XXXVII stagione. seconda parte maggio dicembre Associazione. nel Mendrisiotto

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1 XXXVII stagione seconda parte maggio dicembre 2015 Associazione Musica nel Mendrisiotto

2 Bissone Maroggia Melano Scudellate Associazione Musica nel Mendrisiotto Capolago Riva San Vitale Serpiano Meride Bellavista Cragno Casima Muggio Cabbio Via Vecchio Ginnasio, C.P. 1049, 6850 Mendrisio telefono +41 (0) C.C.P Comitato e collaboratori Claude Hauri (direttore artistico), Nicoletta De Carli, Claudio Farinone, Laurie Galfetti, Giada Marsadri, Luca Medici, Giorgio Mondia, Luigi Quadranti, Donatella Iocchi (segretaria), Simone Magrino (assistenza logistica). Arzo Tremona Besazio Rancate Castel Morbio Sup. Mendrisio S. Pietro Ligornetto Coldrerio Sagno Morbio Inf. Genestrerio Vacallo Stabio Balerna Novazzano Salorino Monte Chiasso Pedrinate Bruzella Caneggio MUSEO D ARTE MENDRISIO Piazza San Giovanni, 6850 Mendrisio telefono +41 (0) ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA Via Canevascini 5, 6903 Lugano telefono +41 (0) MUSEO VINCENZO VELA Largo Vela, 6853 Ligornetto telefono +41 (0) /44 MUSEO ETNOGRAFICO DELLA VALLE DI MUGGIO Casa Cantoni Cabbio telefono +41 (0)

3 Domenica 24 maggio ore Pentecoste Serpiano Chiesetta dell Hotel Serpiano Concerto festivo Domenica 31 maggio ore Ligornetto Museo Vincenzo Vela Matinée Al femminile II Venerdì 12 giugno ore Mendrisio Centro Presenza Sud Cellissimo! Domenica 12 luglio ore Castel San Pietro Chiesa Rossa Suoni d acqua Venerdì 17 luglio ore Cabbio Museo Etnografico della Valle di Muggio Suoni d acqua Venerdì 24 luglio ore Sagno Piazzetta del Municipio (in caso di maltempo Sala del Municipio) Suoni d acqua Mercoledì 29 luglio ore Mendrisio Museo d Arte Chiostro dei Serviti (in caso di maltempo Oratorio Santa Maria) Concerto Venerdì 14 agosto ore Stabio Piazza Centrale (in caso di maltempo Oratorio) Concerto sinfonico Lunedì 24 agosto ore Mendrisio Chiesa San Giovanni (presso Museo d Arte Mendrisio) Concerto barocco Domenica 30 agosto ore Ligornetto Museo Vincenzo Vela Matinée Al femminile III Domenica 6 settembre ore Mendrisio Chiesa San Giovanni (presso Museo d Arte Mendrisio) Matinée Domenica 4 ottobre ore Mendrisio Sala Musica nel Mendrisiotto (presso Museo d Arte Mendrisio) Matinée Domenica 25 ottobre ore Ligornetto Museo Vincenzo Vela Matinée Domenica 22 novembre ore e Stabio Aula Magna delle scuole Medie Spettacolo musico - teatrale In collaborazione con Maribur Domenica 29 novembre ore Mendrisio Sala Musica nel Mendrisiotto (presso Museo d Arte Mendrisio) Matinée Domenica 6 dicembre ore Mendrisio Sala Musica nel Mendrisiotto (presso Museo d Arte Mendrisio) Matinée Biglietti entrata 20. ridotti* 15. soci Musica nel Mendrisiotto 10. Giovani fino a 16 anni e studenti CSI entrata gratuita * AVS, AI, studenti Cellissimo venerdì 12 giugno e Concerto mercoledì 29 luglio entrata 10. Giovani fino a 16 anni e studenti CSI entrata gratuita Spettacolo Maribur domenica 22 novembre entrata 7. (adulti) Entrata gratuita per i bambini Riservazione necessaria al sito

4 È in un grido, in un lamento, che trova origine la musica strumentale brasiliana. Assai lontano dalle atmosfere festose della samba o dalla sofisticata espressività della bossa nova è proprio nel choro parola che per l appunto significa lamento che affondano le profonde radici della musica popolare autenticamente brasiliana. E non è un caso che anche i maggiori compositori di musica colta in Brasile abbiano da sempre riconosciuto nel choro un modello cui attingere; per Heitor Villa-Lobos il choro rappresentava addirittura la vera incarnazione dello spirito brasiliano. Un lamento, stando quindi all etimologia, dovrebbe essere il choro. Ma al di là del nome c è ben poco di lamentoso, in questa musica. Lo spericolato virtuosismo, il largo uso di improvvisazione e la vivace presenza ritmica ne fanno anzi una musica allegra che cattura immediatamente cuore e cervello. E non a caso, pur trattandosi di un genere esclusivamente strumentale, il choro non ebbe difficoltà ad imporsi sul finire dell ottocento come lo stile musicale più importante del Brasile. Una musica nata dal basso e che proprio partendo dagli strati sociali più umili si è affermata a tutti i livelli. Alfredo da Rocha Viana Filho ( ), sassofonista, flautista, compositore e arrangiatore, meglio conosciuto come Pixinguinha, è stato il più grande esponente del choro e una sorta di padre intellettuale di tutta una generazione di musicisti brasiliani, da Mariano a Ayres sino a Machado. Pixinguinha ha scritto alcuni dei più famosi choro celebrati soprattutto attraverso l attività di Os Oito Batutas, primo gruppo a proporre il nuovo stile musicale su scala internazionale. Celebrità internazionale che al choro è ritornata nel 1987 quando ormai altri generi musicali lo avevano da tempo sorpassato nell indice di gradimento dei brasiliani, ma non solo con l inclusione di una celebre melodia nel film Radio days di Woody Allen. Si trattava di Tico-Tico no Fubá, il choro più famoso in assoluto che Zequinha de Abreu scrisse nel Il titolo Quitanda brasileira, presentato dal João Silveira Quarteto con la partecipazione straordinaria del noto flautista italiano Mario Carbotta, sintetizza al meglio l idea di una fantastica scatola di sorprese da cui fuoriesce il delizioso mix di sapori che solo la musica brasiliana può creare. DOMENICA 24 MAGGIO ORE Pentecoste SERPIANO CHIESETTA DELL HOTEL SERPIANO CONCERTO FESTIVO QUITANDA BRASILEIRA JOÃO SILVEIRA QUARTETO JOÃO SILVEIRA flauti, NALDO CAIOLLI chitarra RAFAEL ABDALLA contrabbasso, DANUSIO SALEME percussioni con la partecipazione di MARIO CARBOTTA flauto HEITOR VILLA-LOBOS Bachianas Brasileras n.5 Aria (Cantilena) Distribuição de Flores per flauto e chitarra ANTONIO CARLOS JOBIM NEWTON MENDONÇA / Caminhos Cruzados ROBERTO SION e EDGAR POÇAS Poeta Aprendiz *1946 / *1946 EDU LOBO e CHICO BUARQUE *1943 / *1944 ZEQUINHA DE ABREU FILÓ MACHADO *1951 ANTONIO CARLOS JOBIM ZEQUINHA DE ABREU CESAR CAMARGO MARIANO *1943 JOÃO DIAS CARRASQUEIRA NELSON AYRES *1947 Beatriz Não me toques Baião do Porão Omaggio a Tom arr. di Nelson Ayres Tico-Tico no Fuba arr. di Edmilson Capelupe Samambaia arr. di Felipe Senna Chorinho Triste Caminho de Casa Il concerto sarà seguito da un rinfresco offerto. Dopo il concerto è possibile cenare presso l annesso Ristorante +41 (0) La prenotazione è gradita.

5 È sorprendente, nonché sconcertante, come le enciclopedia diano pochissimo spazio a quanto creato dalle artisti donne, sia nella musica che nelle arti in generale. Si potrebbe pensare che l arte sia stata in gran parte preclusa alle donne, e questo è certamente vero, in una società convinta della superiorità maschile anche in campo culturale e creativo (l esempio di Adèle d Affry cui il Museo Vincenzo Vela dedica la mostra in corso non fa che suffragare ulteriormente questa tesi), con la donna spesso relegata ad un ruolo di dilettante, di emulatrice, ma soprattutto di musa. Una ricerca più approfondita porta però a scoperte sorprendenti: non solo le donne, in mezzo a mille difficoltà, hanno lasciato numerose partiture, ma la qualità di queste sono spesso straordinarie, perlomeno pari a quelle di loro celebri contemporanei uomini. Rebecca Clarke fu una delle prime donne a studiare composizione presso il Royal College of Music di Londra e una delle prime donne a svolgere la professione di orchestrale come violista. In un recital tenuto a New York, nel 1918, eseguì per la prima volta Morpheus, una sua breve composizione per viola e pianoforte. Il brano era firmato sotto lo pseudonimo di Anthony Trent, e la critica elogiò lo sconosciuto compositore, ignorando invece le altre composizioni della Clarke eseguite nello stesso recital e firmate a suo nome. Amy Beach nacque in una distinta famiglia americana e fin dalla più tenera età dimostrò doti pianistiche fuori dal comune, tanto da esibirsi in pubblico già a sette anni. Trasferitasi a Boston all età di otto anni, fu invitata a iscriversi al conservatorio, ma i genitori preferirono farle impartire lezioni private. Appena sedicenne fu invitata a suonare come solista con la Boston Symphony Orchestra, riportando uno straordinario successo. La sua carriera di concertista si interruppe però prestissimo, quando, diciottenne, sposò il Dr. Henry Harris Aubrey Beach, di 24 anni più anziano. Sarà lui che la convincerà a non esibirsi più in pubblico ma a dedicarsi alla composizione (appresa perlopiù quale autodidatta), attività che le avrebbe permesso di non disattendere alle mansioni coniugali. Sarà solo 25 anni più tardi, alla morte del marito, che Mrs. H.H.A. Beach (è così che si farà chiamare dopo il matrimonio) riprenderà l attività concertistica in tutto il mondo. Ilse Weber nacque a Witkowitz, in una regione crogiuolo di polacchi, cechi, ungheresi ed ebrei, figlia di un oste che le impedì di intraprendere lo studio delle arti che tanto avrebbe voluto. Ciononostante quale autodidatta scrisse poesie, canzoni e racconti e tradusse dal ceco in tedesco e viceversa. Con sua grande sorpresa le sue opere furono pubblicate da molte riviste e le fiabe in tre raccolte. Sposatasi nel 1929, divenne madre di Hanus a 29 e di di Thommy a 31 anni. Con il propagarsi dell antisemitismo e l avvento delle leggi razziali, perse la sua attività presso la Radio e nel 1938 si trasferì a Praga. Grazie ad alcuni amici il figlio Hanus sfuggirà in Svezia, ma per gli altri sarà troppo tardi. Nel 1942 viene deportata a Theresienstadt dove si dedica ai più deboli, in qualità di infermiera. Nelle notti di disperazione scrive e compone canzoni che poi canterà ai malati, per aiutarli a superare la paura e l angoscia del Ghetto. Il 6 ottobre 1944 Ilse Weber, suo figlio Tommy e i suoi bambini malati vengono assassinati nella camera a gas di Auschwitz. DOMENICA 31 MAGGIO ORE LIGORNETTO MUSEO VINCENZO VELA MATINÉE AL FEMMINILE II DONNE STRAORDINARIE A CAVALLO DELLE GUERRE In occasione della presentazione del CD edito dalla casa discografica Dynamic, Women Composers. LORNA WINDSOR soprano TRIO DES ALPES MIRJAM TSCHOPP violino CLAUDE HAURI violoncello CORRADO GRECO pianoforte REBECCA CLARKE Trio (1921) Moderato ma appassionato andante molto semplice allegro vigoroso AMY BEACH A Mirage, op. 100 n.1 (1932) Chanson d amour, op. 21 n.1 (1899) ILSE WEBER canti da Theresienstadt ( ) Ich wandre durch Theresienstadt Und der Regen rinnt Denn alles wird gut Accanto al nuovo allestimento delle collezioni del museo, è in corso l esposizione dedicata a Marcello, Adèle d Affry ( ), duchessa di Castiglione Colonna

6 L idea di riunire un ampio gruppo di violoncelli in Ticino nasce nel 2007, in occasione della scomparsa di colui che è stato forse il più importante violoncellista della storia: Mstislav Rostropovich. In quell occasione quattordici violoncellisti, studenti e professionisti ticinesi o residenti nel cantone, si riuniscono in un simbolico ultimo saluto al grande musicista russo. L entusiasmo che nasce da questo primo appuntamento ha portato ad altre esperienze, sempre nell ottica di uno scambio reciproco e del suonare insieme uno strumento così ricco di sfaccettature e dal suono così caldo da essere comunemente paragonato alla voce umana, magistralmente descritto da Luigi Forino nel lontano 1904: «L artista che si entusiasma per il bello, che ammira l opera maestra di uno scultore, che si inebria alla vista di un bel quadro, che rimane estasiato sognando davanti alle meraviglie del creato, non può udire senza ascoltare, senza comprendere, senza sentire e senza commuoversi, la calda e insinuante nota del nostro violoncello vibrante sotto l arco gagliardo di un esecutore artista. Se le gaie ed appassionate melodie affidate alle sue corde vibranti dall entusiasmo di eletto artista non producono in voi alcuna impressione, se non commuovono l anima vostra, se non la innalzano ad ideali, a fantastiche ed elevate ragioni, abbandonate l arte; essa non è per voi. Io v immagino, o lettori, artisti veri, forse non tutti perfetti esecutori, ma tutti artisti nell anima, artisti entusiasti, e non dubito che sarete con me nel tessere le lodi del più efficace tra gli strumenti ad arco. Sì, del più efficace, poiché ben son convinto che, ove la virtuosità dei violoncellisti eguagliasse quella dei grandi virtuosi in altri strumenti, il violoncello non avrebbe rivali. L estensione straordinaria di cui dispone lo rende atto a rivaleggiare con tutti gli altri strumenti ad arco. L impiego simultaneo di più corde, la qualità del suono dolce e virile ad un tempo, il poter sostenere, aumentare, diminuire, portare il suono, in una parola il poter dare colore e calore alla voce concede al violoncello la facoltà di esprimere con efficacia gli accenti della passione più intensa ed i sentimenti più elevati dell anima». VENERDÌ 12 GIUGNO ORE MENDRISIO CENTRO PRESENZA SUD CELLISSIMO! Un orchestra di violoncellisti, studenti e docenti del Conservatorio della Svizzera italiana, concertisti residenti nel cantone e oltre confine Concerto in ricordo di Arturo Benedetti Michelangeli (5 gennaio 1920, Brescia 12 giugno 1995, Lugano) a 20 anni esatti dalla sua scomparsa DAVID POPPER Requiem per sei violoncelli HEITOR VILLA LOBOS Bachianas Brasileiras n RICHARD STRAUSS Don Chisciotte Variazioni fantastiche su un tema cavalleresco, op. 35 Introduzione arr. Taisuke Yamashita Seguiranno celebri pagine di noti autori, arrangiati per l occasione. Il concerto sarà preceduto, a partire dalle 19, da un aperitivo offerto accompagnato da vini delle Cantine Latini di Tremona

7 Dopo il felice debutto di OrangeTree (a cui ha fatto seguito The Tarot Album nel 2012), acclamato dalla critica internazionale trasversalmente tra i generi, il suonatore di oud Elias Nardi presenta il suo nuovo gruppo ed il nuovo LP Flowers Of Fragility. L album rappresenta per il musicista toscano un notevole passo in avanti in termini di varietà delle influenze e di ricchezza sonora. Ce lo presenta lui stesso con queste parole: Questo lavoro trova ispirazione nelle opere del pittore fiammingo Pol Bonduelle, mio carissimo amico e con il quale, assieme a Carlo La Manna e Didier François, portiamo avanti da alcuni anni un importante collaborazione artistica. Proprio durante un tour in Belgio nell autunno del 2014, con questa formazione al completo e in occasione delle ricorrenze per i 100 anni dalla Grande Guerra, prendono vita le prime idee compositive che si sono poi sviluppate all interno del disco. Tra una data e l altra con la band abbiamo avuto l occasione di visitare alcuni dei numerosi e sconfinati cimiteri di guerra presenti nelle Fiandre Occidentali, zona di confine e tra i principali fronti di battaglia del primo conflitto mondiale. Flowers of Fragility è quindi una dedica a quelle anime incredibilmente giovani, ragazzi (o bambini in pratica) di 13 o 14 anni, che hanno perso per sempre la loro fanciullezza prima ancora delle loro vite, in nome di un assurdità ancora oggi conosciuta come guerra. A far da contraltare a questa dedica che riteniamo profonda, la nostra musica si vuol mettere in mostra per un energia intensa e carica di positività, quasi a voler esorcizzare con il suono le crisi dell umanità nei periodi storici come quelli attuali, così carichi di tensioni. DOMENICA 12 LUGLIO ORE CASTEL SAN PIETRO CHIESA ROSSA SUONI D ACQUA FLOWERS OF FRAGILITY ELIAS NARDI TRIO ELIAS NARDI oud DANIELE DI BONAVENTURA bandoneon CARLO LA MANNA basso fretless, basso a sei corde Musiche di Elias Nardi, Daniele di Bonaventura, Carlo La Manna Alla matrice multi-etnica, data dall utilizzo di strumenti non convenzionali per le nostre latitudini, il gruppo ha aggiunto svariate componenti figlie dell esperienza e della sensibilità dei singoli membri, tra i quali, oltre ad Elias Nardi all oud (ovvero il liuto arabo, strumento dalla storia millenaria, principe della tradizione del medio e vicino oriente e verosimilmente il padre del liuto europeo) spicca il virtuoso Daniele Di Bonaventura al bandoneon (strumento a mantice, nato in Germania nel XIX secolo per accompagnare la musica sacra, quasi come una sorta di sostituto povero dell organo ecclesiastico, ma divenuto d uso comune in Argentina con il tango e reso celebre a livello mondiale da Astor Piazzolla) e Carlo La Manna al basso fretless e a 6 corde, con il suo sound dal carattere unico. Flowers Of Fragility è quindi una sorta di visionaria opera aperta nella quale all ethno-jazz si affiancano reminiscenze minimaliste, atmosfere psichedeliche, improvvisazioni e mini-suite care all estetica progressive, che trova i suoi punti di forza nel raffinato ed originale superamento dei confini tra i generi, nel singolare equilibrio east-west e nelle atmosfere intense e suggestive. Una ricerca che ha dato vita ad un sound dal grande impatto emotivo e che viaggia senza confini trasversalmente tra i generi e le culture, una musica dai larghi respiri e strabordante di passione che riesce ad unire al tempo stesso strumenti ed esseri umani con storie e tradizioni soltanto apparentemente lontane. Il concerto è registrato da RSI Rete Due. CASTEL SAN PIETRO

8 Il duo di chitarre è una formazione che da sempre attira compositori e virtuosi vicini al mondo della sei corde. L aspetto multiforme, l ampia gamma timbrica e la possibilità di giocare a specchio, aprendone l estensione pressappoco come un pianoforte, rendono questo intreccio sonoro estremamente interessante e sorprendente. È da questa idea che prende vita il progetto IN3CCI, voluto da due chitarristi eclettici e affini nel percorso musicale e accomunati dalla ricerca costante di nuove strade nelle quali confluiscono armonicamente i terreni dell improvvisazione, della composizione, della ricerca timbrica. Entrambi provenienti dall esperienza accademica di Conservatorio, fanno convergere nella loro musica i linguaggi del jazz, l esperienza classica, i profumi della cultura mediterranea, senza apparenti barriere di stile ma con l accesa curiosità di scoprire nuovi percorsi. Il loro panorama sonoro si forma sull impiego di tipologie di strumenti differenti, che ne allargano a dismisura la suggestione timbrica. La chitarra classica tradizionale si arricchisce di due corde supplementari sul registro basso, non solamente come ampliamento dell estensione ma come possibilità di sonorità inconsuete. La chitarra baritono è simile a uno strumento tradizionale ma è più grande e suona in un registro più grave di una quinta, producendo un suono quasi organistico, meditativo ed estremamente lirico ed espressivo, anche nei registri acuti. La chitarra acustica sfrutta la cristallinità del suo timbro visionario, giocando di contrasti. L uso del plettro sulla chitarra classica, tecnica inconsueta in ambito accademico, crea un attacco e una presenza più incisivi. Infine, la chitarra flamenco profuma le sonorità con un colore mediterraneo e trasparente. L evoluzione del duo formato da Peo Alfonsi e Claudio Farinone trova ora una felice apertura nell inserimento di un nuovo elemento ritmico e timbrico, grazie alla presenza generosa di Francesco D Auria, artista multiforme e dalla fantasia inesauribile. Il suo set di percussioni è creato ad hoc per il contesto intimo del trio. La musica che ne scaturisce sfugge da ogni definizione di appartenenza, di stile, di genere, di modalità di esecuzione. È diversa ad ogni performance, pronta a cogliere nuovi spunti, giocando su forme strutturate e colorandosi dell estemporaneità del momento. VENERDÌ 17 LUGLIO ORE CABBIO MUSEO ETNOGRAFICO DELLA VALLE DI MUGGIO SUONI D ACQUA INT3CCI PEO ALFONSI chitarra classica e acustica CLAUDIO FARINONE chitarra classica a 8 corde, chitarra baritono, chitarra flamenca FRANCESCO D AURIA percussioni Musiche di Peo Alfonsi, Claudio Farinone, Pixinguinha, Stefano Battaglia, Ralph Towner, Paulinho Nogueira e della tradizione macedone ORE Conferenza di MARCELLO SORCE KELLER COLLABORAZIONI STRUMENTALI: un po di storia e un pizzico di filosofia su come, quando e perché si fa musica insieme La conferenza sarà seguita da un buffet curato e offerto dal Museo Etnografico della Valle di Muggio. In corso l esposizione temporanea Il Monte Generoso nelle fotografie di Giosanna Crivelli COMUNE DI BREGGIA

9 La voce di Naomi Berrill è un soffio esile quanto la diafana leggiadria del suo aspetto e fa pendant col suono minimalista e la tecnica sobria, decisamente understatement, del suo violoncello. Eppure, c è una forza sottile ma tenace nella musica di questa giovane artista irlandese innamoratasi dell Italia; c è un magnetismo che dapprima incuriosisce per la sommessa semplicità delle sue interpretazioni e poi avvince senza scampo per la grazia fragile ma intrigante con cui riesce a fare proprie, e quindi nuove e originali, canzoni che sembrano farfalle colorate catturate con infinita delicatezza da tempi, stili e luoghi assai diversi e lontani. VENERDÌ 24 LUGLIO ORE SAGNO PIAZZETTA DEL MUNICIPIO IN CASO DI MALTEMPO SALA DEL MUNICIPIO SUONI D ACQUA FROM THE GROUND Le parole del critico musicale Gigi Razete ben descrivono l originale percorso musicale della giovane artista di Galway, fiorentina d adozione, che nasce curiosamente dal suo modo di essere musicalmente onnivora. I brani che compongono il progetto From the Ground, titolo della sua ultima creazione discografica, sono il frutto di arrangiamenti confezionati per sé, per la sua ammaliante voce e il suo violoncello, che imbraccia a volte come fosse una chitarra. Tutto ciò compone il ritratto di un artista moderna e senza barriere che vuole confondere e mescolare la sottile linea di demarcazione tra i generi in cui la musica s incasella e i periodi storici in cui è stata concepita. La sua esperienza di musicista la vede frequentare con disinvoltura luoghi diversi: dalle sale da concerto al teatro, dai luoghi del folk alla sperimentazione contemporanea. Giovanni Sollima, vera e propria icona del violoncello contemporaneo, è suo profondo sostenitore e l ha voluta alle ultime due edizioni del progetto 100 violoncelli che è stato portato sul palco dell ultima edizione del Concerto del Primo Maggio a Roma. In From the Ground l artista irlandese riesce a far convivere in assoluta naturalezza brani di Claude Debussy, Robert Schumann, Henri Purcell e Alexander Borodin con quelli di Paul Simon, Romberg & Hammerstein, Vincent Courtois, Pete Seeger, Nick Drake ed Emiliana Torrini, con la presenza di un brano originale inedito che ama offrire al pubblico, una vera perla di un minuto e cinquanta secondi firmata da Almut Schlichting. NAOMI BERRILL violoncello e voce Arrangiamenti per voce e violoncello su musiche di Claude Debussy, Robert Schumann, Henri Purcell, Alexander Borodin, Paul Simon, Sigmund Romberg & Oscar Hammerstein, Vincent Courtois, Pete Seeger, Nick Drake, Emiliana Torrini e Almut Schlichting COMUNE DI BREGGIA

10 Nel 1912, durante il suo soggiorno berlinese, Schönberg ricevette la commissione dall attrice Albertine Zehme di scrivere per lei un melologo. Il testo prescelto è tratto da una raccolta di 50 Rondels intitolata Pierrot lunaire del poeta belga Albert Giraud, tradotta liberamente in tedesco da O. E. Hartleben. Schönberg coniò per l emissione della voce recitante il termine Sprechgesang, intendendo con ciò un canto parlato, da lui stesso individuato nella prefazione all opera come una scrupolosa esecuzione dei valori ritmici, mentre per quanto riguarda le altezze l interprete è tenuto a intonare la nota prescritta (altezza fissa) trascolorando subito nell emissione parlata (altezza variabile). Questa non è l unica novità dell opera, il Pierrot è difatti la prima partitura in cui la grande orchestra viene depurata in timbri isolati, contrastanti ed individualmente rappresentati, piuttosto che integrati, aprendo così una tendenza alla confutazione della orchestrazione per impasti che aveva segnato l evolversi dell arte della strumentalizzazione dai classici viennesi a Wagner, e che si tradurrà in una moda dello strumentale atipico quale indispensabile segnale di anticonformismo. Le 40 prove che precedettero la prima del 9 ottobre 1912 sono entrate nella leggenda dell evento. Indubbiamente la novità della scrittura esigeva una concentrazione sul testo e sull emissione fino ad allora sconosciuta. Nessun grande compositore del secolo ha potuto sottrarsi al fascino unico della composizione, quel suo equilibrio sul ciglio del capolavoro e del cattivo gusto, tipico dell arte mitteleuropea del tempo, che affascinò i professionisti più rigorosi, primi fra tutti Ravel e Strawinsky. TICINO MUSICA International Classic è un incontro per giovani musicisti provenienti da diversi paesi, che, attraverso lo studio e la pratica con artisti di fama internazionale, possono ampliare i loro orizzonti culturali e approfondire l esperienza artistica, come preparazione alla loro vita professionale. Con il Laboratorio di musica contemporanea, TICINO MUSICA propone la nuova musica in una veste completamente rinnovata in cui masterclass di composizione, direzione e vocalità contemporanea si complementano a vicenda, affiancati da cinque rinomati compositori svizzeri che durante il Festival presentano il proprio lavoro in seminari, offrendo ai partecipanti provenienti da tutto il mondo la possibilità di vivere la scena della nuova musica svizzera. Il laboratorio di musica contemporanea di TICINO MUSICA si concentra non solo sull approfondimento dei singoli settori specifici, ma mira a creare una stretta collaborazione tra i diversi attori: compositori, interpreti, direttori ed ensemble. Nel corso di direzione tenuto dal docente Arturo Tamayo, i partecipanti dirigono l ensemble strumentale con un brano tra i più importanti del XX secolo: Arnold Schoenberg - Pierrot lunaire per voce, flauto e ottavino, clarinetto e clarinetto basso, pianoforte, violino e viola, violoncello. Nel corso di composizione tenuto dai docenti Johannes Schöllhorn e Mathias Steinauer, i partecipanti comporranno alcune miniature presentate nel concerto a Mendrisio. MERCOLEDÌ 29 LUGLIO ORE MENDRISIO MUSEO D ARTE CHIOSTRO DEI SERVITI IN CASO DI MALTEMPO ORATORIO DI SANTA MARIA (PRESSO MUSEO D ARTE MENDRISIO) CONCERTO NELL AMBITO DI TICINO MUSICA LA CHIAVE DI VOLTA ENSEMBLE TICINO MUSICA ARTURO TAMAYO corso di direzione JOHANNES SCHöLLHORN e MATHIAS STEINAUER corso di composizione ARNOLD SCHöNBERG Pierrot Lunaire, op Prima parte 1. Ebbro di luna 2. Colombina 3. Il Dandy 4. Una pallida lavandaia 5. Valzer di Chopin 6. Madonna 7. La luna malata Seconda parte 1. Notte 2. Invocazione a Pierrot 3. Rapina 4. Rosso convivio 5. Ballata della forca 6. Decapitazione 7. Le croci Terza parte 1. Nostalgia 2. Perfidia 3. Parodia 4. La macchia lunare 5. Serenata 6. Viaggio verso casa 7. Antica fragranza Completano il programma alcune miniature scritte per l occasione dagli studenti che seguono il corso di composizione.

11 «Intorno al 1800 si iniziò un nuovo capitolo della storia del pensiero umano, il capitolo che viene comunemente designato come il periodo romantico. Lo spirito di quell età è uno spirito che pervade tutti i campi della vita (arte, filosofia, politica) all azione del quale nessuna nazione in Europa poté sfuggire. Nella musica questo spirito romantico trovò non soltanto la sua espressione più estrema in ordine di tempo, ma anche la sua più potente manifestazione. Nessuna storia del Romanticismo europeo può essere completa senza una storia della musica romantica». L osservazione del grande musicologo Alfred Einstein vale molto ma anche poco. Perché per sua stessa ammissione una volta individuato il grande valore culturale della musica romantica è altresì impossibile stabilirne precisi criteri di definizione. Il Romanticismo è infatti stato l epoca dei contrasti deflagranti, per cui un determinato carattere (poniamo: l intimità) poteva essere definito pienamente romantico al pari del suo esatto contrario (la teatralizzazione). Un era di dialettiche contraddizioni in cui tutt al più si possono isolare delle tendenze, in cui il dato fondamentale rimane la singolarità soggettiva di ogni compositore. La persona, cioè il soggetto unico e indivisibile, è perciò il centro del Romanticismo, ed è solo guardando alle singole persone che si può pensare di tracciarne un profilo. Una di queste singolarità importante come poche altre nel dar vita all intero movimento musicale romantico fu Felix Mendelssohn. Nel conforto di una vita agiata ancorché piuttosto breve seppe raccogliere l eredità beethoveniana e svilupparla nel senso dell equilibrio più che non dello strappo. Una perfezione apollinea che ben si ritrova nel suo capolavoro Sogno di una notte di mezza estate, pagina conosciuta soprattutto per l Ouverture scritta in giovanissima età, mentre il resto dell opera fu completato nella piena maturità che si inserisce nel genere tipicamente romantico della musica per scena. Un genere ibrido che unisce la poetica della sinfonia alla necessità di accompagnare le azioni teatrali, in questo caso della celebre opera omonima di William Shakespeare. A sud delle Alpi il Romanticismo ebbe caratteri piuttosto diversi: tranne rarissime eccezioni (spesso dovute all assunzione di modelli germanici) l Ottocento musicale italiano significò opera lirica. Così fu per Amilcare Ponchielli il cremonese che con La Gioconda conquistò imperitura fama che seppe però dedicare pagine anche rilevanti alla letteratura strumentale, come attesta il Divertimento per due clarinetti e orchestra Il Convegno. Da questo punto di vista Giovanni Bottesini rappresentò una significativa eccezione: sia per essersi dedicato quasi esclusivamente alla musica non-vocale (dall alto del suo virtuosismo, non a caso frequentemente accostato a quello di Paganini) sia per averlo fatto ponendo al centro uno strumento certo non consueto nella letteratura solistica, quale il contrabbasso è. Strumento che nelle sue mani seppe rivelare qualità sino ad allora sconosciute, rivaleggiando con i ben più agili fratelli d archi violino e violoncello. VENERDÌ 14 AGOSTO ORE STABIO PIAZZA CENTRALE (IN CASO DI MALTEMPO ORATORIO) CONCERTO SINFONICO SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA DIRETTORE PIETRO MIANITI SOLISTI PAOLO BELTRAMINI clarinetto CORRADO GIUFFREDI clarinetto WALTER ZAGATO violino ENRICO FAGONE contrabbasso AMILCARE PONCHIELLI Il Convegno, op.76 PP divertimento per due clarinetti e orchestra Allegro andante sostenuto allegro scherzando GIOVANNI BOTTESINI Passione amorosa per violino, contrabbasso e orchestra FELIX MENDELSSOHN Sogno di una notte di mezza estate, op Ouverture Intermezzo Notturno Scherzo COMUNE DI STABIO

12 Arcadia?! Un paese, che non esiste. Una macchia di natura, patria della poesia e del libero pensare, che sopravvive da 500 anni. Il verde idillio che affascina ancora oggi. È un rifugio di tranquillità, racchiude nostalgia per la natura e per l amore, è la nostalgia per un altra vita. Alla rigogliosa fonte, all ombra dell alloro, vi è spazio per l anima in pena. Nel XVII e XVIII secolo molti aristocratici commissionavano cantate dallo sfondo arcadico; queste garantivano ai nobili un intrattenimento musicale, letterario e intellettuale di alto livello, quasi delle opere in formato ridotto. Alessandro Scarlatti era uno tra i più importanti compositori dell Arcadia, un vero maestro del genere grazie al suo spirito d iniziativa e alla sua fantasia. Nel 1706 fu il primo musicista, insieme a Bernardo Pasquini e ad Arcangelo Corelli, ad essere ammesso all Accademia dell Arcadia a Roma. Sono oltre 700 tali opere vocali, principalmente per voce sola, ma anche per due voci, e basso continuo che Scarlatti ha scritto; nella maggior parte trattasi di Cantate senza ulteriore strumento melodico. Il poeta Jacopo Sannazzaro nel suo prosimetro di ambientazione pastorale Arcadia, scritto a cavallo del 1500, trasferisce nella sua epoca il paradiso terrestre dell Antichità e il suo ideale di bellezza, narrando le vicende del pastore Sincero, sotto le cui vesti si nasconde il poeta, nella terra greca dell Arcadia, tra i pastori che trascorrono le loro giornate tra riti e tenzoni di canto (secondo quanto tramandato dalla tradizione classica), inventando nel mondo moderno il mito di questa terra edenica del mondo classico. Nel mondo campestre contemplativo dei pastori e delle loro Ninfe si rispecchia l uomo amoroso in una specie di introspezione. Arcadia descriveva un modo nuovo e allora non convenzionale di accesso alla propria intimità, a dinamiche psico-emozionali fuori dall ordine del tempo, della società e dei vincoli religiosi. Nel 2012 Anne Schmid, durante un soggiorno di studio a Venezia, trova presso la Biblioteca Marciana la prima edizione integrale a stampa di Arcadia del Con questo testo vecchio di oltre cinque secoli e un paio di Cantate di Scarlatti prende così avvio un viaggio sulle orme dei pastori verso quella terra edenica, non potendo resistere al fascino della magia e della bellezza che stanno alla fonte del pensiero arcadico. È dunque naturale la scelta di raccogliere tali sensazioni in un CD dal titolo Fascinazione Arcadia. In questo concerto Arcadia ci parla anche attraverso i testi di Giancarlo Pontiggia, scrittore residente a Milano, e nei libretti delle cantate di Scarlatti. Le sonate di Giuseppe Sammartini e di Scarlatti svolgono quasi la funzione di musica programmatica, una sorta di Bilder ohne Worte, immagini senza parole. LUNEDI 24 AGOSTO ORE MENDRISIO CHIESA SAN GIOVANNI (PRESSO MUSEO D ARTE MENDRISIO) CONCERTO BAROCCO FASCINAZIONE ARCADIA ANNE SCHMID contralto GIANCARLO PONTIGGIA voce recitante DIE FREITAGSAKADEMIE KATHARINA SUSKE oboe, BALÁZS MÁTÉ violoncello, JONATHAN RUBIN liuto, CLAIRE ANNE PIGUET cembalo GIANCARLO PONTIGGIA *1952 Poesia/Bosco/Cuore/Oh ALESSANDRO SCARLATTI Tra le pompe fiorite Cantata per contralto e basso continuo recitativo, aria, recitativo, aria, recitativo aria JACOPO SANNAZARO Arcadia Prologo GIANCARLO PONTIGGIA Rami, selve, nomi d amore: di nuovo ALESSANDRO SCARLATTI Tra speranza e timore Cantata per contralto, oboe e basso continuo Introduzione, recitativo, aria, recitativo, aria GIUSEPPE SAMMARTINI Sonata in sol minore per oboe solo e basso continuo andante, presto, minuetto 1, minuetto 2 GIANCARLO PONTIGGIA Lascia un segno nel celeste pomeriggio Nel tempo vuoto ALESSANDRO SCARLATTI Sonata I in do minore per violoncello e basso continuo Largo, allegro, largo, a tempo giusto I fiori Cantata per contralto e basso continuo arie, recitativo, arie, recitativo, arie GIANCARLO PONTIGGIA Ancora pensieri felici

13 Il terzo appuntamento del progetto Al femminile è il più audace, ma anche il più stimolante. La poca familiarità dell ascoltatore con le musiche scritte da donne, come abbiamo potuto sperimentare nei due precedenti concerti, riserva non poche sorprese. Ma cosa potranno avere in comune, stavolta, le compositrici del nostro tempo e le monache benedettine del 1100? Il premio Pulitzer Jennifer Higdon e la visionaria Aliénor de Bretagne. Il Trio des Alpes, proseguendo la propria ricerca sull universo musicale femminile iniziata ormai qualche anno fa, ha commissionato a quattro compositrici, diverse per scuola, provenienza geografica e stile, un brano da eseguire per questo progetto. A questi brani sono qui accostate musiche composte da donne del Basso Medioevo, perlopiù monache o badesse. A quell epoca era impensabile che le donne potessero liberamente esprimersi in musica, come in altre arti, se non all interno di un contesto ben delimitato che le separasse, neutralizzando il confronto impari con la controparte maschile. Ma ci chiediamo con una provocazione non accade talvolta ancora oggi di costatare simili marginalizzazioni, al tempo della tanto decantata parità di genere? Non dovrebbero ormai essere scontate uguali opportunità di studio, lavoro e affermazione pubblica? Eppure, basta una scorsa veloce alle locandine delle principali stagioni concertistiche di ogni continente per rendere evidente l opposto. Le donne dotate di straordinario talento artistico sono rimaste per lunghi secoli isolate e la loro attività si è svolta ora nei monasteri, ora nelle corti o nei palazzi nobiliari, spesso all ombra di mariti o familiari illustri. Basti pensare ai nomi delle compositrici che hanno raggiunto una fama tale da preservarle dall oblio: si contano sulle dita di una mano! Clara Schumann e Fanny Mendelssohn sono certo le più celebrate. Ma basterebbe solo nominare ai più Maria Szymanowska, Alma Mahler, le sorelle Lili e Nadia Boulanger, Rebecca Clarke, Amy Beach, Cécile Chaminade tra le più vicine ai tempi nostri; o Barbara Strozzi e Francesca Caccini, guardando all epoca barocca. Solo pochi riconosceranno i loro nomi. Pochissimi avranno ascoltato loro musiche, dal vivo o registrate. Le donne in ogni epoca e oggi in sempre maggior misura si esprimono in musica con esiti originalissimi, sensibilità e talento. In questo concerto, che accosta figure di precorritrici ad epigoni moderne, non si intende perorare una causa femminista. Non ce n è bisogno. Si propone invece di far riflettere e di suscitare il desiderio di conoscere, tramite antiche e nuove sonorità scaturite dall immaginazione di donne di talento. Ci auguriamo saranno sempre più numerose le occasioni di apprezzarle, in un mondo finalmente privo di qualsiasi artificiale steccato. Accanto al nuovo allestimento delle collezioni del museo, è in corso l esposizione dedicata a Marcello, Adèle d Affry ( ), duchessa di Castiglione Colonna DOMENICA 30 AGOSTO ORE LIGORNETTO MUSEO VINCENZO VELA MATINÉE AL FEMMINILE III MEDIOEVO VS CONTEMPORANEO ENSEMBLE VOCALE DEL PROGETTO MEDIOEVO MENDRISIO Anne-Madeleine Rigolini, Antoinette Gubser, Verlie-Anne Jones, Susanna Di Giusto, Laurie Galfetti, Wilma Brazzola ENSEMBLE KORYMBOS ALESSANDRA FIORI direttore, voce e organetto portativo SILVIA TESTONI voce, MARIANNE GUBRI arpa gotica TRIO DES ALPES MIRJAM TSCHOPP violino, CLAUDE HAURI violoncello, CORRADO GRECO pianoforte MADELEINE RUGGLI 1964 Eclats * MARIA BONZANIGO 1966 Sole sui Cavalli di Sale - Sale sui Cavalli di Sole * CATERINA CALDERONI 1963 Turbolenze nel blu * LINDA DUSMAN 1956 Thundersnow * JENNIFER HIGDON 1962 Fiery Red (2003) ALIÉNOR DE BRETAGNE Badessa del convento femminile di Fontevraud, Francia Verbum bonum COMTESSA BEATRIZ DE DIA A chantar Trobairitz MANOSCRITTO LAS HUELGAS Convento femminile di Burgos, Spagna MANOSCRITTO Q11 Convento femminile Bologna, Italia * commissione del Trio des Alpes (2014) Cleri cetus Credo Exit rosa de spineto Salve virgo rubens rosa Ave Maria

14 Il fascino multiforme dei contrasti, le esperienze musicali di continenti diversi e di epoche differenti, due strumenti diametralmente opposti, uno a fiato e l altro a pizzico: è un viaggio musicale che sarebbe difficile immaginarsi più ricco di sfaccettature, di contrasti, che prende avvio nella Spagna del rinascimento, nella prima metà del XVI secolo, con una Fantasia di Luis de Milán. Musicista virtuoso e compositore, è stato un vero pioniere avendo egli scritto per la prima volta in Europa musica per la vihuela de mano, una sorta di liuto originaria proprio della penisola iberica. Altro fatto molto raro per la sua epoca, ha spesso scritto indicazioni verbali legate alla velocità d esecuzione sulle sue partiture. Se Luis de Milán è da considerarsi a tutti gli effetti un precursore, tutt altro discorso vale per Jean Baptiste Loeillet, compositore fiammingo del periodo barocco, trasferitosi in Inghilterra e soprannominato John of London. La sua scrittura estremamente elaborata e caratterizzata da lunghe linee melodiche e da un vivo senso del colore armonico, rispecchiano un gusto personale dell autore orientato verso la tradizione e la consuetudine. Un importante nota di merito gli va attribuita per il suo ruolo di divulgatore di opere di compositori a lui coevi, quali per esempio i celebri Concerti grossi di Arcangelo Corelli, eseguiti nell ambito dei numerosi concerti che Loeillet organizzava in casa propria. Esattamente due secoli dopo la morte del compositore fiammingo nasce, in un Giappone solo da poco sensibile a quella che comunemente definiamo musica colta, Toru Takemitsu, che diverrà senza ombra di dubbio il compositore nipponico più celebre al mondo. Il suo linguaggio è del tutto personale, passando dalla libera improvvisazione alla notazione grafica, dalla musica concreta a quella aleatoria siano a riunire la musica tradizionale giapponese e i suoi strumenti con la musica colta occidentale. Towards the Sea è stato scritto nel 1981 su commissione di Greenpeace nell ambito della campagna di salvaguardia delle balene. L autore si ispira al noto racconto di Herman Melville e vuole enfatizzare la dimensione spirituale che scaturisce dal testo. La musica vuole essere un omaggio al mare, creatore di tutte le cose. Ed è proprio il mare, più precisamente l Oceano Pacifico, che idealmente superiamo per raggiungere la capitale argentina Buenos Aires e quel genere musicale, il Tango, che nasce proprio grazie all incontro di culture differenti, contrastanti. DOMENICA 6 SETTEMBRE ORE MENDRISIO CHIESA SAN GIOVANNI (PRESSO MUSEO D ARTE MENDRISIO) MATINÉE CONTRASTI LELLO NARCISI flauto ADALISA CASTELLANETA chitarra LUYS DE MILAN Fantasia per chitarra JEAN BAPTISTE LOEILLET Sonata in la minore, op.1 n.1 per flauto e chitarra Adagio Allegro Adagio Giga TORU TAKEMITSU Toward the Sea per flauto in sol e chitarra the night Moby Dick ASTOR PIAZZOLLA Segue degustazione di vini locali Histoire du Tango per flauto e chitarra

15 Tre gambe? Possono avere un design accattivante, ispirare un diffuso senso di comodità o apparire decisamente pratici: ma quando si tratta di scegliere come ammobiliare la propria casa, quasi tutti tralasciano i tavoli a tre gambe per i più tradizionali ripiani con quattro appoggi. La metafora dell arredamento può anche apparire azzardata, ma a guardare la storia della musica e il numero delle opere scritte verrebbe da ritenere che anche i compositori dovendo scegliere una formazione cameristica con strumenti ad arco hanno quasi sempre privilegiato la stabilità del quartetto rispetto all eccentricità del trio. Perché? Sostanzialmente perché solo il quartetto è l immediato riflesso strumentale della disposizione a quattro voci del corale classico: quattro voci che vanno a combinare gli accordi fondamentali dell armonia tonale. Anche con solo tre voci, si dirà, l armonia riesce ad esprimere il proprio senso, ma è anche vero che certi contorni degli accordi possono farsi sfumati, meno nitidi. E anche l equilibrio tra le voci basse e le voci alte è più stabile in un 2+2, piuttosto che in un 2+1 o in un 1+2. Qui stanno a grandi linee i vantaggi del quartetto. Che non per forza significano svantaggi per il trio: facendo di necessità virtù ed inventando il modo di supplire a determinate mancanze l ingegno del compositore si può anzi mettere in mostra in modo più pronunciato. È questo certamente il caso della Serenata op. 8 di Beethoven, che insieme ai tre trii dell op. 9 rappresentano forse l apice di questo specifico repertorio e un modello per tutti i compositori che seguiranno. Non per Schubert però. Nell ascoltare la breve pagina che è il Trio in si bemolle maggiore, sembra proprio che il compositore austriaco non fosse a conoscenza delle opere di Beethoven, tanta è la semplicità di costruzione della forma-sonata di quest unico movimento, definito da Alfred Einstein «molto grazioso, mozartiano, fluente e melodico, ma niente di più». Restano sconosciuti i motivi che indussero Schubert ad abbandonarne la composizione dopo il primo movimento (esistono anche 39 battute di quello che sembra essere un Andante). L anno di composizione, il 1816, cade però in un periodo particolare della vita del compositore, periodo che lo stesso studioso Einstein ha definito «l anno dell indecisione». Il fallito tentativo di trovare lavoro come direttore musicale presso una scuola e la delusione per la freddezza di Goethe nei suoi confronti, sicuramente ebbero una ripercussione sulle opere, e solo nel campo della liederistica Schubert sembrava concentrato verso un preciso obiettivo. Bisogna tener conto, però, del contesto musicale nel quale nascevano molte delle pagine cameristiche di Schubert, e cioè quelle serate viennesi definite schubertiadi. In quest ottica anche l unico movimento del Trio è un passo segnato dal musicista nel trasformare un genere d occasione in un originale espressione del pensiero musicale; materiali sonori che facevano parte del patrimonio collettivo dei partecipanti a quelle serate (memorie mozartiane, fraseggi haydniani, musiche popolari) uscivano trasformati, ma sempre familiari, dalle mani di Schubert. DOMENICA 4 OTTOBRE ORE MENDRISIO SALA MUSICA NEL MENDRISIOTTO (PRESSO MUSEO D ARTE MENDRISIO) MATINÉE CAPOLAVORI PER TRE ARCHI BEAUX ARTS STRING TRIO JOAQUIN PALOMARES violino DUCCIO BELUFFI viola HERWIG CORYN violoncello FRANZ SCHUBERT Trio n.1 in si bemolle maggiore, D Allegro LUDWIG van BEETHOVEN Serenata n.2 in re maggiore, op Marcia - Allegro. Adagio Minuetto: Allegretto Adagio allegretto alla Polacca tema con variazioni: Andante quasi Allegretto - Marcia Segue degustazione di vini delle Cantine Latini di Tremona Accesso difficoltoso ai disabili causa scale. Nell annesso Museo d Arte Mendrisio ha luogo la mostra ROMA ETERNA anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri.

16 A ridosso degli anni trenta dell Ottocento, J. N. Hummel godeva di una grandissima fama come pianista, come compositore e didatta. A Vienna era considerato unico e degno erede della scuola mozartiana. La confidenza di Hummel con il linguaggio mozartiano ha radici lontane. Essa risale al 1786, quando il giovanissimo Johann Nepomuk venne accolto dalla famiglia Mozart nella propria abitazione, dove visse per ben due anni. Qui il giovane musicista prese parte alla vita pubblica e privata del compositore, venendo a contatto diretto con tutte le opere che conobbero la luce in quegli anni, periodo certamente tra i più fecondi della parabola compositiva mozartiana. L interesse e la profonda conoscenza da parte di Hummel del repertorio per fortepiano e orchestra del suo maestro è testimoniato da numerosissimi resoconti: oltre ad aver assistito direttamente alla nascita di molti dei capolavori di quegli anni, egli stesso in più di un occasione deve aver studiato questi brani con il suo maestro, eseguendoli pubblicamente in sua presenza. È da questa sua riconosciuta autorità, sommata al largo consenso che riscosse come compositore e al crescente desiderio di riscoperta dei maestri del passato, che si formò il contesto nel quale Hummel diede vita alle sue numerosissime trascrizioni (circa cinquanta), principalmente per flauto, violino, violoncello e fortepiano. La maggior parte di esse vennero pubblicate in Inghilterra ed il repertorio trascritto variava dalla musica sinfonica, a quella strumentale fino alle ouverture d opera dei grandi compositori suoi contemporanei quali Mozart, Beethoven e Haydn. La vasta richiesta da parte del mercato di questo tipo di composizioni era legata principalmente ad una nuova e larga fetta di pubblico, quella proveniente dall ascesa delle classi borghesi, che alla soglia degli anni trenta dell Ottocento stava condizionando la formazione di un nuovo repertorio, quello dell Hausmusik, all interno del quale il genere delle trascrizioni era estremamente diffuso. È proprio il diffondersi dei concerti nei salotti borghesi che porta molti altri compositori a cimentarsi con i temi operistici facendone variazioni virtuosistiche. Tra questi Franz Doppler, flautista dalle doti straordinarie nonché abile compositore, che con la sua scrittura infarcita di influenze ungheresi e russe ha incontrato il gusto del pubblico sin dal suo debutto. Tra i più grandi operisti è certamente da citare Gaetano Donizetti. Straordinaria la quantità di composizioni da lui firmate, in primo piano naturalmente le 74 opere. Ma questo rappresenta solo una parte del lavoro del grande compositore bergamasco. Ha scritto numerose composizioni vocali sacre e religiose, innumerevoli composizioni vocali profane e da camera e non mancano neppure le composizioni strumentali da camera, tra cui l amabilissimo trio proposto. DOMENICA 25 OTTOBRE ORE LIGORNETTO MUSEO VINCENZO VELA MATINÉE TRASCRIZIONI E VIRTUOSISMI TRIO MARINETTI STEFANO MAFFIZZONI flauto RICCARDO MALFATTO violino LORELLA RUFFIN pianoforte con la partecipazione della violoncellista VERÒNICA ANDREA NAVA PUERTO WOLFANG AMADEUS MOZART Sinfonia n. 36 in do maggiore, K 425 Linzer trascrizione di J.N.Hummel ( ) Adagio allegro spiritoso Poco adagio Minuetto trio Finale presto GAETANO DONIZETTI Trio in fa maggiore Larghetto Allegro FRANZ E KARL DOPPLER Fantasia op.38, sul Rigoletto di G. Verdi / allegro assai moderato tema e variazioni Allegro Accanto al nuovo allestimento delle collezioni del museo è in corso l esposizione Corpo e potere

17 Singolare destino quello di Le carnaval des animaux: diventare il brano più celebrato e diffuso di un compositore che ne aveva assolutamente proibito l esecuzione. Ma forse proprio in questo paradosso è possibile cogliere i motivi più autentici della proibizione: Camille Saint-Saëns temeva che l esecuzione pubblica della deliziosa partitura potesse compromettere la sua immagine di compositore serio. L opera, per due pianoforti e piccola orchestra, fu scritto per le festività di un martedì grasso da celebrare con gli amici, ed eseguito a Parigi il 9 marzo 1886 nella casa del violoncellista Charles Lebouc. Questa grande fantasia zoologica piacque subito per la brillantezza della scrittura, piena di verve e di humour, e per la singolarità del soggetto, con quegli animali che erano anche una ironica carrellata di personaggi dell ambiente musicale parigino. Perciò a Saint-Saëns non sembrò opportuno pubblicare una partitura così scottante che avrebbe potuto nuocere alla sua carriera (si pensi ai critici musicali che Saint-Saëns trasforma, nel suo zoo, in asini o in fossili), e quindi proibì che venisse data alle stampe prima della sua morte. Ad eccezione del famoso Cigno, che fu adottato nel 1905 dal coreografo Michel Fokine per una celebre assolo destinato alla ballerina Anna Pavlova. I quattrodici pezzi che compongono questa fantasia zoologica sono come una serie di ritratti e di caricature, illustrati con straordinario acume, un gusto caustico, sottili dettagli per i quali Saint-Saëns fece ricorso a tutti i ferri del mestiere: sfruttando un organico assai ridotto ma molto duttile (che comprende flauto, ottavino, clarinetto, due pianoforti, archi, uno xilofono e un armonica a vetro), trattando virtuosisticamente gli strumenti, ricorrendo a forme condensate e a rapide concatenazioni delle idee musicali, utilizzando qua e là citazioni di pezzi celebri, abilmente contraffatte. Nella versione proposta, arrangiata per quintetto di fiati, vengono mantenute tutte le caratteristiche intrinseche dell opera, adattate per l occasione alle esigenze sceniche. Lo spettacolo è concepito come la rappresentazione festiva dell opera, in un giorno di carnevale, sotto la direzione del maestro in persona. Per dar vita a questo divertimento, Saint-Saëns costringe i suoi musicisti ad abbandonare i consueti vestiti da pinguini-becchini e ad alzarsi dalle loro confortevoli sedie. Lui stesso si trasforma in direttore di circo e fa entrare in pista gli animali-marionette. E perfino il pubblico sarà chiamato a partecipare al grande divertimento! DOMENICA 22 NOVEMBRE ORE e STABIO AULA MAGNA DELLE SCUOLE MEDIE Spettacolo musico-teatrale promosso da Maribur nell ambito della XXII edizione della Rassegna del teatro di figura Otello Sarzi IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI QUINTETTO ANDERSEN ELENA PAGANESSI flauto GIOVANNI SANVITO oboe ALBERTO LONGHI clarinetto CRISTINA PINI corno MICHELE COLOMBO fagotto Copione e regia MICHEL POLETTI Coordinamento scenico LUCIA BASSETTI Marionette, marionettisti e attori COMPAGNIA MUSICATEATRO-TAA Musica di Camille Saint-Saëns Ma se il pappagallo volesse diventare Re della Foresta? Se il leone volesse uscire dalla gabbia per spaventare il clarinettista? Se la volpe nel rincorrere galli e galline, saltasse dispettosamente sulle spalle del clarinettista o sulle ginocchia della cornista? Se gli asini si contestassero il titolo di somaro più veloce del mondo? Se i misteriosi personaggi dalle lunghe orecchie fossero nascosti fra gli spettatori? Dai 4 anni Durata: 50 minuti Riservazione necessaria sul sito COMUNE DI STABIO

18 Pochi sono i fiumi che possono vantarsi di evocare tante emozioni quante lo fa il Danubio. Un fiume che nasce nella Foresta Nera e sfocia nel Mar Nero, attraversando dieci paesi e capitali quali Vienna e Budapest, lungo un corso di quasi tremila chilometri. Un fiume che segnava il confine per l Impero Romano e che Ovidio, negli anni dell esilio, ne cantò dolorosamente le acque ghiacciate tra rive popolate di barbari nel suo poema Tristia. Ma è nei musicisti che il Danubio ha acceso con forza la miccia della creatività, a cominciare dal celebre Valzer Sul bel Danubio blu di Johann Strauss figlio. Tra i grandi estimatori del brano vi era anche l amico Johannes Brahms che commentò ammirato il brano con la frase: peccato non l abbia scritto io. Il giovane Brahms, non ancora ventenne, per guadagnarsi da vivere suonava con piccoli complessi in locali del porto di Amburgo dove era nato. È lì che conosce la musica degli zingari e dei musicisti venuti dall est lungo il Danubio, e colpito dalla bellezza di queste melodie ne trascrive in gran quantità per pianoforte a quattro mani raccogliendole sotto il nome di danze ungheresi. Negli stessi anni un altro compositore, Franz Liszt, si cimenta con i temi della tradizione ungherese, seppur con motivazioni differenti. Scrive infatti tali pagine in onore dei moti rivoluzionari del democratico Lajos Kossuth per l indipendenza dell Ungheria dall Austria. In Ungheria nasce anche la Polka, ritenuta, come indica anche il suo nome, una variante boema d una danza d origine polacca. Tra le più celebri sono certamente da citare quelle di Johann Strauss figlio, abile ad affiancare ai suoi valzer dalle melodie sentimentali e nostalgiche questa nuova danza, energica e gioiosa. Ed è proprio il susseguirsi di valzer e polche che rende Vienna capitale europea del ballo: le feste che vi si svolgevano tra il 1865 e il 1897 raggiungevano dimensioni incredibili. L Apollosaal (Sala Apollo), la più grande sala di ballo della città, riusciva a contenere fino a ospiti, in serate che si protraevano fino alle prime ore del mattino. E pensare che una cronaca tedesca del 1804, dunque agli albori dell espansione in Europa, descriveva una coppia intenta a ballare il valzer così strettamente allacciata da volteggiare in un atteggiamento sconvenientissimo: la mano del maschio che tiene il vestito continuava piccante l articolista poggia ben ferma sul petto della donna premendo con lascivia ad ogni piccolo movimento. DOMENICA 29 NOVEMBRE ORE MENDRISIO SALA MUSICA NEL MENDRISIOTTO (PRESSO MUSEO D ARTE MENDRISIO) MATINÉE SULLE RIVE DEL DANUBIO ROBERTO METRO e ELVIRA FOTI pianoforte a quattro mani JOHANN STRAUSS figlio Rosen aus dem Süden Walzer, op Tritsch-Tratsch Polka, op. 214 JOHANNES BRAHMS Danza ungherese n FRANZ LISZT Rapsodia ungherese n JOHANN STRAUSS figlio Unter Donner und Blitz Polka schnell, op. 324 An der schönen blauen Donau Walzer, op. 314 JOHANN STRAUSS padre Radetzky-Marsch, op Seguirà una degustazione di vini della Cantina FA WINO di Mendrisio Pianoforte Steinway Gran Concerto messo a disposizione dall Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo, nell ambito della sezione musicale dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli, presieduta da Paolo Andrea Mettel. Accesso difficoltoso ai disabili causa scale. Nell annesso Museo d Arte Mendrisio ha luogo la mostra ROMA ETERNA anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri.

19 L Opera teatrale, fenomeno dominante nell Europa del XIX secolo, sorgeva in un vortice di sentimenti profondi stimolati dalla corrente romantica, fermento che creò importanti mutamenti nella società e nel costume del tempo. Fu proprio in quel periodo che la cultura musicale si diffuse nelle sale da concerto e nei salotti. Che cosa si faceva in un salotto? Conversazione, musica, canto, lettura. Parte essenziale del gioco erano il vedere e l essere visti, il giudicare e l essere giudicati, il chiacchierare e l essere chiacchierati. Fu in questa atmosfera che entrò in gioco la necessità di portare l Opera in tali ambienti, quale forma artistica che più di ogni altra concentrava le attese del pubblico. Da qui l utilizzo di forme compositive quali la variazione o la fantasia tecniche in cui un idea musicale viene modificata rispetto alla sua forma e riproposta per un organico strumentale diverso dall originale, spesso in chiave virtuosistica. Pur non facendo parte di questo genere, la Sonata in do maggiore di Gaetano Donizetti possiede appieno il carattere teatrale e la scrittura agile e brillante che degnamente esprimono i tratti compositivi operistici: i suoi due brevi movimenti, un Largo introduttivo in do minore e un Allegro in forma sonata in maggiore, presentano temi cristallini e improntati a una sobria semplicità. Brillante esempio di variazioni è invece rappresentato dall aria variata Là ci darem la mano, tratta dalla celebre opera Don Giovanni di W. Mozart e composta dall autore partenopeo Saverio Mercadante. Dopo l esposizione del tema, che svela una scrittura elegante e fluida, si alternano tratti tecnici a momenti lirici, proposti con coerenza nel divenire musicale. Seguendo nel programma incontriamo Francois Borne, primo flauto del Grand Théâtre de Bordeaux negli ultimi anni del A lui si devono importanti innovazioni meccaniche sul flauto traverso, e con la sua Fantaisie Brillante sull opera Carmen di Bizet per flauto e pianoforte mise alla prova l agilità e l estensione dello strumento, oltre al virtuosismo degli esecutori. Il nostro filo musicale ci conduce a Frédéric Chopin, autore delle Variazioni per flauto e pianoforte sul tema dell aria Non più mesta da La Cenerentola di Rossini. E un opera giovanile dell autore polacco, in cui tuttavia si evince già la sua arte nel parafrasare temi melodici: in particolare nella seconda variazione (in tonalità minore) emerge l atmosfera intimistica che distingue la personalità dell autore. E tuttavia nel brano di chiusura, la Fantasia brillante di Paul Agricole Genin su temi tratti dalla Traviata di Verdi, che meglio si esprime il significato di questo genere: un opera libera, letteralmente fantastica, che affonda le radici nell improvvisazione e avvolge l ascoltatore di impressioni sonore come in un sogno. Al pari di nobili e borghesi nei salotti ottocenteschi, sarà dunque possibile chiudere gli occhi e cullarsi all eco di quei temi tanto cari agli amanti dell opera simbolo musicale di un intera epoca. DOMENICA 6 DICEMBRE ORE MENDRISIO SALA MUSICA NEL MENDRISIOTTO (PRESSO MUSEO D ARTE MENDRISIO) MATINÉE OPERA IN SALOTTO Parafrasi, fantasie e variazioni su celebri arie d opera GIUSEPPE NESE flauto GABRIELLA ORLANDO pianoforte GAETANO DONIZETTI Sonata in Do maggiore Adagio Allegro SAVERIO MERCADANTE Aria variata Là ci darem la mano di W.A. Mozart per flauto solo FRANÇOIS BORNE Fantasia su temi dell opera Carmen di G. Bizet FRYDERICK CHOPIN Tema e variazioni su temi dell opera Cenerentola di G. Rossini PAUL GENIN Fantasia brillante su temi dell opera La Traviata di G. Verdi Segue degustazione di vini delle Cantine Latini di Tremona Pianoforte Steinway Gran Concerto messo a disposizione dall Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo, nell ambito della sezione musicale dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli, presieduta da Paolo Andrea Mettel. Accesso difficoltoso ai disabili causa scale. Nell annesso Museo d Arte Mendrisio ha luogo la mostra ROMA ETERNA anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri.

20 COMPOSITRICI - CONCERTO DI DOMENICA 30 AGOSTO Maria Bonzanigo è nata a Losanna. Allieva di Paul Glass per la composizione, ha studiato anche danza, coreografia e pedagogia. Dall incontro con Daniele Finzi Pasca nel 1984 è nata una lunga e proficua collaborazione che prosegue tutt oggi, con una particolare visione della clowneria, della danza e del gioco battezzata da loro stessi teatro della carezza. Ha composto per il Cirque Eloize di Montréal e per il Cirque du Soleil. Nel 2006 ha fatto parte del gruppo regia della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino, curando parte delle coreografie e scrivendo uno dei brani originali per la cerimonia. Nel 2011 ha cofondato la Compagnia Finzi Pasca. Oltre a musiche di scena ha scritto musica da camera, corale e orchestrale. Le sue opere sono edite da Jecklin, Teatro Sunil, Cirque Eloize, Cirque du Soleil, De Agostini e Compagnia Finzi Pasca. Caterina Calderoni è nata a Ravenna, si è diplomata in pianoforte con Daniel Rivera e in composizione con Bruno Bettinelli, perfezionandosi con Franco Donatoni e frequentando i corsi di informatica musicale di AGON a Milano. Ha vinto la I edizione del Concorso di Composizione Musica per Film indetto da Ennio Morricone all Accademia Chigiana di Siena. Ha realizzato colonne sonore per la RAI, sonorizzazioni di opere, video e performance di artisti contemporanei. Per Ricordi ha curato riduzioni per canto e piano e per piccola orchestra di opere di repertorio e contemporanee. Nel 2010 è stata composer in residence presso l UMBC di Baltimora (USA), e nel 2011 guest composer alla Rutgers University (New Jersey). Ha insegnato Composizione nei Conservatori di Bari, Piacenza e Castelfranco Veneto. Ha pubblicato per Ricordi, Bèrben, Rugginenti, Ut Orpheus, Sconfinarte e NEUMA Le composizioni della statunitense Linda Dusman riflettono la vastità dei suoi interessi, con influenze che vanno dal personale al politico. Il suo recente CD I need no words contiene brani su testi scelti, da Joan Retallack a Emily Dickinson. I suoi più recenti lavori sono Thundersnow, eseguito in prima esecuzione dal Trio des Alpes nel 2014, e Subterranea per quartetto di percussioni. E stata premiata dall International Alliance for Women in Music, dallo Stato del Maryland e dalla Mid-Atlantic Arts Foundation, tra gli altri. Le sue composizioni sono edite da I Resound Press (casa editrice digitale dedicata alla musica di compositrici da lei fondata) e incise dalle etichette NEUMA, Capstone, e New Albany. E docente all UMBC di Baltimora dove è stata presidente del dipartimento di musica dal 2000 al Jennifer Higdon è una figura di spicco della musica contemporanea, avendo ricevuto il Premio Pulitzer in Musica nel 2010 per il suo Concerto per Violino e un premio Grammy nello stesso anno per il suo Concerto per Percussioni. Le sue compo-

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