Il sistema monetario internazionale pre 1973

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1 Corso idi Laurea Magistrale in Management e comunicazione di impresa Economia e politica economica nei mercati globali Il sistema monetario internazionale pre 1973 Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Riferimento Bibliografico. Acocella ( ) Gandolfo ( )

2 Sistema monetario internazionale Col termine sistema monetario internazionale ci si riferisce agli accordi istituzionali che governano i tassi di cambio. Si hanno tassi di cambio flessibili quando il mercato valutario determina il valore relativo della valuta. Le quattro maggiori valute del mondo il dollaro, l euro, lo yen e la sterlina sono tutte libere di fluttuare. Si hanno tassi di cambio fissi quando un insieme di valute viene fissato ad un certo tasso di cambio mutualmente condiviso

3 Ricordiamo In economie aperte, i governanti perseguono due obiettivi: L equilibrio interno Richiede il pieno impiego delle risorse disponibili nel paese e la stabilità dei prezzi domestici. L equilibrio esterno Viene raggiunto quando il saldo delle partite correnti di un paese non si trova né pesantemente in deficit, né fortemente in attivo.

4 Equilibrio interno Disoccupazione e sovraoccupazione determinano variazioni dei prezzi che riducono l efficienza dell economia. Per evitare l instabilità dei prezzi, il governo deve: prevenire fluttuazioni eccessive della domanda aggregata rispetto al suo livello di pieno impiego assicurare che l offerta di moneta nazionale non cresca troppo velocemente né troppo lentamente.

5 PIL reale Equilibrio interno (ciclo economico) (+) deviazione del ciclo Trend (lungo periodo) PIL osservato. (-) deviazione del ciclo 0 tempo

6 Equilibrio esterno Problemi connessi a deficit eccessivi del saldo delle partite correnti: consumo temporaneamente eccessivo derivante da errori di politica economica deterioramento della fiducia degli investitori e rischio di una crisi per indebitamento. Problemi connessi ad un surplus eccessivo del saldo delle partite correnti: minore investimento interno in impianti e attrezzature rischio per i creditori di mancata restituzione ragioni politiche

7 Le origini del gold standard ( ) Il Gold Standard affonda le sue origini nell uso di monete d oro come mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Il Resumption Act (1819), in Gran Bretagna, segnò l adozione, per la prima volta, di un vero Gold Standard. Contemporaneamente, abolì restrizioni esistenti da lungo tempo sull esportazione di lingotti e monete d oro. Il Gold Standard Act degli Stati Uniti (1900) istituzionalizzò il legame dollaro-oro.

8 Equilibrio esterno Responsabilità principale delle banche centrali era quella di conservare la parità ufficiale tra la propria moneta e l oro. Adottavano politiche che mantenessero l avanzo (o il disavanzo) di parte corrente circa al livello del disavanzo (avanzo) del conto capitale. Un paese è in equilibrio della bilancia dei pagamenti se la somma tra il saldo delle partite correnti ed il saldo dei movimenti di capitale, non dovuto alla banca centrale, è pari a zero. Numerosi governi adottarono il laissez-faire nei riguardi del saldo delle partite correnti.

9 Il meccanismo price-specie-flow Il meccanismo automatico che contribuisce al simultaneo conseguimento dell equilibrio della bilancia dei pagamenti da parte di tutti i paesi. Si tratta della teoria dei flussi d oro di Hume. I flussi di oro che si accompagnano ad avanzi e disavanzi determinano variazioni dei prezzi le quali riducono i disequilibri delle partite correnti, riportando all equilibrio esterno i paesi. In sintesi Avanzo afflusso d oro P competitività Disavanzo deflusso d oro P competitività

10 Il gold standard in pratica Le pratiche del gold standard consistevano nella pratica di acquistare (o vendere) attività nazionali in presenza di un surplus (deficit). L efficienza dei meccanismi di aggiustamento automatico presenti nel Gold Standard era rafforzata da tali regole. In pratica, i paesi che vedevano espandersi le proprie riserve auree avevano scarso incentivo a seguire queste regole. Molti paesi rovesciarono la regola e sterilizzarono i flussi d oro.

11 L equilibrio interno Il successo del sistema gold standard nel mantenere l equilibrio interno del bilancio è incerto. Esempio: il tasso di disoccupazione medio statunitense era del 6.8% tra il 1890 ed il 1913, ma si è attestato sotto il 5.7% tra il 1946 ed il 1992.

12 Il periodo tra le due guerre ( ) A seguito dello scoppio della Seconda guerra mondiale, il Gold Standard venne sospeso. Il periodo tra le due guerre risultò contrassegnato da una grave instabilità economica. Il pagamento dei danni di guerra provocò in Europa episodi di iperinflazione. L iperinflazione tedesca L indice dei prezzi tedesco salì da un livello di 262 nel Gennaio 1919 ad un livello di 126,160,000,000,000 nel Dicembre 1923 (un aumento di miliardi di volte).

13 Cronistoria 1919 Gli Stati Uniti tornarono all oro 1922 Un gruppo di paesi (Gran Bretagna, Francia, Italia e Giappone) si accordò su un programma che chiedeva un ritorno generalizzato al Gold Standard e la cooperazione tra banche centrali La Gran Bretagna ritornò al Gold Standard 1929 La Grande Depressione condusse a fallimenti bancari in tutto il mondo La Gran Bretagna fu costretta ad abbandonare l oro quando parecchi detentori stranieri di sterline persero fiducia nel suo impegno a mantenere il valore della sterlina.

14 La grande depressione del 1929 Molti paesi soffrirono durante la Grande Depressione. Il maggiore danno economico derivava dalle restrizioni imposte al commercio e ai pagamenti internazionali. Tali politiche di beggar-thy-neighbor provocarono la ritorsione da parte degli altri paesi e condussero alla disintegrazione dell economia mondiale. Tutti i paesi avrebbero potuto trovarsi in una situazione migliore in presenza di una cooperazione internazionale

15 In sintesi Il sistema Gold Standard possedeva un potente meccanismo automatico per raggiungere l equilibrio esterno, il meccanismo price-specie-flow. I tentativi di tornare al sistema Gold Standard dopo al 1918 furono fallimentari. Quando l economia mondiale cadde nella depressione del 1929, il Gold Standard sparì e si indebolì l integrazione economica mondiale. Poi arrivò la seconda guerra mondiale.

16 Gli accordi di Bretton Woods ( ) Nel 1944, 44 paesi si incontrarono a Bretton Woods, nello New Hampshire, per introdurre un sistema di cambi fissi (gold exchange standard). Principi di base: Tutte le valute avevano un cambio fisso nei confronti del dollaro ed il prezzo dell oro era fissato a 35$ l oncia. Cambi fissi ma aggiustabili in caso di squilibri fondamentali Controllo sui movimenti di capitali Con gli accordi nasce anche il Fondo monetario internazionale (FMI) [oltre Banca mondiale e GATT] Era inteso a fornire prestiti a favore di paesi caratterizzati da un disavanzo delle patite correnti. Richiedeva la convertibilità delle valute.

17 Fondo monetario internazionale: obiettivi L accordo alla base del FMI tentava di accogliere un grado di flessibilità sufficiente a consentire ai paesi di conseguire l equilibrio esterno senza sacrificare gli obiettivi interni e il tasso di cambio fisso. Due elementi dell accordo FMI che contribuivano a promuovere la flessibilità nell aggiustamento estero: 1. Accesso ai prestiti del FMI La condizionalità: l erogazione dei grandi prestiti era condizionale alla supervisione e monitoraggio delle politiche interne da parte del Fondo. 2. Aggiustamento delle parità (approvare le svalutazioni: il FMI decideva che l economia stava assistendo ad un disequilibrio strutturale ).

18 La convertibilità Per valuta convertibile si intende che una valuta che può essere liberamente scambiata con le altre valute. Esempio: il dollaro statunitense e quello canadese divennero convertibili nel Un residente canadese che acquistasse dollari statunitensi poteva usarli per fare acquisti negli USA oppure venderli alla Banca del Canada. Gli accordi FMI richiedevano la convertibilità solo sulle transazioni correnti.

19 Il Gold exchange standard: conseguenze Tre punti centrali 1) Politiche monetarie inefficaci: per tutti paesi tranne uno, gli USA. per gli altri devono mantenere fissi i cambi 2) Politica fiscale: strumento principale per l equilibrio interno (spesa pubblica o imposte) 3) FMI: restrizioni al capitale finanziario, rare modifiche ai tassi di cambio, prestiti gli strumenti principali per l equilibrio esterno

20 Equilibrio esterno nel primo dopoguerra Il periodo di carenza di dollari (primo decennio di vita del sistema di Bretton Woods) Il problema principale consisteva nell acquistare sufficienti dollari per finanziare i necessari acquisti dagli Stati Uniti. Il Piano Marshall (1948) = Un programma di aiuti in dollari da parte degli Stati a favore dei paesi europei. Aiutava a limitare la carenza di dollari.

21 Avanzi e disavanzi e crisi Gli avanzi e disavanzi delle partite correnti assunsero un significato ulteriore nel contesto di una accresciuta mobilità dei capitali. In base all accordo FMI, i paesi con un ampio e persistente disavanzo delle partite correnti potevano essere sospettati di trovarsi in disequilibrio strutturale. I paesi con sostanziosi avanzi delle partite correnti potevano essere visti dal mercato come possibili candidati per una rivalutazione, ma accumulando dollari e non rivalutando e si mantenevano più competitivi rispetto agli Stati Uniti. Pressioni speculative destabilizzavano il sistema forzando le svalutazioni/rivalutazioni.

22 e gli Stati Uniti Gli Stati Uniti avevano la responsabilità di mantenere il prezzo dell oro a 35$ l oncia e, in particolare, di garantire che le banche centrali potessero convertire in dollari le proprie riserve in oro al prezzo fissato Le banche centrali straniere erano contente di detenere i dollari accumulati, poiché questi offrivano interessi e rappresentavano la moneta internazionale per eccellenza. Le riserve internazionali delle banche centrali aumentarono fino a superare le riserve auree degli Stati Uniti così che gli Stati Uniti non sarebbero stati in grado di convertirle.

23 e gli Stati Uniti Gli Stati Uniti avevano la responsabilità di mantenere il prezzo dell oro a 35$ l oncia e, in particolare, di garantire che le banche centrali potessero convertire in dollari le proprie riserve in oro al prezzo fissato Gli Stati Uniti avevano un unico Le banche centrali straniere erano contente di problema di equilibrio esterno. detenere i dollari accumulati, poiché questi offrivano interessi Il e problema rappresentavano dell affidabilità la moneta internazionale per eccellenza. Le riserve internazionali delle banche centrali aumentarono fino a superare le riserve auree degli Stati Uniti così che gli Stati Uniti non sarebbero stati in grado di convertirle.

24 Gli Stati Uniti: dati macro Guerra del Vietnam Tasso di crescita della spesa pubblica Inflazione Tasso di crescita della moneta Bilancia commerciale

25 L età dell inflazione Le politiche macroeconomiche statunitensi della fine degli anni 60 contribuirono al crollo del sistema di Bretton Woods agli inizi del Nel 1965 e 1968 per finanziare la guerra del Vietnam e il programma sociale, gli USA aumentano la spesa pubblica senza aumentare le tasse (stampano moneta). L accelerazione dell inflazione statunitense alla fine degli anni 60 fu un fenomeno mondiale. Quando i paesi che emettono valuta di riserva accelerano la loro crescita economica, l'effetto è un aumento automatico della crescita monetaria e dell'inflazione all'estero.

26 La crisi del sistema Inflazione e disavanzo alimentano la speculazione sulla svalutazione del dollaro. L aumento della spesa pubblica aumentando l offerta di moneta aveva portato all inflazione. Lo stimolo fiscale aumentando consumi e importazioni aveva portato a disavanzi nelle partite correnti (premendo per la svalutazione). Nel 1971 tutti gli speculatori vendono dollari per marchi, la banca tedesca compra 1 miliardo di dollari in poche ore, poi cede non può mantenere il cambio. Crolla il sistema, gli Stati Uniti chiedono agli altri paesi di rivalutare, ma non è possibile e non basta. Nixon dichiara l inconvertibiltà del dollaro.

27 Europa Tassi di inflazione Insostenibilità delle rivalutazioni Germania Offerta di moneta e riserve

28 Dai cambi fissi ai cambi flessibili (non sistema)

29 La fine del sistema di Bretton Woods Gli artefici del FMI speravano di delineare un sistema a cambi fissi che incoraggiasse la crescita del commercio internazionale. Per conseguire al tempo stesso l equilibrio interno ed esterno, erano necessarie politiche di variazione e politiche di riallocazione della spesa. Gli Stati Uniti avevano un unico problema di equilibrio esterno, il problema dell affidabilità. Le politiche macroeconomiche degli Stati Uniti della fine degli anni 60 contribuirono al crollo del sistema di Bretton Woods agli inizi del 1973.

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