STIME VALUTAZIONI TENDENZE DEL MERCATO DEL LAVORO DI MILANO - economia territoriale in pillole-
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- Anna Maria Fabiani
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1 STIME VALUTAZIONI TENDENZE DEL MERCATO DEL LAVORO DI MILANO - economia territoriale in pillole- A cura del dipartimento mercato del lavoro Formazione Ricerca della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano Bollettino n. 3 anno 4 - marzo 2013 Premessa In forte incremento la disoccupazione a Milano, che presenta dati significativamente coerenti con la dinamica nazionale e fa toccare la quota record del 7,8% della forza lavoro, pari a oltre persone in cerca di occupazione. A questo si arriva per le molteplici dismissioni, chiusure, ristrutturazioni e cessazioni, verificatesi, in particolare, durante le ultime settimane del 2012 in coincidenza con l esaurimento degli ammortizzatori sociali, accanto all affacciarsi di nuovi soggetti che premono per entrare nel mercato del lavoro disoccupazione a Milano calcolata % sulle forze di lavoro italia - fonte ISTAT Contemporaneamente, si mantengono alte le cifre della cassa integrazione e delle iscrizioni alle liste di mobilità, nonostante le ridotte disponibilità economiche, che si riverberano soprattutto a carico della deroga, in significativa contrazione, nonché i ridotti sgravi contributivi a favore dei licenziati dalle piccole aziende che non possono contare sugli incentivi alla loro rioccupazione. 1
2 Il quadro è significativamente grave, e reso ancor più appesantito dall imminente scadenza del triennio nel quinquennio, oltre il quale non è più possibile ricorrere agli ammortizzatori ordinari. 1 La cassa integrazione guadagni Diminuisce, se pur di poco, la cassa integrazione guadagni autorizzata nello scorso mese di febbraio, sia rispetto al precedente mese di gennaio,sia rispetto allo stesso mese dell anno scorso. E una variazione che va attribuita soprattutto all incidenza della deroga, le cui difficoltà finanziarie accanto all appesantimento delle normative provocano un significativo rallentamento dei decreti autorizzativi ott-12 nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 CIGO CIGS CIG in deroga totale Raffronto mensile CIGO CIGS CIG in deroga e totale per: industria, edilizia, artigianato e commercio fonte INPS La differente distribuzione tra le diverse tipologie di cassa, è resa ancor più evidente dal raffronto con lo stesso mese del 2012, che presenta la seguente dinamica CIGO CIGS CIG deroga TOTALE Raffronto febbraio 2013 con febbraio 2012 di CIGO CIGS CIG in deroga e totale per: industria, edilizia, artigianato e commercio 1 Il quinquennio di riferimento è fisso e va dal 11 agosto 2010 al 10 agosto Entro quel periodo non è possibile prorogare la durata degli ammortizzatori ordinari (CIGO +CIGS) oltre il triennio, che scade il 10 agosto
3 fonte INPS Si sottolinea la diminuzione del dato complessivo, nonostante l aumento della CIGO e della CIGS rispetto allo stesso mese del Anche il confronto tra i più importanti comparti manifatturieri, presenta le medesime analogie nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 metall/mecc tessile/abbigl. chimica/plastica ore autorizzate nella provincia di Milano: raffronto mensile tra i comparti metalmeccanico, tessile, chimico/plastica - fonte INPS - A fronte dei dati menzionati, si può osservare una leggera tendenza al calo del ricorso alla cassa integrazione, che trova conferma della dinamica complessiva e nel raffronto tra i diversi comparti manifatturieri. E una flessione che va ricondotta al ridimensionamento del ricorso alla deroga, nelle sue diverse declinazioni (tipologie di intervento diverse e differimento dei tempi di decretazione) accanto all effetto frenante determinato dalle nuove regole. La mobilità E significativamente diminuito il ricorso alle liste di mobilità, sebbene il dato relativo alla ex legge 236 si riferisca ai licenziamenti intimati entro il 30 dicembre 2012, il riscontro riportato nella figura non ha, pertanto, valore statistico nel confronto con i periodi precedenti, almeno per i lavoratori licenziati da aziende che occupano mediamente meno di 15 dipendenti. 3
4 feb-13 gen-13 dic-12 nov * 223 ** Iscrizione alle liste di mobilità nella provincia di Milano: dato di flusso * aziende con meno di 15 dipendenti 2 ** aziende con più di 15 dipendenti Nonostante la flessione, pur apprezzabile, non va sottovalutato il dato particolarmente significativo che fa mantenere su cifre elevate il ricorso alla mobilità nella provincia di Milano. La somministrazione a Milano La dinamica del lavoro somministrato, benché in apparenza interessi una quota scarsamente significativa nel contesto del mercato del lavoro, attorno al 10% sul totale, rappresenta un sintomo importante, poiché anticipatore dei fenomeni che poi si manifesteranno nelle diverse forme di lavoro e nei differenti contesti produttivi. La curva sostanzialmente piatta sull intero lustro , attesta l omogeneità dei dati di riferimento, sul totale degli avviamenti, e avvalora il significato dell intera dinamica. Peso della somministrazione sul totale degli avviamenti nella provincia di Milano 2 IL dato riportato è ampiamente sottostimato poiché comprende solo coloro che sono stati licenziati entro il e che hanno potuto richiedere l iscrizione, come è nel loro diritto, entro 68 giorni dal licenziamento. Purtroppo, la cifra non comprende tutti i licenziati a partire dal (che sono una quantità straordinariamente più significativa) poiché è impedita loro l iscrizione alle liste di mobilità a seguito dei provvedimenti della Legge di Stabilità che non ha rifinanziato la 236/93 per tutto il
5 - elaborazione CRISP - Si potrebbe dire che l andamento anticongiunturale del lavoro in somministrazione rappresenta un elemento rilevante, sull intera dinamica del lavoro subordinato. I dati che vengono riportati, a supporto di questa analisi, sono stati messi a disposizione del comitato di pilotaggio di ricollocami2 dal CRISP Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica Utilità- Università degli Studi Milano Bicocca- alla cui fonte hanno attinto le tabelle che seguono. Totale avviamenti nella provincia di Milano - elaborazione CRISP Questa figura, che sintetizza il totale degli avviamenti al lavoro nella provincia di Milano ricostruisce, con assoluta precisione l evoluzione della crisi per come si è manifestata nel lustro trascorso, confermando il suo inizio tra l ultimo bimestre del 2008 e per tutto il Successivamente si intuiscono tenui segnali di reazione, più concreti nel biennio successivo, anche se smentiti dai dati che mostrano la dinamica tra il 2011 e il Analoga evoluzione,sebbene preceduta di qualche mese, si apprezza nell andamento del lavoro somministrato che presenta la seguente dinamica: Avviamenti del lavoro somministrato nella provincia di Milano 5
6 - elaborazione CRISP A conferma di quanto premesso, non è difficile notare che la caduta tra il 2008 e il 2009 risulta essere più contenuta di quanto accaduto rispetto al totale degli avviamenti, intuendo già i segnali di reazione alla crisi che si sarebbero manifestati nel triennio successivo; salvo poi dimostrare la caduta piuttosto marcata tra il 2011 e il 2012, a testimonianza dell assoluta strutturalità della crisi che sta investendo il territorio nella fase attuale. Anche la suddivisione per settori trova riscontro con la più generale evoluzione della crisi, intrecciata con la peculiarità del lavoro presente a Milano, che favorisce le attività terziarie su quelle manifatturiere. Nella figura che segue viene evidenziato il saldo avviamenti/cessazioni delle missioni di lavoro somministrato: una spia di particolare interesse poiché investe il volume economico messo a disposizione dalle imprese per questa particolare forma di lavoro. Saldo avviamenti/cessazione del lavoro somministrato nella provincia di Milano suddiviso per anno e per settore - elaborazione CRISP - All andamento, pressoché invariato delle costruzioni, che poco utilizzano il lavoro somministrato, fa riscontro la crisi del settore manifatturiero, con la medesima dinamica rappresentata sul totale degli avviamenti. Discorso a parte merita il comparto commercio e servizi il cui declino risulta essere costante dall inizio della crisi, con una particolare accelerazione nell ultimo anno. Un ultimo sguardo al lavoro somministrato, suddiviso per skill, completa il quadro evolutivo, sempre con l intento di avvalorare gli elementi di similitudine con l intera dinamica del mercato del lavoro in questa particolare fare storica. 6
7 Saldo avviamenti/cessazione del lavoro somministrato nella provincia di Milano suddiviso skill e per anno - elaborazione CRISP Sebbene la particolarità del lavoro somministrato non possa essere messa a riferimento automatico con le competenze, il saldo avviamenti/cessazioni capovolge il quadro presente all inizio della crisi a tutto svantaggio delle medie skill che fanno registrare il declino più significativo. E sintomatico il riferimento agli esiti della crisi che intercetta l elemento qualitativo della domanda di lavoro che si fa, anno dopo anno, sempre più scadente. Frammenti normativi I richiami normativi qui elencati non hanno la pretesa di rappresentare una guida completa alle novità di legge e alle circolari, ma hanno lo scopo di richiamare l attenzione su alcuni interventi che meritano interesse. Ovviamente tutto questo non sostituisce l attenzione che i gruppi dirigenti devono quotidianamente alla produzione normativa che li riguarda, ma vuole essere solo un utile contributo. A questo proposito possono essere di estrema utilità anche le segnalazioni che perverranno dai vari punti dell organizzazione in modo da conferire a questo strumento un valore sempre più significativo e meno empirico DEBUTTA LA MINIASPI A PARTIRE DAL 31 MARZO 2013 PER TUTTI I LAVORATORI DI NUOVA ISCRIZIONE Si ricorda che i lavoratori che risultano iscritti all ASPI a partire dal 1 gennaio 2013, per effetto della Legge 28 giugno 2012 n. 92, senza alcun contributo precedente contro la disoccupazione involontaria, possono accedere alla MINIASPI per un periodo pari alla metà dell anzianità contributiva ASPI. La relativa indennità, previa certificazione dello stato di disoccupazione involontaria, da parte dei CPI, viene corrisposta mensilmente per un importo uguale a quello dell ASPI. 7
8 Per poter accedere alla MINIASPI non è richiesta l anzianità biennale assicurativa. ULTERIORI DISPOSIZIONI IN MERITO ALL INDENNITA ASPI E MINIASPI L INPS ha emanato un ulteriore circolare, n. 37 del , mediante la quale sono state impartite alcune istruzioni operative in merito all erogazione dell indennità ASPI e MINIASPI. In particolare viene stabilito che, qualora l indennità ASPI spetti per i periodi previsti a regime (12 o 18 mesi, rispettivamente per chi ha età fino a 55 anni o superiore, a partire dal 1. gennaio 2016), a questi vadano detratte le mensilità già erogate, rispettivamente negli ultimi 12 o 18 mesi. Diversamente, per quanto riguarda la MINIASPI, in caso di rioccupazione prima della scadenza dell indennità, il periodo residuo viene fatto valere per una nuova maturazione del diritto. La stessa circolare ricorda che la cessazione dall indennità avviene dopo 5 gg. di lavoro subordinato in caso di MINIASPI e 6 mesi di lavoro subordinato in caso di ASPI. POSSIBILE FRUIRE DELL INDENNITA ASPI IN CASO DI SOSPENSIONE DELL ATTIVITA LAVORATIVA (MA IN COSTANZA DI RAPPORTO DI LAVORO) L INPS, con propria circolare del 14 marzo 2013 n. 36, ha diffuso le disposizioni operative mediante le quali si rende possibile la fruizione dell indennità ASPI ai lavoratori sospesi dall azienda per crisi, per una durata di 90 giorni nel biennio e solo nel caso in cui l azienda non sia destinataria degli ammortizzatori ordinari. Le condizioni, secondo la Legge 28 giugno 2012 n. 92 e ribadita dall INPS, per poter accedere al sostegno sono: essere in possesso del diritto soggettivo per la fruizione dell ASPI (anzianità, almeno biennale di assicurazione, comprensiva di un anno, almeno, di anzianità contributiva); copertura, pari ad almeno il 20% dell indennità, a carico degli enti bilaterali, verso i quali l Istituto propone la stipula di apposite convenzioni; DISPOSTA LA CORRESPONSIONE DELL INDENNITA UNA TANTUM AI TITOLARI DI COLLABORAZIONE COORDINATA CONTINUATIVA E A PROGETTO L INPS, con propria circolare del 14 marzo 2013 n. 38 ha diffuso le disposizioni operative per la corresponsione dell indennità ai già titolari di collaborazione coordinata continuativa o a progetto. Per poter fruire dell indennità occorre essere in possesso dei seguenti requisiti: abbiano operato, nel corso dell anno precedente, in regime di monocommittenza; abbiano conseguito l anno precedente un reddito lordo complessivo soggetto a imposizione fiscale non superiore al limite di euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati intervenuta nell anno precedente; con riguardo all anno di riferimento sia accreditato, presso la predetta Gestione separata di cui all articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995, un numero di mensilità non inferiore a uno; abbiano avuto un periodo di disoccupazione ai sensi dell articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni, ininterrotto di almeno due mesi nell anno precedente; risultino accreditate nell anno precedente almeno quattro mensilità presso la predetta Gestione separata di cui all articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del DECORRE IL CONGEDO OBBLIGATORIO E IL CONGEDO FACOLTATIVO DA PARTE DEI LAVORATORI PADRI L INPS, con propria circolare del 14 marzo 2013 n. 40, ha diffuso le disposizioni operative per la fruizione della giornata di congedo obbligatorio di paternità, che deve essere goduto, anche congiuntamente al medesimo congedo da parte della madre, entro il quinto mese di età del figlio. 8
9 Diversamente, le due giornate di congedo facoltativo, sempre entro il quinto mese di età del figlio, deve essere fruito dal padre in alternativa alla madre. NUOVI INCENTIVI PER FAVORIRE L ASSUNZIONE DEI LAVORATORI LICENZIATI PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO DALLE PICCOLE IMPRESE (EX LEGGE 236/93) Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali comunica che, in attuazione dell impegno a suo tempo assunto in considerazione della mancata proroga, in via legislativa, dell apposito intervento di incentivazione all assunzione di lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo (GMO), ha varato un decreto che prevede specifici premi per l assunzione di tali lavoratori. In particolare, il decreto dispone l attribuzione di un incentivo, in forma capitaria (cifra fissa mensile, riproporzionata per le assunzioni a tempo parziale), per i datori di lavoro che, nel corso del 2013, assumano a tempo indeterminato o determinato, anche part-time o a scopo di somministrazione, lavoratori licenziati, nei dodici mesi precedenti l assunzione, per GMO connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro. L importo dell incentivo è pari a 190 euro mensili per un periodo di 12 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato. Il medesimo importo è corrisposto per un massimo di 6 mesi in caso di assunzione a tempo determinato. L ammissione al beneficio è gestita dall Inps con procedura informatizzata e automatica, fino a capienza delle risorse stanziate, pari a 20 milioni di euro. Con il provvedimento i lavoratori destinatari dell incentivo non rischiano più di essere «spiazzati» nelle assunzioni rispetto ai lavoratori che possono essere iscritti nelle liste di mobilità, perché licenziati, con procedimento collettivo, da imprese con più di quindici dipendenti NON PIU SANZIONABILE LA RIOCCUPAZIONE PRESSO PAESI DIVERSI DALL ITALIA DURANTE IL PERIODO DI ISCRIZIONE ALLE LISTE DI) Il Ministero del Lavoro, rispondendo ad un interpello (n. 11 del 8 marzo 2013) circa la possibilità di accettare una proposta di lavoro all estero durante il periodo di iscrizione alle liste di mobilità risponde che si possa sostenere che le disposizioni normative summenzionate 3 trovino applicazione anche nelle situazioni di rioccupazione, negli Stati UE e nei Paesi convenzionati nonché in Paesi extra UE, oltre che nelle ipotesi di rioccupazione in territorio nazionale, di lavoratori percettori di indennità di mobilità che svolgono attività lavorativa subordinata a tempo determinato o parziale. Ciò sia perché l art. 8, comma 6, della L. n. 223/1991 non pone delimitazioni legate al luogo di svolgimento della prestazione di lavoro sia, più in generale, ai fini del rispetto dei principi comunitari di non discriminazione e di parità di trattamento, nonché di libera circolazione dei lavoratori.. DECRETATO DALLA REGIONE LOMBARDIA IL PROVVEDIMENTO RELATIVO AL PONTE GENERAZIONALE IN RELAZIONE AGLI ACCORDI COLLETTIVI INTERVENUTI IN MATERIA. Il , con atto 118, recuperabile presso la Regione Lombardia ha pubblicato il decreto relativo al finanziamento del ponte generazionale già previsto dagli accordi collettivi (quello stipulato a Milano è rintracciabile presso questo stesso sito). Le risorse, utili all applicazione del dispositivo ammontano a euro e fa riferimento al periodo Trattasi della possibilità di sospendere l iscrizione alla lista di mobilità e la relativa indennità per tutta la durata del rapporto di lavoro, salvo poi riprendere al suo termine, fino ad un periodo pari al doppio di quello a suo tempo autorizzato. 9
10 Per approfondimenti, chiarimenti o ulteriori informazioni, rivolgersi a: Antonio Verona Responsabile Dipartimento Mercato del Lavoro, Formazione, Scuola, Ricerca Camera del Lavoro Metropolitana di Milano C.so di Porta Vittoria Milano tel fax cell antonio.verona@cgil.lombardia.it 10
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