3. L elasticità della domanda e dell offerta

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1 3. L elasticità della domanda e dell offerta. ma quanto varia quantità domandata o la quantità offerta al variare del prezzo (o di altri fattori)? Edi Defrancesco Dip. Territorio e sistemi agroforestali Università di adova edi.defrancesco@unipd.it Defrancesco Elasticità Date due variabili X ed Y=f(X), l ELASTICITÀ esprime la variazione percentuale della variabile Y in rapporto alla variazione percentuale della variabile X Attenzione: ΔY Y ΔX X ΔY = ΔX Elasticità Inclinazione della curva Elasticità è misura adimensionale X Y otrebbe essere: Y à Quantità (Q) X à rezzo () Questo approccio è matematicamente corretto per variazioni limitate di X (Elasticità discreta) Defrancesco

2 ( Y ( X Calcolo dell elasticità tra due punti (DISCRETA o MEDIA) Elasticità di Y rispetto a X Y1 ) ( X X ) ( Y 2 + X1) / 2 (4,8 2,5) (7 + 4) / 2 = + Y ) / 2 (7 4) (4,8 + 2,5) / = 2 Y 1 1 Significato: +10% X 1,16 +11,6% Y 4,8 2,5 dy dx X Y Calcolo dell elasticità puntuale 4 7 X Defrancesco (CONTINUO) A) ELASTICITA DELLA DOMANDA RISETTO AL REZZO (elasticità diretta) L ELASTICITÀ esprime la variazione percentuale della quantità in rapporto alla corrispondente variazione percentuale del prezzo % ΔQ ε = % Δ 0 ε Calcolo dell elasticità media (tra 2 punti: A, B) ε = ( Q ( A A Q ( Q ( ) 2 ) 2 L elasticità diretta ha segno negativo B B ) ) A A + Q + B B Defrancesco

3 Alcune recisazioni Importanti È nota come elasticità (diretta) della domanda e misura la reattività della domanda rispetto alle variazioni di prezzo L elasticità dipende: 1. Dal grado di sostituibilità (i beni necessari, es. alimentari, farmaceutici, sono poco sostituibili) 2. Dalla frazione di reddito destinata al bene. Se alta, l elasticità è elevata (es. viaggi all estero); 3. Variazioni temporanee e permanenti di prezzo. Se le variazioni sono temporanee, l elasticità tende ad essere elevata. 4. Breve e lungo periodo. Nel lungo periodo l elasticità aumenta per effetto degli adattamenti personali (es. prezzo della benzina e automobili) Defrancesco In base alla reattività della domanda a variazioni di prezzo si distinguono beni a: Domanda ELASTICA Domanda ANELASTICA (o RIGIDA) Domanda ELASTICITÀ UNITARIA Defrancesco

4 Domanda ELASTICA E D >1 è ad una variazione % del prezzo corrisponde una variazione % più che proporzionale della quantità domandata, di segno opposto Un aumento del 10% del prezzo... Domanda tendenzialemte elastica...fa diminuire del 20% la quantità domandata La quantità domandata è molto sensibile al prezzo D Viceversa una diminuzione del prezzo del 5% fa aumentare la quantità domandata del 10% (ε=-2) 160 Defrancesco Q Es. domanda di un vino di qualità ( /l e migliaia di ettolitri) E D = ( ) (4, 5 5, 5) (4, 5+ 5, 5) / 2 ( ) / 2 = 2 per ogni 1% di incremento del prezzo, la quantità domandata diminuisce del 2% e viceversa, per ogni 1% di diminuzione del prezzo, la quantità domandata aumenta del 2% Defrancesco

5 Domanda ANELASTICA (o RIGIDA) E D <1 ad una variazione % del prezzo corrisponde una variazione meno che proporzionale della quantità domandata di segno opposto...fa diminuire del 5% la quantità domandata Domanda tendenzialemte rigida Un aumento del 10% del prezzo... La quantità domandata è poco sensibile al prezzo D Viceversa, una diminuzione del prezzo del 30% fa aumentare la quantità domandata del 15% (ε=-0,5) Defrancesco Q 9 Esempio: domanda di pasta ( /kg e.000t) ER OGNI 10% DI INCREMENTO DEL REZZO, LA QUANTITA DOMANDATA DIMINUISCE DEL 4,1% e VICEVERSA E D = ( ) (1 1, 2) (1+1, 2) / 2 ( ) / 2 = 0, 41 Defrancesco

6 E IL CASO DI QUASI TUTTI I RODOTTI AGRICOLI ED ALIMENTARI NON DI LUSSO Non c è variazione nel numero dei consumatori Non si hanno apprezzabili variazioni pro capite Elasticità diretta di alcuni prodotti agro-alimentari in Italia dal 1960 in poi rodotto Elasticità diretta Frumento tenero -0,86 Frumento duro -0,55 Carne bovina -0,85 Carne suina -1,06 ollame -1,09 Burro -0,05 Formaggio -0,18 Olio di oliva -0,13 omodori -0,08 Mele -0,57 Agrumi -0,17 Defrancesco Domanda ad ELASTICITÀ UNITARIA E D =1 la variazione percentuale della quantità domandata corrisponde alla variazione percentuale di prezzo, in valore assoluto esempio: domanda di frumento rezzo (euro/ton) A B quantità (mil ton) ER OGNI 10% DI RIDUZIONE DEL REZZO, LA QUANTITA DOMANDATA AUMENTA DEL 10% e VICEVERSA E D = ( ) (8 4) ( ) / 2 (8 + 4) / 2 0,667 = = 1 + 0,667 Defrancesco

7 CASI ESTREMI DI ELASTICITA DELLA DOMANDA (1/2) ERFETTAMENTE RIGIDA: E D =0 La quantità domandata non varia, qualsiasi sia la variazione di prezzo (es. la domanda di insulina da parte dei diabetici, la domanda di farmaci salvavita; la domanda di benzina durante il ritorno da un viaggio in auto, ecc.) Defrancesco CASI ESTREMI DI ELASTICITA DELLA DOMANDA (2/2) ERFETTAMENTE ELASTICA: ED = - intuitivamente: Basta un piccolissimo incremento di prezzo per azzerare la quantità domandata ed una lievissima riduzione di prezzo per rendere altissimo l incremento della domanda - ES. Domanda alla singola azienda di un prodotto indifferenziato (aziende che operano su mercati Defrancesco concorrenziali) 14 7

8 Elasticità della funzione di domanda lineare Attenzione: una retta ha pendenza costante ma non ha elasticità costante!!! Funzione di Domanda: = 6-0,2 * Q 6 A E D >1 Q A 0 6 ΔQ/Q Δ/ E D B C E D =1 D E E D <1 F B 5 5 5/2,5 1/5,5 11,0 C /7,5 1/4,5 3,0 D /15 2/3 1,0 E /22,5 1/1,5 0,3 F /27,5 1/0,5 0,1 Q Adatta a beni con una reattività della domanda alta a prezzi alti e volumi bassi, mentre è bassa a prezzi bassi Defrancesco e volumi alti EFFETTI DELL ELASTICITA DELLA DOMANDA SUI RICAVI DELLE IMRESE E SULLA SESA DEI CONSUMATORI A) domanda rigida RICAVO=SESA= Q A: OQ 1 A 1 (area L + area M) B: OQ 2 B 2 (area M + area N) AL DIMINUIRE DEI REZZI LA QUANTITA CRESCE MENO CHE ROORZIONALMENTE RICAVI dei produttori DIMINUISCONO così come la spesa dei CONSUMATORI (AREA L>AREA N) E VICEVERSA Defrancesco

9 B) domanda elastica RICAVO=SESA= Q A: OQ 1 A 1 (area L + area M) B: OQ 2 B 2 (area M + area N) AL DIMINUIRE DEI REZZI LA QUANTITA CRESCE IU CHE ROORZIONALMENTE RICAVI dei produttori AUMENTANO così come la spesa dei CONSUMATORI (AREA L<AREA N) Defrancesco CONSEGUENZA ER I RODOTTI AGROALIMENTARI A DOMANDA RIGIDA: Effetto KING A) Quando i raccolti sono abbondanti i produttori dovrebbero piangere : con raccolti abbondanti, che aumentano l offerta, e domanda rigida, i prezzi diminuiscono più che proporzionalmente provocando una diminuzione dei ricavi degli agricoltori B) Quando i raccolti sono scarsi i produttori dovrebbero brindare : con raccolti scarsi, che diminuiscono l offerta, e domanda rigida, i prezzi aumentano più che proporzionalmente provocando un aumento dei ricavi degli agricoltori C) Errato luogo comune: i prezzi al consumo sono molto alti, se fossero più bassi la quantità domandata aumenterebbe, i ricavi degli agricoltori crescerebbero e non vi sarebbe più bisogno di sostegno pubblico, né vi sarebbero eccedenze Defrancesco

10 COSA SUCCEDE SE AUMENTA L OFFERTA DI UN NUOVO RODOTTO ALIMENTARE ER L INGRESSO DI NUOVI RODUTTORI? A) ALL INIZIO: RODOTTO A DOMANDA ELASTICA Defrancesco ES: KIWI anni 80 nella sua fase di introduzione in Italia ROSECCO all estero: le bollicine semplici per tutte le occasioni RODOTTI CHE RISONDONO A RICHIESTE SECIFICHE di segmenti di consumatori 19 A) ROGRESSIVAMENTE: RODOTTO A DOMANDA SEMRE IU RIGIDA Questo giustifica sul piano economico: olitiche di contenimento dell offerta (SMG, Quote) olitiche di autoregolamentazione dell offerta Delimitazione areali e rese per produzioni di qualità Defrancesco

11 ERCHE? Defrancesco USO DELL ELASTICITA ER UN IMRESA CHE CONTROLLA IL MERCATO: COME FISSARE IL REZZO DI UN BENE SE LA CURVA DI DOMANDA HA ELASTICITA DECRESCENTE: IL REZZO CHE MASSIMIZZA I RICAVI E QUELLO CUI CORRISONDE UN ELASTICITA UNITARIA DELLA DOMANDA Defrancesco

12 Attuali sistemi di certificazione della qualità nell Unione Europea 1. Indicazioni geografiche 2. Specialità tradizionali garantite 3. rodotti biologici 4. rodotti di qualità dei territori di oltremare Defrancesco INDICAZIONI GEOGRAFICHE e STG numero registrazioni al 31/10/2010, vini esclusi DO IG STG Totale UE Totale Italia Reg UE 65% 44% Reg Italia 59% 44% Fonte: Defrancesco DOOR database 24 12

13 DA COSA DIENDE L ELASTICITA DI UN BENE ALIMENTARE? grado di SOSTITUIBILITA del bene: l elasticità diretta è maggiore per beni sostituibili > l elasticità dei beni alimentari come aggregato è più rigida rispetto a singoli prodotti, perché non ha sostituti dalla QUOTA DI REDDITO destinata al bene: più il bene è rilevante in termini di spesa più è a domanda elastica ASETTATIVE SU VARIAZIONI DI REZZO: se variazioni temporanee elasticità maggiore BREVE E LUNGO ERIODO: la domanda è più elastica all aumentare dell orizzonte temporale considerato Defrancesco Elasticità e spostamenti della curva di domanda Variazioni di REDDITO => elasticità rispetto al reddito (ε R ) è pari al rapporto tra variazione % quantità domandata e la corrispondente variazione % del reddito ε R %ΔQ = % ΔR Beni prima necessità Beni voluttuari Beni inferiori 0 ε R 1 1 ε R ε R 0 Defrancesco

14 Beni prima necessità Beni voluttuari 0 ε R 1 1 ε R Defrancesco Elasticità diretta e rispetto al reddito di alcuni prodotti rodotto Elasticità diretta Rispetto al reddito Alimentari Frumento -0,86-0,41 Carne bovina -0,85 1,07 Carne suina -1,06 0,93 ollame -1,09 0,01 Formaggio -0,18 0,69 Olio di oliva -0,13 0,09 omodori -0,08 0,55 Mele -0,57-0,03 Altri Arredamento -1,0 1,50 Servizi medici -0,31 0,64 Tabacco 0,51 0,64 Automobili 2,5 Gioco d azzardo Defrancesco 1,

15 er i prodotti alimentari la domanda si irrigidisce progressivamente (legge Engel) Approfondimento: L effetto di crescita del reddito sulla curva di domanda per un prodotto di prima necessità: spostamenti a destra della curva di domanda, ma sempre meno forti. REZZO Defrancesco Q Q I Q I I Q I II QUANTITA' Relazioni indirette (o incrociate) della domanda Variazione % della quantità domandata alle variazioni di prezzo di beni sostitutivi o complementari elasticità indiretta (o incrociata) % ΔQi ε = ± % Δ dove i j j ε i, j è pari al rapporto tra la variazione % della quantità domandata di un bene e la variazione % del prezzo del bene sostitutivo o complementare Defrancesco

16 Relazioni indirette (o incrociate) della domanda Beni sostitutivi => elasticità incrociata positiva Es. caffè e te, mele e pere, auto o mezzi pubblici, ecc.. Beni complementari => elasticità incrociata negativa Es. caffè e zucchero, auto e benzina, ecc.. Beni indipendenti => elasticità incrociata nulla Es. farmaci e automobili Defrancesco Elasticità diretta, incrociata e rispetto al reddito di alcuni prodotti agro-alimentari rodotto Elasticità diretta Rispetto al reddito indiretta Frumento tenero -0,86-0,41 Carne bovina -0,85 1,07 0,77 Carne suina -1,06 0,93 0,52 ollame -1,09 0,01 1,22 Burro -0,05 0,38 Formaggio -0,18 0,69 Olio di oliva -0,13 0,09 0,42 Mele -0,57-0,03 0,28 Defrancesco

17 B) Elasticità dell offerta rispetto al prezzo È detta anche: elasticità dell offerta Attenzione: la curva di offerta si disegna tradizionalmente riportando sull asse delle ordinate il prezzo, ma la funzione di offerta esprime in realtà: Q=f() ε S = ( Q ( 2 2 Q1 ) ( ) ( Q ) / 2 + Q ) / 2 1 Misura la reattività della quantità offerta ad una variazione di prezzo. Dato che la curva di offerta è inclinata positivamente, l elasticità avrà segno positivo Defrancesco esempio esempio: offerta di pasta ( /kg e migliaia di t) E S prezzo quantità A B 1,2 800 er ogni punto percentuale di incremento del prezzo, la quantità offerta aumenta dello 0,73% ( ) (1 + 1,2) / 2 = = 0,73 (1 1,2) ( ) / 2 Defrancesco

18 In base alla reattività dell offerta a variazioni % di prezzo si distinguono beni a: 1) Offerta RIGIDA (o ANELASTICA) rispetto al prezzo ad una variazione % del prezzo l offerta reagisce con una variazione % nella stessa direzione, meno che proporzionale 0<ε S <1 2) offerta ELASTICA rispetto al prezzo ad una variazione % del prezzo l offerta reagisce con una variazione %, nella stessa direzione, più che proporzionale ε S >1 3) Offerta ad ELASTICITA UNITARIA ad una variazione % del prezzo l offerta reagisce con una variazione % uguale, nella stessa direzione Defrancesco ε S =1 In base alla reattività dell offerta a variazioni % di prezzo si distinguono beni a: (1) OFFERTA RIGIDA (2) OFFERTA ELASTICA D D I S +10% prezzo D I D S I B A I A B Q Q I Q Q Q I Q +5% OFFERTA +15% OFFERTA Defrancesco

19 4) Offerta ERFETTAMENTE RIGIDA ad una qualsiasi variazione del prezzo l offerta non cambia ε S =0 Beni unici (la Gioconda); rodotti deperibili nel brevissimo periodo (latte fresco, pesce); prodotti agricoli dopo la semina Offerta perfettamente rigida 5) Offerta INFINITAMENTE ELASTICA ad una piccolissima riduzione di prezzo l offerta si azzera, ad un lievissimo incremento di prezzo l offerta aumenta moltissimo ε S = Offerta perfettamente elastica Defrancesco Q Da cosa dipende l elasticità dell offerta? Dalla possibilità delle imprese di variare l offerta (in un dato intervallo di tempo) come? Esiste capacità produttiva inutilizzata? Si può investire? Vi sono risorse disponibili? È tecnicamente ed economicamente possibile ridurre l offerta? (dopo le semine, dopo l impianto di colture arboree) Quali sono le aspettative sul futuro? Defrancesco

20 Da cosa dipende l elasticità dell offerta? In genere l adattamento e più difficile nel breve periodo: Offerta e più elastica nel lungo periodo REZZO OFFERTA DI BREVE OFFERTA DI LUNGO Defrancesco QUANTITA' Elasticità dell offerta agricola a) breve periodo à più rigida più come aggregato meno come singolo prodotto più come singola azienda meno come settore b) lungo periodo à meno rigida Defrancesco

21 Elasticità dell offerta agricola Elasticità dell offerta di alcuni prodotti agricoli italiani B r e v e periodo L u n g o periodo Grano tenero 0,34 1,39 Grano duro 0,16 1,14 Granoturco 0,31 0,94 omodoro 0,09 0,16 atate 0,07 1,48 Riso 0,21 0,41 Defrancesco Relazione tra domanda ed offerta in termini di elasticità: alcune applicazioni utili al mercato agroalimentare Defrancesco

22 TEOREMA DELLA RAGNATELA Quando il mercato di un bene esce dall equilibrio per un evento esterno: occorrono più cicli produttivi per tornare in equilibrio (particolarmente importante in agricoltura) non sempre torna in equilibrio dipende dalle elasticità della domanda e dell offerta Defrancesco TEOREMA DELLA RAGNATELA INSTABILITA RIFLESSA O A CATENA DEI MERCATI AGRICOLI ES. mercato alla produzione della carne bovina: rezzo della carne come prezzo relativo, in rapporto al prezzo del mais. Un aumento del prezzo del mais riduce il prezzo relativo della carne, l offerta di carne si riduce portando il mercato fuori equilibrio. Defrancesco

23 a) E D >E S il mercato, dopo qualche ciclo produttivo, torna in equilibrio, ceteris paribus S fluttuazioni di prezzo D Q 0 Q 1 Q 2 Q tempo Defrancesco b) E D <E S il mercato, anche dopo qualche ciclo produttivo, non torna in equilibrio, ceteris paribus 17 3 S fluttuazioni di prezzo D Q 1 Q 0 Q 2 Q 2 Q tempo Defrancesco

24 c) E D =E S il mercato, nei cicli produttivi successivi, non torna in equilibrio, ma continua a fluttuarci intorno, ceteris paribus S fluttuazioni di prezzo D Q 1 Q 0 Q 2 Q tempo Defrancesco Nel caso dei mercati di prodotti agricoli I mercati dei diversi prodotti sono spesso collegati e il problema è rilevante a causa della lunghezza del ciclo di produzione Questo giustifica politiche di stabilizzazione dei mercati: Ritiri dal mercato con la creazione di scorte pubbliche (se possibile) con il ritiro e la distruzione di prodotto con l incentivo alla creazione di scorte private Defrancesco da parte di Associazioni di roduttori 24

25 MAX VENDITA DI SCORTE MIN ACQUISTI DI SCORTE tempo OLITICHE DI STABILIZZAZIONE DEI REZZI ATTRAVERSO LA GESTIONE DI SCORTE UBBLICHE Defrancesco Quote di produzione e rigidità della domanda se un bene è a domanda rigida, una politica che limiti l offerta (QUOTE), come nel caso del latte o dello zucchero, o una limitazione volontaria della produzione aumenta i ricavi dei produttori es. cartello petrolifero es. delimitazione ben precisa di un areale per la produzione di un prodotto DO o IG Defrancesco es. quote latte 25

26 Quote di produzione e rigidità della domanda REZZO D S II S Quota di produzione totale II B A O Q II Q Q I QUANTITA' RICAVI RODUTTORI: OQA<OQ II B II Defrancesco Come noto, il Cartello dei aesi produttori di petrolio si riunisce periodicamente per fissare il quantitativo massimo di petrolio da estrarre ed offrire sul mercato in un dato intervallo di tempo. Di fatto autostabiliscono una quota di produzione. La domanda di petrolio è molto rigida, in quanto principale risorsa energetica. Se fosse elastica non converrebbe fissare una quota perché i ricavi diminuirebbero. REZZO D S II S Quota di produzione totale II B A O Defrancesco Q II Q QUANTITA' 26

27 Domanda rigida e politica di rezzo minimo garantito minimo mercato D A C o Q1 Q2 B D Se un bene è a domanda rigida si possono sostenere i ricavi dei produttori con una politica di prezzo minimo garantito (sostegno comunitario dei prezzi fino al 1992) Defrancesco Q Domanda rigida e politica di rezzo minimo garantito D S min C B CB: ECCEDENZA A Q ID Q Q IS Q Ma questa politica produce ECCEDENZE Defrancesco

28 RIGIDITA DELLA DOMANDA E QUOTE DI RODUZIONE se un bene è a domanda rigida, una politica che limiti l offerta (QUOTE), come nel caso del latte o dello zucchero, o una limitazione volontaria della produzione aumenta i ricavi dei produttori RICAVI RODUTTORI: OQA<OQ II B II Defrancesco Il problema delle eccedenze negli anno 80 Scorte pubbliche comunitarie a fine anno (.000 tonnellate) Frumento tenero Frumento duro Altri cereali Totale cereali Olio oliva Alcool (000hl) LaHe in polvere Burro Carne bovina Defrancesco

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