N U M E RO 3 R.C. SAN DONATO S E T T E M B R E NEWS
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- Lia Bucci
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1 N U M E RO 3 R.C. SAN DONATO NEWS S E T T E M B R E
2 sommario M E S S A G G I O D E L P R E S I D E N T E Carissimi, eccoci rientrati dalla pausa estiva, riposati e pronti,con rinnovate energie, ad immergerci nelle attività del corrente anno rotariano. Come evidenziato nella lettera mensile del Governatore, il mese di settembre è dedicato alle nuove generazioni ed il nostro Club è in assoluta sintonia con questa indicazione: abbiamo dedicato la conviviale del 22 a celebrare un momento importante per noi, per il territorio di San Donato, per le Istituzioni e per i giovani che hanno usufruito della borsa di studio RC SAN DONATO MILANESE dedicata alla memoria di Alberto Montagna, dirigente assicurativo assolutamente attento ai giovani ed alle persone in genere. Il senso di ciò che facciamo ci è stato dato dalla testimonianza di Arber, Stefania e Gianmarco che con semplicità e franchezza ci hanno ringraziato per aver potuto realizzare un sogno che altrimenti sarebbe stato loro difficile perseguire: andare all università. Il più bel ritorno del nostro investimento ci è dato dalla serietà di questi ragazzi che mantengono il loro impegno di studi, dalla gioia che trasmettono e dal senso di attenzione agli altri che stanno assimilando. La serata dell assegnazione delle borse di studio è stata gioiosa, commovente e ci ha fatto sentire orgogliosi di essere rotariani. Grazie alla Vittoria Assicurazioni, ed in particolare al Dr. Vighi ed al Dr. Zuccari che condividono con noi l impegno di questo progetto, grazie alla Famiglia Montagna per la loro costante presenza alla assegnazione Borse di Studio, grazie a Roberto Bertè e Aldo Palumbo che hanno coordinato con maestria il tutto! Questo numero è dedicato alle nuove generazioni con importanti contributi..buona lettura ed una saluto affettuoso. Alberto Occorre un Alleanza Educativa - Paolo Giarrusso intervista il Prof. Gustavo Pietropolli Charmet Una Azione dalla forte valenza sociale - Paolo Giarrusso Soddisfazione e Gratitudine parlano i vincitori delle Borse di Studio - Paolo Giarrusso Ridurre la Mortalità Infantile.L ulteriore scommessa Gianni Jandolo
3 OCCORRE U ALLEA ZA EDUCATIVA Intervista di Paolo Giarrusso Al Professor Gustavo Pietropolli Charmet Le difficoltà e le sfide che hanno di fronte i giovani,sono di quelle che fanno tremare le vene nei polsi.non solo quelle dei ragazzi,ma anche quelle degli educatori, per i quali occorrerebbe davvero una sorta di forte alleanza atta a capirne le problematiche e le esigenze. Parola del Professor Gustavo Pietropolli Charmet,vero proprio esperto e appassionato della questione giovanile e adolescenziale. Docente di psicologia dinamica all Università di Milano dal 1985,è Presidente dell Istituto di Analisi dei Codici Affettivi Minotauro e del Centro di aiuto alla famiglia e al bambino maltrattato,nonché Responsabile Scientifico dell Associazione L Amico Charly e Direttore Scientifico della collana di Franco Angeli Adolescen- za,educazione, affetti. Professor Charmet, a che cosa si trovano di fronte i giovani d - oggi? Devono vedersela con le conse- totalmente diverso rispetto a quello di decenni fa. Da modello etico,fondato su valori,si è trasformato guenze di un modello educativo in affettivo. I giovani di oggi sono sostenuti tantissimo,anche troppo, dalla famiglia e oggetto di aspettative forti nella scuola,nel sociale. Se costruiscono qualcosa,attualmente lo fanno con il dialogo,il sostegno di qualcuno,grazie alla relazione che si poggia su modalità affettive e di obbedienza e non più etiche.il loro problema è valorizzarsi e di molto,anche fuori dalla famiglia,ma ciò non succede nella maggior parte dei casi. Perché la scuola è frustrante,il nucleo dei coetanei è severo e pretende dal giovane che faccia
4 OCCORRE U ALLEA ZA EDUCATIVA Intervista di Paolo Giarrusso Al Professor Gustavo Pietropolli Charmet vedere concretamente le proprie capacità per dimostrare di essere qualcuno. Insomma,il problema principale diventa quello di divenire famosi. Alcuni ci riescono:nell amicizia,nella scuola,nella professione,nel ruolo di genitori, nell amore,raggiungendo quello che, secondo loro,è un buon livello di visibilità e soddisfacendo le proprie aspettative narcisistiche. Per molti altri,però,non è così,ma dato che la priorità è quella di essere famosi,attraverso azioni che conquistino i media,mettono in atto comportamenti delinquenziali,trasgressivi,pericolosi. Professore.e gli educatori? Si trovano a gestire con estrema difficoltà comportamenti attuati da ragazzi apparentemente normali ma in realtà bulli,componenti di gang,dove protagonista è il piccolo gruppo. Spesso un gruppo misto. Non una vera banda giovanile,propria ad esempio del Sudamerica,ma un gruppo di ragazzi normalmente amici,una compagnìa approntata per gestire il tempo libero. Ad un certo punto cerca un nemico,una vittima,vandalizza il territorio e si comporta come una banda, dando vita ad un fenomeno più grave,dove il gruppo raggiunge un potere straordinario nei confronti del singolo:il potere del branco. Il gruppo deresponsabilizza e a questo punto chiede ciò che vuole. Ecco che i ragazzi,allora,si sacrificano per il gruppo in tutti i campi in cui esso opera:nella famiglia, nel sociale,etc. E quando,magari, i carabinieri si presentano dal singolo per la repressione dell atto delinquenziale,cadono dal nulla e dicono: Io? No,assolutamente. Loro, piuttosto.solo con l aiuto dello psicologo,si arriva poi al noi :
5 OCCORRE U ALLEA ZA EDUCATIVA Intervista di Paolo Giarrusso Al Professor Gustavo Pietropolli Charmet Ma il ruolo degli adulti,nei confronti dei giovani qual è e,soprattutto,quale deve essere? E un ruolo complicatissimo. Un esempio: un ragazzo che frequenta la scuola superiore, non vede rappresentato né lo Stato,né il sapere,né alcun valore. Vede solo l edificio in sé,le dimensioni,l architettura,gli arredi. E tanti coetanei. La scuola,quindi,come soggetto educativo composto da adulti,è in seria difficoltà:non conosce bene la mente dell adolescente. Mentre nella scuola italiana,la cultura dell infanzia ha fatto grandi passi avanti,quella dell adolescente ha perso la strada. Ecco allora che non si sa più cosa è bene per un ragazzo e che cosa è male;se la promiscuità a cui ci si abitua è normale o sinonimo di un disagio. E così via. E questo non sapere più nulla, alberga sia nella scuola che in famiglia. E allora la famiglia,la scuola, il Rotary come possono essere di aiuto allo sviluppo e alla crescita dei nostri giovani? Bisogna riscrivere il patto educativo tra scuola,famiglia e comunità sociale. Ma nessuno è più in grado di farlo da solo. Occorre un alleanza a cui partecipino tutti i soggetti. Il Rotary può dare,in questo senso,un forte supporto alla re iscrizione di un patto comune di educazione.
6 OCCORRE U ALLEA ZA EDUCATIVA Intervista di Paolo Giarrusso Al Professor Gustavo Pietropolli Charmet Nella scuola,ad esempio,non c è più da decidere la didattica ma la quotidianità. E necessario,in buona sostanza, cogestire l educazione. Valori e conflitti vanno condivisi in un forte progetto educativo. Questa alleanza ha due pilastri,certamente: la scuola e la famiglia,rimaste le uniche agenzie ad avere un mandato educativo,a cui possono e devono concorrere associazioni e realtà importanti come il Rotary,appunto. Don Gino Rigoldi, proprio da queste colonne, ha detto che i giovani sono orfani di educatori. Lei che ne pensa? Mi permetto di dissentire cortesemente e dolcemente. Mai come ora,per dirne una,la famiglia segue il figlio unico. Su di lui vengono investite tonnellate di aspettative e affetti. Il problema non è quello dell abbandono o dell assenza, ma piuttosto della carenza di competenza. Quando i ragazzi individuano qualche adulto competente, vi si affidano totalmente. Lo dico, attingendo dall esperienza con i ragazzi che seguo. E come se i ragazzi d oggi fossero cresciuti intenditori di relazione e siano quindi alla ricerca,appunto, di modelli di riferimento competenti in cui tuffarsi. Offriamo scarsa competenza educativa, in particolare nell affrontare i temi caldi della questione educativa attuale: il bullismo,il gruppo,la droga,l alcol,etc. Occorre essere competenti,fare i conti con questi fenomeni, intendersi di essi:per capire e far capire.
7 U AZIO E DALLA FORTE VALE ZA SOCIALE di Paolo Giarrusso E quella che il Rotary Club S. Donato Milanese ha avviato sin dal 2005 nell ambito delle attività di supporto alla popolazione giovanile del territorio, varando un progetto finalizzato all assegnazione annuale di una borsa di studio pluriennale per studenti dell ultimo anno di scuola superiore,a S.Donato,che consenta il proseguimento degli studi in ambito universitario. A determinate condizioni e con certi requisiti. Per ottenere la borsa di studio,che consiste in 2500 euro da riconoscere per ciascun anno del corso di laurea scelto dal vincitore, sono necessari :ottimi risultati scolastici, ottima partecipazione alla vita della classe e della scuola;volontà nel proseguire gli studi in ambito universitario e,soprattutto,uno stato economico e familiare che non consentirebbe il proseguimento negli studi universitari. Per il riconoscimento annuale della Borsa di Studio è poi necessario rispettare il piano di studi annuale. Al termine del corso di laurea,il Club si adopererà nei limiti del possibile,al fine di favorire l inserimento di questi giovani nel mondo del lavoro. Se i ragazzi sono i protagonisti principe del progetto, coinvolti in pieno sono i Presidi delle scuole superiori di San Donato che individuano gli studenti meritevoli e li presentano al Club in una serata dove gli studenti stessi si presentano raccontando la loro vita e le loro aspettative. Sarà compito,poi, di un apposita commissione del Rotary Club S.Donato definire il vincitore della Borsa di Studio unitamente ad un numero variabile di premi aggiuntivi, consistenti in stage professionali presso le aziende che i soci del Club rappresentano. Il progetto comporta un impegno economico importante per il Club,condiviso al 50% dallo sponsor,la Vittoria Assicurazioni,che ricorda così la prematura scomparsa, avvenuta nel 2005,di un dirigente, Alberto Montagna,che grande attenzione aveva dedicato alla formazione e allo sviluppo dei giovani. Attualmente sono 3 i giovani,ex studenti delle scuole superiori di San Donato Milanese,ai quali il Club sta fornendo le Borse di Studio: Arber Njiela entrato nel programma nel 200-5,Stefania Torrico nel 2006 e Gianmarco Vacca nel 2007.
8 SODDISFAZIO E E GRATITUDI E Parlano i vincitori delle Borse di Studio di Paolo Giarrusso Gratitudine,soddisfazione,determinazione. Sono questi i sentimenti e gli stati d animo che albergano in chi,negli anni scorsi,ha usufruito delle Borse di Studio per giovani universitari del territorio di San Donato Milanese,iniziativa fortemente voluta dal nostro Club. Nel 2005,il primo a vincere la Borsa di Studio è stato Arber Njiela,albanese di Fier, non lontano da Valona,residente ora a Melegnano. Pochi giorni fa si è laureato con il punteggio di 100,in Ingegnerìa Informatica,al Politecnico di Milano. Non credo ancora ai miei occhi-dice ancora sotto lo choc positivo del conseguimento della laurea-.e lo stesso stupore che ho provato quando mi hanno comunicato ufficialmente che avevo vinto la Borsa di Studio del Rotary Club San Donato Milanese. Da quel momento, è iniziato un percorso universitario di enorme soddisfazione che non ha avuto un attimo di ripensamento e che è già proiettato su di obiettivi futuri. Nel 2006 è toccato a Ste- fania Torrico, che proprio ora sta iniziando il terzo anno di corso in Economia e Gestione dei Beni Cultu- rali e dello Spettacolo, all Università Cattolica di Milano,dopo avere dato 10 esami nel primo anno e 12 nel secondo. Non me l aspettavo- esordisce,facendo riferimento al conseguimento della sua Borsa di Studio-.C erano altri ragazzi molto validi.ciò non toglie che sia rimasta estremamente felice.a distanza di tempo,sono sempre molto contenta.mi sono fortemente impegnata anche per mio padre Armando che, benchè non avesse avuto una solida preparazione culturale, ha sempre capito l importanza della scuola e dello studio. Nel 2007,la Borsa di Studio del Rotary Club San Donato Milanese è stata affidata a Gianmarco Vacca che ha terminato il primo anno ed è all inizio del secondo, alla facoltà di Scienze Statistiche dell Università Bicocca di Milano.
9 SODDISFAZIO E E GRATITUDI E Parlano i vincitori delle Borse di Studio Rotary Club San Donato Milanese Paolo Giarrusso Il parametro della mia gioia attuale-afferma- è identico a quello di un anno fa.così come la convinzione che senza questa Borsa di Studio, non ci sarebbe stata alcuna Università. Quindi, un grazie ancora di cuore e un assicurazione:le aspettative non sono state deluse. Nessun rammarico o disappunto sulla scelta.grande determinazione nel portare a termine il percorso intrapreso per poi abbracciare forse la specialistica e il dottorato. Soddisfattissimo e orgoglioso. A chiudere la nostra rassegna di volti e voci dell azione rotariana del nostro Club in relazione alle Borse di Studio per i giovani, è il Professor Giacomo Paiano,Preside dell Itis di San Donato,grande realtà scolastica del territorio e da sempre coinvolto nella scelta degli studenti più meritevoli. Certamente faccio il tifo perché questa lodevole e meritevole iniziativa prosegua - aggiunge-. Quando si seleziona, il compito è sempre difficile, ma ho la certezza che gli elementi scelti sinora siano stati sempre i migliori.se posso aggiungere qualcosa,un consiglio che è anche un auspicio: creare più stages, perché a questi i ragazzi mirano
10 RIDURRE LA MORTALITA I FA TILE L ulteriore scommessa di Gianni Jandolo Il Rotary come si è avuto occasione di sottolineare più volte, in più di 100anni di vita, non ha modificato di una virgola la sua missione di servizio. Certo, le strategie invece sono mutate perché debbono necessariamente tener conto dell evoluzione del contesto sociale, politico ed economico della società. Queste strategie, aumentate per numero e specializzazione, disegnate da Rotariani appassionati, determi- nati e con una forte leadership, ser- vono per rendere affrontabili te- mi particolarmente difficili da risol- vere. Il Presidente Internazionale del Rotary Dong Kurn Lee, ha posto un accento par- ticolare in questo anno rotariano sulla questione della mortalità in- fantile, intanto parlandone ai 532 Governatori durante l Assemblea Internazionale e poi spingendo in ogni occasione i Club a riflettere, immaginando e realizzando progetti che avessero come finalità quella di ridurre la percentuale di decessi nel mondo. Questa enfasi presidenziale fa un concreto riferimento agli Obiettivi del Millennio Uno di questi, il quarto, è finalizzato alla riduzione di due terzi entro il rispetto ai valori del del tasso di mortalità infantile, definito come il numero di decessi di bambini tra 0 e 5 anni ogni mille nati vivi. Si stima che nel 2006 siano morti 9,7 milioni di bambini prima del quinto anno di vita, il più delle volte per cause facilmente prevenibili. Per la prima volta nella storia, il numero di decessi infantili annui a livello globale è sceso sotto la soglia dei 10 milioni. Globalmente, la mortalità infantile è in declino, ma non ovunque allo stesso passo. La civiltà globalizzata del terzo millennio possiede la ricchezza, la conoscenza e i mezzi per coronare il sogno di un'umanità affrancata dalla miseria e dalla mancanza dei bisogni di base. Questa è la filosofia che spinse i Capi di Stato e di governo di tutti gli Stati membri dell'onu, riuniti dal 6 all'8 settembre 2000 a New York nel "Vertice del Millennio", la più ampia riunione di leader della storia, a porre la propria firma in calce alla "Dichiarazione del Millennio" (United Nations Millennium Declaration). In quell'occasione i leader mondiali affermarono la loro responsabilità non soltanto nei confronti dei rispettivi popoli, ma verso l'intera specie u- mana, definendo una serie di ambiziosi propositi da conseguire entro il (articoli 19 e 20 della Dichiarazione). Da queste affermazioni, attraverso successivi incontri diplomatici con la partecipazione delle principali agenzie delle Nazioni Unite, presero corpo gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM): otto traguardi misurabili e inequivocabili, vincolanti per l'intera comunità internazionale, che affidavano all'onu un ruolo centrale nella gestione del processo della globalizzazione. Il progresso deve necessariamente accelerare in Africa, in Asia meridionale, nei paesi asiatici dell'ex Unione Sovietica e in Oceania. Dalla campagna di vaccinazioni contro la Polio alla battaglia contro la cecità evitabile, è fiorire di progetti alla portata di tutti. Anche la piaga della mortalità infantile come l analfabetismo non è questione che riguarda Paesi lontani da noi, forse nel
11 RIDURRE LA MORTALITA I FA TILE L ulteriore scommessa di Gianni Jandolo Da un messaggio del Presidente Internazionale: Mentre pianificate come Concretizzare i sogni, vi invito a considerare i milioni di bambini che non hanno neanche la possibilità di sognare. Ogni anno, oltre bambini muoiono a causa di malattie prevenibili. Anche se le cifre sono spaventose, sono già inferiori a quei che avevano colto la mia attenzione. La relazione dell UNICEF sullo Stato mondiale dell infanzia 2008 riporta che nel 2006, per la prima volta, i casi di mortalità infantile mondiale si sono abbassati da 10 milioni a 9,7 milioni. Penso che i risultati vadano attribuiti ai progetti rotariani degli ultimi anni su salute, acqua potabile, interventi contro la fame ed a favore dell alfabetizzazione. Per queste ragioni mi sono chiesto: Cosa potremmo ottenere se 1,2 milioni di Rotariani concentrassero gli sforzi sulla sopravvivenza dei bambini più bisognosi? Sono sicuro che conosciamo già alcune delle risposte. Se i Rotariani forniranno le zanzariere con insetticida, meno bambini contrarranno la malaria. Se scaviamo pozzi e ci occupiamo dei problemi di igiene, più bambini avranno acqua potabile da bere e condizioni di vita più sane. Inoltre, se i Rotary Club realizzeranno progetti sulla nutrizione, potremo salvare quasi cinque milioni di bambini che muoiono, ogni anno, a causa della malnutrizione. L UNICEF ha calcolato che circa due terzi dei 9,7 milioni dei casi di mortalità del 2006 erano prevenibili. Se i Rotariani continuano a fornire vaccini, terapie di reidratazione orale, cure me- diche per madri e neonati ed altri interventi simili, sono certo che molti altri bambini riusciran- no non solo a sopravvivere, ma anche a Concretizzare i loro sogni. Diagramma 2 - descrizione testuale del contenuto Il diagramma presenta i dati assoluti della mortalità infantile, divisi per continente. Le cifre riportate sono in milione di decessi infantili (0-5 anni) annui. Asia meridionale: 3,5 mil. decessi/anno. Africa centrale e occidentale: 2,9. Africa orientale e meridionale: 1,8. Asia orientale e Pacifico: 0,9. America Latina e Caraibi: 0,4. Medio Oriente e Nord Africa: 0,4. Europa orientale e paesi dell'ex URSS: 0,15. Paesi industrializzati (OCSE): 0,1
12 RIDURRE LA MORTALITA I FA TILE L ulteriore scommessa di Gianni Jandolo Diagramma 3 - descrizione testuale del contenuto Il diagramma presenta i dati sulla mortalità infantile in base a determinate caratteristiche socioeconomiche. Le cifre riportate rappresentano la probabilità di decesso prima del quinto anno di vita, stimate in base a dati raccolti in 63 Paesi in via di sviluppo. Nel 40% più ricco della popolazione nei Paesi considerati, il numero di decessi infantili è mediamente di 67 ogni nati vivi, mentre nel 60% più povero è di 107 ogni In ambiente urbano, la probabilità è calcolata su 69 decessi ogni nati, mentre in ambiente rurale è di 105 su mille. Tra le femmine la probabilità è di 93 su mille, mentre tra i maschi è di 96 su mille.
13 RIDURRE LA MORTALITA I FA TILE L ulteriore scommessa di Gianni Jandolo Paesi industrializzati: 6 decessi ogni nati vivi. America Latina e Caraibi: 27 su mille. Europa orientale e paesi dell'ex URSS: 27 su mille. Asia orientale e Pacifico: 29 su mille. Medio Oriente e Nord Africa: 46 su mille. Asia meridionale: 83 su mille. Africa meridionale e orientale: 131 su mille. Africa Subsahariana: 160 su mille. Africa centrale e occidentale: 186 su mille. La media mondiale è di 72 decessi infantili ogni nati vivi. La media in Sierra Leone: 284 per ogni 1000 nati vivi In Italia: 5 ogni 1000 Nel nostro Distretto sono al momento attivi due progetti locali: Prevenzione delle morti in culla (un elevato numero di decessi è causato dal fatto che il neonato si muove nella culla e senza appositi accorgimenti si rovescia senza avere più la possibilità di respirare Prevenzione della morte per abbandono (La ruota degli Innocenti) : Un sistema che consente nei pressi di ospedali di depositare il neonato in una sorta di ruota, appunto, che, garantendo l anonimato, con appositi sensori avvisa il reparto neonatale dell ospedale nel cui muro di cinta è inserito questo presidio. L assistenza viene prontamente assicurata evitando che i piccoli siano abbandonati nei cassonetti (pag. 6 del pdf : anno /notiziario/rotary2050aprile2007.pdf ) Per noi Soci del Club di San Donato potrebbe essere un opportunità comprendere quali siano i numero che riguardano il nostro territorio. Una verifica con il Comune e con l Ospedale di San Donato, potrebbero dare degli spunti utili per azioni di servizio che ci vedano impegnati su un fronte di cui for- se non sospettavamo l esistenza.
14 La lettera mensile Governatore Carlo Vailati Riboni Cari amici rotariani, mi auguro che il mese di settembre vi trovi riposati e sereni. Quest ultimo scorcio di estate, ci accompagnerà fin quasi alla fine del mese, con il ritorno alla piena attività dei nostri Club e con l attuazione dei programmi impostati dai Presidenti assieme ai loro consiglieri e soci. Non sono ancora in grado di trasmettervi le sensazioni che ho raccolto nelle poche visite ai club che ho sino ad ora fatto. Posso però anticipare quello che è stato uno dei punti fermi del messaggio che desidero portare ai club. Ed è l importanza delle nuove generazioni nella vita del Rotary International a tutti i livelli. Lo stesso tema di questo anno, rivolto a ridurre la mortalità infantile, è un invito alla tutela delle nuove generazioni fin dai primi momenti di vita. Molti Club mi hanno già messo a conoscenza delle loro iniziative tese a ridurre la mortalità infantile sia in ambito locale che internazionale e credo che tutti avvieranno progetti in tal senso. C é però anche altro da fare. Il Rotary International ci mette a disposizione programmi rivolti alle nuove generazioni estremamente validi. Penso alle borse di studio che ogni anno bandiamo nel Distretto rivolte a laureati che desiderano specializzarsi o approfondire le loro conoscenze all estero. I borsisti sono i nostri Ambasciatori nel mondo. Sono uomini e donne che vivono nel nostro territorio, e grazie alla sponsorizzazione di un club possono partecipare alla selezione distrettuale per l assegnazione della borsa di studio. Questo costituisce un ritorno di immagine importante per il club sponsor. Cerchiamo pertanto di inviare alla commissione presieduta da Ivo De Lotto, che ringrazio assieme ai suoi collaboratori, il curriculum di laureati che reputiamo meritevoli. Ricordiamoci però che a pesare nella valutazione finale la discriminante non è solo il punteggio di laurea, ma anche la propensione al servizio che il candidato dimostra. Ancora: ci sono gli Scambi Gruppi di Studio. Esponenti delle varie professioni compongono il Gruppo di Scambio che il distretto invia in un altro Stato per vedere una diversa realtà sociale, un diverso modo di lavorare, per allargare i propri orizzonti e maturare una esperienza che qui non potrebbero avere. Anche questa è un opportunità per i club affinché segnalino i possibili candidati a Alberto Dalla Villa, che con il suo gruppo si sobbarca tutto il lavoro preparatorio per la nostra squadra che andrà all estero (l anno prossimo a New Orleans Louisiana), e organizzativo per il gruppo che accogliamo. Grazie anche a lui: diamogli maggior aiuto perché una mano in più serve sempre. Vi è poi tutto il comparto Scambio Giovani, ora gestito a livello distrettuale da una nuova associazione che abbiamo creato appositamente e per la quale è in corso la certificazione prevista dal Rotary International. Il nostro referente è Alessandro Santalucia che, coadiuvato dalla sua commissione, organizza le varie tipologie
15 di scambio giovani previste. Su questo argomento richiamo l attenzione di tutti i rotariani. Lo scambio giovani è rivolto anche ai nostri figli e non solo a ragazzi figli di non rotariani. Questa attività può riuscire solo con la partecipazione e la collaborazione di tutti i club e delle famiglie dei soci. Ospitare un giovane nelle nostre case è una scelta obbligata per chi vuol vivere appieno il senso dell internazionalità del nostro sodalizio. Frequentare in una scuola straniera il penultimo anno di un istituto superiore, è una possibilità offerta non solo da noi ma anche da altre istituzioni. Noi in più diamo la garanzia della supervisione del Rotary e dell ospitalità in famiglie rotariane. Organizzare un Camp sul territorio, richiede il generoso impegno da parte del o dei club promotori, ma ripaga del lavoro la gratitudine e la felicità che i ragazzi ospitati dimostrano verso le famiglie e verso i rotariani. Inoltre per un principio di reciprocità solo organizzando Camp sul nostro territorio potremo vedere accolti i nostri ragazzi che desiderano vivere l esperienza del Camp all estero. I miei figli hanno avuto la gioia di partecipare a vari Camp: in Svizzera, Turchia e Germania. La ricchezza di esperienze e di conoscenze che il Camp offre traspare immediatamente dalle loro parole quando rientrano a casa. Un altra esperienza che oltre ai non rotariani anche i nostri figli possono vivere, è il R.Y.L.A. Il nostro R.Y.L.A. distrettuale, radicalmente diverso dagli quelli organizzati dagli altri Distretti, si distingue per l impostazione motivazionale che gli è stata data. Rinnovatosi negli anni per l opera continua ed instancabile di Wladimiro Valeri, al quale tutti noi siamo grati, è un altra esperienza che i ragazzi vivono intensamente ed in modo estremamente coinvolgente. Anche in questo caso la segnalazione dei partecipanti da parte dei club è fondamentale: anche questo è uno strumento per far conoscere il Rotary alla comunità locale. Vi sono poi tutte le iniziative che la Commissione Distrettuale Scuola, presieduta da Ugo Cecchi, propone e che sono per loro natura dedicate al mondo dei giovani, con particolare riferimento alla sfera dell istruzione. Grazie ad Ugo per la sua collaborazione. Alla fine ho volutamente lasciato Rotaract ed Interact. Sono entrambi normati dal manuale di procedura e pertanto sono parte integrante del mondo rotariano. Come ben sapete si rivolgono a diverse fasce di età, ma hanno in comune l azione di servizio e la promozione della comprensione mondiale. In particolare i Club Rotaract, se ben guidati dai loro Presidenti, possono svolgere un ruolo importante per la divulgazione e la conoscenza del Rotary nella comunità locale. Auspico che i giovani che entreranno nei club Rotaract non siano solo figli di rotariani. Che la forbice di età prevista per il Rotaract, dai 18 ai 30 anni, sia ben distribuita in un club Rotaract: questo garantisce continuità al Club. Il trentenne che deve lasciare il Rotaract deve essere compensato con il nuovo socio diciottenne. Un club Rotaract di coetanei quando tutti i suoi soci arriveranno al trentesimo anno di età si estinguerà. Tutto il lavoro da loro svolto negli anni non avrà seguito. Evitiamo che ciò accada. In ogni club rotariano padrino di un club Rotaract, vi è generalmente almeno un socio che segue il club Rotaract. Abbia ben presente tutto ciò, oltre al fatto che noi rotariani dobbiamo ai Rotaractiani pari dignità. Non consideriamoli solo come "aiutanti" per la gestione degli eventi di un club. Anzi realizziamo assieme a loro un service, da pari a pari. Molte volte i Rotary Club invitano i soci del Rotaract a partecipare a qualche loro conviviale. E un ottima cosa, in particolare se questo invito sarà fatto in occasione di serate durante le quali si discuterà di Rotary. Mi piacerebbe poi che venissero concordati almeno due incontri fra i Rotaractiani ed rotariani dedicati ad illustrare le varie attività del Rotary. Per questo potrete avvalervi anche dei componenti la commissione Formazione Distrettuale presieduta dal bravissimo Renato Rizzini, che è a disposizione dei Rotary Club. Come possiamo vedere le opportunità sono molte, sta a Voi coglierle. Ricordiamoci che il distretto è al servizio dei club e che tutte le commissioni sono a disposizione per chiarimenti e per essere di aiuto nell elaborazione dei progetti. Impariamo ad utilizzare queste risorse. Ci agevoleranno il lavoro ed impareremo ad essere più vicini al distretto, a conoscerlo meglio e mi auguro che così possa nascere in ciascuno di voi la voglia di dedicare in futuro un poco del vostro tempo alla attività distrettuale. Grazie infine al PDG Mario A. Oradini, che accettando l incarico di istruttore distrettuale, ha dimostrato che nel Rotary si è sempre nuova generazione in particolare quando ci si mette in gioco in un ruolo importante e delicato. Buon lavoro e cari saluti. Carlo
16 PROSSIMI APPU TAME TI..2 Edisione Giochi della Grangia Cascina Biblioteca Sabato 04 ottobre 2008 manifestazione che ha lo scopo di offrire un modo nuovo di vivere la Cascina valorizzando le risorse presenti e favorendo l integrazione tra le varie realtà che la compongono. L evento, patrocinato da Anffas e dal R.C. San Donato Milanese ed organizzato da: CFP Cascina Biblioteca, Fondazione Idea Vita, Cooperativa Il Fontanile e Cooperativa Viridalia è totalmente gratuito e vedrà operatori e utenti sfidarsi assieme in varie specialità quali Tiro alla fune, Corsa nei sacchi, Bocce, Calcetto ed altro ancora Ritrovo in Cascina Biblioteca Iscrizione alle competizioni Svolgimento gare Premiazioni e piccolo rinfresco
17 PROSSIMI APPU TAME TI In ultima analisi il Rotary esiste per far crescere l individuo, con lo scopo di aumentare la sua capacità al servizio Paul Harris, Messaggio al R.C. di Buffalo OTTOBRE SERATA DEDICATA AI PROGRAMMI DEL CLUB 20 OTTOBRE SERATA DEDICATA A CUORE FRATELLO 3 NOVEMBRE SERATA DEDICATA AI GIOVANI 17 NOVEMBRE VISITA DEL GOVERNATORE 24 NOVEMBRE SERATA DEDICATA ALLA MUSICA ANNI 70 1 DICEMBRE - SERATA DEDICATA ALLA ROTARY FOUNDATION 13 DICEMBRE - CONCERTO A FAVORE CITY FARM ANFFAS 16 DICEMBRE - PRENATALIZIA ***** Posta del Club? Indirizzi utili:
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