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1 Linux-Ubuntu - 1

2 Note di utilizzo del sistema operativo Linux- Ubuntu 3 Distribuzioni... 3 Organizzazione del sistema Il File System... 4 Organizzazione degli utenti... 5 Superutenti... 5 Utenti e gruppi... 6 Ubuntu 7 La dotazione software di UBUNTU... 7 Interfaccia Unity di Ubuntu Terminale e comandi 12 Utente normale Utente root Operazioni di uso generale Operazioni di Gestione (file e cartelle) Accedere ad una cartella o ad una directory Visualizzare il contenuto della cartella Creare una cartella Rinominare una cartella Tagliare ed incollare una cartella Copiare ed incollare una cartella Cancellare una cartella vuota Cancellare una cartella non vuota Rinominare un file Operazioni su utenti Editor VI gedit nano Bash (Shell) 21 Brevi istruzioni per la costruzione di semplici script ( ). 22 Le variabili I parametri posizionali Esempi con strutture di controllo The if Statement The case Statement The for Statement The while Statement Bibliografia Appendice 32 2

3 Note di utilizzo del sistema operativo Linux- Ubuntu (Le presenti note si basano anche su documenti prelevati dalla Rete a cui si fa riferimento). Linux è un sistema operativo free basato su API POSIX e UNIX. Nel 1985 Richard Stallman fondò la FreeSoftware Foundation, il cui obiettivo era riassunto nell'acronimo ricorsivo GNU = Gnu's Not Unix. In realtà l'obiettivo era la scrittura di un intero Sistema Operativo, analogo a UNIX, con delle caratteristiche innovative e varie applicazioni di corredo, che fosse interamente free, negando così la natura commerciale di UNIX. Nel 1991 Linus Benedict Torvalds, studente del corso di Sistemi Operativi all'università di Helsinky, aprì la strada allo sviluppo di LINUX, che ad oggi è forse il segno più tangibile della realizzazione del progetto GNU. Distribuzioni Il sistema operativo Linux è presente sotto diverse forme (dette distribuzioni) che differiscono principalmente per la dotazione software che integrano e per la scelta dell'interfaccia grafica. Tutte però condividono quello che è il cuore del SO ( kernel ) che contiene i programmi per la gestione vera e propria del pc e del suo hardware. Le varie distribuzioni differiscono per il ``target'', per l'organizzazione del file system e dei file di partenza e di configurazione, per la quantità e l'aggiornamento del materiale offerto, per il tipo di pacchettizzazione, ecc. Per esempio, da certi punti di vista, Ubuntu Linux differisce da Linux RedHat più di quanto possano differire tra loro due distinti Sistemi Operativi UNIX di tipo commerciale. D'altro canto, dal punto di vista dell'utente che non deve fare amministrazione di sistema, l'una distribuzione o l'altra fa poca differenza: può percepire più che altro la quantità e l'aggiornamento degli applicativi installati. Sul sito è possibile reperire tutte le distribuzioni attualmente disponibili e liberamente scaricabili (grazie all'intuizione rivoluzionaria di Stallman e di Torvalds) 3

4 fig.1 L'home page di linuxiso.it da dove è possibile scaricare la distribuzione preferita Quale distribuzione scegliere? Dipende dall'uso che si pensa di fare di Linux. Esempio: se si ha un Mac, non c'è molta scelta, così come se si ha una workstation particolare. Se non ci sono motivi specifici per scegliere una particolare distribuzione, è bene scegliere secondo i propri gusti o esigenze. Ubuntu è forse la più facile da usare ed è quella a cui noi faremo riferimento nel seguito. Organizzazione del sistema Il File System Spesso per ``file system'' si intende l'organizzazione a basso livello dei file e delle directory sul corrispondente mezzo fisico di memorizzazione, che la maggior parte delle volte è una partizione di un disco rigido (fisso). Nel seguito per file system si intende l'albero delle directory corrispondente a una generica installazione: analizziamone alcune parti. Non tutte le installazioni di Linux hanno lo stesso albero delle directory, in particolare ogni distribuzione può presentare delle differenze anche significative da una release all'altra; inoltre, da questo punto di vista le varie distribuzioni di Linux possono differire anche notevolmente tra loro. Quindi, per fare un'esposizione utile e sensata, non vengono riportate tutte le directory, ma solo le più importanti, e non si scende più di un livello dentro l'albero. Ecco un riferimento a Ubuntu Linux. 4

5 fig.2 L'organizzazione dei file in Linux Ubuntu Il file system ha origine in /, detta ``root'' o directory radice. Si nota esplicitamente che root è anche la username dell'amministratore di sistema, la cui home directory è /root. Organizzazione degli utenti Esistono differenze fra i vari utenti, definite dai permessi e dall'acceso ai file e comandi che un'utente può lanciare. E' convenzione che i semplici utenti possano scrivere, leggere e modificare file solo all'interno del loro ambiente (home) e lanciare semplici comandi che non influiscono sulla configurazione del sistema. Superutenti Per poter accedere completamente alle risorse del sistema bisogna accedere al sistema come superuser,detto root. L'utente root è l'amministratore del sistema con tutti i poteri che comporta questo ruolo, quindi è molto importante che l'accesso a root sia limitato solo al reale amministratore di sistema (sysadmin). 5

6 Utenti e gruppi Prima di accedere al sistema occorre autenticarsi indicando un nome di utente conosciuto dal sistema. Gli utenti, a loro volta, appartengono a gruppi. Ogni utente deve appartenere almeno ad un gruppo, ma può appartenere a più gruppi. 6

7 Ubuntu La dotazione software di UBUNTU In ogni distribuzione Linux vengono inoltre inclusi moltissimi software applicativi gratuiti e liberamente distribuibili (sempre secondo la licenza GNU- GPL) (cfr Ubuntu per principianti in Youtube) 7

8 Interfaccia Unity di Ubuntu Scrivania ( La scrivania risiede dietro tutti gli altri componenti presenti sullo schermo. Quando non vi è alcuna finestra visibile, la scrivania è quella parte dello schermo tra il pannello superiore e quello inferiore. Sulla scrivania è possibile posizionare file e cartelle a cui si voglia accedere con facilità. Quando si inserisce un CD, una unità flash o un altro supporto rimovibile, oppure un dispositivo contente file come un lettore musicale o una fotocamera digitale, sulla scrivania compare una icona che rappresenta quel dispositivo. I file e le cartelle posizionati sulla scrivania sono memorizzati in una cartella speciale all'interno delle propria cartella home, dal nome Desktop. Come ogni altra cartella, è possibile porre direttamente in essa file (o altre cartelle), semplicemente questi appariranno anche sulla scrivania. In alto a destra le icone di notifica: mail, rete, volume, utente, icona di accensione (pann. Controllo, etc). A sx dello schermo : DASH: Bottone di Ubuntu ( corrisponde allo START di Win), con casella di ricerca. Si basa su Lens (lenti di ricerca (dash di base): generali, applicativi, doc privati e cartelle, musica) e Scope (motore di ricerca che puo cercare sul PC locale o in rete). Cfr per gli sviluppatori Spazi di lavoro 8

9 Cartella Home o o Creazione nuove cartelle, crea nuovo file, copia incolla Proprietà 9

10 o Permessi ( Tutti i file in un sistema Linux hanno permessi che abilitano o meno gli utenti alla visualizzazione, modifica o esecuzione. Il super utente "root" ha l'abilità di accedere a ogni file nel sistema. Ogni file possiede delle restrizioni di accesso, restrizioni sull'utente ed è associato con un proprietario/gruppo. Ogni file è protetto dai seguenti tre insiemi di permessi, in ordine di importanza: utente si applica all'utente proprietario del file gruppo si applica al gruppo associato con il file altro si applica a tutti gli altri utenti All'interno di questi insiemi ci sono i permessi attuali. I permessi e come si applicano a file e directory sono elencati di seguito: lettura i file possono essere visualizzati/aperti il contenuto delle directory può essere visualizzato scrittura i file possono essere modificati o cancellati il contenuto delle directory può essere modificato esecuzione i file eseguibili possono essere avviati come programmi si può accedere alle directory Per visualizzare e modificare i permessi di file e directory, scegliere Home e fare clic col tasto destro del mouse su un file o una directory. Quindi scegliere Proprietà. I permessi sono disponibili all'interno della scheda Permessi ed è possibile modificarli fin tanto che si è i proprietari del file/directory. Navigazione con visualizzazione elenco 10

11 Info Istallazione nuovi programmi Ubuntu software center Repository Ubuntu -> Gestore aggiornamenti 11

12 Terminale e comandi L uso del Terminale in Linux e, quindi in Ubuntu, permette di gestire l intero sistema usando i COMANDI. (In queste note si fa riferimento ai documenti presenti in in cui è possibile trovare ampia e valida documentazione) Il Terminale è uno strumento importantissimo, col quale possiamo interagire direttamente col nostro sistema, senza utilizzare l interfaccia grafica. Ubuntu permette di modificare le impostazioni del sistema e di operare senza dover mai passare dal terminale, ma è opportuno saperlo utilizzare perché può essere utile, se non indispensabile, dovere impartire comandi in maniera diretta. Da Dash troviamo il terminal che, una volta aperto si presenta come una finestra vuota che ci mostra una riga di testo (linea di comando), alla cui destra, normalmente, troviamo il simbolo $ seguito dal cursore intermittente e pronto a ricevere i nostri comandi. Cominciamo a capire meglio quella riga che ci dice tante cose: paolo@scuola:~$ Quello che compare alla sinistra è il nostro nome utente, ossia paolo (lo stesso che utilizziamo, insieme con la password, quando avviamo Ubuntu, ossia in apertura di sessione, da noi scelto durante l installazione di Ubuntu. A destra e prima dei due punti, troviamo il nome del computer, nel nostro caso scuola (anche questo lo abbiamo scelto durante l installazione di Ubuntu). Dopo i due punti troviamo il simbolo ~ chiamato tilde. Esso significa che ci troviamo dentro la cartella home (qualcosa che somiglia alla cartella Documenti e setting di Windows). Utente normale Ubuntu, anche se per entrare abbiamo dovuto digitare la password, ci considera utenti normali, ossia abbiamo dei privilegi limitati. Questo vuol dire che se vogliamo effettuare delle operazioni che modificano il sistema, dobbiamo ottenere i privilegi di amministratore, fornendo la password alla richiesta. Il simbolo $, sta a significare che in quel momento siamo dei semplici utenti normali e quindi abbiamo poteri (privilegi) limitati. Per acquisire, momentaneamente, i privilegi di root, possiamo scriviamo la parolina magica: sudo. Ecco come scrivere il comando: carlo@ufficio:~$ sudo comando Questo termine (sudo), inserito prima di comando, farà scattare la richiesta della password. Solo dopo che abbiamo digitato la password il nostro comando verrà eseguito. In definitiva sudo, inserito prima di un qualsiasi comando, consente di eseguire il comando stesso con i privilegi di root (amministratore) e tali privilegi si perdono subito dopo l'esecuzione del comando. Se si lascia il terminale aperto e dopo un paio di minuti, si vuole eseguire un altro comando che prevede l'uso di sudo, non sarà necessario fornire di nuovo la password. Infatti, l'effetto "password" rimane attivo per i successivi cinque minuti. Come digitare la password - Nelle ultime versioni di Ubuntu, mentre si digita la password, non compaiono gli asterischi e sembra che non succeda nulla, ma non è cosi. In effetti è solo una questione di sicurezza. 12

13 Sudoers, compiere operazioni con sudo Il comando sudo (super user do) è una stringa di comando usata su sistemi operativi Unix-like per eseguire operazioni con privilegi di root (ovvero di amministratore). A differenza del comando su (substitute user), sudo richiede all utente solo la propria password, e non quella dell amministratore; perciò non occorre conoscere password altrui, con ovvi vantaggi sulla sicurezza, è sufficiente essere stati precedentemente abilitati. Il file di configurazione /etc/sudoers stabilisce chi può sostituire chi, su quali macchine, e relativamente a quali operazioni. Fonte: Wikipedia Per aggiungere un utente al gruppo di sudoer, è sufficiente loggarsi da root e lanciare il comando: visudo Potremo così modificare il file /etc/sudoers ed aggiungere i permessi di sudoer ad un utente specifico. Una volta che il nostro utente sarà come un root, potremo lanciare qualsiasi operazione di sistema che richieda permessi speciali, aggiungendo sudo all inizio di ogni sintassi. Per esempio, per l installazione di VLC: sudo apt-get install vlc Il sudoer è molto comodo, ma ovviamente comporta più rischi per la sicurezza, specialmente nel caso in cui il sistema è utilizzato da più utenti. Usatelo con discrezione. Utente root Ogni volta che lo reputeremo necessario, possiamo utilizzare un altro metodo che ci consentirà di conservare, più a lungo, i nostri poteri di amministratore. Nel caso dell'esempio con nome carlo e nome del computer ufficio, ecco come daremo il comando: carlo@ufficio:~$ sudo s ci verrà chiesta la password e subito dopo noteremo che la riga sarà diventata: root@ufficio:~# Ossia il nostro nome è cambiato in root e $ (dollaro) è diventato # (sharp o cancelletto), significa che adesso non è loggato l utente carlo ma l utente di root che ha i privilegi d amministratore. Ecco ad esempio due modi diversi, ma entrambi corretti, di indicare come dare il comando ciccio: $ sudo ciccio ==> significa che al terminale dovrà esserci carlo@ufficio:~$ sudo ciccio # ciccio ==> significa che al terminale dovrà esserci root@ufficio:~# ciccio Esempio pratico Per finire faremo un esempio pratico. Vogliamo impostare la data e l ora del nostro computer. Useremo il comando date. Ad esempio, per il 22 luglio 2008, ore metteremo i numeri (07=luglio, 22=giorno, 1630=ore e minuti, 2008=anno), quindi il comado vero e proprio sarà: date Il primo metodo da utilizzare, nel caso fossimo utenti normali, consiste nell'inserire sudo davanti al comando: sudo date Dopo avere dato il comando, ci verrà chiesta la password e quindi (se non abbiamo commesso errori di digitazione o di copia-incolla) sarà cambiata l ora e la data. Il secondo metodo consiste nel farci riconoscere, subito, come utente root e dopo dare il comando date. Per farci riconoscere quale utente root, digitiamo sudo -s o con le solite modalità di scrittura indicate da manuali e guide: $ sudo s Il nostro comando date sarà: date e dopo avere dato Invio da tastiera, la data e l'ora del nostro sitema saranno impostate come noi volevamo. Ricordiamo che fino a quando non chiuderemo il terminale, saremo utenti root, ovvero resterà il simbolo # 13

14 Disconnessione da root per tornare utente con permessi normali sulla stessa finestra di terminale: exit Nota: questo comando funziona solo se in finestra si è partiti da user e ci si è loggati come root. Il comando exit può servire anche per chiudere la finestra del terminale, da riga di codice stessa. Operazioni di uso generale Quale versione sto usando? who -- version Arresto del sistema Per spegnere il PC direttamente da terminale, si può lanciare: halt Serve essere root o avere i permessi di sudoer (aggiungere sudo all inizio della sintassi) affinchè il comando vada a buon fine. Riavvio del sistema Per riavviare il PC direttamente da terminale, si può lanciare: reboot Lista dei File System montati Se si avesse l esigenza di conoscere i File System montati nel sistema, utile per sapere come sono allocati in /dev, che tipo di permessi di lettura e scrittura si hanno in essi, e così via, si può semplicemente lanciare da qualunque utente: mount Per ottenere in output la lista che cerchiamo. Lista delle periferiche USB montate Lanciare, da root o con sudo, il seguente comando: lsusb Lista delle schede PCI montate lspci Ricerca di file nel sistema Se siamo alla ricerca di un determinato file all interno del nostro computer, il mio consiglio è andare su Risorse e selezionare Cerca file. In questo modo il processo sarà più rapido e meno macchinoso, ma in questa guida siamo qui per vedere come è possibile farlo anche da terminale. Il motore di ricerca da terminale si chiama Locate e possiamo installarlo normalmente digitando: 14

15 apt-get install locate Esso fa uso di un database ad aggiornamenti costanti, ma non frequenti, pertanto se volessimo ricercare un file di recente creazione, spostamento o immissione nel sistema dovremo prima lanciare il comando di update per questo database. Da root o con permessi sudoer aggiungendo sudo prima della sintassi digitiamo: /usr/bin/updatedb Attendiamo che l aggiornamento sia terminato, e poi lanciamo: locate testo.txt se per esempio stiamo cercando da qualche parte nel nostro sistema il file testo.txt. Naturalmente, quella parte è da sostituire con il file di cui siete alla disperata ricerca. Visualizzare lo spazio libero sulle memorie e lo stato della memoria RAM e della cache Se vogliamo avere una veloce panoramica dello spazio libero di tutti i File System montati e della RAM in uso, esistono due comandi che ci vengono in soccorso. Il primo, per gli spazi liberi, è: df Mentre il secondo, per la gestione della RAM e della cache in uso, è: free Niente di più semplice, vero? Visualizzare i processi di sistema in uso e le loro dipendenze Da terminale abbiamo anche la possibilità di avere la panoramica sui processi in uso dal sistema. ps e ps -axl Potete anche chiedere uno schema strutturato ad albero se volete le idee più chiare sui processi aperti: pstree Forzare la chiusura di un processo kill processo Vedere in ordine cronologico tutti i comandi digitati History Creazione di un nuovo utente Modifica della password di un user e di un root. Per creare un nuovo utente da terminale, è sufficiente diventare root, e digitare il comando: adduser nomeutente Saranno richieste la password che si vuole assegnare all utente, e in più altre piccole informazioni facoltative che potete immettere, ovvero Nome Completo, Stanza N (?!), Numeri telefonici, ed altro. Cancellazione di un utente userdel nomeutente Modifica della password di un user e di un root Per la modifica da terminale della password di un utente, è possibile con l uso di passwd. Possono verificarsi tre condizioni: 1) Siamo loggati come utenti normali, abbiamo i permessi sudo, e non abbiamo mai impostato una password di root (situazione tipica dopo l installazione di Ubuntu). Ci basterà digitare: 15

16 sudo passwd root E ci verrà richiesto di immettere una password e di ripeterla. Sarà la password assegnata all utente root; 2) Siamo loggati come root, e vogliamo impostare una password diversa ad un utente normale. Basterà lanciare semplicemente: passwd nomeutente Con il nome dell utente a cui vogliamo settare la password al posto di nomeutente ; 3) Siamo loggati come utenti normali, non ricordiamo la password di root e non abbiamo i permessi di sudoers. Qui è un bel problema. Credo che non si possa fare null altro che reinstallare il sistema. Operazioni di Gestione (file e cartelle) ( Eleco comandi : Accedere ad una cartella o ad una directory Per entrare nella cartella cartella digitiamo: cd cartella ; ad esempio cd documenti Per entrare nella cartella sottocartella presente in cartella in un solo comando partendo da fuori le due cartelle, digitiamo: cd cartella/sottocartella Se siamo in sottocartella e vogliamo tornare in cartella digitiamo: cd.. Se siamo in sottocartella e vogliamo uscire sia da lì che da cartella, digitiamo: cd../.. Visualizzare il contenuto della cartella ls ls help ls l ls a ls A Vedo i permessi Si potranno visualizzare anche gli eventuali file nascosti, mentre scrivendo: Si potranno visualizzare oltre ai file nascosti anche quelli di sistema Creare una cartella mkdir cartella Se volessimo creare la cartella cartella e subito al suo interno la cartella sottocartella scriviamo: mkdir cartella/sottocartella Attenzione ai permessi. Se farete sudo mkdir oppure lancerete il comando da root, da utenti normali non si avranno i permessi di scrittura. Rinominare una cartella mv cartella/ directory/ Tagliare ed incollare una cartella cd cartella mv sottocartella /home/vostronomeutente/directory 16

17 Copiare ed incollare una cartella cd cartella cp -r sottocartella /home/vostronomeutente/directory Non scordatevi -r, altrimenti vi darà errore di directory omessa. Cancellare una cartella vuota Questo comando va bene solo se la cartella che si vuole cancellare è vuota. rmdir cartella Cancellare una cartella non vuota rm -rf cartella Per dovere di cronaca -rf è in grado di cancellare ogni file, se avete i permessi di root o di sudo. Rinominare un file Per rinominare un file da terminale deve essere usato, come per il Taglia e Incolla, mv. Volendo rinominare il file testo.txt in text.txt dovremo dirigerci prima nella cartella in cui il file è presente, e poi digitare: mv testo.txt text.txt Tagliare ed incollare un file mv testo.txt /home/vostronomeutente/ Copiare ed incollare un file cp testo.txt testo.bak Cancellare un file rm testo.txt il file sarà cancellato, se si possiedono i permessi giusti. Creare un collegamento Per creare un collegamento di file o cartelle si deve usare il comando ln. ln "file da collegare" "directory di collegamento" Poniamo ad esempio che ho il file testo.txt nella home e voglio creare un collegamento in usr/bin. Scriverò: ln /home/gigi/testo.txt /usr/bin Digitate ln help per avere la lista e le loro spiegazioni. Cambiare i permessi di lettura, scrittura ed esecuzione. Può succedere di aver bisogno di dover cambiare i permessi ad un file, per consentire la lettura, la scrittura o l esecuzione ad ogni utente, oppure al contrario di proteggerlo da utilizzi indesiderati e restringerlo ad un particolare utente o gruppo. Quello che si dovrà utilizzare sarà il chmod. Per cambiare i permessi, ad esempio, al file testo.txt dovremo prima farlo da autori del file (per essere sicuri che abbiamo ogni permesso di farlo), ad esempio accedendo prima da root se non possiamo interagire col file da utenti semplici, e poi digitare: chmod xxx testo.txt Al posto di XXX vanno tre numeri. I numeri che possiamo usare sono: Lettura, scrittura, esecuzione per tutti (proprietario, gruppo, altri) 755 Lettura, scrittura, esecuzione per il proprietario, lettura, esecuzione per il gruppo ed altri utenti. 644 Lettura, scrittura per il proprietario, lettura per il gruppo ed altri utenti. 17

18 666 Lettura e scrittura per tutti. 700 Lettura, scrittura, esecuzione per il proprietario, nessun permesso per il gruppo ed altri. Pertanto, se volessimo assegnare qualunque permesso a tutti: chmod 777 testo.txt Scaricare un file da Internet Da terminale è possibile anche scaricare file da Internet, che siano http o ftp. Per farlo, basterà digitare wget seguito dall url del file che si vuole scaricare. Se volessimo scaricare il file basterà digitare: wget Il file sarà messo in download e, una volta scaricato, piazzato nella directory in cui siamo presenti nel terminale al momento del lancio del comando. Operazioni su utenti Chi sono who Editor VI L'editor VI (visual editor) è il più diffuso nell'ambiente UNIX e Linux. Per aprire vi ed editare un nuovo file basta digitare vi oppure vi nomefile nel secondo caso, se il file esiste viene aperto, se non esiste viene creato nuovo. Ad esempio vi aaa.c VI ha due modalità di funzionamento: il modo comando (command) e il modo inserimento (input). In modalità inserimento ogni parola verrà inserita direttamente nel file. E' possibile usare molti comandi per entrare in questa modalità il più comune è i (insert). Entrare in modalità comando è possibile in qualsiasi momento premendo il tasto ESC, ogni lettera verrà interpretata come un comando. (La versione GNU di VI si chiama VIM, (Vi IMproved) ed è quella comunemente usata nelle distribuzioni Linux.) Comandi principali Salvare e uscire ZZ salvare e uscire 18

19 :w salvare :w <file> :wq salvare in altro file con il nome desiderato salvare e uscire :q se non sono state effettuate modifche usce senza salvare :q! uscita incondizionata Comandi di copia e incolla yy y2 <giu> p copia la riga corrente copia 2 righe sotto la posizione in cui si trova il cursore incolla il testo nel punto dove si trova il cursore Cancellare righe o caratteri x X D dd 3dd dg d1g cancella il carattere in cui si trova il cursore cancella il carattere alla sinistra del cursore cancella tutto quello che si trova alla sinistra del cursore fino alla fine della riga cancella la riga in cui si trova il cursore cancella 3 righe partendo dalla quella in cui si trova il cursore cancella dalla posizione in cui si trova il cursore fino alla fine del file cancella dalla posizione in cui si trova il cursore fino all'inizio del file Spostarsi nel file ^ inizio della riga corrente $ fine della riga corrente G 1G fine del file inizio del file Ricerca e sostituzione del testo /<testo>?<testo> u U cerca il testo dalla posizione corrente verso il basso cerca il testo dalla posizione corrente verso l'alto annulla l'ultima modifica effettuata annulla l'ultimo annullamento. ripete l'ultimo comando 19

20 gedit È l'editor predefinito in Ubuntu, Per aprire uno specifico file è sufficiente aggiungere il percorso del file: gedit /percorso/al/file sostituendo /percorso/al/file con un file esistente, come ad esempio /etc/apt/sources.list nano Un altro editor molto usato, più facile e diretto è nano (basta digitare nano ) 20

21 Bash (Shell) Bash (acronimo per bourne again shell) è una shell testuale del progetto GNU usata nei sistemi operativi Unix e Unix-like. Essa è chiamata anche Bourne shell dal nome del suo autore originario Stephen Bourne. Si tratta di un interprete di comandi che permette all'utente di comunicare col sistema operativo attraverso una serie di funzioni predefinite, o di eseguire programmi. Essa mette a disposizione un semplice linguaggio di scripting che permette di svolgere compiti più complessi, non solo raccogliendo in uno script una serie di comandi, ma anche utilizzando variabili, funzioni e strutture di controllo di flusso. ( ( è consigliato dare un occhiata a oppure ) Esempi Scrivere un applicazione che mostra la lista dei file in una cartella. Lanciare Terminal Lanciare vi (o altro editor, ad esempio gedit) con vi lista.sh il nome della shell: ad esempio Dentro l editor digitare i per l inserimento Inserire la riga #!/bin/bash, conosciuta come Shebang line Digitare: echo benvenuto nei file della cartella ls Digitare: echo arrivederci dai file della cartella ESC :wq! (per salvare il file) Per rendere ESEGUIBIE la shell: chmod +x lista.sh Digitare./lista.sh oppure sh lista.sh e congratulazioni!!! Ecco un semplice esempio di script: #!/bin/bash # Questo script installa le tre applicazioni audacity amsn e amule sudo apt-get install audacity -y sudo apt-get install amsn -y sudo apt-get install amule -y exit Ultimata la scrittura ci basta salvare il file con un nome qualsiasi e con l'estensione.sh, ad esempio: installazione.sh Facendo doppio click sullo script (installazione.sh), lo stesso verrà aperto con Gedit (editore di testi) e ne verrà, semplicemente mostrato il contenuto. Questo in quanto lo script non è stato reso eseguibile. Per renderlo eseguibile, bisogna 21

22 fate click col destro sullo script (file.sh), quindi scegliete Proprietà -> consentire l esecuzione come programma. Brevi istruzioni per la costruzione di semplici script ( ) Un Bash script è un file di testo che contiene una serie di comandi che saranno eseguiti sequenzialmente. Ciascun comando deve essere separato da un carattere di newline (ovvero ci deve essere un comando per riga). Un esempio di Bash script è il seguente: #!/bin/bash date > ora-corrente mv ora-corrente nuovo-nome la prima riga inizia con i caratteri #! seguiti da un percorso /bin/bash. I primi servono a far identificare quel file come uno script eseguibile; il percorso indica quale interprete utilizzare (in questo caso, Bash). A partire dalla seconda riga, inizia la serie di comandi vera e propria. In questo caso, il primo comando eseguito è date > ora-corrente che scrive l'orario corrente sul file ora-corrente; il secondo comando, mv ora-corrente nuovo-nome, rinomina il file oracorrente in nuovo-nome. Per poter eseguire uno script, salvato in un file test.sh, si deve utilizzare la seguente sintassi: $ bash test.sh in alternativa, è possibile aggiungere al file i permessi di esecuzione, tramite il comando: $ chmod +rx test.sh che dà a tutti gli utenti il permesso di lettura ed esecuzione per il file test.sh. A questo punto, lo stesso script può essere invocato tramite la più semplice sintassi $./test.sh All'interno di uno script Bash è possibile inserire qualsiasi comando che possa essere interpretato da Bash. Ad esempio, considerando lo script precedente, si possono aggiungere alcune stampe di verifica, ottenendo: #!/bin/bash echo "Stampa ora corrente" date > ora-corrente echo "Spostamento file" mv ora-corrente nuovo-nome echo "Esecuzione completata" che produrrà il seguente output: $./test.sh Stampa ora corrente Spostamento file Esecuzione completata Promemoria esercizio shell cd Scrivania cd aa ls gedit aa.sh ls aa.sh bash aa.sh chmod +rx aa.sh aa./aa.sh hystory cd pippo ls 22

23 ./sc1.sh ls -l./script.sh cd.. date cd.. cd Scrivania mkdir bb cd bb ls gedit bb.sh ls bb.sh ls -l chmod +rx bb.sh ls -l./bb.sh history history>todo.txt Le variabili Le variabili rappresentano il modo in cui i linguaggi di scripting e di programmazione identificano i dati. Una variabile non è nient'altro che un'etichetta, un nome assegnato a una locazione, o a una serie di locazioni, di memoria del computer che contiene un dato. Le variabili compaiono nelle operazioni aritmetiche, nelle manipolazioni quantitative e nelle verifiche di stringhe. Bisogna fare una netta distinzione tra il nome di una variabile ed il suo valore. Se variabile1 è il nome di una variabile, allora $variable1 è il riferimento al suo valore cioè il dato in essa contenuto. bash$ variabile=23 //assegnamento del valore bash$ echo variabile variabile bash$ echo $variabile //riferimento al valore contenuto 23 L'unica volta in cui una variabile compare "nuda" -- senza il prefisso $ -- è quando viene dichiarata o al momento dell'assegnamento, quando viene annullata, quando viene esportata. L'assegnamento può essere fatto con = (come in variabile=23), con un enunciato read (read variabile) ed all'inizio di un ciclo (for var2 in 1 2 3). NOTA Quando si inizializzano le variabili, non sono consentiti spazi prima e dopo il segno = #!/bin/bash # Variabili: assegnamento e sostituzione a=375 ciao=$a 23

24 echo ciao # Non è un riferimento a variabile, ma solo la stringa "ciao". echo $ciao echo ${ciao} # Come sopra. Un esempio con lettura variabile (read): Chiede una riga in input e mostra un messaggio in base al contenuto: #!/bin/bash echo "Scrivi qualcosa e premi Invio:" read linea case $linea in uno) echo "Hai digitato 'uno'" ;; due tre) echo "Hai digitato 'due' oppure 'tre'" ;; q*) echo "Hai digitato qualcosa che inizia con 'q'" ;; *) echo "Hai digitato qualcosa che non conosco" ;; esac I parametri posizionali Sono i parametri che seguono il nome di uno script di shell. Essi sono collocati nelle variabili $1, $2, $3 e così via. Lunghe secondo necessità, le variabili vengono aggiunte ad una matrice interna. $# contiene il numero totale dei parametri, come viene dimostrato con questo semplice script: #!/bin/bash # positional.sh # Questo script legge 3 parametri posizionali e li stampa. POSPAR1="$1" POSPAR2="$2" POSPAR3="$3" echo "$1 è il primo parametro posizionale, \$1." echo "$2 è il secondo parametro posizionale, \$2." echo "$3 è il terzo parametro posizionale, \$3." echo echo "Il numero totale di parametri posizionali è $#." Con l'esecuzione uno potrebbe dare un qualsiasi numero di argomenti: ora provate a chiamare : positional.sh uno due tre quattro cinque Cosa mostra il video? 24

25 Lo script qui sotto esegue alcuni comandi (date, w, uname, uptime) #!/bin/bash clear printf "Queste sono informazioni sono fornite da miosistema.sh. Il programma inizia ora.\n" printf "Ciao, $USER\n\n" printf "La data odierna è `date`, questa è la settimana n. `date +"%V"`.\n\n" printf "Questi sono gli utenti attualmente collegati:\n" w cut -d " " -f 1 - grep -v USER sort -u printf "\n" printf "Questo è `uname -s` che gira in un processore `uname -m`.\n\n" printf "Questa è l'informazione di uptime:\n" uptime printf "\n" printf "Questo è tutto gente!\n" Vi sono un certo numero (tendenzialmente elevato) di cosiddette variabili speciali, usate per il controllo dell'esito dei comandi, per il passaggio di argomenti agli script e per la gestione dei processi. Variabile Significato $? indica errore se!= 0 $! messaggio d'errore $# numero parametri posizionali $* espande a tutti i parametri $0 nome del programma in esecuzione $1..$9 primi 9 parametri passati al programma ${10}..${99}.. dal decimo parametro in poi ( [nonsns]$ cat hello-world #! /bin/bash echo "hello, world, sono il file $0 (processo $$)" echo "hai specificato $# parametri" echo "mi hai detto $*" echo exit 2 [nonsns]$ hello-world a b 99 hello, world, sono il file./hello-world (processo 2058) hai specificato 3 parametri mi hai detto a b 99 [nonsns]$ echo $? 2 Qui c'è un esempio molto semplice che produrrà un suono all'avvio ed allo spegnimento della vostra macchina: #!/bin/bash 25

26 # This script is for /etc/rc.d/init.d # Link in rc3.d/s99audio-greeting and rc0.d/k01audio-greeting case "$1" in 'start') cat /usr/share/audio/at_your_service.au > /dev/audio ;; 'stop') cat /usr/share/audio/oh_no_not_again.au > /dev/audio Esempi con strutture di controllo The if Statement La sintassi dell'istruzione if : if [ expression ] then commands elif [ expression2 ] then commands else commands fi Confronta se i file "file_a" e "file_b" sono identici tramite il comando cmp (effettuando la redirezione dello standard output e dello standard error a /dev/null in modo da nascondere i suoi messaggi), e scrive a video il risultato: #!/bin/bash if cmp file_a file_b &>/dev/null; then echo "I File a e b sono identici." else echo "I File a e b sono diversi." fi Controlla se il file "prova.txt" esiste e scrive un messaggio al riguardo: #!/bin/bash if [ -f prova.txt ] then echo "Il file prova.txt esiste." else echo "Il file prova.txt non esiste o non è un file" fi

27 si noti che bash usa l'inverso del nome per segnalare la fine della dichiarazione. In questa dichiarazione la parola chiave fi viene utilizzato per segnalare la fine del if. L'istruzione elif è un'abbreviazione di else if. The case Statement case string1 in str1) commands;; str2) commands;; *) commands;; esac ask yes or no input from user. $ cat yorno.sh #!/bin/bash echo -n "Do you agree with this? [yes or no]: " read yno case $yno in [yy] [yy][ee][ss] ) echo "Agreed" ;; esac [nn] [n N][O o] ) echo "Not agreed, you can't proceed the installation"; exit 1 ;; *) echo "Invalid input" ;; $./yorno.sh Do you agree with this? [yes or no]: YES Agreed si noti che con l'istruzione case è possibile confrontare le stringhe con caratteri jolly The for Statement Un ciclo (o iterazione) è una ripetizione di una determinata azione per un dato numero di volte sulla base di un dato delimitatore. 27

28 for var1 do statements done Il programma seguente stampa i numeri da 1 a 10: for i in $(seq 1 10); do echo $i done Il ciclo FOR crea un iterazione sulla base di una data lista di valori o di una data condizione. Vediamo un esempio: #!/bin/sh for X in do echo $X done In questo caso il ciclo for si ripete per ogni valore specificato (nel nostro caso verranno stampati i numeri da 1 a 5, ma avremmo potuto usare anche valori non sequenziali oppure non numerici). Avremmo potuto scrivere lo stesso esempio anche in questo modo: for X in $(seq 5) do echo $X done In pratica abbiamo utilizzato il comando seq per creare una sequenza numerica; ovviamente l'utilità di questo comando è maggiore tanto più è estesa la sequenza che desideriamo ciclare. Il comando seq può essere utilizzato in tre modi differenti: specificando solo il valore di arrivo (come nel nostro esempio); specificando, nell'ordine, sia il valore di partenza che quello di arrivo; specificando, nell'ordine: il valore di partenza, l'incremento, il valore di arrivo; The while Statement while expression do statements done #!/bin/bash # This script opens 4 terminal windows. i="0" 28

29 while [ $i -lt 4 ] do done xterm & i=$[$i+1] #!/bin/sh X=1 while [ $X -le 5 ] do echo $X X=`expr $X + 1` done Nel nostro caso il ciclo continerà fino a quando la condizione limite (X minore o uguale a 5) risulta vera stampando, quindi, una sequenza numerica da 1 a 5. Due comandi molto importanti nella gestione dei loop sono break e continue. Il comando break serve per interrompere il ciclo in modo arbitrario. Vediamo un esempio di ciclo while interrotto con break: #!/bin/sh X=1 while [ $X -le 20 ] do echo $X if [ $X -eq 5 ] then break fi X=`expr $X + 1` done Nel nostro esempio il ciclo verrà interrotto quando la nostra variabile contatore avrà raggiunto il valore di 5. Attraverso break è anche possibile interrompere più cicli annidiati: #!/bin/sh for X1 in do for X2 in 0 5 do if [ $X1 -eq 2 -a $X2 -eq 0 ] then break 2 else echo "$X1 $X2"; fi done done 29

30 In questo esempio abbiamo introdotto una doppia condizione, quando verificata questa portera allo stop di entrambi i cicli, per farlo si usa la sintassi: break n Dove "n" indica il i ciclo da cui si desidera uscire (n deve essere maggiore o uguale di 1). Mentre break interrompe il ciclo, il comando continue lo fa proseguire semplicemente saltando l'iterazione corrente. Il funzionamento e la sintassi sono i medesimi visti per break. Bibliografia in italiano! bush for beginners GUIDA COMPLETA con esempi guida in italiano book free Youtube: Pipe e > Aritmetica 30

31 31

32 1 Appendice SCHEMA PER LA RELAZIONE DI LABORATORIO Ecco che cosa deve contenere una relazione di laboratorio. 1. Intestazione: deve riportare tutti i dati dell autore della relazione (nome, cognome, classe), nomi degli altri componenti del gruppo di lavoro e la data. 2. Titolo dell esperienza. 3. Obiettivo/i dell esperienza (vincoli oggettivi e soggettivi) 4. Materiale/software occorrente. 5. Procedimento/metodo: si riporta lo svolgimento dell attività pratica e per far questo ci si può aiutare anche con formule, calcoli, tabelle, disegni o con l inserimento di immagini o altro materiale multimediale relativo all esperienza realizzata. 6. Codice e Osservazioni: si riporta il codice del programma (se c è) e/o la descrizione di tutto ciò che si ritiene importante per la comprensione del processo da realizzare 7. Considerazioni critiche e conclusioni: verificare se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati, valutare se i risultati sono in accordo con le proprie conoscenze teoriche, fornire una interpretazione e/o spiegazione dei risultati ottenuti. (In alcune esperienze l insegnante fornirà domande specifiche e proprio rispondendo a tali domande si potranno trarre le opportune interpretazioni, spiegazioni e conclusioni). Nella pagina seguente è riportato un esempio di modello da usare per la relazione di laboratorio che può essere modificato per adattarlo alle diverse attività di laboratorio. 32

33 ISIS C. Facchinetti Sede: via Azimonti, Castellanza Componenti del gruppo di lavoro: (indice) Relazione di.- Classe Data Cognome.. Nome.. Titolo Obiettivo/i dell esperienza Materiali/software occorrente Procedimento/metodo Codice/Osservazioni Considerazioni critiche e conclusioni 33

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