INTRODUZIONE. La schizofrenia è probabilmente la più oscura e tragica malattia che la

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INTRODUZIONE. La schizofrenia è probabilmente la più oscura e tragica malattia che la"

Transcript

1 INTRODUZIONE La schizofrenia è probabilmente la più oscura e tragica malattia che la psichiatria debba affrontare, per le sue dibattute caratteristiche cliniche, ma soprattutto per il fatto che colpisce soggetti giovani-adulti che di solito vivono molti anni dopo l esordio della malattia e quindi continuano a patirne gli effetti a vari livelli: familiare, sociale e lavorativo. E sicuramente uno dei modi possibili di essere uomini, compatibile con la vita, anche se richiede, in chi ne è affetto, l incredibile forza di reinventare continuamente il reale per continuare ad esistere in un mondo in cui tali persone percepiscono e soffrono per l impossibilità di comprendere ed essere compresi. Se capissimo la schizofrenia, capiremmo molto di più anche su come siamo fatti noi uomini normali, così come l interpretazione freudiana dei sogni ci ha insegnato tanto di più su come sono gli uomini da svegli: lo studio della schizofrenia può così avere significato antropologico generale (Balestrieri et al., 1996). La schizofrenia ed i disturbi ad essa correlati sono stati identificati in quasi tutte le culture e descritti in ogni tempo. Pazzia e follia erano i termini generici più usati, fin dai tempi antichi, per definire un ampio spettro di malattie psicotiche. La malattia mentale, intesa come psicosi, ha sempre oscillato fra due poli: un polo fisico, che oggi potremmo definire scientifico e un polo metafisico, 3

2 quello della follia, intesa come qualcosa che deriva dal maligno o come alterazione della psiche, intesa come parte del corpo. Racconti letterari dove è presente la follia li ritroviamo già nell Iliade, quando Omero parla di Bellerofonte (V canto), nell Oresteia di Eschilo, come poi anche, nel Re Lear con i rimuginamenti di Poor Tom (Shakespeare) e in molti altri scritti. E dagli esordi della psichiatria che la ricerca sulla schizofrenia prosegue in modo intenso, anche se da subito si è presentato il problema di fornire una definizione univoca di tale patologia; ciò perché, con il termine schizofrenia, non sempre si è indicato un singolo disturbo ed i criteri diagnostici sono di conseguenza arbitrari ed inclini ad essere modificati nel tempo. Le prime descrizioni della malattia, come è oggi conosciuta, vengono infatti effettuate per la prima volta nel 1809 quasi contemporaneamente da Pinel alla Salpetrière e da Haslam al Bethlem Hospital di Londra. Entrambi descrissero alcuni quadri clinici caratterizzati da un netto cambiamento della personalità ad insorgenza post-puberale, dalla comparsa di profonde alterazioni dell affettività e del pensiero e da un progressivo deterioramento comportamentale. Il termine demenza fu usato per la prima volta da Pinel stesso per descrivere questa sindrome ed è stato successivamente ripreso da Morel nel 1860 come demenza precoce, per descrivere il caso di un ragazzo di 14 anni con le caratteristiche sintomatologiche descritte di Pinel e Haslam (Pancheri P., 1995). Alcuni anni dopo, nel 1871, Hecker introduceva il termine ebefrenia, per 4

3 indicare una condizione analoga e nel 1874, Kahlbaum descriveva il quadro della catatonia, un tipo di psicosi caratterizzata da disturbi psicomotori di tipo acinetico o ipercinetico che possono presentarsi separatamente, dando luogo a 2 tipi di forme catatoniche: quella stuporosa e quella eccitata. Quindi, benché altri prima di lui abbiano considerato l argomento, è ad Emil Kraepelin ( ) che di solito viene attribuita la prima visione unitaria delle sindromi psicopatologiche di tipo schizofrenico; il suo merito è stato quello di aver dato un ordine e una coerenza interna a queste osservazioni cliniche, identificandone l elemento comune e unificante alla luce degli elementi di stato, ma soprattutto, di decorso. Egli osservò che, tra i gravi malati psichici che trattava, prima a Dorpat e in seguito a Heidelberg e a Monaco di Baviera, alcuni avevano iniziato a manifestare sintomi quali delirio e ritiro relazionale ad un età relativamente precoce e che questi soggetti avevano avuto un decorso progressivamente peggiorativo. Kraepelin, allora, lavorava in stretta collaborazione con Alzheimer che, come lui, studiava pazienti con grave compromissione e deterioramento cognitivo, ma con esordio in età tardiva. Questi soggetti vengono ora diagnosticati come affetti da demenza di Alzheimer. I pazienti studiati da Kraepelin sviluppavano la loro demenza in un età precoce e pertanto decise di distinguerli da quelli ad esordio tardivo definendoli affetti da Dementia Praecox (Kraepelin, 1896) e ne parlò ad una conferenza alla Clinica Psichiatrica di Heidelberg, tenuta il 27 novembre 1898 dal titolo Sulla diagnosi e la prognosi della Dementia Praecox ; i 5

4 principi conduttori di questo lavoro vennero poi sistematizzati nella quarta edizione del Trattato di Psichiatria (Kraepelin, 1899). Nel relativo capitolo del Trattato, la Dementia Praecox viene definita come un unico quadro clinico ad esordio precoce ed esito con grave deterioramento delle funzioni cognitive, comprendente tre forme: 1. l EBEFRENIA di Hecker; 2. la CATATONIA di Kahlbaum; 3. la DEMENTIA PARANOIDES, isolata dallo stesso Kraepelin. I sintomi caratteristici includono le allucinazioni, le esperienze di influenzamento, i disturbi dell attenzione, della comprensione e del flusso del pensiero, l appiattimento affettivo e i sintomi catatonici. L eziologia è endogena, ovvero il disturbo origina da cause interiori. La Dementia Praecox, sulla base di queste osservazioni, differisce nettamente da un altra sindrome che Kraepelin definì psicosi maniaco-depressiva, in cui fasi di melanconia e eccitamento si alternano a periodi liberi da sintomi e nella quale non si riscontra il deterioramento progressivo delle funzioni cognitive (Kraepelin, 1899). Kraepelin indica quindi come caratteristiche della malattia fossero: il deterioramento mentale (Dementia), l esordio precoce (Praecox), senza considerare la storia di vita del paziente, la sua personalità premorbosa e la sua esperienza di malattia. 6

5 Con Eugen Bleuler ( ), psichiatra tedesco che pubblica nel 1911 il libro Dementia Praecox oder die Gruppe der Schizophrenien, si ha un viraggio d attenzione sulla sintomatologia di stato a scapito dell evolutività, un approccio più psicologico alla patologia, come evidenziato dal nuovo nome che dà al disturbo, definendolo appunto schizofrenia,riferito all alterazione dei nessi associativi (Spaltung), in contrasto con Dementia, riferito all instaurarsi di un deterioramento cognitivo terminale. Bleuler era convinto che i sintomi trasversali fossero caratteristiche utili per la definizione della schizofrenia, più importanti del decorso e dell esito. Egli ha sottolineato che l alterazione fondamentale e unificante della schizofrenia fosse la compromissione cognitiva, che ha concettualizzato come scissione o allentamento del tessuto dei pensieri (Spaltung); riteneva che il disturbo del pensiero ne fosse il sintomo essenziale e patognomonico e ha definito la malattia in base a questo sintomo: schizofrenia o scissione delle funzioni psichiche (Bleuler E., 1911). Bleuler ha descritto una serie di sintomi fondamentali per la diagnosi di schizofrenia, detti didatticamente delle quattro A che sono: 1. APPIATTIMENTO AFFETTIVO (marcata riduzione dell espressività emotiva), 2. ALLENTAMENTO DEI NESSI ASSOCIATIVI (disorganizzazione dei processi del pensiero), 3. AMBIVALENZA (indecisione concettuale), 4. AUTISMO (profondo grado di incapacità a relazionarsi con gli altri). 7

6 Accanto a questi ha indicato come sintomi accessori : le allucinazioni e i deliri (che erano stati una parte dominante nel concetto di Dementia Praecox), le variazioni dell umore, le alterazioni dello stato di coscienza e le manifestazioni catatoniche. I sintomi produttivi come i deliri e le allucinazioni sono stati considerati da Bleuler di secondaria importanza per la diagnosi di schizofrenia, perché si possono manifestare anche in altre malattie, come la malattia maniaco-depressiva. Quindi per definire la schizofrenia ha dato importanza a quelli che oggi sono definiti come sintomi negativi. Per Bleuler la schizofrenia non è una malattia unitaria, ma esiste il Gruppo delle Schizofrenie che include numerosi disturbi che condividono alcuni aspetti clinici, ma differiscono per quanto riguarda l eziologia e la patogenesi. In particolare egli inserisce fra i sottogruppi la SCHIZOFRENIA SIMPLEX, in cui mancano molte caratteristiche principali della patologia. Riassumendo, Eugen Bleuler ha, rispetto a Kraepelin, ampliato i limiti nosografici della schizofrenia, ha posto l attenzione più sulle caratteristiche al momento dell osservazione che su quelle longitudinali, ha messo in discussione la concezione kraepeliana che la schizofrenia dovesse essere inguaribile, sottolineando nei suoi scritti il fatto che alcuni pazienti fossero andati incontro ad una remissione dei sintomi, ed altri avessero avuto un decorso cronico, ma senza deterioramento cognitivo. 8

7 I criteri di classificazione sindromica indicati da Kraepelin e Bleuler si sono mantenuti praticamente invariati attraverso tutte le scuole psichiatriche che hanno affrontato il problema della nosografia. Mentre Bleuler esponeva le sue teorie negli Stati Uniti, in Europa Kurt Schneider ( ), clinico psicopatologo della scuola di Heidelberg, insisteva in maniera analoga sull importanza dei sintomi in un ottica trasversale e non solo longitudinale, ma rifiutava la distinzione fra sintomi fondamentali e sintomi accessori, tendente a ingenerare, secondo lui, confusione. Egli ha classificato i sintomi in: SINTOMI DI PRIMO RANGO e SINTOMI DI SECONDO RANGO. I sintomi di primo rango sono 11 esperienze anomale e sono patognomonici della schizofrenia, a meno che non siano legati in alcun modo ad una causa organica, ed includono: i pensieri sperimentati come espressi a voce alta o come eco, la fuga dei pensieri, l inserimento dei pensieri e la trasmissione dei pensieri, l ascoltare voci che commentano i pensieri o le azioni dei pazienti e voci che conversano con l individuo in terza persona, sentimenti e atti volizionali vissuti come se fossero sotto il controllo di qualche forza esterna o di mediazione, esperienze somatiche passive e percezione delirante. La presenza di un singolo sintomo di primo rango era sufficiente per fare diagnosi di schizofrenia, sempre che la sua presenza potesse essere stata stabilita con certezza. 9

8 I sintomi di secondo rango sono invece esperienze anomale del paziente che possono completare la diagnosi, ma non caratteristiche della schizofrenia, perché riscontrabili anche in altre malattie. Essi includono i disturbi psicosensoriali, le intuizioni deliranti, la perplessità, i disturbi depressivi od euforici dell umore, l ottusità affettiva (Schneider K., 1955). I sintomi di primo rango costituiscono il primo tentativo di diagnosi operativa e sono destinati ad esercitare notevole influenza sull elaborazione degli ICD (International Classification Deseases) e sui DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) dell American Psychiatric Association (APA). Dalle diverse definizioni della schizofrenia date dalle tante scuole di pensiero che hanno affrontato questa patologia, è emerso il problema di creare un linguaggio comune in psichiatria, per evitare che coloro che formulavano la diagnosi, fossero in disaccordo sui parametri, abbassando così l affidabilità diagnostica. Dagli anni 70 sono quindi nati una serie di sistemi diagnostici basati sul presupposto che le diagnosi formulate in base al riscontro di segni e sintomi specifici e prestabiliti avessero maggiore probabilità di essere coerenti nel tempo e tra le persone; esempi sono i criteri di St. Louis (Feighner et al., 1972), il New Haven Schizophrenia Index (Astrachan et al., 1972), il Sistema Flessibile (Carpenter et al., 1973), i Criteri Diagnostici di Ricerca (Spitzer et al., 1975), ed i criteri di Taylor e Abrams (Taylor e Abrams, 1978). Poiché ognuno di tali sistemi definiva come schizofrenici pazienti 10

9 molto differenti tra loro, è stato creato un nuovo sistema di criteri diagnostici per definire i disturbi psichiatrici, il DSM-III (American Psychiatric Association, 1980), con lo scopo di migliorare l affidabilità diagnostica e quindi facilitare la comunicazione clinica e la ricerca. Tale sistema è stato soggetto a revisioni (nel 1987 con la creazione del DSM-III- R), per arrivare all attuale DSM-IV (American Psychiatric Association, 1994) la cui parte concernente i disturbi psicotici è stata ridefinita da un gruppo di lavoro coordinato da N. Andreasen, J. Kane, S. Keith, K. Kendler e T. McGlashan. Il DSM-IV definisce la schizofrenia mediante sei criteri fondamentali che, in pratica, riprendono i criteri originali di Kraepelin sulle caratteristiche sindromiche del disturbo e definiscono, attraverso criteri di inclusione ed esclusione, i supposti confini diagnostici della schizofrenia. Di questi, il criterio A valuta i sintomi, sia positivi che negativi (con evidenti riferimenti ai sintomi descritti da Kraepelin, da Bleuler e da Schneider), presenti nella fase attiva; il criterio B considera la riduzione della capacità di funzionamento sociale e lavorativo di tali pazienti; il criterio C stabilisce i limiti temporali arbitrari (presenza di segni continuativi del disturbo per almeno sei mesi, con almeno un mese di sintomi che soddisfino il criterio A), necessari per differenziare la patologia da forme clinicamente simili ma più benigne (il Disturbo Psicotico Breve e il Disturbo Schizofreniforme); il criterio D è un criterio di esclusione dei Disturbi Schizoaffettivo e dell Umore. Anche in questi ultimi due criteri si riconosce l influsso dominante di Kraepelin per quanto riguarda sia la durata, sia la dicotomia 11

10 classica fra Dementia Praecox e psicosi maniaco-depressiva. Il criterio E esclude dalla diagnosi gli effetti psichici dovuti all uso di sostanze oggetto di abuso o farmaci o alla presenza di una condizione medica generale; il criterio F definisce i rapporti con eventuali pregressi Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, sottolineando l indipendenza sindromica della schizofrenia. Il DSM-IV, prevede inoltre quattro sottotipi all interno della schizofrenia (già presenti nel DSM-III-R), basati principalmente sul quadro clinico: la SCHIZOFRENIA PARANOIDE, la SCHIZOFRENIA DISORGANIZZATA, la SCHIZOFRENIA CATATONICA, la SCHIZOFRENIA INDIFFERENZIATA. Contemporaneamente Crow (1980) e Andreasen (1982) hanno proposto uno schema di classificazione in sottotipi, basato sulla presenza o assenza di sintomi positivi e negativi. Crow ha ipotizzato due tipi di schizofrenia: tipo I caratterizzato da sintomi positivi, assenza di disfunzione intellettiva, struttura cerebrale normale e buona risposta ai neurolettici; tipo II con prevalenti sintomi negativi, deterioramento intellettivo, anomalie strutturali alla TC e scarsa risposta ai neurolettici. Andreasen ha definito tre tipi di pazienti schizofrenici con un unica fisiopatologia: pazienti con Schizofrenia con sintomi positivi, con sintomi negativi e con sintomi misti, cioè con sintomi sia positivi che negativi. Anche se tali sistemi non sono rientrati nel DSM-IV, la distinzione clinica di queste diverse tipologie di pazienti è importante per comprendere l eterogeneità della schizofrenia. 12

Indice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62

Indice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62 NEU-07-IV_ I_XVI 7-08-2009 13:56 Pagina V Indice Prefazione alla quarta edizione Prefazione alla prima edizione XI XIII Parte prima Concetti e metodi 1. I concetti fondamentali della psicopatologia descrittiva

Dettagli

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale La malattia di Alzheimer Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale Franco Giubilini Parma 24 settembre 2007 Diagnosi di demenza Per Demenza si intende un quadro sindromico condiviso da differenti

Dettagli

LA RICERCA SULLE VOCI Perché ci si ammala? Cosa aiuta a guarire? Marcello MACARIO (Centro di Salute Mentale, Carcare, Sv)

LA RICERCA SULLE VOCI Perché ci si ammala? Cosa aiuta a guarire? Marcello MACARIO (Centro di Salute Mentale, Carcare, Sv) LA RICERCA SULLE VOCI Perché ci si ammala? Cosa aiuta a guarire? Marcello MACARIO (Centro di Salute Mentale, Carcare, Sv) DOPO IL SETTE Se hai imparato a contare soltanto fino a sette non vuol mica dire

Dettagli

L AUTISMO: definizione

L AUTISMO: definizione L AUTISMO: definizione GLI AUTISMI L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo, con esordio nei primi 3 anni di vita. (Linea Guida 21) Nella classificazione del DSM-5,

Dettagli

Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è. diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione

Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è. diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione Introduzione Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione intendiamo persone che soffrono di disturbi psicotici come la schizofrenia

Dettagli

Gerarchia dei sintomi schizofrenici. Francesco Franza

Gerarchia dei sintomi schizofrenici. Francesco Franza Gerarchia dei sintomi schizofrenici Francesco Franza Introduzione Nel corso dei decenni sono stati effettuati diversi tentativi per individuare una gerarchia dei sintomi schizofrenici, sia con la finalità

Dettagli

LA SCHIZOFRENIA RILEVANZA SOCIALE

LA SCHIZOFRENIA RILEVANZA SOCIALE LA SCHIZOFRENIA RILEVANZA SOCIALE 1. Insorge in genere in età giovanile 2. Accompagna di solito l individuo id per buona parte della sua esistenza 3. Compromette in misura significativa il funzionamento

Dettagli

Psicopatologia della Schizofrenia. Matteo Tonna

Psicopatologia della Schizofrenia. Matteo Tonna Psicopatologia della Schizofrenia Matteo Tonna mtonna@ausl.pr.it Disturbi del Sè 1) Mondo 2) Ipseità (presentazione in prima persona esperienza) 3) Flusso di Coscienza 4) Meità/ Confini dell'io 5) Corporeità

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un

Dettagli

DOTTOR EGIDIO BOVE. Laurea in Psicologia indirizzo clinico e di comunità. Dottorato di Ricerca in Scienze Psicologiche

DOTTOR EGIDIO BOVE. Laurea in Psicologia indirizzo clinico e di comunità. Dottorato di Ricerca in Scienze Psicologiche DOTTOR EGIDIO BOVE Laurea in Psicologia indirizzo clinico e di comunità Dottorato di Ricerca in Scienze Psicologiche Cultore della Materia di Psicologia Clinica e Psichiatria E-mail: egidiobove@libero.it

Dettagli

Semeiotica psichiatrica - 8 TIZIANA SCIARMA

Semeiotica psichiatrica - 8 TIZIANA SCIARMA Semeiotica psichiatrica - 8 TIZIANA SCIARMA Coscienza Stato di consapevolezza di se stessi, del proprio mondo interno, del proprio corpo e dell ambiente esterno, consapevolezza dell esistere in quell istante

Dettagli

LE MALATTIE PSICO SOMATICHE

LE MALATTIE PSICO SOMATICHE LE MALATTIE PSICO SOMATICHE Il termine psico-somatica somatica fu usato per la prima volta da Heinroth nel 1818, nel testo disordini dell anima anima in cui discuteva il RUOLO giocato dai FATTORI EMOTIVI

Dettagli

La schizofrenia. Argomenti. In questa lezione parleremo di schizofrenia.

La schizofrenia. Argomenti. In questa lezione parleremo di schizofrenia. La schizofrenia (parte prima) Argomenti In questa lezione parleremo di schizofrenia. Storia e definizione Dal 1890 al 1907 Emil Kraepelin definisce i il concetto di Demenza Precoce all interno del suo

Dettagli

LEZIONI DI PSICHIATRIA PER STUDENTI DI MEDICINA Core-Curriculum

LEZIONI DI PSICHIATRIA PER STUDENTI DI MEDICINA Core-Curriculum Anno Accademico 2002-2003 LEZIONI DI PSICHIATRIA PER STUDENTI DI MEDICINA Core-Curriculum 1. Lezione introduttiva. (Professor Michele Tansella) * I disturbi psichici nella popolazione generale: morbilità

Dettagli

Psicologia dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale tipico e atipico SCARTA

Psicologia dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale tipico e atipico SCARTA Psicologia dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale tipico e atipico SCARTA Caterina Fiorilli Libera Università Maria SS. Assunta fiorilli@lumsa.it Programma Contenuti del corso Analisi dei principali

Dettagli

LA RICERCA SULLE VOCI Perché ci si ammala? Cosa aiuta a guarire? Marcello MACARIO (Centro di Salute Mentale, Carcare, Sv)

LA RICERCA SULLE VOCI Perché ci si ammala? Cosa aiuta a guarire? Marcello MACARIO (Centro di Salute Mentale, Carcare, Sv) LA RICERCA SULLE VOCI Perché ci si ammala? Cosa aiuta a guarire? Marcello MACARIO (Centro di Salute Mentale, Carcare, Sv) 1 DOPO IL SETTE Se hai imparato a contare soltanto fino a sette non vuol mica dire

Dettagli

Psicologia Clinica A.A Elementi di psicopatologia nell adulto

Psicologia Clinica A.A Elementi di psicopatologia nell adulto Università Dipartimento degli Studi Neuroscienze, di Verona Biomedicina e Movimento Psicologia Clinica A.A. 2015-2016 Elementi di psicopatologia nell adulto -Seconda Parte - Cinzia Perlini cinzia.perlini@univr.it

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico. d iniziativa del senatore RANUCCI

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico. d iniziativa del senatore RANUCCI Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 359 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore RANUCCI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 2 APRILE 2013 Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico

Dettagli

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Le Patologie Degenerative Neurologiche e il Territorio Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Francesco Filippo Morbiato LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA Le Patologie Neurodegenerative costituiscono

Dettagli

SCID II STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS

SCID II STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS SCID II STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS Cenni Storici Nata insieme alla SCID I ( 84). Inizialmente all interno della I c erano domande relative alla Personalità; nel corso delle

Dettagli

PATOLOGIE CRONICHE E MICROCLIMA IN CARCERE

PATOLOGIE CRONICHE E MICROCLIMA IN CARCERE La Salute Mentale Dott. Nicola DeRasis, Psichiatra ASP Cosenza Regione Calabria Dott.ssa Maria Laura Manzone, Psichiatra ASST Santi Paolo e Carlo Regione Lombardia PATOLOGIE CRONICHE Bologna, 25 maggio

Dettagli

SCIENZE PSICHIATRICHE E NEUROLOGICHE - canale 1

SCIENZE PSICHIATRICHE E NEUROLOGICHE - canale 1 DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA Corso di laurea in Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) Anno accademico 2016/2017-2 anno

Dettagli

IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE NELLA MALATTIA DI PARKINSON

IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE NELLA MALATTIA DI PARKINSON IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE NELLA MALATTIA DI PARKINSON Disturbi acquisiti della comunicazione 11 aprile Lamezia Terme Dott. Domenico Mauro Psicologo-Psicoterapeuta INTRODUZIONE La malattia di Parkinson,

Dettagli

Schizofrenia. Corso integrato di Psichiatria. Schizofrenia. Schizofrenia. Kraepelin (1896) dementia praecox ebefrenica catatonica Paranoide

Schizofrenia. Corso integrato di Psichiatria. Schizofrenia. Schizofrenia. Kraepelin (1896) dementia praecox ebefrenica catatonica Paranoide Corso integrato di Psichiatria Prof. Paolo Santonastaso Morel (1856) Hecker (1871) Kalbaum (1874) Kraepelin (1896) demence precoce: grave deterioramento intellettivo che inizia nella tarda adolescenza

Dettagli

Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento?

Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento? Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento? Considerati parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici, i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) affliggono alcune specifiche abilità che

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA DEL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

EPIDEMIOLOGIA DEL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ INDICE IX Perchè questo libro... 1 Michele Sanza, Fabrizio Asioli, Luigi Ferrannini Il peso del disturbo borderline di personalità... 3 Configurazione dei Servizi... 4 Questione delle équipe dedicate...

Dettagli

Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico

Dettagli

PSICHIATRIA E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

PSICHIATRIA E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA GENERALE E SPECIALITÀ MEDICO-CHIRURGICHE Corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia Anno accademico 2016/2017-4 anno E NEURO INFANTILE 6 CFU - 2 semestre Docenti titolari

Dettagli

Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 2. DEFINIRE LA PSICOPATOLOGIA SPIEGARE LA PSICOPATOLOGIA 26

Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 2. DEFINIRE LA PSICOPATOLOGIA SPIEGARE LA PSICOPATOLOGIA 26 Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 Descrizione di un caso 3 I concetti chiave 4 e comprendere i comportamenti problematici 4 Il continuum tra il comportamento normale

Dettagli

La Somatizzazione, Il problema degli unexplained medical symptoms per il medico di base. Dr Bruno Pacciardi Università di Pisa

La Somatizzazione, Il problema degli unexplained medical symptoms per il medico di base. Dr Bruno Pacciardi Università di Pisa La Somatizzazione, Il problema degli unexplained medical symptoms per il medico di base Dr Bruno Pacciardi Università di Pisa DISTURBO DA SOMATIZZAZIONE: La somatizzazione è un equivoco tra molti termini

Dettagli

Bergamo 25 febbraio 2014

Bergamo 25 febbraio 2014 Bergamo 25 febbraio 2014 I paradigmi della conoscenza MODELLO SCIENTIFICO-NATURALISTICO Neuroscienze e Medicina MODELLO SOCIALE Sociologia-comportamentismo MODELLO ANTROPOLOGICO FENOMENOLOGICO Psicopatologia

Dettagli

ALZHEIMER E DEMENZE NON ALZHEIMER

ALZHEIMER E DEMENZE NON ALZHEIMER ALZHEIMER E DEMENZE NON ALZHEIMER - anno 2011 - A cura dell Osservatorio Epidemiologico, ASL di Brescia Alzheimer nell ASL di Brescia 2011 - Pag. 1 Metodi Per identificare i soggetti con demenza si è partiti

Dettagli

Disturbo Bipolare e disturbi correlati

Disturbo Bipolare e disturbi correlati Disturbo Bipolare e disturbi correlati SECONDO IL DSM- 5 Francesco Franza Disturbo Bipolare e disturbi correlati La posizione del DB nel DSM-5 Disturbi del neurosviluppo Disturbi dello spettro della schizofrenia

Dettagli

INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI

INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI IL TRAPIANTO Il trapianto è un efficace terapia per alcune gravi malattie impossibili da curare e può fornire una durata ed una qualità di

Dettagli

Patologia del linguaggio in età evolutiva

Patologia del linguaggio in età evolutiva Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi

Dettagli

LA DISMENSIONE TRAUMATICO-DISSOCIATIVA NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

LA DISMENSIONE TRAUMATICO-DISSOCIATIVA NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO XVI CONGRESSO NAZIONALE SITCC Roma 4-7 Ottobre 2012 LA DISMENSIONE TRAUMATICO-DISSOCIATIVA NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO Giovanni Liotti Associazione di Psicoterapia Cognitiva, Roma Benedetto Farina

Dettagli

I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico

I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico Notari, Gandione M, Tocchet A, Galli dela Mantica M, Longo E, Notari D, Davico C, Larosa P, Gerardi S, Bartolotti I, Pagana L, Ruffino C Dipartimento

Dettagli

Prefazione... VII Introduzione... 1

Prefazione... VII Introduzione... 1 IX Prefazione................................................ VII Introduzione.............................................. 1 CAPITOLO I INTRODUZIONE AL SISTEMA CARCERARIO 1.1. Responsabilità, delitto,

Dettagli

INTERDIZIONE E INABILITAZIONE di V. Mastronardi

INTERDIZIONE E INABILITAZIONE di V. Mastronardi INTERDIZIONE E INABILITAZIONE di V. Mastronardi Art. 414 cc. (Persone che devono essere interdette) Art. 415 cc. (Persone che possono essere inabilitate) La regola è costituita dalla capacità di testare,

Dettagli

ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE. Il dolore cronico come espressione di disagio psicologico dr.ssa Chiara Pagnanelli

ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE. Il dolore cronico come espressione di disagio psicologico dr.ssa Chiara Pagnanelli ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI E STRATEGIE DI COMUNICAZIONE Il dolore cronico come espressione di disagio psicologico dr.ssa Chiara Pagnanelli www.spaziogratis spaziogratis.net/web/.net/web/associazionepraxis

Dettagli

La nave dei folli: la modifica dello stereotipo del malato mentale nell adolescente

La nave dei folli: la modifica dello stereotipo del malato mentale nell adolescente La nave dei folli: la modifica dello stereotipo del malato mentale nell adolescente La chiusura dei manicomi, avvenuta nel 1996, ha determinato un apertura nei confronti delle persone affette da malattia

Dettagli

Il continuum va da: sintomi assenti o minimi, buon funzionamento in tutte le aree, la persona è soddisfatta di sé e non soffre dei problemi o delle pr

Il continuum va da: sintomi assenti o minimi, buon funzionamento in tutte le aree, la persona è soddisfatta di sé e non soffre dei problemi o delle pr Disturbi psicopatologici Reazioni emotive e cognitive disadattive rispetto alle normali condizioni di vita reale Viene considerato il funzionamento biologico, psicologico, sociale della persona rispetto

Dettagli

FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA. La valutazione psico-affettiva

FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA. La valutazione psico-affettiva FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA La valutazione psico-affettiva La valutazione psico-affettiva: obiettivo Valutare: i tratti di personalità attuale e relativi alla vita giovane adulta

Dettagli

L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD

L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD Francesca Manaresi Antonella Marianecci ASTREA-Centro Clinico De Sanctis ARPAS (Associazione per la Ricerca in Psicologia dell Attaccamento

Dettagli

Depressione resistente e disturbo bipolare nell'anziano Giulia Perini LE FORME DELLA DEPRESSIONE RESISTENTE IN ETA SENILE: UN UPDATE

Depressione resistente e disturbo bipolare nell'anziano Giulia Perini LE FORME DELLA DEPRESSIONE RESISTENTE IN ETA SENILE: UN UPDATE Depressione resistente e disturbo bipolare nell'anziano Giulia Perini LE FORME DELLA DEPRESSIONE RESISTENTE IN ETA SENILE: UN UPDATE Disturbi bipolari nel DSM -V Disturbi Bipolari e Disturbi Correlati

Dettagli

I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA

I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA Roberto Rigardetto Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile dell Università degli Studi di Torino Cos è l autismo L'Autismo Infantile è una

Dettagli

La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013

La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013 La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013 Dott. Filippo Magherini Psicologia dell invecchiamento Invecchiamento come progressione evolutiva : gerontologia / geriatria. Problemi

Dettagli

Disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici (DSM-5) Francesco Franza Psichiatra

Disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici (DSM-5) Francesco Franza Psichiatra Disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici (DSM-5) Francesco Franza Psichiatra DSM-III (-R) (1980; 1987) Schizofrenia Disturbo Delirante (paranoide) Disturbi Psicotici non Classificati

Dettagli

S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva

S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva Dipartimento di Salute Mentale S.C. di PSICHIATRIA S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva Responsabile Dottor Alfredo Mattioni ( tempo pieno) Due Psicoterapeuti Dottor Davide Perrone ( tempo

Dettagli

Unità 1 Introduzione alla Clinica Psichiatrica

Unità 1 Introduzione alla Clinica Psichiatrica Unità 1 Introduzione alla Clinica Psichiatrica Prevalenza e incidenza delle malattie psichiatriche, psichiatriche sistemi di classificazione lassificazione e principi per la valutazione Unità 1 Clinica

Dettagli

tecnica del colloquio o Domande aperte o Domande chiuse o Choice questions (domande a scelta)

tecnica del colloquio o Domande aperte o Domande chiuse o Choice questions (domande a scelta) ESAME PSICHICO ESAME PSICHICO o Evitare di farsi condizionare dalla prima impressione o Valutare i rischi immediati o Acquisire notizie su circostanze personali e familiari che potrebbero aver - Modificato

Dettagli

Cittadinanza, umanizzazione e dignità nella presa in carico delle persone adulte con disabilità complesse (I sessione)

Cittadinanza, umanizzazione e dignità nella presa in carico delle persone adulte con disabilità complesse (I sessione) Forum sulla Non Autosufficienza Bologna 9-10 novembre 2011 Centro Congressi Savoia Hotel Cittadinanza, umanizzazione e dignità nella presa in carico delle persone adulte con disabilità complesse (I sessione)

Dettagli

Le caratteristiche. Dott.Marco de Caris

Le caratteristiche. Dott.Marco de Caris Le caratteristiche Dott.Marco de Caris m.decaris@email.it Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo sociale: "Non sorride quando gli si sorride o quando si gioca con lui" "Preferisce giocare da

Dettagli

Schizofrenia. Schizein = dividere fren = mente. scissione della mente

Schizofrenia. Schizein = dividere fren = mente. scissione della mente Schizofrenia Schizein = dividere fren = mente scissione della mente Nel 1497 Sebastian Brant scrive il libro La Nave dei Folli con illustrazioni di Durer; il libro tratta di un usanza praticata nel Medioevo

Dettagli

Disturbi dell Infanzia e dell Adolescenza

Disturbi dell Infanzia e dell Adolescenza Disturbi dell Infanzia e dell Adolescenza DSM IV E un sistema diagnostico multiassiale che permette una valutazione sistematica e completa di tutte le sfaccettature del funzionamento di un individuo al

Dettagli

URGENZA EMERGENZA CRISI R.L. PICCI

URGENZA EMERGENZA CRISI R.L. PICCI URGENZA EMERGENZA CRISI R.L. PICCI dolorosa rottura di un equilibrio con l esigenza di cambiamento URGENZA CRISI situazione acuta e grave, che richiede un intervento terapeutico immediato situazione in

Dettagli

modulo I Introduzione alla psicopatologia e alla psicopatologia dello sviluppo

modulo I Introduzione alla psicopatologia e alla psicopatologia dello sviluppo modulo I Introduzione alla psicopatologia e alla psicopatologia dello sviluppo Materiale elaborato da Fava Vizziello e tratto dal testo Fava Vizziello. G. (2003), Psicopatologia dello sviluppo, Il Mulino,

Dettagli

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO Dall infanzia all età adulta. Dott.ssa Eleonora Petri Medico Specializzando U.O. Psichiatria Universitaria 5 MAGGIO 2017 1 Caso clinico M.S. sesso femminile, 24 anni familiarità

Dettagli

LE SCHIZOFRENIE. 8 Novembre Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi

LE SCHIZOFRENIE. 8 Novembre Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi LE SCHIZOFRENIE Emil Kraepelin Eugene Bleuler Il termine schizofrenia Nel 1899 Kraepelin distinse le psicosi endogene (non causate da una organica dimostrabile) in due grandi categorie: la demenza precoce

Dettagli

JOURNAL CLUB 8 Maggio Marco Armando, Maria Pontillo Protocollo UHR/Esordi Psicotici

JOURNAL CLUB 8 Maggio Marco Armando, Maria Pontillo Protocollo UHR/Esordi Psicotici JOURNAL CLUB 8 Maggio 2014 Marco Armando, Maria Pontillo Protocollo UHR/Esordi Psicotici 2 Background Farmaci antipsicotici prima linea d intervento nella Schizofrenia Vantaggi: -Riduzione sintomatologia

Dettagli

Colloquio clinico in età evolutiva

Colloquio clinico in età evolutiva Colloquio clinico in età evolutiva Le capacità cognitive e il linguaggio dei bambini sono meno sviluppati I bambini e gli adolescenti sono accompagnati dagli adulti, generalmente i genitori, e raramente

Dettagli

MARIO MARCHIORI I BAMBINI CON DSA NELLA SCUOLA: DALLA LEGGE 170 ALLE PRATICHE DIDATTICHE QUOTIDIANE. GIORNATA DI FORMAZIONE (Padova, 4 settembre 2013)

MARIO MARCHIORI I BAMBINI CON DSA NELLA SCUOLA: DALLA LEGGE 170 ALLE PRATICHE DIDATTICHE QUOTIDIANE. GIORNATA DI FORMAZIONE (Padova, 4 settembre 2013) GIORNATA DI FORMAZIONE (Padova, 4 settembre 2013) I BAMBINI CON DSA NELLA SCUOLA: DALLA LEGGE 170 ALLE PRATICHE DIDATTICHE QUOTIDIANE Patrocinio MARIO MARCHIORI CONTENUTI: Il significato delle parole Tracce

Dettagli

Uno sguardo verso il futuro. Conferenza locale salute mentale R.Pioli, G.Rossi Brescia

Uno sguardo verso il futuro. Conferenza locale salute mentale R.Pioli, G.Rossi Brescia Uno sguardo verso il futuro Conferenza locale salute mentale R.Pioli, G.Rossi Brescia 10 12 2012 Innovazione strutturale Irccs FBF oggi e domani 2 strutture residenziali (CPA CPM ) inaugurate il 15 12

Dettagli

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA DI PSICOLOGIA Corso di Laurea Specialistica in Psicologia dei Processi Cognitivi e del Recupero Funzionale TESI DI LAUREA IN NEUROPSICOLOGIA Linguaggio

Dettagli

Bologna, 18 marzo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -Quinta Edizione DSM-5. Franco Del Corno Vittorio Lingiardi

Bologna, 18 marzo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -Quinta Edizione DSM-5. Franco Del Corno Vittorio Lingiardi Bologna, 18 marzo 2016 Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -Quinta Edizione DSM-5 Franco Del Corno Vittorio Lingiardi The «long road» to DSM-5 (1994-2014) DSM-IV (1994) DSM-IV-TR (2000)

Dettagli

La schizofrenia. Dr. Tommaso Maniscalco Dipartimento di Salute Mentale AUlss 21 Legnago

La schizofrenia. Dr. Tommaso Maniscalco Dipartimento di Salute Mentale AUlss 21 Legnago La schizofrenia Dr. Tommaso Maniscalco Dipartimento di Salute Mentale AUlss 21 Legnago SCHIZOFRENIA La Schizofrenia viene considerata la più grave tra le malattie mentali a causa di: 1. Precocità di esordio

Dettagli

A. Carcione, A. Semerari

A. Carcione, A. Semerari APC SPC Roma, R.C. Laura Conti, M. Procacci, G. Pellecchia, G. Nicolò, A. Carcione, A. Semerari METACOGNIZIONE Idee e credenze in base alle quali vengono interpretati e valutati i contenuti e i processi

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA

Dettagli

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro

Dettagli

Convegno Nazionale GISDI GISDAP Milano maggio 2017 CONVEGNO NAZIONALE maggio2017 E DANNO ALLA PERSONA IN PSICHIATRIA ***

Convegno Nazionale GISDI GISDAP Milano maggio 2017 CONVEGNO NAZIONALE maggio2017 E DANNO ALLA PERSONA IN PSICHIATRIA *** CONVEGNO NAZIONALE 11 13 maggio2017 RESPONSABILITA PROFESSIONALE E DANNO ALLA PERSONA IN PSICHIATRIA *** PROBLEMATICHE PSICHIATRICHE DI RILEVANZA MEDICO LEGALE IN AMBITO ASSICURAZIONE PRIVATA CONTRO GLI

Dettagli

probabilmente o certamente insanabile Malattia cronica

probabilmente o certamente insanabile Malattia cronica probabilmente o certamente insanabile Malattia cronica Permanenza assoluta Permanenza relativa Permanenza prognostica Permanenza relativa infermità di per sé stabilizzate il cui valore menomativo può,

Dettagli

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E CONFINI DIAGNOSTICI:

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E CONFINI DIAGNOSTICI: con il patrocinio di DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E CONFINI DIAGNOSTICI: DALL INFANZIA ALL ETÀ ADULTA. 5 maggio 2017 c/o Sala Meeting, Tenuta del Parco di San Rossore, Via Sterpaia 16, Pisa Introduzione

Dettagli

Inquadramento storico e teoria di base

Inquadramento storico e teoria di base Inquadramento storico e teoria di base Kernberg (Vienna 1928) Theodore Millon (NY, 1927) Teoria particolarmente utile per la diagnosi psicologica. Scriveva nel 1969 che la funzione di una scienza della

Dettagli

Problematiche psicogeriatriche nel paziente fratturato (depressione e sintomi depressivi) Renzo ROZZINI (Brescia)

Problematiche psicogeriatriche nel paziente fratturato (depressione e sintomi depressivi) Renzo ROZZINI (Brescia) Problematiche psicogeriatriche nel paziente fratturato (depressione e sintomi depressivi) Renzo ROZZINI (Brescia) Di cosa voglio parlare Depressione come fattore di rischio di frattura di femore Depressione

Dettagli

Trattamento familiare psicoeducativo

Trattamento familiare psicoeducativo Trattamento familiare psicoeducativo Intervento psicologico che ha lo scopo di migliorare la qualità di vita del paziente e del suo nucleo familiare Fa attenzione al sistema di relazioni familiari ma tiene

Dettagli

Terapia integrata del disturbo bipolare"

Terapia integrata del disturbo bipolare con il patrocinio di Terapia integrata del disturbo bipolare" oltre la psicofarmacologia, nuovi modelli di trattamento 20 giugno 2017 c/o Aula Savi-Orto Botanico, via Porta Buozzi 3, Università degli Studi

Dettagli

DISTURBI SOMATOFORMI

DISTURBI SOMATOFORMI DISTURBI SOMATOFORMI disturbo di somatizzazione A. Una storia di molteplici lamentele fisiche, cominciata prima dei 30 anni, che si manifestano lungo un periodo di numerosi anni, e che conducono alla ricerca

Dettagli

Quando il corpo parla Archetipi evolutivi. CIPA ISTITUTO MERDIONALE Docenza 2016 R.R. INGRASSIA

Quando il corpo parla Archetipi evolutivi. CIPA ISTITUTO MERDIONALE Docenza 2016 R.R. INGRASSIA Quando il corpo parla Archetipi evolutivi CIPA ISTITUTO MERDIONALE Docenza 2016 R.R. INGRASSIA L infante junghiano Dato che un esperienza infantile è in primo luogo affettiva, essa risiede di conseguenza

Dettagli

Il sistema informativo come strumento di monitoraggio e valutazione della qualità della cura nei disturbi mentali gravi

Il sistema informativo come strumento di monitoraggio e valutazione della qualità della cura nei disturbi mentali gravi Il sistema informativo come strumento di monitoraggio e valutazione della qualità della cura nei disturbi mentali gravi Antonio Lora Roma 8 aprile 2011 La qualità dell informazione determinerà la qualità

Dettagli

I Disturbi Gravi di Personalità nella Regione Emilia Romagna

I Disturbi Gravi di Personalità nella Regione Emilia Romagna I Disturbi Gravi di Personalità nella Regione Emilia Romagna Responsabile servizio salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Regione Emilia Romagna 1 Le Politiche di Salute Mentale dell

Dettagli

La diagnosi di autismo viene solitamente formulata facendo riferimento alle due principali classificazioni internazionali dei disturbi mentali: il

La diagnosi di autismo viene solitamente formulata facendo riferimento alle due principali classificazioni internazionali dei disturbi mentali: il La diagnosi di autismo viene solitamente formulata facendo riferimento alle due principali classificazioni internazionali dei disturbi mentali: il DSM - Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE. Linguaggi Storico sociale Scientifico tecnologico. a. s. 2015/16. Psicologia generale e applicata

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE. Linguaggi Storico sociale Scientifico tecnologico. a. s. 2015/16. Psicologia generale e applicata Istituto d Istruzione Superiore Federico Flora Istituto Tecnico per il Turismo Istituto Professionale per i Servizi Commerciali Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera Socio Sanitari Via G. Ferraris Tel.

Dettagli

Progetto disagio mentale SPRAR Breno e Psichiatria Territoriale: percorsi di cura e riabilitazione

Progetto disagio mentale SPRAR Breno e Psichiatria Territoriale: percorsi di cura e riabilitazione Progetto disagio mentale SPRAR Breno e Psichiatria Territoriale: percorsi di cura e riabilitazione Anno 2008: avvio protocollo d intesa tra Società Cooperativa Sociale K-PAX Onlus, Parrocchia SS. Salvatore

Dettagli

Neuropsicologia clinica

Neuropsicologia clinica Neuropsicologia clinica Disciplina applicata che studia gli effetti comportamentali di disfunzioni/lesioni cerebrali I principali obiettivi della neuropsicologia clinica sono la vaalutazione e il trattamento

Dettagli

In tale periodo J.Marc Itard,un medico francese,pubblica un rapporto su un paziente(victor),la cui storia diventa la prima descrizione clinica.

In tale periodo J.Marc Itard,un medico francese,pubblica un rapporto su un paziente(victor),la cui storia diventa la prima descrizione clinica. Dr. Angelo Vecchio Le prime descrizioni del RM documentate risalgono all Antico Egitto(1522 a.c.),ma solo alla fine del 1700 con la rivoluzione illuminista,si comincia a considerarlo come un problema di

Dettagli

Telefono Fax Sesso Femmina Data di Nascita 16/01/1968 Nazionalità

Telefono Fax Sesso Femmina Data di Nascita 16/01/1968 Nazionalità CURRICULUM VITAE DI CLAUDIA CAVALIERI INFORMAZIONI PERSONALI CLAUDIA CAVALIERI 000000000000 claudia.cavalieri@ausl.bologna.it Telefono 0516221567 Fax 0516238046 e-mail claudia.cavalieri@ausl.bologna.it

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

NEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO NEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO NEUROPSICOLOGIA LO STUDIO DEL CERVELLO E DEL SISTEMA NERVOSO E DEL RUOLO CHE QUESTE STRUTTURE SVOLGONO NEGLI EVENTI MENTALI. RICERCA RELAZIONI TRA VARIABILI NEUROLOGICHE

Dettagli

ascolto comunicazione relazione

ascolto comunicazione relazione ascolto comunicazione competenza relazione umanità curare prendersi cura -Significati -Vissuti -Narrazione personale DIAGNOSI PSICODINAMICA RELAZIONE SOGGETTIVO COLLOQUIO ASSESSMENT INTERVISTA STRUTTURATA

Dettagli

NEUROFIBROMATOSI. Domande frequenti sulla Neurofibromatosi

NEUROFIBROMATOSI. Domande frequenti sulla Neurofibromatosi NEUROFIBROMATOSI Domande frequenti sulla Neurofibromatosi A& Q Cos è la neurofibromatosi (NF)? Neurofibromatosi (NF) è un termine generico che copre tre malattie genetiche distinte: NF1, NF2, e Schwannomatosi.

Dettagli

Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONDIZIONI CLINICHE EVOLUTIVE DISLESSIA/LETTURA (intesa come abilità di decodifica del testo)

Dettagli

DISABILITÀ ED INTEGRAZIONE SCOLASTICA IN EMILIA- ROMAGNA: analisi statistica dei dati relativi all anno scolastico

DISABILITÀ ED INTEGRAZIONE SCOLASTICA IN EMILIA- ROMAGNA: analisi statistica dei dati relativi all anno scolastico Convegno "La disabilità intellettiva e la scuola" - Bologna, 13 Dicembre 2014 DISABILITÀ ED INTEGRAZIONE SCOLASTICA IN EMILIA- ROMAGNA: analisi statistica dei dati relativi all anno scolastico 2012-2013

Dettagli

GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO

GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO Relazioni sintomatiche tra: CONTESTO, GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO CONTESTO SINTOMI VULNERABILITA Mario Di Pietro www.educazione-emotiva.it Relazioni sintomatiche tra: CONTESTO, Relazioni

Dettagli

Ricciardi A, Russo L, Precenzano F, Lanzara V, Ferrentino RI, Russo R, Merolla E, Poggianti S, Risoleo MC, Muzzo G, Esposito M, Carotenuto M

Ricciardi A, Russo L, Precenzano F, Lanzara V, Ferrentino RI, Russo R, Merolla E, Poggianti S, Risoleo MC, Muzzo G, Esposito M, Carotenuto M Ricciardi A, Russo L, Precenzano F, Lanzara V, Ferrentino RI, Russo R, Merolla E, Poggianti S, Risoleo MC, Muzzo G, Esposito M, Carotenuto M UOSD Neuropsichiatria Infantile DAI Materno infantile Università

Dettagli

DISTURBI DEPRESSIVI E ATTIVITÀ FISICA: IMPLICAZIONI DIDATTICHE

DISTURBI DEPRESSIVI E ATTIVITÀ FISICA: IMPLICAZIONI DIDATTICHE CLAUDIO MACCHI DISTURBI DEPRESSIVI E ATTIVITÀ FISICA: IMPLICAZIONI DIDATTICHE Presentazione a cura di Maurizio Sibilio 3 Claudio Macchi DISTRURBI DEPRESSIVI E ATTIVITÀ FISICA: IMPLICAZIONI DIDATTICHE 112

Dettagli

1. Introduzione. Questo è il bambino autistico.

1. Introduzione. Questo è il bambino autistico. 1. Introduzione. Oltre mezzo secolo fa, da quando l etichetta stessa di Autismo è entrata in uso, molte persone l hanno considerata una condanna a vita per tutti gli individui a cui si applica. Infatti,

Dettagli

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce TUTTI A BORDO! PROGETTO IRIDE DI INTERCETTAZIONE PRECOCE IN RETE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce Dr.ssa Campioni Annamaria

Dettagli

URGENZA ( CODICE U o PS)

URGENZA ( CODICE U o PS) Presenza di sintomi acuti di tipo NEUROLOGICO E/O PSICHICO grave URGENZA ( CODICE U o PS) Cefalea Cefalea con sintomi d'accompagnamento: (disturbi visivi, visione doppia, visione di macchie nere o luminose

Dettagli

Luciano Pasqualotto (a cura di) ICF-Dipendenze

Luciano Pasqualotto (a cura di) ICF-Dipendenze Luciano Pasqualotto (a cura di) ICF-Dipendenze Un set di strumenti per programmare e valutare la riabilitazione nelle dipendenze patologiche In collaborazione con Mauro Cibin, Paola Carozza, Alessio Cazzin,

Dettagli

VADO. Strumento di Valutazione delle Abilità e Definizione degli Obiettivi nell intervento di riabilitazione psichiatrica

VADO. Strumento di Valutazione delle Abilità e Definizione degli Obiettivi nell intervento di riabilitazione psichiatrica VADO Strumento di Valutazione delle Abilità e Definizione degli Obiettivi nell intervento di riabilitazione psichiatrica Viene utilizzato principalmente nella riabilitazione psichiatrica e psicosociale

Dettagli

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria SETTORE TUTELA SALUTE MENTALE DIPARTIMENTI

Dettagli