PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA SORVEGLIANZA ED IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI DA MICRORGANISMI MULTIRESISTENTI

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1 MA RCIIB dal* i lio dell. intarni orniate jialicssistenza sanitaria alacio-saniuri MULTIRESTENTI Revisione n.0 Pag±ia 1 di 3D MULTIRESTENTI REV. DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 04/12/2013 D.ssa. M.C. Cava UOC Microbiologia a Dr. E. Sesti Direttore UOC Qualità Aziendale e Risk Management Dr. E. Piroli Direttore San ziendale etita3 utai JJJ,,,,ot: Dr. M. Musolino UOC Risk manacement Facilitatore e Valutatore della Qualità._. di o W O ssa C.Piscioneri D S..perale.rett. I.urizio Tana In f: r 1: :. mi; controlla.47, Dott.ssa T. Mariani Università di Tor Vergata - Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina yreventiv 01394k _ Dott. F. Gilardi versità di Tor Vergata - Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina ev ntiva Dr. A. Giannotta D.S. Policli9ico Casilino P, catialla /---

2 MA IRDE rthr " inondala p.r ta prevenponi ontrolio delle Infinioni cern/lidi sistenza FdtP MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 2 di 35 SOMMARIO 1. PREMESSA 3 2. OGGETTO 4 3. SCOPO 4 4. DESTINATARI DELLA PROCEDURA 5 5. CAMPO D'APPLICAZIONE 5 6 GLOSSARIO 5 7. RIFERIMENTI 6 8. RILEVAZIONE DI MICRORGANISMI MDR E MODALITÀ DI COMUNICAZIONE Modalità di raccolta e trasmissione dei dati per il sistema di sorveglianza nazionale 7 9. ATTIVAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE Trasmissione in base al sito di infezione/colonizzazione Precauzioni da adottare in aggiunta alle precauzioni standard per infezioni ospedaliere trasmissibili per contatto e/o tramite droplets Misure da adottare in presenza di pazienti con infezioni/colonizzazioni da germi multiresistenti ricompresi nel presente protocollo PROTOCOLLO DI ISOLAMENTO PRECAUZIONI STANDARD MONITORAGGIO INDICATORI MATRICE DELLE ESPONSABILITÀ Responsabilità del gruppo tecnico operativo del comitato ICA Responsabilità dei medici ed nfermieri MODALITA' DI DIFFUONE DELLA PROCEDURA 25 Allegato 1 26 Allegato 2 28 Allegato 3 29 Allegato 4 30 Allegato 5 31 Allegato 6 34 CIRCOLARE SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE INFEZIONI DA CPE 2

3 REI B MA cv...5ġlik!i p.' "H KW azlendaie per la prevenzione olio delle Intneiont corrine* {tenta sanitari...i lo-tatfitir apui MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 3 di PREMESSA Il presente protocollo è parte integrante del protocollo sull'isolamento in Ospedale per quanto riguarda le linee generali dell'isolamento e rappresenta la parte operativa da attuare in caso di isolamento di germi multiresistenti (MDR), per i pazienti ricoverati nelle UO dell'ospedale Sandro Pertini e Policlinico Casilino I Microrganismi Multiresistenti agli antibiotici (MDRO), sono definiti come microrganismi resistenti ad una o più classi di antibiotici oggi disponibili, condividono con i fenotipi antibiotico-sensibili meccanismi di virulenza e modalità di trasmissione e sono ritenuti pericolosi anche in ragione delle scarse risorse terapeutiche attualmente a disposizione, in base episodi epidemici descritti in letteratura. I microrganismi multiresistenti generalmente non causano malattie infettive contagiose trasmissibili da soggetto infetto a soggetto sano e tantomeno da soggetto infetto agli operatori sanitari. Gli operatori sanitari sono il principale veicolo di infezione per i pazienti suscettibili all'infezione, ove non adottino le precauzioni necessarie ad evitare la trasmissione tra pazienti, prima fra tutte il corretto lavaggio delle mani. La necessità di adottare comportamenti assistenziali atti a ridurre quanto più possibile la trasmissione è diretta conseguenza dei rischi correlati alla presenza di microrganismi MDR in ospedale, che si possono riassumere in: Aumento della probabilità di fallimento terapeutico Aumento del rischio di morbilità e mortalità Aumento della durata della degenza ospedaliera E' necessario distinguere la colonizzazione dall'infezione: La colonizzazione è la presenza del germe senza invasione e risposta associata dell'ospite La colonizzazione non richiede trattamento antibiotico L'infezione avviene dopo invasione e moltiplicazione del microrganismo nell'ospite con associata risposta dello stesso (febbre, leucocitosi, drenaggio purulento, etc.). L'infezione è solitamente preceduta dalla colonizzazione e richiede trattamento antibiotico. I microrganismi sono stati inclusi nel protocollo sulla base dei report epidemiologici per sito di infezione, in particolare da sangue ed da escreato di pazienti di reparti intensivi, dati che a tutt'oggi documentano una preoccupante prevalenza di microrganismi multiresistenti. Da qui la necessità riassumere in un protocollo specifico tutte le precauzioni da attuare in continuum, allo scopo di interrompere la catena di trasmissione. L'attivazione delle misure previste riguarda sia la documentata colonizzazione che infezione del paziente, sulla base della "positività microbiologica" del materiale inviato presso il Laboratorio di Microbiologia. Si ritiene infatti indispensabile intervenire quanto più precocemente possibile per evitare la diffusione ulteriore del microrganismo in causa. Il protocollo inoltre potrebbe essere esteso a eventi epidemici che possono verificarsi in reparti non intensivi dell'ospedale, da microrganismi anche non specificati nel presente protocollo, al fine di prevenirne la diffusione. Il verificarsi di un evento epidemico prevede l'attivazione del gruppo tecnico operativo del Comitato aziendale per la prevenzione e 3

4 ti :, l, ones. ei pot ta ori ' renne e delle I iairslo NITh COal : Stonai tannini' io-tanti( I MULTIRESTENTI Revisione n. O Pagina 4 di 35 controllo delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria e sociosanitaria), per le decisioni strategiche da prendere ai fini del contenimento dell'epidemia (outbreak) in atto. Il presente protocollo, pertanto, si configura come un punto di riferimento per il medico e il personale infermieristico di reparto che, a fronte di una diagnosi di colonizzazione/infezione da germe multiresistente in un paziente ricoverato, deve porre immediatamente in atto misure precauzionali atte ad impedire la trasmissione ad altri pazienti ricoverati. Il protocollo sarà sottoposto a verifica dopo dodici mesi dalla sua attuazione in modo, da valutare eventuali aspetti correttivi e l'inserimento di ulteriori microrganismi sulla base dei nuovi dati di laboratorio. 2. OGGETTO Il presente protocollo tratta sia le colonizzazioni che le infezioni rilevate in area intensiva, medica e chirurgica, che riconoscono come agente etiologico i microorganismi MDR, che sono compresi tra i patogeni sentinella responsabili di infezioni correlate all'assistenza. ll documento esamina: I microrganismi multuresistenti, compresi nell'elenco dei patogeni sentinella da sorvegliare attivamente e le modalità operative attuate dal microbiologo per la segnalazione dei patogeni sentinella; Le responsabilità del gruppo operativo e le azioni da attuare al momento dell'isolamento di un patogeno sentinella (casi in cui la segnalazione comporta una indagine epidemiologica in reparto, ecc.). Le responsabilità del personale sanitario, i medici/infermieri di reparto, coinvolti nella sorveglianza le azioni da intraprendere per contenere la trasmissione 3. SCOPO Lo scopo del presente documento è di ridurre il rischio di infezione, applicando tutte quelle precauzioni utili ad interrompere la catena di trasmissione, responsabile in un primo tempo della colonizzazione e successivamente dell'evento infettivo. Si sottolinea che tale protocollo va attuato anche in caso di semplice colonizzazione del paziente rilevata dalla "positività microbiologica del materiale inviato in Laboratorio di Microbiologia senza alcun segno clinico di infezione nel paziente: è infatti indispensabile evitare a monte che il germe multiresistente possa diffondersi in ospedale, intervenendo quanto più precocemente possibile per contrastare possibili eventi infettivi. Il protocollo di isolamento va comunque applicato in caso di segnalazione da parte del laboratorio di Microbiologia di altri microrganismi con particolare pattern di resistenza o di cluster epidemici in un ristretto ambito temporale: tre pazienti in un ambito temporale di 5 giorni. 4

5 RO MA,, ndal jay,r là peno Sytrallo dell InOrni conigli» "lenza nnitirlitlionio-sanitar C MULTIRESTENTI Revisione n. 0 d. documento CIO B Pagina 5 di DESTINATARI DELLA PROCEDURA Questa procedura è rivolta al personale sanitario (medici, infermieri, operatori sociosanitari) e non sanitario (ad es. personale addetto alle pulizie e al trasporto) di tutte le aree aziendali sanitarie della ASL Roma B che assistono tale tipologia di pazienti o vengono in contatto indirettamente con tali pazienti. 5. CAMPO D'APPLICAZIONE La presente procedura viene applicata a tutte le Unità Operative dei Presidi Ospedalieri della ASL Roma B. 6. GLOSSARIO DPI: dispositivi di protezione individuale. Epidemia: aumento del numero dei casi rispetto ai casi attesi in un periodo ristretto di tempo. Precauzioni da Contatto: misure per il controllo delle infezioni mirate a ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi che sono trasmessi da contatto diretto o indiretto con il paziente o l'ambiente circostante il paziente. Tali precauzioni vanno applicate anche quando la presenza di secrezioni da ferita, incontinenza fecale o altre secrezioni suggeriscono un aumentato rischio di trasmissione. Precauzioni Standard: misure per il controllo delle infezioni mirate a ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi da sorgenti di infezioni individuate o meno negli ospedali. Le precauzioni sono applicate a tutti i pazienti senza considerare la loro diagnosi o lo stato presunto di infezione o colonizzazione. Precauzioni da Droplets: misure per il controllo delle infezioni mirate a ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi che sono trasmessi tramite drplets dal paziente colonizzato/infetto nelle vie respiratorie Assistenza dedicata: assistenza garantita al paziente colonizzato/infetto posto in isolamento da almeno una unità tra quelle presenti che per un dato periodo (qualche ora o intero turno) si occupi esclusivamente del paziente in questione, fatte salve le manovre che richiedono la presenza di un secondo infermiere che avrà l'obbligo di adottare le misure precauzionali previste dalla presente procedura operativa MDRO: microrganismi multiresistenti agli antibiotici. VRE: Enterococco Vancomicina Resistente CRE: Enterobatteriacee Ressistenti ai Carbapenemici CAR: Resistente ai carbapenemici R: Resistente ESBL: Enterobatteriacee produttrici di Beta Lattamasi a spettro allargato MIC: Concentrazione Minima Inibente VISA: Stafilococco Aureo con resistenza Intermedia alla Vancomicina MRSA: Stafilococco Aureo resistente alla Meticillina AMPC: Cefalosporinasi ad alto livello 10: Infezione Ospedaliera 5

6 delle II sanku MULTIRESTENTI Revisione n. O documento CIO B Pagina 6 di 35 CIO: Comitato Infezioni ospedaliere ICI: Infermiere addetto al controllo delle infezioni KPC: Klebsiella produttore di carbapenemasi CPE: Enterobatteri produttori di carbapenemasi 7. RIFERIMENTI Abbo A., Navon-Venezia S. et al. Multidrug-resistant Acinetobacter baumannii. Emerging Infectious Diseases 2005; 11 (1): B.D. Cookson, M.B. Macrae, S.P. Barrett, D.F.J. Brown, C. Chadwick, G.L. French, P. Hateley, I.K. Hosein, J.J. Wade. Guidelines for the control of glycopeptide-resistant enterococci in hospitals. A report of a combined working party of the Hospital Infection Society, Infection Control Nurses Association and British Society for Antimicrobial Chemotherapy. Fonte: CDC. Guidelines for Environmental Infection Control in Health-care facilities MMWR 2003:82-83,133, Falagas M.E. e Kopterides P. Risk factors for the isolation of multidrug-resistant Acinetobacter baumannii and Pseudomonas aeruginosa: a systematic review of the literature. Journal of Hospital Infection 2006; 64 (1): 7-15 Farr B.M., Salgado C.A. et al. Can antibiotic-resistant nosocomial infections be controlled? The Lancet Infectious Diseases 2001; 1: Fridkin SK, Edwards JR et al. The effect of vancomycin and third-generation cephalosporins on prevalence of vancomycin-resistant enterococci in 126 U.S. adult untensive care units. Ann. Intern. Med. 2001; 135 (3): Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC). Management of multidrug-resistant organism in healthcare settings, CDC Fonte: Hospital Infection Control Practices Advisory Committee. Recommendations for preventing the spread of vancomycin resistance. Infect Control Hosp Epidemiol 1995;16: [Erratum, Infect Control Hosp Epidemiol 1995; 16:498]. Lepper P.M. et al. Consumption of imipenem correlates with beta-lactam resistance in Pseudomonas aeruginosa. Antimicrob Agents Chemother. 2002;46(9): Nseir S., Di Pompeo C, et al. First-generation fluoroquinole use and subsequent emergence of multi drug- resistant bacteria in the intensive care unit. Crit. Care Med. 2005; 33 (2) : Smolyakov R., Borer A. et al. Nosocomial multi-drug resistant Acinetobacter baumannii bloodstream infection : risk factors and outcome with ampicillinasulbactam treatment. Journal of Hospital Infection 2003; 54:32-38 WHO. Guidelines on hand hygiene in health care Fonte 6

7 mar la in controllo dalle Infirlionitalrilbtli WassIttanza rareltini ',Ocinanita MULTIRESTENTI Revisione n. O Pagina 7 di 35 European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC)-Carbapenemaseproducing Enterobacteriaceae in Europe: a survey among national experts from 39 countries, February 2013 Circolare Ministero della Salute "Sorveglianza, e controllo delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi (CPE)" 8. RILEVAZIONE DI MICRORGANISMI MDR E MODALITÀ DI COMUNICAZIONE I microrganismi MDR sono stati selezionati sulla base dei dati epidemilogici per sito di infezione, in particolare da escreato e da sangue, da pazienti di reparti intensivi dell'ospedale e classificati secondo i parametri dettati dal CDC di Atlanta. Il presente protocollo fa riferimento specificatamente ai microrganismi elencati nella tabella seguente: Microrganismi (batteri) multiresistenti MDR: Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa da emocoltura CPE: Enterobatteri produttori di carbapenemasi (E. coli- K. pneumoniae,...) resistenti a Imipenem-Meropenem MRSA: S.aureus resistente a oxacillina (Meticillino-resistente) da siti sterili da siti sterili VISA: S. aureus con sensibilità intermedia a glicopeptidi da siti sterili VRE: Enterococcus faecalis, faecium resistente a Glicopeptidi (vancocina/teicoplanina) Streptococcus pneumoniae penicillino resistente Altro: Tossina A B Clostridium difficile (feci) Candida spp da emocolura / liquor La segnalazione di microrganismo alert di sospetta infezione correlata all'assistenza, in base alle caratteristiche di antibiotico resistenza e per miceti isolati da siti sterili, avviene da parte del microbiologo come segue: viene segnalato il primo isolamento attraverso comunicazione telefonica al medico o caposala di reparto, annotazione del nome del medico/caposala sul piano di lavoro segue la refertazione finale, secondo le procedure già in uso attraverso il sistema informatico del laboratorio (L) una copia del referto finale viene prodotta per l'infermiere epidemiologo presso la Direzione Sanitaria, come comunicazione scritta di "alert" di sospetta infezione correlata all'assistenza. 8.1 Modalità di raccolta e trasmissione dei dati per il Sistema di Sorveglianza Nazionale Ai fini della sorveglianza delle batteriemie da CPE, è richiesta la notifica dei pazienti con una o più emocolture positive per Klebsiella pneumoniae o Escherichia coli, che dovrà avvenire secondo le indicazioni contenute nella Circolare del Ministero della Salute del 7

8 R D E MA,t;i1iIiiLie n/ 1, il Mio dell* ni corretate' iiristtlstenta sanrti 'lt i0-~ i. e :I la-, Plili PRO -000LLO OPERATIVO PER LA SORVEGLIANZA ED IL CO NTROLLO DELLE INFEZIONI DA MICRORGANISMI MULTIRESTENTI Revisione n. O. Pagina 8 di 35 26/02/2013 (ved. Allegato) "Sorveglianza, e controllo delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi (OPE)", qui di seguito riportate: 1. il referente del laboratorio dove è stato identificato il caso invierà, entro 48 ore, la scheda di notifica (Allegatol, parte A e parte B), compilando i campi per i quali dispone delle informazioni necessarie (identificativo della struttura e del paziente, criteri microbiologici per la definizione di caso) alla Direzione Sanitaria dell'azienda Ospedaliera e/o del Presidio Ospedaliero, per i pazienti ricoverati in ospedale; 2. la Direzione Sanitaria dell'azienda Ospedaliera/Presidio Ospedaliero raccoglierà i dati eventualmente mancanti, ai fini della segnalazione (luogo insorgenza dei sintomi, origine della batteriemia, esito dell'infezione) e provvederà all'invio della scheda (Allegatol, parte A e parte B) alla ASL competente per territorio, preferibilmente entro 48 ore; 3. la ASL competente invierà la parte B dell'allegato 1, entro 7 giorni dall'identificazione del caso, alla Regione, al Ministero della Salute (Ufficio 05, Ex DGPREV, Malattie Infettive e Profilassi Internazionale, Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute) e, all'istituto Superiore di Sanità (CNESPS e DMIPI), rispettivamente, ai seguenti indirizzi mail:malinf@sanita.it e sorveglianza.kpc@iss.it. 9. ATTIVAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE Le precauzioni da adottare al fine di evitare la trasmissione ad altri pazienti da parte del personale di assistenza dipendono dalle modalità di trasmissione a loro volta legate al sito di colonizzazione/infezione. Si ribadisce che dette precauzione devono essere messe in atto all'isolamento del germe multi resistente, anche se trattasi di colonizzazione e non di infezione. Si riportano nella sottostante tabella le precauzioni da adottare in base al sito di isolamento del microrganismo, ricordando che vanno aggiunte alle precauzioni standard, le precauzioni da droplet tutte le volte che il microrganismo è isolato da secrezioni respiratorie (tabella A e B). 8

9 REI E MA II It dal* r li di p - Mira. delle I ni ocerelatig 1 Yi íll'.s.iat.naa unita lo-tartlt* I I'' PRO rocollo OPERATIVO PER LA SORVEGLIANZA ED IL CC INTROLLO DELLE INFEZIONI DA MICRORGANISMI MULTIRESTENTI ti Revisione n. 0 e Pagina 9 di Trasmissione in base al sito di infezione/colonizzazione TABELLA A MICRORGANISMO MRSA VISA VRE ENTEROBATTERIACEAE Resistenti a Carbapenemi (CPE) ACINETOBACTER BAUMANNI MULTIRESTENTE PSEUDOMONAS AERUGISA MULTIRESTENTE CLOSTRIDIUM DIFFICILE Tossina A e B CANDIDA DA EMOCOLTURA/LIQUOR MATERIALE DA CUI VIENE ISOLATO Cute, drenaggi, ferita chirur.ica Sanoue Urine Vie respiratorie Cute, drenaggi, ferita chirunica San ue Urine Feci Vie respiratorie Cute, drenaggi, ferita chirur.ica Sansue Urine Vie respiratorie Cute, drenaggi, ferita chirur.ica Sangue Urine Vie respiratorie Cute, drenaggi, ferita chirunica Sangue Urine Vie respiratorie Feci Sangue, LCR PRECAUZIONI DA ADOTTARE (oltre alle standard) CONTATTO CONTATTO + DROPLET CONTATTO CONTATTO + DROPLET CONTATTO CONTATTO + DROPLET CONTATTO CONTATTO + DROPLET CONTATTO CONTATTO + DROPLET CONTATTO CONTATTO 9

10 IR O MA ndal iber Pil ial ntrollo delle corra* 'assistenza santurlij -sanai< rl MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 10 di Precauzioni da adottare in aggiunta alle precauzioni standard per infezioni ospedaliere trasmissibili per contatto e/o tramite droplets TABELLA B COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Collocazione del paziente infetto in stanza singola. Ove la stanza singola non sia disponibile creare una zona di isolamento all'interno dell'u.o. (AREA DI ISOLAMENTO SPAZIALE PAZIENTE) posizionando il paziente in posto letto estremo (es. n. 1) e mantenendo una distanza di almeno 1 metro e mezzo dal paziente più vicino bloccando se necessario il posto letto vicino Ricovero nel posto letto "più vicino" al paziente colonizzato/infetto di un paziente non infetto e a "basso rischio" di 1.0 Se presenti due o più pazienti con colonizzazione/infezione data dallo stesso germe creare un' "AREA DI ISOLAMENTO" dove effettuare l'isolamento per coorting: pazienti vicini tra loro in posizione estrema nell'uo e a distanza di almeno un metro e mezzo dagli altri pazienti (se necessario bloccando il posto letto immediatamente vicino); Anche in quest'ultimo caso ricoverare nel posto letto "più vicino" all' "AREA PAZIENTE" un paziente non infetto e a "basso rischio" di 1.0 Raccomandazioni per MRSAIESBL posizionamento del paziente colonizzato/infetto in stanza singola. Ove non disponibile posizionamento del paziente in un posto letto estremo (es. n. 1) avendo cura di affiancargli un paziente a "basso rischio" di 10. Se presenti due pazienti colonizzati/infetti dallo stesso germe posizionare i due pazienti vicini tra loro e in posizione estrema (es. posti letto 1 e 2); il paziente più vicino deve essere a "basso rischio" di 10 In caso di colonizzazione/infezione dell'apparato respiratorio mantenere il paziente ad una distanza non inferiore ad un metro con il paziente più vicino. E' comunque facoltà del medico dell'uo collocare il paziente in stanza singola ove disponibile e non utilizzata da pazienti con colonizzazione/infezione con germi multiresistenti per cui necessita l'applicazione del protocollo di isolamento GUANTI E LAVAGGIO DELLE MANI Chiunque si avvicina all' "area paziente" deve indossare i guanti (puliti, non sterili). I guanti impiegati nell'assistenza al paziente colonizzato/infetto devono essere sostituiti subito dopo il contatto sia con il paziente sia con materiale che può contenere microrganismi (es. materiale fecale, drenaggi ferite, saliva, sangue, etc) sia con arredi/apparecchiature/dispositivi (letto, effetti letterecci, sondini, cateteri, apparecchiature, etc) posti vicino al paziente o dallo stesso utilizzati. I guanti devono essere rimossi prima di lasciare l'"area paziente" ed immediatamente va effettuato il lavaggio delle mani con detergente antisettico. Non si devono toccare superfici o o esili ubicati fuori dell'area paziente con uanti utilizzati all'interno di tale 10

11 R O MA I JI IUS %. trratienda le per ta prpvi fidi. Obrnrono delle M ni conobbe All'assIstenta sanitari* MULTIRESTENTI Revisione n. O Pagina 11 di 35 area Dopo la rimozione dei guanti e il lavaggio delle mani, non si devono toccare superfici ambientali o oggetti usati per l'assistenza, potenzialmente contaminati, per evitare di trasferire i microrganismi ad altri pazienti o all'ambiente. PROTEZIONE RESPIRATORIA Tutte le persone che vengono in contatto con il paziente devono indossare una mascherina chirurgica. Ove il microrganismo multiresistente sia stato isolato dalle vie respiratorie è obbligo del personale che si avvicina entro un metro dal paziente di indossare oltre alla mascherina chirurgica anche gli occhiali protettivi per evitare contaminazioni da droplet emessi soprattutto nelle manovre di broncoaspirazione (se paziente intubato) o in caso di tosse se paziente non intubato CAMICE COPRI DIVISA Indossare un camice (è sufficiente un camice pulito non sterile) quando si entra nella stanza di isolamento o "area paziente" se si prevede un importante contatto con il paziente, con superfici o strumenti contaminati, oppure quando il degente è incontinente o presenta diarrea, ileostomia, colonstomia o drenaggi. Rimuovere sempre il camice prima di lasciare la stanza o l'"area paziente", toccando la superficie interna e arrotolandolo su se Se contaminata, la divisa deve essere subito cambiata. TRASPORTO DEL PAZIENTE COLONIZZATO/INFETTO Limitare gli spostamenti e il trasporto del paziente ai soli casi assolutamente necessari garantendo comunque l'effettuazione dell'iter diagnostico-terapeutico necessario al paziente. Se lo spostamento e il trasporto del malato sono indispensabili, è necessario informare il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito in merito alla situazione microbiologica del paziente. Concordare (ove possibile) l'esame/l'intervento chirurgico in modo che sia l'ultimo della giornata per permettere la disinfezione ambientale. Il personale dell'uo dove viene inviato il paziente deve adottare le precauzioni stabilite (contatto o droplets) nella tabella A. Devono essere indicati al personale ausiliario che è deputato allo spostamento del paziente colonizzato/infetto i dispositivi di protezione individuale che deve utilizzare durante lo spostamento col paziente. Informare il personale dell'uo in cui viene eseguita la procedura della necessità di effettuare idonea pulizia e sanificazione delle attrezzature utilizzate e dell'ambiente. Assicurarsi che vengano mantenute le precauzioni volte a prevenire la trasmissione di microrganismi ad altri degenti e la contaminazione dell'ambiente e delle attrezzature In caso di colonizzazioni/infezioni delle vie respiratorie con possibili emissioni di droplets (soprattutto se il paziente non è intubato) il paziente deve indossare una mascherina chirurgica 11

12 ,,'' ':nint/rt g4111mtdirdohdaie 'm, fa int',iticiilitialo dei', frinsioni corriekati' i. Wl'attlstenta sanitari"' lo senitt illìi MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 12 di 35 ATTREZZATURE PER L'ASSTENZA AL DEGENTE Quando è possibile, assegnare dispositivi e articoli non critici (es, sfigmomanometro, fonendoscopio, termometro, ecc.) ad un singolo paziente. Qualora tale situazione non possa realizzarsi, è necessaria una adeguata sanificazione e disinfezione dello strumentario prima di essere usato su un altro paziente. Assicurarsi che le attrezzature nelle immediate vicinanze del malato e gli strumenti impiegati per l'assistenza e frequentemente toccati, siano regolarmente sanificati. Utilizzo di "sistemi di broncoaspirazione a circuito chiuso" per ridurre al massimo la liberazione di droplet in ambiente. 9.3 Misure da adottare in presenza di pazienti con infezioni/colonizzazioni da germi multiresistenti ricompresi nel presente protocollo Di seguito si riportano il protocollo di isolamento dei germi multiresistenti, che è da applicare anche in caso di sospette epidemie in qualsiasi area di degenza dopo attivazione del nucleo operativo e del referente di reparto. Va sin da subito specificato che al paziente colonizzato/infetto va garantito il percorso assistenziale specifico per la sua patologia di ricovero e tutte le procedure assistenziali/diagnostiche/interventistiche dovranno essere eseguite nel rispetto di quanto appositamente specificato nel presente protocollo. 10. PROTOCOLLO DI ISOLAMENTO Viene attuato in caso di pazienti degenti con positività microbiologica per i seguenti microrganismi (sinteticamente descritti nelle schede allegate): Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa da emocoltura CPE: Enterobatteri produttori di carbapenemasi (E. coli- K. pneumoniae,...) resistenti a Imipenem-Meropenem MRSA: S.aureus resistente a oxacillina (Meticillino-resistente) da siti sterili da siti sterili VISA: S. aureus con sensibilità intermedia a glicopeptidi da siti sterili VRE: Enterococcus faecalis, faecium resistente a Glicopeptidi (vancocina/teicoplanina) Streptococcus pneumoniae penicillino resistente Tossina A B Clostridium difficile (feci) Candida spp da emocolura / liquor MDRO (in caso di isolamento ripetuto: cluster) Il protocollo prevede l'isolamento spaziale del paziente colonizzato/infetto (stanza singola o area di isolamento spaziale con distanza minima di un metro e mezzo e chiusura di posto letto adiacente se necessario alla creazione dell'area di isolamento spaziale), assistenza 12

13 ehdalo r la doli* IO CO ilistonza sontrori io MULTIRESTENTI Revisione n. O d. documento CIO B Pagina 13 di 35 dedicata nonché l'obbligo per il personale ad adottare tutte le misure di barriera previste dalle precauzioni standard, da contatto e da droplet così come indicato nella tabella A e B. Va considerata la tipologia di paziente in questione (paziente intubato e comunque non autosufficiente e non in grado di muoversi dal proprio letto): in queste raccomandazioni non è prevista come obbligatoria la stanza singola, ma si ritiene sufficiente il posizionamento del paziente in un posto letto terminale con ricovero di un paziente a basso rischio di IPCA nel posto letto vicino. In caso di colonizzazione/infezione delle alte vie respiratorie, soprattutto se il paziente non è intubato, va mantenuta una distanza non inferiore a un metro con gli altri pazienti, come previsto dall'isolamento per droplet. Inoltre dette Raccomandazioni possono utilmente essere applicate anche ad altri microrganismi multiresistenti non ricompresi nel presente protocollo, ogni volta che viene segnalato un microrganismo con particolare pattern di resistenza. Il presente protocollo di isolamento deve essere messo in atto in caso di sospetto di un possibile evento/cluster epidemico nell'aree di degenza, causata anche da microrganismi non multiresistenti di cui al presente protocollo, ma che possano avere valenza epidemiologica (esempio: Pneumococco resistente a penicillina oppure Salmonella). In caso di evento epidemico è necessario avviare la seguente procedura: - Comunicazione al Responsabile medico e infermieristico dell'uo intensiva di possibile out break - Comunicazione alla Direzione Medica - Attivazione del gruppo operativo ICPA per una valutazione del possibile evento epidemico in atto e delle strategie da attuare. Protocollo Isolamento Esame microbiologico positivo per uno dei microrganismi in sorveglianza: QUANDO - Preavviso tramite telefono e successivo invio formale del referto ATTIVA IL dall'uoc Microbiologia a: PROTOCOLLO Referente di reparto (medico o infermiere) ISOLAMENTO - Direzione Medica di Presidio Nucleo operativo CIO (infermiere epidemiologo) CHI ATTUA IL - Medico, Caposala, Infermiere referente per ICPA di reparto dove è PROTOCOLLO ricoverato il paziente, per l'isolamento e le precauzioni da adottare. ISOLAMENTO - Infermiere epidemiologo per quanto di sua competenza MODALITA' DI UN PAZIENTE DUE PAZIENTI ATTUAZIONE ISOLAMENTO UBICAZIONE Stanza sin ola (stanza Se presenti due pazienti con 13

14 ...- i oi rt à R O E MA ait, r la. : tobn Throtio dell* I ni "late 'l'insistenza sarntarlalirciomm W MULTIRESTENTI Revisione n. O d. documento CIO B Pagina 14 di 35 di isolamento). colonizzazione/ infezione Ove la stanza singola data dallo stesso germe non sia disponibile creare un'area DI creare una zona di ISOLAMENTO dove isolamento all'interno effettuare l'isolamento per dell'uo (AREA DI c000rting: ISOLAMENTO pazienti vicini tra loro in SPAZIALE PAZIENTE) posizione estrema nell'uo e posizionando il paziente a distanza di almeno un in posto letto estremo metro e mezzo dagli altri (es. n. 1) mantenendo pazienti (se necessario una distanza di almeno bloccando il posto letto 1 metro e mezzo dal immediatamente vicino); paziente più vicino 11 paziente più vicino deve bloccando se essere a "basso rischio" di necessario il posto 10 letto vicino Ricovero nel posto letto "più vicino" al paziente colonizzato/infetto di un paziente non infetto e a "basso rischio" di 1.0. PAZIENTE IN STANZA Il personale di assistenza NGOLA deve essere dedicato Il personale di Il personale deve assistenza deve accedere all'area di accedere alla stanza di isolamento dopo essersi isolamento dopo essersi lavato le mani e aver lavato le mani e aver indossato i dispositivi di indossato i dispositivi di barriera previsti dalle barriera previsti dalle precauzioni standard e da PERSONALE precauzioni standard e contatto da contatto e deve Se il personale togliersi i dispositivi di abbandona l'area DI barriera e prima di ISOLAMENTO lasciare la stanza SPAZIALE deve togliersi i lavandosi le mani dispositivi di barriera PAZIENTE IN AREA indossati in detta area ISOLAMENTO lavandosi le mani SPAZIALE Il personale di assistenza deve essere 14

15 anelale `pur Fa provai trono dello IntorniCorrObte idl'assistenza sariltarii pocio-lianha AR MULTIRESTENTI Revisione n. O Pagina 15 di 35 dedicato Il personale deve accedere all'area di isolamento dopo essersi lavato le mani e aver indossato i dispositivi di barriera previsti dalle precauzioni standard e da contatto Se il personale abbandona l'area DI ISOLAMENTO SPAZIALE deve togliersi i dispositivi di barriera indossati in detta area lavandosi le mani PERCOR DI ACCESSO AL PAZIENTE Percorsi di accesso al malato colonizzato/infetto quanto più possibile differenziati da quelli per gli altri malati ricoverati nell'uo Percorsi di accesso ai malati colonizzati/infetti quanto più possibile differenziati da quelli per gli altri malati ricoverati nell'uo TIPO DI PRECAUZIONE DA ADOTTARE (da parte di tutto il personale che entra in contatto con il paziente colonizzato/ infetto) Le precauz'oni standard vanno sempre applicate su tutti i pazienti ricoverati in ospedale Precauzioni da contatto e da droplet così come indicato in tabella A e B: Germe isolato in materiale respiratorio in paziente intubato: precauzioni da contatto + precauzioni per droplet Germe isolato da urine in paziente cateterizzato precauzioni da contatto Germe isolato da sangue o da ferita: precauzioni da contatto PROCEDURE DA ATTIVARE OLTRE L'ISOLAMENTO E ALL'ADOZIONE L'attivazione del protocollo di isolamento oltre all'applicazione delle misure di precauzione atte a prevenire la circolazione del germe multiresistente isolato fa attivare le seguenti procedure: 1. rinvio di altro campione idoneo prelevato dallo stesso sito al Laboratorio di Microbiologia per verifica del germe isolato (a carico del medico anestesista in turno) 15

16 R O MA 1[ 111 ili'seitrollo do ile I n1 cortélati'' II ;Istanza %annuirti* sankt MULTIRESTENTI Revisione n. O Pa ina 16 di 35 DELLE IDONEE PRECAUZIONI (tra parentesi è indicata la figura professionale incaricata della verifica di effettuazione) 2. predisposizione di materiale "dedicato" per l'assistenza (a carico del caposala o - in sua assenza - del personale infermieristico di reparto) 3. compilazione della scheda di verifica (allegato 1) della corretta attuazione del protocollo (a carico del caposala di reparto) 4. segnalazione dell'attivazione del protocollo di isolamento e relative precauzioni tramite apposizione di apposita scheda di colore rosso (a carico del caposala) al letto del paziente 5. richiesta urgente di consulenza infettivologica (secondo procedura in atto) e eventuale contatto telefonico con l'infettivologo per la strategia terapeutica dell'infezione in atto (a carico dell'anestesista UO). 6. segnalazione al PSAIO di attivazione protocollo di isolamento con personale dedicato all'assistenza di uno o più pazienti colonizzati/infetti da uno dei germi indicati nel protocollo di isolamento per il mantenimento di un idoneo numero di infermieri per turno (a carico del Caposala) 7. informazione delle procedure attivate a seguito dell'attivazione del protocollo di isolamento al personale sanitario che si avvicina al paziente (es: consulenti medici, fisioterapisti, tecnici di radiologia, etc) per effettuazione della prestazione richiesta (a carico del medico anestesista in turno) DURATA ISOLAMENTO E PRECAUZIONI ADOTTATE l'isolamento spaziale (stanza singola o area isolamento) può essere sospeso dopo due colture negative dallo stesso sito di colonizzazione/infezione per lo specifico germe eseguite a distanza di 48 ore vanno mantenute le precauzioni da contatto in attesa di una terza coltura negativa da effettuarsi 72 ore dopo la seconda coltura negativa. le precauzioni da droplet possono essere sospese dopo due colture negative per lo specifico microrganismo di materiale idoneo proveniente dalle vie respiratorie eseguite a distanza di 48 ore. Le precauzioni standard vanno sempre adottate e mantenute PROCEDURE DA ATTIVARE IN CASO DI SPOSTAMENTO DEL PAZIENTE PER ESAMI O INTERVENTO CHIRURGICO 1. avvisare l'ud o la Sala operatoria della situazione microbiologica del paziente 2. concordare (ove possibile) l'esame/intervento chirurgico in modo che sia l'ultimo della giornata per permettere la disinfezione ambientale 3. il personale dell'ud dove viene inviato il paziente deve adottare le precauzioni idonee (vedi tabelle A e B) per tutto l'iter diagnostico (o intervento chirurgico) 4. devono essere indicati al personale ausiliario che è deputato allo spostamento del paziente colonizzato/infetto i dispositivi di protezione individuale che deve utilizzare durante lo spostamento col paziente 16

17 ti,.,,,,aal'ali f( W ilii ala Or la pl1v, Belle dalle Inf ta* mica/mato 1 rlo ṡaniur MULTIRESTENTI Revisione n. O Pagina 17 di pulizia e sanificazione ambientale del locale dove ha stazionato il paziente per l'esecuzione della procedura e delle attrezzature (inclusa la barella di trasporto) toccate dal paziente (a carico dell'uo che ha effettuato la prestazione) 6. pulizia e sanificazione della barella utilizzata per il trasporto del paziente (a carico dell'uo cui appartiene la barella) MODALITA' E FREQUENZA PULIZIE Il caposala di ogni area intensiva deve predisporre idoneo piano di pulizia quotidiano e settimanale tenendo conto delle indicazioni presenti nel prontuario antisettici e disinfettanti aziendale. In presenza di pazienti con microorganismi multiresistenti vanno intensificate le pulizie soprattutto dopo manovre respiratorie e di reclutamento polmonare che possono generare droplet (in tal caso effettuare le pulizie sia dopo le manovre sia 30 minuti dopo) 11. PRECAUZIONI STANDARD Vanno applicate nell'assistenza di tutti i pazienti indipendentemente dalla presenza certa di uno stato infettivo IGIENE DELLE MANI Le mani devono essere lavate immediatamente e con accuratezza se si verifica un accidentale contatto con il sangue, fluidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati, anche se l'operatore indossa i guanti. E' obbligatorio lavare le mani prima di assistere il malato. Le mani devono essere lavate prontamente e con accuratezza tra una procedura assistenziale e l'altra, anche se eseguita allo stesso paziente. Le mani devono essere lavate prontamente e con accuratezza al termine dell'assistenza prestata ai pazienti, anche se si sono usati i guanti. E' necessario prevenire e curare screpolature, abrasioni e piccole ferite della cute facendo regolarmente uso di creme emollienti e idratanti alla fine dell'attività lavorativa. Le unghie devono essere mantenute corte, pulite e prive di smalto. E' vietato indossare anelli, bracciali, orologi e altri monili quando si presta assistenza al paziente. E' obbligatorio il lavaggio antisettico delle mani prima di eseguire procedure invasive sul paziente, dopo aver toccato una qualsiasi fonte che può essere contaminata con patogeni e in specifiche circostanze (es. controllo di epidemie, infezioni permanentemente endemiche). Le mani devono essere sempre lavate dopo la rimozione dei quanti. 17

18 es RO E MA il t..,._11_,_ fi,,0 4 rthl",,_ i iyp wazaehriale r la prinrer,. alintralle delle I coli corrilo% ' laitililf tenia sananti l 10-tallitIr. MULTIRESTENTI gnk, Revisione n. 0 d documento CIO B Pagina 18 di 35 L127:, ±Thi%, GUANTI Devono essere indossati guanti della misura adeguata e del tipo idoneo alla prestazione da effettuare Devono essere indossati prima di venire in contatto con: sangue, fluidi corporei, secreti, escreti, mucose, cute non intatta dei pazienti e oggetti contaminati. E' vietato rispondere al telefono, toccare maniglie, ecc. con i guanti o qualunque altra azione non direttamente correlata allo specifico atto assistenziale. I guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l'altro. I guanti devono essere sostituiti durante procedure effettuate sullo stesso paziente, ma in zone differenti. Devono essere immediatamente rimossi quando si rompono o si verifica una puntura o una lacerazione. I guanti devono essere prontamente rimossi dopo l'uso. Dopo la rimozione dei guanti, le mani devono sempre essere lavate. I guanti dopo l'uso devono essere eliminati nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti. MASCHERINE CON O SENZA VIERA OCCHIALI PROTETTIVI La mascherina, la mascherina con visiera e/o gli occhiali protettivi devono essere utilizzati per proteggere le mucose di occhi, naso e bocca durante l'esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici, come ad esempio, prelievi, procedure aspirazione di liquidi biologici, broncoscopie, ecc.. La mascherina con o senza visiera deve essere monouso.deve essere indossata sulla bocca e sul naso. Deve essere legata correttamente dietro la testa. Deve essere ben adesa al volto. Non deve essere mai abbassata. Deve essere usata una sola volta e poi gettata nel contenitore dei rifiuti potenzialmente infetti; Dopo la rimozione lavare accuratamente le mani. La visiera o gli occhiali protettivi devono essere indossati correttamente. CAMICI E INDUMENTI PROTETTIVI Devono essere indossati per proteggere la cute e prevenire 18

19 MA R B SO Ottiond hr Or la per/ " UN, I ni 041at111 itassistenza sanitarw fli o-sanita MULTIRESTENTI Revisione n. O d. documento CIO B Pagina 19 di r l'imbrattamento degli abiti durante l'esecuzione d procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici. Se si prevedono grosse contaminazioni, devono essere indossati camici idrorepellenti. Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza o ogniqualvolta, in via eccezionale, è necessario interrompere lo specifico atto assistenziale. Devono essere smaltiti nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti. Dopo aver tolto il camice e/o gli indumenti protettivi si devono lavare le mani. MAVRE RIANIMATORIE Durante le manovre rianimatorie il personale deve sempre indossare: guanti, camice, mascherine di tipo chirurgico con elastici,occhiali protettivi o visiera. Palloni ambu, boccagli, va e vieni, ecc. devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati e/o sterilizzati. COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Quando il paziente non è in grado di mantenere un igiene appropriata e può potenzialmente contaminare l'ambiente, deve essereposto in camera singola con servizi igienici. Se la camera singola non è disponibile, consultare i professionisti addetti al controllo delle infezioni ospedaliere per 'individuazione di una valida alternativa. MANIPOLAZIONE DI STRUMENTI/OGGETTI TAGLIENTI Tutti gli operatori devono adottare le misure necessarie a prevenire incidenti causati da aghi, bisturi e altri dispositivi taglienti o pungenti durante il loro utilizzo nelle fasi di decontaminazione, di sanificazione e di smaltimento. Aghi e oggetti taglienti non devono essere indirizzati verso parti del corpo. Non devono essere presi "al volo" strumenti taglienti e/o pungenti se stanno cadendo. Non devono essere raccolti con le mani gli strumenti taglienti e/o pungenti caduti. Non devono essere portati strumenti taglienti e/o pungenti in tasca. Non devono essere piegate o rotte lame, aghi e altri oggetti pungenti. Non devono essere sfilate con le mani le lame dei bisturi dal manico. 19

20 5 lidelldale delle araillibttnia Unita MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 20 di 35 E' assolutamente vietato reincappucciare gli aghi dopo l'uso. Gli aghi usati non devono essere rimossi con le mani. Tutti gli strumenti taglienti e pungenti devono essere smaltiti negli appositi contenitori per aghi e taglienti. Tali contenitori devono essere posti in vicinanza ed in posizione comoda rispetto alla zona nella quale i presidi vengono utilizzati ATTREZZATURA PER L'IGIENE DEL PAZIENTE Materiali taglienti o abrasivi necessari per l'igiene del paziente, quali forbici, tagliaunghie, rasoi, spazzolini per unghie, ecc., devono essere personali. Se il paziente risulta sfornito di tali oggetti utilizzare materiale monouso o materiale riutilizzabile sterile. Il materiale tagliente riutilizzabile prima di essere sterilizzato deve essere decontaminato e sanificato come indicato nelle relative procedure aziendali ATTREZZATURE PER L'ASSTENZA AL PAZIENTE Tutte le attrezzature impiegate per l'assistenza al paziente che risultano essere contaminate con sangue, liquidi corporei, secreti ed escreti devono essere manipolati con attenzione in modo da prevenire l'esposizione di cute, mucose e indumenti. Le attrezzature riutilizzabili non devono essere usate su altri pazienti prima di essere stati ricondizionati. Gli strumenti dopo l'uso devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati o sterilizzati come indicato nelle relative procedure aziendali. I materiali sanitari sporchi devono essere decontaminati negli appositi contenitori e devono essere sanificati in un lavello adibito a tale scopo. Se non è possibile utilizzare un lavello solo per la sanificazione dei materiali è necessario procedere alla decontaminazione, sanificazione e disinfezione del lavello come indicato nel Protocollo di Sanificazione e Disinfezione in Ospedale. Deve essere sempre fatta una corretta diluizione dei detergenti e dei disinfettanti e devono essere sempre rispettati i tempi d'azione dei disinfettanti. I presidi sanitari monouso non devono essere riprocessati, ma devono essere smaltiti immediatamente dopo l'uso negli appositi contenitori per rifiuti ospedalieri. 20

21 RIDE MA Fil ; hdalo r n Io delle I n1, ralastdstenza sanhan11, 'h lo ti +( HIV MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 21 di 35 SMALTIMENTO RIFIUTI La raccolta differenziata dei rifiuti sanitari deve essere effettuata seguendo le indicazioni impartite. Lo smaltimento dei rifiuti potenzialmente infetti deve avvenire attraverso l'utilizzo degli appositi contenitori per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. I contenitori devono essere sistemati in posizione comoda, sicura e vicina al posto dove devono essere utilizzati. Deve essere evitato, nel modo più assoluto, di prelevare materiale dai contenitori per rifiuti. Evitare di trascinare i contenitori dei rifiuti, di appoggiarli al corpo e di effettuare qualsiasi altra manovra che possa pregiudicare la propria e altrui sicurezza. BIANCHERIA La biancheria, qualora risulti imbrattata di sangue o liquidi organici, secreti ed escreti, deve essere riposta negli appositi sacchi per la biancheria sporca ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione I cuscini e i materassi contaminati da sangue e/o liquidi organici, devono essere immediatamente raccolti in sacchi impermeabili ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione La sostituzione degli effetti letterecci dell'unità di degenza deve essere effettuata ad ogni cambio paziente CAMPIONI BIOLOGICI I campioni biologici (es sangue, urine, feci, prelievi bioptici, ecc.) devono essere: Prelevati in provette e contenitori a chiusura ermetica e non devono essere imbrattati di liquido biologico. Manipolati utilizzando i dispositivi di protezione (visiere, guanti, camici, ecc.). Trasportati negli appositi contenitori a chiusura ermetica; i contenitori dopo l'uso devono essere decontaminati, sanificati, disinfettati e/o sterilizzati. 21

22 F2 M A i ~.rati ndala Opt prov ' aiktron. nellai ywnlwmisb ' ' all'assistenza sannadu :Isocio sanitat MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pa ina 22 di 35 I l SANIFICAZIONE E DINFEZIONE AMBIENTALE La sanificazione ambientale deve essere svolta quotidianamente e correttamente. La decontaminazione ambientale deve essere fatta in presenza di superfici contaminate da schizzi di sangue e materiale organico. La disinfezione deve essere effettuata in aree ad alto rischio e in presenza di superfici imbrattate (dopo decontaminazione esanificazione). La sanificazione e la disinfezione dell'unità di degenza devono essere eseguite alla dimissione, al trasferimento e/o al decesso del paziente. Deve essere sempre fatta una corretta diluizione dei detergenti e dei disinfettanti e devono essere sempre rispettati i tempi d'azione dei disinfettanti. R 3k 1:.;\ EDUCAZIONE SANITARIA AL PAZIENTE E Al VITATORI Il paziente e i visitatori devono essere educati circa la necessità di utilizzare. I precauzioni finalizzate a prevenire la diffusione di microrganismi ad altre persone o all'ambiente. 12. MONITORAGGIO INDICATORI L'infermiere addetto al controllo delle infezioni, deve monitorare l'applicazione del protocollo operativo mediante la compilazione di Report annuale da trasmettere ai Direttori sanitari di Presidio, al presidente del Comitato per la prevenzione ed il controllo delle ICA e alla UOC Qualità erisk Management, sui seguenti indicatori: N di "alert "segnalati dalla UOC Microbiologia alla Direzione di Presidio Ospedaliero/ N schede di valutazione dell' applicazione del protocollo di isolamento. Valore atteso: 100% Curva epidemiologica delle colonizzazioni e infezioni da germi MDR elencati negli allegati che sono state segnalate nel corso di un'annualità. 13. MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ E' responsabilità dei Direttori/Responsabili delle UO intensive chirurgiche e mediche dei Presidi Ospedalieri dell'asl RMB, dei Coordinatori Infermieristici delle UO interessate, vigilare sul rispetto della presente procedura operativa da parte di tutto il proprio personale che ha contatti diretti e/o indiretti con pazienti colonizzati infetti da MDR ricompresi nel presente documento E' compito di tutti i Medici, Infermieri, OTA e ausiliari delle UO aziendali sopra citate, nonché delle figure professionali che possono in tali aree prestarvi la loro opera (consulenti, fisioterapisti, tecnici, ecc) conoscere e attenersi scrupolosamente alle indicazioni contenute nella presente procedura operativa. E' responsabilità del referente 22

23 MA RO B te,13 1 "Mi eadale r pais lo delle I minarmi/ai ssistenza san. i I anitsri MULTIRESTENTI Revisione n. 0 Pagina 23 di 35 dei servizi appaltati di pulizia e trasporto pazienti informare e vigilare che tutti i propri operatori conoscano e applichino i comportamenti previsti dal presente documento in presenza di pazienti con MORO Responsabilità del Gruppo Tecnico operativo del Comitato per le ICA Raccoglie ed elabora le informazioni relative all'epidemiologia delle I.P.C.A. all'interno dei P.O. Sandro Pertini e Policlinico Casilino Valuta l'efficacia di azioni e procedure finalizzate alla prevenzione delle I.P.C.A. Monitorizza gli scostamenti dei comportamenti rispetto a protocolli e procedure connesse alle pratiche assistenziali Raccoglie con immediatezza segnalazioni in merito ad infezioni gravi da microrganismi "sentinella" (MDRO, TB, Legionella) e a eventi epidemiciindividua, propone Verifica la applicazione di soluzioni immediate ed appropriate relativamente alle segnalazioni di cui sopra Responsabilità dei Medici ed Infermieri di Reparto Il medico di UO compila la scheda di segnalazione clinica e con il Coordinatore Infermieristico applicano le misure di isolamento sulla base del microrganismo isolato segnalato e del sito di infezione. Il Coordinatore infermieristico: verifica che venga attuata la prevenzione della contaminazione dell'ambiente e delle attrezzature mediante la disinfezione continua delle area di degenza del paziente controlla l'applicazione in continuum delle misure di prevenzione sul malato infetto/colonizzato, limitando le uscite del degente dalla camera ai soli scopi essenziali; se lo spostamento è indispensabile informa il personale della struttura presso la quale il degente viene trasferito e l'addetto al trasporto si assicura che vengano mantenute la precauzioni volte a prevenire la trasmissione di microrganismi ad altri degenti e la contaminazione dell'ambiente e delle attrezzature. 23

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