RIDEFINIZIONE\ SPAZI\ INTERNI\ ED OPERE\ IMPIANTISTICHE\ INTEGRATIVE PER\ ACCREDITAMENTO\ ISTITUZIONALE\ RSA\ DI\ CASOLI

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1 RAGGRUPPAMENTO\ TEMPORANEO\ DI\ PROFESSIONISTI: ARCH.\ MARIO\ DI\ PRINZIO\ (CAPOGRUPPO) ARCH.\ MARIO\ GALLO ARCH.\ PAOLO\ DE\ NOBILI ARCH.\ ANTONIO\ COLANZI ING.\ LUCIANO\ GENTILE PER.\ IND.\ GIUSEPPE\ DI\ PAOLO COLLABORATRICE:\ INTERIOR\ DESIGN\ \ ANTONELLA\ VERNA RIDEFINIZIONE\ SPAZI\ INTERNI\ ED OPERE\ IMPIANTISTICHE\ INTEGRATIVE PER\ ACCREDITAMENTO\ ISTITUZIONALE\ RSA\ DI\ CASOLI REGIONE\ ABRUZZO ASL\ 02\ Lanciano-Vasto-Chieti PROGETTO\ ESECUTIVO ELAB.\ B2 RELAZIONE\ IMPIANTO\ ANTINCENDIO Data:\ Ottobre\ 2012 Firme\ e\ timbri

2 Sommario 1 PREMESSA DESCRIZIONE DELL INTERVENTO Compartimentazioni Locali principali ed accessori... 2 Scala e ascensori Impianto rivelazione ed allarme in caso di incendio Impianto antincendio e gruppo pompe PROGETTO ANTINCENDIO Rilevatore di fumo analogico Ripetitore di allarme Rilevatore di stato completo di zoccolo Sirena di allarme auto-protetta Pulsante di allarme a rottura vetro Alimentatore a 24 Volts c.c Centrale di rilevazione incendi e fumi Cassetta per esterno in acciaio per naspo Naspo orientabile a muro Pag. 1/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

3 1 PREMESSA Anche se l attività non è soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco ed al relativo rilascio del CPI, in quanto non rientra tra le attività soggette al Regolamento di Semplificazione D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 (ex D.M. 16/02/1982) essendo il numero dei posti letto inferiori a 25 (attività 68), risulta essere soggetta al D.M. 18/09/2002 Titolo IV Punto 18.3 riferito alle strutture esistenti. 2 DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 2.1 Compartimentazioni Locali principali ed accessori L area di tipo D (aree destinate a ricovero) situata al piano primo, dovrà essere compartimentata rispetto al vano scala (percorso di esodo verticale) con porta e strutture murarie almeno REI 90 come indicato dal D.M. 18/09/2002 comma 6 del punto 15.3 dell Allegato. Il compartimento al piano primo dovrà essere suddiviso in altre due zone compartimentate in modo da consentire l esodo orizzontale progressivo indicato al punto 16.3 dell Allegato al D.M. 18/09/2002. Le due zone dovranno essere comunicanti per mezzo di muratura e porta REI 90 da installare all inizio del corridoio cieco. Tale corridoio cieco, definito tale dalla lett. a) comma 2, punto1.1, Titolo I dell Allegato al D.M. 18/09/2002, di lunghezza superiore a 15m ed inferiore a 25m, dovrà essere compartimentato. A tal fine le pareti di separazione dei locali che si affacciano sullo stesso, dovranno avere caratteristica almeno REI 30. Inoltre le porte dei locali di cui sopra, aventi caratteristiche almeno REI 30, dovranno essere anche dotate di dispositivo di auto-chiusura o, nel caso che le stesse siano lasciate aperte, di fermo elettromagnetico. I fermi elettromagnetici dovranno essere diseccitati dalla centrale e permettere la richiusura automatica delle stesse qualora scatti l allarme antincendio, al fine di compartimentare tale corridoio e proteggere la via di fuga (punto 16.5 Titolo III dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Oltre alle porte dei locali anche la porta dell ascensore che sbarca sul corridoio dovrà avere la caratteristica REI 60 ed avere il vano corsa di tipo protetto con le stesse caratteristiche (punto 15.6 Titolo III dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Il locale deposito materiale sanitario di consumo e pulito di superficie fino a 10 mq, posti al piano terra ed al piano primo, oltre al rivelatore di fumo, dovranno essere compartimentate con pareti e porte antincendio almeno REI 30, inoltre il locali deposito materiale combustibile di superficie superiore a 10mq e fino a 50mq, ubicato al piano terra, dovrà essere dotato di apertura di areazione, sulla parete esterna, di superficie non inferiore ad 1/40 di quella del locale (richiesta per i locali destinati a deposito di materiale combustibile aventi superficie superiore a 10mq e fino a 50mq, dal punto 17, Titolo III dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Pag. 2/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

4 Anche il locale lavanderia dovrà essere compartimentato con strutture e porta REI 90 provvista di dispositivo di auto chiusura. Inoltre, visto che all interno è presente una apparecchiatura alimentata a gas, dovrà essere realizzata una apertura di areazione naturale, anche provvista di griglia di protezione, purché di superficie totale paria a 10xQ, dove Q è la potenza termica in kw, con un minimo di 3000cmq (equiparazione alle centrali termiche). In oltre dovrà essere installata una elettrovalvola esterna, sulla condotta di mandata del gas, che blocchi l afflusso del combustibile all interno del locale, comandato dalla centrale di rivelazione gas da posizionare all interno del locale, o in caso di mancanza di tensione Scala e ascensori La scala interna, esistente, di accesso al piano primo, dovrà essere almeno di tipo protetta. sarà provvista di porta REI 60 e munita di richiusura automatica (comma 1, punto 15.5, Titolo III dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Il vano scala dovrà essere provvisto di apertura di aerazione, in sommità, o provvista di infisso apribile su parete esterna, provvisto di dispositivo di apertura comandato sia dai rivelatori di fumo e sia dai pulsanti manuali posti in prossimità di ingresso al piano terra del vano scala stesso (D.M. 18/09/2002 art comma 7). Il dispositivo di apertura dovrà essere costituito da un ampolla termosensibile e bomboletta contenente CO2. Il gas compresso in tale bomboletta, una volta sprigionato, azionerà il pistone dell infisso e lo aprirà. Il gas potrà essere sprigionato a causa della rottura dell elemento termosensibile, o dall intervento dei rivelatori di fumo o manualmente azionando i pulsanti. Tale sistema permetterà che eventuali fumi, lasciati passare dalle porte REI aperte per il passaggio durante l evacuazione, possano essere mandati all esterno, evitando che possano intasare il vano scala rendendola non utilizzabile per l esodo. Pag. 3/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

5 Le porte REI dell ascensore che sbarca nel vano scala dovranno avere resistenza al fuoco almeno REI 60. Gli ascensori non potranno essere utilizzati in caso di incendio. Le caratteristiche REI delle strutture edili di compartimentazione dovranno avere una resistenza al fuoco o per costruzione (considerando lo spessore delle murature e la loro formazione edilizia) o utilizzando idonei pannelli di rivestimento delle strutture, certificati e aventi idonea resistenza al fuoco). Sia al piano primo che al piano terra, è ammesso avere vie di uscita non inferiore a 0,90m, da computarsi come un modulo ai fini del calcolo del deflusso, purché ci sia la presenza di almeno una via di uscita di larghezza almeno 2 moduli (1,20m) (art comma 1 dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Considerando quanto sopra indicato, il piano primo risulta provvisto di n. 2 uscite: - la scala interna di larghezza 1,20m - uscita direttamente verso l esterno di almeno 0,9m Considerando che l uscita al piano primo, sulla scala, si trova ad una quota compresa tra ± 7,5m si considera una capacità di deflusso paria a 37,5 (art dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Tali uscite permettono un affollamento massimo al piano primo pari a 50 persone dall uscita di un modulo che da direttamente all esterno; 75 persone dall uscita sulla scala interna (2 moduli). Il piano terra sarà provvisto di almeno due uscite direttamente all esterno, di cui una di larghezza 1,20m. Quindi l affollamento massimo permesso potrà essere di 150 persone (50 persone x n.3 moduli). 2.2 Impianto rivelazione ed allarme in caso di incendio Come indicato dal D.M. 18/09/2002 punto 8 dovranno essere installati dei pulsanti di allarme incendio che vadano ad azionare le sirene di allarme incendio (targhe ottico-acustiche) e dei rivelatori di fumo in tutte le aree dell attività. Detti rivelatori saranno installati anche nei locali destinati a deposito di materiale combustibile situati sia al piano seminterrato e sia al piano primo (D.M.18/09/2002 punto comma 1 locali di superficie non eccedente i 10mq). Lungo i corridoi e negli spazi comuni, dovranno essere installati dei pulsanti di allarme incendio, provvisti di coperchio in plastica, e delle targhe ottico-acustiche per la segnalazione e ripetizione dell allarme (punti 5.2 e 8 del D.M. 18/09/2002) Dovranno essere previsti dei pulsanti di allarme manuali, posizionati nei corridoi dei piani, vano scala ed in prossimità delle uscite di emergenza (norma UNI 9795 art ). Pag. 4/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

6 I pulsanti dovranno poter essere raggiungibili con un percorso non superiore a 15m (norma UNI 9795 art l attività di considera a rischio di incendio elevato secondo il D.M. 10/03/1998 Allegato IX punto 9.2 lettera l) ) I pulsanti dovranno essere posizionati al una altezza compresa tra 1,00m ed 1,60m (norma UNI 9795 art ) e segnalati con apposito cartello (norma UNI 9795 art ). I dispositivi di rilevazione dovranno essere puntiformi del tipo ottici di fumo Essi dovranno essere distribuiti sia nelle camere, negli spazi comuni, nei corridoi, all interno dei controsoffitti, nei depositi, lavanderia, uffici, palestra, nel vano corsa degli ascensori e nel vano scala, i quali, essendo di tipo protetto, si configurano come compartimenti a sé stanti. I rivelatori dovranno controllare l intera superficie dell attività. Il parametro considerato per il posizionamento dei rivelatori è il raggio di copertura (R) in relazione all altezza del locale riportato nella seguente tabella richiamata dalla norma UNI 9795 art Altezza H del locale o ambiente Inclinazione del soffitto α < α 45 α > 45 Raggio di copertura (R) h 12 m 6,5 m 7 m 7,5 m I rivelatori posizionati all interno dei controsoffitti o nei vani non visibili, dovranno essere provvisti di segnalazioni luminosi, visibili, posizionati sotto al controsoffitto in maniera di individuare l intervento degli stessi (comma 5 art. 8.2, richiamato dall art. 17 dell Allegato al D.M. 18/09/2002). Pag. 5/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

7 La centrale di rivelazioni incendi dovrà essere posizionato in locale presidiato dal personale al piano primo. La stessa, ricevuta la segnalazione di allarme dai rivelatori o dai pulsanti, oltre a far partire la segnalazione ottica e luminosa delle targhe, dovrà disalimentare i fermi elettromagnetici posizionati sulle porte REI di delimitazione dei compartimenti, delle camere e del vano scala in modo che le stesse possano chiudersi compartimentando le zone. Tutti i dispositivi dovranno essere collegati alla centrale di rivelazione allarme incendio utilizzando lo schema a loop o radiale. I cavi da utilizzare per le linee di segnale che collegano la centrale di rivelazione ai rivelatori, pulsanti e targhe ottico-acustiche dovranno essere resistenti al fuoco per almeno 30 min. La centrale di rivelazione ed allarme incendio sarà posizionata in zona presidiata (locale personale). La centrale dovrà essere alimentata elettricamente per mezzo di idoneo cavo non propagante la fiamma e l incendio e a ridotta emissione di fumi e gas tossici e corrosivi tipo FG7(O)M1 o FG10(O)M1, a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi (cavi LSOH), idoneo all installazione in ambienti a maggior rischio in caso di incendio, di sezione minima 1,5mmq posta all interno di apposita tubazione o canalina a vista protetta da apposito dispositivo di protezione installato all interno del quadro elettrico di condizionamento da posizionarsi nelle vicinanze del quadro elettrico generale esistente al piano primo. Pag. 6/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

8 Essa dovrà avere una sorgente di energia autonoma di durata almeno 30min come indicato dal D.M. 18/09/2002 art.6 comma 6. La centrale di rivelazione incendi dovrà essere provvista di un contatto libero, normalmente chiuso, che intervenga in caso di allarme incendio e vada a disalimentare l impianto di condizionamento come si evince nello schema elettrico del quadro di commutazione rete-gruppo elettrogeno. Dovranno essere istallati estintori portatili aventi carica minima non minore di 6kg e capacità estinguente non inferiore a 21A 89B C posti all esterno dei locali depositi di superficie fino a 10mq nelle vicinanze delle porte di accesso (art dell Allegato Decreto 18 Settembre 2002, richiamato dal punto 17 Titolo III) ed estintori portatili aventi carica minima 6kg e capacità estinguente non inferiore a 34A 144B C all esterno dei locali depositi di superficie fino a 50mq (Decreto 18 Settembre 2002 art comma 4). Inoltre, nei piani, dovranno essere posizionati ulteriori estintori di cui sopra in ragione di 1 ogni 100mq di pavimento come richiesto al comma 2 del puto 7.2 del Decreto 18 Settembre 2002 richiamato dal punto 17 Titolo III. 2.3 Impianto antincendio e gruppo pompe All interno del fabbricato dovrà essere realizzato un impianto idrico di spegnimento costituito da naspi antincendio DN 25, idoneo per strutture fino a 100 posti letto (comma 1 del punto del Decreto 18 Settembre 2002 richiamato dal punto 17 Titolo III). I naspi dovranno essere conformi alla norma UNI EN L impianto dovrà essere del tipo a pettine in grado di alimentare n. 4 naspi con una portata a ciascun naspo non inferiore a 60 l/min ad una pressione residua di almeno 2 bar considerando in funzione non meno di 4 terminali. I naspi dovranno essere posizionati nelle vicinanze degli ingressi al piano terra, nel corridoio e nel vano scala al piano primo. Pag. 7/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

9 Essi saranno alimentati singolarmente da tubazioni in acciaio zincato aventi diametro nominale minimo DN 25, in derivazione dalla tubazione principale, anch essa in acciaio zincato con diametro nominale DN 50. Le tubazioni dei terminali saranno staffati a parete, mentre la tubazione principale sarà posizionata all interno del controsoffitto del corridoio del piano terra. La tubazione principale partirà dal locale centrale idrica all uscita del gruppo pompe. Nel tratto di collegamento dalla centrale idrica all interno del fabbricato, detta tubazione dovrà essere interrata e protetta dal gelo. Sul primo tratto di tale tubazione principale dovrà essere collegato ulteriore tubazione DN 50 in acciaio zincato o in polietilene (idoneo per gli impianti antincendio), interrata per il collegamento del punto di attacco motopompa dei Vigili del Fuoco, per mezzo del quale può essere immessa acqua nella rete in condizione di emergenza, dall automezzo dei Vigili. Detto punto dovrà essere provvisto attacco DN 70 con girello UNI 804, di valvola di sicurezza, dispositivo di drenaggio, valvola di intercettazione (solitamente aperta), valvola di ritegno come richiesto dalla norma UNI I punto di attacco dovrà essere posizionato sulla strada di arrivo ai parcheggi interni in modo che possa essere raggiunto dall automezzo dei Vigili del Fuoco. All interno della centrale idrica dovrà essere installato un idoneo gruppo pompe antincendio rispondenti alle norme UNI ed UNI EN Tale gruppo dovrà essere provvisto oltre della pompa pilota, necessaria a mantenere in pressione l impianto antincendio e della pompa di servizio, anche di tutti i dispositivi necessari al corretto funzionamento. Il gruppo pompe risulta essere idoneo per il tipo di alimentazione ordinaria. Non risulta essere necessario un alimentazione di tipo superiore (costituto da una elettropompa e da una motopompa - UNI EN art. 10.2) richiesto per strutture sanitarie a 100 posti letto dal comma 3 del punto dell Allegato al Decreto 18 Settembre 2002 richiamato dal punto 17 Titolo III. Il gruppo dovrà essere equipaggiato con idoneo di comando e protezione certificato. Pag. 8/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

10 Esso dovrà essere alimentato da linea elettrica in partenza dal quadro di commutazione descritto nel paragrafo dedicato al gruppo elettrogeno. Quest ultimo, scelto con tempo di interruzione medio (t<15s) risulta rispondente a quanto richiesto dal D.M. 18/09/2002 art. 6 comma 4. Il gruppo pompe dovrà essere protetto dai cortocircuiti e dai contatti indiretti ma non dal sovraccarico. A tal fine, in partenza della linea di alimentazione del gruppo pompe, dovranno essere installati interruttori con sola protezione magnetica avente la corrente di intervento Im>14 volte la corrente nominale del gruppo ed una protezione differenziale con Id 0,5A contro gli interventi intempestivi. Come sopra indicato, non essendo richiesto una alimentazione idrica di tipo superiore, si dovrà utilizzare una alimentazione idrica singola costituito da una pompa ed un serbatoio di accumulo (lett. e) art norma UNI EN 12845) con capacità di circa lt. (in modo che l impianto abbia una autonomia non inferiore a 60min.) Capacità serbatoio = 60 lt/min x n. 4 naspi x 60 min.= lt. Il serbatoio dovrà essere in vetroresina idoneo per l utilizzo in impianti antincendio, certificato, resistente agli urti ed alla pressione dell acqua, provvisto dei galleggianti e di tutti i dispositivi necessari al corretto funzionamento e nel rispetto delle norme tecniche. Esso dovrà essere collegato alla rete idrica ordinaria per effettuare il reintegro dell acqua L impianto da realizzare dovrà essere come lo schema seguente. NASPO PIANO PRIMO NASPO PIANO TERRA NASPO PIANO PRIMO NASPO PIANO TERRA CENTRALE IDRICA ATTACCO MOTOPOMPA VIGILI DEL FUOCO REINTEGRO DALL'ACQUEDOTTO SERBATOIO RISERVA IDRICA Pag. 9/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

11 Per quanto riguarda l illuminazione di emergenza dovranno essere installate lampade autonome autoalimentate idonee per realizzare una interruzione breve (t<0,5s) ed autonomia minima 2h come indicato dal D.M. 18/09/2002. Le lampade di emergenza autonome dovranno essere posizionate e/o sostituite quelle esistenti, nei seguenti ambienti: camere; corridoi; scale; vie di uscita; cucina; palestra; sala polivalente; locale mensa; ambulatorio; lavanderia; uffici; bagno assistito; spogliatoi personale; I corpi dovranno essere installati ad almeno 2m di altezza e dovranno essere in grado di garantire un livello di illuminamento pari a 5 lux misurati ad 1 m di altezza dal piano di calpestio. 3 PROGETTO ANTINCENDIO L impianto antincendio sarà composto dalle seguenti componenti. 3.1 Rilevatore di fumo analogico Rilevatore di fumo analogico indirizzato a profilo basso, a diffusione della luce (effetto Tyndall), sensibile a tutti i tipi di fumo visibile con valutazione analogica della quantità di fumo presente nella camera di misura. Collegamento con 2 fili, uscita per segnalatore ottico remoto, sistema di comunicazione a bassa frequenza, completamente digitale asincrono a rilevazione d'errore ad alta immunità ai disturbi e alle interferenze, protocollo con speciale sistema di trasmissione che permette una rapida risposta in caso di allarme e la memorizzazione dello stato, del valore analogico e dei parametri di funzionamento, dotato di: - Indicazione ottica d'allarme con due LED a luce rossa fissa in caso di allarme; - Dispositivo antimanomissione incorporato; - Semplice innesto su base di fissaggio standard a vista; - Elettronica schermata contro le interferenze nelle comunicazioni bidirezionali e incerata contro la salsedine e ambienti umidi; - Test remoto dalla centrale; - Involucro esterno removibile per effettuare le operazioni di pulizia; Pag. 10/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

12 - Camera ottica di analisi completamente sostituibile per una rapida e facile manutenzione; - Retina in acciaio extrafine che impedisce alla polvere di inserirsi all'interno della camera ottica ed ai vari insetti presenti nell'ambiente e scherma il circuito elettronico del rivelatore da eventuali interferenze; - Conforme alle normative Europee EN 54-7/9; Caratteristiche tecniche: - tensione di alimentazione: Vcc; - corrente in stato di sorveglianza: 350 µa; - corrente in stato di allarme: 7mA; - temperatura di funzionamento: -10 C + 60 C; - umidità relativa: max 95%; - grado di protezione: IP 43; - diametro: 9,9 cm; - altezza con base: 5 cm; - plastica in ABS colore bianco. 3.2 Ripetitore di allarme Ripetitore di allarme ottico provvisto di lampada alimentata a 12/24 Volts c.c. in custodia metallica o PVC autoestinguente con vetro e pittogramma, fornito e posto in opera, completo di tutti gli oneri relativi al montaggio ed al collegamento elettrico fino alla centrale su tubazione predisposta. 3.3 Rilevatore di stato completo di zoccolo Rilevatore di stato completo di zoccolo, con uscita a relþ, con collegamento elettrico a 12/24 Volts c.c., fino alla centrale e su canalizzazione predisposta, completo di fissaggio del rilevatore, secondo normativa EN54 o UL/LC. Di gas catalitico (metano o G.P.L.). 3.4 Sirena di allarme auto-protetta Sirena di allarme auto-protetta alimentata a 24 Volts c.c., in custodia metallica verniciata, provvista di batteria in tampone per alimentare la stessa per un periodo di almeno 1ora. Comprensiva dei collegamenti elettrici alla centrale su canalizzazioni predisposte ed il suo fissaggio. Con lampeggiatore. 3.5 Pulsante di allarme a rottura vetro Pulsante di allarme a rottura vetro realizzato in custodia in PVC o in ferro, con vetro frangibile, atto ad azionare un segnale di allarme riconoscibile dalla centrale, sia da esterno che da incasso, incluso l'allaccio elettrico, il collegamento elettrico alla centrale su tubazione predisposta. Da incasso. Pag. 11/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

13 3.6 Alimentatore a 24 Volts c.c. Alimentatore a 24 Volts c.c. su custodia metallica o isolante, in grado di fornire corrente da 2 a 5A, provvisto di collegamento elettrico alla rete e batteria in tampone. 3.7 Centrale di rilevazione incendi e fumi Centrale di rilevazione incendi e fumi provvista di custodia metallica verniciata o in plastica, in grado di gestire un numero minimo di quattro zone indirizzate, ciascuna delle quali può ricevere il segnale uscente da un massimo di 99 rilevatori e di fornire il segnale per allarmi ottici ed acustici esterni. Fino a 8 zone. 3.8 Cassetta per esterno in acciaio per naspo Cassetta per esterno in acciaio per naspo completa di tubo gommato, rubinetto e lancia frazionatrice. Cassetta completa per esterno per naspo antincendio costituita da rotolo porta-tubo, tubo gommato con diametro interno minimo di mm 19, valvola d'intercettazione, lancia frazionatrice, cassetta in lamiera per esterni, dimensione cassetta cm 60 x 60 x 27 per tubi fino a m 25 e cm 70 x 70 x 27 per tubi oltre m 25. Lunghezza tubo m Naspo orientabile a muro Naspo orientabile a muro completo di rotolo porta-tubo, tubo gommato, valvola di intercettazione e lancia frazionatrice. Naspo antincendio su supporto orientabile a muro, completo di rotolo porta-tubo, tubo gommato con diametro interno di mm 19, valvola di intercettazione, lancia frazionatrice. Lunghezza tubo m 15. Pag. 12/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

14 Data ottobre 2012 Firme Arch. Mario di Prinzio (Capogruppo) Arch. Mario Gallo Arch. Paolo Francesco De Nobili Arch. Antonio Colanzi Per. Ind. Giuseppe Di Paolo Ing. Luciano Gentile Pag. 13/ 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROFESSIONISTI:

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