RAV e Sistema Nazionale di Valutazione
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- Mirella Luciani
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1 RAV e Sistema Nazionale di Valutazione Formazione curata dall Unità di Valutazione: Prof. Giovanni Frittitta G. (D.S.) ; Di Miceli G. (Referente Invalsi); Lo Cicero M. (docente esperta di matematica e materie scientifiche e collaborazioni progettuali con l università di Palermo) Calì C. (docente esperta in lingua italiana e valutazione di sistema)
2 Da non dimenticare
3 Valutazione interna ed esterna Percezione dei docenti Tabella su indagine di Domenici del 2000 VALUTAZIONE INTERNA VALUTAZIONE ESTERNA Calda Contestualizzata Nota e prevedibile Non comparativa Flessibile Responsabile e motivante Innocua Fredda Decontestualizzata Ignota e imprevedibile Comparativa Rigida Sanzionatoria e deresponsabilizzante Pericolosa
4 SITUAZIONE OGGI I fatti di oggi, come già rilevava Domenici nel 2000, dicono che non molto è cambiato da allora. Si pensi non solo al blocco delle prove Invalsi, ma anche ai processi lenti e incoerenti. Negli altri paesi europei la valutazione esterna è vissuta in termini meno traumatici e conflittuali. Per quanto riguarda il legame della valutazione degli apprendimenti e di sistema con la valutazione dei docenti, non esiste proprio in Italia. Bisogna, tuttavia, tenere conto che esiste negli altri paesi europei. In Francia ad esempio, i docenti sono sottoposti ogni 7 anni ad un esame da parte dell Università. In Italia l unica forma di valutazione esistente è quella che si effettua all atto dell immissione in ruolo, affidata a componenti interni. Cioè inesistente o quasi.
5 Pericoli o Fantasmi? 1 Il RAV rappresenta una forma di autovalutazione operata dalle singole scuole, ma su modello prestabilito fornito da Invalsi. I dati saranno rendicontati dal punto di vista sociale, cioè saranno pubblicati su piattaforma nazionale accessibile a tutti (Scuola in Chiaro). Rappresenta una fotografia del singolo istituto, si delineano i processi di miglioramento, si verificano gli obiettivi dopo un triennio. Si intuisce da come è impostato che l unica figura professionale che potrà essere valutata in termini di legame con la retribuzione di risultato sarà il Dirigente Scolastico. Sono presenti tutti i parametri per effettuarla.
6 Pericoli o Fantasmi? 2 Saranno confrontate le scuole e ciò potrà determinare il rischio di un insana competizione, se verrà mal interpretata. Ciò potrà avere effetti deleteri sugli organici e, quindi di riflesso sulla mobilità dei docenti. Non esistono parametri per un legame alla valutazione dei docenti e al personale ATA. Necessità: viene richiesto dall Europa in relazione anche ai finanziamenti e ai processi di miglioramento richiesti, con adeguamento dei risultati ai parametri medi europei.
7 Vantaggi del RAV Modello unico di autovalutazione. Presenza di dati oggettivi di comparazione a livello locale, provinciale, regionale, nazionale. Sintesi Nazionali per confronti con gli altri Paesi Europei. Riflessione interna sui processi di miglioramento con rendicontazione sociale come funzione di controllo. Aiuto offerto da Indire per processi di miglioramento.
8 Possibile e/o utile non produrre il RAV? E previsto da norme ed è un obbligo di servizio per dirigenti, docenti, unità di valutazione. Produrlo in modo improprio e senza adeguata riflessione sui processi di miglioramento, può avere ricadute negative sulla scuola, su tutto il personale, sull organico di scuola, sui finanziamenti e, dunque, in ultima analisi sugli alunni e sull utenza in genere. Occorre riflettere bene per fornire un quadro non autoreferenziale di scuola (fotografia reale), proporre miglioramenti possibili e in linea con le risorse presenti e potenziali, attivarsi per verifiche in itinere (luglio 2016).
9 Aspetti teorici e Storici 1 In Italia, contrariamente agli altri paesi dell Unione Europea, non è mai esistito un vero sistema di valutazione scuola. Le resistenze sono state notevoli. G. Domenici (2000): Nell attuale magmatica situazione di passaggio dal vecchio al nuovo sistema formativo, si assiste però alla manifestazione di atteggiamenti parossistici di categorie di operatori scolastici, di associazioni professionali, di gruppi di esperti o pseudoesperti che anziché facilitare la transizione apportando contributi di conoscenze ed esperienze, incrementano il disorientamento che accompagna i fenomeni di transizione, attraverso proposte valutative che quando non sono alla moda, perciò infondate se non pericolose, risultano parziali o del tutto inadeguate alla necessità. La confusione prodotta non è di poco conto.
10 Aspetti teorici e Storici 2 Fra tali atteggiamenti modali di docenti e dirigenti scolastici Domenici individua i seguenti diffusi convincimenti: Inutilità della valutazione degli apprendimenti; necessità di bandire soluzioni docimologiche nei processi valutativi degli allievi perché inibenti il processo di costruzione sociale dei saperi; superiorità delle analisi qualitative rispetto a quelle quantitative; pericolosità di ogni forma di valutazione esterna all individuo o al singolo istituto poiché intrinsecamente fiscalizzante e così elugubrando
11 Aspetti teorici e storici Domenici (2000):.il rischio che si corre e sempre più si correrà è il tradimento dell autonomia scolastica, sia nel senso dell isolamento e dell abbandono al loro destino delle scuole che operano in aree deprivate socialmente ed economicamente, senza cioè le indispensabili perequazioni dello Stato, sia sul piano curriculare, di un interpretazione autarchica dell autonomia, come pratica formativa indipendente dai vincoli nazionali di istruzione
12 Errori a) Scuole come serbatoio della disoccupazione intellettuale; b) Valutazione dei docenti affidata ad elementi della stessa scuola e solo al momento dell immissione in ruolo; c) Libertà di insegnamento intesa come assenza di controllo sociale e di risultato; d) Investimenti limitati che hanno vanificato il senso reale dell autonomia; e) Attacchi dei mass media che hanno incentivato quel lamento diffuso nei salotti e in tutta la società per la bassa qualità complessiva dell istruzione e dei saperi che il sistema attualmente produce; f) Legislazione confusa e sempre più penalizzante in termini di adempimenti burocratici;..
13 Difetti del sistema di valutazione italiano o Autoreferenzialità o Valutazione soggettiva prevalente (assenza di parametri osservabili e misurabili scientificamente) sulla valutazione oggettiva (affidata al sistema Invalsi) con parametri discutibili ed errori significativi o Impossibilità di operare confronti in Italia e su scala europea o Limitata riflessione intellettuale sul miglioramento del sistema scuola o Abbandono delle metodologie utilizzate dal vecchio sistema scolastico, sostituite da un nuovo sistema valutativo che agisce in regime di autarchia o Scoraggiamento delle figure professionali più impegnate nel passato o Riforme confuse e spesso agite solo sulla carta.
14 Difetti del Sistema di valutazione oggettivo La valutazione oggettiva attraverso l uso di test, diffusa in tutti i sistemi occidentali, penalizza in modo rilevante le abilità creative e la capacità di astrazione, cioè i livelli più alti delle scale tassonomiche, che non risultano verificabili con l uso esclusivo di test. Risulta invece più adatta a verificare aspetti nozionistici o legati ad aspetti tecnici e abilità richieste dalle aziende (collegamento fra mondo del lavoro e scuola orientamento professionale). Evidentemente, il fatto che l utilizzo di valutazioni oggettive attraverso test non verifichi in modo efficiente le abilità creative e la capacità di astrazione, non è motivo di esclusione di tali forme di valutazione. Tale interpretazione appare strumentale e produce solo confusione.
15 Difetti del S.N.V. 1 Se vero che Invalsi ha agito dentro un clima avverso (resistenze da parte di un numero considerevole di operatori scolastici per una valutazione esterna) è pur vero che si sono registrati difetti dovuti a: 1. Sistema di valutazione affidato ad ente interno (Invalsi, pur essendo un ente autonomo, rappresenta pur sempre una emanazione del Miur). 2. Controlli affidati a docenti, spesso con formazione sommaria
16 Difetti del S.N.V. 3. Appesantimento delle funzioni burocratiche a carico delle stesse scuole per lavori senza retribuzione 4. Assenza di funzioni ispettive reali dentro le II.SS., anche a campione Da ciò si deduce che il concetto di valutazione non rappresenta in Italia un sistema condiviso dagli operatori scolastici, come invece avviene in altri paesi europei. 5. Troppa attenzione sugli esiti e limitata attenzione allo scarto linguistico e d informazione che agisce in modo rilevante, soprattutto quando gli interventi compensativi del sistema scuola a livello centrale sono limitati ed inefficienti (vedi Progetto Area a Rischio).
17 FASI DA AVVIARE Fatta tale premessa, le diapositive successive hanno lo scopo di illustrare tecnicamente il nuovo processo avviato dal S.N.V. che ha come fondamento giuridico prevalente il DPR n. 80 del L elaborazione del RAV presuppone in modo sintetico le presenti fasi: Analisi corrente attraverso la comparazione di dati oggettivi; Predisposizione di scelte strategiche e di elementi migliorativi (questionari rivolti a docenti, genitori, alunni); Inserimento dati entro giugno 2015 nella piattaforma nazionale.
18 FASI In tale contesto non vengono presentati tali questionari. Gli stessi saranno elaborati dall unità di valutazione della scuola e saranno desunti dalla piattaforma affinchè i dati inseriti siano condivisi dagli operatori scolastici e dall utenza. Evidentemente, sarà cura del gruppo di progetto, rielaborare i dati in termini statistici e percentuali. Tali questionari saranno inseriti nel sistema di valutazione interno all istituzione scolastica che mantiene la propria valenza e ha scopi anche di altro tipo, essendo legata la valutazione di fine anno, anche ad aspetti di certificazione e giustificazione delle attività progettuali e di gestione (retribuzione delle attività svolte) e valutazione del POF.
19 Riferimenti Normativi 1) DPR n. 80/2013 Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione 2) Direttiva n.11 del 18 settembre 2014 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15,2015/16 e 2016/17 3) Circolare Ministeriale n. 47 del 21 ottobre 2014 (contenente istruzioni più dettagliate sul processo di valutazione degli istituti) 4) Rapporto di autovalutazione. Guida all autovalutazione (novembre 2014) 5) Mappa indicatori per Rapporto di autovalutazione (novembre 2014)
20 DIRETTIVA N. 11 DEL 18 SETTEMBRE 2014 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15,2015/16 e 2016/17 La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell' offerta formativa e degli apprendimenti e particolarmente indirizzata: alla riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico; alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.
21 VALUTAZIONE DELLE SCUOLE Il procedimento di valutazione delle scuole si articolerà in quattro fasi,secondo quanto stabilito nell art. 6 del DPR n. 80/2013 : 1. Autovalutazione 2. Valutazione Esterna 3. Azioni di miglioramento 4. Rendicontazione sociale
22 LE FASI DELLA VALUTAZIONE a. AUTOVALUTAZIONE Tutte le scuole (entro luglio 2015) b. VALUTAZIONE ESTERNA Circa 800 scuole all anno (a partire dall a.s. 2015/16) c. AZIONI DI MIGLIORAMENTO Tutte le scuole (a partire dall a.s. 2015/16) d. RENDICONTAZIONE SOCIALE Tutte le scuole (2016/17)
23 PRIMA FASE VALUTAZIONE A.S , A.S. 2015/16 e A.S. 2016/17 Novembre l INVALSI ha predisposto il format per effettuare il processo di Autovalutazione; Giugno 2015: le scuole dovranno redigere il Rapporto di Autovalutazione (RAV) contenente gli obiettivi di miglioramento individuati in base alle priorità strategiche di ciascun istituto e del Sistema di Istruzione e Formazione; Luglio 2015: il MIUR pubblicherà il Rapporto di Autovalutazione sul portale Scuola in chiaro e ogni scuola sul proprio sito, al fine di realizzare un primo esempio di rendicontazione sociale in una dimensione di trasparenza e di miglioramento del servizio.
24 RILEVAZIONI NAZIONALI SUGLI APPRENDIMENTI DEGLI STUDENTI E PARTECIPAZIONE ALLE INDAGINI INTERNAZIONALI Nel triennio Invalsi restituirà i risultati delle rilevazioni alle singole scuole per un processo di autovalutazione e di miglioramento. Invalsi continuerà a garantire la partecipazione dell'italia alle indagini internazionali OCSE-PISA, IEA-TIMSS, IEA-PIRLS e TALIS.
25 VALUTAZIONE DI SISTEMA Entro ottobre 2015, e per ciascun anno successivo, Invalsi predisporrà un rapporto sul sistema scolastico italiano, volto a consentire un'analisi su base nazionale e una comparazione su base internazionale.
26 COSTITUZIONE DI UNITA DI VALUTAZIONE Nel mese di ottobre ogni scuola si doveva dotare di un unità di autovalutazione. La nostra scuola lo ha fatto con delibera n. 29 del 28/10/2014, verb. n. 3. La nostra Unità di Valutazione è così formata: 1) DirigenteScolastico (membro di diritto); 2) Di Miceli Giuseppa (Referente Invalsi); 3) Calì Caterina (docente esperto in italiano); 4) Lo Cicero Maria (docente esperto in matematica)
27 DA CHI E STATO ELABORATO IL RAV? Il format per il rapporto di autovalutazione (RAV) è stato elaborato (a partire da modelli sperimentati in oltre scuole) da Invalsi, con il supporto e la supervisione del Gruppo Start Up (Miur, Invalsi ed esperti esterni) costituito presso il MIUR. E il frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che parte dal 2008 e passa attraverso alcuni progetti per la valutazione delle scuole (Valutazione e Miglioramento, VSQ e VALES).
28 QUALI SONO LE 5 SEZIONI DEL RAV? 1) La prima sezione riguarda il contesto e le risorse. In essa dovranno essere elencati: popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, ricorse economiche e materiali, risorse professionali. 2) La seconda riguarda gli esiti degli studenti: risultati scolastici, risultati delle prove Invalsi, competenze chiave e di cittadinanza, risultati a distanza 3) La terza riguarda i processi messi in atto sia come pratiche educative e didattiche sia come pratiche gestionali e organizzative (curricolo, progettazione e valutazione, ambiente di apprendimento, inclusione e differenziazione, continuità e orientamento, organizzazione della scuola, sviluppo e valorizzazione delle risorse umane, integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie ). 4) La quarta riguarda il processo di autovalutazione. 5) La quinta riguarda l'individuazione delle priorità, traguardi e obiettivi di processo.
29 A COSA SERVE IL RAV? Il RAV serve agli istituti per analizzare: A. Il contesto in cui operano (popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse economiche e materiali, risorse professionali); B. Gli esiti dei loro studenti (i risultati scolastici, ma anche quelli delle prove standardizzate, le competenze chiave raggiunte e i risultati a distanza, vale a dire, fra l'altro, gli esiti nei cicli scolastici successivi, l'eventuale prosecuzione negli studi universitari l'inserimento nel mondo del lavoro); C. I processi di organizzazione e gli ambienti di lavoro (dalla predisposizione e progettazione della didattica, alla predisposizione degli ambienti di apprendimento passando per l'integrazione con il territorio).
30 SCADENZE PER LA COMPILAZIONE DEL RAV I. Entro il mese di marzo 2015 la nostra scuola ha inserito i dati del questionario sulla piattaforma del SNV. II. III. Gli stessi sono stati restituiti nel mese di maggio, con valori di riferimento esterno, definiti benchmark. Così, in base a questi parametri di riferimento le scuole potranno confrontarsi con le altre istituzioni scolastiche e avviare il processo di autovalutazione e miglioramento. Entro giugno 2015 le scuole, individuate le aree forti o deboli, dovranno elaborare le priorità strategiche con i relativi obiettivi di miglioramento. Fondamentali saranno i momenti da dedicare alla ricerca e al confronto all'interno di ogni realtà scolastica. IV. A luglio 2015 il RAV sarà pubblicato sul portale «Scuola in Chiaro» V. Ultima fase la rendicontazione sociale con la situazione fotografata e il piano di miglioramento.
31 TERZA FASE VALUTAZIONE A.S e A.S Azioni di Miglioramento La pianificazione e la realizzazione delle azioni di miglioramento, correlate al conseguimento degli obiettivi individuati mediante il RAV, verrà attuata a partire dall anno scolastico 2015/16 e si concluderà alla fine dell anno 2016/17. Un primo aggiornamento del RAV avrà luogo nel luglio 2016.
32 QUARTA FASE VALUTAZIONE A. S RENDICONTAZIONE SOCIALE Tutte le fasi della valutazione degli istituti si completeranno al termine dell anno scolastico 2016/17 con la pubblicazione da parte delle scuole di un primo rapporto di rendicontazione sociale nel portale «Scuola in Chiaro» grazie al quale si diffonderanno (con iniziative informative pubbliche) i risultati raggiunti, in relazione agli obiettivi di miglioramento individuati e perseguiti negli anni precedenti.
33 CHI PARTECIPA AL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA? Nel percorso di autovalutazione sono coinvolti, come responsabili: Dirigenti, Referenti per la valutazione, Componenti delle Unità di Valutazione Docenti, Personale ATA, Alunni Genitori E inoltre
34 CHE COS E IL RAV? Il RAV (Rapporto di autovalutazione) è il format on line che servirà agli istituti scolastici per produrre, entro la prossima estate, il loro primo Rapporto di Autovalutazione. E un documento, articolato in 5 sezioni, che prevede 49 indicatori attraverso i quali le scuole potranno individuare i loro punti di forza e di debolezza, mettendoli a confronto con dati nazionali e internazionali, ed elaborare le strategie per rafforzare la propria azione educativa. I dati, in parte forniti direttamente dal sistema, in parte da inserire ad opera delle singole scuole, saranno organizzati attorno ad alcuni macro-indicatori relativi a differenti aree (contesto, processi e risultati). E uno strumento di lavoro comune che tutte le scuole italiane potranno utilizzare per riflettere su se stesse e darsi degli obiettivi di miglioramento.
35 SECONDA FASE VALUTAZIONE A.S. 2015/16 E A.S. 2016/17 Valutazione esterna delle scuole Durante l anno scolastico 2015/16 prenderanno il via le visite alle scuole dei nuclei di valutazione esterna con il coinvolgimento di un primo contingente di circa 800 II.SS.. Di queste, il 3% saranno scelte casualmente, il 7% saranno individuate sulla base di specifici indicatori di efficienza e di efficacia. I nuclei di valutazione utilizzeranno un protocollo di valutazione adottato dalla conferenza per il coordinamento funzionale dell'snv, su proposta dell'invalsi e saranno coordinati da un dirigente tecnico. Stesso numero di istituzioni scolastiche sarà ispezionato durante l anno scolastico 2016/17, per un totale, nell'arco dei due anni, di 1600 scuole. Nel contempo le istituzioni scolastiche avranno già avviato i piani di miglioramento, grazie anche al supporto da parte dell INDIRE e di altri soggetti pubblici o privati (Università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali).
36 Valutazione Dirigenza Scolastica I descrittori ed i parametri non sono stati definiti, ma già alcuni parametri sono stati richiesti e inseriti nel questionario (ad es. la continuità). Di sicuro sarà basata sugli esiti della scuola, cioè di tutte le componenti.
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