Regolamentazione della condotta e regolamentazione strutturale: il caso Telecom Italia e l esperienza dei Paesi dell OECD

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1 Regolamentazione della condotta e regolamentazione strutturale: il caso Telecom Italia e l esperienza dei Paesi dell OECD Corso di Economia Industriale 2 Davide Arduini Facoltà di Economia - Università degli Studi di Urbino

2 1. Introduzione (1) - Il dibattito sul settore nazionale delle Telecomunicazioni (TLC) ruota attorno a tre elementi essenziali: 1) le conseguenze dei rapporti tra Telecom Italia (TI) e l AGCOM * Su questo punto diventa fondamentale capire come le politiche di regolamentazione dell AGCOM abbiano inciso sulle performance e sulla politica degli investimenti di TI * La domanda è: la privatizzazione e la conseguente concorrenza nel settore di rete fissa (attraverso interventi dell AGCOM) ha danneggiato le performance di TI? 2) la definizione di politiche di regolamentazione più idonee per incentivare lo sviluppo dei settori innovativi 2

3 1. Introduzione (2) 3) la necessità per il settore TLC del nostro Paese di passare da una conduct regulation ad una structure regulation * L introduzione della concorrenza in un settore ove fino a quel momento aveva dominato un unico gestore può avvenire in due modi: A) regolamentare i comportamenti delle imprese dominanti (conduct regulation) permettendo la presenza di una o più imprese nella fase a monte e a valle B) intervenire sulla struttura del settore, operando una separazione proprietaria fra le fasi a monte e a valle e permettendo alle imprese di essere presenti nell una o nell altra fase (structure regulation) * Questo terzo elemento del dibattito verrà indagato analizzando i vantaggi e svantaggi della separazione della rete 3

4 2. Performance di TI dopo la privatizzazione (1) - Affrontiamo qui le tappe più importanti del percorso storico di privatizzazione di TI per capire se questo processo ha danneggiato o favorito le performance dell ex monopolista - Nel 1997, in concomitanza con l avvio del processo di privatizzazione di TI, nasce l AGCOM - L obiettivo principale dell AGCOM è quello di introdurre la concorrenza nei servizi a rete fissa, favorendo l accesso dei concorrenti alla rete di TI - Gli interventi dell AGCOM portano a una riduzione della quota di mercato e una riduzione delle tariffe di TI - Al momento della privatizzazione TI è un azienda finanziariamente solida: ha una quota del 100% nel mercato della telefonia fissa e una quota del 79% (tramite la controllata TIM) nel mercato della telefonia mobile - Il primo gruppo di azionisti (capofila la famiglia Agnelli) 4

5 2. Performance di TI dopo la privatizzazione (2) - Con il primo gruppo di azionisti (capofila la famiglia Agnelli) l indebitamento rimane sugli stessi livelli della gestione precedente - Nel 1999, il potere decisionale di TI passa all Olivetti - Olivetti dovrà indebitarsi in modo consistente perché non aveva fondi sufficienti per acquistare il 51% di TI (pari a 30 Mln. di euro) - Questo passaggio è fondamentale per capire la rapida crescita dell indebitamento di TI che passa dal 45% del 1999 al 55% del Nel 2001, il controllo di TI passa nelle mani della Pirelli - Pirelli cerca subito di attuare interventi per ridurre il debito dismettendo molte attività 5

6 2. Performance di TI dopo la privatizzazione (3) - L indebitamento cresce ancora nel 2004 dopo l acquisto della quota residua di TIM - In definitiva, l indebitamento di TI dall avvio della privatizzazione al 2005 cresce di tre volte - Tuttavia, il forte indebitamento di TI non è causa di un peggioramento nella redditività dell operatore ex monopolista - Anzi, i dati economici del periodo dimostrano che la redditività di TI raddoppia in questo intervallo temporale - Conclusioni: il crescente indebitamento di TI non è frutto di politiche severe dell AGCM, ma di scelte sbagliate, scarse risorse finanziarie e scarsa capacità progettuale dei vari gruppi di controllo che si sono succeduti nel processo di 6 privatizzazione dell azienda

7 3. Evoluzione tecnologica e strategie di TI (1) Come può TI ridurre l indebitamento? - Dismettendo altre attività come la vendita di TIM che rappresenterebbe per TI una entrata finanziaria notevole visto l andamento positivo del settore della telefonia mobile nel nostro Paese - Oppure sfruttare i benefici che TI potrebbe ottenere dall evoluzione tecnologica delle infrastrutture di telecomunicazione - Quest ultima strategia sembra quella migliore, vediamo le motivazioni * L evoluzione tecnologica in corso permette di utilizzare la stessa infrastruttura per il trasporto della voce, del video e dei dati utilizzando l IP (Protocollo Internet) 7

8 3. Evoluzione tecnologica e strategie di TI (2) * In particolare, le reti di nuova generazione NGN (Next Generation Networks), che adottano la tecnologia internet, permettono l offerta di tre tipologie di servizi: a) la connessione fisso - mobile utilizzando lo stesso terminale b) i servizi televisivi in tempo reale o differito (IPTV) e di tipo interattivo (VOD) c) Soluzioni informatiche per le aziende e la pubblica amministrazione offerte in rete - Quindi, un operatore verticalmente integrato nel fisso e nel mobile (come TI che controlla TIM) ha quindi la possibilità di offrire quattro servizi: voce fissa, voce mobile, banda larga e IPTV * Questa possibilità renderebbe inefficiente una strategia di vendita di TIM da parte di TI * Inoltre, ridurrebbe gli effetti di sostituzione del mobile al fisso 8

9 3. Evoluzione tecnologica e strategie di TI (3) * In UK l operatore dominante di rete fissa (British Telecom) prevede già offerte che permettono, grazie a tecnologia senza fili (Bluetooth e wi-fi), di utilizzare in casa il cellulare come normale terminale fisso e chiamare come da rete fissa * Questo significa che il costo della telefonata è quello della normale telefonia fissa (più basso di quello della telefonata su mobile) - Anche l evoluzione tecnologica nel settore della banda larga permetterà a TI di ottenere rendite elevate e ridurre il proprio debito - I principali progressi tecnologici nelle tecnologie via radio permetteranno di collegare la rete in fibra ottica di TI all utente finale (ULL) senza dover posare altra fibra per l ultimo miglio (sopportando costi molto più elevati) 9

10 3. Evoluzione tecnologica e strategie di TI (4) * Ulteriori vantaggi per TI derivanti dal settore della banda larga sono i seguenti: A) esiste una consistente domanda di mercato (clienti potenziali) interessata alla banda larga B) le offerte di banda larga degli operatori mobili non potranno mai raggiungere capacità di banda elevate come quelle della rete in fibra ottica di TI C) la penetrazione della banda larga nel nostro Paese è ancora agli inizi (% al di sotto della media UE) 10

11 4. Concorrenza e regolamentazione nel settore della banda larga (1) - Un recente rapporto dell ERG (European Regulatory Group ) del 2005 afferma che il grado di penetrazione dei servizi a banda larga è influenzato dalla concorrenza che nasce dalla regolamentazione dell accesso piuttosto che dalla concorrenza fra le piattaforme (ossia tecnologie trasmissive quali ADSL, cavo, fibre, ecc) - Per verificare queste ipotesi viene sviluppata un analisi econometrica con riferimento ai Paesi dell OECD - Per tutti i Paesi sono stati calcolati indici di concentrazione: l indice di Herfindhal è stato calcolato sulle quote delle varie piattaforme tecnologiche (ADSL, cavo, fibre, ecc.) * L indice di concentrazione sulle piattaforme tecnologiche è per l Italia il più elevato fra i grandi e medi Paesi industrializzati 11

12 4. Concorrenza e regolamentazione nel settore della banda larga (2) - È stato calcolato l indice di concentrazione delle piattaforme tecnologiche anche in riferimento alla quota del solo incumbent * la quota dell incumbent è nella metà dei paesi, inferiore al 50%, mentre in otto paesi è compresa fra il 50% ed il 60% * L Italia, insieme a Islanda e Nuova Zelanda, con una quota dell incumbent del 69% si trova, fra i Paesi industrializzati, ai livelli più elevati - La variabile dipendente dell analisi è il grado di penetrazione, dato dal numero di utenti che utilizzano la larga banda per cento abitanti - I risultati dimostrano che la variabile rilevante dell intensità di concorrenza sul grado di penetrazione non è quella determinata dalla regolazione dell accesso alla rete dell operatore dominante (concorrenza all interno della piattaforma) quanto quella relativa alla concorrenza fra piattaforme 12

13 4. Concorrenza e regolamentazione nel settore della banda larga (3) - Questo risultato va nella direzione opposta di quella annunciata dall ERG - Concentrando l attenzione sul nostro Paese, i dati ci posizionano al 19 posto per grado di penetrazione della banda larga fra i Paesi dell OECD - Sono diversi gli argomenti che possono spiegare una bassa penetrazione delle banda larga in Italia: * il basso grado di concorrenza esistente in Italia fra piattaforme * l elevata quota di mercato detenuta da TI nella banda larga che origina comportamenti ostruzionistici della stessa verso i rivali 13

14 5. Il problema della separazione della rete - Perché dovrebbe convenire la separazione dell infrastruttura di TLC di TI? - La gestione separata della rete dell ultimo miglio (ossia il tratto di rete che collega l operatore all utente finale - ULL) impedirebbe a TI (proprietaria della rete) di non adottare più comportamenti, nella fornitura del servizio all ingrosso, che danneggiano i concorrenti nel mercato al dettaglio - Inoltre, la separazione strutturale ha il vantaggio di permettere un più accurato monitoraggio sia dei costi sia delle condizioni di vendita del servizio all ingrosso da parte dell AGCM * Una maggiore efficienza aumenterebbe la probabilità dell AGCM di disporre di maggiori informazioni necessarie per impedire che TI attui comportamenti scorrenti verso i concorrenti e di applicare sanzioni più efficaci 14

15 6. La separazione della rete nel Regno Unito (1) - A seguito delle direttive della Commissione Europea, nel 1998 OFTEL (Autorità indipendente per la diffusione della competizione nelle industrie di Telecomunicazioni del Regno Unito) proclamò che l obbligo di accesso alla rete di BT era condizione necessaria per diffondere l uso della banda larga fra i consumatori - Questa decisione fu presa anche se nel 2004 il Regno Unito vedeva la presenza diffusa e capillare di 3 operatori di TLC oltre a BT - C era già una forma significativa di concorrenza negli accessi a banda larga - Tuttavia, la penetrazione della stessa tra la popolazione era ancora molto limitata - Per questo, nel 2001, OFTEL impone a BT l Unbundling nell ambito della propria rete 15

16 6. La separazione della rete nel Regno Unito (2) - Unbundling Local Loop (ULL): indica la possibilità che hanno i nuovi operatori telefonici di usufruire delle infrastrutture fisiche esistenti pagando un canone all'operatore proprietario delle infrastrutture (in questo caso BT) - Tuttavia, fino al 2004 BT applica tariffe per ULL elevate (superiori alla media UE) disincentivando l entrata degli operatori TLC alternativi - La svolta avviene nel 2005 quando OFCOM (ex OFTEL) dichiarò la necessità di un più elevato livello di regolamentazione per rendere l ULL effettivamente efficace - BT viene divisa in due di cui la società, Openreach, possiede la rete ultimo miglio di BT - Openreach ha il compito di assicurare agli altri operatori di TLC e ISP (Internet Service Provider) di ricevere lo stesso trattamento di BT per quanto riguarda l uso dell ultimo miglio16

17 6. La separazione della rete nel Regno Unito (3) - La separazione non è proprietaria, ma solo gestionale - Openreach rimane di proprietà di BT ed è gestita da un Consiglio di Amministrazione indipendente formato da 5 - Per garantire maggiore indipendenza di Openreach da BT 3 consiglieri di amministrazione vengono nominati dietro consiglio e accettazione dell OFCOM - Conclusioni: * la decisione di separare la rete indicava la necessità di passare da una strategia che puntava sulla concorrenza fra le reti, ad una che rafforza la regolamentazione della condotta * la strategia è stata vincente perché messa in atto dopo che si era creata un discreto livello di concorrenza fra le reti 17

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