Bilancio e Relazioni ESERCIZIO

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1 Bilancio e Relazioni ESERCIZIO

2 IBL Banca S.p.A. Sede sociale e Direzione Generale Via di Campo Marzio, 46 Roma Capitale Sociale int. vers. Euro ,00 Capogruppo del Gruppo Bancario IBL Banca - Iscritta all Albo delle Banche al n Iscritta all Albo dei Gruppi Bancari al n ABI CAB Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Partita IVA C.F C.C.I.A.A. Roma 43658

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5 Convocazione di Assemblea Ordinaria

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9 I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea Ordinaria della IBL Banca presso la sede sociale in Roma, Via di Campo Marzio n. 46, il giorno 19 Aprile 2012 alle ore 14,30, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO: 1. Relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della società di revisione PricewaterhouseCoopers SpA sull esercizio 2011; presentazione del bilancio al 31 dicembre 2011 e delibere inserenti e conseguenti. Per l intervento all Assemblea valgono le disposizioni di legge e di statuto.

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13 Indice generale 7 ORGANI SOCIALI 9 RELAZIONE DI GESTIONE 49 SCHEMI DI BILANCIO 57 NOTA INTEGRATIVA 149 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 153 DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL 19 APRILE RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE

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15 Organi Sociali CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE VICE PRESIDENTE VICARIO VICE PRESIDENTE AMMINISTRATORE DELEGATO CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE Vincenzo Giordano Francesco Ceccobelli Antonio d Amelio Mario Giordano Carlo d Amelio Vito Di Battista Franco Masera* COLLEGIO SINDACALE PRESIDENTE SINDACO EFFETTIVO SINDACO EFFETTIVO SINDACO SUPPLENTE SINDACO SUPPLENTE Giuseppe Tinelli Roberto Aguiari Oscar Cosentini Pierluigi Pace Sergio Verucci *Nominato dall Assemblea dei Soci del 20 aprile 2011

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17 Relazione di Gestione

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19 Indice A. IL MERCATO DI RIFERIMENTO I. SCENARIO MACROECONOMICO II. IL MERCATO DEL CREDITO AL CONSUMO III. IL MERCATO DELLA CESSIONE DEL QUINTO B. RISULTATI DI ESERCIZIO I. DATI DI SINTESI II. STRUTTURA ECONOMICA III. STRUTTURA PATRIMONIALE C. ATTIVITÀ DELLE STRUTTURE OPERATIVE I. ORGANIZZAZIONE E SISTEMI INFORMATIVI II. RISORSE UMANE III. SISTEMI DEI CONTROLLI INTERNI E COMPLIANCE IV. FINANZA V. INTERVENTI NORMATIVI E ADEGUAMENTI INTERNI VI. SERVIZI DI INVESTIMENTO VII. PIANO INDUSTRIALE VIII. ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO D. POLITICHE COMMERCIALI I. IMPIEGHI II. RACCOLTA III. ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE IV. MARKETING ED ADVERTISING V. RETE TERRITORIALE E. PARTECIPAZIONI E RAPPORTI CON LE SOCIETA DEL GRUPPO F. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE G. POLITICHE DI ASSUNZIONE GESTIONE E COPERTURA DEI RISCHI FINANZIARI I. RISCHIO DI CREDITO E TECNICHE DI ATTENUAZIONE (CRM) II. RISCHIO DI TASSO E RISCHIO DI LIQUIDITÀ III. INTERNAL CAPITAL ADEQUACY ASSESSMENT PROCESS (ICAAP) E INFORMATIVA AL PUBBLICO (PILLAR 3) H. FATTI DI RILIEVO ACCADUTI DOPO LA CHIUSURA DELL ESERCIZIO I. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE L. PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO

20 12 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca A. IL MERCATO DI RIFERIMENTO I. SCENARIO MACROECONOMICO Nel corso del 2011 l economia mondiale, dopo i segnali di ripresa mostrati sul finire del 2010, ha rallentato, principalmente per effetto della brusca e generalizzata riduzione del ritmo di crescita delle economie avanzate. In presenza di forti tensioni sul debito sovrano nell area dell euro e di un elevata incertezza circa il processo di consolidamento delle finanze pubbliche negli Stati Uniti, sul finire dell anno si sono indebolite le aspettative che la crescita delle economie avanzate acquisti progressivamente vigore. I flussi commerciali, in ripresa nel terzo trimestre, hanno successivamente rallentato. Le spinte inflazionistiche si sono generalmente attenuate, beneficiando del calo dei corsi delle materie prime. Nel terzo trimestre l attività economica nei principali paesi avanzati al di fuori dell area dell euro ha accelerato. Negli Stati Uniti il Pil è cresciuto dell 1,8% sul trimestre precedente in ragione d anno, spinto dalla ripresa dei consumi e degli investimenti fissi lordi privati, che hanno compensato l effetto negativo proveniente dalla riduzione delle scorte. In Giappone l attività produttiva, dopo essersi contratta nel primo semestre, ha segnato un forte rimbalzo, salendo del 5,6%. Via hanno contribuito il rafforzarsi della dinamica dei consumi e il riavvio delle esportazioni, in precedenza condizionate dall interruzione delle catene produttive a seguito del terremoto. Nel Regno Unito il Pil ha accelerato al 2,3%. Nelle principali economie emergenti l attività è lievemente rallentata, risentendo delle misure di politica economica restrittive adottate nel primo semestre. Nel terzo trimestre in Cina e in India la crescita del Pil è comunque rimasta elevata, grazie alla dinamica ancora sostenuta della domanda interna. Nel quarto trimestre, secondo gli indicatori congiunturali più recenti, l attività nelle maggiori economie avanzate si sarebbe indebolita nettamente. Fanno eccezione gli Stati Uniti, dove il Pil avrebbe accelerato a ritmi prossimi al 3% in ragione d anno, grazie al miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro. Nell area dell euro nel terzo trimestre del 2011 il Pil è cresciuto dello 0,1% sul periodo precedente (0,2% in primavera). L incremento delle esportazioni (1,2%) ha continuato a fornire il principale stimolo alla dinamica del prodotto. L incremento della spesa delle famiglie (0,2%) ha solo parzialmente recuperato il calo subito nel trimestre precedente. Gli investimenti fissi lordi hanno ristagnato. Dalla fine dell estate il quadro congiunturale è peggiorato, riflettendo il rallentamento del ciclo economico mondiale e l aggravarsi della crisi dei debiti sovrani. Le spinte inflazionistiche si sono attenuate sia nei principali paesi avanzati sia in quelli emergenti, beneficiando del calo dei corsi delle materie prime. In novembre negli Stati Uniti la dinamica dei prezzi è scesa al 3,4% sui dodici mesi, dal 3,9% raggiunto in settembre. Nel Regno Unito l inflazione è calata al 4,8%, anche per il venir meno dell impatto dell aumento delle imposte indirette. In Giappone la dinamica dei prezzi è divenuta leggermente negativa, sia per l indice complessivo sia per la componente di fondo. Nell area dell euro il ritmo di crescita sui dodici mesi dei prezzi al consumo dell area dell euro, collocatosi al 3,0% tra settembre e novembre, è lievemente calato in dicembre al 2,8%. Anche i prezzi dei prodotti energetici e degli alimentari hanno lievemente accelerato negli scorsi mesi. Al di fuori dell area dell euro, nei principali paesi avanzati le politiche monetarie sono rimaste fortemente espansive, a fronte dell intensificarsi dei rischi al ribasso relativi alla crescita, delle tensioni sui mercati finanziari, della perdurante debolezza della domanda e di aspettative di inflazione contenute. La Federal Reserve americana ha lasciato invariato tra lo 0,0 e lo 0,25% l intervalloobiettivo per il tasso di interesse sui federal funds; ha inoltre proseguito la ricomposizione del proprio portafoglio di titoli di Stato, volta ad allungarne la scadenza media, nonché il reinvestimento dei proventi dei rimborsi di mortgage-backed securities (MBS) in analoghi strumenti. Sono rimasti

21 RELAZIONE DI GESTIONE 13 immutati anche gli orientamenti della Banca d Inghilterra e della Banca del Giappone, che hanno lasciato invariati i tassi di riferimento (allo 0,5% e in un intervallo compreso tra lo 0,0 e lo 0,1%, rispettivamente) e hanno mantenuto attivi i propri programmi di acquisto di titoli. Le banche centrali dei principali paesi emergenti, in seguito al deteriorarsi del quadro congiunturale e a fronte dell attenuarsi delle tensioni sui prezzi, hanno avviato un graduale allentamento delle condizioni monetarie. In presenza di un acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari, di prospettive sfavorevoli per la crescita nell area e di un attenuazione delle pressioni inflazionistiche, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto il tasso fisso sulle operazioni di rifinanziamento principali (ORP) di 25 punti base in ciascuna delle riunioni di inizio novembre e di inizio dicembre, fino all 1%. In dicembre sono state decise nuove misure di sostegno alla liquidità delle banche e alla loro attività di prestito alle famiglie e alle imprese. Sono state annunciate due nuove operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con durata pari a 36 mesi e piena aggiudicazione degli importi richiesti, per le quali si prevede l opzione di rimborso anticipato dopo un anno; sarà applicato un tasso pari a quello medio delle ORP nell arco della durata di ciascuna operazione. È stato inoltre previsto l ampliamento delle attività stanziabili a garanzia nelle operazioni di rifinanziamento, riducendo i requisiti di rating per alcuni tipi di asset-backed securities e permettendo alle banche centrali nazionali, sotto la propria responsabilità, di accettare prestiti bancari che soddisfino precisi criteri di idoneità. A partire dal primo periodo di mantenimento del 2012 il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche è stato ridotto dal 2% all 1% per cento allo scopo di liberare attività stanziabili in garanzia e sostenere l attività nel mercato monetario. Le banche centrali dell Eurosistema hanno effettuato acquisti di titoli di Stato nell ambito del Securities Markets Programme, al fine di contrastare i malfunzionamenti del meccanismo di trasmissione della politica monetaria derivanti dalla crisi del debito sovrano. In Italia sul quadro congiunturale dell economia pesano il rallentamento del commercio mondiale e l aggravarsi della crisi del debito sovrano, che ha spinto al rialzo i costi di finanziamento, nonché l effetto sul reddito disponibile delle manovre correttive di finanza pubblica, che tuttavia hanno evitato conseguenze più gravi sull economia reale. Nel terzo trimestre del 2011 il Pil dell Italia è sceso dello 0,2% rispetto al periodo precedente, segnando la prima flessione dall inizio del La dinamica del prodotto ha risentito della debolezza della domanda interna, in presenza di un calo dei consumi delle famiglie (-0,2%) e degli investimenti (-0,8%). In autunno il quadro congiunturale è peggiorato. La produzione industriale avrebbe subito nella media del quarto trimestre il calo più consistente dalla primavera del 2009 (nell ordine del 3% sul periodo precedente). Gli indicatori confermano la debolezza della domanda interna, come riflesso di quella del reddito disponibile delle famiglie. Le vendite all estero continuano invece a sostenere la crescita, anche se risentono del rallentamento del commercio mondiale. A partire dall estate i prezzi al consumo hanno risentito del rialzo delle imposte indirette, mentre sono in attenuazione le pressioni derivanti dalla domanda interna e dalle materie prime importate. A dicembre l inflazione al consumo, misurata dalla variazione sui dodici mesi dell indice per l intera collettività nazionale (IPC), è stata pari al 3,3% (stima preliminare). In un quadro di allentamento delle pressioni sui costi degli input, le previsioni degli analisti censiti in gennaio da Consensus Economics si collocano al 2,3% nella media del 2012; tale valutazione però non terrebbe interamente conto degli ulteriori aumenti delle imposte indirette deliberati alla fine del Il recupero dell occupazione, iniziato nel quarto trimestre del 2010, si è arrestato negli ultimi mesi dello scorso anno: i dati provvisori relativi ai mesi di ottobre e novembre segnalano un calo degli occupati rispetto al mese precedente e una ripresa del tasso di disoccupazione, che tra i più giovani ha raggiunto valori molto elevati. Anche se continua a ridursi il ricorso alla Cassa integrazione, peggiorano le aspettative occupazionali delle imprese. Le retribuzioni calano in termini reali, anche per il blocco delle retribuzioni pubbliche. Nel 2011 il fabbisogno del settore statale è sceso al 3,9% del Pil, dal 4,3% del Sulla base delle

22 14 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca informazioni disponibili, si può valutare che l indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche si sia anch esso ridotto rispetto al livello del 2010 (4,6% del PIL), collocandosi in prossimità della stima indicata nella Relazione al Parlamento 2011 diffusa dal Governo lo scorso 4 dicembre (3,8%). Il risultato rifletterebbe il calo dell'incidenza sul Pil della spesa complessiva, nonostante l'aumento degli oneri per interessi, a fronte di una sostanziale stabilità del peso sul prodotto delle entrate. L incidenza del debito sul Pil sarebbe aumentata nell'ordine di 1,5 punti percentuali, in misura inferiore rispetto alla media degli altri paesi dell area dell euro. Negli ultimi sei mesi sono state approvate tre manovre di bilancio che consentiranno una significativa correzione dei conti pubblici nel prossimo triennio. In base alle più recenti stime dell OCSE nella media del 2011 il prodotto mondiale sarebbe aumentato del 3,8%, mentre nel 2012 dovrebbe rallentare al 3,4%. La ripresa rimarrebbe differenziata: nei paesi avanzati, a fronte del ristagno in Europa, vi sarebbe un espansione del 2% negli Stati Uniti e in Giappone, in quelli emergenti si attenuerebbe in Cina e in India, più nettamente in Brasile. Sulle prospettive dell economia globale gravano tuttavia ancora numerosi fattori di incertezza, legati agli effetti del consolidamento dei conti pubblici nelle economie avanzate. Da un lato, non sono ancora facilmente quantificabili le ripercussioni della crisi del debito sovrano in Europa: il perdurare delle difficoltà di raccolta del settore bancario europeo potrebbe ridurre la capacità di erogare credito all economia, alimentando una spirale negativa tra il calo dell attività produttiva, la debolezza del settore finanziario e i rischi sul debito sovrano. Dall altro, negli Stati Uniti, qualora non fossero prorogate al 2012 alcune misure di stimolo fiscale attuate gli scorsi anni, la crescita economica nell anno in corso si ridurrebbe di due punti percentuali. Per quanto riguarda l Italia l aggravarsi del debito sovrano e i segnali di rallentamento del commercio internazionale hanno determinato in Italia e nell area dell euro un peggioramento delle prospettive di crescita, che è stato progressivamente incorporato nelle stime elaborate dalle istituzioni internazionali e dai previsori privati. Per il 2012 gli analisti prefigurano in media una sensibile contrazione del PIL dell Italia, mentre a settembre 2011 le attese risultavano ancora orientate verso una crescita positiva. L incertezza derivante dai possibili sviluppo della crisi del debito sovrano è straordinariamente elevata e si riflette sui tassi di interesse, sui bilanci delle banche e sulla quantità di prestiti da esse erogati. Non si può escludere che le difficoltà di raccolta possano tradursi in restrizioni delle politiche di erogazione del credito, che ridurrebbe la capacità di spesa di famiglie e imprese. Tali difficoltà potrebbero essere attenuati dagli interventi dagli interventi messi in atto dall Eurosistema. Il ripristino della fiducia della capacità dello Stato di onorare il proprio debito potrebbe ridurre i costi di finanziamento per famiglie imprese. Tuttavia l andamento dei tassi di interesse e del credito dipende anche dall evoluzione delle condizioni dei mercati finanziari internazionali e dalle decisioni assunte a livello europeo. II. IL MERCATO DEL CREDITO AL CONSUMO Le tensioni sul mercato dei titoli di Stato italiani hanno inciso negativamente sulla capacità di raccolta delle banche. Vi sono indicazioni che tali difficoltà si siano ripercosse sulle condizioni di offerta di credito all economia; in prospettiva, potrebbero essere attenuate dall ampio ricorso alle nuove operazioni di rifinanziamento presso l Eurosistema. Le condizioni di offerta potrebbero risentire negativamente poi del deterioramento della qualità del credito. È proseguita la ricomposizione dei prestiti alle imprese a favore di quelli a breve termine. I finanziamenti con durata fino a un anno sono cresciuti del 6,9% nei dodici mesi terminati in novembre, quelli con durata superiore ai cinque anni del 3,3%. Su tali andamenti hanno influito sia fattori di domanda, sia fattori di offerta. Riguardo a questi ultimi, si è osservato un significativo aumento del grado di utilizzo delle linee di credito, verosimilmente connesso con le tensioni dal lato della liquidità. Sono aumentati i tassi medi attivi bancari, riflettendo sia il rialzo del costo della raccolta sia l intensificarsi delle tensioni sul mercato dei titoli pubblici italiani.

23 RELAZIONE DI GESTIONE 15 Il credito alle famiglie torna a indebolirsi nella seconda parte del 2011, evidenziando un deciso calo delle erogazioni di mutui nei primi nove mesi dell anno e un trend ancora negativo anche per le erogazioni di credito al consumo, seppure in miglioramento rispetto ai due anni precedenti. Nel corso del 2011 l evoluzione del credito alle famiglie, che nel 2010 aveva registrato una decisa ripresa dei ritmi di crescita, è tornata ad indebolirsi. Agli effetti della perdurante debolezza della crescita economica sulla condizione finanziaria delle famiglie si sono progressivamente aggiunti quelli legati all acuirsi delle tensioni sul debito sovrano di alcuni paesi periferici dell area dell euro, culminate a partire dai mesi estivi nella forte pressione sui titoli di Stato italiani. La fase di forte incertezza sulla tenuta del nostro debito si è rapidamente tradotta in un ulteriore peggioramento della fiducia tra gli intermediari, dato il fortissimo legame tra il sistema bancario e il rischio sovrano, in una pesante correzione dei mercati azionari e, ancora una volta, in una crescente pressione esercitata da parte delle autorità internazionali sul tema del rafforzamento patrimoniale. Il clima di fiducia delle famiglie ha così evidenziato un progressivo deterioramento che si è riflesso in un atteggiamento molto cauto anche in relazione alla domanda di credito. Nello stesso tempo, coerentemente con il peggioramento delle condizioni di funding sui mercati all ingrosso, le politiche di offerta sono tornate a registrare un intonazione restrittiva. In questo contesto, il comparto del credito al consumo ha continuato ad essere condizionato dall evoluzione negativa dei consumi delle famiglie, che ne costituiscono il driver principale. La fase di difficoltà accomuna i principali paesi europei, sebbene, complessivamente si manifestano alcuni segnali di lenta ripresa. Anche se sembra ormai superato il punto di minimo toccato nel 2009, le erogazioni della maggior parte dei prodotti non riesce a portarsi su un percorso di crescita, risentendo, oltre che del difficile contesto economico che accentua la tradizionale cautela delle famiglie italiane nell assumere impegni finanziari, anche del contesto normativo mutato di recente che ha impegnato gli operatori in un imponente sforzo di adeguamento e di profonde riorganizzazioni del business, ancora in via di completamento. Fa eccezione il prestito personale, prodotto meno colpito dalle nuove disposizioni operative, sul quale si sono focalizzati maggiormente gli operatori, anche grazie al sempre maggiore utilizzo del canale bancario per la sua collocazione. Flusso Erogazioni (migliaia di euro) Numero Operazioni Prodotto 2011 % 2010 Var Var Prestiti Personali ,4% ,6% ,4% Prestiti Finalizzati ,6% ,3% ,0% Revolving ,8% ,8% ,3% Carte Ratail/Opzione ,6% ,7% ,7% Cessione del Quinto ,7% ,4% ,7% Totale ,0% ,3% ,09% Cessione del Quinto 2011 % 2010 Var Dipendenti Pubblici ,6% ,8% Dipendenti Privati ,2% ,0% Pensionati ,2% ,1% Totale ,0% ,4% Fonte: Assofin Osservatorio mensile sul credito al consumo 2011 Consistenza (migliaia di euro) Prodotto 2011 % 2010 Var Prestiti Personali ,0% ,6% Autoveicoli e Motocicli ,5% ,5% Veiocoli Bussines ,8% n.d. n.d. Altri Prestiti Finalizzati ,6% ,8% Carte Rateali/Opzione ,9% ,3% Cessione del Quinto ,2% ,9% Totale ,0% ,4% Fonte: Assofin Osservatorio mensile sul credito al consumo 2011

24 16 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca I dati Assofin relativi al 2011 mostrano, anche quest anno, seppure in misura lieve, nel complesso un decremento dei flussi erogati rispetto all anno precedente pari all 1,3% (5,4% nel 2010 rispetto al 2009), a fronte di un incremento del numero di operazioni pari al 9,09% (2,83% nel 2010 rispetto al 2009). Anche nel 2011, come nel precedente esercizio tutte le forme tecniche hanno subito un decremento, ad eccezione in entrambi gli esercizi delle carte e nell anno appena concluso dei prestiti personali, che dopo anni di flessione, hanno subito un incremento dei flussi del 3,6% e del numero delle operazioni del 3,4%. E continuata anche nel 2011 la discesa dei prestiti finalizzati, in conseguenza, anche nell anno appena concluso, della riduzione dei consumi e dell acquisto di beni durevoli. Per quanto riguarda la cessione del quinto, comparto che fino al 2009 ha visto crescere il proprio peso, anche nel 2011 si evidenzia una flessione sia in termini di flussi erogati, pari all 8,4% (12,4% nel 2010), che di numero di operazioni, pari all 11,7% (8,5% nel 2010). Le prospettive di evoluzione del credito alle famiglie nei prossimi anni sono condizionate dal peggioramento dello scenario economico e finanziario. Gli ultimi mesi del 2011 e il 2012 saranno, infatti, caratterizzati dalle spinte recessive che derivano dal rallentamento mondiale ma soprattutto dalla restrizione fiscale e dall incertezza che ha investito l area euro. Il tema del funding risulterà, in particolare, cruciale nella determinazione dei volumi e del costo dei finanziamenti in una fase in cui gli effetti della manovra di correzione dei conti pubblici limiteranno ulteriormente le risorse finanziarie delle famiglie e la domanda di finanziamenti. La crescita delle consistenze di credito alle famiglie risulterà pertanto in ulteriore rallentamento rispetto al recente passato. La nuova fase della crisi rafforza, dunque, gli elementi di criticità già evidenziati: alla modesta espansione della domanda di credito si accompagneranno i maggiori vincoli da parte dell offerta, che scontano da un lato costi di funding strutturalmente più elevati rispetto alla fase pre-crisi, dall altro l esigenza di rafforzamento patrimoniale e livelli di rischiosità del credito elevati lungo tutto l orizzonte di previsione. L operatività risulterà indubbiamente più complessa rispetto al passato, richiedendo un cambiamento del modello di servizio alle famiglie, in una logica di maggiore fidelizzazione e mantenimento della relazione nel tempo. In generale, l attenzione degli operatori si focalizzerà sui costi delle strutture di produzione e di distribuzione. Nel comparto del credito al consumo, l evoluzione dei flussi continuerà a essere negativa fino al 2012, ancora penalizzata dall evoluzione dei consumi, senza tuttavia sperimentare il calo registrato nella fase successiva alla crisi. Si prevede che solo nel 2013 le consistenze complessive di credito al consumo intermediate da banche e operatori specializzati registreranno una modesta crescita, riflettendo il trend di graduale crescita dei flussi erogati. La crescita delle consistenze complessive di credito alle famiglie risulterà in ulteriore rallentamento rispetto al recente passato. Anche superata la fase più delicata del 2012, l operatività risulterà indubbiamente più complessa rispetto al passato, richiedendo un cambiamento del modello di servizio alle famiglie, in una logica di maggiore fidelizzazione e mantenimento della relazione nel tempo. La conoscenza del cliente, la gestione integrata delle decisioni di investimento e di finanziamento e la capacità dell intermediario di soddisfare i nuovi bisogni delle famiglie, anche in risposta ai cambiamenti demografici e dei modelli di consumo, assumeranno un ruolo sempre più centrale nello sviluppo del mercato del credito alle famiglie. Nel credito al consumo, in particolare, coesisteranno i diversi modelli di business, ciascuno con la propria specificità nel servizio offerto alla clientela, ma l orientamento prevalente dell industria sarà quello di migliorare la produttività e l efficienza, attraverso soluzioni di partnership che associno ai vantaggi strutturali delle reti bancarie, in termini di capillarità distributiva e forte relazione di fiducia con la clientela, quelli degli operatori specializzati, soprattutto in termini di gestione del rischio di credito e proattività commerciale. In generale, in una fase di modesta crescita dei flussi e di flessione dei margini, l attenzione degli operatori si focalizzerà sui costi delle strutture di produzione e di distribuzione. Lo sviluppo della multicanalità è già oggi un fattore critico di successo accompagnato dalla costante attenzione alla formazione della rete commerciale e all educazione finanziaria delle

25 RELAZIONE DI GESTIONE 17 famiglie. La maggiore mobilità della clientela richiederà, inoltre, sempre maggiore attenzione alla qualità e alla velocità/tempestività del servizio offerto e all uso delle nuove tecnologie per favorire l innovazione di prodotto. III. IL MERCATO DELLA CESSIONE DEL QUINTO Per il segmento di mercato della cessione del quinto, nell esercizio 2011 viene rimarcata la tendenza negativa già delineata nell anno precedente, dopo anni di crescita ininterrotta. I dati Assofin confermano un andamento decrescente del prodotto finanziario pari a all 8,4% rispetto al Sugli oltre 4,5 miliardi di cessioni del quinto erogati, che rappresentano l 8,7% del totale del mercato del credito retail, escluse le erogazioni di mutui ipotecari, si osserva inoltre una parallela flessione annuale del numero di operazioni perfezionate quantificata pari all 11,7%. La contrazione osservata trova certamente origine nella perdurante crisi congiunturale che anche nel 2011 si è rivolta verso la potenziale clientela dipendente dalle imprese private (-26%) maggiormente penalizzate dalle compagnie assicurative, che nel coprire il rischio impiego del richiedente il finanziamento, hanno mantenuto un orientamento prudenziale nelle assunzioni. Anche la banca, sotto questo aspetto, ha agito in simmetria, restringendo i criteri acquisitivi verso la stessa tipologia di operazioni mitigando ulteriormente, in un periodo economicamente recessivo quale quello attuale, il rischio di credito. Gli indirizzi e le raccomandazioni dell organo di vigilanza, già introdotti con la circolare del novembre 2009, in materia di controlli e monitoraggio della condotta operativa, hanno inevitabilmente consolidato, tra gli erogatori rimasti sul mercato, orientamenti di maggior rigore nella scelta, nella selezione e nel mantenimento dei rapporti commerciali con gli operatori facenti parte della rete commerciale esterna. In questo caso una valutazione più restrittiva dei partner commerciali, posta in essere dalla totalità degli operatori, ha spontaneamente contribuito alla riduzione delle performance commerciali di mercato. In un contesto caratterizzato dalle predette complessità la banca ha in ogni caso ottenuto in termini di impieghi un risultato soddisfacente (+2% rispetto al 2010) che le ha consentito di confermare la seconda posizione nel ranking Assofin degli operatori specializzati nella cessione del quinto.

26 18 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca B. RISULTATI DI ESERCIZIO Signori Azionisti, il bilancio al chiude con un risultato netto di 11,18 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio del 94% (pari a circa 5,4 milioni di euro). In particolare l utile ante imposte risulta pari a 13,4 milioni di euro, su cui sono rilevate imposte per 2,23 milioni di euro. Nella tabella che segue sono riportati dati di sintesi e alcuni indicatori di performance economici, finanziari e di produttività, raffrontati con l anno precedente. Analizzando i dati di sintesi emerge come il risultato netto conseguito ha determinato anche quest anno un elevato livello del ROE, pari al 52,81%. Risultano positivi gli altri indici di redditività e di produttività ed in miglioramento rispetto all anno precedente. Gli indici di rischiosità del credito ed il migliorato rapporto tra le attività deteriorate e il totale degli impieghi per cassa verso clientela, mantenuto ampiamente al di sotto del 2% nonostante la difficile situazione congiunturale, indicano la continua attenzione del management della banca alla qualità del credito erogato. In coerenza con la nuova strategia delineata nel piano industriale la banca ha continuato a mantenere progressivamente parte dei flussi di crediti erogati annualmente tra i propri asset attivi, con i conseguenti effetti previsti nel piano industriale stesso di parziale riduzione degli indici di vigilanza prudenziale. I dati economici mostrano che al risultato positivo conseguito nell esercizio hanno contribuito tutte le voci che compongono il margine di intermediazione, aumentato complessivamente di 7,1 milioni di euro, pari al 20%. In particolare il margine di interesse è aumentato di 4,14 milioni di euro (pari al 148%), le commissioni nette risultato superiori di circa 9,5 milioni di euro (pari al 76%), sono presenti dividendi dalla controllata IBL Family per 11,1 milioni di euro, mentre l utile da cessione crediti è risultato inferiore rispetto al precedente esercizio di circa l 82%, per effetto di cambiamenti strategici della banca nella gestione dei propri crediti in portafoglio e conseguenti modifiche contrattuali. L incremento dei costi operativi in generale è correlato all espansione dell operatività, sia nel senso di maggiore presenza sul territorio, che di rafforzamento delle strutture già esistenti. Si fa presente che in base a chiarimenti forniti dalla Banca d Italia con lettera del 20 febbraio 2012 in materia di bilancio e segnalazioni, nel presente bilancio sono stati classificati tra le altre spese amministrative alcuni oneri precedentemente ricompresi nelle spese del personale ed in particolare i costi per formazione, i rimborsi spesa analitici e le spese per trasferta. Ai fini della comparabilità dei saldi analoghe riclassifichi sono state effettuate sui dati di bilancio dell esercizio precedente, sia negli schemi che nella nota integrativa. Il presente bilancio è stato redatto, in ottemperanza alla legge n. 306/03 ed alle successive disposizioni emanate dall Organo di Vigilanza, secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS ed è sottoposto a revisione legale ai sensi dell art. 14 del D. Lgs. 39/2010 da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers SpA.

27 RELAZIONE DI GESTIONE 19 I. DATI DI SINTESI Dati patrimoniali (dati in migliaia di euro) Variazione % Totale attivo di bilancio ,6% Impieghi verso clientela per cassa ,0% Garanzie rilasciate ed impegni ,2% Immobilizzazioni materiali e immateriali ,9% Partecipazioni ,0% Titoli di debito ,1% Raccolta da clientela ,8% Crediti verso banche (saldo netto) (63.701) ,1% Patrimonio netto ,6% Patrimonio di vigilanza di base ,8% Patrimonio di vigilanza supplementare ,0% Patrimonio di vigilanza ,0% Dati economici (dati in migliaia di euro) Variazione % Margine di interesse ,2% Commissioni nette ,4% Utili da cessione crediti ,1% Margine di intermediazione ,6% Ricavi operativi ,4% Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti ed attività (551) (1.085) -49,2% finanziarie Spese per il personale ,4% Altre spese amministrative e oneri di gestione ,1% Rettifiche di valore su attività materiale ed immateriali ,7% Utile lordo dell'operatività corrente ,6% Imposte di esercizio ,9% Utile netto di esercizio ,8% Dati di struttura Variazione % Dipendenti medi ,8% Dipendenti a fine anno ,3% Succursali ,3% Indici di redditività Variazione % ROE (Return on Equity) 52,81% 31,28% 68,8% ROA (Return on Asset) 1,37% 1,13% 20,7% EM (Equity Multipler) 25,31 21,06 20,2% PM (Profit Margin) 9,06 14,83-38,9% Spese per il personale/margine di intermediazione 34,79% 33,19% 4,8% Altre spese amministrative/margine di intermediazione 31,27% 35,26% -11,3% Cost income 66,06% 68,45% -3,5% Utile dell'operatività corrente/margine di intermediazione 30,95% 26,71% 15,9% Imposte di esercizio/utile lordo 16,63% 40,37% -58,8% Indici di produttività Variazione % Margine di intermediazione/dipendenti medi 183,54 179,26 2,4% Utile lordo/dipedenti medi 56,80 47,88 18,6% Indici di rischiosità del credito Variazione % Attività deteriorate/impieghi per cassa verso clientela 1,58% 1,35% 16,6% Rettifiche di valore nette su crediti/impieghi per cassa verso clientela 0,10% 0,34% -70,8% Indici di adeguatezza patrimoniale Variazione % Tier 1 capital ratio 7,98% 8,79% -9,2% Total capital ratio 11,97% 10,79% 11,0% ROE = Utile Netto/Patrimonio Netto ROA = Utile Netto/Totale Attivo di Bilancio EM = Totale Attivo di Bilancio/Patrimonio Netto PM = Ricavi Operativi/Utile Netto

28 20 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca II. STRUTTURA ECONOMICA Margine di Interesse Il margine di interesse al 31 dicembre 2011 risulta pari a 6,9 milioni di euro ed evidenzia un incremento rispetto all anno precedente di 4,1 milioni di euro. In particolare gli interessi attivi hanno subito un incremento del 114%, pari a 13,37 milioni di euro, mentre gli interessi passivi sono aumentati del 103%, pari 9,2 milioni di euro. Tale risultato è il frutto principalmente di una ricomposizione delle fonti di raccolta e di impiego della banca iniziata già negli esercizi precedente e continuata in quello appena concluso. In particolare l incremento della raccolta da clientela ed il rafforzamento patrimoniale hanno consentito alla banca di mantenere negli attivi un sempre maggior volume di finanziamenti a clientela, che hanno generato circa 21,5 milioni di euro euro di interessi attivi, mentre gli interessi sui titoli di stato detenuti in portafoglio nel corso dell anno sono risultati pari a 2,6 milioni di euro (983 mila euro quelli da banche). Dal lato della raccolta, la partecipazione della banca alle operazioni di rifinanziamento presso la BCE ha consentito di attenuare almeno in parte l incremento dei tassi di raccolta dalla clientela. Nel complesso quindi l incremento degli interessi passivi è correlato principalmente all incremento dei volumi e solo in minor parte a quello dei tassi passivi. Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse (18.193) (8.961) Commissioni Nette Le commissioni nette al 31 dicembre 2011 risultano pari a 21,97 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio di circa 9,5 milioni di euro (76%). Nella voce commissioni attive sono ricompresi tra l altro: le commissioni relative ai finanziamenti erogati alla clientela; i compensi provvigionali per l attività di intermediazione nel collocamento dei prodotti di terzi; il recupero dei compensi provvigionali pagati dalla banca alla rete di vendita; altre commissioni di varia natura. Nella voce commissioni passive sono ricompresi tra l altro: i compensi provvigionali pagati dalla banca alla rete di vendita indiretta; le commissione e spese liquidate alle controparti bancarie; i premi per polizze assicurative sui finanziamenti a carico della banca; altre commissioni di varia natura. I principali scostamenti del saldo delle commissioni nette rispetto all esercizio precedente sono dovuti a: maggiori commissioni attive da clientela per circa 10,8 milioni di euro, in relazione all incremento della produzione; maggiori commissioni passive per premi per polizze assicurative per 2,24 milioni di euro. Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette (39.761) (40.337)

29 RELAZIONE DI GESTIONE 21 Margine di Intermediazione Il margine di intermediazione, dato dalla somma del margine di interesse, delle commissioni nette, dei dividendi, del risultato dell attività di copertura e dell utile da cessione crediti e titoli, al 31 dicembre 2011 risulta pari a circa 43,3 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio di circa 7,1 milioni di euro, pari al 19,6%. A tale risultato hanno contribuito principalmente le commissioni nette per 21,97 milioni di euro e i dividendi ricevuti dalla controllata IBL Family SpA. In particolare le commissioni nette costituiscono il 50,73% del margine di intermediazione, i dividendi il 25,64%, il margine di interesse il 16,02%, l utile da cessione di crediti e titoli l 8,79%, mentre il risultato dell attività di copertura assorbe l 1,17%. Margine di interesse Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attività di copertura Utili (perdite) da cessione o riacquisto a) crediti d) attività finanziarie disponibili per la vendita Margine di intermediazione (508) (325) Risultato Netto della Gestione Finanziaria Il risultato netto della gestione finanziaria, dato dalla somma del margine di intermediazione e delle rettifiche di valore su crediti, presenta una saldo positivo pari a circa 42,76 milioni di euro, con un incremento di 7,6 milioni di euro rispetto all esercizio precedente, pari al 21,74% circa. Le rettifiche di valore accolgono il saldo netto delle svalutazioni e delle rivalutazioni del portafoglio crediti della banca e le perdite su crediti. In particolare sono state effettuate nell esercizio svalutazioni analitiche nette di crediti deteriorati (sofferenze, incagli e sconfini) per 136 mila euro, passaggi a perdita per finanziamenti non più recuperabili per circa 19 mila euro e svalutazioni di portafoglio (forfettarie) di posizioni in bonis per circa 396 mila euro. Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti Risultato netto della gestione finanziaria (551) (1.085) (551) (1.085) Costi Operativi I costi operativi, dati dalla somma delle spese amministrative, delle rettifiche di valore su immobilizzazioni e degli altri proventi e oneri di gestione, al 31 dicembre 2011 ammontano a circa 29,4 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio di circa il 15,3%, pari a 3,9 milioni di euro. Il costo del personale, che comprende, come previsto dalla normativa Banca d Italia, anche i compensi al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale, al 31 dicembre 2011 è pari 15,07 milioni di euro ed è aumentato di circa 3 milioni di euro (+25%). A tale incremento hanno contribuito diversi fattori, in particolare: l incremento del numero di dipendenti, sia per effetto dell ampliamento della rete di vendita, tramite l acquisizione delle filiali dalla controllata IBL Family SpA, sia per il rafforzamento delle strutture di direzione generale, anche in considerazione dello sviluppo dell attività del Gruppo bancario; gli aumenti retributivi periodici previsti dal contratto del credito; la revisione dei livelli retributivi e delle politiche di incentivazione.

30 22 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca Le altre spese amministrative, pari a 13,5 milioni di euro, sono aumentate di circa 970 mila euro (+7,8%). Tale incremento ha riguardato sostanzialmente tutte le varie tipologie di spese ed è dovuto in misura prevalente all incremento dell attività svolta ed all ampliamento della rete di vendita diretta, con l acquisizione di nuove filiali dalla controllata IBL Family. In particolare l incremento delle altre spese amministrative è dovuto principalmente a: maggiori spese di pubblicità e rappresentanza per 260 mila di euro; maggiori spese per locazioni per immobili per 171 mila euro; maggiori spese per servizi e consulenze per 374 mila euro; maggiori spese generali (noleggio fotocopiatrici e stampanti, servizi postali privati, ecc.) per 382 mila euro; oneri per servizi di recupero crediti per 109 mila euro. Spese amministrative a) spese per il personale b) altre spese amministrative Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi (28.532) (24.513) (15.069) (12.019) (13.463) (12.494) (642) (585) (102) (81) (83) (275) (29.359) (25.454) Risultato dell esercizio Il risultato d esercizio risulta pari a circa 11,17 milioni di euro, al netto di imposte per 2,2 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio di circa 5,4 milioni di euro, pari al 94%. Le imposte rappresentano il 16,6% del risultato lordo, pari a 13,4 milioni di euro, e comprendono sia l onere corrente che quello differito attivo e passivo, dovuto alle differenze temporanee tra il valore fiscale e civilistico delle attività e passività della banca. Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (perdita) d'esercizio (29.359) (25.454) (2.229) (3.905) III. STRUTTURA PATRIMONIALE Le dinamiche e i saldi di fine anno delle principali poste patrimoniali, con particolare riferimento alle fonti di finanziamento e agli impieghi, hanno subito sostanziali variazioni rispetto all anno precedente e sono fortemente influenzate da alcuni fattori di carattere strategico e gestionale già delineati nel precedente esercizio e rafforzati in quello appena concluso. Dal lato della raccolta è continuata in maniera incisiva infatti la strategia della banca di diversificazione delle fonti di finanziamento. In particolare, la gamma dei prodotti di raccolta offerti alla clientela è stata ampliata con il conto vincolato a 3 e a 24 mesi (nel 2010 le scadenze erano a 6, 12 e 18), con l obiettivo di rendere maggiormente stabile la provvista. La stabilizzazione della raccolta e il contestuale affrancamento dal sistema bancario hanno consentito alla banca di modificare in parte il proprio modello di business, riducendo tra l altro la frequenza e i volumi delle cessioni a terzi dei crediti, con effetti estremamente positivi sul margine di

31 RELAZIONE DI GESTIONE 23 interesse. La banca ha continuato ad utilizzare, come nel precedente esercizio, parte della liquidità raccolta in titoli di Stato italiano, costituendo nel corso dell esercizio anche un portafoglio di titoli detenuti fino alla scadenza, con l obiettivo di ottenere un rendimento nel tempo, oltre al portafoglio dei titoli disponibili per la vendita, utilizzati prevalentemente per la gestione della liquidità. Nel complesso i due portafogli a fine esercizio ammontano a circa 93 milioni di euro. I titoli di proprietà, sempre nell ottica di diversificazione della raccolta, sono rifinanziati partecipando alle aste periodiche indette dalla BCE (operazioni di mercato aperto) ed in via complementare sul sistema bancario tramite operazioni di pronti contro termine. In particolare sul finire dell esercizio è stato privilegiato il rifinanziamento in BCE, in quanto il mercato interbancario è diventato meno liquido e più oneroso. Alla fine dell esercizio è stato poi emesso un secondo prestito obbligazionario subordinato, collocato privatamente presso una controparte bancaria, che, aggiungendosi a quello già emesso nell esercizio 2010, ha consentito oltre ad un incremento della raccolta, anche un rafforzamento patrimoniale, per effetto del vincolo di subordinazione. Sempre con l obiettivo di diversificare la raccolta è stata utilizzata sul finire dell esercizio una linea di credito rotativa concessa da primaria controparte bancaria. Infine, a sostegno della liquidità, sono state negoziate, a titolo prudenziale, linee di credito del tipo stand by - committed per tiraggi a breve termine, con banche di relazione. Per quanto riguarda gli impieghi, la diversificazione e la stabilizzazione della raccolta ed il rafforzamento patrimoniale hanno consentito alla banca di incrementare i crediti in portafoglio e di mantenerli per un periodo maggiore e di impiegare la liquidità in eccesso, come già accennato, per la costituzione di un portafoglio titoli, che da un lato consente una maggiore redditività rispetto ai depositi interbancari, e dall altro costituisce una forma di possibile raccolta tramite operazioni di pronti contro termine con altre banche e operazioni di rifinanziamento con la BCE. Crediti I crediti verso banche al 31 dicembre 2011 risultano pari a circa 104 milioni di euro, inferiori rispetto all esercizio precedente per circa 13 milioni di euro, pari all 11%. La movimentazione è dovuta all ordinaria gestione della liquidità della banca. I crediti verso clientela, costituiti prevalentemente da finanziamenti nelle forme tecniche della cessione del quinto dello stipendio e della pensione e della delegazione di pagamento, al 31 dicembre 2011 presentano un saldo pari a circa 552 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2010 di circa 235 milioni di euro, pari a circa il 74%, dovuto sia al maggiore volume di erogazioni, sia all obietto di medio/lungo periodo di mantenimento dei crediti in portafoglio e quindi a minori cessioni prosoluto. Crediti in sofferenza Le sofferenze nette a fine anno ammontano a circa 181 mila euro, dopo svalutazioni analitiche per 986 mila euro. Il rapporto sofferenze lorde/impieghi per cassa verso clientela è risultato pari allo 0,21% (0,36% nel 2010). Crediti incagliati e sconfini maggiori di 180 giorni Gli incagli netti per cassa ammontano a fine esercizio a mila euro, dopo svalutazioni analitiche per 533 mila euro, mentre gli sconfini maggiori di 180 giorni sono pari a 1,52 milioni di euro e svalutati per 74 mila euro. Prosegue, in questo comparto, la rigorosa ed incisiva politica di monitoraggio dei rischi di credito.

32 24 BILANCIO E RELAZIONI 2011 IBL Banca Crediti verso banche Crediti verso clientela Portafoglio titoli Le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano al 31 dicembre 2011 a 40,37 milioni di euro e sono costituite per 40,3 milioni euro da titoli di Stato italiano e per 70 mila euro dalla partecipazione nella società finanziaria Family Partner SpA, per il 10% del capitale sociale. Le consistenze di fine anno sono sostanzialmente in linea con l esercizio precedente. Il portafoglio titoli disponibile per la vendita è costituito quasi esclusivamente da BTP. Nel corso dell esercizio è stato costituito un portafoglio titoli destinato ad investimento duraturo per la banca e quindi classificato nella categoria dei titoli detenuti fino alla scadenza, composto esclusivamente da CCT. Al 31 dicembre 2011 tale portafoglio titoli ammonta a 53,17 milioni di euro. Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute fino alla scadenza Derivati di copertura I contratti derivati in essere al 31 dicembre 2011 sono stati stipulati al fine di ridurre l esposizione della banca al rischio di tasso di interesse (fair value hedge). Si tratta di interest rate swap a copertura del portafoglio crediti, titoli di debito dell attivo a tasso fisso e del prestito obbligazionario a tasso fisso. Nel complesso il fair value dei derivati risulta negativo per 18,42 milioni di euro circa, di cui 67 mila euro positivo e 18,489 milioni di euro negativo. Tale risultato è imputabile all andamento decrescente dei tassi di interesse di mercato. La voce adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica accoglie la variazione di fair value, connessa al rischio coperto, del portafoglio crediti, che risulta valorizzato, al costo ammortizzato, nella voce crediti. I titoli dell attivo e del passivo coperti sono invece rilevati al fair value nelle specifiche voci di stato patrimoniale, trattandosi di coperture specifiche. Derivati di copertura (attivo) Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) Derivati di copertura (passivo) (2.096) (18.489) 543 Partecipazioni La voce partecipazioni non ha subito movimentazioni rispetto al precedente esercizio e risulta così composta: partecipazione del 100% nella società IBL Family SpA per 637 mila euro; partecipazione del 50% nella società IBL Partners SpA (ex Family Five SpA) per 500 mila euro. La società IBL Family SpA è stata acquisita ad aprile 2008, al costo di un milione di euro. Ad ottobre 2008 sono state oggetto di trasferimento in capo alla banca sei filiali della controllata, con conseguente scorporo del relativo avviamento, per 417 mila euro. A settembre 2009, la banca ha rilevato da Citifin le quote di capitale sociale derivanti dall operazione di conferimento del ramo d azienda, per un importo pari a 54 mila euro, a valore nominale. Al 31 dicembre 2011 il valore di bilancio della partecipazione è rimasti invariato e pari a 637 mila euro. La società IBL Partners SpA (ex Family Five SpA) è stata costituita ad ottobre 2008, ha un capitale sociale di 1 milione di euro, di cui 500 mila euro detenuto dalla banca e 500 mila dalla IBL Family SpA. Al 31 dicembre 2011 il valore di bilancio della partecipazione è rimasto invariato e pari a 500 mila euro.

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