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1 1 23 Giugno 2014 Numero 5 Newsletter Sicurscuolaverona Articoli PAG. 2 GUIDA AL PERCORSO DIDATTICO CACCIA AI PERICOLI PAG. 9 QUESTIONARIO MOSTRA CACCIA AI PERICOLI PAG. 12 CALENDARIO TOUR MOSTRA CACCIA AI PERICOLI E MODALITA DI PRENOTAZIONE PAG. 13 IL GRUPPO DIDATTICA INCONTRA I REFERENTI PAG. 14 AFFY FIUTAPERICOLO RIFERIMENTI PER LA RICHIESTA DELLA VALIGETTA PAG. 16 CORSO RESIDENZIALE FORMARSI PER RINNOVARE PAG. 21 MODULO ISCRIZIONE AL CORSO RESIDENZIALE FORMARSI PER RINNOVARE PAG. 22 ESITO CORSO PER RLS PAG. 23 ESITO CORSO DI AGGIORNAMENTO PER RLS PAG. 24 ESITO CORSO PER ASPP PAG. 25 CORSO PER RSPP PAG. 28 ESITI CORSI DI RECUPERO PER LAVORATORI DELLA SCUOLA PAG. 29 FAQ

2 2 Guida al Percorso Didattico Caccia ai pericoli nella scuola a cura del Gruppo Didattica Il Percorso didattico interdisciplinare vuole sensibilizzare gli alunni a sviluppare la cultura della Sicurezza con attività partecipative e ludiche coinvolgenti.

3 3 Obiettivi cognitivi del percorso didattico: SAPERE Sapere che anche a scuola esistono pericoli Conoscere gli incidenti più frequenti a scuola per poterli prevenire Sapere che comportamenti pericolosi possono favorire gli incidenti Sapere che in caso di emergenza esistono procedure da applicare Sapere a chi rivolgersi in caso di emergenza Obiettivi attitudinali: SAPER FARE Saper descrivere situazioni di emergenza ambientale Saper assumere comportamenti adeguati per la protezione personale e collettiva Essere coscienti delle proprie responsabilità in ambito di sicurezza a scuola Saper riconoscere cosa è necessario fare per migliorare la sicurezza nella propria classe Obiettivi comportamentali: SAPER ESSERE Conoscere i comportamenti sicuri Effettuare correttamente le prove di evacuazione Saper individuare strategie di auto protezione TITOLI DEI PANNELLI: 1. Caccia ai pericoli nella scuola (presentazione) 2. Finalità del progetto (premessa) 3. Le parole chiave della sicurezza (rischio, pericolo.) 4. Come si origina un incidente 5. La segnaletica di sicurezza 6. I tre passi per la valutazione del rischio 7. I pericoli all interno dell aula 8. Il corridoio e l atrio 9. La palestra 10. Il bagno 11. Il cortile scolastico e le aree gioco attrezzate 12. La mensa 13. Il laboratorio d informatica 14. Usa lo zainetto secondo le regole si sicurezza I primi 6 pannelli devono essere presentati in modo teorico, attraverso domande e semplici attività che servano a favorire il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei bambini, questo permetterà all insegnante di individuare negli allievi conoscenze ed eventuali carenze. Tali pannelli serviranno, inoltre, a far comprendere il contenuto (attraverso parole, immagini e testi) dei successivi 7 pannelli, dove verranno presentati i vari pericoli individuabili in ogni ambiente scolastico, aula, corridoio e atrio, palestra, bagno, cortile scolastico, mensa, laboratorio d informatica. Questo percorso permetterà di far acquisire agli allievi contenuti e metodi necessari per affrontare il gioco della caccia ai pericoli.

4 4 PRESENTAZIONE DEI PANNELLI PANNELLO 1: PRESENTAZIONE: Cosa fa l insegnante? Fa osservare il primo pannello ai propri allievi e li fa riflettere sulle immagini: cosa fanno, secondo loro, i pirati in quel disegno? L osservazione deve portare i bambini alla riflessione e all ipotesi che i pirati sono lì per difendere il forziere, perché al suo interno è contenuta la sicurezza che è un bene prezioso. Per stimolare la loro partecipazione l insegnante può promettere che, con la loro collaborazione, alla fine del percorso potranno esser preparati per diventare loro stessi dei pirati all arrembaggio, ossia andare a caccia di pericoli nella propria scuola e riempire il proprio forziere di pericoli. Cosa fanno gli alunni? i bambini insieme all insegnante osservando il primo pannello spiegano perché, secondo loro, i pirati sono tutti intorno al forziere e immaginano cosa vogliano fare!!!.. PANNELLO 2: PREMESSA Cosa fa l insegnante? Facendosi aiutare dagli alunni nella lettura dei disegni rappresentati, si cerca di interpretarne il messaggio (Es. il 1 disegno rappresenta un bambino che spinge con violenza lungo le scale un suo compagno). L insegnante deve indurre gli alunni alla riflessione, sia in relazione al comportamento a rischio che alle eventuali conseguenze che né possono derivare. L insegnante spiega agli alunni che è importante che le scuole possiedano tutti i requisiti a norma di legge (impianti antincendio, impianti elettrici, scale antiscivolo, corri mano, ecc.), ma ancor più importante è l adozione di comportamenti corretti da parte di tutti (insegnanti, allievi, collaboratori scolastici, ecc.). Maturare questa consapevolezza è fondamentale al fine di ridurre i rischi di eventi che mettano a repentaglio la salute o la sicurezza propria e altrui Cosa fanno gli alunni? sotto la guida dell insegnante, leggono ciò che viene riportato sul pannello, stimolati dal ricordo delle proprie esperienze devono esporre azioni del loro quotidiano (azioni positive e negative) riflettendo in particolare sulle conseguenze, che gesti considerati apparentemente normali, possono causare danno a sé e agli altri PANNELLO 3: LE PAROLE DELLA SICUREZZA Cosa fa l insegnante? Spiega agli alunni che prima di iniziare il percorso di riconoscimento dei pericoli bisogna condividere il significato di alcune parole comunemente usate quando si parla di sicurezza. Propone la lettura della tabella in cui le parole scritte con i vari colori non sono in corrispondenza esatta delle definizioni riportate accanto. Propone come gioco il riordino della tabella per abbinare in modo corretto la parola chiave con la definizione giusta.

5 5 SICUREZZA SALUTE CORAGGIO PRUDENZA RISCHIO MALATTIA INCOSCIENZA PERICOLO INCIDENTE PAURA Situazione di non pericolo Stato di benessere Forza che aiuta ad affrontare i pericoli Attenzione Possibilità che avvenga un danno e sua gravità Mancanza di benessere Non rendersi conto Capacità di una cosa di causare danno Fatto che ha portato a un danno Stato d ansia davanti alle difficoltà Successivamente pone attenzione ai due disegni riportati nel pannello e fa notare ai bambini che in entrambi i disegni ci sono gli stessi soggetti: il leone (animale che è risaputo sia pericoloso) e la bambina. La gabbia in cui è rinchiuso il leone impedisce l esposizione al pericolo, perciò il rischio di farsi male è nullo. Tanto più è elevata l esposizione ad un pericolo, tanto più è probabile che questo porti ad un danno (concetto di RISCHIO). L insegnante può portare altri esempi come i medicinali, che vanno tenuti chiusi in un armadietto, le forbici e i coltelli vanno sempre riposti nel cassetto con le lame protette... Far comprendere agli alunni che ridurre i rischi significa ingabbiare il pericolo evitandone l esposizione. Cosa fanno gli alunni? leggono a turno le parole della sicurezza e tutte le definizioni; trovando i giusti abbinamenti. Sotto la guida dell insegnante provano a fare esempi di come si può ingabbiare un pericolo e renderlo inoffensivo Infine raccontano brevi incidenti accaduti nella loro scuola, che ricordano o ai quali hanno assistito. PANNELLO 4: COME SI ORIGINA UN INCIDENTE Cosa fa l insegnante? Fa osservare le immagini, portando i bambini a riflettere sulla sicurezza dei locali della scuola, sugli strumenti che vengono utilizzati, sulla responsabilità che hanno gli adulti nel fornire luogo e i mezzi sicuri in cui operare, sull esistenza delle regole di sicurezza che devono essere sempre rispettate. Far comprendere che gli incidenti accadono per mancanza di attenzione, per distrazione e inosservanza delle regole stesse, che tuttavia spesso possono essere previsti pensando che si poteva evitare se Cosa fanno gli alunni? Possono portare esempi di cosa è capitato a loro o ai propri compagni quando una regola non è stata rispettata, o quando non hanno riposto la giusta attenzione. Riflettere su cosa significa essere disattento, cosa fa un bambino distratto, quali possono essere le conseguenze di una distrazione.

6 6 PANNELLO 5: LA SEGNALETICA DI SICUREZZA Cosa fa l insegnante? Fa leggere ai bambini le domande poste nei fumetti e fa loro rispondere. Non sempre i bambini, soprattutto se piccoli, ricordano di aver notato segnali di sicurezza nella loro scuola. Se l insegnante porterà gli alunni a scoprire i segnali accanto agli estintori, sulle porte di sicurezza, accanto all ascensore ecc., questo permetterà loro di memorizzare, e nel tempo creare un collegamento con i segnali presenti nel loro edificio e quindi il loro scopo. In seguito farà osservare la tabella riportata nel pannello e spiegherà l abbinamento forma/colore. Anche la segnaletica stradale è costruita con questi abbinamenti, ma compito dell insegnante è ragionare con i bambini sulla segnaletica di sicurezza in genere: nella scuola, negli uffici, al cinema, nei cantieri edili, nelle officine non solo sulla strada. L insegnante può chiedere agli alunni di inventare segnali nuovi: un segnale di divieto, spesso può essere sostituito da un obbligo ( divieto di gettare le carte a terra = obbligo di gettare le carte nel cestino) Cosa fanno gli alunni? Devono cercare di rispondere alle domande riportate nei fumetti e pensare a quali cartelli sulla sicurezza ci sono già nella loro scuola, cercando di spiegare il loro significato, es.: il cartello sulle porte di sicurezza ci vuol far capire che in un momento di pericolo quella è la via di fuga attraverso la quale possiamo metterci in salvo e cioè la porta da aprire per uscire e mettersi al sicuro Possono creare con la fantasia segnali di divieto, di pericolo e di obbligo per comunicare in modo chiaro ed efficace una norma di sicurezza (obbligo di ascoltare la maestra, divieto di entrare in un aula, pericolo di scivolare ) PANNELLO 6: I TRE PASSI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Cosa fa l insegnante? Porta i bambini a valutare correttamente un rischio, attraverso 3 passaggi: 1. osservare l ambiente circostante, cioè effettuare un attenta e scrupolosa ricognizione del luogo in cui ci si trova, spesso l abitudine o la conoscenza di una situazione logistica ben conosciuta induce a sottovalutare i pericoli ; 2. scoprire l elemento potenzialmente pericoloso; 3. prevedere eventuali danni a persone e cose (immaginare cosa potrebbe succedere se ) Con bambini delle classi 4^ e 5^ l insegnante può proporre la tabella di valutazione del rischio, in cui si assegnano 4 livelli di gravità del danno e 4 livelli di probabilità che il danno avvenga. Un evento molto grave (incendio) che avrebbe conseguenze gravissime, ma ha una probabilità minima di avvenire ottiene lo stesso indice di rischio (4) di un evento dalle conseguenze minime (sbucciatura al ginocchio) ma con altissima probabilità di accadimento (inciampare sulle radici sporgenti di un albero), ecc. Cosa fanno gli alunni? Propongono esempi personali e sotto la guida dell insegnante provano a valutare un rischio (cadere dalle scale, sbattere contro gli spigoli, scivolare in bagno ) anche sulla base delle esperienze effettuate nella propria scuola.

7 7 PANNELLI : GLI AMBIENTI DELLA SCUOLA Cosa fa l insegnante? Fa osservare i disegni riportati sui pannelli relativi ai vari ambienti ed invita gli alunni a leggere i testi, alcuni sotto forma di filastrocche, altri di osservazioni o descrizioni. Porta i bambini a capire quali sono i comportamenti sbagliati e perché potrebbero essere causa di un danno. Si può concludere che in ogni ambiente in cui ci troviamo (scuola, strada, casa, tempo libero) ci sono regole che vanno rispettate sia per la propria sicurezza che per il bene collettivo. Cosa fanno gli alunni? Trovano analogie con il proprio ambiente scuola e, osservando i disegni, sotto la guida dell insegnante, riflettono perché certi comportamenti possano nuocere agli altri o a sé stessi, e soprattutto interiorizzano l esigenza di rispettare regole condivise per il bene e la sicurezza di tutti. Attraverso simulazioni, individuano comportamenti scorretti o le loro azioni sbagliate, che possono causare danni, infortuni o incidenti. Interiorizzano, perciò, quali sono i comportamenti sicuri da adottare e quali quelli scorretti da evitare. PANNELLO 14: L USO DELLO ZAINO Cosa fa l insegnante? Propone ai bambini di cantare insieme il Rap del bambino birichino dal quale estrapolare le regole dell uso corretto dello zainetto. Può chiedere ai bambini di creare loro stessi una canzone, una filastrocca o un gioco dell oca prendendo spunto da quelli proposti dal pannello. Viene spiegato che lo zaino deve rispettare certi requisiti per non gravare sulla schiena e creare problemi di salute. Deve essere riempito solo con libri e gli strumenti che servono per la giornata di studio. Cosa fanno gli alunni? Devono ricordarsi, che in aula lo zaino deve essere tenuto in posizione sicura, per evitare che i compagni cadano e si facciano male. Lo zaino è come un vestito e va tenuto e portato con cura, non deve essere riempito troppo per non gravare sulla schiena. ORA GLI ALUNNI SONO IN POSSESSO DEI CONTENUTI NECESSARI PER ASSUMERE IL RUOLO DI PIRATI E ANDARE ALL ARREMBAGGIO ALL INTERNO DELLA PROPRIA SCUOLA PER TROVARE: I PERICOLI VALUTARE I RISCHI E CREARE SEGNALI DI SICUREZZA PER COMUNICARE A TUTTI LE LORO SCOPERTE

8 8 IL GIOCO Successivamente alla mostra dei pannelli, comincia il vero gioco, ossia la caccia ai pericoli potrebbe svolgersi realmente all interno dei locali scolastici. Il gruppo classe va diviso in piccoli gruppi (3-4 bambini). Ad ogni gruppo va consegnata una scheda di rilevazione relativa ad un ambiente in cui fare la ricognizione (aula, bagno, mensa ). 1. I bambini dovranno trovare l elemento pericoloso (oggetto, struttura o comportamento) e riportarlo nella prima colonna descrivendo il pericolo in modo sintetico. 2. Nella colonna centrale devono trascrivere la soluzione organizzativa più efficace per ridurre il rischio, cioè ingabbiare il pericolo. 3. Nell ultima colonna dovranno disegnare un segnale (divieto, pericolo od obbligo) con cui comunicare agli altri la pericolosità della loro rilevazione. L adulto-guida dovrà fare da tutor al gruppo di bambini che saranno liberi e autonomi nelle scelte, sulla base delle loro capacità di osservazione e deduzione. Successivamente i segnali da loro indicati potranno essere costruiti con cartoncino o altro materiale e collocati nei punti segnalati come pericolosi, tanto da essere visibili a tutti. Si può prevedere un evento conclusivo/diffusivo : i bambini della classe che ha condotto il percorso didattico della mostra e completato il gioco della caccia ai pericoli possono esporre i risultati della loro ricerca ai compagni delle altre classi, in un ottica di educazione tra pari (Peer education).

9 9 QUESTIONARIO Caccia ai pericoli nella scuola a cura del Gruppo Didattica Fra qualche giorno parteciperai ad un gioco-mostra che si chiama Caccia ai Pericoli Sai cosa succederà durante questa attività? SI NO NON SO Un insegnante seduta in cattedra mi legge un libro sui pericoli SI NO NON SO Io e i miei compagni parteciperemo a un gioco pericoloso SI NO NON SO Io e i miei compagni parteciperemo ad un avventura per SI NO NON SO imparare a non farci male a scuola Andremo a caccia di situazioni pericolose senza farci male SI NO NON SO Io e i miei compagni visiteremo una mostra di disegni fatti da altri bambini SI NO NON SO Metti una crocetta sulle cose, comportamenti e persone che secondo te sono pericolosi a scuola: Finestre Chiudere il rubinetto Banchi Scale Dondolarsi sulla sedia Ascoltare l insegnante Bambino che corre Collaboratrice che lava i pavimenti Allacciarsi le scarpe Bambino che porta zaino molto pesante Spinte Correre Camminare tra i banchi Arrampicarsi Stare seduto composto Zaino abbandonato Comportamenti a scuola: segna vero o falso Si può correre in classe? VERO FALSO Si impara la Sicurezza a scuola? VERO FALSO Non è necessario avvertire un compagno quando lui è in pericolo VERO FALSO La Sicurezza a Scuola è rispettare le regole VERO FALSO La prova di evacuazione è un gioco VERO FALSO Per prendere un oggetto in alto posso salire sul banco VERO FALSO

10 - se è corretto coloralo di verde - se è scorretto coloralo di rosso Mi dondolo sulla sedia Corro tra i banchi Uso le forbici in modo attento 10 Comportamenti in classe Chiudo la porta dell aula e guardarti prima alle spalle Lascio lo zaino a terra, in mezzo al passaggio tra i banchi Apro l anta della finestra con attenzione. Cerco di andare d accordo Lancio gli oggetti ai compagni così sto prima Mi sporgo dalla finestra Non mi importa se il pavimento bagnato Uso posate ed oggetti in mensa con attenzione Se serve tocco gli estintori e gli idranti Colora la parola con lo stesso colore del suo significato: SICUREZZA RISCHIO PERICOLO INCIDENTE SALUTE Fatto che ha portato ad un danno Situazione di non pericolo Stato di benessere Possibilità che avvenga un danno e sua gravità Capacità di una cosa di causare danno

11 11 Collega con le frecce il segnale al suo significato OBBLIGO DIVIETO PERICOLO Rispondi alle seguenti domande 1 E utile affrontare l argomento della sicurezza a scuola? SI NO NON SO 2 Ti senti a rischio nella tua scuola? SI NO NON SO 3 Conosci le regole di sicurezza a scuola? SI NO NON SO 4 A scuola si parla di sicurezza con gli insegnanti? SI NO NON SO 5 Pensi che la scuola ti stia preparando in modo adeguato ad SI NO NON SO affrontare i rischi che ti si potrebbero presentare nel mondo del lavoro e nella società? 6 Nella tua scuola c è la segnaletica di sicurezza? SI NO NON SO 7 Nel cortile della tua scuola c è la recinzione? SI NO NON SO 8 Sui gradini delle scale ci sono le strisce antiscivolo per non SI NO NON SO cadere? 9 La tua scuola ha la rampa per far entrare i compagni che non SI NO NON SO possono fare le scale e/o che hanno le stampelle? 10 Nella tua scuola ci sono gli estintori? SI NO NON SO 11 Nella tua scuola ci sono i segnali che indicano le uscite di SI NO NON SO emergenza? 12 Sai se nella tua scuola ci sono le cassette di primo soccorso? 13 Tu puoi passare quando la bidella lava il pavimento? SI NO NON SO 14 La bidella quando lava il pavimento mette il cartello giallo con su scritto pavimento bagnato? SI NO NON SO 15 In quali ambienti della tua scuola trovi i pericoli? Prova ad elencarli: 1) 2) 3) 4) 5)

12 PERIODO DI ESPOSIZIONE 12 CALENDARIO TOUR MOSTRA Caccia ai pericoli nella scuola Dal 7 APRILE 2014 al 28 SETTEMBRE 2014 Dall 1 OTTOBRE 2014 al 12 NOVEMBRE 2014 Dal 15 NOVEMBRE 2014 al 7 GENNAIO 2015 SCUOLA DOVE SI PUO VISITARE LA MOSTRA Educandato Agli Angeli Verona IC21 Madonna di Campagna Verona IC VIGASIO REFERENTE INCARICATA PER LA GESTIONE DELLA MOSTRA Prof.ssa Silvia Salzani Prof. Mirto Corradi Prof.ssa Sabrina Adami In attesa di comunicazione del periodo da parte dell IC Sanguinetto (Referente Prof.ssa Nadia Rodegher) e dall IC6 Chievo (Referente Prof. Ezio Resimini) MODALITA DI PRENOTAZIONE E GESTIONE DELLA MOSTRA La scuola iscritta alla Rete, interessata a ospitare la mostra, può contattare via mail la Coordinatrice del gruppo Didattica della Rete, la Prof.ssa Paola Conti, rama.conti@alice.it, indicando il periodo per l esposizione e il nominativo del/della referente. Ottenuto il via libera, per la data richiesta, da parte della Coordinatrice del gruppo Didattica, il/la referente, incaricata per la gestione della mostra, si potrà recare presso l ultima scuola ospitante la mostra per prelevare i 14 pannelli. Sarà sempre compito del/della referente allestire i 14 pannelli presso la propria scuola. CONCORSO A PREMI LEGATO ALLA MOSTRA La scuola ospitante la mostra, al termine del periodo di esposizione, può inviare alla Rete un elaborato grafico per la realizzazione di un ulteriore pannello. Le proposte più significative saranno premiate ed andranno ad incrementare i pannelli della mostra Caccia ai pericoli.

13 13 INCONTRO DEL 7 APRILE 2014 all Educandato Agli Angeli di Verona Il gruppo Didattica incontra i referenti per la didattica delle scuole iscritte alla Rete. L incontro si è svolto nella Sala Rossa dell Educandato Agli Angeli di Verona, alle ore 15.00, in crescita la partecipazione da parte dei Referenti per la Didattica sulla Sicurezza delle scuola iscritte alla Rete. La Dott.ssa Giuliana Faccini, dello Spisal ULSS 21 di Legnago e componente del gruppo Didattica, ha illustrato la proposta Affy Fiutapericolo" per far conoscere ai bambini e alle bambine, della Scuola dell'infanzia, i Rischi ed i Pericoli nel loro ambiente educativo e guidarli ad attuare comportamenti corretti tramite esperienze multisensoriali. La Coordinatrice del gruppo Didattica, Prof.ssa Paola Conti, insieme alla vice Coordinatrice, Prof.ssa Gisella Di Pasquale, hanno illustrato il Progetto Sicurezza a Scuola con Romeo Marameo e Giulietta Furbetta e il percorso didattico Caccia ai pericoli e infine la Prof.ssa Zelinda Di Grigoli, componente del gruppo Didattica, ha presentato una proposta per le scuole medie superiori.

14 14 AFFY FIUTAPERICOLO "Affy Fiutapericolo" per far conoscere ai bambini e alle bambine, della Scuola dell'infanzia, i Rischi ed i Pericoli nel loro ambiente educativo e guidarli ad attuare comportamenti corretti tramite esperienze multisensoriali RIFERIMENTI, ai Referenti per la Didattica, PER LA RICHIESTA DELLA VALIGETTA CONTENENTE IL MATERIALE DIDATTICO Per l'ulss 20 di VERONA A.S. Mara Brunelli Dipartimento di Prevenzione Via S. D'Acquisto, 7 Verona Tel.: Per l'ulss 21 di LEGNAGO Dr.ssa Katia Grego Dipartimento di Prevenzione Via C. Gianella, 1 Legnago Tel.: Per l'ulss 22 di BUSSOLENGO non essendoci un riferimento potete inviare la richiesta via mail a: agazio.g@libero.it (insieme alla Dott.sa Faccini gestiremo le richieste pervenute)

15 15 SUL SITO PROVINCIALE DELLA RETE all interno della pagina del gruppo Didattica, sono disponibili e liberamente scaricabili i seguenti materiali e progetti: 1. Manuale Sicurezza in cattedra Rischio Chimico 2. Il parco giochi, luogo sicuro 3. Manuale Sicurezza in cattedra 4. Manuale tracce di Sicurezza 5. Materiale 21 ottobre 2013 Percezione del rischio 6. Materiale 21 ottobre 2013 Progetto didattico accoglienza 7. Monitoraggio regionale sulla Sicurezza Relazione SPISAL Progetto didattico Caccia ai pericoli 10. Progetto didattico Sicurezza a scuola 11. Manuale Gestione del Sistema Sicurezza nella scuola edizione Manuale INAIL Bambini e Sicurezza 13. Manuale INAIL Formazione antincendio 14. Manuale INAIL Il rischio biologico negli ambulatori 15. Manuale INAIL Lavoro, sicurezza e benessere al femminile 16. Manuale INAIL L elaborazione del DUVRI 17. Manuale INAIL Protezione contro i fulmini Valutazione del rischio 18. Manuale Vigili del Fuoco Sicurezza in casa 19. Materiale 7 aprile 2014 Proposta per la scuola secondaria 20. Manuale SPISAL Per un lavoro sicuro in agricoltura In questa Newsletter è stata data ampia visibilità a tutte le iniziative promosse dal dinamico gruppo Didattica della Rete non solo per l importanza fondamentale che hanno tutte le proposte fatte ma soprattutto perché la Rete è nata, svolge e continuerà le sue attività avendo come scopo principale la Promozione della Cultura della Sicurezza nelle scuole.

16 16 CORSO RESIDENZIALE Formarsi per rinnovare Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Il Coordinamento veneto delle Reti di scuole per la sicurezza organizza, per l ottavo anno consecutivo, un corso residenziale sui temi della salute e sicurezza sul lavoro, rivolto a personale degli istituti scolastici appartenenti al sistema delle Reti e ad operatori del mondo della prevenzione. L edizione 2014 del corso si svolgerà dal 2 al 5 settembre a Monteortone di Abano Terme (PD) e sarà articolata su tre diverse proposte, come da programma allegato. Le Reti di scuole per la sicurezza di ogni provincia e i soggetti facenti parte del Gruppo istituzionale SiRVeSS sono invitati a dare la massima pubblicità all iniziativa e a far circolare l allegato modulo di iscrizione. Per la migliore progettazione del corso si chiede a tutte le persone interessate di restituire il modulo d adesione entro sabato 5 luglio p.v. Il corso è a carico del Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole SiRVeSS, salvo le spese di viaggio, a carico degli interessati. Per ogni ulteriore informazione, si può contattare il referente per il Coordinamento delle Reti, Prof. Alberto Cesco-Frare (mail cescofrare@reteagenziesicurezza.it, cell ). Cordiali saluti Il referente per il Coordinamento delle Reti (prof. Alberto Cesco-Frare)

17 17 CORSO RESIDENZIALE Formarsi per rinnovare Nel momento in cui diverse Reti avvertono l avvicinarsi di un inevitabile ricambio generazionale e sentono quindi la necessità di interpretare questo passaggio all insegna del rinnovamento interno, la recente normativa sulla formazione (accordo Stato- Il quadro di riferimento appena descritto ha indotto il Coordinamento delle Reti ad orientare quest anno l ormai tradizionale corso residenziale di fine estate su tre diverse direttrici, con l obiettivo di rispondere a tutte le esigenze in campo. Regioni del 26/1/2012) continua ad impegnare tanto Dunque, il corso, rivolto come le Reti quanto i singoli istituti scolastici in un sempre a personale degli istituti scolastici importante e delicato lavoro di definizione delle migliori modalità con cui realizzare la formazione del personale e degli studenti equiparati a lavoratori, in appartenenti al sistema delle Reti e ad operatori del mondo della prevenzione, un ottica generale di massima integrazione sarà organizzato su tre aule : nella prima dell informazione, della formazione e verrà realizzato un corso per formatori ex dell addestramento sui temi della sicurezza e, per gli DI 6/3/2013, nella seconda un corso sulle studenti, di razionalizzazione delle risorse d istituto e dinamiche di gruppo e sulla loro gestione, di riconoscimento delle attività curricolari che possono concorrere alla loro formazione sulla sicurezza. Contemporaneamente, la pubblicazione del mentre la terza ospiterà un gruppo di lavoro che si occuperà dell aggiornamento Decreto Interministeriale 6/3/2013 Criteri di ed ampliamento dei pacchetti formativi qualificazione della figura del formatore per la salute sulla sicurezza predisposti dal SiRVeSS. e sicurezza sul lavoro suggerisce la necessità di uno specifico corso di formazione per formatori, come trampolino di lancio per l allargamento delle risorse Ognuna delle tre proposte avrà una durata complessiva di 24 ore e i singoli a disposizione delle Reti e delle scuole nei singoli partecipanti dovranno decidere a quale territori provinciali. I pacchetti formativi e le linee intendono aderire. Per ragioni guida prodotti in occasione del workshop del 2012, infine, pur ben strutturati, richiedono una rivisitazione, sia alla luce dell esperienza maturata in questi due anni di applicazione, sia a seguito del organizzative e di efficacia didattica, ogni singola aula verrà attivata solo al raggiungimento di almeno 10 adesioni. fisiologico assestamento nell interpretazione della normativa da parte dei soggetti pubblici della prevenzione, a livello regionale e locale.

18 18 CORSO RESIDENZIALE Formarsi per rinnovare Obiettivi (diversificati per le tre proposte) a) Corso per formatori ex DI 6/3/2013 Approfondire le teorie sul processo di apprendimento negli adulti Saper scegliere e utilizzare gli strumenti didattici in funzione delle metodologie adottate Saper riconoscere e affrontare i disturbi d aula Approfondire il proprio stile di docenza attraverso la visione di riprese audio video di esercitazioni b) Corso sulle dinamiche di gruppo e sulla loro gestione Approfondire le fasi di evoluzione e le dinamiche interpersonali appartenenti ad gruppo di lavoro Sviluppare maggiore consapevolezza rispetto alle proprie emozioni Saper riconoscere i bisogni individuali in quanto elementi determinanti per il raggiungimento di un obiettivo organizzativo ed individuale Riconoscere le differenze individuali e le diverse competenze per la gestione dei conflitti all interno di un gruppo di lavoro Approfondire il proprio stile di comunicazione e acquisire alcune strategie comunicative al fine di migliorare le relazioni interpersonali con i componenti del gruppo di lavoro c) Gruppo di lavoro sull aggiornamento dei pacchetti formativi sulla sicurezza Individuare le fasi del processo di progettazione didattica Applicare le fasi a progetti concreti Progettare gli aspetti fondamentali di una o più attività didattiche Essere consapevoli dell importanza di utilizzare un metodo di progettazione basato fasi successive logicamente collegate tra loro Destinatari Membri dei Comitati/Consigli delle Reti, partecipanti dei Gruppi di Lavoro delle Reti e operatori della prevenzione che collaborano con le Reti.

19 19 CORSO RESIDENZIALE Formarsi per rinnovare Tempi Inizio alle ore 15 di martedì 2 settembre e termine alle ore 13 di venerdì 5 settembre 2014, per un totale di 24 ore. Programma di massima Dal momento che, ai sensi del DI 6/3/2013, il corso di formazione per formatori deve durare 24 ore, anche le altre 2 attività saranno di 24 ore. I^ giornata (mar. 2 settembre) 15,00 15,30 Presentazione delle 3 attività 15,30 19,00 Distribuzione nelle 3 aule e inizio dei lavori II^ giornata (mer. 3 settembre) 9,00 12,30 Continuano i lavori nelle diverse aule Pranzo 13,30 18,00 Continuano i lavori III^ giornata (gio. 4 settembre) 9, Continuano i lavori nelle diverse aule ,30 Pranzo 13,30 18,00 Continuano i lavori IV^ giornata (ven. 5 settembre) 8,30 12,30 Continuano i lavori 12,30 13,00 Gruppo formazione per formatori: verifica finale Altri gruppi: Sintesi finale con discussione Metodologia didattica Per i corsi sono previsti lezioni frontali ed interattive, momenti di confronto, esercitazioni singole o in piccolo gruppo. Per il gruppo di lavoro sono previste attività in piccoli gruppi, precedute e seguite da brevi momenti interattivi e di condivisione del percorso.

20 20 CORSO RESIDENZIALE Formarsi per rinnovare Gestione didattica Dott.ssa Paola Delpino, Direzione INAIL Veneto Dott. Maurizio Rigo, Direzione INAIL Veneto Ing. Massimo Lucchesi, Direzione INAIL Toscana Direzione e gestione organizzativa Direttore del corso: Dr.ssa Daniela Marcolina, tel mail: daniela.marcolina@ulss.belluno.it Aspetti organizzativi: Prof. Alberto Cesco-Frare, tel mail: cescofrare@reteagenziesicurezza.it Aspetti logistici: Prof. Walter Gusella, tel mail: walter.gusella@tin.it Sede del corso e alloggio Hotel San Marco, via Santuario 130, Monteortone Abano Terme (PD), Attestati Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di presenza. Riconoscimento per gli R-ASPP di un credito formativo di 24 ore, valido come aggiornamento ex D.Lgs. 195/03, gruppo ATECO 8.

21 21 MODULO DI ADESIONE AL CORSO Formarsi per rinnovare All attenzione di prof. Alberto CESCO-FRARE c/o ITIS Planck di Villorba (TV) fax CORSO RESIDENZIALE FORMARSI PER RINNOVARE SCHEDA DI ADESIONE Il/la sottoscritto/a in servizio presso l istituto/ente intende partecipare al corso residenziale Formarsi per innovare, che si terrà a Monteortone di Abano Terme (PD) da martedì 2 a venerdì 5 settembre In particolare intende seguire (indicare un unica opzione): il corso per formatori ex DI 6/3/2013 il corso sulle dinamiche di gruppo e sulla loro gestione il gruppo di lavoro sull aggiornamento dei pacchetti formativi sulla sicurezza Durante il corso intende alloggiare presso l hotel San Marco Si No Data: Firma: Informazioni e recapiti per eventuali comunicazioni: ruolo ricoperto nell istituto/ente d appartenenza ruolo ricoperto all interno del Sistema delle Reti tel./cell. mail

22 22 Hanno completato il corso RLS 2014, svolto all Educandato Agli Angeli di Verona dal 28 aprile 2014 al 22 maggio 2014 VITTORIO DE ROSSI Istituto Nani Verona MAURO FORMIGARI ITC Marco Polo Verona GIUSEPPE CERVONE Liceo Medi Villafranca VINCENZO MORETTA ISISS Dal Cero San Bonifacio ELISABETTA BERTONI IPSSAR Berti - Verona FRANCO SPADER Liceo Montanari - Verona MARIA PIA SCIVALES Educandato Agli Angeli Verona RAIMONDO DILARA Liceo Galilei - Verona ADELE VISENTIN ISIS Calabrese-Levi San Pietro in Cariano LUCIANA TALLILLO IC Dante Alighieri Sant Ambrogio di Valpolicella MARIA GABRIELA CASTELLANETA IC Nogara MARA BONATO IC4 Verona ESITO CORSO RLS ENRICO PAVONI IIS Marie Curie Garda-Bussolengo FRANCESCO ALFIERI IIS Marie Curie Garda-Bussolengo GIUSEPPINA SCANDOLA IIS Marie Curie Garda-Bussolengo ANTONIO BRESCIANI IIS Marie Curie Garda-Bussolengo MARIA LUISA COCCO IC Fracastoro Cavaion Veronese SANTINA LIBERATA STANCATO IC6 Chievo-Bassona-Borgo Nuovo RENATO RAINERO IT Pasoli - Verona Complimenti, ai corsisti, per aver acquisito l attestato che permette di svolgere la funzione di RLS. Nota sul rilascio degli attestati Gli iscritti al corso sono stati 22 ma due non hanno mai frequentato e uno ha superato il 10% di assenze rispetto al monte ore complessivo di 32 ore senza usufruire della possibilità di recupero prevista per il 29 maggio Alla luce di questi dati gli attestati rilasciati, da parte della Rete, sono stati 19. Per il corsista che non ha raggiunto il numero minimo di ore, pari a 29, sarà rilasciato solo un attestato di frequenza per le ore effettivamente frequentate. Gli attestati sono stati inviati a tutti via mail.

23 23 ESITO CORSO DI AGGIORNAMENTO RLS Hanno completato il corso di aggiornamento per RLS, svolto all IPSIA G. Giorgi di Verona il 29 maggio 2014 dalle 9.00 alle 13 e dalle alle ALBERTO FAILLA UFFICIO SCOLASTICO XII VERONA FRANCESCO PUNTURIERO I.C. "BALLADORO" POVEGLIANO VERONESE STEFANO FUSINI ISTITUTO BENTEGODI ISOLA DELLA SCALA AGOSTINO MALAGO' ITES "EINAUDI" - VERONA ANTONELLA SCANDOLA ITES "EINAUDI" - VERONA PATRIZIA VESTENA LICEO "COPERNICO" VERONA LUISA ZECCHINELLI CONSERVATORIO "DALL'ABACO" VERONA MARIA AMALIA BRIZZOLARI I.C. RONCO ALL'ADIGE QUINTARELLI MARINA I.C. "SAN PIETRO IN CARIANO MARIA GRAZIA MANTOVAN IPSIA "G. GIORGI" VERONA ANTONIETTA BORTOLETTI IC SANGUINETTO MAURO FACCIOLI I.P.S.A.R. Carnacina BARDOLINO Nota sul rilascio degli attestati Gli iscritti al corso sono stati 17, gli attestati di aggiornamento rilasciati, da parte della Rete, sono stati 12 e corrispondono ai nominativi del suddetto elenco. Un corsista si è iscritto al corso per RLS senza mai frequentarlo e al corso di aggiornamento per RLS che ha frequentato e pertanto gli sarà rilasciato solo un attestato di frequenza per le ore effettivamente frequentate. Gli attestati sono stati inviati a tutti via mail.

24 24 ESITO CORSO PER ASPP Hanno completato il corso per ASPP 2014 svolto all IPSIA G. Giorgi di Verona dall 8 aprile 2014 al 27 maggio 2014 PROF.SSA SABRINA ADAMI - (I.C. VIGASIO) PROF. DANIELE APRILE - (I.C. 1 SAN BONIFACIO) PROF.GIOVANNI ARINELLI - (ISISS "DAL CERO" SAN BONIFACIO) PROF. IVO BERTOIA - (IPSIA G. GIORGI VERONA) A.A. ILARIA CORSI - (CONSERVATORIO DALL ABACO VERONA) DS FLAVIO FILINI - (ITES EINAUDI VERONA) PROF. LUCIANO GINI - (IIS "GUARINO VERONESE" SAN BONIFACIO) PROF.SSA VIVIANA ELENA MARIA GIUFFRIDA - (I.C. RONCO ALL'ADIGE) PROF. MATTEO LIMONI - (IPSIA G. GIORGI VERONA) PROF. ROBERTO LOPES - (IPSAR CARNACINA BARDOLINO) PROF. LEO GIUSEPPE OCEANO - (I.C. RONCO ALL'ADIGE) PROF. ANDREA PIZZEGHELLA - (IPSIA G. GIORGI VERONA) RUSALEN STEFANO (IPSAR CARNACINA BARDOLINO) DS SILVANA SARTORI - (ISISS "DAL CERO" SAN BONIFACIO) PROF.SA CATERINA SCHIVI - (I.C. VIGASIO) A.T. FRANCO SPADER - (LICEO MONTANARI VERONA) PROF. VITTORIO VASSANELLI - (I.P.S.S.A.R. "BERTI" VERONA) PROF.SSA ANGELA FRANCESCA VENTRELLA - (I.C. F. CAPPA BOVOLONE) Complimenti, ai corsisti, per aver acquisito l attestato che permette di svolgere la funzione di ASPP. Gli attestati sono stati inviati a tutti via mail.

25 25 CORSO PER RSPP Data Orario Ing. Renato Cavalieri (in attesa di conferma) Presentazione del corso e del modulo C Relazioni con dirigente scolastico, RLS, personale docente e non docente, allievi, genitori Il POF Negoziazione e gestione delle relazioni sindacali Relazioni con USP, enti pubblici, ente proprietario, fornitori, aziende ospiti stage, appalti, utilizzatori esterni dei locali; la costituzione di reti e protocolli d intesa sulla sicurezza Le comunicazioni nelle organizzazioni Gestione della comunicazione nelle diverse situazioni di lavoro Metodi, tecniche e strumenti di comunicazione (circolari, Collegio Docenti, Consiglio d Istituto/Circolo, regolamenti, ecc.) Modelli organizzativi e relazionali del SPP Esercitazioni Dr.ssa Stefania Dolci (SPISAL ULSS 21 Legnago) L organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi L approccio ergonomico nell impostazione dei posti di lavoro e delle attrezzature: cenni di ergonomia applicata L approccio ergonomico nell organizzazione aziendale Elementi di comprensione e differenziazione tra stress, mobbing e burn-out Conseguenze lavorative dei rischi da tali fenomeni sulla efficienza organizzativa, sul comportamento di sicurezza del lavoratore e sul suo stato di salute Strumenti, metodi e misure di prevenzione Analisi dei bisogni didattici Esercitazioni Dr.ssa Paola Delpino (INAIL Direzione Regionale Veneto) C3.1.1 Informazione e formazione C3.1.2 Tecniche di comunicazione C3.2.1 Progettazione didattica della sicurezza Dott.ssa Giuliana Faccini (SPISAL ULSS 21 Legnago) Elementi di progettazione didattica Analisi dei fabbisogni Definizione degli obiettivi didattici Scelta dei contenuti in funzione degli obiettivi Metodologie didattiche Sistemi di valutazione dei risultati della formazione in azienda Ing. Chiara Anselmi (Consulente della Direzione regionale per la Prevenzione Organizzazione dei sistemi di gestione La valutazione del rischio come: processo di pianificazione della prevenzione, conoscenza del sistema di organizzazione aziendale come base per l individuazione e l analisi dei rischi, elaborazione di metodi per il controllo dell efficacia ed efficienza nel tempo dei provvedimenti di sicurezza presi Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL, integrazione e confronto con norme e standard (OSHAS 18001, ISO, ecc.). Il processo del miglioramento continuo Organizzazione e gestione integrata delle attività tecnico-amministrative (capitolati, percorsi amministrativi, aspetti economici

26 Prof. Alberto Cesco Frare (Coordinatore Rete di Treviso) Modello dinamico di DVR Struttura e organizzazione del SPP e del sistema di gestione della sicurezza gestione degli aspetti amministrativi ed economici La sicurezza nel sistema qualità Gestione degli appalti Verifiche finali individuali (colloquio) Docenti per esame Prof. Alberto Cesco Frare Dott.ssa Giuliana Faccini Dr.ssa Stefania Dolci Ing. Fedele Di Marco Ing. Chiara Anselmi Risultano iscritti al modulo C del corso per RSPP ) PROF.GIOVANNI ARINELLI (ISISS "DAL CERO" SAN BONIFACIO) 2) PROF. LUCIANO GINI (IIS "GUARINO VERONESE" SAN BONIFACIO) 3) PROF. GIUSEPPE D'AMICO (ISTITUTO "NANI" VERONA) 4) PROF. LEO GIUSEPPE OCEANO (I.C. RONCO ALL'ADIGE) 5) A.T. FRANCO SPADER (LICEO MONTANARI VERONA) 6) PROF. ANDREA PIZZEGHELLA (IPSIA G. GIORGI VERONA) 7) PROF. IVO BERTOIA (IPSIA G. GIORGI VERONA) 8) PROF. MATTEO LIMONI (IPSIA G. GIORGI VERONA) 9) PROF.SSA ANGELA FRANCESCA VENTRELLA (I.C. F. CAPPA BOVOLONE) 10) DS FLAVIO FILINI - (ITES EINAUDI VERONA) Ci sono 20 posti liberi per il modulo C pertanto le scuole interessate potranno inviare eventuali iscrizioni fino all inizio del corso. COSTI DEL CORSO MODULO C Destinatari appartenenti a una scuola iscritta alla Rete 120 Destinatari appartenenti a una scuola non iscritta alla Rete 190 DESTINATARI CORSO DI FORMAZIONE PER DIVENTARE RSPP Docenti e ATA di ogni ordine e grado in possesso del modulo A e B. SEDE DI SVOLGIMENTO DEL CORSO I.P.S.I.A. Giorgi Verona Via Rismondo, 10

27 27 MODULO DI ISCRIZIONE al CORSO DI FORMAZIONE PER DIVENTARE Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) (D.Lgs 195/2003 e accordo Governo-Regioni 2006) Il/la sottoscritta, in qualità di Dirigente Scolastico, chiede alla Rete di scuole per la sicurezza di aderire a corso di formazione per ASPP che intendono diventare RSPP (solo modulo C), al quale intende partecipare il/la sig./ra al quale intende partecipare il/la sig./ra al quale intende partecipare il/la sig./ra Luogo e data Il Dirigente Scolastico Da rispedire via fax:

28 28 ESITI CORSI DI RECUPERO PER LAVORATORI DELLA SCUOLA Tutti i corsi si sono svolti regolarmente. Gli attestati per il corso n 1, svolto all Istituto Bentegodi di Isola della Scala, per il corso n 2, svolto all IPSSAR Berti di Verona e per il corso n 4, svolto all Istituto Silva di Legnago sono stati elaborati dal Coordinatore del gruppo Formazione Ing. Fedele Di Marco e sono stati inviati, via mail, alle tre scuole che hanno gestito i corsi. Per il corso n.3, svolto al Liceo Copernico di Verona gli attestati saranno disponibili nei prossimi giorni.

29 29 Oggetto: normativa in materia di sicurezza nella scuola dirigente e referente di plesso A nome dell Associazione Collegio dei dirigenti Scolastici delle scuole dell infanzia e del primo ciclo della provincia di Verona, con la presente segnalo un aspetto critico relativo alla gestione della sicurezza nelle scuole, rilevato nella pubblicazione Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola edizione 2013, presentata in occasione della conferenza di servizio tenutasi lo scorso 21 gennaio 2014 presso l Ufficio scolastico di Verona - Ufficio XII USR Veneto. Il punto critico va individuato nel capitolo 1, al punto 1.6, dove si descrive la figura del dirigente e i suoi compiti, includendo nel ruolo dirigenziale anche il cosiddetto responsabile di plesso. Nello stesso paragrafo si descrive correttamente il dirigente come persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa. Ciò pare in evidente contrasto con l effettivo ruolo dei responsabili di plesso, più correttamente denominati referenti, almeno negli istituti del primo ciclo di istruzione, che non possiedono caratteristiche dirigenziali in quanto: il personale dei plessi non opera in regime di subordinazione dei referenti; i referenti non possono dare disposizioni ordinative, né stabilire regole, né firmare circolari o ordini di servizio; non hanno il potere di attribuire incarichi e, quindi, materialmente, non possono adempiere agli obblighi previsti dall art. 18 del D.lgs 81/08 e s.m.i.. Nelle scuole del primo ciclo, infatti, il referente di plesso svolge di consueto una funzione di comunicazione tra la dirigenza e il personale del plesso, riferendo al dirigente accadimenti e segnalando problemi legati alla sicurezza, richiedendo interventi manutentivi e assistendo il DS nel pianificare attività. Tali compiti non sono certamente sufficienti per attribuire ai referenti potere dirigenziale o piena rappresentanza del Dirigente Scolastico. Come conseguenza del contenuto della pubblicazione citata, molti referenti di plesso intendono ritirare la propria disponibilità a ricoprire tale ruolo, lasciando così le scuole sprovviste di tale figura, importantissima sotto il profilo dell organizzazione della sicurezza, e non solo. La presente dunque per chiedere chiarimenti in merito alla questione posta, al fine prioritario di verificare la possibilità di nominare figure di REFERENTI per la sicurezza, esplicitamente senza incarico dirigenziale ma più semplicemente con incarico di coordinamento del plesso e di comunicazione con la dirigenza. In attesa di riscontro si porgono distinti saluti. Sona, F.to Il presidente dell Associazione D.S. Marco Squarzoni

30 30 La questione dell'individuazione di figure di "dirigenti" (ai sensi dell'art. 2 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) in ambito scolastico ha sollevato perplessità e difformità interpretative e continua a farlo. Ciò non toglie che il Dirigente Scolastico, confrontandosi con il proprio RSPP, sia chiamato ad assumere una posizione rispetto alla realtà che dirige. Il manuale cui lei fa riferimento non inquadra la problematica in modo rigido né tassativo, tanto che la tabella cui lei fa implicito riferimento è introdotta dalla seguente frase: "la seguente tabella raccoglie le situazioni in cui il dirigente scolastico più facilmente potrà individuare figure di dirigenti in seno alla propria organizzazione scolastica". Va da se quindi che è data piena libertà al Dirigente Scolastico di leggere la propria realtà organizzativa e di decidere in merito con cognizione di causa, ricordando che il principio sotteso dall'intero D.Lgs. 81/08 è quello della centralità del processo di valutazione, non certo quello della prescrizione imperativa (com'era invece per la normativa ante D.Lgs. 626/94). Cordiali saluti il referente per il Coordinamento delle Reti per la sicurezza (Prof. Alberto Cesco-Frare) Concordo in pieno con la risposta data da Cesco Frare. Molte scuole hanno problemi ad individuare i dirigenti (o meglio sono i vari "dirigenti" che non vogliono essere riconosciuti tali). Ci sono state anche delle risposte del MIUR che sostanzialmente hanno dato loro ragione perchè secondo loro le varie figure della scuola non hanno poteri decisionali ne di spesa, nemmeno il dirigente scolastico. (Io però insisto nel ritenere che c'è sempre l'esercizio di fatto di cui all'art. 299 del D. lgs 81/08). In ogni caso è la singola scuola che deve decidere (riconoscere se ha le varie figure cioè se ci sono i dirigenti oppure no in base alla propria organizzazione) e deve definirle nell'organigramma del DVR. Il capitolo del manuale è corretto e riporta l'interpretazione di un magistrato (Deidda). La scuola non è d'accordo con tale interpretazione: ho sentito un intervento di un avvocato dell'avvocatura di stato di Trieste chiamato proprio dalle scuole per parlare dell'individuazione dei dirigenti che ha contestato il pensiero di Deidda e sostanzialmente ha detto che non ci sono dirigenti nelle scuola però poi ha consigliato ai presidi di fare la delega ex art 16. Dott.ssa Daniela Marcolina Direttore SPISAL ULSS n. 1 - Belluno

31 31 Elenco di tutti i Referenti delle scuole iscritte alla rete per la didattica sulla sicurezza. REFERENTE DELLA SCUOLA ISCRITTA ALLA RETE 1 PROF.SSA VALENTINA CAPOBIANCO IPSIA G. GIORGI VERONA 2 PROF. PIERGIORGIO OLIVATO ITG CANGRANDE VERONA 3 PROF. DINO MASCALZONI IPSSAR BERTI VERONA 4 PROF. LINO GAMBARETTO IC RONCO ALL ADIGE 5 PROF. ANGELO BARBIERI ITES LUIGI EINAUDI VERONA 6 PROF. GIORGIO RIGO LICEO COTTA LEGNAGO 7 PROF.SSA ALESSANDRA ROSSI ISTITUTO MEDICI LEGNAGO 8 PROF. NORIS PILATI IC FRACASTORO CAVAION 9 PROF. ANDREA ORTOLANI IIS GUARINO V. SAN BONIFACIO 10 PROF.SSA ELENA TOBALDINI LICEO COPERNICO - VERONA 11 PROF. FABIO FERRARINI ISTITUTO BENTEGODI ISOLA D.S. 12 PROF. FERRUCCIO GUY LICEO GALILEO GALILEI VERONA 13 PROF. FRANCESCO MAGALINI ITIS MARCONI VERONA 14 PROF. LORIS NORO IC NEGRAR 15 PROF. RAINERO RENATO IT PASOLI VERONA 16 PROF. PAOLA CONTI IC ZEVIO 17 PROF. IGINO FERRARI LICEO MESSEDAGLIA VERONA 18 PROF. ALBERTO TARGA IIS BOLISANI ISOLA DELLA SCALA 19 PROF.SSA ANNA TECCHIO IC MONTECCHIA-RONCA 20 PROF.SSA DANIELA LIPIZER ISTITUTO SANMICHELI VERONA 21 PROF.SSA PRASSEDE FERRARI IIS MARIE CURIE GARDA- BUSSOLENGO 22 PROF. ALESSANDRO ZANAROTTO IIS SILVA-RICCI LEGNAGO 23 PROF. PAOLO GUARISE LICEO MONTANARI VERONA 24 PROF.SSA ROSSANA PERBELLINI IC 19 SANTA CROCE VERONA 25 PROF. EZIO RESIMINI IC 6 CHIEVO-BASSONA-B.NUOVO 26 PROF. MICHELE COMPARIN ISISS MINGHETTI LEGNAGO 27 PROF. RAFFAELLO CAMPOSTRINI IC LORENZI FUMANE 28 PROF.SSA GISELLA DI PASQUALE IC OPPEANO 29 PROF. SERGIO CAMPAGNARI I.C. DOSSOBUONO 30 PROF.SSA ENRICHETTA TOSCANO EDUCANDATO AGLI ANGELI VERONA 31 PROF. GIUSEPPE MODENINI I.C. CAVALCHINI VILLAFRANCA 32 PROF.SSA SABRINA ADAMI I.C. VIGASIO 33 PROF.SSA NADIA RODEGHER I.C. SANGUINETTO 34 PROF. MIRTO MARCO CORRADI I.C. MADONNA DI CAMPAGNA VERONA 35 DA NOMINARE LICEO FRACASTORO VERONA 36 PROF. GIOVANNI ARINELLI I.S.I.S.S. DAL CERO SAN BONIFACIO 37 PROF.SSA PAOLA ROSSINI IC F. CAPPA BOVOLONE 38 DA NOMINARE I.S.I.S. L.CALABRESE P.LEVI S. PIETRO IN CARIANO 39 PROF. PAOLO CHINAGLIA I.T.I.S. GALILEO FERRARIS - VERONA 40 DA NOMINARE I.P.S.I.A. ENRICO FERMI VERONA 41 PROF. STEFANO CORNELLA I.S. CARLO ANTI VILLAFRANCA 42 DA NOMINARE I.P.S.A.R. LUIGI CARNACINA BARDOLINO 43 PROF.SSA PATRIZIA PLUCHINO ITCS LORGNA PINDEMONTE VERONA 44 DA NOMINARE I.C. SAN GIOVANNI ILARIONE 45 PROF. GIUSEPPE D AMICO IIS NANI-BOCCIONI VERONA 46 PROF. PAOLO LORENZI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA PROVOLO VERONA 47 PROF. ANDREA GIRARDELLO I.C. 2 PESCANTINA

32 32 Elenco di tutti i Referenti delle scuole iscritte alla rete per la formazione sulla sicurezza. REFERENTE DELLA SCUOLA ISCRITTA ALLA RETE 1 PROF.SSA ANTONIO DI SIA IPSIA G. GIORGI VERONA 2 PROF. SSA CAROLINA CARBONE ITG CANGRANDE VERONA 3 PROF. DINO MASCALZONI IPSSAR BERTI VERONA 4 ING. DISMA DE SILVESTRI IC RONCO ALL ADIGE 5 PROF.SSA ERIKA ALTIERI ITES LUIGI EINAUDI VERONA 6 PROF. GIORGIO RIGO LICEO COTTA LEGNAGO 7 PROF.SSA FLAVIA ROSSATO ISTITUTO MEDICI LEGNAGO PROF.SSA M. GIOVANNA COLOGNESE 8 DSGA MARIA LUISA COCCO IC FRACASTORO CAVAION 9 PROF. ANDREA ORTOLANI IIS GUARINO V. SAN BONIFACIO 10 PROF.SSA ELENA TOBALDINI LICEO COPERNICO - VERONA 11 PROF. FABIO FERRARINI ISTITUTO BENTEGODI ISOLA D.S. 12 PROF. FERRUCCIO GUY LICEO GALILEO GALILEI VERONA 13 PROF. FRANCESCO MAGALINI ITIS MARCONI VERONA 14 PROF. LORIS NORO IC NEGRAR 15 PROF.SSA ELENA TOBALDINI IT PASOLI VERONA 16 PROF. PAOLA CONTI IC ZEVIO 17 DOTT.SSA CHIARA GAIGA LICEO MESSEDAGLIA VERONA 18 PROF. ALBERTO TARGA IIS BOLISANI ISOLA DELLA SCALA 19 PROF.SSA ANNA TECCHIO IC MONTECCHIA-RONCA 20 PROF.SSA DANIELA LIPIZER ISTITUTO SANMICHELI VERONA 21 PROF. PAOLO CONCHETTO IIS MARIE CURIE GARDA- BUSSOLENGO 22 PROF. ALESSANDRO ZANAROTTO IIS SILVA-RICCI LEGNAGO 23 PROF. ANTONIO RECCHIA LICEO MONTANARI VERONA 24 PROF.SSA ANTONELLA BIASIOLO IC 19 SANTA CROCE VERONA 25 PROF. EZIO RESIMINI IC 6 CHIEVO-BASSONA-B.NUOVO 26 PROF. VINCENZO DI SANZO ISISS MINGHETTI LEGNAGO 27 ING. DISMA DE SILVESTRI IC LORENZI FUMANE 28 PROF.SSA GISELLA DI PASQUALE IC OPPEANO 29 PROF. SSA MARIA GRECO I.C. DOSSOBUONO 30 DSGA LORENZINA NOVELLO EDUCANDATO AGLI ANGELI VERONA 31 PROF. GIUSEPPE MODENINI I.C. CAVALCHINI VILLAFRANCA 32 PROF.SSA SABRINA ADAMI I.C. VIGASIO 33 PROF.SSA NADIA RODEGHER I.C. SANGUINETTO 34 PROF. MIRTO MARCO CORRADI I.C. MADONNA DI CAMPAGNA VERONA 35 DA NOMINARE LICEO FRACASTORO VERONA 36 PROF. GIOVANNI ARINELLI I.S.I.S.S. DAL CERO SAN BONIFACIO 37 PROF.SSA ANGELA F. VENTRELLA IC F. CAPPA BOVOLONE 38 DA NOMINARE I.S.I.S. L.CALABRESE P.LEVI S. PIETRO IN CARIANO 39 PROF. PAOLO CHINAGLIA I.T.I.S. GALILEO FERRARIS - VERONA 40 DA NOMINARE I.P.S.I.A. ENRICO FERMI VERONA 41 PROF. STEFANO CORNELLA I.S. CARLO ANTI VILLAFRANCA 42 DA NOMINARE I.P.S.A.R. LUIGI CARNACINA BARDOLINO 43 PROF.SSA PATRIZIA PLUCHINO ITCS LORGNA PINDEMONTE VERONA 44 DS UGO CARNEVALI I.C. SAN GIOVANNI ILARIONE 45 PROF. GIUSEPPE D AMICO IIS NANI-BOCCIONI VERONA 46 PROF. PAOLO LORENZI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA PROVOLO VERONA 47 PROF. ANDREA GIRARDELLO I.C. 2 PESCANTINA

33 33 Elenco di tutti i Delegati delle scuole iscritte alla rete per l Assemblea DELEGATO/A DELLA SCUOLA ISCRITTA ALLA RETE 1 DS MARIAPAOLA CECCATO IPSIA G. GIORGI VERONA 2 PROF. BRUNO MAIDA ITG CANGRANDE VERONA 3 PROF. DINO MASCALZONI IPSSAR BERTI VERONA 4 DS CATERINA MEROLA IC RONCO ALL ADIGE 5 DS FLAVIO FILINI ITES LUIGI EINAUDI VERONA 6 DS SILVIO GANDINI LICEO COTTA LEGNAGO 7 PROF.SSA LAURA TOBALDINI ISTITUTO MEDICI LEGNAGO 8 DSGA MARIA LUISA COCCO IC FRACASTORO CAVAION 9 PROF. ANDREA ORTOLANI IIS GUARINO V. SAN BONIFACIO 10 PROF.SSA ELENA TOBALDINI LICEO COPERNICO - VERONA 11 PROF. FABIO FERRARINI ISTITUTO BENTEGODI ISOLA D.S. 12 PROF. FERRUCCIO GUY LICEO GALILEO GALILEI VERONA 13 PROF. FRANCESCO MAGALINI ITIS MARCONI VERONA 14 PROF. LORIS NORO IC NEGRAR 15 PROF.SSA ELENA TOBALDINI IT PASOLI VERONA 16 PROF. PAOLA CONTI IC ZEVIO 17 PROF. GUIDO GIRELLA LICEO MESSEDAGLIA VERONA 18 PROF. ALBERTO TARGA IIS BOLISANI ISOLA DELLA SCALA 19 PROF.SSA ANNA TECCHIO IC MONTECCHIA-RONCA 20 PROF.SSA DANIELA LIPIZER ISTITUTO SANMICHELI VERONA 21 PROF. PAOLO CONCHETTO IIS MARIE CURIE GARDA- BUSSOLENGO 22 PROF. ALESSANDRO ZANAROTTO IIS SILVA-RICCI LEGNAGO 23 PROF. SERGIO SPIAZZI LICEO MONTANARI VERONA 24 PROF.SSA ANNARITA CORSI IC 19 SANTA CROCE VERONA 25 PROF.SSA ORNELLA SGAMBATI IC 6 CHIEVO-BASSONA-B.NUOVO 26 PROF. VINCENZO DI SANZO ISISS MINGHETTI LEGNAGO 27 PROF. RAFFAELLO CAMPOSTRINI IC LORENZI FUMANE 28 PROF.SSA GISELLA DI PASQUALE IC OPPEANO 29 PROF. SSA MONICA DAL MORO I.C. DOSSOBUONO 30 PROF.SSA ENRICHETTA TOSCANO EDUCANDATO AGLI ANGELI VERONA 31 PROF. GIUSEPPE MODENINI I.C. CAVALCHINI VILLAFRANCA 32 PROF.SSA DONATELLA PETRUNGARO I.C. VIGASIO 33 PROF.SSA NADIA RODEGHER I.C. SANGUINETTO 34 DS ELEONORA NEGRINI I.C. MADONNA DI CAMPAGNA VERONA 35 DA NOMINARE LICEO FRACASTORO VERONA 36 PROF. GIOVANNI ARINELLI I.S.I.S.S. DAL CERO SAN BONIFACIO 37 DS FILIPPO BONFANTE IC F. CAPPA BOVOLONE 38 DA NOMINARE I.S.I.S. L.CALABRESE P.LEVI S. PIETRO IN CARIANO 39 PROF. PAOLO CHINAGLIA I.T.I.S. GALILEO FERRARIS - VERONA 40 DA NOMINARE I.P.S.I.A. ENRICO FERMI VERONA 41 PROF. STEFANO CORNELLA I.S. CARLO ANTI VILLAFRANCA 42 DA NOMINARE I.P.S.A.R. LUIGI CARNACINA BARDOLINO 43 PROF.SSA PATRIZIA PLUCHINO ITCS LORGNA PINDEMONTE VERONA 44 DS UGO CARNEVALI I.C. SAN GIOVANNI ILARIONE 45 PROF. FEDELE DI MARCO IIS NANI-BOCCIONI VERONA 46 PROF. PAOLO LORENZI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA PROVOLO VERONA 47 PROF. ANDREA GIRARDELLO I.C. 2 PESCANTINA

34 34 I.C.19 "Santa Croce" Verona SICURSCUOLAVERONA 2014 I.C. Montecchia Roncà IPSIA "Giorgi" Verona ITES "Luigi Einaudi" Verona I.C. Ronco all'adige Istituto "Sanmicheli" Verona I.S.I.S.S. "L. Dal Cero" San Bonifacio IIS "Bolisani" Isola Della Scala IPSSAR "Berti" Verona Istituto "Stefani- Bentegodi" Isola D. Scala I.C.21 "Madonna di Campagna S. Michele" Verona IIS "Silva Ricci" Legnago I.C. Negrar Liceo "Montanari" Verona Liceo "Messedaglia" Verona I.C. Zevio Liceo "Copernico" Verona ITG "Cangrande Della Scala" Verona IIS "Marie Curie" Garda Bussolengo ITIS "Marconi" Verona I.C. Sanguinetto IIS "Guarino Veronese" San Bonifacio I.C. "Fracastoro" Cavaion I.C. "Cavalchini" Villafranca Liceo "Galileo Galilei" Verona Liceo "G. Fracastoro" Verona Educandato "Agli Angeli" Verona Liceo "Cotta" Legnago I.C. Dossobuono Istituto "Medici" Legnago IT "Pasoli" Verona I.C. Vigasio I.C.6 Chievo Bassona Borgo Nuovo ISISS "Minghetti" Legnago I.C. "F. Cappa" Bovolone I.C. "Lorenzi" Fumane I.C. Oppeano I.S.I.S. L. Calabrese P. Levi S. Pietro in Cariano ITIS G. Ferraris Verona IPSIA E. Fermi Verona I.S. Carlo Anti Villafranca I.P.S.A.R. Luigi Carnacina Bardolino ITCS Lorgna Pindemonte Verona I.C. San Giovanni Ilarione IIS Nani-Boccioni Verona Scuola Primaria Paritaria A. Provolo Verona I.C. 2 Pescantina

35 35 AUMENTA ANCORA IL NUMERO DI SCUOLE ISCRITTE ALLA RETE SCUOLE SCUOLE GRAZIE PER LA FIDUCIA

36 36

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