Scambio di Buone Pratiche di Community Policing in Europa
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- Nicoletta Belli
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1 Scambio di Buone Pratiche di Community Policing in Europa Napoli, 11 luglio 2013 CITTÀ DI TORINO DIREZIONE CENTRALE CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE Relatore GIANFRANCO TODESCO
2 PROGETTO CARE & INVESTIGATION POLIZIA GIUDIZIARIA IN RETE
3 INPUT Dare risposte più efficaci al problema della violenza, intesa in senso ampio (violenza di genere, violenza domestica, stalking, bullismo.); Creare una rete di lavoro tra i diversi soggetti coinvolti; Uniformare e condividere le modalità di intervento; Razionalizzare le risorse (strutturali, tenologiche,..).
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5 PROCURA della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle d Aosta TRIBUNALE per i Minorenni del Piemonte e della Valle d Aosta CARABINIERI Piemonte e Valle d Aosta - Comando Provinciale di Torino QUESTURA di Torino - Divisione Polizia Anticrimine/Ufficio Minori
6 BAMBI - Ambulatorio dedicato ai bambini abusati e maltrattati presso l Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino DEMETRA - Centro supporto e ascolto vittime di violenza presso l Ospedale Molinette di Torino EQUIPE ANTIVIOLENZA OSPEDALE MARIA VITTORIA - Accettazione delle donne con codice rosa e percorso dedicato alle vittime di violenza di genere presso il Pronto Soccorso dell Ospedale Maria Vittoria di Torino SVS Centro Soccorso Violenza Sessuale presso l Ospedale Sant Anna di Torino
7 Collaborazione inter-istituzionale finalizzata al contrasto sul territorio della Città e della Provincia di Torino dei fenomeni di illegalità specifici (reati minorili, bullismo, violenza domestica, stalking,, reati di genere) ed alla garanzia del sostegno alle vittime; Individuazione e condivisione di Protocolli Operativi per garantire l efficacia e l omogeneità degli interventi; Produzione e distribuzione di strumenti informativi (vademecum) per supportare le vittime; Realizzazione di una sala per accogliere le vittime in maniera adeguata; Confronto e lavoro insieme su casi specifici.
8 1 a DIRETTRICE ISTITUZIONE DELLA CABINA DI PILOTAGGIO (composta da soggetti qualificati della Città di Torino e degli Enti Partner - ) per: condivisione degli obiettivi; individuazione delle modalità e delle strategie di intervento; confronto su casi specifici e contingenti; predisposizione dei Protocolli Operativi e del Vademecum.
9 PROCEDURE PER GLI INTERVENTI DELLE PATTUGLIE PRIMA DI GIUNGERE SUL POSTO VERIFICARE TRAMITE C.O. GIUNTI SUL POSTO 1 PROTOCOLLI OPERATIVI PER GLI OPERATORI DI POLIZIA GIUDIZIARIA SCHEDA PER L AUDIZIONE DELLA VITTIMA DI VIOLENZA (maltrattamenti, lesioni e/o percosse, situazioni di pregiudizio di minori, stalking) 2 ANAGRAFICA PRECEDENTI DI POLIZIA POSSESSO ARMI PRECEDENTI INTERVENTI ANNOTARE COMPLETE GENERALITA NOME, COGNOME, DATA E LUOGO DI NASCITA, RESIDENZA STATO DEI MINORI SONO AGITATI, PIANGONO, SONO INTIMORITI DA UNO O ENTRAMBI I SI GENITORI? SONO TRANQUILLI, INTENTI NELLE LORO ATTIVITA' QUOTIDIANE? NON SONO IN CASA? DOVE SONO? RASSICURARLI ALLONTANAMENTO/PROTEZIONE A FINE INTERVENTO REDIGERE ACCURATI ATTI D'UFFICIO SITUAZIONE DALL'ESTERNO PRESTARE ATTENZIONE RUMORI, VOCI, GRIDA SITUAZIONE ALL'INTERNO ACCERTARSI PERSONALMENTE SU CHI E' PRESENTE IN CASA E NON FIDARSI DI QUANTO RIFERITO DAI PRESENTI PRESENZA MINORI? SI NO STATO D'INCOLUMITA' DEI PRESENTI RICHIESTA INTERVENTO 118 INVITO ALLE PP.O. DI RECARSI AL P.S. PER REFERTAZIONI IN ASSENZA DI LESIONI TALI DA RICHIEDERE AMBULANZA ANNOTARE COMUNQUE OGNI TIPO DI LESIONE EVIDENTE RILEVATA SENTIRE ACCURATAMENTE I PROTAGONISTI SEPARATAMENTE SE POSSIBILE SENTIRE ANCHE GLI EVENTUALI FIGLI MINORI INFRADICIOTTENNI VALUTARE SE SENTIRE, IN QUELLA SEDE, EVENTUALI MINORI INFRAQUATTORDICENNI CERCARE DI OTTENERE DALLA P.O. LE INFORMAZIONI NECESSARIE ALLA STESURA DELLA SCHEDA D'INTERVENTO (da compilarsi in mancanza di procedibilità) SOSTENERE LA P.O. INFORMAZIONI SU CURE MEDICHE, DIRITTI, PROTEZIONE, CONTATTI CENTRI ANTIVIOLENZA STATO DEI LUOGHI VERIFICARE ACCURATAMENTE ED ANNOTARE LE CONDIZIONI DI TUTTI I LOCALI: DISORDINE, IMBRATTAMENTO DEI MURI, DANNEGIAMENTI VARI STATO DEL PRESUNTO AGGRESSORE ACCERTARE ED ANNOTARE: E' AGGRESSIVO, ACCOMODANTE, PARLA IN MANIERA SCONCLUSIONATA? E' PRESUMIBILMENTE SOTTO L'EFFETTO DI SOSTANZE O IN STATO DI EBBREZZA? MINACCIA QUALCUNO O COMPIE/HA COMPIUTO GESTI ANTICONSERVATIVI?... S.I.T. VICINI, PARENTI,... LESIONI: In presenza di una dichiarazione o di lesioni evidenti: - Se donne >14 anni inviare preferibilmente all Azienda Ospedaliera Universitaria Molinette San Giovanni Battista di Torino (vds. elenco allegato) - Se ragazzi (< 18 anni) o ragazze (< 14 anni) inviare preferibilmente all Ospedale Infantile Regina Margherita (vds. elenco allegato) - Acquisire referto In ogni caso, durante l audizione: - circostanziare eventuali episodi precedenti - eventualmente richiedere referti anche se la vittima non li ha più PERICOLO: Se non c è pericolo: la vittima può allontanarsi Se sì: inviare alla casa protetta o presso parenti/conoscenti disponibili: - informare servizi sociali, - in caso di minori, adottare provvedimento ex art. 403 Codice Civile (vedi nota sotto) e informare il P.M. di turno del Tribunale dei Minorenni - accompagnare vittima e, quando possibile, prelevare effetti personali - non indicare in alcun atto indirizzo NOTA: il provvedimento è di competenza della polizia giudiziaria e deve essere adottato, laddove ci sia pericolo per il minore, in ogni caso di allontanamento (casa protetta o presso parenti/conoscenti) del medesimo dai genitori o da chi ne fa le veci ATTEGGIAMENTI DA TENERE - Ascolto assertivo - Consapevolezza del ruolo di P.G. - Dare tempo per le risposte e non incalzare con le domande - Non porre domande suggestive (negative e positive) COSE DA FARE - Individuare un luogo adeguato all accoglienza e alla riservatezza e, se possibile, registrare l audizione - Ricostruire i fatti in ordine temporale - Circostanziare il reato - Reperire informazioni su eventuali testimoni - Circostanziare eventuali interventi FF.OO - Se sono coinvolti minori, contattare il PM di turno del Tribunale dei Minorenni - Se il genitore riferisce per conto del minore, verbalizzare quanto dichiarato dal genitore - Se le informazioni coinvolgenti il minore non sono altrimenti acquisibili, ascoltare il minore (anche da solo) - Consegnare l elenco allegato contenente le informazioni e i numeri di telefono utili (es. Centri Antiviolenza, interpreti, Nist, ) COSE DA NON FARE - No Verbale di identificazione/elezione all autore, - Se possibile evitare attività di indagine che possa allertare l autore - Non indicare nei verbali indirizzo e telefono - Evitare di esporre/proporre tentativi di mediazione LINGUA: verificare la comprensione e la lettura. Se no: - chiedere la presenza di un interprete o di un mediatore (vds.elenco allegato) Se sì: - dare atto che la persona capisce e sa leggere in lingua italiana (diversamente le dichiarazioni non sono valide) ACQUISIZIONE PROVE: - acquisire le dichiarazioni di persone che possono riferire - acquisire fonti documentali (certificazioni mediche, ricevute di ripristino danneggiamenti, ) - acquisire fonti informatiche/telematiche (tabulati telefonici, testi di sms, comunicazioni via web,. ) (vds elenco allegato)
10 VADEMECUM SULLO STALKING tradotto anche in spagnolo e rumeno
11 2 a DIRETTRICE EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE agli operatori di Polizia Giudiziaria per: garantire l efficacia degli interventi degli operatori; supportare in maniera adeguata le vittime e/o i soggetti vulnerabili (tramite tecniche di aiuto e sostegno, ricomposizione dei conflitti, ).
12 2 a DIRETTRICE FORMAZIONE multidisciplinare: aspetti normativi, procedurali, relazionali a 2 livelli: LIVELLO CENTRALE LIVELLO DECENTRATO
13 SALA PER LE AUDIZIONI PROTETTE 3 a DIRETTRICE REALIZZAZIONE DI UN LUOGO D ASCOLTOD CONTROL ROOM
14 4 a DIRETTRICE PRESENZA DI UN CRIMINOLOGO per: formare gli operatori di Polizia Giudiziaria sulle tecniche di aiuto e sostegno alle vittime; supportare gli operatori di Polizia Giudiziaria durante la trattazione dei casi; mediare/ricomporre il conflitto tra le parti; garantire l azione di contrasto ai fenomeni criminali; garantire l assistenza alle vittime di violenza; accogliere e trattare l autore di reato e/o maltrattante.
15 PUNTI DI FORZA: la collaborazione interistituzionale e l efficacia della Cabina di Pilotaggio, perché la sua composizione qualifica permette una rapidità di analisi, di confronto e di decisione; l innovazione tecnologica della Sala d ascolto. PUNTI DI DEBOLEZZA: la difficoltà di misurare l efficacia del progetto rispetto ai destinatari finali (vittime).
16 IMPATTO DEL PROGETTO/INIZIATIVA Il progetto ha avuto un impatto positivo nel contesto territoriale della Città e della Provincia di Torino misurabile, in termini qualitativi dal feed back dei partner e in termini quantitativi dal n degli output (n. 6 Protocolli Operativi, 1 Vademecum, 1 Sala d ascolto); dal n dei destinatari diretti: n. 102 operatori di Polizia Locale formati; dal n dei destinatari indiretti: n. 91 donne prese in carico/sostenute e n.254 minori incontrati/presi in carico; dal n delle audizioni effettuate: n. 25. (I n. sono riferiti alla parte operativa del progetto, ovvero a 6 mesi, ma le attività continuano e, quindi, i n. si sono notevolmente incrementati )
17 Le azioni conseguenti alle fasi di start up del progetto continuano nel tempo. Dai lavori del progetto e da un analisi delle diverse legislazioni europee in materia, è scaturita un ipotesi di evoluzione del progetto: accogliere e trattare anche il maltrattante, al fine di fargli maturare consapevolezza sul disvalore delle sue azioni, facilitargli una rielaborazione degli agiti e, dunque, un cambiamento. Tale lavoro è già in corso e prevede la definizione di una procedura (ad uso di Autorità Giudiziaria, Polizia Giudiziaria e Servizi Sociali) e di una proposta di legge.
18 La modalità del lavoro per progetti, costruiti con l obiettivo di risolvere problemi, attraverso azioni di partenariato, permette a soggetti diversi di accordarsi per il raggiungimento di obiettivi comuni, facilita la sinergia di enti che hanno ruoli e compiti differenti e possono unire le proprie forze e infine permette di offrire al cittadino un servizio più efficace e qualificato. Il progetto Care & Investigation Polizia Giudiziaria in Rete si è mosso lungo questa traiettoria: partire dai problemi della comunità locale, costruire, attraverso confronto e formazione, protocolli e procedure comuni tra operatori delle Forze di Polizia, rispondere a bisogni dei cittadini, promuovere nuove modalità di intervento.
19 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE With financial support from the Prevention of and Fight against Crime Programme of the European Union European Commission Directorate General Home Affairs
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