3. LA SITUAZIONE ATTUALE

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1 32 3. LA SITUAZIONE ATTUALE 3.1 Commercializzazione e crescita Le stime della domanda potenziale di servizi di microfinanza si basano tipicamente sulle statistiche relative alla dimensione della povertà. La Banca Mondiale ha stimato che nel ,4 miliardi di persone vivessero con meno di 1,25 USD al giorno che costituisce una misura della soglia di povertà - mentre 2,6 miliardi disponevano di meno di 2 USD al giorno. Lo scoppio della crisi finanziaria globale ha interrotto dopo molti anni il processo di riduzione dell incidenza dei fenomeni di povertà (passata dal 52 al 25% della popolazione mondiale tra il 1980 e il 2005): nel corso del 2010 la stessa Banca Mondiale stima che il numero di persone con un reddito inferiore ai 1,25 USD al giorno sia cresciuto di 64 milioni di unità. Nel complesso, attualmente vi sarebbero 560 milioni di famiglie al di sotto della soglia di povertà 59. Di queste si stima che meno del 18% abbia accesso a servizi finanziari, con sostanziali differenze tra le varie regioni. L Asia, con una copertura del 47,1% delle famiglie povere, ha il tasso di copertura più elevato, seguito dall America Latina (14,9% delle famiglie povere) e in ultimo Africa e Medio Oriente con il 9,4% ed Europa e Asia Centrale con il 2,3%. Come già detto, nei paesi in via di sviluppo le microimprese rappresentano la principale fonte di impiego per persone indigenti. In termini di importanza economica, le microimprese rappresentano l 80% del totale delle imprese (di cui il 50% localizzate in aree urbane) che contribuiscono alla formazione del 20% del PIL dei paesi in via di sviluppo ed emergenti. 59 Chen, S e Ravallion, M. The developing world is poorer than we thought, but no less successful in the fight against poverty, Policy Research Working Paper Series 4703, The World Bank, 2008 Questi numeri fanno comprendere l importanza della microfinanza non solo sotto il profilo della povertà, ma anche per quanto riguarda l intera economia di un paese. Nel contesto mondiale odierno la domanda stimata per servizi di microfinanza di individui, questa si attesta tra 1 e 1,5 miliardo di persone, cui vanno aggiunti i potenziali clienti costituiti da persone che non vivono sotto la soglia di povertà. Nonostante l industria della microfinanza sia stata caratterizzata nell ultimo quindicennio da tassi di crescita molto elevati (ad eccezione degli anni più recenti associati alla crisi finanziaria internazionale), il tasso di penetrazione si attesta a circa il 20% 60 della popolazione target. Questi numeri dimostrano l elevato potenziale di crescita del settore e di conseguenza la potenziale domanda di finanziamenti. E stato stimato che tale bisogno corrisponderebbe ad un volume di almeno 250 mld. di USD. Inoltre, le condizioni demografiche ed economiche dei paesi in via di sviluppo, come gli elevati tassi di crescita della popolazione, l elevata quota di giovani, la scarsità di capitale umano adeguatamente formato, la crescente migrazione verso zone urbane, e la conseguente incapacità di assorbire la crescente offerta di lavoro da parte del settore formale, suggeriscono che la potenziale domanda di clienti di microfinanza crescerà ulteriormente. Dal lato dell offerta, si stima che esistano circa IMF nel mondo che includono tipologie molte diverse di istituzioni: dalle ONG alle cooperative di credito e risparmio, dalle finanziarie alle banche commerciali 61. Alla fine del 2007, le IMF che riportavano i loro dati al Microcredit Summit, avevano raggiunto un totale di 155 milioni di clienti, di cui Dieckmann, R., Microfinance: An emerging investment opportunity, Deutsche Bank, Trends in Microfinance, ,

2 33 sotto la soglia di povertà assoluta, per un ammontare totale di prestiti di 40 miliardi di USD 62. Negli ultimi anni, prima dello scoppio della crisi finanziaria, i principali indicatori di attività del settore sono cresciuti in media del 20-30% all anno. Tagikistan, Azerbaijan, Kenya, Pakistan, e Bosnia Erzegovina crescevano addirittura a tassi dall 80% al 50% ogni anno. In termini di distribuzione per aree geografiche, quasi il 50% delle IMF si trova in Asia e nel Pacifico. Segue l Africa Sub- Sahariana con il 28%, l America Latina con il 17%, l Europa Orientale e l Asia Centrale con il 6% e infine il Medio Oriente e il Nord Africa con appena l 1%. In relazione invece alla grandezza delle IMF, troviamo le maggiori istituzioni in Asia e Pacifico, soprattutto Bangladesh, India e Indonesia ma anche in Messico e Perù. Tra le 10 istituzioni con il maggior numero di clienti infatti, 7 si trovano in Asia e Pacifico e 3 in America Latina. Oltre che per la diversa densità, la microfinanza si differenzia nelle varie regioni anche per altri aspetti. Generalmente le IMF in Asia e Pacifico si rivolgono a poveri residenti in zone rurali e a microimprenditori. In America Latina le IMF sono per lo più entità regolate e formali con una consolidata tendenza alla commercializzazione. Le IMF in Medio Oriente e Nord Africa invece dipendono ancora da finanziamenti sussidiati. In Africa Sub-Sahariana in alcuni paesi vi è una prevalenza di istituzioni formali, in alcuni di ONG e in altri ancora, come l Africa Occidentale, di cooperative. Peraltro è possibile ravvisare profonde differenze anche tra paesi della stessa regione. In America Latina, ad esempio, la microfinanza è maggiormente sviluppata e competitiva in piccoli paesi come Perù e Bolivia mentre è molto meno presente in grandi paesi come Brasile e Messico 63. Gli esperti del settore concordano sul fatto che, per diminuire il gap esistente tra domanda e offerta nel settore della microfinanza, le IMF abbiano bisogno di accedere a finanziamenti erogati dal settore privato, dal momento che risorse derivanti da donazioni e agenzie di sviluppo multilaterali, sono insufficienti a coprirlo. Una tendenza che si sta manifestando con crescente intensità. A seconda della fase evolutiva e della forma legale in cui si trovano, le IMF possono fare ricorso a differenti modalità di finanziamento: a titolo di debito, attraverso la raccolta di depositi dal pubblico, o attraverso il ricorso al finanziamento esterno (in varie forme); a titolo di capitale proprio, invece, attraverso donazioni, autofinanziamento con l impiego di utili non distribuiti o mediante l ingresso di nuovi investitori nel capitale. Per quanto riguarda il ricorso a fonti esterne di finanziamento, la raccolta di depositi conta per il 43%, così come il sistema finanziario locale (43%) mentre gli investimenti esteri per il 14%. 64 Dal momento che le IMF inizialmente si concentravano sulla propria missione sociale, ovvero sul supporto ai poveri attraverso l accesso al credito, esse erano finanziate principalmente attraverso donazioni, fondi sussidiati da parte di agenzie di sviluppo e donatori privati. Nel corso degli anni, alcune IMF hanno iniziato a trasformarsi in istituzioni finanziarie formali, fino a vere e proprie banche o istituzioni regolate. Questo trend si è sviluppato in seguito alla constatazione che la trasformazione di un istituzione formale aiuta a raggiungere la sostenibilità operativa e 62 Sam Daley-Harris, State of the Microcredit Summit Campaign Report, Hsu Ming-Yee, The International Funding of Microfinance Institutions: An Overview, Ada, Dieckmann, R., op. cit., Deutsche Bank, 2007

3 34 finanziaria, dal momento che facilita l accesso a finanziamenti commerciali e la raccolta di risparmio; un fattore che, a sua volta, aiuta a diminuire i costi legati al finanziamento. Il crescente focus sul raggiungimento della sostenibilità e della redditività da parte delle IMF, ha quindi contribuito all ormai attuale tendenza verso la trasformazione delle IMF in entità regolate e in società di capitali. Negli anni ottanta, i principali attori operavano in forma di ONG specializzate o multi-obiettivo e fornivano con successo servizi di credito. Nel 1989, PRODEM in Bolivia fu la prima IMF a iniziare il processo di trasformazione da ONG a IMF regolata, diventando Bancosol nel Dagli anni novanta il settore della microfinanza fu caratterizzato da una sempre maggiore tendenza alla trasformazione delle IMF in entità regolate, strategia questa che consente di migliorare la sostenibilità economico-finanziaria, che, a sua volta, consente di espandere l outreach e rendersi maggiormente indipendenti da donatori esterni. Grazie a tale processo di trasformazione, l istituzione di microfinanza è in grado di migliorare la capacità di recupero dei costi operativi (ad esempio attraverso la raccolta di risparmio che consente di ridurre notevolmente i costi legati ai finanziamenti), per raggiungere successivamente la sostenibilità operativa e finanziaria, e accedere di conseguenza a fonti di finanziamento commerciali che la porteranno di fatto all interno del sistema finanziario formale 65. La grande varietà di IMF può essere ricondotta ad una classificazione in quattro categorie, 65 Langer, W., The role of private sector investment in international microfinance and the implications of domestic regulatory environments, ml individuate in base al grado di commercializzazione raggiunto (GRAF. 1). GRAF. 1: Tipi di IMF in base al livello di commercializzazione Fonte: Meehan, Jennifer, Tapping the Financial Markets for Microfinance, Grameen Foundation USA Working Paper Series, 2004 Se le due categorie più in alto includono le IMF più sviluppate, la maggior parte delle IMF si trova in realtà nelle categorie 3 e 4, comprendendo circa il 90% di tutte le istituzioni del settore. Ciononostante, in termini di outreach, le istituzioni nel livello 1 hanno il maggior numero di clienti e possiedono la maggior parte degli assets. Le istituzioni nei due livelli più alti della classificazione, che si sono trasformate in strutture più formali, stanno sempre più attirando l attenzione e l interesse di banche commerciali e istituzionali e investitori privati. Solo il 2-3% delle IMF sono mature e sostenibili, mente un 7-8% hanno buone prospettive di diventarlo. Dato che questo tipo di IMF sono le più remunerative e sono generalmente gestite da un management esperto, gli investitori privati le considerano come le più appropriate ad assorbire fondi da canalizzare poi a clienti. Le istituzioni appartenenti alle prime due categorie, pertanto, stanno conoscendo una fase di continuo consolidamento mentre le

4 35 istituzioni che rientrano nelle due categorie inferiori incontrano, in particolare quelle del tier 3, difficoltà nell accedere a finanziamenti. La categoria 4, per contro, è caratterizzata da startup, per lo più non redditizie. 66 Il settore della microfinanza si sta dunque commercializzando sempre di più. Quando si parla di commercializzazione del settore della microfinanza, si intende quel processo per cui l accesso alle riscorse finanziarie avviene sempre più a condizioni di mercato e non più a condizioni preferenziali. In pratica, la microfinanza sta gradualmente cessando di essere un attività sussidiata, e dunque fortemente dipendente dalla disponibilità dei donatori, e si sta legando sempre più al sistema finanziario tradizionale. Gli elevati tassi di crescita che hanno caratterizzato il settore della microfinanza negli ultimi anni sono stati resi possibili soprattutto dal sempre maggiore accesso a fonti di finanziamento commerciale e alla raccolta di risparmio. Questo trend è anche riflesso dal forte aumento degli investimenti stranieri nel settore, che negli ultimi 7-8 anni stanno vivendo un boom senza precedenti. Dal momento che non è possibile definire una struttura ottimale di capitale per le IMF, le decisioni riguardanti i metodi di finanziamento dipendono da vari elementi. Da un lato i fattori interni, come la crescita del portafoglio e la possibilità di raccogliere capitale, e i fattori esterni, come la regolamentazione vigente, la disponibilità di donatori o investitori commerciali. Dall altro, i costi e la durata delle differenti fonti di finanziamento, giocano un ruolo fondamentale nella configurazione ottimale del mix di finanziamenti. Se la raccolta di capitale proprio è una fonte di finanziamento di lungo periodo, i prestiti sono caratterizzati da 66 Dieckmann, R., op. cit., Deutsche Bank, 2007 una durata di medio periodo, mentre i depositi sono considerati di breve. Ad oggi, gli investimenti esteri privati rappresentano, nonostante la sostenuta crescita, una porzione relativamente piccola del totale degli investimenti in microfinanza. Il 76% dei finanziamenti deriva infatti da risorse interne, di cui il 60% è composto da depositi dei clienti delle IMF. Escludendo i depositi, gli investimenti stranieri arrivano a contare circa il 43% dell investimento totale nella microfinanza. Tre categorie di investitori si dividono la maggior parte degli investimenti stranieri in microfinanza. Da un lato ci sono le Istituzioni di Sviluppo Finanziario (DFI) che sono le strutture di investimento nel settore privato di governi e organizzazioni multilaterali. Tra queste ci sono la EBRD (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo), il IADB (Banco Interamericano di Sviluppo), L IFC (braccio della World Bank) e la KfW (Germania). Ci sono poi gli investitori individuali, categoria che include diverse forme di veicolazione di capitali provenienti da individui privati. Tra questi troviamo le Cooperative finanziarie, come Oikocredit, le Venture Philantropists istituzionali, i Fondi comuni specializzati, come Triodos, i High Net Worth Individuals, Peer-to-Peer online lending, come Kiva. Troviamo, infine, gli investitori istituzionali, categoria che include diverse tipologie di istituzioni finanziarie che si sono avvicinate al settore della microfinanza. A questo gruppo appartengono banche transnazionali, come Deutsche Bank e Citigroup, Fondi Pensione, Compagnie di Assicurazione e Fondi di Private Equity. Se gli investitori individuali generalmente effettuano investimenti diretti nelle IMF, gli investimenti privati da fonti commerciali sono effettuati tramite MIV (Microfinance Investment Vehicles), intermediari specializzati nella veicolazione di

5 36 risorse finanziarie verso il settore della microfinanza. Circa la metà degli investimenti in microfinanza avviene attraverso i MIV. I MIV comprendono diverse tipologie di organizzazioni. Circa il 75% degli investimenti effettuati tramite i MIV sono in forma di prestiti, il 25% in forma di capitale e il 2% in forma di garanzie per investitori locali. Mentre in precedenza i prestiti venivano effettuati in moneta forte (dollari o euro) i MIV in anni recenti hanno iniziato a prestare anche in moneta locale, consentendo pertanto di minimizzare il rischio di tasso di cambio per le IMF. Attualmente circa il 30% dei prestiti è concordato in moneta locale, mentre il restante 70% in moneta forte. Per quanto riguarda gli investimenti in capitale, il 75% sono diretti a istituzioni nuove o greenfield. Il mercato dei MIV è inoltre piuttosto concentrato; circa il 67% di tutti gli investimenti è condotto dai 10 più grandi MIV. A livello geografico gli investimenti si concentrano in Europa Occidentale (43%) e in America Latina (36%). Gli investimenti in Asia continuano però a crescere e sono arrivati a contare il 15% degli investimenti da parte dei MIV. Ciononostante il numero dei MIV negli ultimi anni è continuato a crescere. Dal 2004 al 2008 si è passati da 45 a 91 MIV, con un volume di investimenti che, partendo da 1,1 miliardi di USD ha raggiunto i 6,2 nel La crescita, che fino al 2007 aveva raggiunto livelli molto elevati (nel 2007 è stata pari al 86%), per effetto della crisi internazionale ha rallentato, avanzando al 34% nel 2008 e al 25% nel La crescita dell attività di investimento da parte dei MIV, induce a pensare che presto gli investimenti privati supereranno quelli pubblici nella categoria degli investimenti stranieri. 67 Microfinance investors adjust strategy in tougher market conditions, Brief, CGAP, 2010 Insieme alla crescita generale degli investimenti stranieri nella microfinanza - dal numero di attori ai volumi investiti - sono emersi nuovi strumenti, già impiegati nella finanza mainstream, e introdotti anche nella microfinanza. Garanzie, investimenti in capitale di rischio, emissione di obbligazioni, cartolarizzazione, offerta pubblica iniziale (IPO), prestito sindacato, sono tra gli strumenti che stanno emergendo sempre di più. Tra gli esempi di IPO, il caso più noto è quello di Compartamos in Messico nel 2007; l elevata domanda fece crescere, solo il primo giorno, il prezzo delle azioni del 22%. Compartamos viene fondata nel 1990 in forma di ONG, e nel 2000, grazie a elevati tassi di crescita e all aiuto di vari istituzioni internazionali, come ACCION, si trasforma in finanziaria. Nel 2002 emette bond sul mercato finanziario messicano e nel 2006 si trasforma in banca Banco Compartamos. L anno successivo si quota sul mercato azionario su cui vende il 30% delle azioni. La domanda di azioni supera di 13 volte l offerta e il ricavo della vendita è di 450 milioni di USD (contro un investimento iniziale di circa 6 milioni di USD). L aspetto particolare di Compartamos riguarda il ritorno per gli investitori che è di circa il 100% all anno. Questi ritorni però sono associati a tassi di interesse sui clienti molto elevati, che da soli spiegano quasi il 90% dei progetti realizzati. Questo aspetto è stato ampiamente criticato da diversi esperti del settore dal momento che ritorni così alti agli investitori erano possibili solo a scapito di tassi elevatissimi applicati ai clienti. Il caso più recente invece riguarda quello di SKS in India, che nel luglio del 2010 ha effettuato un IPO. Le maggiori preoccupazioni legate a questo tipo di operazioni finanziarie sono riconducibili al cambiamento di proprietà

6 37 dell istituzione, e quindi della governance, che potrebbe comportare un allontanamento dalla missione originaria e, porre gli obiettivi sociali in secondo piano rispetto a quelli legati alla redditività e altri aspetti prettamente economici. Per ora è ancora presto riuscire a prevedere quali saranno gli effetti di questa IPO sulla strategia di SKS, anche se il dibattito e l attenzione sono molto alti. La commercializzazione della microfinanza quindi può avere molti effetti positivi, ma può anche essere non priva di rischi, soprattutto quando, attribuendo una maggior rilevanza agli aspetti finanziari, mette in secondo piano la missione originaria, perdendo il focus sociale che dovrebbe caratterizzarne le attività Da microcredito a microfinanza: il risparmio e i nuovi prodotti Il crescente focus sulla raccolta di risparmio, per ridurre il bisogno di accesso a prestiti da parte delle IMF, è in linea con il processo di crescita e di rafforzamento della sostenibilità finanziaria, ma risponde anche all esigenza di rispondere all enorme domanda di servizi affidabili di micro risparmio. In generale, il settore della microfinanza è entrato in una fase di consolidamento, ma rimane aperto a importanti evoluzioni e cambiamenti. A questo proposito si assiste ad una crescente diversificazione dei prodotti finanziari offerti, oltre a quelli di credito e risparmio, come ad esempio microassicurazione, microleasing, sistemi di pagamento, housing microfinance, ecc. L ampliamento dell offerta, consente di migliorare le performance, sia operative che 68 Rosenberg, R., CGAP Reflections in the Compartamos Initial Public Offering: a case study on microfinance interest rates and profits, Focus Note CGAP, 2007; Chen, G., Rasmussen, S., Reille, X. e Rozas, D., Indian microfinance goes public : the SKS Initial Public Offering, Focus Note CGAP, sociali, delle istituzioni, creando strumenti che possano soddisfare i bisogni dei clienti. L ultimo decennio è stato anche caratterizzato da un ulteriore evoluzione del settore della microfinanza; una maggiore comprensione ed attenzione alla domanda del cliente hanno spostato il focus dal microcredito alla microfinanza e, più recentemente, allo sviluppo di sistemi finanziari inclusivi. In passato la microfinanza era caratterizzata dal focus sul credito a microimprenditori e dall essere un settore guidato più dall offerta che dalla domanda. Oggi, invece, si ha la consapevolezza che non tutti i poveri sono microimprenditori ma che tutti hanno bisogno, e utilizzano, una vasta gamma di prodotti finanziari. Uno dei maggiori problemi per i poveri e le persone a basso reddito, riguarda non solo la mancanza di risorse disponibili, ma il fatto di avere un reddito irregolare e imprevedibile. I depositi possono, in questo senso, apportare un importante beneficio nell affrontare questo tipo di irregolarità. Per diverso tempo all attività di deposito non è stata attribuita la stessa rilevanza attribuita al credito. Tuttavia, negli ultimi anni è emerso che, un servizio come quello della raccolta del risparmio, può essere molto importante sia per le IMF che per le persone a basso reddito. Durante la prima fase di sviluppo della microfinanza, il risparmio è stato sottostimato per diverse ragioni. Innanzitutto molti ritenevano che i poveri fossero troppo poveri per risparmiare. In secondo luogo, le IMF consideravano il risparmio di piccole dimensioni troppo oneroso in termini gestionali e poco stabile. Diverse ricerche hanno però portato alla luce una realtà differente. Molte persone a basso reddito in paesi in via di sviluppo utilizzano sistemi di risparmio informali, come ad esempio le ROSCA, dimostrando quindi che la domanda di servizi di

7 38 risparmio è molto elevata anche tra persone povere 69. L evidenza empirica, inoltre, dimostra come - oggi nel mondo - vi siano, in microfinanza, più clienti di servizi di risparmio che di credito, avendo questi raggiunto una dimensione ben quatto volte maggiore in termini di numero di clienti. Altri studi si sono focalizzati sull aspetto legato al costo della gestione di conti di risparmio evidenziando come, se da un lato risultino essere prodotti onerosi per le istituzioni, dall altro possano dare origine ad elevati profitti, attraverso l offerta di crediti e altri prodotti ai micro-risparmiatori. Negli ultimi anni, inoltre, l attenzione sui depositi è aumentata poiché ci si è resi conto che i depositi possono essere impiegati come fonte di finanziamento, più economico di molte altre. Fattore questo che ha spinto molte istituzioni verso la trasformazione in soggetti regolati, in grado di svolgere attività di intermediazione finanziaria. Certo è che sono necessarie alcune condizioni affinché un istituzione possa raccogliere risparmio. Innanzitutto, deve avere uno status giuridico che gli consenta di effettuare attività di raccolta di depositi. A tale proposito sono molto importanti la presenza di una specifica regolamentazione sulla microfinanza e degli efficaci enti di supervisione. Le trasformazioni in entità giuridiche aventi titolo legale per raccogliere risparmio, sono aumentate anche in virtù di una maggiore attenzione che negli ultimi anni si è rivolta alle regolamentazioni nazionali in materia. Diventare istituzioni deposit-taking richiede anche, soprattutto nelle fasi iniziali, una certa stabilità a livello macroeconomico del paese e una forte capacità manageriale ed istituzionale. La trasformazione in istituzioni regolate non è priva di difficoltà. La gestione dei 69 Armendariz, B. e Morduch J., op. cit., The MIT Press, costi legati ai micro-depositi, comporta infatti costi piuttosto elevati che devono essere saper gestiti adeguatamente. L evidenza ci dimostra però come, se gestiti in modo corretto, i microdepositi siano anche remunerativi. Anche se svolgere attività di intermediazione finanziaria è molto più complesso che erogare solamente crediti e questo necessita capacità gestionali ben superiori 70. Le persone con un reddito basso necessitano quindi di tutta una serie di servizi finanziari, non solo del credito, per far fronte a diverse situazioni in momenti diversi della loro vita; anche in relazione al credito, necessitano di diversi prodotti che rispondano a differenti necessità. Tre sono le categorie di eventi che possono richiedere l utilizzo di una quantità di risorse finanziarie maggiore di quanto la famiglia, in un determinato momento, abbia a disposizione. Eventi legati al ciclo della vita, che includono matrimoni, nascite o eventi ricorrenti come tasse scolastiche e festività. Le emergenze - come malattie o infortuni, ma anche guerre o avversità climatiche - che sono fuori dal controllo della famiglia. Vi sono inoltre le opportunità, ovvero le necessità legate agli investimenti produttivi, rivolti alla famiglia oppure legati alla casa. Negli ultimi anni le IMF hanno iniziato ad ampliare l offerta di servizi. Equity Bank in Kenya è un esempio di banca che ha avuto un notevole successo tra i poveri, attraverso l offerta di prodotti diversificati. Oltre all introduzione di servizi di risparmio, la microfinanza ha iniziato a sviluppare ed offrire servizi finanziari di vario genere, proprio per andare incontro alle diverse necessità delle fasce più povere della popolazione. Servizi di trasferimento di denaro legati alle rimesse degli 70 Churchill, C. e Frakiewicz, C., Making microfinance work: managing for improved performance, ILO, 2006

8 39 emigrati, ad esempio, sono ora sempre più frequenti e rispondono ad una necessità sempre maggiore. Vari prodotti di microassicurazione sono ora offerti per aiutare i poveri a far fronte a shock di vario genere. Questi prodotti sono, rispetto ad altri, ancora ad uno stadio di sviluppo iniziale. La sfida nei confronti di questi prodotti, riguarda la necessità di trovare il giusto equilibrio tra l offerta di adeguata protezione e il pagamento di un premio non eccessivo per famiglie a basso reddito. La forma di microassicurazione attualmente più diffusa, nonché la più semplice, è l assicurazione credit life che copre il debitore in caso di morte, ed è quindi limitata al debito contratto. Questo tipo di assicurazione è ormai molto diffusa e viene per lo più offerta dalle IMF stesse. Ci sono poi assicurazioni che coprono dal rischio di malattia o incidente, altre che coprono dal rischio di morte di un parente e altre ancora legate alla proprietà. Le assicurazioni legate all agricoltura sono tra le più difficili e sono caratterizzate da molteplici complicazioni. All interno della categoria di credito sempre più istituzioni offrono prodotti innovativi e specializzati, che rispondono a bisogni specifici dei clienti. Tra questi troviamo crediti per il miglioramento della casa, per far fronte a particolari emergenze, e per bisogni di consumo. In Perù Mibanco, ad esempio, nel 2000 ha introdotto Micasa, un prodotto per il miglioramento della casa, anziché crediti per l acquisto di nuove abitazioni, come invece avverrebbe in caso di erogazione di un mutuo. In soli quattro anni, Mibanco aveva clienti titolari di questo prodotto, per un portafoglio di 17,5 di USD ed una performance molto buona (portafoglio a rischio PAR inferiore al 2% 71 ). Anche Microleasing e sistemi 71 Portafoglio a rischio: Saldo dei crediti con una rata in ritardo da più di 30 giorni. innovativi di pagamento si stanno sempre più diffondendo e sviluppando. 3.3 Performance sociale e impatto La profittabilità che il settore ha dimostrato negli ultimi anni ha stimolato l interesse da parte degli investitori, non solo sociali, per la microfinanza. La ricerca di una sostenibilità finanziaria ha contribuito a far sì che, in alcuni casi, la missione sociale venisse messa in secondo piano, per raggiungere obiettivi prettamente finanziari, con fenomeni molto marcati di mission drift. In alcuni contesti la crescita del settore è stata così elevata che si è arrivati ad avere mercati molto competitivi con un marcato incremento del sovra-indebitamento dei clienti. In risposta a questi trend, maggiore attenzione viene ora rivolta ai temi di consumer protection, trasparenza e sovraindebitamento. Per questo motivo negli ultimi anni la misurazione della performance sociale e la valutazione dell impatto hanno acquistato maggiore importanza e sono state caratterizzate da un maggior rigore e standardizzazione. In altre parole le IMF devono rendere conto sempre più ai finanziatori per ciò che concerne gli obiettivi sociali che la microfinanza, tramite l utilizzo delle loro risorse, si prefissa. Questo è uno dei motivi che hanno spinto, negli ultimi anni, a creare degli strumenti di accountability da parte delle IMF per i propri stakeholders 72. D altro canto non va confuso il requisito di sostenibilità finanziaria con l obiettivo di buona performance sociale. E ampiamente condiviso il fatto che la sostenibilità finanziaria sia una condizione necessaria per il successo della microfinanza, dato che, un istituzione che riesce a coprire i propri costi, sarà anche in grado di 72 Campion, A., Linder, C. e Knotts, K. E., Putting social into performance management: a practice based guide for micro finance, Institute of Development Studies, 2008.

9 40 crescere e aumentare il numero di clienti; tale condizione non è però sufficiente a garantire una buona performance sociale. Alla necessità di dimostrare l impatto positivo che la microfinanza ha sul tenore di vita dei poveri e sulla loro uscita dalla condizione di povertà, si è aggiunta la necessità di verificare se l IMF responsabilmente si assicuri di non mettere in difficoltà persone già in situazioni di indigenza. Sempre nel corso dell ultimo decennio, si sono infatti verificati diversi casi negativi ch vanno dalle pratiche eccessivamente aggressive da parte di alcune IMF nei confronti dei propri clienti, a situazioni - come quella della Bolivia a fine anni 90 - in cui la crescente competizione del settore ha dato origine a numerosi casi di sovra-indebitamento, con conseguente crisi a livello nazionale. Da ultimo, valutare e gestire la performance sociale delle IMF è risultato anche economicamente efficiente, poiché può dare indicazioni sui motivi riguardanti l uscita di alcuni clienti dai propri programmi, aiutando in tal modo a ridurre il tasso di drop-out, consentendo quindi di diminuire i costi. E questo il caso di Small Enterprise Foundation in Sudafrica in cui una politica di attenta valutazione delle performance ha contribuito ad aumentare i rendimenti e ad abbassare i costi. Recentemente si è anche constatato che la gestione della performance sociale da parte delle IMF, comporta diversi vantaggi. Fare trasparenza sulla performance sociale è essenziale per la credibilità e reputazione del settore e sullo stesso risultato finanziario; per creare nuovi mercati; perché genera clienti soddisfatti che ripagano più volentieri e restano fedeli; perché lo staff meglio trattato è fidelizzato ed è più produttivo; perché implica una diminuzione dei costi operativi e un aumento della produttività. BOX 3.1: Performance e valutazione d impatto La performance sociale viene definita come l effettiva capacità di conseguire la missione istituzionale e di raggiungere obiettivi sociali globalmente riconosciuti e accettati. In particolare la performance sociale viene raggiunta non solo attraverso la realizzazione di risultati - quali il soddisfacimento dei bisogni, la riduzione del numero di indigenti ecc. ma anche mediante l implementazione di particolari processi. Con la valutazione dell impatto si intende invece stabilire una relazione causale quantitativamente precisa delle conseguenze delle attività di microfinanza sul miglioramento delle condizioni di vita dei clienti, al netto di altri fattori. Gli studi di impatto scientifici sono molto costosi, le relazioni di causalità difficilmente dimostrabili e poco utilizzabili dalle istituzioni in quanto non immediatamente traducibili in strumenti di gestione per apportare miglioramenti nelle operazioni 73. Viste queste difficoltà, si è assistito ad un cambio nell approccio, dal dimostrare l impatto a migliorare l impatto, con una conseguente maggiore importanza attribuita alla gestione della performance sociale. Gli studi di valutazione, che tradizionalmente si focalizzano su risultati e cambiamenti, in realtà costituiscono un solo elemento della performance sociale, poiché quest ultima comprende l intero processo da cui l impatto è creato. La performance sociale è costituita quindi dall analisi di varie dimensioni che vanno dall intenzione dell istituzione - ovvero missione e obiettivi - ai processi e input - ovvero sistemi interni e attività - agli output fino all impatto. La performance sociale analizza dunque l intero processo che porta poi al vero e proprio impatto Banerjee, Abhijit, Duflo, Esther, Glennerster Rachel e Kinnan Cynthia, The miracle of microfinance? Evidence from a randomized evaluation, Financial access iniziative, Hashemi, S., Beyond good intentions: measuring the social performance of micro finance institutions, Focus Note, CGAP, 2007

10 41 Per promuovere un approccio di double bottom line, ovvero un approccio che sostenesse il settore a render conto sia dei risultati finanziari che sociali, negli ultimi anni sono stati intrapresi diversi tentativi per integrare l analisi della performance sociale all interno del sistema gestionale delle IMF. Una delle iniziative che ha avuto maggior successo, riguarda la creazione nel 2005 della Sociale Perfomance Task Force (SPTF), su iniziativa del CGAP, della Ford Foundation e della Argidius Foundation che hanno raccolto più di 30 leader di varie iniziative legate alla performance sociale per condividere le proprie esperienze. GRAF. 2: La realizzazione della mission Mettere in pratica la missione Gestione della Performance Sociale Missione e Obiettivi Sistemi Output Intenzione Processi ed Input Output Outreach Servizi Responsabilità sociale verso i clienti, la comunità, l ambiente, il personale Rating Sociale I M P A T T O Studio d Impatto Col tempo, la SPTF è diventata un punto di riferimento per l intero settore, grazie allo sviluppo di linee guida, di strumenti e di norme sulla performance sociale. Diversi strumenti per la valutazione della performance sociale sono stati sviluppati da diversi attori, sempre sulla base dei criteri e linee guida concordati in sede di SPTF (GRAF. 2). I diversi strumenti variano soprattutto in base all aspetto che ognuno di questi intende indagare; ad esempio alcuni focalizzano maggiormente l analisi a livello di cliente, mentre altri analizzano tutti i livelli del processo, dalla missione e i sistemi interni per metterla in pratica, alle informazioni sui clienti e output. Tra gli strumenti più utilizzati ed accurati troviamo il Progress out of Poverty Index (PPI) - sviluppato da Grameen Foundation con il supporto tecnico di Mark Schreiner - che ha elaborato un metodo per creare delle poverty scorecard su base nazionale, utilizzando una tecnica simile a quella impiegata nel credit scoring. Questo strumento viene calcolato con tecniche statistiche, utilizzando dati nazionali per ricavare un algoritmo che sia in grado di stimare il tasso di povertà tra i clienti di un istituzione. Così costruito, questo strumento rende possibile stimare la prevalenza di poveri tra i clienti, senza attribuire però alcuna relazione di causalità ed è comparabile anche tra paesi diversi. Alcune agenzie di rating hanno introdotto uno strumento di rating sociale come prodotto complementare al rating finanziario. Il rating sociale fornisce un opinione sulla capacità dell IMF di mettere in pratica la sua missione sociale e di raggiungere obiettivi sociali, e si fonda su una profonda analisi del sistema di gestione delle performance e su una valutazione dei suoi risultati (output). L introduzione del rating sociale contribuisce in vari aspetti a mantenere elevata l attenzione circa la performance sociale. In particolare l utilizzo del rating sociale aumenta la trasparenza nel campo della microfinanza, grazie ad uno strumento standard ed indipendente, riconosciuto da donatori ed investitori e consente di confrontare le performance sociali delle diverse IMF. Per le IMF l utilizzo del rating sociale è uno strumento utile poiché fornisce un chiaro quadro diagnostico dei punti di forza e debolezza delle performance sociali allo staff, al management e alla governance. Nel complesso quindi esso rappresenta un importante passo in avanti per la creazione di un efficace sistema di monitoraggio e misurazione delle performance sociali. Inoltre facilita l accesso al capitale finanziario. Per i portatori di interesse esterni, soprattutto per potenziali

11 42 donatori e investitori, il rating sociale rappresenta inoltre un appropriato strumento che fornisce informazioni utili per prendere decisioni sull allocazione di risorse. Il nuovo trend quindi cerca di focalizzare le proprie energie per comprendere come la componente finanziaria e quella sociale possano di fatto coniugarsi in modo da migliorare entrambe 75. Uno degli aspetti su cui si è maggiormente concentrata l attenzione negli ultimi anni, riguarda la protezione dei consumatori. Argomenti controversi come gli elevati tassi di interesse e il sovra-indebitamento dei clienti, hanno destato preoccupazione, soprattutto nei confronti di consumatori poveri in paesi come la Bolivia e il Bangladesh. Se infatti da un lato la crescente competizione, ha avuto e ha come conseguenza quella di aumentare il numero di poveri con accesso al credito e ai servizi finanziari, dall altro ha anche mostrato comportamenti non propriamente responsabili da un punto di vista sociale. Ciò ha fatto aumentare la preoccupazione sia da parte di esperti del settore che da parte di politici e regolatori dei vari paesi. A tale proposito è stata promossa la SMART Campaign che si propone proprio di guidare il mondo della microfinanza al rispetto dei diritti dei clienti. Sono stati elaborati sei principi per garantire la protezione dei consumatori. 1. Impedire sovra-indebitamento: i clienti devono garantire un adeguata capacità di ripagamento e senza un rischio significativo di sovra-indebitamento. Offerta di servizi diversi dal credito; 2. Pricing trasparente: pricing, termini e condizioni devono essere trasparenti, adeguatamente espressi, comprensibili; 75 Rosenberg, R., Does microcredit really help poor people?, Focus Note, CGAP, Appropriate pratiche di raccolta: la pratica della raccolta dei crediti non deve essere ingiuriosa o coercitiva. 4. Comportamento etico dello staff: il personale deve possedere elevati standard etici ed deve essere presente un sistema anticorruzione. 5. Raccolta delle lamentele: i clienti devono aver accesso a puntuali e recettivi meccanismi di raccolta delle lamentele; 6. Sicurezza e privacy dei dati dei clienti: la privacy delle informazioni dei clienti deve essere rispetta La rivoluzione tecnologica Le innovazioni di processo e di prodotto, legate all adozione di nuove tecnologie e in particolare di mobile banking e branchless banking, stanno aprendo nuove opportunità e, soprattutto in alcuni contesti come quello africano, stanno supportando una vera rivoluzione nell intermediazione finanziaria. Consentendo una riduzione dei costi, queste innovazioni permettono di aumentare il numero di clienti e di raggiungere anche gli strati di popolazione più svantaggiati, sia in termini geografici (specie nel settore rurale) che in termini socio-economici, ampliando allo stesso tempo la scelta di servizi finanziari disponibili. Le IMF hanno un enorme potenziale, che inizia solo adesso ad essere sfruttato, come rete di distribuzione e finanziamento per le innovazioni alla base della piramide, innovazioni disegnate in base alle esigenze dei più poveri che possono dare un contributo significativo al miglioramento della loro vita, spesso con un impatto positivo sull ambiente. In quest ambito rientrano ad esempio tecnologie per la 76 Brix, L. e McKee, K., Consumer protection regulation in low-access environments: opportunities to promote responsible finance, Focus Note, CGAP, 2010.

12 43 produzione di energie pulite, come i pannelli solari e i digestori di biogas, o innovazioni per la purificazione dell acqua a basso costo. Il branchless banking è un moderno sistema finanziario adottato per l'esecuzione di funzioni di carattere finanziario, caratterizzato dall assenza di normali filiali di banche, o in combinazione con sportelli bancari, in modo da creare così molteplici opportunità per i clienti. Il branchless banking, include una serie di servizi e strumenti, che vanno dal più noto mobile banking, all internet banking, agli ATM (Automated teller machines) e Bancomat, ai dispositivi POS (Point-of-sale), alle carte di pagamento emesse dalle banche, alla biometrica e utilizzo di palmari. I servizi offerti dal branchless banking, sono stati quindi visti come potenzialmente applicabili anche al mondo della microfinanza, proprio per la loro capacità di ridurre i costi e di ampliare la base di clienti. E comunque importante sottolineare le differenti specificità che caratterizzano microfinanza e branchless banking; la prima infatti si concentra principalmente sull offerta di prodotti di microcredito e, in alcuni casi, risparmio, mentre il secondo riguarda modalità di pagamento e di trasferimento di denaro. Alcuni paesi stanno applicando il branchless banking alla microfinanza con notevole successo. Tra questi troviamo Kenya, Brasile, Filippine, Sudafrica e Tanzania. Dall esperienza di questi primi pionieri, si è cercato di indagare se, effettivamente, i benefici teorizzati ed immaginati derivanti dall implementazione del branchless banking alla microfinanza, si siano effettivamente realizzati. Uno dei principali effetti positivi dall impiego di strutture branchless banking, riguarda il raggiungimento di un elevato numero di clienti a basso reddito ed esclusi dai servizi finanziari. In uno studio su otto fornitori di servizi di branchless banking effettuato dal CGAP nel 2010, risulta che solo il 37% dei clienti non avevano precedentemente non avevano accesso a servizi finanziari. A parte i casi speciali di Kenya e Brasile, dove il numero di clienti di questo tipo di servizi supera di molto il numero di persone con un conto corrente, per il resto appare evidente che, in molti altri paesi, questo tipo di servizi non ha un effetto così importante sull accesso a servizi finanziari da parte di coloro che ne sono esclusi. In un altro studio del 2008, il CGAP ha stimato che in totale solo il 10% di clienti di servizi di branchless banking è povero. Solo il Brasile e il Kenya, a tale proposito, possono essere considerati un eccezione. Un secondo beneficio associato al branchless banking riguarda i costi. Grazie all impiego delle infrastrutture e dei servizi sopradescritti, i costi dovrebbero essere molto più bassi rispetto a quelli sostenuti dai sistemi tradizionali. Ricerche empiriche hanno dimostrato che i costi sono più bassi, ma probabilmente non tanto quanto ci si sarebbe aspettato. E stato infatti stimato che, in media, il branchless banking è più economico del 19% rispetto ai prodotti offerti tramite canali tradizionali. Dipende poi anche dal tipo di servizio offerto. In effetti, se utilizzato per servizi di risparmio e di pagamenti, questi servizi possono arrivare ad essere anche il 50% più economici dei servizi tradizionali. In ultimo, ci si aspetta, grazie all impiego di queste tecnologie, un aumento del numero di servizi offerti. E infatti ormai noto che, persone a basso reddito, hanno bisogno e richiedono servizi finanziari che non siano solo legati ai pagamenti e ai trasferimenti di denaro. In mercati maturi dal punto di vista del branchless banking - come quello del Kenya e del Brasile, dove il branchless banking ha raggiunto milioni di clienti - i fornitori di questi servizi stanno

13 44 rispondendo alla domanda di altri servizi creando partnership con IMF e banche, in modo da fornire nuovi prodotti, come prestiti e assicurazioni, attraverso strumenti tecnologici, come le carte prepagate. In Kenya M-PESA, un fornitore di servizi di trasferimento di denaro tramite servizio di telefonia cellulare, ha creato accordi con diverse istituzioni per collegare servizi finanziari a quello di trasferimento, da loro offerto. Nel 2009 Faulu, la prima istituzione trasformata in deposit taking in Kenya, ha stretto un accordo con M-PESA per veicolare i risparmi dei clienti di Faulu attraverso l utilizzo della loro tecnologia. In precedenza, molte persone utilizzavano già M-PESA, adoperando un servizio di risparmio che però non comprendeva nessun tasso di interesse. In questo modo, invece, i clienti ricevono un tasso di interesse e hanno un vero e proprio conto di risparmio. Uno dei sistemi più utilizzati è quello del mobile banking che fornisce servizi bancari attraverso i telefoni cellulari che utilizzano l'impianto di SMS o di una applicazione scaricabile per la gestione del denaro. Se in paesi come Kenya, Brasile, India, Filippine e Tanzania questo sistema ha riscontrato un enorme successo, in altri paesi sono sorti problemi legati alla mancanza di operatori di telefonia mobile disposti ad implementare sistemi di questo genere. Diverse esperienze hanno tuttavia dimostrato come l utilizzo del mobile banking - applicato alla microfinanza per rimborsare le quote del credito ed effettuare depositi presso i propri conti - possa diminuire i costi per le IMF e rendere anche più sicure le transazioni. I potenziali benefici derivanti dall impiego del mobile banking in microfinanza riguardano quindi un aumento dell accesso di clienti e la maggior facilità nell utilizzare uno strumento che consente un trasferimento immediato delle risorse. Negli ultimi anni, l entusiasmo attorno ai servizi bancari sta aumentando e si sta rapidamente trasformando in azione da parte del settore privato. Delle 79 piattaforme di distribuzione tramite telefonia cellulare monitorate dall Associazione GSM (GSMA), i due terzi sono state lanciate nel 2009 e Nokia e Paypal stanno investendo in piattaforme di pagamento tramite cellulare da mettere a disposizione di qualsiasi cliente, indipendentemente della sua rete di telefonia cellulare o banca; uno sviluppo, questo, che potrebbe scuotere i mercati. E i leader nel branchless banking stanno esplorando nuove opportunità. Le banche brasiliane sono sempre più desiderose di avvalersi di agenti dotati di point-of-sale (POS) come dispositivi per erogare prestiti. In Kenya, Safaricom ha collaborato con Equity Bank, la maggiore banca del paese, per offrire M-Kesho, un servizio che utilizza la piattaforma di telefonia cellulare per pagamenti di M-PESA al fine di offrire una gamma completa di prodotti McKay, C., e Pickens, M., Branchless banking 2010: who s served? At what price? What s next?, Focus Note, CGAP, 2010.

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