I modelli di previsione delle insolvenze aziendali

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1 I modelli di previsione delle insolvenze aziendali a cura di Linda Gabbianelli linda.gabbianelli@uniurb.it 1

2 Indice 1. Introduzione alle tecniche di previsione delle insolvenze 2. Contesti di applicazione dei modelli previsionali delle insolvenze 3. Le variabili quantitative utilizzate 4. Le variabili qualitative utilizzate 5. Considerazioni 2

3 1. Introduzione alle tecniche di previsione delle insolvenze Glossario TECNICA è la specifica procedura operativa di cui una disciplina scientifica si avvale per l acquisizione e controllo dei propri risultati di ricerca empirica. La tecnica implica l'adozione di un metodo e di una strategia nell'identificazione precisa degli obiettivi e dei mezzi più opportuni per raggiungerli. METODO quell'insieme dei procedimenti messi in atto per ottenere uno scopo o determinati risultati. Corbetta (1999) lo definisce come le regole, i principi metodici e le condizioni formali che stanno alla base della ricerca scientifica e che consentono di ordinare, sistemare e accrescere le nostre conoscenze. MODELLO fa riferimento ad una costruzione teorica che si propone di rappresentare fenomeni e processi economici attraverso variabili legate da relazioni logiche e quantitative esprimibili in linguaggio matematico. 3

4 Le tecniche di previsione delle insolvenze aziendali Tecniche basate su metodi intuitivi Tecniche basate su analisi di bilancio Tecniche basate sui modelli di previsione Analisi discriminante Regressione Tecnica delle componenti principali Algoritmi genetici Reti neurali Analisi RPA 4

5 Tecniche di previsione delle insolvenze aziendali basate su metodi intuitivi OBIETTIVO: Riconoscibilità degli aspetti oggettivi di previsione della crisi appartenenza dell impresa a settori maturi, decadenti o in difficoltà caduta della domanda, perdita di quote di mercato, inefficienze produttive, commerciali, amministrative, organizzative e finanziarie, rigidità dei costi, carenze di programmazione, scarsi costi di ricerca, scarso rinnovo dei prodotti, squilibri finanziari - patrimoniali, blocco dei prezzi, presentazione di bilanci in perdita. Il riconoscimento dei sintomi della crisi passa anche per aspetti soggettivi relativi alle capacità e comportamenti del management e portatori di capitali. In questo senso, non esiste azienda che per quanto valida e vitale possa reggere all incapacità dei suoi organi di governo. 5

6 Tecniche di previsione delle insolvenze aziendali basate su metodi di analisi di bilancio OBIETTIVO: Accertare la situazione economica e finanziaria. Comparare il trend temporale, il gap tra valori effettivi e valori obiettivo ed il benchmark con le aziende dello stesso settore produttivo. L analisi di bilancio è una tecnica utilizzata sovente per l analisi ed interpretazione delle performance aziendali in quanto conduce ad un giudizio sulla situazione complessiva dell impresa e ad una valutazione delle condizioni di equilibrio sotto l aspetto economico, finanziario e monetario. La capacità di leggere ed interpretare la performance aziendale si accresce quando si dispone di bilanci significativi ed uniformi, che riflettono costantemente la realtà dell impresa ed il normale svolgersi della gestione (Pencarelli, 2001). 6

7 Guatri (1986), riconoscendo i principali limiti connessi all analisi di bilancio per indici, suggerisce integrazioni sostanziali concernenti: l aspetto di mercato: come l andamento storico delle vendite, l andamento delle quote di mercato, la validità del portafoglio prodotti, il grado di accettazione dei prodotti, l intensità dell azione pubblicitaria, la validità dell organizzazione di vendita; l aspetto finanziario: il rapporto tra credito utilizzato e credito disponibile, la puntualità nel pagamento dei fornitori e dei contributi sociali; l aspetto manageriale: la validità e motivazione del management, il profilo direzionale dinamico o conservativo. C. Rossi (1988): La conoscenza delle condizioni ambientali, settoriali e di mercato dell azienda osservata integra, andando oltre il bilancio d esercizio, il supporto informativo dell analista e gli consente di inquadrare e rilevare in modo corretto i fenomeni dell impresa.

8 Tecniche di previsione delle insolvenze aziendali basate sui modelli di previsione ANALISI DISCRIMINANTE Identificazione delle variabili (tipicamente indicatori economico-finanziari) che consentono di discriminare fra imprese sane e imprese insolventi. REGRESSIONE Selezionando un campione di imprese, suddivise in imprese insolventi (Z i =1) e imprese in grado di onorare le obbligazioni assunte (Z i =0) e selezionando una serie di variabili (generalmente economico-finanziarie), queste vengono impiegate come variabili indipendenti di una regressione lineare in cui la variabile dipendente è Z, la quale può assumere valore 0 o 1. RETI NEURALI Si basa sull idea che sia riproducibile il meccanismo di apprendimento che caratterizza la conoscenza e la memoria umana. Le reti puntano a simulare alcuni aspetti del funzionamento neurale umano ed è capace di approssimare la forma funzionale che lega le variabili ritenute interpretative di un certo fenomeno. ALGORITMI GENETICI Nel campo della computazione evolutiva, gli algoritmi genetici (GA) sono l esempio più importante. L evoluzione è un processo continuo distribuito su una scala temporale ampia che cambia una popolazione di organismi generando prole via via migliore attraverso la riproduzione. TECNICA DELLE COMPONENTI PRINCIPALI Costruzione di variabili indipendenti nuove da sostituire agli originari indici di bilancio al fine di ridurre il più possibile il numero dei fattori che influiscono sul rischio di insolvenza. ANALISI RPA (Recursive Partioning Algorithm) La classificazione delle aziende avviene attraverso una sequenza di scomposizioni binarie delle variabili indipendenti. Graficamente, il modello di classificazione ha la forma di un albero delle decisioni: ad ogni nodo viene selezionata la variabile indipendente che applicata agli elementi del nodo genera due sottocomposizioni. 8

9 2. Contesti di applicazione dei modelli di previsione delle insolvenze Imprese di grandi dimensioni Altman (1968) Imprese di piccole dimensioni Bottani, Cipriani, Serao (2004) Contesti nazionali che attraversano un determinato periodo storico Gerantonis, Vergos e Christopoulos (2009) Contesti regionali Roggi e Giannozzi (2008) 9

10 Altman (1968) Scopo dello studio : verificare la possibilità di collegare la tradizionale analisi tramite indici con tecniche statistiche rigorose. Campione : 66 aziende suddiviso in due gruppi di 33 ciascuno: il gruppo delle sane è selezionato in modo che ad ogni azienda fallita ne corrisponda una sana per settore e dimensione, esistente nel Selezione indicatori: dai 22 iniziali ne seleziona 5 poiché valutati migliori ai fini della previsione delle insolvenze. I 5 indici componenti la funzione discriminante sono: X 1 : Capitale circolante netto/totale attività; X 2 : Utili non distribuiti (riserve)/totale attività; X 3 : Risultato ante imposte/totale attività; X 4 : Valore di mercato del capitale netto/totale debiti; X 5 : Vendite/Totale attività. Funzione discriminante: Z = X X X X X 5 Z >1.81 impresa sana Z< 1.81 impresa insolvente Risultati : Classificazioni corrette 95% delle aziende nell anno precedente l anomalia. 83% nel secondo anno precedente l anomalia. Campione di verifica: 25 imprese fallite e 66 imprese sane Risultati: 96% e 79% classificazioni corrette 10

11 Bottani, Cipriani e Serao (2004) Obiettivo: Applicazione del modello Z score di Altman alle PMI italiane. Campione: 33 aziende manifatturiere dichiarate fallite nel 2002 e 33 aziende sane. I dati di bilancio che son stati analizzati si riferiscono agli esercizi 1999 e Indicatori selezionati: X 1 = Capitale circolante netto / Totale attività; X 2 = Riserva legale + Riserva straordinaria / Totale attività; X 3 = Ebit / Totale attività; X 4 = Patrimonio Netto / Totale passività; X 5 = Ricavi di vendita / Totale attività. Funzione discriminate Z = (1.981x1) + (9.841x2) + (1.951x3) + (3.206x4) + (4.037x5) Risultati: grado di accuratezza classificatoria pari al 99,9%. 11

12 Gerantonis, Vergos e Christopoulos (2009) Obiettivo: studiare se il modello z-score di Altman è in grado di prevedere il fallimento delle aziende in Grecia fino a tre anni prima la manifestazione del dissesto. Campione: 373 imprese sane quotate e 45 imprese fallite nel periodo Per ciascuna impresa è stato preso in considerazione il valore di mercato al 31 Dicembre di ciascun periodo. Funzione discriminante: stessa dello studio di Altman Risultati: Il grado di corrette classificazioni delle imprese fallite varia dal 66% nell anno immediatamente precedente l anomalia e diminuisce gradualmente al 52%, 39% e 20% rispettivamente negli anni t -2, t -3 e t -4. Il modello classifica correttamente la maggior parte delle imprese sane, passando dal 54% nei 4 anni precedenti l insolvenza al 78% all esercizio precedente. Nel complesso, il modello di Altman applicato al contesto greco ha un grado di accuratezza compreso tra il 57% ed il 69% a seconda del periodo temporale. 12

13 Roggi e Giannozzi (2008) Obiettivo: sviluppare un modello basandosi sulle piccole aziende della regione Toscana. Campione: 515 imprese regionali e 482 aziende nazionali appartenenti a cinque differenti settori (tessile, costruzioni, meccanica, turismo, altro). Risultati: l approccio di campionamento geografico risulta più affidabile, confermato dalla percentuale di errate classificazioni sia a livello regionale che nazionale. I risultati infatti mostrano che tale approccio di ricerca può migliorare l accuratezza del modello ed è capace di predire meglio eventi di insolvenza in quanto tiene conto delle specifiche variabili locali. 13

14 3. Le variabili quantitative utilizzate Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento Indice di indebitamento Indice di leva finanziaria (financial leverage) Grado di copertura degli oneri finanziari Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Liquidità corrente (current ratio) Liquidità secca (quick ratio) Capitale circolante netto (CCN) Margine di tesoreria Durata media dei crediti Durata media dei debiti Margine di struttura Indice di copertura Indicatori di redditività Redditività dei mezzi propri o ROE (Return on Equity) Redditività della gestione corrente o ROI (Return on Investment) Redditività delle vendite o ROS (Return on Sales) Tasso d incidenza della gestione extracaratteristica Indicatori di efficienza e produttività Fatturato per dipendente Valore aggiunto per dipendente Produttività aziendale Produttività del capitale investito Rotazione del capitale investito Rotazione delle immobilizzazioni tecniche nette Rotazione delle attività a breve Indicatori di sviluppo Tasso di sviluppo del fatturato Tasso di sviluppo dei dipendenti Tasso di sviluppo degli investimenti CAPITALE DI TERZI CAPITALE PROPRIO CAPITALE INVESTITO CAPITALE PROPRIO UTILE NETTO+IMPOSTE+ONERI FINANZIARI ONERI FINANZIARI ATTIVITA A BREVE PASSIVITA A BREVE ATTIVITA A BREVE SCORTE PASSIVO A BREVE ATTIVITA A BREVE DEBITI A BREVE (ATTIVITA A BREVE SCORTE) DEBITI A BREVE CREDITI A BREVE ANTICIPI DA CLIENTI x 360 RICAVI DI VENDITA DEBITI A BREVE ANTICIPI A FORNITORI x 360 ACQUISTI CAPITALE NETTO IMMOBILIZZAZIONI NETTE CAPITALE NETTO IMMOBILIZZAZIONI NETTE RISULTATO NETTO CAPITALE NETTO REDDITO OPERATIVO CAPITALE INVESTITO REDDITO OPERATIVO RICAVI NETTI DI VENDITA RISULTATO NETTO RISULTATO OPERATIVO RICAVI DI VENDITA N DIPENDENTI VALORE AGGIUNTO N DIPENDENTI VALORE DELLA PRODUZIONE CAPITALE INVESTITO VALORE AGGIUNTO CAPITALE INVESTITO RICAVI DI VENDITA CAPITALE INVESTITO RICAVI DI VENDITA IMM. TECNICHE NETTE RICAVI DI VENDITA ATTIVITA A BREVE VENDITE t2 VENDITE t1 VENDITE t1 DIPENDENTI t2 DIPENDENTI t1 DIPENDENTI t1 INVESTIMENTI t2 INVESTIMENTI t1 INVESTIMENTI t1 14

15 4. Le variabili qualitative utilizzate Numero di sentenze Conduzione familiare Età e genere del proprietario Numero addetti Età impresa Propensioni e Convinzioni Motivazione/propensione al risultato Propensione ad assumere rischi Propensione ad innovare Competenze, Esperienze, Istruzione Finanza Mkt Gestione Pianificazione Controllo Risorse umane e organizzazione R&S Istruzione Precedente esperienza manageriale Altre caratteristiche Anzianità Rapporto management - proprietà 15

16 5. Considerazioni ANALISI DI BILANCIO L analisi di bilancio è stata ampiamente utilizzata ai fini della diagnosi e previsione delle crisi d impresa, in quanto consente di accertare la situazione economica e finanziaria aziendale e di comparare gap temporali e spaziali. L analisi di bilancio è una tecnica utilizzata sovente per l analisi ed interpretazione delle performance aziendali in quanto conduce ad un giudizio sulla situazione complessiva dell impresa e ad una valutazione delle condizioni di equilibrio sotto l aspetto economico, finanziario e monetario. 16

17 PRIMI STUDI SU METODI STATISTICI Rappresentano solo un primo approccio al problema della previsione delle insolvenze, non hanno il supporto di veri e propri modelli di previsione ed è deducibile dalla metodologia non sempre sufficientemente rigorosa. In alcune ricerche mancano informazioni sull arco temporale considerato e sulla significatività degli indicatori. Elemento in comune: la dimostrazione che l impresa in crisi presenta alcuni indici di bilancio con valori differenti rispetto ad una impresa sana diversi anni prima dell anomalia. MODELLI DI PREVISIONE I modelli di previsione delle insolvenze basati sui metodi statistici rappresentano in un unico indice complesso la situazione economico-finanziaria di un impresa, spiccata capacità previsionale di situazioni di dissesto negli anni immediatamente precedenti il manifestarsi del fenomeno ed il conseguente ricorso a procedure concorsuali. Ulteriore aspetto positivo, è la loro applicazione da parte di istituti di credito nel servizio di affidamento bancario. 17

18 I modelli di previsione delle insolvenze _ Limiti la definizione di impresa anomala non risulta univoca nell evoluzione degli studi l importanza relativa delle variabili indipendenti utilizzate nei modelli previsionali potrebbe variare nel tempo. i primi modelli ad essere sviluppati trascuravano numerosi fattori qualitativi il campione di stima dovrebbe essere costituito, per quanto possibile, da imprese appartenenti al medesimo settore produttivo in quanto lo stesso indicatore potrebbe avere un diverso grado di importanza e significatività nel determinare l insolvenza in diversi contesti settoriali. 18

19 QUESTIONI IMPORTANTI LE VARIABILI QUALITATIVE o o Sistema proprietario e organo di governo o Esistenza di figure chiave a livello di governance o Turnover del management o Età dell imprenditore o dei soci fondatori o Competenze possedute dall organo di governo Esperienze lavorative pregresse dell organo di governo o Cultura aziendale o Contesto di armonia o conflitto tra soggetti interni 19

20 IL TEMPO E un elemento importante per poter identificare il prima possibile i sintomi di crisi d impresa e di conseguenza per intervenire tempestivamente. Prima si entra in contatto con le persone e con gli strumenti giusti, più aumentano le probabilità di riuscire a risolvere positivamente la crisi stessa. L importanza relativa delle variabili indipendenti utilizzate potrebbe variare nel tempo. Variabili considerate nei modelli sviluppati in un determinato periodo storico riscuotano lo stesso livello di importanza e significatività in un periodo temporale differente, antecedente o susseguente. Applicare i modelli previsionali a periodi temporali e imprese diverse da quelle utilizzate per lo sviluppo del modello, potrebbe diminuire significativamente il grado di accuratezza e affidabilità del modello stesso. 20

21 L APPLICAZIONE DELLE DIVERSE TECNICHE PER LA PREVISIONE DELLE INSOLVENZE AZIENDALI il soggetto preposto piccolo imprenditore o un artigiano Metodi previsionali intuiti figura all interno dell organo di governo dotata delle competenza necessarie professionista istituto bancario o una società di consulenza se ben strutturati e di modeste dimensioni. metodi di analisi di bilancio e metodi statistici metodi intuitivi, metodi di analisi di bilancio e metodi statistici. Quest ultimi solamente se sono stati oggetto di studi precedenti. particolari difficoltà non dovrebbero registrarsi in merito ad alcuna tecnica 21

22 L APPLICAZIONE DELLE DIVERSE TECNICHE PER LA PREVISIONE DELLE INSOLVENZE AZIENDALI i costi sostenuti -Costi Temporali (reperimento informazioni, relazione tra dati contabili e pubblicazione bilancio) -Costi informativi (qualità e quantità delle informazioni) -Costi di acquisto e gestione di software dedicati Le tecniche che sono più onerose sono i metodi che si basano sull analisi di bilancio ed i metodi statistici, poiché incorporano sia i costi informativi sia quelli di acquisto e gestione dei software. 22

23 L APPLICAZIONE DELLE DIVERSE TECNICHE PER LA PREVISIONE DELLE INSOLVENZE AZIENDALI la tipologia di modello che si intende utilizzare Non richiede competenze elevate se non la reperibilità delle giuste informazioni e la capacità di interpretare i dati in uscita. Modello già esistente VS Modello ex novo Richiede competenze di carattere economico-aziendali e statistiche avanzate. 23

24 I modelli di previsione delle insolvenze aziendali in un ottica di controllo strategico Strumenti di valutazione ex ante delle performance aziendali e di manifestazione dei primi sintomi di difficoltà. L opportunità di ottenere da tali strumenti un informazione sulle condizioni di operatività aziendale attendibile e a costi sostenuti contribuirebbe notevolmente alla diffusione degli stessi come supporto alle analisi di performance, sia interne che esterne. Strumento che va ad integrare le normali procedure di controllo interno senza sopportare sacrifici aggiuntivi. La semplicità e la velocità di applicazione di alcuni di essi, inoltre, ne permetterebbero un uso frequente. i modelli potrebbero fungere da Campanello d allarme. Analogia tra Sistema di indicatori bilanciato letto in un ottica ASV, Balanced Scorecard e modelli di previsione delle insolvenze. 24

25 Attività svolta Autotrasporto conto terzi. - crisi congiunturale; - crescente indebitamento nei confronti degli istituti di credito; Fattori determinanti - difficoltà ad incassare crediti; - elevati costi di gestione e di manutenzione degli automezzi; - mancanza di potere contrattuale con i collaboratori esterni trattandosi di collaborazioni onerose e di difficile gestione. - competitiva; Tipo di crisi Innovazioni strategiche e strutturali - economico finanziaria; - direzionale. Concentrazione dell attività verso il proprio core business attraverso la cessione del ramo d azienda non considerato strategico 25

26 Richiesta ammissione al concordato preventivo a seguito di istanza di fallimento Tipo azioni ed interventi giuridici di risanamento Ruolo e atteggiamento degli stakeholders Esito o stato dopo intervento presentata da uno dei maggiori creditori (fornitore di carburante). Il Piano prospettato contempla che parte dei beni vengano messi a disposizione dei creditori, altri vengano vincolati ad una cessione di un ramo aziendale all attuale affittuario ad un prezzo stabilito nel contratto di affitto d azienda con impegno di acquisto vincolato all omologazione dell auspicata procedura concordataria. - un fornitore rilevante presenta istanza di fallimento; - l affittuario del ramo d azienda si rende disponibile all acquisto del ramo d azienda al termine dell intervento giuridico; - il dottore commercialista redige il piano di concordato; - gli istituti bancari ed i fornitori rilevanti assumono un atteggiamento ostile e non accettano il piano di concordato per rapporto scorretto nei loro confronti; - il commissario giudiziale vigila sull esecuzione del concordato; - il liquidatore giudiziale liquida i beni offerti al fine del soddisfacimento dei creditori; - il professionista attesta la veridicità dei dati e la fattibilità del piano. Il piano di concordato è stato dichiarato inammissibile, è stata riproposta la domanda di concordato. 26

27 Le crisi rappresentate dal caso osservati potevano essere previste in anticipo grazie all ausilio dei modelli di previsione delle insolvenze aziendali Bottani, Cipriani, Serao, (2004) Funzione Discriminante Z = (1.981x 1 ) + (9.841x 2 ) + (1.951x 3 ) + (3.206x 4 ) + (4.037x 5 ) in cui: x 1 = Ccn / Totale attività x 2 = Utile non distribuito / Totale attività x 3 = Ebit / Totale attività x 4 = Pn / Totale passività x 5 = Ricavi / Totale attività Valore di Z Interpretazione Z > L azienda è strutturalmente sana < Z > L azienda necessita di cautele nella gestione Z < La società è destinata al default se non si modifica la sua struttura economico-finanziaria Z score t-1 Z score t-2 Z score t

28 Le tipologie di crisi trovano corrispondenza in altrettanti squilibri degli elementi della formula strategica. 28

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