Anno scolastico 2012/13 Log. Graziella Tarter

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1 IL MONDO DELLE PAROLE Sviluppo delle funzioni, neuropsicologia dell apprendimento e laboratori didattici per la Scuola dell Infanzia Anno scolastico 2012/13 Log. Graziella Tarter

2 Obiettivi didattici del corso Breve ripresa teorica delle basi dello sviluppo del linguaggio Analisi di alcune competenze neuropsicologiche del bambino dell ultimo anno della scuola dell infanzia Illustrazione del progetto Il Mondo Delle Parole e del protocollo di valutazione Esemplificazione di laboratori coi bambini

3 Il linguaggio Caratteristiche biologiche Il linguaggio appartiene alla evoluzione della specie umana attraverso la formazione di organi fonatori ma soprattutto di aree cerebrali deputate I bambini apprendono a parlare in modo in modo rapido ed economico attraverso la semplice esposizione alla società dei parlanti Nel corso dello sviluppo del bambino il linguaggio diventa molto rapidamente il principale canale di comunicazione Progredisce gradualmente dai primi suoni al modello adulto attraversando fasi tipiche che possiamo riconoscere 3

4 Comunicazione e linguaggio La capacità di comunicare appartiene alla specie umana da maggior tempo del linguaggio La comunicazione non avviene solo per via orale, ma gli adulti che circondano il bambino sentono il bisogno di comunicare con lui e di cercare le risposte interpretando i comportamenti e i suoni anche quando il piccolo non ha una precisa intenzione di comunicare o comunque non è cosciente di poterlo fare Con rapidità il bambino comprende e diviene consapevole della possibilità di interagire con l ambiente usando il comportamento, il pianto, i suoni e pertanto i suoi segnali diventano intenzionali Questa fase di acquisizione delle competenze comunicative è il precursore dello sviluppo del linguaggio 4

5 Per imparare a parlare Il bambino deve imparare a controllare e riprodurre volontariamente i movimenti del cavo orale che producono come risultato un determinato suono Riconoscere le proprie produzioni come simili ai suoni del linguaggio delle persone che lo circondano Rafforzare con l esercizio le produzioni che l ambiente premia Queste forme sonore pre linguistiche evolveranno nelle parole vere e proprie 5

6 Universalità del linguaggio Tutti i bambini, a prescindere dall ambiente linguistico in cui vivono, si evolvono nello stesso modo Le caratteristiche della lingua parlata influiscono sul tipo di suoni che verranno privilegiati Il rafforzamento ambientale porta il bambino a scegliere i suoni da produrre 6

7 Il linguaggio verbale Come è fatto il linguaggio? Di espressione linguistica ma anche di intenzione comunicativa (pragmatica) Quali sono le regole che lo governano? Regole fonologiche, lessicali e sintattiche 7

8 SVILUPPO PREVERBALE SVILUPPO LINGUISTICO FONOLOGIA LESSICO SINTASSI PRAGMATICA 8

9 FONOLOGIA Fonologia: è il sistema dei suoni usati in una lingua (per un italiano /R/ è un suono vibrato apicale anteriore, per un francese /R/ è un suono vibrato velare; regola le combinazioni possibili (con/t/posso mettere /S//R//L/ ma non /V/; /RN/ o /NG/ non possono stare in inizio di parola, ecc) 9

10 Regole fonologiche Sono specifiche per ogni lingua Ci informano su quali suoni fanno parte di una lingua e quali invece no Ci informano su quali combinazioni di suoni possono occorrere in sequenza e quali no Ci informano in che posizione i suoni possono occorrere e in quali no 10

11 Come il bambino impara queste regole fonologiche? Prima di sviluppare il sistema dei suoni pronunciati, il bambino sviluppa le capacità percettive che permettono di riconoscere i fonemi Tale sviluppo ha inizio nel periodo gestazionale: durante tale fase è recettivo ai suoni, al calore, al tatto e al movimento 11

12 Il bambino percepisce maggiormente i suoni che cadono nel range di frequenza della donna adulta Alla nascita i neonati dimostrano di preferire la voce della propria madre alle altre voci Il bambino nasce predisposto alla acquisizione del linguaggio orale e le abilità di discriminazione acustica gli permettono di distinguere i suoni linguistici dagli altri stimoli sonori 12

13 Fino ai 4 anni la capacità fonologica del bambino è sempre in relazione alla conoscenza delle parole, vengono cioè discriminati meglio i suoni delle parole di cui conosce già il significato Dopo i 5 anni i fonemi sono percepiti come unità discrete, combinabili e commutabili, sono in grado di giocare con i suoni del linguaggio considerandoli separati dal significato delle parole 13

14 L assetto fonologico è il più dipendente dalle abilità specifiche del bambino, sia motorie (articolazione) sia percettive (discriminazione acustica) 14

15 Il lessico Lessico: evolve direttamente dalla comunicazione intenzionale (dopo gli 8/9 mesi) quando il bambino diventa cosciente dell effetto che alcuni suoi comportamenti gestuali o vocali hanno sull interlocutore o sull ambiente. Inizialmente combina un repertorio misto di gesti e di suoni 15

16 Lo sviluppo del vocabolario Dopo i 18 mesi il bambino non deve più essere sollecitato dall adulto per parlare, indica e nomina in maniera spontanea ciò che sa e conosce e mostra un evidente piacere a farlo Dai 19 ai 24 mesi avviene di norma l esplosione del vocabolario con un incremento notevole e quotidiano del vocabolario I gesti vengono usati sempre meno e non ne vengono più prodotti di nuovi 16

17 L esplosione del linguaggio è molto influenzata della stimolazione ricevuta Uno stile direttivo non favorisce certo lo sviluppo, mentre uno stile centrato sul bambino, che ripete ed amplia le sue parole offre un modello linguistico che ne promuove l acquisizione Gli adulti modificano il loro linguaggio quando parlano con un bambino piccolo (motherese o baby talk) ed usano una prosodia più accentuata, un lessico legato all esperienza del bambino e frasi molto semplici nella struttura. 17

18 Un eccesso di stimolazione linguistica produce uno stress del bambino che ritarda la comparsa delle parole I pediatri segnalano un ritardo di alcuni mesi nella esplosione del vocabolario dovuto ad eccesso di zelo dei genitori (allevamento competitivo) Il lessico deve esprimere una comunicazione, se viene a mancare il ritmo dello scambio (mancano le pause, i silenzi nei quali il bambino possa esprimersi) decade la comunicazione e non si sviluppa il linguaggio del bambino 18

19 L assetto lessicale del bambino è il più legato all ambiente sociale nel quale vive, risente direttamente dell ambito culturale al quale il bambino è esposto. 19

20 La sintassi Sintassi: si riferisce alle regole che strutturano i rapporti tra le parole di una frase (uso delle parole funzione come l articolo, la preposizione, l aggettivo, il pronome, ecc) La morfologia (grammatica): si riferisce alla concordanza degli elementi come il genere e il numero; alla coniugazione dei verbi, ecc Nella lingua italiana si parla di sviluppo morfosintattico perché non è possibile distinguere nettamente lo sviluppo sintattico da quello morfologico 20

21 La fase nella quale si osservano i cambiamenti più significativi è quella dai 18 ai 36 mesi Le prime abilità sintattiche compaiono quando il bambino comincia ad usare combinazioni di parole cioè tra i 18 e i 24 mesi Questi enunciati telegrafici sono fatti da accostamenti di parole che esprimono un contenuto (/papà pu/ papà è andato via; /nono pèlo/ è il cappello del nonno; /pala pum/ la palla si è rotta) Sono privi di contenuti grammaticali come ad esempio gli articoli 21

22 È difficile prevedere o valutare il livello di sviluppo sintattico del bambino basandosi sull età cronologica I bambini italiani con un vocabolario inferiore alle 100 parole non producono combinazioni o lo fanno in modo sporadico. Fino a quando il bagaglio lessicale non arriva a 300 parole, il bambino tende ad usare enunciati di una sola parola Bambini con basso patrimonio lessicale che producono combinazioni, lo fanno di norma solo per frasi fatte e con combinazioni rigide 22

23 L enunciato e la frase Enunciato: una o più parole (non importa che siano legate da una struttura grammaticale) seguite da un silenzio o un cambio di turno Un enunciato è diverso da una frase, che è una unità linguistica dotata di una struttura grammaticale 23

24 L assetto morfosintattico del bambino è il più dipendente dalla stimolazione linguistica ricevuta, dal modo in cui gli si parla e dalla quantità e qualità delle strutture frastiche alle quali è esposto in prima persona 24

25 La pragmatica Competenza pragmatica: conoscere e condividere con l ambiente sociale le regole e le condizioni che rendono comprensibile e non ambiguo un enunciato. È una funzione di natura cognitiva e socio interattiva prima ancora che linguistica È di tipo astratto ed è una competenza, non una esperienza di uso di forme e di strutture linguistiche 25

26 Sono competenze pragmatiche Richiamare l attenzione dell interlocutore L alternanza dei turni Permettere all interlocutore di identificare ciò di cui si parla La competenza narrativa 26

27 1 - Richiamare l attenzione dell interlocutore Già ad un anno il bambino sorride e guarda intenzionalmente per attirare l attenzione, oppure tocca o porta un oggetto alla persona con cui intende comunicare A due anni viene usata frequentemente la denominazione di oggetti per sollecitare l interlocutore ad interagire A tre anni le strategie sono diversificate e molto rivolte ai pari. Quando i soggetti sono fisicamente vicini il parlante attira l attenzione parlando di ciò che fa, se sono lontani usa invece il richiamo. 27

28 2 - L alternanza dei turni Lo scambio dei turni differenzia il parlante dall interlocutore L inizio della acquisizione di questa complessa competenza avviene nei giochi sociali convenzionali (cucù), nei quali la madre assume su di sé tutti e due i ruoli, fino a che (dopo l anno) il bambino comincia a prendere in proprio uno dei ruoli (si copre), arrivando ad instaurare gradualmente una sequenza di scambio di turno nella interazione 28

29 A tre anni i bambini sono ben consapevoli della natura alternata del dialogo e se una loro domanda è seguita da una pausa di silenzio troppo lunga, ripetono o riformulano l enunciato originale La capacità di rispetto dei turni non è costante quando sono presenti più adulti o più bambini È soggetta a moltissime influenze della cultura sociale, rispetto al ruolo dei bambini nella società, al rispetto per gli anziani, ecc. 29

30 3 - Identificare ciò di cui si parla Scambiare informazioni attraverso il dialogo è una attività che si sviluppa dopo i tre anni Inizia a svilupparsi dialogando di cose note sia al parlante sia all ascoltatore Parlare in assenza di questa condivisione è molto difficile per il bambino perché richiede una grande padronanza del linguaggio A quattro anni i bambini possono parlare anche di temi complessi, ma ancora la situazione di sfondo deve essere condivisa 30

31 4 - La competenza narrativa Deriva dalla competenza conversazionale Viene però interrotto il turno, tipico della conversazione Il parlante deve esplicitare i luoghi, le circostanze, i personaggi e connettere tutte le parti La competenza narrativa richiede una pianificazione che il bambino prescolare non è molto in grado di controllare, per questo le narrazioni in quest età sono solitamente descrizioni di due accadimenti legati da una risoluzione (e dopo..e allora) 31

32 Il distanziamento rispetto a ciò che viene narrato è espresso con l uso di particolari tempi verbali (imperfetto, passato remoto) e con formule rituali (c era una volta.. e vissero felici e contenti) I bambini di tre o quattro anni segnalano che stanno parlando nel ruolo di un personaggio con modalità prosodiche (cambiando il tono di voce o il timbro) 32

33 nota Nel tempo è molto cambiato il modo in cui si insegnano le lingue straniere Attualmente le forme e strutture linguistiche della L 2 vengono presentate attraverso la funzione pragmatica che possono rivestire in un contesto (lingua veicolare) L utilizzazione di una via pragmatica sembra essere una via privilegiata attraverso la quale vengono memorizzate le nuove forme linguistiche 33

34 L assetto pragmatico del bambino è il più legato alla capacità di rappresentazione mentale e allo sviluppo psicologico per la capacità di condividere contenuti mentali, idee, affetti ed emozioni. 34

35 Il linguaggio è una complessa funzione Fonologia e grammatica (morfosintassi) sono sottosistemi chiusi (definiti da un numero limitato di elementi e di regole) e prescrittivi (determinano vincoli obbligatori) e la competenza del bambino è matura in tempi rapidi Semantica (lessico) e pragmatica sono sottosistemi aperti (il numero di elementi che ne fanno parte è variabile) e non raggiungono mai una saturazione (il loro sviluppo non è mai concluso definitivamente) 35

36 Dall età prescolare alla scolarizzazione si richiede l impegno costante della famiglia e degli educatori per sostenere lo sviluppo del linguaggio. In questo periodo si creano i presupposti per un sereno passaggio dalla forma parlata a quella letta e scritta. 36

37 IL BAMBINO CRESCE Il linguaggio è il veicolo attraverso il quale passa la comunicazione umana, ma anche la conoscenza tra generazioni e la conoscenza formale Dobbiamo prestare attenzione al linguaggio del bambino, ma anche a quelli degli adulti Nel contesto specifico dell apprendimento trasmesso dalla scuola, vi sono diversità di linguaggi e di ottica tra i diversi ordini scolastici 37

38 Il linguaggio degli educatori non è sempre lo stesso Alla Scuola dell Infanzia si parla molto di sviluppo globale del bambino, di autonomia, di esperienza, di vissuti, di risposta alla stimolazione Alla Scuola Primaria si parla di funzioni parziali: attenzione, concentrazione, memoria, assetto percettivo, risposta alla proposta didattica log Graziella Tarter 38 38

39 Cosa cambia nei linguaggi e nell agito degli educatori Il bambino della Scuola dell Infanzia è accompagnato ed osservato nel suo sviluppo, gli stimoli educativi sono proposte, la metodologia di lavoro è flessibile Il bambino della Scuola Primaria è valutato per ciò che sa fare e per come sa organizzarsi rispetto agli apprendimenti curricolari log Graziella Tarter 39 39

40 Il contesto scolastico impone modalità diverse, il bambino è lo stesso, però: Alla Scuola dell Infanzia è difficile vedere il particolare delle funzioni e delle competenze Alla Scuola primaria è difficile vedere il generale della economia generale dello sviluppo log Graziella Tarter 40 40

41 L approccio all apprendimento del bambino prescolare negli anni è cambiato, così come le teorie che lo sostengono: Apprendere a leggere, scrivere, contare Anni 70/80 I prerequisiti all apprendimento Anni 90 Indici predittivi per l apprendimento Attualmente Gli antecedenti cognitivi log Graziella Tarter 41 41

42 Quando si parlava di prerequisiti dell apprendimento Schema corporeo lateralità, coordinazione oculo-manuale Disegno e grafomotricità Competenze spaziali temporali ritmiche Abilità logiche classificare, seriare, includere Ecc, ecc, ecc,.. log Graziella Tarter 42 42

43 Q.I Il decennio della ricerca: gli indici predittivi per l apprendimento Test di linguaggio pronuncia, struttura, comprensione, memoria di racconto Disegno libero, copia, fig. umana Motricità e prassia- lateralità Proprietà ordinali e cardinali conta, corrispondenze, seriazioni log Graziella Tarter 43 43

44 Ed ora l ottica neuropsicologica: gli antecedenti cognitivi La competenza metafologica correlata all apprendimento strumentale della letto-scrittura La competenza narrativa correlata all uso funzionale della lettoscrittura La competenza della conta correlata alla percezione del numero Gli strumenti di controllo- attenzione, concentrazione,memoria log Graziella Tarter 44 44

45 L apprendimento è un processo di assimilazione ed accomodamento /automatizzazione di competenze/ (Piaget) Assimilo nuove competenze attraverso il processo dell imparare, uso la mia attenzione e la mia memoria (la mia motivazione) Automatizzo le nuove capacità attraverso l esercizio graduale log Graziella Tarter 45 45

46 Un apprendimento in continuità: linguaggio parlato letto - scritto Dalla consapevolezza delle parole si sviluppa la capacità di scriverle È un apprendimento inizialmente strumentale di abilità È realizzato pienamente quando il soggetto può concentrare l attenzione sui contenuti di ciò che legge e scrive Permette l accesso agli apprendimenti concettuali: uso funzionale log Graziella Tarter 46 46

47 Come il bambino passa dal linguaggio orale alla letto-scrittura Si sviluppa a partire dalla abilità di fondere le sillabe delle parole che compare verso i quatto anni e mezzo È una abilità linguistica che arriva al suo appuntamento evolutivo, non necessita di insegnamento formale per svilupparsi La memoria verbale sequenziale sviluppa e sostiene questa abilità METALINGUISTICA log Graziella Tarter 47 47

48 METALINGUAGGIO: abilità di riflettere sul linguaggio, di considerare la forma e i contenuti sonori delle parole a prescindere dal significato che veicolano L abilità di sintesi (fusione di suoni) precede sempre l abilità di analisi L analisi delle sillabe si sviluppa verso i cinque anni log Graziella Tarter 48 48

49 METAFONOLOGIA: abilità di individuare i singoli suoni delle parole anche quando sono coarticolati La capacità di sintesi dei suoni delle parole (fonemi) si sviluppa naturalmente circa sei mesi dopo, cioè intorno ai 5 anni e mezzo La capacità di analisi dei suoni delle parole compare verso i sei anni log Graziella Tarter 49 49

50 Conseguenze: La coincidenza temporale del completamento della competenza metafonologica con l inizio della scolarità e degli apprendimenti didattici formali, espone alcuni bambini all insuccesso scolastico per un semplice ritardo cronologico di sviluppo Le competenze metafonologiche sono evocabili tramite un intervento linguistico semplice e didatticamente efficace log Graziella Tarter 50 50

51 Le lingue non sono tutte uguali Esistono caratteristiche specifiche per l acquisizione delle lingue scritte che derivano dalla trasparenza e dalla consistenza della lingua da apprendere I metodi didattici non sono esportabili impunemente: il caso del metodo globale Il modello teorico della lettura a due vie indica la necessità di adottare metodiche didattiche coerenti log Graziella Tarter 51 51

52 Le caratteristiche specifiche della lingua italiana: È una lingua trasparente, presenta poche variazioni tra il codice verbale e il codice scritto) si scrive ciò che si dice È una lingua consistente, (ha un buon grado di accostamento tra fonemi e grafemi) ho un segno per ogni suono È una lingua regolare, estremamente prevedibile per morfologia ed ortografia log Graziella Tarter 52 52

53 L attenzione L attenzione non è un fenomeno unitario ma una classe di processi caratterizzata dalla selettività e dall intensità I processi attenzionali sono in grado di elaborare in maniera flessibile le informazioni percettive, emotive, mnemoniche log Graziella Tarter 53 53

54 Attenzioni diverse: L attenzione focalizzata richiede di ignorare alcuni stimoli ambientali o interni (es. luce, rumore, fame ), è attivata con un alto grado di selettività L attenzione sostenuta richiede di mantenere attivo il sistema per periodi prolungati con un livello adeguato di risposta durante attività anche ripetitive e continue, è caratterizzata dalla intensità log Graziella Tarter 54 54

55 La memoria La Memoria a Breve Termine (MBT) registra le caratteristiche fisiche dello stimolo (visive, acustiche, tattili, emotive) per poi rievocarle esattamente La MLT estrae ed immagazzina i contenuti semantici essenziali delle diverse informazioni log Graziella Tarter 55 55

56 La memoria a breve termine e le sue sottocomponenti Deposito temporaneo a BT o deposito span (= numero di elementi che un soggetto è in grado di registrare e ritenere senza doverli organizzare) Memoria di lavoro (= capacità di mantenere presenti ed attive informazioni per il tempo necessario a compiere tappe successive di lavoro), comprende un sistema verbale, uno visuospaziale e un sistema esecutivo centrale log Graziella Tarter 56 56

57 La memoria a lungo termine e le sue sottocomponenti La memoria procedurale (= di abilità motorie,percettive, cognitive) da rievocare in modo automatico La memoria dichiarativa semantica (per le conoscenze enciclopediche) da richiamare volontariamente, e la memoria dichiarativa episodica, (divisa in verbale e visuospaziale) log Graziella Tarter 57 57

58 La memoria Memoria BT reiterazione Memoria LT Deposito span Memoria di lavoro (WM) Memoria dichiarativa Memoria procedurale log. G.Tarter

59 L apprendimento della lettoscrittura tra linguaggio, percezione, attenzione, memoria Lo sviluppo normale delle competenze antecedenti l apprendimento del linguaggio scritto richiede un buon sviluppo del linguaggio verbale Disturbi del linguaggio diversi possono originare disturbi di apprendimento diversi (fonologia /difficoltà strumentali; narrazione/ difficoltà funzionali) log Graziella Tarter 59 59

60 In fase prescolare: i bambini che a 4 anni ancora presentano difficoltà di linguaggio (di pronuncia, lessico o struttura di frase) sono soggetti a rischio per le difficoltà di apprendimento I soggetti con antecedente (o ancora presente) disturbo del linguaggio, già seguiti dai Servizi NPI vengono preparati alla scolarità e alla metafonologia log Graziella Tarter 60 60

61 Un progetto di intervento in continuità Non è compito della Scuola dell Infanzia cercare i soggetti candidati al DSA Non abbiamo conoscenze o strumenti (indici predittivi) sicuramente atti a questo scopo (falsi positivi/falsi negativi) Sappiamo però che alcune attività linguistiche favoriscono lo sviluppo dell apprendimento della letto scrittura in tutti i bambini log Graziella Tarter 61 61

62 Il periodo prescolare si rivela quindi importante per evidenziare precocemente alcune abilità, strettamente correlate all apprendimento della letto-scrittura e rendere possibile una stimolazione precoce delle diverse competenze. La valutazione di queste abilità rende possibile l intervento didattico mirato alla prevenzione dell insuccesso scolastico e dei disturbi della sfera emozionale per i soggetti rilevati a rischio. 62

63 Progetto IL MONDO DELLE PAROLE Protocollo per la Valutazione delle competenze del bambino 63

64 Abilità indagate Abilità grafiche e visuo-spaziali: copia di figure Memoria visiva: reiterazione di percorsi Memoria verbale: ripetizione di parole Linguaggio: narrazione Metafonologia 1: fusione-segmentazione sillabica Metafonologia 2: fusione- segmentazione fonemica 64

65 Abilità visuo spaziali Le abilità visuo-spaziali vengono indagate attraverso la proposta di copia di figure. Tali abilità sono indicative e correlate all aspetto grafico nell approccio con la scrittura. Si pone attenzione alla coordinazione occhiomano, alla posizione nello spazio, alla capacità di riproduzione delle figure. 65

66 Nella proposta di gennaio il bambino dovrà ricopiare (senza cancellature) 8 figure, le prime quattro sono di norma ricopiate fedelmente già a 4 anni, le altre indagano le capacità proprie dell età Nella proposta di fine aprile ci sono quattro disegni e quattro segni grafici convenzionali, due grafemi e due cifre È inoltre richiesto al bambino di scrivere il proprio nome Il punteggio sarà dato sulla base di indici precisi e codificati 66

67 Memoria visiva La memoria visiva sarà indagata attraverso la reiterazione di percorsi Si terrà conto della spazialità e della memoria sequenziale La memoria visiva e la sequenzialità, permettono l adeguata attività di ricostruzione delle diverse unità costitutive la parola, nel passaggio alla letto-scrittura. 67

68 Il bambino dovrà ripetere una sequenza di salti sulle foglie di uno stagno in numero crescente e con il mantenimento dell ordine di presentazione La capacità di memoria visiva matura nel tempo con l esperienza, ma si può educare l attenzione degli aspetti percettivi e la capacità di mantenere lo stimolo presente per il tempo necessario 68

69 Memoria verbale Indagata attraverso la ripetizione di parole ad alta e bassa frequenza d uso Saranno proposte parole della stessa lunghezza (bisillabiche) in sequenze di lunghezza crescente. Questa capacità risulta strettamente correlata all attività di analisi-sintesi delle parole e permette di scomporre e ricomporre le parole. Tale abilità può essere allenata, in previsione della somministrazione delle prove. 69

70 Linguaggio Valutato attraverso la narrazione. In seguito alla presentazione al bambino di una storia rappresentata in una sequenza di immagini, si richiede di narrare la vicenda e sarà quindi trascritto il racconto del bambino. L abilità di narrazione prevede il consolidamento di abilità linguistiche quali un buon bagaglio lessicale, un linguaggio strutturato e una fluenza verbale adeguata. La narrazione è strettamente correlata alle abilità di stesura e comprensione del testo in fase più avanzata della scolarità.

71 A gennaio la storia è fatta di tre immagini, ad aprile invece saranno quattro Il bambino sarà invitato a raccontare la vicenda rappresentata La valutazione del racconto sarà fatta su tre diversi parametri (lessico, sintassi e capacità comunicativa) La competenza andrà sollecitata e allenata 71

72 Metafonologia 1 Analizzata attraverso la somministrazione di prove di fusione/segmentazione sillabica Sono utilizzate parole bisillabe e trisillabe piane È l ambito che verrà prioritariamente stimolato dall insegnate in questa prima fase di intervento Costituisce abilità fondamentale per l accesso alla lettoscrittura e compare di norma dopo i 4 anni 72

73 Nella prova di fusione di sillabe l insegnante propone verbalmente le sillabe e il bambino dovrà indicare lo stimolo tra quattro immagini Nella prova di segmentazione invece l insegnante denomina l immagine e il bambino deve produrre le sillabe che compongono la parola stimolo 73

74 Metafonologia 2 Analizzata attraverso la somministrazione di prove di fusione/segmentazione fonemica. Le parole sono state scelte accuratamente in base alle caratteristiche dei suoni. È la base indispensabile per la scrittura e compare di norma dopo i 5 anni. Anche in questo caso, sarà fornito il materiale per la stimolazione e l allenamento, che l insegnante potrà fare con i bambini in piccolo gruppo in forma di gioco. 74

75 Nella prova di fusione di fonemi l insegnante propone verbalmente i suoni e il bambino dovrà indicare lo stimolo tra quattro immagini Nella prova di segmentazione invece l insegnante denomina l immagine e il bambino deve produrre i fonemi che compongono la parola stimolo 75

76 Attenzione! L abilità di manipolazione del fonema è un apprendimento culturale che non tutte le lingue richiedono per essere lette e scritte. Per alcuni bambini è un acquisizione spontanea, mentre per altri è indispensabile che venga insegnata. Questo è lo scopo del laboratorio: l insegnamento/apprendimento esplicito delle abilità indispensabili per poter leggere e scrivere una lingua fonologica come l italiano. 76

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