AUTISMO ED INTERVENTO PSICOEDUCATIVO Strategie operative per favorire l integrazione scolastica e sociale.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AUTISMO ED INTERVENTO PSICOEDUCATIVO Strategie operative per favorire l integrazione scolastica e sociale."

Transcript

1 AUTISMO ED INTERVENTO PSICOEDUCATIVO Strategie operative per favorire l integrazione scolastica e sociale. 4 MAGGIO 2012 ISTITUTO A. GRAMSCI CAMPONOGARA (VE) RELATRICE dott.ssa Elisa D Amato-Psicologa dell età evolutiva 1

2 Argomenti della lezione Definizione teorica di autismo Principali manifestazioni legate alla triade sintomatologica Autismo o autismi?: classificazione e caratteristiche dei disturbi pervasivi dello sviluppo Principali teorie esplicative 2

3 DEFINIZIONE L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita. Leo Kanner (1943) 3

4 L AUTSMO NON E NON è colpa della distorta relazione madre bambino. La distorsione della relazione da parte delle figure di attaccamento è frequente, ma è l effetto, non la causa! NON è colpa della madre frigorifero. 4

5 Non è una Psicosi, ma una forma di handicap Non è sinonimo di isolamento È una disabilità permanente anche se le caratteristiche del deficit sociale assumono un espressività variabile nel tempo. 5

6 L'autismo è determinato da fattori biologici che influiscono sullo sviluppo cerebrale in epoca precoce, cioè durante lo sviluppo fetale o nei primi tre anni di vita. Soltanto alcune cause sono note. Tra queste la maggior parte è di natura genetica (frequenza in fratelli di soggetti autistici intorno ai 3%). Si scoprono sempre nuove associazioni con dati di laboratorio: clamoroso il caso dell X-fragile 6

7 Anomalie neurologiche: 1. Funzionali: il SNC processa le informazioni attivando circuiti neuronali distinti da quelli dei neurotipici (es.per stimoli socialmente rilevanti) 2. Anatomiche: riduzione circonferenza cranica alla nascita ed improvviso ed eccessivo accrescimento (2-3 mesi e 6-14 mesi); incremento volumetrico nella sostanza bianca e decremento delle strutture corticali (cervelletto, lobo frontale, strutture limbiche, amigdala e ippocampo) 7

8 Comorbilità e disturbi associati Adhd (18-20%) Depressione (4-58%) per solitudine, difficoltà comunicative, lutti. Anxiety disorder (7-84%) per cambiamenti, fobie, emozioni forti Epilessia (11-39%) difficile da distinguere da comportamenti bizzarri o tipici dell autismo (sguardo fisso) monitoraggio EEG ambulatoriale Disturbi del sonno e della alimentazione Altre patologie psichiatriche: disturbo ossessivo compulsivo, deficit di attenzione, sindrome di Tourette, disturbo bipolare, Schizofrenia. 8

9 - 75% ritardo mentale - 10% Savant abilities (isole di competenze speciali ) - Di recente sono state formulate anche ipotesi eziologiche cognitive: Teoria della coerenza centrale, Teoria della mente

10 Incidenza casi per (DISTURBO AUTISTICO) casi per (SPETTRO AUTISTICO) 10

11 AUTISMO O AUTISMI? L autismo è un contenitore di patologie a diversa eziologia che attendono di essere definite e di trovare una più corretta sistemazione (!!) 11

12 12

13 Manifestazioni principali 13

14 14

15 15

16 16

17 La triade sintomatologica (Wing) Interazione sociale Interazione Sociale Comunicazione Comunicazione Attività e Interessi

18 Mancata reciprocità sociale ed emotiva Interazione sociale Interazione Sociale Ridotta capacità di sviluppare relazioni con i coetanei Compromissione nell uso di: sguardo diretto, contatto oculare postura corporea mimica facciale uso dei gesti che regolano l interazione sociale Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi, obiettivi con altre persone 18

19 Totale mancanza o ritardo di acquisizione del linguaggio parlato Ridotta capacità di iniziare o sostenere una conversazione Comunicazione Comunicazione Linguaggio stereotipato, ripetitivo o eccentrico Assenza o riduzione del gioco di simulazione e imitazione sociale. 19

20 Dedizione assorbente a uno o più ambiti di interessi ristretti, ripetitivi, anomali per intensità o per focalizzazione Adesione rigida a inutili routine o rituali Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo) o complessi (movimenti di tutto il corpo) Attività e Interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati 20

21 Le caratteristiche cliniche sono disposte lungo un continuum VARIABILITÀ Ogni persona e unica e diversa Diversità nelle sue varie manifestazioni, comportamenti caratteristici della triade della disabilità. 21

22 Interazione sociale Totale indifferenza. Ignora il contatto sociale, fisico eccetto per soddisfare un bisogno Accettano di essere coinvolti, rigidi e poco creativi Approcci sociali stravaganti e inappropriati, linguaggio e comportamento bizzarri 22

23 Trovo molto difficile capire le situazioni sociali e posso superare tale problema solo se ogni minimo passo, regola e idea mi vengono scritti e numerati in sequenza, in una colonna che devo guardare e riguardare molte volte per impararla tutta. Ma anche in questo modo non ho alcuna garanzia di sapere sempre come, quando e dove applicare le regole, perché il contesto, che è sempre diverso da quello in cui le ho imparate, mi confonde. La vita è sconcertante, una confusa interazione fra una massa di persone, fatti, cose e luoghi senza alcun confine. La vita sociale è difficile perché non sembra seguire uno schema. Quando mi sembra di aver cominciato a capire un idea, se le circostanze cambiano anche solo leggermente, all improvviso quell idea non sembra più seguire lo stesso modello. Mi sembra che ci sia sempre troppo da imparare. Gli autistici si arrabbiano moltissimo 23 perché la frustrazione di non riuscire a capire

24 Ho passato gran parte della mia vita da sola nella mia stanza ed ero felice quando la porta era chiusa e restavo da sola. Mi mettevo, e lo faccio ancora, un grande lenzuolo scuro sulla testa. Questo desiderio aumenta quando sono con estranei e in un ambiente non familiare. Farlo mi fa sentire molto più al sicuro. Gli esseri umani sono complicati da capire, perché non si deve affrontare solo il problema di vederli. Si muovono quando meno te l aspetti, fanno rumori di tutti i generi e, in più, fanno un sacco di domande sul tuo conto, assolutamente 24 impossibili da capire. Non appena cominci a

25 Comunicazione sociale 1- Assenza di desiderio di comunicare 2- Espressione dei bisogni ma non c è comunicazione verbale 3- Commenti irrilevanti rispetto al contesto ma senza scambio sociale 4- Linguaggio sufficiente ma manca la reciprocità e la spontaneità (domande ripetitive, monologhi) 25

26 Quando ero molto giovane, mi ricordo che il linguaggio sembrava non avere maggiore importanza degli altri suoni. Ho cominciato a comprendere qualche parola isolata quando ho potuto vederle scritte. Il suono delle parole era così confuso e la gente si aspettava che io comprendessi il linguaggio. Talvolta io so nella mia testa quali sono le parole, quello che voglio dire, ma finisco per confondere sempre i nomi di oggetti vicini, come sandali e scarpe, coltello e forchetta, vestito e gonna. Mi è difficile ripetere le parole con suoni similari. Le persone non sembrano affatto rendersi conto che quando parlano ci sono in ogni frase delle parole che faccio fatica a comprendere. Ma con un certo sforzo, posso arrivare ad indovinare queste parole, aiutandomi con il contesto della frase. 26

27 27

28 Presumere che io conosca le cose che in realtà non capisco ha portato spesso gli altri a pensare che non riesco a imparare cose che in realtà so già. Tale presunzione quasi mi ha portato a essere internato in un istituto. Dal momento che fino all età di dodici anni non usavo il linguaggio per comunicare, vi erano fondati dubbi per credere che non sarei stato capace di essere indipendente. Nessuno poteva sapere quanto io capissi, perché non riuscivo a dire quello che sapevo e nessuno pensava alla cosa che non sapevo, a quella connessione mancante da cui tutto dipende: non comunicavo con le parole non perché ero incapace di apprendere l uso del linguaggio, ma semplicemente perché non sapevo a cosa servisse parlare. Apprendere a parlare segue il conoscere perché si parla e fino a quando non ho imparato che le parole avevano un significato non c era motivo 28

29 Una volta mi fu chiesto perché ripetessi la stessa frase esattamente come l avevo sentita, con la stessa voce di chi l aveva detta. Innanzi tutto, bisogna lavorare in maniera così dura per capire i discorsi, che quando le parole entrano nella mente sembra che rimangano impresse esattamente nel modo in cui sono state sentite. In secondo luogo, dal momento che parlare è quasi uno sforzo, tutto quello che si può fare è provare a riprodurre ciò che si trova nella memoria. Terzo, linguaggio e parlare comportano un tale sforzo che si è portati a credere che la voce usata dalla persona per dire certe parole sia il modo in cui debbano venire dette. Non si sa che le parole possono essere pronunciate usando vari tipi di voce e che ci sono molti modi per esprimere le cose. Quando per la prima volta ho cominciato a ripetere alcune 29 frasi come le avevo sentite credo di averlo fatto perché in

30 Mamma diceva che la facevo impazzire; il mio rifiuto di mangiare e le mie idee la facevano impazzire. Potevo dire di volere qualcosa e poi rifiutare di mangiarla. Però non capivo. Io potevo rispondere si ad una domanda senza pensare alle conseguenze. Le mie risposte erano concrete. Puoi? rispondevo con un si che voleva dire si, posso. Che quel si potesse significare anche si, voglio oppure si, devo, mi sembrava strano. Dicendo si, posso intendevo dire quello e nient altro. Quindi, gli effetti del mio si, posso alla domanda puoi mettere in ordine la tua stanza? non erano quelli sperati. 30

31 Immaginazione 1- Gioco e imitazione assenti 2- Imitazione senza reale comprensione di significato e scopi 3- Imitazione ripetitiva e stereotipata senza empatia o variazioni (personaggi della tv) 4- Riconoscono e differenziano le manifestazioni emotive ma al livello intellettivo più che emotivo 31

32 Pensare con il linguaggio e le parole mi è estraneo. Io penso interamente per immagini. E come guardare nella mia immaginazione una serie di videocassette sullo schermo di un videoregistratore. Ero convinta che tutto il mondo pensasse per immagini prima di interrogare moltissime persone sui loro meccanismi di pensiero. Per recuperare un informazione che mi è stata comunicata verbalmente devo ripassare la videocassetta della persona mentre parla. (Temple Grandin) 32

33 Per comprendere le relazioni interpersonali, devo legare un rapporto particolare a qualcosa che ho letto o vissuto. Per esempio, una lite fra i miei vicini somiglia al conflitto tra gli U.S.A. e l Europa a causa dei diritti doganali. Tutti i miei ricordi sono immagini visive di avvenimenti precisi. 33

34 Interessi e attività 1- No spontaneità, medesima postura o collocazione 2- movimenti semplici e stereotipati provocati da stimoli sensoriali 3- movimenti e attività complesse ma senza variazioni creative (danza, brani musicali) 4- rituali in determinate azioni 5- dedicarsi costantemente ad attività verbali/intellettuali 34

35 35

36 Mi piaceva la ripetitività. Quando accendevo la luce sapevo che cosa sarebbe successo: se giravo l interruttore la luce si accendeva e questo mi dava una bellissima sensazione di sicurezza, perché avveniva sempre la stessa cosa. A volte c erano due interruttori e questo mi piaceva ancora di più, perché mi chiedevo quale luce si sarebbe accesa schiacciando i due pulsanti. Anche quando lo sapevo era eccitante farlo ripetutamente. Era sempre lo stesso. Le persone mi annoiavano perché non sapevo a che cosa servissero e che cosa mi avrebbero fatto. Non erano mai le stesse e non provavo alcuna sicurezza a stare con loro. Persino una persona che era sempre carina con 36

37 Non mi piacevano le sorprese, mai. Potevo essere felice di ricevere dei regali, ma non sopportavo di non sapere in cosa consistessero. Per questo motivo il mio regalo preferito era quello che ricevevo ogni Natale e che potevo riconoscere facilmente dal pacchetto. Riconoscevo da lontano il pacchetto quando stava sotto l albero, la forma non poteva ingannarmi. Inoltre, dato che il contenuto mi piaceva, sicuramente quel regalo stava lì Natale dopo Natale. Era un grande barattolo di ananas. Se avessi potuto avrei vissuto solo di ananas e ogni Natale ne ricevevo un barattolo intero tutto per me 37

38 AUTISMO O AUTISMI 38

39 AUTISMO Assenza/ritardi di linguaggio Ritardo nello sviluppo cognitivo nel 70% Carenza nella motivazione ad interagire prevalgono i manierismi motori, l attenzione circoscritta a parti di oggetti e il marcato disagio nei confronti del cambiamento ASPERGER Hans Asperger(1944) Linguaggio ben sviluppato anche se insolito per la fissazione su certi argomenti o verbosità Livello cognitivo nella norma con discrepanza tra QI verbale (+) e perfomance (-) motivazione a rivolgersi all altro ma in modo estremamente eccentrico, unilaterale, verboso e insensibile prevale l interesse nei confronti di argomenti sui quali l individuo spende una gran quantità di tempo 39 a raccogliere informazioni e fatti.

40 HFA ASPERGER Qi totale più basso Qi verbale e totale più alto le capacità motorie sembrano migliori Prestazioni basse alle storie figurate, comprensione, ricostruzione di oggetti e somiglianze. Prestazioni medio-alte al disegno con cubi. Qi di performance più alto di quello verbale. il vocabolario sembra migliore Qi verbale più alto di quello di performance, Qi totale spesso più alto della media Prestazione buona nella comprensione Prestazione ugualmente carente agli HFA nelle storie figurate Prestazione bassa ricostruzione di oggetti Prestazione variabile disegno con i cubi 40

41 AUTISMO RETT Stereotipie motorie varie le mani sono interessate da tipiche stereotipie manipolazione finalistica degli oggetti la manipolazione finalistica degli oggetti è praticamente assente disturbi dell interazione sociale i disturbi dell interazione sociale sono generalmente transitori quadro neurologico povero e variabile il quadro neurologico è più ricco e patognomonico 41

42 Tre aree di ricerca: 1. Modelli interpretativi della clinica (patogenesi) 2. Basi neurobiologiche (anatomia patologica) 3. Fattori causali (etiologia) Gravidanza e periodo neonatale; Ereditarietà e geni; Immunologia e Vaccini. 42

43 1. Teoria della Mente (Baron Cohen) Abilità di inferire gli stati mentali degli altri (i loro pensieri, opinioni, desideri, intenzioni ) e di usare tali informazioni per interpretare ciò che essi dicono, dando significato al loro comportamento e prevedendo ciò che faranno in seguito (4 anni: paradigma della falsa credenza, 1983 Wimmer e Perner ) 43

44 44

45 Compito di Sally e Anne Baron-Cohen et al. (1985) 45

46 Le persone con Autismo sembrano non sviluppare adeguatamente anche alcuni precursori della teoria della mente: ATTENZIONE CONDIVISA INTENZIONE COMUNICATIVA DICHIARATIVA (indicare, mostrare, commentare, chiedere informazioni) 46

47 LA LETTURA DELLA MENTE CONSENTE DI COMPRENDERE LA COMUNICAZIONE quando cerchiamo di dare un significato a ciò che qualcuno ha detto, immaginiamo quale possa essere il suo intento comunicativo 47

48 Implicazioni e deficit espressione mimica e corporea attenzione condivisa: sono capaci di prendere nota della prospettiva visiva dell altra persona, ma non di ciò che pensa o sente imitazione gioco simbolico comunicazione intenzionale 48

49 tenere conto di ciò che gli altri sanno e delle ragioni che motivano le loro azioni fare amicizia anticipare ciò che gli altri possono pensare delle nostre azioni leggere il livello di interesse dell ascoltatore scoprire il significato espresso dall interlocutore capire i fraintendimenti/metafore/inganni Urlavo ogni volta che la logopedista puntava l indice verso di me. Avevo paura perché a casa mi avevano insegnato che non bisogna mai rivolgere un oggetto a punta contro qualcuno. Avevo paura che la logopedista mi cavasse un occhio. (Temple Grandin). 49

50 comprendere una storia: non individuano i pensieri dei personaggi; non individuano le emozioni dei personaggi. Insensibilità per i sentimenti e i bisogni altrui. entrare in empatia. riflettere su di sé. cambiare le idee di un altro capire le regole non scritte o le convenzioni sociali comprendere le emozioni. comprendere gli stati informativi (credenza e falsa credenza: se una persona non vede una cosa, dopo non la sa e io posso ancora prevedere il suo comportamento) 50

51 51

52 52

53 53

54 54

55 55

56 56

57 57

58 I NEURONI SPECCHIO Sistema che si attiva quando si compie un azione in prima persona o quando si osserva qualcun altro compierla. Si attivano nell osservatore delle rappresentazioni interne degli stati corporei associati alle stesse azioni, emozioni, sensazioni dell osservato, come se stesse compiendo la stessa azione o provando la stessa emozione. Alcuni ricercatori ritengono che il sistema specchio possa simulare le azioni osservate e perciò contribuire a una teoria della conoscenza o, come qualcuno la chiama, teoria della mente. esperimento tra soggetti con e senza autismo, in tutti e due c era l attivazione dei neuroni a specchio se entrambi facevano l azione di prendere una palla, mentre non c era questa attivazione se gli autistici vedevano fare la stessa azione in un filmato. 58

59 2. Coerenza Centrale (Frith) Incapacità di cogliere lo stimolo nel suo complesso; elaborazione segmentata dell esperienza; difficoltà di accedere dal particolare al generale; polarizzazione esasperata su frammenti di esperienza. Difficoltà ad attribuire il significato 59

60 STIMOLI STIMOLI Tatto olfatto gusto vista udito Tatto olfatto gusto vista udito SIGNIFICATO UNITARIO SIGNIFICATO FRAMMENTATO E LETTERALE 60

61 Implicazioni Predisposizione cognitiva a focalizzare l attenzione su dettagli piuttosto che su figure od oggetti nella loro interezza. Comportamenti ripetitivi o isole di abilità 61

62 3. Funzioni Esecutive Ozonof- Pennington 1996 Cattivo funzionamento dei sistemi responsabili della pianificazione e del controllo del comportamento. Funzioni esecutive (lobi frontali): progettare, astrarre regole, inibire risposte inadeguate, pianificare sequenze, focalizzarsi sul tema monitorando le prestazioni, spostare rapidamente l attenzione senza costringerla su un solo aspetto di ciò che facciamo (Duncan, 1995): - Working memory - Flessibilità cognitiva - Controllo inibitorio - Pianificazione 62

63 Implicazioni e deficit nella pianificazione una sequenza di azioni nella progettazione nelle capacita di categorizzazione nell astrarre regole nello spostare l attenzione e nel mantenerla su aspetti molteplici dell informazione nell identificare e mantenere corrette procedure di problem solving nell inibire una risposta o posticiparla a un momento più appropriato nel rappresentarsi un compito nel guidare con flessibilità le risorse attentive e nel selezionare le 63 informazioni rilevanti da considerare ed eventualmente da tenere in memoria

64 Profili disomogenei Nell autismo non c è solo un ritardo nell acquisizione delle tappe (come nel RM) ma una elaborazione ed organizzazione particolare delle informazioni che portano ad un modo di essere, pensare, reagire alle situazioni diverso. 64

65 Ciò di cui ho bisogno è di un manuale di orientamento per extraterrestri (Jim La metafora dell extra terrestre Se persone si trovassero su un altro pianeta con creature aliene, probabilmente si sentirebbero spaventate, non saprebbero cosa fare per adattarvisi e avrebbero sicuramente difficoltà a capire che cosa pensano, sentono e vogliono gli alieni e a rispondere correttamente a tutto questo. L autismo è così. Se su questo pianeta dovesse improvvisamente cambiare tutto, una persona si preoccuperebbe, soprattutto se non capisse il significato di questo cambiamento. Così si sente l autistico quando le cose cambiano (Therese Joliffe).

66 Grazie per l attenzione! Quello che è normale per altre persone non è normale per me In un certo senso sono mal "equipaggiato per sopravvivere in questo mondo Ma la mia personalità è rimasta intatta La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l'uno dall'altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro Lavorate con me per costruire ponti tra noi. Jim Sinclair 66

67 Bibliografia essenziale 67

68 68

69 69

70 70

Disabilità e qualità dell integrazione

Disabilità e qualità dell integrazione CORSO PER DOCENTI IN SERVIZIO NELLA PROVINCIA DI VARESE Disabilità e qualità dell integrazione 3 modulo: Disturbi generalizzati dello sviluppo (sindromi autistiche) MATERIALE DIDATTICO Il lavoro abilitativo

Dettagli

Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS. Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati

Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS. Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati Sistemi Internazionali di classificazione dei disturbi mentali Il

Dettagli

L AUTISMO VIAGGIA IN TANDEM. Dott.ssa Lorenza Fontana Coordinatore pedagogico del Centro per l autismo di Novara

L AUTISMO VIAGGIA IN TANDEM. Dott.ssa Lorenza Fontana Coordinatore pedagogico del Centro per l autismo di Novara L AUTISMO VIAGGIA IN TANDEM Dott.ssa Lorenza Fontana Coordinatore pedagogico del Centro per l autismo di Novara Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale

Dettagli

PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO

PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO Magda Di Renzo Federico Banchi di Castelbianco Disturbo autistico come patologia complessa che chiama in causa tutte

Dettagli

Autismo Caratteristiche

Autismo Caratteristiche Autismo Caratteristiche Flavia Caretto Psicologa Psicoterapeuta Modena 6 ottobre 2012 una persona vera Il mio modo di essere era completamente incomprensibile agli occhi di chi mi circondava. Toccavo continuamente

Dettagli

L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini

L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Dipartimento di Scienze Umane L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini L AUTISMO: COS È Disturbo dell Interazione Disturbo della Comunicazione Ridotto repertorio di attività

Dettagli

Corso di formazione Autismo

Corso di formazione Autismo Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 10 novembre 2015 orario 15.00-18.00 Relatrice: Jessica Sala jessica.sala.lc@istruzione.it IL MENÙ DI OGGI I parte 1. Presentazione relatore 2. Presentazione docenti

Dettagli

Le storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo

Le storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo Le storie sociali Francesca Vinai e Clea Terzuolo . Qual è il punto di forza delle Storie Sociali??? PENSIERO VISIVO Uso di strategie visive migliora la comprensione, lo svolgimento delle attività, ma

Dettagli

Autismo e teoria della mente

Autismo e teoria della mente Spiegare l autismo Università degli Studi di Milano Autismo e teoria della mente Sandro Zucchi All inizio degli anni 80, Baron-Cohen, Leslie e Frith hanno condotto un esperimento per determinare il meccanismo

Dettagli

*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO

*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO *DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO *DSM: Manuale Diagnostico e Statistico delle malattie mentali APA *DSM IV : DISARMONIE COGNITIVE DELLO SVILUPPO *DSM-5: DISTURBO DEL NEUROSVILUPPO *DISTURBO NEUROBIOLOGICO

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

Autismo, cosa voglio dirti? Siamo Diversi!

Autismo, cosa voglio dirti? Siamo Diversi! Autismo, cosa voglio dirti? Siamo Diversi! Le mie stereotipie sono un espressione fisica dei miei stati emotivi Non castrarle sempre cerca prima di comprenderle. Magari sto solo cercando di dirti che sono

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE

IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE. Sai che cosa è la propriocezione? SI SENTIRE TUTTE LE PARTI DEL PROPRIO CORPO IN TESTA. Quindi essere padrone delle singole parti del proprio corpo in ogni momento

Dettagli

Dott.ssa Lorenza Fontana

Dott.ssa Lorenza Fontana Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

Sindrome di Asperger

Sindrome di Asperger Sindrome di Asperger compromissione qualitativa nell interazione sociale modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati l anomalia causa compromissione clinicamente

Dettagli

Dott.ssa Francesca De Rosi

Dott.ssa Francesca De Rosi Dott.ssa Francesca De Rosi Neuroscienze Studiano il funzionamento del sistema nervoso. Collaborano con: Anatomia Fisiologia Biologia Molecolare Genetica Biochimica Psicologia Pedagogia Tecniche d indagine

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli

UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ.

UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO MA COME TI TRUCCHI?! PER PERSONE CON DISABILITÀ. UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ. Relatore: Martina Tarlazzi Make your smile up LA NASCITA DEL

Dettagli

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL 20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL DOTT. ANDREA TOSI Chi sono i miei interlocutori Quale è il mio ruolo Quale situazione devo affrontare Quale richiesta mi viene effettuata Cosa faccio io di fronte

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA 1 RICEZIONE ORALE 1. Familiarizzare coi primi suoni della lingua inglese 2. Comprendere semplici espressioni di uso quotidiano, pronunciate chiaramente. 3. Comprendere,

Dettagli

ATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA

ATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA ATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA LEZIONE) Stesso comportamento, molteplici cause Difficoltà

Dettagli

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.

Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. I disturbi pervasivi dello sviluppo si caratterizzano per la presenza di disabilità almeno

Dettagli

QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli

QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli ESPERIENZE MATEMATICHE A PARTIRE DA TRE ANNI QUALI COMPETENZE? L avventura della matematica

Dettagli

I disturbi di comprensione del testo scritto

I disturbi di comprensione del testo scritto I disturbi di comprensione del testo scritto Le difficoltà nella comprensione del testo sono pervasive e difficili da identificare. L insegnante avverte una sensazione di disagio nell interazione con il

Dettagli

I DISCORSI E LE PAROLE

I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). HEY! SONO QUI! (Ovvero come cerco l attenzione). Farsi notare su internet può essere il tuo modo di esprimerti. Essere apprezzati dagli altri è così

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

CORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE

CORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE CORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE A.A. 2012-2013 SCIENZE INFERMIERISTICHE POLO DI PISA II ANNO V LEZIONE Dott.ssa Chiara Toma I DISTURBI DELLO SVILUPPO Disturbi del linguaggio Autismo e disturbi pervasivi

Dettagli

LO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO

LO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO LO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO Il corpo è il mezzo attraverso il quale il bambino è capace di effettuare conoscenze, di esprimere emozioni, di attuare continui confronti in rapporto

Dettagli

Colloquio clinico in età evolutiva

Colloquio clinico in età evolutiva Colloquio clinico in età evolutiva Le capacità cognitive e il linguaggio dei bambini sono meno sviluppati I bambini e gli adolescenti sono accompagnati dagli adulti, generalmente i genitori, e raramente

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Dr. Siria Rizzi 2013 - NLP Trainer ABNLP DEFINIZIONE DI PNL

Dr. Siria Rizzi 2013 - NLP Trainer ABNLP DEFINIZIONE DI PNL DEFINIZIONE DI PNL Programmazione: Neuro: L abilità di scoprire e utilizzare i programmi che facciamo funzionare (la comunicazione con noi e con gli altri) nel nostro sistema neurologico per ottenere obiettivi

Dettagli

PEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition

PEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition Eric Shopler, Margaret D.Lansing, Robert J. Reichler, Lee M. Marcus PEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition Valutazione psicoeducativa Individualizzata TEACCH per bambini con DSA Descrizione del

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

Perché Giocare è importante?

Perché Giocare è importante? Perché Giocare è importante? Attraverso il gioco, fin dalla nascita, il bambino si costruisce un idea di ciò che è, della sua identità, dello spazio che occupa il suo corpo. Attraverso il gioco si impara

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Un corso di Marco De Veglia Brand Positioning: la chiave segreta del marketing Mi occupo di Brand Positioning

Dettagli

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa per la sc. primaria) (I traguardi

Dettagli

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO 1. Il bambino sviluppa il senso dell identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

Unità Didattica 4: Comunicazione e relazione con persone disabili

Unità Didattica 4: Comunicazione e relazione con persone disabili Unità Didattica 4: Comunicazione e relazione con persone disabili In questa unità didattica sono indicate alcune modalità di comportamento con persone disabili, in modo da migliorare la conoscenza rispetto

Dettagli

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Creare e utilizzare le storie sociali Dott. Marco Pontis Autore del Corso Avanzato Autismo: interventi

Dettagli

Questi effetti variano da una persona ad un altra e dipendono dalla specifica natura della lesione cerebrale e dalla sua gravità.

Questi effetti variano da una persona ad un altra e dipendono dalla specifica natura della lesione cerebrale e dalla sua gravità. Gli effetti delle lesioni cerebrali Dato che il cervello è coinvolto in tutto ciò che facciamo, le lesioni cerebrali possono provocare una vasta serie di effetti. Questi effetti variano da una persona

Dettagli

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 L ASCOLTO Primo passo dell Accoglienza Padre GHERARDO ARMANI C. M. 1. La relazione di aiuto La relazione si fonda su un rapporto umano centrato sull incontro di

Dettagli

«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità

«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità «Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità 1 D O T T. S S A A L E S S A N D R A B A L L A R È A S S O C I A Z I O N E C A S C I N A SAN V I N C E N Z O Le singolarità

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

AUTISMO Cos e? E un disturbo che si presenta entro i primi 30 mesi di vita.

AUTISMO Cos e? E un disturbo che si presenta entro i primi 30 mesi di vita. AUTISMO Cos e? E un disturbo che si presenta entro i primi 30 mesi di vita.. E una compromissione qualitativa dell interazione sociale (= rende problematica la relazione con il bambino) un disturbo della

Dettagli

MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.

MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. Percorso di educazione all ascolto Classi seconde scuola primaria Rosmini Anno scolastico 2009/2010 La principale difficoltà riscontrata negli alunni dall'intero

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:

Dettagli

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2 Scuola media di Giornico L affettività e la sessualità, tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio Progetto sostenuto dal GLES 2 Dai sensi all azione Sensi Sensazioni Emozioni Sentimenti

Dettagli

Assertività. Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi. Assenza Di paure o Inibizioni sociali. di sé

Assertività. Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi. Assenza Di paure o Inibizioni sociali. di sé Assertività Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi Presenza di Affinate Abilità interpersonali Assenza Di paure o Inibizioni sociali Buona immagine di sé Privata e professionale ESSERE

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone I 12 principi della Leadership Efficace in salone Leadership = capacita di condurre e di motivare Per condurre i tuoi dipendenti devono avere stima e fiducia di te. Tu devi essere credibile. Per motivare

Dettagli

Clinical Practise Guidelines Against ABA approach. Da pag 20 a pag 22 Le linee guida sull autismo pubblicate nel 2000 e emesse dall ICDL Clinical Practice Guidelines Workgroup dedicano una parte del documento

Dettagli

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in

Dettagli

Prendersi cura delle relazioni in famiglia. Dott.ssa Arcaini Francesca Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Bergamo, 21.05.

Prendersi cura delle relazioni in famiglia. Dott.ssa Arcaini Francesca Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Bergamo, 21.05. Prendersi cura delle relazioni in famiglia Dott.ssa Arcaini Francesca Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Bergamo, 21.05.14 Prendersi cura, "take care", avere a cuore Credo che il miglior

Dettagli

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA MACRO INDICATORI ASCOLTO (comprensivo ne orale) INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V vocaboli, canzoncine,

Dettagli

BES Bisogni Educativi Speciali. Autismo. Lecco, 26 Febbraio 2015 Relatrice: Jessica Sala

BES Bisogni Educativi Speciali. Autismo. Lecco, 26 Febbraio 2015 Relatrice: Jessica Sala BES Bisogni Educativi Speciali Autismo Lecco, 26 Febbraio 2015 Relatrice: Jessica Sala DEFINIZIONE L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato,

Dettagli

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE INGLESE Scuola primaria di Gignese Classi I, II, II, IV, V COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PL. 1 / 2 Comunicazione nelle lingue straniere Imparare ad

Dettagli

Sintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

Sintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico agli elementi

Dettagli

Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V

Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V MACRO INDICATORI ASCOLTO (comprensivo ne Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V vocaboli, canzoncine, filastrocche narrazioni ed espressioni

Dettagli

Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00

Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00 Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00 Relatrice: Jessica Sala jessica.sala.lc@istruzione.it IL MENÙ DI OGGI 1. Breve ripresa dei concetti teorici 2. Introduzione

Dettagli

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PER LA SCUOLA DELL INFANZIA. Contenuti

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PER LA SCUOLA DELL INFANZIA. Contenuti PER LA SCUOLA DELL INFANZIA Fonte di legittimazione: Indicazioni per il curricolo 2012 IL SE E L ALTRO - Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

Le abilità necessarie per usufruire al meglio del potenziale educativo della scuola: quali sono? come costruirle? Come mantenerle?

Le abilità necessarie per usufruire al meglio del potenziale educativo della scuola: quali sono? come costruirle? Come mantenerle? Le abilità necessarie per usufruire al meglio del potenziale educativo della scuola: quali sono? come costruirle? Come mantenerle? Siamo ricercatori nell ambito dell analisi del comportamento applicata

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Questionario Utenti Input Finalità 1. Promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico Per cominciare, abbiamo bisogno di alcuni tuoi dati personali e dell

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

Il Venditore Vincente! Sai piacere a qualcuno? Renditi desiderabile e venderai qualsiasi cosa!

Il Venditore Vincente! Sai piacere a qualcuno? Renditi desiderabile e venderai qualsiasi cosa! Il Venditore Vincente! Sai piacere a qualcuno? Renditi desiderabile e venderai qualsiasi cosa! Impara con me le tecniche di vendita più efficaci e i segreti della comunicazione verbale e non-verbale per

Dettagli

TRE ANNI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI

TRE ANNI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI TRE ANNI S.A. 1 S.A. 2 S.A. 3 S.A. 4 S.A. 5 TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI IL BAMBINO GIOCA IN MODO COSTRUTTIVO E CREATIVO CON GLI ALTRI, SA ARGOMENTARE,

Dettagli

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI 3 anni IL SÉ E L ALTRO Supera il distacco dalla famiglia Prende coscienza di sé Sviluppa

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE Scuola Italia via Italia n 10 - Roma studente Francesco M. classe III A N.B. Ricorda che quanto leggerai è totalmente riservato, vincolato dal

Dettagli

DISTURBI GENERALIZZATI ED EDUCAZIONE STRUTTURATA

DISTURBI GENERALIZZATI ED EDUCAZIONE STRUTTURATA DISTURBI GENERALIZZATI ED EDUCAZIONE STRUTTURATA punti di forza e caratteristiche dei bambini con DGS strategie educative per modi diversi di capire ed imparare Sabato 17 ottobre 2015 ore 9.30-12.00 Io

Dettagli

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI DOTT. CARLOS A. PEREYRA CARDINI - PROF.SSA ALESSANDRA FERMANI PROF.SSA MORENA MUZI PROF. ELIO RODOLFO PARISI UNIVERSITÀ DEGLI

Dettagli

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è

Dettagli

Test di Autovalutazione

Test di Autovalutazione Test di Autovalutazione Il test può essere fatto seguendo alcune semplici indicazioni: Nelle aree segnalate (risposta, domanda successiva, spazio con la freccia,) sono collocati già dei comandi Con un

Dettagli

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. 2 Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. Probabilmente ti stai chiedendo se posso aiutarti, la risposta è sì se: vuoi raccontare qualcosa di te o di quello che fai; vuoi dei testi che descrivano

Dettagli

Verifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione

Verifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione VALUTAZIONE SOMMATIVA VALUTAZIONE FORMATIVA Verifica acquisizione conoscenze Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione SCOPO CARATTERE

Dettagli

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione INGLESE COMPETENZE SPECIFICHE AL a. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie

Dettagli

Autismo Disturbi pervasivi dello Sviluppo

Autismo Disturbi pervasivi dello Sviluppo Autismo Disturbi pervasivi dello Sviluppo dott. Bert Pichal, orthopedagogista, consulente in autismo Bert.Pichal@teletu.it Società Cooperativa Sociale di Soliedarietà - Domus Laetitiae - Sagliano Micca,

Dettagli

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE DEI DISABILI

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE DEI DISABILI LA COMUNICAZIONE NON VERBALE DEI DISABILI Comunicazione Comportamentale Ogni bambino, fin dall'infanzia, cerca di mandare messaggi e di farsi capire da chi gli sta intorno attraverso movimenti del corpo,

Dettagli

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Autore: Fabio Bocci Insegnamento di Pedagogia Speciale, Università degli Studi Roma Tre 1. Quando l insegnante parla alla classe, di solito io :

Dettagli

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Ins: nel laboratorio del Libro avevamo detto che qui, nel laboratorio multimediale, avremmo cercato qualcosa

Dettagli

LAVORI A TAVOLINO. B) APPRENDIMENTO

LAVORI A TAVOLINO. B) APPRENDIMENTO COGNITIVA GIOCO B) APPRENDIMENTO LAVORI A TAVOLINO. insegnamento di attività da eseguire successivamente in modo indipendente, che comprende attività come descritto prima. Si lavora anche su attività da

Dettagli

Standard per la determinazione delle competenze Classe2^ - Scuola Primaria

Standard per la determinazione delle competenze Classe2^ - Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA INFANZIA-PRIMARIA-SECONDARIA DI I GRADO Via Leopardi 002 Certaldo (Firenze) - tel. 011223-0112 - 0131 - fax. 0131 E-mail:FIIC200@istruzione.it - sito web: www.ic-certaldo.it

Dettagli

CONTENUTI/CONOSCENZE ABILITA /OBIETTIVI COMPETENZE COMPITI SIGNIFICATIVI. emozioni utilizzando il linguaggio del corpo

CONTENUTI/CONOSCENZE ABILITA /OBIETTIVI COMPETENZE COMPITI SIGNIFICATIVI. emozioni utilizzando il linguaggio del corpo ETA : 3 ANNI Immagini, suoni e colori CONTENUTI/CONOSCENZE ABILITA /OBIETTIVI COMPETENZE COMPITI SIGNIFICATIVI Tecniche di rappresentazione grafica Ascoltare brani musicali Approccio all utilizzo dei diversi

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli