COMUNE DI ISOLA D ASTI PROVINCIA DI ASTI

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1 COMUNE DI ISOLA D ASTI PROVINCIA DI ASTI PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE PARZIALE n. 3 comma 5, art. 17 L.R. 56/77 s.m.i. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE STRALCIO PRGC VIGENTE URBANISTA Ing. Giuseppe VILLERO Via Petrarca 9/A - ASTI IL SINDACO (Ing. Franco Giovanni CAVAGNINO) Collaboratore Ing. Umberto VILLERO Via Petrarca 9/A - ASTI IL SEGRETARIO COMUNALE (Dott.ssa Franca FAZIO) IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Geom. Paolo PREGNOLATO) Adottato con Deliberazione C.C. n. in data

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3 . OMISSIS. Art. 10 Area residenziale di riqualificazione 1 Il piano definisce "Area residenziale di riqualificazione" l'insieme delle aree edificate con precedenti piani, area nella quale si individua l'esigenza di migliorare la qualità urbana e la dotazione dei servizi. Non sono consentite nuove edificazioni se non pertinenze ad edifici già esistenti. 2 Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia, completamento, sostituzione. 3 Per gli edifici di pregio e caratterizzanti il tessuto storico vigono le norme di tutela ed i tipi di intervento particolari riportati all'art. 9 punto C e gli ampliamenti di cui ai successivi commi 5 e 6. Tali ampliamenti devono essere effettuati solo verso spazio privato. In assenza di affaccio verso spazio privato l ampliamento deve essere realizzato verso lo spazio pubblico di minore importanza, nel rispetto delle caratteristiche ambientali dello spazio pubblico stesso, delle caratteristiche tipologiche di impianto degli edifici e degli originali materiali costruttivi. E consentito: 4 Il recupero, a usi residenziali, dei magazzini agricoli, dei rustici, anche con la chiusura e l utilizzo di tali spazi e la creazione di nuove aperture sulle fronti. 5 L'ampliamento, una tantum, del 20% della volumetria esistente (25 mq di S.U.L. sono consentiti anche se eccedono tale percentuale), necessario al miglioramento degli impianti igienico-sanitari o al miglioramento funzionale degli edifici stessi, per gli edifici uni e bifamiliari e per gli edifici aventi più di due unità immobiliari nate dal frazionamento di unità immobiliari preesistenti senza che ciò abbia comportato modifiche all impianto tipologico dell edificio originario. 6 L ampliamento una tantum nella misura massima pari al 20% della S.U.L. esistente per le attività ricettive, e produttive e commerciali legittimamente insediate, purché non nocive e moleste. Tali ampliamenti richiedono la cessione gratuita o l asservimento all uso pubblico delle aree da destinare al parcheggio pubblico o di uso pubblico. Nel caso in cui la localizzazione o la superficie dell area oggetto di intervento non consentano in tutto o in parte autonome dotazioni di spazi pubblici è ammesso il ricorso alla monetizzazione. Il valore delle monetizzazioni deve essere definito sulla base dei costi reali dell'acquisizione pubblica. 7 Interventi di ristrutturazione edilizia di tipo A o B senza aumento di S.U.L. per le attività agricole insediate purché non nocive e moleste e compatibili con la residenza. 7bis L ampliamento disciplinato al precedente comma 3 non è consentito per gli edifici costruiti dopo il 28 agosto 1998, data di entrata in vigore dalla precedente variante generale al PRGC, in base ai cui disposti tali edifici sono stati costruiti A. Parametri urbanistici ed edilizi 8 Altezza massima: m. 7,50, 10 se preesistenti. 9 Piani: n. 2, piani 3 se preesistenti. 1

4 10 Distanza da confini privati: m. 5 o in aderenza. 11 Distanza tra fabbricati: m. 10 o aderenza. Per interventi di completamento per altezze di edifici non superiori a m. 7,50 sono consentite distanze inferiori da confini e tra fabbricati, comunque non inferiori a m. 3, tra pareti o porzioni di pareti non finestrate di edifici non confrontanti. 12 Rapporto di copertura: 50% del lotto. 13 Area libera: il 50% dell'area libera deve essere a verde. 14 Filo edilizio: rispetto del filo edilizio preesistente. Non sono sottoposti all obbligo di tale prescrizione le sopraelevazioni di edifici esistenti e l ampliamento degli stessi, a condizione che l ampliamento avvenga dal lato opposto dell infrastruttura viaria. 15 E consentita la costruzione di bassi fabbricati così come disciplinati nel precedente art. 2 comma 14 punto 12) e nel rispetto dei parametri urbanistici ed edilizi elencati al presente punto A. 16 Contestualmente al recupero dei volumi e della creazione di nuove unità immobiliari deve essere realizzata, nel corpo dell edificio, in sottosuolo o in un raggio non superiore a m. 50, una superficie a parcheggio pari a 1 mq ogni 10 mc di nuova volumetria recuperata o realizzata. B. Modalità attuative 17 Il piano si attua attraverso autorizzazioni, permessi di costruire, o altra procedura nel rispetto delle leggi vigenti, in relazione al tipo di intervento previsto. 18 Nel caso vengano frazionati sedimi liberi conseguenti alla creazione di nuove unità immobiliari, è obbligatoria la redazione di strumento urbanistico esecutivo (SUE), finalizzato a garantire lo stato dei luoghi e l accesso a tutte le unità immobiliari. C. Destinazioni d uso 19 La destinazione è residenziale (v. art. 3 punto 1). Al piano terreno sono consentite le attività commerciali al dettaglio, di artigianato di servizio e di produzione, compatibili con la residenza, purché non nocive o moleste (art. 3 punto 4 3A e B), studi professionali (art. 3 punto 5A) nella misura massima di 150 mq di S.U.L. per ogni nuova attività, autorimesse e parcheggi (art. 3 punto 7) e a tutti i piani la destinazione turistico-ricettiva (art. 3 punto 2A). 19 bis All interno dell addensamento A1, l attivazione di nuove attività commerciali è disciplinata Al piano terreno sono, inoltre, consentite attività commerciali al dettaglio secondo i criteri e le procedure stabile nella Deliberazione del Consiglio Comunale n del 21 dicembre /04/2009 di adeguamento alle disposizioni legislative sul commercio. 20 Per la creazione di nuove superfici a destinazione commerciale devono essere reperite, anche all interno dei cortili aree da destinare a parcheggio nella misura stabilita nella Deliberazione Comunale di adeguamento alle disposizioni legislative sul commercio, che non dovrà essere comunque inferiore a minima di 1 mq. per ogni mq. di SUL di pavimento. oggetto di cambio di destinazione d uso salvo per le realtà minori a rischio di desertificazione come individuate della deliberazione comunale di adozione dei criteri comunali per l'insediamento degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. 2

5 21 D. Ambiti da trasformare Sono le parti dell'area residenziale di riqualificazione indicate nella tavola di piano in cui sono previsti interventi misti di sostituzione e di completamento. Le schede allegate indicano il perimetro degli ambiti, gli interventi ammessi e le modalità attuative. 21 L'area residenziale di riqualificazione è classificata zona di categoria B secondo il D.M n.1444 e di recupero ai sensi della legge 457/78. Art. 11 Area di completamento 1 Il piano classifica area di completamento l'insieme di aree inedificate già urbanizzate in cui il Piano consente una nuova edificazione. A. Parametri urbanistici ed edilizi 2 Indice di densità edilizia fondiario: mc/mq 0,60 Indice di densità edilizia fondiario: mc/mq 0,635 ( per il lotto C1 Molini) Indice di densità edilizia fondiario: mc/mq 0,585 ( per il lotto C3 Molini) Indice di densità edilizia territoriale per il lotto C19: 0,40 mc/mq 3 Altezza massima m.7,50 4 Piani: 2; 5 Distanza dai confini privati: m.5 o in aderenza. 6 Distanza tra fabbricati: m.10 o in aderenza; 3

6 7 Distanza dal ciglio stradale: m. 6; 8 Rapporto di copertura: 30% del lotto; 9 Area libera: il 50% dell'area libera deve essere sistemato a verde. Tutti gli interventi devono salvaguardare, se di pregio, l'impianto arboreo preesistente. A.1. Prescrizioni particolari 9 bis Per i materiali e i trattamenti superficiali, nonché per le coloriture e le tonalità da adottare si deve far riferimento al Piano del colore (Norme di attuazione art. 18 e seguenti) con specifico riferimento per i colori a quelli delle tradizioni locali. Tutti gli interventi devono salvaguardare, se di pregio, l'impianto arboreo preesistente. Per le aree dislocate lungo le strade di competenza provinciale, regionale o statale vengono richiamati i disposti di cui ai commi 12 e 13 dell art. 22 delle N.T.A. del P.R.G.C. All interno dell area di nuova previsione C21 e C22 gli interventi edilizi dovranno prevedere un idoneo sistema di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche, le acque reflue dei nuovi fabbricati dovranno essere convogliate in fognatura collegata con idoneo impianto di depurazione. Le aree di sosta per autoveicoli, le aree destinate a percorsi ecc dovranno essere preferibilmente realizzate con superfici drenanti. B. Modalità attuative 10 Il piano si attua attraverso permessi di costruire o S.U.E., secondo le modalità di attuazione precisate all art. 7 punto 7 e seguenti e ulteriormente precisato, per ogni lotto nell allegata scheda o altra procedura nel rispetto delle leggi vigenti, in relazione al tipo di intervento previsto. 10 bis Si deve procedere con il SUE nel caso venga modificata all interno dell area la localizzazione dei servizi 10 ter Si deve procedere con il SUE nel caso vengano frazionati i lotti C. Destinazioni d uso 11 La destinazione d uso prevalente è residenziale (v. art.3 punto 1). Al piano terreno degli edifici esistenti o di nuova edificazione sono inoltre consentite le attività di commerciali al dettaglio, artigianato di servizio e di produzione, compatibili con la residenza, purché non nocive o moleste (art. 3 punto 4 3A e B), studi professionali (art. 3 punto 5A) nella misura massima di 150 mq di S.U.L. per ogni nuova attività, autorimesse e parcheggi (art. 3 punto 7). Al piano terreno sono, inoltre, consentite attività commerciali al dettaglio secondo i criteri e le procedure stabile nella Deliberazione del Consiglio Comunale n. 14 del 20/04/2009 di adeguamento alle disposizioni legislative sul commercio. 12 Per la creazione di nuove superfici a destinazione commerciale devono essere reperite, anche all'interno dei cortili, aree da destinare a parcheggio nella misura di 1 mq per ogni mq di nuova S.U.L. commerciale salvo per le realtà minori a rischio di desertificazione come individuate della deliberazione comunale di adozione dei criteri comunali per l'insediamento degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. 13 L'area di completamento è classificata zona di categoria C secondo il D.M. 2/4/68 n

7 14 Salvo diverse disposizioni derivanti dal pericolo di dispersione di inquinanti, le aree destinate a soddisfare gli standard per parcheggi, sia pubblici che privati, utilizzano prioritariamente sistemi di pavimentazioni semipermeabili. 15 Gli accessi alle singole aree ed ai comparti nel loro insieme sono razionalizzati, in relazione alle caratteristiche dei flussi di traffico e all entità delle manovre di svolta, in modo da evitare l immissione diretta di singoli insediamenti su Viabilità anche di II e III livello, nonché di rendere agevole la movimentazione nella maglia viabile di servizio agli insediamenti. 16 La viabilità interna e la viabilità pubblica, per l intero tratto che fronteggia l area di intervento, sono dotate di spazi di sosta per i mezzi pubblici, di aree ecologiche per la raccolta dei rifiuti e di marciapiedi utilizzabili anche per l alloggiamento di sottoservizi. 17 Almeno il 10% delle superficie destinata a servizi generali di comparto é destinato a verde permeabile. 18 Almeno il 10 % della superficie d intervento é destinato a verde privato di lotto, da localizzarsi preferibilmente lungo il fronte strada. E consentita la sistemazione del verde sulla soletta di copertura delle costruzioni fatti salvi, in ogni caso, i disposti di cui all articolo 15, comma 4.2, lettera c) delle Norme di Attuazione del Piano Territoriale Provinciale; per una quota non superiore ad 1/2 della superficie destinata a verde, tale sistemazione può assolvere la dotazione di standard. 19 In sede di rilascio di provvedimento edilizio o di adozione di piano esecutivo, dovranno essere valutati gli aspetti del paesaggio sulla base dell allegato a2) alla Relazione 5

8 Illustrativa Generale METODOLOGIA E CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SUL PAESAGGIO. 20 La progettazione architettonica degli interventi per la realizzazione di residenze si pone in corretta dialettica formale con l esistente, con riferimento all orografia ed in relazione ai volumi edilizi preesistenti. Tali aspetti sono sottoposti a particolare cura qualora l esistente presenti forti caratteri di riconoscibilità o d identificabilità culturale. 21 Gli interventi nell area di completamento C22 dovranno rispettare le prescrizioni (contenute nella Relazione geologico-tecnica a firma del Dott. Geol. Marco Innocenti) riportate in Allegato 4. Art. 12 Area residenziale di nuovo impianto 1 Il piano individua le aree normative di nuovo impianto e, all interno di queste, le aree di concentrazione dell edificazione, le aree minime da cedere gratuitamente o da assoggettare all uso pubblico per la realizzazione dei servizi pubblici e per la viabilità. Gli interventi dovranno rispettare le seguenti indicazioni normative: le aree destinate a soddisfare gli standard a parcheggio pubblico e privato, salvo diverse disposizioni in materia di inquinamento, dovranno essere realizzate in via prioritaria con pavimentazioni di tipo semipermeabili; la viabilità interna e la viabilità pubblica, per l intero tratto che fronteggia l area di intervento, dovranno essere dotate di spazi di sosta, di aree ecologiche per la raccolta dei rifiuti e di marciapiedi utilizzabili anche per l alloggiamento di sottoservizi. Almeno il 10% della superficie destinata a servizi generali di comparto dovrà essere destinata a verde permeabile. La progettazione architettonica degli interventi dovrà porsi in corretta dialettica formale con l esistente, con riferimento all orografia ed in relazione ai volumi edilizi preesistenti. A. Parametri urbanistici ed edilizi 2 Indice di densità edilizia territoriale: 0,60 mc/mq esteso a tutte le aree destinate alla concentrazione edificatoria e alle aree destinate alla viabilità e ai servizi. Indice di densità edilizia territoriale per l area E3 e per l area a verde pubblico VE3 costituente unico ambito di trasformazione: 0,50 Mc/mq esteso a tutte le aree destinate alla concentrazione edificatoria e alle aree destinate alla viabilità e ai servizi. 3 Altezza massima: 7,50 m.per le aree E1, E4 e 6,50 m. per l area E3; 4 Piani: n.2; 5 Distanza dai confini privati: m.5 o aderenza. 6 Distanza fra fabbricati: m. 10 o aderenza; 7 Distanza da strade: mt. 6; 8 Rapporto di copertura: 30% del lotto. 9 Le recinzioni devono essere poste su filo strada: possono essere arretrate un massimo di m. 2 secondo le indicazioni fornite dall Amministrazione in sede di progetto di opera pubblica della strada e recepite in sede di SUE o in sede di rilascio di permesso di costruire e in ogni caso devono essere rispettate, ove prescritto, le distanze minime del Codice della strada, poste al di fuori del perimetro del centro abitato. 6

9 10 Area libera: il 50% dell'area libera deve essere sistemata a verde privato o coltivata a vite. 11 Le modalità di trasformazione delle aree sono indicate nelle schede normative allegate. Per ciascuna delle aree le schede normative allegate al piano precisano: l assetto infrastrutturale, le aree di concentrazione dell edificazione, ovvero gli spazi in cui organizzare le utilizzazioni edificatorie, le quantità minime delle aree da cedere per servizi. In sede di progetto tali indicazioni devono essere rispettate. B. Modalità attuative 12 La trasformazione all interno delle aree di nuovo impianto è sottoposta alla procedura dello Strumento urbanistico esecutivo di iniziativa pubblica o privata esteso all intera area (v. art. 7 comma 6 e seguenti e precedente comma 11) 13 Lo Strumento urbanistico esecutivo individua le aree di concentrazione edificatoria e le aree da destinare a servizio e per la viabilità sino al raggiungimento della dotazione sufficiente a garantire il rispetto dell art. 21, L.R. 56/77 s.m.i., anche in difformità all individuazione del servizio effettuato sulle tavole di Piano. 14 E facoltà dell Amministrazione procedere alla realizzazione della viabilità e delle opere di urbanizzazione, anche prima dell attivazione delle trasformazioni private, attraverso le modalità di esproprio. 15 Nei casi di realizzazione diretta del servizio da parte della pubblica Amministrazione, è ammessa la monetizzazione. C. Destinazioni d uso 16 La destinazione è residenziale (v. art. 3 punto 1). 17 Per le attività agricole in atto è consentita la prosecuzione dell attività fino alla trasformazione prevista dal Piano. 18 L area è considerata di categoria C secondo il D.M. 2/4/68 n. 1444, di ristrutturazione urbanistica ai sensi dell art. 13 della LUR. 7

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12 19 Salvo diverse disposizioni derivanti dal pericolo di dispersione di inquinanti, le aree destinate a soddisfare gli standard per parcheggi, sia pubblici che privati, utilizzano prioritariamente sistemi di pavimentazioni semipermeabili. 10

13 20 Gli accessi alle singole aree ed ai comparti nel loro insieme sono razionalizzati, in relazione alle caratteristiche dei flussi di traffico e all entità delle manovre di svolta, in modo da evitare l immissione diretta di singoli insediamenti su Viabilità anche di II e III livello, nonché di rendere agevole la movimentazione nella maglia viabile di servizio agli insediamenti. 21 La viabilità interna e la viabilità pubblica, per l intero tratto che fronteggia l area di intervento, sono dotate di spazi di sosta per i mezzi pubblici, di aree ecologiche per la raccolta dei rifiuti e di marciapiedi utilizzabili anche per l alloggiamento di sottoservizi. 22 Almeno il 10% delle superficie destinata a servizi generali di comparto é destinato a verde permeabile. 23 Almeno il 10 % della superficie d intervento é destinato a verde privato di lotto, da localizzarsi preferibilmente lungo il fronte strada. E consentita la sistemazione del verde sulla soletta di copertura delle costruzioni fatti salvi, in ogni caso, i disposti di cui all articolo 15, comma 4.2, lettera c) delle Norme di Attuazione del Piano Territoriale Provinciale; per una quota non superiore ad 1/2 della superficie destinata a verde, tale sistemazione può assolvere la dotazione di standard. 24 In sede di rilascio di provvedimento edilizio o di adozione di piano esecutivo, dovranno essere valutati gli aspetti del paesaggio sulla base dell allegato a2) alla Relazione Illustrativa Generale METODOLOGIA E CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SUL PAESAGGIO. 25 La progettazione architettonica degli interventi per la realizzazione di residenze si pone in corretta dialettica formale con l esistente, con riferimento all orografia ed in relazione ai volumi edilizi preesistenti. Tali aspetti sono sottoposti a particolare cura qualora l esistente presenti forti caratteri di riconoscibilità o d identificabilità culturale. Art. 13 Area per l Edilizia economica popolare 1 Il piano individua e localizza le aree per l edilizia economica e popolare. Area n.1 Area PEEP esistente Area n.2- Area PEEP di nuovo impianto A. Parametri urbanistici ed edilizi Area n. 1 2 Indice di densità edilizia territoriale: 1 mc/mq; 2bis Indice di utilizzazione fondiaria: 0,5 mq/mq; 3 Altezza massima: m. 9; 4 Piani: n. 3; 5 Distanza da confini privati: m. 5 o aderenza; 6 Distanza tra fabbricati: m. 10 o aderenza; 7 Distanza dal ciglio stradale: m. 6; 11

14 8 Rapporto di copertura: 30% del lotto. Area n. 2 9 Indice di densità edilizia territoriale: 0,6 mc/mq; 9bis Indice di utilizzazione fondiaria: 0,3 mq/mq; 10 Altezza massima: m. 9; 11 Piani: n. 3; 12 Distanza da confini privati: m. 5 o aderenza. 13 Distanza tra fabbricati: m. 10 o aderenza; 14 Distanza dalle strade: prosecuzione del filo edilizio consolidato così come individuato nell Area n.1; 15 Rapporto di copertura: 30% del lotto. B. Modalità attuative: PEEP esteso all intera area 16 Gli interventi ammessi dal piano si attuano attraverso SUE nel rispetto delle leggi di settore vigenti all interno del quale devono essere reperite le aree a standards così come indicato nella scheda normativa allegata o altra procedura nel rispetto delle leggi vigenti e garantire superfici a spazi pubblici almeno pari a 25 mq. per ogni 90 mc. di volume realizzato. C. Destinazioni d uso 17 La destinazione è residenziale (v. art. 3 punto 1). Sono ammesse le destinazioni d uso elencate all art. 3 punto Le aree per l Edilizia economica popolare sono così considerate: Area n. 1 di categoria B secondo il D.M. 2/4/68 n.1444 ; Area n.2 di categoria C secondo il D.M. 2/4/68 n.1444 e di nuovo impianto ai sensi dell art. 13 III comma lettera g) della L.U.R. Art. 14 Area per le attività produttive 22 Il piano definisce Area per attività produttive le parti di territorio già occupate da attività produttive, attività che il piano riconferma e definisce. 12

15 23 le aree produttive consolidate le aree produttive di completamento A. Parametri urbanistici ed edilizi 24 Indice di utilizzazione fondiaria: 0,55 mq/mq per le aree consolidate; Indice di utilizzazione territoriale: 0,30 mq/mq per le aree di completamento; 25 Per gli edifici esistenti nelle aree consolidate sono consentiti gli interventi di completamento precisati al precedente art. 4 comma 8, punto 1b) delle presenti norme di attuazione. 26 Altezza massima: m. 7,50. Agli impianti tecnologici non si applicano i limiti di altezza; 27 Rapporto di copertura: 60% della superficie fondiaria per le aree consolidate, 40% per le aree di completamento; Distanza dai confini privati: m. 5; sono ammesse costruzioni in aderenza. 28 Distanza tra fabbricati: m. 10; sono ammesse costruzioni in aderenza. 29 Distanza da strade: m. 6 dal ciglio stradale per le aree produttive consolidate e m. 10 per le aree produttive di completamento. Area libera: sistemata a parcheggio privato o di uso pubblico nella percentuale non inferiore al 10% della S.F. per interventi di ampliamento in area produttiva consolidata, non inferiore al 20% della S.F. per interventi in area produttiva di completamento; 30 Recinzioni: Verso strada: altezza max m. 2,20 su zoccolatura avente altezza minore o uguale a m. 1. Verso confine privato: sono consentite recinzioni di tipo cieco con altezza minore o uguale a m. 2, Le pensiline aperte su tre lati, a protezione di mezzi meccanici, di attrezzature, di prodotti stoccati sono escluse dalla verifica del rapporto di copertura. Esse non possono superare, in proiezione orizzontale, il 10% della superficie scoperta. Devono rispettare le distanze dai cigli stradali. Possono essere realizzati a confine e in aderenza ad altre costruzioni. 10 bis I servizi dell area per attività produttive, nella misura minima del 10% della superficie fondiaria per l area produttiva consolidata e del 30% della superficie territoriale per l area produttiva di completamento, anche se non individuati in cartografia, devono essere destinati a parcheggi, verde, attrezzature sportive, centri e servizi sociali, mense ed attrezzature varie, compresi i centri di preghiera. 10 ter I servizi afferenti all intervento localizzato in Via Volpini devono essere pari al 20% della superficie totale dell area. 10 quater Il piano individua, all interno delle aree per attività produttive, l area per stoccaggio all aperto ovvero l area in cui è possibile staccare le merci prodotte all interno dell area produttiva prima della vendita. L area è inedificabile. Non può essere modificata la quota naturale del terreno: il terreno deve rimanere permeabile 10 quinquies Al fine di integrare correttamente le previsioni urbanistiche con le caratteristiche paesaggistiche dei contesti territoriali circostanti, per un corretto inserimento e per mitigare l impatto ambientale, è obbligatorio la messa a dimora di essenze arboree di alto fusto e arbustive autoctone lungo tutto il perimetro B. Modalità attuative 32 Autorizzazione, permesso di costruire, permesso di costruire convenzionato, strumento urbanistico esecutivo di iniziativa pubblica (P.I.P. o P.P.) per l area di completamento e altra procedura nel rispetto delle leggi vigenti, in relazione al tipo di intervento previsto. 13

16 Le aree a servizi vengono dismesse o assoggettate all uso pubblico con convenzionamento o strumento esecutivo. 33 Le aree a parcheggio pubblico o di uso pubblico, qualora le dismissioni all'interno degli strumenti urbanistici esecutivi non giustifichino per fruibilità, ampiezza, localizzazione ecc. autonome dotazioni, possono, per volontà dell Amministrazione, in alternativa alla cessione o all asservimento ad uso pubblico all interno del lotto di proprietà, essere monetizzate, per la realizzazione delle aree a servizio individuate nella tavola di piano A10 Sc. 1:5.000 denominata Aree pubbliche e di uso pubblico. C. Destinazioni d uso 34 La destinazione è produttiva (v. art. 3 punto 3: A), B), C)). All interno dell area consolidata potranno permanere le attività già in atto seppur in contrasto con la destinazione produttiva. Per gli edifici appartenenti a tale fattispecie sono consentiti i tipi di intervento previsti fino alla ristrutturazione edilizia di tipo B. 35 L area per attività produttive è considerata zona di categoria D secondo il D.M n Dovranno essere previsti significativi filtri verdi costituiti da specie vegetali autoctone e naturalizzate, resistenti alle fitopatie e a bassa intensità di manutenzione, tra le zone a destinazione industriale-artigianale e quelle a destinazione commerciale. 37 Nell ambito dei piani esecutivi, le aree destinate a viabilità, siainterna che pubblica, non sono computate ai fini del soddisfacimento degli standard. 38 Salvo diverse disposizioni derivanti dal pericolo di dispersione di inquinanti, le aree destinate a soddisfare gli standard per parcheggi, sia pubblici che privati, utilizzano in via prioritaria sistemi di pavimentazioni semipermeabili. 39 Gli accessi alle singole aree ed ai comparti nel loro insieme sono razionalizzati, in relazione alle caratteristiche dei flussi di traffico e all entità delle manovre di svolta, in modo da evitare l immissione diretta di singoli insediamenti su Viabilità anche di II e III livello, nonché di rendere agevole la movimentazione nella maglia viabile di servizio agli insediamenti. 40 La viabilità interna e la viabilità pubblica per l intero tratto che fronteggia l area di intervento, sono dotate di spazi di sosta per i mezzi pubblici, di aree ecologiche per la raccolta dei rifiuti e di marciapiedi utilizzabili anche per l alloggiamento di sottoservizi. 41 Almeno il 10% delle superfici a servizi generali di comparto sono destinati a verde permeabile. 42 Almeno il 10 % della superficie di intervento è destinata a verde, da localizzarsi preferibilmente lungo il fronte strada; la relativa sistemazione costituisce parte integrante del progetto di intervento. È consentita la sistemazione del verde sulla soletta di copertura delle costruzioni fatti salvi, in ogni caso, i disposti di cui all art. 15, comma 4.2, lettera c) delle Norme di Attuazione del Piano Territoriale Provinciale; per una quota non maggiore di 1/2 della superficie destinata a verde, tale sistemazione può assolvere la dotazione di standard; 43 In caso di stoccaggio all aperto di prodotti o materie prime, devono essere previsti spazi attrezzati ed opportunamente schermati con siepi ed alberature. 14

17 44 Dovranno essere valutati gli aspetti del paesaggio sulla base dell allegato a2) alla Relazione Illustrativa Generale METODOLOGIA E CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SUL PAESAGGIO. 45 La progettazione architettonica degli interventi nelle aree destinate a insediamenti produttivi si pone in corretta dialettica formale con l esistente, con riferimento all orografia ed in relazione ai volumi edilizi preesistenti. Tali aspetti sono sottoposti a particolare cura qualora l esistente presenti forti caratteri di riconoscibilità o d identificabilità culturale. Area per attività produttive (Art. 14) Aree di Aree Aree inedific. Superficie Servizi Superficie completamento consolidate per depositi m2 fondiaria m2 previsti m2 territoriale m2 D1 (Molini) D3 (Molini) D4 (Molini) D5 (Statale At-Alba)*** D6 (Piano) D7 (Statale At-Alba)*** D8 (Piano) D9 (Statale At-Alba) D10 (Statale At-Alba)*** D11 (Statale At-Alba) D12 (Statale At-Alba) D13 (Piano) D14 (Statale At-Alba) D15 (Statale At-Alba) D16 (Chiappa)*** D17 (Chiappa) D18 (Repergo)*** D19 (Piano Sud) D20 (Piano-Repergo) D21 (Prov. Del Tiglione) D22 (Repergo)*** D23 (Statale At-Alba)*** S1 = 3.198** D24 (Statale At-Alba) P44= Totale * * P12+P17+P29+P30+P33+P35+P39+P42+S1+P44 ** Il servizio non è stato individuato in cartografia. *** Le porzioni di aree produttive che ricadomo in classe III Indifferenziata sono inedificabili;possono essere utilizzate unicamente per depositi temporanei di merce legata all'attività in atto. 46 Gli interventi nelle aree interessate da attività produttive D5, D7, D10, D16, D18, D22, D23, D24 e nell area inedificabile per depositi all aperto D12 dovranno rispettare le prescrizioni (contenute nella Relazione geologicotecnica a firma del Dott. Geol. Marco Innocenti) riportate in Allegato 1. Art. 15 Area per le attività commerciali 1 Il piano definisce Aree per attività commerciali le aree destinate al commercio. 2 All interno di tale area il piano individua due distinte situazioni: 1) Area per attività commerciali da consolidare: 15

18 aree con attività produttive-commerciali già insediate e altre attività per cui il piano consente il mantenimento e/o la riconversione ad usi commerciali; Tali aree sono denominate O3,O4, O6, O7, O8, O9. 2) Aree commerciali di nuovo impianto: aree da destinare ad attività commerciali al dettaglio. Tali aree sono denominate O1,O2 e O5. A. Parametri urbanistici ed edilizi 3 A.1 Area per attività commerciali da consolidare O3, O4, O6, O7, O8, O9. Nell area per attività da consolidare è confermata la S.U.L. insediata. Sono consentiti, all interno dell involucro edificato preesistente, interventi di ristrutturazione edilizia di tipo A o B con cambi di destinazione d uso, verso attività commerciali Sono consentiti, ampliamenti sino a un massimo di 300 mq di S.U.L. per adeguamenti igienico funzionali. L ampliamento di 300 mq non è consentito per l intervento O6. Sono altresì consentiti interventi di demolizione e di contestuale ricostruzione di edifici nel rispetto della S.U.L. preesistente, fatta esclusione degli edifici di pregio o di antico impianto. La S.U.L. potrà essere recuperata per la realizzazione di nuovi edifici (intervento di sostituzione vedi art. 4 comma 7 punto f) o per ampliare edifici preesistenti compresi all interno della stessa area di intervento. Le aree a standard urbanistici dismesse o assoggettate all uso pubblico, nella misura minima di 1 mq ogni mq di S.U.L. commerciale con le prescrizioni dell art. 21 L.R. 56/77 s.m.i. e così come meglio esplicitato al precedente art. 7, sono individuate nelle tavole di PRG. A2. Aree di nuovo impianto :O1 e O2 4 Indice di utilizzazione territoriale: si vedano le tabelle di zona; 5 Altezza massima: m. 8,50; 6 Rapporto di copertura: 40%; 7 Distanza da confini: m. 5; sono ammesse costruzioni in aderenza, nel rispetto delle norme del Codice Civile. 8 Distanza tra fabbricati: m. 10, sono ammesse costruzioni in aderenza, nel rispetto delle norme del Codice Civile; 9 Area libera: sistemata a parcheggio pubblico o di uso pubblico nella misura minima pari a 1 mq di parcheggio ogni mq di S.U.L., realizzata o recuperata. A.3 Area di nuovo impianto (O5): 10 Indice di utilizzazione territoriale: 0,50 mqs.u.l./mqst; 11 Altezza massima: m. 12,00 + altezze per locali tecnici misurata dalla quota della viabilità pubblica esistente esterna all area 12 Gli edifici devono essere costruiti su pilotis; 13 S.U.L. massima: mq per i comparti 1 e 2 complessivamente intesi; 14 S.U.L. massima per destinazioni commerciali superficie di vendita di nuovo impianto: mq ; 14bis Superficie coperta massima per i comparti 1 e 2 complessivamente intesi: 16

19 determinata nella percentuale del 46,67% calcolata sulla superficie territoriale; tale valore, in relazione alle esigenze tecnico/distributive dovute alle limitazioni di natura idraulica e idrogeologica all edificato, è elevabile al 49,47 % esclusivamente per la realizzazione di elementi tecnologici - non preordinati a creare volumetria - di protezione dei collegamenti pedonali e carrabili per l accesso al piano commerciale degli edifici (tettoie e pensiline); sono comunque escluse dal calcolo le piattaforme scoperte di accesso al piano commerciale per le operazioni di carico/scarico con relative aree di manovra; nelle zone sottostanti le piattaforme sopracitate non potranno essere realizzati tamponamenti estesi tra i predetti pilotis finalizzati alla realizzazione di nuovi locali/volumi, in quanto trattasi di elementi strutturali determinati dalle problematiche idrogeologiche per la messa in sicurezza degli edifici 15 Distanza da confini: definita in P.P.; 16 Distanza tra fabbricati: definita in P.P.; 17 Distanza da strade: - m. 20 da viabilità pubblica esistente esterna all area fatte comunque salve le prescrizioni del DL n. 285 Nuovo codice della strada e del relativo Regolamento approvato con DPR n. 495 e successive modificazioni. - a confine, lungo il filo edilizio o secondo quanto definiti in sede di PP; - per le strade pubbliche interne sono consentiti costruzioni a ponte sopra la viabilità pubblica. Contestualmente alla realizzazione degli interventi all interno dell ambito O5 devono essere realizzate le aree a servizio previste nell area adiacente o comunque secondo la effettiva superficie delle particelle catastali ricadenti nella Classe III A - destinati a verde pubblico) e la rotonda di adduzione dalla statale Area libera: sistemata a parcheggio pubblico o di uso pubblico nella misura minima di 1 mq di parcheggio per ogni mq di S.U.L. e nel rispetto delle prescrizioni della D.C.R del 29/10/99 e s. m. ed i. in relazione alle tipologie delle strutture distributive in progetto e da insediare da verificare all atto del rilascio dell autorizzazione commerciale e secondo i disposti esplicitati al precedente art. 7. B. Modalità attuative 19 Autorizzazione, permesso di costruire, permesso di costruire convenzionato, Strumento Urbanistico Esecutivo finalizzato al reperimento degli standards urbanistici di legge con le procedure esplicitate all art. 7 commi 9 e seguenti o altre procedure nel rispetto delle leggi vigenti. 19 bis Al fine di integrare correttamente le previsioni urbanistiche con le caratteristiche paesaggistiche dei contesti territoriali circostanti, nonché per mitigare l impatto ambientale, contestualmente alla realizzazione degli interventi all interno dell ambito 05, devono essere messe a dimora lungo tutto il perimetro dell area, essenze arboree di alto fusto e arbustive autoctone compatibilmente con quanto disposto dal Regolamento di Polizia Rurale, in relazione all altezza degli alberi consentita a confine o lungo le strade. 20 L ingresso all ambito O5 avviene attraverso un accesso della strada statale 231, concordato con l ente proprietario dell infrastruttura viaria. Contestualmente all attuazione del piano particolareggiato deve essere realizzata una rotonda posizionata più a sud-ovest, all altezza dell area produttiva ed inoltre, con separato provvedimento dovrà essere definito un ulteriore idoneo accesso, la cui viabilità di nuova realizzazione attraversi l area a parcheggio P situata tra le due aree produttive: D11 e D23; le dimensioni delle carreggiate stradali in attuazione e in ampliamento devono essere conformi al D.M. delle infrastrutture e dei Trasporti del In ogni caso la 17

20 viabilità e i relativi accessi sono da realizzare prima dell attivazione degli interventi previsti nell area commerciale O5. C. Destinazione d uso 21 La destinazione è commerciale e terziaria (v. art. 3 punti 4 e 5) nel rispetto dei disposti dei criteri regionali e comunali. 22 Sono ammesse attività artigianali di servizio (v. art. 3 punto 3A), attività per la ristorazione e pubblici esercizi, attività turistico ricettive (v. art. 3 punto 2A). 23 All interno delle localizzazioni L2, l attivazione delle nuove attività commerciali è disciplinata secondo i criteri e le procedure stabile nella Deliberazione Comunale di adeguamento alle disposizioni legislative sul commercio. 24 L area per attività commerciali è considerata zona di categoria D secondo il D.M. 2/4/68 n Dovranno essere previsti significativi filtri verdi costituiti da specie vegetali autoctone e naturalizzate, resistenti alle fitopatie e a bassa intensità di manutenzione, tra le zone a destinazione industriale-artigianale e quelle a destinazione commerciale. 26 Gli interventi nell area commerciale di nuovo impianto O5 dovranno rispettare le prescrizioni (contenute nella Relazione geologico-tecnica a firma del Dott. Geol. Marco Innocenti) riportate in Allegato 2. 18

21 Art. 16 Area per attività turistico ricettive e per il tempo libero 1 Il piano definisce Area turistico ricettiva e per il tempo libero le aree destinate alla riqualificazione delle attività ricettive esistenti e delle attrezzature per il tempo libero già insediate e per cui viene previsto l insediamento. 2 Interventi ammessi: ristrutturazione edilizia di tipo A e B e ampliamento nel rispetto e con le modalità di quanto disposto al precedente art. 4 comma 8 punto 1 delle seguenti norme di attuazione, sostituzione per l edificio relativo all attuale Cantina sociale ( area T7) 3 Per gli edifici di antico impianto vigono le norme di tutela riportate all art. 9 punto C. 4 Sono consentiti interventi di ampliamento. Tali interventi non devono alterare l immagine storicamente consolidata dell edificio, devono attuarsi preferibilmente verso spazio privato e comporsi armonicamente con la tipologia dell edificio originario. A. Parametri urbanistici ed edilizi 5 Altezza massima: m. 10,50; 6 Rapporto di copertura max: 30%; 7 Distanza da confini: m. 5 o aderenza. 8 Distanza da fabbricati: m. 10 o aderenza; 9 Distanza da ciglio stradale: m. 10 Per l albergo Il Nuovo Cascinale e per la discoteca, ubicati lungo la statale n.231, interventi di ampliamento: m. 30. Per gli interventi di ampliamento e di sopraelevazione è consentito mantenere il filo edilizio esistente e storicamente consolidato. 9 bis Gli interventi, sull'immobile esistente nel lotto T6, devono far riferimento alle prescrizioni contenute all'articolo 9 in relazione al gruppo di edifici di appartenenza. Sono qui richiamate le disposizioni riportate all art. 9 comma Gli interventi di ampliamento devono destinare all uso pubblico 1 mq di parcheggio ogni mq di S.U.L. realizzata. B. Modalità attuative 11 Autorizzazione, permesso di costruire, permesso di costruire convenzionato con le procedure esplicitate all art. 7 comma 9 e seguenti o altra procedura nel rispetto delle leggi vigenti, in relazione al tipo di intervento previsto. 11 bis Gli interventi finalizzati ad attivare l'attività turistico ricettiva nel lotto T6 ivi compreso l'ampliamento, devono seguire la procedura riportata al precedente art. 9 punto D. Modalità attuative. C. Destinazioni d uso 12 La destinazione è turistico-ricettiva e per il tempo libero (v. art.3 punti 2 e 6 p, v). Per l area ex Cantina sociale T7 sono consentite destinazioni terziarie (v. art.3 punto 5). 19

22 Art. 17 Area agricola 1 Il Piano classifica area agricola l'insieme delle aree destinate all'attività agricola. 2 Gli interventi sono finalizzati alla tutela dei valori agricolo-ambientali, attraverso una corretta lettura della morfologia del territorio e degli insediamenti. 3 Interventi ammessi sugli edifici esistenti: manutenzione, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, completamento. Se in contrasto con la destinazione di piano solo manutenzione straordinaria e risanamento conservativo. 4 Per gli edifici rurali esistenti alla data di adozione del Progetto Preliminare sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo A o B con utilizzo ad uso residenziale dei volumi rustici compresi nel corpo principale del fabbricato destinato ad abitazione, nel rispetto delle prescrizioni impartite all'art. 5 e dei volumi rustici staccati dal corpo principale, ma già pertinenza di un fabbricato di civile abitazione. I fabbricati devono affacciarsi su uno stesso cortile, tale utilizzo è escluso per le strutture isolate. 5 Per tutti gli altri edifici a destinazione residenziale, compresi gli edifici a tipologia rurale privi di volumetria rurale da utilizzare, sono ammessi interventi di ampliamento nel rispetto e con le modalità di quanto disposto al precedente art. 4, comma 8, punto 1, delle presenti norme di attuazione. 6 Per gli edifici esistenti e le relative aree di pertinenza individuati cartograficamente non più adibiti ad usi agricoli sono ammessi interventi di ristrutturazione A e B e utilizzo dei volumi e delle S.U.L. esistenti per destinazioni ricreative, sportive, per il tempo libero e ricettive (v. art. 3 punti 2A e 6A). 6bis Gli edifici rurali esistenti alla data del 28 agosto 1998, data di entrata in vigore della precedente variante generale al P.R.G.C., con tipologia non tradizionale e non di tipo abitativo, possono mutare destinazione d'uso previa domanda e con il pagamento degli 20

23 oneri relativi, solo nei casi di morte,di invalidità e di cessazione per cause di forza maggiore, accertate dalla Commissione Comunale per l'agricoltura di cui alla LR 63/78 smi ed essere utilizzati anche come locali per lo stoccaggio, il magazzinaggio di prodotti non nocivi e non molesti, purché sia garantita l accessibilità diretta dell infrastruttura viaria pubblica, previo parere della Polizia Municipale in merito. E altresì consentita la realizzazione di locali ad uso ufficio, aventi una superficie netta non superiore a 25 m 2, strettamente legati all attività di stoccaggio, magazzinaggio di prodotti non nocivi e non molesti. 7 Nelle tavole di piano 1:5000 e 1:2000 sono individuati gli insediamenti agricoli non suscettibili di ulteriori ampliamenti; per essi sono consentiti solo interventi di ristrutturazione edilizia e gli interventi di cui al precedente comma 4. 8 Sono ammesse nuove residenze rurali attuate in funzione della conduzione del fondo e dell esigenza dei soggetti di cui all art. 25, punto 3 della L.U.R. con un massimo per azienda di 1000 mc e le attrezzature necessarie all attività agricola e altre ad essa collegate, quali: silos, serre, magazzini, locali per la lavorazione di prodotti agricoli in funzione della conduzione del fondo, autorimesse per macchine agricole. 9 E' ammessa la realizzazione di impianti per l'allevamento di animali (stalle) anche di tipo intensivo con esclusione dei suini. Tali impianti devono mantenere una distanza non inferiore a m. 50 per stalle di tipo non intensivo e m. 200 per stalle di tipo intensivo dalle aree a destinazione residenziale o dalle residenze, fatta eccezione per le residenze costituenti con l impianto un unico complesso aziendale. In ogni caso il distacco delle abitazioni dalle stalle non deve essere inferiore a m. 25 (radiali). 10 E' ammessa la costruzione di casotti agricoli, ad uso ricovero attrezzi agricoli,anche da parte di soggetti, che pur non esercitando l'attività' agricola a titolo principale siano dediti alla coltivazione dei fondi, essi potranno essere realizzati unicamente su un fondo di proprietà con superficie minima di mq. 11 E ammessa la realizzazione di serre così come descritte all art. 2 punto E' consentita la realizzazione di parcheggi pertinenziali nella misura di 1 mq ogni 10 mc. 13 Le recinzioni devono essere realizzate: con paletti e semplice rete metallica se a recinzione di lotti inedificati; in tutti gli altri casi con zoccolatura piena avente altezza massima di m. 1,00 e sovrastante cancellata a semplici bacchette verticali per un'altezza massima complessiva non superiore a m. 2,00, misurata dal piano di campagna più alto. 13 bis Per gli edifici degradati individuati nelle tavole di PRG (tav. B4), sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia di tipo C, così come definiti all art. 4 comma 6ter punto e3), solo nel caso di edifici di cui sia accertato, da perizia asseverata del tecnico nominato dal Comune a spese del richiedente, che la staticità strutturale è irrimediabilmente compromessa, nel fedele rispetto dei parametri urbanistico-edilizi dell edificio preesistente, ivi compreso il riuso dei materiali, delle modalità e delle tecniche costruttive, così come da rilievo grafico e fotografico da allegare alla pratica per la sostituzione edilizia. Per gli edifici recenti sono consentiti interventi di sostituzione così come definiti all art. 4 comma 7 punto f) solo se finalizzati ad un migliore inserimento nel contesto paesaggistico ed ambientale dei luoghi. 13ter Nelle aree agricole, la Variante parziale, individua, sulla Tavola B2 in scala 1:5.000 Planimetria con fasce di rispetto e vincoli compresa la trasposizione della carta di sintesi un ambito territoriale agricolo speciale, definito in cartografia con la sigla AS, sito in strada comunale Lesche originariamente compreso all interno delle Aree a tutela ambientale. 21

24 In tale ambito, le azienda agricole esistenti, per documentate esigenze legate all attività produttiva (lavorazione o stoccaggio dei prodotti dell azienda stessa) potranno realizzare strutture edilizie, nel rispetto delle seguenti prescrizioni tipologiche: - Estensione max : mq h imposta copertura : m. 6,00 - aperture : portoni in legno - copertura : manto di copertura in coppi alla piemontese - murature esterne : con mattoni faccia a vista o intonaco tradizionale tinteggiato con tinte tenui tipiche locali Inoltre dovrà essere prevista una idonea mascheratura verde con alberature poste lungo i lati sud e est, formata con essenze di alto fusto (tipiche locali). A. Parametri urbanistici ed edilizi 14 Indice di densità edilizia fondiario solo per residenze rurali: è fissato in relazione alla coltura praticata nei limiti stabiliti dall'art. 25 della LUR. 15 Altezza massima: m 7,50; 16 Piani: n.2; 17 Rapporto di copertura: 30% del lotto; 18 Distanza tra fabbricati: m. 10 o aderenza; 19 Distanza da confini privati: m. 5 o aderenza. E consentita la creazione di bassi fabbricati a confine e in aderenza all interno dell area di pertinenza di insediamenti esistenti agricoli o abitativi fatta esclusione per i casotti agricoli che hanno normativa propria (v. comma 22). 20 Distanza dal ciglio stradale: nel rispetto del codice della strada (v. art. 25) e del D.M. 1 aprile 1968, n Per le aree agricole ricadenti all interno della perimetrazione del Centro Abitato ai sensi dell art. 4 del Codice della Strada la distanza minima dalle strade è di 10 m o filo edilizio preesistente, purché superiore a 5 m. 21 Le serre devono rispettare i seguenti parametri edilizi: 1) serre con copertura stagionale (v. art. 2 punto 14 lettera a.): - distanza da fabbricati: m. 5; - distanza da confini privati: m. 3 per serre aventi altezza superiore a m. 3, a confine per altezze inferiori o uguali a m. 3; - distanza dai cigli stradali: a m. 3 dal ciglio stradale fatte salve in ogni caso le condizioni di sicurezza stradale. 2) Serre con copertura stabile (v. art. 2 punto 14 lettera b): - distanza da fabbricati: m. 5; - distanza da confini privati: m. 3; - distanza dai cigli stradali: nel rispetto del codice della strada. 22 I casotti agricoli devono rispettare i seguenti parametri edilizi: - Estensione max : mq 8.90 h. media : m. 2,40 - aperture consentite : n.1 porta e n.1 finestra senza persiane - copertura : orditura in legno e coppi alla piemontese, è vietata la soletta sottotegola con pendenza dal tetto non superiore a 1/3 - muratura a vista o intonaco tradizionale tinteggiato con tinte tenui - distanza da strade : m

25 - distanza da confini privati : m distanza da fabbricati : m non sono consentite costruzioni a confine o in aderenza - è vietata la costruzione di porticati esterni. 22bis Al fine di integrare correttamente le previsioni urbanistiche con le caratteristiche paesaggistiche dei contesti territoriali circostanti, per un corretto inserimento e per mitigare l impatto ambientale, è obbligatorio la messa a dimora di essenze arboree di alto fusto e arbustive autoctone lungo tutto il perimetro. B. Modalità attuative 23 Il Piano si attua attraverso autorizzazioni, permesso di costruire e permesso di costruire convenzionato o altra procedura nel rispetto delle leggi vigenti, in relazione al tipo di intervento previsto. 24 Il permesso di costruire per le nuove residenze rurali, rilasciata ai soli soggetti di cui all'art. 25 punto 3 della LUR, è subordinata alla stipula di un atto di impegno unilaterale (v. art. 25 punto 7 della LUR) che preveda il mantenimento della destinazione dell'immobile a servizio dell'attività agricola e alle seguenti condizioni: 1) riconoscimento di titolo di Imprenditore agricolo a titolo principale ai sensi della L. 153/75 da parte della Commissione Comunale per l agricoltura; 2) dimostrazione dell'effettiva esistenza dell'azienda agricola e delle attrezzature esistenti per la conduzione o che il progetto di realizzazione della nuova residenza ne preveda la contestuale realizzazione; 3) presentazione di specifico atto registrato e trascritto in cui sia sancito che l'area asservita per la costruzione della residenza non può più essere ritenuta disponibile per ulteriore utilizzazione edificatoria. 25 Il rilascio del permesso di costruire per la realizzazione di nuove stalle, rilasciata ai soli soggetti di cui all art. 25 punto 3 della LUR, di nuove attrezzature necessarie all attività agricola e di centri di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, di serre con copertura stabile e l attivazione di nuove destinazioni ricreative sportive, per il tempo libero e ricettive, per egli edifici individuati cartograficamente, è subordinato alla stipula di atto di impegno unilaterale o convenzione con il Comune che disciplina la nuova attività, la S.U.L. in progetto, il tipo dell'intervento edilizio, le opere di urbanizzazione primarie e secondarie indotti dall'intervento. Le serre con copertura stagionale sono soggette ad autorizzazione o altre procedure nel rispetto delle leggi vigenti. 26 Il rilascio del permesso di costruire per la costruzione di casotti agricoli è subordinato alla stipula di atto di impegno unilaterale o convenzione con il Comune per l asservimento di 3000 mq. di terreno. Tale asservimento produce gli effetti precisati all art. 25 comma 20 L.R. 56/77 s.m.i. 27 L intervento di ristrutturazione edilizia di tipo A o B e/o ampliamento, finalizzato al riutilizzo di edificio rurale non più utilizzato per attività agricole a favore della residenza, in assenza delle principali opere di urbanizzazione primaria, è subordinata alla stipula di permesso di costruire convenzionato ex art. 49 comma 5 LUR, o atto di impegno unilaterale, nell ambito del quale i privati si impegnano a realizzare le OO.UU. carenti. C. Destinazioni d uso 28 La destinazione è agricola (v. art. 3 punti 1 e 8). 29 Sono consentite le attività ricreative, sportive, per il tempo libero alle condizioni specificate ai precedenti commi 6 e

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