XIV Assemblea Diocesana Ordinaria
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- Sara Lolli
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1 AZIONE CATTOLICA ITALIANA Arcidiocesi di Bari-Bitonto XIV Assemblea Diocesana Ordinaria VIVERE LA FEDE, AMARE LA VITA 1 INTRODUZIONE 1.1 Le persone fanno sempre più fatica a dare un senso profondo all esistenza ( ). Il mito dell uomo che si fa da sé finisce con il separare la persona dalle proprie radici e dagli altri, rendendola alla fine poco amante anche di se stessa e della vita1. Questo si riflette nel senso di popolo, nell'etica e nella morale, nel valore del lavoro e della solidarietà. In una società caratterizzata dalla molteplicità di messaggi e dalla grande offerta di beni di consumo, il compito più urgente diventa, dunque, educare a scelte responsabili La cura educativa deve essere sempre rivolta ad aiutare a fare sintesi nella propria vita per orientarla a Cristo, per capire ciò che è prioritario in una vita di fede, nella convinzione che la sintesi di tutto deve avvenire nella coscienza e che ciascuno deve essere aiutato a giungere ad essa 3. In tale prospettiva, l impegno educativo al servizio dell evangelizzazione rappresenta il cuore della vita associativa. 1.3 La caratteristica dell Azione Cattolica è quella di essere al servizio della Chiesa, condividendo con essa il suo fine apostolico per l edificazione della comunità cristiana e per la realizzazione della sua missione. 2 AC E CURA DELLA PERSONA. 2.1 L AC da sempre è attenta alla cura della persona, attraverso la sua proposta formativa e la presenza di figure educative laicali e sacerdotali. Tuttavia, nel contesto attuale, è necessario non adagiarsi su una prassi associativa che, in alcuni casi, privilegia l organizzazione o le attività di gruppo. Il rischio è una proposta formativa che non incontra i singoli e rappresenta un frammento accanto agli altri frammenti che costellano la vita di una persona. Oggi nella formazione è necessario accentuare l attenzione alla singolarità del cammino di ogni persona Al di là delle singole iniziative, è importante: il modo quotidiano di vivere fianco a fianco in parrocchia, i legami personali di amicizia, il dialogo fra i responsabili, il cercarsi reciprocamente, lo stile ecclesiale di dedizione gratuita all unica Chiesa. Tutto ciò testimonia un unità che, prima di essere collaborazione, è preghiera e amore degli uni per gli altri. 2.3 Ciò richiede attenzione formativa e cura educativa di ogni laico di AC, non dimenticando chi non è direttamente coinvolto in un impegno pastorale per motivi di lavoro (il precariato, la flessibilità...), di impegno civile o politico, di famiglia, ma diventa ricchezza per la comunità attraverso una presenza significativa per la testimonianza espressa nei diversi ambienti di vita: l Azione Cattolica ha come fine la formazione di laici credenti che, radicati in una forte vita spirituale, considerino essenziale la partecipazione consapevole e il pieno coinvolgimento nella vita del mondo e delle città. 2.4 Nel prossimo triennio ci impegniamo a: 1. valorizzare le occasioni di accompagnamento spirituale 5, offerte dalla comunità parrocchiale e dalla diocesi; 2. valorizzare la presenza e il servizio degli assistenti, attraverso una maggiore corresponsabilità e riscoperta del dono di guide spirituali nell esperienza associativa; 3. coinvolgere i Seminaristi diocesani attraverso la partecipazione ad incontri di conoscenza dell associazione, ad esperienze formative specifiche (Campo Nazionale dei Seminaristi, incontri in 1 Educare alla vita buona del Vangelo, Orientamenti Pastorali Chiesa Italiana , p. 7 2 Idem, p. 8 3 Perché Cristo sia formato in voi, p Idem., p18 5 Vivere la fede, amare la vita. L'impegno educativo dell'ac, p. 4-5
2 Seminario Minore e Maggiore ), ad eventi ordinari e straordinari della vita associativa diocesana (Campi diocesani, Feste e Meeting); 4. sostenere i responsabili nell accompagnamento spirituale dei soci dell associazione parrocchiale; 5. vivere la scelta educativa come dimensione permanente e costante della vita del laico di AC, a fare di essa il centro di un impegno unitario, dove l educazione cristiana si accompagna con la crescita umana. L educazione non riguarda solo i ragazzi, ma anche i giovani e gli adulti: è infatti importante mantenere un attenzione alla dimensione reciproca dell educazione; 6. dare il giusto valore all adesione, accompagnando le singole realtà, per comprendere le dinamiche e le motivazioni che sostengono oggi tale scelta. Un attenzione particolare va poi rivolta alle nuove associazioni parrocchiali e ai simpatizzanti ; 7. valorizzare la collaborazione con le famiglie e guardare alle giovani coppie che hanno in esse il seme della sperimentazione di nuova educazione intesa in una dimensione familiare e comunitaria e allo stesso tempo fanno da collante tra le vecchie e nuove generazioni, divario d età sempre più ampio nelle nostre associazioni. 3 LAICI DI AC NELLA COMUNITÁ ECCLESIALE 3.1 L AC vive la sua finalità intrinsecamente legata alla vita della comunità. Il desiderio grande dei laici di AC è rendere sperimentare e mostrare la bellezza dell esperienza cristiana vivendo in pienezza l appartenenza all AC, attraverso un servizio puntuale e dedicato alla formazione dei suoi associati6. In questo tempo, occorre recuperare le radici dell AC conciliare: un AC che entra nel sentire della Chiesa locale, che si fa carico della sua storia per fermentarla dal di dentro. 3.2 L Azione Cattolica in questo senso ha maturato nella sua storia e nel suo presente un patrimonio di esperienze e di passione che è chiamata sempre di nuovo a mettere a servizio della Chiesa e della società, in una continua ricerca delle strade da percorrere per educare alla fede i ragazzi, i giovani, gli adulti di oggi. A tal fine, l associazione avrà cura di proporre il proprio contributo originale, che coniughi le scelte pastorali della nostra Chiesa locale con le attenzioni specifiche del cammino associativo. Appare necessario in tal modo un maggiore sforzo creativo, che diventa però anche l espressione prima di un AC attenta alle persone e dedicata alla Chiesa. 3.3 Il laico di AC è chiamato a vivere la sua appartenenza alla Chiesa e all associazione con uno stile sempre più familiare. La ricchezza dell esperienza associativa permette a ciascuno di scoprire che esiste un tu con il quale è bello poter crescere: poter diventare grandi insieme è il valore aggiunto dell AC. L associazione intende rispondere alla sfida di un tempo sempre più povero di relazioni autentiche ponendosi come casa accogliente per tutti, come luogo di superamento della solitudine di una vita frammentata, dove riscoprire la gioia dell accompagnare e del sentirsi accompagnati. 3.4 L AC insegna ad allungare lo sguardo e ad aprire il cuore, nella consapevolezza che è nel confronto, nella condivisione e nell accoglienza dell altro che si realizza pienamente la comunione di Cristo. L esercizio della familiarità non deve limitarsi ad essere una buona pratica, bensì costituisce la cifra stilistica della vita associativa, l espressione di quell amore evangelico che è il segno distintivo dei cristiani. 3.5 Il modo precipuo dell AC di collaborare con la Chiesa di Dio è la corresponsabilità, che si esplica in una diretta collaborazione 7 con la gerarchia ecclesiale e in una chiamata all agire apostolico nella comunità ecclesiale e nel mondo. L associazione è più della somma dei singoli soci ma vive e cammina attraverso ciascuno di essi: è pertanto essenziale l impegno di tutti e ciascuno per saper sempre rimotivare al senso di responsabilità nei confronti delle scelte compiute. 6 Perché Cristo sia formato in voi, p Statuto dell Azione Cattolica Italiana, art. 1.
3 3.6 Nel prossimo triennio ci impegniamo a: 1. sostenere e promuovere la catechesi comunitaria come luogo di incontro e di comunione tra le persone, dove sia possibile realizzare una lettura del territorio e del tempo8, avviando un discernimento in merito a forme e modalità per una presenza cristiana illuminata ; 2. promuovere una pastorale organica dei ragazzi all interno della comunità parrocchiale, valorizzando gli itinerari differenziati di IC per la crescita integrale e permanente della persona; 3. praticare lo stile della familiarità in misura sempre maggiore ed in tutti i livelli in cui si articola l esperienza associativa. In particolare ci impegniamo a curare le relazioni tra i soci nel senso dell autenticità, a riscoprire la bellezza di una significativa presenza reciproca 9 con una speciale attenzione a promuovere il dialogo tra le generazioni; 4. contribuire in modo convinto e decisivo al dialogo tra le diverse aggregazioni laicali ed in particolare a favorire la convergenza su progetti comuni; 5. promuovere l'impegno per la formazione e la missione dei soci nello stile della corresponsabilità mediante la progettazione e attuazione di itinerari pastorali diocesani (insieme a tutte le realtà ecclesiali), contribuendo così alla comunione e alla continua costruzione e crescita della comunità cristiana10; 6. contribuire ad attuare le indicazioni pastorali date dal nostro Arcivescovo nella visita pastorale in ogni comunità. 4 LAICI DI AC COMPROMESSI NELLA STORIA 4.1 La cura educativa di ragazzi, giovani e adulti di AC, intesa come attenzione permanente alla persona, ha come fine la formazione di laici credenti impegnati anche nella ricerca e realizzazione del Bene Comune, cioè capaci di considerare come essenziale la partecipazione consapevole e il pieno coinvolgimento nella vita del mondo e delle città La consapevolezza di questa con-pro-missione nella Storia ci spinge: a sentirci solidali a) con quanti avvertono il disagio per la travagliata fase economica che il nostro Paese sta attraversando; b) con quanti soffrono il problema del lavoro, soprattutto giovanile, che si dibatte tra il non lavoro, il lavoro nero, e quello precario 12 ; c) con i fratelli italiani e immigrati che a causa della crisi economica o del loro status vivono quel fenomeno doloroso, complesso e multidimensionale della povertà ad esprimere preoccupazione per la convulsa situazione politica, istituzionale e sociale che ha riportato in auge l'urgenza della questione morale e a farci carico di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, cioè capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile (Benedetto XVI); 4.3 Con tutti gli uomini di buona volontà, accogliendo l'appello dei nostri vescovi, noi dell'ac di Bari- Bitonto vogliamo osare il coraggio della Speranza 14 che scaturisce dalla fede in Cristo Gesù e dall'annuncio del suo Vangelo: Esso è veramente la buona notizia per chi è povero, umiliato, escluso e nello stesso tempo suona come monito ai superbi e prepotenti 15. Come laici di Azione Cattolica della Chiesa di Bari-Bitonto siamo consapevoli che attraverso scelte concrete non solo si realizza l'impegno 8 Educare alla vita buona del Vangelo, Orientamenti Pastorali Chiesa Italiana , p Idem, pp Atto Normativo Diocesano, par Vivere la fede, amare la vita. L'impegno educativo dell'ac, p.1 12 Per un Paese solidale. Chiesa Italiana e mezzogiorno, n idem 14 Idem, n* Idem, n 11
4 educativo di AC per il sociale e il Bene Comune, ma si promuove un'inevitabile azione pastorale che miri a cancellare la divaricazione tra pratica religiosa e vita civile Nel prossimo triennio ci impegniamo a: 1. abitare gli ambienti della vita quotidiana, sostenendo l esperienza dei Movimenti dell Associazione, quale occasione privilegiata di testimonianza e cittadinanza attiva; 2. promuovere a livello diocesano e parrocchiale percorsi di formazione sulla Dottrina Sociale della Chiesa, dedicando alla stessa uno specifico spazio durante la Scuola Diocesana di Formazione; 3. educare alla partecipazione e alla cittadinanza attiva rimodulando gli itinerari formativi, in modo particolare di adolescenti e giovani, sui temi della conoscenza del territorio, del rispetto dell ambiente, della giustizia, della legalità, della cooperazione, della gratuità, del commercio equo e solidale, del servizio civile e del volontariato, della comunicazione e dell uso dei media, dell economia e della politica; 4. rilanciare con iniziative diocesane e parrocchiali il progetto Policoro 17 ; 5. collaborare in stretta sintonia con l'ufficio Diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, nonché con le stesse associazioni di categoria di ispirazione cristiana, per riscoprire il lavoro nella sua dignità teologica e antropologica: Con il lavoro l'uomo provvede abitualmente al sostentamento proprio e dei suoi familiari, comunica con gli altri, rende un servizio agli uomini suoi fratelli e può praticare una vera carità e collaborare attivamente al completamento della divina creazione 18 ; 6. creare sinergie educative tra le nostre associazioni parrocchiali e le agenzie formative presentu sul territorio (scuola, associazioni culturali e luoghi del tempo libero) al fine di promuovere una proposta educativa che tenda alla crescita integrale della persona; 7. promuovere e difendere con forza e un ogni contesto i valori non negoziabili, quali sono la vita, la libertà, la salute, la giustizia sociale, la solidarietà e la tutela della dignità umana; 8. accrescere la consapevolezza della scelta preferenziale per i poveri e gli esclusi, impegnandoci: a promuovere l'esperienza 5 Pani & 2 Pesci del Settore Giovani, presso la Comunità Lorusso- Cipparoli, come modello e volano per nuove esperienze di servizio; a sostenere le iniziative della Caritas Diocesana, con una particolare attenzione per il dormitorio dei senza fissa dimora Don Vito Diana di Bari. NOTE DI PRASSI ASSOCIATIVA 5 UN AC UNA E UNITARIA 5.1 Scelta dell Unitarietà come scelta fondante e fontale del nostro essere associazione. Educarsi a questa Azione Cattolica significa sempre più sentirsi dedicati alla propria Chiesa diocesana 19 tessendo la storia di un AC parrocchiale, avere ciascuno l idea della completezza lavorando nel concreto di un esperienza di settore, essere attenti a tutti che significa pensare insieme gli uni per gli altri. 5.2 Nel prossimo triennio ci impegniamo a: 1. costruire un associazione che pensa, vive e lavora in progetti condivisi da raggiungere insieme; 2. accompagnare e sostenere le comunità parrocchiali quali protagoniste e corresponsabili nella vita dell'associazione diocesana; 3. intensificare l'attenzione del Consiglio ai passaggi ACR-Giovanissimi, Giovanissimi-Giovani e Giovani-Adulti quale accompagnamento nel cammino di crescita, con una proposta organica e progressiva, anche attraverso gli incontri trasversali fra le equipe di settore; 4. innestare dinamiche virtuose che aiutino la Presidenza come il Comitato presidenti, i Consigli Diocesano e Parrocchiali e tutti i responsabili associativi a vivere in maniera proficua i luoghi della corresponsabilità associativa. 16 Idem, n Idem, n* Gaudium et Spes, n* Statuto dell'azione Cattolica Italiana, art. 11, comma 4
5 6 FORMAZIONE DEI FORMATORI 6.1 È necessaria un'attenzione sempre maggiore e mai debole verso i responsabili associativi ed educativi, per i quali è richiesto un accompagnamento paziente capace di generare libertà. Responsabili non si nasce, ma neppure ci si improvvisa! Alle associazioni parrocchiali si richiede l educazione alla libertà e il discernimento comunitario nell individuare e formare le persone. 6.2 Nel prossimo triennio ci impegniamo a: 1. attribuire priorità alla formazione personale rispetto al ruolo educativo 20 ; 2. verificare l'offerta formativa unitaria diocesana proposta ai singoli soci ed ai formatori (SDF, Convegni, Incontri, Esercizi Spirituali) perché sostenga ed accompagni ciascuno nella scoperta della propria responsabilità nel riconoscimento dei propri carismi; 3. confermare la scelta del Laboratorio Diocesano della Formazione, come strumento per rispondere con maggiore creatività nel pensare le forme e i tempi della formazione; 4. fare rete con i diversi soggetti e agenzie educative per giungere alla condivisione di un progetto educativo orientato alla crescita integrale della persona. 7 UN'AC POPOLARE 7.1 L associazione deve essere per tutti e di tutti. Ciò sarà possibile solo se la proposta associativa (tempi, modi, linguaggi) sarà capace di dialogare con le persone a cui si rivolge. 7.2 Nel prossimo triennio ci impegniamo a: 1. intensificare l'attenzione a simpatizzanti e coloro che riprendono il cammino in AC, condividendo un esperienza forte di sequela del Signore e di partecipazione alla vita ecclesiale; 2. investire nella comunicazione associativa (stampa, Filo Diretto, sito), come spazio in cui coltivare la passione formativa dell Associazione e sostenere gli educatori e gli animatori parrocchiali. 20 Atto Normativo Diocesano, par. 1.9
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