Le applicazioni della pedologia in Piemonte: il fotovoltaico e la capacità d uso dei suoli. Paolo F. Martalò, Mauro Piazzi

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1 Le applicazioni della pedologia in Piemonte: il fotovoltaico e la capacità d uso dei suoli Paolo F. Martalò, Mauro Piazzi

2 EU ICI Patto Stabilità (S)

3 Conto Energia - GSE 0,28 / Kw - biomasse 0,47 / Kw - fotovoltaico

4 Ruoli Conoscenza (suolo, foreste, biodiversità, ecc.) Impiego responsabile

5 Bruxelles Pagamento servizi ecosistemici Importanti riflessioni sul carbonio nel suolo e sul ruolo di mitigazione dei cambiamenti climatici Biodiversità come driver nella nuova agricoltura

6 Bruxelles Lavoro di vetrina Ancora sulla strada per monetizzare i servizi ecosistemici della biodiversità Guardare avanti: Europa 2020 Regole economiche più strette per maggiore consapevolezza degli Stati

7 TEEB Riporta al valore economico Imparare a dare un valore alla natura Finanziato da UNEP, Commissione EU, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Belgio, Giappone

8 Oggi: Fotovoltaico In 18 mesi, a scala regionale: circa 6000 impianti 81,3 Megawatt di potenza installata. La provincia di Torino ospita il 3.25% degli impianti di tutta Italia e produce il 2% della potenza fotovoltaica nazionale. Pochi impianti integrati di potenza rilevante (es. Interporto Rivalta Scrivia). Domande di impianti al suolo di dimensioni crescenti. Procedure autorizzative frammentate. Nessun Catasto centrale degli impianti installati.

9 Settembre 2009: 1. Relazione programmatica sull energia (DGR n del ) fissa gli scenari al Potenza installata in Piemonte : da 92 a 551 MW. Criteri ERA (Esclusione, Repulsione, Attrazione) per la pre-pianificazione degli impianti. Proposito di realizzare linee-guida regionali per l installazione, che comprendano il livello di accoglibilità di tali strutture a terra. 2. Accordo Regione Piemonte-OPDE 7 centrali a terra entro fine 2009 su siti già identificati. Altre 10 centrali entro fine sito per la produzione di pannelli. 1 sito per lo smaltimento.

10 CRITERI ERA E Aereoporti, Siti UNESCO, Zone DOCG, Frane e conoidi attive, Parchi Nazionali,.. Terreni ad uso agricolo in I e II classe di capacità d uso. R Beni paesaggistici, culturali, ZPS, SIC, aree boscate,.. Terreni ad uso agricolo in III classe di capacità d uso. A Discariche, Ex cave, Aree produttive, Aree industriali, Piazzali.

11 ASPETTI CRITICI La Capacità d uso è una tema relativamente ignoto per il mondo della progettazione. La carta di Capacità d uso a scala 1/ è insufficiente per applicazioni a scala di progetto. Elevati rischi di contenzioso. DGR del 15/2/2010: Norme tecniche per la definizione della Classe di Capacità d uso a scala di appezzamento: Manuale operativo: Uso della cartografia pedologica per inquadrare l appezzamento, definizione dello standard di rilevamento sull appezzamento, modalità esecutive delle operazioni di campagna, di laboratorio e di valutazione della classe di capacità d uso a scala di progetto. Manuale di campagna semplificato. Scheda di campagna semplificata.

12 Ipotesi di centrale FV a terra Classe III VIII Valutazione della Capacità d uso da Carta pedologica Classe I II Valutazione della Capacità d uso a scala di progetto. Pedologo Profili e/o trivellate Analisi di laboratorio Cartografia a scala di appezzamento Valutazione APPROVATA Valutazione regionale (ipla) della Capacità d uso ri-definita a scala di progetto. Sistema Informativo Pedologico Rilievo a terra nei casi controversi. Valutazione NON APPROVATA Il progetto non può essere realizzato.

13 Da Febbraio 2010: circa 50 progetti esaminati. <20% di progetti con classe di Capacità d uso a scala di appezzamento III-VIII in area classificata di I-II a scala 1/ Tempo massimo di risposta di RP/IPLA: 3 settimane. Pianificazione mancante è il mercato che disegna il territorio. Contesto di regole e di opportunità maggiormente distribuite: Proprietari Progettisti Pubblica Amministrazione Professionisti (pedologi & co) consapevolezza della necessità di proteggere il suolo in quanto risorsa. livello tecnico degli approfondimenti pedologici realizzati dai soggetti proponenti.

14 Relazioni suolo centrali FV: Monitoraggio Obiettivo 1. Registrazione temporale di alcune caratteristiche/qualità del suolo in funzione della tipologia pedologica e della tipologia di impianto FV. 2. Proporre un protocollo di monitoraggio aziendale su tutti gli impianti FV del territorio regionale. Dati di progetto del monitoraggio 4 siti di monitoraggio 2 siti sperimentali, dotati di centralina meteo x T e umidità suolo 2 siti di monitoraggio aziendale 2 fasi operative Analisi stazionale ex-ante Monitoraggio impianto anno per i siti sperimentali, con apertura profili. anno per i siti aziendali con trivellate pedologiche campionate.

15 SITI SPERIMENTALI Fenomeni erosivi, Dati meteo e bilancio idrico del suolo, Compattazione, Tessitura, Struttura, Porosità, QBS, C org, ph, Densità apparente, CSC, N, P ass, K ass, Mg ass, Ca ass, CaCO3.

16 SITI AZIENDALI Tessitura, C org, ph, CSC, N, P ass, K ass, Mg ass, Ca ass, CaCO3.

17 CONCLUDO Obiettivi UE 2010 non raggiunti. Anno molto positivo per la biodiversità: comunicazione, conoscenza. Chiedo di più a chi decide. Ma tra chi decide ci siamo anche noi.