Dott.ssa Daniela Zara Psicologa Psicoterapeuta Ospedale Villa Salus Mestre (Ve)

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1 Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 23 Dott.ssa Daniela Zara Psicologa Psicoterapeuta Ospedale Villa Salus Mestre (Ve)

2 Il contesto attuale L invio al neuropsicologo si inserisce nel contesto più generale della collaborazione tra medico e psicologo, professionisti dotati di competenze che appaiono essere sempre più specializzate e differenziate. Il tema del convegno pone l accento sulla necessità di realizzare una integrazione interdisciplinare accanto alla differenziazione, partendo dai modi in cui questa si realizza nell attuale realtà sanitaria.

3 Il contesto attuale Pochi lavori focalizzano l attività dello psicologo nel contesto della medicina di base. Katan (985): circa la metà delle visite di medicina di base riguardano la componente psico-sociale. Al MMG vengono spesso sottoposte questioni che intrecciano fortemente la psicologia, come il disagio mentale, i problemi emozionali legati a patologie depressive o ansiogene, le difficoltà di relazione. Progetto Esemed dell I.S.S.: circa il 35-5% dei pazienti che si rivolgono al medico di famiglia hanno bisogno di un supporto psicologico (la realtà veneta rispecchia perfettamente questa statistica con il 35% ). Facoltà di Psicologia della Sapienza di Roma: adulto su 2 che si rivolgono al medico di base presenta un disagio non verbalizzato, ma solo il 5% chiede aiuto.

4 Cosa fa il MMG in questi casi? Quali criteri utilizza per decidere chi inviare e chi no? Il MMG ha generalmente poco tempo a disposizione per inquadrare il disturbo e quantificarlo, oltre che per capire se il suo assistito sia disponibile a un eventuale invio allo psicologo. Gli strumenti clinici che utilizza per individuare il disturbo sono senza dubbio l anamnesi clinica, la durata e gravità del disagio, l insorgenza di somatizzazioni, i cambiamenti avvenuti nelle abitudini quotidiane, nel ritmo del sonno o nell alimentazione. A questo punto, secondo i medici intervistati, rispetto alla quantità di pazienti che segnalano un disagio, il numero si riduce a invii sempre più specialistici. Ad esempio, se il problema è relativo al nucleo famigliare sarà preferibilmente al Consultorio Famigliare, se il disturbo è importante (es. deliri, disturbi del pensiero o del comportamento antisociale, dipendenze), sarà ai servizi psichiatrici territoriali, ma spesso l invio è a uno psicologo privato con cui ha già instaurato un rapporto di fiducia.

5 Cosa fa il MMG in questi casi? Quali criteri utilizza per decidere chi inviare e chi no? Molti MMG prediligono l invio ai servizi territoriali convenzionati con l ASL, ma molti altri ritengono che il pubblico non sia in grado di rispondere a tutte le richieste, sia per motivi di tempistica e liste d attesa (rapidità intervento, frequenza delle visite), sia per una questione di pertinenza dell invio in tutti i casi che esulano dal disturbi psichiatrico o dalle problematiche in carico al consultorio o ai servizi sociali (depressioni, disturbi d ansia, difficoltà di relazione, disturbi cognitivi).

6 Cosa fa il MMG in questi casi? Quali criteri utilizza per decidere chi inviare e chi no? L identificazione e il riconoscimento di questo bisogno di assistenza ha portato alla stesura di una proposta di legge per l istituzione dello psicologo di base e in alcune regioni d Italia sono già partiti dei progetti sperimentali in tal senso (nella provincia di Pd i casi del comune di Carmignano e di Gazzo). Lo psicologo in farmacia è già divenuto una realtà. Ma oltre all assistenza psicologica, alla prevenzione di depressione, stress, abusi, ecc., l importanza della figura professionale dello psicologo sta anche nel contribuire alla diagnosi nella valutazione di numerose patologie. Ed è proprio di tutto ciò che si occupa la neuropsicologia.

7 AUSILIO DIAGNOSTICO in. valutazione di numerose patologie neurologiche e psichiatriche complicanze neurologiche di malattie internistiche traumi cranici traumi cervicali intossicazioni cerebrali depressione dell anziano stadi iniziali del deterioramento cognitivo progettazione di interventi riabilitativi

8 Cosa sa il MMG dell attivita del neuropsicologo? Che strumenti conoscitivi delle nostre competenze gli abbiamo fornito fino ad ora? Come possiamo fare per proporre ai colleghi di medica generale una collaborazione che realizzi una seria e non occasionale presa in carico del paziente, non solo sul piano diagnostico ma anche assistenziale, in modo che diventi una pratica continuativa e diffusa?

9 In quali circostanze può avere incontrato il neuropsicologo? Quali esperienze può avere avuto con questa figura? Conoscenza diretta personale (un famigliare) per questioni riguardanti l attività dei CDC (ex UVA) o la richiesta di invalidità Conoscenza indiretta attraverso un paziente preso in carico da centri per l invecchiamento o la demenza (invio fatto da altri specialisti come il neurologo o il geriatra) Durante un ricovero ospedaliero, ove lo specialista abbia segnalato al MMG la presenza di disturbi cognitivi o comportamentali osservati durante la degenza. In alcuni casi il paziente può già essere stato sottoposto a VNP o a trattamenti riabilitativi, in tal caso si tratterà di proseguire il monitoraggio della sintomatologia con visita di controllo o progettare ulteriori percorsi riabilitativi Conoscenza avvenuta a incontri e iniziative formative (congressi, serate di presentazione promosse da specialisti ospedalieri) non ha conoscenza della neuropsicologica invio senza effettiva consapevolezza del valore della valutazione

10 Sono sempre pertinenti gli invii del MMG al neuropsicologo? Eccessivo scrupolo : approfondire la situazione di pazienti ancora giovani (fascia di età compresa tra i 5-65 aa ), angosciati dall insorgenza di un calo della memoria, ove sia presente il dubbio e la necessità di discriminare tra una possibile demenza in iniziale o precoce e la presenza invece di una sintomatologia depressiva o ansiogena invalidante sul funzionamento della persona (es. situazioni di intenso stress, esperienze personali o lavorative dolorose come lutti, perdita del lavoro, iniziale menopausa), o ancora ove vi sia famigliarità per un decadimento cognitivo patologico. Indipendentemente dal risultato dell esame, l utilità dell intervento sarà di indirizzare il paziente a una eventuale psicoterapia, o una presa in carico finalizzata a fornirgli rassicurazione e indicazioni comportamentali, programmando controlli per monitorare l andamento dei sintomi. Nei casi più a rischio, si potrebbero progettare approfondimenti diagnostici o interventi di riabilitazione volti a preservare le risorse cognitive.

11 Sono sempre pertinenti gli invii del MMG al neuropsicologo? L impatto e la risonanza che la patologia dementigena ha sui vissuti della popolazione è certamente una fonte di ansia sia per il paziente, sempre più informato ed esigente verso il proprio medico, a cui rivolge richieste specifiche. Il medico di famiglia è in genere il primo ad accogliere e a dover rispondere a questo disagio...se il paziente è preoccupato devo preoccuparmi anch io La risposta che il neuropsicologo darà al darà al medico di famiglia sarà pertanto di grande di grande utilità per il suo lavoro e per la relazione con per la relazione con il proprio assistito. assistito

12 Sono sempre pertinenti gli invii del MMG al neuropsicologo? Il MMF coglie segni di alterazione cognitiva, comportamentale o affettiva, spesso già segnalata dal famigliare convivente, o dai figli e spesso negata o minimizzata dall interessato. Il medico consiglierà una visita, cercando di vincere l eventuale ritrosità del paziente: la parola neuropsicologia non pare però essere quasi mai associata a un pregiudizio o a pazzia (forse perché gli utenti non ne conoscono l effettivo significato), piuttosto alla paura di avere l Alzheimer (o alla paura dei famigliari). La situazione si complica nei casi in cui il soggetto non riconosce le reali limitazioni che il disturbo cognitivo provoca alle abitudini quotidiane e alla sua sicurezza (diniego).

13 Come descriverà il MMG l esame neuropsicologico? Come motiverà il paziente? Difficilmente userà una terminologia scientifica, nella maggioranza dei casi saranno frasi del tipo la mando da una gentile dottoressa che le farà fare dei giochetti, dei conti e dei disegnetti le chiederà che giorno è chi è il presidente della repubblica. E come sarà l adesione dell utenza alla proposta? Potrebbero non capire il motivo di tale invio! Ma potrebbero anche sentirsi rassicurati, nonostante non capiscano cosa sia effettivamente!

14 Ma che cos è l esame neuropsicologico? Misurazione obiettiva del funzionamento cognitivo del paziente, ottenuta per mezzo di test standardizzati e tarati su campioni sufficientemente ampi e rappresentativi di soggetti sia normali che patologici, adeguatamente diversificati per sesso, età e scolarità. Le funzioni cognitive solitamente esplorate comprendono il livello intellettivo generale, linguaggio, orientamento, attenzione, memoria, percezione visiva, abilità costruttive, funzioni esecutive, prassie, ecc. Per lo studio di ognuna di queste funzioni cognitive esistono numerosi test o batterie standardizzate, tra cui il neuropsicologo sceglierà quelli più idonei in funzione dei motivi che hanno spinto il medico a richiedere l esame

15 Quali elementi conoscitivi potremmo dare al medico di famiglia (o altri specialisti) per giustificare un invio? I sintomi cognitivi sono estremamente diffusi nella popolazione generale e del tutto aspecifici, nel senso che compaiono in associazione con la quasi totalità dei processi morbosi nonché come corollario di situazioni di vita particolarmente stressanti o faticose. In una popolazione di soggetti che avevano subìto lievi traumi, sono stati ad esempio riportati :

16 (Lees-Haley & Brown) disturbi del sonno (92%) depressione (89%) mal di testa (88%) faticabilità (79%) problemi di concentrazione (78%) irritabilità (77%) impazienza (65%) umore instabile (6%) confusione (59%) ridotta efficienza nelle attività quotidiane (56%) problemi di memoria (53%) vertigini (44%) intorpidimento (39%), difficoltà nel ritrovare le parole (34%)

17 La grande maggioranza di questi soggetti, specialmente se in età giovanile o adulta, presenta di solito un esame dello stato mentale normale o minimamente alterato dalla presenza di turbe della memoria (per esempio un punteggio al MMSE >27, strumento di screening del funzionamento cognitivo che il medico di famiglia ha ormai da tempo incorporato nel proprio repertorio diagnostico). In questo caso, il medico potrà richiedere un EN formale e approfondito ove ravvisi l opportunità di fornire al paziente un ulteriore elemento di rassicurazione

18 > 6 aa Sintomi cognitivi stabili Prime difficoltà vita quotidiana Declino cognitivo Invecchiamento fisiologico Demenza precoce Interferenza di Disturbi affettivi Pseudodemenza depressiva

19 Un importante elemento diagnostico differenziale consiste spesso nel modo in cui i disturbi cognitivi giungono all osservazione del medico di famiglia: nel caso di deterioramento demenziale, infatti, è più frequente che siano i parenti a riferire le loro preoccupazioni circa il comportamento del paziente, piuttosto che quest ultimo Sebbene non sempre l esame neuropsicologico sia efficace nell identificazione dei primissimi stadi del processo demenziale, esso tuttavia fornisce una linea di base attendibile con cui confrontare le successive valutazioni dello stato cognitivo. Il carattere di progressività e pervasività del deterioramento cognitivo, al di là del normale declino fisiologico, resta infatti a tutt oggi il principale marker diagnostico della patologia demenziale. L accuratezza e precocità della diagnosi di demenza sono strettamente correlate all efficacia delle opportunità terapeutiche oggi disponibili.

20 Anche pazienti che presentino un deficit cognitivo conclamato potranno utilmente essere sottoposti ad esame neuropsicologico non per ragioni diagnostiche, ma in vista di decisioni o problemi riguardanti il lavoro, l invalidità, la vita indipendente, la gestione delle finanze, la capacità giuridica. Allo stesso modo, questi pazienti potranno beneficiare dell esame neuropsicologico per pianificare specifici interventi riabilitativi od assistenziali.

21 Riassumendo: quali sono i soggetti che il medico di famiglia può inviare al neuropsicologo? Le situazioni più frequenti riguardano quesiti diagnostici: il compito del NPS sarà fornire dati ed evidenze che contribuiscano all inquadramento diagnostico: valutazione del funzionamento cognitivo in presenza di sintomatologia mnesica in cui vi sia il sospetto di demenza valutazione ai fini di diagnosi differenziale tra un invecchiamento fisiologico o uno patologico, tra una depressione o una demenza involutiva progetti di riabilitazione cognitiva a seguito di cerebrolesioni acquisite indicazioni su attività (domestiche o extra) a cui il soggetto può essere indirizzato dopo un trauma

22 Riassumendo: quali sono i soggetti che il medico di famiglia può inviare al neuropsicologo? Situazioni connesse a questioni medico-legali, per le quali il referto neuropsicologico è allegato alle certificazioni mediche da presentare alle Commissioni Mediche Locali. Valutazioni ai fini di: riconoscimento dell invalidità civile o lavorativa soggetti che presentano insufficienze mentali o esiti di traumi cranici ai quali viene richiesto un bilancio tra risorse e debolezze cognitivofunzionali ai fini di un inserimento lavorativo attraverso SIL nomina di amministratori di sostegno ove vi sia un pregiudizio cognitivo sulla capacità di intendere e volere (generalmente demenza) Valutazione delle funzioni cognitive ritenute necessaria nell idoneità alla guida in soggetti anziani, o affetti da forme molto lievi di debolezza mentale, o che presentano esiti di cerebrolesioni vascolari o traumi cranici, o patologie neurologico/internistiche (es. epilessia, diabete, cardiopatia, ecc.).

23 Cosa succede dopo che è stata fatta la visita neuropsicologica? Che riscontro ha il medico di famiglia?

24 Quali indicazioni potremmo fornirgli per la corretta interpretazione e l utilizzo del referto neuropsicologico?

25 Come interpretare i risultati Come per altri esami di laboratorio, il referto scritto indirizzato al medico richiedente rappresenta la sintesi delle informazioni raccolte per mezzo dell esame neuropsicologico. Analogamente a quanto accade per altre procedure diagnostiche, il medico richiedente non ha solitamente accesso ai protocolli originali dei test eseguiti dal paziente, pur essendo questi ultimi consultabili su richiesta. Al momento non esiste un consenso nella comunità dei neuropsicologi circa il tipo e la quantità di informazioni che debbano essere contenute in un referto di esame neuropsicologico. I MMG vedono pertanto test diversi e refertazioni differenti.

26 Come interpretare i risultati Ad un estremo si trova la posizione di chi riporta solo la descrizione qualitativa delle prestazioni osservate, tralasciando ogni informazione circa il tipo di test utilizzato ed i punteggi ottenuti. La fonte principale di informazioni per il medico saranno frasi del tipo "la memoria a breve termine verbale appare gravemente deficitaria", "il linguaggio presenta anomie, "le capacità attentive si collocano a un livello medio, solitamente seguite da una qualche forma di conclusione corrispondente ai motivi della richiesta, per esempio "quadro di deterioramento cognitivo di grado lieve, compatibile con l età e la scolarità del soggetto".

27 Come interpretare i risultati All altro estremo si trova un tipo di presentazione dei risultati in forma rigorosamente quantitativa, riportando la funzione cognitiva esplorata, il nome di ciascuno dei test utilizzati, il punteggio grezzo ottenuto, il corrispondente punteggio standardizzato e corretto (solitamente espresso in percentili o indicando il cut off), la valutazione della prestazione secondo il sistema internazionale di classificazione dei livelli di abilità: Superiore: al di sopra del 9 percentile Medio-alto: compreso tra il 9 ed il 76 percentile Medio: compreso tra il 75 ed il 25 percentile Medio-basso: compreso tra il 24 ed il percentile Deficitario: al di sotto del percentile.

28 Come interpretare i risultati La trasformazione del punteggio grezzo in punteggio percentile, il punteggio standardizzato più largamente utilizzato in campo biomedico, consente una diretta comparazione tra i risultati ottenuti in test diversi, indipendentemente dalle caratteristiche sia del test utilizzato, che dei campioni normativi di riferimento. Un punteggio inferiore al percentile della popolazione di riferimento (cioè almeno,5 deviazioni standard al di sotto della media) è per convenzione considerato come sospetto di patologia.

29 Come interpretare i risultati In molti casi, tuttavia, interessa non solo sapere se la prestazione del soggetto in esame possa essere considerata patologica, ma anche se rappresenti un significativo decremento o miglioramento rispetto ad un livello di funzionamento precedente (comparazione intraindividuale). In questi casi, oltre al confronto con altri esami neuropsicologici precedenti, sono disponibili particolari tecniche psicometriche capaci di stabilire con sufficiente affidabilità il livello di funzionamento cognitivo premorboso (metodi di stima su base anamnestica, metodi basati sulla prestazione in particolari tipi di test, sulla riserva cognitiva, oppure sulla migliore performance ottenuta).

30 Come interpretare i risultati Una buona pratica è inoltre fornire informazioni circa il comportamento del paziente durante l esame, informazioni che si possono trarre dal colloquio e dall osservazione della relazione con l operatore e delle modalità con cui si è approcciato al tipo di esame e ha eseguito le prove. ASPETTI DI RELAZIONE Consapevolezza Collaborazione Stato emotivo Concentrazione Postura e gestualità PERDITA DEL SET ASPETTI LINGUISTICI Comprensione Contenuto semantico Fluenza dell eloquio Scelta lessicale Competenza sintattica

31 Come interpretare i risultati Un intervista precisa e dettagliata sul livello di autonomie del paziente permetterà infine di ottenere notizie fondamentali sulle abitudini di vita e sulla capacità di gestione sia della cura di sé, sia delle attività. Tali informazioni andrebbero sempre verificate con un famigliare, a maggiore ragione se vi è il dubbio che il paziente abbia perso tali capacità. Potrebbero emergere infatti diniego, tendenza a minimizzare, atteggiamento superficiale o disinibito. Uno strumento ampiamente utilizzato per ottenere un indice sono le scale ADL (ACTIVITIES OF DAILY LIVING) IADL (INSTRUMENTAL ACTIVITIES OF DAILY LIVING), due scale semplificate che prevedono l assegnazione di un punto per ciascuna funzione indipendente così da ottenere un risultato totale di performance che varia da (completa dipendenza) a 6 (indipendenza in tutte le funzioni) per le ADL, da (completa dipendenza) a 8 (indipendenza in tutte le funzioni) per le IADL)

32 ADL (ACTIVITIES OF DAILY LIVING A) FARE IL BAGNO (vasca, doccia, spugnature) ) Fa il bagno da solo (entra ed esce dalla vasca da solo) 2) Ha bisogno di assistenza soltanto nella pulizia di una parte del corpo (es. dorso) 3) Ha bisogno di assistenza per più di una parte del corpo B) VESTIRSI (prendere i vestiti dall armadio e/o cassetti, inclusa biancheria intima, vestiti, uso delle allacciature e delle bretelle se utilizzate) ) Prende i vestiti e si veste completamente senza bisogno di assistenza 2) Prende i vestiti e si veste senza bisogno di assistenza eccetto che per allacciare le scarpe 3) Ha bisogno di assistenza nel prendere i vestiti o nel vestirsi oppure rimane parzialmente o completamente svestito C) TOILETTE (andare nella stanza da bagno per la minzione e l'evacuazione, pulirsi, rivestirsi) ) Va in bagno, si pulisce e si riveste senza bisogno di assistenza (può utilizzare mezzi di supporto come bastone, deambulatore o seggiola a rotelle, può usare vaso da notte o comoda svuotandoli al mattino) 2) Ha bisogno di assistenza nell andare in bagno o nel pulirsi o nel rivestirsi o nell uso del vaso da notte o della comoda 3) Non si reca in bagno per l evacuazione

33 ADL (ACTIVITIES OF DAILY LIVING) D) SPOSTARSI ) Si sposta dentro e fuori dal letto e in poltrona senza assistenza (eventualmente con canadesi o deambulatore) 2) Compie questi trasferimenti se aiutato 3) Allettato, non esce dal letto E) CONTINENZA DI FECI ED URINE ) Controlla completamente feci e urine 2) Incidenti occasionali 3) Necessità di supervisione per il controllo di feci e urine, usa il catetere, è incontinente F) ALIMENTAZIONE ) Senza assistenza 2) Assistenza solo per tagliare la carne o imburrare il pane 3) Richiede assistenza per portare il cibo alla bocca o viene nutrito parzialmente o completamente per via parenterale PUNTEGGIO TOTALE (A+B+C+D+E+F) /6

34 IADL (INSTRUMENTAL ACTIVITIES OF DAILY LIVING) A) USARE IL TELEFONO ) Usa il telefono di propria iniziativa: cerca il numero e lo compone 2) Compone solo alcuni numeri ben conosciuti 3) E' in grado di rispondere al telefono, ma non compone i numeri 4) Non è capace di usare il telefono B) FARE LA SPESA ) Si prende autonomamente cura di tutte le necessità di acquisti nei negozi 2) E' in grado di effettuare piccoli acquisti nei negozi 3) Necessita di essere accompagnato per qualsiasi acquisto nei negozi 4) E' del tutto incapace di fare acquisti nei negozi C) PREPARARE IL CIBO ) Organizza, prepara e serve pasti adeguatamente preparati 2) Prepara pasti adeguati solo se sono procurati gli ingredienti 3) Scalda pasti preparati o prepara cibi ma non mantiene dieta adeguata 4) Ha bisogno di avere cibi preparati e serviti D) GOVERNO della CASA ) Mantiene la casa da solo o con occasionale aiuto (ad es. lavori pesanti) 2) Esegue solo compiti quotidiani leggeri ma livello di pulizia non suffic 3) Ha bisogno di aiuto in ogni operazione di governo della casa 4) Non partecipa a nessuna operazione di governo della casa

35 IADL (INSTRUMENTAL ACTIVITIES OF DAILY LIVING) E) FARE IL BUCATO ) Fa il bucato personalmente e completamente 2) Lava le piccole cose (calze, fazzoletti) 3) Tutta la biancheria deve essere lavata da altri F) MEZZI di TRASPORTO ) Si sposta da solo sui mezzi pubblici o guida la propria auto 2) Si sposta in taxi ma non usa mezzi di trasporto pubblici 3) Usa i mezzi di trasporto se assistito o accompagnato 4) Può spostarsi solo con taxi o auto e solo con assistenza 5) Non si sposta per niente G) ASSUNZIONE FARMACI ) Prende le medicine che gli sono state prescritte 2) Prende le medicine se sono preparate in anticipo e in dosi separate 3) Non è in grado di prendere le medicine da solo H) USO DEL DENARO ) Maneggia le proprie finanze in modo indipendente 2) E' in grado di fare piccoli acquisti 3) E' incapace di maneggiare i soldi PUNTEGGIO TOTALE (A+B+C+D+E+F+G+H) /8

36 Come interpretare i risultati Nel caso emerga una diagnosi di demenza, l entità della compromissione del funzionamento cognitivo può anche essere riassunta utilizzando uno strumento, la Clinical Dementia Rating Scale di Morris, che quantifica il declino su una scala da (assenza di demenza), a 5 (molto grave). Tutti gli elementi desunti dai test andrebbero verificati con un approfondito colloquio clinico, la tecnica di osservazione e di studio del comportamento che permette di raccogliere informazioni al fine diagnostico ed informativoorientativo. Infine, il neuropsicologo può dare indicazioni al MMG circa la possibilità di ulteriori approfondimenti clinico-strumentali (visite specialistiche, RM, SPECT).

37 Memoria Assente Nessun disturbo o amnesie del tutto sporadiche Clinical Dementia Rating (CDR) Dubbio,5 Amnesie ricorrenti ma non tali da interferire con la normale attività Lieve Notevole disturbo di memoria; più marcato per gli eventi recenti; tale da interferire con la normale attività Medio 2 Grave disturbo di memoria; solo i ricordi appresi da lungo tempo sono conservati; i nuovi materiali decadono rapidamente Grave 3 Grave disturbo di memoria: solo pochi frammenti autobiografici conservati Orientamento Del tutto orientato Del tutto orientato all esame; può avere sporadiche difficoltà con l orientamento temporale nella vita reale Qualche difficoltà nell orientamento temporale; orientato nello spazio all esame; può avere sporadici episodi di disorientamento spaziale altrove Gravi difficoltà con l orientamento temporale; quasi sempre disorientato nel tempo, spesso nello spazio Conserva solo l orientamento personale

38 Capacità di giudizio e soluzione di problemi Vita sociale Assente Risolve bene i problemi quotidiani o gestisce i propri affari; conserva intatta la capacità di giudizio Funziona come sempre nel lavoro (se ancora in attività), nel fare la spesa, nella partecipazione ad iniziative sociali fuori dell ambiente domestico Clinical Dementia Rating (CDR) Dubbio,5 Lievi difficoltà nella soluzione di problemi, nel trovare analogie e differenze Lievemente in difficoltà in queste attività Lieve Notevoli difficoltà nella soluzione di problemi, nel trovare analogie e differenze; giudizio sociale di solito conservato Incapace di cavarsela autonomamente in queste attività sebbene possa essere ancora impegnato in alcune di queste; appare normale all osservazione Medio 2 Gravi difficoltà nella soluzione di problemi, nel trovare analogie e differenze; giudizio sociale solo parzialmente conservato Appare abbastanza in forma da poter svolgere una qualche attività sociale Grave 3 Incapace di formulare giudizi o risolvere problemi Appare troppo malato per poter svolgere una qualche attività sociale

39 Clinical Dementia Rating (CDR) Gestione della casa, passatempi ed interessi Cura personale Assente Attività domestiche, passatempi ed interessi culturali ben conservati Del tutto autonomo nella cura di sé Dubbio,5 Attività domestiche, passatempi ed interessi culturali lievemente disturbati Lievemente in difficoltà in queste attività Lieve Lieve ma evidente disturbo delle attività domestiche; abbandono delle faccende, dei passatempi e degli interessi più impegnativi Necessita di incoraggiament o Medio 2 Ha conservato solo le faccende più semplici; molto ridotto nei passatempi ed interessi Ha rinunciato a svolgere da solo attività fuori casa Richiede assistenza nel vestirsi, igiene, conservazion e degli effetti personali Grave 3 Non svolge alcuna attività domestica significativa Richiede assistenza continua nella cura personale; spesso incontinente

40 Conclusioni Lo psicologo dovrà utilizzare le proprie competenze professionali per fornire il maggior numero di informazioni utili al medico di famiglia per trarre le conclusioni circa il quesito diagnostico iniziale, all interno di una valutazione approfondita del complesso dei dati familiari, anamnestici, clinici e sintomatologici del paziente. Con la proposta-invito ai colleghi di medicina generale di fare invii professionali e non occasionali potrà realizzarsi quella collaborazione continuativa e diffusa, che porterà alla cura del paziente, al mantenimento del suo benessere psicofisico e di quello dei suoi famigliari.

41 Conclusioni Solo sostenendo un approccio multidisciplinare e interdisciplinare alla salute si potrà finalizzare e migliorare la qualità delle cure. Grazie per l attenzione

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