DICEMBRE 2011 COORDINAMENTO VITTORIO BOLLARETO SEBASTIANO MUNI CONTENUTI AMBIENTALI DOTT. GAETANO GENTILI DOTT. ANDREA ROMANÒ

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1 PROGETTO DI GESTIONE DELL INVASO DEL SAVUTO DICEMBRE 2011

2 BACINO DEL SAVUTO PROGETTO DI GESTIONE DICEMBRE 2011 COORDINAMENTO E CONTENUTI IMPIANTISTICI E GESTIONALI VITTORIO BOLLARETO SEBASTIANO MUNI CONTENUTI AMBIENTALI DOTT. GAETANO GENTILI DOTT. ANDREA ROMANÒ

3 INDICE 1 PREMESSA IL BACINO IMBRIFERO LE PORTATE IN INGRESSO AL BACINO I VOLUMI IN INGRESSO AL BACINO I SEDIMENTI IN INGRESSO AL BACINO GLI AMBITI PROTETTI L INVASO DI SAVUTO DATI STRUTTURALI LA GESTIONE DEI SEDIMENTI RILIEVI ED ANALISI SEDIMENTO PRESENTE NELL INVASO DEL SAVUTO QUALITÀ DELLE ACQUE DELL INVASO DEL SAVUTO E NEI CORSI D ACQUA CONNESSI LEGENDA LE OPERAZIONI MANUTENTIVE ED ISPETTIVE LA MANUTENZIONE E L ISPEZIONE DELLE OPERE MECCANICHE LA MANUTENZIONE E L ISPEZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE SCENARI PREVISIONALI CONNESSI CON LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE/ISPEZIONE MONITORAGGI E COMUNICAZIONI MODALITÀ DI GESTIONE DEL VOLUME UTILE E DEI SEDIMENTI DELL INVASO MODALITÀ E TEMPI PER IL RIPRISTINO DELLA CAPACITÀ UTILE DEL SERBATOIO PROGRAMMA OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ MODALITÀ DI RIMOZIONE DEL SEDIMENTO TUTELA DELLA VITA ACQUATICA POSSIBILI INTERFERENZE CON I CICLI RIPRODUTTIVI DELLE SPECIE ITTICHE PREVISIONE DEGLI EFFETTI SISTEMI DI MONITORAGGIO DEL CORPO IDRICO RICETTORE ELENCO DEI COMUNI RIVIERASCHI INTERESSATI SCENARI PER L'UTILIZZAZIONE DEGLI SCARICHI DI FONDO IN CORRISPONDENZA DEGLI EVENTI DI PIENA ALTRE MODALITÀ DI RIMOZIONE SEDIMENTI DRAGAGGIO A BACINO PIENO CON ACCUMULO E DECANTAZIONE IN AREA DEDICATA RIMOZIONE CON MEZZI MECCANICI A BACINO VUOTO E CON ACCUMULO IN AREA DEDICATA CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA

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5 1 PREMESSA Il bacino di Savuto ha lo scopo di raccogliere le acque del fiume Savuto alla quota di 1150 m s.m. circa e della presa sul torrente Gisbarro affinchè possano essere sollevate, mediante una stazione di pompaggio, verso il serbatoio dell Ampollino. Il Progetto di gestione dell invaso è stato redatto nel 2005 dal CESI e trasmesso agli Enti competenti nel 2006, dall allora gestore Endesa SpA. Il presente documento rappresenta l aggiornamento del progetto di gestione vigente ed è stato stilato da A2A SpA sulla base delle esperienze pluriennali di fluitazione controllata messe in atto sugli impianti idroelettrici della Valtellina, in un contesto ambientale simile (Parco dello Stelvio, aree SIC e ZPS), asta dell Adda (corpo idrico principale della Valtellina) e suoi affluenti principali (torrente Roasco di Eita e Sacco). Le azioni di monitoraggio che hanno accompagnato dette attività di fluitazione (dal 2006 al 2011), hanno consentito di acquisire sia importanti informazioni sul deposito di sedimenti presente negli invasi e nelle aree delle opere di presa e degli scarichi di fondo ed esaurimento, che approfondire e definire le dinamiche di trasporto del sedimento, gli effetti prodotti durante gli svasi sul sistema idrico connesso (qualità delle acque, usi a valle, ricadute sul macrobenthos, sulla fauna ittica ecc.) e le dinamiche di recupero dello stesso. Tali esperienze sono state pubblicate sul quaderno n. 90 del luglio 2008 della Regione Lombardia (pubblicato sul sito della stessa) ed ulteriormente testate e monitorate con le azioni 2 e 3 del progetto INTERREG Uso dell acqua e salvaguardia ambientale e della biodiversità nei bacini di Adda, Mera, Poschiaviino ed Inn (pubblicate sul sito conclusesi nel Sulla base di tali esperienze e dei dati acquisiti, si redige il presente documento, che costituisce quindi la revisione del vigente Progetto di Gestione. I contenuti del documento, distinti nei due principali capitoli, sono elencati di seguito: CARATTERIZZAZIONE DI BASE la descrizione del bacino imbrifero, dell invaso e dei corsi d acqua ad esso funzionalmente connessi; le modalità di gestione dell invaso, con particolare riferimento alle operazioni di fluitazione ed i possibili effetti da esse determinati; la descrizione delle attività manutentive ed ispettive la descrizione delle operazioni gestionali durante gli eventi di piena. PIANO OPERATIVO le modalità operative; 3

6 il piano di monitoraggio; i valori di riferimento; le comunicazioni e la reportistica. In relazione al fatto che la versione approvata nel 2006 del PdG è, dal punto di vista conoscitivo, ancora valida, nel presente documento sono stati unicamente aggiornati gli elementi gestionali, con particolare riferimento ai parametri di concentrazione dei solidi sospesi previsti durante le operazioni di fluitazione. 4

7 2 IL BACINO IMBRIFERO Ai fini del presente progetto, è possibile distinguere due porzioni differenti di territorio che possono determinare effetti sul bacino artificiale del Savuto: il bacino imbrifero diretto (circa 45 km 2 ) ; la porzione allacciata del torrente Gisbarro (circa 7 km 2 ); Entrambi i bacini imbriferi, diretto e allacciato, si sviluppano in una porzione dell altipiano silano interessato da consistenti attività agricole. La copertura del territorio riferita all uso del suolo è caratterizzata per circa il % da terreni seminativi e per la restante parte da boschi misti con prevalenza di conifere e presenza di latifoglie e cespuglieti. In termini complessivi, rispetto alle finalità del presente documento, la caratteristica comune di queste aree è la forte criticità di origine antropica, che si evidenzia con sensibili alterazioni delle acque derivate verso il bacino di Savuto. 5

8 2.1 LE PORTATE IN INGRESSO AL BACINO Le acque che giungono all invaso possono avere, come detto per i bacini imbriferi, due differenti provenienze: il bacino del torrente Gisbarro ed il bacino imbrifero diretto. Le portate medie che affluiscono all invaso hanno un andamento annuo tipico dei corsi d acqua appenninici la cui portata è fortemente influenzata dalle precipitazioni, per cui le maggiori portate si riscontrano a partire dal mese di novembre fino ad aprile, nel restante periodo dell anno la portata presente è principalmente legata alla presenza di sorgenti. La presenza di neve nel periodo invernale è piuttosto limitata sia come superficie che come durata avendo, i bacini imbriferi, per la maggior parte una quota intorno a m s.m., con picchi non superiori a m s.m.. Tale andamento si evince bene dalle portate illustrate nelle figure che seguono. Figura 1: andamento delle portate medie mensili in ingresso al bacino provenienti dal F. Savuto Bacino Savuto (Periodo ) Portata [l/s] gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 6

9 Figura 2: andamento delle portate medie mensili in ingresso al bacino provenienti dal T. Gisbarro Bacino Savuto (Periodo ) 300 Portata [l/s] gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Figura 3: andamento delle portate mensili complessive in ingresso al bacino (media periodo ) 2000 Portata [l/s] gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Savuto Gisbarro 7

10 2.2 I VOLUMI IN INGRESSO AL BACINO Nella tabella e nel grafico seguenti sono riportati i volumi medi annui derivati, riferite alle due citate componenti che concorrono al volume complessivo in arrivo nel bacino. Tabella 1: riepilogo dei volumi che giungono al bacino dalle diverse provenienze (periodo ) VOLUMI IN ARRIVO NEL BACINO m 3 (MILIONI) Fiume Savuto 27,97 Torrente Gisbarro 4,35 Totale 32,32 Figura 4: riepilogo dei volumi che giungono al bacino dalle diverse provenienze (periodo ) 13,46% Savuto Gisbarro 86,54% 2.3 I SEDIMENTI IN INGRESSO AL BACINO Pur non essendo disponibili misure dirette di trasporto solido, sulla base del raffronto tra l ultima batimetria eseguita nel luglio 2005 e la precedente effettuata nell ottobre 1996, si desume che dal ottobre 1996 a luglio 2005, si sono accumulati m 3 di sedimenti con un apporto annuo medio di circa m 3 (vedi sottostanti curve comparative tra il 2005 ed il 1939, data di inizio del primo invaso). Tale valore è al netto di quanto nel corso degli anni è fuoriuscito durante le manovre delle paratoie di fondo, azionate durante gli eventi di piena al fine del controllo del livello d invaso. Detti eventi si verificano 1-2 volte l anno. In base alle esperienze di gestione tale manovre comportano la fuoriuscita di circa m 3 di materiale a manovra. In definitiva l apporto solido al serbatoio comporterebbe la sedimentazione di circa m 3 /anno restando invalutato, e comunque senza necessità di valutazione, quanto transita in sospensione durante gli eventi di piena, stante la naturalità degli stessi. 8

11 Figura 5: confronto curva invaso di progetto e batimetria 2005 Quota invaso (m s.m.) Diga del Savuto Curva di invaso Volume di invaso (m 3 ) GLI AMBITI PROTETTI Il F. Savuto, emissario del bacino omonimo, percorre circa 40 km prima di sfociare nel Mar Tirreno, è considerato come corso d acqua significativo in quanto di primo ordine (recapitante direttamente in mare, il cui bacino imbrifero ha una superficie maggiore di 200 km²) nelle immagini che seguono il percorso del fiume, nel tratto considerato. 9

12 Figura 6: Percorso del fiume Savuto Bacino Savuto Il corso d acqua, a valle del bacino artificiale, assume le sembianze di un piccolo canale. Il substrato è caratterizzato da materiale fine come sabbia, limo e ghiaia; risulta presente una sostenuta ritenzione del detrito organico. Lungo le rive si osserva una ricca vegetazione acquatica e una rigogliosa fascia arborea-arbustiva. Gli studi effettuati sulla comunità macrobentonica hanno attribuito a questo tratto una classe II, corrispondente ad un giudizio ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione imputabile alla scarsità d acqua e alla presenza di detrito organico. Lo stato ecologico delle acque peggiora spostandosi da monte a valle; in corrispondenza della foce si raggiunge uno stato scadente, con una IV classe di IBE, corrispondente ad un giudizio ambiente molto inquinato o comunque molto alterato. Il campionamento effettuato conferma la vocazionalità a Salmonidi del tratto a valle del bacino artificiale, con la presenza di Trota fario (Salmo trutta trutta) come unica specie. La popolazione osservata non si presenta ben strutturata, in quanto prevalgono individui di piccole-medie dimensioni, probabilmente a seguito della scarsità d acqua ed all assenza di idonei habitat-rifugio. 10

13 3 L INVASO DI SAVUTO In questo capitolo vengono fornite informazioni riguardanti le caratteristiche strutturali e gestionali riguardanti il bacino del Savuto. Figura 7: vista dell invaso del Savuto La diga di Poverella è del tipo a gravità massiccia, in calcestruzzo, ha andamento planimetrico rettilineo ed è tracimabile attraverso una luce a soglia fissa della lunghezza di 46,70 m. L opera di presa - che deriva l acqua verso il sebatoio dell Ampollino attraverso un sistema di pompaggio - è situata in sponda sinistra, a circa 20 m dalla diga, ed ha una soglia posta a quota 1.152,50 m s. m.. 11

14 Lo scarico di fondo, con imbocco a quota 1.149,00 m s.m., è costituito da un condotto ricavato nel corpo diga ed intercettato da una paratoia piana a strisciamento, delle dimensioni di 1,70 x 0,90 m. 3.1 DATI STRUTTURALI L invaso del Savuto è un bacino di m3 di capacità, situato a quota 1.163,70 m s.m. (quota del coronamento); è determinato dallo sbarramento del Fiume Savuto in località Poverella. Questo invaso riceve le acque del bacino imbrifero proprio e quelle derivate dal torrente Gisbarro. Tabella 2: diga di Poverella, caratteristiche amministrative COMUNE Parenti CORSO D ACQUA EMISSARIO F. Savuto BACINO DI APPARTENENZA Savuto IMPIANTO GESTORE IDROELETTRICO ALIMENTATO idroelettrico A2A SpA Orichella 1 USO SCADENZA DELLA CONCESSIONE 31/03/2029 Tabella 3: diga di Poverella, dati descrittivi PARAMETRO Altezza diga ai sensi del D.M. 24/3/82 (m) Altezza diga ai sensi della L. 584/94 (m) Franco (D.M. 24/3/82) (m) Altezza di massimo invaso (massima ritenuta) (m) Quota di coronamento (m s. m.) Quota minima di regolazione (m s. m.) Quota di massimo invaso (m s. m.) Superficie specchio liquido alla quota di massimo invaso (km2) Superficie specchio liquido alla quota massima di regolazione (km2) Portata di massima piena di progetto (m3/s) Portata di pertinenza dell alveo fluviale (m3/s) Volume totale di invaso ai sensi del D.M. 24/3/82 (m3) Volume totale di invaso ai sensi della L. 584/94 (m3). Volume utile di regolazione (m3). Volume di laminazione (m3). Superficie bacino imbrifero sotteso (km2) Superficie bacino imbrifero allacciato (km2) Superficie bacino imbrifero totale (ed eventuale % area glaciale) (km2) Tasso di interrimento medio annuo (m3/anno) 1 VALORE 21,07 16,70 1,0 12, , , ,70 0,32 0, ,6 6,8 51, l bacino di Savuto viene utilizzato per effettuare la regolazione giornaliera-settimanale delle portate del fiume Savuto e del torrente Gisbarro per compensazione mediante sollevamento nel serbatoio Ampollino per produzione di energia elettrica nelle centrali di Orichella, Timpagrande e Calusia. 12

15 3.2 LA GESTIONE DEI SEDIMENTI Come descritto nel capitolo 2.3, l apporto di sedimento all invaso del Savuto, è stato valutato, nel Progetto di Gestione approvato, intorno ai m3/anno. Per la fine del 2011, all interno del bacino, è stimato un deposito di sedimenti pari a circa metri cubi con un interrimento a carico del volume utile di circa il 30 %. Parte di detto sedimento si trova in prossimità delle opere di presa e scarico di fondo. La gestione del serbatoio deve pertanto prevedere l eliminazione sistematica di una significativa quantità di materiale depositato in prossimità di dette opere, con ripetizione delle manovre con cadenza annuale. Ciò al fine di garantire la funzionalità degli scarichi sia durante gli eventi di piena che durante le manovre necessarie per mettere all asciutto l invaso e consentire di eseguire i periodici e necessari interventi ispettivi/manutentivi sia meccanici che civili. Le modalità di rimozione individuate sia sulla base delle esperienze di A2A, messe in atto negli anni passati sull asta del fiume Adda e del torrente Roasco in Lombardia, sia dal punto di vista della fattibilità tecnico-operativa e sia rispetto alla compatibilità e sostenibilità con le esigenze di tutela ambientale, è quella di procedere ad una fluitazione controllata del materiale sedimentato. Ciò può avvenire, come dettagliatamente descritto nei capitoli successivi, utilizzando sia la portata del bacino naturale, sia quella che si potrebbe far afferire dal torrente Gisbarro. Di seguito si riportano le considerazioni che hanno escluso l asportazione meccanica dei sedimenti ed il successivo ricollocamento. La prima problematica riguarda l individuazione dell area dove collocare, ogni anno, almeno m3 di materiale asportato (ipotizzando di ripristinare in anni il volume utile asportando gradualmente il materiale che costituisce l attuale interrimento in aggiunta all apporto annuale). Nelle zone circostanti l invaso del Savuto non esistono aree disponibili per tale scopo. Comunque per una valutazione dell incidenza ambientale, dovuta ai soli trasporti, si ipotizza il ricollocamento del materiale su un area di deposito entro i 25 km dalla diga. La seconda problematica riguarda la viabilità. La strada di accesso alla diga è quella che collega l abitato di Bocca di piazza con il villaggio turistico di Trepidò ed ha uno sviluppo di circa 20 km. La strada nel primo tratto ha un percorso tortuoso con una larghezza in alcuni punti non superiore a 5 metri. L ipotesi di trasporto del materiale di deposito prevede l uso di camion ordinari da cantiere. Tali mezzi mediamente sono in grado di trasportare circa 10 m3 di materiale. Fra Savuto e Trepidò la distanza è di 25 Km. La velocità media che tali automezzi possono tenere non supera i km/h. 13

16 I tempi di percorrenza per poter trasportare 8 m3 di materiale (per tener conto che non si potrà procedere al pieno carico stante la natura non secca del materiale da trasportare) risultano essere, con un ipotesi ottimistica, i seguenti: posizionamento + carico andata-ritorno diga-trepidò 15 minuti 150 minuti posizionamento+scarico 15 minuti totale 180 minuti Ne consegue che un camion in una giornata di 10 ore lavorative potrebbe effettuare circa 3 viaggi portando circa 25 m3 di materiale. Il trasporto di circa m3 di materiale, in 30 giorni lavorativi (pari a 5 settimane escluse le domeniche), deve prevedere l uso di almeno 30 camion ovvero 180 transiti al giorno, pari ad un transito circa ogni 3 minuti. Questo nell ipotesi che la viabilità sia ad esclusivo uso dei trasporti dei materiali rimossi dalla diga. In realtà occorrerebbe mettere in conto che il traffico locale nonché l uso turistico e ricreativo della strada, rallenterebbe la circolazione dei mezzi con necessità di incrementarne il numero e viceversa il numero di mezzi di cantiere, di fatto, paralizzerebbe la viabilità locale sulla strada Bocca di piazza Trepidò. Inoltre un tale trasporto, sebbene iniziato qualche giorno dopo lo svuotamento della diga per consentire al materiale depositato di addensarsi e rilasciare la componente liquida, comporterebbe comunque rilasci, in fase di transito, di materiale limoso sulla strada con gli inconvenienti legati successivamente alla formazione di polvere. Tale situazione non sarebbe sostenibile TRASPORTO SOLIDO A VALLE IN PRESENZA DELLO SBARRAMENTO Nel luglio 2005 sono stati raccolti campioni di acqua a monte e a valle del bacino per valutare il trasporto solido. Durante i campionamenti non erano presenti perturbazioni o piogge nel bacino imbrifero considerato. I valori misurati nel luglio 2005 indicano che il materiale in sospensione in entrata nel bacino di Savuto è di 1,9 mg/l. l valore misurato a valle del bacino è di 1,4 mg/l. La differenza tra le due misure evidenzia un percettibile, sebbene dell ordine dei decimi di milligrammo, effetto di sedimentazione del materiale in sospensione nelle acque del bacino di Savuto. 14

17 3.2.2 TRASPORTO SOLIDO A VALLE IN ASSENZA DELLO SBARRAMENTO Il materiale solido trasportato in sospensione dalla corrente idrica del corso d'acqua è costituito dai sedimenti fini, ad esempio i limi e le argille che hanno origine dal dilavamento dei versanti del bacino imbrifero afferente al corso d'acqua in esame. La stima della quantità di materiale solido in sospensione, espressa come torbidità specifica media in occasione di eventi di morbida, è valutata come rapporto tra la quantità annuale di materiale fine potenzialmente disponibile originato dai versanti del bacino, e il volume di acqua complessivo transitante nel corso d'acqua a seguito dei soli eventi di morbida/piena che si verificano in un anno. L'analisi dei di esercizio porta ad individuare che mediamente gli eventi di morbida/piena ricorrenti si verificano circa 1-2 volte l'anno e sono caratterizzati da una portata di punta fino a m3/s ed una durata significativa delle portate per singolo evento di 2-3 giorni. L'apporto idrico del bacino imbrifero, complessivamente prodotto in occasione del singolo evento di morbida/piena di durata significativa, è pertanto stimabile mediamente in circa 4 * 10^6 m 3. Come riportato in precedenza l apporto medio annuo di sedimento che si accumula nel bacino ammonta a m3, valore derivante dalle misure batimetriche e dalla stima dei quantitativi di sedimento che fuoriescono durante le manovre di esercizio dello scarico di fondo. Per effetto della sola componente sedimentabile la stima della quantità di materiale solido che si avrebbe in sospensione nel corso d'acqua di valle, in occasione degli eventi di morbida/piena ed in assenza dello sbarramento, è valutabile mediamente in circa 6,0 g/l. A ciò va aggiunto il quantitativo di materiale che, durante gli eventi di morbida/piena, resta in sospensione nella corrente fluida. Il materiale solido trasportato in sospensione dalla corrente idrica del corso d'acqua è costituito principalmente dai sedimenti fini, ad esempio i limi e le argille che hanno origine dal dilavamento dei suoli causato dall intensità delle precipitazioni, e che sono difficilmente sedimentabili se non sul lungo periodo. Detti materiali durante gli eventi di morbida/piena determinano concentrazioni di solidi sospesi che possono raggiungere valori di punta dell ordine dei g/l e valori medi dell ordine da 2 a 3 volte di quello sopra determinato. Adottando il valore di densità di 1,7 kg/m 3 del precedente progetto è possibile stimare in circa m3 il totale trasporto solido in assenza dello sbarramento. Detto valore è in difetto in quanto occorre considerare che la coda di piena si mantiene generalmente per altre 2 3 giorni con valori di torbidità via via decrescenti e quindi con ulteriori quantitativi di materiale solido trasportato. 15

18 4 RILIEVI ED ANALISI In questo capitolo sono illustrati i risultati delle indagini e delle elaborazioni effettuate per l aggiornamento del quadro conoscitivo già disponibile; le indagini svolte riguardano la quantità e qualità dei sedimenti nell invaso e la qualità delle acque che vi afferiscono e che sono rilasciate. 4.1 SEDIMENTO PRESENTE NELL INVASO DEL SAVUTO Di seguito si riportano i risultati della valutazione delle quantità di sedimento presente nell invaso e le sue caratteristiche chimico fisiche e granulometriche STIMA DELLA QUANTITÀ DEL SEDIMENTO PRESENTE NELL INVASO DEL SAVUTO I rilievi dell invaso di Savuto sono stati eseguiti, mediante indagine batimetrica, nel mese di luglio 2005 e hanno consentito di aggiornare le curve di invaso, di stimare la quantità di materiale solido depositato nel serbatoio e di valutare l entità dell apporto solido annuo dal bacino imbrifero, cosi come descritto al capitolo 2 - paragrafo 2.3. Tenendo conto di tali dati ad oggi risulta che: il volume totale invasato alla quota di massima regolazione di 1.161,20 m s.m. è pari a circa m3 (contro un volume originario di m3); il volume utile invasato alla quota di massima regolazione di 1.161,20 m s.m. (calcolato rispetto al livello di minima regolazione di 1.156,50 m s.m.), risulta di circa m3 (contro un volume originario di m3). Pertanto dalle informazioni relative alle condizioni originarie dell invaso, riportate sul relativo foglio condizioni, risulta che nel volume utile di regolazione ad oggi sono presenti circa m 3 di materiale sedimentato, mentre il sedimento totale ammonta a circa m ANALISI DELLA QUALITÀ DEL SEDIMENTO PRESENTE NELL INVASO DEL SAVUTO Il sedimento presente nell invaso del Savuto è stato caratterizzato dal punto di vista qualitativo attraverso specifiche indagini, effettuate su campioni prelevati nel 2005 nell ambito dell attività relativa alla redazione del primo progetto di gestione. Poiché nel lasso di tempo trascorso, rispetto a quello delle analisi, non vi sono state modificazioni del quadro morfologico, si ritiene che i risultati ottenuti, ed esposti nei seguenti paragrafi, siano a tutt oggi validi. Sono stati eseguiti 3 subcampionamenti tramite benna Ponar in differenti aree del bacino (indicati nella planimetria di seguito riportata). 16

19 I prelievi sono stati quindi miscelati e il campione risultante così ottenuto, è stato conservato secondo la norma Italiana UNI EN ISO , ed analizzato in laboratorio. Per l esecuzione delle analisi sono state applicate le metodiche di seguito riportate. Analisi sul sedimento tal quale Prova Procedura Strumentazione 17

20 DM Metodi ufficiali di analisi Setacci e materiale chimica del suolo metodo II.1, II.2, II.3, da II.5, II.6 chimico Cr VI ; Hg PrEN 15192:2005; EPA 7473:1988 ICP-AES;DMA80 As, Cd, Cr, Cu, Ni, Pb, Zn ISO 11885:2004 e ISO 17294:2004 ICP-MS;ICP-AES TOC D.M. 13/9/99 (cap. VII) Analisi granulometrica laboratorio Analizzatore elementare CHN Idrocarburi totali (componente animale, vegetale e frazione petrolif. industriale) ISO TR11046:1994 FTIR Olio minerale (da C10 a C40) ISO TR11046:1994 GC/FID PCDD/PCDF EPA 1613B:1994 GC/HRMS Pesticidi clorurati EPA 3545:1996 (Pressurized Fluid Extraction), EPA 8081B:2000 GC/ECD EPA 3545:1996 (Pressurized Fluid Extraction), EPA PCB 3665A:1996 (purificazione con ac. Solforico) e CEI EN :1998 (GC/ECD con adattamento CESI a GC/ECD campioni ambientali) EPA IPA 3545:1996 (Pressurized Fluid Extraction), purificazione con metodo interno (HPLC su gel di silice) CG/MS e EPA 8270C:1996 (analisi GC/MS) 18

21 Analisi su eluato da sedimento secondo DM e s.m.i. Prova Procedura Strumentazione As, Ba, Cd, Cr, Cu, Mo, Ni, Pb, Zn ISO 17294:2004 ICP-MS Hg ISO 17294:2004 ICP-MS Se ISO 17294:2004 AAS con idruri Fluoruri ISO :1995 Crom. Ionica Cloruri ISO :1995 Crom. Ionica Solfati ISO :1995 Crom. Ionica DOC UNI EN 1484:1999 Analizzatore di TOC Shimadzu TOC 5000-A Cianuri SM4500 CN-N:1998 FIA LACHAT Fenoli Kit Dr. Lange Cadas Analisi del campione tal quale per la classificazione in pericoloso o non pericoloso Le caratteristiche di eventuale pericolosità del materiale di interrimento sono state verificate eseguendo sul sedimento tal quale le determinazioni chimiche degli elementi o composti selezionati per il bacino in oggetto, specificate nella tabella seguente. Per ciascuno dei parametri, secondo i criteri indicati nell introduzione alla direttiva del Ministero dell Ambiente del 09/04/2002, viene indicata la categoria sotto la quale viene classificato (o le categorie sotto le quali i suoi composti vengono classificati (in via cautelativa si considera, tra tutti i composti dell elemento ricercato, il composto a maggiore peso molecolare) ai sensi del Decreto del 14 giugno 2002 n.197 Recepimento direttiva 2001/59/CE recante il XXVIII adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE, in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose. Nelle tabella successiva vengono indicate le concentrazioni riscontrate nel campione di sedimento raccolto. 19

22 Le concentrazioni rilevate sono state riportate nella tabella successiva in corrispondenza di ognuna delle categorie di pericolosità ai sensi della Direttiva del Ministero dell Ambiente del 09/04/2002 Sommatorie dei valori % dei parametri a confronto con i limiti previsti ai sensi Direttiva del 09/04/2002 CATEGORIA DI PERICOLOSITA % dei parametri Limiti % per classificazione pericoloso Molto tossico ,1% Cancerogeno, cat.1 o ,1% Mutageno, cat.1 o 2 (R46) 0.0 0,1% Tossico riproduz.cat.1, 2 (R60, 61) ,5% 0 1% % 0 1% % % % Irritante (R41) % Irritante (R36, 37, 38) % Nocivo % Corrosivo (R 35) Cancerogeno, cat.3 Mutageno, cat.3 (R40) Tossico Corrosivo (R34) Tossico riproduz. cat. 3 (R62, 63) I risultati riportati indicano che le concentrazioni dei vari parametri analizzati, raggruppati e sommati per categoria di pericolosità, sono inferiori, ai i limiti previsti ai sensi del Decreto Ministero della Sanità del 14/06/2002 ( Recepimento della direttiva 2001/59/CE recante XXVIII adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE, in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose - S.O.G.U. n.197 del 17/10/2002); il materiale risulta quindi non pericoloso 20

23 Analisi su eluato del sedimento per la verifica del carattere di inerte Nelle 2 tabelle successive si riportano rispettivamente le concentrazioni degli elementi o composti rilevati negli eluati e le concentrazioni dei composti organici a confronto con la tabella 2 e 3 dell art. 5 del D.M e s.m.i per la verifica del carattere di inerte dei sedimenti Concentrazioni rilevate nell eluato secondo il D.M s.m.i: Arsenico 0,012 Concentrazione limite per Inerti (mg/l) 0,05 Bario 0,011 2 <0,0001 0,004 Cromo tot. 0,001 0,05 Rame 0,005 0,2 Mercurio 0,0005 0,001 Molibdeno 0,001 0,05 Nichel 0,003 0,04 Piombo 0,001 0,05 Antimonio 0,001 0,006 <0,006 0,01 Zinco 0,02 0,4 Cloruri 2,00 80 Fluoruri 0,14 1 Solfati 4, Indice fenolo <0,1 0,1 DOC 21,20 50 TDS* Elemento o composto Cadmio Selenio (mg/l) * in alternativa ai solfati e cloruri Limiti di accettabilità per i composti organici espressi sul tal quale: TOC Concentrazione limite per Inerti (mg/kg) BTEX <0, Elemento o composto organico Olio minerale (da C10 a C40) (mg/kg) 21

24 Ai sedimenti presenti nel bacino in oggetto può essere attribuita la caratteristica di inerte secondo il D.M s.m.i, ad eccezione del valore di TOC la cui concentrazione supera i limiti imposti dallo stesso DM. Secondo l art.10, comma 1, punto c dello stesso DM, sono ammessi valori limite più elevati per i parametri specifici fissati nell art.5 (Impianti di discarica per rifiuti inerti) dello stesso DM qualora i valori limite autorizzati per la specifica discarica non superino, per più del triplo, quelli specificati per la corrispondente categoria di discarica e, limitatamente al valore limite relativo al parametro TOC nelle discariche per rifiuti inerti, il valore limite autorizzato non superi, per più del doppio, quello specificato per la corrispondente categoria di discarica. Nel caso specifico il valore di TOC è pari a mg/kg e non supera quindi per più del doppio il limite previsto dalla tab. 3 (limiti di accettabilità per i composti organici in discariche per rifiuti inerti) del DM I sedimenti possono quindi essere conferiti in discarica per inerti previa verifica della tipologia e delle autorizzazioni della discarica stessa. Inoltre, in relazione al valore di TOC (Carbonio Organico Totale), l art. 2 del D.M riporta che tale parametro si riferisce alle sostanze organiche chimicamente attive, in grado di interferire con l ambiente con esclusione, quindi, di resine polimeri o altri rifiuti chimicamente inerti Fluitabilità dei sedimenti secondo il D.M Nel caso di rilascio a valle di sedimenti l art. 3, comma 4 del D.M indica nelle lettere a), b), d), e), g) aspetti importanti riguardanti la tutela dei corpi idrici con specifico riferimento agli usi potabili ed alla salvaguardia della vita acquatica. Le operazioni di fluitazione richiedono infatti azioni di prevenzione e tutela delle risorse idriche invasate e rilasciate nel corpo idrico ricettore, conformemente alle prescrizioni contenute nei piani di tutela delle acque e nel rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici interessati A tal fine le concentrazioni dei diversi composti già analizzati sull eluato del sedimento secondo il D.M vengono confrontate, nella tabella successiva, con i valori limite di emissione previsti dalla tab. 3, Allegato 5 del Testo Aggiornato del D. Lgs. 152/99 riferiti allo scarico di impianti di trattamento delle acque reflue urbane in corpi d acqua superficiali. Arsenico 0,012 Concentrazione limite per scarico in acque superficiali DLgs 152/99 (mg/l) 0,5 Bario 0, <0,0001 0,02 Elemento o composto Cadmio (mg/l) 22

25 Cromo tot. 0,001 2 Rame 0,005 0,1 Mercurio 0,0005 0,005 Nichel 0,003 2 Piombo 0,001 0,2 Selenio <0,006 0,03 Zinco 0,02 0,5 Cloruri 2, Fluoruri 0,14 6 Solfati 4, Fenoli <0,1 0,5 I risultati presenti in tabella evidenziano che i parametri considerarti sono conformi al Testo aggiornato del DLgs 152/ Analisi del sedimento secondo DM 25 ottobre 1999, n. 471 I risultati delle analisi effettuate nel sedimento tal quale sono stati confrontati anche con i limiti previsti dal D.M. 471/99 per valutare la praticabilità dell ipotesi di allocare il materiale in esame ricoprendo superfici di terreno destinato ad uso commerciale oppure impiegandolo per ripristini ambientali (previa approvazione dei relativi progetti), nonché di riutilizzarlo in differenti cicli di produzione industriale. Nella tabella seguente, i dati raccolti vengono confrontati con i limiti previsti dal D.M. 471/99 per i terreni ad uso commerciale ed industriale. Arsenico <1 Concentrazione limite per siti ad uso commerciale ed industriale (mg/kg espressi come ss) 50 Cadmio < Cromo < Nichel Piombo Zinco Idrocarburi pesanti (C>12) < PCB BTEX < Elemento o composto/i Cromo VI Rame Mercurio Sommatoria IPA (mg/kg) su sostanza secca (ss) 23

26 Il confronto sopra riportato evidenzia che le concentrazioni rinvenute rientrano nei limiti previsti dalla tab. 1 colonna B dell allegato 1 al DM 471/99; il sedimento analizzato può essere utilizzato per siti ad uso commerciale e industriale PROVENIENZA DEL MATERIALE SOLIDO SEDIMENTATO Le analisi chimico-fisiche eseguite su campioni di materiale sedimentato nel serbatoio e l esame della geologia e della morfologia delle sponde del bacino imbrifero afferente l invaso consente di classificare l apporto solido al serbatoio come derivante dall azione erosiva dei corsi d acqua di adduzione all invaso nei confronti dei suoli facenti parte del bacino imbrifero del fiume Savuto ERODIBILITÀ DEI SUOLI DEL BACINO IDROGRAFICO La valutazione dei quantitativi di materiale solido depositato all interno dell invaso annualmente, confrontate con i deflussi medi annui afferenti al bacino, consentono di classificare i suoli del bacino idrografico dell invaso come soggetti a media erosione INFLUENZA DELLE ATTIVITÀ ANTROPICHE l comprensorio circostante l'invaso di Savuto è caratterizzato, principalmente, da attività agricole, zootecnia al pascolo e scarsi insediamenti urbani che potenzialmente influenzano la qualità dei sedimenti dell'invaso ANALISI DELLA GRANULOMETRIA DEL SEDIMENTO PRESENTE NELL INVASO DEL SAVUTO La granulometria è stata determinata con la metodica indicata al paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., che, seppure riferita ai suoli, individua una classificazione granulometrica (ISSS) analoga a quelle riportate da testi specifici sulle caratteristiche dei sedimenti in acqua, sotto indicati: - Whitton B.A. (1975) River ecology pagg , Blackwell Scientific Publication; - Hynes H.B.N. (1972) The ecology of running waters pag. 24, Liverpool University Press; - Marchetti R. (1993) Ecologia applicata pagg SITE Città Studi (Milano). 24

27 Masse riferite al totale della terra fine (terra fine < 2 mm) Sedimento staz. 1 Sabbia grossa Sabbia fine Limo grosso Limo fine Argilla > 0,2 mm > 0,05 mm > 0,02 mm > 0,002 mm < 0,002 mm g/kg g/kg g/kg g/kg g/kg staz staz Poiché nel lasso di tempo trascorso, rispetto a quello delle analisi su esposte, non vi sono state modificazioni del quadro morfologico, si ritiene che i risultati ottenuti e riportati nei precedenti paragrafi siano tutt oggi validi. 4.2 QUALITÀ DELLE ACQUE DELL INVASO DEL SAVUTO E NEI CORSI D ACQUA CONNESSI DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ La caratterizzazione qualitativa delle acque del bacino viene eseguita secondo il capitolo 3 dell allegato 1 del Testo aggiornato del DLgs 152/99, Monitoraggio e classificazione: acque superficiali e successive modifiche e integrazioni. Poiché nel lasso di tempo trascorso, rispetto a quello delle analisi su esposte, non vi sono state modificazioni del quadro morfologico, si ritiene che i risultati ottenuti e riportati nei precedenti paragrafi siano tutt oggi validi. Nel punto di massima profondità del bacino vengono eseguite misure lungo un profilo verticale; inoltre in superficie, alla profondità media e in prossimità del fondo vengono prelevati campioni d acqua con bottiglia di Ruttner per analisi di laboratorio. Nella seguente tabella sono descritte le metodiche di laboratorio da utilizzare a seconda dei casi in esame in base alle esigenze richieste per la caratterizzazione qualitativa delle acque dell invaso. Analisi per la classificazione ecologica dei bacini Prova Procedura Water Cheker Horiba Temperatura, ph, conducibilità, operator s manual ossigeno disciolto Manuale YSI 6600D Alcalinità Strumentazione U APAT IRSA-CNR 29/2003 (Metodi analitici per le acque) 10 Water Cheker Horiba U 10 YSI 6600D Buretta digitale 25

28 n 2010 Azoto nitrico e Azoto nitroso Manuale Cadas 200 Cadas 200 (Dr. Lange) Clorofilla a Strickland & Parsons (1972) Spettrofotometro Lambda 16 Fosforo totale / fosforo solubile Manuale Cadas 200 Cadas 200 (Dr. Lange) Azoto ammoniacale Manuale Cadas 200 Cadas 200 (Dr. Lange) Azoto totale Manuale Cadas 200 Cadas 200 (Dr. Lange) Trasparenza IBP Handbook n. 8 Disco di Secchi RISULTATI La qualità delle acque è stata valutata secondo i parametri del DLgs 152/99 allegato 1 capitolo 3.3. Nella tabella seguente sono riportate i risultati delle misure effettuate nel bacino (lungo la verticale nel punto più profondo) in data Profondità Temperatura Conducibilità Ossigeno Saturaz. Conc. Ioni Trasparenza 25 C disciolto O2 H+ Disco Secchi µs/cm mg/l O2 % ph metri metri C superficie Nella tabella seguente sono riportati i valori dei parametri chimici/biologici richiesti per la classificazione ecologica di un lago; le analisi sono state eseguite nel punto di massima profondità del bacino, nell acqua superficiale, alla profondità intermedia e sul fondo. Parametri Nitrati Stazioni superficie Unità di misura mg/l N-NO Nitriti mg/l N-NO medio fondo

29 Ammonio mg/l N-NH4 Azoto totale mg/l N P solubile mg/l P <0.003 <0.003 <0.003 P totale mg/l P Alcalinità mg/l CaCO Clorofilla a µg/l Le concentrazioni riportate nelle tabelle sono utilizzate per definire la classificazione del bacino secondo il decreto del 29 dicembre 2003, n.391 recante la modifica del criterio di classificazione dei laghi di cui all allegato 1, tab. 11, punto del DLgs. 152/99. Tale decreto prescrive che la valutazione dello stato ecologico di un lago o invaso artificiale venga effettuata sulla base di almeno due campagne di misura: una da effettuarsi nel periodo di massima stratificazione delle acque ed una nel periodo di massima circolazione delle acque. Nel caso in esame non si dispone di una serie temporale di dati, ma di un solo rilevamento effettuato nel luglio 2005; quindi l applicazione della procedura di valutazione di legge può essere considerata solo indicativa. Secondo questa applicazione, la qualità dell acqua del bacino di Savuto (limitatamente al periodo al quale si riferisce il prelievo) ricade nello stato ecologico di classe 4, corrispondente ad uno stato ambientale scadente QUALITÀ DELLE ACQUE DELL EMISSARIO Generalità La stazione di rilevamento è stata localizzata sul torrente Savuto, 2 km a valle dell omonimo lago artificiale, in località Poverella. Nel tratto considerato il corso d acqua assume le sembianze di un piccolo canale. Il substrato è caratterizzato da materiale fine come sabbia, limo e ghiaia. Sul fondo non sono rilevabili segni di anaerobiosi ed il feltro di organismi incrostanti risulta scarso, rilevabile solo al tatto, mentre è presente una sostenuta ritenzione del detrito organico, soprattutto di tipo fibroso. Il corso d acqua si caratterizza per una ricca vegetazione acquatica e una rigogliosa fascia arborea-arbustiva lungo le rive. Al momento dei campionamenti (autunno 2005) la larghezza dell alveo bagnato era circa la metà della larghezza dell alveo di piena e la velocità media di corrente risultava quasi impercettibile. La profondità media era pari a 40 cm. 27

30 Comunità macroinvertebrati Le unità sistematiche trovate, utili al calcolo dell I.B.E., sono 15. Il relativo punteggio è 9 e la Classe di qualità corrispondente è la II. Il giudizio che definisce un ambiente con moderati sintomi di inquinamento o alterazione è imputabile alla scarsità d acqua e alla presenza sostenuta di detrito organico. I gruppi più numerosi sono i Plecotteri, presenti con il genere Leuctra, e gli Efemerotteri rappresentati da Baetis ed Ecdyonurus, quest ultimo genere indicatore di una buona qualità delle acque anche se, associato al substrato adatto, si può ritrovare in condizioni di notevole apporto di sostanza organica. Le altre famiglie presenti sono testimoni di un ambiente a substrato prevalentemente sabbioso-limoso. Determinazione dell'ìindice I.B.E. GRUPPI PLECOTTERI Unità Sistematiche abbondanze Amphinemura Leuctra Nemoura EFEMEROTTERI Baetis Ecdyonurus Habroleptoides *** * *** *** d TRICOTTERI Hydropsychidae Sericostomatidae Rhyacophilidae DITTERI Chironomidae Limonidae Tipulidae Simuliidae *** * * Hydraenidae Dytiscidae Elminthidae d * Ancylidae Physa * TRICLADI OLIGOCHETI Polycelis Lumbriculidae * * IRUDINEI Dina * ODONATI Cordulegaster * COLEOTTERI GASTEROPODI d * * U.S. 15 IBE 9 CQ II Legenda d = organismi di drift presenti occasionalmente e temporaneamente che non vengono conteggiati per il calcolo dell I.B.E., in quanto caratterizzati da un valore di presenze insufficiente perchè siano considerati appartenenti stabilmente alla comunità macrobentonica; * = con numero di individui sufficienti al calcolo dell I.B.E.; 28

31 ** = gruppo sistematico abbondante; *** = gruppo sistematico molto abbondante o dominante Popolazione ittica Sono stati campionati 92 pesci per una biomassa totale di 3742 g. La popolazione ittica campionata è costituita unicamente da Trota fario. E stato raccolto un solo esemplare di Anguilla. La mancanza di struttura della popolazione ittica, dominata da un unica specie presente peraltro con individui di piccole-medie dimensioni, è imputabile alla scarsità d acqua ed all assenza di idonei habitat rifugio. 29

32 5 LE OPERAZIONI MANUTENTIVE ED ISPETTIVE In questo capitolo sono descritte tutte le attività di manutenzione e di ispezione che riguardano le opere meccaniche ed idrauliche del bacino del Savuto. 5.1 LA MANUTENZIONE E L ISPEZIONE DELLE OPERE MECCANICHE Tale aspetto riguarda sia le attività di ispezione, sia tutti gli interventi necessari per mantenere in perfetta efficienza griglie, paratoie, servomotori e quant altro sia funzionale ad intercettare le immissioni di acqua in diga, piuttosto che consentirne la derivazione e/o lo scarico a valle (sia in condizioni di esercizio che in quelle di gestione degli eventi di piena). Le attività di ispezione avranno cadenza annuale e saranno finalizzate alle verifiche di funzionalità degli organi, al controllo dell efficienza meccanica ed idraulica degli stessi, all accertamento del loro stato di conservazione, mentre quelle di manutenzione avranno cadenza generalmente pluriennale. Dette attività di manutenzione saranno generalmente eseguite in concomitanza con le operazioni di fluitazione controllata. 5.2 LA MANUTENZIONE E L ISPEZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE Tale aspetto riguarda sia le attività di ispezione, sia tutti gli interventi necessari per mantenere in perfetta efficienza canali di immissione, opere di immissione/presa, paramento di monte/valle della diga, protezioni/difese spondali ecc. Le attività di ispezione avranno per lo più cadenza annuale e saranno finalizzate all accertamento dello stato di conservazione, mentre quelle di manutenzione avranno cadenza generalmente pluriennale. Dette attività di manutenzione saranno generalmente eseguite in concomitanza con le operazioni di fluitazione controllata. 5.3 SCENARI PREVISIONALI CONNESSI CON LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE/ISPEZIONE Le sopraddette operazioni di manutenzione prevedono lo svuotamento totale dell invaso, con l apertura dello scarico di fondo. La modalità operativa, qualora non concomitante con attività di fluitazione, consisterà nello svuotamento del bacino. Il periodo sarà orientativamente tra novembre e marzo. Il serbatoio resterà vuoto ed interessato dal deflusso delle acque di scolo e delle sole acque naturali del bacino imbrifero diretto, per tutto il tempo necessario per le attività di manutenzione/ispezione delle opere meccaniche e/o idrauliche. Le modalità operative, qualora non concomitanti con attività di fluitazione, prevedono: svuotamento parziale dell invaso mediante pompaggio dell acqua presente nel serbatoio dell Ampollino fino alla quota di minima regolazione (1.156,50 m s.m.); svuotamento finale tramite l apertura graduale e controllata dello scarico di fondo. 30

33 Eventuali operazioni di rimozione e fluitazione di sedimenti saranno limitate ai quantitativi che si fossero addossati alle opere idrauliche e che ne impediscano l ispezione. 5.4 MONITORAGGI E COMUNICAZIONI La messa in asciutto per ispezione/manutenzione non ha come finalità la rimozione dei sedimenti depositati all interno del serbatoio. Tuttavia poiché le acque del bacino imbrifero diretto non possono essere evidentemente intercettate queste, ruscellando all interno dell invaso, provocheranno fenomeni di trasporto solido localizzato, destinato ad esaurirsi in alcuni giorni. A causa di detto fenomeno si prevede di eseguire misure periodiche di torbidità in una sezione posizionata ad alcuni km dallo sbarramento mediante cono Imhoff. Non sono previste attività di comunicazione se non quelle del foglio di condizioni. 31

34 6 MODALITÀ DI GESTIONE DEL VOLUME UTILE E DEI SEDIMENTI DELL INVASO Nell ambito delle attività finalizzate alla gestione di un invaso, in base alle previsioni di cui al Dlgs 152/99 e s.m.i., dal 2006 ad oggi A2A ha sperimentato una serie di interventi su dighe e sbarramenti (con capacità d invaso da m3 fino a oltre 120 milioni di m3) contemperando sia le esigenze impiantistiche che quelle di protezione ambientale. Nel caso del bacino del Savuto, come indicato nel precedente paragrafo 4.1.1, i rilievi morfobatimetrici e l analisi dei dati disponibili delle precedenti misure eseguite, permettono di caratterizzare lo stato di conservazione dell invaso in relazione alla presenza di materiale sedimentato, e quello degli organi di presa e scarico come di seguito riportato: volume totale sedimentato m3 volume sedimentato a danno del volume utile m3 area prospiciente l opera di presa con presenza di sedimenti accumulati a una quota leggermente superiore alla soglia di imbocco del manufatto; area prospiciente lo scarico di fondo con presenza di sedimenti accumulati a una quota prossima a quella della soglia del manufatto; Ad oggi le manovre di esercizio hanno quindi consentito di tenere parzialmente sotto controllo la situazione rispetto a quanto descritto nel vigente Progetto di gestione. Confrontando il tasso di interrimento del volume dell invaso ( m3/anno) con la capacità totale del serbatoio ed in relazione all importante interrimento, pari a circa il 35 % della totale capacità d invaso. Ne consegue la necessità di eseguire sistematicamente, come attualmente fatto, manovre operative di gestione tali da garantire nel tempo la pervietà dello scarico e, nel contempo, eseguire operazioni di fluitazione sia al fine del controllo del quantitativo di materiale depositato nell invaso sia al fine di mantenere libera ed efficiente l opera di presa. Nei paragrafi che seguono, sulla base dei contenuti richiesti dal DM 30 giugno 2004, sono descritte metodiche e modalità operative delle necessità sopra dette e derivanti dalle esperienze acquisite da A2A in questi anni. 6.1 MODALITÀ E TEMPI PER IL RIPRISTINO DELLA CAPACITÀ UTILE DEL SERBATOIO. La modalità di recupero della capacità utile di invaso del serbatoio del Savuto, come motivato nel paragrafo 3.2, è quella della fluitazione controllata. 32

35 Con riferimento all attuale interrimento del volume utile pari circa m3 ed all incremento annuo a carico di tale volume di circa m3 (pari al 50% del totale annuo sedimentato), ed ipotizzando di riuscire ad evacuare circa mila m3/anno, l obbiettivo di ripristino della capacità utile potrebbe essere raggiunto con operazioni di fluitazione, prima della messa a regime. Tale stima è basata sul presupposto di attività di fluitazione con cadenza annuale, considerando una possibile incertezza di 1-2 anni nella fattibilità delle operazioni. In caso di minori volumi fluitati o fluitabili e/o maggiori apporti di sedimento rispetto a quelli mediamente stimati, le attività, pur con le medesime tempistiche e modalità, dovranno essere opportunamente ritarate su maggiori quantitativi da fluitare. A causa dell esigua portata media prevista nel periodo dicembre marzo, in relazione ai volumi di sedimento presenti da fluitare, è altresì previsto di sfruttare le portate di morbida e di piena per incrementare la capacità di fluitazione dal bacino. 6.2 PROGRAMMA OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ Alla luce di quanto sopra in questo paragrafo sono riportate le modalità ed i vincoli relativi alle operazioni di svaso e fluitazione. Il primo anno (stagione invernale ) si prevede di procedere allo svuotamento del bacino ed alla fluitazione per semplice ruscellamento, mentre la movimentazione del sedimento mediante mezzi meccanici sarà limitata solo ai depositi in prossimità degli organi di scarico e di presa fatta salva la possibilità di procedere oltre, in relazione alle condizioni idrologiche. Per gli anni successivi, in relazione all esperienza maturata nel primo anno, si procederà alla fluitazione per ruscellamento, anche prevedendo di sfruttare le portate di morbida e di piena che si dovessero verificare nei periodi tra novembre e marzo, lasciando lo scarico di fondo aperto e permettendo alla portata transitante nell alveo di erodere naturalmente il sedimento presente. In coda alla piena, con portate comunque significative e con concentrazione nell intorno di 5 g/l, si procederà alla fluitazione con l utilizzo di mezzi meccanici rispettando le concentrazioni previste al paragrafo ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE L operazione di fluitazione sarà proceduta dalle manovre di: 33

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