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2 SOMMARIO 1 PREMESSA OGGETTO DEL PRESENTE LAVORO ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO LA DOCUMENTAZIONE ELABORATA ED ALLEGATA ALLA PRESENTE RELAZIONE LOCALIZZAZIONE DELL AREA E RICOSTRUZIONE DEGLI EVENTI PREMESSA LOCALIZZAZIONE DELL AREA CONTESTUALIZZAZIONE TERRITORIALE DELL AREA DI INTERVENTO RICOSTRUZIONE STORICA DELLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL'AREA RICOSTRUZIONE DEGLI EVENTI E DELL ITER AMMINISTRATIVO OBIETTIVI DI PROGETTO INDAGINI SVOLTE A SUPPORTO DELL INTERVENTO INDAGINI EFFETTUATE DURANTE LA CARATTERIZZAZIONE DEL SITO Prelievi di percolato Criteri di esecuzione dei prelievi INDAGINI ESEGUITE DAGLI SCRIVENTI Esecuzione sondaggi Esiti delle indagini DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI DRENAGGIO E STOCCAGGIO DEL PERCOLATO IMPIANTO DI RACCOLTA DEL PERCOLATO Pozzi di drenaggio verticali Pompe di sollevamento percolato Linee idrauliche di recapito percolato Verifica idraulica sistema di adduzione percolato Serbatoi di stoccaggio percolato Vano tecnico per alloggiamento quadri elettrici ed apparecchiature elettroniche Copertura dei serbatoi percolato con impianto fotovoltaico Sistema di gestione e telecontrollo per il monitoraggio dell impianto Valutazione del rischio indotto dal prelievo del percolato VIABILITÀ INTERNA E ACCESSI ALL AREA SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA SISTEMA DI COPERTURA DELL AREA PREMESSA Regolarizzazione del piano di posa Posa dello strato di impermeabilizzazione in argilla Terreno di copertura Idrosemina RISEZIONAMENTO DEI FOSSI AREA SUD GESTIONE DEI MATERIALI DI SCAVO IN INGRESSO AL CANTIERE

3 8 GESTIONE DEI RIFIUTI PREMESSA TERRE DA SCAVO Realizzazione delle trincee per la posa delle reti e risezionamento fossi Trivellazioni per la realizzazione dei pozzi di drenaggio Realizzazione degli accessi all area RIFIUTI DA ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI IN FASE DI PROGETTAZIONE IN FASE DI ESECUZIONE MONITORAGGIO AMBIENTALE MONITORAGGIO DEL PERCOLATO MONITORAGGI DEI PIEZOMETRI MONITORAGGIO DELL IMPIANTO DI CAPTAZIONE E STOCCAGGIO REPORTISTICA DEL MONITORAGGIO E GESTIONE MANUTENZIONE ORDINARIA OPERE IDRAULICHE RETE CAPTAZIONE ACQUE METEORICHE SFALCIO DELLA SUPERFICIE DI INTERVENTO PIANO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE FINALITÀ OBIETTIVI POSSIBILI CRITICITÀ E MISURE DI SICUREZZA Fuoriuscite di percolato dai serbatoi di stoccaggio Perdite di percolato durante il caricamento su autocisterne

4 1 Premessa 1.1 Oggetto del presente lavoro Il presente documento costituisce la Relazione Tecnica Generale del dei Lavori di Messa in Sicurezza quadrante est, primo intervento per la realizzazione di un sistema per la rimozione del percolato. Scopo dell intervento è quello di realizzare un primo intervento di messa in sicurezza delle sorgenti primarie di contaminazione, rappresentate dalla discarica sud e dalla discarica nord quale misura di mitigazione/riparazione della situazione attuale di possibile ulteriore diffusione dell inquinamento alla falda sotterranea. L intervento, descritto in seguito più dettagliatamente, consiste essenzialmente nella messa in opera di n.9 pozzi di estrazione del percolato nell area cosi detta Quadrante Est del Comune di Ferrara, e del sistema di convogliamento (stoccaggio temporaneo) costituito da due serbatoi fuori terra, posizionati all interno di una vasca di contenimento. Il è stato elaborato sulla scorta del Progetto di Messa in sicurezza Quadrante Est: primo intervento per la così come posto a base di Gara per l affidamento delle attività di progettazione esecutiva, coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione di lavori, aggiudicata dal comune di Ferrara alla Scrivente ATI (SGM e SGM Ingegneria). 1.2 Elaborati del Il presente sarà costituito dai seguenti elaborati tecnici: Tab. 1.1 Elaborati amministrativi del progetto esecutivo N. Elaborato A Elenco Elaborati B Relazione Tecnica Generale C Relazione geotecnica e sismica D.1 Relazione di calcolo strutturale e sulle fondazioni D.2 Piano di manutenzione delle strutture D.3 Relazione sui materiali E.1 Relazione Tecnica impianto elettrico E.2 Relazione Tecnica impianto fotovoltaico E.3 Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione F Piano di manutenzione dell opera e delle sue parti G Capitolato Speciale d Appalto H Computo Metrico I Computo Metrico Estimativo 3

5 Tab. 1.1 Elaborati amministrativi del progetto esecutivo N. Elaborato J Elenco Prezzi Unitari K Elenco Descrittivo Voci L Quadro economico M Quadro di incidenza della manodopera N Cronoprogramma O Piano di Sicurezza e Coordinamento P Fascicolo dell opera Tab. 1.2 Elaborati grafici del progetto esecutivo N. Elaborato Tav. 1 Corografia Tav. 2 Stato di fatto Planimetria quotata Tav. 3 Stato di progetto Planimetria generale Tav. 4 Planimetria e sezioni rete di drenaggio percolato Tav. 5 Particolari costruttivi pozzi di drenaggio Tav. 6 Serbatoi raccolta percolato Pianta, sezioni e particolari Tav. 7 Vasca contenimento percolato Cemento Armato Tav. 8 Copertura vasca contenimento Strutturale Tav. 9 Copertura vasca contenimento Particolari Tav. 10 Capping Planimetria e sezioni Tav. 11 Viabilità Planimetria e particolari di accesso all area Tav. 12 Impianto elettrico Planimetria distribuzione esterna Tav. 13 Impianto elettrico Schemi unifilari quadri elettrici Tav. 14 Impianto elettrico Schema multifilare impianto fotovoltaico Tav. 15 Impianto elettrico Pianta e particolari classificazione zone Tav. 16 Piezometri di controllo Planimetria 4

6 1.3 La documentazione elaborata ed allegata alla presente relazione Nella seguente tabella è riportata la documentazione elaborata ed allegata alla presente relazione. Tab. 1.3 Documentazione raccolta e/o elaborata ed allegata alla presente relazione N. Estremi documento Oggetto e/o osservazioni All. 1 Schede Stratigrafiche Elaborato dagli scriventi All. 2 Documentazione fotografica Elaborato dagli scriventi All. 3 All. 4 Scheda tecnica pompe percolato Scheda tecnica serbatoi in vetroresina Scheda tecnica pompe GM-GT 32/2/110 C Scheda tecnica serbatoi in vetroresina ORM All. 5 Scheda tecnica datalogger per misure in continuo falda Scheda tecnica datalogger STS All. 6 Prescrizioni esecuzione perforazioni Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Regione Emilia Romagna Nota Regione Emilia Romagna P.G del 19/08/13 5

7 2 Localizzazione dell area e ricostruzione degli eventi 2.1 Premessa Nel presente capitolo si riporta: 1. un inquadramento del sito in oggetto v. par. 2.2.; 2. una ricostruzione storica delle attività svolte nell area v. par. 2.3; 3. una ricostruzione sintetica degli eventi accaduti e dell iter amministrativo - v. par. 2.4; 2.2 Localizzazione dell area L area interessata denominata Quadrante Est è ubicata ad est del perimetro esterno delle mura e può essere circoscritta approssimativamente da Via Siepe e Via del Melo ad ovest, Via Caretti ad Est, Via San Contardo d Este a Sud e lo scolo San Rocco in direzione Nord. Nella seguente figura è riportata una foto satellitare dell'area. Fig. 2.1 Foto satellitare tratta da Google Earth - In rosso è evidenziato l'area in oggetto 6

8 2.3 Contestualizzazione territoriale dell area di intervento L area di intervento si trova nel cosiddetto Quadrante Est di Ferrara, e ricade parzialmente (porzione nord) all interno dell Area di Riequilibrio Ecologico (A.R.E.) Schiaccianoci, classificata dal vigente Piano Strutturale Comunale come " Tutela naturalistico-ambientale, ai sensi dell art delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano medesimo e ai sensi dell art. 107 comma Aree di riequilibrio ecologico (LR 6/2005) delle norme Tecniche di attuazione del vigente RUE. Le Aree di riequilibrio ecologico (A.R.E.) sono definite dalla Legge Regionale 6 del 2005 "aree naturali od in corso di rinaturalizzazione, di limitata estensione, inserite in ambiti territoriali caratterizzati da intense attività antropiche che, per la funzione di ambienti di vita e rifugio per specie vegetali ed animali, sono organizzate in modo da garantirne la conservazione, il restauro, la ricostituzione". Esse costituiscono una ulteriore tipologia di area protetta, oltre alle Riserve naturali ed ai Parchi regionali, già previsti dalla Regione Emilia-Romagna con la L.R. n. 11/1988. L'istituzione delle A.R.E è di competenza delle Province, le quali a loro volta ne affidano la gestione ai Comuni territorialmente interessati. Attualmente sul territorio regionale risultano istituite 33 A.R.E., di cui 9 in provincia di Reggio Emilia, 6 di Modena, 8 di Bologna, 3 di Ferrara, 5 di Ravenna e 2 di Rimini, per una superficie complessiva di circa 700 ettari. L A.R.E. Schiaccianoci è stata istituita nel 2011 dalla Provincia di Ferrara, che ne ha affidato la gestione al Servizio Ambiente del Comune di Ferrara. L area ha una superficie complessiva di circa 20,89 ha, individuata dalla Tav. 6_1_1 Tutela Storico Culturale e Ambientale del PSC vigente del Comune di Ferrara, nonché dal Regolamento di gestione dell area di riequilibrio ecologico denominata schiaccianoci approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 6/20564/2013 del 08/04/2013. L Area di Riequilibrio Ecologico Schiaccianoci, situata nell immediata periferia est di Ferrara, è stata istituita nel 2011 ed ha una superficie pari a 20 ettari. Si tratta di una zona in cui è in corso una ricolonizzazione da parte della vegetazione arborea e arbustiva. Sono presenti numerosi arbusti di rosa canina, giovani piante di Quercus robur, Populus alba, Populus nigra e Populus nigra var. italica. Tra le erbe, è stata notata la presenza di Vinca sp.. Le macchie arboreo-arbustive si alternano ad ampie radure con prati ben sviluppati. All interno dell area si trovano alcuni maceri di cui uno lungo circa 70 metri e largo 15, circondato da una fìtta vegetazione a Phragmites australis; sono poi presenti varie piante comuni e tipiche delle nostre zone, tra le quali salici (Salix alba) e il rampicante Bryonia dioica. Sono state avvistati tre esemplari di nitticora (Nycticorax nycticorax), specie inclusa nella Direttiva "Uccelli", che utilizzano i rami secchi di alcuni alberi come posatoio. Le sponde a nord e a sud del macero scendono gradualmente verso l'interno del bacino, creando due estremità impaludate: è una circostanza favorevole sia per gli anfibi che per gli insetti che in acqua si riproducono e svolgono il ciclo larvale e devono poi far emergere i nuovi individui facendoli uscire dall'acqua. Quasi al centro del macero c'è un piccolo isolotto, anch'esso colonizzato da Phragmites. 7

9 Fig. 2.2 Planimetria estensione A.R.E. Schiaccianoci Fonte: Regolamento di gestione approvato con delibera del C.C. n.6/20564/2013 del 08/04/ Ricostruzione storica delle attività svolte nell'area L area di intervento si trova nel cosiddetto Quadrante Est di Ferrara zona che è stata oggetto di operazione di cavamento di argilla, ad opera della Fornace SEF (Società Esercizio Fornaci), negli anni della ricostruzione post bellica. Al termine della coltivazione (la fornace cessa l attività per fallimento nell 81), erano residuati ampissimi cavi, estesi in superficie e profondi fino a cinquesei metri. In equilibrio con le falde acquifere, questi cavi erano perlopiù riempiti d acqua per la maggior parte della loro estensione. Il luogo era tra l altro noto, tra i residenti del luogo, con il nome i bùsùn. Tra la metà degli anni 60 e la fine degli anni 60, in pieno boom economico, la produzione di rifiuti urbani della città cominciava a incrementarsi in modo da mettere in difficoltà i tradizionali sistemi di smaltimento. E di quegli anni l affannosa ricerca, da parte del Servizio Igiene Urbana del Comune, di cavi o avvallamenti da riempire con i rifiuti della città. Le cave SEF sono quindi state completamente riempite da rifiuti di origine urbana, con progressive ricoperture di inerti e terra per controllare la proliferazione di insetti e roditori, nella seconda parte degli anni 60. Nel 1973, la coltivazione delle discariche comunali veniva definitivamente a cessare. Le testimonianze di cui si è detto poco sopra sono state ricercate e contestualizzate quando sono iniziati a manifestarsi come credibili (dal punto di vista analitico) concentrazioni anomalmente elevate di solventi clorurati nelle acque di percolazione di questi vecchi corpi di discarica. Si è quindi potuto ricostruire, anche col racconto di alcune persone, che nelle discariche hanno trovato 8

10 collocazione anche rifiuti di origine industriale. I fatti non son tali da consentire, in questa fase degli accertamenti, la definizione di responsabilità specifiche: va certamente considerato che, oltre al fatto che si tratta di eventi accaduti circa quarant anni fa, una normativa ambientale in materia specifica di rifiuti a quel tempo non esisteva 2.5 Ricostruzione degli eventi e dell iter amministrativo L area è sottoposta a procedimento di bonifica ai sensi del D.Lgs. 152/06 e sue successive modifiche e integrazioni. La storia del procedimento di bonifica parte con le operazioni di demolizione della fornace dismessa, che hanno fatto rilevare nel 2000 una contaminazione occasionale e delimitata da olio combustibile. Nel procedimento amministrativo che ne è derivato, è stata ravvisata la necessità di verificare rispetto alla normativa di bonifica appena introdotta, lo stato di contaminazione della discarica posta al margine orientale dell area COGEF. Le analisi chimiche effettuate hanno fatto emergere già dal 2003 con chiarezza il fatto che non ci si trovava di fronte a un vecchio deposito di soli rifiuti urbani, ma ad un fenomeno legato ad una assai più consistente contaminazione di probabile origine industriale. Questa convinzione si è radicata dall esame dei dati ambientali provenienti dall altra discarica storicamente accertata che si trovava più a nord (area PAR.CO e altri), nell ambito di un procedimento di bonifica attivato successivamente. L esame dei dati congiunti dei due siti portava il comune a sospendere i procedimenti singoli, cercando dall inizio del 2004 di definire un quadro unitario delle conoscenze dell area, suolo, sottosuolo e storia. Un primo incarico affidato all Università di Ferrara ha fatto emergere con chiarezza da un lato la complessità della situazione geologica e idrogeologica, dall altro la gravità della contaminazione legate a composti organici clorurati. Con ulteriori finanziamenti pubblici, il Comune ha intrapreso nel 2005 un altra campagna di misure e di investigazioni complesse, sempre con la collaborazione dell Università di Ferrara, che ha fatto emergere più chiaramente il novero dei fenomeni e le loro cause, e che ha costituito l ossatura dell attuale Piano di caratterizzazione. Il Piano di caratterizzazione del Quadrante Est è stato approvato con Delibera di Giunta Municipale del 16/3/2010. Data la complessità e numerosità delle indagini da eseguire previste dal Piano di caratterizzazione, esse sono state organizzate per fasi successive, ciascuna delle quali attivata all ottenimento degli esiti della fase precedente, così come indicato dalla stessa Conferenza di Servizi nell approvare il Piano di caratterizzazione: essa aveva, infatti, espressamente prescritto che l attuazione del medesimo avrebbe dovuto prendere l avvio dalle indagini finalizzate alla delimitazione della zona delle discariche, svolgendo dapprima le indagini definite Fase 1. In considerazione di tale indicazione è stato predisposto il Progetto delle attività - Individuazione della Fase 1, approvato dalla Giunta Comunale in data 18 maggio 2010, documento in cui venivano riprese e organizzate le attività di caratterizzazione previste dal Piano allo scopo di provvedere alla loro attuazione secondo fasi successive. 9

11 I risultati delle indagini di Fase 1 eseguite sono stati esaminati dalla Conferenza dei Servizi nel corso di alcuni tavoli tecnici svolti nei primi mesi del 2011 e di due sedute della Conferenza tenutesi nelle date 22/03/2011 e 05/05/2011, originando una validazione consapevole della Fase 2. Il Progetto delle attività di Fase 2 riprende e organizza le indagini che nel Piano citato erano già indicate come attività di Fase 2 ed è stato approvato con Delibera di Giunta Comunale del 06/09/2011. I documenti pregressi di riferimento sono: Rif. 1. Relazione Analisi dei dati di Fase 1 per la messa a punto delle attività di Fase 2 Piano di caratterizzazione Quadrante Est Emissione 22/04/2011 Revisione 05/05/2011 Revisione 04/07/2011 (trasmesso agli Enti della Conferenza in marzo 2012); Rif. 2. Verbale della CDS del 05 maggio 2011 avente ad oggetto Piano di Caratterizzazione area Quadrante Est - Valutazione della proposta di intervento di Fase 2 e di messa in sicurezza ; Rif. 3. Rapporti di prova ARPA relativi alle analisi sul percolato trasmessi con nota ARPA del 23 febbraio 2011 Prot. PGFE/2011/1038; Rif. 4. Relazione INFOMAP s.r.l. 20 dicembre 2010 resa definitiva con integrazione del 10 febbraio 2011 Esecuzione di campionamenti di percolato dalle discariche con Geoprobe mediante tecnica direct-push ; Rif. 5. Integrazione alle tavole ANFIBIA del 9 febbraio 2011 inerente aggiornamento della tavola delle indagini geognostiche Ver.3 (vertici tomografie, CPTU e GP_perc) e della tavola delle isolinee Ver.2 (con macero); Rif. 6. Relazione ELLETIPI 5 novembre 2010 Indagini geotecniche nell ambito del progetto Piano di caratterizzazione Quadrante Est a Ferrara ; Rif. 7. Integrazione alle tavole ANFIBIA del 15 ottobre 2010 inerente alla tavola delle indagini geognostiche Ver.2 (vertici tomografie e CPTU); Rif. 8. Relazione Consorzio Ferrara Ricerche ottobre 2010 Indagine geofisica di tomografia della resistività elettrica (E.R.T.) e di polarizzazione indotta per lo studio dell area Quadrante Est (Via Caretti) FE ; Rif. 9. Relazione ANFIBIA s.r.l. 31 agosto 2010 Piano di caratterizzazione dell' area Quadrante Est Rilievo topografico plano-altimetrico ; Rif. 10. Delibera di Giunta Comunale del 18 maggio 2010 Verbale n.13 P.G.n Approvazione del progetto delle attività in attuazione del piano di caratterizzazione del Quadrante Est e finanziamento della fase 1 ; Rif. 11. Delibera di Giunta Comunale del 16 marzo 2010 Verbale n.7 P.G.n Approvazione del Piano di Caratterizzazione del Quadrante Est ; Rif. 12. Verbale della CDS del 9-23 febbraio 2010 avente ad oggetto Approvazione del Piano di Caratterizzazione area Quadrante Est ai sensi del D.Lgs.152/06 ; Rif. 13. Piano di caratterizzazione Quadrante Est Dicembre 2009 Revisione 16/02/2010 e relative tavole e allegati. A questi si aggiungono alcuni documenti di riferimento già citati nel Piano di Caratterizzazione (il numero del riferimento è lo stesso riportato nel PdC): 10

12 Rif. 9 PdC. Indagine geofisica di tomografia della resistività elettrica (ERT) e di polarizzazione indotta per lo studio dell area ex PAR.CO. Dipartimento Scienze della terra Università di Ferrara Responsabile Giovanni Santarato - Relazione finale-luglio 2006; Rif. 12 PdC. Investigazione della plume di contaminazione dell area di via Caretti: indagine sulle matrici superficiali e intermedie mediante tecnica direct push INFOMAP s.r.l. - Relazione Tecnica - agosto 2007; Rif. 14 PdC. Indagini geognostiche e realizzazione di piezometri a Ferrara nei pressi di via Caretti, via Frutteti, via del Melo nell ambito del progetto Indagine sul rischio associato alla presenza di organo-alogenati nell area del quadrante est e delimitazione della contaminazione per la messa in sicurezza permanente e bonifica PERGEO s.r.l. - Relazione tecnica finale. Nel frattempo, mentre si procede con le indagini previste in accoglimento anche delle indicazioni della Conferenza dei Servizi, l Amministrazione Comunale ha ritenuto quanto mai necessario intervenire prioritariamente sulle sorgenti primarie di contaminazione con un intervento mirato alla intercettazione del percolato (scopo del presente progetto). La valutazione di procedere in tale direzione è supportata dai risultati delle analisi svolte da ARPA sui prelievi di percolato eseguiti sulla discarica nord e sulla discarica sud. 11

13 3 Obiettivi di progetto Scopo del progetto è realizzare un primo intervento di messa in sicurezza delle sorgenti primarie di contaminazione, rappresentate dalla discarica sud e dalla discarica nord quale misura di mitigazione/riparazione della situazione attuale di possibile ulteriore diffusione dell inquinamento alla falda sotterranea. E stato infatti riscontrato dalle indagini svolte nella caratterizzazione di Fase 1 la presenza di percolato nei corpi di discarica. In attesa di concludere le fasi di caratterizzazione e di successiva elaborazione di analisi di rischio e progetto operativo di bonifica/messa in sicurezza definitiva del sito l Amministrazione Comunale ha ritenuto che l intervento in oggetto possa concretamente contribuire alla riduzione dello stato di inquinamento dell area Quadrante Est. L intervento, oggetto del presente, consiste essenzialmente nella messa in opera di n.9 pozzi di estrazione del percolato, ubicati in 4 punti della discarica sud e in 5 punti della discarica nord, in corrispondenza dei punti dove i campionamenti e le successive analisi hanno rilevato le più elevate concentrazioni dei parametri significativi (prevalentemente composti organoclorurati) raggiungendo dalla superficie la profondità vicina al fondo del cumulo ma evitando di oltrepassarla per non attraversare eventuali protezioni naturali rappresentate da argille di base e captando comunque in tal modo i fluidi presenti in tutto lo spessore dell ammasso. Si evidenzia che la posizione planimetrica dei punti di prelievo e profondità di posizionamento del filtro, definiti in fase di caratterizzazione sulla base delle risultanze delle indagini geofisiche di tomografia elettrica precedentemente condotte sull area dall Amministrazione Comunale ed in base anche ad alcuni sondaggi effettuati nelle indagini ambientali preliminari, sono state oggetto di ulteriori approfondimenti mediante la campagna di indagini svolte degli scriventi nell ottobre I fluidi estratti verranno convogliati, mediante una rete di tubazioni ad uno stoccaggio temporaneo costituito da due serbatoi fuori terra, posizionati all interno di una bacino di contenimento, dal quale verranno periodicamente estratti e trasportati per lo smaltimento in impianti autorizzati. Il percolato presente, sulla base delle analisi effettuate da ARPA, è stato classificato come rifiuto speciale non pericoloso con Codice CER La rete di condotte di convogliamento ai serbatoi sarà posta in opera mediante scavo e ripristino delle condizioni precedenti; il terreno in esubero verrà trattato come rifiuto e conferito ad impianto di smaltimento autorizzato, analogamente al materiale estratto durante le fasi di perforazione dei pozzi. I pozzi, onde evitare infiltrazioni superficiali da parte di acque meteoriche all interno del corpo dei rifiuti, saranno fessurati solo in corrispondenza dello strato di rifiuti; per questo si è fatto riferimento alle stratigrafie dei sondaggi eseguiti dagli scriventi nell ottobre 2013 e per i quali si rimanda all Allegato 1. Non è stata prevista una rete di captazione per il biogas sia in considerazione dell estensione dell area interessata, sia soprattutto perché i risultati delle verifiche precedentemente svolte dall Amministrazione Comunale nella discarica sud sulla presenza di biogas ne hanno evidenziato quantitativi al limite o al disotto dei limiti di rilevabilità; in linea dunque con l età delle discariche. 12

14 Di fatto è noto che il biogas prodotto nelle discariche è costituito quasi integralmente da idrocarburi, prevalentemente CH 4, e da CO 2 e in misura minima da N 2, O 2, COV e H 2 S e Mercaptani; questi ultimi due anche in minime tracce responsabili degli odori sgradevoli tipici della materia decomposta che si avvertono in prossimità di discarica. E accertato che la dinamica di produzione di biogas è crescente nei primi 4-5 anni, si mantiene costante per circa 10 anni poi decresce nei successivi 4-5 anni. Le due discariche oggetto dell intervento sono state colmate da oltre 40 anni, e il basso grado di compattazione dei rifiuti, la lunga durata dei riempimenti e l assenza di copertura degli stessi hanno sicuramente comportato una decomposizione prevalentemente aerobica, con una rapida dispersione in atmosfera del biogas avvenuta negli anni passati. Il sistema di estrazione del percolato, che verrà descritto in seguito, prevede comunque un sistema di sfiato a circuito chiuso del percolato. 13

15 4 Indagini svolte a supporto dell intervento Preliminarmente alla redazione del presente progetto esecutivo gli scriventi hanno effettuato dieci sondaggi sull area atti a definire le posizioni in cui installare i pozzi di drenaggio ed a definirne la profondità. La scelta dei punti in cui installare i pozzi di emungimento è stata condotta incrociando i dati già raccolti dall Amministrazione Comunale durante le numerose indagini condotte per la caratterizzazione del sito e le informazione desunte dai n. 10 sondaggi. Nei seguenti paragrafi si riporta la descrizione delle verifiche analitiche svolte dall Amministrazione Comunale sul percolato e dalle attività svolte dagli scriventi. 4.1 Indagini effettuate durante la caratterizzazione del sito Prelievi di percolato Nell ambito della procedura di caratterizzazione del sito il percolato è stato analizzato al fine di disporre di una mappa di positività analitiche da replicare nelle matrici ambientali presuntivamente contaminate. Le analisi chimiche fatte da ARPA per conto dell Amministrazione Comunale state prodotte ai fini di valutazioni puramente qualitative. Nella seguente figura si riporta la collocazione dei punti di prelievo in cui sono stati evidenziati (cerchio crociato arancio) anche i punti interessati da tentativi di prelievo che non hanno riscontrato la presenza di percolato oppure in cui la quantità era insufficiente alla formazione del campione, secondo le esigenze manifestate da ARPA. Non è stato effettuato il campionamento GP_Perc_6 previsto dal piano di caratterizzazione e dal progetto di Fase 1 non essendo stata riscontrata la presenza di percolato. Tutti i campioni (15 per la discarica nord, 4 per la sud) sono stati eseguiti secondo le indicazioni di tecnici ARPA incaricata delle analisi di laboratorio Criteri di esecuzione dei prelievi Le profondità massime di prelievo e le posizioni dei punti di indagine sono state stabilite in funzione degli esiti delle tomografie elettriche effettuate sull area e sondaggi con stratigrafie effettuati in passato sulla zona delle discariche, tenendo conto del ricoprimento che ha riguardato la discarica sud (Cogef). 14

16 Figura 4.1 Ubicazione punti di prelievo percolato Nella seguente tabella si riportano, per ciascun punto, la profondità effettiva di prelievo dei campioni di percolato. Tab Profondità di prelievo dei campioni di percolato Punti di prelievo Profondità effettiva di prelievo (m da p.c.) GP_Perc_1 4,00-4,80 GP_Perc_2 5,20 6,00 GP_Perc_3 5,20 6,00 GP_Perc_4 5,20 6,00 GP_Perc_5 3,80 4,60 15

17 Tab Profondità di prelievo dei campioni di percolato Punti di prelievo Profondità effettiva di prelievo (m da p.c.) GP_Perc_6 Assente o insufficiente GP_Perc_7 5,20-6,00 GP_Perc_8 5,20 6,00 GP_Perc_9 3,20 4,00 GP_Perc_10 3,60 4,40 GP_Perc_11 3,20 4,00 GP_Perc_12 5,20 6,00 GP_Perc_13 3,20 4,00 GP_Perc_14 2,00 2,80 GP_Perc_15 2,40 3,20 GP_Perc_16 5,20 6,00 GP_Perc_17 2,40 3,20 GP_Perc_18 6,00 6,80 GP_Perc_19 6,00-6,80 GP_Perc_20 7,20 8,00 I campioni sono stati creati avendo cura di emungere almeno 10 litri di prodotto. Nei caso in cui non è stata raggiunta la volumetria minima richiesta si è attesa la ricarica del foro, mentre dove non si è presentato affatto il prodotto si è realizzato un nuovo punto di indagine entro un raggio massimo di 10 m dal precedente per procedere ad un nuovo campionamento. A parte il GP_Perc_6 dove non si è potuto fare il campione a nessuna profondità, in tutti gli altri casi è stato possibile prelevare un campione di percolato. I punti di prelievo dei campioni sono stati georeferenziati mediante apposito rilievo planoaltimetrico. 4.2 Indagini eseguite dagli scriventi Nei paragrafi che seguono si riportano le indagini geognostiche eseguite nel sito in esame al fine di valutare l assetto stratigrafico per determinare l ubicazione dei pozzi di estrazione e le loro caratteristiche costruttive. Le indagini vengono schematicamente riepilogate di seguito. Tab. 4.2 Indagini eseguite in situ Tipologia di operazione effettuata Scopo Esecuzione di n 10 sondaggi ambientali a carotaggio continuo (S1 S10) spinti alla profondità massima di -11,00 metri da p.c. Allo scopo di ricostruire l assetto stratigrafico con particolare riferimento alla potenza dei rifiuti saturi rinvenuti Rilievo plano-altimetrico dei punti d indagine / 16

18 4.2.1 Esecuzione sondaggi Nei giorni Ottobre 2013 sono stati eseguiti n. 10 sondaggi a carotaggio continuo ( Tav. 3 Stato di progetto Planimetria generale ), spinti alla profondità massima di -11,00 metri da p.c. finalizzati alla ricostruzione dell assetto litostratigrafico ed in particolare a fornire lo spessore dei rifiuti saturi rinvenuti. Per la realizzazione dei sondaggi è stata utilizzata la sonda Fraste Multidrill XL, le cui caratteristiche vengono riportate nella seguente tabella. Tab. 4.3 Caratteristiche della sonda utilizzata Caratteristiche tecniche: - Tiro 8000 dan - Spinta 7800 dan - Corsa testa rotazione: mt 4,5 - Testa di rotopercussione: coppia danm 860 max. Giri/ 1'430 max - Morsa oleodinamica: doppia o semplice apribile; - Sottocarro cingolato: gomma con comando a distanza; - Unità di potenza: motore a bordo KW 102 Le pareti del foro sono state sostenute da tubazioni di rivestimento provvisorie in materiale non alterabile chimicamente e non verniciate. Particolare attenzione e cura è stata posta nelle operazioni di decontaminazione delle attrezzature utilizzate per il prelievo dei suoli, e precisamente: - gli strumenti e le attrezzature impiegati nelle diverse operazioni erano costruiti con materiali e modalità tali che il loro impiego non modificasse le caratteristiche delle matrici ambientali, del materiale di riporto e la concentrazione delle sostanze contaminanti; - le operazioni di prelievo dei campioni sono state compiute evitando la diffusione della contaminazione nell ambiente circostante e nella matrice ambientale campionata (cross contamination); - è stata controllata l'assenza di perdite di oli lubrificanti e altre sostanze dai macchinari, dagli impianti e da tutte le attrezzature utilizzate durante il campionamento; 17

19 - alla fine di ogni perforazione tutti gli attrezzi e gli utensili che hanno operato in superficie sono stati decontaminati, mentre gli attrezzi e gli utensili che hanno operato in profondità nel perforo sono stati decontaminati ad ogni battuta ; - prima di operare il prelievo è stata svolta la pulizia di strumenti, attrezzi e utensili di perforazione rimuovendo completamente, sia internamente che esternamente, i materiali potenzialmente inquinanti che avrebbero potuto aderire alle pareti degli strumenti; - nel maneggiare le attrezzature sono stati utilizzati guanti puliti monouso per prevenire il diretto contatto con il materiale estratto. I testimoni (campioni di terreno o carote), prelevati nel corso dei sondaggi sono inseriti in apposite cassette catalogatrici munite di setti divisori e coperchio di dimensioni di 1,0x0,6x0,15 m ed in grado di contenere 5 m di carota. Sulle cassette sono state riportate con inchiostro indelebile le seguenti informazioni: nome del cantiere, nome del sondaggio, data di esecuzione, profondità raggiunta. In situ, sulle carote estruse, è stata eseguita come caratterizzazione una classificazione granulometrica speditiva dei litotipi, da parte di un geologo presente a tempo pieno in cantiere. La descrizione litostratigrafica dei terreni attraversati è riportata nelle schede stratigrafiche (Allegato 1) completate con gli elementi relativi al prelievo dei campioni e corredate dei seguenti dati: numero del sondaggio, data di esecuzione, sistema di perforazione, profondità raggiunta, quote relative di prelievo dei campioni di terreno, rappresentazione stratigrafica dei litotipi attraversati alle diverse profondità. In Allegato 2 la documentazione fotografica dei sondaggi eseguiti Esiti delle indagini Come evidenziato nei precedenti paragrafi le indagini geognostiche sono state eseguite al fine di valutare l assetto stratigrafico per determinare l ubicazione dei pozzi di estrazione e le loro caratteristiche costruttive. Le indagini infatti hanno permesso di individuare lo spessore dei rifiuti presenti, la quota del fondo dei rifiuti, la quota del livello del percolato nelle aree in cui si è prevista l installazione dei pozzi di drenaggio. Nella seguente tabella si riassumono i dati raccolti durante le indagini; durante le indagini è stato eseguito un sondaggio aggiuntivo (S2) nell area sud tra i pozzi PE2 e PE4 al fine di meglio definire l andamento stratigrafico dell area. In Tav. 3 si riporta l ubicazione dei sondaggi effettuati. Tab. 4.4 Esiti delle indagini eseguite nell ottobre 2013 Sondaggio N. Quota rifiuti da p.c. (m) max min Spessore rifiuti (m) Saturo quota da p.c. (m) S1 3,20 6,60 3,40 2,55 S2 6,50 8,00 1,50 5,46 18

20 Tab. 4.4 Esiti delle indagini eseguite nell ottobre 2013 S3 6,30 8,40 2,10 3,97 S4 3,00 4,20 1,20 2,23 S5 2,60 5,00 2,40 2,60 S6 2,10 4,40 2,30 2,10 S7 2,00 5,10 3,10 2,00 S8 3,00 5,00 2,00 3,00 S9 3,50 5,00 1,50 3,60 S10 3,40 5,80 2,40 2,50 Se si analizzano gli spessori dei rifiuti e le quote assolute degli stessi e del livello del percolato nei sondaggi (strato saturo) si rileva l assoluta eterogeneità dei dati che manifesta sia la tipologia costruttiva delle discariche (vecchie cave dismesse ritombate con rifiuti di diversa origine) sia le attività di rimodellazione che hanno subito tali aree nel corso degli anni. Nella seguente tabella si riportano le quote in valore assoluto dei rifiuti e del livello saturo nei vari sondaggi effettuati. Tab. 4.5 Indagini ottobre 2013: quote assolute Sondaggio N. Quota assoluta sondaggio (m) Quota assoluta rifiuti (m) max min Saturo quota assoluta (m) S1 4,373 1,173-2,227 1,82 S2 6,993 0,493-1,007 1,53 S3 6,422 0,122-1,978 2,45 S4 4,753 1,753 0,553 2,52 S5 3,889 1,289-1,111 1,29 S6 3,494 1,394-0,906 1,39 S7 3,890 1,890-1,210 1,89 S8 4,229 1,229-0,771 1,23 S9 3,546 0,046-1,454-0,05 S10 3,677 0,277-2,123 1,18 Per quanto riguarda l AREA SUD dalle indagini effettuate (sondaggi S1, S2, S3, S4 e S5), scartando i dati raccolti nel sondaggio S4 che presumibilmente è stato eseguito sul bordo della discarica (quota assoluta della base di imposta dei rifiuti pari a +0,553 m), si è quindi potuto rilevare che lo spessore dei rifiuti varia tra 1,50 m (sondaggio S2) a 3,40 m (sondaggio S1) mentre la quota assoluta della base di imposta dei rifiuti varia da -1,007 m (sondaggio S2) e 2,227 m (sondaggio S1). Lo spessore del materiale di copertura superficiale (principalmente costituito da terreno con presenza anche di strati di materiali da demolizione invece varia da 2,60 m (sondaggio S5) a 6,50 m (sondaggio S2); al riguardo si rileva che l area è stata rimodellata in 19

21 seguito agli interventi di riqualificazione edilizia del comparto con la realizzazione di un rilevato sul lato est dell area (sondaggi S2 e S3) che funge anche da barriera antirumore. La quota del percolato invece varia da +1,29 m (sondaggio S5) e +2,52 m (sondaggio S4) evidenziando l assenza di un collegamento tra una zona e l altra della discarica con la presenza di sacche distinte. Per quanto riguarda l AREA NORD di sondaggi effettuati nella porzione centrale dell area (S6, S7 e S10), si rileva che lo spessore dei rifiuti varia tra 2,30 m (sondaggio S6) a 3,10 m (sondaggio S7) mentre la quota assoluta della base di imposta dei rifiuti varia da -0,906 m (sondaggio S6) e 2,123 m (sondaggio S10). Lo spessore del materiale di copertura superficiale (principalmente costituito da terreno con presenza anche di strati di materiali da demolizione invece varia da 2,00 m (sondaggio S7) a 3,40 m (sondaggio S10). La quota del percolato invece varia da +1,18 m (sondaggio S10) e +1,89 m (sondaggio S7) evidenziando anche in questo caso l assenza di un collegamento tra una zona e l altra della discarica con la presenza di sacche distinte. Nella zona nord dell area nord nei due sondaggi fatti (S8 e S9) lo spessore dei rifiuti varia tra 1,50 m (sondaggio S9) a 2,00 m (sondaggio S8) mentre la quota assoluta della base di imposta dei rifiuti varia da -0,771 m (sondaggio S8) e -1,454 m (sondaggio S9). Lo spessore del materiale di copertura superficiale invece varia da 3,00 m (sondaggio S8) a 3,50 m (sondaggio S9). La quota del percolato invece varia da -0,05 m (sondaggio S9) e +1,23 m (sondaggio S8). I pozzi di drenaggio verranno quindi realizzati tenendo conto dei dati raccolti durante le indagini prevedendo il tratto di drenaggio fessurato nell intervallo in cui sono stati rinvenuti i rifiuti. In particolare si è deciso che rispetto all ubicazione proposta dall Amministrazione Comunale a base di gara: - Il pozzo PE3 sarà realizzato in una posizione più centrale rispetto nella discarica sud in quanto nelle precedenti indagini svolte dal Comune non erano state rilevati concentrazioni elevate di contaminanti nel percolato (si rileva solo un superamento delle CSC per le acque sotterranee per il parametro 1,2 Dicloroetiliene); - Il pozzo PE6 sarà realizzato circa 70 m a più a nord est dove è stata rinvenuta la presenza di rifiuti e dove nelle precedenti indagini svolte dal Comune sono state rilevate concentrazioni elevate di CVM; si evidenzia che nel punto in cui l Amministrazione Comunale aveva previsto la realizzazione del PE5 dai sondaggi effettuati (vedi stratigrafia sondaggio S10 in Allegato 1) è stata rinvenuta solo la presenza di rifiuti inerti frammisti a terreno argilloso; - I pozzi PE8 e PE9 saranno ubicati in posizioni più facilmente raggiungibili evitando di danneggiare la vegetazione presente nella zona più settentrionale della discarica nord; si evidenzia che dai sondaggi effettuati S8 e S9 nell ubicazione prescelta per la realizzazione dei pozzi è stata rinvenuta la presenza di rifiuti per uno spessore dei rifiuti variabile tra 1,50 m (sondaggio S9) a 2,00 m (sondaggio S8) con una quota assoluta della base di imposta dei rifiuti varia da -0,771 m (sondaggio S8) e -1,454 m (sondaggio S9). 20

22 Nella seguente tabella si riportano le caratteristiche costruttive dei pozzi con l associazione al relativo sondaggio di riferimento. Tab. 4.6 Indagini ottobre 2013: quote assolute POZZO N. Sondaggio di riferimento Quota assoluta pozzo (m) Quota fondo da p.c. (m) Lunghezza tubo (m) Lunghezza tratto cieco (m) Lunghezza tratto fessurato (m) PE1 S1 4,68 6,60 7,70 4,30 3,40 PE2 S3 6,50 8,40 9,50 7,40 2,10 PE3 S1 4,95 6,60 7,70 4,30 3,40 PE4 S2 5,60 8,00 9,10 7,60 1,50 PE5 S6 3,70 4,40 5,50 3,20 2,30 PE6 S6 3,49 4,40 5,50 3,20 2,30 PE7 S7 3,89 5,10 6,20 3,10 3,10 PE8 S8 4,23 5,00 5,60 3,60 2,00 PE9 S9 3,55 5,00 5,60 4,10 1,50 Per l ubicazione dei sondaggi effettuati e dei pozzi di drenaggio si rimanda alla Tav. 3 mentre nella Tav. 5 Particolari costruttivi pozzi si riporta lo schema costruttivo dei n.9 pozzi. 21

23 5 Descrizione del sistema di drenaggio e stoccaggio del percolato L intervento previsto, che consiste essenzialmente nella captazione, asportazione e successivo trattamento del percolato di discarica, si prefigge i seguenti obiettivi: la riduzione della fonte primaria di contaminazione con la conseguente diminuzione della velocità di infiltrazione nella falda; la possibilità di monitorare in tempo reale i risultati verificando la progressiva diminuzione dei valori d inquinamento; la compatibilità e l integrabilità con altri futuri interventi; la sostenibilità ambientale ed economica e la rapidità di esecuzione. 5.1 Impianto di raccolta del percolato Il progetto prevede la realizzazione di n.9 pozzi di drenaggio verticali opportunamente ubicati sulle aree in questione, in modo da intercettare il percolato esistente. Il sistema produrrà una depressione idraulica con gradiente verso l interno delle aree che farà confluire il percolato all interno dei pozzi e consentirà inoltre, di monitorare il livello di percolato e quindi le quantità ancora presenti nel corpo delle ex discariche. Il sistema di drenaggio e stoccaggio del percolato in particolare prevede: la realizzazione di n. 9 pozzi di drenaggio: - 4 da realizzare sul la discarica Sud; - 5 da realizzare sulla discarica Nord. l installazione nei singoli pozzi di elettropompe centrifughe sommergibili, per l estrazione del percolato; la realizzazione di linee idrauliche per il convogliamento del percolato; la realizzazione di un sistema di stoccaggio costituito da cisterne in vetroresina collocate in un bacino di contenimento in c.a Pozzi di drenaggio verticali Il sistema di estrazione del percolato dalla massa dei rifiuti prevede l installazione di n. 9 pozzi drenanti: 4 da realizzare sulla discarica Sud e 5 sulla discarica Nord (vedi Tav. 4 Rete di drenaggio percolato pozzi Planimetria, sezioni e particolari ), che assolveranno alla funzione di drenare il percolato in corrispondenza dei diversi strati di rifiuto. Il foro verrà realizzato con il metodo a rotazione a secco con distruzione di nucleo mediante l impiego di una trivella ad elica di diametro 800 mm oppure tramite sonda bucket. I rifiuti prodotti durante la realizzazione dei pozzi di drenaggio saranno stoccati in cassoni a tenuta e a seguito dell analisi di classificazione saranno inviati ad idoneo impianto autorizzato. Sulla base dei riscontri delle analisi sarà quindi attribuito idoneo codice CER ovvero: CER * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose o CER terra e rocce, diversi da quelli di cui alla voce ; 22

24 Durante l esecuzione delle trivellazioni si prevederà a compilare accuratamente un verbale di perforazione, precedentemente concordato con la Direzione Lavori, sul quale verranno annotati gli sviluppi lavorati. Realizzato il foro il pozzo sarà immediatamente completato evitando di lasciare pozzi aperti. Il pozzo sarà costruito mediante la messa in opera di un tubo in HDPE dal diametro di 500 mm e PN 10 in parte fessurato. Il pozzo sarà completato con la realizzazione di un dreno tra il tubo e la parete del foro costituito da ghiaia con pezzatura di mm, a basso contenuto calcareo, per tutta la lunghezza del tratto forato. La base dei pozzi sarà in corrispondenza del fondo della discarica individuato durante la campagna di indagini effettuate nell ottobre 2013; il tubo sarà fessurato per il tratto inserito nello spessore dei rifiuti. Il tubo non fessurato uscirà di circa 60 cm dal corpo discarica e sarà protetto da un coperchio metallico, o in alternativa in HDPE, a tenuta ermetica. Nella seguente tabella si riportano le caratteristiche costruttive dei pozzi di drenaggio. Tab. 5.1 Caratteristiche costruttive pozzi di drenaggio POZZO Quota assoluta p.c. Quota fondo da p.c. attuale Lunghezza tubo Lunghezza tratto cieco Lunghezza tratto fessurato PE1 4,68 6,60 7,70 4,30 3,40 PE2 6,50 8,40 9,50 7,40 2,10 PE3 4,95 6,60 7,70 4,30 3,40 PE4 5,60 8,00 9,10 7,60 1,50 PE5 3,70 4,40 5,50 3,20 2,30 PE6 3,49 4,40 5,50 3,20 2,30 PE7 3,89 5,10 6,20 3,10 3,10 PE8 4,23 5,00 5,60 3,60 2,00 PE9 3,55 5,00 5,60 4,10 1,50 Per i particolari costruttivi si rimanda alla Tav. 5 Particolari costruttivi pozzi di drenaggio. Nella seguente figura si riporta lo schema tipo costruttivo dei pozzi. 23

25 Fig. 5.1 Schema costruttivo pozzo di drenaggio percolato 24

26 Le teste pozzo saranno sigillate con triplice strato di materiali impermeabili (argilla - bentonite - argilla): il sistema così costruito garantirà l assoluta impermeabilità sia dal basso in alto che viceversa. Di seguito si riportano le caratteristiche minime che dovranno avere i materiali utilizzati per la formazione dei pozzi. La ghiaia di drenaggio selezionata avrà le seguenti caratteristiche minime: - Contenuto di fine (passante al vaglio 200 ASTM) assente; - Dimensioni dei grani comprese tra 30 e 50 mm. - Contenuto di carbonati inferiore al 5%. Le teste pozzo saranno realizzate in HDPE (UNI 7612). Le caratteristiche geometriche minime sono le seguenti: Diametro esterno: 500,0 mm Diametro interno: 440,6 mm Spessore: 29,7 mm. (corrispondente a PN 10) Il tratto fessurato sarà realizzato in HDPE (UNI 7612). Le caratteristiche geometriche minime sono le seguenti: Diametro esterno: 500,0 mm Diametro interno: 440,6 mm Spessore: 29,7 mm. (corrispondente a PN 10) Larghezza fessure: mm Passo fessure: mm Disposizione delle fessure: su tutto lo sviluppo (360 ) Incidenza superficie libera: 5% Le eventuali giunzioni delle sonde fessurate sarà eseguita a mezzo manicotti meccanici o saldature per termofusione in grado di sostenere il peso della sonda durante la posa in opera.. L impianto di raccolta percolato avrà le seguenti caratteristiche costruttive: - condotta in HDPE De 50 mm da testa pozzo sino a pompa sommersa di rilancio percolato; - pompa sommersa ATEX da 1,1 kw; - valvola di ritegno DN 50; - condotta di sfiato DN 32 per lo svuotamento dell aria presente sul tratto di condotta dalla testa di pozzo alla valvola di ritegno e necessario per impedire il blocco della valvola di ritegno stessa; - le condotte di adduzione dai pozzi ai serbatoi di deposito del percolato saranno realizzate in HDPE De 75 mm PN Pompe di sollevamento percolato Per l estrazione del percolato in ogni singolo pozzo di drenaggio sarà installata un elettropompa centrifuga sommergibile ATEX, utilizzabile in atmosfere potenzialmente esplosive, per esempio in presenza di biogas. 25

27 Le pompe avranno le seguenti caratteristiche generali: adatte a pompaggio di liquidi aggressivi tipo il percolato; funzionamento automatico, senza controlli esterni, con azionamento regolato internamente dal livello del fluido mediante un galleggiante (o sensori di livello); dotate di girante con trituratore, in grado di sminuzzare in piccole particelle i corpi solidi eventualmente aspirati; ingresso del fluido dalla base, cioè aspirazione dal basso. Le pompe saranno installate sul fondo del pozzo e saranno comandate da un trasduttore di pressione sommergibile che, misurando il livello di percolato all interno del pozzo, ne controlla l accensione e lo spegnimento. Sarà settato inoltre un terzo livello che serve a dare l allarme in caso di livello troppo alto del percolato, sintomo che la pompa non è in funzione. Il livello di minimo permette di mantenere la girante sempre immersa da liquido per evitare surriscaldamenti, mentre quello di massimo sarà regolato per limitare gli attacca-stacca della pompa. Proprio per far fronte a questo problema, saranno installate pompe marca Dreno modello GM-GT 32/2/110 C.150 (vedi All. 3) da 1,1 kw trifase che elaborano una portata Q = 1,8 mc/h ad una prevalenza H = 20 m. Dotate di girante con trituratore, esse sono in grado di sminuzzare eventuali corpi solidi in sospensione e ne permettono il passaggio fino ad un diametro di 6 mm. Le pompe sono dotate di attacco di mandata filettato gas da 2 e di tripiede di sostegno, pertanto potranno essere appoggiate direttamente sul fondo del pozzo. Tali caratteristiche, oltre a non alterare l operatività delle pompe, ne prolungano la vita, permettono di ottimizzare le sezioni dei cavi elettrici, ridurre l impiego di energia elettrica ed avere un minor diametro delle condotte del percolato. In fase di esercizio si potrà verificare la possibilità di avere tempi differenziati di esaurimento, ovvero di diminuzione differenziata, fra pozzo e pozzo, dei valori di portata del percolato intercettato Linee idrauliche di recapito percolato Alla mandata della pompa sarà collegato un tubo in HDPE PN 10 di diametro esterno Ø 50 mm che, risalendo nel pozzo di raccolta, esce da questo attraverso una giunzione elettrosaldata. Per limitare il raggio d ingombro dell impiantistica attorno alle teste pozzo, si installeranno saracinesca e valvola di non ritorno direttamente sulla tubazione in HDPE discendente dall esterno del pozzo stesso, soluzione da preferire al loro alloggiamento all interno di pozzetto interrato scomodo da raggiungere e la quale apertura può essere resa difficoltosa dalla vegetazione. Tale posizionamento, inoltre, rende le valvole più facilmente accessibili, facilitando le operazioni di un eventuale sezionamento del pozzo e le operazioni di manutenzione. Per evitare che la valvola di ritegno non si apra, a causa della formazione di aria o dell eventuale presenza di biogas all interno della tubazione che, comprimendosi, non riesce a vincerne l apertura, si staccherà dal tubo uno sfiato, costituito da un tubo in HDPE diametro esterno Ø 32 mm, che rientra nel pozzo di raccolta nel quale riverserà in continuo una minima parte del percolato captato, con ciò impedendo fuori uscita dal pozzo di aria o biogas. 26

28 Sempre sulle tubazioni in uscita dai pozzi verranno installate delle prese a rubinetto per campionare il percolato estratto. Per interdire le operazioni a persone non autorizzate, verranno protette le teste pozzo con prolunghe per pozzetti prefabbricate di dimensioni interne 150 x 100 x h95 cm che saranno chiuse in sommità con un grigliato lucchettato. Da ciascun pozzo di emungimento partirà il collettore del percolato in tubo HDPE PN 10 interrato di diametro esterno Ø 50 mm fino a raccordarsi alle dorsali di raccolta, costituite da tubi in HDPE PN 10 di diametro esterno Ø 75 mm. Questi raccolgono le portate dei 4 pozzi sulla discarica sud e dei 5 pozzi sulla discarica nord. La dorsale percolato Ø 75 mm sarà posata, affiancata dai due tubi corrugati Ø 125 mm degli impianti elettrici, con tre diverse modalità: Tipo 1: la tubazione viene posata su un area ove non è previsto né capping né viabilità. Verrà realizzata una trincea di larghezza 0,4 m e profondità 0,5 m. Essa sarà riempita con sabbia, in modo da garantire un letto di posa ed un rinfianco di spessore adeguato. Le tubazioni saranno ricoperte con sabbia fino al raggiungimento di 30 cm di spessore, per poi essere ricoperte da 20 cm di terreno vegetale. Tipo 2: la tubazione viene interrata in trincea e scorre sotto l asse stradale della viabilità interna. La trincea avrà una larghezza di 0,5 m ed una profondità di 0,3 m. Essa sarà riempita totalmente con sabbia, in modo da garantire un letto di posa, un rinfianco ed una copertura di spessore adeguato. Il geotessile posato prima della realizzazione della viabilità impedirà la penetrazione di inerte nella sabbia. Tipo 3: la tubazione viene posata sull area interessata da capping, pertanto la tubazione saranno ricoperte con sabbia fino al raggiungimento dei 25 cm di spessore, per poi essere ricoperte da 25 cm di terreno vegetale. La rete di condotte del percolato sarà posta in opera mediante scavo e ripristino delle condizioni precedenti; il terreno in esubero verrà trattato come rifiuto e conferito ad impianto di smaltimento autorizzato. Per maggiori dettagli in merito alla gestione dei terreni di risulta si rimanda al Cap. 8. Il piano di posa delle tubazioni sarà comunque preliminarmente regolarizzato e privo di trovanti che possano danneggiare le tubazioni successivamente posate. La tubazione sarà accuratamente resa tracciabile mediante nastro di segnalazione azzurro. I tubi saranno posati in modo da evitare la realizzazione di curve o bruschi cambi di direzione; tutti i giunti a gomito e a T dovranno essere realizzati esclusivamente con pezzi preformati mediante giunzione testa-testa. Le due linee di adduzione del percolato convergeranno in un pozzetto in cls interrato di dimensioni esterne 178x178 che ospita le saracinesche di intercettazione dei due rami. Da qui si congiunge ai serbatoi di raccolta mediante una trincea che sarà comune anche agli altri impianti tecnologici del progetto. Per monitorare le linee di adduzione del percolato e rilevarne eventuali perdite, verrà installato sulla tubazione in uscita da ciascun pozzo un contalitri volumetrico meccanico che ne misuri la portata. Tali singole portate potranno poi essere confrontate con la portata totale contabilizzata dal misuratore in ingresso ai serbatoi di stoccaggio. 27

29 5.1.4 Verifica idraulica sistema di adduzione percolato Per il corretto dimensionamento delle tubazioni di adduzione percolato dalle singole pompe ai serbatoi di stoccaggio, si è proceduto alla seguente verifica idraulica, utilizzando la formula di Hazen Williams per il calcolo delle perdite di carico distribuite nelle condotte in pressione. Il risultato S è il dislivello piezometrico. Dove: d = diametro interno [m] Q = portata della condotta [m 3 /s] C = coefficiente di scabrezza (150 per tubi in PE) L = lunghezza della condotta LOTTO SUD POZZO 2 Presenta il tratto più sfavorevole di tubazione, ovvero quello più lungo che genera le massime perdite di carico distribuite. Dati di input: Portata Q = 2,0 l/s Lunghezza tratto 600 m Prevalenza geodetica H = 9 m.c.a. Perdite di carico tubo Ø 50 J = 0,5 m.c.a. Perdite di carico curve a 90 e raccordo Ø 50 con Ø 75 J = 0,25 m.c.a. Perdite di carico tubo Ø 75 J = 3,3 m.c.a. Pressione finale richiesta all arrivo nel serbatoio = 2 m Prevalenza manometrica totale = 15 m La pompa deve essere in grado di realizzare una prevalenza massima di 15 m con una portata pari a 2,0 l/sec, conformemente alle sue caratteristiche di funzionamento. LOTTO NORD POZZO 8 Presenta il pozzo con maggior dislivello tra quota di pelo libero del pozzo e quota finale di recapito nei serbatoi. Dati di input: Portata Q = 2,0 l/s Lunghezza tratto 170 m Prevalenza geodetica H = 11 m.c.a. 28

30 Perdite di carico tubo Ø 50 J = 0,5 m.c.a. Perdite di carico curve a 90 e raccordo Ø 50 con Ø 75 J = 0,25 m.c.a. Perdite di carico tubo Ø 75 J = 0,95 m.c.a. Pressione finale richiesta all arrivo nel serbatoio = 2 m Prevalenza manometrica totale = 14,7 m La pompa deve essere in grado di realizzare una prevalenza massima di 14,7 m con una portata pari a 2,0 l/sec, conformemente alle sue caratteristiche di funzionamento. Le caratteristiche della pompa selezionata sono: Portata Q Prevalenza H 2,0 l/s 15 m 1,5 l/s 16 m Serbatoi di stoccaggio percolato Il percolato che arriva dal corpo discarica sarà convogliato, tramite le due dorsali principali in HDPE PN10 Ø 75, in un pozzetto in cls interrato di dimensioni interne 150x150 posto sul lato nord della vasca di contenimento. All interno di detto pozzetto, tramite pezzi speciali, le due dorsali saranno collegate ad una condotta di acciaio zincato DN150 che alimenta, fuori terra, i serbatoi di accumulo. Su questa condotta sarà installato un misuratore di portata per contabilizzare il percolato prodotto e stoccato. Prima dell ingresso al serbatoio 1 ed al serbatoio 2 saranno installate una saracinesca di intercettazione per ogni ramo e una valvola di ritegno a palla in modo da evitare il reflusso di liquido. E previsto inoltre un bypass dei due serbatoi, costituito da un tronchetto flangiato DN150, che ne permette la comunicazione per una maggiore flessibilità di gestione, anche in caso di manutenzione di un singolo serbatoio. I due serbatoi saranno installati su di un basamento in cemento armato di dimensioni 7x3 m, all interno di una vasca anch essa in cemento armato, atta a contenere un volume di liquido pari alla capacità totale dei due serbatoi, ovvero 60 mc e di dimensioni interne 18,75 x 5,90 m altezza 0,8 m. La soletta di fondazione ha dimensioni 22,50 x 7 m (compresso il vano tecnico) ed un altezza di 30 cm, armata con doppia armatura simmetrica. Preliminarmente alla realizzazione del basamento si realizzerà uno strato di magrone, avente spessore almeno pari a 10 cm. Per maggiori dettagli si rimanda alla Tav. 7 Vasca contenimento percolato Cemento armato. In caso di danneggiamento o rottura, il percolato rimarrà all interno di questa vasca impedendone lo sversamento e la propagazione nel terreno circostante. All interno dei serbatoi saranno installati due sonde di livello che comandano l arresto delle pompe in caso di troppo pieno. In caso di malfunzionamento di questi ultimi, un tronchetto flangiato posto sulla sommità del serbatoio ne garantirà lo svuotamento attraverso una tubazione in acciaio zincato DN100 che recapita direttamente dentro alla vasca di contenimento. In caso di malfunzionamento delle sonde di livello il sistema di telecontrollo comunque rileverà l anomalia consentendo un intervento rapido di ripristino della funzionalità. 29

31 In tutti i punti in cui le tubazioni attraversano le pareti delle camere i fori saranno eseguiti in opera, e i passaggi delle tubazioni saranno sigillati con passatubo per attraversamento pareti, con collare di compressione in acciaio galvanizzato e doppio anello elastico di tenuta in elastomero. Le tubazioni inoltre saranno opportunamente staffate e sostenute mediante adeguati collari di presa a manicotto. Sulle condotte di scarico dei serbatoi saranno inoltre installate prese campione per il prelievo e l analisi del percolato da trasportare ad impianto di smaltimento autorizzato. Il bacino di stoccaggio verrà sistemato in prossimità dell ingresso della discarica Nord, in posizione facilmente accessibile dalle autobotti per il carico ed il successivo trasporto presso impianti di trattamento autorizzati. Lo svuotamento avverrà tramite una tubazione in acciaio zincato DN100 che, partendo dalla base dei serbatoi, termina all esterno della vasca di contenimento. In corrispondenza dell attacco con l autobotte sarà collocato un pozzetto interrato per la raccolta di sversamento accidentale di percolato. All interno di questo verrà installata una elettropompa sommergibile collegata ad una tubazione DN50 che rilancerà nei serbatoi gli eventuali sversamenti. I n. 2 serbatoi di stoccaggio del percolato saranno in prfv ed avranno le seguenti caratteristiche principali: - Cilindrico ad asse orizzontale. - Capacita geometrica 50 m 3 - Dimensioni interne Ø=3.000 mm, H=3.500 mm, lunghezza 7750 mm - Costruzione standard En :2008 In Allegato 4 si riporta la dichiarazione di conformità dei serbatoi Vano tecnico per alloggiamento quadri elettrici ed apparecchiature elettroniche La gestione ed il controllo di tutti gli impianti previsti in discarica dovrà essere gestito da apparecchiature elettriche ed elettroniche, facenti capo ad un sistema di telegestione GSM. Per facilitare le operazioni in loco verrà inoltre istallato, sempre nel vano tecnico, un personal computer. L area del quadrante est non sarà recintata e quindi aperta ed accessibile al pubblico, pertanto bisognerà realizzare un vano tecnico che possa contenere le apparecchiature sopracitate, oltre che ai quadri elettrici per evitarne la manomissione ed oltremodo per motivi legati alla sicurezza di apparecchiature in tensione. Verrà realizzato tale vano come prolungamento della vasca di contenimento dei serbatoi percolato, con pareti in cemento armato e solaio di tipo predalles, avente dimensioni interne 6 x 2,5 m ed un altezza utile di 2,5 m. Esso sarà finestrato sul lato lungo fronte serbatoi, avrà un estrattore di aria per garantire una temperatura costante sia d estate che d inverno e permettere un corretto funzionamento delle apparecchiature al suo interno ed una predisposizione per un impianto di climatizzazione. La porta di accesso sarà realizzata sul lato sud del vano. Sempre all interno del vano tecnico verranno collocati i quadri elettrici di forza motrice e segnali delle pompe, oltreché gli inverter e i quadri dell impianto fotovoltaico a copertura. Solamente due quadri elettrici periferici saranno installati all esterno. 30

32 Ulteriore punto di forza di tale scelta è di avere una struttura robusta e solida all interno della quale contenere apparecchiature delicate e costose, protette da possibili atti vandalici, furti o utilizzi non consentiti, oltre ad isolare quadri elettrici in tensione che potrebbero risultare pericolosi per persone e/o animali. Tale protezione non potrebbe essere garantita ugualmente con l impiego di un locale in carpenteria leggera, come ad esempio un modulo prefabbricato, il quale è costituito da pareti sottili ed infissi facilmente amovibili, oltre ad essere facilmente sollevabile e trasportabile da un qualsiasi mezzo dotato di gru Copertura dei serbatoi percolato con impianto fotovoltaico La copertura dei serbatoi di stoccaggio percolato sarà effettuata con pannelli fotovoltaici a servizio degli impianti di gestione e telecontrollo alloggiati all interno del vano tecnico. Di potenza pari a 3 kw, verrà installato su una carpenteria metallica fissata in appoggio ai muretti della vasca di contenimento serbatoi. Gli inverter ed i quadri verranno posizionati nel vano tecnico, in modo da garantirne protezione ed una centralizzazione di impianto. Tale soluzione permetterà di: proteggere da raggi UV ed intemperie i serbatoi, le tubazioni ed il valvolame; evitare che la vasca di contenimento si riempia di acqua meteorica; risparmiare combustibile derivante dall utilizzo di fonti energetiche rinnovabili; evitare emissioni in atmosfera. Si rimanda all elaborato E.2 Relazione tecnica impianto fotovoltaico per i dettagli di progetto Sistema di gestione e telecontrollo per il monitoraggio dell impianto L impianto di drenaggio e accumulo del percolato sarà monitorato ed azionato mediante un sistema di telecontrollo che verificherà e permetterà di gestire: a. Funzionamento pompe percolato b. Livello percolato all interno dei serbatoi c. Misuratore di portata percolato totale in ingresso ai serbatoi Descrizione Il sistema è costituito da un dispositivo di telegestione che integra, mediante l utilizzo di supporti informatici, la conduzione di impianti a distanza, manutenzione ordinaria e straordinaria ed analisi/statistica dell andamento generale dell impianto. Lo strumento sarà costituito dai seguenti macro elementi: Tab. 5.2 Elementi sistema di gestione e telecontrollo n. Dispositivo Ubicazione 1 PC server Sede stazione appaltante 2 Controllo principale gestione Sede stazione appaltante 3 Controlli intergrati per gestione dispositivi in loco Vano tecnico da realizzare in loco 4 Unità di gestione comandi o controlli su singoli elementi Vano tecnico da realizzare in loco 31

33 attraverso i quali sarà possibile monitorare e comandare i sistemi impiantistici principali (e di seguito elencati) direttamente su portale web da qualunque posizione di lavoro. Tali strumenti permetteranno, tramite apposita centralina Emerson E2 BX e sonde ad immersione installate all interno di ciascun pozzo di sollevamento e serbatoi di stoccaggio, di valutare i seguenti aspetti tecnici essenziali: 1. Portata percolato verso i serbatoi di stoccaggio 2. Livello percolato serbatoi (con logica di funzionamento) 3. Controllo troppo pieno dei serbatoi 4. Stato funzionamento impianto fotovoltaico Di conseguenza sarà possibile verificare in continuo gli allarmi di seguito riportati, derivanti da anomalie degli impianti stessi: 1. Mancato funzionamento pompe di prelievo percolato; 2. Allarme troppo pieno serbatoi percolato; 3. Avviso di raggiunto livello prestabilito all interno del serbatoi percolato; 4. Mancato funzionamento pompa di rilancio percolato dal pozzetto di scarico ai serbatoi 5. Allarme di malfunzionamento stringhe impianto fotovoltaico Il sistema di controllo sarà stato studiato in modo tale da evidenziare i seguenti aspetti essenziali: - Qualità del sistema in termini funzionali; - Garanzia della continuità di esercizio degli impianti controllati - Controllo remoto degli impianti Esso sarà realizzato mediante controllori tipo Emerson E2 BX, tramite il quale sarà possibile sorvegliare e gestire gli impianti a distanza con notevole risparmio di risorse umane: in tal modo sarà infatti possibile centralizzare il controllo degli impianti, verificare gli allarmi, impostare funzionamenti programmati, set point di lavoro, analisi statistiche ecc Valutazione del rischio indotto dal prelievo del percolato L intervento di Messa in Sicurezza in progetto consiste nell aspirazione del percolato presente nelle discariche Sud e Nord con l obiettivo di ridurre la fonte primaria di contaminazione con la conseguente diminuzione della velocità di infiltrazione nella falda. L emungimento dei liquidi a contatto con i rifiuti non prevede di fatto un prelievo della risorsa idrica, al contrario tale attività ha lo scopo di salvaguardare la qualità della falda prevedendo L'ABBATTIMENTO DELLA MASSA DI CONTAMINANTE. Essendo: il prelievo di percolato previsto a basse portate; Il numero dei punti di prelievo rispetto all estensione areale delle discariche limitato; si può ragionevolmente affermare che il coinvolgimento dell acquifero non impatta con la risorsa idrica. 32

34 5.2 Viabilità interna e accessi all area Attualmente l area, non essendo soggetta ad alcun tipo di attività, è sprovvista di un punto di accesso definito e tutta la sua superficie di estensione è coperta a verde e da vegetazione che, nel tempo, è arrivata a costituire l Area di Riequilibrio Ecologico Schiaccianoci. Proprio per questo motivo, la progettazione della viabilità interna e degli accessi al sito è stata armonizzata con quanto previsto dalle specifiche peculiarità territoriale che prevede: riduzione dei volumi di scavo al minimo necessario per la corretta installazione delle opere; studio dei percorsi per la viabilità permanente dell area mediante attenta valutazione e tutela della flora esistente, che non sarà intaccata. In fase di gestione, all area accederanno le autocisterne per lo svuotamento del percolato ed i mezzi dedicati alla manutenzione ed alla gestione. Sul lato est, prospicente alla Via Caretti, verranno realizzati due nuovi accessi oltre a quello già esistente ubicato più a nord: quello più a nord, di accesso ad un area privata, sarà dedicato ai soli mezzi dediti della gestione dei pozzi di drenaggio PE8 e PE9. I due nuovi accessi, ubicati più a sud, saranno invece utilizzati oltre che dai mezzi adibiti alla gestione dei pozzi PE5, PE6 e PE7, anche dalle autobotti deputate allo svuotamento dei serbatoi percolato. A causa delle dimensioni e degli spazi di manovra di questi ultimi, i raggi di curvatura dei due nuovi accessi sono stati calcolati in modo tale da garantire l ingresso e l uscita da e per la Via Caretti in modo da non invadere le altre corsie di marcia. Inoltre, i mezzi in uscita avranno l obbligo di svolta a destra per evitare congestionamenti del traffico. Per la realizzazione degli svincoli sarà necessario demolire tre cordonate, due che delimitano l aiuola tra la Via Caretti e la pista ciclabile, e la terza che delimita la pista ciclabile dall area oggetto di intervento, per una lunghezza di 13 metri ciascuna. Tali svincoli saranno poi ripavimentati con un pacchetto costituito da 35 cm di misto cementato, 12 cm di binder e 3 cm di tappeto d usura, come si evince dalla Tav.11 Viabilità Planimetria e particolari di accesso all area. In corrispondenza dell attraversamento della pista ciclabile, sarà realizzata apposita segnaletica: orizzontale zebrata ad indicare l attraversamento ciclo/pedonale; verticale sulla pista a specificarne la fruizione ai soli cicli; verticale sullo svincolo in uscita con gli obblighi di stop e di svolta a destra. La viabilità interna sarà costituita da materiale inerte riciclato in rilevato dello spessore di 25 cm, in modo da evitare scavi, in armonia con quanto detto in precedenza. La corsia dedicata allo svuotamento del percolato sarà lunga circa 60 metri ed avrà una larghezza variabile compresa tra i 10 metri in corrispondenza degli accessi e 5 metri lungo il tratto rettilineo. Le corsie dedicate alla manutenzione ed alla gestione saranno due: una garantirà l accesso ai pozzi 8 e 9 ed avrà un accesso dedicato, l altra collegherà i pozzi 6 e 7 ed avrà l accesso in comune con i mezzi per lo svuotamento del percolato. Entrambe avranno una larghezza di 3 metri e seguiranno percorsi sgombri da vegetazione. Nel caso durante la realizzazione della viabilità interna si rendesse necessario attraversare fossi o depressioni, si procederà al loro tombamento con un tubo in PVC di diametro adeguato. 33

35 Sia in corrispondenza dell accesso all area che dell uscita dall area si predisporrà una sbarra con chiusura a chiave o con lucchetto per evitare l accesso ad automezzi non autorizzati durante la gestione dell impianto. La sbarra di accesso sarà arretrata rispetto a via Caretti di 15 m per evitare che i mezzi in ingresso all area debbano sostare su via Caretti in attesa dell apertura della sbarra. 5.3 Sistema di videosorveglianza Al fine di garantire una riduzione degli atti vandalici e delle intrusioni da parte di ignoti, verranno installate due telecamere fisse in HD a circuito chiuso dotate di apposito registratore e tecnologia per la trasmissione dei filmati in un posto di controllo. Tale sistema permetterà di verificare in tempo reale e registrare possibili tentativi di manomissione al vano tecnico ed ai serbatoi del percolato, dal quale deriva una potenziale riduzione degli oneri di gestione derivanti da atti vandalici. La videosorveglianza, inoltre, permetterà di controllare da remoto gli accessi effettuati dai mezzi di smaltimento del percolato e verificarne le operazioni. 34

36 6 Sistema di copertura dell area 6.1 Premessa Al fine di contenere l infiltrazione verticale da apporti meteorici e al contempo fungere da barriera per interrompere potenziali trasferimenti di vapori, verrà realizzata una copertura di parte delle superfici di discarica con terreno vegetale a bassa permeabilità, una sorta di capping superficiale di circa 50 cm. Per permetterne un buon livello di costipamento, la formazione del suddetto capping dovrà essere operativamente realizzato in due strati da 25 cm cadauno. Tale metodologia operativa consentirà di differenziare i materiali dei due strati rispettivamente in argilla per quello inferiore (25 cm), che garantisca una impermeabilizzazione del corpo discarica e ne impedisca le infiltrazioni di acqua meteorica e le potenziali esalazioni maleodoranti, e lo strato superiore in terreno vegetale (25 cm), che garantisca l attecchimento di tappeto erboso vegetazione. Nell area sud, il capping verrà realizzato su tutta la superficie del corpo discarica, pari a circa mq, mentre nel corpo nord è stata individuata un area di circa mq sgombra da vegetazione ed arbusti sulla quale realizzare il pacchetto di copertura. Le fasi operative previste sono le seguenti: - Regolarizzazione del piano di posa; - Posa di uno strato di 25 cm di argilla; - Posa di uno strato di 25 cm di terreno di ricopertura Regolarizzazione del piano di posa Prima della posa del capping si provvederà alla rullatura e regolarizzazione del piano di posa secondo le quote previste dal progetto. Nella discarica nord il capping interesserà solo la porzione meridionale dell area libera dalla vegetazione arbustiva che invece interessa la zona nord dell area. Il capping verrà realizzato mentendo inalterate le attuali quote del piano campagna che ha una leggera pendenza verso il vertice nord est dove è presente, sul confine dell area, il fosso di scolo delle acque meteoriche. Verrà mantenuto inoltre il fosso di scolo attualmente presente sul lato est tra l area oggetto di ricopertura e l area a verde di proprietà comunale a lato di via Carretti. In questo modo non verrà alterata l attuale funzionalità idraulica dell area. Nella discarica sud verrà mantenuta l attuale conformazione del terreno che quindi conserverà la pendenza da est verso ovest. Il piano di posa del capping verrà realizzato mediante la regolarizzazione del piano attuale, senza asporto di terreno, eliminando le eventuali depressioni presenti aree di possibili accumuli di acque meteoriche. Prima di procedere alla realizzazione dei successivi strati di rivestimento si verificheranno con la direzione dei lavori le quote del piano di posa finito ridefinendo, se necessario, le quote finali del capping. 35

37 6.1.2 Posa dello strato di impermeabilizzazione in argilla Il materiale che verrà utilizzato per lo strato di impermeabilizzazione di 25 cm sarà limo argilloso o argilla, avente granulometria, limiti ed indici che ricadono all interno dei valori riportati di capitolato speciale di appalto a base di gara. Prima dell impiego in cantiere il materiale sarà sottoposto all approvazione dalla Direzione Lavori. Al fine di verificare se materiali sono conformi alle specifiche sopra riportate verranno effettuate opportune prove. I risultati delle indagini saranno messi a disposizione della Direzione Lavori e del Committente Qualifica del materiale all origine Con congruo anticipo sull inizio delle operazioni di posa, si comunicherà alla Direzione Lavori, i nominativi degli impianti o delle cave di prestito che intende utilizzare fornendo alla Direzione Lavori campioni del materiale da sottoporre alle seguenti prove: Granulometria Limiti di Attemberg Densità con prova Proctor standard Permeabilità, previa compattazione (<10-6 cm/s) La permeabilità sarà misurata in apparecchio triassiale su provini ricostruiti a densità prossime a quella ottimale da prova Proctor standard, con tensioni di sconfinamento di entità comparabile con quelle medie agenti in sito Stesa del materiale Una volta ottenuta lì approvazione delle quote del piano di posa e del materiale da parte della Direzione dei Lavori si procederà alla stesa dell argilla. L argilla, una volta scaricata dagli automezzi, sarà stesa con macchine a lama, sminuzzata in modo tale da evitare la presenza di zolle di grandi dimensioni. Lo spessore complessivo degli strati compattati non sarà inferiore a 25 cm in ogni punto del piano di copertura. In linea di principio, lo strato sarà steso sulla massima superficie possibile della copertura, prima di iniziarne la compattazione. Se necessario, al fine di evitare la formazione di polvere sul piano di imposta o sulla superficie degli strati, questi saranno inumiditi e mantenuti umidi fino alla stesura dello strato successivo Compattazione Le operazioni di compattazione saranno eseguite utilizzando un rullo statico con peso non inferiore a 12 t. La pressione di contatto al piede sarà compresa fra i 25 ed i 35 kg/cmq. Il corretto numero di passate del rullo e dello spessore ottimale degli strati sarà determinato all inizio dei lavori di compattazione dopo aver eseguito un campo prova. Qualora le prove di densità in sito eseguite in tale momento provassero che la densità specificata non può essere 36

38 raggiunta con le prescrizioni limite, il numero di passate richiesto potrà essere incrementato o lo spessore degli strati diminuito; in ogni caso il numero di passate non potrà mai essere superiore a 14. Nel seguito vengono riassunte le prescrizioni minime richieste: Spessore massimo di ogni strato (dopo compattazione): 250 mm Numero di passate minimo: 5 Non si procederà alla compattazione se le analisi eseguite sui campioni prelevati in cantiere avranno determinato uno scarto superiore al 5% dall umidità ottimale determinata in laboratorio con il metodo Proctor Standard Prove di controllo Le procedure che saranno seguite nei controlli della compattazione saranno le seguenti: Densita in sito con il metodo della sabbia calibrata: ASTM D1556; Curva densità/contenuto di acqua (Proctor Standard): ASTM D698; Granulometria: ASTM D421-D422-D2217; Limiti di Attemberg: D D I campioni di materiale steso verranno prelevati prima della compattazione. I risultati delle prove granulometriche, le determinazioni dei limiti di Attemberg e il contenuto di umidità naturale eseguiti sui campioni saranno consegnati alla Direzione Lavori per il suo nulla osta a procedere con la compattazione. Il prelievo dei campioni, le analisi della Direzione Lavori e la successiva compattazione saranno eseguite in un arco di tempo ragionevolmente ristretto e comunque tale da impedire che le condizioni atmosferiche alterino il grado di umidità del materiale. In caso negativo non si procederà alla compattazione, ma dovranno essere presi provvedimenti tali da riportare il materiale al grado di umidità voluto, fermo restando il fatto che le verifiche finali dovranno avere un esito positivo. Il materiale sarà quindi compattato in maniera da ottenere un grado di compattazione non inferiore al 95% del valore ottimale risultante da prova Proctor Standard. Le prove di densità in sito includeranno anche la determinazione del contenuto d acqua. I campioni prelevati a tale scopo saranno tenuti in contenitori ermetici riempiti completamente. I risultati delle prove saranno consegnati alla Direzione Lavori e costituiranno parte integrante per l approvazione dello strato di impermeabilizzazione Terreno di copertura La terra vegetale, da apportare con la doppia funzione di protezione dello strato di argilla di impermeabilizzazione sottostante e al tempo stesso substrato alla crescita della vegetazione, sarà chimicamente neutra, contenere nella giusta proporzione e sottoforma di sali solubili tutti gli elementi minerali indispensabili alla vita delle piante ed una sufficiente quantità di microrganismi e di sostanza organica esente da sali nocivi e da sostanze inquinanti e rientrerà per composizione 37

39 granulometrica media nella categoria della terra fine in quanto miscuglio ben bilanciato e sciolto in argilla, limo, sabbia (terreno di medio impasto). Il terreno sarà steso con pala meccanica operando in avanzamento e quindi lavorato per consentire l inerbimento e la piantumazione di essenze arbustive. Sul terreno vegetale si procederà alla distribuzione di eventuali materiali/prodotti correttivi (ammendanti, concimi organici e minerali) e quindi allo sminuzzamento delle zolle. Quest ultima operazione sarà compiuta con mezzi meccanici idonei lavorando a profondità compresa fra 10 e 20 cm. Il numero di passaggi sarà in funzione dello strato di tempera del terreno e dei mezzi impiegati. Il risultato finale sarà caratterizzato da un soddisfacente grado di amalgama del terreno e dei prodotti correttivi e dallo sminuzzamento delle zolle in pezzatura di 0,5-3 cm. Un ultima livellazione con erpice a maglie o attrezzo simile assicurerà una perfetta sistemazione del letto di semina Idrosemina Gli inerbimenti delle aree saranno ottenuti al mezzo di idrosemina. Questa tecnica, consiste nello spargimento, (in mezzo acquoso) di una miscela eterogenea di semi, concime, correttivi, ammendanti e collanti, consente una rapida germinazione del seme e sviluppo della plantula, anche nelle aree più scoscese e povere di substrato. Il miscuglio adottato sarà costituito da specie erbacee tradizionali come indicato sul Piano di Ripristino Ambientale. 6.2 Risezionamento dei fossi area sud Attualmente, le acque meteoriche del lotto sud vengo raccolte da un fosso perimetrale lungo i lati nord e ovest. A causa della crescita spontanea di vegetazione, il volume di invaso di tale fosso si è ridotto nel tempo, causando anche allagamenti sulla Via dei Cedri, prospicente il lato ovest. Per ovviare a questo problema, tale fosso verrà riprofilato pulendolo dalla vegetazione. Il terreno di risulta da questa operazione verrà gestito come rifiuto; per i dettagli in merito alla gestione dei rifiuti prodotti durante il cantiere si rimanda al Cap

40 7 Gestione dei materiali di scavo in ingresso al cantiere Nel presente capitolo si riportano le indicazioni relative alla gestione materiali da scavo in ingresso al cantiere. Tali materiali saranno utilizzati per la realizzazione del capping secondo le indicazioni progettuali riportate al capitolo 6. Per la realizzazione dello strato impermeabile del capping previsto sia sulla discarica sud che su parte della discarica nord si prevede di utilizzare argilla proveniente da cave di prestito che dovranno rispettare i requisiti geologici/geotecnici riportati nei precedenti paragrafi. Per la realizzazione dello strato di copertura del capping previsto sia sulla discarica sud che su parte della discarica nord potranno essere utilizzati i seguenti materiali: 1. Sottoprodotti ai sensi del DM 161/2012; 2. Sottoprodotti ai sensi dell art. 41 bis del D.Lgs. 69/2013; 3. Materiali provenienti da cave di prestito. Si sottolinea che per i materiali di cui al punto 1 e 2 del precedente elenco sono state identificate due aree in Tav. 3 per l eventuale deposito temporaneo in attesa dello stendimento. Fig. 7.1 schema dei materiali in ingresso al cantiere TUTTI I TERRENI IN INGRESSO AL CANTIERE DOVRANNO ESSERE CONFORMI ALLE CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE (CSC) della TABELLA 1 COLONNA A Allegato 5 Titolo V Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 39

41 8 Gestione dei rifiuti 8.1 Premessa Nel presente capitolo si riportano le indicazioni relative alla gestione dei rifiuti che saranno prodotti durante il cantiere in oggetto. Durante i lavori si prevede la produzione delle seguenti tipologie di rifiuti: - Terre da scavo per la realizzazione delle trincee per la posa delle reti elettriche ed idrauliche; - Terre da scavo di risulta dal risezionamento dei fossi nella discarica sud; - Terre da scavo di risulta dalle trivellazioni per la realizzazione dei pozzi di drenaggio; - Terre da scavo per la realizzazione degli accessi all area - Rifiuti vari provenienti dalle attività di costruzione e demolizione. 8.2 Terre da scavo Realizzazione delle trincee per la posa delle reti e risezionamento fossi Per collegare i pozzi di drenaggio con le cisterne di stoccaggio del percolato si poseranno: - 1 tubo in PE AD diam. 75 mm PN16 per il percolato; - 2 corrugati in PVC diam. 125 mm per le linee elettriche. Nelle aree in cui è prevista la realizzazione del capping tali linee saranno posate direttamente sul piano campagna e quindi ricoperte con gli strati formanti il capping senza la necessità di eseguire alcuno scavo. Nelle aree in cui non è prevista la realizzazione del capping le tubazioni dovranno essere interrate e per questo verranno scavate apposite trincee; al fine di garantire un adeguata protezione alle condotte sono state previste due diverse sezioni di scavo per i tubi posati nelle aree verdi e per quelli posati sotto le strade di servizio interne all area di cantiere; per i particolari relativi alle sezioni di scavo e dei tracciati delle linee si rimanda alla Tav. 4. Di seguito si riporta la stima dei rifiuti prodotti. Posa sottoservizi in aree verdi Sezione di scavo larghezza 0,40 m x profondità 0,50 m = 0,20 m 2 Lunghezza linee di scavo 250 m Volume di scavo in banco 50 m 3 Posa sottoservizi sotto strade interne Sezione di scavo larghezza 0,50 m x profondità 0,30 m = 0,15 m 2 Lunghezza linee di scavo 315 m Volume di scavo in banco 47,25 m 3 Per quanto riguarda il risezionamento dei fossi di scolo sulla discarica sud si stima un volume presunto di scavo di circa 10 m 3. 40

42 Per la stima dei materiali di scavo si prevede: un incremento volumetrico del terreno scavato pari al 20 %; un peso specifico del terreno fuori terra pari a 1,6 ton/m 3. Di seguito si riporta la stima dei volumi di scavo previsti in questa fase determinati sulla base delle considerazioni prima riportate. Tab. 8.1 Riepilogo terreno da asportare per posa cavidotti e risezionamento fossi Volume scavo posa sottoservizi Volume scavo riprofilatura fossi Volume scavo totale coeff. volumetrico peso specifico (m 3 ) (m 3 ) (m 3 ) [B] (t/m 3 ) Terreno da asportare (m 3 ) Peso terreno (t) [A] [C] [A*B] [A*B*C] 97, ,25 1,2 1,6 128,7 205,92 TOTALE 128,7 205,92 Il terreno è già stato campionato durante le indagini svolte nell ottobre 2013; i campioni prelevati saranno sottoposti ad analisi per l omologa presso l impianto di destinazione del rifiuto. Il terreno una volta ottenuta l omologa e definito il codice CER corretto sarà scavato e caricato direttamente sui mezzi di trasporto per essere conferito in idonei impianti autorizzati Modalità di campionamento Il prelievo dei campioni di terreno superficiale è avvenuto secondo due diverse modalità: - in corrispondenza dei punti di sondaggio (S1 S10) si è proceduto al prelievo di n.2 campioni (uno per la discarica sud ed uno per la discarica nord) dai primi 50 cm di terreno superficiale di ciascun sondaggio; - nell area tra la discarica sud e la discarica nord che sarà attraversata dalle linee idrauliche ed elettriche è stato prelevato n. 1 campione di terreno superficiale mediante una trivella manuale tipo Edelman, la cui caratteristica è il particolare disegno della punta che minimizza l attrito durante la fase di penetrazione nel suolo ed in fase di estrazione ed estrusione del campione. Quindi complessivamente sono stati prelevati n. 3 campioni di terreno superficiale in corrispondenza delle aree che saranno oggetto di scavo: - n. 1 campione nell area sud dalle carote dei sondaggi (S1 S5); - n. 1 campione nell area nord dalle carote dei sondaggi (S6 S10); - n. 1 campione di terreno superficiale nell area tra le due discariche formato da n. 5 aliquote prelevate da altrettanti punti distinti mediante una trivella manuale tipo Edelman, le cui caratteristiche sono riportate nella seguente figura. 41

43 Tab Immagini trivella Edelman utilizzata per il prelievo dei campioni di terreno Tutte le operazioni di formazione dei campioni sono state attuate con strumenti decontaminati dopo ogni operazione e con modalità adeguate ad evitare la variazione delle caratteristiche e la contaminazione del materiale. I campioni medi di terreno sono stati formati dalla miscelazione delle diverse aliquote prelevate in modo da rappresentare il più fedelmente il materiale oggetto di analisi. Le modalità di campionamento dei terreni, in funzione della tipologia di componente da ricercare, sono state le seguenti: Formazione del campione per l'analisi dei componenti non volatili prelievo delle varie aliquote di terreno; identificazione e scarto dei materiali estranei che avrebbero potuto alterare i risultati finali (pezzi di vetro, ciottoli, rami, foglie, ecc.); rimozione della frazione granulometrica maggiore di 2 cm; omogeneizzazione su un telo impermeabile monouso al fine di ottenere una distribuzione uniforme dei contaminanti; suddivisione dei campioni in più parti omogenee, adottando i metodi di quartatura riportati nella normativa (IRSA-CNR, Quaderno 64 del gennaio 1985); conservazione del campione in appositi contenitori in vetro a chiusura ermetica decontaminati. Tutti i campioni prelevati sono stati conservati in vasetti di vetro con chiusura ermetica opportunamente decontaminati, sigillati individualmente e contrassegnati esternamente con un codice identificativo del punto di prelievo, l intervallo di profondità e la data di prelievo. Dopo la formazione del campione lo stesso è stato immediatamente posto al buio in un frigorifero da campo mantenuto a 4 C e inviato, entro 24 h, al laboratorio per le analisi chimiche richieste Modalità di Gestione dei rifiuti La gestione dei rifiuti avverrà quindi nella seguente modalità: 42

44 1. analisi di omologa (sui n. 3 campioni già prelevati) presso l impianto di smaltimento del rifiuto; sulla base dei riscontri delle analisi sarà quindi attribuito idoneo codice CER ovvero: CER * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose o CER terra e rocce, diversi da quelli di cui alla voce ; 2. Scavo del terreno (rifiuto) e carico diretto sui mezzi per il trasporto all impianto di smaltimento. Prima di effettuare lo smaltimento si produrrà copia delle analisi di omologa e delle autorizzazioni dell impianto di destinazione dei rifiuti e della ditta incaricata dei trasporti. Al termine dei lavori verrà comunque prodotta alla Direzione Lavori la documentazione attestante la corretta gestione dei rifiuti: - Analisi di classificazione dei rifiuti; - Formulari di trasporto rifiuti; - Autorizzazioni delle ditte incaricate al trasporto dei rifiuti; - Autorizzazioni degli impianti di destinazione finale Trivellazioni per la realizzazione dei pozzi di drenaggio Per la realizzazione dei pozzi si effettueranno delle trivellazioni diam. 800 mm. Nella seguente tabella si riportano le caratteristiche costruttive dei pozzi con le lunghezze complessive delle trivellazioni. Tab. 8.3 Caratteristiche costruttive pozzi di drenaggio: lunghezze trivellazioni Quota fondo Lunghezza Lunghezza Lunghezza da p.c. attuale POZZO tubo tratto cieco tratto fessurato (trivellazione) (m) (m) (m) (m) PE1 6,60 7,70 4,30 3,40 PE2 8,40 9,50 7,40 2,10 PE3 6,60 7,70 4,30 3,40 PE4 8,00 9,10 7,60 1,50 PE5 4,40 5,50 3,20 2,30 PE6 4,40 5,50 3,20 2,30 PE7 5,10 6,20 3,10 3,10 PE8 5,00 5,60 3,60 2,00 PE9 5,00 5,60 4,10 1,50 Totale 53,50 62,40 40,80 21,60 Per la stima dei materiali di scavo si prevede: un incremento volumetrico del terreno scavato pari al 20 %; 43

45 un peso specifico del terreno fuori terra pari a 1,6 ton/m 3. Di seguito si riporta la stima dei volumi di scavo previsti in questa fase determinati sulla base delle considerazioni prima riportate. Tab. 8.4 Riepilogo rifiuti prodotti da trivellazione pozzi Area foro diam. 800 mm Lunghezza totale trivellazioni Volume coeff. volumetrico peso specifico (m 2 ) (m) (m 3 ) [B] (t/m 3 ) Terreno da asportare (m 3 ) Peso terreno (t) [A] [C] [A*B] [A*B*C] 0, ,30 27, ,2 1,6 33,34 53,34 TOTALE 33,34 53,34 Pertanto si stima un quantitativo pari a circa 35,50 m 3 (53,50 ton c.a.) di terreno da avviare a smaltimento come rifiuto in idonei impianti autorizzati. Il terreno di risulta sarà depositato in cassoni a tenuta stagna, coperti con teli. Il materiale sarà campionato ed i campioni saranno sottoposti ad analisi di classificazione come rifiuto per l attribuzione del corretto codice CER. Qualora la destinazione finale fosse la discarica sui campioni verranno effettuati i test di cessione per la verifica dell eluato ai fini dell'accettabilità in discarica (ai sensi del DM 27/09/2010). Una volta ottenute le analisi di classificazione il terreno verrà caricato sui mezzi di trasporto per essere conferito in idonei impianti autorizzati. La gestione dei rifiuti avverrà quindi nella seguente modalità: 1. esecuzione trivellazioni e stoccaggio provvisorio dei rifiuti all interno di cassoni a tenuta stagna; 2. prelievo dei campioni medi di rifiuto dai cassoni ed analisi di classificazione ai fini dello smaltimento per definirne le caratteristiche e la tipologia e quindi individuare idonei impianti in grado di ricevere tali materiali; 3. Sulla base dei riscontri delle analisi sarà quindi attribuito idoneo codice CER ovvero: - CER * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose o - CER terra e rocce, diversi da quelli di cui alla voce ; 4. completate le analisi di classificazione e di ammissibilità in discarica verranno individuati gli impianti di destinazione finale dei rifiuti; con congruo anticipo rispetto all inizio delle attività di smaltimento verranno comunicati agli Enti di controllo gli impianti di destinazione finale dei rifiuti prodotti durante il cantiere di bonifica; 5. solo successivamente al completamento della fase di cui al punto 4 si procederà allo smaltimento dei rifiuti. 44

46 Al termine dei lavori verrà prodotta alla Direzione Lavori la documentazione attestante la corretta gestione dei rifiuti: - Analisi di classificazione dei rifiuti; - Formulari di trasporto rifiuti; - Autorizzazioni delle ditte incaricate al trasporto dei rifiuti; - Autorizzazioni degli impianti di destinazione finale Modalità di campionamento Il terreno di risulta dalle operazioni di perforazione verrà stoccato in cassoni a tenuta stagna posizionati all interno del cantiere, suddivisi in funzione dell area di provenienza dello stesso. Al fine di caratterizzare i materiali oggetto di scavo, si procederà al prelievo di n. 2 campioni medi rappresentativi dei materiali stoccati (n. 1 campione per l area sud e n. 1 campione per l area nord). Le modalità di campionamento dei terreni saranno le seguenti: prelievo per ciascun campione di 20 incrementi, di cui 10 incrementi superficiali e 10 incrementi profondi mediante miniescavatore o attrezzi manuali; omogeneizzazione dei campioni su un telo di nylon monouso per avere una distribuzione uniforme dei contaminanti; suddivisione dei campioni in più parti omogenee, adottando metodi di quartatura riportati nella normativa (IRSA-CNR, Quaderno 64 del gennaio 1985); riempimento dei contenitori in vetro a chiusura ermetica, etichettati e inoltrati subito al laboratorio di analisi, insieme con le note di prelevamento; conservazione in appositi contenitori in vetro a chiusura ermetica; le operazioni di formazione dei campioni saranno effettuate con paletta in acciaio inox decontaminata dopo ogni operazione e con modalità adeguate ad evitare la variazione delle caratteristiche e la contaminazione del materiale. I campioni verranno poi conservati in contenitori opportunamente decontaminati per la determinazione dei composti organici e inorganici, sigillati individualmente e contrassegnati esternamente dai seguenti dati: sito di provenienza, nome del campione e data di prelievo. Dopo la formazione dei campioni gli stessi verranno posti al buio in un frigorifero da campo mantenuto ed inviati al laboratorio per l esecuzione delle analisi Realizzazione degli accessi all area Per la realizzazione degli accessi si procederà con lo scavo dell aiuola che separa la pista ciclabile da via Caretti. Lo scavo profondo 60 cm servirà per la realizzazione della pavimentazione stradale. Complessivamente dovranno essere demoliti due brevi tratti di aiuola lunghi rispettivamente circa 13 m. Per la stima dei materiali di scavo si prevede: 45

47 un incremento volumetrico del terreno scavato pari al 20 %; un peso specifico del terreno fuori terra pari a 1,6 ton/m 3. Di seguito si riporta la stima dei volumi di scavo previsti in questa fase determinati sulla base delle considerazioni prima riportate. Tab. 8.5 Riepilogo rifiuti prodotti da realizzazione accessi Area di scavo Profondità di scavo Volume coeff. volumetrico peso specifico (m 2 ) (m) (m 3 ) [B] (t/m 3 ) Terreno da asportare (m 3 ) Peso terreno (t) [A] [C] [A*B] [A*B*C] 57,2 0,60 34,32 1,2 1,6 41,18 65,89 TOTALE 41,18 65,89 Pertanto si stima un quantitativo pari a circa 41,20 m 3 (66 ton c.a.) di terreno da avviare a smaltimento come rifiuto in idonei impianti autorizzati. Il terreno di risulta sarà campionato direttamente in banco oppure depositato in cassoni a tenuta stagna, coperti con teli. I i campioni saranno sottoposti ad analisi di classificazione come rifiuto per l attribuzione del corretto codice CER. Qualora la destinazione finale fosse la discarica sui campioni verranno effettuai i test di cessione per la verifica dell eluato ai fini dell'accettabilità in discarica (ai sensi del DM 27/09/2010). Una volta ottenute le analisi di classificazione il terreno verrà caricato sui mezzi di trasporto per essere conferito in idonei impianti autorizzati. Sulla base dei riscontri delle analisi sarà quindi attribuito idoneo codice CER ovvero: - CER * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose o - CER terra e rocce, diversi da quelli di cui alla voce ; Al termine dei lavori verrà prodotta alla Direzione Lavori la documentazione attestante la corretta gestione dei rifiuti: - Analisi di classificazione dei rifiuti; - Formulari di trasporto rifiuti; - Autorizzazioni delle ditte incaricate al trasporto dei rifiuti; - Autorizzazioni degli impianti di destinazione finale. Per le modalità di campionamento si rimanda a quanto riportato nei precedenti paragrafi 46

48 8.3 Rifiuti da attività di costruzione e demolizione Durante le attività di cantiere si prevede che possano essere prodotte diverse tipologie di rifiuti costituite principalmente da: - Imballaggi in carta e cartone e materiale plastico durante la posa delle linee elettriche ed idrauliche; - Resti da costruzione e demolizione durante la realizzazione dell area di stoccaggio provvisoria del percolato e degli accessi all area di cantiere; - Sfridi di materiali vari prodotti durante i lavori. Tutti i rifiuti prodotti, di qualsiasi tipologia essi siano, saranno trattati e gestiti secondo la vigente normativa in materia. Per la valutazione della quantità dei rifiuti prodotti e per la definizione dei corretti codice CER si rimanda alla fase esecutiva dei lavori. 47

49 9 Mitigazione degli impatti ambientali 9.1 In fase di progettazione Tutti gli interventi previsti nel presente progetto esecutivo sono stati studiati tenendo conto delle specifiche caratteristiche dell area di intervento, un ampia porzione della quale ricade all interno del perimetro dell A.R.E. Schiaccianoci in gestione al Comune di Ferrara. Il Regolamento di gestione dell area (Del. C.C. n. 6/20564/2013 del 08/04/2013) definisce all art. 3 le finalità ed obiettivi specifici della sua istituzione, riassumibili nei seguenti 2 punti: conservazione e miglioramento ecologico; informazione, educazione ambientale e valorizzazione dell area a fini ricreativi compatibili. In particolare l esecuzione degli interventi previsti è in linea con l azione di recupero e ripristino degli ambienti degradati, da eseguirsi in coerenza con il piano di caratterizzazione ed il conseguente procedimento di bonifica, prevista dal Regolamento dell A.R.E. per il perseguimento dell obiettivo di conservazione e miglioramento ecologico dell area Schiaccianoci. Si sottolinea che l espletamento delle attività di cantiere avranno una durata complessiva di 300 giorni, terminato il quale il cantiere sarà rimosso, ed il funzionamento del sistema richiederà l ingresso di personale all area per la sola effettuazione delle operazioni periodiche di manutenzione e monitoraggio. La fase di cantiere sarà caratterizzata da un inevitabile impatto sulla flora e fauna presenti nell A.R.E., dovuto al disturbo indotto dalla presenza di personale e mezzi d opera impiegati nella realizzazione di una serie di opere funzionali alla bonifica dell area. Tali impatti, oltre che limitati nel tempo, debbono essere valutati nell ottica dell ottenimento del complessivo miglioramento delle condizioni ambientali del sito e delle aree adiacenti, imprescindibile dalla rimozione della sorgente di contaminazione costituita dal percolato accumulato nei corpi sud e nord della discarica. Le soluzioni individuate per la realizzazione delle opere previste nel rispetto delle specifiche peculiarità territoriali sono in particolare le seguenti: riduzione dei volumi di scavo al minimo necessario per la corretta installazione delle opere; studio dei percorsi per la viabilità permanente dell area mediante attenta valutazione e tutela della flora esistente, che non sarà intaccata. Al fine di limitare l impatto visivo dei serbatoi del percolato, della vasca di contenimento e del vano tecnico in cemento armato, verrà realizzata un opera di piantumazione perimetrale con siepe di Leylandii, albero che riesce a sopportare livelli di inquinamento come pure aria salmastra con alto grado salino. Non ha un impianto radicale molto profondo e per questo è adatta ad attecchire nello strato di terreno vegetale presente nell area oggetto di intervento. La sua capacità di crescita molto rapida, la sua densità, altezza e colore lo rendono adatto ad un uso di siepe o di schermatura. Le piante verranno posate ad un interasse di 50 cm creando una fitta barriera visiva a copertura dei predetti manufatti, integrandosi perfettamente nell ambiente naturale circostante. 48

50 9.2 In fase di esecuzione Al fine di limitare al massimo l impatto visivo durante l esecuzione dei lavori, dovuta ai mezzi ed ai materiali movimentati, per tutta la durata dei lavori e sino al completamento degli stessi, verrà applicata una rete h 2,00 mt semioscurante/antipolvere di colore verde in corrispondenza degli accessi all area di cantiere, fronte Via Caretti, ed a delimitazione dell area sulla quale verrà realizzata la vasca di contenimento dei serbatoi percolato. Tale accorgimento consente di limitare naturalmente l impatto visivo del cantiere, anche in riferimento al contesto naturale in cui la discarica è inserita. 49

51 10 Monitoraggio ambientale Il presente progetto prevede, per i primi due anni di gestione, l attuazione di un piano di monitoraggio ambientale, che si può suddividere in: 1. Monitoraggio del percolato presente nel corpo delle discariche nord e sud; 2. Monitoraggio dei piezometri interni ai corpi di discarica; 10.1 Monitoraggio del percolato Per quanto riguarda il monitoraggio del percolato presente nelle due discariche nord e sud si prevede di eseguire mensilmente oltre alla misura dei livelli del percolato all interno dei pozzi anche il rilievo dei parametri chimico-fisici (Ossigeno disciolto, ph, conducibilità, temperatura) del percolato stesso. Nella seguente tabella si riporta la strumentazione utilizzata per le misure e la frequenza delle misure stesse. Tab Monitoraggio del percolato presente nel corpo nord e sud Durata: 2 anni Indagine Strumento Punti di misura Frequenza (Pozzi) N. totale Livelli percolato freatimetro 9 mensile 216 (24x9) Ossigeno disciolto, ph, conducibilità, temperatura multiparametrica 9 mensile 216 (24x9) Per evitare che il rilievo dei livelli del percolato sia condizionato dalle depressioni causate dell emungimento, almeno 2 giorni prima della misurazione si provvederà ad interrompere il funzionamento delle pompe di drenaggio. Al termine delle misurazioni si riattiverà l intero sistema. Per la misura dei parametri chimico-fisici si potrà utilizzare la valvola a sfera di prelievo posta in testa a ciascun pozzo o misurare direttamente all interno del pozzo mediante la sonda multiparametrica. Per la misura dei parametri ph, temperatura, conducibilità elettrica verrà utilizzato lo strumento di misura Hanna Instruments HI 9828, le cui caratteristiche tecniche vengono riportate nella seguente tabella: 50

52 Tab Caratteristiche tecniche sonda multisensore HI 9828 Caratteristiche tecniche HI 9828 è una sonda multisensore grazie alla quale è possibile misurare dello strumento tutti i parametri necessari per valutare la qualità dell acqua, tra i quali: conducibilità, ph, temperatura, ORP. Descrizione dei sensori - elettrodo della conducibilità: il sensore di conducibilità utilizza un sistema a 4 anelli che permette letture stabili e lineari senza interferenze in tutto l intervallo di misura; - elettrodo di ph/orp: ha il riferimento gelificato, giunzione in fibra, punta in vetro e sensore in Pt per le misure rispettivamente di ph e redox. Schema elettrodi Temperatura ORP ph Conducibilità Specifiche dei parametri principali scala: -5,00 a 55,00 C, risoluzione: 0,01 C; precisione a 20 C: ±0,15 C; scala: ±2000,0 mv; risoluzione: 0,1 mv, precisione a 20 C: ±1,0 mv; scala: da 0,00 a 14,00 ph, ±600,0 mv; risoluzione: 0,01 ph, 0,1 mv; precisione a 20 C: ±0,02 ph, ±0,5mV; scala: da 0,000 a 200,000 ms/cm; risoluzione automatica: 1 μs/cm da 0 a 9999 μs/cm; 0,01 ms/cm da 10,00 a 99,99 ms/cm; 0,1 ms/cm da 100,0 a 400,0 ms/cm; risoluzione ms/cm: 0,001 ms/cm da 0,000 a 9,999 ms/cm; 0,01 ms/cm da a 99,99 ms/cm; 0,1 ms/cm da 100,0 a 400,0 ms/cm; precisione a 20 C: ±1 % della lettura o ±1 μs/cm Monitoraggi dei piezometri Il piano di monitoraggio dei piezometri è stato studiato al fine di verificare l efficacia delle soluzioni proposte per l intervento. E prevista la realizzazione di n.1 piezometro per il monitoraggio in continuo del livello statico del percolato in ciascuno dei due corpi di discarica (tot. 2 piezometri di monitoraggio, vedi All. 5). 51

53 Si prevede l esecuzione del monitoraggio del percolato nei suddetti 2 piezometri e delle acque di falda da n. 1 piezometro esterno alla discarica già esistente, posto a valle idrogeologico della stessa. Nella seguente tabella si riporta il piano di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee: Tab Monitoraggio dei piezometri Indagine Strumento Punti di misura (Piezometri) Livelli piezometrici Freatimetro 1 (esterno discarica) Livelli piezometrici Diver 2 (interni discariche) Ossigeno disciolto, ph, conducibilità, temperatura Durata: 2 anni Frequenza Mensile In continuo N. totale multiparametrica 3 mensile 72 (24x3) 24-52

54 11 Monitoraggio dell impianto di captazione e stoccaggio Per i primi 2 anni di esercizio si provvederà con cadenza mensile alla verifica del corretto funzionamento del sistema di gestione e telecontrollo nonché di tutte le componenti elettriche e idrauliche. Nello stesso periodo si garantirà la misura delle ore di funzionamento delle pompe e delle portate emunte da ogni singolo pozzo. Nella seguente tabella si riassumono tutte le azioni di monitoraggio e controllo del sistema di captazione e stoccaggio del percolato e la relativa frequenza. Tab Tabella dei monitoraggi dell impianto di captazione e stoccaggio Attività Frequenza N. totale Sistema di captazione Verifica PLC, sistema di gestione e telecontrollo mensile 24 Verifica funzionamento pompe mensile 24 Verifica tenuta stagna (condotte e raccordi) mensile 24 Misura delle portate di captazione (istantanea e cumulativa) mensile 24 Misura delle ore di funzionamento mensile 24 Sistema di stoccaggio Verifica tenuta stagna (serbatoi) mensile 24 Si evidenzia comunque che il sistema di gestione e telecontrollo sarà in grado di individuare in tempo reale eventuali anomalie consentendo di intervenire immediatamente per la riparazione dei guasti ed al ripristino del corretto funzionamento dell impianto Reportistica del monitoraggio e gestione Oltre al monitoraggio e gestione dell impianto per i primi 2 anni di funzionamento si provvederà a redigere mensilmente un report contenente i risultati di tali interventi che verrà consegnato al Comune di Ferrara in formato sia digitale che cartaceo. Su tale documentazione saranno riportati valori misurati nella fase di monitoraggio ed elaborati in forma grafica, oltre che la descrizione degli interventi di verifica e manutenzione ordinaria effettuati. 53

55 12 Manutenzione ordinaria 12.1 Opere idrauliche La manutenzione ed il controllo delle opere idrauliche è fondamentale per garantire un elevato livello di protezione dell ambiente dal rischio di contaminazione da percolato. Pertanto si dovrà provvedere per i primi 2 anni di esercizio, con frequenza mensile, al controllo del corretto funzionamento delle opere idrauliche; in particolare: pompe; tubazioni; rete captazione percolato; serbatoi di stoccaggio percolato; pozzi piezometrici. Nei periodi di pioggia la frequenza di controllo delle opere di captazione e stoccaggio del percolato saranno eseguite con frequenza settimanale; dopo eventi atmosferici di particolare intensità si procederà al controllo immediato del corretto funzionamento di tali impianti. In caso di guasto di una o più pompe, la gestione procederà: all interruzione della rete di adduzione del percolato (chiusura delle saracinesche e blocco delle pompe) alla sostituzione e riparazione delle pompe danneggiate; allo svuotamento dei serbatoi di stoccaggio del percolato mediante automezzi autorizzati; all estrazione del percolato, mediante l ausilio di pompe esterne, direttamente dai pozzi di captazione Rete captazione acque meteoriche La perfetta efficienza della rete di captazione delle acque meteoriche è di fondamentale importanza per evitare ristagni in sommità all area oggetto di messa in sicurezza. Le principali operazioni consistono in: sfalcio dell erba nei fossati; svuotamento delle eventuali acque meteoriche dal bacino di contenimento del percolato; risezionamento o scavo dei fossati; manutenzione e pulizia delle tubazioni di scolo. Al fine di garantire l efficienza della rete di captazione delle acque meteoriche si provvederà quindi ad eseguire per i primi 2 anni di esercizio: lo sfalcio dell erba nei fossati nel periodo che va dalla primavera all inizio autunno con cadenza bimestrale per un totale di 4 sfalci annuali; la verifica della presenza di acque meteoriche nel bacino di contenimento del percolato e l eventuale svuotamento sarà effettuato con cadenza mensile e comunque immediatamente dopo eventi meteorici rilevanti; tale operazione verrà realizzata tramite il ripompaggio 54

56 all interno dei serbatoi di stoccaggio percolato del liquido eventualmente presente nel bacino; l eventuale risezionamento dei fossati ogni qualvolta si renda necessario il loro ripristino in caso di frane o occlusioni parziali e/o totali Sfalcio della superficie di intervento Per permettere un agevole accesso ai mezzi e persone addette alla manutenzione ordinaria e straordinaria, per i primi 2 anni di esercizio, si eseguirà lo sfalcio delle aree di intervento soprattutto nelle immediate vicinanze di pozzi, piezometri e serbatoi percolato, che avverrà nel periodo che va dalla primavera all inizio autunno con cadenza bimestrale per un totale di 4 sfalci annuali. 55

57 13 Piano di gestione delle emergenze 13.1 Finalità La finalità del presente piano d'emergenza consiste nell'esplicitazione delle azioni da intraprendere in caso di emergenza per: - prevenire e rilevare i danni agli impianti che possono cagionare conseguenze all'ambiente ed alle persone; - limitare le conseguenze, i danni all'ambiente ed agli impianti; - definire le azioni da intraprendere, prevedendo tutti i possibili tipi di emergenze che possono manifestarsi; - garantire l'intervento di ripristino del danno. Si evidenzia che il presente piano riguarda esclusivamente emergenze di carattere ambientale Obiettivi Il piano di emergenza deve conseguire i seguenti obiettivi: - prevenire o limitare pericoli alle persone, internamente ed esternamente all'area; - prevenire o limitare danni ambientali nelle zone immediatamente limitrofe all'area; - organizzare contromisure tecniche per l'eventualità di emergenza di ogni tipo; - coordinare gli interventi del personale di impianto a tutti i livelli, in modo che siano ben definiti tutti i comportamenti e le azioni che ogni persona presente deve attuare per salvaguardare la propria incolumità e, nei limiti del possibile, per limitare i danni alle strutture ed impianti; - stabilire le priorità d'intervento: soccorso alle persone, messa in sicurezza delle attrezzature, attivazione degli impianti finalizzati a contenere e ridurre le emergenze; - intervenire, dove necessario, con un pronto soccorso sanitario; - individuare tutte le emergenze che possano coinvolgere l'attività, la vita e la funzionalità - dell'impianto; - stabilire tutte le operazioni di ripartenza delle attività al termine di una emergenza. Il piano di emergenza ha i seguenti contenuti generali: - sistemi di segnalazione degli allarmi; - le azioni che gli incaricati devono mettere in atto in caso di allarme; 13.3 Possibili criticità e misure di sicurezza Vista la tipologia dell intervento le principali passività ambientali sono essenzialmente connesse alla gestione del percolato e ad eventuali fuoriuscite con possibili contaminazioni delle matrici ambientali. In relazione alla gestione dell impianto in oggetto quindi si sono individuate le seguenti possibili criticità: - Fuoriuscite di percolato dai serbatoi di stoccaggio; - Perdite di percolato durante il caricamento su autocisterne. 56

58 Fuoriuscite di percolato dai serbatoi di stoccaggio Possibili cause Le fuoriuscite di percolato dai serbatoi di stoccaggio potrebbero essere causate da: - Malfunzionamento della sonda di livello all interno dei serbatoi; - Rottura di un serbatoio; - Rottura di un tubo di raccordo all interno del bacino di contenimento. Presidi ambientali Per limitare il rischio di contaminazione delle matrici ambientali in seguito a fuoriuscite di percolato dai serbatoi di stoccaggio sono stati previsti i seguenti presidi ambientali: - Bacino di contenimento in c.a. dei serbatoi, della capacità di 88,50 m 3, notevolmente maggiore alla capacità del singolo serbatoio (50 m 3 ); - Sistema di telecontrollo che rileva il malfunzionamento della sonda di livello ed aziona il segnale di allarme; - Sistema GSM che avvisa l operatore incaricato del malfunzionamento consentendo l intervento immediato. Azioni da intraprendere In caso si verifichi uno degli eventi sopraelencati si procederà a: - Avvisare il responsabile della manutenzione; - Interrompere il funzionamento delle pompe di emungimento; - Aspirare il percolato presente all interno del bacino di contenimento; una volta aspirato il percolato si effettuerà un accurata pulizia del pavimento e delle pareti. Il liquido di risulta dalla pulizia sarà smaltito unitamente al percolato; - Riparare il guasto che ha generato lo spandimento; - Riattivare il sistema di emungimento Perdite di percolato durante il caricamento su autocisterne Possibili cause Le fuoriuscite di percolato dai serbatoi di stoccaggio potrebbero essere causate da: - Sversamenti accidentali durante lo scollegamento del tubo di carico dal manicotto. Presidi ambientali Per limitare il rischio di contaminazione delle matrici ambientali in seguito a fuoriuscite di percolato durante il caricamento su autocisterne sono stati previsti i seguenti presidi ambientali: - Pozzetto di raccolta in corrispondenza della presa di carico con installata una pompa di rilancio ai serbatoio di stoccaggio; la pompa è comandata mediante un galleggiante aziona automaticamente la pompa nel caso di presenza di liquido all interno del pozzetto di raccolta. Azioni da intraprendere In caso si verifichi uno degli eventi sopraelencati si procederà a: 57

59 - Avvisare il responsabile della manutenzione; - Verificare l assenza di sversamenti nell intorno del pozzetto di raccolta; - Verificare la completa aspirazione del percolato presente all interno del pozzetto di raccolta. 58

60 messa in sicurezza quadrante est ALLEGATO 1

61 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S1 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 2.55 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: limo argilloso marrone con frammenti di laterizi C 2 3 rifiuto: ceneri e rifiuti di vario genere C 6 terreno di riporto: argilla limosa marrone con frammenti di laterizi C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

62 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S2 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 5.46 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: limo argilloso alternato ad argilla limosa marrone con frammenti di laterizi e rara ghiaia C 3 terreno di riporto: limo argilloso alternato ad argilla limosa da marrone a grigio con frammenti di laterizi C 6 rifiuto: frammenti di plastica, legno e ceramica C 8 argilla debolmente limosa grigia con screziature ocra sabbia limosa grigia 8.40 C 9.00 C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

63 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S3 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 3.97 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: limo argilloso marrone con frammenti di laterizi C 3 terreno di riporto: ghiaia in matrice limoso argillosa con frammenti di laterizi C terreno di riporto: argilla limosa grigio marrone con frammenti di laterizi C 6 rifiuto: cenere e rifiuti di vario genere C 8 argilla limosa grigio marrone 9.00 C 9 sabbia limosa grigia C 11 Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

64 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S4 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 2.23 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: argilla limosa marrone con frammenti di laterizi 1.10 C 1 terreno di riporto: ghiaia in matrice argilloso limosa con frammenti di laterizi 1.60 C terreno di riporto: argilla limosa grigio marrone con frammenti di laterizi C 3 rifiuto: ceneri nerastre 4.20 C 4 argilla debolmente limosa grigia C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

65 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S5 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 2.60 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: limo argilloso marrone con frammenti di laterizi C 2 rifiuo: cenere con rifiuti di vario genere C 5 argilla limosa grigia alternata a limo argilloso marrone C 7 sabbia limosa grigia 7.00 C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

66 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S6 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 2.10 p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: argilla limosa alternata a limo argilloso con frammenti di laterizi C 2 rifiuti: ceneri con rifiuti di vario genere C 4 argilla limosa grigia alternata a livelli centimetrici di sabbia limosa grigia C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

67 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S7 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 25/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 2.00 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: argilla limosa e limo argilloso marrone con frammenti di laterizi C 2 rifiuo: cenere con rifiuti di vario genere C 4 5 argilla limosa grigia alternata a livelli di limo debolmente sabbioso grigio 6.00 C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

68 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S8 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 24/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 3.00 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: argilla limosa marrone con ciottoli. Livello di materiale nero da mt 1.60 a mt C 2 3 rifiuo: cenere con rifiuti di vario genere C 5 argilla limosa grigia alternata a livelli di argilla debolmente limosa grigia con frammenti di laterizi C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

69 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S9 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 25/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 3.60 p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: limo argilloso marrone con frammenti di laterizi C 3 rifiuti: ceneri con rifiuti di vario genere C 5 argilla limosa grigia alternata a livelli centimetrici di sabbia limosa grigia 6.00 C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

70 S.G.M. GEOLOGIA E AMBIENTE S.R.L. Via Maria Majocchi Plattis FERRARA tel. 0532/ fax 0532/ sgm-ambiente@pec.it Committente Comune di Ferrara Sondaggio S10 Quota sondaggio piano campagna Pagina Sito Quadrante est Data esecuzione 25/10/2013 Profondità raggiunta mt da p.c. Coordinate X Y Modalità perforazione Carotaggio continuo Tipo sonda Fraste Multidrill XL Redattore Dott. Alex Panfilo Note saturo da 2.50 mt p.c. Scala (mt) Litologia Descrizione Quota %Carotaggio R.Q.D Pocket Test kg/cmq Vane Test N/cmq Campioni Nome campione Cass. Catalog. Vials Piezometro (P) o Inclinometro (I) terreno di riporto: argilla limosa marrone con frammenti di laterizi C 2 3 rifiuto misto con terreno limoso argilloso grigio C 5 6 limo argilloso con sabbia limosa grigio sabbia fine limosa grigia 6.20 C C Campioni: S-Pareti Sottili, O-Osterberg, M-Mazier, R-Rimaneggiato, Rs-Rimaneggiato da SPT Piezometro: ATA-Tubo Aperto, CSG-Casagrande

71 messa in sicurezza quadrante est ALLEGATO 2

72 SONDAGGIO S1 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S1 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S1 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

73 SONDAGGIO S1 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S1 Da 5,00 a 8,50 mt da p.c.

74 SONDAGGIO S2 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S2 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S2 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

75 SONDAGGIO S2 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S2 Da 5,00 a 9,00 mt da p.c.

76 SONDAGGIO S3 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S3 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S3 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

77 SONDAGGIO S3 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S3 Da 5,00 a 10,00 mt da p.c. CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S3 Da 10,00 a 11,00 mt da p.c.

78 SONDAGGIO S4 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S4 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S4 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

79 SONDAGGIO S4 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S4 Da 5,00 a 5,50 mt da p.c.

80 SONDAGGIO S5 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S5 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S5 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

81 SONDAGGIO S5 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S5 Da 5,00 a 7,00 mt da p.c.

82 SONDAGGIO S6 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S6 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S6 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

83 SONDAGGIO S6 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S6 Da 5,00 a 6,00 mt da p.c.

84 SONDAGGIO S7 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S7 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S7 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

85 SONDAGGIO S7 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S7 Da 5,00 a 6,00 mt da p.c.

86 SONDAGGIO S8 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S8 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S8 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

87 SONDAGGIO S8 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S8 Da 5,00 a 7,50 mt da p.c.

88 SONDAGGIO S9 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S9 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S9 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

89 SONDAGGIO S9 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S9 Da 5,00 a 6,00 mt da p.c.

90 SONDAGGIO S10 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 POSIZIONAMENTO SU SONDAGGIO S10 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S10 Da 0,00 a 5,00 mt da p.c.

91 SONDAGGIO S10 Documentazione fotografica Cantiere: Quadrante Est Località: FERRARA Data: Ottobre 2013 CASSETTA CATALOGATRICE SONDAGGIO S10 Da 5,00 a 7,50 mt da p.c.

92 messa in sicurezza quadrante est ALLEGATO 3

93 GM-GT 32/2/110 C GM-GT 32/2/110 C Hm DN G /min 98 Punto inferiore d arresto nel caso di funzionamento automatico Lowest shut-off point for automatic operation max /4 10 Girante - Impeller TRITURATORE GRINDER Q l/s m 3 /h C.149 C ,5 1 1,5 2 2,5 3 3, DN1 DN ,5 1,5 TIPO - TYPE DN2 DN1 CAVO - CABLE OPTIONAL TENUTE - SEALS CUSCINETTI - BEARINGS 1 ~ 230 V 3 ~ 400 V MT Passaggio corpi solidi Free passage Ø 6 mm P2 kw 1 0,5 C.149 C ,5 hp GM-GT 32/2/110 C.149 GM-GT 32/2/110 C.150 G 2 2 (1) (2) Pannello di controllo Control panel (1) Versione standard - Standard version: 4x1,5+2x0,5 - Ø 12 (H07RN8F) (2) Versione Atex - Atex version: 4x1,5+2x0,75 - Ø 14 (NSSHÖU-J) (1) (2) Avv. Diretto Con terminali liberi D.O.L. with free terminals 10 SUP./UPPER INF./LOWER SUP./UPPER INF./LOWER Tipo: Easy E4.1 MG1S2/ Type: Easy E4.1 SC Z Z 14-G1 E1 Dati Tecnici - Speciications l/s 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 Tipo - Type Q l/m m 3 /h 1,8 3,6 5,4 7,2 9 10,8 12,6 14,4 16,2 GM-GT 32/2/110 C.149 -EX 17 15, ,0 5,0 H m GM-GT 32/2/110 C.150 -EX ,5 10,5 8,5 6 5 A Mandata kw R.p.m. Poli Tipo - Type Hz 1 ~ 3 ~ Delivery Poles P1 P2 Hp 1/min 230 V µf 400 V GM-GT 32/2/110 C.149 -EX 1,3 0,9 1, ,8 25 2,5 Dn2 - G 2 GM-GT 32/2/110 C.150 -EX 1,45 1,1 1, ,5 30 2,8 La sigla -EX sta indicare pompa con Certiicazione Atex II 2 G Ex d c IIB T4 X, disponibile su richiesta. -EX code indicates pump with explosion proof Atex II 2 G Ex d c IIB T4 X, available on request. Applicazioni Elettropompa sommergibile con alta prevalenza e trituratore. Per il convogliamento di acque nere domestiche, acque cariche, sostanze fecali. Motore Motore asincrono a 2 poli con rotore a gabbia di scoiattolo. Isolamento Statore: Classe F = 155 C Grado Protezione: IP 68 Tenute Tenuta lato motore: Tenuta a labbro Tenuta lato girante: Carburo di silicio/allumina+viton Ø14 Direttive, Normative, Tolleranze Curve secondo ISO 9906 livello 2 II 2 G Ex d c IIB T4 X Applications Submersible electric motor pump for high head operations provided with grinder. For pumping of domestic dirty waters, waters with solids and excrements. Motor Asynchronous electric 2 poles motor with squirrel-cage rotor. Stator Insulation: F = 155 C Protection class: IP 68 Seals Seal type applied to the motor side: Lip seal Seal type applied to the wet end side: Silicon-Carbide/alumine+Viton Ø14 Directives, Norms, Tolerances Curves as per ISO 9906, Grade 2 II 2 G Ex d c IIB T4 X Distinta base dei componenti - Spare parts TIPO - TYPE X Y Z Kg GM-GT 32/2/110 C.149 GM-GT 32/2/110 C Descrizione Description 1 Cassa motore - Motor casing 2 Flangia intermedia - Intermediate lange 3 Corpo pompa - Pump casing 4 Girante - Impeller Materiali Materials Ghisa G25 - Cast iron G25 5 Tripiede di sostegno - Tripod support 6 Trituratore parte issa Fixed cutting part Acciaio inox Aisi Stainless steel Aisi Trituratore parte rotante Rotating cutting part 8 Manico - Handle Nylon caricato - Hard nylon 9 Cuscinetto superiore - Upper ball bearing 10 Cuscinetto inferiore - Lower ball bearing 11 Statore - Stator 12 Rotore - Rotor 13 Albero motore - Motor shaft Acciaio inox Aisi Stainless steel Aisi Pressacavo - Cable clamp Acciaio inox Aisi Stainless steel Aisi Passacavo - (Cable) Grommet Gomma nitrilica - Nitrilic rubber 16 Cavo alimentazione - Net supply cable H07RN8F (NSSHÖU-J solo - only ATEX) 17 O Ring - O Ring 18 O Ring - O Ring 19 Tenuta labbro - Lip seal Gomma nitrilica - Nitrilic rubber 20 Tenuta meccanica inf. - Lower mech. seal Carburo di silicio + viton - Silicon carbide + viton 21 Chiavetta - Key Acciaio inox Aisi Stainless steel Aisi Tappo olio - Oil plug Acciaio inox Aisi Stainless steel Aisi 416 Viteria - Bolts Acciaio inox Aisi Stainless steel Aisi 304 DRENO POMPE SI RISERVA DI CAMBIARE SENZA PREAVVISO I DATI RIPORTATI IN QUESTO CATALOGO DRENO POMPE CAN ALTER WITHOUT NOTIFICATIONS THE DATA MENTIONED IN THIS CATALOGUE Doc_Rev.1 Date_01/07/ Dreno Pompe srl Dreno Pompe srl 127

Messa in sicurezza Quadrante Est: avvio delle attività del progetto percolato

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