DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE E SOCIALI Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE E SOCIALI Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche"

Transcript

1 DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE E SOCIALI Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Schede di analisi per l attività di tirocinio degli studenti che hanno ottenuto riconoscimento di CFU per le attività lavorative 1

2 SCHEDA N. 1 A solo per gli studenti che svolgono un attività lavorativa che intendono proseguire nel loro futuro professionale Quale lavoro svolge? Quali sono, per i prossimi anni, le opportunità di inserimento nel mercato del lavoro del suo territorio per il suo profilo professionale? SCHEDA N. 1 B solo per gli studenti che svolgono un attività lavorativa che non intendono proseguire nel loro futuro professionale Quale lavoro svolge? Perché ha scelto tale occupazione? Quale lavoro vorrebbe svolgere? Perché? Quali sono, per i prossimi anni, le opportunità di inserimento nel mercato del lavoro per il profilo professionale desiderato, nel suo territorio di residenza o in altro territorio in cui si intende trasferirsi? Possibili fonti documentarie per la ricerca di dati sulla domanda di lavoro ( 1 ) - ISFOL (Professioni, Occupazioni, Fabbisogni) - Sistema informativo Excelsior - Indagini curate dalle associazioni datoriali territoriali (Confindustria Bergamo, Confcommercio Bergamo, Confartigianato Bergamo etc ) o dai centri studi dei sindacati - Interviste a esperti del mercato del lavoro o del settore di riferimento (politici, amministratori, sindacalisti, professionisti del settore, operatori dei servizi per il lavoro ) 1 La domanda di lavoro è l insieme delle posizioni di lavoro aperte e disponibili per un dato profilo professionale. 2

3 SCHEDA N. 2 ANALISI DEI PROCESSI DI LAVORO TIPICI DELL IMPRESA IN CUI SI E OCCUPATI Facendo riferimento alla propria attività lavorativa e all impresa in cui si svolge, rispondere alle seguenti domande: Quali sono le attività primarie (caratterizzanti, fondamentali lo scopo e la funzione) dei processi di lavoro tipici dell organizzazione nella quale presta la propria attività (cfr. Allegato 1)? Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 Quali sono le attività secondarie dei processi di lavoro tipici dell organizzazione nella quale presta la propria attività, ovvero quelle che sono di indispensabile supporto alle oppure di condizione per lo svolgimento delle attività primarie (cfr. Allegato 1)? Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 In quale fase del processo lavorativo dell organizzazione in cui è inserito svolge la sua attività specifica? Quali sono le azioni principali che si svolgono in questa fase del processo lavorativo? Quali sono affidate alla sua diretta responsabilità? Quali i dispositivi che le sollecitano per trasformarle in abitudini e non farle decadere in automatismi o routine? Risponda illustrando esempi pertinenti (cfr. Allegato 2) Quali sono le conoscenze, abilità, competenze necessarie per svolgere le attività che le sono affidate? Tra queste, quali sono quelle che ritiene di aver maggiormente sviluppato grazie agli studi universitari e/o scolastici? Quali, invece, quelle che ritiene di aver sviluppato maggiormente nel contesto lavorativo? Quali sono le altre fasi del processo lavorativo con cui entra più spesso in contatto? Con quali soggetti esterni all organizzazione ha maggiori relazioni? Per sua scelta qualitativa o per vincolo organizzativo? Perché? Che tipo di conoscenze, abilità, competenze richiedono queste relazioni? Quali delle conoscenze, abilità, competenze sviluppate attraverso questa attività lavorativa ritiene di poter utilizzare anche nel lavoro scelto per il suo futuro professionale? Perché? (solo per gli studenti che non intendono proseguire l attuale attività lavorativa e hanno dunque individuato un diverso profilo professionale verso cui orientarsi) 3

4 Allegato 1 alla Scheda 2 ESEMPIO DI ANALISI DEI PROCESSI LAVORATIVI Aree di attività/intervento primarie tipiche di un processo di installazione di impianti elettrici FASE 1 Acquisizione e Committenza Instaurazione relazione commerciale 2. Configurazione bisogno cliente 3. Predisposizione preventivo 4. Definizione e formalizzazione contratto d opera FASE 2 Realizzazione progetto costruttivo Interpretazione progetto 2. Realizzazione disegno costruttivo generale e particolare FASE 3 Approvvigionamento materiali Valutazione bisogni di approvvigionamento 2. Valutazioni condizioni d acquisto 3. Acquisto materiali e semilavorati 4. Verifica qualità materiali e semilavorati 5. Immagazzinamento FASE 4 Installazione impianti Interpretazione disegno costruttivo 2. Determinazione programma di lavoro 3. Tracciatura 4. Posa tubi e scatole 5. Infilaggio 6. Installazione collegamenti e quadro elettrico FASE 5 Collaudo e certificazione impianti Verifiche secondo la legge 2. Collaudo 3. Dichiarazione di conformità Aree di attività/intervento accessorie tipiche di un processo di installazione di impianti elettrici FASE 1 Dimensionamento Personale 2. Attrezzature 3. Automezzi 4. Locali FASE 2 Manutenzione Interpretazione progetto 2. Realizzazione disegno costruttivo generale e particolare FASE 3 Pulitura Valutazione bisogni di approvvigionament o 2. Valutazioni condizioni d acquisto 3. Acquisto materiali e semilavorati 4. Verifica qualità materiali e semilavorati 5. Immagazzinament o FASE 4 Amministrazione Interpretazione disegno costruttivo 2. Determinazione programma di lavoro 3. Tracciatura 4. Posa tubi e scatole 5. Infilaggio 6. Installazione collegamenti e quadro elettrico FASE 5 Formazione Verifiche secondo la legge 2. Collaudo 3. Dichiarazione di conformità 4

5 Allegato 2 alla Scheda 2 Scheda di sintesi A) Per il riconoscimento, nei comportamenti delle persone, della distinzione tra azioni, abitudini, routine, abilità, automatismi, disposizioni e dispositivi. La parte più ampia dei nostri comportamenti è la manifestazione di determinismi genetici, psichici o bio-ambientali, di dispositivi natural-ambientali, artificiali (per es. l organizzazione) e sociali, di operazioni meccaniche a cui non riusciamo a sottrarci, anche a volerlo con tutte le nostre forze, e di cui non abbiamo padronanza critico-riflessiva. Si può dire che, in questi casi, più che agire, noi «siamo fatti» (non a caso, di un ragazzo stordito dalla droga si dice che «è fatto»); più che essere la «causa» delle nostre azioni, mettiamo in campo comportamenti che sono gli «effetti» dei geni, dell ambiente e della società; più che «inaugurare» le nostre azioni, facendole partire da noi, siamo al contrario «inaugurati» noi e il nostro agire dal mondo e dal contesto che ci sovrasta e ci si impone. Questo non significa che ci sia negata la possibilità di riconoscere in intenzionalità, ragione, libertà e responsabilità la circostanza che, tra i dispositivi di varia natura identificati per razionalità teoretica e che ci spingono ad assumere determinati comportamenti in un contesto evolutivo e socio-ambientale, ne esistano alcuni che riconosciamo, per razionalità pratica, anche «buoni» e non «cattivi» e pure, per giudizio estetico, «belli», non soltanto «brutti». Abbiamo senza alcun dubbio, infatti, la possibilità di trasformare in azioni umane a pieno titolo «nostre» comportamenti da noi incontrollati e, per molti aspetti, anche incontrollabili perché non li abbiamo scelti ma solo subìti, oppure comportamenti che sono certo voluti consapevolmente da noi, ma «all improvviso» e, perciò, non sottoposti allo scrutinio della nostra coscienza/autocoscienza perché, come ricordava Aristotele (Etica Eudemia II, 1226 b 3-4), «nessuno fa proponimenti sull istante». Ma ciò, appunto, può avvenire soltanto a posteriori: quando, cioè, i comportamenti in questione si sono già manifestati e, una volta compiuti e sottoposti ad analisi critica riflessiva, si riconoscano, poi, per noi, nella situazione che si è data, come «buoni» da tesaurizzare, invece che «cattivi» da inibire ed evitare. Ecco allora spiegata, alla luce della dinamica indicata, la distinzione concettuale, importante in pedagogia, tra disposizioni, dispositivi, automatismi, routine (abilità), azioni, abitudini. La disposizione è la potenza (la possibilità, la capacità, l inclinazione, la propensione) personale ad agire e a fare qualcosa in un contesto di fatto aperto ad accoglierla e a metterla specificamente in atto. La disposizione non si sviluppa né si esercita, quindi, se non in un contesto disponibile al suo esercizio ed al suo sviluppo. Il dispositivo è un contesto bioambientale, mentale, socio-relazionale, istituzionale e tecnologico di fatto integrato ed organizzato allo scopo di selezionare determinate disposizioni e di tradurle in comportamenti e mentalità anche senza che le singole persone necessariamente lo vogliano e ne siano consapevoli. In questa direzione, le analisi foucaultiane, lacaniane e freudiane ci hanno 5

6 insegnato che il dispositivo è un «potere impersonale» che si impone alle persone deterministicamente, automaticamente, privandole dell intenzionalità, della ragione, della libertà e della responsabilità. Al contempo, tuttavia, hanno anche insegnato che sono proprio i dispositivi, in virtù della loro stessa incombente e ingombrante presenza, a rendere le persone capaci di trasformare i comportamenti e le mentalità subite in «azioni» e in «significati» poi assumibili in intenzionalità, ragione, libertà e responsabilità. Naturalmente, ciò significa che non tutti i dispositivi si equivalgono: possono strutturarsi in maniera tale da spegnere o accendere l intenzionalità, la ragione, la libertà e la responsabilità delle persone. E quindi essere educativamente liberanti o incatenanti. Gli automatismi sono tutti quei movimenti e quelle attività coordinate e complesse volte ad uno scopo che gli uomini compiono causati da determinismi di varia natura ancora sottratti alla loro riflessività sia essa assunta a priori o a posteriori. Gli automatismi possono essere il risultato di dispositivi di varia natura. Le routine sono modi di pensare, di fare e di agire acquisiti perché ne abbiamo disposizione ma messi in pratica senza necessariamente pensarci. Potremmo anche ritenerle un sinonimo di abilità. Un saper fare, il knowing-how o know-how. Sono comportamenti consapevoli, senza dubbio. Ma per diventare non solo «utili» o semplicemente «fatti in maniera efficace», ma anche riconosciuti «buoni, veri e pure belli» per la qualità della vita umana devono essere «giustificati criticamente» in intenzionalità, logos, libertà e responsabilità, fatti propri (personalizzati) e, infine, proprio per questo, anche tradotti in azioni e buone abitudini (v. la voce competenza). Le azioni sono la trasformazione di disposizioni personali in proponimenti che si scrutinano in intenzionalità, ragione, libertà e responsabilità prima di decidere di porli in atto nel contesto dei dispositivi dati. Le azioni si traducono quindi in comportamenti osservabili e misurabili anche sul piano delle conseguenze che introducono nel mondo; oppure che scrutinano, nella coscienza/autocoscienza, dopo averli già assunti per dispositivi biochimici o di altra più complessa natura socio-ambientale-culturale, comportamenti che si riconoscono comunque, alla fine dell analisi, «buoni», «veri», «belli» o, se non altro, migliori, più valevoli di altri. Le abitudini nascono dalle azioni decise a priori, con i proponimenti scrutinati e poi attuati, o riconosciute a posteriori, con l analisi riflessiva dei comportamenti comunque assunti per condizionamento dei dispositivi. Quando, infatti, si è sotto l effetto deterministico della droga non si è più causa delle proprie azioni, ma quando si decide di assumere per la prima volta la droga, a maggior ragione se in un dispositivo «buono», non ha senso sostenere che si è necessitati all azione: al contrario si è causa della propria azione e delle sue conseguenze (tra cui l effetto deterministico prima ricordato). Analogamente, dopo la prima volta che, magari per pressione immediata di gruppo, si è assunta la droga, finito l effetto della stessa, si può benissimo riconoscere che si è sbagliato ad abbracciare questo comportamento. E perciò proporsi di non ripeterlo più per ben esplicite ragioni. Per questo le azioni, ripetute più volte nell arco di una vita personale o di generazione in generazione, si strutturano in un «costume» (greco ethos, da cui «etica»; latino mos-moris, da cui «morale») che è «virtuoso» se volto al bene o, almeno, al maggior bene possibile nelle situazioni date, «vizioso» se volto al male o al «minor male possibile» (che resta, in ogni caso, male) sempre nelle situazioni date. Bisogna, dunque, guardarsi dallo svalutare le abitudini. Sono una forza straordinaria dell educazione, quando sono buone o cercano di esserlo. Esse, quando si vive in una «società che tende al bene», si trovano già consolidate nel 6

7 vivere sociale. Possono, quindi, anche essere assunte per dispositivo sociale, come un fatto scontato dai nuovi nati. In questo caso, l educazione dei giovani è molto aiutata. Infatti, se anche le abitudini della singola persona non scaturiscono, all inizio, da sue azioni vere e proprie, anzitutto favoriscono l esercizio delle sue disposizioni ad agire in maniera «personale» e, in secondo luogo, consentono al soggetto di scoprire poi, tramite la formazione, che esse sono nate da azioni commesse dagli uomini che l hanno preceduto, i quali, ora, nel processo formativo trasformato in dispositivo, gli chiedono di «ri»-assumerle in proprio, condividendole, per intenzionalità, logos, libertà e responsabilità. b) Per le definizioni di conoscenza, abilità e competenza La conoscenza riguarda sia il processo interattivo e costruito tra soggetto e realtà irriducibile a mera operazione, sia il prodotto, l esito, la conclusione di tale processo. Le conoscenze si possono classificare in tre tipologie fondamentali: sapere che cosa (conoscenze dichiarative); sapere dove, quando, perché (conoscenze condizionali); saper come (conoscenze tecnico-operative). L abilità è un sapere fare bene, esito di apprendimenti (formali, informali e non formali) in un determinato settore dell esperienza umana, che implica il possesso di conoscenze tecnicooperative (sapere come fare) e teorico-dichiarative (sapere perché fare). La competenza è la capacità personale trasformata in agire personale, situazionale, autonomo, responsabile che, attraverso l utilizzo del sapere posseduto e di tutte le risorse (interne ed esterne) a disposizione, affronta e realizza bene problemi, compiti, progetti (teorici o pratici). Bibliografia di supporto G. Bertagna, Dall educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione, La Scuola, Brescia G. Bertagna, Lavoro e formazione dei giovani, La Scuola, Brescia 201 G. Bertagna, P.P. Triani, Dizionario di didattica, La Scuola, Brescia 2013 (voci: azione, capacità, competenza, conoscenza, abilità). S. Mantovani (ed.), La ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi, Bruno Mondadori, Milano 1998 Mantovani S., Gattico E., La ricerca sul campo in educazione. I metodi quantitativi, Bruno Mondadori, Milano 1998 R. Trinchero, I metodi della ricerca educativa, Laterza, Bari P. Roncalli, Giacimenti culturali nei processi di lavoro, in G. Bertagna (ed.), Alternanza scuola lavoro. Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma Moratti, Franco Angeli, R. Maeran, Gestione delle risorse umane nelle organizzazioni, Edizioni Universitarie Lettere Economia Diritto, F. Butera, Il cambiamento organizzativo. Analisi e progettazione, Laterza, Bari

8 SCHEDA N. 3 ORGANIZZAZIONE E REPUTAZIONE SOCIALE DELL IMPRESA a) L impresa è stata definita «una società (societas, non communitas) di uomini uniti ed integrati intorno ad un progetto comune in continua evoluzione». Dopo aver indicato esperienze personali, fatti e ragioni che la portano a collocare o a non collocare l impresa in cui presta servizio all interno di questa definizione, predisponga, con l aiuto del suo tutor di tirocinio, un intervista semi strutturata a tutti i compagni di lavoro e ai responsabili della sua impresa per conoscere esperienze personali, fatti e ragioni che li portano a collocare o a non collocare l impresa stessa all interno della definizione data. Proceda quindi ad un analisi critico-comparativa delle opinioni raccolte ed esprima le proprie valutazioni di sintesi. b) L impresa è stata definita una «istituzione di interesse pubblico a gestione privata, strumento strategico e operativo per lo sviluppo della società» nella quale opera. Dopo aver indicato esperienze personali, fatti e ragioni che la portano a collocare o a non collocare l impresa in cui presta servizio all interno di questa definizione, predisponga, con l aiuto del suo tutor di tirocinio, un intervista semi strutturata a tutti i compagni di lavoro, ai responsabili della sua impresa e a testimoni privilegiati esterni, attivi nella vita sociale, per conoscere esperienze personali, fatti e ragioni che li portano a collocare o a non collocare l impresa stessa all interno della definizione data. c) Filtri con il setaccio di questi due modelli tutta l attività di ricerca condotta sia sul suo lavoro sia sull impresa in cui si svolge e concluda esponendo esperienze personali, fatti e ragioni che la portano a collocare l organizzazione in cui presta il suo servizio più all interno del primo o del secondo modello Modello di impresa 1 Potere gerarchico ( pensano il possibile e il fattibile solo coloro che occupano posizioni di vertice; gli altri dipendono dalle disposizioni o dai comandi dei primi) Razionalizzazione dei processi di lavoro (non è necessario che i dipendenti agiscano in modo protagonistico, in prima persona, sia a livello tecnico-produttivo che relazionale, ma basta che si comportino così come stabilito dai dispositivi e dalle routine stabilite negli organigrammi aziendali) Stantardizzazione (ogni fase dei processi produttivi è caratterizzata da prefissati standard di prestazione, di costo, di risultato e di prezzo; anche i linguaggi comunicativi aziendali obbediscono a questa impostazione di accettabilità/non accettabilità di atteggiamenti e parole). Modello di impresa 2 Autorità (nel senso etimologico di augeo, ciò che fa crescere ciascuno; quindi, sul piano organizzativo, competenza di coniugare leadership, da un lato, e valorizzazione della creatività, delle possibilità di scelta e delle competenze di ciascuno) Organicismo dei processi di lavoro (ogni processo lavorativo è un organismo e l insieme dei processi di lavoro a sua volta un organismo unitario; ciò significa che tutti i lavoratori hanno competenze e responsabilità diverse che, tuttavia, si integrano, mandandosi feed back reciproci e sistematici). Personalizzazione (i lavoratori dipendenti diventano, nel contesto lavorativo, con la formazione e l auto formazione personale e di contesto, indipendenti, cioè non bisognosi di 8

9 razionalizzazioni e standardizzazioni predifinite e gerarchiche che diventano routine; la condivisione della mission e della vision dell impresa e l unità funzionale tra proprietà, capitale e lavoro consente, ai diversi livelli di autorità-responsabilità, la mobilitazione di ogni lavoratore indipendente nella auto regolazione dei processi e dei prodotti, dei costi e dei prezzi; le relazioni interpersonali diventano strategiche e la reputazione sociale importante) 9

10 SCHEDA N. 4 RELAZIONE FINALE - Scrivere una relazione finale (suddivisa in capitoli) sulla propria attività lavorativa e sul contesto organizzativo e sociale in cui è inserita, riassumendo e argomentando i risultati dell analisi svolta attraverso le precedenti schede. Per tutti diventa obbligatorio un capitolo nel quale condurre adeguate e motivate riflessioni sul grado di circolarità esperito tra questo tipo di attività di ricerca e formazione universitaria. In particolare, a questo proposito, si chiede una risposta argomentata e possibilmente ricca di riferimenti testuali alle seguenti domande: a) Quali testi, tra quelli studiati nel suo corso di studi, sono stati e sono utili per migliorare la qualità della sua attività lavorativa? In che senso? (indicare nel dettaglio i testi, la materia in cui sono stati studiati, gli elementi, i concetti, le riflessioni in essi contenuti che si ritiene siano stati utili, specificando in quali occasioni, e perché) b) Quali testi, tra quelli studiati nel suo corso di studi, le sono stati utili per svolgere le analisi di cui alla Scheda n. 2 (indicare nel dettaglio i testi, la materia in cui sono stati studiati, gli elementi, i concetti, le riflessioni in essi contenuti che si ritiene siano stati utili, specificando in quali occasioni, e perché) c) (Solo per gli studenti che intendono cambiare occupazione) Quali testi, tra quelli studiati nel suo corso di studi, hanno orientato la sua scelta in relazione al lavoro che vorrebbe svolgere? Quali pensa che le sarebbero più utili per autenticare e sviluppare la propria aspirazione? (indicare nel dettaglio i testi, la materia in cui sono stati studiati, gli elementi, i concetti, le riflessioni in essi contenuti che si ritiene siano utili allo scopo) - Il format della relazione, salvo il paragrafo conclusivo, è, dunque, libero. Per chi ha bisogno di ispirazione, si suggerisce di seguito, comunque, un ipotesi tipo di articolazione: Descrizione dei processi di lavoro tipici dell organizzazione presso la quale svolge la sua attività professionale, distinguendo con accuratezza tra attività/fasi primarie e accessorie; riportare anche le modalità (osservazione, interviste, videoregistrazioni, questionari, focus group.) con cui si è proceduto ad identificare tali fasi/attività 2. Metodologia dell osservazione e dell auto osservazione pedagogica svolta (tempistiche e cautele metodologiche per le osservazioni/auto osservazioni, le interviste, le videoregistrazioni, i questionari, i focus group.) 3. Esiti dell osservazione e analisi critica dell esperienza 4. Riflessioni sulla circolarità tra lavoro e formazione universitaria 5. Conclusioni 10

PEDAGOGIA GENERALE. Prof. Andrea Potestio

PEDAGOGIA GENERALE. Prof. Andrea Potestio UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO PEDAGOGIA GENERALE (A.A. 2017/2018) Prof. Andrea Potestio UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Bertagna G., Triani P., Dizionario di didattica Voce: AZIONE ETIMOLOGIA La

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Bertagna G., Triani P., Dizionario di didattica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Voce: COMPETENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

Dettagli

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

dell educazione come intervento teorico-pratico in contesti educativi

dell educazione come intervento teorico-pratico in contesti educativi Le scienze dell educazione come intervento teorico-pratico in contesti educativi Dewey, J. (1929), Le fonti di una scienza dell educazione, La Nuova Italia, Firenze 1951 scienza significhi la presenza

Dettagli

Min istero della Pubblica Istru zione ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE

Min istero della Pubblica Istru zione ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE PROGRAMMAZIONE SCIENZE UMANE E SOCIALI Classe prima professionale 2016/2017 Corso serale FINALITA DEL BIENNIO Sensibilizzare l alunna/o alla consapevolezza della complessità della persona sotto l aspetto

Dettagli

Competenze da acquisire attraverso l ASL e sue articolazioni Competenze trasversali

Competenze da acquisire attraverso l ASL e sue articolazioni Competenze trasversali Competenze da acquisire attraverso l ASL e sue articolazioni Competenze trasversali 1 Imparare ad imparare 2 Progettare 3 Comunicare 4 Collaborare e partecipare 5 Agire in modo autonomo 6 Risolvere i problemi

Dettagli

Dizionario di didattica

Dizionario di didattica Prof. ssa Giuliana Sandrone RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE a.a. 2013/2014 Giuseppe Bertagna, Pierpaolo Triani Dizionario di didattica Concetti e dimensioni operative RIFERIMENTI

Dettagli

Dall educazione alla pedagogia

Dall educazione alla pedagogia Giuseppe Bertagna Dall educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Bergamo, ottobre 2011 CAPITOLO SETTIMO Educazione, formazione, istruzione. Processi e significati

Dettagli

Questionario di valutazione finale dell esperienza di tirocinio da parte del tutorpsicologo

Questionario di valutazione finale dell esperienza di tirocinio da parte del tutorpsicologo Ripartizione Didattica e Servizi agli Studenti UFFICIO CAREER SERVICE Campus Universitario Ecotekne Centro Congressi Via Per Monteroni 73100 Lecce (LE) T +39 0832 29 92 03 T +39 0832 29 92 39 T +39 0832

Dettagli

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI TRAGUARDI Obiettivi riferiti all intero percorso della scuola dell infanzia OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare con attenzione

Dettagli

IL PROCESSO DI FORMAZIONE IN AZIENDA: DALL ANALISI DEL FABBISOGNO ALLA VALUTAZIONE DELLA RICADUTA FORMATIVA

IL PROCESSO DI FORMAZIONE IN AZIENDA: DALL ANALISI DEL FABBISOGNO ALLA VALUTAZIONE DELLA RICADUTA FORMATIVA IL PROCESSO DI FORMAZIONE IN AZIENDA: DALL ANALISI DEL FABBISOGNO ALLA VALUTAZIONE DELLA RICADUTA FORMATIVA 4 febbraio 2011 Paola Vandelli Servizio Formazione e Aggiornamento AOU di Modena La formazione

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 IMPARARE AD IMPARARE

CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 IMPARARE AD IMPARARE CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 COMPETENZE CHIAVE METACOGINTIVE, METODOLOGICHE E SOCIALI IMPARARE AD IMPARARE

Dettagli

Data di approvazione del consiglio di facoltà 18/11/2005. Data di approvazione del senato accademico 13/12/2005

Data di approvazione del consiglio di facoltà 18/11/2005. Data di approvazione del senato accademico 13/12/2005 Scheda informativa Università Classe Nome del corso Università degli Studi di BOLOGNA Data di approvazione del consiglio di facoltà 18/11/2005 Data di approvazione del senato accademico 13/12/2005 Curriculum

Dettagli

allievo insegnante Oggetto culturale

allievo insegnante Oggetto culturale L esperienza delle SSIS per una reale innovazione nella formazione universitaria degli insegnanti Prof.ssa Floriana Falcinelli Docente di Didattica generale Università degli Studi di Perugia Direttore

Dettagli

1 Introduzione e definizione

1 Introduzione e definizione INSEGNAMENTO DI DIDATTICA GENERALE I LEZIONE I INTRODUZIONE ALLA DIDATTICA PROF. ACHILLE M. NOTTI Indice 1 Introduzione e definizione --------------------------------------------------------------------------------3

Dettagli

Piano Regionale di Orientamento incontri di formazione sugli esiti di orientamento: Villa Recalcati - Varese 11 aprile 2011

Piano Regionale di Orientamento incontri di formazione sugli esiti di orientamento: Villa Recalcati - Varese 11 aprile 2011 Piano Regionale di Orientamento incontri di formazione sugli esiti di orientamento: 1 Villa Recalcati - Varese 11 aprile 2011 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le buone pratiche

Dettagli

Le Unità di Apprendimento. Ermanno Puricelli.

Le Unità di Apprendimento. Ermanno Puricelli. Le Unità di Apprendimento Ermanno Puricelli www.icsviadeisalici.it Geografia della riforma Idea di personalizzazione Progetto pedagogico e didattico Assetto organizzativo Geografia della riforma 1. I segnavia

Dettagli

UNA PROPOSTA DIDATTICA PER

UNA PROPOSTA DIDATTICA PER L AZIONE TEATRALE. UNA PROPOSTA DIDATTICA PER L ALTERNANZA FORMATIVA Dott.ssa Mabel Giraldo Assegnista di Ricerca Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università degli Studi di Bergamo mabel.giraldo@unibg.it

Dettagli

SCHEMA DELLA RELAZIONE FINALE DI TIROCINIO

SCHEMA DELLA RELAZIONE FINALE DI TIROCINIO SCHEMA DELLA RELAZIONE FINALE DI TIROCINIO La relazione deve consistere in un elaborato originale, non limitato a una semplice esposizione delle attività svolte. Esso deve evidenziare la capacità del tirocinante

Dettagli

Programma del corso di Pedagogia generale

Programma del corso di Pedagogia generale Programma del corso di Pedagogia generale Insegnamento Pedagogia generale Corso di laurea Laurea Triennale in Scienze dell'educazione e della Formazione L-19 Settore Scientifico M-PED/01 CFU 12 Obiettivi

Dettagli

Dipartimento di scienze umane e sociali Università degli studi di Bergamo a.a

Dipartimento di scienze umane e sociali Università degli studi di Bergamo a.a i Berga amo Univer rsità d Tirocinio Formativo CdL inscienze dell educazione educazione e Scienze pedagogiche Dipartimento di scienze umane e sociali Università degli studi di Bergamo a.a. 12 13 Incontro

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

TRAGUARDI - CITTADINANZA E COSTITUZIONE

TRAGUARDI - CITTADINANZA E COSTITUZIONE TRAGUARDI - CITTADINANZA E COSTITUZIONE FINALITA Essere consapevoli che la partecipazione attiva e responsabile è condizione per realizzare una società libera, fondata sul diritto L alunno conquista in

Dettagli

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento. PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia. Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia. Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012 Fare e pensare: il tirocinio curricolare come occasione per apprendere dall'esperienza

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA ATTIVITA DI TIROCINIO FORMATIVO nella PROFESSIONE EDUCATIVA Il Corso di laurea in Scienze dell Educazione dell Università degli Studi di Perugia, si è prefisso l obiettivo di valorizzare e potenziare l

Dettagli

Seminario ISFOL Roma 04 dicembre A cura di: Irene Bertucci

Seminario ISFOL Roma 04 dicembre A cura di: Irene Bertucci Seminario ISFOL Roma 04 dicembre 2013 A cura di: Irene Bertucci (bertucci@enaip.it) La sperimentazione Il modello » Come verificare e certificare le competenze acquisite dagli studenti prossimi alla qualifica

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Scuola Media Statale G. Di Biasio - Cassino Via Bellini n. 1

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Scuola Media Statale G. Di Biasio - Cassino Via Bellini n. 1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Scuola Media Statale G. Di Biasio - Cassino Via Bellini n. 1 Classe sez. PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO proposto per l alunno gli alunni Area

Dettagli

Scienze e tecniche psicologiche

Scienze e tecniche psicologiche Scienze e tecniche psicologiche Il Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche si propone di fornire le conoscenze e le competenze di base per la formazione della figura professionale di psicologo

Dettagli

Prof. ssa Giuliana Sandrone RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE a.a. 2013/2014. Breve excursusstorico della scuola italiana

Prof. ssa Giuliana Sandrone RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE a.a. 2013/2014. Breve excursusstorico della scuola italiana Prof. ssa Giuliana Sandrone RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE a.a. 2013/2014 Breve excursusstorico della scuola italiana RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Giuseppe Bertagna, Autonomia.

Dettagli

La Formazione in ingresso dei docenti

La Formazione in ingresso dei docenti La Formazione in ingresso dei docenti Bergamo, 17 novembre 2015 Delia Campanelli Direttore Generale dell Ufficio Scolastico Regionale 1 Il contesto attuale Complessità crescente e rapidità di cambiamento

Dettagli

Curricolo disciplinare DIRITTO ED ECONOMIA

Curricolo disciplinare DIRITTO ED ECONOMIA Curricolo disciplinare DIRITTO ED ECONOMIA Il corso di Diritto ed economia concorre a far conseguire allo studente risultati di apprendimento che lo mettono in grado di: -analizzare la realtà e i fatti

Dettagli

Il Counselling è una libera professione (a carattere non ordinistico) regolamentata dalla legge 4/2013.

Il Counselling è una libera professione (a carattere non ordinistico) regolamentata dalla legge 4/2013. Professione Counsellor Il Counselling è una libera professione (a carattere non ordinistico) regolamentata dalla legge 4/2013. Chi è il counsellor? E un professionista della relazione d aiuto. Fornisce

Dettagli

DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA, SCIENZE UMANE, SOCIALI E DELLA FORMAZIONE

DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA, SCIENZE UMANE, SOCIALI E DELLA FORMAZIONE DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA, SCIENZE UMANE, SOCIALI E DELLA FORMAZIONE MANIFESTO DEGLI STUDI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN FILOSOFIA ED ETICA DELLE RELAZIONI (LM-78) A.A. 2014-201 Il CDS Magistrale in Filosofia

Dettagli

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO Essere una squadra è prima di tutto un modo di pensare 1. Lo scenario Nell attuale situazione caratterizzata da una crescente complessità e discontinuità

Dettagli

da valutare e certificare Seminario CIDI Milano 20 gennaio 2011 a cura di Daniela Bertocchi

da valutare e certificare Seminario CIDI Milano 20 gennaio 2011 a cura di Daniela Bertocchi da valutare e certificare a cura di Daniela Bertocchi 1 Definizione europea (QEQ) di competenza La comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni

Dettagli

LA PEDAGOGIA DELL'INCLUSIONE FORMATIVA E SOCIALE

LA PEDAGOGIA DELL'INCLUSIONE FORMATIVA E SOCIALE DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI Corso di laurea in Sociologia e servizio sociale Anno accademico 2017/2018-1 anno - Curriculum Curriculum unico / L-39 LA PEDAGOGIA DELL'INCLUSIONE FORMATIVA

Dettagli

Syllabus Descrizione del Modulo

Syllabus Descrizione del Modulo Syllabus Descrizione del Modulo Titolo del modulo: Psicologia dello sviluppo e dell educazione 1 Numero del modulo nel piano degli studi: 4 Responsabile del modulo Alessandra Farneti Corso di studio: Corso

Dettagli

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA Scienze e Tecniche Psicologiche CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Psicologia COR Via Sant Agostino, 8 27100 PAVIA - Tel. +39 0382 984218 -

Dettagli

Progettazione per unità di apprendimento Percorso di istruzione di 1 livello, 2 periodo didattico, asse storico sociale, Unità di apprendimento 1

Progettazione per unità di apprendimento Percorso di istruzione di 1 livello, 2 periodo didattico, asse storico sociale, Unità di apprendimento 1 Progettazione per unità di apprendimento Unità di apprendimento 1 MODULO N.1: Dalla preistoria all'ellenismo DURATA PREVISTA 40 4 Competenza di asse Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi

Dettagli

ASPETTI DEI PROCESSI FORMATIVI

ASPETTI DEI PROCESSI FORMATIVI INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE ASPETTI DEI PROCESSI FORMATIVI PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 ASPETTI DEI PROCESSI FORMATIVI ---------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento

Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel percorso di formazione tra vecchio e nuovo

Dettagli

Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti

Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti Programmazione e documentazione nei contesti educativi Jessica Magrini Consulente Istituto degli Innocenti La progettazione costituisce un aspetto fondamentale del lavoro educativo. Progettare vuol dire

Dettagli

Formazione professionale italiana. Progetto Antoine

Formazione professionale italiana. Progetto Antoine Formazione professionale italiana Progetto Antoine Maggio 2017 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO titolo del progetto: progetto Antoine direttore del progetto dott. Renzo Roncat Direttore Area Formazione Professionale

Dettagli

Uff.II. Competizioni di informatica nella scuola dell obbligo - Olimpiadi di problem solving -

Uff.II. Competizioni di informatica nella scuola dell obbligo - Olimpiadi di problem solving - Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l Autonomia Scolastica Uff.II Competizioni di informatica

Dettagli

Corso di Laurea in Servizio Sociale

Corso di Laurea in Servizio Sociale Corso di Laurea in Servizio Sociale L organizzazione dei servizi sociali La leadership Tratto da: Quaglino G.P., Leadership e Cambiamento, Franco Angeli, 2007 16/11/2015 Concetti preliminari In inglese

Dettagli

Linee guida nazionali per l orientamento permanente

Linee guida nazionali per l orientamento permanente Linee guida nazionali per l orientamento permanente L orientamento è un insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età,, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le proprie

Dettagli

Strategia formativa e Portfolio

Strategia formativa e Portfolio Strategia formativa e Portfolio Azione F3: Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti Verso

Dettagli

LUMSA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

LUMSA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA LUMSA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Classe n. 71/S delle lauree specialistiche in Scienze delle pubbliche amministrazioni Corso di laurea in SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (D.M. 509/99) REGOLAMENTO

Dettagli

SCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO LINEE GENERALI E COMPETENZE

SCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO LINEE GENERALI E COMPETENZE SCIENZE UMANE LINEE GENERALI E COMPETENZE Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l uomo si costituisce

Dettagli

COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE A. Acquisire ed interpretare l informazione.

COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE A. Acquisire ed interpretare l informazione. SEZIONE A: Traguardi formativi FINE CLASSE TERZA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE A. Acquisire ed interpretare l informazione. B. Individuare collegamenti e relazioni; trasferire in altri contesti C. Organizzare

Dettagli

DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PERSONALI. LA FORMAZIONE DEL CURRICOLO

DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PERSONALI. LA FORMAZIONE DEL CURRICOLO DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PERSONALI. LA FORMAZIONE DEL CURRICOLO Prof.ssa Giuliana Sandrone Boscarino CQIA dell Università di Bergamo Milano, 20 ottobre 2013 L ORGANIZZAZIONE DEL NOSTRO

Dettagli

Corso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto

Corso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto Collegio IP.AS.VI. Via Metastasio, 26 Brescia Corso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto 3 Ottobre 2011 L esperienza dell adulto che apprende Dott.ssa E. A. Pasotti OBIETTIVI

Dettagli

Liceo delle Scienze Umane Liceo Linguistico Liceo Economico Sociale Liceo Musicale

Liceo delle Scienze Umane Liceo Linguistico Liceo Economico Sociale Liceo Musicale I.S.I.S. Liceo Caterina Percoto Via Leicht n. 4-33100 Udine UD tel. +39 0432 501275 - fax +39 0432 504531 cod. fisc. 80006400305 www.liceopercoto.ud.it e-mail: info@liceopercoto.it pec: udpm01009@pec.istruzione.it

Dettagli

Università degli Studi dell Aquila Dipartimento di Scienze Umane

Università degli Studi dell Aquila Dipartimento di Scienze Umane CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA LM / 85 BIS PROGETTO DI TIROCINIO L istituzione del nuovo Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria prevista nel DM 249/2010 pone il Tirocinio

Dettagli

Docente: Alessandra Fralleoni

Docente: Alessandra Fralleoni Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A. 2016-2017 13 marzo 2017 Documentazione e scrittura di servizio sociale Strumento fondamentale

Dettagli

Dizionario di didattica Concetti e dimensioni operative. Voce: Conoscenze. Pedagogia generale 1 Prof. Giuliana Sandrone

Dizionario di didattica Concetti e dimensioni operative. Voce: Conoscenze. Pedagogia generale 1 Prof. Giuliana Sandrone Dizionario di didattica Concetti e dimensioni operative Voce: Conoscenze Pedagogia generale 1 Prof. Giuliana Sandrone 1 1. Definizione concettuale del termine Il sostantivo «conoscenza» è riconducibile

Dettagli

LA VALUTAZIONE NEL RIORDINO: MODELLI, METODI E PROCESSI. Parma 15 gennaio Prof.ssa Raffaella Brunelli

LA VALUTAZIONE NEL RIORDINO: MODELLI, METODI E PROCESSI. Parma 15 gennaio Prof.ssa Raffaella Brunelli LA VALUTAZIONE NEL RIORDINO: MODELLI, METODI E PROCESSI Parma 15 gennaio 2013 Prof.ssa Raffaella Brunelli Decreto 22 agosto 2007 n. 139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell obbligo

Dettagli

La valutazione dell'asl

La valutazione dell'asl La valutazione dell'asl Valutazione Nei percorsi di Alternanza è importante verificare : il rispetto del percorso formativo individuale concordato con i tutor esterni il grado di possesso delle competenze

Dettagli

PIANI DI STUDIO QUARTO ANNO DI DIPLOMA PROFESSIONALE TECNICO ELETTRICO

PIANI DI STUDIO QUARTO ANNO DI DIPLOMA PROFESSIONALE TECNICO ELETTRICO PIANI DI STUDIO QUARTO ANNO DI DIPLOMA PROFESSIONALE TECNICO ELETTRICO 52 COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE SOCIALE L ambito Comunicazione e partecipazione sociale concorre a mettere lo studente in grado

Dettagli

Lavoro degli Assistenti Sociali nei contesti organizzativi

Lavoro degli Assistenti Sociali nei contesti organizzativi Lavoro degli Assistenti Sociali nei contesti organizzativi LABORATORIO DI TIROCINIO 3 CONTESTI ORGANIZZATIVI DEL LAVORO SOCIALE Unical 5 novembre 2015 - dott.ssa Isabella Saraceni UNICAL 5 N OV E MB RE

Dettagli

La responsabilità della scuola nell alternanza. Lo studente «al centro»

La responsabilità della scuola nell alternanza. Lo studente «al centro» La responsabilità della scuola nell alternanza. Lo studente «al centro» 1 D I M E N S I O N E P E R S O N A L I Z Z ATA D E I P E R C O R S I D I A LT E R N A N Z A R E S P O N S A B I L I T À E A U T

Dettagli

NETINEUROPE PER LA SCUOLA

NETINEUROPE PER LA SCUOLA NETINEUROPE PER LA SCUOLA ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE PER LO SVILUPPO DEI PROGRAMMI EUROPEI Siamo un organizzazione senza scopo di lucro nata per operare nel territorio europeo con lo scopo di promuovere

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO RIF.3 A.S. 2015/16 A PRESENTAZIONE. Classe V ODONTOTECNICO. Linguistico, Storico-sociale, Matematico

UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO RIF.3 A.S. 2015/16 A PRESENTAZIONE. Classe V ODONTOTECNICO. Linguistico, Storico-sociale, Matematico UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO RIF.3 A.S. 2015/16 TITOLO: IL CONTRATTO DI LAVORO ED I PRINCIPALI CONTRATTI TIPICI E ATIPICI COD. A PRESENTAZIONE Destinatari Classe V ODONTOTECNICO Periodo Gennaio-febbraio-marzo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO LO STUDIO DI CASO Una prospettiva didattica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO ORIGINE SCIENTIFICA DELLA METODOLOGIA Studio di caso -

Dettagli

IL PROGETTO DI PROGETTO

IL PROGETTO DI PROGETTO IL PROGETTO DI PROGETTO Progetto di intervento Compito virtuale. Non virtuale Compiti di apprendimento. Non produrre, ma riflettere sulle tappe, da impegnare in un attività di progettazione. È più appropriato,

Dettagli

azione La ricerca-azione di Maria Chiara Michelini nel progetto apprendimenti e competenze: dalla condivisione alla certificazione

azione La ricerca-azione di Maria Chiara Michelini nel progetto apprendimenti e competenze: dalla condivisione alla certificazione La ricerca-azione azione nel progetto apprendimenti e competenze: dalla condivisione alla certificazione di Maria Chiara Michelini Ricerca-Azione, Pesaro 26-10-09 Le pratiche dell educazione forniscono

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4328 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori LO CURZIO, LAVAGNINI e ZILIO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 NOVEMBRE

Dettagli

I seminario: Che cos è il tirocinio curricolare?

I seminario: Che cos è il tirocinio curricolare? UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze dell educazione Seminari metodologici propedeutici al tirocinio A.A. 2009/2010 I seminario: Che cos è il tirocinio

Dettagli

Disegno e Storia dell'arte

Disegno e Storia dell'arte Istituto Tecnico Industriale - Liceo Scientifico Scienze Applicate A. Pacinotti Fondi (LT) Anno Scolastico 2014-2015 Disegno e Storia dell'arte Docenti Maria Grazia Parisella Francesco Samperi Docente

Dettagli

La.Pro.Di. TREKKING A PONZA

La.Pro.Di. TREKKING A PONZA Via Caio Ponzio Telesino, 26 82037 Telese Terme (BN) tel.0824 976246 - fax 0824 975029 Codice scuola: BNIS00200T - e-mail: bnis00200t@istruzione.it sito web www.iistelese.it Il Dirigente Scolastico Domenica

Dettagli

Gruppo di Lavoro della Conferenza sulla Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche

Gruppo di Lavoro della Conferenza sulla Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Gruppo di Lavoro della Conferenza sulla Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche C O N F E R E N Z A P E R M A N E N T E D E L L E C L A S S I D I L A U R E A D E L L A P R O F E S S

Dettagli

L orientamento. Laboratorio formativo 4

L orientamento. Laboratorio formativo 4 L orientamento Laboratorio formativo 4 Di cosa parliamo quando parliamo di orientamento Incontri In uscita e in entrata Conoscenza dei percorsi scolastici e professionali Un percorso guidato Che percorso

Dettagli

PROCEDURA VALUTAZIONE COLLEGIALE SOMMARIO

PROCEDURA VALUTAZIONE COLLEGIALE SOMMARIO Pagina 1 di 5 SOMMARIO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RESPONSABILITÀ...2 3 VALUAZIONE INDIVIDUALE...2 4 VALUAZIONE COLLEGIALE...4 5 DEBITO E CREDITO FORMATIVO...4 REVISIONI N DATA DESCRIZIONE 01

Dettagli

Un progetto di Unità di Apprendimento (UDA)

Un progetto di Unità di Apprendimento (UDA) Un progetto di Unità di Apprendimento (UDA) Simone Giusti La progettazione dei percorsi per unità di apprendimento Ciascuna Commissione dicono le Linee guida dovrà impegnarsi nella progettazione per unità

Dettagli

Voto Conoscenze Abilità Competenze Livelli. Abilità per svolgere compiti/mansioni in modo impreciso e disorganizzato

Voto Conoscenze Abilità Competenze Livelli. Abilità per svolgere compiti/mansioni in modo impreciso e disorganizzato Griglia di corrispondenza tra i voti e i livelli di competenza Voto Conoscenze Abilità Competenze Livelli 1-5 Conoscenze generali di base approssimate 6 7-8 9-10 Conoscenza teorica e pratica indispensabile

Dettagli

Progetto Orientamento Scolastico

Progetto Orientamento Scolastico Progetto Orientamento Scolastico I. C. Serao sc. Secondaria di 1 grado a.s. 2015/ 2016 FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale

Dettagli

LA RICERCA BASATA SULLO STUDIO DEL SINGOLO CASO

LA RICERCA BASATA SULLO STUDIO DEL SINGOLO CASO INSEGNAMENTO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE IV LA RICERCA BASATA SULLO STUDIO DEL SINGOLO CASO PROF. LUCIANO GALLIANI Indice 1 La strategia interpretativa dello studio di caso...3 2 Le tecniche principali:

Dettagli

DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI CORSO DI STUDIO IN SERVIZIO SOCIALE AD INDIRIZZO EUROPEO (L-39) LINEE GUIDA PER LA STESURA DELLA RELAZIONE DI TIROCINIO (II E III LIVELLO) Che cos è la relazione

Dettagli

PROGETTO DI TIROCINIO CORSO TFA UNIVERSITA' MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA TFA A.A. 2014/2015

PROGETTO DI TIROCINIO CORSO TFA UNIVERSITA' MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA TFA A.A. 2014/2015 PROGETTO DI TIROCINIO CORSO TFA UNIVERSITA' MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA TFA A.A. 2014/2015 Classi di Concorso A012 - A035 - A058 - A074 - A016 Ambito 1 Linee generali per lo svolgimento del tirocinio

Dettagli

PECUP ISTITUTI TECNICI E ISTITUTI PROFESSIONALI

PECUP ISTITUTI TECNICI E ISTITUTI PROFESSIONALI PECUP ISTITUTI TECNICI E ISTITUTI PROFESSIONALI Dipartimenti e competenze: riorganizzare per certificare Le competenze nei contesti formativi dell essere si parla in tanti modi (Parmenide) COME LE COMPETENZE?

Dettagli

Bachelor of Science in Lavoro sociale

Bachelor of Science in Lavoro sociale Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale Bachelor of Science in Lavoro sociale www.supsi.ch/deass Obiettivi e competenze Il modello formativo

Dettagli

STANDARD PROFILI PROFESSIONALI PRIMARIA E INFANZIA

STANDARD PROFILI PROFESSIONALI PRIMARIA E INFANZIA LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO (QUINQUENNALE) IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA (LM-85 BIS) STANDARD PROFILI PROFESSIONALI PRIMARIA E INFANZIA S3PI DOCUMENTO DI TUTOR UNIVERSITARIO (TU) Nelle pagine

Dettagli

I.T. A. PARADISI. per il Settore Economico. Amministrazione, finanza e marketing BIENNIO UNICO. -progetto ESABAC

I.T. A. PARADISI. per il Settore Economico. Amministrazione, finanza e marketing BIENNIO UNICO. -progetto ESABAC Via Resistenza, 700 41058 Vignola (MO) Web:http://www.scuolaparadisi.org E-mail: segreteria@scuolaparadisi.org dirigentelm2.0@gmail.org Centralino: Tel. 059/774050 059/772860 I.T. A. PARADISI per il Settore

Dettagli

CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI. Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria

CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI. Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria CATALOGO DEI PERCORSI FORMATIVI Allegato B Percorso 1 - Stereotipi di genere*: percorsi formativi per docenti di scuola primaria Obiettivo del percorso formativo è fornire agli/alle insegnanti un set di

Dettagli

IL PROFILO CULTURALE ED EDUCATIVO DEI LICEI. Principi generali per i Nuovi Licei

IL PROFILO CULTURALE ED EDUCATIVO DEI LICEI. Principi generali per i Nuovi Licei IL PROFILO CULTURALE ED EDUCATIVO DEI LICEI Principi generali per i Nuovi Licei Fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà,, affinché si

Dettagli

Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro

Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro Baveno 3 aprile 2014 Maria Rosaria Capuano Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia IL CONTESTO LOMBARDO NEL RAPPORTO SCUOLA LAVORO consolidata tradizione

Dettagli

I RAGAZZI DIFFICILI E LE FORME DEL DISAGIO

I RAGAZZI DIFFICILI E LE FORME DEL DISAGIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI A. MORO Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Laurea magistrale in Scienze pedagogiche Pedagogia della marginalità a.a. 2016/2017 Le difficili

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA BASILICATA IN FORMAZIONE PER LA SCUOLA DELLA RIFORMA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA BASILICATA IN FORMAZIONE PER LA SCUOLA DELLA RIFORMA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA BASILICATA IN FORMAZIONE PER LA SCUOLA DELLA RIFORMA Piano Regionale di Formazione per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria INCONTRI DI STUDIO UFFICIO SCOLASTICO

Dettagli

Anno di prova e relazione finale

Anno di prova e relazione finale Bergamo Anno di prova e relazione finale Giovedì 17 Ottobre 2013 R. Rovaris Rita Rovaris 1 Requisiti: essere in periodo di prova, assunto a tempo indeterminato dal 1.09.2013;, essere in servizio nella

Dettagli

Un format per progettare e documentare le unità di apprendimento, ma anche per ottimizzare la professione docente

Un format per progettare e documentare le unità di apprendimento, ma anche per ottimizzare la professione docente LABORATORIO RED (Ricerca Educativa e Didattica) Centro Internazionale di Studi di Ricerca Educativa e Formazione Avanzata (CISRE). Università Ca Foscari di Venezia http://www.univirtual.it/red/ Un format

Dettagli

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico 2016 2017 A.A. Settore Scientifico Disciplinare CFU Insegnamento Ore di aula Mutuazione 2016/17 M-PED/01 Pedagogia Generale e Sociale Pedagogia della prevenzione e della salute 72 NO Classe

Dettagli

Tutor in un contesto in evoluzione

Tutor in un contesto in evoluzione Università di Bologna - Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Alta Formazione IL TUTOR CLINICO NELL ORGANIZZAZIONE SANITARIA Dossier 174-2009 I Tutor per la formazione nel servizio sanitario regionale

Dettagli

ORGANIZZAZIONE FORMATIVA TIROCINIO IV ANNO

ORGANIZZAZIONE FORMATIVA TIROCINIO IV ANNO Anno accademico 2013/2014 ORGANIZZAZIONE FORMATIVA TIROCINIO IV ANNO Indirizzo Scuola dell Infanzia SOMMARIO ORGANIZZAZIONE FORMATIVA Oggetto e tipologia del tirocinio Monte ore Finalità e obiettivi Articolazione

Dettagli

Filosofia e acquisizione di competenze. Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014

Filosofia e acquisizione di competenze. Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014 Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014 1. Che cosa si intende per competenza? 2. Come si insegnano o trasferiscono

Dettagli

ANNO SCOLASTICO: 2017/2018 MATERIA: DIRITTO-ECONOMIA INSEGNANTE: MARIA INSERO CLASSE: I F SERVIZI COMMERCIALI OPERATORE GRAFICO

ANNO SCOLASTICO: 2017/2018 MATERIA: DIRITTO-ECONOMIA INSEGNANTE: MARIA INSERO CLASSE: I F SERVIZI COMMERCIALI OPERATORE GRAFICO ANNO SCOLASTICO: 2017/2018 MATERIA: DIRITTO-ECONOMIA INSEGNANTE: MARIA INSERO CLASSE: I F SERVIZI COMMERCIALI OPERATORE GRAFICO FINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità formative generali cui tende la disciplina):

Dettagli

TRA. la Regione Liguria UNIVERSITÀ DI GENOVA ASSOCIAZIONI SINDACALI ASSOCIAZIONI DATORIALI. di seguito denominate Parti. Visto

TRA. la Regione Liguria UNIVERSITÀ DI GENOVA ASSOCIAZIONI SINDACALI ASSOCIAZIONI DATORIALI. di seguito denominate Parti. Visto Apprendistato 2013-2014 PERCORSI DI ALTA FORMAZIONE (art. 5 D. Lgs. 14 settembre 2011, n. 167 ) (art. 41 della Legge regionale 11 maggio 2009 n. 18) PROTOCOLLO DI INTESA TRA la Regione Liguria E UNIVERSITÀ

Dettagli

Programmazione della formazione e ciclo della performance

Programmazione della formazione e ciclo della performance Programmazione della formazione e ciclo della performance Prof. Franco Bochicchio - 30 settembre 2014 I PROBLEMI 1 2 3 4 5 La formazione e l organizzazione in molti casi non procedono in modo sinergico,

Dettagli

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA LAUREA SPECIALISTICA DELLA CLASSE 6/S - BIOLOGIA Nuovo ordinamento didattico

Dettagli

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE E DIDATTICHE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE E DIDATTICHE LICEO DELLE SCIENZE UMANE SACRO CUORE SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA EDUCATIVE E DIDATTICHE ANNO SCOLASTICO 2015/16 CLASSE 4^A DATA 14 OTTOBRE 2015 1. SITUAZIONE IN INGRESSO - Esito test e osservazioni:

Dettagli