MARIA ANGELA GIUNCHI. introduzione alla BIOLOGIA APPLICATA. guida per l insegnante

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1 MARIA ANGELA GIUNCHI introduzione alla BIOLOGIA APPLICATA guida per l insegnante

2 PRESENTAZIONE Lo studio della Biologia, una delle scienze sperimentali, non può limitarsi al solo studio del testo. La possibilità di verificare i princìpi teorici, di vedere nella realtà le strutture la cui descrizione comporta tanti nomi da studiare è certo di aiuto non solo per imparare, ma anche per vedere e capire ciò che si è imparato. Il quaderno di verifiche vuole essere allora un qualcosa di più di un modo per accertarsi di aver acquisito delle conoscenze. Articolato in due momenti, le prove di laboratorio e gli esercizi di autovalutazione, vuole stimolare lo spirito di osservazione e di ricerca non solo in laboratorio, ma anche nello svolgimento degli esercizi. Le prove di laboratorio sono osservazioni macroscopiche o microscopiche oppure semplici esperimenti chimici che hanno lo scopo di far imparare agli allievi innanzitutto a vedere (e non solo a guardare) e poi anche a fare. Le esperienze proposte richiedono attrezzature semplici e suggeriscono schemi operativi che, gradualmente, consentono allo studente di acquisire, con un metodo attivo di lavoro, la manualità necessaria e di riconoscere l importanza dell indagine sperimentale. Gli esercizi di valutazione sono uno dei momenti più difficili del rapporto studente/docente: antipatici agli studenti, per i quali sono una minaccia; deludenti, talora, per l insegnante, al quale pare di aver profuso invano le proprie energie. Affinché, come è necessario, non solo servano a verificare il livello di conoscenza dei termini tecnici e delle idee fondamentali, ma stimolino l applicazione, l elaborazione e la correlazione dei concetti, si è cercato di proporre esercizi di tipologia diversa e, se possibile, divertenti: questionari a scelta multipla, domande vero o falso: sono un agile ed efficiente strumento di verifica che non esclude certo la necessità di un ragionamento e non si limita a puro nozionismo; parole crociate, riempimento di vuoti: sono gli schemi proposti per le domande a risposta singola, l esatta soluzione delle quali porta a individuare frasi, proverbi, modi di dire, a loro volta spunto per nuove considerazioni; dall esame del reale: derivazione e consequenzialità: sono esercizi che stimolano l osservazione della realtà in cui viviamo e la comprensione dei meccanismi o delle leggi che sottostanno ai fenomeni; approfondimenti: sono utili per poter rispondere a particolari esigenze della classe, per stimolare la curiosità, per dare soddisfazione a chi già ne possiede; mappe concettuali: già proposte nel testo, sono un mezzo per esercitare le capacità logiche e sono anche una veste grafica utile a rappresentare quella fitta rete di relazioni che esiste tra i concetti che all inizio si imparano uno dietro l altro in sequenza, ma che poi si intrecciano e si collegano, senza avere un solo percorso; brevi brani di storia, di attualità, di curiosità:sono il punto di partenza per riflettere o fare il punto sulle conoscenze acquisite. Per valutare le capacità di espressione o per far esercitare i ragazzi nella trattazione sintetica dell argomento sarà semplice convertire molte delle domande proposte in risposta aperta. La scansione degli esercizi è relativa a: prove di ingresso al modulo, che permettono di valutare i prerequisiti al fine di procedere in modo adeguato nello studio successivo; autoverifica di ciascun capitolo, prove strutturate in modo da fare focalizzare i temi e i contenuti più importanti; esercizi sommativi dell UD, che collegano tra loro i temi trattati secondo percorsi analogici di raggiungimento degli obiettivi minimi o percorsi di recupero o di approfondimento; esercizi sommativi del Modulo, che collegano tra loro i temi trattati nelle varie UD e propongono guide di lavoro progettuale interdisciplinare.

3 modulo uno il mondo vegetale MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 3 Prerequisiti sul modulo 1 Ecologia Associa ad ogni definizione il termine corrispondente. A. Il luogo in cui una specie abita si chiama 1. decompositori B. Il ruolo che una specie ha nell ambiente è detto 2. comunità C. La via attraverso cui una sostanza viene riciclata è detta 3. biosfera D. Il livello trofico degli erbivori è 4. popolazione E. Specie diverse che abitano lo stesso luogo e appartengono allo stesso ecosistema 5. nicchia ecologica F. L insieme degli organismi collegati da rapporti trofici è detto 6. fotosintesi G. I viventi della stessa specie che appartengono alla stessa comunità 7. primo H. La materia compie un ciclo continuo entro gli ecosistemi grazie ai 8. habitat I. La sfera della vita è 9. ciclo biogeochimico J. Il processo con cui l energia solare è trasformata in energia chimica è 10. catena alimentare A B C D E F G H I J La biodiversità e la classificazione Scegli la risposta esatta. 1) Qual è la sequenza esatta? a regno - classe - famiglia - philum - ordine - genere - specie b regno - philum - classe - ordine - famiglia - genere - specie c regno - philum - classe - famiglia - ordine - genere - specie 2) Che cosa indica la specie? a l aggettivo vicino al genere b la nomenclatura binomia c la classe 3) I viventi sono classificati in a tre regni b due regni c cinque regni 4) In base al nucleo i viventi si distinguono in a pluricellulari e unicellulari b procarioti ed eucarioti c autotrofi ed eterotrofi 5) Gli eterotrofi sono a organismi che si procurano il cibo da soli b organismi che non regolano la propria temperatura corporea c organismi che si nutrono di altri organismi

4 4 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 3 La specie Rispondi vero o falso. Gli organismi si possono considerare della stessa specie se vero falso assomigliano nell aspetto possono accoppiarsi possono accoppiarsi producendo prole fertile hanno lo stesso numero di cromosomi vivono nello stesso ecosistema vivono nelle stesse aree geografiche 4 Gli acidi nucleici Scegli la risposta esatta. 5 La cellula Unendo insieme le lettere che appariranno nei quadratini segnati troverai ciò che permette la differenza fra cellula eucariote e cellula procariote. 1) Avviene la respirazione cellulare. 2) Presiede a tutte le funzioni cellulari e alla riproduzione. 3) Avviene la sintesi proteica. 4) Il componente fondamentale della cellula. 5) Lo è quello del Golgi. 6) Delimitano le cellule e gli organuli. 7) Lo è quello endoplasmatico. 8) Costituiscono il nucleo cellulare. Parola:... Comparti 1. L informazione ereditaria è contenuta nel DNA 2. Il DNA è formato da a b RNA a molecola bipolare c citoplasma b doppia elica c filamento semplice 3. I nucleotidi del DNA sono costituiti da a acido fosforico, base azotata, ribosio b acido solforico, base azotata, desossiribosio c acido fosforico, base azotata, desossiribosio m i t o c o n d r i n u c l e o r i b o s o m i c i t o p l a s m a a p p a r a t o m e m b r a n e r e t i c o l o a c i d i n u c l e i c i Soluzioni della scheda di esercitazione delle pagine 5-6: Esercizio 1: 1b 2c 3b 4c 5a Esercizio 2: 1) a-v; b-v; c-f; d-f 6) a-f; b-f; c-v; d-f 2) a-v; b-v; c-v; d-f 7) a-v; b-f; c-v; d-v 3) a-f; b-f; c-v; d-v 8) a-f; b-v; c-f; d-v 4) a-v; b-f; c-v; d-f 9) a-v; b-v; c-v; d-v 5) a-v; b-f; c-v; d-v 10) a-f; b-v; c-f; d-v

5 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 5 modulo 1 il mondo vegetale Proposte di esercitazioni 1 Domande a risposta multipla Scegli la risposta esatta. 1) La cellula è a b c la più piccola parte di un organismo l unità funzionale di un organismo il più piccolo organo di un organismo 2) L ecosistema è 3) La biosfera è a b c a b c l insieme delle piante e degli animali l insieme delle piante l insieme degli organismi viventi e del luogo in cui vivono l insieme dei viventi l insieme degli ecosistemi l insieme delle cellule 4) Le basi azotate del DNA sono a adenina, guanina, citosina, uracile b timina, adenina, guanina, leucina c adenina, timina, guanina, citosina 5) La classificazione degli organismi viventi è stata proposta da a Linneo b Darwin c Watson e Crick 2 Rispondi con vero o falso 1) Ecologia è vero falso a) La scienza che studia gli ambienti b) Consente di indagare le relazioni fra i viventi e l ambiente fisico c) Interessa solo gli ambientalisti d) Una moda dei nostri giorni 2) La classificazione è vero falso a) Un sistema per ordinare le cose b) Quella dei viventi è stata proposta da Linneo c) Si basa sulle affinità e somiglianze morfologiche d) Si basa sull ambiente in cui gli organismi vivono

6 6 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 3) La specie è vero falso a) Definita da un aggettivo b) Definita da due sostantivi c) Definita da un sostantivo e da un aggettivo d) Utilizza termini latini 4) La continuità della specie è dovuta vero falso a) Alla riproduzione sessuale b) Alla riproduzione cellulare c) Alla riproduzione agamica d) Alla riproduzione transessuale 5) La materia vero falso a) Costituisce gli organismi viventi b) Si distrugge alla morte dell organismo c) Si trasforma d) Si ricicla 6) L energia vero falso a) Costituisce gli organismi viventi b) Si distrugge alla morte dell organismo c) Si trasforma d) Si ricicla sempre 7) Un ecosistema vero falso a) È dato dalle relazioni fra ambiente fisico e esseri viventi b) È dato dalle strutture dell ambiente fisico e degli esseri viventi c) È dipendente da vari fattori d) È una struttura autosufficiente 8) Tutti gli organismi vero falso a) Possiedono struttura cellulare b) Possiedono acidi nucleici c) Possiedono nucleo d) Possiedono citoplasma 9) La struttura degli esseri viventi vero falso a) Contiene acqua b) Contiene proteine, carboidrati, lipidi c) Contiene atomi d) Contiene ioni 10) Le relazioni trofiche fra organismi viventi sono vero falso a) Ciclo della materia b) Catena alimentare c) Vegetali/predatori/fitofagi d) Predatori/fitofagi/vegetali

7 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 7 ESERCIZI unità didattica 1 biodiversità Esercizi di autovalutazione LA VARIETÀ DEI VIVENTI 1 La biodiversità Completa il seguente brano, inserendo al posto dei puntini le parole mancanti. pag. 7 Il termine biodiversità è stato coniato per la prima volta durante la conferenza... di Rio de Janeiro nel La biodiversità è il risultato dell... evoluzione e sulla Terra dalle origini della vita si sono succedute diverse biodiversità. L uomo con la sua attività tende a... ridurre la biodiversità. La biodiversità si considera in tre livelli..., degli ecosistemi..., interspecifica... intraspecifica. 2 Lʼagricoltura ecocompatibile Tema di discussione. Per un agricoltura durevole ed ecocompatibile è necessario: assicurare una crescita della produzione agricola che permetta a tutti di nutrirsi sufficientemente; migliorare le condizioni di vita delle popolazioni tenendo conto delle loro aspirazioni sociali e culturali; proteggere e conservare le risorse naturali. In base alle tue conoscenze, alle informazioni dei mass media come pensi possano essere raggiunti questi obiettivi fra istanze ecologiste e richieste del mondo produttivo? pag. 11 Prove di laboratorio BIODIVERSITÀ DEGLI ECOSISTEMI Un modello di ecosistema in laboratorio Obiettivo: Osservare le relazioni trofiche di un ecosistema e le successioni ecologiche. Poiché in natura si richiedono lunghi tempi, si può allestire un acquario o questa esperienza nella quale si evidenziano le catene e le reti alimentari e anche semplicemente dallʼodore, dal colore, dalle nuove formazioni le caratteristiche del biotopo. Materiali: infuso di fieno. Strumenti: bacinella, microscopio, vetrini, contagocce, pipetta, vetrini contaglobuli. Procedimento: 1) Porre una manciata di erba o fieno in un recipiente e coprirla di acqua di fonte o di stagno. 2) Lasciare l infuso a temperatura ambiente senza coprirlo. 3) Attendere alcuni giorni. 4) Al formarsi di un velo sulla superficie del liquido, prelevare alcune gocce di acqua e osservare al microscopio. 5) Periodicamente, nei giorni successivi, prelevare qualche goccia dell infuso e osservare le variazioni. In successione generalmente appaiono Batteri, Protozoi (flagellati e infusori), Alghe unicellulari, Rotiferi. pag. 15

8 8 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ pag. 15 Conoscere un ambiente Obiettivo: Ci sono molti metodi per conoscere lʼambiente e uno dei più utili è quello di frequentarlo. Per conoscere la natura non è indispensabile andare allʼaltro capo del mondo, infatti essa esiste anche intorno a noi e aspetta solo di essere meglio conosciuta. Anche lʼambiente che ci circonda è colmo di meraviglie e la sua esplorazione risulterà indubbiamente affascinante. Conoscere lʼambiente in cui viviamo è anche il modo migliore per imparare a rispettarlo. È durante lʼosservazione dellʼambiente che nasce lʼidea dellʼazione di difesa. La definizione di interventi richiede una conoscenza approfondita delle specie su cui si intende intervenire e dellʼambiente in cui vivono. Per questo motivo, è consigliabile lʼaiuto di biologi esperti, che già lavorano sul campo. Fanno parte delle difesa attiva: il monitoraggio di alcune specie vegetali e animali, la ricerca delle cause dellʼeventuale declino, lʼesecuzione di opere di difesa (nidi per uccelli, pozze dʼacqua per anfibi), le rinaturalizzazioni (interventi che offrono vantaggio a numerose specie), la creazione di zone protette (oasi, parchi). Strumenti: vestiti adatti, forbici per potare, bastone, zaino con coltello, carta topografica della zona, contenitori per raccolta di campioni (bottiglie di plastica con tappo, scatole e sportine), paletta per piccoli scavi, taccuino e matita, acqua, binocolo, macchina fotografica, almeno un componente del gruppo dovrà avere con sé: medicinali contro lo shock anafilattico causato dalla puntura di insetti o da allergie diverse, un sistema di cura del morso di serpenti velenosi, bussola, benda e disinfettante, altre attrezzature specifiche a seconda dello scopo dell escursione. Per esempio: retino per anfibi, attrezzatura fotografica, cannocchiale per osservazione di nidi di rapaci, badili per scavare. Procedimento: 1) Eseguire l esplorazione annotando sul taccuino il percorso, le specie vegetali e animali, il tipo di ambiente. 2) Prelevare campioni di acqua, terra, piante e animali. 3) In laboratorio, esaminare i campioni sotto lo stereomicroscopio e con strumenti di manipolazione e dissezione, quali pinzette, bisturi, lamette, piccole forbici, pipetta, ecc. 4) Documentare gli oggetti portati a casa, servendosi di materiale per disegnare e di attrezzature per fotografia. pag. 26 Monitoraggio della specie Obiettivo: I monitoraggi sono operazioni compiute per la determinazione della consistenza delle popolazioni. Questo tipo di rilevazioni è molto importante perché consente di seguire lʼandamento numerico delle popolazioni durante il corso degli anni. Distinguiamo fra il censimento (più preciso) e la valutazione (approssimativa). I censimenti sono piuttosto difficoltosi da effettuare, se non altro perché occorre seguire determinate procedure, o protocolli, che bisogna conoscere e sapere applicare. Le aree da tenere sotto controllo sono numerose e molto vaste. Per questi motivi, i biologi e i naturalisti che lavorano in questo campo hanno bisogno dellʼaiuto di naturalisti volontari. Strumenti: quelli della prova precedente. Procedimento: 1) Annotare le specie osservate. 2) Riportare i dati e confrontarli con eventuali dati rilevati precedentemente. 3) Procedere alla valutazione confrontando la quantità stimata dei soggetti di una certa specie da un anno all altro. 4) Tener conto che, quando le popolazioni sono limitate numericamente, la valutazione è precisa, negli altri casi essa è molto meno precisa, ma consente spesso di accorgersi della variazione della consistenza di alcune specie. 5) La valutazione è importante dal momento che consente di individuare quali specie si trovano in difficoltà per concentrare su di esse l attenzione. Esercizi di autovalutazione pag Biodiversità degli ecosistemi Scegli la risposta esatta. 1) I vari tipi di ambienti che si succedono con regolarità dall equatore ai poli sono a successione primaria b successione altitudinale c successione latitudinale

9 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 9 2) Le prime specie ad abitare una zona inospitale sono dette a dominanti b caratteristiche c pioniere 3) Le comunità che segnano il termine della successione sono a climax b sere c pioniere 4) Un campo abbandonato dà luogo a a successione primaria b successione secondaria c successione altitudinale 5) Il rapporto fra numero individui e l area del luogo in un dato tempo è detto a densità di una popolazione b portata di un ambiente c potenziale biotico 6) L esplosione demografica si verifica quando a scompaiono i predatori b si ha un improvviso cambiamento dell ambiente a causa di incendi c aumenta il tasso di mortalità 7) Le comunità intermedie che nel tempo si sono formate prendono il nome di comunità a climax b habitat c sere 8) Il tasso di crescita di una popolazione indica a il ritmo con cui una popolazione cresce o diminuisce b il ritmo con cui si verificano le nascite c il ritmo con cui si verificano le morti 9) Il numero degli esseri viventi di una determinata specie che possono vivere in un territorio senza esaurimento delle risorse vitali è detto a portata di un ambiente b dinamica della popolazione c potenziale biotico 10) La curva che rappresenta la crescita di due popolazioni nel tempo è detta a fluttuazione b curva a dente di sega c curva a J 4 Biodiversità nellʼagroecosistema 1) Nel mondo degli insetti le coccinelle si nutrono dei pidocchi che vivono a spese delle piante. Se noi distribuiamo un insetticida che uccide i pidocchi come viene alterato l equilibrio?

10 10 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 2) Alcuni dei pidocchi sfuggono all azione dell insetticida. Rappresenta in un grafico la crescita delle coccinelle e dei pidocchi. 3) In agricoltura vengono utilizzati prodotti chimici per uccidere gli insetti che si nutrono delle piante. Può accadere che vengano uccise anche le api che sono insetti impollinatori. Quali conseguenze si possono verificare? 5 Suggerimenti In base alle tue conoscenze di ecologia, come interpreti questi suggerimenti? pag. 22 Ridurre gli interventi chimici Creare una struttura a mosaico del paesaggio agricolo con colture diverse Mantenere posti di rifugio come alberi, siepi, boschetti, stagni e fasce inerbite DALLʼESAME DEL REALE: DERIVAZIONE E CONSEQUENZIALITÀ 6 Le successioni Le successioni ecologiche che partendo da pochi organismi danno origine a comunità complesse sono dette progressive, mentre quelle che da comunità complesse portano a situazioni semplificate sono dette degradative. Quali fra le seguenti situazioni sono successioni progressive? Quali degradative? a) A partire dalle bonifiche attuate dai monaci del Medioevo a scopi igienici, le foreste che ricoprivano la pianura padana e i versanti appenninici sono quasi completamente scomparse per far luogo prima alla campagna coltivata, poi alle strutture cittadine.... Degradativa b) anni fa nel deserto del Sahara si alternavano foreste rigogliose a savane popolate di molti animali. Dopo la scoperta dell agricoltura, l uomo ha abbattuto gli alberi sostituendoli con colture più utili a sé e agli animali che allevava fra i quali importantissime furono le capre che estirpavano con i loro denti anche le radici delle piante.... Degradativa c) Sulle dune di sabbia del delta padano crescono licheni, piante erbacee e alcuni arbusti. Fra più di 100 anni si potrà scorgere una foresta.... Progressiva d) L apporto lento ma continuo di materiali da parte delle acque piovane e dei fiumi che si riversano in un lago e l accumulo di depositi sul fondo portano alla trasformazione del lago in ambiente terrestre.... Progressiva e) Per attuare un agricoltura eco-compatibile si consiglia di reimmettere nell agroecosistema la siepe, nella quale trovano rifugio artropodi, insetti e uccelli.... Progressiva f) Le cosiddette multinazionali dell hamburger stanno distruggendo la foresta amazzonica per creare ampie aree a foraggio per l allevamento dei bovini. Dopo alcuni anni nelle stesse praterie si consiglia l allevamento di erbivori di taglia più piccola. C è chi prevede un futuro deserto.... Degradativa

11 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 11 7 Le aree protette Fra le seguenti aree protette distingui i parchi dalle riserve naturali. pag. 25 Oasi, d Abruzzo, Crinale tosco-emiliano,...geologiche,...botaniche,...antropologiche, forestali,...protezione, di luoghi naturali, di monumenti naturali, di popolamento animale o vegetale, del Circeo, dell Uccellina, dello Stelvio parchi riserve regionali nazionali generali particolari speciali parziali Crinale tosco-emiliano DʼAbruzzo Del Circeo DellʼUccellina Oasi Forestali; di protezione, di luoghi naturali, di monumenti naturali; di popolamento animale o vegetale Geologiche, botaniche, antropologiche BIODIVERSITÀ DELLE SPECIE Prove di laboratorio Osservazioni di divisione cellulare Obiettivo: Osservazione di alcuni processi di divisione cellulare: a) mitosi, b) scissione, c) gemmazione, d) sporogenesi, e) germinazione di spore. Materiali: cipolla, lievito di birra, coltura di Mucor, pane, pera, cappello di fungo (prataiolo), infuso di fieno o acqua con diatomee, fioretta del vino. Strumenti: fornellino, pennellino, glucosio, acqua, un foglio di carta bianca, pipette Pasteur, tovaglioli di carta, barattoli di vetro, camera umida (allestita ponendo un tovagliolo di carta ben bagnato sul fondo di una scatola Petri e richiudendola), vetrini, microscopio. Liquido fissativo (10 ml di acido acetico al 10%, 1ml di acido cromico al 10%, 7,5 ml di acido osmico al 2% in acido cromico al 2%, 41,5 ml di acqua distillata. Aggiungere al miscuglio 1% di saponina). Procedimento a) Mitosi: Per osservare la mitosi a fresco si può far riferimento alla prova dell UD4. Interessante e molto efficace nel conteggio dei cromosomi è la tecnica dello schiacciamento con la quale si fanno preparati permanenti. 1) Fare radicare in acqua un bulbo di cipolla o prelevare antere da fiori come il giglio o la magnolia. 2) Sterilizzare un vetrino immergendolo per pochi minuti in alcol a 95 nel quale si è aggiunto un poco di ammoniaca. 3) Sciacquarlo ed asciugarlo con carta da filtro. 4) Porre sul vetrino antere o apici, ridurle in frantumi con un bisturi. 5) Coprirle con un coprioggetti e schiacciare esercitando una leggera pressione attraverso uno spesso strato di carta assorbente. 6) Mettere il vetrino capovolto nel fissativo. 7) Togliere il vetrino dal fissativo e lavarlo in acqua corrente per 15 minuti. 8) Colorarlo con fucsina leucobase 2-3 ore. 9) Riscaldare il vetrino leggermente sopra una fiamma passandolo sopra 4-5 volte senza scottarlo. 10) Separare il vetrino e il coprioggetti capovolgendolo in una vaschetta contenente alcol al 40%. 11) Passare il vetrino e il coprioggetti attraverso alcoli a 70, 80, 95 lasciandoveli per due minuti circa in ognuno. 12) Fare due passaggi di due minuti ognuno in alcol assoluto. 13) Ricombinare vetrino e coprioggetti montando in balsamo del Canadà. b) Scissione: 1) Preparare un infuso di fieno e lasciarlo a sé per un mese. 2) Prelevare alcune gocce di liquido dal fondo del barattolo. 3) Osservare, al microscopio, i parameci più grossi che potrebbero essere in scissione. La scissione può essere osservata anche nelle diatomee o nella malattia del vino, detta fioretta. c) Gemmazione: 1) Preparare una soluzione di glucosio al 2%. 2) Sciogliervi un poco di lievito di birra pag. 28

12 12 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ fresco. 3) Conservare la soluzione in luogo caldo almeno due giorni. 4) Osservare al microscopio una goccia di soluzione. d) Sporogenesi: 1) Appoggiare il cappello di un fungo su un foglio di carta bianca, con la parte inferiore rivolta verso il foglio. 2) Prelevare con un pennellino la polverina che si deposita sul foglio. 3) Montarla in acqua su un vetrino. 4) Osservare al microscopio. e) Germinazione di spore: 1) Preparare il succo di pera: fare bollire a lungo (un ora e più) una pera matura e sbucciata in circa ml di acqua; filtrare. (N.B. Se si intende conservarlo per qualche tempo chiudere con pellicola trasparente quando il succo appena filtrato è ancora ben caldo). 2) Porre in un barattolo di vetro un pezzo di pane bagnato. 3) Chiudere con il coperchio e attendere tre o quattro giorni prima dell esperimento affinché sviluppi la muffa. 4) Porre sul vetrino portaoggetti una goccia di succo di pera. 5) Con un pennellino umido sfiorare la muffa (coltura di Mucor), in modo che le spore rimangano aderenti alle setole. 6) Immergere il pennellino nella goccia di succo. 7) Collocare il vetrino nella camera umida. 8) Dopo 4-5 ore a temperatura ambiente di C, togliere il vetrino, coprirlo col coprioggetti e osservare al microscopio. 9) Nei giorni seguenti ripetere l osservazione con altri preparati. Esercizi di autovalutazione DALLʼESAME DEL REALE: DERIVAZIONE E CONSEQUENZIALITÀ 8 La speciazione Interpreta dai seguenti fatti i meccanismi che hanno determinato la speciazione. a) I fringuelli delle Galapagos hanno costituito una prova a favore della teoria di Darwin, con il loro adattamento alle particolari caratteristiche ambientali di quella zona. Tutti i fringuelli attualmente viventi sembrano derivare da una sola specie granivora e terricola dell America meridionale. Giunti nelle Galapagos questi uccelli per sopravvivere si adattarono a mangiare anche insetti, frutti e germogli modificando il proprio regime alimentare in funzione dell habitat. Queste differenze alimentari determinarono profondi cambiamenti nella forma del becco che si specializzò in 14 forme diverse.... Radiazione adattativa b) Anche le iguane, enormi rettili di quelle isole, attrassero l attenzione di Darwin: alcune specie che vivevano sulle coste si nutrivano di alghe, altre scavavano buche sulla terraferma e avevano strutture morfologiche diverse.... Radiazione adattativa c) L elefante indiano e l elefante africano differiscono per alcuni caratteri e appartengono a due specie diverse.... Isolamento 9 La mitosi e la meiosi Rispondi con vero o falso. La mitosi vero falso Si verifica nelle cellule somatiche Si verifica nei gameti I cromosomi omologhi si accoppiano Si formano due cellule con lo stesso numero di cromosomi Si formano due cellule aploidi Si formano i cromatidi

13 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 13 La meiosi è un processo che vero falso Si realizza solo negli animali Vede l appaiarsi dei cromosomi omologhi Porta alla riduzione del numero dei cromosomi Porta alla formazione di cellule con più nuclei Porta alla formazione di due cellule aploidi Porta alla formazione di quattro cellule diploidi Si realizza nei gameti Porta all aumento del numero delle cellule somatiche Il crossing-over avviene anche nella mitosi È caratterizzata da due mitosi successive Il crossing-over prevede scambi di parti di cromosomi omologhi Nella meiosi non si formano cromatidi I gameti sono cellule diploidi L appaiamento dei cromosomi omologhi forma una tetrade I gameti identici e indistinguibili sono detti anisogameti Lo zigote è diploide 10 Il ciclo cellulare Completa il brano e riordinalo secondo le fasi che avvengono nel ciclo cellulare. pag. 29 a) Con la formazione dei due nuovi nuclei termina la... mitosi e inizia la... citodieresi seguita dalla divisione nelle due cellule figlie. b) Nella fase... la cellula si accresce ulteriormente per preparare il complesso apparato necessario alla G 2 fase successiva: la fase M. c) Nella... metafase i cromosomi si vanno a disporre nella parte centrale del fuso formando la... piastra equatoriale. d) Nella... anafase i cromosomi aderiscono alle fibre del fuso... mitotico con il proprio... centromero. Quando le fibre cominciano a contrarsi dall equatore verso i due poli, i due... cromatidi verranno separati dall accorciamento delle fibre stesse. e) Nella... profase i cromosomi cominciano a spiralizzarsi, la membrana nucleare si dissolve. Ogni cromosoma è formato da due bastoncini detti... cromatidi uniti in un punto detto... centromero. Nel citoplasma compaiono le fibre del fuso... mitotico. f) Nella... telofase si ha la completa migrazione dei singoli... cromatidi, divenuti ora cromosomi a tutti gli effetti, ai poli della cellula dove stanno formandosi i due nuclei figli. G 1 g) Nella fase... inizia la duplicazione del DNA. h) Nella fase... S la giovane cellula si accresce sintetizzando tutti i suoi componenti ed interagendo con il suo ambiente. i) Prima che le cellule possano dividersi di nuovo i... cromosomi devono raddoppiarsi, questo avviene durante l... interfase in cui si distinguono tre momenti.... e c d a f i g h b

14 14 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 11 Le modalità riproduttive Completa il seguente brano. La biodiversità interspecifica è caratterizzata dal numero delle specie presenti in un dato ecosistema. La continuità della... specie dipende dalla possibilità di trasmettere i caratteri da una generazione ad un altra. È il... DNA che contiene le informazioni genetiche. La cellula si riproduce secondo un ciclo cellulare costituito da una... interfase e una... mitosi. Gli organismi si riproducono per riproduzione... agamica o... gamica. La riproduzione agamica può essere per... sporogenesi,... scissione,... gemmazione. La riproduzione... gamica avviene per fusione dei... gameti e formazione di uno... zigote. Esercizi sommativi dellʼunità Didattica 1 1 Commenta la frase di Darwin In gran Bretagna i gatti randagi divorano i topi campagno li ai margini delle città. Ora sembra che i topi distruggano i nidi dei bombi che impollinano le piante del trifoglio rosso. Ne viene di conseguenza che i campi britannici sono ricchi di trifoglio per opera dei gatti Costruisci una relazione secondo il nesso logico Collega le caselle secondo il nesso dipende da. numero delle specie speciazione biodiversità interspecifica isolamento La... biodiversità interspecifica dipende dal numero delle specie, dipende dalla speciazione, dipende dallʼisolamento.... pag La biodiversità dei vegetali In base alle modalità riproduttive i vegetali si dividono in Crittogame e Fanerogame. Le Crittogame sono

15 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 15 Le Fanerogame sono La biodiversità a) La capacità di conservare la biodiversità costituisce soprattutto uno specchio ambientale della nostra disponibilità ad evolverci da specie caratterizzata da alto spreco di risorse a specie caratterizzata da un rapporto con gli altri esseri viventi meno invadente e tumultuoso per sostituire la nostra potenzialità espansiva e conflittuale, ormai senza prospettive, con una nuova attitudine alla coabitazione cooperativa in questa piccola terra. La presenza di un numero consistente e vario di specie animali, come anche di aree protette ha correlazioni non solo con lo stato di salute del territorio, ma anche con la stessa economia del posto. Di quale biodiversità si sta parlando nel brano? a biodiversità interspecifica b biodiversità intraspecifica c biodiversità degli ecosistemi pag. 11 b) Conservare la diversità degli ecosistemi significa anche proteggere le specie dall estinzione. Una maggiore biodiversità contribuisce naturalmente a stabilizzare l equilibrio dinamico di un ecosistema, riducendo i rischi di degrado dell ambiente in senso lato. La stabilità dell ecosistema: a si mantiene a bassa biodiversità b si mantiene a elevata biodiversità c non dipende dalla biodiversità c) La biodiversità è l esistenza di differenti organismi vegetali e/o animali associati e integrati nella costituzione di comunità ecologiche. Le biocenosi esistenti in natura sono regolate da complesse e articolate interazioni: piante ed animali rappresentano, di fatto, un unicum, praticamente un grande macro-organismo composto da tanti organismi e micro-organismi differenti. Di quale biodiversità si sta parlando nel brano? a biodiversità interspecifica b biodiversità intraspecifica c biodiversità degli ecosistemi 5 Biodiversità animale e vegetale Completa il seguente brano inserendo al posto dei puntini le parole mancanti. L elemento fondamentale della biodiversità animale e vegetale è la... specie ; essa è formata da un gruppo di individui... fertili tra di loro e separati da gruppi di altre specie da... barriere riproduttive. La riproduzione sessuata avviene con la produzione di... gameti aploidi mediante il processo... meiotico, che si fondono per dare un nuovo individuo... diploide. La riproduzione... asessuata avviene tramite processi di divisione mitotica in assenza di gameti. In base alle... modalità riproduttive i... vegetali vengono classificati in Crittogame o Fanerogame.

16 16 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 6 I biomi Indica il bioma corrispondente al clima e alle sue caratteristiche. clima bioma caratteristiche equatoriale tropicale subtropicale mediterraneo caldo temperato fresco temperato continentale boreale polare foresta... pluviale savana... o foreste tropicali decidue piante... CAM macchia... mediterranea foreste... temperate sempreverdi foreste... di latifoglie decidue steppe... e praterie foreste... di conifere tundra... precipitazioni abbondanti, temperatura elevata, assenza di variazioni stagionali, abbondanza di biodiversità piogge stagionali, minore biodiversità precipitazioni più sparse, climi anche desertici piogge invernali, estati secche abbondanti piogge estive, temperature miti brevi e freddi inverni inverni freddi, arido temperato suolo ghiacciato per lunghi periodi, temperature basse, acqua scarsamente disponibile permafrost, temperature rigide Soluzioni della scheda di esercitazione delle pagine 17-18: Esercizio 1: 1a 2b 3a 4a 5a Esercizio 2: a) Interfase; b) Profase; c) Telofase; d) Fase S 1 ; e) Mitosi; f) Profase; g) Anafase; h) Metafase; i) Citodieresi; l) Fase G. Esercizio 3: 1a 2a 3b 4a 5b

17 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ 17 unità didattica 1 biodiversità Proposte di esercitazioni 1 Biodiversità degli ecosistemi Scegli la risposta esatta. 1. L insieme di tutti gli individui che abitano nella stessa zona e appartengono alla stessa specie costituisce una a popolazione biologica b comunità biologica c ecosistema 2. Quando la colonizzazione riguarda ambienti un tempo popolati nei quali le biocenosi sono state distrutte si ha a successione ecologica latitudinale b successione ecologica secondaria c successione ecologica primaria 3. Le piante sono alla base di tutte le relazioni energetiche nella comunità. A livelli trofici successivi troviamo erbivori e predatori di vario ordine in competizione tra loro. Molti carnivori si cibano di frutti e di altri materiali vegetali quando la loro preda abituale non è immediatamente disponibile, o possono mangiare altri carnivori o erbivori. Come viene definito tale intreccio di rapporti? a rete alimentare b catena alimentare c ecosistema 4. Le aree protette sono classificate in a parchi e riserve b giardini e riserve c oasi protette e riserve protette 5. Le aree protette servono a a mantenere la biodiversità dell ecosistema b mantenere la biodiversità delle vacanze c mantenere la biodiversità delle attività umane 2 Il ciclo cellulare A quale fase del ciclo cellulare corrispondono le seguenti affermazioni? a) Il DNA si duplica... b) Si forma il fuso mitotico... c) Si riforma la membrana nucleare... d) Avviene la sintesi proteica...

18 18 MODULO 1 - BIODIVERSITÀ e) Scompare la membrana nucleare... f) I cromatidi sono uniti attraverso il centromero... g) I cromatidi vengono attratti verso i due poli... h) I cromatidi si dispongono sul piano equatoriale... i) Si forma la membrana cellulare... l) Continua l accrescimento cellulare... 3 Biodiversità Scegli la risposta esatta. 1) I vari tipi di ambienti che si succedono con regolarità dal livello del mare alla cima delle montagne sono a successione altitudinale b successione latitudinale c sere 2) Le comunità che colonizzano un ambiente nuovo costituiscono a successione primaria b successione secondaria c successione latitudinale 3) Le aree protette tutelano a la biodiversità intraspecifica b la biodiversità degli ecosistemi c la biodiversità interspecifica 4) La continuità della specie è possibile per la trasmissione a dell informazione genetica b della protezione ambientale c dell agroecosistema 5) Nell agroecosistema si ha a aumento della biodiversità b riduzione della biodiversità c non si ha biodiversità

19 MODULO 1 - CRITTOGAME 19 ESERCIZI unità didattica 2 crittogame Prove di laboratorio Bioindicatori Obiettivo: Verifica della biodiversità e della funzione, svolta dai licheni, di indicatori dello stato dellʼambiente (biomonitoraggio). Materiali: licheni raccolti sulle cortecce degli alberi, sui muri senza intonaco (la calce contenuta nell intonaco neutralizza l acidità di molti inquinanti), nelle crepe dei marciapiedi. Strumenti: lente di ingrandimento per essere certi di raccogliere anche gli apoteci, vetrini, ago da dissezione, carte topografiche, reticolo di cordicelle, lenti contafili da 5-7 ingrandimenti. Procedimento Biodiversità e biomonitoraggio: La tecnica proposta è quella suggerita dal WWF e adattata alla didattica. 1) Individuare sulla carta topografica un area (o più aree: urbane, suburbane, agricole) di circa m 2. 2) Scegliere quattro alberi. 3) Su ciascun albero delimitare con le cordicelle un reticolo. 4) Effettuare, con la lente, osservazioni settimanali. L osservazione si ferma in loco e solo in caso di dubbio si preleva una piccola porzione del lichene per poi classificarlo in laboratorio. pag. 37 ALGHE Allevamento e coltura di alghe Obiettivo: Ottenere colture pure di alghe. Generalmente, infatti, è facile procurarsi le alghe, ma non è altrettanto facile, soprattutto se si tratta di alghe unicellulari, averle in coltura pura. Questa coltura è utile per varie sperimentazioni non solo di osservazione, ma anche per valutare processi metabolici e fisiologici delle piante in genere. Materiali: dal punto di vista didattico può essere utile prelevare gli strati ovattati, gli ammassi feltrosi, filamenti o semplicemente l acqua da: acque superficiali sia salate sia dolci in ambienti fortemente eutrofizzati (dinoflagellati) acqua marina o dolce (diatomee) acqua di stagno, di lago di ruscelli a corsi lenti (Cladophora, Chara fragilis) Strumenti: Per il prelievo: pinzette, contenitori di vetro, becher graduato con manico. Per la coltura: vaschetta o un barattolo da 1 l in vetro o in plastica trasparente, bunsen, bagnomaria, terreno di coltura che può essere soluzione madre A ottenuta sciogliendo in 1000 ml di acqua distillata 10 g di KNO 3 ; 1 g di Ca(NO 3 ) 2 ; 2 g di KH 2 PO 4 ; 1 g di Mg- SO 4 e soluzione B ottenuta sterilizzando a bagnomaria per un ora acqua, terra di campo, crosta di formaggio. Procedimento: 1) Prelevare le alghe assieme ad un adeguata quantità di acqua del luogo. 2) Portare il tutto al più presto in laboratorio. 3) Allestire la coltura: con soluzione nutritizia: 1) Inserire nella vaschetta l acqua raccolta fino a riempirla per 2/3 circa. 2) Trasferirvi le alghe facendo attenzione a non immetterne molte per non provocare una rapida putrefazione del materiale. 3) Aggiungere 100 ml di terreno di coltura (10 ml di soluzione A portati a 100 ml con acqua distillata oppure 100 ml di soluzione B. 4) Proteggere dalla polvere il contenitore con pellicola che consenta gli scambi gassosi e porre la vaschetta in luogo luminoso. 5) Rimboccare la soluzione, ridotta per evaporazione, con soluzione nutritizia o acqua piovana o demineralizzata a seconda della necessità. pag. 39

20 20 MODULO 1 - CRITTOGAME pag. 39 Osservazioni di alghe Strumenti: vetrini, microscopio, pipette. Prelievo: Cianofite (Nostoc) frammento di massa gelatinosa sui terreni umidi. Cianofite (Oscillatoria) patina verde nerastra e scivolosa che si trova sulle pietre umide. Euglenofite schiuma verde presente nelle acque stagnanti. Pyrrofite (dinoflagellati) acque superficiali salate o dolci, purché fortemente eutrofizzate. Crisofite (diatomee) acque superficiali marine e dolci. Per le osservazioni dei frustoli utilizzare la farina fossile. Clorofite: alghe unicellulari: ematococco acqua piovana lasciata alcuni giorni all aperto. alghe pluricellulari: spirogira filamenti a ciuffo di acque dolci. Cladofora cespugli filamentosi lunghi fissati al fondo di acque dolci. Vaucheria terra umida ed acque calme. Lactuca marina lamine verdi nelle acque salate aderenti agli scogli. Rodoficee (Chondrus crispus) piccolo cespuglio con lobi disposti a ventaglio in acque salate poco profonde. Procedimento: 1) Non è necessario fare delle sezioni ma è sufficiente prelevarle con una pinzetta e porle sul vetrino. 2) Montaggio in acqua. 3) Osservazione al microscopio. Per le alghe unicellulari utilizzare un forte ingrandimento e fochettare molto lentamente con diaframma del condensatore chiuso. Esercizi di autovalutazione pag Morfologia Rispondi con vero o falso. Nelle alghe sono presenti tessuti specializzati Le alghe bentoniche nuotano libere nelle acque superficiali Lo sporofito è lo stato aploide di una pianta Le diatomee si riproducono asessualmente Le alghe rosse contengono clorofilla Le alghe possiedono il tallo Le alghe brune stanno alle maggiori profondità Solo le alghe verdi contengono clorofilla Nella oogamia i due gameti sono identici La riproduzione asessuata nelle alghe pluricellulari avviene per frammentazione del tallo vero falso 2 Cicli metagenetici a) Questo è lo schema di un ciclo... aplonte come quello dell... alga rossa... Batrachospermum Perché... la fase aploide è molto breve b) Questo è il ciclo biologico... aplodiplonte di un alga come... lʼulva Perché... la fase aploide e diploide si equivalgono

21 MODULO 1 - CRITTOGAME 21 c) Questo è il ciclo biologico... diplonte di un alga come... Fucus Perché... la fase diploide è superiore a quella aploide 3 Sintesi Completa la seguente mappa concettuale inserendo al posto dei puntini i termini mancanti.... cianofite... euglenofite... pyrrofite vengono usate farmaceutica e medicina... agricoltura e... alimentazione... zootecnica... alimentazione... estrazioni... dei ficocolloidi... crisofite... clorofite si dividono in ALGHE gamica anisogamia... isogamia... oogamia... rodofite... feofite si riproducono agamica... spore... frammentazione... del tallo Prove di laboratorio FUNGHI Allevamento Obiettivo: Lʼallevamento di alcuni funghi può essere utile per avere a disposizione costantemente le strutture fungine che non sempre si possono trovare in natura. Lʼosservazione consente di comprendere la struttura microscopica dei tessuti fungini, degli organi riproduttivi e quindi la classificazione di questo vasto Regno. Mantenere la temperatura ambiente a C. 5) Osservare il colore. Colore Rosate Verdi azzurre o grigie Nere, azzurre o verdi Genere Mucor (funghi cenocitici) Penicillium Aspergillus pag. 47 Colture di muffe Materiali: pane raffermo, frutta, qualsiasi sostanza organica sulle quali fare sviluppare muffe. Strumenti: capsule Petri o sacchetti di plastica. Procedimento: 1) Bagnare con acqua il fondo di una capsula Petri. 2) Porvi una fetta di pane inumidita o un frutto ben maturo. 3) Chiudere la capsula in modo da lasciare ugualmente la circolazione dell aria. 4) Coltura di funghi a cappello Materiali: prataioli. Strumenti: contenitori di plastica capienti. Terreno da coltura molto ricco di humus. Procedimento: 1) Disporre il terriccio sul fondo della vaschetta. 2) Inumidirlo con acqua. 3) Appoggiarvi il cappello dei funghi. 4) Mantenere la temperatura ambiente a C.

22 22 MODULO 1 - CRITTOGAME Osservazioni Materiali: muffe, funghi a cappello, lievito di birra. Strumenti: microscopio, vetrini, bisturi, aghi da dissezione, stereomicroscopio o lenti di ingrandimento, soluzione di iodio ioduro di potassio. pag. 47 Osservazione dei tessuti fungini Prelievo: a seconda del tessuto da esaminare prelevare per Il micelio: la muffa bianca che si trova sullo strato superficiale del terreno sotto a foglie in decomposizione. Le ife: una porzione sottile dal gambo di un fungo. Il confronto tra ife settate e non: le muffe allevate. Procedimento: 1) Porre il materiale prelevato sul vetrino e aggiungere una goccia d acqua. 2) Sfilacciare il tessuto con aghi da dissezione. 3) Coprire con il coprioggetti, osservare al microscopio l intreccio delle ife e, nelle ife isolate, i setti. pag. 49 Osservazione di sostanze di riserva Procedimento: 1) Sciogliere un poco di lievito di birra in una goccia d acqua su un vetrino. 2) Aggiungere una goccia di iodio ioduro di potassio. 3) Osservare al microscopio il citoplasma ricco di granuletti di glicogeno colorati in bruno. pag. 49 Osservazione delle fasi di riproduzione Prelievo: Sporangi: le capocchiette colorate che emergono dalle ife sporangiofore nelle colture di muffe. Conidi e ife conidiofore: la muffa sulla frutta e sulle muffe parassite dei vegetali (oidio, botritis ecc.). Oospora: alcune foglie di vite in mezzo al terreno, in inverno. Cleistoteci: in autunno raccogliere alcune foglie di vite sulle quali siano visibili anche ad occhio nudo puntini rossi o neri. Periteci: il tessuto ammuffito che si trova sotto la scorza della corteccia del castagno (Endothia parasitica). Apoteci: dai licheni. Basidi: sottili sezioni delle lamelle di un fungo a cappello. Procedimento: 1) Porre il materiale in capsule Petri. 2) Osservare con la lente di ingrandimento e con lo stereomicroscopio. 3) Setacciare e sfilacciare con l ago da dissezione i tessuti fogliari ove necessario. 4) Montare in acqua. 5) Osservare. Esercizi di autovalutazione pag Morfologia Rispondi con vero o falso. vero falso I funghi non hanno parete cellulare La parete cellulare dei funghi è composta prevalentemente da chitina A volte i funghi contengono clorofilla La sostanza di riserva dei funghi è l amido Nelle ife non settate appare un unico citoplasma con più nuclei Le ife settate sono tipiche dei funghi cenocitici Più ife intrecciate fra loro formano il micelio Gli oomiceti sono funghi unicellulari Le spore sono prodotte dagli sporangi Il corpo fruttifero ha solo funzione riproduttiva

23 MODULO 1 - CRITTOGAME 23 5 Il ruolo dei funghi Completa le seguenti frasi mettendo le parole al posto dei puntini. 1) Le unità fondamentali del fungo son dette... ife e il loro insieme è detto... micelio. 2) Rispetto all ambiente trofico i funghi possono essere... saprofiti,... parassiti,... simbionti. 3) I prolungamenti con cui i funghi penetrano nella sostanza che funge da cibo sono detti... austori quando... parassiti,... rizoidi quando... saprofiti. 4) I funghi raccolti per usi gastronomici sono distinti in... mangerecci,... velenosi,... pericolosi,... sospetti. 5) I funghi utilizzati per il risanamento dell ambiente sono le... micorrize : esse si distinguono in ectomicorrize... ed... endomicorrize. 6 Cicli metagenetici Completa gli spazi vuoti. Le spore per la diffusione sono dette... conidi, negli oomiceti la spora durevole è detta... oospora. a) Descrivi il ciclo riproduttivo di un oomicete b) Nei basidiomiceti la riproduzione sessuale si verifica fra due... miceli con... polarità diversa da cui si origina un... micelio dicariotico. La struttura riproduttiva dei basidiomiceti è il... basidio che porta le... basidiospore, queste si formano per... meiosi. c) L unica struttura diploide degli ascomiceti è l... asco che contiene le... ascospore ; queste si formano prima per... meiosi poi per... mitosi. A seconda della forma i corpi fruttiferi degli ascomiceti si chiamano: periteci fiasco apoteci a forma di... scodella ; 2. cleistoteci... a forma di... globosa ; 3. pseudoteci... a forma... stromatica ; Prove di laboratorio LICHENI Allevamento Obiettivo: Osservazione della struttura dei licheni. Materiali: licheni raccolti sulle cortecce degli alberi, sui muri senza intonaco (la calce contenuta nell intonaco neutralizza l acidità di molti inquinanti), nelle crepe dei marciapiedi. Strumenti: lente di ingrandimento per essere certi di raccogliere anche gli apoteci, vetrini, ago da dissezione, microscopio, bisturi o lametta. Procedimento Osservazione della struttura: 1) Fare sottili sezioni trasversali del tallo. 2) Montare in acqua. 3) Osservare al microscopio. pag. 55

24 24 MODULO 1 - CRITTOGAME Esercizi di autovalutazione 7 Funghi e licheni Leggendo in orizzontale o in verticale o in diagonale, elimina le definizioni corrispondenti. Le lettere rimaste formeranno una frase. a t c s i m b i o n t i l i c h e n i m u f f e i b a s i d i c t e n z e i r o n t e a e i f u v n p g h i i a v l o v i v o e l e s n n o i s t i f e i c p e a r c o i h o é o n i c r o p p s o r e d i r o v o c a n c o n i d i o g u a i Lo sono il fungo e l alga nei licheni... simbionti Sono organismi pionieri... licheni Corpo fruttifero di un fungo... carpoforo Corpo del fungo... micelio Quello che resta del tessuto protettivo dopo la fuoriuscita del fungo... volva Lo sono gli ascomiceti... muffe La sostanza di cui è composta la parete cellulare dei funghi... chitina Le unità fondamentali dei funghi... ife Mezzi di riproduzione dei licheni... soredi Organi della riproduzione sessuata dei funghi a cappello... basidi Funghi unicellulari responsabili delle fermentazioni... lieviti Organo sacciforme contenente otto spore... asco Le spore della riproduzione vegetativa... conidi Fungo commestibile con tubuli... porcino Frase:... Attenzione ai funghi velenosi perché provocano guai

25 MODULO 1 - CRITTOGAME 25 8 I licheni e lʼambiente Completa il seguente brano. pag. 57 I licheni sono utilizzati nel biomonitoraggio. Sono considerati ottimi bioindicatori, cioè... organismi che presentano... variazioni identificabili del loro stato a seguito della presenza di sostanze inquinanti ; il loro... tallo, infatti, non possiede praticamente né radici né stomi necessari alla regolazione degli scambi gassosi. Di conseguenza, per la nutrizione minerale, sono fortemente dipendenti dalle... deposizioni secche dell atmosfera. Alcune sostanze inquinanti, come l anidride solforosa (SO 2 ), danneggiano l apparato fotosintetico, selezionando solo le specie più resistenti e riducendone la... fotosintesi. Non avendo la possibilità di eliminare le sostanze assorbite attraverso normali meccanismi di secrezione, i licheni intrappolano gli inquinanti aereodispersi. Studiati nei laboratori risultano essere anche... bioaccumulatori. 9 Completa la seguente mappa concettuale... biomonitoraggio servono come... lichenometria... sugli alberi... sulle rocce vivono LICHENI... coloranti... sul suolo... strato corticale superiore hanno tallo formato da... strato corticale inferiore... strato midollare BRIOFITE Prove di laboratorio Obiettivo: Lʼosservazione della struttura delle Briofite è utile strumento non solo per comprendere le Briofite stesse, ma anche per lʼosservazione della cellula vegetale e i meccanismi di osmosi e di plasmolisi. I tessuti dei muschi in genere sono così sottili che non è necessario fare sezioni per poterli osservare. Materiali: muschi, sfagni, epatiche. Da raccogliere subito prima delle esercitazioni perché non possono essere allevate in laboratorio, ma solo conservate per periodi più o meno lunghi. In laboratorio stendere il materiale in una vaschetta di alluminio ben bagnata e chiusa in un sacchetto di polietilene. Conservare in un luogo fresco e moderatamente illuminato. Strumenti: vetrini, microscopio, aghi manicati, lametpag. 58

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