Convegno organizzato da Mater e Federambiente
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- Agnello Spinelli
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1 Convegno organizzato da Mater e Federambiente RECUPERO DI MATERIA ED ENERGIA DA RIFIUTI: DAL PROGETTO PRIN AL CENTRO STUDI MatER Claudio Galli Amministratore Delegato HERAmbiente SpA 29 febbraio 2012
2 Le linee di sviluppo di HERA/HERAmbiente (1/2) Obiettivi Dotarsi di un sistema impiantistico in grado di assicurare un efficace RECUPERO E RICICLAGGIO dei RU, a valle di un efficiente servizio di RD, e dei RS Assimilabili. Questo era l obiettivo strategico alla base del Piano Industriale formato all atto della costituzione di HERA (nov. 2002), attuando quanto già programmato dalle Aziende conferite e previsto nella specifica Pianificazione Provinciale. Azioni sviluppate Completata la realizzazione degli impianti di Compostaggio/Biostabilizzazione, elevandone la capacità di trattamento a oltre 500 kt/a; Uno di essi è stato implementato con l inserimento di un Digestore Anaerobico Dry, operativo da oltre due anni, dotato di una potenza di generazione elettrica di 1 MW; altri due sono in costruzione e altri tre in programma; Sono stati completati/revampati 5 impianti di selezione/valorizzazione di frazioni secche (da RD e RSA) ad elevata automazione, e per il sesto è in corso la procedura autorizzativa; Sono stati sostituiti i Termovalorizzatori già operativi a Bologna, Ferrara, Forlì, Modena e Rimini con altrettanti, ubicati sugli stessi siti, incrementandone la potenzialità, l efficienza di generazione energetica e limitando le emissioni inquinanti. Per tutti, fuorché Bologna, il Gruppo ha operato come progettista e Main Contractor; Realizzati impianti di TMB per il recupero di metalli e per il pre-trattamento del RU indifferenziato destinato a discarica; Ampliate discariche per mantenere invariata la loro capacità ricettiva. 2
3 Le linee di sviluppo di HERA/HERAmbiente (2/2) Obiettivi Azioni sviluppate Svolgere un ruolo primario nella gestione dei servizi e degli impianti per il trattamento di rifiuti speciali di origine industriale e da bonifiche. Acquistato da Ambiente S.p.A. (Gruppo ENI) il Centro Ecologico di Ravenna, località Bassette, i cui impianti principali sono: il Termovalorizzatore per rifiuti Speciali Pericolosi ed i Chimico-Fisici- Biologici per acque di processo e di lavaggio; La costruzione del nuovo impianto di trattamento e stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a matrice liquida, fangosa e solida (Ravenna); Prossima sostituzione dell impianto di Modena di inertizzazione di rifiuti solidi, fangosi e polverulenti, pericolosi e non pericolosi, prima del loro SMALTIMENTO/RECUPERO in impianti dedicati; Sviluppo dell impiantistica della Società controllata SOTRIS (discarica ex 2C, impianti di inertizzazione e stoccaggio) Potenziamento della discarica ex 2B della Società controllata ASA; Interventi di gestione di Bonifiche e Full Service, direttamente e con la Società Controllata Akron 3
4 Le criticità: il consenso Si deve doverosamente riconoscere che, nonostante le difficoltà incontrate, nel territorio emilianoromagnolo è stato possibile realizzare, nel decennio scorso, cinque impianti di termovalorizzazione, sia pur in sostituzione di altrettanti operativi da oltre 25 anni e non su nuovi siti. La realizzazione di questi interventi ha trovato le maggiori criticità nel dissenso manifestato da comitati, che si sono formati sulla spinta di personaggi in cerca di facile consenso che hanno agito sull associazione impianto = rischio per la salute. Tali assunzioni sono state sostenute da pseudo-scienziati che hanno fatto della lotta contro gli inceneritori una bandiera per acquisire una immeritata visibilità. Va, però, riconosciuto ai comitati che la pressione da loro esercitata sulle Pubbliche Amministrazioni e sulle Aziende ha portato ad un maggior coinvolgimento del mondo scientifico per approfondire tematiche sulle quali in precedenza non era stata posta sufficiente attenzione. Gli argomenti che quotidianamente vengono posti per contrastare ogni iniziativa riguardano: Argomenti 1. Le Nanoparticelle 2. Le Diossine 3. L impatto Sanitario 4 Le principali ricerche svolte 1. Lo studio LEAP ha evidenziato che il numero di nanoparticelle emesse dai moderni termovalorizzatori è confrontabile con quello dell area ambiente già presente nei siti; 2. Tra i numerosi studi vanno citati: il Bilancio di materia e rilascio globale di componenti tossiche dal WTE di Bologna, a cura del Politecnico di Milano; le emissioni nazionali di Diossine e Furani in Italia anno 2008 elaborato da ISPRA; Rapporto APAT su Diossine, Furani e PCB anno (Le sintesi in back up); 3. Lo Studio MONITER finanziato dalla Regione Emilia-Romagna si chiude affermando che i risultati sono complessivamente rassicuranti.
5 Le criticità autorizzative Le principali criticità Influenza delle pressioni dei comitati e della stampa sulle procedure autorizzative; Imposizione di prescrizioni prive di effetti sulla riduzione dell impatto ambientale; Limitazioni all utilizzo della potenzialità tecnica degli impianti; Obbligo di effettuare analisi e monitoraggi che non vengono utilizzati per valutare il reale impatto degli impianti e per comunicarlo; Controlli, da parte degli Organi deputati, fondati solo su aspetti formali delle autorizzazioni; Modifiche unilaterali delle autorizzazioni mentre sono ancora vigenti. Effetti 1. Allungamento dei tempi di rilascio delle autorizzazioni che portano a ritardare l attivazione degli impianti; 2. Incremento dei costi di gestione; 3. Difficoltà ad ottenere adeguamenti tariffari per la copertura dei maggiori costi; 4. Criticità per ottenere la bancabilità dell iniziativa 5
6 Le criticità normative Le principali criticità Effetti Non vengono assunti provvedimenti finalizzati a favorire il superamento dell uso delle discariche; Modifiche del sistema di incentivazione dell energia prodotta mentre sono in corso i lavori di costruzione degli impianti; Modifica nel tempo delle modalità di determinazione degli incentivi (ausiliari, RS...); Nel prossimo futuro sarà obbligatoria la partecipazione alle aste per ottenere il diritto all incentivazione dell energia. Ciò contrasta con la finalità pubblica per la quale vengono costruiti gli impianti: il servizio di smaltimento 1. Incertezza sull entità dei costi di gestione al netto degli incentivi; 2. Difficoltà ad ottenere incrementi tariffari per la copertura dei maggiori costi; 3. Criticità per ottenere la bancabilità dell iniziativa 6
7 Le criticità realizzative Le principali criticità Effetti Ogni iniziativa deve essere realizzata da chi è dotato di adeguata capacità finanziaria; E necessaria una elevata competenza tecnica per progettare e realizzare un impianto con la complessità di un termovalorizzatore; Il Gestore deve essere dotato di adeguata competenza per non mettere a rischio l iniziativa. Nel contesto nazionale sono attive poche imprese che posseggono tutte le caratteristiche per poter realizzare con successo un iniziativa complessa come quella di un termovalorizzatore, e che forniscano al sistema bancario garanzie idonee per ottenere i finanziamenti. 7
8 Conclusioni Per attuare le iniziative necessarie ad assicurare continuità nella gestione delle attività di recupero e smaltimento dei rifiuti in modo coerente con le Direttive dell UE in materia, sono necessari: 1. Normative ambientali e sistemi incentivanti stabili e chiari, che non lasci margini alle interpretazioni; 2. Un sistema autorizzativo lineare, facilmente interpretabile, che si concluda in tempi certi senza inutili prescrizioni che aggravino la complessità gestionale; 3. Organi di controllo dotati di adeguate autonomia e competenze tecniche, in grado di valutare nel merito la correttezza delle attività svolte; 4. Imprese in grado di progettare, realizzare e gestire in modo industriale gli impianti; 5. Un sistema bancario in grado di assicurare il finanziamento delle iniziative; 6. Strutture di Ricerca Applicata capaci di supportare le imprese attraverso la continua innovazione. 8
9 Conclusioni Back Up 9
10 Emissioni on-line in tempo reale Dal 2008 nel sito del Gruppo Hera sono a portata di click le emissioni semiorarie e giornaliere (monitoraggio in continuo). Questa sezione permette di visualizzare i report aggiornati ogni mezz ora, relativi alle emissioni in atmosfera in uscita dai termovalorizzatori di Herambiente Spa. I dati, monitorati 24 ore su 24 dai sistemi di controllo presenti sull impianto, sono attraverso questo servizio web, facilmente consultabili da parte di chiunque, con rapidità ed in qualsiasi momento. 10
11 Le emissioni nazionali di Diossine e Furani (PCDD/F) Nel 2008, in Italia, sono stati emessi in atmosfera 311, 36 grammi (Teq) di Diossine e Furani. Il contributo degli impianti di incenerimento è pari a 0,18 grammi (Teq) su 311,36 complessivamente emesse, ovvero lo 0,06% del totale. Fonte: ISPRA 11
12 Diminuzione delle emissioni di diossine Fonte: Rapporto APAT su Diossine, Furani e PCB anno 2006 (estratto pag. 25) 12
13 Il progetto Moniter 1- Caratterizzazione delle emissioni degli inceneritori in esercizio nelle aree di indagine; 2- Organizzazione e realizzazione della sorveglianza ambientale nelle aree di indagine; 3 - Valutazione dell esposizione umana e l implementazione di un sistema informativo integrato; 4 - Valutazione degli effetti sulla salute nella popolazione oggetto di indagine; 5 - Valutazione degli effetti tossicologici dell aria prelevata in prossimità degli impianti di incenerimento; Moniter è articolato nelle seguenti sette linee di progetto, sei delle quali affrontano i diversi aspetti ambientali e sanitari del problema, ed una è incaricata di attivare tutti gli strumenti più utili per diffondere la conoscenza. 6 - Definizione di un protocollo per la valutazione di impatto sanitario; 7 - Comunicazione delle attività e dei risultati dell intero progetto Moniter Il progetto Moniter ha l obiettivo di organizzare un sistema di sorveglianza ambientale e di valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento. Si caratterizza per il rigore e interdisciplinarietà dello studio che ha coinvolto più di cento esperti appartenenti ad Università e Istituti di ricerca insieme a Arpa e Ausl. 13
14 Termovalorizzatori: bilancio delle diossine Fonte: MONITER Linea progettuale 1. Bilanci di materia e rilascio globale di componenti tossiche in traccia dall impianto di termovalorizzazione rifiuti urbani di Bologna POLIMI, Nov [ ] Il bilancio di materia delle diossine e dei composti correlati, sintetizzato in figura, mostra un rilascio complessivo nell ambiente di 34 mgwho-teq/t RSU a fronte di un ingresso di 43 mgwho-teq/t RSU, con una riduzione del 22%: durante il periodo di indagine l impianto appare così in grado di ridurre il carico ambientale dei microinquinanti organici rispetto all alimentazione, comportandosi come un distruttore di diossine piuttosto che come una sorgente aggiuntiva.[ ] Si evidenzia inoltre che della quota in uscita lo 0,01% è emessa in atmosfera, il restante 99,99% si trova in matrici solide/fangose. 14
15 Le particelle ultrafini Fonte: Studio su Emissioni di polverini fini e ultrafini da impianti di combustione LEAP e Politecnico di Milano Ottobre
16 Il progetto Supersito Realizzazione di uno studio integrato dell inquinamento dell atmosfera nella regione Emilia-Romagna attraverso misure di parametri chimici, fisici, tossicologici e valutazioni sanitarie, epidemiologiche ed ambientali mediante modelli interpretativi Obiettivo generale Migliorare le conoscenze relativamente agli aspetti ambientali e sanitari del particolato fine ed ultrafine, nelle componenti primarie e/o secondarie, presente in atmosfera. Il progetto Supersito è realizzato e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, insieme con Arpa, e vede la collaborazione dell'isac-cnr, e delle università di Bologna, Ferrara, Helsinki 16
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