Come cambiano i mercati tiin economia aperta? Va inoltre considerato il mercato dei cambi
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- Romano Gattini
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1 LE ECONOMIE APERTE
2 Come cambiano i mercati tiin economia aperta? Quando l economia è aperta si hanno effetti sul: -mercato dei beni e dei fattori produttivi -mercato delle attività finanziarie. Va inoltre considerato il mercato dei cambi 2
3 Gli antefatti L oro Loro viene estratto da circa 6000 anni; in questo periodo ne sono state prodotte circa tonnellate ed intorno ad esso si sono scontrati interessi delle nazioni e gli uomini hanno sfidato tanti pericoli per possederlo. Le sue proprietà fisiche gli hanno permesso di ritagliarsi un ruolo speciale nellastoria dell umanità. I più antichi oggetti d oro conosciuti sono egiziani risalenti circa al A.C. (inizialmente l oro fu utilizzato per la produzione di ornamenti e gioielleria). Le civiltà maestre nella produzione di oggetti d oro furono quella etrusca e quella romana. Fin dalla sua scoperta il metallo svolge una funzione monetaria e per diversi millenni è stato considerato il più importante e sicuro mezzo di pagamento. 3
4 L oro Loro cominciò ad essere usato in modo diffuso come moneta corrente nel 1816 in Inghilterra che adottò il sistema del Gold Standard. Successivamente fu seguita da altri paesi (Germania nel 1872, USA nel 1900). Con questo sistema le monete nazionali erano convertibili in oro. La coniazione era libera e l oro, sia in forma di moneta o di oro grezzo poteva essere liberamente importato ed esportato. Il tasso di cambio fra le monete di diversi paesi si manteneva stabile in quanto poteva variare solo entro una parità fissa che assicurava l equilibrio degli scambi internazionali. L inizio della prima guerra mondiale segnò la fine del sistema aureo e fu seguita da unperiodo di grande instabilità. Nel 1925 la Gran Bretagna e nel 1927 la Francia ritornarono sostanzialmente al sistema ante bellico e le banche centrali affiancarono alle riserve auree alcune valute convertibili (dollari, sterline, franco francese, etc.), facendo nascere il Gold Exchange Standard. 4
5 Alcune monete furono dichiarate direttamente convertibili in oro, altre (come la lira italiana) non erano direttamente convertibili in oro, ma in monete, chiamate pregiate che potevano essere convertibili. Nel 1931 l Inghilterra sospese la convertibilità e nel 1934 gli USA dichiararono che i privati non potevano convertire più i dollari in oro. Dal 1 al 22 Luglio 1944, per iniziativa degli Stati Uniti e dell Inghilterra i rappresentanti dei principali paesi si riunirono a Bretton Wood dove fu creato il Fondo Monetario Internazionale (F.M.I.) e venne fissato il prezzo del metallo a 35 $ per oncia, prezzo a cui gli U.S.A. si impegnarono ad acquistarlo da chiunque ed a venderlo solo alle Banche Centrali. 5
6 La conferenza di Bretton Woods Gli accordi di Bretton Woods furono il primo esempio di un ordine monetario totalmente concordato, pensato per governare i rapporti monetari fra stati nazionali indipendenti. La caratteristiche principale di Bretton Woods era l'obbligo per ogni paese di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro, che veniva così eletto a valuta principale, consentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre valute; la seconda, il compito di equilibrare gli squilibri causati dai pagamenti internazionali. 6
7 Fino ai primi anni 70, il sistema fu efficace nel controllare l ordine economico internazionale. PoilaguerradelVietnam,miseincrisiilsistema:difronteall'emissionedi dll dollari e al crescente idbit indebitamento, t aumentarono le richieste ihi di conversione delle riserve in oro. Ciò spinse il 15 agosto 1971, a Camp Davis, il presidente Richard Nixon ad annunciare la sospensione della convertibilità del dollaro in oro: le riserve americane si stavano pericolosamente assottigliando. Nel dicembre del 1971 fu firmato lo Smithsonian Agreement, chemise fine agli accordi di Bretton Woods, svalutando il dollaro e dando inizio alla fluttuazione di dei cambi. Lo standard d aureo fu quindi sostituito da un sistema di cambi flessibili. L'assenzadiunordinemonetariofusuccessivamentemitigataprimacon l'introduzione del Sistema Monetario Europeo nel 1979 e successivamente con lanascita dell Euro (1999). 7
8 Le funzioni dell oro L oro ha almeno 4 funzioni: monetaria, d investimento e di consumo. FUNZIONE MONETARIA: grazie alle sue caratteristiche come trasportabilità, resistenza alla corrosione, divisibilità riconoscibilità immediata e fungibilità, l oro è stato preferito ad altri metalli per essere trasformato in moneta. Il primo uso di montad oroèattribuitoaicinesi,mentreinoccidenterisale circa al VII secolo A.C. all epoca di re Croeus di Ldi Lydia (l attuale Turchia occidentale). LA FUNZIONE DI RISERVA: si esplica nel momento in cui l oro viene utilizzato come attività finanziaria, che mantiene il suo valore nel tempo. Per le banche centrali le riserve di oro hanno una funzione di garanzia a fronte di emissione di monete e debiti. 8
9 I soggetti privati invece detengono oro a scopo d INVESTIMENTO a medio/lungo termine con l obbiettivo di proteggersi dalle svalutazioni e da incertezze economico-politiche. Le transazioni speculative di oro non fisico (oro finanziario o cartaceo ed i prodotti derivati) si hanno nel momento in cui si cerca di ottenere un guadagno dalle variazioni del prezzo del metallo. LA FUNZIONE DI BENE DI CONSUMO: in diversii settori. La gioielleria ha una funzione di investimento e di consumo storica offrendo a chi lo detiene il piacere di indossarlo e possederlo. L uso in elettronica è dovuto alle sue caratteristiche di plasticità e conducibilità. Grazie alla sua resistenza ed ai bassi rischi per la salute umana viene, infine, usato nel campo medico ed in odontoiatria. 9
10 Tassi di cambio Tasso di cambio: rappresenta il rapporto con cui due monete vengono scambiate sul mercato delle valute (E, V). Tasso di cambio flessibile: le banche centrali si astengono dall intervento sui mercati e lasciano che il tasso di cambio si adegui in modo da equilibrare domanda ed offerta di valuta estera. Tasso di cambio fisso: per mantenere il tasso di cambio fisso la banca centrale interviene nel mercato delle valute con operazioni di acquisto e vendita di valuta estera contro valuta nazionale utilizzando le sue riserve valutarie. Il mercato è quindi un mercato regolamentato. 10
11 ESEMPIO 1 Supponiamo che in un dato momento nel tempo il tasso di cambio euro/dollaro sia di 1 euro per 1 dollaro (E N/E =1). Supponiamo, ancora, che a un certo punto diventi opinione diffusa il fatto che l euro sia destinato a deprezzarsi e che si deprezzi (E N/E ): diciamo che nella nuova situazione ci vorranno 1,5 euro per acquistare un dollaro. E E/N = 1,5 E N/E = 1/E E/N = 1/1,5 = 0,67 In regime di cambi flessibili, la BCE non farà nulla per opporsi a questa tendenza ed impedire il deprezzamento dell euro rispetto al dollaro. In regime di cambi fissi, invece, la BCE si impegna di fronte a chiunque ne dovesse fare richiesta a scambiare euro contro dollari ad un prezzo fisso e prestabilito:diciamo, 1 euro contro 1 dollaro. 11
12 La bilancia dei pagamenti 1. La bilancia dei pagamenti (BP) è un documento che contabilizza le transazioni ieconomiche effettuate t tra un Paese e il resto del mondo durante un determinato intervallo di tempo. Registra quindi sia gli esborsi effettuati, sia gli introiti percepiti nei rapporti tra il Paese e operatori esteri. 2. Nella bilancia dei pagamenti viene registrato il controvalore in denaro delle transazioni: In entrata (+) le transazioni che comportano un afflusso di valuta estera nel paese (e.g. esportazione di un bene). In uscita (-) le transazioni che comportano un deflusso di valuta estera dal paese (e.g. importazione di un bene). 12
13 Bilancia dei pagamenti pg dell Italia (milioni di euro) Figura 6.1:la bilancia dei pagamenti. Fonte banca d Italia 13
14 La bilancia dei pagamenti Il saldo economico della bilancia dei pagamenti BP, può essere suddiviso i in due componenti: 1. Il saldo del conto corrente, Bc 2. Il saldo movimenti in conto capitale, Bk Bp=Bc+Bk 14
15 Il saldo del conto corrente, Bc Bc registra la differenza tra importazioni ed esportazioni di merci ed inoltre la differenza tra importazioni ed esportazioni di servizi e i trasferimenti netti. Merci: S -In attivo vengono registrate le esportazioni in passivo le importazioni - Il saldo relativo alla compravendita di beni viene definito saldo della bilancia commerciale i i Servizi: noli, assicurazioni, viaggi all estero Redditi: redditi da lavoro e da capitale Trasferimenti unilaterali: transazioni che comportano o un afflusso di denaro o merci a cui non corrisponde una contropartita economica. 15
16 Il saldo movimenti in conto capitale, Bk Il conto capitale Bk registra le vendite e gli acquisti idi attività i àfinanziarie i i (terreni, azioni ied obbligazioni, etc.). Investimenti diretti: beni capitali come fabbricati, imprese, impianti macchinari Investimenti di portafoglio: compravendita di attività ità finanziarie i i 16
17 Tasso di cambio nominale Il tasso di cambio nominale E N/E, (valuta nazionale/valuta estera) è il prezzo in valuta estera di 1 unita di valuta nazionale. Un aumento (diminuzione) di E N/E è definito come apprezzamento (deprezzamento) nominale della moneta nazionale: occorre una quantità minore (maggiore) di moneta nazionale per acquistare una unità di valuta estera. 17
18 Tasso di cambio Il tasso di cambio reale valuta nazionale/valuta estera, V, è il numero di unità di bene nazionale per una unità di bene estero: V = E P E / N E P Il tasso di cambio reale V è un indicatore di competitività del paese: se V aumenta, allora beni esteri costano di più e il paese diventa più competitivo in quanto è più conveniente acquistare i beni nazionali. 18
19 Tasso di cambio Deprezzamento reale: (V diminuisce) i beni esteri diventano meno costosi rispetto ai beni nazionali. Quindi aumentano le importazioni e diminuiscono le esportazioni. p Apprezzamento reale: (V aumenta) i beni esteri diventano più costosi rispetto ai beni nazionali quindi le importazioni diminuiscono e le esportazioni aumentano. Merci estere diventano relativamente più care e, di riflesso, le merci nazionali costano relativamente meno Aumenta la competitività del sistema paese Merci estere diventano relativamente meno care e, di riflesso, le merci nazionali costano relativamente di più. Diminuisce la competitività del sistema paese 19
20 Il saldo del conto corrente e le esportazioni Il saldo del conto corrente (Bc) è dato dalla differenza tra le esportazioni di beni nazionali Q, e le importazioni di beni esteri (espresse in moneta nazionale) E Z : Bc = Q E Z Le esportazioni (Q) dipendono positivamente sia dal reddito del resto dl del mondo (domanda d mondiale dil dato esogeno) )Y E, (dato esogeno) che dal tasso di cambio reale V (un aumento di V rende più conveniente l acquisto di beni nazionali rispetto all acquisto di beni esteri) Q= QV ( ; Y ) = QV ( ) E
21 Il saldo del conto corrente e le importazioni Le importazioni Z dipendono : positivamente dal reddito Y e negativamente dal tasso di cambio reale V (un aumento di V rende più conveniente l acquisto di beni nazionali rispetto a quello di beni esteri) Z = Z( V; Y) + 21
22 Il saldo del conto corrente Le importazioni Z dipendono positivamente dal reddito, Y, e negativamente dal tasso di cambio reale V (un aumento di V rende più conveniente l acquisto di beni nazionali rispetto all acquisto di beni esteri) Z = Z( V; Y) La funzione del saldo conto corrente è: + Bc = Q ( E ) E Z ( Y, E ) Assumendo che prezzi esteri e prezzi nazionali siano fissi e per semplicità uguali a 1 ne segue che tasso di cambio nominale e reale vengono a coincidere (V=E E/N ). 22
23 Il mercato dei cambi Eccesso di offerta di valuta estera Q>VZ BP>0 Eccesso di domanda di valuta estera VZ>Q BP<0 Mercato dei cambi 23
24 L equilibrio del mercato dei cambi L equilibrio del mercato dei cambi dipende dal comportamento della BC. Si distinguono due interventi valutari della BC a cui corrispondono due regimi del tasso di cambio Regime di tasso di cambio flessibile Regime di tasso di cambio fisso 24
25 Regime di cambio flessibile Il tasso di cambio è determinato dal mercato senza alcun intervento delle autorità monetarie. Variazioni nella domanda e nell offerta di una valuta si ripercuotono pienamente sul tasso di cambio. Il meccanismo di aggiustamento. La variazione del tasso di cambio e la condizione di parità dei tassi di interesse, garantiscono il raggiungimento dell equilibrio sul mercato dei cambi: > 0 E = V BP < 0 E = V Quindi, se vige il tasso di cambio flessibile, la bilancia dei pagamenti raggiungerà g automaticamente il pareggio. 25
26 Il regime del tasso di cambio flessibile Cambio flessibile 26
27 Il regime del tasso di cambio fisso La BC persegue una regola valutaria fissa che prevede la costanza del tasso di cambio ad un livello fisso (accordi internazionali). E = E Il meccanismo di aggiustamento. L equilibrio del mercato dei cambi in presenza di cambi fissi può realizzarsi in tre modi: 1. Rispetto del tasso di cambio fisso con assenza di sterilizzazione La base monetaria e l offerta di moneta variano in relazione allo squilibrio della bilancia dei pagamenti: ΔBM = BP ΔM = m ΔBM 27
28 Il regime del tasso di cambio fisso 2. Rispetto del tasso di cambio fisso con sterilizzazione La variazione della base monetaria attraverso il canale estero viene esattamente controbilanciata da una variazione della base monetaria degli altri idue canali (Tesoro, Aziende dicredito) così ìda lasciare invariata l offerta di moneta: Δ BM EST = BP Δ BM TES = Δ BM AC M = M 3. Modifica degli accordi internazionali e modifica del tasso di cambio fisso - Svalutazione: aumento del tasso di cambio fisso - Rivalutazione: riduzione del tasso di cambio fisso 28
29 Il regime del tasso di cambio fisso: svalutazione/ rivalutazione E rivalutazione i E svalutazione E E/N =V Cambio fisso: svalutazione/rivalutazione 29
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