Germano Bonora DOLCI RICHIAMI. Testimonianze di familiari, amici e collaboratori su DANILO DOLCI ARDUINO SACCO EDITORE

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1 Germano Bonora DOLCI RICHIAMI Testimonianze di familiari, amici e collaboratori su DANILO DOLCI ARDUINO SACCO EDITORE

2 Nato a Ogliastro Cilento, il 18 dicembre del 1939, Germano Bonora vive dal 1967 in Agropoli, dove è stato ordinario d italiano e latino al liceo Alfonso Gatto fino al L incontro con Padre Giacomo Selvi, morto in concetto di santità nel 1987, a soli 49 anni, ha segnato una svolta anche nell'attività di scrittore. Al sacerdote francescano ha dedicato alcuni libri di successo, ora raccolti nel volume Grazie, Padre Giacomo! Il Novello Francesco in terra di Agropoli (Edizioni Porziuncola, Assisi). Ha collaborato con Danilo Dolci dal 1980 alla morte, dedicandogli tre libri: DANILO DOLCI - testimonianze di ieri e di oggi (Qualecultura - Kurumuny, 2006, Vibo V. - Calimera), Attualità di Danilo Dolci - Omero dei poveri cristi (Edizioni Maieutiche Agropoli, 2006), DOLCI RICHIAMI - testimonianze di familiari, amici e collaboratori su DANILO DOLCI (Arduino Sasso Editore, Roma, 2011). Altri libri di successo sono: Dio solo parla all anima (Salerno, Padova), Agropoli come Lourdes (Padova), Pace a voi! (Padova). In collaborazione con Mons. Rocco De Leo ha scritto Il Vangelo oggi - Due logiche a confronto (Padova), in cui gli autori commentano a due voci le parabole evangeliche e i detti più rilevanti di Gesù. Herald Editore di Roma ha pubblicato, nel 2008, Odissea nell ospizio - storie minime di persone sole. Nell agosto dello stesso anno da La Colomba di Castellabate ha pubblicato Gesù, l Uomo - Dio della pace, lettura meditata dei quattro testi del Vangelo. A marzo del 2011 da Arduino Sacco di Roma è uscito DOLCI RICHIAMI - testimonianze di familiari, amici e 2

3 collaboratori su DANILO DOLCI ; nell aprile dello stesso anno le Edizioni L arcolaio di Gianfranco Fabbri di Forlì hanno pubblicato Educare comunicando per costruire il futuro. 3

4 L opera di Danilo va ben oltre quella di un benefattore e quella di un agitatore sindacale, anche se è le due cose. Se Danilo unisce tutti, con lui si realizza sul piano più popolare un nuovo e incisivo modo di vivere la religione e la politica. (Aldo Capitini: Danilo Dolci, Lacaita, 1958, pag. 118) 4

5 PREFAZIONE Dolci richiami In senso figurato i richiami sono gli inviti, le esortazioni a ritornare a una situazione pregressa, a un fatto, a un comportamento memorabili. Per molti esiste, non solo metaforicamente, il richiamo del sangue. C è anche il richiamo della natura, dal titolo del romanzo Il richiamo della foresta di J. London, a indicare la voglia di fuggire dal consumismo sfrenato, dai falsi bisogni imposti dai pubblicitari e assunti a puro titolo di prestigio sociale dalle moltitudini massificate, per tornare al mitico eden, il paradiso perduto. Una improbabile fuga più che la resistenza vincente contro il virus del dominio. Nella botanica, facendo riferimento agli animali pronubi dell impollinazione e ai diversi agenti di disseminazione, si parla di funzione di richiamo assimilabile all istinto generativo, che garantisce la riproduzione della specie di tutti gli esseri viventi. Il richiamo vuol essere altresì l esortazione al dovere, al senso di responsabilità. Ma anche l invito a vagheggiare sensazioni, emozioni, affetti, la patria lontana. Dalla varietà semantica dei richiami, riconducibili qui al Dolci ho tratto il titolo di questo libro: DOLCI RICHIAMI. Fuor di metafora ho aggiunto per maggiore chiarezza il sottotitolo: Testimonianze di familiari, amici e collaboratori su DANILO DOLCI. Il Dolci come Leopardi giudica intrinsecamente poetici i nomi vaghi, indefiniti, polivalenti. Perché fanno sognare. Fanno volare alto, fino a toccare l ineffabile. Basta rileggere L infinito per averne la prova. Recentemente è stato coniato il neologismo sdefinire - dal quale derivano sdefinito, sdefinitezza -, per captare i segni indefinibili dell indefinito come sintomi dell infinito. Come Francesco d Assisi Danilo Dolci amava di un amore struggente la madre Terra, che sognava di liberare dai condizionamenti più o meno violenti del virus del dominio. La leva per soccorrere tutte le creature della Terra che considera Creatura di creature è il dialogo interpersonale. La maieutica di Danilo è diversa da quella socratica, basata sull ironia, che mortifica l interlocutore e nuoce alla sua crescita. Creatività e crescita sono strettamente connesse. La comunicazione per Danilo è legge della vita. Questo, dunque, vuol essere un libro di richiami, di memorie, di testimonianze. Un memoriale a più voci. Per riproporre la vita e l opera di Danilo Dolci all attenzione di quanti non hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Per seguitarne il cammino. Per rimeditare e costruire insieme un mondo nuovo. Richiamando alla mente le lotte nonviolente, i digiuni, gli scioperi alla rovescia e rimeditando gli incontri e i seminari di studio promossi dal Poeta-educatore in Italia e in altri Paesi d Oltralpe e d Oltreoceano, puntualmente documentati dalla vasta produzione 5

6 letteraria e in particolare dalle sei edizioni della Bozza di MANIFESTO, affiorano le infinite potenzialità della maieutica dolciana, fondata sul rapporto intercreaturale, da cui scaturisce la feconda cultura dell essere e della vita contro la deriva dell apparire e della morte. Una nota biobibliografica essenziale ripercorrerà annalisticamente la vita e la produzione letteraria di Danilo, strettamente connesse, perché - come rilevò nella Prefazione di Banditi a Partinico Norberto Bobbio - il dire e l agire in lui sono una cosa sola. Un esempio straordinario nel contesto della storia civile, sociale e culturale su scala planetaria Seguono, poi, le appassionate memorie di familiari, collaboratori, specialisti, educatori, studenti e gente semplice, che con Danilo hanno condiviso esperienze irripetibili: le lotte nonviolente, i digiuni, gli scioperi alla rovescia, gli incontri maieutici. Per rendere il discorso più scorrevole e interessante ho espunto dalla maggior parte delle interviste le domande implicite nel contesto opportunamente strutturato. Un metodo già collaudato in altri lavori, benaccetti ai lettori curiosi di apprendere direttamente dalle voci narranti. Danilo sognava la Terra come una sola Polis: Creatura di creature. Che non è illusoria utopia, ma progetto realizzabile con il concorso attivo di ogni uno per la sopravvivenza stessa dell uomo e di tutte le altre creature. 6

7 VITA E OPERE DI DANILO DOLCI Danilo Dolci nasce il 28 giugno a Sesàna, in provincia di Trieste (oggi in territorio sloveno), da Enrico, impiegato delle Ferrovie dello Stato, e da Meli (Carmela) Kontel di origine slava, dalla quale eredita la passione per la musica. Gli restano indelebili nella memoria le canzoni viennesi, eseguite dalla madre al pianoforte e dal nonno al violoncello. Fin dagli anni della prima giovinezza legge Dante, Goethe, Tolstoi, Schiller, Ibsen, Shakespeare, Platone, Budda, Confucio, la Bibbia, i taoistici, le Upanishad, il Bhagavad-Gita etc Conseguito il diploma di geometra e anche di maturità artistica al Brera di Milano, raggiunge a Trappeto (PA) il padre ivi trasferito dal Nord come capostazione. Il diciassettenne Danilo rimane affascinato dal mare del Golfo e dai siti archeologici di Segesta e Selinunte, ma è colpito soprattutto dall estrema povertà dei contadini e dei pescatori, oppressi dal sistema politicomafioso Per evitare la chiamata alle armi nell esercito repubblichino, tenta di raggiungere Roma, ma viene arrestato dalle SS alla stazione ferroviaria di Genova per renitenza alla leva. Con uno stratagemma elude la sorveglianza, rifugiandosi sulle montagne abruzzesi, dove rimane nascosto per alcuni mesi Frequenta i corsi di architettura all università di Roma, seguendo contemporaneamente le lezioni di storia del cristianesimo di Ernesto Buonaiuti. Conosce tra gli altri Bruno Zevi, con il quale stringe un duraturo rapporto di amicizia. Dopo la guerra raggiunge la casa paterna, a Bozzolo Formigaro, un paesino in provincia di Alessandria, riprendendo gli studi al politecnico di Milano. 7

8 Per mantenersi agli studi insegna scienza delle costruzioni in una scuola serale di Sesto San Giovanni, dove conosce lo studente lavoratore Franco Alasia, poco più giovane di lui, che lo raggiungerà in Sicilia negli anni Cinquanta. Pubblica presso la Libreria Editrice Politecnica di C. Tamburini Studio tecnico delle strutture isostatiche e Compendio della teoria del cemento armato. Dallo stesso Tamburini esce a cura di Danilo L ascesa alla felicità, una raccolta di massime da meditare con gli studenti. Incontra p. Davide Maria Turoldo, dal quale apprende un insegnamento fondamentale per la sua formazione: Godi del nulla che hai, del poco che basta giorno per giorno: e pure quel poco se necessario dividi. Vai di paese in paese e saluta, saluta tutti, il nero, l olivastro e perfino il bianco. Lo stesso religioso dei Servi di Maria gli parla della comunità di don Zeno Saltini con tanta ammirazione da suscitare nel laureando Danilo la curiosità d incontrare il missionario dei Piccoli Apostoli Alle soglie della laurea in architettura, abbandona l università e si reca a Fossoli, frazione di Carpi, in provincia di Modena, per collaborare con la comunità fondata nel 1946 da don Zeno nell ex-campo di concentramento nazista. Né la sorella Miriam né la fidanzata Alice, laureanda in lettere, vollero seguirlo nella coraggiosa scelta di vita, come lui avrebbe desiderato. Nella comunità di Nomadelfia ( la fraternità è legge ) non esiste la proprietà privata e tutti si adoperano secondo le proprie capacità. Inizia così per il giovane Danilo la prima esperienza di vita comunitaria, che segnerà una svolta fondamentale nella sua vita: Sentivo ormai veramente che, come è indispensabile per ciascuno fare il punto in sé, vivendo secondo le proprie persuasioni, così la vita di gruppo, la vita comunitaria, è pure uno strumento indispensabile di verifica e di costruzione personale e collettiva. 8

9 Viene mandato a Ceffarello, in provincia di Grosseto, a progettare nuove case per la comunità in crescita: In alto, al bosco dei marini olivi, profumata dai fiori delle vigne noi costruiremo la Città di Dio. La dimensione individuale si coniuga con quella comunitaria, dove le intelligenze, l esperienze e tutte l energie si potenziano reciprocamente. Si comincia così a delineare il futuro percorso di formazione del Dolci. Per il quale il dire e l agire saranno una cosa sola. Rimane a Nomadelfia per tredici mesi come segretario del fondatore, impegnandosi attivamente anche nei lavori più umili, al sevizio degli emarginati e degli orfani della guerra con autentico spirito evangelico. Nella collana Nuovi Poeti di Vallecchi pubblica Parole nel giorno, a cura di Ugo Fasolo La Società Editrice Siciliana di Mazara stampa la raccolta poetica Voci nella città di Dio. Dopo tredici mesi di permanenza, pur conservando l amicizia e la stima del fondatore, lascia Nomadelfia, perché era diventata per lui un nido troppo caldo, un isola che rischiava di compiacersi di sé. Invano don Zeno tenta di convincerlo a tornare sui suoi passi, indirizzandogli due lettere. Poco dopo la comunità viene occupata dai celerini del ministro Scelba, che arrestano il sacerdote, sospeso a divinis dall autorità ecclesiastica, che guardava con forte sospetto l attività del prete scomodo. Tornato a casa si apre con il padre, che gli consiglia di partire per Trappeto, dove potrà finalmente trovare quello che ha in testa di fare per se stesso e per gli altri In pieno inverno, a gennaio, Danilo arriva in treno alla stazione di Trappeto (frazione di Balestrate fino al 1954), in provincia di Palermo, dove era stato in vacanza nella lontana estate del Per qualche giorno pernotta all aperto, nella tenda, vicino al mare. La famiglia di pescatori Scardino accoglie in casa il figlio del capostazione Enrico Dolci, di cui tutti conservano 9

10 un buon ricordo al paese. Per disobbligarsi Danilo dà una mano agli ospiti e a quanti hanno bisogno di aiuto. Si adatta a fare tutti i lavori: il manovale, il contadino, il pescatore, imparando subito il dialetto per capire e farsi capire. Dopo poco tempo, con le offerte di alcuni amici conosciuti a Nomadelfia, riesce ad acquistare per lire due ettari di terreno incolto in località Serro, che chiamerà Borgo di Dio. Con alcuni amici operai e contadini traccia una strada e comincia a costruire con l aiuto di un solo muratore la casa a pianterreno, dove potrà lavorare con i giovani e studiare. Trappeto è un paese abbandonato a se stesso. Danilo comincia a domandarsi e a domandare ai poveri cristi che fare per promuovere il cambiamento. Per sensibilizzare l opinione pubblica e le autorità politiche, il 14 ottobre, attua il primo digiuno sul letto di un bambino, figlio di Mimmo e Giustina Barretta, spentosi per fame e mancanza di medicine. Lo interromperà il nono giorno, allo stremo delle forze, dopo aver avuto assicurazione del finanziamento di un cantierescuola per la copertura del vallone che attraversa il paese: una vera e propria fogna a cielo aperto. L iniziativa suscita grande clamore mediatico anche fuori dall Italia. Da più parti arriva la solidarietà di artisti, scienziati, educatori, tra cui Aldo Capitini, con il quale inizia una fitta corrispondenza epistolare e un proficuo rapporto di amicizia e collaborazione, che durerà tutta la vita. Il filosofo-educatore perugino, teorico della nonviolenza, pubblicherà da Parenti di Milano, nel 1956, il saggio Rivoluzione aperta (tradotto in francese) e successivamente da Lacaita, nel 1958, la monografia Danilo Dolci, a cui seguiranno altri interventi negli anni successivi Sposa Vincenzina Mangano, giovane vedova del sindacalista Luciano Formica, dal quale giovanissima ha avuto cinque figli: Salvatore, Matteo, Pino, Giacomo e Paolo, che dopo la morte del padre ne assume il nome. Da questa unione 10

11 nasceranno altri cinque figli: Libera, Cielo, Amico, Chiara e Daniela. Una bella famiglia allargata anche ad altri minori affiliati. A Palermo pubblica Primavera a Trappeto. Grazie alla mobilitazione e all aiuto concreto di educatori, artisti e scienziati, tra i quali Ernesto Treccani, Carlo Levi, Elio Vittorini e tanti altri, italiani e stranieri, avvia i lavori per mettere in piedi una casa asilo per i bambini bisognosi, l Università Popolare e la Biblioteca per aiutare gli adulti a crescere insieme e a promuovere il cambiamento dal basso. Nasce così il primo laboratorio di autoanalisi basato sul metodo della maieutica di gruppo, cioè sulla conversazione interpersonale alla pari, nel pieno rispetto delle opinioni di ciascuno, per raggiungere la migliore soluzione dei problemi e per lo sviluppo della zona, che considera tra le più povere della terra. Lamberto Borghi, da poco rientrato dagli USA, collaborerà attivamente con Danilo. Grazia Fresco narra la storia di Danilo dall arrivo a tutto il 53 nel libro Due pescatori siciliani raccontano la storia del Borgo di Dio (Edizioni Portodimare, Milano). Presso Francesco De Silva di Torino esce nel 54 Fate presto (e bene) perché si muore, che fa conoscere l attività di Danilo Laterza pubblica Banditi a Partinico, uno spaccato sulle condizioni di sfruttamento e di banditismo nei luoghi tristemente noti per le imprese di Salvatore Giuliano e complici. Particolarmente rilevante la Prefazione di Norberto Bobbio, che condividendo l analisi dell inchiesta sostiene: Vorrei che queste pagine fossero lette da tutti coloro che, in Italia, hanno una cattedra o un pulpito e se ne servono per esaltare glorie nazionali magari remote o per flagellare terribilmente i vizi dei cattivi cristiani. ( ) Il modo, dunque, che Danilo ha scelto per intervenire è stato quello della partecipazione diretta, della presenza attiva, il modo meno libresco che si potesse immaginare. Uno dei carcerati della banda di Giuliano dichiara: Se avessi conosciuto Danilo dieci anni fa, non sarei diventato bandito. 11

12 L interesse di Danilo è rivolto al banditismo più che alla mafia: Nella zona del peggior banditismo siciliano (Partinico, Trappeto, Montelepre, trentatremila abitanti) dei trecentocinquanta fuorilegge solo uno ha entrambi i genitori che abbiano frequentato la quarta elementare. A un totale di seicentocinquanta anni di scuola corrispondono tremila anni di carcere. Più che con la repressione, la questione sociale andava affrontata con l istruzione e l educazione al senso dei diritti e dei doveri, oltreché con la piena occupazione. Il libro ebbe grande successo: tre edizioni in pochi mesi. Il 27 novembre Danilo inizia il secondo digiuno di sette giorni, a Spine Sante, quartiere di Partinico, per chiedere al governo italiano, secondo le indicazioni della popolazione, la costruzione di una grande diga che possa raccogliere le acque invernali del fiume Jato, per garantire l'irrigazione delle terre, e quindi il lavoro ai contadini. La diga era stata individuata quale "leva del cambiamento" nel corso delle prime riunioni di autoanalisi popolare. Queste terre rimanevano aride ed incolte per gran parte dell'anno, a causa di una insufficiente pianificazione dell'utilizzo delle risorse idriche: in parte per lo «spreco» delle acque che, senza adeguate infrastrutture, venivano riversate in mare, e in parte perché l'acqua disponibile costituiva l'oggetto dell'odioso ricatto perpetuato negli anni dai mafiosi locali nei confronti degli agricoltori. L'azione rivoluzionaria nonviolenta e la denuncia di Danilo costituirono un esempio di lotta contro il parassitante dominio mafioso. Tale lotta si nutriva della consapevolezza che quella popolazione di pescatori e di contadini era profondamente ricca di valori nonviolenti, era gente che voleva lavorare, che desiderava partecipare allo sviluppo del territorio; violenti erano invece i gruppi mafiosi e clientelari che agivano prepotentemente nella zona; anche lo Stato, con la sua assenza, ignorava i bisogni della gente e, peggio ancora, contribuiva a mantenere, attraverso il quasi totale disinteresse, quella zona della nazione in disperata miseria. Ciò poteva essere evitato, appunto, valorizzando le centi- 12

13 naia di milioni di metri cubi di acqua, che ogni anno invece di venire raccolte finivano in mare, lasciando i contadini senza lavoro, vulnerabili ai soprusi dei mafiosi. Si cominciano a vedere i primi risultati: essendo intervenute le autorità regionali e nazionali, come avevano promesso, il paese comincia a cambiare. Arriva l'acqua nelle case, si costruiscono strade e fognature. Si moltiplicano le iniziative di gruppo. Il gruppo maieutico si configura come gruppo «politico», in grado di affrontare dal basso i problemi di quella popolazione e di dare consistenza sostanziale alla «democrazia». II rapporto democrazia-educazione, maieutica-democrazia, comincia già ad operare Il 30 gennaio del 1956 viene effettuato il "digiuno dei mille" (contrastato con uno spiegamento di 50 poliziotti), tra contadini e pescatori, sulla spiaggia di San Cataldo di Trappeto per lottare contro la pesca di frodo praticata dalla mafia del mare, per chiedere lavoro e per preparare le successive iniziative delle quali si dà comunicazione alle autorità con l'invio di ciclostilati al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Regione Sicilia. Inoltre vengono raccolte millecinquecento firme tra la popolazione per sostenere le richieste per l'irrigazione dei terreni e per l'apertura di scuole. Intanto l'opinione pubblica era stata accuratamente informata del proposito di effettuare uno "sciopero alla rovescia" attraverso incontri avuti a Roma (prima con Carlo Levi, Valerio Volpini, Maria Sacchetti Fermi, Guido Calogero, Alberto Carocci e Beniamino Segre, dopo con Ignazio Silone, Mario Alicata, Vittorio Gorresio, Corrado Cagli, Raniero Panzieri e Cesare Zavattini), a Firenze (con Enzo Enriques Agnoletti, Maria Chiappelli, Romano Bilenchi, la signora Rosselli, Giovanni Michelucci e altri), a Pisa (con Aldo Capitini e Walter Binni), a Milano (con Elio Vittorini, Franco Alasia, Riccardo Bauer e Piero Malvezzi), a Torino (Franco e Gigliola Venturi, Norberto Bobbio e Giulio Einaudi). In quest'ultima città, il 13 gennaio, Dolci partecipa alla trasmissione televisiva "Orizzonti" 13

14 dove annuncia il proposito di lavorare pacificamente alla "trazzera vecchia", causando, con ciò, il licenziamento di Furio Colombo, responsabile della trasmissione. Anche la polizia viene avvisata, ma risponde diffidando gli organizzatori. Il 2 febbraio con centinaia di disoccupati e sindacalisti fa lo sciopero alla rovescia per riattivare la trazzera vecchia intransitabile nel comune di Partinico, sulla base dell art. 4 della Costituzione, che riconosce il diritto al lavoro a tutti i cittadini. Viene arrestato assieme a quattro sindacalisti: Francesco Abbate, Ignazio Speciale, Salvatore Termini e Carlo Zanini. Tra i fermati c è anche Goffredo Fofi, costretto a tornare al paese di residenza con il foglio di via obbligatorio perché minorenne. Oltre alla partecipazione allo sciopero illegale, gli viene contestato di aver prestato gratuitamente l opera di docente al Borgo di Dio. Rimane per due mesi nel carcere dell Ucciardone. Gli viene negata la libertà provvisoria perché giudicato individuo con spiccata capacità a delinquere. Memorabile la difesa di Piero Calamandrei, sostenuta dalle testimonianze spontanee di Elio Vittorini, Lucio Lombardo-Radice, Norberto Bobbio, Carlo Levi e altri. Saranno scarcerati perché vengono riconosciuti agl imputati moventi di particolare valore morale. Einaudi pubblica Processo all articolo 4, con importanti contributi di Achille Battaglia, Norberto Bobbio, Piero Calamandrei, Alberto Carocci, Federico Comandini, Mauro Gobbini, Vittorio Gorresio, Carlo Levi, Lucio Lombardo-Radice, Maria Fermi, Sorgi, Varvaro, Gigliola Venturi, Vittorini e lo stesso Dolci. Il volume documenta lo sciopero alla rovescia con l arresto dei promotori e altri momenti rilevanti del lavoro di Danilo, come il digiuno dei 1000 pescatori e braccianti sulla spiaggia di San Cataldo a Trappeto contro le incursioni dei motopescherecci della mafia. 14

15 Viene intanto promossa la sottoscrizione a favore dell Università Popolare del Borgo da alcuni intellettuali e artisti, tra i quali Levi, Guttuso, Trombadori e altri amici e sostenitori. Con Danilo si schierò senza riserve anche l Associazione italiana per la libertà della cultura, il cui maggiore esponente era Ignazio Silone. Fino al maggio del 1956, l Associazione tenne aperta una sottoscrizione a favore dell Università Popolare di Partinico. Il ricavato (oltre un milione e mezzo di lire) fu utilizzato per fornire la biblioteca di libri e suppellettili. Silone fu tra i promotori del Comitato nazionale di solidarietà con Danilo, costituitosi a Roma, al quale aderirono, oltre a Carlo Levi, pure diversi esponenti comunisti, come Mario Alicata, Renato Guttuso ed Antonello Trombadori. Non deve sorprendere questa intesa trasversale da Silone ad Alicata, a Panzieri, perché, come era chiaramente scritto nella lettera che sollecitava l adesione al Comitato, «l opera di Dolci (che si svolge sul piano individuale e non coincide per la sua stessa natura con quella di alcun partito) si incontra con il movimento liberatore delle masse meridionali». L interesse con cui Raniero Panzieri seguiva le iniziative di Dolci è dimostrato, tra l altro, dalla pubblicazione da lui sollecitata del volume A Montelepre hanno piantato una croce. Danilo Dolci Missionario nella zona della mafia e del banditismo (ed. Avanti!, 1956) di F. Grasso. Significativa fu anche la vicinanza di Lanza Del Vasto, discepolo di Gandhi, fondatore della comunità dell Arca, in Francia, che raggiunge nel dicembre 1956 Danilo Dolci per sostenerlo nella sua lotta contro la miseria e la disoccupazione, compiendo così la sua prima azione pubblica nonviolenta. L amicizia con la poetessa Cristina Campo (Cristina Vittoria Guerrini) che proprio in quell anno si era trasferita da Firenze a Roma, gli dette la possibilità di entrare in contatto con tutti i suoi amici e di ricevere aiuti consistenti per i bambini di Trappeto e sostegno ai tempi del processo di Palermo. 15

16 Il 27 di novembre l infaticabile Danilo inizia il secondo digiuno di sette giorni nel quartiere Spine Sante di Partinico, per sollecitare il finanziamento della diga sullo Jato, considerata leva di cambiamento per l economia locale. Il 15 dicembre del 1956, per denunciare lo stato di miseria e di abbandono nella Sicilia occidentale, si fa promotore e protagonista di un altro digiuno collettivo a Palermo e in tre paesi della provincia. Aldo Capitini pubblica a Milano, presso l editore Parenti, il saggio dedicato all opera di Danilo Rivoluzione aperta, tradotto in francese. L editore Canevini di Milano pubblica a cura di G. Ricca Poesie Il primo novembre inizia il Congresso sulle iniziative nazionali e locali per la prima occupazione a Palermo, che dura tre giorni, con la partecipazione di tecnici, economisti, urbanisti e sociologi italiani e stranieri. Da Einaudi esce Inchiesta a Palermo, che documenta la disoccupazione e la sottoccupazione della zona. Dal 7 al 19 novembre Danilo con Franco Alasia, Goffredo Fofi, Alberto L Abate e altri digiuna a Cortile Cascino per protestare contro il degrado dei quartieri popolari di Palermo Il primo gennaio gli viene assegnato Il Premio Lenin per il rafforzamento della pace tra i popoli, che Danilo, non avendo mai condiviso né l ideologia né la politica dei partiti marxisti, accetta quale riconoscimento della validità delle vie rivoluzionarie nonviolente, accanto alle altre forme di azione e di lotta nell affrontare la complessa realtà; la continua necessità di un azione scientifica ed aperta, maieutica direi, dal basso. Dichiara, inoltre, alla Pravda di devolvere l intera somma (all incirca sedici milioni di lire del 58) alla fondazione del Centro Studi e Iniziative per la piena occupazione, che estende l attività anche nei centri vicini. Si vanno formando gruppi di simpatizzanti e sostenitori non soltanto in Italia ma anche in Svizzera, Germania, Inghilterra e 16

17 Svezia. In una intervista a Il Tempo illustrato (marzo del 58) sostiene che il mondo avrebbe potuto essere tutto un giardino, dove gli uomini avrebbero potuto vivere da fratelli e che la vita ha senso soltanto se vissuta conformemente a tali principi: Ho sentito che bisognava collaborare con la vita. Da Einaudi esce Una politica per la piena occupazione, il cui concetto viene introdotto per la prima volta in Italia. Il libro contiene gli atti del Congresso svoltosi a Palermo dall 1 al 3 novembre con la partecipazione di Mario Alicata, Lelio Basso, Federico Caffè, Vittorio Foa, Goffredo Fofi, Francesco Forte, Carlo Levi, Lucio Libertini, Lombardo-Radice, Napoleone, Napolitano, Pantaleone, Parri, Sylos Labini, Trentin, Zevi e altri. Premio Viareggio per Inchiesta a Palermo (Einaudi). Nello stesso anno inizia la collaborazione al quotidiano di Palermo L Ora con rubriche e reportages dai paesi europei, dagli USA, dall URRSS, da Israele e dall India. fonda a Partinico il Centro studi e iniziative per la piena occupazione, che estende subito la sua attività nei paesi di Roccamena, Corleone, Menfi, Cammarata e San Giovanni Gemini. Elemento comune ad analoghe esperienze in altre parti d'italia, è l interesse al tema della formazione di quadri dirigenti potenzialmente esistenti nella popolazione. Il Centro per la piena occupazione ha molte affinità con i Centri di orientamento sociale (Cos) promossi da Aldo Capitini e con le iniziative del Centro per l'educazione professionale di assistenza sociale (Cepas) con sede a Roma, fondato dal filosofo Guido Calogero. La formazione dei quadri avrà una fondamentale funzione di leva per suscitare negli individui una disposizione al comportamento autonomo e per favorire lo sviluppo di forme di auto-organizzazione della società (cooperative, consorzi). Chiara Mazzoleni ricorda i numerosi sostenitori che contribuiranno al finanziamento e alla diffusione attraverso la stampa delle attività del Centro: Ernst Bloch, Norberto Bobbio, Guido e Maria Calogero, Italo Calvino, Alberto Carocci, Luca Cavalli Sforza, 17

18 Noam Chomsky, Josué De Castro, Giulio Einaudi, Georges Friedmann, Erich Fromm, Johan Galtung, Renato Guttuso, Gunnar Adler Karlsson, Jurgen Habermas, Aldous Huxley, Henry Lefebvre, Carlo Levi, Lucio Lombardo Radice, Francois Mauriac, Margaret Mead, Alberto Moravia, Jayaprakash Narajan, Ferruccio Parri, Jean Piaget, Abbé Pierre, Leopoldo Piccardi, Maria Sacchetti Fermi, Jean Paul Sartre, Alfred Sauvy, Ignazio Silone, Giliola e Franco Venturi, Elio Vittorini, Cesare Zavattini, oltre ai diversi esperti che collaboravano attivamente con il Centro. Il raggruppamento in varie città dell'attività di privati che sostenevano finanziariamente il Centro avveniva attraverso l' Associazione per l'intervento sociale (Ais), diretta da Giliola Venturi, con sede a Torino. L'Ais assegnava inoltre borse di studio finanziate da Adriano Olivetti per la formazione dei volontari presso i vari centri di educazione attiva. Ciò che fa dell'esperienza di Dolci un caso del tutto particolare e che consente di comprendere l'originale interpretazione dei temi della partecipazione, della pianificazione dal basso, dell'ascolto e dell'indagine, è il metodo maieutico, che egli sperimenta attraverso la pratica del lavoro di gruppo, nella lunga fase di intensa attività del Centro per la piena occupazione di Partinico, consolidata nel Centro di Mirto, negli anni Settanta, quando, pur continuando il lavoro di promozione sociale, si dedicherà prevalentemente all ambito educativo I comitati Amici di Danilo Dolci e tanti sostenitori italiani e stranieri si fanno carico di sostenere le attività promosse dal Centro studi, che diffonde il notiziario Appunti per gli amici. Il Centro di Partinico si organizza accogliendo nelle sue cinque sedi zonali gruppi di volontari (tecnici agrari, assistenti sociali, economisti, architetti, medici e infermieri, educatori, ecc.) provenienti da tutta Europa. I Comitati internazionali Amici di Danilo Dolci si fanno carico del finanziamento dell'attività nelle singole zone, impiantando una fabbrica cooperativa di lampadari e un allevamento di conigli con il ricavato della vendita dei quadri 18

19 offerti da Cagli, Guttuso, Levi, Treccani, Milluzzo ecc. Ad occuparsi della ricerca dei volontari, in gran parte obiettori di coscienza, è Pierre Martin, redattore del giornale anarco-pacifista Liberté. Danilo compie un primo giro di incontri e seminari di studio in Italia e all'estero. Si registra, purtroppo, anche qualche defezione. Fofi, L Abate e pochi altri giudicano l attività di Danilo personalistica e scarsamente incisiva, pur avvalendosi dei metodi appresi da Danilo per le inchieste operaie, condotte tra i lavoratori meridionali immigrati al Nord Einaudi pubblica Spreco. Documenti e inchieste su alcuni aspetti dello spreco nella Sicilia Occidentale, dove denunzia il parassitismo e le complicità politico-mafiose con una approfondita analisi socio-economica della Sicilia occidentale. Dal 27 al 29 aprile 1960 si svolge a Palma di Montechiaro (Agrigento) il Congresso sulle condizioni igienico-sanitarie in una zona sottosviluppata della Sicilia occidentale. Il Congresso era stato preparato da una approfondita inchiesta sulle condizioni sanitarie di Palma di Montechiaro, condotta per oltre quattro mesi, nel 1959, su un campione di seicento persone, da Silvio Pampiglione, giovane docente di parassitologia. Dolci, Paolo Sylos Labini, Ideale del Carpio ed altri compongono il comitato organizzatore. G. Casarrubea ne riconosce l'importanza sia per lo spessore degli argomenti affrontati, sia per la straordinaria partecipazione d intellettuali, sia per il notevole coinvolgimento popolare e di organismi nazionali e internazionali: ad esempio il Centro di Cultura Pietro Gobetti di Roma, l Associazione Nazionale di sociologia di Parigi, l Associazione mondiale di lotta contro la fame di Ginevra. Avrebbe dovuto essere tenuto a battesimo dall autore della Geografia della fame, Josué de Castro, ma, in sua assenza la prolusione fu tenuta da Carlo Levi. Tra le adesioni troviamo anche quelle di Pier Paolo Pasolini, Vasco Pratolini, Jean-Paul 19

20 Sartre, Alberto Moravia, Franco Ferrarotti. Tra gli intellettuali siciliani presero parte attiva alle giornate di lavoro Tommaso Fiore, Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta. Palma fu in realtà il pretesto per un analisi scientifica dei problemi dello sviluppo delle aree depresse della Sicilia occidentale. Non fu solo un convegno di lavoro di tecnici e di scienziati (urbanisti, economisti, medici, periti e tecnici agrari), ma anche un convegno degli uomini del popolo, dei piccoli, dei poveri che guardano se stessi, e parlano e imparano a conoscersi, e ci insegnano a conoscerli. Il Congresso mirava a fare pressione sulla regione, affinché fosse modificato il programma della Cassa, che finalizzando gli interventi alla realizzazione dei nuclei di industrializzazione lasciava la parte interna della Sicilia sprovvista di programmi di sviluppo. Queste iniziative affiancheranno la costruzione, intrapresa dal Centro, dell ambizioso progetto di una struttura organizzativa decentrata, consistente nella realizzazione di una rete di centri strategici, dislocati in vari comuni, in grado di approfondire la conoscenza dei diversi contesti, di assicurare una continuità di dialogo con la popolazione, di promuovere iniziative di cooperazione ed anche di agire come elemento di controllo sull'attività dei diversi enti. A questo progetto si sarebbe dovuta, inoltre, collegare l'ipotizzata formazione di un piano territoriale organico di sviluppo della Sicilia occidentale, che troverà in parte realizzazione nella proposta di un piano di sviluppo per le valli dello Jato, del Belice e del Carboi. Il 25 giugno Einaudi pubblica Spreco, autoanalisi socioeconomica realizzata in diversi paesi della Sicilia occidentale, in cui si critica lo spreco di risorse umane, culturali e finanziarie da parte delle amministrazioni pubbliche a fronte di continue violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini più poveri. Con l'arrivo di Carlo Doglio e di Piero Pinna, il primo obiettore di coscienza in Italia, di Marco Marchioni e di altri collaboratori di valore, che fanno salire a 62 le unità impiegate al Centro studi, si inizia nel 1961 l'elaborazione di un Piano di sviluppo socio 20

21 urbanistico della sub regione. Gli elementi del Piano verranno di volta in volta discussi con le popolazioni interessate. Un apporto considerevole per l'elaborazione della pianificazione dal basso è dato da Carlo Doglio che, terminata l'esperienza in Inghilterra collegata alle attività della rivista Comunità, era stato chiamato a insegnare a Palermo Nel saggio Conversazioni (Einaudi) raccoglie un ampia documentazione delle riunioni fatte coi contadini, coi pescatori e anche coi bambini con una scelta dei reportages sui viaggi di Danilo in India, Israele, Stati Uniti, URRSS, pubblicati su L Ora. A settembre digiuna in località Spine Sante per la diga sullo Jato, che la Cassa per il Mezzogiorno delibera di costruire al nono giorno di digiuno, seguito da una imponente manifestazione popolare. A novembre si costituisce a Menfi la Cooperativa Cantina Sociale Il Progresso Il 27 febbraio iniziano i lavori per la costruzione della diga sul fiume Jato. Subito dopo ci saranno le prime avvisaglie di una lunga lotta con la mafia locale, controllata dall'italo-americano Franck Coppola, che porterà alla costituzione prima di un forte sindacato tra i lavoratori e poi del consorzio irriguo Jato fra i piccoli proprietari della zona per gestire l acqua democratica secondo il principio di una testa un voto, affrancandola così dal controllo dell Ente Acquedotto Siciliano e dei grandi proprietari mafiosi che ne condizionavano l attività. Nel luglio del 1963 si tiene a Stavanger, in Norvegia, l undicesimo Congresso dell Internazionale dei resistenti alla guerra, e Danilo, che nel 1958 aveva conseguito il premio Lenin per la pace, vi partecipa con una relazione pubblicata in un antologia curata da Erich Fromm. Il 29 ottobre digiuna a Roccamena per una nuova diga, stavolta sul fiume Belice. A Roccamena è attivo fin dall'anno precedente il primo dei comitati popolari del Belice, emanazione del locale Centro studi, retto da Lorenzo Barbera, dalla moglie Paola Buzzola, con l'aiuto di Carlo Doglio. Compito del comitato è 21

22 studiare dal basso i problemi del paese, indicarne le soluzioni e il modo come ottenerle. Einaudi pubblica Racconti siciliani Il 7 marzo, occupazione della piazza di Roccamena per la diga nel Belice. Einaudi pubblica Verso un mondo nuovo, che tratta dei temi della pace, dell educazione, dello sviluppo, della pianificazione dal basso e anche dell obiezione di coscienza. Il volume contiene alcuni reportages di Danilo dalla Jugoslavia, dal Ghana e dal Senegal. Nella Lettera pastorale diffusa per le festività pasquali il cardinale di Palermo Ernesto Ruffini attacca violentemente Danilo Dolci: In questi ultimi tempi si direbbe che è stata organizzata una congiura per disonorare la Sicilia e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, il Gattopardo, Danilo Dolci. Una propaganda spietata, mediante la stampa, la radio, la televisione ha finito per far credere in Italia e all estero che di mafia è infettata largamente l isola. Il testo del cardinale, congiunto di un ministro democristiano, contenente questi e altri sproloqui si commenta da solo Danilo Dolci e Franco Alasia al Circolo della Stampa di Roma denunciano i rapporti tra la mafia e alcuni politici di primo piano. Il 20 novembre inizia il processo per diffamazione contro i due su denunzia del ministro Bernardo Mattarella, del sottosegretario Calogero Volpe, del senatore Girolamo Messeri e di alcuni notabili, accusati apertamente di collusione con la mafia. Dopo una serie di vicende giudiziarie, il 22 giugno del 1967 il tribunale di Roma condanna Danilo a due anni e Franco Alasia a un anno e sette mesi. Confermata in appello, la pena sarà condonata nel luglio del Danilo digiuna a Castellammare del Golfo (Trapani), paese di Mattarella, per richiamare l attenzione sui rapporti esistenti tra mafiosi e politici locali. 22

23 A settembre Einaudi pubblica Chi gioca solo, che documenta gli atti giudiziari introducendo il concetto di sistema clientelare mafioso. Cresce intanto la mobilitazione nei paesi del Belice: in diciotto comuni su ventisei sorgono dei comitati popolari aventi come organo di stampa il mensile Pianificazione siciliana. Mondadori stampa Conversazioni contadine Poiché in udienza, per il processo Mattarella, la Corte di Roma aveva respinto una lunga lista di testi indicati dai difensori, Danilo Dolci e Franco Alasia rinunciano alla difesa e revocano il mandato ai loro avvocati. Il 22 giugno 1967 il Tribunale condanna Danilo Dolci a due anni di prigione e Franco Alasia a un anno e sette mesi. Viene proposto appello. In questo periodo, di fronte ad una contestazione giovanile che, attratta da sollecitazioni anarcoidi e da spinte rivoluzionarie violente, tende a rifiutare ogni aspetto del sistema (il gran rifiuto di Marcuse), Dolci si sforzò di chiarire, come ricorda Giusppe Fontanelli con il libro Ai più giovani, che la politica non rientra fra i valori superati e bisogna distinguere tra il vecchio politico e il nuovo. Il vecchio muove da un modulo di retorica, di accentramento, segretezza (l antagonismo qui deve essere totale). Ma al nuovo, che valorizza singoli e gruppi, che comunica, è nonviolento, semplice, essenziale, educatore, che costruisce nuove strutture (le caratteristiche dell'uno e dell'altro emergono da una riunione di contadini e pescatori), bisogna tendere con sensibilità e intelligenza. Un momento cruciale di questo dialogo con i giovani è rappresentato dalle marce promosse da Danilo Dolci nel Dal 5 all 11 marzo 67 si snoda per 200 Km, da Partanna a Palermo, la marcia Per la Sicilia occidentale e per un nuovo mondo. Gli obiettivi sono quelli espressi dal coordinamento dei comitati popolari: le dighe (quella dello Jato era già in costruzione avanzata, occorrevano le canalizzazioni per l'irrigazione; la diga del Carboi funzionava ma era da risolvere il problema dell'irrigazione per la piana di Sciacca; la diga Garcia sul Belice, 23

24 quella Piano di Campo, la diga Cicio sul Modione sono invece ancora da costruire); il rimboschimento; i villaggi della «Riforma» (senza acqua, luce, servizi indispensabili, necessitanti di un piano organico da parte dell'e.s.a.); gli accertamenti idrografici, geologici per la Sicilia occidentale; le iniziative agricole e industriali; l'acqua potabile per tutti i comuni della zona; la scuola per tutti; la valorizzazione storico-turistica della zona di Selinunte; il funzionamento dell Ente di sviluppo agricolo per superare i vigenti contratti agrari; l effettiva attuazione di un piano democratico di sviluppo, articolato per zone; e soprattutto, obiettivo primario, la richiesta dell'esclusione dei mafiosi e dei loro clienti dagli incarichi pubblici. Si fa anche promotore e organizzatore a livello nazionale della Marcia per la pace nel Vietnam, che fa convergere su Roma da due diverse direttrici, Milano e Napoli, oltre cinquemila persone. Peppino Impastato, che assieme ad altri giovani aveva fondato il giornale L Idea socialista, sequestrato dopo alcuni numeri, scrive un servizio sulla Marcia della protesta e della pace organizzata da Danilo Dolci nel marzo del Il rapporto con Danilo, sia pure episodico, lascia un notevole segno nella formazione politica di Peppino. Dopo tanti tentativi infruttuosi negli anni precedenti, Danilo viene candidato per la prima volta al Premio Nobel per la pace. Tale candidatura si riproporrà periodicamente per altre otto volte fino al Il 20 settembre Dolci promuove una protesta antimafia davanti al Parlamento e alla sede della Commissione antimafia. I politici di cui ha documentato il rapporto con la mafia vengono esclusi dal nuovo governo. Intorno a Danilo si raggruppano i principali esponenti del nascente movimento studentesco e dei futuri gruppi extraparlamentari di sinistra. L'impegno di Danilo e Franco Alasia nasce dall'esigenza di dimostrare che la gente non può crescere se è soggetta alla politica clientelare-mafiosa, poiché la logica del dominio e della sopraffazione è in antitesi con il principio dell'autoprogettazione e della vera democrazia, che 24

25 esiste solo quando, comunicando, ognuno cresce e fa crescere l'altro. Le teste d'uovo della cultura mondiale, da Russell a Fromm, da Mumford a Friedman, da Huxley a Sartre, sono in contatto con Danilo o giungono a Partinico per partecipare ai seminari. Feltrinelli pubblica Ai più giovani, una silloge di scritti teorici dolciani. Di questo periodo, ricco di proteste e di impegno, esiste anche una testimonianza filmica ricostruita in un documentario (mai messo in onda) dal regista Gianfranco Mingozzi. Il filmato dal titolo provvisorio La violenza riporta le lotte di Danilo e della popolazione di Trappeto e Partinico contro i mafiosi locali, per la costruzione della diga Iniziano a Trappeto i lavori di costruzione del Centro di formazione al Borgo di Dio, che verranno completati in soli sette mesi, grazie agli aiuti di alcuni amici, tra i quali Carlo Levi, Bruno Zevi, Paolo Sylos Labini, Siro Lombardini e tanti altri. Il Centro si mobilita per le zone terremotate della valle del Belice: marce di protesta, digiuni collettivi, denunzie e conseguenti processi penali a carico di Danilo, al quale il 30 novembre viene conferita la laurea honoris causa in pedagogia dall università di Berna. Viene presentato un piano di sviluppo per le zone terremotate alle autorità competenti Laterza pubblica gli atti del seminario sul tema innovativo Città - territorio, svoltosi a Trappeto con l intervento di esperti italiani e stranieri. Laterza pubblica Inventare il futuro, che comprende diversi scritti, in parte già pubblicati nel 1967 e nel Il sei luglio si costituisce Il Consorzio Irriguo Jato, che contribuisce all isolamento e all arresto di alcuni mafiosi, tra cui Frank Coppola. Il Consorzio promuove lo sviluppo economico e democratico nella zona, in cui si va consolidando l organizzazione sindacale. Il 7 novembre inizia un nuovo processo penale contro Danilo al tribunale di Trapani, che si conclude con la formula del 25

26 non luogo a procedere. L Accademia Nazionale dei Lincei gli assegna la medaglia d oro per i suoi sforzi generosi e fecondi in un opera di profonda solidarietà umana che è insieme promovimento di alti valori di cultura Nasce a Partinico la Cooperativa ortofrutticola ad opera di Pino Lombardo. Il 25 marzo 1970, intorno alle circa, Pino Lombardo e Franco Alasia, due dei più stretti collaboratori di Danilo Dolci, barricati nei locali del Centro studi e iniziative di Partinico, rompendo il monopolio di Stato sulle trasmissioni via etere, trasmettono notizie sulle condizioni dei terremotati attraverso Radio libera della nuova Resistenza. Le trasmissioni precedentemente registrate da Antonino Uccello e da Danilo Dolci consistevano in una pluralità di voci che denunciavano le condizioni della Valle del Belice, dello Jato e del Carboi dopo il tragico terremoto del 15 gennaio 1968 e dopo che erano passati inutilmente due anni senza l avvio della promessa ricostruzione mentre la popolazione sta morendo perché si marcisce di chiacchiere e di ingiustizie. Le trasmissioni, effettuate attraverso due radio per consentire un maggiore campo d'ascolto, avevano inizio ed erano scandite da un messaggio di SOS col sottofondo di un flauto dolce. Il programma, per la durata totale di quattro ore, era stato tradotto anche in inglese affinché potesse essere ascoltato all'estero, e fu più volte ritrasmesso, consecutivamente, fino all'arrivo delle forze dell'ordine, intervenute con un'azione a sorpresa. L esperienza di Radio Libera, con il richiamo all'art. 21 della Costituzione, inaugura un fenomeno sociale e politico che rinnova in parte la storia della radio nel nostro Paese e all estero, facendone uno strumento di partecipazione, che riesce a coagulare e amplificare le energie giovanili, rendendo possibile l ascolto della voce dei poveri cristi come documenta la raccolta poetica, pubblicata da Laterza, con il titolo Il Limone Lunare. 26

27 Poema per la radio dei poveri cristi, che ottiene il Premio Prato della Resistenza. Da Stoccalma gli viene attribuito il Premio Socrate per l attività svolta in favore della pace e per i contributi di portata mondiale nel settore dell educazione. Il 23 novembre viene sottoscritto il compromesso per l acquisto di circa dieci ettari di terreno nella contrada di S. Caterina-Mirto, dove sorgerà il Centro educativo Il 23 marzo si perfeziona l atto di acquisto del suolo grazie al contributo di 25 milioni e mezzo di lire da parte di un gruppo di amici tedeschi, che giudicano il metodo educativo di Danilo non solo antiautoritario, in quanto contro la mafia, ma anche antinazista. Il resto proviene dall assegno del Premio Socrate di Stoccolma e del Premio Sonning dell università di Copenaghen per il contributo offerto alla civilizzazione europea. Laterza pubblica Non sentite l odore del fumo?, raccolta poetica sull orrore dei campi di concentramento. In aprile, nel corso di un seminario sul nuovo Centro educativo, nasce, su proposta del pittore Ernesto Treccani, l idea di un mese di pressione antifascista. Verrà attuata nell autunno successivo in tutta Italia e si concluderà a Roma il 28 novembre 1971 con una delle più imponenti manifestazioni pubbliche della storia italiana di ben trecentomila partecipanti. Einaudi ristampa la nuova edizione dei Racconti siciliani Il Centro con alcuni collaboratori - Franco La Gennusa, Fifiddu Robino, Pino Lombardo e altri - assieme all Alleanza dei Coltivatori siciliani sventa la manovra di alcuni politici locali d impadronirsi del Consorzio irriguo. Fervono contestualmente gli incontri maieutici con la popolazione per mettere a punto il metodo educativo e anche la realizzazione del progetto architettonico funzionale alla nascente scuola sperimentale di Mirto. Nasce il Consorzio Kronion, al quale aderiscono le cooperative Il Progresso di Menfi, Grappolo d oro ed Enocarboi di Sciacca, Tre Fiumi e Acli di Ribera, La vite di Santa 27

28 Margherita Belice, Sambuca di Sicilia : 6000 soci oltre quintali di uva. Le cooperative sono tutte autogestite. Laterza pubblica Inventare il futuro, riproponendo Il limone lunare, integrato dalla prima parte di Non sentite l odore deil fumo? Einaudi pubblica Chissà se i pesci piangono. Documentazione di un esperienza educativa, una sintesi degli incontri seminariali dell anno precedente, e la nuova edizione dei Racconti siciliani. Il 3 giugno si inaugura l anfiteatro del Centro educativo con un concerto di piccoli flautisti curati dal giovane musicista Amico Dolci. Viene presentato il progetto del nuovo Centro educativo dei coniugi Giovanna e Giancarlo Polo di Milano. Dal 26 al 31 dicembre si svolge al Borgo di Trappeto un importante seminario con la partecipazione di Johan Galtung, Clotilde e Maurizio Pontecorvo, Jacques Vonèche (collaboratore di Piaget), Gunnar Richarson, Olle Edelholm e altri educatori, convenuti per la formazione dei quadri locali. Einaudi ripropone per la scuola media Racconti siciliani con la prefazione e il commento dello scrittore Sebastiano Vassalli A febbraio inizia la costruzione in contrada Santa Caterina- Mirto di Partinico del Centro educativo per l infanzia. Einaudi pubblica Poema umano. Da Laterza esce Esperienze e riflessioni, antologia di scritti tratti da Banditi a Partinico, Processo all art. 4, Conversazioni, Verso un mondo nuovo, Chi gioca solo, Inventare il futuro, Chissà se i pesci piangono. Einaudi pubblica, inoltre, Non esiste il silenzio, che ripropone nella prima sezione interventi di pescatori, contadini già usciti nel 62; nella seconda, conversazioni maieutiche con bambini dai nove ai quattordici anni, tratte da Chi sa se i pesci piangono. Nello stesso anno si separa consensualmente da Vincenzina, con la quale conserverà buoni rapporti fino alla morte, avvenuta nel settembre del Il 7 gennaio inizia la sperimentazione educativa di due gruppi di bambini di quattro e cinque anni. In primavera la SECO, 28

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