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1 S T U D I O L E G A L E A S S O C I A T O FINOCCHIARO FORMENTIN SARACCO Corso Re Umberto, TORINO Tel r.a. Fax A V V. G I A N N I M A R I A S A R A C C O A V V. A N T O N I O F I N O C C H I A R O A V V. L A U R A F O R M E N T I N A V V. D A V I D E F I N O C C H I A R O A V V. S T E F A N I A P E D A C E A V V. F A B R I Z I O C O L A S U R D O A V V. M A R I A A N T O N I E T T A D A M A T O Torino, lì 25 agosto 2015 A V V. S E R E N A M A R I N O D O T T. E D O A R D O F E R R E R O A V V. B R U N A B R U N I ALESSANDRIA, C.SO CAVALLOTTI 68 TEL FAX Spett.le Amministrazione Consorzio degli Enti locali della Valle d Aosta alla c.a. preg.mo dott. Alessandro Casiraghi OGGETTO: realizzazione di una palestra di roccia per l arrampicata sportiva su fondo di proprietà privata e per iniziativa privata necessità di richiedere un titolo abilitativo necessità nei soli casi di condizionamento dell assetto del territorio attraverso opere che intervengono su processi di tipo fisico o ambientale eventuali profili di responsabilità in capo al Comune richiamo parere È stato sottoposto alla mia attenzione dal Celva un articolato quesito formulato dal Comune di Valpelline relativo alla realizzazione di una palestra outdoor per la pratica dell arrampicata sportiva,. In primo luogo il Comune richiede se il privato che intende concedere a terzi un proprio terreno su cui insiste una parete rocciosa per la pratica dell arrampicata sportiva necessiti di titoli abilitativi per la pulizia e la chiodatura della parete.

2 In secondo luogo, l Ente domanda delucidazioni in ordine a profili di responsabilità eventualmente a proprio carico per incidenti che dovessero verificarsi in danno dei fruitori della palestra. Quesito parzialmente analogo era già stato sottoposto dal Celva al proprio consulente avv. Fabrizio Callà, il quale in data 14 ottobre 2010 aveva all uopo redatto parere legale in cui venivano dettagliatamente descritti i profili di responsabilità potenzialmente ascrivibili all Ente. Tale disamina risulta tuttora valida e condivisibile, sicché si rimanda ad essa per ogni necessario approfondimento. Rispetto ad essa occorre segnalare che, secondo quanto riferito dall Amministrazione, in passato si sono verificati dei distacchi di roccia nelle immediate vicinanze della palestra in progetto, che avevano determinato la chiusura di un tratto del sentiero posto a valle della falesia in questione e di una diversa palestra di roccia, di cui non è chiarita l ubicazione. Tali problematiche, qualora perduranti e rilevanti rispetto alla fruizione della palestra in progetto, non possono che essere affrontate con gli strumenti del codice della strada (che, all art. 6, assegna potere di ordinanza all ente proprietario del sentiero per risolvere problemi di pubblica incolumità) ovvero con i poteri atipici di ordinanza di cui agli artt. 28 e 29 della l.r. n. 54/1999. Con riferimento, invece, ai profili di tipo autorizzatorio, deve portarsi all attenzione di codesto Consorzio come la legge regionale 17/2012 abbia apportato modifiche alla l.r. 11/1998, che hanno determinato l adozione da parte della Giunta regionale della deliberazione n del 5 dicembre 2014, portante descrizione delle tipologie e caratteristiche degli interventi edilizi e delle trasformazioni urbanistico-territoriali nelle zone dei PRG. La richiamata deliberazione, anche in ragione delle peculiarità del territorio regionale, ha assegnato particolare rilievo agli interventi che non presentano caratteristiche direttamente riconducibili ad un volume edilizio, ma che piuttosto condizionano l assetto del territorio e del paesaggio al di fuori dell edificato, che vengono raggruppati sotto la denominazione di interventi di trasformazione territoriale. Sotto il profilo materiale, la deliberazione qualifica come trasformazioni territoriali anche le c.d. infrastrutture lineari e a rete, all interno delle quali sono esemplificativamente elencate anche piste da sci, slittino e altre attività sportive a sviluppo lineare, piste poderali e interpoderali, forestali, percorsi pedonali, sentieri. Per assumere rilevanza ai fini della normativa in esame, tali opere devono però presentare anche le seguenti caratteristiche: 2

3 1. condizionare l assetto del territorio attraverso opere che intervengono su processi di tipo fisico o ambientale oppure infrastrutturare il territorio; 2. svolgere funzioni accessorie o di supporto ad interventi riconducibili ad edifici, ma che sono realizzate nello specifico in condizioni di autonomia. Appare, quindi, evidente la volontà della Giunta regionale di sottoporre a titolo abilitativo (sia esso permesso di costruire ovvero SCIA a seconda della tipologia di intervento) quegli interventi di trasformazione o di occupazione del suolo che assumono forme diverse dalla edificazione, apparentemente al fine di evitare un utilizzo del territorio non sostenibile o comunque in contrasto con le esigenze di conservazione del paesaggio naturale e antropizzato, degli elementi tradizionali dell architettura e dei plessi produttivi agricoli tradizionali. Elemento qualificante della nozione di intervento comportante trasformazioni territoriali è comunque la sua idoneità a determinare un condizionamento non temporaneo dell assetto del territorio, determinato dalla realizzazione di opere che incidano sui processi di tipo fisico o ambientale o che lo infrastrutturino. L intervento deve, quindi, avere le seguenti caratteristiche indicative: - prevedere un attività finalizzata alla modellazione del territorio naturale esistente (anche senza edificazioni di sorta) o alla installazione/introduzione di componenti artificiali sul territorio; - determinare un alterazione non temporanea dello stato originario del territorio, del paesaggio o dell ambiente. Alla stregua di tali parametri, non sembra che la apertura di alcune vie di arrampicata possa essere ricondotta alla nozione di interventi comportanti trasformazioni territoriali dato che in primo luogo risulta assente il requisito della permanente alterazione dell ambiente e del territorio. Allo stesso modo non potrebbe ritenersi soggetta ad autorizzazione la tracciatura di un sentiero, attesa la sua definizione di strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o animali (art. 3 cod. strada), salvo il caso in cui sullo stesso non vengano progettate opere di contorno o serventi (si fa riferimento ai c.d. sentieri attrezzati; cfr. anche Corte di Cassazione, sent. n. 2479/2002, per cui la norma dunque non fa riferimento solo a strade costruite dall'uomo, al punto da potere essere costituite da opere quali la carreggiata, la banchina o la cunetta, che per l'appunto caratterizzano un impianto stradale organizzato per interagire con il territorio in modo scientifico, ma anche a strade a fondo naturale, le quali ben possono essersi costituite mediante il calpestio di uomini o animali, e non essere state predisposte per la funzione in questione, dall'uomo ). 3

4 Sotto il profilo strutturale, inoltre, nel caso della via di arrampicata, non è richiesta l installazione di manufatti artificiali rilevanti per dimensione o impatto né le attività di pulizia della falesia sono idonee a determinare effetti di tipo modificativo a carattere permanente sulla parete rocciosa. Per contro, è pur vero che la realizzazione della palestra di roccia potrebbe determinare un rilevante aumento del carico antropico dell area, in analogia a quanto solitamente avviene per il caso di infrastrutture di tipo sportivo. Sotto tale profilo, le norme di attuazione del piano territoriale paesaggistico della Regione Valle d Aosta contemplano uno specifico articolo dedicato a attrezzature e servizi per il turismo (art. 29). Il comma 13 del suddetto articolo prevede, per quel che interessa, il seguente indirizzo non vincolante rivolto ai Comuni, che erano eventualmente chiamati a recepirlo in sede di pianificazione: per il free climbing e l arrampicata sportiva in zone particolarmente frequentate devono essere attrezzati i punti di accesso con servizi e parcheggi dimensionati per un utenza pari a circa un posto auto per ogni itinerario di arrampicata; tali attrezzature sono da ricavarsi principalmente presso gli abitati più vicini, quando disponibili a meno di trenta minuti di marcia o in apposite, piccole aree attrezzate ai margini della sede stradale e da questa schermate. La norma sembra utile a individuare il discrimine tra infrastrutture integralmente o parzialmente artificiali dedicate allo sport o comunque in grado di incidere in modo significativo sull assetto del territorio (e pertanto da sottoporsi a preventiva abilitazione tramite SCIA o permesso di costruire) e luoghi in cui la conformazione naturale permette la pratica di determinate attività sportive outdoor senza necessità di un intervento di organizzazione e predisposizione dell area da parte dell uomo. Per la particolare natura dell attività sportiva in questione, il discrimine non sembra essere essere rinvenibile nella struttura in senso stretto (come detto limitata ad alcune chiodature), ma nell impatto sull ambiente naturale derivante dall utilizzo massiccio della falesia a fini sportivi, che potrebbe richiedere la predisposizione una dotazione infrastrutturale minima delle aree circostanti al fine di garantire l accessibilità e alcuni servizi minimi agli utenti. In ogni caso, non risulta che il Comune di Valpelline abbia inteso recepire nel proprio piano regolatore gli indirizzi di cui al PTP, dato che l articolo 49 delle NTA del Piano regolatore contempla solo le attività di rafting, canoa e pesca sportiva. Si ritiene, pertanto, che l apertura di una palestra per l arrampicata sportiva non sia assoggettata al previo rilascio di titolo abilitativo edilizio, a meno che la sua realizzazione non 4

5 richieda preventivamente opere tali da determinare un condizionamento significativo e permanente dell assetto del territorio. Ritengo con ciò di aver esaurientemente analizzato il quesito sottopostomi. Rimango a disposizione per ogni chiarimento o integrazione che possa occorrere e ne approfitto per porgere i miei migliori saluti, avv. Gianni M aria Saracco 5

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