Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e Calendario della Vita: la scelta operativa delle Regioni

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1 Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e Calendario della Vita: la scelta operativa delle Regioni Maria Grazia Pascucci Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica

2 Obiettivi del Piano Obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale sono: 1. Mantenere lo stato polio-free 2. Raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free 3. Garantire l offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d età e popolazioni a rischio indicate, anche attraverso forme di revisione e di miglioramento dell efficienza dell approvvigionamento e della logistica del sistema vaccinale aventi come obiettivo il raggiungimento e il mantenimento delle coperture descritte più oltre 4. Aumentare l adesione consapevole alle vaccinazioni nella popolazione generale, anche attraverso la conduzione di campagne di vaccinazione per il consolidamento della copertura vaccinale 5. Contrastare le disuguaglianze, promuovendo interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni marginalizzati o particolarmente vulnerabili

3 6. Completare l informatizzazione delle anagrafi vaccinali, interoperabili a livello regionale e nazionale, tra di loro e con altre basi di dati (malattie infettive, eventi avversi, residente/assistiti) 7. Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili con vaccinazione 8. Promuovere, nella popolazione generale e nei professionisti sanitari, una cultura delle vaccinazioni coerente con i principi guida del presente Piano, descritti come 10 punti per il futuro delle vaccinazioni in Italia 9. Sostenere, a tutti i livelli, il senso di responsabilità degli operatori sanitari, dipendenti e convenzionati con il SSN, e la piena adesione alle finalità di tutela della salute collettiva, che si realizzano attraverso i programmi vaccinali, prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza 10. Attivare un percorso di revisione e standardizzazione dei criteri per l individuazione del nesso di causalità ai fini del riconoscimento dell indennizzo, ai sensi della legge 210/1992, per i danneggiati da vaccinazione, coinvolgendo le altre istituzioni competenti (Ministero della Difesa)

4 Priorità del Piano 3. Garantire l offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni, l accesso ai servizi e la disponibilità dei vaccini Nel calendario vaccinale nazionale sono riportate le vaccinazioni offerte in maniera attiva e gratuita, in quanto nei LEA, nonché quelle indicate per determinate categorie di soggetti, perché a maggiore rischio di esposizione o di sviluppare una malattia grave, come meglio dettagliato negli appositi capitoli. 4. Prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e con bassa copertura vaccinale (HtRGroups)

5 Il DPCM sui nuovi LEA garantisce la gratuità delle vaccinazioni per i soggetti a rischio di tutte le età previste dal PNPV e da altra normativa nazionale sull argomento

6 L attuale PNPV discende dal PNP e dall EVAP, e si sviluppa sull eredità del precedente Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) , con cui condivide l obiettivo generale, ovvero l armonizzazione delle strategie vaccinali in atto nel Paese, al fine di garantire alla popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito e livello socioculturale, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione, intesa sia come strumento di protezione individuale che di prevenzione collettiva, attraverso l equità nell accesso a vaccini di elevata qualità, anche sotto il profilo della sicurezza, e disponibili nel tempo (prevenendo, il più possibile, situazioni di carenza), e a servizi di immunizzazione di livello eccellente.

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8 Un calendario per la vita Quindi un calendario vaccinale per tutta la vita, che offre vaccinazioni appropriate a tutte le età: gravidanza/neonato, infanzia, adolescenza, età adulta e anziani. Il Calendario per la Vita ha voluto fornire alla popolazione e agli operatori sanitari chiare indicazioni su quanto le vaccinazioni siano importanti per la salute individuale e collettiva, dalla nascita fino all età anziana, colmando anzitutto in modo autorevole un debito informativo su tutto ciò che la ricerca in campo vaccinale ci mette a disposizione, e che è supportato per il suo utilizzo da chiare evidenze.

9 I compiti delle Regioni Recepire il PNPV con atto ufficiale (es.deliberazione di Giunta Regionale) Garantire la corretta e completa attuazione del PNPV Garantire l uniformità e l equità a livello regionale Raggiungere anche le fasce più deboli e più a rischio Costruire una rete fra operatori sanitari del territorio e ospedalieri Implementare le azioni di informazione/comunicazione rivolte ai cittadini Implementare l anagrafe vaccinale regionale con la messa in rete anche dei PLS, MMG, Pronto Soccorso ospedalieri Pensare a nuovi modelli organizzativi

10 DGR N. 427 del 05/04/2017 Regione Emilia-Romagna APPROVAZIONE DEL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE VACCINALE 2017 «I vaccini previsti nel nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) sono stati ricompresi nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) recentemente approvati e rappresentano quindi un diritto esigibile da parte del cittadino per le tipologie di vaccino e le fasce di età previste dal Piano stesso. L attuazione del nuovo Calendario Nazionale richiede opportuni interventi di tipo logistico organizzativo per garantire un offerta efficace ed efficiente su tutto il territorio. A tal fine le Regioni, in accordo con il Ministero della Salute, hanno previsto una implementazione graduale, nel corso di due anni, dell offerta attiva e del raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale.»

11 DGR N. 427 del 05/04/2017 Regione Emilia-Romagna APPROVAZIONE DEL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE VACCINALE 2017 La Regione Emilia-Romagna introdurrà, con offerta attiva, nel corso del 2017 le seguenti vaccinazioni: la vaccinazione contro la varicella in età pediatrica; la vaccinazione contro il meningococco B a tutti i nuovi nati; la vaccinazione contro il rotavirus ai neonati con fattori di rischio; la vaccinazione contro il Papillomavirus HPV con avvio della chiamata attiva della coorte dei maschi nati nel 2006; la vaccinazione contro la pertosse agli adulti e alle donne in gravidanza; la vaccinazione contro lo pneumococco alla coorte dei 65enni. Nel corso del 2018 verrà chiamata attivamente la coorte dei maschi undicenni nati nel 2007 e verrà completata la coorte dei nati nel 2006 non raggiunti nel corso del Verranno introdotti la vaccinazione contro il rotavirus a tutti i nuovi nati, il quinto richiamo della poliomielite insieme a difterite-tetano-pertosse acellulare (dtpa) nell'adolescente e la vaccinazione contro l'herpes Zoster ai 65enni

12 CALENDARIO VACCINALE REGIONE EMILIA-ROMAGNA

13 La Programmazione regionale: quali funzioni? Coordinamento regionale indicazioni sulle strategie vaccinali (calendario, linee guida ecc.) stretta connessione/collaborazione con i servizi (feedback continuo) Sorveglianza monitoraggio delle coperture (sistematizzato in Emilia-Romagna dal 1995) sorveglianza malattie prevenibili con vaccinazione (sorveglianza rapida e routinaria, sorveglianze speciali per morbillo, rosolia, Malattie Invasive Batteriche da meningococco, pneumococco e emofilo b) sorveglianza reazioni avverse e centro regionale vaccinovigilanza percezioni dei cittadini sulle vaccinazioni

14 La Programmazione regionale: quali funzioni? Valutazione dell organizzazione dei servizi sul territorio: modalità organizzative: razionalizzazione della rete degli ambulatori vaccinali (obiettivo dei Direttori Generali) accessibilità e orari di apertura degli ambulatori anagrafi vaccinali informatizzate in tutte le AUSL puntuale trasmissione dei dati garantire omogeneità a tutti i Centri vaccinali garantire la qualità della somministrazione delle vaccinazioni migliorare la qualità dell approccio con l utente anche sotto l aspetto comunicativo

15 La sorveglianza delle coperture vaccinali Le coperture vaccinali vengono monitorate a livello regionale, tramite l anagrafe vaccinale regionale, per le diverse coorti di età e per tutte le vaccinazioni. Già da alcuni anni si era osservato il calo delle coperture, soprattutto nei bambini più piccoli, al di sotto del 95%. Il calo è più evidente a partire dal 2012/13.

16 Coperture per tutte le vaccinazioni al 24 mese Trend Le coperture vengono monitorate a livello di Distretto e di Azienda Usl al fine di sorvegliare le zone con il maggior accumulo di persone non vaccinate. Andamento delle coperture vaccinali al 24 mese, Coperture vaccinali difterite, tetano, polio, epatite B Anno 2016

17 Coperture per tutte le vaccinazioni a 7 anni Trend Andamento delle coperture vaccinali a 7 anni, Coperture vaccinali a 7 anni con 2 dosi di MPR per AUsl, anno 2016.

18 Coperture per tutte le vaccinazioni a 16 anni Trend Andamento delle coperture vaccinali a 16 anni, Coperture vaccinali a 16 anni con 1 dose di meningococco C per AUsl, anno La copertura complessiva per una dose di MPR dai 24 mesi ai 7 anni è pari al 92,3% mentre per due dosi dai 7 ai 16 anni risulta pari a 90,3%. Si tratta di un ottimo risultato che, probabilmente, ha permesso all Emilia-Romagna di far fronte all ondata epidemica di morbillo che ha investito, nel corso del 2017, le regioni limitrofe

19 Copertura vaccinale (%) HPV per AUsl. Coorti di nascita Copertura vaccinale HPV tra le femmine al per coorte di nascita Copertura vaccinale (%) HPV per AUsl. Coorti di nascita Cumulando le coperture con riferimento alle coorti per cui era prevista l offerta attiva della vaccinazione ( ), si calcola che risulta coperta con ciclo completo il 75,5% della popolazione femminile in Emilia-Romagna.

20 La sorveglianza delle malattie infettive per monitorare l impatto dei programmi vaccinali

21 Malattie invasive da meningococco C nella fascia d età 0-4 anni Regione Emilia-Romagna Confronto periodo pre e post vaccinazione. Casi per Emilia-Romagna anni La riduzione dei casi è evidente in tutte le fasce d età: ciò è indice dell efficacia della vaccinazione non solo tra le coorti target dell offerta vaccinale (secondo anno di vita e adolescenza), ma anche nelle altre classi di età. Numero di casi per anno nella fascia di età 0-4 anni Emilia-Romagna anni Il calo è massimo tra gli 1 e i 4 anni, fascia in cui non si registrano più casi di malattia, e tra i 15 e i 24 anni, in cui il picco di malattia, ben evidente nel periodo prevaccinale, non è più visibile. Anche nel primo anno di vita, nonostante i casi non siano del tutto scomparsi, la riduzione è evidente, si passa da un incidenza media di 2,1 casi annui a 0,7 casi per

22 Malattie invasive da pneumococco nella fascia d età 0-4 anni Regione Emilia-Romagna I tassi di incidenza nel primo anno di vita sono diminuiti rapidamente manifestando un calo di circa il 55% subito dopo l introduzione della vaccinazione per poi stabilizzarsi su un tasso di incidenza di circa 3 casi ogni abitanti. Il calo è visibile fino ai 5 anni; in termini assoluti si passa nella classe 0-4 anni da una media di 5 casi a 2 casi l anno. Si evidenzia una certa stabilità nelle classi di età successive.

23 Le sepsi, monitorate dal 2007, evidenziano un andamento in forte aumento, soprattutto a carico delle fasce d età più anziane. Si passa da un tasso di incidenza pari a 0,8 casi per a 2,6 casi per nel corrispondente a più di 100 casi l anno - effetto di una sorveglianza sempre più attenta ma anche di un reale incremento della malattia. Le forme di meningite, invece, oggetto di osservazione dal 1999, mostrano negli anni un andamento complessivamente stabile, con una media di 32 casi l anno e un tasso di incidenza pari a 0,8 casi per Le Malattie invasive batteriche (MIB) da pneumococco possono colpire soggetti di qualsiasi età, ma sono più frequenti tra i bambini, gli anziani, e le persone che soffrono di patologie che deprimono il sistema immunitario.

24 E se calano le coperture vaccinali?

25 Pertosse Numero casi di pertosse per abitanti e coperture vaccinali al 24 mese. Emilia-Romagna,

26 Casi di pertosse nel primo anno di vita. Emilia-Romagna, Andamento temporale dei casi sotto l anno di vita Distribuzione per mese d età dei casi sotto l anno Nel 2014 le coperture sono scese sotto al 95%, valore che assicura l herd immunity, per raggiungere il 93,1% nel Parallelamente a questo calo si sta purtroppo assistendo ad un aumento dei casi, soprattutto nel primo anno di vita. I casi di pertosse, considerando tutte le età, dal 2012 hanno superato i 150 all anno e nel 2016 sono stati 252. Il numero di casi nei bambini con meno di un anno è passato da una media di pochi casi all anno fino al 2012 a 24 casi nel 2015 e 32 nel Questi casi hanno richiesto quasi tutti il ricovero, alcuni in terapia intensiva e si è registrato un decesso a Bologna di una bambina di un mese nel 2015.

27 Nuovo calendario vaccinale Pertosse Pertosse: alla luce di quanto previsto dal nuovo PNPV e della epidemiologia di questa malattia che ha mostrato un aumento dell'incidenza negli ultimi anni, si prevede quanto segue: richiamo dtpa ogni 10 anni negli adulti invece di dt offerta attiva di dtpa alle donne nel in gravidanza dalla 27 settimana di età gestazionale (periodo ideale settimana) le donne che si presentano dopo la 32 settimana dovrebbero comunque ricevere la vaccinazione prima dell inizio del travaglio come protezione indiretta (attraverso la prevenzione della malattia nella madre). la vaccinazione può essere offerta alle madri che non hanno mai ricevuto vaccinazioni contro la pertosse in precedenza

28 Perché vaccinare le donne in gravidanza? Gli anticorpi indotti dalla vaccinazione passeranno attraverso la placenta e aiuteranno a proteggere i neonati nelle prime settimane di vita, quando sono a maggior rischio di serie complicanze da pertosse I bambini nati da madri vaccinate nei tempi raccomandati durante la gravidanza avranno un livello di anticorpi più elevato rispetto a quelli nati da madri non vaccinate, che aiuteranno a proteggerli fino a che non saranno vaccinati a loro volta. Riduce il rischio della madre di contrarre la pertosse e di trasmetterla al bambino appena nato.

29 Con quale criterio si sceglie un calendario vaccinale?

30 Meningococco B: andamento temporale Emilia-Romagna Valori assoluti Malattie invasive da Meningococco B Meningococco B: distribuzione per fasce d età Casi per Emilia-Romagna

31 Casi di MIB da meningococco B nella fascia 0-4 anni e nel primo anno di vita. Anni Regione Emilia-Romagna Casi di meningococco B nella fascia 0-4 anni. Regione Emilia-Romagna Casi di meningococco B sotto l anno di età per mese di vita. Regione Emilia-Romagna Decisione: iniziare il calendario vaccinale contro il meningococco b il prima possibile, al 4 mese di vita.

32 Meningococco A, Y, W135: andamento temporale Emilia-Romagna Valori assoluti Malattie invasive da Meningococco A, Y, W135 Meningococco A, Y, W135: distribuzione per fasce d età Emilia-Romagna Casi per abitanti Decisione: sostituire la vaccinazione contro il meningococco c con quella quadrivalente contro il meningococco A,C,W e Y.

33 E il Morbillo?

34 Morbillo: n di casi per abitanti e copertura vaccinale (%) a 24 mesi di età (1 dose) e a 7 anni (2 dosi). Emilia-Romagna,

35 Morbillo Aumentare l impegno per raggiungere i giovani e gli adulti e, in particolare gli operatori sanitari

36 La sorveglianza degli eventi avversi

37 Eventi avversi a vaccino nel 2016 Nel 2016 su dosi vaccinali somministrate in tutte le età, sono stati segnalati 418 eventi avversi (0,03%) rappresentati principalmente da febbre elevata, irritabilità, rossore, gonfiore e dolore nel sito di iniezione, pianto insistente, vomito. In età pediatrica, tra gli eventi avversi gravi e correlabili alla vaccinazione sono stati segnalati 6 casi di convulsioni febbrili, 1 caso di reazione anafilattica e 1 di iporesponsività, tutti andati incontro a risoluzione completa.

38 La Programmazione regionale: quali funzioni? Informazione produzione e diffusione di rapporti periodici per singole malattie, rapporto di impatto delle vaccinazioni pediatriche già nel 2003 produzione e diffusione di rapporti periodici sulle reazioni avverse produzione di opuscoli informativi per i genitori (dal 1999, con continui aggiornamenti), nonché depliant su singole malattie Sito regionale Formazione gestione diretta da parte della Regione di iniziative formative periodiche incontri formativi periodici in diverse AUSL/Area Vasta tra gli operatori dei centri vaccinali (pediatri di comunità) e i pediatri di libera scelta

39 Formazione nel settembre: Chi ha paura dei vaccini? Filosofia, etica, comunicazione 19, 20 e 26 settembre: corso residenziale (crediti ECM) Formazione al Counselling Vaccinale tenuto dall Italian Medical Research S.r.l. (IMR) del dott. Arigliani, riservato agli operatori individuati per la formazione di super esperti 18 ottobre: seminario "Novità scientifiche e sfide comunicative in ambito vaccinale" aperto a tutti gli operatori Corso di perfezionamento sulle vaccinazioni dell Università degli Studi di Ferrara ( diretto dal Prof. Gabutti) per un numero limitato di persone Formazione PLS e MMG

40 Le scelte della Regione Emilia-Romagna

41 SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA. LEGGE REGIONALE N.19 del 25 NOVEMBRE 2016 Art Al fine di preservare lo stato di salute sia del minore sia della collettività con cui il medesimo viene a contatto, costituisce requisito di accesso ai servizi educativi e ricreativi pubblici e privati l avere assolto da parte del minore gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente. Ai fini dell accesso la vaccinazione deve essere omessa o differita solo in caso di accertati pericoli concreti per la salute del minore in relazione a specifiche condizioni cliniche. Entro un mese dall entrata in vigore della presente legge con apposito provvedimento la Giunta regionale specifica le forme concrete di attuazione del presente comma. La Regione implementa parallelamente le azioni e gli interventi di comunicazione e informazione sull'importanza delle vaccinazioni e sulle evidenze scientifiche a supporto.

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43 Recuperi vaccinali: Coperture vaccinali al e aggiornamenti al Coorte 2014 Coorte 2015

44 LEGGE 31 luglio 2017, n. 119 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale. Minori 0-16 anni e minori stranieri non accompagnati le vaccinazioni obbligatorie passano dalle 4 già previste (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) a 10 vaccinazioni obbligatorie in via permanente vaccinazioni obbligatorie sino a diversa successiva valutazione vaccinazione anti-poliomielitica vaccinazione anti-difterica vaccinazione anti-tetanica vaccinazione anti-epatite B vaccinazione anti-pertosse vaccinazione anti-haemophilus Influenzae tipo b (Emofilo tipo b) vaccinazione anti-morbillo vaccinazione anti-rosolia vaccinazione anti-parotite vaccinazione anti-varicella (obbligatoria solo per i nati nel 2017)

45 Applicazione della legge 119 Procedura regionale per la gestione degli inadempienti Calendario dei recuperi vaccinali in base all età e ai vaccini già effettuati Regolamentazione degli accertamenti sierologici e prevaccinali Strutturazione di un Centro di secondo livello presso il Policlinico S.Orsola di Bologna per la gestione dei casi ad alta complessità (ad es. malattie rare, patologie croniche ) per garantire la migliore sicurezza/appropriatezza a tutti i bambini.

46 Le azioni a supporto Informazione e sensibilizzazione Aggiornamento libretto informativo per tutti i nuovi nati: Le vaccinazioni nell infanzia e nell adolescenza. Perché, quando, come: informazioni per i genitori Cartoncino tipo segnalibro sul nuovo calendario vaccinale Flyer: Informati e vaccinati Proteggiti dalla disinformazione, con FAQ sulle vaccinazioni; Video scaricabili dal sito Per rispondere ai dubbi/richieste dei cittadini e delle istituzioni sono stati attivati: - sito internet dedicato - pagina dedicata all interno di ERSalute: - numero verde indirizzo mail: infovaccinazioni@regione.emilia-romagna.it

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50 La vaccinazione offerta attivamente e gratuitamente alle persone con patologie croniche di tutte le età La vaccinazione come strumento di salute pubblica (offerta universale), ma anche come intervento mirato e personalizzato per le persone particolarmente vulnerabili per la presenza di patologie croniche È obiettivo prioritario della Regione raggiungere le persone a rischio per offrire loro le vaccinazioni indicate in base alla patologia, per proteggerle da forme gravi di infezione e da complicazioni

51 La rete: la persona con patologie croniche Medico specialista del Centro di Riferimento Ambulatorio vaccinale: pediatra, igienista, ASV Persona con patologie croniche Associazioni dei malati Pediatra di Libera scelta, Medico di Medicina Generale Case per la Salute, Nuclei delle Cure Primarie

52 Rafforzamento delle opportunità per lo sviluppo di un assistenza di iniziativa Case della salute - presa in carico globale malato complesso - miglioramento e ampliamento accessibilità - sviluppo interventi di prevenzione su gruppi omogenei (per età, fattori di rischio, patologie)

53 Vaccinazioni negli over 65enni Molte vaccinazioni sono di cruciale importanza per la prevenzione di gravi malattie nella popolazione anziana, anche se la nozione di anziano è oggi molto diversificata, ed è necessario togliere la connotazione di persona con problemi di salute connessa invariabilmente con tale definizione. In effetti, la popolazione anziana comprende fasce di età molto ampie, e stati di salute che vanno dall ottimo al molto compromesso. In ogni caso, le vaccinazioni indicate per i soggetti al di sopra dei 65 anni trovano giustificazione e forte raccomandazione in tutti i possibili stati di salute del soggetto.

54 Il ruolo dei Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta MMG e PLS svolgono il fondamentale ruolo, oltre che di prevenzione, diagnosi e cura, anche di informazione agli assistiti sulle malattie e sulle misure per prevenirle, rappresentando il canale privilegiato verso la popolazione in virtù del rapporto fiduciario tra medico curante e assistito. I MMG hanno una maggior probabilità di raggiungere sia le persone over 65enni che le persone con patologie croniche, che accedono ai loro ambulatori per varie motivazioni.

55 Migliorare l offerta vaccinale alle donne in gravidanza E fondamentale il coinvolgimento degli operatori che non si occupano abitualmente di vaccinazioni, in particolare dei ginecologi e delle ostetriche La collaborazione tra professionisti sanitari è cruciale e permette la condivisione del messaggio della comunicazione

56 Campagna per la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza

57 Operatori Sanitari: cosa dice il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale A pag. 65 (nel paragrafo «Perseguire gli obiettivi del PNEMoRc e rafforzare le azioni per l eliminazione»): Operatori sanitari: tutti gli operatori sanitari suscettibili a morbillo e rosolia dovrebbero essere vaccinati; è, inoltre, necessario investire nella loro formazione tecnica e scientifica focalizzata sulle vaccinazioni e sulla capacità di comunicazione e interazione con l utenza A pag. 92: Le vaccinazioni per soggetti a rischio per esposizione professionale Operatori sanitari: per gli operatori sanitari un adeguato intervento di immunizzazione è fondamentale per la prevenzione ed il controllo delle infezioni (anti-epatite B, antiinfluenzale, anti-morbillo, parotite, rosolia (MPR), anti-varicella, anti-pertosse). Nella maggior parte dei casi, l immunizzazione attiva riveste un ruolo non soltanto di protezione del singolo operatore, ma soprattutto di garanzia nei confronti dei pazienti, ai quali l operatore potrebbe trasmettere l infezione determinando gravi danni e persino casi mortali.

58 Vaccinazioni negli Operatori Sanitari Circolare Regione Emilia Romagna Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali PG/2014/43089 del 14/02/2014 «Casi di morbillo e varicella con interessamento di operatori sanitari non immuni verso queste malattie: rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo.» «Copertura vaccinale antinfluenzale operatori sanitari >=34%» è stato introdotto fra gli Obiettivi dei Direttori Generali Imminente emanazione di un atto ufficiale che, per alcune patologie, nel caso di accertamento di assenza di immunocompetenza e rifiuto/impossibilità a sottoporsi alla specifica vaccinazione deve essere rilasciato giudizio di idoneità parziale temporanea con la limitazione: «da non adibire ad attività sanitaria nelle aree ad alto rischio».

59 Esempio: morbillo Le aree ad alto rischio (UUOO dove possono essere più di frequente assistiti soggetti con la malattia in fase contagiosa e UUOO dove sono ricoverati pazienti in condizioni di ridotta immunocompetenza), anche ai fini della tutela dei terzi, sono di base le seguenti (Circolare Regione Emilia Romagna Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali PG/2014/43089 del 14/02/2014 casi di morbillo e varicella con interessamento di operatori sanitari non immuni verso queste malattie: rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo modificata): Oncologia, Ematologia, Radioterapia, Centro trapianti e dialisi, Neonatologia, Ostetricia, Pediatria, Malattie Infettive, Rianimazione, Pronto Soccorso. Presso queste aree non può essere collocato un OS non immunocompetente per morbillo. Pertanto nel caso di accertamento di assenza di immunocompetenza e rifiuto/impossibilità a sottoporsi alla specifica vaccinazione (previa compilazione dell allegato 2) deve essere rilasciato giudizio di idoneità parziale temporanea con le seguenti limitazioni: e/o da non adibire ad attività sanitaria nelle aree ad alto rischio; da non adibire ad assistenza diretta a paziente con morbillo (quando assegnato a aree non ad alto rischio). Infatti le misure standard di prevenzione e per la protezione delle vie respiratorie per la prevenzione delle malattie trasmesse per via aerea non garantiscono la protezione dell'operatore non immune.

60 Grazie per l attenzione!

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