ABINEWS. Supplemento al numero del Notiziario dell Associazione Bancaria Italiana

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1 ABINEWS Supplemento al numero del Notiziario dell Associazione Bancaria Italiana On line Spediz. in abb.to postale - art.2, comma 20/c, legge n.662/96 - Filiale di Roma Il Rapporto di Dicembre IN PRIMO PIANO Le famiglie ricorrono sempre più ai finanziamenti bancari Livelli di tassi di interesse comparativamente più bassi rispetto al passato ed una maggiore stabilità monetaria indotta dall euro, hanno notevolmente contribuito a sdrammatizzare il rapporto di debito delle famiglie con la banca; ne è riprova il maggior ricorso ai finanziamenti bancari; tuttavia è ancora sensibile la differenza nella comparazione internazionale: in rapporto al Pil i debiti finanziari delle famiglie sono passati dallo 0,18% del 1995 allo 0,28% del 2004 in Italia; dallo 0,42% allo 0,54% nella media dell area dell euro; dallo 0,63% allo 0,70% in Germania; dallo 0,36% allo 0,41% in Francia e dallo 0,33% allo 0,63% in Spagna. E,altresì, andata modificandosi la percezione della clientela famiglie che il credito sia una scelta di ultima istanza imposta da uno stato di necessità o dalla carenza di liquidità disponibile, mentre è andata sempre più affermandosi la valutazione dei vantaggi di questo strumento finanziario da saper gestire nell ambito di un piano finanziario familiare pluriennale. In particolare, molte famiglie italiane, anche sull esperienza dei paesi anglosassoni, ormai considerano il credito al consumo non tanto come una forma di indebitamento quanto, in misura crescente, come una formula più elastica di pagamento che permette di non intaccare il risparmio accumulato, che funge da riserva finanziaria per far fronte ad eventuali imprevisti o per importanti investimenti. Tutto ciò, in conseguenza dei sensibili cambiamenti che di recente hanno interessato le nostre abitudini di spesa, caratterizzate da una maggiore attenzione alla qualità della vita, dall esigenza di personalizzare gli acquisti secondo i propri gusti ed i propri interessi. Correlativamente è andato aumentando anche il segmento dei mutui per l acquisto di abitazioni, da attribuire alla crescita del mercato immobiliare e dei relativi prezzi degli immobili che ha contraddistinto tutti i mercati dell area dell euro ed il permanere di condizioni monetarie, ancorchè in aumento negli ultimi mesi su livelli contenuti.laddove si considerino i finanziamenti alle famiglie, i dati più recenti riferiti ad ottobre 2006 ci dicono che essi sono cresciuti dell 8,7% nella media dell area dell euro; di quasi il 10% in Italia; dell 11,7% in Francia, del 5,2% in Olanda e dello 0,6% in Germania. In Spagna, tali finanziamenti corrono ad un ritmo di crescita di oltre il 20%. Nel nostro Paese, pur in un contesto di marcata crescita dei finanziamenti alle famiglie, ampie appiono ancora le differenze nel raffronto internazionale: laddove si consideri il rapporto finanziamenti alle famiglie/pil, esso si colloca in Italia a circa il 30%, un valore inferiore al 41,2% della media dell Area dell Euro, all 83,4% dell Olanda, a circa il 65% di Spagna e Germania ed al 41,6% della Francia. FOCUS BANCHE Dal Rapporto di previsione dell ABI - Afo di dicembre 2006 Dopo una lunga fase di stagnazione, l economia italiana ha ritrovato il sentiero della crescita: secondo l esercizio di previsione del Centro Studi e Ricerche dell ABI e degli Uffici Studi delle principali banche italiane, l anno che sta per chiudersi dovrebbe registrare a consuntivo, e in media, un tasso di sviluppo dell 1,8%, il più elevato dal E in un quadro di questo tipo che si innesta, da un lato, la politica di bilancio volta a ricondurre entro i parametri europei i principali saldi di finanza pubblica e, dall altro lato, l attività delle banche italiane, per Gli Indici ABI Novembre 2006 (in parentesi i valori di Ottobre 2006) Totale Impieghi (*) 11,30 (10,70) Totale Raccolta (*) (*) variazioni % nei 12 mesi 8,05 (8,18) (*) depositi e obbligazioni. variazioni % nei 12 mesi Tasso medio sui prestiti in euro (*) 5,34 (5,29) (*) a famiglie e società non finanziarie. Valori % Tasso medio sui depositi in euro (*) 1,39 (1,34) (*) di famiglie e società non finanziarie. Valori % a cura del Centro studi e ricerche ABI le quali si prefigura una situazione in cui si consolidano i buoni risultati degli ultimi anni, i quali esprimono i frutti della radicale trasformazione che ha interessato il settore negli ultimi tre lustri.focalizzando l attenzione sull industria bancaria italiana, l esercizio di previsione, che non considera ancora gli effetti dei nuovi criteri contabili Ias/Ifrs, evidenzia una espansione degli impieghi di circa il 10% nel 2006 e una decelerazione al +8% nel Le sofferenze, al netto delle svalutazioni, si ridurrebbero: -1,5% nel 2006, -0,8% nel 2007 e -1,2% nel Sul fronte delle fonti di finanziamento, le stime segnalano una leggera decelerazione del ritmo di crescita della provvista sull interno: in flessione la crescita

2 2 ABINEWS On line Supplemento al numero di dicembre 2006 dei depositi bancari nell anno in corso (+4,1% rispetto al +7,5% del 2005) e una lieve ripresa nel ; le obbligazioni emesse dal sistema bancario dovrebbero accelerare nel 2006 attestandosi ad un +11,2% (+10,3% nel 2005), mentre nel biennio successivo si segnerebbe una crescita delle obbligazioni non superiore al 5,5%. A riflesso delle modifiche nella tassazione (aliquota unica sui redditi finanziari) si stima una ripresa dei certificati di deposito a m/l termine. La provvista estera è attesa in crescita dell 11,7% nel 2006, mentre nel biennio successivo dovrebbe stabilizzarsi intorno ad incrementi dell ordine del 6/7%. Quanto ai principali dati di conto economico, il margine d interesse crescerebbe del 7,2% nel 2006 (contro il 3,9% registrato nel 2005) e intorno al 6% nella media del biennio Gli altri ricavi netti salirebbero di quasi il 10% nel 2006 (8,7% nel 2005), per poi decrescere nel biennio successivo a tassi d incremento inferiori al 7%. Combinando tali dinamiche, si det ermina una crescita del margine d intermediazione dell 8,2% nel 2006 (+6,1% nel 2005) e di circa il 6% nel Il risultato lordo di gestione segnerebbe una fase crescente. A queste dinamiche corrisponderebbe un Roe che dopo il 9,5% nel 2005 risulterebbe pari al 10,6% nel 2006 e poi intorno all 11,5% in media nel biennio Si tratta di un trend importante, in un quadro che registra però livelli ancora inferiori rispetto a quelli che si riscontrano nei principali paesi Ue. SCENARIO MACROECONOMICO I dati più recenti mostrano un rallentamento delle maggiori economie mondiali. Il terzo trimestre dell anno in corso è stato contraddistinto da un rallentamento di alcune delle maggiori economie mondiali. Il tasso di sviluppo dei paesi dell Area dell Ocse si è attestato sul +0,5% rispetto al trimestre precedente (+3% annuo), decelerando rispetto al secondo trimestre in cui la crescita era stata del +0,8% congiunturale (+3,4% tendenziale). Più lenta in particolare la crescita dell economia degli Stati Uniti e del Giappone. In decelerazione anche lo sviluppo dei paesi dell Area Euro. I paesi dell Area Euro, nel terzo trimestre dell anno, hanno registrato una crescita media del +0,5% t/t e del +2,7% a/a, mostrando, anch essi, una decelerazione rispetto al secondo trimestre del 2006, quando la crescita era stata del +1% t/t e del +2,9% a/a. Anche l Italia ha visto un rallentamento della fase di crescita registrata nel primo semestre del 2006: il prodotto interno è, infatti, cresciuto del +0,3% t/t e del +1,7% a/a (+0,7% t/t e +1,7% a/a nel consuntivo dei primi sei mesi dell anno). Contrastanti le indicazioni sul clima di fiducia per imprese e consumatori negli Usa; in miglioramento nell Area Euro Il clima di fiducia delle imprese negli Stati Uniti ha segnalato, nel periodo più recente, la seguente dinamica: l indice dei direttori degli acquisti nel settore manifatturiero è sceso dai precedenti 51,2 di ottobre ai 49,5 di novembre; il corrispettivo indice del settore non manifatturiero è, viceversa, salito dai 57,1 di ottobre ai 58,9 di novembre, rimanendo stabilmente al di sopra della soglia dei 50 punti che indica lo spartiacque fra crescita e recessione. Gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori hanno mostrato un peggioramento; l indice elaborato dal Conference Board e quello prodotto dall Università del Michigan hanno, infatti, mostrato le seguenti dinamiche: il primo ha registrato in novembre una variazione, su base mensile, del -2,1% (da 105,1 a 102,9 punti) e il secondo è sceso in novembre del -2,1% (da 92,1 a 90,2 punti). L indice di fiducia delle imprese nell Area Euro è, nel mese di novembre, andato migliorando, passando da +5,2 a +5,9. Tra i principali paesi dell Area, in Italia l indice è sceso da +6,5 a +5,5, in Germania è salito da +8,7 a +10,8; la Francia ha evidenziato un miglioramento dell indice di fiducia delle imprese: da -0,1 a +0,4. Sul fronte dei consumatori, nello stesso periodo, gli indici di fiducia hanno evidenziato un lieve miglioramento nel complesso dell Area Euro pur rimanendo su valori negativi (da -7,8 a -7,2). In particolare, il mood dei consumatori è risultato in risalita in Francia (da -7,9 a -7,4 di novembre), in Italia (da -17,6 a -17,3), così come in Germania (l indice è passato da - 7,2 a -4,8). Diminuisce il prezzo del Brent: 59,4 dollari al barile nella media del mese di novembre, in lieve ripresa all inizio di dicembre I prezzi delle materie prime hanno registrato, nel periodo più recente, i seguenti andamenti: il Crude Oil Index dell IPE è passato da una quotazione media di 60,1 dollari per barile di greggio di ottobre a quella di 59,4 dollari in novembre, con una variazione in termini congiunturali del -1,2% (su base annua la variazione è pari al +5,2%); il Goldman Sachs Commodity Index è salito in novembre, rispetto al mese precedente, del +2,5%, e la variazione su base annua è stata pari al +5,6%; il prezzo dell oro, ha segnato una crescita: l indice di riferimento, il Gold Bullion, ha raggiunto una quotazione media, in novembre, pari a 628 dollari per oncia, in crescita del 7,1% rispetto alla quotazione media del precedente mese (+31,7% su base annua). Decelerano i prezzi al consumo nell Area dell Euro Nell Area Euro i prezzi al consumo, in base alle indicazioni di Eurostat, hanno segnato in ottobre una decelerazione, evidenziando una variazione del +1,6% (+1,8% nel mese precedente) su base annua. Quanto ai diversi paesi appartenenti all Eurozone, l Italia ha registrato un tasso d inflazione armonizzato pari al +1,9% (+2,4% nel precedente mese), la Francia un tasso del +1,2% (+1,5% nel precedente mese) e la Germania un inflazione

3 Supplemento al numero di dicembre 2006 ABINEWS On line 3 armonizzata del +1,1% (+1% nel mese precedente). Quanto all Italia, secondo l Istituto Nazionale di Statistica, nel mese di ottobre l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività comprensivo dei tabacchi ha registrato una variazione di -0,1% rispetto al mese precedente e una variazione di +1,8% rispetto allo stesso mese dell anno precedente. Rallentano ancora, nel nostro paese, i prezzi dei servizi finanziari I più recenti dati, forniti dall Istat, relativi ai prezzi dei servizi finanziari, evidenziano relativamente al mese di novembre una variazione nulla su base congiunturale. In termini tendenziali, il mese di novembre ha visto una crescita dei prezzi dei servizi finanziari dello 0,8%, in calo rispetto agli ultimi mesi (+1,9% a/a nella media dei primi dieci mesi del 2006). In apprezzamento il tasso di cambio dell euro sul dollaro Nel mese di novembre 2006, il mercato dei cambi ha registrato le seguenti dinamiche: verso il dollaro americano il tasso medio mensile si è attestato a 1,289 contro 1,261 del mese precedente, mostrando così una variazione del +2,2% (il cambio del dollaro sull euro è passato da 0,793 a 0,776). Rispetto alla sterlina inglese l euro si è posizionato mediamente a 0,674 (0,673 nel mese precedente); nei confronti del franco svizzero il cambio medio è stato pari a 1,592 (1,590 nel mese precedente); con Niente più Spese per le Donazioni con domiciliazione riguardo allo yen giapponese si è riscontrato un cambio medio pari a 151,1 (149,7 lo scorso mese). FINANZA PUBBLICA In miglioramento i dati del disavanzo di cassa del settore statale nei primi 11 mesi del 2006, grazie alle entrate fiscali I dati mensili del Ministero dell Economia e delle Finanze, indicano che in novembre si è determinato un disavanzo di cassa del settore statale di 7,5 miliardi di euro, a fronte dei 7,4 miliardi del novembre Il fabbisogno cumulato relativo ai primi undici mesi dell anno è risultato pari a circa 56,5 miliardi di euro e si confronta con gli 83 miliardi registrati tra gennaio e novembre del 2005, con un miglioramento pari dunque a circa 27 miliardi di euro. Il miglioramento dell andamento congiunturale della finanza pubblica trova riscontro, da ultimo, nella ottima intonazione delle entrate fiscali. Secondo informazioni di fonte ministeriale, nei primi 11 mesi dell anno si sarebbero avuti maggiori introiti per circa 34 miliardi. Questo andamento lascia ben sperare anche in termini prospettici, come si evince dalle ultime previsioni del Centro Studi e Ricerche ABI e degli Uffici Studi delle principali banche italiane, secondo le quali vi sono le condizioni perché nel 2007 il rapporto indebitamento/pil possa essere ricondotto sotto il 3 per cento ed il rapporto debito/ pil possa tornare a scendere. Sulla scorta di una valutazione della manovra per il 2007 al suo valore facciale e scontando dunque il pieno dispiegarsi degli effetti dei provvedimenti presentati ed ora al vaglio del Parlamento (importo lordo per 34,7 miliardi di euro di cui 15,2 a correzione del deficit, secondo la versione non definitiva) si stima che l indebitamento netto della PA, dopo aver raggiunto il 4,8 per cento del Pil nel 2006 (inclusi gli oneri dovuti alla sentenza europea in materia di rimborsi Iva), scenderà al 2,9 per cento. In assenza di ulteriori correzioni risalirebbe al 3,1 per cento nel Il rientro nei limiti di Maastricht riflette per intero il miglioramento del saldo primario, il quale, dovrebbe attestarsi all 1,9 per cento del prodotto nel 2007 e, in assenza di ulteriori manovre, restare su quel valore nel La ripresa dell economia e la conseguente riduzione dell output gap attenuerà, sia nel 2007 che nel 2008, l effetto del ciclo sui saldi di finanza pubblica: sulla scorta delle valutazioni sul pil potenziale fatte dalla Commissione Europea, valutiamo che possano essere imputate all andamento ciclico 5 decimi di Pil nel 2006 e 3 decimi tanto nel 2007 quanto nel Conseguentemente, l indebitamento netto depurato dovrebbe migliorare di mezzo punto il prossimo anno (al 2,6% dal 3,1%, al netto degli effetti Iva); peggiorerebbe poi di 2 decimi di punto su base tendenziale. L indebitamento strutturale, valutato dunque non soltanto al netto dell effetto ciclico, ma anche degli effetti di entrate e spese non permanenti, passerebbe dal 3,7% nel 2006 (sempre al netto degli effetti Iva) al 2,7% nel 2007 e 2,9% nel Dentro tale quadro il rapporto debito/pil scenderebbe al 106,5 per cento nel 2007 (107,5% nel 2006) e al 105,6 per cento nel Tali valori sono nell insieme leggermente migliori di quelli ufficiali. POLITICA MONETARIA E TASSI DI MERCATO MONETARIO Tassi di policy in rialzo; aumenta la dispersione circa le attese dei mercati sui futuri comportamenti della Bce. Nel periodo più recente la Banca Centrale Europea, nella riunione del proprio Consiglio Direttivo del 7 dicembre 2006, ha alzato di un quarto di punto l intera struttura dei tassi di policy: il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali è stato portato dal 3,25% al 3,50% (con decorrenza 13 dicembre u.s.), così come i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi overnight sono stati aumentati rispettivamente al 4,50% (dal 4,25%) ed al 2,50%

4 4 ABINEWS On line Supplemento al numero di dicembre 2006 (dal 2,25%). Si tratta del sesto rialzo, dopo quello di dicembre 2005, di marzo, giugno, agosto ed ottobre Il differenziale con il tasso sui Federal Funds statunitense è così passato dai precedenti 2 punti % agli attuali 1,75 punti percentuali. Secondo la Bce, i tassi di interesse dell Eurozona rimangono bassi e gli sviluppi devono essere monitorati molto da vicino. L aumento dei tassi di interesse deciso dalla Bce è stato motivato prevalentemente dall aumento dei rischi di rialzo dei prezzi. La decisione della Bce è risultata in linea con le attese di tutti e 51 gli analisti finanziari precedentemente consultati da Dow Jones. Ma sulle previsioni per le mosse future della Bce la questione cambia radicalmente: 28 analisti stimano un ulteriore rialzo dei tassi, al 3,75% entro il primo trimestre del 2007, altri 20 si attendono invece che vengano lasciato invariato il livello dei tassi di policy e 3 analisti affermano che la questione resta circondata dall incertezza. Nella media della prima decade di dicembre 2006 il tasso euribor a tre mesi è risultato pari al 3,65%, 6 punti base al di sopra di quanto registrato nella media di novembre 2006, mentre il tasso sui contratti di interest rate swaps a 10 anni si è collocato al 3,93% nella media dei primi giorni di dicembre 2006 (3,95% media novembre 2006). Il differenziale tra il tasso swap a 10 anni e il tasso euribor a 3 mesi si è attestato, sempre all inizio di dicembre, sui 27 punti base, in diminuzione rispetto ai 102 punti base della media di dicembre ATTIVITA DEL SETTORE PRIVATO Cresce la dinamica delle attività finanziarie del settore privato, in particolare in accelerazione sono i depositi bancari, le operazioni pronti contro termine passive, titoli obbligazionari bancari e le riserve assicurative ramo vita Dall analisi degli ultimi dati disponibili sulle attività finanziarie del settore privato in Italia emerge come la proxy di tale indicatore ammonti a miliardi di euro a settembre 2006 (contro i miliardi di euro di un anno prima), con una crescita su base annua del +3,6%. Le principali tendenze delle attività finanziarie possono essere riassunte come segue. In crescita: la dinamica dei depositi bancari che a settembre 2006 ha segnato un incremento tendenziale del +5,4%; la quota di questo aggregato sul totale delle attività finanziarie del settore privato in Italia risulta essere pari al 25,3% (24,8% nel precedente anno); le operazioni pronti contro termine passive con la clientela, salite a settembre ad un ritmo del +26% rispetto allo stesso mese dell anno prima; i titoli obbligazionari bancari, che hanno segnato una dinamica crescente (+7,1%); sul fronte delle attività di natura previdenziale, le riserve assicurative ramo vita (+16,9%) ed i fondi pensione e Pip (+2,1%). In flessione: il trend delle attività sull estero (-3,7%), che a settembre 2006 ammontavano a 408 miliardi di euro, con una quota sul totale delle attività finanziarie del settore privato del 15,3%; i depositi postali detenuti dal settore privato (-8,2%, il dato non include i depositi postali in capo alla Cassa Depositi e Prestiti dopo la trasformazione di quest ultima in Spa); le quote di fondi comuni (-7%). IL FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MERCATI PRIMARI In accelerazione la raccolta mediante il canale di Borsa Dalle recenti indicazioni di Borsa Italiana emerge come nel mese di novembre la raccolta complessiva effettuata attraverso il canale di Borsa - mediante aumenti di capitale ed offerte pubbliche di vendita e sottoscrizione sia ammontata a circa 655 milioni di euro (era ammontata nel corrispettivo periodo del 2005 a circa 462 milioni di euro). In termini cumulati, fino a novembre 2006 tale raccolta è risultata pari a 9,3 miliardi di euro che si raffrontano ai 13,9 miliardi di euro del corrispettivo periodo del in aumento, ad ottobre, anche l utilizzo dei corporate bond Le emissioni lorde di obbligazioni da parte delle imprese in Italia ammontano, ad ottobre 2006 (ultimo dato disponibile), a 5,5 miliardi di euro, contro i 4,3 miliardi di euro di un anno prima. Le emissioni nette, sempre ad ottobre 2006, sono risultate pari a 4,2 miliardi di euro (un anno prima erano ammontate a 3 miliardi di euro). In termini cumulati, fino ad ottobre del 2006 le emissioni lorde sono risultate pari a 36,8 miliardi di euro (36 miliardi nello stesso periodo del 2005), mentre quelle nette sono state pari a 22,8 miliardi (18,9 miliardi nello stesso periodo del 2005). MERCATI SECONDARI In crescita Standard & Poor s 500 e Dow Jones Euro Stoxx, positiva la dinamica dei principali indici di Borsa europei; in ulteriore aumento la capitalizzazione del settore bancario Nel mese di novembre i corsi azionari internazionali hanno manifestato le seguenti dinamiche: lo Standard & Poor s 500 è aumentato di +1,9%; la performance del Nikkei 225 è stata negativa con una variazione del -2,5%; il Dow Jones Euro Stoxx (indice dei 100 principali titoli dell area euro per capitalizzazione) ha registrato una variazione del +1,6%. L andamento più recente del price earning relativo allo Standard & Poor s 500 evidenzia una diminuzione di tale indicatore: nella prima settimana di dicembre 2006, infatti, il rapporto prezzo su utile è stato pari a 18 contro il 18,4 registrato nella prima settimana di novembre. I principali indici di Borsa europei hanno evidenziato, nel mese di novembre, le seguenti evoluzioni: l indice S&P/Mib ha registrato una crescita del +3%; il Dax30 ha segnato una variazione del +3,4%, il Cac40 del +1,4% ed il Ftse100 del +1,1%. Il price earning più basso è riscontrabile sul Cac40, mentre il livello di dividend yield più rilevante va attribuito all S&P/Mib. Con riguardo ai principali mercati della New Economy si rileva che la quotazione media mensile del Mib Tech Star, in novembre, è cresciuta del +2,8% rispetto al mese precedente, il Tech Dax ha segnato una variazione del +3,7%, l indice dei tecnologici francese del +2,8% ed il Nasdaq del +3,5%. Nel mese di novembre la capitalizzazione del mercato azionario dell Area dell Euro ha manifestato un andamento positivo (il tasso di variazione congiunturale è pari al +2,9%, mentre su base annua la variazione ammonta al +23,1%). In valori assoluti la crescita di novembre si è attestata a circa 160 miliardi di euro, portando la capitalizzazione complessiva a quota miliardi di euro. All interno dell eurozone la capitalizzazione imputabile all Italia è pari al 13,2% (13,3% nel mese precedente), quella della Francia al 29,4% (invaria-

5 Supplemento al numero di dicembre 2006 ABINEWS On line 5 ta) e quella della Germania al 20,3% (20,2% in precedenza). Con riferimento specifico all Italia, la capitalizzazione complessiva del mercato azionario ha manifestato una crescita, alla fine del mese di novembre, passando dai precedenti 746 miliardi di euro a 764 miliardi di euro (variazione congiunturale del +2,5%; variazione su base annua del +18,2%). In base alla disaggregazione settoriale del mercato principale italiano, la capitalizzazione del settore bancario è aumentata, a fine novembre, di circa 1,6 miliardi di euro (variazione congiunturale del +0,7%; variazione tendenziale del +21,1%). Il settore assicurativo ha registrato, nello stesso periodo, una variazione congiunturale del +2,9%. L incidenza del settore bancario sul totale si è lievemente ridotta evidenziando, nel mese di novembre, una quota sulla capitalizzazione complessiva del mercato principale italiano pari al 32,3% (32,9% nel mese precedente). TITOLI A CUSTODIA Sale la consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane; prevale una preferenza dei risparmiatori verso le scadenze più brevi Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia delle banche italiane (sia in gestione che detenuti direttamente dalla clientela) - pari a miliardi di euro a fine settembre mostrano come essa sia accresciuta rispetto a dodici mesi prima: +3,8% (+2,6% il settore delle società non finanziarie, +13,2% le imprese di assicurazioni, +1,9% le istituzioni finanziarie e +2% le famiglie consumatrici). Con particolare riferimento all aggregato titoli a custodia per tipologia di attività finanziaria si osserva come nel mese di settembre 2006 si sia manifestata una crescita su base annua dei Bot (+11,8%), dei fondi comuni (+10,6%), delle azioni (+3,8%) e delle obbligazioni (+3,1% le obbligazioni bancarie e +5,7% le altre obbligazioni), cui ha fatto riscontro una contrazione delle quote dei Cct (- 8,6%) e dei Btp (-0,4%). TITOLI IN GESTIONE BANCARIE In assestamento le gestioni patrimoniali delle banche italiane Con specifico riguardo alle gestioni patrimoniali bancarie, esse hanno manifestato, alla fine di settembre 2006, un assestamento: le gestioni patrimoniali risultavano a fine settembre 2006 pari a circa 157,5 miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale prossima allo zero (+0,02%). Le gestioni patrimoniali bancarie rappresentano, sempre a settembre 2006, il 9,3% del totale dei titoli a custodia di residenti (9,7% a settembre 2005). RISPARMIO INVESTITO IN TITOLI In lieve diminuzione il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero nel mese di novembre A novembre 2006, il patrimonio dei fondi comuni e sicav aperti di diritto italiano ed estero è leggermente diminuito, collocandosi intorno ai 605,3 miliardi di euro, dai 606,8 miliardi di euro di ottobre scorso. Tale patrimonio è composto per il 61,2% da fondi italiani, per il 32,9% da fondi roundtrip e dal 5,9% da fondi esteri. In particolare, rispetto ad ottobre vi è stata una crescita di milioni di euro dei fondi flessibili, di 704 milioni di euro dei fondi hedge ; si è registrata, viceversa, una contrazione di milioni di euro dei fondi azionari, di 212 milioni di euro dei fondi bilanciati, di milioni di euro dei fondi obbligazionari e di 374 milioni di euro dei fondi di liquidità. Con particolare riguardo alla composizione del patrimonio per tipologia di fondi si rileva come, nell ultimo anno, la quota dei fondi azionari sia cresciuta dal 23,7% al 25,4%, quella dei fondi flessibili dal 3,5% di novembre 2005 all 8,3% di novembre 2006 e la quota dei fondi hedge dal 3,4% al 4,6%; la quota dei fondi bilanciati è diminuita dal 7,8% al 7%, la quota dei fondi obbligazionari dal 46,5% al 40,9% e l incidenza dei fondi di liquidità dal 15,1% al 13,7%. Gli Indici ABI in dettaglio L analisi mensile dell Associazione bancaria italiana sul totale delle banche con raccolta a breve e a medio e lungo termine RACCOLTA BANCARIA In assestamento l attività di funding, quale risultato di una lieve decelerazione dei depositi da clientela ed un consolidamento del trend delle obbligazioni bancarie; sempre sostenuta la dinamica della provvista sull estero Con riferimento all attività di funding in Italia, le prime stime del SI-ABI mostrano alla fine di novembre 2006 un assestamento della dinamica della raccolta denominata in euro del totale delle banche italiane, rappresentata dai depositi a risparmio, dai conti correnti, dai certificati di deposito e dalle obbligazioni: il tasso di crescita tendenziale è risultato pari all 8,05%, che si raffronta al +8,2% di ottobre 2006 ed al +7,9% di novembre Più in particolare, alla fine di novembre 2006 la raccolta bancaria è risultata pari a miliardi di euro. Nel corso dell ultimo anno lo stock della raccolta è aumentato di circa 86 miliardi di euro. Laddove si considerino le dinamiche delle diverse componenti del funding, a novembre 2006 si osserva una lieve decelerazione del trend dei depositi da clientela il cui tasso di crescita tendenziale è risultato pari a +5,1% (che si raffronta al +5,3% di ottobre 2006 ed al +6,6% di novembre 2005) ed una stabilità della dinamica delle obbligazioni delle banche, le quali continuano a segnare ritmi di crescita sostenuti: +12,6% a novembre 2006 (12,6% anche ad ottobre 2006; +9,9% a novembre 2005). In lieve accelerazione e sempre su valori sostenuti è risultato il trend della provvista sull estero (cioè l indebitamento verso non residenti). In particolare, a settembre 2006 la provvista sull estero delle banche italiane è stata pari a quasi 450 miliardi di euro, facendo registrare un tasso di crescita tendenziale del +20,8% (un valore che si raffronta a +19,9% di agosto 2006 ed al +20,9% di settembre 2005).La quota della provvista sull estero sul totale provvista (comprensiva della provvista sull estero) si è posizionata al termine di settembre 2006 al 26,5%. Il flusso netto di provvista sull estero nel periodo compreso fra settembre 2005 e settembre 2006 è stato positivo di quasi milioni di euro. La quota della provvista sull estero sul totale degli impieghi sull interno è risultata a settembre 2006 pari al 35,2%, mentre le attività sull estero sempre alla stessa data - sono ammontate a 272,3 miliardi di euro. In dettaglio, a settembre 2006 la raccolta netta sull estero (provvista sull estero meno attività sull estero) è stata pari a circa 176,4 miliardi di euro (+32,6% la variazione tendenziale), che rappresenta il 13,8% del totale impieghi. Il

6 6 ABINEWS On line Supplemento al numero di dicembre 2006 rapporto attività sull estero/provvista sull estero è risultato pari al 60,7%, un livello inferiore a quanto segnato a settembre 2005 (64,2%). In aumento il costo medio della raccolta bancaria Con riguardo ai tassi bancari, si rileva come il tasso sui depositi in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie sulla base delle statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali abbia nel periodo più recente manifestato un lieve aumento in linea con le indicazioni della politica monetaria della BCE: a novembre 2006, in particolare, esso è risultato pari all 1,39%, 1,34% ad ottobre 2006, e 47 basis points al di sopra di quanto segnato a novembre Il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie), si è collocato a novembre 2006 al 2,19% (2,14% ad ottobre 2006). Rispetto a novembre 2005, questo tasso è aumentato di 50 basis points Stesse indicazioni dai rendimenti dei titoli pubblici, in assestamento quelli sul mercato secondario Sul mercato primario, peraltro, nel mese di novembre è aumentato il rendimento all emissione dei CCT, posizionatisi al 3,73%, che si raffronta al 3,57% di ottobre 2006 (2,41% a novembre 2005). Con riferimento ai BTP, nella media delle emissioni del mese di novembre 2006 il rendimento medio è risultato pari al 3,85% (3,73% ad ottobre 2006; 3,10% a novembre 2005). Il rendimento lordo annualizzato dei BOT è, infine, passato nel periodo ottobre novembre 2006 dal 3,59% al 3,60%. Sul mercato secondario dei titoli di Stato, il Rendistato, cioè il dato relativo al campione dei titoli con vita residua superiore all anno scambiati alla Borsa valori italiana (M.O.T.), si è collocato a novembre 2006 al 3,96%, 5 basis points al di sotto del valore di ottobre u.s. e 54 basis points al di sopra del valore di novembre IMPIEGHI BANCARI In accelerazione gli impieghi complessivi del totale delle banche italiane, sia nella componente a medio e lungo termine sia in quella a breve termine, che vede rafforzare la fase di ripresa La dinamica dei finanziamenti erogati dalle imprese bancarie ha manifestato, a novembre 2006, un ulteriore lieve accelerazione: sulla base di prime stime effettuate sulle segnalazioni decadali, gli impieghi complessivi (denominati in euro e in valute diverse dall euro ) del totale banche in Italia hanno segnato un tasso di crescita tendenziale pari al +11,3%, che si raffronta al +10,7% di ottobre 2006 ed al +8,4% di novembre Alla fine di novembre 2006, in dettaglio, l ammontare degli impieghi del sistema bancario italiano è risultato pari a 1.305,2 miliardi di euro, segnando un flusso netto di nuovi impieghi di oltre 131 miliardi di euro rispetto alla fine di novembre In particolare, il ritmo di sviluppo tendenziale dell aggregato che riguarda gli impieghi in euro si è collocato a novembre 2006 al +11,7%, che si raffronta al +11% segnato ad ottobre 2006 ed al +8,4% di novembre 2005, mentre gli impieghi espressi nelle valute diverse dall euro hanno manifestato, sempre alla fine di novembre 2006, una variazione tendenziale nei dodici mesi negativa di circa il 15,7%, un valore che si raffronta a -9,9% del mese precedente ed al +9,7% di novembre 2005; tali impieghi, tuttavia, coprono una quota sul totale di poco superiore all 1,2% del totale. La dinamica degli impieghi continua ad essere sostenuta prevalentemente dalla componente a protratta scadenza rispetto a quella a breve termine, seppur in forte ripresa. Secondo prime stime a novembre 2006, infatti, le variazioni tendenziali di queste componenti degli impieghi bancari sono risultati pari a +12,7% per il segmento a medio e lungo termine (+13,6% a novembre 2005) e di +9% per quello a breve termine (+0,8% a novembre 2005). Gli impieghi a breve termine, in particolare, sembrano rafforzare la fase di ripresa manifestatasi negli ultimi mesi. Pertanto tendono a convergere le dinamiche delle due componenti degli impieghi. Rimane sostenuta la dinamica degli impieghi alle famiglie, in ulteriore accelerazione il trend dei finanziamenti alle imprese alle imprese, specie nel comparto dei mezzi di trasporto e delle macchine per ufficio, elaborazione dati, ottica Gli impieghi complessivi alle famiglie ed alle imprese non finanziarie (cioè società non finanziarie, famiglie consumatrici, imprese individuali) hanno manifestato ad ottobre 2006 un tasso di crescita tendenziale di circa il 10%, un valore in linea rispetto a quanto segnato a settembre 2006 (+9,7%) e superiore a quanto palesato ad ottobre 2005 (+9%) e nettamente superiore all attuale crescita del Pil nominale in Italia ed all andamento degli investimenti. Nella media dell area dell euro gli impieghi a famiglie ed imprese non finanziarie hanno manifestato un tasso di crescita sempre ad ottobre 2006 di circa il 10,4%. In evidenza, il tasso di crescita dei finanziamenti destinati alle imprese non finanziarie risultato ad ottobre 2006 pari a +9,7% (il valore più elevato dell ultimo quinquennio). Evidenze empiriche sulla dinamica degli impieghi si possono trarre anche focalizzando l attenzione sull andamento del credito bancario per le diverse branche di attività economica: da questa analisi, emerge, in particolare, come a settembre 2006 i tassi di crescita più sostenuti abbiano riguardato il comparto dei mezzi di trasporto (+14,1%), quello delle macchine per ufficio, elaborazione dati, ottica (+11,1%), il segmento dei prodotti energetici (+9%) e quello dei prodotti chimici (+7,3%). Al termine di settembre 2006, inoltre, variazioni negative di tale indicatore si sono registrate nel comparto dei servizi delle telecomunicazioni (-13,1%) ed in quello dei servizi dei trasporti marittimi ed aerei (-1,1%). In aumento anche il costo medio dei finanziamenti coerentemente con le indicazioni della politica monetaria della Bce Sulla base delle segnalazioni del SI- ABI, a novembre 2006 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall ABI è aumentato coerentemente con le indicazioni della politica monetaria della BCE - collocandosi al 5,34%, 5 punti base al di sopra di quanto segnato il mese precedente e 74 punti base al di sopra del valore di novembre 2005 (4,60%), quando aveva raggiunto il minimo storico. Nell ultimo mese è, altresì, lievemente aumentato anche il tasso sui c/c attivi in euro erogati a famiglie e società non finanziarie (6,43% vs. 6,38% del mese precedente). Con riguardo ai tassi applicati alle nuove operazioni si rileva come a novembre 2006 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si sia posizionato al 4,65%, che si raffronta al 4,58% di ottobre 2006, mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l acquisto di abitazioni si è collocato al 4,82% (4,76% il mese precedente). Nel periodo novembre 2005 novembre 2006, in particolare, a fronte di un aumento dei tassi di policy di 125 punti base il tasso medio sui prestiti è aumentato di solo +74 punti base. In assestamento il costo del credito agevolato Con riguardo ai tassi di riferimento per le operazioni di credito agevolato a medio e lungo termine, si rileva come essi abbiano manifestato a dicembre 2006 un lieve aumento rispetto al mese precedente. Con specifico riferimento al credito industriale, a dicembre 2006, questo si è collocato al 5%, dal 4,95% di novembre e dal 4,15% di dicembre I tassi applicati dalla Cassa Depositi e Prestiti prevalentemente destinati al finanziamento delle opere pubbliche infrastrutturali - hanno, invece, segnato all inizio di dicembre 2006 un assestamento: il tasso nominale annuo per i finanziamenti con durata compresa fra i 10 anni ed i 15 anni è, infatti, passato dal 4,05% di novembre al 4,04% della prima settimana di dicembre 2006.

7 Supplemento al numero di dicembre 2006 ABINEWS On line PORTAFOGLIO TITOLI In crescita il portafoglio titoli del totale delle banche italiane Sulla base dei dati stimati ABI a fine novembre 2006 è risultato in aumento sia in termini congiunturali che tendenziali il portafoglio titoli del totale delle banche, risultato pari a 184,5 miliardi di euro, che si raffronta ai 182 di ottobre 2006 ed ai 173,5 miliardi di euro di novembre 2005, segnando una variazione tendenziale pari a +6,3%. Rispetto a novembre 2005 si registra un incremento del portafoglio titoli di proprietà delle banche: +11 miliardi di euro. Il valore del rapporto fra titoli e impieghi in euro a novembre 2006 è risultato pari al 14,3%, un valore lievemente inferiore a quanto segnato ad ottobre 2005: 15%. GLI SPREADS DIFFERENZIALI FRA I TASSI Sale il mark-down del tasso medio sui depositi in euro di famiglie e società non finanziarie, mentre il mark-up si mostra in lieve diminuzione A novembre 2006 con riguardo ai due indicatori del prezzo dell attività di raccolta e di impiego dell intermediazione creditizia con famiglie e società non finanziarie elaborati dall ABI si registra un aumento del mark-down ed una lieve diminuzione del mark-up. Infatti, per quanto concerne il margine sull attività di raccolta, il mark-down del tasso medio sui depositi in euro di famiglie e società non finanziarie rispetto al rendimento medio ponderato dei BOT in circolazione nel mese di novembre 2006 si è collocato a 1,86 punti percentuali (1,83 p.p. ad ottobre 2006). Il valore del mark-up del tasso medio sugli impieghi in euro a famiglie e società non finanziarie rispetto allo stesso rendimento medio dei BOT si è, invece, posizionato a 2,09 p.p. a novembre 2006 (2,12 p.p. il mese precedente). Laddove si consideri la dinamica di questi indicatori per il periodo novembre 2005 novembre 2006, si osserva come il mark-up abbia segnato una diminuzione, passando da 2,44 punti a 2,09 punti. Nello stesso periodo, il mark-down è, d altra parte, aumentato, passando da 124 punti base a 186 basis points. In sintesi, lo spread è aumentato di 27 punti base: da 368 basis points di novembre 2005 a 395 b.p. di novembre In lieve crescita il differenziale fra tasso medio dell attivo fruttifero e il tasso medio sulla raccolta da clientela ordinaria A novembre 2006 il differenziale fra tasso medio dell attivo fruttifero denominato in euro di famiglie e società non finanziarie e il tasso medio sulla raccolta da clientela rappresentata da famiglie e società non finanziarie in euro è risultato pari a 3,06 punti percentuali, 2 basis point al di sopra di quanto segnato il mese precedente, e superiore ai 2,76 punti % di novembre SOFFERENZE BANCARIE Rispetto al 2005 diminuiscono le sofferenze nette, principalmente a motivo di operazione di cartolarizzazione; in contrazione anche il rapporto sofferenze/ impieghi Alla fine di settembre 2006 le sofferenze al netto delle svalutazioni sono risultate pari a milioni di euro, 621 milioni di euro in più rispetto ad agosto 2006 e milioni di euro in meno rispetto a settembre 2005: la variazione tendenziale è risultata di - 13,7% a settembre 2006 (-7,9% a settembre 2005), soprattutto a motivo di operazioni di cartolarizzazione. Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato all 1,33% (a settembre 2005 tale rapporto si collocava all 1,69%). Una conferma del permanere di una elevata qualità del credito è ravvisabile anche dal valore del rapporto sofferenze nette/patrimonio di Vigilanza, posizionatosi a settembre 2006 al 7,24 % (tale rapporto si ragguagliava al 9,43 % a settembre 2005). Tassi di Interesse armonizzati in Italia e nell Area dell euro In aumento l intera struttura dei tassi di interesse nell Area dell Euro, così come in Italia, coerentemente con la stance di politica monetaria Relativamente ai tassi di interesse applicati nell Area dell euro sulle nuove operazioni di finanziamento alle società non finanziarie di importo fino ad un milione di euro, esso si colloca ad ottobre 2006 al 4,90% (4,75 per cento a settembre 2006), un valore pressoché analogo a quello praticato in Italia (4,94 per cento dal 4,72% di settembre). Laddove si considerino i tassi applicati sulle nuove operazioni di prestito di ammontare superiore ad un milione di euro emerge come esse si posizionino, ad ottobre 2006, al 4,27% Il differenziale registrato a novembre 2006 è la risultante di un valore del 5,25% del tasso medio dell attivo fruttifero con clientela famiglie e società non finanziarie e di un livello del 2,19% del costo medio della raccolta da clientela rappresentata da famiglie e società non finanziarie. nella media dell Area dell euro (4,07 per cento a settembre 2006), un valore in linea con quello applicato dalle banche italiane (4,33% dal 3,99 per cento di settembre 2006). Ad ottobre 2006, infine, il tasso sui prestiti per l acquisto di abitazioni si posiziona al 4,74 per cento in Italia dal 4,65% di settembre 2006, un livello che si raffronta al 4,46 per cento dell Area dell euro (4,39 per cento a settembre 2006). ABINEWS Anno VIII supplemento al n. 12 (dicembre 2006) Direttore: Corrado Faissola Direttore responsabile: Maurizio Incletolli Registrazione Tribunale civile di Roma n.274/99 del 16 giugno 1999 Redazione e videoimpaginazione: ABI - Ufficio Documentazione e Comunicazione Piazza del Gesù, Roma abinews@abi.it

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