dossier Dal progetto all oggetto g di Teresa Magretti Eleganti trasparenze Plastix febbraio 2008

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1 dossier Dal progetto all oggetto g di Teresa Magretti Eleganti trasparenze 16 febbraio 2008

2 nome prodotto: Jolie Le fasi del progetto Jolie nasce dall esigenza di Regia di chiudere il cerchio. Dopo le linee di accessori per il bagno e di lavabi in resina trasparente, l azienda si è cimentata nella produzione di una vasca da bagno, realizzata in un unica colata. Il progetto si è concluso con successo, anche grazie a tecnici di provata capacità ed esperienza FOCUS 1 L idea Realizzare una vasca da bagno completamente in resina colorata e trasparente. Un progetto unico nel mercato e quindi perfettamente riconducibile al suo produttore FOCUS 2 Il design Tante forme tra le quali è stata scelta la più semplice, anche perché le variabili da definire sono tante: ergonomia, rispondenza alle normative, resistenza del prodotto ed esigenze progettuali finalizzate a garantire la massima funzionalità FOCUS 3 Il progetto Partire dal materiale per arrivare al progetto. Un percorso a ritroso che trova la sua giustificazione nelle sperimentazioni che Regia ha compiuto in passato nell ambito dei materiali plastici FOCUS 4 Lo stampo Costruire uno stampo per realizzare la vasca in un unico blocco FOCUS 5 Il materiale Trovare la giusta formulazione della miscela di resina poliestere, resina acrilica e additivi, così da renderla colorata e molto trasparente FOCUS 6 L industrializzazione Ottimizzare la procedura di stampaggio della vasca, per ora realizzata manualmente, quasi come un pezzo unico

3 dossier FOCUS 1 - l idea Una scelta di colore Una vasca da bagno in materiale resinoso, colorato, trasparente, stampata in un pezzo unico. Si chiama Jolie. Per realizzarla, non si è partiti dall oggetto, dall idea della vasca, ma dal materiale, colorato e trasparente, una caratteristica che ha contraddistinto la produzione di Regia in questi vent anni di attività. La ricerca del materiale e l attenzione all innovazione in questo particolare settore hanno portato l azienda lombarda, già nel 99, a realizzare i primi piccoli oggetti in resina trasparente. Le prime forme furono delle mattonelline da inserire come elemento di decoro nel bagno, proprio perché erano in grado di apportare una nota colorata ad un ambiente che aveva vissuto di monocromaticità fino a quel momento. D altronde il colore è la nota caratterizzante della produzione dell azienda, che da questo punto di vista ha fatto scuola. Forse perché abbiamo sempre voluto crederci fino in fondo spiega Nicoletta Fontana, titolare di Regia, ma anche perché questa novità è stata subito accettata da un pubblico che fino a quel momento era abituato a un bagno dagli accessori cromati o al massimo in legno. L introduzione del materiale plastico ha rappresentato, inoltre, lo spunto per l evoluzione aziendale. Ne ha un po tracciato la strada. Da produttore di oggetti di accessoristica come le tende da bagno, Regia si è spostata sempre più verso prodotti di arredobagno via, via a maggiore valore aggiunto, fino a introdurre nel proprio panorama produttivo la vasca, la regina del bagno. La vasca viene dunque considerata come completamento del bagno, ma anche come completamento di una segmentazione di prodotto che permette all azienda di presidiare, in maniera pressoché indiscussa, il comparto degli elementi funzionali per arredobagno in resina trasparente. L idea, quindi, è nata senza un preciso disegno di sviluppo industriale spiega Nicoletta Fontana e fino a qualche mese fa non avevamo neanche idea di quali fossero le difficoltà realizzative. Non eravamo nuovi a questo tipo di produzione, avendo già provveduto all industrializzazione del lavabo Calice, costituito da due coni di resina poliestere sovrapposti, e di un lavabo monoblocco, realizzato con un unica colata di materiale che arriva sino ai 2 metri di lunghezza. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma la realtà, questa volta, ha superato l immaginazione. In genere si parte dal disegno, oppure dall oggetto. Questa volta siamo partiti dal materiale per realizzare un progetto in cui abbiamo creduto fortemente, e se non fosse stato così l industrializzazione di Jolie non sarebbe stata possibile Nicoletta Fontana 18 febbraio 2008

4 FOCUS 2 - il design Vince la semplicità Sono tre le forme tra le quali viene scelta quella che assumerà la nuova vasca. La prima sembra una vera e propria nocciolina americana, tanto che Bruna Rapisarda (la designer che da oltre dieci anni, in qualità di Art director, collabora con Regia) l ha nominata Peanut, la seconda Sweet ha un aspetto ovoidale, mentre la terza Jolie ha una forma più geometrica a base ovale regolare. Hanno vinto la semplicità della linea della vasca e delle fasi che avrebbero portato alla sua industrializzazione. Ci hanno convinto la base ovale e le pareti ad angolo retto di Jolie spiega Nicoletta Fontana, in primo luogo per una maggiore semplicità di industrializzazione, ma anche perché sembra che una forma più lineare favorisca un impatto più immediato col consumatore e quindi una più facile accettazione del prodotto. Non dimentichiamo inoltre che la vasca è in materiale colorato, che già di per sé dà un immagine forte. Insomma selettività sì, ma per tutti: dalla forma alle dimensioni. Il passo successivo non è stato immediato dal momento che abbiamo dovuto trovare degli equilibri dimensionali che garantissero una certa ergonomia al prodotto. Il colore prescelto per la prima vasca prodotta è ambra carico, caldo, ma sono già in uscita vasche con tonalità verde e blu conclude la Fontana. Abbiamo cercato una forma pulita che sposasse ergonomia e accettazione del prodotto. La selettività è data dal colore, comunque stemperato dalla trasparenza del prodotto Nicoletta Fontana febbraio

5 dossier FOCUS 3 - il progetto Un percorso alternativo Il progetto è di Bruna Rapisarda, e non è certo il primo che la designer porta a termine per Regia. Più che una collaborazione, quella fra Nicoletta Fontana e Bruna Rapisarda sembra un sodalizio. Spesso bastano un occhiata per capirci o poche frasi, non sempre espresse in sedi istituzionali racconta Nicoletta Fontana, ricordando gli schizzi, realizzati a mano dalla designer su un tovagliolino di carta in occasione di un viaggio insieme, che in seguito sono diventati una linea di prodotti di grande successo. Anche per Jolie è stato così: non si è partititi dal progetto realizzato col computer, ma da semplici disegni realizzati a mano. Una vasca da bagno deve essere, oltre che esteticamente gradevole e innovativa, soprattutto comoda. È questo il concetto da cui sono partita nell ideare Jolie sottolinea la Rapisarda. Inoltre, abbiamo guardato ad aspetti decisamente più tecnici, come le normative vigenti in Europa per quanto concerne la capacità e, soprattutto, la gestione del cosiddetto troppopieno. Infatti, non potendo inserire sulla vasca un sistema tradizionale di troppopieno, che avrebbe penalizzato decisamente l estetica del prodotto, abbiamo dovuto procedere a una progettazione del sistema in maniera alternativa. Si è seguito lo stesso criterio anche per lo scarico che, a dispetto della trasparenza della vasca non doveva essere a vista. Il problema è stato risolto progettando un piccolo zoccolo nascosto, sul quale appoggia la vasca nel punto in cui viene alloggiata la conduttura di scarico; l acqua fuoriesce dalla vasca attraverso un foro circolare praticato al centro della base. Una volta definite le dimensioni, la forma e i dettagli tecnici, la vasca è stata progettata con l ausilio del CAD. In questa fase sono stati definiti anche le dimensioni (lunghezza 180 cm e larghezza 80 cm) e lo spessore delle pareti, che misura diversi centimetri. Una vasca da bagno deve essere, oltre che esteticamente gradevole e innovativa, soprattutto comoda. È questo il concetto da cui sono partita nell ideare Jolie Bruna Rapisarda 20 febbraio 2008

6 FOCUS 4 - lo stampo Unico, in plastica e vetroresina Lo stampo, per ora unico, è stato costruito per la maggior parte in vetroresina, mentre altre parti sono in plastica Alessandro Rosco La realizzazione dello stampo è stata forse la parte più delicata dell intero processo. Innanzitutto, prima di procedere alla progettazione dello stampo, che per ora è unico, si è provveduto a realizzare un modello a grandezza naturale della vasca. Tale modello è stato riprodotto in legno da un abituale partner di Regia. Solo guardando il prodotto nella sua grandezza naturale si è veramente in grado di valutarne l impatto estetico e funzionale commenta Nicoletta Fontana, tanto che ormai è pratica imprescindibile per noi procedere a tale verifica. Dal modello al prodotto si è passati allo stampo. L attrezzatura non poteva essere realizzata con un materiale rigido, perché si doveva garantire, su dimensioni così grandi, la possibilità di assorbire le dilatazioni e le contrazioni del materiale dovute al cambiamento di temperatura. Glasstek di Vinci (Firenze), una ditta che già provvede alla produzione industriale di altri oggetti in plastica prodotti Regia, si è occupata interamente della realizzazione dello stampo. Siamo partiti dai disegni di Bruna Rapisarda spiega Alessandro Rosco, Sales manager di Glasstek per arrivare a definire le caratteristiche costruttive dello stampo, che è stato progettato con un sistema in 3D e costruito per la maggior parte in vetroresina e con alcune altre parti sono in plastica. L obiettivo era quello di ottenere uno stampo sufficientemente leggero, e al contempo capace di garantire la tenuta e la resistenza meccanica. In alto Il primo modello in legno di Jolie a sinistra Le due sezioni del modello in legno febbraio

7 dossier FOCUS 5 - il materiale Trasparente e resistente Il materiale non è del tutto nuovo alla storia produttiva di Regia: si tratta di una miscela di resina poliestere e di resina acrilica che viene consegnata all azienda in forma liquida. Il prodotto si presenta di colore bianco lattiginoso e trasparente. A questo, la stessa Glasstek aggiunge i pigmenti per determinarne il colore. La miscela contiene già come additivo l accelerante, mentre il catalizzatore viene aggiunto al momento della lavorazione. In questo caso sono state fatte alcune variazioni rispetto al grado utilizzato per la realizzazione del lavabo Calice, semplicemente per conferire una maggiore resistenza al prodotto, specialmente in fase di estrazione dallo stampo. Pertanto, la vasca risulta colorata, ma trasparente. Una trasparenza che viene ottenuta attraverso un processo di finitura superficiale, che per il momento viene effettuato a mano con carta smeriglio dalla grana via, via sempre più fine. In tutto, per la produzione della vasca vengono impiegati circa 170 chilogrammi di materiale. Per quanto concerne la resistenza alla luce e ai detergenti, il materiale è perfettamente in linea con i requisiti di durata della vasca. Appena Jolie incontrerà il successo del pubblico auspicato, installeremo una linea di finitura automatizzata per soddisfare la domanda Daniele Cassinari 22 febbraio 2008

8 FOCUS 6 - l industrializzazione Interamente a mano, come un pezzo unico Per arrivare all industrializzazione conclude Nicoletta Fontana abbiamo dovuto crederci a tutti i costi. Come la costruzione dello stampo, anche la produzione è stata affidata a Glasstek. Quando è arrivato il gran giorno della produzione della prima vasca eravamo tutti presenti racconta la Fontana, eravamo curiosi di seguire ogni fase del processo. Le resine plastiche sono state miscelate al momento con il catalizzatore e i pigmenti, e il materiale che si presentava in forma liquida è stato colato nello stampo a temperatura ambiente. Questa prima fase è durata circa un ora, e l alimentazione del prodotto è stata effettuata a mano con appositi contenitori. La fase successiva, riguarda la solidificazione del materiale che, in funzione della temperatura del capannone e quindi della stagione, dura dalle otto alle dodici ore. Purtroppo i primi tre tentativi sono falliti, perché la vasca si è rotta durante l estrazione dallo stampo. Per risolvere il problema, i tecnici hanno modificato leggermente la formula del polimero ed effettuato la colata del materiale plastico nello stampo in due tempi. In pratica, a una prima immissione del prodotto, seguono una fase di raffreddamento e una colata successiva. In questo modo siamo riusciti a ottenere una vasca che garantisce durata nel tempo e resistenza alle rotture. Il passaggio successivo è stato quello di trovare il giusto rapporto tra resina poliestere e resina acrilica, in modo da realizzare il prodotto in un unica colata. La vasca così ottenuta necessita dell ultimo passaggio di affinamento della superficie, per ora realizzato a mano con carta smeriglio. Si tratta di un processo molto oneroso dal punto di vista della forza lavoro impiegata racconta Daniele Cassinari, Responsabile marketing ed export manager, tanto che stiamo pensando, nel caso la vasca incontrasse il successo di pubblico auspicato, di provvedere ad automatizzarlo tramite l acquisto di un apposito robot in grado di svolgere questo tipo di finitura superficiale. Dall'alto Le prime operazioni di colaggio della resina Gli operai coprono lo stampo per poter completare il colaggio La prima vasca finita all interno dello stampo a sinistra La vasca appena estratta dallo stampo ottobre