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1 MESSAGGERO VENETO venerdì 8 novembre (Gli articoli della presente rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) Indice articoli REGIONE (pag. 2) Il giallo dei contributi sulla prima casa Banda larga in Fvg: la proposta di Insiel non convince l Ue Bonanni oggi a Magnano al meeting Cisl ECONOMIA (pag. 4) Gli stipendi dei manager pubblici UDINE (pag. 5) Artenius, forse il peggio è passato PORDENONE (pag. 5) In fabbrica a Porcia arrivano i polacchi (3 articoli) Ideal Standard, muro dei sindacati (4 articoli) Metalnova, chiesto il concordato «Handicap, l assistenza viene affidata ai privati» (2 articoli)

2 REGIONE Il giallo dei contributi sulla prima casa UDINE La presentazione in IV commissione del disegno di legge sul riassetto istituzionale delle Ater fa esplodere il giallo sui contributi per l acquisto della prima casa. Il consigliere regionale Riccardo Riccardi (Pdl) denuncia che per la prima volta nella storia della Regione in Finanziaria non c è un euro nel capitolo dedicato alla prima abitazione. L assessore competente, Mariagrazia Santoro, conferma, ma spiega che la mancata posta non significa mancati fondi. Quelli ci saranno. Pari a 2,5 milioni di euro. La giunta li deriverà da un fondo pluriennale previsto dal bilancio con cui stima di coprire circa domande e traguardare la questione all assestamento quando verrà riesaminata. «La mia domanda all assessore Santoro dichiara Riccardi è stata chiara. Le ho chiesto quanti fondi ci sono nella finanziaria per i contributi sulla prima casa. Altrettanto chiara è stata la sua risposta: non c è nulla». Per Riccardi è «la prima volta che nel bilancio del Fvg non c è un euro destinato al sostegno per l acquisto della prima abitazione. Significa attacca l azzurro che la giunta da un lato non intende rispondere a quanti si accingono a sostenere quest importate spesa, dall altro trascura l impatto economico che questa mancata misura rischia di produrre». Replica Santoro: «È vero che non ci sono fondi stanziati in Finanziaria per la prima casa, non è vero che non ci sono fondi tout court. Ne avremo per circa 2,5 milioni di euro da un fondo pluriennale previsto dal bilancio regionale destinato a questo tipo d interventi che ci permetteranno di coprire all incirca 1400 domande fino ad arrivare all assestamento». Riccardi rilancia: «Non funziona così, la prima casa è finanziata con una legge che ha in Finanziaria un capitolo specifico e su quello, lo conferma l assessore, i fondi a oggi non ci sono». Prima casa a parte, il suo intervento in commissione Santoro l ha speso in gran parte per illustrare il ddl relativo al riordino istituzionale delle aziende territoriali per l edilizia residenziale. Dato un colpo di spugna alla riforma Tondo-Riccardi, che ricordiamolo prevedeva la creazione di un unica Ater regionale, il disegno di legge figlio dell assessore Santoro è stato presentato ieri in IV e I commissione. Ora si prepara al rush finale. «Mercoledì ha annunciato ieri l assessore ci sarà l audizione dei portatori d interesse, giovedì il parere delle due commissioni, quindi la legge andrà in discussione probabilmente nella seduta del novembre». Capisaldi della proposta normativa sono l istituzione di un sistema regionale delle Ater e di una commissione per le politiche socio-abitative in cui siederanno gli assessori all edilizia e alle politiche sociali oltre a 5 rappresentanti dei Comuni, l individuazione di un percorso a termine per redigere una nuova legge sulla casa, la previsione di 5 amministratori unici e di un unico collegio dei revisori dei conti con tre membri. Santoro ha inquadrato l attuale situazione dati alla mano: «Abbiamo analizzato che cos è cambiato in questi ultimi due anni e oggi abbiamo 100 mila utenti Ater, 400 dipendenti, 8 mila 700 famiglie in lista d attesa». Ma il dato più allarmante è quello relativo alle richieste di contribuzione sugli affitti: a fronte di uno stanziamento per il sostegno degli affitti di 5,4 milioni, implementato di 550 mila, le richieste avanzate dai Comuni sommano alla vertiginosa cifra di 24 milioni di euro. «Dobbiamo intervenire strumentalmente a livello nazionale ripristinando il fondo affitti che lo Stato non ha più finanziato negli ultimi 2/3 anni, una quota del quale spetterebbe anche a noi ha precisato l assessore, perché non basta che l amministrazione regionale se ne sia fatta carico: anche in Fvg il tema casa sta diventando grave». Presieduta dal consigliere Vittorino Boem (Pd), la IV commissione ieri ha dato all unanimità parere favorevole alla delibera di giunta contenente la ripartizione delle risorse pari nel 2013 a 6,5 milioni disponibili sul fondo per l edilizia residenziale destinate all edilizia agevolata. Maura Delle Case

3 Banda larga in Fvg: la proposta di Insiel non convince l Ue di Renato D Argenio UDINE La gestione senza gara della fibra ottica non convince del tutto l Ue e non è così scontato che la proposta Insiel, anticipata dal presidente Sergio Brischi, potrà essere messa in pratica. Lo conferma l assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro che, lunedì mattina, sarà a Bruxelles proprio per capire quali margini di manovra ha la Regione per poter proporre il proprio listino prezzi agli operatori telefonici. «L ipotesi-brischi spiega Santoro non è stata validata dalla Comunità Europea e non è pacifico che la Regione Fvg, pur appoggiandosi ad Insiel, possa evitare la gara per la gestione della rete digitale. Lunedì spiegheremo le nostre ragioni in commissione, quel regolamento, ma ufficialmente non siamo ancora in grado di farlo». Santoro non si sbilancia, ma ricorda la rigidità dell Ue in materia; rigidità (leggi obbligo a bandire gare) che potrebbe rallentare ulteriormente l utilizzo della fibra ottica in regione. E a proposito di ritardi e banda larga ha qualcosa da dire a Brischi il deputato udinese, Paolo Coppola (Pd) particolarmente impegnato, a Roma, nella crescita dell Agenda digitale : «La storia della cablatura della regione non è proprio come l ha raccontata il presidente di Insiel. Il progetto è un intuizione politica di Riccardo Illy che risale al 2005 e che prevedeva due step: fibra in tutti i municipi e, poi, a tutte le centrali Telecom. Un operazione che grazie a Mercurio società creata nel 2008 si sarebbe potuta concludere tra il 2010 e il 2011, in anticipo rispetto agli obiettvi Ue di ben due anni; un eternità in questo settore. Peccato che nel 2008 Renzo Tondo, fresco vincitore delle elezioni regionali, abbia deciso di fermare Mercurio, perdendo, nella migliore delle ipotesi, un anno di tempo e creando sconquassi in Insiel nel processo di accorpamento. Ma non finisce qui continua Coppola : sempre Tondo nell assegnare le deleghe, non soltanto ha cambiato tre volte l assessore di riferimento, ma ha anche deciso di affidare la posa della fibra all assessorato alle Infrastrutture. Morale, mentre il Trentino che copiandoci era partito un anno dopo ci superava e alzava l asticella (banda ultralarga), noi non abbiamo ultimato la posa e non sappiamo chi gestirà il servizio. E se siamo in questa situazione è perchè la giunta Tondo non ci ha mai realmente creduto e a conferma di questo cito altre due scelte: Andrea Garlatti da assessore all Informatizzazione a consigliere di amministrazione della stessa Insiel ed Elio De Anna al suo posto, professionista che più volte ai tavoli tecnici ha dimostrato la sua poca vocazione alla materia». «La mancanza di strategia va avanti il deputato Pd ed ex assessore comunale udinese si percepiva nettamente ai tavoli di coordinamento a cui ho partecipato. Non c era una linea e i diversi interlocutori andavano in direzioni diverse, impedendo una gestione efficiente dei fondi pubblici». «Adesso, con Serracchiani che tra l altro è referente nella cabina di regia per l Italia digitale, riprendiamo il cammino aperto nel 2005 con l intenzione di recuperare il tempo perso, e Brischi non può dire che cambiando i vertici si ricomincerebbe da zero. In un settore come quello delle tecnologie, con tutto il rispetto e senza voler sminuire la professionalità del presidente, forse sarebbe il caso di voltare pagina. Brischi è in Insiel da molti anni ed è palese che la società non è dinamica come imporrebbe il mercato. Grazie ingegner Brischi, ma credo invece ci sia bisogno di un cambio di passo».

4 Bonanni oggi a Magnano al meeting Cisl UDINE Oggi, al Green Hotel di Magnano in Riviera, in occasione della V edizione del Meeting d autunno della Cisl Fvg interviene il leader del sindacato, Raffaele Bonanni. L appuntamento per oltre 600 cislini, tra quadri e delegati è dalle 10. Al centro della visita e del Meeting, che quest anno si è aperto con il convegno di settembre sulla riforma del sistema socio-sanitario, sarà la tavola rotonda dedicata al «Coraggio delle riforme» ed a cui prenderanno parte, accanto alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, anche Salvatore Palermo, vicepresidente di Confindustria Fvg, Graziano Tilatti, presidente Confartigianato Fvg, Giovanni Da Pozzo, presidente Confcommercio Fvg, Bernardino Ceccarelli, vicepresidente Api Fvg, Enzo gasparutti, presidente Legacoop Fvg e i segretari generali di Cgil e Uil, Franco Belci e Giacinto Menis. «Come sempre anticipa Fania ci vogliamo occupare dei temi salienti dell economia e del lavoro. Oggi vogliamo discutere e, in particolare, spingere sull'urgenza, anche per il Fvg, di affrontare le riforme necessarie non solo alla ripresa, ma soprattutto alla crescita». ECONOMIA Gli stipendi dei manager pubblici di Anna Buttazzoni UDINE La poltrona più ambita resta quella di Autovie Venete, capace di fruttare fino a 135 mila euro lordi l anno. Ma sono gradite anche quelle di Friulia (97 mila) e dell Aeroporto Fvg, 90 mila. Con un po di ritardo, ma esatti al centesimo, da ieri sul sito internet della Regione, alla voce enti, agenzie e società regionali, sono comparsi i trattamenti economici maturati al 30 giugno 2013 dai manager nominati alla guida delle società Partecipate dal Fvg. Una regola applicata per rendere il palazzo di vetro, almeno ogni sei mesi. I presidenti più pagati Resta in vetta alla classifica Emilio Terpin, numero uno di Autovie che (come riportato in tabella) a metà 2013 tra indennità, deleghe da gestire e gettoni di presenza ha incassato ,83. A seguire ci sono i presidenti di Friulia Edi Snaidero con 48 mila e 500 euro e dell Aeroporto Fvg Sergio Dressi, 45 mila. Tagli agli stipendi C è anche chi, di sua sponte, ha deciso di ridursi i compensi. Come Sergio Brischi, guida di Insiel, che ha portato il suo stipendio da 88 mila euro lordi l anno a 79 mila e 200. Oppure il primo rappresentante di Fvg Strade, Giorgio Santuz, che ha fatto ancora meglio dimezzandosi il compenso. In un anno incasserà 50 mila euro lordi, ma fino al 2012 ne portava a casa 100 mila.

5 UDINE Artenius, forse il peggio è passato SAN GIORGIO DI NOGARO Assemblea generale dei lavoratori, ieri alla Artenius, per illustrare alle maestranze lo scenario che si prospetta dopo la dichiarazione di fallimento dell'azienda. Modotto della Cigl, Salvador della Cisl e Mauro della Uil hanno spiegato di essere in attesa di incontrare il curatore fallimentare, Massimiliano Basso Brusa, con il quale discutere del futuro dei lavoratori in cassa integrazione: si intende portare tutti (attualmente 30 dipendenti sono in cigo fino al 17 novembre e 70 in cigs fino al 30 novembre) in cassa integrazione straordinaria per un anno, anche in relazione alle quattro manifestazioni di interesse presentate per rilevare i due stabilimenti della Artenius. E proprio sulle manifestazioni di interesse che si accentra il confronto con il curatore fallimentare: si vuole capire come intenda procedere in merito. Secondo indiscrezioni, pare che i rappresentanti della portoghese Selenis e della sarda Ottana polimeri stiano per arrivare a San Giorgio, mentre si attendono i passi della Aussachem, che avrebbe presentato richiesta per l'affitto di un ramo d'azienda. Della quarta azienda interessata, nulla ancora si sa. I sindacati hanno dato appuntamento ai lavoratori al 19 novembre, per relazionarli su quanto emerso dall'incontro e in relazione alla richiesta di cigs. Dunque, anche per la Artenius si apre uno spiraglio e un cauto ottimismo si fa strada, dopo mesi di sofferenza, tra i 110 lavoratori diretti e i circa 40 indiretti che si sono trovati coinvolti in questa situazione di sofferenza a causa del fallimento della casa madre, La Seda de Barcelona, in quanto l'azienda prima non aveva mai registrato segnali di crisi. Ora finalmente il sindacato ha un interlocutore con il quale confrontarsi e programmare il futuro. Francesca Artico PORDENONE In fabbrica a Porcia arrivano i polacchi di Elena Del Giudice Ufficialmente si tratta di una trasferta di alcuni giorni per uno «scambio di informazioni»; si legge invece come un passaggio di consegne per alcune mansioni che oggi si fanno a Porcia e domani si svolgeranno a Cracovia. Sono attesi domenica sera a Pordenone un gruppo di impiegati provenienti dalla Polonia che lunedì mattina si presenteranno davanti all ingresso dell Electrolux di Porcia dove resteranno per alcuni giorni. Gli uffici nei quali si recheranno pare siano quelli dell amministrazione e dei rapporti con i fornitori. Di per sè il fatto che arrivino a Porcia impiegati polacchi non è una novità. E infatti del 2005 la decisione assunta dalla multinazionale di decentrare in quel Paese parte delle funzioni amministrative prima svolte in Italia. E dopo il primo comprensibile shock (e una trentina di esuberi solo a Porcia, 300 in Europa) le trasferte in Italia per apprendere sono avvenute altre volte. Ma in questa particolare circostanza in cui la multinazionale ha avviato l investigazione sugli stabilimenti italiani, ha comunicato il trasferimento in Polonia di alcuni servizi, oltre a 82 mila lavatrici (non dimenticando frigoriferi e lavastoviglie), un momento in cui è in predicato la sopravvivenza delle fabbriche di questo Paese, la missione dei colletti banchi polacchi non solo non è gradita ma ha l impatto di una miccia sotto il barilotto della polvere da sparo. Il timore molto concreto è che l investigazione di fatto sia solo una copertura per un operazione di smantellamento già iniziata. E che quegli altri 200 esuberi tra gli impiegati dichiarati il 25 ottobre, riguardino vere e proprie funzioni che sono patrimonio di Porcia, a cui fa riferimento l intero gruppo in Italia, che traslocano in Polonia dove - e questo si sospetta essere il disegno - Electrolux sta duplicando l headquarter dell elettrodomestico, in attesa di semplificare a breve dismettendo quello italiano. La notizia della visita dei colleghi polacchi sarebbe stata comunicata ieri agli uffici con l unico risultato di generare preoccupazione che si somma a preoccupazione. Ed anche qualche motivazione in più per le iniziative che Rsu e organizzazioni sindacali stanno mettendo a punto per i prossimi giorni, dopo il successo di quelle attuate fin qui. La pianificazione della protesta nell ambito delle 16 ore di

6 sciopero proclamate a livello di Gruppo è nelle mani di un comitato che le pianifica di giorno in giorno, garantendo così l effetto sorpresa. Ma forse non è azzardato immaginare che lunedì potrebbe essercene una. «Aiuti pubblici, vogliamo i dati» Electrolux renda noto «ogni eventuale aiuto pubblico di cui gode oggi e prevedibilmente godrà nei prossimi vent anno per la presenza dei suoi impianti industriali, logistici, commerciali direzionali in paesi diversi dall Italia.In particolare nei Paesi in cui la società intenderebbe trasferire le sue attività oggi localizzate in Italia». E la richiesta contenuta in una lettera che i senatori Lodovico Sonego e Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro, hanno inviato ieri al ceo di Electrolux Keith McLoughlin. Al manager Sonego e Sacconi, nei richiamare la decisione del Gruppo di avviare un investigazione sulle attività in Italia, chiedono di rendere noto a tutti «ma in primo luogo alle autorità italiane e agli stakeholders di Electrolux queste informazioni in ossequio al principio del fare trade e di una competizione rispettosa della concorrenza di mercato e trasparente». Nella lettera i senatori si dichiarano fiduciosi «che Electrolux sia consapevole degli effetti negativi che il trasferimento completo o parziale delle sue attività italiane produrrebbe nel nostro Paese in termini di deindustrializzazione e di disoccupazione». Si indica anche una data entro cui questa mole di informazioni dovrebbe pervenire: gennaio 2014, in modo tale «che ogni autorità eventualmente coinvolta e gli stakeholders interessati ne possano fare l uso migliore nelle relazioni con Electrolux e per i futuri programmi della società». (e.d.g.) Trasferimenti a Milano, c è chi torna a casa Fibrillazione anche in Electrolux Appliances, la divisione commerciale della multinazionale svedese in Italia, sempre con sede a Porcia, per l imminente trasferimento di una parte del personale a Milano. Il capoluogo lombardo, scelto come sede da molte società della grande distribuzione, sarebbe anche per Electrolux il luogo ideale dove insediare l ufficio vendite, proprio perché vicino ai potenziali clienti. Si obietta che, quando Electrolux andava bene, l ufficio vendite era a Porcia, dove è sempre stato. Quindi non è il sito il problema, ma dinamiche di mercato, o di prodotto, o di competizione, che non svaniranno con una sede diversa. Intanto, però, pare che alcuni impiegati abbiano già ricevuto comunicazione del loro imminente trasferimento, notizia di cui non gioiscono, fatta eccezione per chi, dalla Lombardia, è arrivato a Porcia e ora torna, come si suol dire, a casa. Continua la mobilitazione anche negli altri stabilimenti del Gruppo. Ieri a Susegana Rsu e lavoratori hanno distribuito volantini per invitare la cittadinanza a partecipare all assemblea pubblica di lunedì 11 novembre con istituzioni locali, regionali e nazionali. Ieri pomeriggio una delegazione dell Electrolux di Susegana ha incontrato il sindaco di Vittorio Veneto, mentre in serata hanno partecipato ad un dibattito pubblico con esponenti politici del territorio. A Forlì, sempre ieri, due ore di sciopero con attraversamento e blocco della via Emilia e rallentamenti ai cancelli dello stabilimento da cui entrano ed escono i camion per i rifornimenti di componenti e l uscita di prodotti finiti. In Veneto ci si prepara ad un consiglio regionale straordinario sulla vicenda Electrolux. A chiederlo è stato il consigliere di Sinistra veneta Pierangelo Pettenò, che ha inviato una lettera ai colleghi sollecitando l adesione alla richiesta di convocare una seduta straordinaria del consiglio che prenda posizione sulla necessità di difendere le produzioni manifatturiere in quella regione e individuare iniziative per «fermare il processo di smantellamento dello stabilimento di Susegana». La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, assicura: «Per Electrolux e Ideal Standard noi abbiamo fatto la nostra parte, mettendo nel bilancio della Regione poste che vanno a porre in sicurezza i contratti di solidarietà e gli ammortizzatori sociali. È chiaro però che poi molto dipende dal livello nazionale», come la partita sulla Cig in deroga. Serracchiani attende, infine, la convocazione del tavolo nazionale annunciata dal ministro Zanonato entro la fine del mese. (e.d.g.)

7 Ideal Standard, muro dei sindacati di Elena Del Giudice Respinta la proposta di Ideal Standard di avviare a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, il confronto sulla procedura di mobilità, e disponibilità ad avviare la trattativa giovedì 14 novembre, alle 14,30, in stabilimento a Orcenico. E questa la risposta delle segreterie provinciali di Femca, Filtcem e Uiltec alla lettera inviata dalla direzione del Gruppo. «Rivendichiamo la competenza territoriale per questa vertenza - dichiarano unitariamente i segretari delle tre organizzazioni sindacali, Franco Rizzo, Giuseppe Pascale e Maurizio Sacilotto - che non intendiamo trasferire in ambienti, per Ideal Standard, certamente più rassicuranti come la sede del Mise a Roma. Vogliamo che la trattativa abbia luogo qui, in stabilimento. In alternativa, se l azienda lo preferisce, potrebbe avere luogo in una sede diversa e più neutra come quella dell associazione degli industriali di Pordenone. La normativa lo consente». Grazie all azienda che nell attivare la procedura di riduzione del personale l ha collegata alla sola chiusura dello stabilimento pordenonese di Orcenico. Non di esuberi di gruppo si tratta in questo caso, ma della chiusura di uno stabilimento con relativo licenziamento di tutti i dipendenti. Ergo, è lampante la competenza dei sindacati territorali «e delle Rsu che hanno il diritto, tutte, di partecipare al confronto». Ed anche ai lavoratori che intendono essere vicini al tavolo dove si svolgerà una trattativa che, in palio, ha 450 posti di lavoro e il futuro di uno stabilimento storico di questa provincia. Diciamo che in questo momento il contenzioso sindacati ed Rsu con la multinazionale è e rimane in primo piano. E le possibili alternative ad un progetto che rimane quello di mantenere in vita Orcenico dentro Ideal Standard, rappresentano una speranza. L interesse di un imprenditore veneto nei confronti della fabbrica di Orcenico - che indiscrezioni vogliono essere la Dante Nosella spa, a cui si somma un imprenditore del Bergamasco «è un occasione da non perdere aveva ieri dichiarato la presidente della Regione Serracchiani, un opportunità che va nella direzione di mantenere il manifatturiero nella nostra regione e anche in Italia. Tutti gli attori di questa vicenda hanno dimostrato serietà e io auspico che si concluda positivamente in una condizione in cui siamo arrivati a una rottura con l azienda». Intanto oggi alle 8,30 i lavoratori di Orcenico si sono dati appuntamento davanti al municipio di Zoppola per una sorta di assemblea aperta che potrebbe sfociare in azioni eclatanti, mentre in stabilimento un gruppo di dipendenti proseguirà fino a lunedì - giorno in cui l attività produttiva riprenderà a regime dopo lo stop di una settimana imposto dal gruppo a livello europeo - l assemblea permanente. Sempre lunedì è attesa, ai cancelli della fabbrica, una troupe di Porta a porta, la trasmissione di approfondimento di Bruno Vespa in onda su Rai 1, per realizzare un reportage e interviste agli operai in lotta per difendere fabbrica e posti di lavoro. Gli operai meditano le prime occupazioni. Stamattina ritrovo in municipio a Zoppola Un centinaio di operai dell'ideal Standard di Orcenico ha partecipato, mercoledì mattina, alla mobilitazione tenutasi all'esterno dell'electrolux di Porcia. Intanto, prosegue il presidio all'esterno dello stabilimento di Zoppola: i lavoratori sono organizzati in maniera simile alla scorsa estate, quando cioè era iniziata la loro protesta. Come annunciato, inoltre, nelle prossime ore occuperanno simbolicamente il municipio di Zoppola: sarà la prima di una serie di iniziative simili che dovrebbero venir attuate anche nelle sedi di Provincia e Regione. Rispetto all'incontro tra l'imprenditore interessato all'acquisizione dello stabilimento e l'azienda, infine, riferiscono che non ne sapevano nulla: com'è naturale, auspicano che possa avere sviluppi positivi e che possa rappresentare una soluzione per la salvaguardia di almeno una parte dei 450 posti di lavoro. (m.p.) Sindaci dell ambito riuniti per l impatto sul sociale Ha invitato i colleghi sindaci a partecipare al consiglio comunale aperto di lunedì e ha invitato gli amministratori a una reazione che sia positiva, perché comunque la vertenza Electrolux è solo all inizio «e la partita è tutta da giocare, non dobbiamo dare nulla per scontato». Il sindaco Claudio Pedrotti, da presidente dell Ambito urbano, è tornato ieri sui temi caldi per la provincia ovvero l annunciata chiusura di Ideal Standard e la probabile dismissione Electrolux dal sito di Porcia. L Ambito urbano sarà il più interessato dalle ripercussioni di queste crisi economiche «ma gli effetti non si vedono

8 nell immediato perché gli ammortizzatori sociali, le liquidazioni, sospendono spesso gli effetti che certe chiusure hanno sul sociale. Noi dobbiamo riuscire a spendere questo tempo, che comunque non è infinito dice Pedrotti -, per inventarci un modello nuovo, sperimentare nuovi strumenti attivi nelle politiche del lavoro». L assemblea è servita anche per analizzare i vari emendamenti al regolamento dell Ambito urbano. L idea dei sindaci è quella di avviare una fase di sperimentazione del nuovo sistema di valutazione dei casi e assegnazione delle misure sociali, recependo anche le indicazioni arrivate a livello di singoli Comuni. Da Pordenone per esempio è arrivata la spinta (attraverso il consigliere Maria Bonato del Pd) affinché gli enti si riservino la possibilità di non richiedere la compartecipazione nell assistenza domiciliare per casi gravi e gravissimi. Il principio è stato accolto dai sindaci, ora si tratterà di capire come renderlo operativo. Intanto nel fine settimana alcuni operatori dell Ambito faranno un corso intensivo di informatica per sperimentare l applicabilità di alcuni programmi a casi concreti. L aspetto insolito è che per fare questo è stato nominato un consulente (Lorenzo Buset) che si è offerto di prestare il proprio contributo gratuitamente. (m.m.) Ciriani a Bolzonello: «Sfruttare subito i 6 milioni pronti» Dopo il consiglio provinciale aperto, il consigliere del Pdl Luca Ciriani ha dichiarato: «E urgente provvedere a creare, così come previsto per legge, gli strumenti essenziali per dare linfa e ossigeno alle imprese che vantano crediti verso le pubbliche amministrazioni. Auspico una celere approvazione della convenzione con le banche e del regolamento di attuazione che le imprese stanno attendendo. Bolzonello aveva dichiarato la disponibilità di 6 milioni, ma senza gli idonei strumenti questi soldi sono inutilizzabili e quindi lo invito a provvedere il più velocemente possibile». Metalnova, chiesto il concordato MANIAGO La Metalnova di Maniago ha presentato in tribunale una richiesta di concordato con riserva, per scongiurare l ipotesi del crac, in seguito all istanza di fallimento depositata dall Umana spa, con sede a Marghera. L azienda, che è stata fondata nel 1985 e fa parte del Gruppo Transima, guidato dalla famiglia Canderan, era stata chiusa il 18 dicembre 2012 e posta in liquidazione. La crisi economica e finanziaria, dovuta alla contrazione del mercato e al mancato o ridotto affidamento bancario, aveva portato questa realtà a gettare la spugna. I 17 dipendenti erano stati licenziati e posti in mobilità. Queste maestranze sono ancora in attesa della liquidazione del Tfr: come evidenziato dalle organizzazioni sindacali, si tratta di alcune decine di migliaia di euro. L avvocato Antonio Rigo, che tutela l azienda, ha fatto sapere che sono attualmente in corso, con un soggetto operante nell ambito imprenditoriale, concrete trattative volte alla cessione dell immobile ubicato in via Gemona 5, a Maniago, un tempo sede della produzione. Ma le forze sociali non si abbandonano a facili ottimismi: «Da un anno e mezzo hanno ricordato i vertici aziendali continuano a ventilare questa ipotesi, che sinora non si è mai concretizzata». Ora Metalnova è ricorsa al concordato con riserva, che prevede che l azienda esprima la volontà di depositare una proposta e un piano ai creditori, riservandosi di consegnare i documenti e la attestazione entro il termine assegnato dal tribunale, che potrebbe poi subire delle proroghe. Un percorso, quello del concordato in bianco, imboccato anche da altre due realtà dei Canderan, ossia Transima italiana di Maniago e la Omci di Meduno. Mentre la prima avrà tempo sino al 18 dicembre per presentare il piano concordatario e ufficializzare il nuovo progetto industriale che consentirà la continuazione e il rilancio dell attività, con l assorbimento di 16 dei 35 addetti e la cessione dell impresa alla Ferretto Group di Vicenza, Omci è stata dichiarata fallita il 24 ottobre. Questa azienda, con 12 dipendenti, era stata chiusa e posta in liquidazione un paio di anni fa. (g.s.)

9 «Handicap, l assistenza viene affidata ai privati» SACILE È di nuovo allarme sul versante socio-sanitario in riva al Livenza, da anni al centro di polemiche e proteste in ordine ai servizi erogati. A scendere in campo sono in questo caso le organizzazioni sindacali (Cgil, Fp Cgil, Usb P.I., Uil Fpl) che mettono sul banco degli imputati l Azienda sanitaria 6 Friuli occidentale. «In una fase sociale caratterizzata da incertezza e precarietà denunciano le citate sigle sindacali l Ass6 sceglie, in assoluto silenzio, di esternalizzare un servizio per l handicap. Operatori e famiglie, infatti, hanno scoperto casualmente, tramite il sito web del Dipartimento servizi condivisi, che è stato aperto un bando per l appalto del servizio di Centro diurno svolto da tanti a Sacile in forma diretta nei locali ubicati all interno del complesso ospedaliero di via Ettoreo». Si tratta, spiegano le organizzazioni sindacali, di un intervento effettuato dall Azienda sanitaria territoriale su delega dei Comuni della provincia titolari di questo tipo di interventi e tenuti ad assicurarli, tant è che sono stati gli stessi Comuni di recente a prorogare la delega per la gestione di questi servizi all Ass6 per altri tre anni cioè fino al «La scelta di affidare a terzi e non più all Azienda sanitaria sottolineano le sigle sindacali era stata in qualche modo annunciata verbalmente nei mesi scorsi ma ora, senza addurre motivazioni tecniche o economiche, viene pubblicato il bando senza dare alcuna informazione né alle famiglie né agli operatori. Si passa cioè da una gestione diretta e continuativa a un privata-convenzionata, di durata triennale, senza formale confronto sindacale e comunicazione ufficiale alle famiglie interessate». Secondo i sindacati, peraltro, il bando in questione che scade a fine mese, contiene numerosi punti definiti oscuri. «In particolare si sottolinea riduce il numero delle prestazioni e di conseguenza quello degli utenti da assistere: la struttura pubblica attualmente serve 19 persone dell Ambito territoriale sacilese, a tempo pieno o parziale e viene gestita con personale dipendente dell Ass6 in stretto rapporto con una associazione di volontariato che ne amplia parzialmente orari, servizi e utenti. Il bando inoltre prevede l affidamento a terzi a partire dal 2014, senza indicare tuttavia la decorrenza, del Centro diurno per un periodo di 36 mesi arrivando quindi probabilmente oltre il Le caratteristiche del bando altresì non permettono di comprendere come e se il servizio viene migliorato, anzi la sua lettura ne prospetta un deciso peggioramento come testimonia, ad esempio, la decisione di non rivolgere più il servizio alla fascia di età compresa tra 51 e 56 anni». A fronte della decisione assunta dall Azienda sanitaria territoriale molti interrogativi si pongono tra operatori, famiglie, opinione pubblica. C è al riguardo preoccupazione a fronte di una nuova esternalizzazione che, secondo i sindacati, apre la strada verso un complessivo verso un complessivo disimpegno dell Azienda sanitaria ovvero di un soggetto gestore pubblico che fornisce da sempre servizi e prestazioni correlati ad un efficace sistema di protezione sociale. Mario Modolo La richiesta: «Bloccate subito l'iter...» A fronte del bando per l appalto del servizio di Centro diurno svolto a Sacile dall Azienda sanitaria territoriale le organizzazioni sindacali ne hanno chiesto l immediata sospensione e la convocazione di un incontro urgente per affrontare nel merito l intera questione. Hanno anche richiesto alla Regione, che esercita un controllo normativo in materia, di potersi confrontare concretamente sulle criticità rilevate attraverso uno specifico incontro con i consiglieri regionali eletti in Provincia. Ci si chiede nello specifico perché c è una contrazione del numero degli utenti, che fine faranno gli attuali 12 operatori dipendenti dell Ass n. 6, come è possibile che vengano assunti degli impegni fino al 2016 e oltre quando la delega concessa dai Comuni all Ass6 scade nel dicembre del 2015, perché viene precarizzato un servizio che funziona con generale soddisfazione. (m.mo.)

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