Verso una scuola 2.0 Il caso della scuola F. Montanari di Mirandola

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1 Verso una scuola 2.0 Il caso della scuola F. Montanari di Mirandola 1 Prof. Giacomo Dalseno Abstract Non si devono insegnare nuove tecnologie, si dovrebbe insegnare utilizzando nuove tecnologie. Gli studenti sono nativi digitali, con nuove caratteristiche e quindi non possiamo pensare di continuare a insegnare come se le tecnologie non esistessero, occorre poter comunicare anche con i loro stessi canali. Nella scuola F. Montanari di Mirandola abbiamo creato una autostrada digitale, terminata a fine 2012, una infrastruttura che ha la base in una doppia rete di comunicazione e una doppia rete di storage. Una rete LAN ad alta velocità ed una rete Wireless ad alta densità, entrambe coprono tutti le aule e gli ambienti e 31 classi e 6 laboratori, con collegamento internet a fibra a 10 Mbps. Ogni aula e laboratorio ha la LIM. Obiettivo è quello di permettere la didattica con gli strumenti digitali a chi ha poche tecnologie, a chi ne ha molte, a chi è più avanzato e a chi lo è meno. Una scuola dove le esperienze già fatte attraverso la classe 2.0 possono e diventano utili per tutte le classi e docenti. In questa fase ( obiettivamente di transizione per ogni scuola) dobbiamo accettare qualsiasi tipo di device che il ragazzo porta a scuola, se di sua proprietà. Dobbiamo integrare i risultati dei vari software e applicazioni, forniti dai diversi sistemi operativi e dobbiamo creare contenitori comuni e interscambiabili, con la multimedialità. Ogni docente potrà e può utilizzare questa autostrada secondo le proprie capacità ed esperienza e potrà attingere alla quella < intelligenza collettiva> che si è costruita negli anni e che si realizza ogni giorno. I ragazzi e le famiglie sono al centro delle nostre attenzioni. L IDEA L idea che le nuove tecnologie potessero portare un contributo sostanziale alla didattica le ho avute chiare nel frequentare un master di primo livello presso il Laboratorio della tecnologie Educative dell Università di Firenze. Il master riguardava gli ambienti di apprendimento ed internet ( Praticamente fare formazione in internet). Era l anno 2006 In mezzo a tanti colleghi o aspiranti tali, ero il più <anziano>. All inizio avevo un certo imbarazzo, a mio avviso erano più addentrati di me sugli argomenti o la didattica in generale. Mi è rimasta impressa la notevole qualità dei docenti : Antonio Calvani, Maria Ranieri, Antonio Fini e Mario Rotta ( relatore della mia la tesi, Ranieri controrelatrice). A Firenze per la prima volta conobbi Giovanni Biondi che tenne, per il corso, una lezione magistrale. Mi sono messo in gioco come studente, ho studiato molto, ho aperto la mente. Sempre a Firenze venni a conoscenza delle LIM utilizzate in alcuni ambienti dell università, con grande scetticismo della loro valenza nella didattica, da parte del prof. Calvani, idee controbattute dal Prof. Rotta. Ero indeciso se fare quel corso. L anno successivo non è stato ripetuto, poche richieste e molti costi. Il massimo dei voti e la lode, una bella stretta di mano, mi hanno quindi reso felice e fatto dimenticare i tanti sacrifici fatti in quell anno.

2 E dovuto passare circa un anno prima che riuscissi a mettere in pratica quanto appreso a Firenze. Questo accadde quando entrai in ruolo e scelsi la scuola F. Montanari di Mirandola. Il dirigente, Paola Campagnoli (allora facente funzione), mi diede carta bianca, pochi soldi a disposizione della scuola, con il contributo iniziale dell allora locale Cassa di Risparmio di Mirandola, per sperimentare le nuove tecnologie. La Fondazione della cassa di Risparmio di Mirandola è stata fondamentale come partner finanziario per la nostra scuola in tutti questi anni. 2 Introdussi dapprima la piattaforma Moodle, che già conoscevo dall università. Con alcuni colleghi che si fidavano della potenzialità dello strumento e che avevano partecipato ad un corso specifico, io tutor informale, iniziammo l avventura. Eravamo la prima scuola media dell Emilia Romagna a farne uso. Ci basavamo sulla piattaforma TED LERNING della provincia di Modena. Questo inizio, negli anni successivi, ha portato ai risultati odierni. La scuola F. Montanari è una scuola secondaria di primo grado (non è un istituto comprensivo) frequentata, nella sede principale, da circa 750 ragazzi, dagli 11 ai 13 anni, anche di 14 prima della fine degli studi. E la scuola dell obbligo, eterogeneamente variegata. Qui i ragazzi non fanno scelte di studi. Da quando ho iniziato a lavorarci, anno 2006, molte cose sono cambiate: gli studenti che possedevano un computer a casa erano in pochi, ora nel 2013 arriviamo quasi al cento per cento. Chi possedeva, a casa, un collegamento internet veloce era la minoranza, ora a tanti computer corrisponde almeno un collegamento ad internet e quasi tutti adsl, ( nelle campagne c è tuttora il digital device). L uso della rete per questi ragazzini è ora permesso con una certa libertà, cioè scarso controllo. I notebook posseduti da famiglie, in alcune classi, arrivano ad essere pari alla metà degli studenti. Se nel 2011 parlare di tablet era come parlare di videogiochi, nel senso che gli studenti erano meravigliati, ora circa un terzo delle famiglie lo possiede. Ragazzi di 12/13 anni, eccezioni certamente, possiedono e giocano con l iphone. Moltissimi cellulari posseduti a questa età sono multimediali e sociali, quindi con collegamento dati. I così detti Nativi digitali non sono fantasticherie, basta osservare e parlare con loro per rendersi conto tangibilmente della cosa. Anche se il termine appare abusato, lo utilizziamo per riconoscere delle specificità nelle nuove generazioni di studenti. In questa situazione, tra l altro, in rapidissimo cambiamento, la scuola con parte del corpo docente e dei dirigenti, si è messa in movimento, noi non ci siamo mossi alla corsa ai Tablet, anche solo per una classe, ma è stato scelto un percorso per cui è possibile assicurare che la scuola F. Montanari è totalmente, dal punto di vista delle infrastrutture tecnologiche, una scuola 2.0. E stata costruita, per fine 2012, una <autostrada digitale>nella scuola, partendo da una pensiero semplice non banale e non trascurabile: i professori e le famiglie. Entreranno i professori in classe con tablet o i netbook? Sostituiranno i libri cartacei? Le lezioni per i docenti ultraquarantenni saranno sempre frontali? Che ruolo dare alla LIM? Che ruolo dare a Internet? Che ruolo dare a se stessi?. Quali relazioni con le famiglie e gli studenti? La Scuola Montanari ha dato oggi a TUTTI gli attori questa infrastruttura, essenziale, per poter rispondere realmente a queste domande. E uno sforzo di innovazione generalizzata e sistemica, che supera la logica della sperimentazione di una sola classe, determinando quindi quel salto di qualità complessivo del <sistema> scuola per farne occasione di crescita per tutti i soggetti che vi operano. Questa <autostrada>, in modo deciso, potrà essere utilizzata

3 come leva per modificare il modo di fare scuola, ripensando ruoli e strategie didattiche, dando alle famiglie la possibilità di usufruire delle enormi potenzialità legate all utilizzo della informatica, quale supporto didattico di primaria importanza e di entrare in possesso delle tecnologie necessarie in modo protetto e agevolato. 3 Vediamo l importanza che ha avuto, in questo progetto <autostradale>, la Classe2.0 1 La Classe 2.0 della Scuola Montanari Risultati acquisiti e problematicità Il progetto Classe 2.0 della F. Montanari, era basato sul motto "ANDARE INCONTRO" cioè gestire la didattica con la ricchezza della multimedialità per approfondire o consolidare nuovi elementi di conoscenza per : Organizzare, scomporre, costruire le conoscenze utilizzando la pluralità dei nuovi linguaggi; Sostenere e facilitare i processi di apprendimento; Condividere le conoscenze acquisite; Educare ad un corretto utilizzo delle tecnologie; Abbiamo calato queste idee nell ambito del Piano dell offerta formativa ( POF) per i seguenti OBIETTIVI FORMATIVI (livelli essenziali, ciò che ogni allievo/a dovrebbe sapere al termine del primo ciclo della Scuola): ESPRIMERSI OSSERVARE COMUNICARE ORIENTARSI Abbiamo utilizzato nella classe 2.0 strategie metodologiche, strumenti tecnologici che erano in dotazione in tutte le 31 classi ( LIM e collegamento internet) e quelli acquisiti mediante il progetto. I fondi stanziati dal Ministero erano pari a euro, da spendersi secondo le strategie individuate dal consiglio di classe. In particolare abbiamo: Costruito un ambiente di apprendimento con al centro le tecnologie come potenziali elementi del cambiamento, organizzando lo spazio fisico dell aula in funzione del tipo di attività, per farla diventare di volta in volta,ambiente laboratorio, ambiente biblioteca, ambiente tradizionale di studio e funzionale, con isole per attività diversificate anche per esecuzione di brani musicali, in sala di registrazione e pure registrazione digitale di brani per strumento melodico. Costruito l apprendimento tramite una didattica attiva facilitando la partecipazione dei ragazzi con l uso di strumenti ( la LIM, Macchine fotografiche, Videocamere, Scanner, Stampante) e software diversificati. Abbiamo utilizzato: Documenti elettronici in generale in formato Doc, Pdf, Ppt ecc, immagini, filmati, learning object,, software per mappe concettuali (Cmap e Freemind), internet, impiegato software libero ( Exelearning, Hotpotatoes, Audacity, Geogebra, Reader 2d, Glomaker, Paint, Sketchup. Wink) e a pagamento come Adobe Acrobat Pro per generare testi ( libretti) in formato pdf anche multimediali. Abbiamo portato avanti la Co costruzione dell apprendimento attraverso l organizzazione del lavoro in forma cooperativa, in cui si sono valorizzate le competenze individuali dei ragazzi e le specificità delle diverse discipline. Qui ci siamo avvalsi della Piattaforma Moodle che ci ha permesso di sfruttare le grandi potenzialità quale quella dei forum, wiki, quiz, compiti ecc. Questa piattaforma ci ha permesso di integrare il materiale prodotto dai docenti con quello degli studenti, rendendolo visibile e fruibile a tutti. Ogni lavoro di qualità degli studenti veniva messo nella piattaforma accanto a quello del docente. Parti dei lavori pubblicati erano costruiti dagli studenti stessi. In particolare si è usato software per le mappe concettuali (Cmap e

4 Freemind), per generare quiz ( Hotpotatoes), per presentazioni avanzate ( Ispring free edition). Si è data voce e musica e video alle classiche presentazioni PPT, con l uso di Audacity. Si è introdotta la multimedialità avanzata in tutti i materiali che venivano creati dai ragazzi e dai docenti. E molto bello e divertente costruire quiz con Hotpotatoes che contengano sia audio che video e quindi generare domande e introdurle in un ambiente che sia la lavagna LIM o che sia Moodle, per quindi verificare le conoscenze, dei singoli a casa, o usarli come interrogazione o compito in classe e magari usare la rete della classe per fare il compito in classe prelevando i materiali e avere, subito dopo terminato l esercizio, la risposta e il voto. 4 Abbiamo posto attenzione al Ri costruire la propria visione della realtà attraverso apprendimenti che facilitassero la riflessione sui temi ambientali e culturali del proprio vissuto. Per fare questo abbiamo creato un ambiente integrato in rete, con ragazzi che utilizzavano ciascuno un netbook, con al centro la lavagna interattiva e la piattaforma moodle. SVOLGIMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE Nel primo anno dell attività gli insegnanti della classe 2.0 hanno semplificato i contenuti per favorire e facilitare l approccio allo studio delle discipline e azzerare ( per quanto possibile) le difficoltà tecnologiche. I docenti hanno, da subito, avuto a disposizione i computer per imparare, per primi, ad utilizzare i software da me proposti e quindi entrare nella piattaforma Moodle che avevo installato. Il mio lavoro (responsabile del progetto) è stato in buona parte quello di guida, trainer e coach dei miei colleghi, gestore della piattaforma Moodle. Ho delineato e condiviso con i docenti le strategie educative, i software da utilizzare in classe, in termini di benefici, ricadute e la relativa formazione per l uso. Durante questo periodo, nei laboratori della scuola e a casa, con i loro computer, i ragazzi hanno parimenti imparato ad usare i software selezionati. I docenti ed i ragazzi si sono messi in gioco in prima persona. I ragazzi in diversi casi hanno dato una mano ai docenti per spiegazioni su come usare al meglio alcune tecnologie. Nel secondo anno dell attività si è consolidato tutto quanto prodotto in precedenza, in particolare l uso della piattaforma Moodle e di alcuni software quali Exelearning e Hotpotatoes. Si è potenziata la didattica multimediale e le videoriprese, in particolare nell ambito della disciplina musicale. Moodle non è stato usato come <metodologia surrogato> di una soluzione digitale per la formazione a distanza, ma è diventato uno strumento attivo nella didattica frontale, abbiamo creato <una soluzione blended che non alternava momenti on line/off line ma li rendeva sincroni>: Moodle in classe. Moodle, può anche non piacere, è una piattaforma tra tante altre, forse la più conosciuta. Questa ha permesso di <fondere didatticamente> tutti i docenti, nel senso che questi potevano scambiarsi materiali, informazioni, idee progetti, potevano collaborare, avevano le stesse basi. Ciascuno poteva creare questi mattoncini e scambiarli con gli altri e gli studenti partecipavano a questo scambio con i loro lavori. Si è raggiunta quindi una eccellente pluridisciplinarità dove i docenti delle diverse discipline apportavano contributi su progetti stabiliti e i ragazzi collaboravano anche da protagonisti. Il terzo anno dell attività

5 E stato l anno della distribuzione completa e per tutti dei netbook ( con schermo interattivo quasi pensando a Windows 8). La scelta si è dimostrata corretta come tempistica. Abbiamo dapprima creato una rete Wi Fi apposita per la classe, collegato tutto a server e rete Lan, con relativo storage, della scuola. 5 Vedi schema. Abbiamo investito una parte dei fondi messi a disposizione della classe2.0, in un ottica di lungo termine per poterne usufruire, per tutta la scuola, a fine progetto. Come del resto lo è stato. Con i netbook e con la rete abbiamo sperimentato TUTTE le opportunità delle nuove tecnologie, potenziate dalla pratica degli anni precedenti. Si è introdotto pure DROPBOX. C è stato uno scambio intenso di materiali tra docenti e studenti, sia attraverso la piattaforma scolastica che via Dropbox. Si sono sperimentati i pregi ed i difetti del computer in classe, si sono sperimentate le verifiche on line. In pratica si è rinsaldata, in modo naturale, la dinamica circolare della struttura della classe e soprattutto una struttura di apprendimento personalizzato, dove le diversità venivano gestite ordinariamente, nei compiti assegnati, nelle verifiche e nello studio. Il terremoto, che ha scosso l Emila il 20, 29, 31 maggio 2012, ha colpito gravemente anche Mirandola, interrompendo sul finire il lavoro fatto, senza avere la soddisfazione di una chiusura delle attività che avremmo meritato. Ora i ragazzi sono andati alle superiori, in scuole che hanno tutti i problemi derivanti dei danni subiti. Abbiamo informazioni, che ci rendono soddisfatti, quello che è stato fatto è stato per loro validissimo nelle nuove classi di appartenenza. La nostra scuola è stata l unica a non avere subito danni, ad oggi, siamo anche municipio di Mirandola. Una scuola Municipio è il massimo possibile della Condivisione e apertura alla società civile. Nella sala insegnati si celebrano ora i matrimoni e la condividiamo con chi ne ha bisogno.

6 Aspetti Problematici emersi Accenno soltanto alcuni elementi: 6 Evidenziamo il fatto che il lavoro fatto e da fare, è stato sulla scuola dell obbligo con una fascia di ragazzi molto giovani, con scarse ed elementari conoscenze in riferimento agli strumenti tecnologici che usano a casa o da usare in classe. Questo è un aspetto che non dobbiamo dimenticare. La scuola dell obbligo deve guidare e condurre questi ragazzi ad uno uso corretto e consapevole di tali strumenti. I ragazzi in questa fascia di età, pur usandola, non hanno ancora idea della rete internet. I pericoli di cui si parla costantemente, non li sfiorano. Altro problema, è che con la semplice conoscenza di Word o di Power Point, si rimane inchiodati a schemi ormai superati di didattica col computer o con le tecnologie in generale. Questo vale tanto più per i docenti. Ormai siamo nel mondo delle APPS ( applicazioni), anche Windows si è arreso a questo. Occorre formare una cultura sui libri digitali, sulla costruzione di questi in alternativa/ condivisione con quelli cartacei, occorre riflettere sui testi didattici proposti ancorché in formato misto ed elettronico, sulle biblioteche virtuali sulla condivisione dei materiali nella scuola e nelle reti di scuole. Ci sono inoltre problemi come quello del rapporto delle famiglie con le tecnologie usate nella scuola, per l età dei loro ragazzi. Diverse famiglie sono giustamente preoccupate, in quanto ancora legate al loro modo in cui sono stati formati, ovvero come hanno subito la scuola, per così dire. Numerose famiglie <autorizzano> solo per limitato tempo i ragazzi ad usare il computer e la rete: un approccio molto diffidente, col pensiero rivolto ai videogiochi o chat. Il più problematico dei problemi, per la scuola, è quello della valutazione. Per quanto mi sforzo di capire, leggere e verificare, non c è idea univoca, non c è un indirizzo modalità omogenea o che non contrasti. Poi ci sono le tecniche quasi ingegneristiche. Ma qui siamo nella scuola dell obbligo con una fascia d età ben precisa 11/13 anni. Il fatto è che occorre esporre, alla fine, il voto in decimi, senza decimali ne giudizi particolari. 2 Dalla Classe2.0, alla Scuola Digitale: Obiettivi e futuro 2.1 Premessa Come accennato in precedenza gli investimenti in infrastrutture, fatti con la classe 2.0, sono stati potenziati a fine 2012, con l inserimento di : A) Un sistema di 6 access point Rukus intelligenti (concentrano le emissioni solo dove rilevano gli utilizzatori) che copre l intera superficie della scuola. Questi dispositivi sono comandati in maniera centralizzata da un master controller. Gli utenti connessi alla rete vengono così gestiti da un solo dispositivo. In maniera centralizzata, tramite interfaccia web, si può quindi inibire la navigazione ad aule intere o singoli individui ( vedi compiti in classe o < esclusioni mirate> per ad esempio illeciti. Gli access point Rukus sono stati scelti per gestire due problemi: il problema della densità, infatti i dispositivi più economici non permettono di gestire un elevato numero di connessioni contemporanee. il problema degli utenti che si spostano all interno della scuola. B) Quindi abbiamo inserito il NAS per il CLOUD (network attached storage) Nella zona demilitarizzata del firewall è presente un secondo NAS predisposto per il cloud. Tale dispositivo come zona di transizione per i dati che devono essere resi disponibili all esterno ed all interno della rete

7 scolastica. Essendo pubblicato in Internet, il dispositivo potrebbe essere attaccato da eventuali hacker ( ci auguriamo che non avvenga). La zona demilitarizzata garantisce che tale attacco non si propaghi all interno della rete, e questo è fondamentale 7 C) Abbiamo in aggiunta un Proxy server, dato l elevato potenziale numero di connessioni ad internet, che velocizza la navigazione in Internet. D) L accesso a internet per cercare informazioni e dati, da utilizzare per i lavori degli studenti è protetto da un firewall. Questo dispositivo controlla tutti gli accessi a internet, nel pieno rispetto delle regole sulla protezione dei minori, permettendo di visitare solo le pagine web con contenuti consentiti. Il filtro dei contenuti installato sul firewall è configurato per permettere una navigazione sicura agli studenti dell aula. Il docente ha comunque la possibilità di aggiungere o modificare criteri o pagine web da bloccare, per rendere sempre più sicuro l accesso ad internet. La protezione è garantita sia per i collegamenti cablati che per le connessioni Wi Fi. 2.2 Obiettivi e quello che ci aspetta: Come detto, abbiamo costruito l autostrada digitale, ora pensiamo che introdurre i tablet pc sia il passo che la scuola debba fare, forti della esperienza classe 2.0, con un gruppo di docenti ormai esperto, Questa esperienza è assolutamente trasferibile, facendo tesoro di quelle altrui, a tutte classi della scuola. Ogni docente potrà usare questa autostrada secondo le proprie energie ed obiettivi. Obiettivo della scuola, in mancanza di finanziamenti ad hoc alle famiglie e/o alla scuola stessa, per l acquisto/comodato dei tablet, nelle more della problematica dei libri digitali, è quello di dare a tutti, ma proprio a tutti, le stesse possibilità. In questa fase ( obiettivamente di transizione per ogni scuola) dobbiamo accettare qualsiasi tipo di device che il ragazzo porta a scuola, se di sua proprietà. Dobbiamo integrare i risultati dei vari software e applicazioni, forniti dai diversi sistemi operativi e dobbiamo creare contenitori comuni e interscambiabili, con la multimedialità. Quanto fatto va in questa direzione. Dobbiamo preparare i docenti a fare delle scelte e conoscere i sistemi operativi ( Android, IOS, Windows 8), ma dobbiamo prima di tutto capire che la condivisone dei materiali, la produzione dei propri libri digitali e delle unità di apprendimento, nella pluralità, è quello che farà vincere la sfida. Un linguaggio unico per tutti, adattabile a svariate possibilità e problematicità, già esiste, è l HTML5. Noi docenti dovremmo essere come questo linguaggio. Un Ringraziamento I risultati della classe 2.0 e le idee che ne sono scaturite sono dovute al al grande sacrificio dei docenti del consiglio di classe e del Dirigente, ma non dimentichiamo l apporto nei tre anni dell Università di Bologna, Facoltà di Scienze della Formazione, nella persona del Prof. Luigi Guerra che ha seguito in modo straordinario tutte le classi 2.0 dell Emilia Romagna. Sono stati fatti, nei tre anni, continui incontri di aggiornamento e formazione presso l università, anche con il contributo dell Ufficio Scolastico Regionale e qui ricordiamo, tra gli altri, l apporto e il contributo di Daniele Barca. MIRANDOLA 5 GENNAIO 2013 Giacomo Dalseno

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