE 10

8 PROFILO DEMOGRAFICO DEL TERRITORIO 1) La popolazione Il territorio dell Azienda U.l.s.s. n. 15 Alta Padovana è costituito da 28 comuni ed è suddiviso funzionalmente in due distretti socio sanitari: Distretto 1 sud est che comprende 13 comuni Distretto 2 nord ovest che comprende 15 comuni La tabella successiva riporta la popolazione residente nell A.Ulss n. 15 suddivisa per distretto e per sesso aggiornata al Popolazione residente nell Alta Padovana suddivisa per sesso. Valori assoluti e percentuali di riga ( ) Sesso Distretti maschi femmine totale n. % n. % n. % n. 1 Sud - Est ,6% ,4% % n. 2 nord - ovest ,4% ,6% % Totale A.Ulss ,5% ,5% % Il totale della popolazione è di persone, pressoché costante rispetto al 2013 (+51 persone) con una differenza di abitanti fra i 2 territori. E interessante notare che il Distretto 1 a cui afferiscono un numero inferiore di Comuni (13, mentre 15 al Distretto 2) è il più popoloso e che il gap di popolazione tra i due è in moderato ma continuo aumento; ciò è confermato dal fatto che nel 2014 il divario è aumentato di altre 359 unità a favore del distretto 1. 11

9 Nella tabella sottostante, invece, si analizza il totale della popolazione ( ) distribuendola in 6 classi di età. Popolazione residente nell Alta Padovana suddivisa per fasce d età. Valori assoluti e percentuali di riga ( ) Distretti > 75 totale n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. % n. 1 Sud - Est , , , , , , n. 2 Nord - Ovest , , , , , , Totale A.Ulss , , , , , , Va evidenziato che la popolazione cosiddetta anziana ( 65) rispetto al 2013 è aumentata di ben unità (incremento pari al 2,3%) e che tale classe rappresenta il 18,5% del totale dei residenti. Da una visione panoramica se ne deduce che la popolazione ha fatto registrare il massimo incremento tra il 2007 e il 2008 ( persone) per poi continuare ancora ad aumentare ma in maniera più contenuta (circa persone e ) e infine mantenersi quasi costante nel 2013 e 2014 (+51 abitanti nell ultimo anno). Parte della colpa è certamente da attribuire alla crisi economica che ormai persiste da anni che ha ridotto sensibilmente l arrivo di popolazione straniera in cerca di lavoro nei nostri comuni. Siamo davvero arrivati al punto di massima espansione demografica oppure si tratta di un rallentamento prima di una nuova accelerata? Trend residenti A.Ulss anni

10 2) La densità abitativa dell Aulss 15 La mappa tematica rappresentata qui di seguito indica la densità media abitativa nei 582 Km 2 di superficie dell Alta Padovana. La rappresentazione cromatica evidenzia come, all interno dei confini geografici dell Ulss, la popolazione non sia omogeneamente distribuita e dove vi siano comuni più densamente popolati di altri. Premesso che il Distretto 1 sud est è leggermente meno esteso (279 Km 2 contro 303 del Distretto 2) e, come evidenziato in precedenza, comprenda un numero inferiore di comuni, esso fa registrare un numero maggiore di popolazione residente, perciò ha una densità media più elevata, pari a 488 abitanti per Km 2 contro i 402 del distretto adiacente (83 persone per Km 2 in più). Tale divario, che è aumentato di 3 unità nel confronto , rimane costante rispetto all anno scorso. 3) Il bilancio demografico dell Alta Padovana (riferito al ) Così come nel bilancio economico si hanno entrate ed uscite (più e meno), anche in demografia si studia tale fenomeno riferito, però, alle persone. Si tratta del bilancio demografico all interno del quale assumono valore positivo quei fenomeni che portano un aumento della popolazione residente (le nascite e le immigrazioni), al contrario assumono valore negativo i fenomeni che comportano una diminuzione della stessa (le morti e le emigrazioni). Bilancio demografico dell Alta padovana suddiviso per distretto ( ) Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest Nati Morti Iscritti da altro comune Cancellati per altro comune Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Altri iscritti Altri cancellati Popolazione Totale Totale ULSS Fonte: Istat Trattandosi, quindi, di una vera e propria operazione algebrica si è scelto di rappresentare il bilancio demografico con un diagramma a barre che evidenziasse i valori positivi e negativi. 13

11 Bilancio demografico dell'alta Padovana al Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest Nati Morti Iscritti da altro comune Cancellati per altro comune Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Altri iscritti Altri cancellati Fonte: Istat Purtroppo, per questo tipo di analisi, non disponiamo di dati aggiornatissimi: le analisi qui rappresentate riportano, infatti, dati del Possiamo comunque svolgere considerazioni attendibili e attuali, basandoci anche sul fatto che nell Alta Padovana la popolazione è abbastanza sedentaria e non si riscontrano grossi fenomeni se vengono analizzati archi temporali brevi. Anche ad un occhio non esperto è palese che, complessivamente, il saldo è positivo con la popolazione in aumento (+2.198): le nascite superano di 580 unità le morti; è un risultato sostanzialmente positivo anche se si deve evidenziale che nel 2011, proprio per questa voce, si registrava un interessante Ciò significa che nel 2013 vi è stata una contrazione pari a 263 unità rispetto al 2011 e di altre 24 unità nel 2013 rispetto all anno precedente. Le persone che immigrano da altri comuni, invece, sono 276 in più rispetto a quelle che emigrano; coloro che provengono dall estero sono 269 in più rispetto a quelli che lasciano il nostro territorio, una situazione molto più stabile rispetto al Analizzando per distretto, si osserva che nel distretto 1 le nascite superano le morti di 419 unità (161 nel distretto 2), gli iscritti sono 256 in più dei cancellati (20 nel distretto 2) e gli immigrati sono 165 più degli emigrati (104 nel distretto 2). Complessivamente il bilancio demografico è sicuramente positivo per tutti e due i distretti ed è pari a persone per il Distretto 1 mentre il Distretto 2 fa registrare un più contenuto ) La popolazione straniera 2014 Per quanto concerne la popolazione straniera, aggiornata al , possiamo affermare che la situazione è pressoché immutata rispetto all anno precedente e che essa rappresenta un costante 10,1% della popolazione totale dell Alta Padovana. Osservando la tabella sotto riportata risulta evidente come nel Distretto Sud Est vi sia una concentrazione leggermente maggiore di stranieri, pari al 55,8%, rispetto al distretto 2 (44,2%). La differenza in termini assoluti è di persone. 14

12 Popolazione Straniera residente nei comuni dell Alta Padovana al COMUNE MASCHI FEMMINE TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. G. Delle pertiche Santa Giustina in colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est Campo San Martino Campodoro Carmignano Di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu' Tombolo Villafranca Distretto 2 Nord Ovest Totale ulss Entrando nel dettaglio, il comune di Camposampiero risulta quello in cui la percentuale di stranieri sul totale della popolazione residente raggiunge la percentuale più elevata, pari a 16,3%, seguito da Loreggia (14,8%), Tombolo (14,3) e S. Giorgio delle Pertiche (13,8). Poi via via tutti gli altri. Il fanalino di coda di questa particolare classifica è Villafranca, paese in cui gli stranieri rappresentano solo il 6,6% della popolazione residente. Al di là delle percentuali, comunque, i numeri dimostrano in maniera evidente che questo fenomeno è parte integrante della nostra realtà e che non va assolutamente sottovalutato ma, al contrario, monitorato e aiutato nell integrazione. 15

13 AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI IN CONDIZIONI DI DISAGIO 16

14 PREMESSA L U.O.C. Infanzia, Adolescenza e Famiglia svolge principalmente compiti istituzionali programmando e coordinando le attività di tutto il personale che opera nei: Servizi per l Età Evolutiva Consultori Famigliare L U.O.C. Infanzia, Adolescenza e Famiglia è delegata dalla Conferenza dei Sindaci dei 28 Comuni dell Alta padovana all attività di: tutela come previsto dalla Servizio di Promozione al Benessere La costituzione di un unica Unità Organizzativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia, in via temporanea dal marzo 2014 e in via definitiva dal 17 maggio 2014, con unica direzione, ha richiesto un percorso di riorganizzazione che ha coinvolto tutti i Servizi dell Unità nella prospettiva di una più equa distribuzione delle risorse e di procedure di lavoro chiare, omogenee, condivise, basate sull evidenza. La riorganizzazione, condivisa con la Direzione dell Azienda, è stata orientata ai seguenti obiettivi: 1) Accogliere le richieste degli utenti attraverso l'ascolto empatico 2) Fornire agli utenti risposte personalizzate, globali, puntuali e rapide 3) Valorizzare le risorse resilienti e le competenze delle persone 4) Definire modalità eque ed omogenee di risposta ai bisogni per tutti i cittadini del territorio aziendale Per quanto riguarda il primo punto è stato attivato un punto unico di accoglienza telefonica della domanda per tutti i servizi dell'unità (dalle 9 alle 14 dal lunedì al venerdì) - già operativo da alcuni anni nell'unità del distretto 1 con numero telefonico unico; - gestito da un'educatrice, con doti di umanità, pazienza, ottima conoscenza dei servizi per un miglior orientamento dell'utenza; - con l'utilizzo di moduli specifici di raccolta della domanda che consente poi alle èquipe di definire il percorso valutativo più idoneo. I vantaggi sono: migliore e più rapido orientamento dei bisogni dell'utenza; accoglienza più adeguata ad un'utenza spesso sofferente, confusa, timorosa che ha bisogno di essere ascoltata, contenuta, guidata; evitare che gli operatori debbano dedicare anche un tempo all'accoglienza telefonica, interrompendo continuamente i colloqui o le visite (e quindi la relazione con l'utente, fondamentale per la comprensione e la costruzione di un'alleanza di lavoro) o lasciando gli utenti in lunga ed esasperante attesa di fronte ad un telefono staccato. Per quanto riguarda il secondo punto sono state valorizzate le specifiche competenze degli operatori 17

15 - nessun operatore, specie nel Servizio per l'età evolutiva, può possedere tutte le conoscenze e competenze specifiche previste dai compiti propri del servizio con la profondità, specificità, aggiornamento continuo necessari: andavano quindi individuati e valorizzati operatori che si prendano cura, sul piano clinico e organizzativo, di aree specifiche di intervento, mettendole a disposizione di tutti i colleghi. Sono state così definite èquipe specializzate di lavoro in aree particolarmente sensibili: Equipe uniche di lavoro, operative in 2 sedi (Camposampiero e Cittadella) nelle seguenti aree: anni (quando è assolutamente necessario individuare precocemente la presenza di una patologia per avviare subito la presa in carico e riattivare il percorso evolutivo ), valorizzando le competenze specifiche di operatori dei 2 SEE; - adolescenza (target anni), per intercettare una possibile psico-patologia, avviare un percorso di cura evitando se possibile un'evoluzione psichiatrica e una cronicizzazione dei disturbi, riattivando le competenze di sviluppo del ragazzo, attraverso un'unica èquipe integrata tra SEE, CF, educatori, operativa in 2 sedi (Camposampiero e Cittadella); - disturbi dello spettro autistico. E' il più grave quadro psicopatologico dell'età evolutiva, che va diagnosticato e curato precocemente, attraverso percorsi riabilitativi e abilitativi specifici, fortemente integrati nel contesto famigliare, scolastico e nel territorio. Nel SEE del distretto 1, da 3 anni, è stata attivata un'équipe specifica di lavoro (Centro Rio Bò), che ha integrato ulteriori risorse già operative nel SEE del distretto 2, uniformando le procedure, su 2 sedi di lavoro (Camposampiero e Cittadella). Relativamente al quarto punto, sono stati definiti, anche in previsione della nuova autorizzazione e accreditamento aziendale, specifici gruppi di lavoro tra operatori dei Servizi delle due aree distrettuali, che hanno avviato un confronto per una condivisione e riscrittura di procedure omogenee in ciascun Servizio e nell'integrazione tra servizi: 1. per evitare l'autoreferenzialità e risposte di cura più rispondenti ai bisogni del servizio o degli operatori che ai bisogni degli utenti 2. per evitare che le risposte di cura ai medesimi problemi siano difformi nel territorio 3. per operare su priorità chiaramente definite sulla base delle indicazioni regionali e aziendali, del Piano di zona, degli obiettivi di budget Questo ha consentito: l'attribuzione a operatori competenti di cura di particolari aree di intervento, sia sul piano clinico che organizzativo, permettendo un'articolazione dell'unità che ne può consentire il governo, attraverso un sistema a cascata di attribuzione delle responsabilità équipe altamente specializzate permettono diagnosi più rapide e più corrette, con miglior utilizzo dei tempi e miglior definizione degli obiettivi specifici di cura un sistema di operatori dedicati ad aree specifiche consente di ottimizzare i tempi della formazione, assolutamente necessari per il continuo aggiornamento, non più generalizzata a tutti 18

16 gli operatori indistintamente, ma mirata a far sì che professionisti altamente competenti guidino e indirizzino i colleghi che il territorio identifichi nel tempo luoghi della cura specializzati, che scoraggino fughe verso servizi extraziendali rafforzando la certezza negli utenti di avere a disposizione cure di alto livello Una particolare cura e confronto ha richiesto la riorganizzazione di tutta l area educativa, in particolare il Servizio di Promozione al Benessere, per una nuova proposta di organizzazione secondo le linee di priorità indicate dall Esecutivo dei Sindaci: una maggior integrazione con gli altri Servizi, un operatività più orientata ai bisogni emergenti e urgenti della popolazione, in linea con le priorità proprie degli altri Servizi. Il Servizio di Promozione al Benessere è stato definito nelle sue funzioni circa 30 anni fa, su delega degli Enti Locali, e formalizzato, nella denominazione e nell'organizzazione, in un primo lavoro nel 2001 e, in seguito, nel Gli operatori del SPB hanno avuto negli anni compiti educativi rivolti al sostegno dell'agio e alla promozione dei diritti dei minori d'età. I nuovi orientamenti sono i seguenti: l'obiettivo preventivo si deve sostanziare nella riattivazione costante delle competenze resilienti degli utenti, sia adulti che minori, intendendo questo come promozione dell'agio ; tale necessità dovrebbe trovare modalità di azioni rivolte non solo ad utenti in condizioni sufficientemente buone ma anche ad utenti più fragili, ai disabili, alle situazioni di disagio ambientale e personale; i compiti di orientamento rivolti ai ragazzi e la formazione degli adulti vanno ridefiniti in un'ottica di accompagnamento alla capacità di scegliere e al sostegno degli adulti significativi, in primis la famiglia, rimodulando la collaborazione con le Scuole e gli Enti Locali; l'accoglienza, l'ascolto, l'accompagnamento alla crescita e il sostegno dei compiti educativoaffettivi dei ragazzi e dei genitori, devono costituire una priorità, in modo facilmente fruibile, per cui sono stati riformulati i vari punti di ascolto (dado, Time out, informa giovani, spazio adolescenti) negli unici Spazi Giovani, più equamente distribuiti nel territorio, più chiari nei compiti e quindi nell accesso dell utenza, sostenibili nel tempo, fortemente integrati con le Scuole e i Servizi; la riattivazione delle risorse degli adolescenti, specie quelli sofferenti o in difficoltà, deve vedere gli educatori attivi in progetti personalizzati, integrati con gli altri Servizi dell'unità. Ciò consentirà progressivamente: 1. di evitare, per quanto possibile (ma attivandolo rapidamente ogni volta che è necessario attraverso la responsabilizzazione dei diversi adulti di riferimento e attraverso percorsi in rete molto chiari) la sanitarizzazione dei momenti critici di crescita dei bambini e dei ragazzi, che deve trovare una risposta nel lavoro degli educatori, nelle specifiche aree di intervento, per sostenere le risorse individuali e le competenze dei genitori, evitando un accesso immediato e indiscriminato ai servizi di diagnosi e cura come il Servizio per l Età Evolutiva; 2. di contribuire ad evitare la collocazione etero famigliare dei ragazzi in situazioni di difficoltà, contenendo costi personali ed economici molto elevati, attraverso progetti integrati tra Servizi, Scuola ed Enti Locali, volti a sostenere le competenze evolutive dei ragazzi e le capacità genitoriali il più possibile nel contesto domiciliare; 19

17 3. di ridefinire in modo più chiaro e omogeneo sull intero territorio le responsabilità, le competenze, l attivazione dei diversi attori coinvolti, in un ottica di lavoro in rete trasparente, noto e fruibile. Visto che buona parte delle attività degli educatori del Servizio di Promozione al Benessere erano comprese nei compiti istituzionali propri del Consultorio Famigliare (come da Linee Guida regionali per i CF del 2010 e come già evidenziato nel documento di riorganizzazione del Servizio del 2012) gli educatori sono stati riposizionati nell ambito dei Consultori Famigliari, eliminando il Servizio di Promozione al Benessere, ad occuparsi di attività di tipo prevalentemente preventivo, in particolare per quanto attiene il sostegno delle competenze affettive ed educative delle famiglie e dei genitori in primis, così come l accompagnare e supportare gli adolescenti nel loro percorso di crescita, per sostenere le specificità evolutive e gli aspetti resilienti, secondo un ottica relazionale e di forte integrazione con il territorio. E stata rafforzata l integrazione tra operatori e il lavoro secondo linee progettuali progressive, dalla prevenzione alla cura, rendendo più forte l identità dell educatore perché orientata secondo uno specifico mandato e in definiti percorsi di lavoro. E stato reso omogeneamente oggettivabile il lavoro di tutti gli educatori attraverso l utilizzo del sistema informativo già in uso da parte degli altri Servizi dell Unità, a seconda dell area di intervento: questo consentirà di individuare meglio i percorsi di presa in carico dei singoli utenti nella loro interezza (dalla prevenzione alla cura), di poter disporre di dati confrontabili tra i diversi territori, di poter rappresentare il lavoro degli educatori in una dimensione regionale, attraverso il debito informativo dei Consultori Famigliari e del Servizio per l Età Evolutiva, quindi secondo una prospettiva di misurazione di efficacia ed efficienza. Nella prospettiva preventiva il lavoro degli educatori è stato riorientato secondo le linee di priorità già proprie dell Unità Organizzativa Infanzia, Adolescenza e Famiglia, ovvero: l area 0-3 anni, l adolescenza, la riabilitazione, la tutela dei minori; Il lavoro di comunità si colloca come insieme di azioni e interventi trasversali a tutte le aree. La nuova organizzazione è stata approvata dall Esecutivo dei Sindaci, dal coordinamento degli Assessori dei due distretti e definitivamente approvata dalla Conferenza dei Sindaci nel gennaio Costante è stato il lavoro di confronto con il territorio, in particolare con il privato-sociale e, nello specifico, con l Associazione Maranathà, con l obiettivo di istituire, come previsto dal Piano di Zona vigente, 2 nuove unità di offerta, previste, con una nuova organizzazione, dalla DGR 242 del febbraio 2012, cioè una comunità diurna educativo-riabilitativa e una comunità residenziale educativo-riabilitativa, per dare risposte specifiche, in un gradiente crescente di cura, a quei ragazzi che presentano problematiche psico-patologiche che non riescono a trovare una risposta soddisfacente, vista la necessità intensiva ed estensiva di cura, nel solo contesto ambulatoriale, in presenza o meno di fragilità o carenze del contesto famigliare. E stato inoltre avviato un confronto con la Scuola, con l obiettivo di una condivisione puntuale delle problematiche e delle modalità di collaborazione tra Scuole di diverso ordine e grado e i diversi Servizi dell Unità, che ha previsto l avvio, con il 2015, di un tavolo di lavoro congiunto. 20

18 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Servizio per l'età Evolutiva Il Servizio si rivolge ai bambini e ai ragazzi da 0 ai 17 anni di età che presentano problemi in uno o più ambiti propri dello sviluppo e problematiche patologiche, favorendo la promozione e la tutela della salute globale dei minori e delle loro relazioni all interno della famiglia. L équipe del Servizio è costituita da psicologo, neuropsichiatra infantile, logopedista, fisioterapista/neuropsicomotricista, educatore professionale, assistente sociale. Sedi Distretto 1 sud est Distretto 2 nord ovest Camposampiero Cittadella Trebaseleghe Piazzola Vigodarzere San Martino di Lupari Vigonza Carmignano di Brenta 21

19 Popolazione 0 18 anni residente al per comune e classi d età Comune Fasce d età Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova Distretto 1 Sud Est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest Totale ulss

20 Utenti per comune di residenza e fasce d età Comuni fasce d'età >=19 Totale % utenti pop.0-18 Borgoricco ,9% Campodarsego ,1% Camposampiero ,1% Loreggia ,5% Massanzago ,8% Piombino Dese ,7% S. Giorgio delle Pertiche ,3% S. Giustina in Colle ,8% Trebaseleghe ,3% Vigodarzere ,9% Vigonza ,4% Villa del Conte ,5% Villanova ,9% Distretto 1 Sud Est ,6% Campo San Martino ,2% Campodoro ,1% Carmignano di Brenta ,2% Cittadella ,1% Curtarolo ,2% Fontaniva ,5% Galliera Veneta ,1% Gazzo ,6% Grantorto ,6% Piazzola sul Brenta ,9% San Giorgio in Bosco ,3% San Martino di Lupari ,4% SanPietro in Gù ,4% Tombolo ,2% Villafranca Padovana ,4% Distretto 2 Nord Ovest ,7% Totale ulss ,1% residenti fuori ulss Totale A.Ulss % per fasce d'età 11,2% 10,5% 41,7% 19,5% 15,1% 2,1% 100% L'utenza del Servizio per l'età Evolutiva è aumentata nel 2014 del 3.5 %, nonostante la ricollocazione, nell ambito della riorganizzazione dell Unità, di una unità di psicologo all interno del Consultorio Famigliare del Cittadellese, volta a rinforzare il servizio in grave e cronica carenza di personale a fronte dei molteplici 23

21 compiti istituzionali, e a riequilibrare la dotazione organica del SEE del cittadellese rendendola omogenea, per quanto riguarda la figura di psicologo, a quella del SEE del camposampierese. L'intercettazione maggiore si mantiene nella fascia d età 6-14 anni, quando il bambino si cimenta con gli apprendimenti e quando le competenze sociali e di autonomia personali richieste sono maggiori, evidenziandosi così le prime vere criticità o serie difficoltà. In leggero incremento, rispetto al 2013, l accesso dell'utenza straniera, passando dal 12,4% al 12,7%, non particolarmente significativa, ad evidenziare il fenomeno, già sottolineato lo scorso anno, di un complessivo minor accesso di tale utenza al SEE in relazione al perdurare della durissima crisi economica, che vede sia la scelta di molte famiglie straniere di rientrare in patria o trasferirsi in territori dove maggiori possono essere le possibilità lavorative, sia la difficoltà di accedere ai Servizi per l'impossibilità di sostenere il pagamento dei tickets connessi alle prestazioni erogate. 24

22 Utenza straniera che accede al servizio di S.E.E. Comuni fasce d'età >=19 Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Lo reggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle pertiche Santa Giustina in colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigenza Villa del conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro 2 2 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Extra Ulss Totale Ulss % per fascia d'età 16% 10% 35% 19% 17% 3% 100% Trend utenza straniera divisa per distretto anni distretto 1 distretto

23 Utenti S.E.E. certificati L. 104 suddivisi per comune di residenza e per classi d età secondo il criterio della scolarizzazione Comune di residenza 0-2 anni 3-5 anni 6-11 anni anni anni TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Lo reggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio delle Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova Distretto n. 1 sud est Campo S. Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Pietro in Gù San Martino di Lupari Tombolo Villafranca Padovana Extra ulss Distretto n. 2 nord ovest Totale ulss M di cui F Trend utenti certificati seguiti L. 104 diviso per distretto - anni distretto distretto

24 Utenti S.E.E. nuovi certificati L. 104 per comuni e classi d età Comune di residenza 0-2 anni 3-5 anni 6-11 anni anni anni TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Lo reggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio delle Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova M di cui Distretto n. 1 sud est Campo S. Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Pietro in Gù San Martino di Lupari Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Extra Ulss Totale ulss F Un incremento del 3,5% riguarda invece gli utenti certificati secondo la legge 104/92, che riguarda in minor misura la nuova utenza (incrementata solo dello 0,9%), soprattutto nella fascia d età dai 12 ai 17 anni. Questo può essere messo in relazione al rientro al Servizio degli utenti disabili in adolescenza, dimessi dalle strutture convenzionate, in particolare La Nostra Famiglia, sia a modalità migliori e più prolungate di presa in carico in adolescenza, volte a rinforzare le competenze sociali e di autonomia in questa fascia d età. 27

25 Attività a diretto contatto con l utenza Prestazioni con la scuola Si intendono gli incontri effettuati tra operatori della Scuola, insegnanti e genitori per definire il profilo dinamico funzionale (P.D.F.) per i casi certificati secondo la L.104/92, e le consulenze prestate dagli operatori del Servizio alla Scuola nelle patologie e problematiche che non si configurano come disabilità. Prestazioni ragazzi disabili Prestazioni ragazzi non disabili Totale prestazioni con le scuole Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest Totale Ulss Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest NON DISABILI 40% DISABILI P.D.F. 60% NON DISABILI 32% DISABILI P.D.F. 68% Un dato che si conferma anche nel 2014 è la deflessione del lavoro con le Scuole per bambini non certificati: le prestazioni si sono ridotte di un ulteriore 50%, ricollocandosi in numeri più accettabili e più in linea con quanto previsto dalla legge, in buona misura rivolte ai bambini con disturbi specifici degli apprendimenti secondo la legge 170/2010, riproporzionandosi le prestazioni con la Scuola tra bambini certificati (obbligatorie per legge) e non certificati, con un rapporto di 3 a 1 a favore delle prime. Questo forte riproporzionamento è legato ad una doverosa scelta prioritaria del Servizio per l'età Evolutiva, che ha dovuto giustamente privilegiare il lavoro di valutazione e cura dei bambini e dei ragazzi, come da mandato istituzionale, contenendo richieste della Scuola che devono trovare, come più sopra esplicitato, una risposta negli strumenti e strategie proprie di questa istituzione. 28

26 Prestazioni con i genitori di cui Prestazioni totali NPREE prestazioni con valori % genitori Distretto 1 Sud Est % Distretto 2 Nord Ovest % Totale Ulss % Il lavoro con i genitori si conferma essere parte fondamentale nella presa in carico dei bambini e ragazzi, sia per quanto riguarda gli stili relazionali ed educativi che possono sostenere o meno, o addirittura ostacolare lo sviluppo del bambino, sia perché il coinvolgimento della famiglia è essenziale nell'avviare un percorso di cambiamento. Anche nel 2014 la percentuale di prestazioni rivolte ai genitori, sul totale delle prestazioni, si attesta intorno al 17%, con una maggiore omogeneità fra i due territori, cittadellese e camposampierese, in un aumento complessivo del totale delle prestazioni del Servizio, dell 1,3%. Protezione, Cura e Tutela Utenti di cui Totale utenti utenti in "protezione/rischio/tutela" utenti con provvedimento A.G. Distretto n Distretto n Totale Ulss prestazioni Totale prestazioni (dirette) prestazioni per "protezione/rischio/tutela" di cui prestazioni per utenti con provvedimento A.G. Distretto n Distretto n Totale Ulss

27 Utenti suddivisi per tipo di rischio Tipo di rischio Rischio di pregiudizio Pregiudizio Totale protezione/cura/tutela % su assistiti 2014 Borgoricco % Campodarsego % Camposampiero % Loreggia % Massanzago % Piombino Dese % San Giorgio delle pertiche % Santa Giustina in colle % Trebaseleghe % Vigodarzere % Vigonza % Villa del conte 4 4 7% Villanova di Camposampiero % Distretto n. 1 sud est % Campo San Martino % Campodoro 3 3 9% Carmignano di Brenta % Cittadella % Curtarolo % Fontaniva % Galliera Veneta % Gazzo % Grantorto % Piazzola sul Brenta % San Giorgio in bosco % San Martino di Lupari % San Pietro in Gù % Tombolo % Villafranca Padovana % Distretto n. 2 nord ovest Residenti fuori ULSS % 16 18% Totale ulss % Anche i dati del 2014 confermano il notevole impegno del SEE per le attività rivolte ad utenti minori d età in situazioni di rischio di pregiudizio e pregiudizio, con un 20,4% dell utenza gravata da tali problematiche e con ben il 40% delle prestazioni totali del Servizio dedicate alla presa in carico di tali situazioni, ben 1 prestazione ogni 1,5. Si evidenzia anche nel cittadellese un riproporzionamento del 30% delle prestazioni effettuate su mandato dell Autorità Giudiziaria, provenienti dalla Procura minorile e dal Tribunale per i Minorenni, come da Linee Guida regionale sulla protezione, cura e tutela dei minori d età. Ciò ha giustificato il riposizionamento di una unità di dirigente psicologo, proveniente dal SEE, presso il Consultorio e che viene più avanti confermato dal notevole aumento delle prestazioni nell area delle prestazioni psico-sociali con mandato istituzionale. 30

28 Tipologia utenza e prestazioni: utenza per intensità assistenziale Totale utenti con almeno 3 prestazioni con più di 18 prestazioni di cui in carico da oltre 5 anni "ripreso" entro 3 anni dalla dimissione Distretto n Distretto n Totale Ulss Totale utenti con almeno un CICLO riabilitativo COMPLETO di cui con almeno un CICLO educativo COMPLETO con almeno un CICLO psicoterapia COMPLETO Distretto n Distretto n Totale Ulss Tipologia delle prestazioni Tipologia delle prestazioni Distretto n 1 Sud-Est n 2 Nord Ovest Totale visite/colloqui visite di controllo Valutazioni standardizzate valutazioni funzionali prestazioni di psicoterapia prestazioni nell'ambito di interventi di sostegno prestazioni nell'ambito di interventi riabilitativi prestazioni nell'ambito di interventi educativi prestazioni nell'ambito di interventi socioassistenziali screening accertamenti medico-legali consulenze ad altri servizi socio-sanitari incontri di verifica d équipe incentrato sul caso, UVDM inclusa incontri di programmazione e verifica sul caso con altri servizi incontri di programmazione e verifica con la scuola, nell ambito della L.104/ incontri di programmazione e verifica con la scuola, al d fuori della L.104/ relazioni cliniche certificazioni o attività burocratiche prestazioni strumentali Totale Aulss Suddivisione prestazioni dirette e indirette di cui Totale Prestazioni Prestazioni indirette prestazioni dirette (back office) Totale utenti Distretto n Distretto n Totale Ulss

29 Trend utenti e prestazioni S.E.E. per distretto: anni distretto 1 sud - est distretto 2 nord - ovest utenti prestazioni utenti prestazioni Dai dati specifici più sopra riportati, in sintesi, si evince che, rispetto all'utenza del Servizio per l'età Evolutiva: 1 bambino su 3 sia un nuovo utente il 24,47% sia un'utenza con problematiche complesse con prese in carico prolungate l'83% dei bambini riceva solo 3 prestazioni l'anno solo il 6% dei bambini dimessi torna al servizio entro 3 anni 13%% dei bambini riceve un trattamento riabilitativo o psicoterapico (incremento del 3% sui dati 2013) il 17% dei bambini presenta una problematica di tutela Ben il 40% delle prestazioni totali sono dedicate alla tutela, ovvero 1 prestazione ogni 1,5 Gli aspetti più salienti evidenziano come il Servizio sia prevalentemente orientato a buone valutazioni (sono scarsi i ritorni entro i 3 anni) ma curi ancora poco (il 13%) e di come 1 bambino su 5 presenti problematiche di tutela, che impegnano il servizio per il 40% delle prestazioni totali Quest'ultima attività, sottrae quasi la metà delle forze riabilitative e di cura al Servizio, quindi della possibilità di essere curati per i bambini che ne hanno bisogno. Le Linee guida regionali del 2011, in relazione agli standard di servizio, indicano espressamente la necessità di personale aggiuntivo per le attività di tutela. I dati evidenziano la necessità di rinforzare l'area specifica diagnostica e riabilitativa negli ambiti 0-3, e adolescenza, attualmente sostenute con 30 ore settimanali di personale medico e psicologico assunto con contratto a tempo determinato su finanziamento regionale, del tutto insufficienti e discontinue. La Direzione Aziendale, a seguito della riorganizzazione dell Unità e dei dati di evidenzia, si è impegnata all assunzione di una unità di neuropsichiatra infantile, su autorizzazione regionale, entro il Le diagnosi La valutazione diagnostica in età evolutiva deve tener conto delle diverse competenze e dei diversi ambiti di vita del bambino, per poter definire un progetto di cura personalizzato e globale, che tenga conto delle diverse problematiche ma anche delle risorse e della resilienza di ciascun bambino e del suo ambiente. Il sistema multiassiale di diagnosi ICD-10, indicato nelle linee guida regionali, è organizzato proprio per poter rispondere a queste necessità. Il nuovo sistema di rilevazione regionale ha privilegiato l'indicazione della diagnosi prevalente, intendendosi con questa la diagnosi che, in quel periodo della vita del bambino, del ragazzo, della sua famiglia, impegna e orienta gli interventi e le prestazioni. Secondo tale prospettiva le tabelle indicano 32

30 pertanto tale diagnosi, non evidenziandosi quei bambini e ragazzi che possono presentare più diagnosi, in assi diversi, e quindi presentarsi come particolarmente complessi nella cura. Ricordiamo che: il primo asse descrive le sindromi cliniche psichiatriche e psicopatologiche; il secondo asse descrive i disturbi specifici dello sviluppo psicologico, come per esempio i disturbi specifici del linguaggio e i disturbi specifici di apprendimento il terzo asse descrive la presenza o meno di un insufficienza mentale il quarto asse definisce la presenza o meno di condizioni mediche il quinto asse delinea la presenza di situazioni psico-sociali critiche e/o alterate, con ricadute sul piano delle relazioni affettive dell ambiente primario del bambino che costituiscono un fattore determinante delle condizioni di salute e dello sviluppo; sono queste le situazioni che in prevalenza presentano problematiche di protezione, cura e tutela, che richiedono interventi integrati, che spesso si avvalgono dell affido famigliare, dell inserimento in strutture diurne o residenziali o di interventi psico-educativi nel contesto famigliare I dati 2014 confermano ancora alcune disomogeneità tra i due territori, che confermano l opportunità dell avviato percorso di omogeneizzazione delle procedure di lavoro e della presa in carico. Questo riguarda in particolar modo: i quadri depressivi (con un rapporto di 4 a 1 tra distretto 1 e 2: 31/8); la patologia depressiva rappresenta una problematica non di rado confusa con altre patologie, specie nel bambino piccolo, come un disturbo del comportamento, o della sfera emozionale, o una sindrome ipercinetica, con il rischio di una sottovalutazione della sua portata in termini di ricaduta sul benessere del bambino, sulla sua capacità di apprendere, sulle sue relazioni e sul senso di sé; é necessaria una cura specifica, non di rado anche farmacologica.; i disturbi generalizzati dello sviluppo, in particolare l'autismo, (65 casi nel distretto 1, 58 nel distretto 2), ma nel percorso di cura, con 2306 su 1556 a favore del distretto 1, in cui da più tempo è stato attivato un percorso di cura più complesso e articolato, multi professionale, che dall autunno 2014 è stato progressivamente esteso anche al cittadellese. L autismo rappresenta la più grave delle patologie diagnosticate nella prima infanzia, che necessita di un intenso e prolungato lavoro riabilitativo ed abilitativo, articolato nel tempo, risorse dedicate ed una preparazione specifica e altamente qualificata degli operatori, insieme ad un organizzazione del lavoro terapeutico che deve rivolgersi in modo intensivo anche alla famiglia e alla scuola; tale modalità di lavoro, molto articolata nella definizione dei tempi e degli spazi di lavoro, richiede un'équipe dedicata alla cura; il disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD: 40 casi nel distretto 1, 7 nel distretto 2), patologia di origine neurobiologica, che richiede competenze specifiche nella diagnosi e in particolare nella diagnosi differenziale, il cui approfondimento da parte di un équipe specifica, attivo ormai da anni nel distretto 1, verrà progressivamente esteso anche nel distretto 2, con una tempistica di approfondimento compatibile con il carico di lavoro degli operatori dedicati. E un quadro che può incidere in modo molto grave nell'adattamento e nella crescita del bambino, con importanti difficoltà sul piano della capacità di autocontenimento, di rispetto delle regole, di capacità di relazione, di apprendimento. Può richiedere, nei casi più gravi, un trattamento farmacologico con metilfenidato, un farmaco molto impegnativo, che impone il rispetto di regole molto precise nell'utilizzo, normate a livello nazionale, ma con straordinarie ricadute migliorative nel quadro 33

31 clinico. L'ADHD porta con sé il rischio di associazione con altre patologie, come il disturbo specifico di apprendimento, e il rischio di evoluzione in quadri psichiatrici in età adulta se non diagnosticato e curato precocemente l'insufficienza mentale, in particolare lieve e media, nell'investimento nel percorso di presa in carico (128 casi con 2492 prestazioni nel distretto 1 e 63 casi con 802 prestazioni nel distretto 2), evidenzia discrepanze importanti tra i due territori, che ancora una volta richiedono una revisione e omogeneizzazione dei criteri e delle procedure di lavoro, per garantire pari diritti di aiuto a tutti i bambini. Aiutare i bambini che presentano tale patologia, fin da piccoli, significa metterli nelle condizioni di avere strumenti per poter apprendere e relazionarsi, nonché aiutare le famiglie e la scuola a capire quali sono le modalità più adatte per aiutarli a crescere, facendo loro richieste appropriate. Nell'insieme, 1 bambino su 4 (25%) non presenta un disturbo che si configura come una diagnosi di patologia specifica. Anche a fronte di una mancata diagnosi di patologia, può rendersi però necessario un percorso di aiuto, soprattutto rivolto ai genitori, nelle situazioni di criticità del crescere, quando la famiglia va aiutata a comprendere quanto sta accadendo al bambino e come può sostenerlo a riattivare il percorso evolutivo (vedi le prestazioni connesse alla diagnosi: nessuna alterazione/disturbo in asse). Tabella riassuntiva del numero di utenti e prestazioni, per diagnosi prevalente. ASSE1 Distretto 1 Distretto 2 Utenti Prestazioni Utenti Prestazioni Schizofrenia, sindrome schizotipica e sindromi deliranti Sindromi affettive Sindromi fobiche, legate a stress e somatoformi Sindromi e disturbi da alterato comportamento alimentare 3 81 Altre sindromi e disturbi comportamentali associati ad alterazione funzioni fisiologiche e a fattori somatici Disturbi di personalità specifici Sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico Sindromi ipercinetiche Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività Disturbi della condotta e disturbi misti della condotta e sfera emozionale Sindromi e disturbi della sfera emozionale con esordio caratteristico nell'infanzia Disturbi del funzionamento sociale con esordio specifico nell'infanzia Disturbi a tipo tic Altri disturbi comportamentali ed emozionali con esordio abituale nell'infanzia e nell'adolescenza In corso di valutazione Nessuna sindrome/disturbo/patologia in asse Non diagnosticabile (vuoto) ASSE2 Distretto 1 Distretto 2 Utenti Prestazioni Utenti Prestazioni Disturbi evolutivi specifici dell'eloquio e del linguaggio Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche (comprendono tutti i DSA) In corso di valutazione 2 26 Nessuna sindrome/disturbo/patologia in asse (vuoto)

32 ASSE3 Distretto 1 Distretto 2 Utenti Prestazioni Utenti Prestazioni Ritardo mentale lieve Ritardo mentale medio Ritardo mentale grave Ritardo mentale profondo 1 51 Ritardo mentale di altro tipo 6 76 Ritardo mentale non specificato Nessuna sindrome/disturbo/patologia in asse ASSE4 Distretto 1 Distretto 2 Utenti Prestazioni Utenti Prestazioni Epilessia Emicrania e sindromi cefalalgiche di altro tipo Disturbi del sonno Malattie della giunzione mioneurale e del muscolo Paralisi cerebrali infantili Idrocefalo Altre malattie del sistema nervoso Disturbi visivi e ipovisione Ipoacusia Malattie sistema muscolo-scheletrico Sindrome di Down Altre malformazioni congenite, deformazioni e anomalie cromosomiche In corso di valutazione 2 6 Nessuna sindrome/disturbo/patologia in asse 7 37 Non diagnosticabile 1 2 (vuoto) ASSE5 Distretto 1 Distretto 2 Utenti Prestazioni Utenti Prestazioni Relazioni intrafamiliari anomale Disturbo psichico, devianza o handicap nel gruppo di sostegno primario del bambino Comunicazione intrafamiliare inadeguata o distorta Qualità anomale dell'allevamento Ambiente circostante anomalo Life events acuti Fattori sociali stressanti Stress interpersonale cronico associato all'ambiente scolastico/lavorativo 1 37 Eventi/situazioni stressanti derivanti da un disturbo/disabilità propri del bambino 1 33 (vuoto) Distretto 1 Distretto 2 Utenti Prestazioni Utenti Prestazioni Casi senza indicazione della diagnosi prevalente

33 1.2) Protezione, cura e tutela (attività delegata) I dati relativi al 2014 evidenziano come il rapporto tra i minori allontanati dalla famiglia d'origine affidati in famiglia e i minori allontanati inseriti in comunità residenziale sia 78/80, di sostanziale parità. Continua ad essere importante l'utilizzo delle comunità educative diurne e dei centri socio-educativi, che consentono ai bambini e ragazzi di essere sostenuti nel loro percorso evolutivo in contesti competenti, a fronte di criticità e fragilità famigliari, potendo mantenere le loro relazioni amicali, l'integrazione nel contesto di vita e, soprattutto, le loro relazioni famigliari, che vengono alleggerite, guidate e sostenute. Si mantiene il trend di forte contenimento dell'uso delle strutture di accoglienza per madri e bambini, in buona misura utilizzata a fronte di mandati specifici dell'autorità giudiziaria, per tempi molto contenuti, tali da poter rapidamente comprendere le competenze relazionali ed educative delle madri, sostenerle, e riavviarle ad un percorso di vita autonomo e integrato nel territorio. 100 TREND AFFIDI distretto distretto TREND INSERIMENTI IN STRUTTURA distretto distretto

34 Affidi ed inserimenti tutelari Comune Inserimenti in comunità familiari Inserimenti in comunità educative Inserimenti in comunità educativa riabilitativa per minori adolescenti Struttura di accoglienza per gestante e genitore/bambino Comunità educativa diurna e diurna per minori adolescenti Affido familiare Centri e presidi di riabilitazione Dati Attività 2014 Centri socioeducativi diurni Borgoricco Campodarsego Camposampiero Lo reggia 4 4 Massanzago 1 1 Piombino Dese Santa Giustina in Colle San Giorgio delle Pertiche Trebaseleghe Vigodarzere Vigenza Villa del Conte Villanova Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro 1 1 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Minori stranieri non accompagnati Totale Ulss Totale Nota: Il totale utenti di ogni singolo comune non corrisponde alla somma dei vari inserimenti, in quanto un singolo utente può avere avuto più modalità di accoglienza. 37

35 2) Consultori Familiari Il Consultorio Familiare è un servizio socio-sanitario, pubblico e gratuito, rivolto al singolo, alla coppia e alla famiglia, che coopera alla promozione, prevenzione e cura della salute nei vari aspetti, sia attraverso attività di promozione che di cura e assistenza. Nello specifico effettua: prestazioni sanitarie nell ambito della procreazione, maternità e sessualità; prestazioni nell ambito della legge 194/78 per l IVG; prestazioni psicologiche e sociali con mandato istituzionale e senza mandato, che riguardano le problematiche minorili, le difficoltà e i disturbi relazionali famigliari, le problematiche legate alla separazione e divorzio, quelle legate alla violenza intrafamigliare e alle molestie sessuali, quelle relative all affido famigliare. L équipe del consultorio è composta da psicologo, ginecologo, ostetrica, infermiera/operatore sanitario, consulente legale, mediatore familiare, assistente sociale. Sedi Distretto 1 sud est Vigonza (sede di distretto) Camposampiero Distretto 2 Nord Ovest Piazzola sul Brenta (sede di distretto) Cittadella La rilevazione delle attività dei Consultori Famigliari attraverso il sistema aziendale Caribel, ormai a regime da alcuni anni e perfezionato in modo da avere dati sempre più precisi e attendibili, ci permette di evidenziare che: utenza totale continua ad essere molto elevata, con utenti nelle 4 sedi consultoriali, con una lieve deflessione rispetto al 2013 (meno 6,2%); le prestazioni sanitarie sono state 42366, con una deflessione poco significativa rispetto al 2013 (meno 2%). Notevole è invece l aumento delle prestazioni psico-sociali, sia senza mandato che con, con prestazioni nell anno, con un aumento del 42,6% rispetto al dato 2013, legato non solo al rientro dalla maternità della psicologa nella sede di Piazzola sul Brenta (che rileva il più forte aumento di prestazioni), ma anche al riposizionamento, dalla seconda metà del 2014, di uno psicologo dell età evolutiva nell ambito dei consultori del cittadellese, e dalla conseguente più pertinente assegnazione delle richieste di valutazioni di minori d età e del loro contesto da parte della Procura minorile e del Tribunale per i Minorenni, spesso su segnalazione delle Forze dell Ordine. La leggera flessione del numero degli utenti e il forte aumento delle prestazioni, soprattutto nell area psico-sociale, evidenzia come la presa in carico degli utenti richiede tempi e intensità di lavoro più impegnativi e prolungati. Le prestazioni in area psico-sociale costituiscono il 43,7%, di cui il 27,3% è dedicato alle problematiche minorili e il 16,4% alle problematiche relazionali famigliari, aree in cui particolare e specifico è lo sguardo nella prospettiva della protezione, cura e tutela dei minori che impegna in modo importante anche il Consultorio Famigliare, e che evidenziano la condizione di particolare fragilità in cui versano le famiglie, provate da una congiuntura molto difficile sul piano economicoorganizzativo, nonché dalla difficoltà a rimodulare ruoli, competenze, obiettivi personali, di coppia e 38

36 famigliari, con importanti ricadute sulle relazioni nella famiglia e al suo esterno e sulle competenze genitoriali. La presenza dell utenza straniera (1.100, pari al 20% sull utenza totale), si distribuisce in modo omogeneo nelle sedi consultoriali, fatta eccezione, ancora una volta, per la sede di Vigonza, che vede la percentuale più bassa di accesso (11%), in buona misura legata alla collocazione della sede Consultoriale, molto decentrata, non raggiungibile da alcun mezzo pubblico ma solo a piedi, cosa che non favorisce in alcun modo l'utenza in generale, tanto meno quella straniera, costituita soprattutto da donne gravide non dotate di mezzi di trasporto propri. Sono comunque casi particolarmente impegnativi per la complessità delle problematiche presentate e per la particolare attenzione da porre alle specificità culturali. In quest area si mantiene importante e fondamentale la collaborazione con i mediatori linguistico-culturali, con interventi che superano i 500 l anno. La fascia prevalente nella popolazione italiana è costituita da donne in età fertile, tra i 24 e i 44 anni, leggermente più giovane invece nella popolazione straniera legata in buona misura a gravidanze in età più giovanile, cui segue la fascia d'età tra i 45 e i 59 anni. La conferma del numero contenuto di interruzioni volontarie di gravidanza segna una flessione rispetto al L ampio e continuato impegno di tutti i consultori sia nell'area della procreazione (60% del totale delle prestazioni sanitarie, in leggero aumento rispetto al dato 2013) che in quella dell'accompagnamento ad una maternità e paternità responsabili (29,2%); in particolare la prima attività vede una integrazione importante delle équipes consultoriali, che si snoda in tutto il percorso della gravidanza e in quasi tutto il primo anno di vita del bambino, con un'attenzione e un sostegno non soltanto alle problematiche sanitarie, ma anche alle modificazioni e ai riassetti interni della donna, della coppia, del nuovo contesto famigliare, volti a favorire buone relazioni precoci tra madre e figlio, fondamentali per costruire le basi della salute mentale futura. I dati più sotto riportati confermano ancora una volta come i Consultori Famigliari riescano a mantenere il loro impegno in aree che richiedono un lavoro prolungato nel tempo, caratterizzato da notevoli responsabilità e capacità di tenuta psico-emotiva, su problematiche che toccano gli aspetti più intimi e profondi dei legami tra esseri umani, nonostante il cronico sottodimensionamento delle risorse, assolutamente insufficienti per intercettare in modo più ampio i bisogni del territorio che specificamente li riguardano, sacrificando le attività di prevenzione, specie nella fascia adolescenziale-giovanile, non riuscendo spesso a costruire i percorsi di presa in carico con l'intensità e la precocità necessarie a produrre un sicuro cambiamento. E' pur vero che le tematiche affrontate sono estremamente complesse e possono trovare una risposta più efficace solo attraverso un'attivazione di più Servizi, della rete sociale, dove è ormai necessario un patto ed un'integrazione più ampia e più coordinata con gli Enti Locali, uscendo apertamente dall'illusione pericolosa di poter risolvere e dare risposte alle fatiche del vivere quotidiano solo attraverso il lavoro dei Servizi sanitari e socio-sanitari. Utenza divisa per nazionalità e fasce d età di cui Consultori utenti italiani stranieri Vigenza Camposampiero Piazzola sul Brenta Cittadella Totale

37 Consultori fino ai 17 anni dai 18 ai 24 anni classi di età dai 25 ai 34 anni dai 35 ai 44 anni dai 45 ai 59 anni dai 60 e oltre totale Vigonza Camposampiero Piazzola sul Brenta Cittadella Totale Trend utenti anni Attività di prevenzione e sostegno Consultori Aree di intervento educazione socio affettiva e sessuale N. cicli/ corsi Vigonza Camposampiero Piazzola sul Brenta Cittadella Tot. incontri Tot. parteci panti N. cicli/ corsi Tot. incontri Tot. partecip anti N. cicli/ corsi Tot. incontri Tot. partec ipanti N. cicli/ corsi Tot. incontri Tot. partecip anti percorso nascita percorso 0-3 Totale Prestazioni SANITARIE per tipologia di aree d intervento e per sedi consultoriali Consultori Aree Piazzola totale Vigonza Camposampiero Cittadella sul Brenta Procreazione Contraccezione Infertilità 0 Menopausa Sessualità I.V.G Totale

38 Trend prestazioni sanitarie anni prestazioni sanitarie Prestazioni SOCIALI, psicologiche e legali CON mandato istituzionale Consultori Aree Piazzola sul Brenta Cittadella Vigonza Camposampiero Problematiche minorili Minori stranieri non accompagnati Adozione e affidi preadottivi (escluse relazioni al TM) Disponibilità all'affido e affidi eterofamiliari Problemi di affidamento figli separazione/divorzio Totale Tipologia delle relazioni inviate al Tribunale Tipologia pareri/relazioni al Tribunale Vigonza Camposampiero Consultori Piazzola sul Brenta Cittadella Pareri/Relazioni al Tribunale Ordinario sull'aff.to figli in separazioni/divorzio Pareri/Relazioni al Tribunale Minori per adozioni Pareri/Relazioni al Tribunale Minori per la tutela minori Pareri/Relazioni alla Procura ordinaria Pareri/Relazioni alla Procura minorile Pareri al Comune da trasmettere all'autorità giudiziaria Totale Prestazioni SOCIALI, psicologiche e legali SENZA mandato istituzionale per sede consultoriale Consultori Aree Piazzola senza mandato Vigonza Camposampiero Cittadella sul Brenta Adolescenza Difficoltà relazionali dell'individuo Difficoltà relazionali della coppia Difficoltà relazionali della famiglia Separazione/divorzio Violenze-molestie sessuali sfruttamento sessuale Area mediazione familiare Affido familiare Totale

39 prestazioni psico-sociali ) Equipe Adozioni L Equipe adozioni si rivolge alle coppie interessate ad intraprendere il percorso per un adozione nazionale o internazionale attraverso le seguenti attività: organizzazione incontri di gruppo per formare e informare le coppie che si orientano verso l adozione nazionale o internazionale; elaborazione studi di coppia su incarico del tribunale per i minorenni; sostegno durante l affido preadottivo e durante il primo anno di ingresso il bambino in famiglia; collaborazione con gli enti autorizzati per l adozione internazionale; riferimento per le famiglie adottive nella crescita dei figli. Sedi de l Equipe Adozione e del CASF Distretto 1 Sud Est Camposampiero Nell equipe adozioni operano psicologi e assistenti sociali. Numero di incarichi dal Tribunale dei Minori suddivisi per tipologia Per adozioni nazionali/internazionali Per rinnovi adozioni nazionali Per seconda adozioni Per art.44 Totale Incarichi dal Tribunale dei Minori Continua la riduzione delle domande di adozione che conferma un trend a livello nazionale e internazionale (da 29 nel 2013 a 24 nel 2014). Nel contesto internazionale, dall anno 2006 in poi si constata su scala mondiale una generale riduzione dei numeri di adozioni, tendenza che si accentua dopo il I dati disponibili, fino al 2012, confermano questa tendenza che si è manifestata in tutti i dieci paesi di accoglienza di minori stranieri a scopo adottivo. 42

40 Le adozioni internazionali facevano segnare il loro massimo nel 2004 con minori adottati, questo valore è andato progressivamente diminuendo fino ai minori adottati nel 2012, in sostanza il numero di adozioni internazionali è più che dimezzato in poco meno di dieci anni. Questo fenomeno comune a tutti i principali paesi di accoglienza, tocca anche l Italia, seppure in misura minore rispetto ad altri Paesi. Infatti l Italia fa segnare, rispetto ai suoi massimi una contrazione di circa il 30% mentre gli altri Paesi di accoglienza registrano contrazioni più basse Il permanere della forte crisi economica che continua a rendere sempre più precaria la situazione di vita delle famiglie e influenza anche l andamento delle adozioni. Una aumentata insicurezza sul futuro non consente, probabilmente, di fare progetti impegnativi e definitivi di famiglia e rende più fragili le relazioni famigliari e se,da una parte, ancora è viva l esigenza di costruire un progetto famigliare, dall altra non ci si sente così sicuri e capaci di speranza per il futuro. A tutto ciò va aggiunto un ricorso sempre più frequente alle tecniche di inseminazione medicalmente assistita cui le coppie si sottopongono contemporaneamente alla richiesta di inizio del percorso adottivo. Gruppi di formazione-informazione pre adozione 2014 Gruppi Iscritti al corso (coppie) Partecipanti (coppie) Coppie che hanno presentato disponibilità al TM Dai dati su riportati emerge come già dall iscrizione alla partecipazione al corso ci sia una diminuzione del 24%. Da quanto emerge dai colloqui informativi, le coppie partecipano al corso mentre stanno contemporaneamente affrontando i percorsi di inseminazione medicalmente assistita. In seguito su 16 coppie solo il 17% ha poi presentato domanda di adozione. Non ci sono dati per capire se l abbandono del percorso adottivo sia da imputarsi all esito positivo delle procedure mediche o dal fatto che il corso mette in luce la natura dell adozione che non è diretta a dare risposta alle coppie senza figli, quanto ad un bambino senza una famiglia. Gruppi dell attesa (Progetto Territoriale Veneto Adozioni) Gruppo nonni adottivi Gruppo nonni in attesa 1 Partecipanti coppie 9 I gruppi dell attesa nascono con i progetti regionali (PIAF e PTVA) per dare sostegno alle coppie durante il periodo dell attesa di un abbinamento con un bambino e i gruppi hanno come obiettivo principale quello di coinvolgere queste coppie nei percorsi dell attesa, vissuto spesso come un tempo vuoto. L obiettivo generale di tali progetti è quello di accompagnare e sostenere la famiglia adottiva a preparasi e ad accogliere un bambino creando uno spazio famigliare adeguato ai specifici bisogni di questo ultimo. Spesso l attenzione degli operatori è concentrata sui futuri genitori adottivi e sulla relazione genitoribambini: gli interventi sono quasi esclusivamente indirizzati nei loro confronti, con il rischio di non cogliere altre fondamentali risorse della rete famigliare. 43

41 Ecco allora l importanza di poter offrire ai nonni in attesa di adozione uno spazio per prepararli all evento dell accoglienza di un nipotino particolare, venuto da lontano e da un altra storia famigliare. I nonni perno della catena di trasmissione di affetti-valori e storia della famiglia che il bambino adottivo riceverà entrando a far parte della nuova famiglia e che dovrà integrare con la storia che porta con se anche un'altra eredità che è quella del suo passato e della sua storia. Nell incontro quindi tra i nonni e i nipotini adottivi si realizza un incrocio di storie di un passato, ciascuno il suo, che andrà intrecciato come l ordito la trama per creare un tessuto nuovo. Riflettere e valorizzare la funzione narrativa della propria storia e di quella di bambini nati da un altra catena generazionale che, per gli imprevisti della vita umana diventano un giorno nipoti adottivi, è il filo conduttore degli incontri. Gruppi post adozione/ gruppo adolescenti Gruppo Adolescenti 1 Partecipanti 20 Nel corso del tempo, per quanto riguarda l equipe dell Ulss 15, sono sempre stati proposti gruppi post adozione che tenessero assieme genitori e figli attraverso proposte di lavoro varie (es.psicomotricità, laboratori di pittura, laboratori narrativi, laboratori ludici). In questo caso si è pensato di dare voce agli adolescenti adottivi che, vivono questo passaggio in modo più complesso. Nel 2014 si è pensato di offrire uno spazio agli adolescenti adottivi, partendo dalla lettura di un bisogno che sia i genitori che i figli stessi esprimono in termini rilevanti e, in certe situazioni, con modalità dirompenti. Se già di per sé l adolescenza rappresenta una fase evolutiva delicata, per un ragazzo adottato tale passaggio può risultare più complesso. Le tematiche con cui ogni adolescente si confronta (identità, immagine di sé, rapporto con il proprio corpo, maturazione sessuale, relazioni tra i pari.) dentro una storia adottiva assumono una risonanza diversa. Per chi è stato adottato si tratta di una doppia fatica ossia quella di doversi confrontare con contenuti specifici che attengono, appunto, all essere adottato. In tal senso l obiettivo che si è posto tale percorso di gruppo è stato quello di offrire uno spazio agli adolescenti adottati in cui potersi incontrare, raccontare, confrontarsi su aspetti che riguardano la delicata fase di crescita che ognuno sta vivendo, condividendo alcune specificità che riguardano l essere stati abbandonati e adottati, nell intento di integrare e connettere tali passaggi nella costruzione di una stabile e sicura identità. La scelta di lavorare in gruppo ha risposto al valorizzare un movimento verso i pari che a questa età è spontaneo e fondamentale; ha rappresentato un allinearsi ad uno stile relazionale ricercato dagli stessi adolescenti che permette la possibilità di confrontarsi su certi contenuti aprendo spazi significativi per la propria crescita. Nello specifico gli obiettivi operativi che ci siamo posti sono risultati essere: Creare uno spazio di incontro e confronto tra adolescenti adottati. Condividere uno spazio relazionale in cui stare bene. Offrire uno spazio in cui potersi raccontare. Offrire uno spazio in cui poter confrontarsi e condividere aspetti che riguardano la comune fase di crescita. Offrire uno spazio in cui poter confrontarsi e condividere aspetti più specifici che riguardano la storia adottiva. 44

42 Il percorso si è articolato in sei incontri di due ore ciascuno; il primo ha coinvolto genitori e ragazzi insieme, mentre i successivi solo i ragazzi. La partecipazione è stata alta e molto costante (18-20 ragazzi). Lo stile di conduzione utilizzato è stato assolutamente interattivo, con l obiettivo di sollecitare e stimolare i ragazzi stessi ad un confronto tra loro in modo attivo. Ogni incontro è stato pensato con l utilizzo di strumenti e tecniche che rendessero protagonisti i ragazzi stessi. Si è trattato di un percorso che, in ambito pubblico, è risultato essere tra i primi tentativi di lavoro di gruppo rivolto ad adolescenti adottivi (14-19 anni) sperimentati nella nostra Regione. Bambini arrivati 2014 Colombia 3 Federazione russa 2 Perù 1 Totale 6 Bambini seguiti Famiglie seguite 15 Parallelamente alla diminuzione delle domande delle coppie si osserva una contrazione anche degli ingressi dei bambini: tale fenomeno è probabilmente determinato dalla piena applicazione della convenzione dell Aia che ha posto a tutti gli stati firmatari la condizione di sussidiarietà dell adozione. Questo spiega altresì l aumento dell età dei bambini, seppur, per il momento, la nostra Assl si mantiene sotto la media provinciale. Inoltre un numero sempre maggiore di bambini hanno bisogno di interventi specialistici da parte della neuropsichiatria infantile, e si può dire che quelli che vengono definiti special needs sono la maggior parte. A fronte quindi di una diminuzione numerica di adozioni, vi è una presa in carico complessa che coinvolge altri servizi specialistici e in particolare la Neuropsichiatria Infantile. La richiesta delle famiglie adottive di essere sostenute anche attraverso gruppi di sostegno sembra essere rilevabile dalla elevata presenza di coppie qualora il servizio proponga conferenze o attività di gruppo. Il bisogno di far rete e di collegarsi ad altri fa propendere gli operatori ad uno spostamento delle attività verso queste forme di servizio collegandosi ove possibile ad attività dei servizi per la famiglia offerti dai consultori famigliari. 45

43 2.2) Centro per l affido e la solidarietà familiare (C.A.S.F.) Affidi in corso al 31/12/2014: 84 di cui: Per tipologia di affido: Intra-familiari (parenti) Extra-familiari Diurni Residenziali Consensuali Giudiziali Sine-die Nuovi affidi avviati nell anno 18 (di cui 3 MSNA) Associazione Maranathà 3 (sine-die) Associazione papa Giovanni XXIII Famiglie in attesa di affido 15 3 Attività di gruppo: Corso di formazione Incontri Famiglie coinvolte Gruppi di sostegno Totale incontri (mensili) 2 22 Prestazioni per distretto nell area: attività con mandato istituzionale sub-area A4 (Fonte Caribel Consultori familiari) Distretto Prestazioni Famiglie Distretto 1 Sud Est Distretto 2 Nord Ovest Nel 2014 si è verificata un aumento del numero degli affidi rispetto all anno precedente (da 66 a 84). Nel 2014 si è verificata un aumento del numero degli affidi rispetto all anno precedente (da 66 a 84). La tipologia degli affidi Il rapporto tra affidi extra-familiari ed intra-familiari è rimasto invariato (circa il 75% degli affidi sono eterofamiliari), e da questo dato si conferma la necessità di proseguire nel lavoro di sensibilizzazione sui temi 46

44 dell accoglienza e della solidarietà, condividendo con il territorio la responsabilità e la competenza sulle tematiche legate alle fragilità delle famiglie. Abbiamo osservato un lieve aumento sia degli affidi consensuali che di quelli diurni, tipologie di accoglienza tra loro collegate, interventi rispetto ai quali si è discusso e riflettuto con gli operatori degli altri servizi, ritenendoli prioritari nel supporto alle famiglie, nell ambito della sussidiarietà e della beneficità. Il numero degli affidi sine-die è rimasto stabile rispetto all anno precedente, dato che forse si può collegare alle linee di indirizzo degli organi giudiziari nell ambito della tutela e protezione dei minori. La tipologie delle coppie che si rivolgono all affido Sempre più spesso si rivolgono al CASF coppie senza figli che, invece che pensare all adozione o successivamente all aver avviato il percorso adottivo, si aprono alla possibilità dell affido familiare. Questa risorsa, che si è rivelata essere particolarmente preziosa soprattutto per le situazioni di affido residenziali a lungo termine, necessita di un lavoro di accompagnamento molto frequente, puntuale ed intenso soprattutto nel primo anno di affido, poiché alle difficoltà legate all inserimento di un bambino all interno di una nuova famiglia si assommano le difficoltà della coppia nel passaggio a coppia genitoriale. Questo aspetto ha richiesto un riorientamento dell attività del Servizio che si trova a dover svolgere non solo un sostegno all affido ma in maniera più ampia un sostegno alla genitorialità, poiché si rende necessario, per la buona riuscita dell affido, fare emergere competenze genitoriali molto spesso mai sperimentate dalla coppia. Modalità operative del Casf Per quanto riguarda le modalità di lavoro del CASF all interno della nostra azienda si evidenzia come si siano consolidate nel corso degli anni le modalità indicate anche nelle linee guida regionali rispetto alla progettualità condivisa, che passa anche attraverso l UVDM e la stesura di un Progetto Quadro e alla suddivisione dei compiti nel percorso di sostegno e monitoraggio all affido. Collaborazione con il privato sociale Si conferma l aumento della collaborazione con l associazione Papa Giovanni XXIII, che risulta l unica del nostro territorio a proporre formazione e sostegno alle famiglie affidatarie che ne fanno parte, mentre rimane stabile il numero delle famiglie del Maranathà coinvolte in affidi sine-die (3). 47

45 2.3) Mediazione Familiare L attività di Mediazione Familiare collocata all interno del Consultorio Familiare, luogo da sempre predisposto alla prevenzione e alla cura delle varie problematiche espresse dalla famiglia, si identifica come attività rivolta a genitori separati o che si stanno separando, con l obiettivo di prevenire la sofferenza infantile dovuta ad una cattiva separazione. La Mediazione Familiare svolge le seguenti attività: la Mediazione Familiare vera e propria; il sostegno individuale nell ottica della mediazione; i gruppi per genitori separati. Con il 2014 si è proceduto all attivazione di 2 operatori, psicologi specificamente formati in mediazione famigliare, per favorire un maggior scambio e una migliore integrazione nelle rispettive équipe consultoriali. Sedi Distretto 1 Sud Est Camposampiero (sede di Distretto) Distretto 2 Nord Ovest Cittadella (sede di Distretto) Utenti della mediazione familiare suddivisi per tipologia singoli coppie Distretto n Distretto n Totale Aulss Distretto nr. 1 Sud-Est L attività di Mediazione Familiare del Distretto 1 nel 2014 si è svolta nel periodo compreso tra marzo e dicembre. Sono state prese in carico 31 coppie di genitori e 6 genitori singoli (non è stato possibile coinvolgere l altro genitore). Si è rilevato che, in quasi tutti i casi, le coppie di genitori avevano una forte motivazione a trovare soluzioni e accordi soddisfacenti per i loro bambini e per sé stessi e che, pertanto, le richieste di mediazione arrivate erano pertinenti e adeguate allo svolgimento del percorso. Alcune erano già separate di fatto oppure legalmente da qualche tempo ed altre, invece, vivevano ancora insieme. Con queste ultime è stato possibile fare un lavoro più completo e pulito : dal come e quando dirlo ai bambini, all organizzazione della settimana, alle decisioni riguardanti l aspetto economico che spesso, se non risolto, vanifica gli accordi presi su altri piani. Due di queste coppie hanno interrotto la Mediazione Familiare per attuare un ricongiungimento. La chiarezza fatta durante i primi colloqui e l entrare dentro la questione separativa, hanno provocato loro il desiderio di riprovarci. 48

46 Per quanto riguarda i genitori seguiti singolarmente, sono stati fatti incontri volti a trovare, ugualmente, soluzioni concrete per il benessere dei loro figli e per se stessi. Utilizzando colloqui di orientamento genitoriale nell ottica della mediazione, hanno potuto proporre all altro genitore cambiamenti di accordi che non funzionavano e migliorare la loro comunicazione. Sommando le 31 coppie e i 6 genitori singoli, dunque 37 nuclei familiari, i bambini indirettamente coinvolti e per i quali si è lavorato, sono stati 71. Attraverso la Mediazione Familiare è stato attivato un importantissimo canale di prevenzione della sofferenza infantile dovuta ad una cattiva separazione. Canale attivato proprio dalle persone preposte alla tutela di questi 71 bambini: i loro genitori. Infatti, attraverso il percorso di mediazione si aiutano i genitori a restare protagonisti della propria separazione, non delegando ad altri gli accordi e le decisioni riguardanti la loro vita e quella dei loro figli. L integrazione del servizio di Mediazione Familiare all interno del Consultorio Familiare e la collaborazione degli operatori hanno favorito importanti momenti di scambio con i colleghi rispetto casi particolarmente delicati. Distretto nr. 2 Nord-Ovest L attività di mediazione familiare del Distretto 2 nel 2014 ha riguardato il periodo marzo/dicembre. In questi mesi sono state seguite 20 coppie e 28 singoli genitori (nei dati CARIBEL si troveranno altri 20 singoli genitori totale quindi 48 - ma sono utenti che hanno iniziato il percorso singolarmente ed in un secondo tempo hanno proseguito con un lavoro di coppia). Nello stesso periodo è stato anche seguito il percorso di 2 gruppi per genitori separati. La novità, rispetto agli anni precedenti, è stata che i nuovi utenti non hanno avuto un accesso diretto alla mediazione in quanto si è deciso che i colleghi dei consultori verificassero preventivamente l adeguatezza delle richieste di effettuare una mediazione da parte delle coppie. Ciò ha quasi sempre portato alla presa in carico di casi meno problematici e talvolta più motivati rispetto agli anni precedenti; casi, quindi, che hanno generalmente richiesto un minor numero di prestazioni da parte della mediatrice, permettendo di ovviare al problema della lunga lista d attesa che si era creata l anno precedente. Dalle coppie di genitori è stata positivamente apprezzata la particolare concretezza dell intervento di mediazione, che occupandosi non solo degli accordi della quotidianità della gestione dei figli ma anche dell aspetto economico (spesso causa di forti dispute tra i genitori), ha permesso di evitare il ricorso ad aspre contese giudiziarie, sempre dannose sia per i genitori che per i minori. Quasi tutte le coppie hanno comunque scelto di lavorare anche sulla comunicazione e alleanza genitoriale, rafforzando in questo modo il buon esito della mediazione. Sono state seguite nei mesi sia coppie ancora conviventi, che dovevano quindi ancora comunicare ai figli la propria decisione e concordare tutti gli aspetti della separazione, ma anche coppie già separate che avevano invece bisogno di rinegoziare accordi non funzionali per sé e per i figli e di lavorare sulla comunicazione. Con i genitori seguiti singolarmente in cui non è stato possibile coinvolgere il coniuge, ci si è soprattutto focalizzati sugli aspetti degli accordi da proporre all altro genitore, con una particolare attenzione a cosa era stato detto e si sarebbe potuto dire ai figli rispetto alla separazione; con i singoli genitori tornati in consulenza si sono invece quasi sempre affrontate specifiche problematiche della relazione tra il genitore richiedente e l altro genitore, quasi sempre per l entrata di nuovi partner. I genitori seguiti in gruppo hanno particolarmente apprezzato l utilità della condivisione delle proprie problematiche con gli altri genitori del gruppo, in quanto tutti hanno spesso contributo a trovare nuovi modi per affrontare produttivamente le situazioni più difficili. I genitori hanno inoltre sottolineato il beneficio della 49

47 rete che il gruppo ha creato tra i vari partecipanti ma anche tra i loro figli, tanto più che oltre agli incontri stabiliti, la maggior parte dei genitori ha scelto di condividere insieme anche vari momenti del proprio tempo libero. L attività di mediazione nel suo complesso ha quindi sicuramente dato risultati positivi nel 2014; dai genitori seguiti è spesso anche stato sottolineato come i loro figli, pur non partecipando agli incontri di mediazione, abbiano in primis notevolmente beneficiato del lavoro fatto. C è forse, in qualche caso, ancora da raggiungere un ulteriore integrazione con i colleghi delle equipe, soprattutto con gli operatori con cui è difficile un contatto diretto perché operanti in altra sede. Vengono comunque effettuate delle equipe ad hoc su casi specifici nel momento di passaggio del caso e, per le situazioni più complesse, anche in itinere con dei momenti di monitoraggio e verifica. 3) Servizio Promozione al Benessere (attività delegata) Gli educatori del Servizio di Promozione al Benessere hanno mantenuto gli impegni in essere fino alla fine del 2014, lavorando nel contempo al percorso di riorganizzazione delle loro attività, come descritto in premessa. Il Servizio di promozione al benessere ha il compito di: 1. promuovere e sensibilizzare ad una cultura dei diritti e dei bisogni dell infanzia e dell adolescenza; 2. collaborare per l attivazione nella comunità locale di iniziative socio-educative-ricreative a favore di bambini e ragazzi; 3. realizzare eventi per la formazione di giovani e adulti che svolgono funzioni educative-ricreative nelle realtà locali; 4. gestire i punti di ascolto e orientamento per adolescenti e genitori; 5. gestire gli Informagiovani Il servizio ha il compito di diffondere una più attenta cultura dell infanzia, dell adolescenza e dei giovani; coinvolgere i bambini, i ragazzi e i giovani nella costruzione dei loro percorsi di crescita; sostenere la funzione educativa degli adulti; responsabilizzare le diverse istituzioni, i soggetti sociali e quanti vivono nella comunità locale rispetto ai bisogni di crescita delle nuove generazioni; promuovere il benessere degli adolescenti e dei giovani accogliendoli e sostenendoli nel loro percorso educativo. Sedi Distretto 1 sud est Camposampiero (sede di distretto) Distretto 2 nord ovest Cittadella (sede di distretto) 50

48 3.1 Distretto n.1 Sud Est Numero interventi suddivisi per comune e soggetti promotori Comune di riferimento Associazione Comune ENTE/SOGGETTI PROMOTORI Gruppi informali adulti Istituzione scolastica Privato Sociale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Cittadella 3 3 Loreggia 2 2 Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle pertiche San Giorgio in bosco 1 1 Santa Giustina in colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Totale Totale Collaborazione con altri Servizi Ulss Servizi Aziendali Totale Ambulatorio adolescenti 39 Centro Affidi: attività su progetto affido 2 Equipe sul caso 204 Totale 245 Utenti dado Territoriale Comune di provenienza 1 accesso accessi successivi Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Curtarolo Extra ulss Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del conte Villanova di Camposampiero Totale

49 Trend dado Territoriale Trend "ACCESSI TOTALI" punti dado 600 Trend "1 ACCESSO" punti dado Trend "COLLOQUI" punti dado Trend "INVII" punti dado Attività territoriale L attività territoriale del Servizio di Promozione al Benessere si realizza nella collaborazione e consulenza rivolta ai Comuni su specifiche progettualità di tipo formativo/informativo rivolte ai genitori e agli adulti significativi che a vario titolo incontrano i soggetti in età evolutiva (insegnanti, animatori ) o direttamente ai ragazzi. Gli educatori sono stati impegnanti anche in progetti aziendali e trasversali rispetto ai vari Comuni dell Ulss in collaborazione con il privato sociale ( es. Rotatorie sociali) secondo una logica di lavoro di rete e di coprogettazione rispetto all ambito dell accoglienza, delle reti di prossimità e della vicinanza solidale e in progetti specifici quali Caffè delle mamme a Santa Giustina in Colle e Vigonza, spazio mensile di accoglienza e confronto rivolto alle mamme. A Trebaseleghe è stato realizzato il percorso Filmmamme con una associazione del territorio e il Comune. Costante, in tutti i territori, è stata l attività di Promozione dei punti di ascolto (dado), soprattutto nelle Scuole, e l attività di formazione, per una parte dei territori del distretto. Collaborazione con altri servizi Gli educatori del Servizio di Promozione al Benessere collaborano con gli altri Servizi dell Unità con una presenza settimanale nell Equipe dell Ambulatorio Integrato Adolescenti e in riunioni di équipe territoriali ( SEE e C.F. ) sul caso, anche rispetto ad un lavoro di integrazione e inserimento con le risorse territoriali. Punti di ascolto territoriali Per quanto riguarda l attività dei punti di ascolto territoriali per ragazzi e genitori (dado), consolidata ormai da molti anni, con i punti attivi nei territori comunali di Trebaseleghe, Villa del Conte, Campodarsego, Vigodarzere, Vigonza, sono stati gli accessi totali, di cui 457 primi accessi (1 su 3). Gli accessi totali hanno riguardato soprattutto i genitori in particolare della fascia d'età della latenza e della prima adolescenza. Gli accessi dei ragazzi riguardano soprattutto la fascia d età trai i 12 e i 17 anni. 52

50 Le tematiche più frequentemente portate ai punti di ascolto territoriali dai genitori e dai ragazzi nei 5 punti dado, per i quali è stato talvolta necessario attivare un intervento che comprendesse la presa in carico, seppur breve, dell'intero nucleo familiare, sono le seguenti: 1) Conflittualità genitori/figli o tra fratelli e sorelle: questa macro area ha visto come protagonisti casi di litigi o alte conflittualità tra genitori con ripercussioni sul rapporto con i figli: difficoltà da parte dei genitori a gestire la propria aggressività verso i figli, eccessive pretese, difficoltà di coerenza educativa, mancanza di attenzione ai problemi scolastici, mancanza di rassicurazione. Molte coppie genitoriali hanno portato una difficoltà di gestione condivisa di regole, con spesso momenti di reciproca sconferma sullo stile educativo dell altro genitore, oppure la totale delega ad uno dei due. Queste dinamiche hanno avuto ripercussioni dei figli nelle loro fasi di crescita soprattutto legate ad autonomia, responsabilità, sicurezza, stima di sé, capacità di investire su di sé e di mantenere desideri futuri, di modificare le proprie aspettative/strategie educative in base all età dei figli senza trattenerli né spingerli ad autonomie non ancora possibili. Un altro aspetto, emerso soprattutto nei casi di figli piccoli, è rappresentato dalle gelosie tra fratelli e dalla fatica della famiglia di assestarsi ed attivare nuove modalità e risorse alla nascita di altri figli. 2) Gestione dei figli: i genitori si sentono particolarmente sollecitati e messi in discussione nella prima fase di vita del bambino, nella preadolescenza e nell adolescenza. Rimangono fasi critiche di cambiamento del ruolo genitoriale e di crescita (sicurezza, autonomia, identità, autostima, ) dei figli. Si nota come la crescita armoniosa dei figli sia riflesso della capacità dei genitori di aprirsi al nuovo, di modulare, di mantenere un pensiero dialettico con i figli e anche nella coppia. 3) Relazioni tra pari: questa tematica vede coinvolte a tutto campo le emozioni dei preadolescenti e degli adolescenti. La fatica di costruire amicizie, la possibilità di trasgredire alle regole poste dalla famiglia attraverso il gruppo di amici, il cambiamento degli amici in base alle esigenze di esplorare nuovi mondi ed interessi, la paura di crescere o la fretta di saltare le diverse tappe per sentirsi già grandi. 4) Orientamento scolastico: questa tematica emerge prevalentemente nei mesi riguardanti la scelta scolastica per gli alunni di terza media oppure nei primi mesi di scuola per chi è al primo o secondo anno degli Istituti Superiori oppure nei casi di dispersione scolastica senza un periodo definito. Orientamento scolastico inteso soprattutto come un approfondimento o esplorazione della motivazione e degli aspetti legati ai nuovi contesti. Punti Ascolto a scuola: Le attività del dado scuola, attivo presso le scuole secondarie di primo grado di Massanzago, Borgoricco, Villanova di Camposampiero e Vigodarzere e a Camposampiero presso le scuole secondarie di secondo grado, hanno riguardato complessivamente 561 ragazzi e ragazze, di cui 492 al primo accesso e 69 provenienti dalle scuole superiori. Le tematiche più frequentemente espresse riguardano : 1) Problemi amicali tra pari: litigi, conflitti, gelosie 2) Organizzazione dello studio alla luce dell impegno scolastico richiesto soprattutto nel primo anno di scuola. 53

51 3) Le difficoltà di inserimento nella nuova classe e nel nuovo istituto, comprendendo proprio la difficoltà di "perdere" gli amici della scuola primaria e la "fatica" di creare nuove relazioni, nuovi legami. Successivamente 4) Rispetto ai ragazzi/e di TERZA media a)orientamento scolastico rispetto alla motivazione e agli aspetti legati ai nuovi contesti. b) affettività e relazionalità con tutte le sfumature dei vari casi. 5) Conflitti in famiglia coi genitori che non colgono il loro cambiamento di pensiero e di esigenze: spesso la frequentazione di uno sport o di un attività extrascolastica è collegata al rendimento scolastico: "se vai bene a scuola esci, altrimenti no", utilizzando la tecnica della "privazione" rispetto all'uso del cellulare, videogiochi e tv e creando così pomeriggi pieni di noia e di "non saper cosa fare" rispetto ai ragazzi sempre più soli in casa e sempre più arrabbiati con questi genitori che sembrano non capirli, non ascoltarli, non avere tempo per loro... Nel terzo anno poi gran parte dei conflitti sfocia e si ripercuote sull'orientamento scolastico: posizioni genitoriali troppo rigide che sconfermano interessi o bisogni dei figli alimentando così la voglia di autoboicottarsi, di fallire al primo anno delle superiori "per far loro vedere chi comanda". 3) Atteggiamenti atti ad isolare o prendere in giro i coetanei : i ragazzini più timidi, o che si sentono indifesi, o coloro che hanno poca fiducia in se stessi, e chi va male a scuola, hanno più probabilità di diventare i bersagli dei "bulli". Il rischio è quello di divenire ancora più insicuri e ansiosi. Talvolta anche l utilizzo dei canali informatici moderni come facebook, twitter e whatsapp incrementano la facilità di trasformarsi in carnefici e ci si sente più forti e spavaldi perché nascosti da un monitor e una tastiera. Anche in questo caso l'intervento e l'occhio attento di un insegnante, predisponendo con l'educatrice interventi mirati, aiuta ad arginare il fenomeno e a ripristinare la serenità e l'autostima del ragazzo/a. L attività di ascolto è presente presso gli Istituti Superiori Newton e Pertini di Camposampiero a partire dall anno scolastico , avviata con l obiettivo di promuovere opportunità di crescita e di integrazione per gli adolescenti nell ambito del loro percorso evolutivo. Viene offerta agli studenti l opportunità di confrontarsi con un operatore o chiedere un aiuto su tematiche tipiche dell adolescenza, come relazioni amicali, conflitti con i genitori, difficoltà scolastiche, relazioni affettive o scelte da affrontare. L operatore è presente in ciascun istituto due oppure tre ore settimanali, a seconda delle richieste che vengono raccolte da un insegnante referente per l Educazione alla Salute e comunicate all operatore. Gli incontri sono rivolti solo agli studenti, solo in alcuni casi particolari può essere necessario comunicare anche con i genitori. Generalmente all inizio dell anno scolastico viene svolta un attività di promozione attraverso incontri nelle classi e comunicazioni rivolte ai loro genitori. I ragazzi/e che si rivolgono allo spazio di ascolto hanno in comune una forte motivazione al cambiamento, arrivano spontaneamente, pochi quelli inviati dai docenti. Sorprenda la forte voglia di parlare di se stessi, di raccontarsi e di mettere in atto nuove modalità di relazione con gli altri e molto spesso si osservano anche rapidi cambiamenti. Altri invece cercano un accompagnamento più lungo, un sostegno o un incoraggiamento a superare determinati eventi che spesso incontrano nei loro percorsi. 54

52 3.2 Distretto n. 2 Nord Ovest Obiettivi generali: - Coinvolgere i bambini, gli adolescenti e i giovani nella costruzione dei loro percorsi di crescita e sostenere la funzione educativa degli adulti significativi. - Diffondere una cultura attenta ai diritti e alle esigenze di crescita delle nuove generazioni attraverso la condivisione in rete di progetti di comunità. Attività: L area formazione - animazione opera prevalentemente attraverso: a. l attivazione di Centri estivi con bambini e preadolescenti, facendo convergere in questo progetto le risorse più significative della comunità locale; b. un programma di formazione teorico-pratica, rivolto agli animatori delle associazioni giovanili, agli animatori di centri estivi, agli educatori dei centri educativi, ai genitori e insegnanti per qualificare, dal punto di vista educativo, il loro intervento con i ragazzi; c. la collaborazione ad iniziative che nascono autonomamente nel territorio e che richiedano un sostegno formativo e/o di consulenza e la promozione di reti che mettano in sinergia le esperienze più significative del territorio. a. CENTRI ESTIVI in collaborazione con le RISORSE LOCALI Nei Comuni che sono interessati, il Servizio coinvolge annualmente le risorse più significative della comunità locale (amministrazione comunale, parrocchie, scuola, associazioni) che siano intenzionate a collaborare in un progetto condiviso in favore di bambini e ragazzi del proprio territorio. L attivazione dei vari soggetti di una stessa comunità crea le premesse di una cultura più attenta alle esigenze delle nuove generazioni, sviluppa sinergie anche in vista di iniziative, rivolte ai ragazzi, di tipo continuativo e con maggiore qualità educativa. Protagonisti del Centro Estivo sono i bambini che hanno modo di scoprire ed esprimere competenze diverse da quelle richieste dalla scuola, sviluppare rapporti sociali e di amicizia; per i pre-adolescenti si aggiunge come obiettivo educativo quello di imparare ad assumersi gradualmente alcune responsabilità. I Centri Estivi accolgono anche ragazzi con problematiche personali e/o familiari, che hanno modo di vivere un esperienza che valorizza le proprie risorse resilienti rendendole visibili a se stessi e agli altri in un ambiente meno legato alla richiesta di prestazioni. Gli animatori e i coordinatori dei Centri Estivi sono giovani della comunità spesso anche impegnati in associazioni di volontariato. Attraverso questa iniziativa hanno modo di lavorare con metodologie pedagogiche innovative, esprimere scelte valoriali in un progetto concreto con altri giovani, conoscere e collaborare con le istituzioni pubbliche, entrare in rapporto con il disagio sociale. Per i genitori il Centro Estivo, oltre ad essere un servizio utile per la gestione del tempo, rappresenta spesso l occasione per rapportarsi meglio con le esigenze di crescita dei propri figli. L intervento e le azioni del Servizio vengono articolati in modo diverso rispetto ai livelli organizzativi e al tipo di soggetti coinvolti ma la metodologia fondamentale è quella di promuovere le risorse individuali e sociali quale premessa importante per poter utilizzare maggiori strumenti e competenze rispetto ai problemi o difficoltà del quotidiano. Nel 2014 sono stati organizzati, con gestione diretta del Servizio, 16 centri estivi suddivisi per fasce d età che hanno visto la partecipazione di 768 tra bambini e ragazzi, di cui 21 in difficoltà. Hanno partecipato ai 55

53 centri estivi 47 ragazzi stranieri. Gli animatori e i coordinatori coinvolti sono stati 166 e 25 i soggetti collettivi (Amministrazioni comunali, parrocchie, associazioni, scuole). I Centri Estivi a gestione condivisa con il Servizio si sono attuati a Campo San Martino (n 3), Carmignano di Brenta (n 3), Cittadella (Ca Onorai) (n 1), Grantorto (n 2), Fontaniva (San Giorgio in Brenta) (n 2), San Giorgio in Bosco (Lobia) (n 2), San Pietro in Gu (n 1), Villafranca Padovana (n 2). Il Servizio ha inoltre collaborato alle iniziative dei seguenti soggetti: Coop. Jonathan di Piazzola sul Brenta, genitori e animatori della Parrocchia di Paviola e associazione Arca di Noè di Villafranca Padovana. b. ATTIVITA DI FORMAZIONE Il Servizio riconosce e valorizza il ruolo importante svolto dagli educatori e animatori delle associazioni giovanili e di altre figure di adulti significativi nell aiuto alla crescita delle nuove generazioni. Attraverso contatti periodici con i soggetti interessati vengono rilevate annualmente le esigenze formative legate al compito educativo, compito che, negli ultimi anni, è diventato particolarmente complesso. Viene pertanto proposto annualmente un programma di formazione teorico-pratica articolato in Laboratori, Seminari e Convegni, su contenuti di rilevanza educativa e sociale. Durante i Laboratori i partecipanti hanno modo di sperimentare, da protagonisti, i metodi dell educazione attiva e vivere esperienze significative su piano della relazione con gli altri e di scoperta ed espressione delle proprie potenzialità e/o difficoltà personali. Questo lavoro formativo dà i suoi frutti in almeno due direzioni: migliora l intervento educativo con i ragazzi dell associazione o gruppo di provenienza introducendo nuova consapevolezza sul proprio ruolo, nuove idee e tecniche; inoltre, al di fuori dell ambito ristretto della propria associazione, crea scambi che spesso si trasformano in collaborazioni e progetti più aperti in rete. Il Convegno annuale è una iniziativa formativa che si rivolge, in modo allargato, ad animatori delle associazioni, insegnanti, studenti, genitori, amministratori comunali, sacerdoti. Viene proposto un tema diverso ogni anno ed anche in questa occasione, oltre all approfondimento sui contenuti, l obiettivo è quello di attivare collaborazioni concrete nel territorio a favore delle nuove generazioni. Di ogni iniziativa formativa viene predisposta la documentazione specifica a disposizione dei partecipanti, inoltre possono essere visionati i testi presenti nella Biblioteca del Servizio per chi è interessato ad approfondimenti. Il Servizio è anche disponibile ad organizzare interventi di formazione mirata a gruppi specifici che ne facciano richiesta. Le iniziative di formazione si svolgono in tempi e orari il più vicini possibile alle esigenze degli interessati. Anche sulla scelta dei luoghi c è attenzione per poter facilitare la partecipazione organizzando le iniziative in Comuni diversi. Il Servizio offre consulenze individuali e/o di gruppo su problematiche educative a quanti lo richiedano. Nell anno 2014 sono state predisposte n 27 iniziative e corsi di cui alcuni decentrati nei singoli Comuni e Parrocchie. Le iniziative hanno visto n 572 presenze. I partecipanti provenivano da n 115 enti o associazioni operanti nel territorio dell Az.ulss. c. COLLABORAZIONI CON INIZIATIVE LOCALI E PROMOZIONE DI RETI Ogni comunità locale esprime problemi ma anche risorse. In campo educativo sono presenti molti soggetti che si occupano a vario titolo di bambini, adolescenti e giovani. Rispetto a questi soggetti l intervento del Servizio non si considera autosufficiente o in sostituzione dell esistente, con il rischio di disattivare risorse preziose, ma piuttosto si caratterizza dalla costante ricerca del coinvolgimento, reciprocità e corresponsabilità. 56

54 In tutte le attività del Servizio è sempre presente l attenzione a creare contesti di incontro tra persone, gruppi, idee e progetti, consapevoli che mettendo insieme le competenze e le identità culturali diverse si crea un valore aggiunto utile ad affrontare le sfide e le problematiche sociali comuni. Nell anno 2014 il Servizio ha offerto 73 consulenze per valorizzare e sostenere le iniziative del territorio e ha messo in rete le esperienze più significative collegando fra loro i soggetti. 57

55 Iniziative di formazione Parole in gioco Adolescenti sconfinanti e sconfinati Lavorare in gruppo per progettare un centro estivo (Lobia - Paviola) Ruolo dell'animatore in un centro estivo (Ca' Onorai) Formazione Coordinatori Educare alla Sicurezza (2 Edizioni) Metti il Bambino al Centro 4 (edizioni) Progettare un centro estivo 12 (edizioni) L'autonomia nel Preadolescente Giocare all'aria aperta 27/9 Convegno "Sviluppare ricchezze: sostenere le risorse personali in una società che cambia" 8/11 Il Dono: ideare e costruire regali personalizzati 29/11 TOTALE COMUNE NUMERO PARTECIPANTI Campodoro Campo San Martino Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Gazzo Grantorto Piazzola sul brenta S. Giorgio in bosco S. Martino di Lupari S. Pietro in Gù Tombolo Villafranca Fuori distretto TOTALE

56 Centri Estivi Comune Campo San Martino Carmignano di Brenta (scuola elementare) Carmignano di Brenta (scuola media) Camazzole Cittadella (Ca' Onorai) Grantorto San Giorgio in Bosco (Lobia) Fontaniva (S.Giorgio in Brenta) San Pietro in Gù Villafranca Padovana Soggetti partner del progetto Amministraz. Comunale, Pro Loco, Serv. Prom. Ben. Aministraz. Comunale, Parrocchia Carmignano, Parrocchia Camazzole, Serv. Prom. Ben. Parrocchia di Ca' Onorai Serv. Prom. Ben. Amministraz. Comunale, Istituto Comprensivo, Serv. Prom. Benessere Ass. Forza 4, Amministraz. Comunale, Parrocchia Lobia, Serv. Prom. Ben. Amministraz. Comunale, Parr. S. Giorgio in Brenta, Serv. Prom. Ben. Amministraz. Com., Piscina Com, Società Tennis, Istituto Comp. Serv. Prom. Ben. Ass. Arca di Noè Aministraz. Comunale Serv. Prom. Benessere Altri soggetti coinvolti Istituto Comprensivo Istituto Comprensivo Gruppo Rugby, Fattoria Mungi e Bevi Istituto Comprensivo Istituto Comprensivo Centri attivati Bambini Bambini in difficoltà Bambini stranieri Preadolescen ti Preadolescen ti in difficoltà Preadolescen ti stranieri Operatori oss Animatori e volontari Giovani in difficoltà Coordinatori locale Quote iscrizione bambino 45 solo mattino 90 tutto il giorno Rimborso animatori locale a settimana locali TOT Collaborazioni con: CENTRI ESTIVI DI PIAZZOLA SUL BRENTA (Coop. Jonathan), GREST di PAVIOLA (S. Giorgio in Bosco) SOGGIORNO MARINO DELL'ASS. ARCA DI Noè' DI VILLAFRANCA Locale locali a settimana 59

57 3.2.1 Area Informazione, Orientamento e Ascolto Obiettivo generale: Promuovere il benessere degli adolescenti e dei giovani accogliendoli e sostenendoli nel loro percorso evolutivo. Ogni ragazzo nel corso della propria storia e del proprio sviluppo, può vivere situazioni di incertezza e di difficoltà, non necessariamente legate a fenomeni patologici, ma che richiedono interventi volti a sostenere le fasi di passaggio nei vari stadi dell evoluzione individuale e familiare. La consulenza educativa attivata negli spazi di ascolto, orientamento e informazione per adolescenti e giovani in età compresa fra i 13 e i 24 anni, si configura pertanto, come strumento utile per rafforzare le competenze del ragazzo, aiutarlo a superare le difficoltà che incontra mettendo in gioco la sua autonomia e la responsabilità individuale per autodeterminare processi di sviluppo e il cambiamento. Anche per il 2014 nel territorio del Distretto 2 sono stati proposti due spazi appositamente predisposti e precisamente: Time Out per la fascia anni e Informagiovani per la fascia anni. A. Spazio TIME OUT - Fascia d età anni Sedi di Cittadella e Piazzola sul Brenta. Si caratterizza con interventi a sostegno di preadolescenti, adolescenti e delle loro famiglie nel complesso processo di crescita, attraverso azioni volte alla promozione dell agio. Questo spazio opera prevalentemente con tre modalità: il colloquio educativo, la consulenza informativa e i progetti con i ragazzi. Lo spazio Time Out si occupa di: Accompagnare i ragazzi e le loro famiglie nelle scelte progettuali di vita; Sostenere i ragazzi e le loro famiglie nella gestione delle eventuali difficoltà nei diversi ambiti della propria quotidianità; Accompagnare gruppi di adolescenti in percorsi di cittadinanza attiva; Sostenere la funzione educativa degli adulti nella loro relazione con gli adolescenti. Le attività: 1. Colloqui educativi e percorsi educativi 2. Consulenza informativa 3. Lavoro con il territorio 4. Spazio ConTatto 1. Colloqui educativi: Lo spazio di ascolto individuale è a disposizione di ragazzi, genitori e altri adulti di riferimento, che ritengano di aver bisogno di un confronto o di un aiuto nell affrontare: - difficoltà ed insuccessi scolastici nel primo periodo della scuola secondaria di secondo grado e la riprogettazione del proprio percorso; - la scelta della scuola secondaria di secondo grado (orientamento di terza media); 60

58 - le relazioni sociali in adolescenza (inserimento sociale in gruppi di pari e non, di varia natura: sport, associazionismo, ). Il servizio collabora con altri servizi socio-sanitari (Servizio per l Età Evolutiva; Consultorio familiare; ) e con Soggetti del Terzo Settore presenti nel territorio (Associazioni, Cooperative, ) per lo sviluppo di percorsi educativi personalizzati. Tali collaborazioni sono finalizzate: ad ampliare lo spettro delle strade possibili ; a facilitare l accesso al/ai servizi/i e a favorire l avvicinamento a gruppi associativi. Nel 2014 hanno usufruito di un colloquio educativo e/o di orientamento 271 persone (tra ragazzi, genitori e altri adulti significativi). Sostanzialmente in linea con l anno precedente il numero dei percorsi educativi: nel 2014 sono 35, rispetto ai 39 del 2013 e ai 25 del Il percorso educativo consiste in un accompagnamento di più colloqui con lo stesso ragazzo/a e spesso con i suoi genitori, finalizzato alla ri-progettazione del proprio percorso di vita: - co-costruzione di un obiettivo significativo con il ragazzo e in grado di mobilitare le sue risorse personali; - ricerca/attivazione di strumenti per il raggiungimento di quell obiettivo (opportunità formative, di stage, contatto/inserimento in gruppi giovanili o di attività, ) - verifica in itinere e monitoraggio del percorso. La maggioranza dei percorsi educativi individuali del 2014 ha riguardato ragazzi con forti disagi (personali e/o familiari), molto spesso in situazione di abbandono scolastico, i cosiddetti NEET, dove il lavoro di cura educativa è stato integrato con il lavoro di altri Servizi dell A.Ulss (Servizio Età Evolutiva e Consultorio Familiare). 2. Consulenza informativa: Il Time Out offre uno Spazio di consulenza informativa a ragazzi, genitori, insegnanti e altri adulti di riferimento. A questo scopo cura la raccolta e l aggiornamento di informazioni e materiale riguardante: percorsi scolastici e formativi; soggiorni, corsi e possibilità di studiare all estero; stage; attività di volontariato; opportunità estive (esperienze ricreative e formative). Osserviamo a questo proposito come nel 2014 siano notevolmente diminuite le consulenze solamente informative, molto spesso sono state solo l occasione, la porta di accesso facile per relazionarsi con l educatore in un percorso più lungo e complesso (percorsi educativi). 3. Lavoro con il territorio Nel 2014, appare significativo come i soggetti del territorio coinvolti (Scuole, enti, associazioni, servizi A.Ulss territoriali, aziende private) siano stati 32, per complessivi 70 incontri realizzati. Il lavoro con il territorio è stato trasversale, utile sia per i colloqui, che per le consulenze e il percorsi di accompagnamento. 4. Spazio ConTatto Nel 2014 è stato attivato per il 7 anno consecutivo uno spazio di ascolto all interno del Liceo Tito Lucrezio Caro di Cittadella, denominato Spazio Contatto. Negli anni precedenti l esperienza si chiamava Progetto ConTatto, era presente in più istituti Superiori del distretto 2. 61

59 All interno del Liceo T.L. Caro, lo spazio ConTatto si propone ai ragazzi come una possibilità di incontro individuale o di gruppo dove portare dubbi, difficoltà, timori, idee relativamente al proprio benessere e a quello della classe. Ha una cadenza quindicinale e l accesso da parte dei ragazzi avviene su prenotazione in forma anonima. Lo Spazio Contatto viene presentato a tutte le classi prime nel mese di ottobre di ogni anno scolastico, attraverso un incontro di un ora all interno di ciascuna classe. È gestito da due operatrici: un educatore del Time Out e una psicologa del Consultorio Familiare. Gli apporti, pedagogico da una parte e psicologico dall altra così come l appartenenza a questi due servizi risultano molto utili nella gestione dello spazio di ascolto. Nel 2014 lo Spazio ConTatto è stato attivato da gennaio a maggio per un totale di 13 aperture di 2 ore ciascuna. Hanno avuto accesso: n 25 ragazzi per 1 volta; n 5 ragazzi per 2 volte e n 2 ragazzi per 3 volte. Il totale dei colloqui realizzati è stato dunque di 41. B. Spazio INFORMAGIOVANI Fascia d età anni, La sede di Cittadella è aperta, ad accesso libero, due pomeriggi la settimana e in altri giorni ed orari su appuntamento. La sede di Piazzola prevede l accesso solo su appuntamento. Questo spazio si caratterizza per attività di orientamento e di accompagnamento nei percorsi di scelta dei giovani di questa fascia d età. L informagiovani sceglie come metodologia quella di non dare informazioni o risposte tout-court, ma di suscitare nei giovani processi di ricerca, sia a livello personale sia di apertura al contesto, a partire dal riconoscimento dei propri interessi e bisogni. Lo spazio Informagiovani si occupa di: - Valorizzare, far emergere le risorse personali di ciascun giovane e sostenerlo nel prendere coscienza delle proprie criticità; - Favorire nel giovane la chiarificazione delle richieste espresse, inserendole in un azione progettuale; - Aumentare la conoscenza e la relazione con le risorse professionali, culturali, sociali e formative del territorio; - Aumentare la quantità e la qualità delle informazioni finalizzate ad offrire maggiori strumenti per le scelte personali. Le attività: 1. Colloquio educativo e/o orientamento (in sede e decentrati) 2. Consulenza informativa 3. Promozione di progettualità in rete con altri soggetti del territorio - Destinazione Futuro Rete per il Lavoro - Progetto Fixo (Istituto di Istruzione Superiore Rolando da Piazzola - Progetto IG e Scuola con le Classi V dell Istituto Rolando 1. Colloquio educativo e/o orientamento: Il colloquio con gli educatori è la modalità più immediata per ottenere le informazioni che si cercano ed essere guidati all utilizzo efficace degli strumenti e dei servizi 62

60 offerti. Consente al giovane di sviluppare la propria richiesta, di arricchirla e di approfondire l argomento di suo interesse. A Cittadella inoltre, favorito dalla presenza di più educatori, viene attivato uno spazio specifico dedicato al curriculum in quanto lo si ritiene un momento privilegiato per una riflessione educativa con il giovane, un bilancio di competenze, punto di partenza per un progetto individuale. Lo spazio di ascolto individuale viene richiesto principalmente per i seguenti motivi: orientamento e ricerca del lavoro; sostegno e/o riprogettazione del personale percorso scolastico /universitario; ridefinizione del proprio progetto di vita (potenziamento competenze professionali, esperienze all estero ); ricerca di percorsi nell ambito sociale (volontariato, inserimento sociale, rapporti con coetanei ). Soprattutto nei mesi estivi, uno spazio specifico viene dedicato all accompagnamento dei ragazzi che si trovano a scegliere il percorso universitario. Attraverso il colloquio educativo si aiutano i giovani a sperimentarsi in bilanci di competenze, considerando e mettendo in relazione i diversi fattori che intervengono nella scelta: interessi e valori personali, aspettative familiari, risorse e vincoli personali ed economici, caratteristiche e sedi dei corsi di laurea, prospettive occupazionali Questo spazio è stato realizzato presso le sede informagiovani di Cittadella nei consueti orari di apertura e su appuntamento individuale o di piccolo gruppo. Nel 2014 hanno richiesto un colloquio individuale 182 ragazzi, di cui 23 accompagnati da un adulto. Alcuni ragazzi sono stati accompagnati in un percorso educativo (dai 3 ai 10 incontri circa). Questo accompagnamento ha interessato 31 ragazzi. 2. Consulenza informativa: Presso l Informagiovani vi è sempre la presenza dell educatore per raccogliere ed indirizzare le richieste. Spesso i ragazzi si presentano durante l apertura con richieste generiche che vengono approfondite e che, in alcuni casi, danno avvio a percorsi di accompagnamento individuali. Le richieste principali riguardano: percorsi formativi sia post diploma sia di qualificazione professionale; la ricerca del lavoro; la possibilità di fare delle esperienze di breve-medio termine all Estero. opportunità di impegno in ambito sociale. Nel 2014 hanno usufruito della Consulenza informativa 328 ragazzi, 33 genitori e 6 adulti significativi. 3. Promozione di progettualità in rete con altri soggetti del territorio - Destinazione Futuro 2014 Caratteristica peculiare di questa iniziativa è l aver coinvolto, attorno allo stesso tavolo, interlocutori diversi (Comuni, Scuole Superiori, Associazioni di categoria) al fine di proporre ai giovani, alcune opportunità di informazione, confronto, scambio con coetanei, per scegliere con più consapevolezza opportunità di crescita personale e professionale. Il progetto si è articolato in tre dimensione specifiche, ma complementari: 63

61 Destinazione Estero: Sono stati proposti 5 incontri nei comuni di San Giorgio in Bosco, Grantorto, Campo San Martino, San Martino di Lupari, Piazzola sul Brenta, di approfondimento su esperienze all estero. Sono state presentate opportunità diverse relative ai campi di lavoro e volontariato, ai soggiorni linguistici, ai progetti europei e un incontro specifico è stato dedicato alle esperienze nel Regno Unito. Tutti gli incontri hanno visto la presenza di testimoni giovanili (ragazzi che avevano vissuto in prima persona l esperienza presentata) e hanno coinvolto Associazioni significative del territorio. Gli incontri hanno visto la presenza complessiva di 130 persone. Destinazione Università: Relativamente a questo ambito sono state proposti 6 incontri per avvicinarsi ai diversi Atenei, per conoscerne l offerta formativa e avere un contatto diretto con i Servizi per l orientamento al fine di raccogliere informazioni e suggerimenti utili per affrontare la scelta formativa. Agli incontri hanno partecipato 214 soggetti. Nel 2014 sono stati realizzati, in collaborazione con il Comune di San Martino di Lupari, incontri specifici su Destinazione Università presso una sede comunale che hanno visto la partecipazione di 30 ragazzi L intero Progetto ha coinvolto complessivamente 374 ragazzi e circa 30 genitori. PROGETTI COMUNI AI DUE DISTRETTI Rete per il Lavoro Il progetto "Rete per il lavoro", realizzato dalla Cooperativa Sociale Il Sestante in collaborazione con l Associazione Maranathà e l Azienda Ulss 15 Alta Padovana, si è sviluppato con l'intenzione di supportare l'attivazione e l inserimento nel mercato del lavoro di giovani disoccupati, tra i 18 e i 27 anni, a rischio di disagio o in situazione di marginalità sociale, attraverso l'acquisizione di strumenti e competenze. Il progetto ha previsto: - un percorso formativo di n 5 incontri avvalendosi della collaborazione del Centro per l impiego di Cittadella, Etra e Informagiovani; - colloqui individuali e brevi percorsi di accompagnamento; - incontri di gruppi fra i partecipanti. Complessivamente per la zona del Cittadellese hanno partecipato n. 29 giovani. Progetto Fixo Il progetto Fixo, promosso da Italia Lavoro, si è rivolto agli istituti tecnici e professionali coinvolgendo i ragazzi di V superiore e i neodiplomati, proponendo un collegamento tra scuola e mondo del lavoro occupandosi di bilancio di competenze e progetto individuale. Il progetto che ha visto la sua realizzazione nell IIs Rolando da Piazzola con una serie di incontri, 3 dei quali gestiti dagli educatori dell Informagiovani di Cittadella. Complessivamente hanno partecipato 2 classi di V per un totale di 37 ragazzi e n. 15 diplomati nell a.s. 12/13 per un totale di n. 52 giovani Progetto IG e Scuola II progetto, nato dalla consapevolezza e dall esperienza che nella vita di ogni persona vi sono dei momenti di passaggio, delle tappe obbligate, in cui si è chiamati a fare delle scelte che si rivelano determinanti nella prospettiva del futuro di ciascuno, ha permesso ai ragazzi di quinta l esplorazione di due diverse aree, lavoro e formazione, e apprendere e avvalersi così di strumenti di conoscenza per favorire maggiormente la capacità di sapersi orientare nelle proprie scelte. 64

62 La proposta, prevalentemente di tipo informativo-educativo, si è articolata in n. 3 incontri della durata di circa 2 ore e ha coinvolto n. 3 classi di V per un totale di n. 88 studenti. Dall esperienza in classe sono nati due piccoli gruppi (uno a Cittadella e 1 a Piazzola) che, accompagnati da un educatore, hanno avviato un percorso di aiuto mutuo aiuto per condividere insieme strategie e difficoltà nella ricerca del lavoro. Leggendo in dettaglio i dati relativi alle presenze all informagiovani, sicuramente emerge con forza un alta percentuale dei cosiddetti Neet, la nostra esperienza ci dice però che questi ragazzi non sono etichettabili con un semplice acronimo. Sono un insieme di storie, ognuna delle quali è un caso a sé. Spesso sono ragazzi che hanno sbagliato il percorso di studio, che non hanno concluso la scuola superiore, che vivono situazioni di emarginazione, di disagio e che, in questo momento di difficoltà economica, sono i primi a restare ai margini. Ecco perché diventa importante un lavoro di sinergia, fatto di accompagnamento educativo e di attivazione di una rete territoriale che sappia accoglierli e sostenerli. L attivazione di politiche specifiche risulta efficace solo se, nelle comunità locali, si riesce a declinare la politica attiva al lavoro con il prendersi cura del singolo ragazzo. 65

63 Colloqui educativi e/o di orientamento Adol. n Genitor n Adol. Genitor n n (da soli) collo qui i (da soli) colloqu i (accomp agnati da almeno 1 adulto) i (venuti insiem e ai figli) colloqu i percorsi educativi (dal 2 colloquio) Campodoro Campo S Martino Adulti Significativi * n incontri sul progetto individuale Consulenza informativa Adol. n colloqu i Genitor i n colloqu i Lavoro con il territorio Sogg. n Terr.* incontri * Carmignano d/b Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera V Gazzo Grantorto Piazzola s/b S.Giorgio B S.Martino L S. Pietro in Gu Tombolo Villafranca distret 1 Vigodarzere Villa del Conte Santa Giustina in 1 1 Colle 1 Vigonza 1 1 Fuori Ulss TOTALI ** Soggetti del Territorio coinvolti: scuole, enti, associazioni, servizi Aulss territoriali, aziende * Adulti Significativi: in relazione diretta con gli adolescenti (insegnanti, animatori, operatori AULSS di altri servizi) 66

64 ATTIVITA' DI ASCOLTO E/O INFORMAZIONE PROGETTI Servizio di Promozione al Benessere Informagiovani Colloquio ed. e/o orient. Giova ni Adulti sign. Percorsi educativi individuali Giovani Giova ni Consulenza informativa Genit ore Adulti sign. Progetto "Rete per il lavoro" Attività con gruppi Progetto IG e Scuola Progetto Fixo Rolando da P. Progetto Destinazione Futuro Destina zione Univers ità Destinazion e Estero Attività Estiva San Martino di Lupari TOTALE per Comune Campo S. Martino Campodoro Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera V Gazzo Grantorto Piazzola s/b S. Giorgio in B S. Martino di L S. Pietro in Gu Tombolo Villafranca Comuni Distr. 1 Piombino Dese Camposampiero Lo reggia 1 1 S. Giorgio Pertiche S. Giustina in Colle Massanzago 2 2 Vigenza 3 3 Villa del Conte Extra ULSS TOTALI

65 AREA DISABILITA 68

66 UNITA ORGANIZZATIVA DISABILITA SERVIZI ALLE PERSONE Il Servizio Disabilità in Età Adulta cerca di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone disabili presenti nel nostro territorio. È un gruppo di lavoro finalizzato all accoglienza delle richieste, alla lettura globale dei bisogni e alla personalizzazione e umanizzazione degli interventi. Il Servizio si attiva a favore delle persone disabili per promuovere una loro buona partecipazione al contesto sociale di appartenenza attraverso la conoscenza dei propri diritti e delle risorse presenti nel territorio. Sedi 69 Distretto 1 sud est Camposampiero Distretto 2 nord ovest Cittadella

67 1) Unità di Valutazione Multidimensionale per persone disabili L Unità di Valutazione Multidimensionale per persone disabili è lo strumento introdotto dalla Regione Veneto da alcuni anni per le valutazioni relative agli inserimenti diurni e residenziali e per quegli interventi che comportino impegni di spesa per l Azienda. Viene inoltre utilizzato per le valutazioni collegiali dei progetti relativi ai casi complessi, ove emergano problematicità che coinvolgono diversi servizi sociali e sanitari. U.V.M.D. finalizzate a: Comune di residenza centri diurni residenziali ICD f (ex vita indipendente) ICD p Progettazione casi complessi TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. G. delle Pertiche S. G. in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero 2 2 Distretto n. 1 sud est Campo S. Martino Campodoro Carmignano di B Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta S. Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Nell anno 2014 il numero di U.V.M.D. si è notevolmente ridimensionato in quanto si è conclusa la ricognizione delle schede S.V.A.M.Di. richiesta dalla Regione Veneto per il programma Atlante. 70

68 2) Interventi assistenziali di supporto all autonomia personale (attività delegata) La Regione Veneto, con DGR 1338/2013, ha istituito le Impegnative di Cura Domiciliare che riorganizzano il sistema di contributi volti a sostenere la domiciliarità. La tabella sottostante evidenzia le varie tipologie di Impegnative di Cura Domiciliare e il numero dei beneficiari compresi tra i 18 e i 65 anni. Nell ultima colonna sono inseriti i beneficiari di contributo per l assistenza domiciliare di persone affette da SLA (18-65). Comune Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. G. delle Pertiche S. G. in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero ICD f (ex vita indipendente) ICD p (ex aiuto alla famiglia) ICDb ICDa SLA adulti minori Distretto n. 1 Sud-Est Campo S. Martino Campodoro Carmignano di B. Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta S. Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 Nord-Ovest Totale Ulss

69 3) Centri Diurni I centri Diurni sono strutture territoriali a carattere diurno rivolto a persone adulte con disabilità fisiche e/o psichiche e/o cognitive, con diversi profili di autosufficienza e che non possono essere inserite in percorsi lavorativi o in percorsi di integrazione sociale in ambito lavorativo. Nei Centri Diurni si organizzano attività per favorire lo sviluppo di autonomie personali, d integrazione sociale, occupazionali e ricreative. Persone disabili inserite presso i centri diurni del distretto 1 sud est Comune di residenza VILLA S.FRANCESCO Camposampiero IL GRATICOLATO S. Giorgio d. Pertiche I PRATI Vigonza BETULLA Piombino Dese C.D.M. Camposampiero FRATRES Galliera V. FRATRES Campo S.Martino P. FIORI Fontaniva IL CEDRO Galliera V. VASI DI CRETA Carmignano di Brenta Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio d. Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est CEOD extra ULSS N utenti 72

70 Persone disabili inserite presso i centri diurni del distretto 2 nord ovest Comune di residenza VILLA S.FRANCESCO Camposampiero IL GRATICOLATO S. Giorgio d. Pertiche I PRATI Vigonza BETULLA Piombino Dese C.D.M. Cspiero FRATRES Galliera V. FRATRES Campo S.Martino P. FIORI Fontaniva IL CEDRO Galliera V. VASI DI CRETA Carmignano di Brenta Campo S. Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta S. Giorgio in Bosco S. Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca P.na Distretto 2 Nord Ovest Distretto 1 Sud Est Totale Ulss CEOD extra ULSS N utenti Il numero complessivo delle persone presenti continua a stabilizzarsi intorno alle 400 unità. 600 Trend utenti centri diurni

71 4) Strutture Residenziali (attività delegata) Le strutture residenziali accolgono persone disabili non autosufficienti che non possono vivere autonomamente e/o non hanno una famiglia in grado di assicurare loro adeguato sostegno. Possono anche dare risposta temporanea a situazioni in cui la famiglia si trovi improvvisamente nella necessità di essere sollevata dal carico assistenziale per un certo tempo. Persone disabili inseriti in strutture residenziali Comune RSA La Casa Gialla temporanei c.a. Il Biancospino Gruppo app. Casa don B. Cremonese Gruppo app. Sicomoro c.a. Barchessa di Levante c.a. Don Milani Il Graticolato temporanei c.a. Don Bosco Il Graticolato Altre strutture residenziali Ulss 15 Centri resid. fuori Ulss temporanei Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 Sud Est Campo S. Martino Campodoro 0 0 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 Nord Ovest Totale Ulss TOTALE utenti di cui temporaneo 74

72 Anche il 2014 ha visto un incremento rispetto all anno precedente di persone che hanno ottenuto un risposta di tipo residenziale. E fortemente sentita da parte delle comunità alloggio l esigenza di avere uno psichiatra di riferimento per tutti gli ospiti inseriti nelle strutture, come già avviene per la R.S.A. La Casa Gialla. Trend inserimenti in struttura inserimenti in strutture Ulss inserimenti in strutture extra Ulss 5) Interventi rieducativi Il servizio fornisce, attraverso la consulenza del fisioterapista esperto, valutazioni ambientali e formazione per l utilizzo appropriato di ausili sia a domicilio che all interno dei centri diurni e delle strutture residenziali. ACCESSI PER INTERVENTI RI-EDUCATIVI: - A DOMICILIO N PRESSO CENTRI DIURNI N. 160 Il numero delle prestazioni si sta consolidando rispetto agli anni precedenti anche grazie alla continua collaborazione dei Centri diurni del nostro territorio. 75

73 6) Integrazione scolastica e sociale disabili (S.I.S.D.) anno 2014/2015 Il Servizio in accordo con le equipe dell età evolutiva assegnano per ogni alunno/studente disabile gli Operatori Socio Sanitari, al fine di garantire l assistenza e la frequenza alle scuole di ogni ordine e grado. Questo avviene a seguito di richiesta scolastica così come previsto dalla Legge 104/92 e del DPCM 185/2006 Regolamento recante modalità e criteri per l individuazione dell alunno come soggetto in situazione di handicap ai sensi dell art.35, comma 7, della Legge 289/2002, che si trovano in situazione di deficit grave-gravissimo nelle aree dell autonomia personale e sociale, motoria e relazionale. Il personale d assistenza utilizza un piano di lavoro su modello ICF CY, monitorato dalla figura del Coordinatore, il quale collabora e media con le varie istituzioni attraverso un lavoro di rete. Nello specifico l OSS interviene nelle seguenti aree: cura della persona e sviluppo dell autonomia personale e sociale e, il loro operato, rientra in base alla Legge 104/92 nel Piano Educativo Individualizzato. (P.E.I.) Sede: U.O. DISABILITA - Via Cao del Mondo Camposampiero 76

74 Integrazione scolastica (S.I.S.S.D.) Anno Scolastico di cui Comuni N utenti n. ore settimanali assegnate O.S.S.* n. ore personale A.ulss 15* n. ore personale convenzionato* n. ore sett. convenz. altre Aulss * Borgoricco 4 42,00 30,00 12,00 0,00 Campodarsego ,00 0,00 145,00 0,00 Camposampiero ,00 12,00 90,00 12,00 Loreggia 7 68,00 12,00 56,00 0,00 Massanzago 9 105,00 25,00 80,00 0,00 Piombino Dese ,00 0,00 110,00 0,00 S. G. delle Pertiche ,15 78,15 132,00 0,00 S. Giustina in Colle 7 71,00 0,00 71,00 0,00 Trebaseleghe ,00 0,00 164,00 0,00 Vigodarzere ,30 42,30 97,00 0,00 Vigonza ,30 2,10 164,20 24,00 Villa del Conte 7 69,00 12,00 57,00 0,00 Villanova di Camposampiero 5 52,00 0,00 52,00 0,00 Distretto n. 1 sud est ,15 213, ,20 36,00 Campo S. Martino 7 79,00 12,00 67,00 0,00 Campodoro 2 21,00 0,00 10,00 11,00 Carmignano di Brenta 11 98,00 0,00 98,00 0,00 Cittadella ,00 69,00 89,00 20,00 Curtarolo 7 57,45 38,15 19,30 0,00 Fontaniva ,50 26,50 100,00 0,00 Galliera Veneta 11 96,55 49,10 47,45 0,00 Gazzo 10 67,00 27,00 23,00 17,00 Grantorto 2 24,00 18,00 6,00 0,00 Piazzola sul Brenta ,00 6,00 142,00 0,00 San Giorgio in Bosco ,00 27,00 73,00 0,00 San Martino di Lupari ,00 61,00 139,00 0,00 San Pietro in Gù 9 91,00 30,00 48,00 13,00 Tombolo ,00 42,00 68,00 0,00 Villafranca Padovana 10 90,00 47,00 43,00 0,00 Distretto n. 2 nord ovest ,30 453,15 973,15 61,00 Totale Ulss ,45 667, ,35 97,00 Negli anni si è verificato un costante aumento degli alunni disabili in situazione di gravità seguiti dal SISD, in particolar modo per quanto riguarda il Distretto n.2 77

75 Utenti dei centri estivi e ore assegnate nei mesi di giugno e luglio 2014 Comuni N utenti n. ore totali assegnate O.S.S. periodo estivo* Borgoricco 2 130,00 Campodarsego ,00 Camposampiero 7 257,00 Loreggia 3 157,00 Massanzago 3 132,00 Piombino Dese 4 209,00 San G. delle Pertiche ,00 Santa Giustina in Colle 3 100,00 Trebaseleghe 9 417,00 Vigodarzere ,00 Vigonza 7 305,00 Villa del Conte 6 216,00 Villanova di Camposampiero 3 90,00 Distretto n. 1 sud est ,00 Campodoro 0 0,00 Campo S. Martino 2 185,00 Carmignano di Brenta 5 320,00 Cittadella 9 380,00 Curtarolo 1 60,00 Fontaniva 8 334,00 Galliera Veneta 1 40,00 Gazzo 2 140,00 Grantorto 0 0,00 Piazzola sul Brenta 9 488,00 San Pietro in Gù 6 328,00 S. Giorgio in Bosco 7 337,00 S. Martino di Lupari 3 140,00 Tombolo 3 170,00 Villafranca Padovana 3 160,00 Distretto n. 2 nord ovest ,00 Totale Ulss ,00 Le attività del S.I.S.D. nel periodo estivo includono azioni di supporto ai disabili gravi (137 sui 310 seguiti nel periodo scolastico) nella loro partecipazione ad attività ricreative estive organizzate da comuni, parrocchie e associazioni presenti nei 28 comuni del territorio A.Ulss 15. Utenti assistiti a domicilio e numero ore del personale impiegato nei mesi di giugno e luglio 2014 Comuni N utenti n. ore totali assegnate O.S.S. periodo estivo* Campodarsego 1 60,00 Loreggia 1 20,00 Distretto n. 1 sud est 2 80,00 Cittadella 1 18,00 Fontaniva 1 73,00 Distretto n. 2 nord ovest 2 91,00 Totale Ulss ,00 78

76 7) Inserimento Lavorativo Disabili (S.I.L.) Il Servizio di Integrazione Lavorativa, è un servizio attivo in tutti i Comuni dell Alta Padovana che promuove l integrazione lavorativa e sociale delle persone con disabilità. Le finalità del servizio sono: la promozione ed il sostegno dell integrazione lavorativa (il diritto al lavoro) delle persone con disabilità; la promozione ed il sostegno dell integrazione sociale in ambiente lavorativo, a favore di persone con grave disabilità, ma con residuali capacità per poter essere inserite in un reale contesto sociale e lavorativo, senza sbocco occupazionale; il migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, favorendo la loro capacità di diventare esse stesse, protagoniste del proprio progetto; il promuovere l identità sociale delle persone con disabilità, mediante l assunzione di un ruolo lavorativo. Sede: U.O. DISABILITA - Via Cao del Mondo Camposampiero 79

77 Utenti S.I.L. divisi per residenza e patologia ADULTI Comuni Fisici Intellettivi Sensoriali Psichici e Dipendenze TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese S. Giorgio d. Pertiche S. Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di CSP Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta S. Giorgio in Bosco S. Martino di Lupari S. Pietro in Gù Tombolo Villafranca P.na Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss

78 N. di persone che hanno usufruito di Progetti SIL, suddivisi per tipologia di progetto Tirocini di formazione e di mediazione al collocamentoi Mantenimento del posto di lavoro Progetti di integrazione sociale in ambiente lavorativo Assunzioni Consulenze Persone in fase di valutazione Totale A riscontro di un numero di assunzioni contenuto, ma comunque significativo, visto il perdurare della crisi, c è stato un forte impegno del Servizio, sia per il mantenimento dei posti di lavoro, acquisiti negli anni precedenti, sia per l attivazione di tirocini e di progetti di integrazione sociale. N. di persone che hanno effettuato tirocini di formazione e mediazione al collocamento suddivise per settore economico Ente Pubblico Coop. Soc. B Industria Agricoltura Commercio Servizi Totale Emerge la necessità di incrementare la sensibilità del mondo produttivo finalizzata alla cultura di inclusione e di riconoscimento, del valore sociale dell impresa, anche in epoca di crisi. N. di persone che hanno effettuato progetti di integrazione sociale suddivisa per settore economico Ente Pubblico Cooperative Sociali B Industria Agricoltura Commercio Servizi Totale

79 AREA ANZIANI 82

80 Premessa L Unità Operativa Anziani programma e coordina le attività delegate di: 1. Sportello Integrato/Segretariato Sociale (DGR n.39/2006 e n.1859/2006); 2. Servizio Sociale Professionale (SSP); 3. Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD); Queste attività sono delegate dai 28 comuni dell Alta Padovana ai sensi: L.R. 55/94 art.7 comma 1 L.R. 5/96 art.27, comma 2 L.R. 11/2001 art.130, comma 3 Inoltre coordina le seguenti attività istituzionali: Erogazione contributi economici regionali per la non autosufficienza - ICD Ricoveri presso le strutture residenziali delle persone in regime di residenzialità definitiva e temporanea, di semiresidenzialità (Centro diurno), l inserimento delle persone in Stato Vegetativo permanente (SVP) e Servizio di Alta Protezione Alzheimer (SAPA) Servizio di mediazione culturale L unità operativa Anziani lavora per garantire a tutti cittadini over 65 dell Alta Padovana appropriatezza nella presa in carico e omogeneità di risposta, coordinando secondo processi e procedure comuni l attività delle assistenti sociali e degli operatori socio sanitari dipendenti e convenzionati. 83

81 Popolazione anziana residente nel territorio dell Alta Padovana COMUNE =>90 popolazion e anziana popolazione residente indice di invecchiamen to Borgoricco % Campodarsego % Camposampiero % Loreggia % Massanzago % Piombino Dese % San Giorgio delle Pertiche % Santa Giustina in Colle % Trebaseleghe % Vigodarzere % Vigonza % Villa del Conte % Villanova di Camposampiero % Distretto n. 1 sud est % Campo San Martino % Campodoro % Carmignano di Brenta % Cittadella % Curtarolo % Fontaniva % Galliera Veneta % Gazzo % Grantorto % Piazzola sul Brenta % San Giorgio in Bosco % San Martino di Lupari % San Pietro in Gu % Tombolo % Villafranca Padovana % Distretto n. 2 nord ovest % Totale Ulss % % fasce d'età pop. anziana su totale popolazione residente 10% 4% 3% 2% 1% 18% Fonte: Anagrafe dei Comuni. Elaborazioni Ufficio Piano di Zona, ULSS 15 Alta Padovana FASCE D'ETA' ANNO =>90 TOTALE In linee con le caratteristiche della popolazione nazionale, anche la popolazione dell Alta Padovana si caratterizza per un invecchiamento graduale dovuto all effetto congiunto del calo delle nascite e dell allungamento della vita media. La componente anziana superiore agli 85 anni è quella che 84

82 maggiormente si viene a trovare in condizioni di fragilità essendo più esposta al rischio di patologie croniche; tale fascia di popolazione ricorre maggiormente ai servizi sociosanitari. All evidente allungamento della durata della vita non sempre corrisponde un effettivo miglioramento della sua qualità: con l aumento dell età cresce il problema della riduzione dell autosufficienza, aggravata spesso dalla presenza di multipatologie e dall isolamento sociale dell anziano. SERVIZI ALLE PERSONE 1) Lo Sportello Integrato (Legge 328/2000 art. 22) Servizio delegato Sedi: Distretto 1 sud est in tutti i comuni afferenti al distretto n. 1 Distretto 2 nord ovest in tutti i comuni afferenti al distretto n. 2 Lo sportello integrato è una attività volta, secondo le linee strategiche della Regione Veneto, a potenziare e qualificare l offerta dei servizi sociali e socio sanitari. Con le deliberazioni di Giunta Regionale n. 39/2006 e n.1859/2006 è stato identificato questo servizio quale porta di accesso al complesso delle prestazioni offerte dal sistema dei servizi sociali e socio sanitari a favore dei cittadini. In questo territorio è stato scelto di far coincidere l attività di Sportello integrato con l attività di front office settimanale effettuata dalle assistenti sociali presenti presso tutte le sedi comunali garantendo, a differenza di un normale sportello, un contesto di riservatezza che consente l ascolto individuale e la conseguente risposta individualizzata. Di fatto, rappresenta la fase iniziale di un possibile processo di aiuto poiché l assistente sociale decodifica la domanda, identifica il bisogno/problema, fornisce le informazioni corrette, dà consulenze tecnicoprofessionali, indirizza verso altri operatori/servizi, oppure attua la presa in carico attraverso la funzione del servizio sociale professionale per l utenza anziana. L anno 2014 ha registrato più di prestazioni di primo livello (colloqui informativi e disbrigo pratiche); tali prestazioni hanno avuto come focus principale le seguenti problematiche: non autosufficienza 42% precarietà economica 18% problematiche legate al lavoro 14% problematiche abitative (sfratti etc) 5% 85

83 COMUNE Prec.tà econ. assen. mezzi sussistenza Inserimento lavorativo disabili Abitative Disabilità Famiglia Lavorative PROBLEMATICHE Marginalità sociale Non autosuff. Patologia psichiatrica Relative a minori Tossicodi pendenza Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Consulen ze varie Disbri go pratich e Totale complessi vo 86

84 2) Il Servizio Sociale Professionale Servizio delegato Il Servizio Sociale Professionale, che è la parte predominante dell attività svolta dall assistente sociale, si esplicita attraverso un attività di front e back office che è attinente a tutte le prestazioni a favore dei cittadini del comune di riferimento, tenendo conto delle differenziazioni e mutevolezza dei contesti di vita. Si sostanzia in: colloqui e presa in carico; visite domiciliari; valutazione di congruità per le richieste di contributi economici comunali; collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio (Caritas, CAV, Auser etc). UVMD per la residenzialità definitiva e temporanea, la semiresidenzialità, contributi regionali; gestione degli operatori socio sanitari del SAD (organizzazione turni, gestione automezzi, gestione materiale, etc); alimentazione dei flussi informatici aziendali e regionali obbligatori. L'assistente sociale è una figura professionale soggetta al rispetto del Codice Deontologico vincolante per l esercizio della professione. L assistente sociale deve svolgere la propria azione professionale senza discriminazione di età, di sesso, di stato civile, di etnia, di nazionalità, di religione, di condizione sociale, di ideologia politica, di minorazione psichica o fisica o di qualsiasi altra differenza che caratterizzi le persone. Per far questo, opera nei comuni con lo scopo di realizzare determinati obiettivi, come quello della tutela dei diritti per i cittadini in quanto persone. Nella maggior parte dei comuni del nostro territorio non c è un referente amministrativo dedicato che fa da filtro alle numerosissime e diversificate richieste che arrivano all AS. Questa carenza ha creato, e crea, una continua sovrapposizione di ruoli fra il mandato istituzionale dell AS e la funzione tipicamente amministrativa di selezione delle domande e di orientamento ai servizi comunali. Si fa presente come sia strettamente necessario il confronto assiduo fra l amministrazione e l AS affinché il suo lavoro possa essere un continuum con le scelte strategiche in ambito sociale definite dall amministrazione restituendo al cittadino una visione univoca e condivisa di risposta ai problemi segnalati. L assistente sociale non può essere vista come un corpo estraneo che si occupa solo delle richieste economiche, molte spesso decontestualizzata rispetto alle linee di azione dell amministrazione, ma come un partner competente che può affiancare l amministrazione nel trovare risposte al disagio sociale che i propri cittadini esprimono. Solo un lavoro condiviso e integrato con i referenti politico amministrativi dei comuni (conoscenza di bandi particolari, di particolari finanziamenti, di politiche abitative, sociale etc) rende possibile fronteggiare le situazioni che si presentano e poter coerentemente dare delle risposte che non sempre sono quelle attese dal cittadino ma che sono rispettose delle prassi e delle risorse messe in campo. Sedi Distretto 1 sud est in tutti i comuni afferenti al distretto n. 1 Distretto 2 nord ovest in tutti i comuni afferenti al distretto n. 2 87

85 2.1 La presa in carico Gli utenti seguiti con progetti individuali/nucleo famigliare nel 2014 sono stati di questi sono stati utenti che per la prima volta si sono presentati al servizio. La presa in carico si è sostanziata attraverso 4 macroobiettivi: AUTONOMIA RESIDENZIALITA DOMICILIARITA TUTELA L obiettivo dell Autonomia ricomprende tutte le attività legate alle persone adulte e anziani fragili in difficoltà a cui si rende necessario anche un aiuto economico per fronteggiare la situazione di precarietà temporanea o cronica. L obiettivo della Residenzialità ricomprende tutte le consulenze e le attività previste per attivare i diversi servizi in ambito di strutture protette. L obiettivo della Domiciliarità si sostanzia in risposte che mirano ad accompagnare le persone fragili nell assicurare il sostegno ai progetti di cura nel loro ambiente di vita. Si intende per ambiente di vita del soggetto, non solo lo spazio fisico ma l intero contesto delle relazioni significative tra il soggetto ed il suo mondo. L obiettivo della Tutela è strettamente connesso a progetti di forme tutelari (tutori, amministratori di sostegno) nei confronti di adulti e anziani fragili con lo scopo di tutelarle da atti pregiudizievoli. 88

86 Utenti e prestazioni del Servizio Sociale Professionale di cui di cui Comuni Utenti nuovi Prestazioni RESIDENZ DOMICIL AUTONOMIA TUTELA utenti IALITA' IARITA' Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest extra Ulss Totale Ulss

87 2.2 Contributi sociali comunali Normativa di riferimento L. 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali); L.R. 55/82 (stabilisce che l assistenza economica è competenza esclusiva dell Ente Locale, quindi materia non delegabile, la responsabilità del procedimento amministrativo nell ambito della concessione dei contributi economici, resta pertanto al singolo Comune) I contributi economici erogati dai Comuni sono un supporto economico a cittadini che risultino privi di mezzi di sostentamento sufficienti a soddisfare i bisogni vitali primari o comunque atti a garantire l'integrazione sociale degli individui in difficoltà. Sono uno strumento di sostegno a categorie deboli, allo scopo di prevenire e/o rimuovere le cause di emarginazione sociale e di perseguire l'autonomia economica dei soggetti e delle famiglie destinatarie attraverso progetti personalizzati. L Assistente Sociale, su domanda del cittadino, previa analisi dei reali bisogni e delle risorse del richiedente, invia relazione al Comune con valutazione tecnica professionale sulla situazione generale della persona e della sua rete famigliare e socio economica. E responsabilità dell Amministrazione definire poi, secondo i propri regolamenti interni, l erogazione o meno del contributo. Sulla base della normativa vigente (L. 241/90, all art. 6 Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi ), gli Enti sono tenuti a esaminare le istanze e a comunicare in forma scritta, risposta al cittadino richiedente. Si registra nei Comuni dell Alta Padovana una forte disomogeneità nelle procedure amministrative di erogazione dei contributi che spesso creano situazioni di disagio ai cittadini ma, soprattutto, la mancanza di risposta alla domanda, innesca un loop negativo con continui ricorsi all assistente sociale per conoscere l esito della risposta spesso con manifesti comportamenti di rabbia di fronte alla mancata comunicazione che spesso si traducono in comportamenti di aggressività verbale con il rischio di degenerare in comportamenti fisici aggressivi. La tabella presenta il numero delle valutazioni tecnico professionali presentate dalla AS secondo tipologia di utenza. Si nota come le richieste hanno interessato fortemente l area della precarietà economica nei suoi diversi aspetti, precarietà strettamente connessa alla crisi economica e alla situazione lavorativa d instabilità che ha colpito duramente il nostro territorio. 90

88 TIPOLOGIA UTENZA Minimo vitale Scuola Utenze domestiche TIPOLOGIA CONTRIBUTO Affitto/ mutuo Sanitarie/ farmaci Minori riconosciuti dalla sola madre (contributo provinciale) ALTRO Anziani Adulti Nucleo familiari senza minori Famiglie con minori Totale Ulss TIPOLOGIA UTENZA TIPOLOGIA CONTRIBUTO Anziani Adulto straniero Adulto italiano Nucleo familiare senza minore (italiano) Nucleo familiare senza minore (straniero) Famiglie con minori (italiane) Famiglie con minori (straniere) Totale Minimo vitale Scuola Utenze domestiche Affitto/mutuo Sanitarie/farmaci Minori riconosciuti dalla sola madre (contributo provinciale) Altro Totale Ulss

89 3) Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) Servizio delegato Normativa di riferimento Regolamento.SAD Approvato nella Conferenza dei Sindaci del L dell'8 novembre 2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali". L.R. n. 22 del 20 luglio 1989 "Piano sociale regionale per il triennio ". L.R. n. 55 del 15 dicembre 1982 "Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale". D.P.R. n. 616 del 24 luglio 1977 "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382". Utenti per classe di età e sesso Classi di età Femmine Maschi Totale utenti <=64 anni anni anni >=85 anni Utenti di cui Comuni Utenti SAD nuovi utenti Borgoricco 18 3 Campodarsego Camposampiero 30 4 Loreggia 11 4 Massanzago 21 9 Piombino Dese 52 9 San Giorgio delle Pertiche 21 7 Santa Giustina in Colle 14 3 Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte 19 6 Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 sud est Campo San Martino 20 7 Campodoro 4 4 Carmignano di Brenta 22 Cittadella Curtarolo 20 6 Fontaniva 34 5 Galliera Veneta 15 Gazzo 9 2 Grantorto 11 2 Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco 23 7 San Martino di Lupari 19 5 San Pietro in Gu 18 7 Tombolo 29 6 Villafranca Padovana 18 6 Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss

90 Utenti SAD per fasce d età COMUNI Utenti <=64 ANNI fasce di età ANNI ANNI >= 84 ANNI Dati Attività 2014 di cui nuovi Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 sud est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 nord ovest Totale Ulss

91 Prestazioni degli Operatori Socio Sanitari (OSS) COMUNI Operatori Socio Sanitari Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto 1 sud est Campo San Martino Campodoro 232 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto 2 nord ovest Totale Ulss Nel 2014 il Servizio di Assistenza Domiciliare SAD ha assistito a domicilio 755 persone con una prevalenza di persone anziani con età superiore ai 75 anni (534 utenti pari al 71%); più dell 80% con ISEE inferiore alla quota di compartecipazione. La mission del Servizio, in collaborazione con tutti i servizi distrettuali, è quella di lavorare per mantenere il più possibile la persona nel proprio domicilio rispettando i suoi modi e tempi di vita e ritardando il ricorso all istituzionalizzazione. Tale progetto è possibile nelle situazioni in cui esista un minimo di rete famigliare in quanto la perdita di autosufficienza comporta un notevole carico assistenziale per lo svolgimento delle attività della vita quotidiana e la concomitante modifica della struttura familiare ha causato una riduzione del numero potenziale e reale di caregiver. 94

92 Il fenomeno dei grandi anziani soli, privi di rete famigliare o con famigliari lontani e quindi non coinvolgibili, richiede di intraprendere percorsi di tutela (nomina amministratore di sostegno) e di presa in carico istituzionale non sempre compatibili con i tempi medi di ricovero ospedaliero e massimamente flessibili e differenziati. Diventa in questo contesto fondamentale la progettazione e realizzazione di formule di integrazione fra settore ospedaliero e settore territoriale in una rete curante massimamente unitaria, interagente e complementare, che valorizzi le risorse strutturali distrettuali e le funzioni del medico di medicina generale quali snodi sia della continuità assistenziale sia dall accesso all insieme integrato alle risorse della rete e che assicurino l integrazione socio-sanitaria. Sedi Distretto 1 sud est in tutti i comuni afferenti al distretto 1 Distretto 2 nord ovest in tutti i comuni afferenti al distretto 2 4) Erogazione Contributi Economici Regionali - Attività Istituzionali 4.1 Impegnative di Cura Domiciliare (ICD) L anno 2014 ha consolidato il sistema delle Impegnative di Cura Domiciliare ICD che ha richiesto uno sforzo di adeguamento amministrativo nella gestione non di poco conto. Tutto il nuovo sistema è stato oggetto di riorganizzazione delle procedure informatiche e contabili. 95

93 Lo schema presenta la tipologia di Impegnative di Cura Domiciliare divise per comune. Dati Attività 2014 COMUNE BENEFICIARIO ICD A ICD B ICD M Importo Importo Importo Totale ICD Totale importo Borgoricco , , , ,00 Campo San Martino , , , ,00 Campodarsego , , , ,00 Campodoro , ,00 Camposampiero , , , ,00 Carmignano di Brenta , , ,00 Cittadella , , ,00 Curtarolo , , , ,00 Fontaniva , , , ,00 Galliera Veneta , , , ,00 Gazzo , , ,00 Grantorto , , ,00 Loreggia , , , ,00 Massanzago , , , ,00 Piazzola sul Brenta , , , ,00 Piombino Dese , , , ,00 San Giorgio delle Pertiche , , ,00 San Giorgio in Bosco , , , ,00 San Martino di Lupari , , ,00 San Pietro in Gù , , , ,00 Santa Giustina in Colle , , , ,00 Tombolo , , ,00 Trebaseleghe , , , ,00 Vigodarzere , , , ,00 Vigonza , , , ,00 Villa del Conte , , , ,00 Villafranca Padovana , , , ,00 Villanova di Camposampiero , , , ,00 TOTALE , , , ,00 96

94 4.2 Telesoccorso / Telecontrollo Normativa di riferimento Deliberazione della Giunta comunale n. 467 del 28 giugno 2005 "Approvazione nuove modalità per servizio di telesoccorso e telecontrollo". Circolare della Regione Veneto n del 13 maggio 2005 "Servizio di telesoccorso e telecontrollo: compartecipazione al costo da parte dell'utenza". Circolare della Regione Veneto n del 19 aprile 2005 "Servizio di telesoccorso e telecontrollo: compartecipazione al costo da parte dell'utenza". L.R. n. 26 del 4 giugno 1987 "Provvidenze straordinarie a favore delle persone anziane". Il telesoccorso/telecontrollo è un servizio domiciliare che permette all'utente, per mezzo di un piccolo apparecchio portatile collegato al telefono, di chiamare, in caso di emergenza, da casa propria una centrale operativa di ascolto (Tesan SpA). A sua volta, previo accordo, la centrale operativa chiama gli utenti allacciati una o più volte alla settimana per verificare che tutto sia in ordine. Per richiedere l attivazione del servizio sopra descritto, l anziano o i famigliari interessati, devono rivolgersi direttamente alle Assistenti Sociali del territorio ed avere determinati requisiti come previsto dalla normativa. Una volta inoltrata la domanda, l'ufficio amministrativo dell U.O.Anziani si attiverà per erogare il servizio. Utenti al per classi di età Comuni CLASSE < Totale Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss (Fonte: Tesan, dati aggiornati al ) 97

95 5) La Ri-Abilitazione Domiciliare Con deliberazione n.730 dell 8 settembre 2001 veniva approvato il progetto Servizio di Educazione Ri- Abilitativa domiciliare, progetto condiviso nel Piano di Zona che vede la collaborazione di due fisioterapisti per la valutazione e consulenza a domicilio delle problematiche inerenti alla movimentazione dei carichi e al corretto utilizzo di ausili. Tale servizio permette di affiancare i famigliari/care giver/ assistenti famigliari delle persone non autosufficienti dimesse a domicilio in seguito a ricovero ospedaliero e addestrarli e sostenerli nell assistenza corretta all utente famigliare. Il servizio ha preso in carico 222 persone con 335 accessi a domicilio. In linea con i dati della popolazione anziana, sono in netto aumento le richieste di valutazione per per utenti con problematiche assistenziali complesse che hanno bisogno di interventi indirizzati contemporaneamente su più livelli: igiene e cura della persona, movimentazione, uso degli ausilii in dotazione. Il 40% degli utenti presi in carico sono stati dimessi dai reparti ospedalieri. Il progetto a domicilio è stato finalizzato al recupero dell autonomia e al superamento della disabilità acquisita durante l ospedalizzazione a causa della prolungata immobilizzazione. Di questi 87 casi solo 5 sono stati reospedalizzati e 4 sono entrati in struttura. Servizi richiedenti n richieste attivazioni SAD 172 casi presi in carico accessi di consulenze SIAD REPARTI OSPEDALIERI 11 VARI 10 Totale Ulss

96 6) La Residenzialità Attività istituzionale Nel 2014 si è quasi conclusa la riorganizzazione informatica sulla gestione del processo Emissione Impegnativa di Residenzialità IDR che ha coinvolto oltre ai nostri uffici anche i distretti e tutte le strutture residenziali accreditate. Anche per quest anno si sono perseguite le seguenti azioni strategiche: attuare il sistema dell offerta di residenzialità nell ambito della programmazione regionale e nei limiti delle risorse a ciò destinate; garantire il diritto alla libera scelta, che nel campo della residenzialità si concretizza nella facoltà del cittadino di scegliere la struttura residenziale (Centro di Servizio) maggiormente rispondente ai bisogni in riferimento alla proprie necessità; proseguire nello sviluppo delle strutture residenziali(centri di Servizio) e semiresidenziali (Centri Diurni) aperte al territorio, in grado di erogare oltre alla tradizionale accoglienza residenziale, altri servizi di supporto alla domiciliarità (es. fornitura pasti, servizi assistenziali e riabilitativi, ecc.). I Centri Servizi che operano nel nostro territorio sono tutti accreditati secondo la normativa regionale (ai sensi della L.R. n. 22/02 e relativo provvedimento attuativo, DGR n. 84 del 16/01/07) ed operano in stretta collaborazione con i servizi sanitari e sociali per offrire, alle persone anziane che, per scelta o necessità (situazioni di bisogno/fragilità familiare e/o presenza di bisogni complessi) non possono più rimanere nella loro abitazione, un'adeguata accoglienza e garanzie di tutela della salute. Gli anziani non autosufficienti possono accedere sia a strutture presenti nel territorio della propria Ulss, sia a strutture extraterritoriali ("libera scelta") accreditate secondo la normativa regionale. L'accesso alle strutture residenziali viene gestito secondo quando previsto dal Regolamento del Registro Unico di Residenzialità (RUR). Nell anno 2014 sono state valutate nr. 851 persone di cui: nr. 651 per residenzialità; nr. 606 per ricovero temporaneo; nr. 251 per centro diurno. 99

97 Valutazioni UVMD Comuni Numero Valutazioni Valutazioni finalizzate a: Maschi Femmine Totale ingresso definitivo ingresso temporaneo ingresso per Centro Diurno Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giogio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 sud est Campodoro Campo San Martino Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Il totale numero valutazioni non corrisponde alla somma delle valutazioni finalizzate a in quanto una valutazione può contenere più progetti. Trend UVMD UVMD effettuate Il trend delle valutazione finalizzate alla residenzialità sono in leggero aumento. 100

98 Ingressi definitivi e temporanei DENOMINAZIONE STRUTTURA CENTRO SERVIZI PER ANZIANI "A.M. BONORA" M INGRESSI DEFINITIVI F TOTALE M INGRESSI TEMPORANEI F TOTALE TOTALE INGRESSI OIC BORGORICCO DON ORIONE CENTRO RESIDENZIALE ANZIANI CITTADELLA OIC CARMIGNANO VILLA IMPERIALE DON LUIGI MARAN RSA VILLA BREDA CDR PIAZZOLA Totale inseriti ulss Totale inseriti extra ulss Totale inseriti Trend Inserimenti anni Definitivi Temporanei Rispetto alle valutazioni effettuate su richiesta dell interessato o del care giver di riferimento, nel 2014 gli ingressi definitivi in struttura sono stati 295, mentre quelli in regime temporaneo

99 Inserimenti per fasce d età DENOMINAZIONE STRUTTURA < 65 ANNI =>65-74 ANNI =>75-89 ANNI => 90 ANNI TOTALE INGRESSI M F TOTALE M F TOTALE M F TOTALE M F TOTALE C.S. PER ANZIANI "A.M. BONORA" Camposampiero O.I.C. VILLA BRESSANIN Borgoricco CASA DON ORIONE Trebaseleghe C.R.A. CITTADELLA OIC G. BOTTON Carmignano di Brenta VILLA IMPERIALE Galliera Veneta DON LUIGI MARAN Villafranca Padovana RSA VILLA BREDA Campo San Martino CDR PIAZZOLA Totale inseriti ulss Totale inseriti extra ulss Totale inseriti La tabella illustra la distribuzione degli accoglimenti definitivi e temporanei in strutture del territorio e fuori Ulss per le diverse fasce di età. Le domande per le strutture riguardano principalmente i grandi anziani che presentano un quadro assistenziale e sanitario molto complesso e difficilmente assistibile a domicilio. L accoglimento temporaneo continua ad essere un servizio molto utilizzato dalle famiglie in quanto ritenuto valido supporto al mantenimento a domicilio delle persone fragili. Trend inserimenti per fasce età anni =<65 anni anni anni => 90 anni

100 Inserimenti effettuati suddivisi per comune di provenienza per struttura Comuni "A.M. BONORA" O.I.C. BORGORICCO DON ORIONE C.R.A. CITTADELLA OIC CARMIGNANO VILLA IMPERIALE DON LUIGI MARAN RSA VILLA BREDA CDR PIAZZOLA EXTRA ULSS TOTALE Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giogio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Distretto n. 1 Sud Est Campodoro Campo San Martino Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Gazzo 5 5 Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gù Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 Nord Ovest Totale Ulss

101 Le Impegnative di Residenzialità Normativa di riferimento Deliberazioni della Giunta Regionale n. 394 del 20 febbraio 2007 BUR n. 28 del "Indirizzi ed interventi per l'assistenza alle persone non autosufficienti. Art. 34, comma 1, LR 1 del 30 gennaio 2004 e art. 4 della LR 2/06." Deliberazione della Giunta n. 456 del 27 febbraio 2007 BUR n. 30 del "Criteri di accesso ai servizi residenziali per persone anziane non autosufficienti DGR 394/07 Integrazioni allo schema tipo di regolamento di cui alla DGR 38/2006." Deliberazione della Giunta n. 457 del 27 febbraio 2007 BUR n. 30 del "Disposizioni alle Aziende ULSS per l assistenza di persone non autosufficienti nei Centri di Servizio residenziali e per la predisposizione del Piano Locale della Non Autosufficienza. DGR 464/06 e DGR 394 del 20 febbraio 2007" Per impegnativa di residenzialità si intende il titolo che viene rilasciato al cittadino per l accesso alle prestazioni rese presso servizi residenziali e diurni autorizzati all esercizio e accreditati ai sensi della L.R. n. 22/02 e relativo provvedimento attuativo, DGR n. 84 del 16/01/07. L emissione dell impegnativa di residenzialità comporta il riconoscimento della quota di rilevo socio-sanitario regionale così come determinata con apposito provvedimento annuale della Giunta Regionale. Nell ambito della residenzialità, la libera scelta si concretizza nella facoltà del cittadino di scegliere, in quanto titolare dell impegnativa di residenzialità, il Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti accreditato maggiormente rispondente alle proprie esigenze assistenziali, alle proprie aspettative e alle disponibilità economiche, anche superando i confini territoriali dell Azienda ULSS di residenza. Il cittadino può scegliere di utilizzare l impegnativa di residenzialità presso: Centro di Servizi accreditato del territorio dell Azienda ULSS di residenza; Centro di Servizi accreditato al di fuori dell ambito territoriale dell Azienda ULSS di residenza; Centro di Servizio accreditato al di fuori dell ambito regionale attraverso le modalità previste da apposito regolamento. L Azienda ULSS, sulla base della graduatoria unica della residenzialità, provvede a rilasciare l impegnativa di residenzialità nel limite del numero massimo di impegnative annuo equivalente stabilito dalla programmazione regionale ed in concomitanza con la disponibilità del posto presso il Centro di Servizi scelto dalla persona. Le Impegnative di Residenzialità (IDR) assegnate dalla Regione all Aulss 15 sono: nr. 689 di ridotta/minima nr. 216 di media per un totale di 905 IDR; di queste il 2.5%, per ogni livello assistenziale (18 per il livello di ridotta/minima, 6 per il livello di media) viene dedicato alla residenzialità temporanea/sollievo come previsto dalla DGR 456/

102 La tabella sottostante presenta le impegnative attive IN TRE momenti dell anno 2014 al 1 gennaio Al 30 giugno al 31 dicembre impegnative ulss impegnative fuori ulss TOTALI I totali indicati nella tabella si riferiscono al numero complessivo di IDR attive in un preciso momento dell anno Si specifica che, in qualche caso, il numero complessivo di impegnative attive riportato in tabella può superare il numero totale di IDR assegnate a questa A.Ulss (1013>905): ciò è possibile poiché nel computo sono comprese anche quelle finalizzate a ricoveri temporanei il cui peso finanziario va rapportato al periodo di ricovero/inserimento dell utente (90 gg. massimo). 105

103 Dati Attività 2013 AREA DIPENDENZE 106

104 Dati Attività 2013 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Servizio per le Dipendenze Il SER.D. è un servizio territoriale specialistico ad alta integrazione sociale e sanitaria dove operano in èquipe professionisti di varie discipline e specialità. Le sue attività sono rivolte alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle dipendenze da sostanze legali e illegali (stupefacenti, alcool, tabacco, ecc.) e delle dipendenze senza sostanze (gioco d'azzardo, dipendenze tecnologiche, etc). Il Ser.D.. fornisce consulenza, assistenza e trattamenti alle persone e alle famiglie con problemi di dipendenza dalle sostanze psicoattive al fine di far cessare l uso di sostanze, migliorare la loro qualità di vita, ridurre l incidenza delle patologie correlate, prevenire nei gruppi a rischio l insorgenza di dipendenze patologiche e promuovere, nella popolazione in generale, stili di vita sani e solidali. Garantisce agli interessati riservatezza e anonimato, se richiesto. Le problematiche di dipendenza vengono trattate collegialmente da una equipe multiprofessionale con un approccio integrato medico-psico-sociale ed educativo e con il coinvolgimento, se possibile, dell intero nucleo familiare. Per la prevenzione vengono attivati interventi rivolti alla popolazione in generale, a gruppi selettivi o a rischio, all intercettazione precoce dei giovani ai primi consumi di sostanze; per la cura si ricorre a vari trattamenti medico-farmacologici e psicoterapeutici individuali e di gruppo; per la riabilitazione sociale ci si avvale anche della collaborazione del privato sociale ai fini della prevenzione delle ricadute, dell inserimento lavorativo ect. Oltre ai trattamenti ambulatoriali vengono garantiti trattamenti residenziali in Comunità Terapeutiche. La maggioranza delle attività terapeutiche riabilitative sono incentrate prevalentemente sulla dipendenza da stupefacenti e sull alcolismo, ma anche in parte sul tabagismo con interventi di disassuefazione dal fumo di tabacco, sulla dipendenza da gioco d azzardo e non manca l offerta di consulenza anche su altre problematiche di dipendenza. SEDI Distretto 1 sud est Camposampiero Distretto 2 nord ovest Cittadella 107

105 Dati Attività 2013 Utenti tossico-dipendenti classi di età COMUNE < = > 40 TOTALE m f m f m f m f m f m f m f Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Provenienti dal distretto n Provenienti da altra Ulss Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro 1 1 Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu' Tombolo Villafranca Padovana Provenienti dal distretto n Provenienti dal altra Ulss Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Nel 2014 vi è stato un aumento degli utenti assuntori si sostanze stupefacenti in carico al Servizio rispetto l anno precedente: 568 in totale, contro i 527 del 2013 e una media negli ultimi 5 anni di 560 (anno 2009 =n. 540; anno 2010 n. 590; anno 2011= n. 569; anno 2012 = n. 575; anno 2013 = n. 527); questo aumento riguarda sia i soggetti già in carico da tempo sia i nuovi assuntori di droghe. Il dato più rilevante è l aumento dei minorenni giunti al SERT, soprattutto a Camposampiero, per un importante uso di sostanze stupefacenti. Non si tratta di sperimentatori di droghe leggere, per i quali è da tempo attivo un servizio di intercettazione precoce, ma di consumatori abituali di droghe pesanti, anche per via endovenosa. Questi minorenni presentano problematiche complesse spesso già riscontrate nell infanzia. 108

106 Dati Attività 2013 L uso di sostanze psicotrope è favorito da una cultura dell eccesso e dell evasione che non facilita la percezione del rischio e quando, a questa, si aggiungono disagi personali-familiari lo sviluppo della dipendenza diviene ancor più probabile. La cronicità del disturbo e la stessa durata dei programmi terapeutici giustificano la preponderanza netta degli utenti già in carico, alcuni dall'anno precedente, altri invece da più anni per abbandoni, rientri, ricadute. Il rapporto tra nuovi e vecchi utenti è superiore a 1/7. Altro dato rilevante è l invecchiamento dell utenza. Le fasce d età indicano una percentuale del 40% di tossicodipendenti con più di 40 anni, confermando l aumento della cronicità. Basti pensare che questa fascia d età nel precedente quinquennio rappresentava il 20% del totale degli assistiti per tossicodipendenza e nel quinquennio solo il 7%. Il rapporto tra i generi vede prevalere nettamente il maschile con 84% del totale. Il problema della tossicodipendenza è presente in tutti i Comuni con differenze nella distribuzione dovute principalmente alla popolosità dei Comuni e in qualche occasione a fattori contingenti, quali, ad esempio, l accesso di gruppetti di giovani trovati in possesso di stupefacenti dalle Forze dell Ordine 109

107 Dati Attività 2013 Utenti alcol-dipendenti classi di età COMUNE < = > 60 TOTALE m f m f m f m f m f m f Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza Villa del Conte Villanova di Camposampiero Provenienti dal distretto n Provenienti da altra Ulss Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Campodoro 0 Carmignano Cittadella Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Padovano Grantorto Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu' Tombolo Villafranca Padovana Provenienti dal distretto n Provenienti da altra Ulss Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Gli utenti in carico al Servizio per problemi di alcol sono piuttosto stabili negli anni ( anno 2011 = n. 352; anno 2012 = n. 337; anno 2013 = n. 336; anno 2014 = n. 349) e distribuiti abbastanza uniformemente nel territorio. Viene confermato il progressivo abbassamento dell'età dei casi seguiti, fino a quasi una decina di anni fa, prevalevano i pensionati ora la fascia d'età più ampia è costituita dai quarantenni. Non mancano i ventenni, ma sono pochi e questo dato conferma la difficoltà, in generale, dei giovani a prendere consapevolezza dei loro comportamenti di abuso alcolico. Questo si verifica in modo sorprendente anche per i giovanissimi portati al Pronto Soccorso in coma etilico e che dopo le dimissioni, nonostante l invito, non si presentano al SERT, minimizzando l accaduto spesso con la sottovalutazione degli stessi genitori. Sono in lieve aumento le donne, ma comunque il rapporto tra i generi è a favore dei maschi per 3 a 1. Nella rilevazione statistica dell'alcol-dipendenza occorre tenere conto anche della stretta collaborazione in corso tra il Servizio e la vasta rete del volontariato in alcologia formato da ACAT, AA, Al-Anon e Villaggio 110

108 Dati Attività 2013 della Speranza. Molti alcolisti che frequentano i gruppi di auto aiuto e sono contemporaneamente in cura o monitoraggio al SERT. Trend utenti Tossicodipendenti Acolisti Le dipendenze che impegnano maggiormente il SERT sono quella da sostanze stupefacenti e quella d alcol etilico e seguono entrambe un trend abbastanza costante: i tossicodipendenti risultano sempre superiori alle 500 unità e gli alcolisti alle 300. Utenti giocatori d azzardo patologici Comuni Utenti Borgoricco 2 Campodarsego 3 Camposampiero 5 Loreggia 3 Massanzago 3 Piombino Dese 1 San Giorgio delle Pertiche 4 Trebaseleghe 3 Vigodarzere 2 Vigonza 8 Villa del Conte 2 Villanova di Camposampiero 1 Distretto 2 2 Altra Ulss 4 Distretto n. 1 sud est 43 Carmignano di Brenta 2 Cittadella 3 Curtarolo 1 Galliera Veneta 3 Gazzo Padovano 2 Fontaniva 1 Piazzola sul Brenta 3 San Giorgio in Bosco 3 San Martino di Lupari 5 San Pietro in Gu 1 Villafranca Padovana 1 Distretto 1 1 Altra Ulss 1 Distretto n. 2 nord ovest 27 Totale Ulss

109 Dati Attività 2013 N.B. L utenza seguita per gioco d azzardo patologico ha un età media di anni 40 con un range che va da 24 a 65 anni. Sono in continuo e progressivo aumento le persone che giungono al SER.D. per questa problematica, erano n. 14 nel 2010, n. 27 nel 2011, 32 nel 2012, n. 52 nel 2013 e infine nel 2014 sono stati n. 70. Anche se non si tratta ancora di grandi numeri, c è da sospettare un bacino di utenza molto ampio e comunque si tratta spesso di situazioni assai gravi per le conseguenze non solo economiche sulla famiglia coinvolta. Probabilmente la diffusione dei cosiddetti videopoker nei bar di paese ha contribuito ad aumentare un fenomeno già esistente. La compulsività per il gioco trova comunque varie forme di manifestazione: nel Casinò di Mestre, nel Lotto, nel Grattaevinci, nel Bingo e altro ancora. Da quando sono iniziate le richieste di aiuto per problemi dovuti al gioco d azzardo compulsivo, il SER.D. ha attivato un consultorio per offrire a questi utenti e ai loro familiari consulenza e aiuto su questa dipendenza appoggiandoli poi ad altri Centri specializzati; successivamente ha avviato un proprio progetto e iniziato ad attivare nella propria sede programmi specifici per questa dipendenza. Con il Progetto Due di Picche dal 2012 è stato attivato un trattamento di gruppo settimanale per soli giocatori d azzardo patologici, seguito da una consulente psicoterapeuta coadiuvata da una assistente sociale del Servizio. Lo stesso progetto è stato confermato per il ampliandone l attività con l attivazione anche del gruppo familiari. Il SERD ha pure organizzato un convegno a Camposampiero su questa problematica. Nel 2014 vi è stata la compartecipazione al progetto regionale GAP NET 2, gestito dall A/ULSS 8 di Asolo, che ha consentito l avvio di un ambulatorio per giocatori condotto da una psicologa consulente e da altri operatori del Servizio. 112

110 Dati Attività ) Utenti tabagisti (ambulatorio per smettere di fumare) Il Ser.D.. organizza varie attività rivolte a prevenire e curare la dipendenza da tabacco. Tra queste l ambulatorio per smettere di fumare rappresenta un servizio specialistico di secondo livello messo a disposizione delle persone che desiderano smettere di fumare o che debbono smettere di fumare per sopraggiunte patologie fumo-correlate. La sede del Servizio è stata unificata a Camposampiero per ottimizzare l impiego delle risorse. Il personale dell ambulatorio, dopo una prima valutazione del caso, propone ed effettua trattamenti sia medico-farmacologici sia psicoterapeutici individuali e di gruppo. Per questo trattamento completo è previsto un ticket ( 36,15), la prima visita è comunque gratuita. Ciclicamente per due volte all anno, viene avviato anche un trattamento di gruppo con il metodo TGFumo. Comuni maschi femmine Borgoricco 4 2 Campodarsego 5 Camposampiero 1 3 Loreggia 1 Massanzago 3 2 Piombino Dese 1 San Giorgio delle Pertiche 1 1 Santa Giustina in Colle 3 1 Trebaseleghe 2 Vigodarzere 3 Vigonza 2 2 Villa del Conte 1 Cittadella 3 1 Curtarolo 2 Fontaniva 1 Galliera Veneta 1 Gazzo 1 Piazzola sul Brenta 1 San Martino di Lupari 4 Tombolo 1 da altra A.Ulss 3 5 Totale Ulss N.B. Gli utenti che hanno usufruito dell ambulatorio per smettere di fumare hanno un età media di 50 Con un range che va dai 30 ai 65 anni. La diversa distribuzione territoriale degli accessi dipende spesso dal passaparola tra amici fumatori. Questa è l unica forma di dipendenza seguita dal Servizio dove le donne hanno di fatto raggiunto la parità numerica con gli uomini. I casi trattati, in generale, non presentano gravi patologie fumo correlate. La motivazione a smettere varia con l età, i fumatori più anziani lo fanno per la salute quelli più giovani per ragioni sociali. Il grado di dipendenza è spesso molto elevato e sempre più associato a problematiche emotivo-caratteriali che rendono particolarmente difficile il trattamento di alcuni casi. 3) Le Comunità Terapeutiche Quando i trattamenti ambulatoriali al SERD non sono sufficiente si ricorre ai programmi residenziali offerti dalle strutture accreditate. Alcuni pazienti necessitano di un programma residenziale che preveda un trattamento continuativo, intenso e prolungato con allontanamento dal contesto familiare e sociale di 113

111 Dati Attività 2013 appartenenza. In questi casi il Ser.D.. si avvale delle strutture convenzionate e accreditate per l assistenza residenziale alle persone dedite alle sostanze d abuso. Con le Comunità vi è una piena collaborazione e tutti i programmi terapeutici residenziali sono concordati con il Servizio che provvede periodicamente a seguirne l andamento. Il SER.D. finora ha potuto gestire con attenzione gli inserimenti in Comunità affinché risultino efficaci e appropriati e rientrino nel limite del budget assegnato dalla Regione. Inserimenti in comunità terapeutiche Comuni Tossicodipendenti Alcolisti Borgoricco 1 0 Campodarsego 2 1 Camposampiero 3 3 Loreggia 1 0 Massanzago 1 0 Piombino Dese 3 0 San Giorgio delle Pertiche 3 0 Santa Giustina in Colle 0 0 Trebaseleghe 0 0 Vigodarzere 2 0 Vigonza 7 0 Villa del Conte 0 1 Villanova di Camposampiero 1 0 Distretto Distretto n. 1 sud est 25 6 Campo San Martino 0 1 Campodoro 0 0 Carmignano di Brenta 0 1 Cittadella 3 2 Curtarolo 1 0 Fontaniva 1 0 Galliera Veneta 3 1 Gazzo 1 0 Grantorto 0 0 Piazzola sul Brenta 3 0 San Giorgio in Bosco 0 0 San Martino di Lupari 4 4 San Pietro in Gu 0 1 Tombolo 1 1 Villafranca Padovana 2 1 Distretto Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Trend inserimenti in comunità terapeutiche 100 I programmi residenziali interessano soggetti con situazioni di grave dipendenza e spesso multiproblematici, sui quali il SER.D. svolge una azione di convincimento che diviene così alcolisti tossicodipendenti l obbiettivo di un trattamento motivazionale all inserimento in Comunità. Alcuni soggetti hanno sperimentato più strutture residenziali senza successo, altri sono al loro primo ingresso. Complessivamente sono diminuiti gli 114

112 Dati Attività 2013 ingressi in Comunità per l attenzione posta ad evitare inserimenti inutili per l insufficiente motivazione o inappropriati per il prevalere di altre problematiche. Il numero totale ha comunque un valore relativo in quanto la durata della permanenza in Comunità è alquanto variabile per tipologia di programma o per abbandoni. Tra gli alcolisti in Comunità possono esserci tossicodipendenti entrati in programmi alcologici residenziali per il mutare della loro dipendenza. 115

113 Dati Attività ) La rete del volontariato Con il Servizio collaborano varie agenzie del privato sociale, oltre agli Enti Ausiliari Accreditati del Veneto (Comunità terapeutiche) e alla Cooperative Sociali locali, abbiamo nel nostro territorio una vasta rete di gruppi di auto aiuto per l alcolismo che fanno parte di tre Associazioni di Volontariato: ACAT di Camposampiero (Associazione Club Alcologici Territoriali), Villaggio della Speranza di Galliera Veneta e A.A. (Alcolisti Anonimi) con familiari AL-Anon. Queste associazioni hanno la stessa metodologia dell auto aiuto e lo stesso obiettivo l astinenza totale dalle bevande alcoliche, ma approcci differenti al problema. Comuni Gruppi di auto aiuto presenti Associazione degli Alcolisti di appartenenza Borgoricco Campodarsego 1 ACAT Camposampiero 1 ACAT Loreggia Massanzago 3 ACAT Piombino Dese 2 ACAT San Giorgio delle Pertiche 2 ACAT + AA Santa Giustina in Colle 1 ACAT Trebaseleghe 1 ACAT Vigodarzere 1 ACAT Vigonza 3 ACAT + AA Villa del Conte 3 ACAT Villanova di Camposampiero 2 ACAT Distretto n. 1 sud est 20 2 Campo San Martino 1 AA Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella 1 AA Curtarolo Fontaniva 2 AA Galliera Veneta 1 Villaggio della Speranza Gazzo Grantorto Piazzola sul Brenta 1 ACAT San Giorgio in Bosco San Martino di Lupari San Pietro in Gu 1 AA Tombolo Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest 7 3 Totale Ulss Le tre organizzazioni di volontariato seguono complessivamente circa 400 alcolisti, spesso assieme al SER.D. in alcuni casi autonomamente. II risultati ottenuti dai gruppi di auto aiuto presenti nel territorio sono lusinghieri, grazie ad essi vengono prevenute le ricadute e assicurata l astinenza con cambiamenti importanti nelle persone e nelle famiglie. Inoltre l Associazione Villaggio della Speranza ha ripreso il 116

114 Dati Attività 2013 Centro Diurno Il Parco a Galliera Veneta, facendone una propria attività rieducativo - occupazionale per alcolisti gravi. 5) La prevenzione (universale e selettiva/indicata) La prevenzione rappresenta una attività Importante che coinvolge tutti gli operatori del Servizio. Gli educatori del SER.D. sono impegnati soprattutto nel proporre e condurre progetti di prevenzione in ambito scolastico, mentre altri operatori partecipano ad incontri, molto spesso serali, con la popolazione sul tema delle dipendenze vecchie e nuove. Comuni Scuole n. studenti Altri Enti Borgoricco Scuola Media 125 Comune + ACAT Campodarsego Scuola Media 125 Comune Camposampiero Scuola Media 125 Lions Club+ istituto ITC Loreggia Scuola Media 75 Comune Massanzago Scuola Media 75 Piombino Dese Scuola elementare Scuola Media San Giorgio delle Pertiche Scuola Media 125 Santa Giustina in Colle Vigodarzere Villa del Conte Scuola Media 75 Villanova di Camposampiero Scuola Media 75 Comune + ACAT Comune Parrocchia Distretto n. 1 sud est Campo San Martino Comune + AVIS Campodoro Carmignano di Brenta Cittadella Istituto ENAIP Istituto GIRARDI Scuola media Curtarolo Fontaniva Galliera Veneta Gazzo Scuola Media 50 Grantorto Piazzola sul Brenta Istituto Rolando Scuola Materna Parrocchia Centro Parrocchia Pozzetto VdS Comune Assoc. Genitori San Giorgio in Bosco Scuola Media 50 San Martino di Lupari San Pietro in Gù Scuola Media 100 Comune Tombolo Scuola Media 175 Villafranca Padovana Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss La scuola resta comunque il luogo di maggior aggregazione della popolazione giovanile, per questo molti interventi di promozione della salute e prevenzione sono state realizzate nelle scuole del territorio, ma a questi vanno aggiunti gli interventi informativi formativi sulle dipendenze richiesti dalle Amministrazioni Comunali e rivolti alla popolazione in generale, oppure richiesti da altre Agenzie del territorio per particolari situazioni. 117

115 Dati Attività 2013 Inoltre è stato avviato un progetto di sensibilizzazione al rischio alcol rivolto a tutti i lavoratori dell ETRA. In questa area si colloca anche l attività di Intercettazione precoce, che prosegue quello che in passato era il progetto occhio al tempo. Utenti intercettazione precoce Attività Utenti Intercettatori sensibilizzati 295 Intercettatori formati 85 Contatti tecnici 55 Accessi al Servizio 182 Casi singoli seguiti 23 gravità. Pur in assenza di finanziamenti regionali il Servizio è riuscito nel 2014 a continuare l attività e ad avvicinare nuovi giovani ai loro primi consumi di sostanze per valutare il livello di rischio di dipendenza, intervenendo prima dell instaurarsi di patologie ad alta 6) Accertamenti su categorie particolari Oltre all attività terapeutica e assistenziale verso le persone che si rivolgono al SER.D. per un aiuto, vi sono altre persone che giungono al SER.D., inviate da vari Enti/Servizi, per accertamenti di tipo medicolegale sulle loro condizioni tossicologiche. A queste viene rilasciata una certificazione dopo un periodo di visite, colloqui e prelievi di controllo. Tipologia Utenti Note Patenti 81 Lavoratori 20 Segnalati 27 Persone inviate dalla Commissione Medica per l idoneità alla guida, dopo il ritiro della patente per positività all alcol oltre il limite di legge Persone che svolgono mansioni lavorative a rischio per l incolumità altrui (autisti, piloti ecc) inviate dal Medico del Lavoro perché risultate positive ai controlli per droga Persone segnalate dalla Prefettura perché trovate dalle Forze dell Ordine in possesso di droga ad uso personale. 118

116 Dati Attività ) Le prestazioni erogate Per quanto concerne la produttività nel corso dell'anno 2014 sono state erogate complessivamente n prestazioni che hanno interessato i nostri singoli utenti per n volte. Essendo stati in totale gli utenti seguiti, ognuno di loro ha ricevuto mediamente n. 71 prestazioni, di queste n. 34 erano prestazioni specialistiche. Tipologia delle TOTALE prestazioni N prest. N utenti Attività telefonica Relazioni, certificazioni, prescrizioni Attività di accompagnamento Visite mediche Colloqui Esami e procedure cliniche Somministrazione farmaci Psicoterapie individuali, famiglia, di gruppo Interventi socio/riabilitativi di gruppo Test psicologici Attività di supporto generale al paziente Predisposizione/revisione del progetto terapeutico individuale TOTALI Le prestazioni ambulatoriali sono numerose in entrambe le sedi. Nello specifico occorre sottolineare come l attività telefonica consista spesso in lunghi colloqui telefonici di management del caso, mentre le abbondanti relazioni si riferiscono anche alla compilazione dei diari clinici. Gli esami consistono in prevalenza nei prelievi urine e la somministrazione farmaci nella consegna dei sostitutivi (metadone, suboxone), infine le visite mediche comprendono anche i colloqui anamnesticovalutativi dei medici. 119

117 Dati Attività 2013 AREA SALUTE MENTALE 120

118 Dati Attività 2013 SERVIZI ALLE PERSONE 1) Centro Salute Mentale Il centro di salute mentale, presente presso i presidi ospedalieri di Camposampiero e Cittadella, è il punto di riferimento per i pazienti che presentano un disagio psichico di qualsiasi tipo o che necessitano di informazioni riguardanti le attività e i tipi di intervento che il Servizio Psichiatrico effettua. Il centro di salute mentale inoltre mantiene i rapporti con i medici di base, con i servizi sociali, con i distretti, con le comunità terapeutiche e con gli altri reparti ospedalieri. Gli operatori del centro di salute mentale possono anche effettuare interventi a domicilio, ma esclusivamente sulla base di un preciso programma terapeutico-riabilitativo. Sedi Distretto 1 sud est Camposampiero Distretto 2 nord ovest Cittadella 121

119 Dati Attività 2013 Utenti del Centro Salute Mentale Comuni Camposampiero E Q U I P E Cittadella Borgoricco Campodarsego Camposampiero Loreggia Massanzago 90 Piombino Dese San Giorgio delle Pertiche Santa Giustina in Colle Trebaseleghe Vigodarzere Vigonza 275 Villa del Conte 62 7 Villanova di Camposampiero 77 Altri comuni extra ulss 89 Distretto n. 1 sud est Campo San Martino 98 Campodoro 32 Carmignano di Brenta Cittadella Curtarolo Fontaniva 99 Galliera Veneta Gazzo 1 56 Grantorto 60 Piazzola sul Brenta San Giorgio in Bosco 1 96 San Martino di Lupari San Pietro in Gu 1 82 Tombolo Villafranca Padovana 118 Altri comuni extra ulss 53 Distretto n. 2 nord ovest Totale Ulss Utenti Utenti per Equipe utenti Camposampiero C ittadella

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria SETTORE TUTELA SALUTE MENTALE DIPARTIMENTI

Dettagli

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione 0 Area Sanità e Sociale Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria SETTORE SALUTE MENTALE E SANITÀ

Dettagli

DATI SOCIO - DEMOGRAFICI

DATI SOCIO - DEMOGRAFICI ULSS 15 Azienda: 15 CITTADELLA Indirizzo: Via Casa di Ricovero, 40 CAP: 35013 CITTA : CITTADELLA PV: PD Tel. 049/9424111 Fax: 049/5973550 DIRETTORE GENERALE: dr. Zurlo Ugo Tel. 049/9424000 Fax: 049/5973550

Dettagli

DINAMICHE DEMOGRAFICHE AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI...13

DINAMICHE DEMOGRAFICHE AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI...13 Indice DINAMICHE DEMOGRAFICHE 2012...8 AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI...13 1) Servizio per l' Età Evolutiva... 17 2) Consultori Familiari... 32 3) Servizio Promozione al Benessere

Dettagli

DIRETTORE DELL UNITA OPERATIVA COMPLESSA DI UROLOGIA

DIRETTORE DELL UNITA OPERATIVA COMPLESSA DI UROLOGIA Allegato 1 al bando struttura complessa 8/2015 DIRETTORE DELL UNITA OPERATIVA COMPLESSA DI UROLOGIA (Ruolo: Sanitario; Profilo professionale: Medici; Disciplina Urologia) 1. Profilo oggettivo della struttura:

Dettagli

PROVINCIA DI PADOVA STRUTTURE E INIZIATIVE A SUPPORTO DELLE DONNE. Servizi organismi di parità per area. Distribuzione dei casi per area.

PROVINCIA DI PADOVA STRUTTURE E INIZIATIVE A SUPPORTO DELLE DONNE. Servizi organismi di parità per area. Distribuzione dei casi per area. PROVINCIA DI PADOVA STRUTTURE E INIZIATIVE A SUPPORTO DELLE DONNE organismi di parità per area Distribuzione dei casi per area Contatti Clicca sull area per visualizzare i servizi e gli organismi di parità

Dettagli

AREA ANZIANI - costi di gestione. sociale

AREA ANZIANI - costi di gestione. sociale allegato b) AREA ANZIANI - costi di gestione patologie - 1. pluripatologie n. 1 psicologo per nucleo cure palliative 2008 37.716,22 0,16 0,00 0,00 0,00 0,00 37.716,22 2009 75.432,43 0,31 0,00 0,00 0,00

Dettagli

5. I servizi socio-sanitari

5. I servizi socio-sanitari Osservatorio economico,coesione sociale, legalità 3 Rapporto sulla coesione sociale nella provincia di Reggio Emilia 5. I servizi socio-sanitari COMUNE DI REGGIO EMILIA Utenti in carico ai servizi psichiatrici

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 4588 del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 Linee di indirizzo per la definizione delle attività dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D)

Dettagli

La presa in carico nei Servizi di Unità Operativa di Neuropsichiatria per l Infanzia e l Adolescenza (UONPIA)

La presa in carico nei Servizi di Unità Operativa di Neuropsichiatria per l Infanzia e l Adolescenza (UONPIA) Unità Operativa di Neuropsichiatria per l Infanzia e l Adolescenza (UONPIA) A.O. «G. Salvini» Garbagnate Milanese Direttore: Dr.ssa Simonetta Oriani La presa in carico nei Servizi di Unità Operativa di

Dettagli

DIRETTORE DELL UNITA OPERATIVA COMPLESSA CARDIOLOGIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CITTADELLA

DIRETTORE DELL UNITA OPERATIVA COMPLESSA CARDIOLOGIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CITTADELLA Allegato 1 al bando struttura complessa 3/2016 DIRETTORE DELL UNITA OPERATIVA COMPLESSA CARDIOLOGIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CITTADELLA (Ruolo: Sanitario; Profilo professionale: Medici; Disciplina Cardiologia

Dettagli

ASL BAT. ANDRIA, BARLETTA, TRANI, BISCEGLIE, CANOSA, MINERVINO, SPINAZZOLA, MARGHERITA di S., S. FERDINANDO, TRINITAPOLI

ASL BAT. ANDRIA, BARLETTA, TRANI, BISCEGLIE, CANOSA, MINERVINO, SPINAZZOLA, MARGHERITA di S., S. FERDINANDO, TRINITAPOLI ASL BAT ANDRIA, BARLETTA, TRANI, BISCEGLIE, CANOSA, MINERVINO, SPINAZZOLA, MARGHERITA di S., S. FERDINANDO, TRINITAPOLI Bacino d utenza: 388.000 ca Età evolutiva: 84.000 ca DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

Dettagli

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI 50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante

Dettagli

Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria

Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo dei Servizi Sanitari Novembre 2008 PSSR e altri strumenti di programmazione regionali Piano Attuativo

Dettagli

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre

Dettagli

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione

Dettagli

ATTIVITÀ DELL AZIENDA U.L.S.S. N.10 RIVOLTE A GIOVANI E ADOLESCENTI (fino ai 24 anni)

ATTIVITÀ DELL AZIENDA U.L.S.S. N.10 RIVOLTE A GIOVANI E ADOLESCENTI (fino ai 24 anni) Conferenza dei Servizi Portogruaro, 5 maggio 2010 ATTIVITÀ DELL AZIENDA U.L.S.S. N.10 RIVOLTE A GIOVANI E ADOLESCENTI (fino ai 24 anni) Consultorio Giovani Attività dei Ser.D Attività per adolescenti con

Dettagli

dall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale

dall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale Conferenza annuale per la salute mentale : un modello per i servizi di Salute Mentale Venerdì 22 Maggio 2009 Teatro della ASL di Brescia Viale Duca degli Abruzzi 15 1 2 IDENTIFICAZIONE E IMPOSTAZIONE DEL

Dettagli

Centro Salute Mentale

Centro Salute Mentale SERVIZIO PSICHIATRICO MIRANO Direttore: Dr.ssa Anna Urbani Centro Salute Mentale MIRANO Via Miranese, 18-30035 Mirano (VE) tel. 041 5795519 fax 041 5795539 Fax segreteria: 041-5795501 BENVENUTI NEL NOSTRO

Dettagli

La qualità del Servizio Sociale Territoriale

La qualità del Servizio Sociale Territoriale e Sociale Regionale La qualità del Servizio Sociale Territoriale Bologna, 18 giugno 2012 1 Servizio Sociale Territoriale Il Servizio Sociale Territoriale è il complesso degli interventi del segretariato

Dettagli

L area dei bisogni dei minori e delle famiglie: i destinatari e le risorse in campo

L area dei bisogni dei minori e delle famiglie: i destinatari e le risorse in campo L area dei bisogni dei minori e delle famiglie: i destinatari e le risorse in campo 1. I destinatari dei servizi e degli interventi LA PRESA IN CARICO DEL CITTADINO E L APERTURA DELLA CARTELLA SOCIALE

Dettagli

SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL ETA EVOLUTIVA

SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL ETA EVOLUTIVA SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL ETA EVOLUTIVA Responsabile ad interim Struttura Complessa Neuropsichiatria Infantile e dell Età Evolutiva dr.ssa Antonia Tamantini Responsabile Coordinamento

Dettagli

Programma regionale Giuseppe Leggieri

Programma regionale Giuseppe Leggieri Programma regionale Giuseppe Leggieri Integrazione tra NPIA e pediatria I percorsi integrati per l adolescenza Luigi Gualtieri UONPIA Cesena I contesti Servizio Materno Infantile Pediatria di Comunità,

Dettagli

Comunità terapeutica «Il Melograno»

Comunità terapeutica «Il Melograno» Comunità terapeutica «Il Melograno» Piano nazionale per la salute mentale 2013 Nel documento «Piano Nazionale di A zioni per la SaluteMentale-PANSM- elaborato dal gruppo interregionale salute mentale (GISM)

Dettagli

IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO

IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO Rispetto alle questioni sollevate lo scorso anno, le associazioni di volontariato richiamano nuovamente l attenzione su alcuni punti: TERRITORIO E INTEGRAZIONE FRA I SERVIZI

Dettagli

Dipartimento Cure Primarie U.O. Consultori Spazio Giovani di Bologna Centro di Consultazione per adolescenti

Dipartimento Cure Primarie U.O. Consultori Spazio Giovani di Bologna Centro di Consultazione per adolescenti Dipartimento Cure Primarie U.O. Consultori Spazio Giovani di Bologna Centro di Consultazione per adolescenti SPAZIO GIOVANI E un Centro rivolto agli adolescenti (14-20 anni) e agli adulti del contesto

Dettagli

Centro per la diagnosi, la cura e lo studio. dei disturbi. della comunicazione e della socializzazione

Centro per la diagnosi, la cura e lo studio. dei disturbi. della comunicazione e della socializzazione INAUGURAZIONE Centro per la diagnosi, la cura e lo studio dei disturbi della comunicazione e della socializzazione Parma, 23 dicembre 2010 Via La Spezia n. 147, ore 11,30 Intervengono Pietro Vignali, Sindaco

Dettagli

U.O. UMEE - (UNITÀ MULTIDISCIPLINARE ETÀ EVOLUTIVA)_

U.O. UMEE - (UNITÀ MULTIDISCIPLINARE ETÀ EVOLUTIVA)_ U.O. - (UNITÀ MULTIDISCIPLINARE ETÀ EVOLUTIVA)_ SEDE: VIA MARCELLO FEDERICI (palazzina ex GIL ) - ASCOLI PICENO RESPONSABILE U.O. - DOTT.SSA MARIA A. LONGO TEL 0736/358180 FAX 0736/358030 - EMAIL: Antonietta.longo@sanita.marche.it

Dettagli

Complessità e specificità in Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza: continuità di presa in carico

Complessità e specificità in Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza: continuità di presa in carico Complessità e specificità in Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza: continuità di presa in carico Aziende Ospedaliere ASL dibrescia A.O Spedali Civili ili Presidio Ospedale dei Bambini i A.O Mellino

Dettagli

Potenziamento integrazione sociale e sociosanitaria

Potenziamento integrazione sociale e sociosanitaria Allegato n. 1 Potenziamento Cabina di regia integrata Ambito Cremona Ambito Crema Ambito Casalmaggiore Documento di pianificazione ai sensi dell'obiettivo "Integrazione sociale e / Cabine di Regia istituite

Dettagli

Analisi dei Costi dell Assistenza Psichiatrica 2010

Analisi dei Costi dell Assistenza Psichiatrica 2010 Analisi dei Costi dell Psichiatrica 2010 Questa analisi dei costi dell assistenza psichiatrica 1 si basa sui dati forniti dalle Aziende sanitarie locali nel modello ministeriale LA (livelli di assistenza)

Dettagli

IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE

IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE Caso a cura di Andrea Martone Le situazioni descritte non intendono rappresentare un paradigma di comportamento, né l autore vuole formulare giudizi sulle

Dettagli

Premesso che un identificazione precoce dei disturbi dello spettro autistico, la possibilità di fruire tempestivamente di un percorso di presa in

Premesso che un identificazione precoce dei disturbi dello spettro autistico, la possibilità di fruire tempestivamente di un percorso di presa in !! " # "#"$ $#%#& $'""(#!$"#$)#!# *!$"!+ Premesso che un identificazione precoce dei disturbi dello spettro autistico, la possibilità di fruire tempestivamente di un percorso di presa in carico globale

Dettagli

I Disturbi dello Spettro Autistico

I Disturbi dello Spettro Autistico ASSESSORATO ALLA SANITA DIREZIONE SANITA Dott.ssa Maria MASPOLI I Disturbi dello Spettro Autistico dall Accordo Stato-Regioni ai Provvedimenti di indirizzo della Regione Piemonte L Accordo Stato Regioni

Dettagli

Le Cure Palliative erogate in Rete

Le Cure Palliative erogate in Rete Le Cure Palliative erogate in Rete La normativa nazionale e regionale Codigoro - 29 settembre 2012 Mauro Manfredini Focus sulla Rete No Terapia del dolore No Cure Palliative Pediatriche LEGGE n. 39 26

Dettagli

D A A T T I I A A T T T T I I V V I I T T A A

D A A T T I I A A T T T T I I V V I I T T A A DATI ATTIVITA Servizi Servizi Socio Socio Sanitari Sanitari anno anno 2013 2013 INDICE DINAMICHE DEMOGRAFICHE 2013...8 AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI E GIOVANI...14 1) Servizio per l' Età

Dettagli

Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari

Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari Allegato alla Delib.G.R. n. 15/24 del 13.4.2010 Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari sanitari Il Punto Unico

Dettagli

Le Qualità della Città 13 Marzo 2007

Le Qualità della Città 13 Marzo 2007 Le Qualità della Città 13 Marzo 2007 Politiche dell Abitare Il Bisogno Casa: Vecchi e Nuovi Soggetti Ceti medio-bassi con le punte di bisogno delle famiglie monoreddito tra cui: lavoratori precari, giovani

Dettagli

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA Dott.ssa Barbara Cocchi Dott.ssa Cinzia Veronesi GIOVANI CONSUMATORI E NUOVE DIPENDENZE Presentazione del Rapporto 2010 Osservatorio Epidemiologico Dipendenze

Dettagli

Cosa sono i consultori? Chi trovi nei consultori? Quali servizi nei consultori? Con sultori familiari

Cosa sono i consultori? Chi trovi nei consultori? Quali servizi nei consultori? Con sultori familiari Cosa sono i consultori? Chi trovi nei consultori? Quali servizi nei consultori? Con sultori familiari Centro Consulenza Giovani Consultori immigrati Funzione di accoglienza Procreazione responsabile Percorso

Dettagli

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A PROGETTO BIANCANEVE Legge Regionale 29/04/04 nr. 6 D.G.R. 29/05/07 nr. 359 ESIGENZE DEI PICCOLI COMUNI 1. Titolo del Progetto: BIANCANEVE 2. Premessa Il progetto intende

Dettagli

Azienda ULSS n. 8 Asolo Piano di Zona Allegato: Documento di area vasta Disabilità complesse

Azienda ULSS n. 8 Asolo Piano di Zona Allegato: Documento di area vasta Disabilità complesse Area vasta - Aziende ULSS 1 2 7-8 e 9 delle Provincie di Treviso e Belluno Gruppo di lavoro FORME PARTICOLARI E COMPLESSE DI DISABILITÀ PERSONE CON ESITI DI GRAVI CEREBROLESIONI ACQUISITE (GCA) Le Gravi

Dettagli

Organizzazione dei servizi sociali (6cfu)

Organizzazione dei servizi sociali (6cfu) Dipartimento di Scienze Politiche Università di Pisa Classe L-39 (nuovo ordinamento) Organizzazione dei servizi sociali (6cfu) Riccardo Guidi, riccardo.guidi@unipi.it Cosa facciamo oggi? 1) Question time.

Dettagli

ADHD in Regione Emilia-Romagna

ADHD in Regione Emilia-Romagna ADHD in Regione Emilia-Romagna Milano, 14 dicembre 2016 Paolo Soli Regione Emilia-Romagna Con la collaborazione di Francesca Ciceri e Michela Cappai Dati Flusso SINPIAER Alessio Saponaro Utenza NPIA 2015

Dettagli

Centro Samarotto. Guida ai Servizi

Centro Samarotto. Guida ai Servizi Centro Samarotto Centro per lo sviluppo della Comunicazione e della Relazione per l Autismo e i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo Guida ai Servizi Il Centro Samarotto è una Struttura di riferimento

Dettagli

Chi è e cosa fa lo Psicologo

Chi è e cosa fa lo Psicologo Chi è e cosa fa lo Psicologo L articolo 1 della Legge 18/2/1989 n. 56 Ordinamento della professione di psicologo recita: La professione di Psicologo comprende l uso degli strumenti conoscitivi e di intervento

Dettagli

Tavoli Tematici: Salute mentale, Povertà ed esclusione sociale e Immigrazione

Tavoli Tematici: Salute mentale, Povertà ed esclusione sociale e Immigrazione DISTRETTO DI RICCIONE PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2013 Tavoli Tematici: Salute mentale, Povertà ed esclusione sociale e Immigrazione Riccione 12 Aprile

Dettagli

UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N.15 ALTA PADOVANA LINEE DI INDIRIZZO E PROTOCOLLO OPERATIVO TRA

UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N.15 ALTA PADOVANA LINEE DI INDIRIZZO E PROTOCOLLO OPERATIVO TRA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N.15 ALTA PADOVANA LINEE DI INDIRIZZO E PROTOCOLLO OPERATIVO TRA E 1. PREMESSA 2. I SERVIZI: IL DISTRETTO 3. I PROCESSI CONDIVISI INVIO E ACCOGLIMENTO PRESA IN CARICO CONDIVISA

Dettagli

STRUTTURE RESIDENZIALI

STRUTTURE RESIDENZIALI STRUTTURE RESIDENZIALI Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/10 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione

Dettagli

Alcune esperienze di ricerca nella Provincia di Ferrara

Alcune esperienze di ricerca nella Provincia di Ferrara Alcune esperienze di ricerca nella Provincia di Ferrara Az. USL di Ferrara e Ufficio di Piano Distretto Sud Est Dott. Matteo Pazzi 1 L a ricerca sociale e la programmazione: diagramma ricercaprogrammazione

Dettagli

Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2016/2017. Piano Annuale per l Inclusione

Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2016/2017. Piano Annuale per l Inclusione Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica Innocent Manzetti di Aosta a.s.2016/2017 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI: n

Dettagli

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto

Dettagli

Circolare Prot. n

Circolare Prot. n Circolare 8.04.2014 - Prot. n. 212522 Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola Direzione regionale Politiche sociali, Autonomie,

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli

Coordinamento istituzionale Ufficio di Piano Servizio sociale professionale Piano di Zona Il Coordinatore dell'ufficio di Piano Contatti:

Coordinamento istituzionale Ufficio di Piano Servizio sociale professionale Piano di Zona Il Coordinatore dell'ufficio di Piano Contatti: La Regione Campania definisce quali Ambiti Territoriali le ripartizioni del territorio regionale coincidenti con i distretti sanitari o loro multipli purché rientranti nella medesima ASL, e li determina,

Dettagli

La residenzialità per gli anziani: possibile coniugare sociale e business?

La residenzialità per gli anziani: possibile coniugare sociale e business? Annual Meeting Welfare Integrato «Quando le buone pratiche e le eccellenti esperienze migliorano il welfare integrato: bilanci, iscritti e sistema Paese» La residenzialità per gli anziani: possibile coniugare

Dettagli

2. Il sistema delle risorse organizzative ed umane

2. Il sistema delle risorse organizzative ed umane L area dei bisogni degli anziani: i destinatari e le risorse in campo 1. I destinatari dei servizi e degli interventi LA PRESA IN CARICO DEL CITTADINO E L APERTURA DELLA CARTELLA SOCIALE Nel momento in

Dettagli

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio

Dettagli

Carta dei servizi. A salute spiegata. Guida. Il Pediatra di Famiglia

Carta dei servizi. A salute spiegata. Guida. Il Pediatra di Famiglia Carta dei servizi. A salute spiegata Guida Il Pediatra di Famiglia Carta dei servizi. A salute spiegata La Carta dei servizi è composta da: Guida dei principi e dei programmi Regolamento di Pubblica Tutela

Dettagli

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale

Dettagli

Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza

Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza Referente per quanto comunicato Tel. 0982/491235-44 Fax 0982/427968 e-mail: consultorioamantea@libero.it PROGRAMMA DI ATTIVITA PER L ANNO 2016 Il Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI), adottato con

Dettagli

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2015

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2015 Conferenza le Regioni e le Province Autonome Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2015 SEGRETO STATISTICO, OLIGO DI RISPOSTA, TUTELA DELLA RISERVATEZZA E DIRITTI

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 3119

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 3119 Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 3119 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori BIONDELLI, BASSOLI, BOSONE, CHIAROMONTE, CHITI, COSENTINO, GRANAIOLA, PORETTI, ANDRIA e COSTA COMUNICATO ALLA

Dettagli

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto

Dettagli

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO \ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE

Dettagli

IL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA

IL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA IL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA il territorio: 11 Comuni la comunità: 69.183 persone (dato al 31.12.2009) comuni con + di 10.000 abitanti comuni con + di 5.000 abitanti 1 6 comuni con - di

Dettagli

PAI (Piano Annuale per l Inclusione)

PAI (Piano Annuale per l Inclusione) ALLEGATO 4: PAI PAI (Piano Annuale per l Inclusione) ISTITUTO COMPRENSIVO VIA P. STABILINI Via Pasquale Stabilini 19 00173 Roma Tel. 0672970371; tel. e fax: 067221968; C.F. 97712510581 cod. mecc. RMIC8GA002

Dettagli

A2.4 Servizi Residenziali

A2.4 Servizi Residenziali A.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. Questo obiettivo di sistema si centra sulla necessità di lavorare sull appropriatezza

Dettagli

u Parte 1. Vivere in Abruzzo. Le caratteristiche del territorio, la struttura demografica, le dinamiche della popolazione u Parte 2.

u Parte 1. Vivere in Abruzzo. Le caratteristiche del territorio, la struttura demografica, le dinamiche della popolazione u Parte 2. u Parte 1. Vivere in Abruzzo. Le caratteristiche del territorio, la struttura demografica, le dinamiche della popolazione u Parte 2. Cittadini e servizi. Il sistema attuale dei servizi sociali e gli impatti

Dettagli

UFFICI DI PIANO CHIAVENNA

UFFICI DI PIANO CHIAVENNA UFFICI DI PIANO CHIAVENNA ENTE GESTORE: COMUNITA MONTANA DELLA VALCHIAVENNA SERVIZI PER DISABILI Gli interventi di seguito descritti sono a carattere socio-assistenziale e sono rivolti a disabili adulti

Dettagli

RIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA

RIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA RIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA LE SFIDE Scheda ATTUALI analitica DEL WELFARE A Bologna... Sostanziale mantenimento della spesa pubblica sociale e sociosanitaria per il

Dettagli

Il Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna : la sfida dell integrazione

Il Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna : la sfida dell integrazione Il Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna 2008-2010: la sfida dell integrazione a cura di Anna Rosetti Direzione Sanità e Politiche sociali 23 aprile 2008 Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 PRINCIPI

Dettagli

Sviluppo in età evolutiva: l organizzazione e la presa in

Sviluppo in età evolutiva: l organizzazione e la presa in La Riabilitazione nei Disturbi di Sviluppo in età evolutiva: l organizzazione e la presa in carico globale l in un Ambulatorio del Servizio Territoriale Antonella Graziani, Massimo Antignani, Margherita

Dettagli

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle

Dettagli

Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento

Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento D.P.R. 309/90 D.M. 444/90 L. n.45/99 D.M. del 14/06/02 L. n.328/00 L. n.125/01 Atto

Dettagli

Monografia sugli anziani a Catania

Monografia sugli anziani a Catania Comune di Catania DIREZIONE SS.DD. DECENTRAMENTO E STATISTICA Servizio Statistica e Qualità dei Servizi al Cittadino Monografia sugli anziani a Catania 30 settembre 2016 Ai fini del miglioramento dei servizi

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014

CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014 Servizio Tutela Minori Tempestività CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014 + I casi valutati come urgenti dall equipe sono presi in carico entro 48 ore dalla segnalazione. intervento personalizzato

Dettagli

IL NUOVO PATTO SOCIALE PER PARMA DOVE SIAMO ARRIVATI L ASSESSORE LAURA ROSSI INCONTRA LA CITTÀ

IL NUOVO PATTO SOCIALE PER PARMA DOVE SIAMO ARRIVATI L ASSESSORE LAURA ROSSI INCONTRA LA CITTÀ IL NUOVO PATTO SOCIALE PER PARMA DOVE SIAMO ARRIVATI L ASSESSORE LAURA ROSSI INCONTRA LA CITTÀ IL WELFARE PER GLI ANZIANI LA FAMIGLIA E I MINORI LE PERSONE VULNERABILI LE TUTELE PER LE DISABILITÀ LE POLITICHE

Dettagli

Curriculum Vitae. Informazioni Personali. Titoli di Studio. Professionali ed Esperienze Lavorative

Curriculum Vitae. Informazioni Personali. Titoli di Studio. Professionali ed Esperienze Lavorative Curriculum Vitae Informazioni Personali Nome e Cognome FERRUCCIO PASCALI Data di nascita 28.6.1953 Qualifica DIRIGENTE PSICOLOGO Amministrazione ASL LECCE Incarico attuale -DIRIGENTE PSICOLOGO PRESSO LA

Dettagli

La storia. Il progetto ha previsto:

La storia. Il progetto ha previsto: Lo Sportello ISELT è stato attivo a Torino dal 2003 al 2007, svolgendo attività di assistenza e di supporto alle persone transessuali e transgender e favorendone l'inserimento sociale e lavorativo. Lo

Dettagli

Osservatorio Regionale sulla Condizione della Persona Anziana e Disabile

Osservatorio Regionale sulla Condizione della Persona Anziana e Disabile 2. Strutture Semiresidenziali Nel Veneto sono presenti 262 Strutture Semiresidenziali definite, secondo la riclassificazione proposta dal CISIS (Centro Interregionale per il Sistema Informativo e Statistico

Dettagli

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016 ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune

Dettagli

DIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013

DIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 DIREZIONE SOCIALE DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 Premessa Vista la normativa della Regione Lombardia: DGR X/116 del 14/05/2013: Determinazione in ordine all istituzione

Dettagli

Piano Sociale Municipale

Piano Sociale Municipale Piano Sociale Municipale 2011 2015 Bozza aggiornata all 11 novembre 2011 In attesa del Parere di congruità tecnica Municipio Roma 19 - P. S. M. 2011/2015 Introduzione: il processo di preparazione, consultazione

Dettagli

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di

Dettagli

Invalidita civile disabilita lavoro

Invalidita civile disabilita lavoro Associazione Crescere Gli Incontri del Sabato 28 marzo 2009 A cura dell Assistente Sociale Dr.ssa Fabrizia Capitani Invalidita civile disabilita lavoro Associazione Crescere Gli Incontri del Sabato 28

Dettagli

Diritti e doveri. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività (...)

Diritti e doveri. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività (...) ANZIANI MALATI NON AUTOSUFFICIENTI E/O CON DEMENZA Il diritto alle cure e la riorganizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie intra ed extra ospedaliere 23 OTTOBRE 2015 - TORINO Tavola rotonda

Dettagli

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche Percorso di approfondimento, confronto e formazione per medici con ruoli organizzativi La gestione del paziente con disabilità

Dettagli

COMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete

COMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete COMUNE DI MILANO Griglia di osservazione dei segnali di rischio: uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete 2016 Comune di Milano. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Il presente documento

Dettagli

Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti

Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti Responsabile U.O. Psicologa Adolescenza Dipartimento Salute M entale ASL di Modena Dr. Federica

Dettagli

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI

Dettagli

Recepimento dell'accordo approvato in Conferenza Unificata "Piano di azioni per la salute mentale" (Atto rep. n. 4/CU del ).

Recepimento dell'accordo approvato in Conferenza Unificata Piano di azioni per la salute mentale (Atto rep. n. 4/CU del ). REGIONE PIEMONTE BU36 05/09/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 2 agosto 2013, n. 87-6289 Recepimento dell'accordo approvato in Conferenza Unificata "Piano di azioni per la salute mentale" (Atto

Dettagli

Istituto Superiore di Sanità Osservatorio Fumo, Alcol e Droga

Istituto Superiore di Sanità Osservatorio Fumo, Alcol e Droga CARATTERISTICHE DELL ATTIVITÀ SVOLTA DAL SERVIZIO DI TELEFONO VERDE CONTRO IL FUMO 800 554088 DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: I DATI DELLE TELEFONATE DAL 2000 AL 2004 Alessandra Di Pucchio, Enrica Pizzi,

Dettagli

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano

Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano Tavola Rotonda Autismo 1 dicembre 2014 Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano Milano, 1 dicembre 2014 Progettualità a sostegno della famiglia e suoi componenti

Dettagli

Tavolo Welfare avanzamento marzo 2017

Tavolo Welfare avanzamento marzo 2017 Tavolo Welfare avanzamento marzo 2017 La manovra di Bilancio 2017 rafforza l azione prevista sul Welfare confermando gli impegni assunti con il Patto per la Crescita; Risposta a bisogni di residenzialità

Dettagli

UN MODELLO DI SERVIZIO ALCOLOGICO-RIABILITATIVO

UN MODELLO DI SERVIZIO ALCOLOGICO-RIABILITATIVO UN MODELLO DI SERVIZIO ALCOLOGICO-RIABILITATIVO Relatore: Dr.ssa Maria Angela Abrami Psicologa, Psicoterapeuta Servizio Alcologia - Responsabile U.O.NOA 4 - Leno Convegno: Alcologia Moderna. Attuali trend

Dettagli

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD)

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) La Regione Veneto ha approvato le Linee Guida del Ministero della Sanità per

Dettagli

Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura

Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura In aumento minori e over 40. Trattamenti diversificati a seconda del disturbo Fermo, 2017-10-04 Sono attualmente 200 i pazienti in carico

Dettagli

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative

Dettagli

Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche

Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche Padova, 11.05.2012 G. Tarter 1 Raccomandazioni per attivare un trattamento riabilitativo Quali i criteri per stabilire se un trattamento ha

Dettagli