Tecnofobia o tecnofilia?

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1 la rivista multilingue di interculturalità N 2 Settembre 2009 anno I Tecnofobia o tecnofilia? Una delle sfide di questi ultimi anni è senza dubbio l integrazione dell uso delle nuove tecnologie nell insegnamento/apprendimento delle lingue straniere. Questo è un campo in cui l uso delle tecnologie ha riscosso immediato successo, perché l integrazione della multimedialità (audio, video, interattività offline e online, web con tutte le sue opzioni di communities, blog, forum, ecc.) rende immediatamente possibile un vero contesto comunicativo. La rete, in particolare, è un immensa risorsa aggiuntiva per costruire il proprio percorso di apprendimento e arricchimento di conoscenze, ed è uno strumento per rendere gli studenti più autonomi e indipendenti in questo percorso. È necessario, quindi, ripensare ai modi di utilizzare o riutilizzare la multimedialità per affiancare efficacemente l azione didattica, e rivedere le metodologie o le tecniche di insegnamento per riuscire a comunicare con lo stesso linguaggio dei nostri native digitals. Una lavagna interattiva o un libro attivo che si possa sfogliare, interagendo attivamente con i suoi contenuti, testi, immagini, animazioni e video, non può che influire positivamente sull attenzione, la concentrazione e la motivazione dei nostri alunni. Lezioni più efficaci e meno dispersive, con ragazzi più partecipi perché inseriti in un contesto a loro più affine, dove la lingua è appresa davvero attraverso un processo di integrated skills. Senza dimenticare quanto le nuove tecnologie possono aiutare i docenti nell insegnamento a ragazzi diversamente abili o con problemi di apprendimento. Vi ringraziamo per l apprezzamento che riservate alla nostra rivista, continuate a mandarci i vostri preziosi contributi. contents Come cambia la formazione 2 nell epoca del web 2.0 Cultural studies 6 and the Internet Il Libro attivo 10 Firmino 12 Les technologies 14 de l information et de la communication (TIC) en vue de leur emploi pédagogique en classe Anna Fresco Direttore editoriale Lingue Moderne LANG Edizioni Cecilia Perillo Editor LANG MAG In caso di mancato recapito inviare al cmp/cpo di via cebrosa 5, settimo torinese (TO), per la restituzione al mittente previo pagamento resi

2 Come cambia la formazione nell epoca del web 2.0 Il web 2.0 e l educazione di Paolo Maria Ferri Come stanno cambiando gli studenti: i nativi digitali Secondo una recente indagine del Becta ( l autorevole agenzia inglese per l innovazione dei sistemi scolastici, considerati nel loro insieme, gli effetti combinati della rivoluzione digitale e del web 2.0 sui sistemi educativi si concretano in radicale trasformazione dei sistemi scolastici, che tende a riorientarli verso una struttura didattica che privilegia un forte accento su un approccio centrato sullo studente. In particolare, sono quattro le grandi aree di impatto, dell innovazione prodotta dalla transizione al digitale e dal web 2.0 sugli stili di apprendimento degli studenti: a) una forte crescita dei comportamenti di ricerca/esplorazione nell apprendimento, rispetto ai comportamenti acquisitivi e passivi di ricezione dei contenuti; b) una naturale fluency tecnologica degli studenti, che li porta a considerare il web come il media primario di ricerca, acquisizione e condivisione dei contenuti del sapere; c) una forte crescita dei comportamenti di collaborazione/ cooperazione tra pari, attuati in particolare attraverso strumenti quali MS Messenger, You Tube o i più diffusi social network; d) una forte tendenza da parte degli studenti a privilegiare l espressione della propria identità e delle proprie idee attraverso strumenti quali i Blog o il microblogging (Messenger, Twitter). Allo stesso tempo, il web 2.0 sembra ben armonizzarsi con le pratiche pedagogiche del costruttivismo sociale contemporaneo. In particolare, gli studenti individuano nuove opportunità di essere indipendenti nelle loro attività di studio e di ricerca dai docenti. Il web 2.0 e gli strumenti digitali che possono arricchire l aula e la formazione lavagne interattive multimediali, aule virtuali, Learning and Content Management System paiono cioè incoraggiare una più ampia gamma di capacità espressive e una maggiore indipendenza e autonomia dello studente. Così come facilitano il lavoro cooperativo (Becta, 2008). Ormai sono gli studenti a costruire e a pubblicare sul web contenuti anche di grande valenza comunicativa, formativa e didattica. La rivoluzione informazionale aumenta in maniera esponenziale la quantità di contenuti per la formazione accessibile attraverso la rete, non solo quella prodotta dagli attori istituzionali, ossia università ed editori, ma anche quella generata dagli utenti della rete stessa. L esempio più famoso di questa tendenza autopoietica della rete è costituito dall enciclopedia online Wikipedia ( Ora, il problema non è quello di fare scuola a scuola solamente attraverso le tecnologie digitali, bensì quello di gettare un ponte tra le pratiche d uso delle tecnologie degli adolescenti che i nativi digitali (Ferri, 2008, Ferri-Mantovani, 2008) mettono in atto nel corso delle loro interazioni sociali tra pari, senza l aiuto della scuola e le pratiche formative che hanno luogo nella scuola stessa. I digital native, infatti, hanno una dieta mediale digitale che si costruiscono da soli, spesso nel disinteresse o nell inconsapevolezza degli adulti. Il loro percorso di appropriazione dei nuovi media è oggi indipendente e spesso lontano e distonico (Rivoltella, 2006, Ferri 2008) dagli adulti. I digital native sono nati in un mondo socio-tecnico che presenta una serie di discontinuità radicali con il mondo descritto da McLuhan ne La galassia Gutenberg. I digital native crescono, apprendono, comunicano e socializzano all interno di questo nuovo ecosistema mediale, il brave new world dell informazione e della formazione digitali e globalizzate. 2 N 2 Settembre 2009

3 Vediamo in che modo. Come nota Wim Veen, studioso di nuovi media e di tecnologie didattiche, questa generazione mostra comportamenti di apprendimento differenti dalle generazioni precedenti; in particolare, apprendere attraverso schermi, icone, suoni, giochi, navigazioni virtuali e in costante contatto telematico con il gruppo dei pari significa sviluppare comportamenti di apprendimento non lineari, come quelli alfabetici e gutenberghiani (Veen, 2003, 2006). A una rassegna ragionata della letteratura scientifica in materia, i valori che orientano gli stili e i comportamenti di apprendimento dei digital native sono: l espressione di sé; la personalizzazione; la condivisione costante di informazione (sharing); il riferimento costante ai coetanei. I digital native sono molto più avvezzi di noi ad ambienti digitali di apprendimento. Ad esempio, per quanto riguarda i videogiochi, alcuni hanno poco a che fare con l apprendimento poiché si limitano ad attivare funzioni neurali di tipo motorio percettivo, azioni automatiche e di stimolo-risposta, che nel tempo lungo danneggiano le capacità di apprendimento, ma altri, soprattutto quelli che richiedono strategia, riflessione e costruzione di mondi possibili (come Crash Bandicoot, Spyro, Super Mario, Sim City, Age of Empire), sviluppano l attenzione selettiva, la riserva cognitiva 1 e l intelligenza secondo una modalità nuova. Videogiocare a Crash Bandicoot, Spyro o ai Sims, per esempio, implica un attenzione proattiva costante, la ricerca abduttiva di soluzioni a problemi che via via si manifestano nel gioco, lo sperimentare ruoli differenti all interno del contesto del gioco e quindi rappresenta una modalità di attivare apprendimenti ed esperienze anche sociali, perché ormai si gioca online con altri umani e non solo contro la macchina. Ma questi videogiochi sono solo la punta di un iceberg. I digital native hanno a disposizione una grande quantità di strumenti di apprendimento e comunicazione formativa e sociale: dai social network come Facebook e Netlog Habbo a MSN Messenger, al telefono cellulare, ai siti di file sharing e condivisione dei contenuti online. Inoltre, un comportamento di appropriazione mediale molto frequente presso i digital native è il multitasking: studiano mentre ascoltano musica e nello stesso tempo si mantengono in contatto con il gruppo di pari attraverso Messenger, mentre il televisore è acceso con il suo sottofondo di immagini e parole. Il problema del sovraccarico cognitivo che questo comporta è spesso risolto attraverso il continuo passaggio da un media a un altro, tramite uno zapping consapevole tra le differenti fonti di apprendimento e di comunicazione. Questo comportamento non è solo foriero di disattenzione e di disorientamento cognitivo. Noi adulti cerchiamo sempre un manuale o abbiamo bisogno di strumenti per inquadrare concettualmente un oggetto di studio prima di dedicarci a esso. I digital native no. Non è detto che sia un fatto positivo, ma è un fatto. Apprendono per esperienza e per successive approssimazioni, secondo una logica che è più vicina a quella abduttiva di Peirce, che non a quella induttiva di Galileo o deduttiva di Aristotele, che caratterizzavano il modo di apprendimento gutemberghiano. Da questo punto di vista, i digital native hanno un approccio molto più personalizzato, esperienziale e meno dogmatico del nostro. Un approccio che entra nei differenti campi di esperienza per prove ed errori, 1 Recenti studi neurofisiologici dimostrano come le attività intellettuali di svago diminuiscono fino al 60% il rischio di malattie neurologiche, quali Alzheimer, demenza senile, depressione senile. In particolare, uno studio longitudinale pubblicato sull autorevole New England Journal of Medicine (Verghese, 2006) e condotto da John Verghese e dal suo gruppo di ricerca su 437 residenti in comunità per anziani di età superiore ai 75 anni, ha correlato direttamente attività come la lettura, la scrittura, l enigmistica, i giochi da tavolo e il gioco delle carte, l ascolto della musica (in ordine di rilevanza preventiva e di frequenza di svolgimento) con la prevenzione del decadimento cognitivo. Il dato per noi più interessante è quello che testimonia come la riserva cognitiva si costituisca nella prima infanzia. imparando dagli errori, più che un approccio storico o sistematico e sequenziale alla conoscenza come il nostro. Inoltre, la condivisione con i pari, la cooperazione, l utilizzo di differenti approcci al problema dato e di molteplici codici e piani di interpretazione per risolverlo li differenziano radicalmente rispetto a noi. Si tratta di un approccio open source e cooperativo agli oggetti culturali, che è ben rappresentato dal modo in cui i giovani condividono la musica, il sapere e le esperienze online attraverso i più diversi strumenti di comunicazione tecnologica (MSN Messenger, Wikipedia, Skype, l Ipod e il podcasting, i blog). Si sta costruendo, secondo le regole dell etica haker condivisione, gratuità, cooperazione (Castells- Himanen, 2002) un universo di senso nuovo, un nuovo stile di apprendimento collaborativo. Per apprendere la soluzione a un problema o il significato di un concetto, i digital native utilizzano un nuovo approccio: piuttosto che interpretare, configurano; piuttosto che concentrarsi su oggetti statici, vedono il sapere come un processo dinamico; piuttosto che essere spettatori, sono attori e autori delle trame multiple e delle molteplici conclusioni che danno alle storie, che essi stessi costruiscono in cooperazione con i loro pari. Lo stesso apprendimento è per loro un processo attivo e sociale da condividere con i pari. N 2 Settembre

4 I dati dell indagine OCSE/PISA/CERI New Millennium Learner (Pedró 2008) ci mostrano come questi comportamenti di apprendimento fatichino a entrare nella scuola, e come siano distanti gli studenti e i docenti dal punto di vista delle pratiche didattiche agite/subite e desiderate. Entrambi i grafici che Copy from the board or a book Listen to a teacher talking for a long time Have a class discussion Take notes while my teacher talks Work in small groups to solve a problem Spend time thinking quietly on my own Have a drink of water when I need it Talk about my work with a teacher Work on a computer Listen to background music Learn things that relate to the real world Have some activities that allow me to move around Teach my classmates about something Create pictures or maps to help me remember Have a change of activity to help focus Have people from outside to help me learn Learn outside in my school s grounds Il confronto tra le due tabelle è sufficientemente chiaro e definisce la misura della sproporzione delle pratiche attuali degli insegnati e le aspettative dei digital native. La ricerca inglese sottolinea il fatto che le pratiche di insegnamento e apprendimento predominante sono molto presentiamo sono parte del sondaggio nazionale sul sistema formativo inglese effettuato dall Istituto di Ricerca Internazionale Ipsos Mori in Inghilterra nel Essi consentono un confronto tra le pratiche di insegnamento dominanti e le aspettative che hanno gli studenti rispetto a queste pratiche. Domanda: quali sono le tre attività tra quelle nell elenco che pratichi più frequentemente? In groups By doing practical things With friends By using computers Alone From teachers From friends By seeing things done With your parents By practising In silence By copying At a museum or library By thinking for yourself From others Other 9% 9% 8% 5% 6% 3% 1% 12% 14% 16% 25% 22% 22% 17% 16% 16% 10% 10% 9% 8% 7% 7% 4% 3% 19% 21% 31% 33% 29% 35% 39% 52% Fonte: Ipsos Mori (2007) Domanda: quali sono i tre modi di apprendere, tra quelli nell elenco, che preferisci? 55% Fonte: Ipsos Mori (2007) lontane dalle aspettative corrispondenti dei discenti. I nativi digitali, i cittadini del web 2.0, non vogliono più solamente ascoltare l insegnante, copiare dalla lavagna e prendere appunti. Vogliono imparare dall esperienza, vogliono apprendere in gruppo e tra pari, vogliono usare il computer I nuovi ambienti della formazione Ma come può essere strutturato il nuovo setting didattico tecnologicamente esteso che permetta insieme di rispondere ai nuovi stili di apprendimento dei nativi e nello stesso tempo di sviluppare appieno le potenzialità della rivoluzione digitale nell ambito della formazione? Analizziamo ad esempio la nuova configurazione che dovrebbero assumere gli spazi fisici della didattica, i luoghi della formazione, l arena primaria dei processi educativi (Pasquali 2003, Rivoltella, 2006). Un aula scolastica che possa diventare un ambiente formativo anche digitale è un aula attrezzata con banchi mobili e ricombinabili (Calvani, 2001), dotata di videoproiettore sospeso al soffitto, computer per il docente, notebook potente con una scheda per il digitale terrestre, e poi scanner, stampante e una postazione di videoripresa digitale (basterebbe anche una web cam posta su un banco). Un aula, come è chiaro, molto differente da quella che conosciamo oggi. Inoltre, l aula ideal-tipica all interno della quale si formino i cittadini digitali del domani è dotata di una connessione in rete a banda larga, di connessione wireless alla rete e alle basi dati dei content provider cui la scuola è abbonata, e di un certo numero di computer portatili (almeno uno ogni quattro studenti), dotati dei software di fruizione e di produzione multimediale per il web, che possono essere distribuiti ai ragazzi durante le fasi di apprendimento collaborativo o in piccolo gruppo. Nelle fasi di apprendimento di natura prettamente asimmetrica e di comunicazione unidirezionale, i banchi potranno essere posti in una configurazione tradizionale e l insegnante (mentor) potrà svolgere la sua lezione supportato dalla LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) o dal video proiettore, che potrà di volta in volta riprodurre sullo schermo video lezioni ad hoc preparate da lui o dall editore dei contenuti che adotta, oppure slides di sintesi e presentazioni, brevi filmati o video estratti da mediateche digitali o da siti web. Quando l insegnante riterrà che tenere lo sguardo negli occhi degli studenti e 4 N 2 Settembre 2009

5 non nello schermo possa facilitare la comprensione, adotterà sempre la didattica asimmetrica frontale, che tuttavia non sarà più dominante. Nei momenti in cui l insegnante e i ragazzi o bambini lo riterranno opportuno, l aula potrà essere riconfigurata, i banchi mobili verranno riaggregati a quattro a quattro o a due a due, e su ogni isola di lavoro, attorno alla quale potranno prendere posto da tre a cinque discenti, verranno posizionati alcuni notebook connessi wireless alla rete Internet, allo scanner, alla stampante e al video proiettore. I piccoli gruppi, sotto la guida di un insegnante (coach o tutor), potranno svolgere a questo punto lavori di approfondimento e di rielaborazione cognitiva e poi, una volta realizzati, presentarli e salvarli sul server di classe e nella classe virtuale, attraverso la LIM. Questa strutturazione dell ambiente scolastico e formativo a geometria variabile permette di comprendere che cosa si intenda qui per arricchimento digitale integrato degli spazi dell apprendimento o per spazi della formazione abilitati alla mediatizzazione estesa digitale. Tutto questo può sembrare una semplice descrizione futuristica o tecnoentusiasta dell aula scolastica così come si presenterà in un futuro indeterminato e lontano, ma non è così. L articolo 15 della finanziaria del 2009 e le successive circolari applicative, ormai legge dello stato, impongono agli editori e agli insegnanti di adottare solo libri misti, analogici e arricchiti di contenuti digitali, ed entro il 2016 usciranno dall adozione nelle scuole di ogni ordine e grado tutti i libri tradizionali. Tra il 2009 e il 2010, inoltre, sedicimila lavagne interattive multimediali troveranno posto nelle scuole di ogni ordine e grado, in seguito all azione innovativa dell Agenzia Scuola guidata da Giovanni Biondi, che l ha a lungo presieduta 1. Il futuro è passato, per utilizzare la fortunata metafora di Koselleck (1979) e la rivoluzione digitale ha già 1 Informazioni più dettagliate su questi progetti possono essere reperite sul sito del progetto Innovascuola del governo italiano: trasformato l ambiente in cui a casa i nostri figli e nipoti si trovano a vivere, un ambiente che è molto differente da quello nel quale siamo cresciuti noi figli del libro. Per quale ragione la scuola e il mondo della formazione non dovrebbero adattarsi a questa realtà mutata? Bibliografia Becta, 2008, Web 2.0 technologies for learning: The current landscape opportunities, challenges and tensions, G. Biondi (a cura di), LIM. A scuola con la Lavagna Interattiva Multimediale. Nuovi linguaggi per innovare la didattica, Giunti, Firenze, G. Biondi, La scuola dopo le nuove tecnologie, Apogeo, Milano, M. Castells et al., Mobile Communication and Society. A global perpective, MIT Press, Cambridge, Mass., 2007, trad. it. Mobile Communication e trasformazione sociale, a cura di Alberto Marinelli, Guerini e Associati, Milano, M. Castells, P. Himanen, The Information Society and the Welfare State: The Finnish Model, Oxford University Press, Oxford, 2002, trad. it. Società dell informazione e welfare state: la lezione della competitività finlandese, Guerini e Associati, Milano, A. Calvani, Educazione, comunicazione e nuovi media. Sfide pedagogiche e cyberspazio, UTET, Torino, P. Ferri, E-learning. Didattica, comunicazione e tecnologie digitali, Le Monnier, Firenze, P. Ferri, La fine dei Mass Media. Nuove tencologie e trasformazioni dell industria della cultura, Guerini e Associati, Milano, P. Ferri, S. Mantovani, Bambini e computer. Alla scoperta delle nuove tecnologie a scuola e in famiglia, RCS Etas, Milano, P. Ferri, S. Mantovani, Digital Kids. Come comunicano e apprendono i nativi digitali e come potrebbero farlo genitori e insegnanti, RCS Etas, Milano, F. Pasquali, I nuovi media. Tecnologie e discorsi sociali, Carocci, Roma, Ipsos Mori, National Student Survey (NSS) Assessment of the Optional Items Statistical Report, edited by Andria Hanbury, 2007, assets/york/documents/ourwork/research/nss_2007_optional_items_statistical_report.pdf. F. Pedró, The New Millennium Learners, What Do We Know About The Effectiveness of ICT in Education And What We Don t, Francesc Pedró Espoo, 2006, F. Pedró, The new millennium learners: emerging issues from the first expert meeting (Florence, 5-6 march 2007), F. Pedró, The new millennium learner a project in progress (2008), P.C. Rivoltella, Screen Generation. Gli adolescenti e le prospettive dell educazione nell età dei media digitali, Vita e Pensiero, Milano, S. Papert, Connected family. Come aiutare genitori e bambini a comprendersi nell era di Internet, a cura di P. Ferri, Mimesi Edizioni, M. Prensky, Mama Don t Bother Me Mom I m Learning, Paragon House, New York, 2006, trad. it. Mamma non rompere. Sto imparando!, a cura di S. Cutaia, Multiplayer, Roma, W. Veen, B. Vrakking, Homo Zappiens, Growing up in a Digital Age, Network Continuum Education, London, Sitografia Indagine Le tecnologie dell informazione e della comunicazione: disponibilità nelle famiglie e utilizzo degli individui, Anno 2007, disponibile sul sito Istat Indagine New Millenium learner dell OCDE (Organisation for Economic Cooperation and Development), disponibile sul sito Indagine OCSE PISA, disponibile sul sito PAOLO MARIA FERRI, Professore Associato presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell Università degli Studi Milano Bicocca, è docente di Teoria e tecniche dei Nuovi Media e Tecnologie didattiche. Ha approfondito in particolare i temi del web 2.0 e dell e-learning. Tra le sue pubblicazioni: P. Ferri, S. Mantovani (a cura di) Bambini e computer. Alla scoperta delle tecnologie digitali a scuola e in famiglia, Etas, Milano, 2006; P. Ferri, E-Learning. Didattica e comunicazione e tecnologie digitali, Le Monnier, Milano, 2005; P. Ferri, Fine dei Mass Media. Le nuove tecnologie della comunicazione e le trasformazioni dell industria culturale, Guerini e Associati, (paolo.ferri@unimib.it) N 2 Settembre

6 Cultural studies and the Internet Incorporating the Internet in Cultural Studies teaching: the web as topic and resource by Donata Banzato and Fiona Dalziel Over the last decades, the Internet has come to touch everyone s lives and has clearly had a huge impact on teaching, including the teaching of languages. As well as providing a wealth of information in a wide variety of different languages, many websites are devoted to the learning of languages, with activities ranging from grammar quizzes to listening and video activities. Moreover, learners can engage in authentic communication with speakers of other languages by means of , chat and even video conferencing. One area of foreign-language teaching that can also benefit from the vast opportunities offered by the Internet is that of cultural studies: in this article we will outline just a few of the ways in which teachers and learners can make use of this great resource. The Internet as a resource It is obvious that in the teaching of cultural studies, the Internet offers an invaluable source of information for teachers and students alike. However it is so vast that any attempt to provide a webliography merely scratches the surface. Websites disappear and new ones appear every day: this means that any list of sites will soon become outdated. For this reason here we will only mention a very limited number of sites, which may be helpful when teachers want to find up-to-date information about various topics related to cultural studies along with activities to propose to learners. As regards the UK, three particularly interesting sites are: learningenglish/ The first is packed with simple games as well as news about places to go and things to see; the second includes history-related topics, ranging from ancient history to life during the Second World War; the third has special sections devoted to grammar, vocabulary, pronunciation, quizzes and lifestyles. If teachers are dealing with aspects of American civilization, the site may be of interest. The use of surveys One of the resources offered by the Internet which may be of particular interest in cultural studies teaching are the numerous surveys concerning habits and lifestyles. Here follow two examples of activities which have been created thanks to the information contained in two such surveys. Example 1: Teens Today The following passage Family and Home is one of three based on the data collected by a survey carried out among more than 68,000 British teenagers and available at yp07.htm#section1. The other two passages presented in the textbook, but not included here, are entitled Social and Personal Life and After School Activities. As the activities are intended for secondyear students of Scuola Secondaria di Primo Grado (taken from New Culture Lab, LANG Edizioni, 2009), the parts of the survey chosen were those which were deemed to be more relevant to students lives and not so challenging linguistically. Moreover as the aim of the activity was for students to compare British teenagers lives with their own, focus was on sections presenting both possible similarities and differences between British and Italian teenagers lives. As can be seen, such a comparison is the aim of the accompanying reading exercise and class discussion. 6 N 2 Settembre 2009

7 Read the results of a recent survey about British teenagers and make a list of the similarities and the differences between their lifestyles and yours. You can start like this: Most British teenagers live with both parents, but I live British teenagers worry about and I also worry about FAMILY AND HOME 66% of British teenagers live with both parents, and if they live with just one parent it is usually their mother. The majority of teenagers live in a family with two children. The father is still the main wage earner and the mother often works part-time. Only 64% of British teenagers eat their main meal with their parents most days (compared with 93% in Italy). A quarter of girls often skip breakfast or lunch, probably for fear of getting fat. 20% of British teenagers drink alcohol and sometimes get drunk (in Italy this problems affects 5% of teenagers). The most common evening activity of all is watching television, followed by playing computer games and surfing the net (for boys), chatting with friends online (for boys and girls), reading a book and looking after pets (for girls). The Harry Potter series is very popular among teenagers and Anna Frank s Diary remains a favourite. More girls than boys spend a few hours in the evening doing homework. CLASS DISCUSSION Answer the following questions and compare your answers with those of your classmates. 1. Do you feel you are similar to or different from a British teenager? 2. Do any aspects of British teenagers lifestyle surprise you? WRITING Write a passage about yourself, mentioning the following points: the members of your family home and free time activities your interests and worries if you like school or if you don t (explain your reasons) NB. Some parts of the activities refer to the reading passages not included here. Example 2: Is Britain a racist society? For more advanced students, a survey could be used in its original format, with students being asked to extract information by looking at the figures. Example 2 is taken from a BBC survey aimed at understanding attitudes to race in the UK, and is included in a cultural studies textbook for students of Scuola Secondaria di Secondo Grado (taken from Around the Globe, LANG Edizioni, 2008). In this case the exercises which accompany the survey extracts develop the important skills of extracting relevant information form tables and of interpreting data in a reflective and critical way. IS BRITAIN A RACIST SOCIETY? Some years ago the BBC conducted a survey among British citizens of all racial groups to study their general attitudes to race. On these pages you will reflect on the results of the survey and on the role of the media in shaping people s behaviour. READING AND SPEAKING a) Look at the results of the survey and say if the following sentences are True (T) or False (F). Explain your choices. T F 1. Most British people think society has become more racially tolerant. 2. Most people think that immigrants don t do enough to integrate. 3. Religious discrimination is a serious problem. 4. White people mix with other races more than black people. 5. Black and Asian people have the same attitude to mixed marriages. A Do you think Britain is a more tolerant place than it was 10 years ago? Total White Black Asian More tolerant 55% 54% 57% 52% Less tolerant 34% 37% 25% 26% Don t know 11% 10% 18% 22% B Does your circle of friends include people from different ethnic backgrounds? Total White Black Asian Yes 53% 49% 87% 82% No 46% 50% 11% 16% Don t know 1% 1% 1% 2% C Have you faced racial or religious discrimination at work? Total White Black Asian Yes racial 5% 3% 34% 29% Yes religious 2% 1% 2% 6% No 93% 96% 61% 65% Don t know 2% 1% 3% 3% N 2 Settembre

8 D Do you think white people avoid living in non-white areas? Total White Black Asian Yes 73% 74% 64% 63% No 16% 14% 22% 17% Don t know 12% 12% 14% 20% E Do you think that immigrant communities do as much as they can to integrate in Britain? Total White Black Asian Do as much as they can 9% 8% 19% 22% Could do more 52% 51% 51% 51% Do not try 29% 33% 13% 10% Don t know 10% 8% 17% 17% F Would you marry or have a relationship with someone of a different race? Total White Black Asian Yes 50% 46% 71% 46% No 37% 41% 20% 42% Don t know 13% 14% 10% 12% (Source: b) Answer the following questions. 1. Which answers seem to indicate white people s prejudices 3. Did you find any surprising results? towards other races? 4. In your experience is your country a racist society? How would 2. Do you think British society is racist? Explain your answer. people in your country answer the questions of the survey? A metacognitive approach to the Internet However, the Web is not just a source of information in cultural studies teaching, but may also become a topic in itself. The Internet now plays a central role in many young people s lives, especially with the advent and enormous popularity of social networking sites. Today, therefore, any discussion of lifestyles and freetime activities will necessarily include this side of young people s lives as well as traditional subjects such as friends, hobbies or sport. For this reason, a reading passage like the following may be an important and stimulating way for students to reflect on how the Internet affects them and their social relationships. Example 3: SOCIALIZING AT HOME: THE NETWORKING GENERATION (from Around the Globe) Socializing at home: the networking generation Street corners are not the only habitat of choice for groups of teenagers. Increasingly, cyberspace is the place where young people develop their social skills. (BBC Focus, April 2007). Teenagers used to spend hours talking to their friends on the phone, but now they send each other instant messages and short messages called bulletins on social-networking sites. So, it s now becoming normal to ask people you meet for their networking profile, rather than for their phone number! Over 50% of teenagers in the USA use networking sites such as MySpace, Facebook and Bebo. MySpace, for example, was created in January 2004 and two years later had over 40 million members. So what do young people put on their pages? Basically, they write about themselves, adding photos, music and videos. Some young people even produce their own art work and write poetry. By the process of friending, young people make hundreds of friends from all over the world, most of whom they never meet in person. To quote Time magazine (December 2006/January 2007): social-networking sites can create and maintain relationships that wouldn t have existed otherwise. And studies have shown that these sites may even help young people to improve their communication skills. suitable for young people? One of the most popular sites with young people is YouTube. On this site, there are literally millions of videos to watch, and you can share your own videos by uploading them on to the site. If you become a registered user of the site, you can upload as many videos as you like. Everyday, over 60,000 new videos are uploaded on to this site, and it is difficult to check the contents of them all. For this reason, many people are worried that it is easy for teenagers to access violent and other kinds of offensive videos. Some countries, such as Brazil, Turkey, and India have even banned the site. PRE-READING Answer these questions. 1. What do you use the Internet for? 2. Do you know anything about social-networking? 3. What are some of the problems connected with Internet use? READING Read the passages and answer the questions. 1. How has teenage communication changed in recent years? 2. What exactly is social-networking? 3. What does a networking profile consist of? 4. How can a site like MySpace be good for teenagers? 5. What exactly is YouTube? 6. Why have some countries banned this site? CLASS DISCUSSION Answer the following questions. 1. What are your favourite Internet sites? 2. Do you use social-networking sites? If you do, how often? 3. Have you ever watched a video on YouTube? 4. Have you ever uploaded a video on to YouTube? 5. Do you think that there should be stricter controls of sites like YouTube? 8 N 2 Settembre 2009

9 When dealing with this topic with younger students, it is also important to highlight the dangers associated with the use of the Internet. As this use increases, so do the risks connected to it, and not enough emphasis can be placed on the darker sides of the Web. As well as promoting the use of the Internet, teachers need to make students aware of the fact that the net is not always safe. This is the aim of the following passage and associated writing activity, which clearly serve both a linguistic and a general educational function. Example 4: IS THE NET ALWAYS SAFE? (from New Culture Lab) There are lots of Internet sites which are fun for young people. You can watch videos, listen to music, play games and make new friends. There are also sites which can help you with your homework: you can look for information about many different things and have exchanges with students from schools in other countries. But be careful! The Internet can also be a very dangerous place. Anyone can create websites, and some of these contain violent or pornographic material, or encourage racism. It is also difficult to check the contents of all the videos on YouTube. There are people called hackers, who create viruses and damage other people s computers. Some hackers are vandals; others are criminals who want to steal data, money or confidential information. Many governments are now trying to make the Internet safe for children, but there are some things that you can do: get a good virus protector; keep your password secret and don t give private information to people you don t know; don t trust everybody you meet in social-networking sites and only meet new friends if your parents can be present; never accept presents from people you meet in cyberspace; be very careful when you download pictures or videos; don t open files from people you don t know they may contain viruses; tell your parents if you find violent or pornographic material. And don t get angry with your parents if they want to know what you are doing on the net. They just want to protect you and to make sure that the net is a safe place for you and your friends! WRITING Write a list of all the risks of the Internet. Then compare your list with your classmates lists. Conclusion This article has merely touched on a few of the implications of Internet use in cultural studies teaching, but it illustrates some of the many ways in which teachers can make use of the Internet as a resource. Yet we have also attempted to show how we can encourage students to reflect on the advantages and disadvantages of the Web, and thus adopt a more critical attitude towards this aspect of their own daily lives. DONATA BANZATO is a teacher of English at Scuola Secondaria di Primo Grado in Padova. Her work experience also includes teacher training. FIONA DALZIEL is a university English researcher at the University of Padova, where she coordinates the piloting of the European Language Portfolio for the Language Centre. Donata Banzato and Fiona Dalziel have collaborated for many years in the field of language teaching and on the design of civiltà materials. They are authors of Culture Lab (2005) and New Culture Lab (2009), for Scuola Secondaria di Primo Grado, Around the Globe (2008), for Scuola Secondaria di Secondo Grado. The textbooks are published by LANG. (donatabanzato@virgilio.it; fdalziel@libero.it) N 2 Settembre

10 Il Libro attivo Un nuovo strumento multimediale per l insegnamento della lingua straniera di Andrea Garetto ed Emilia Giribaldi Probabilmente tutti noi abbiamo la sensazione che i nostri figli o i nostri alunni vivano in un mondo completamente diverso dal nostro e parlino un altro linguaggio. Ciò è dovuto essenzialmente al gap che si è creato tra loro, nati e cresciuti nell era di Internet, instant messaging, ipod, cellulari, e i docenti, che nell uso delle nuove tecnologie hanno dovuto entrare in età adulta più o meno forzatamente, a volte con entuasiasmo e curiosità, a volte con fatica. Le caratteristiche della nuova generazione di nativi digitali si sentono ormai ripetere in tutte le occasioni: alla ricerca di stimoli brevi e diversificati, sensibili prevalentemente a quelli visivi, incapaci di mantenere la concentrazione su un singolo task per più minuti, ma in compenso capaci di utilizzare più strumenti tecnologici contemporaneamente senza alcuna esitazione, e quindi con una spiccata tendenza al multitasking. È ormai provato che l uso precoce delle nuove tecnologie attiva aree del cervello e sviluppa facoltà diverse da quelle delle generazioni precedenti. Come riuscire a comunicare con questa generazione? Non certo con la morte del libro di testo, da troppi frettolosamente preconizzata in questi anni: il libro è e deve rimanere strumento insostituibile e prima base di lavoro per studenti e insegnanti. Le nuove tecnologie non lo soppianteranno, ma dovranno sempre più accompagnarlo e integrarlo, portando all interno della scuola lo stesso mondo nel quale i ragazzi sono costantemente immersi, in modo da colmare la crescente distanza tra i linguaggi della scuola e quelli utilizzati dagli adolescenti in tutte le altre realtà del loro quotidiano. È necessario quindi che l insegnante superi ogni tipo di paura e diffidenza tipico di noi migranti digitali : questi strumenti non devono essere un ostacolo o un nemico, ma un valido alleato nel lavoro quotidiano con gli studenti. È inteso che il loro uso deve essere semplice, agevole, anche alla portata di chi con gli strumenti informatici ha poca confidenza. Quali le possibili risposte a queste esigenze? Una di esse può venire dal Libro attivo, introdotto di recente con successo nello studio delle lingue straniere: di null altro si tratta se non della versione digitale del libro, le cui pagine si possono sfogliare a video, con la possibilità di ingrandire testi e immagini. Ma è anche molto più di questo: tutti gli innumerevoli componenti che costituiscono solitamente un corso di lingua audio, video, eserciziari supplementari, ecc. sono disponibili all interno del supporto Il Libro attivo (un comune CD) e richiamabili con un semplice click: così è possibile attivare l audio direttamente da un icona posizionata accanto al dialogo, utilizzando anche la funzione karaoke per facilitare la comprensione e la ripetizione, consultare il glossario o le schede riassuntive di grammatica, accedere a sezioni di esercizi supplementari o collegarsi a eventuali scene video; inoltre, molti esercizi sono eseguibili in modalità interattiva, con correzione automatica e possibilità di stampare l esercizio, il report finale e/o inviarlo per . Come si fa lezione con il Libro attivo? Il Libro attivo vi permette di risparmiare tempo nella fase di preparazione delle lezioni ed è finalizzato a rendere queste ultime più coinvolgenti e allo stesso tempo più semplici da gestire. Come per qualsiasi strumento di lavoro, quanto più avrete preso confidenza con il Libro attivo, tanto più vi sembrerà 10 N 2 Settembre 2009

11 facile e vi sentirete a vostro agio nell utilizzarlo in classe: con la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale); con un proiettore collegato al computer; nel laboratorio di informatica. Tenete presente che ciascun alunno riceve la propria copia del Libro attivo, che potrà utilizzare a casa sul computer per studiare la lezione e svolgere i compiti assegnati. Prendere confidenza con il Libro attivo Se ne avete la possibilità, cercate di prendere confidenza con tutto il materiale disponibile nel Libro attivo, incluse le attività interattive e gli audio relativi alle unità che intendete trattare, prima di entrare in classe. Riflettete su come e quando il proiettore o la lavagna interattiva possono esservi utili a produrre un impatto positivo sulla classe durante la lezione. Quando è più utile che gli studenti si esercitino in modo interattivo e quando è invece più proficuo che si applichino a lavorare sul libro? Provate a chiedervi come gli studenti reagiranno nei diversi momenti della lezione, facendo esercitazioni che coinvolgono l intera classe, lavorando divisi in piccoli gruppi o anche individualmente. In quale momento il supporto visivo dell edizione digitale del libro vi può essere utile in classe? Non dimenticate di spegnere di tanto in tanto il proiettore o la lavagna interattiva: a volte questo può essere utile affinché gli studenti si concentrino meglio su un particolare esercizio da svolgere, soprattutto se questo comporta interazione in piccoli gruppi o è costituito da un attività di discussione con i compagni. Ricordate sempre di mantenere un buon equilibrio tra modalità multimediali e tradizionali. Altre risorse multimediali Se intendete utilizzare altre risorse multimediali oltre al Libro attivo, per esempio pagine web, dizionari online o altro, i vostri studenti lo apprezzeranno senz altro. Alcuni accorgimenti: in caso di lavagna interattiva o proiettore, assicuratevi che anche gli studenti seduti in fondo alla classe riescano a leggere sullo schermo; prima di cominciare la lezione, preparate il computer (o la lavagna interattiva), in modo che le varie risorse siano già presenti in finestre iconizzate sulla barra degli strumenti. In questo modo non dovrete perdere tempo a cercare su Internet o tra le cartelle del computer. Quali sono i vantaggi del Libro attivo? IN CLASSE 1. Focalizzare l attenzione degli studenti, evitando perdite di tempo e di energie. Credo che scene come la seguente siano nell esperienza quotidiana di ogni docente: si chiede alla classe di aprire il libro a pagina 35, e immediatamente si scatenano affannose ricerche, vagabondaggi tra le pagine, richieste di conferma al vicino ( Ha detto 25? No, 35! ) con relative perdite di tempo prezioso e di una già labile ed effimera concentrazione; si riprende con fatica il filo del discorso, per poi scoprire con disappunto che metà della classe sta guardando la pagina sbagliata. Il Libro attivo, proiettato frontalmente sulla parete o sulla lavagna e con l uso dello zoom sulla parte di pagina che interessa, evita tutto questo, attirando immediatamente gli sguardi della classe in un unico punto e facilitando enormemente il lavoro dell insegnante. 2. Avere tutti i materiali in un unico supporto, evitando al docente di peregrinare tra le classi carico di libri, CD, CD-ROM, lettore, DVD, ecc. e di perdere tempo ad attivare i vari componenti, cui può accedere con un semplice click direttamente dalla pagina. A CASA 1. Soddisfare diverse modalità di apprendimento. Alcuni studenti apprendono con più facilità attraverso l ascolto, altri visualizzando immagini, altri interagendo e comunicando, altri facendo qualcosa di concreto. Il Libro attivo, con la sua varietà di attività multimediali, è in grado di fornire a chi lo utilizza tutte queste modalità. Gli esercizi interattivi coinvolgono lo studente e lo incoraggiano a utilizzare i materiali, favorendo l apprendimento attivo e quindi facilitando la memorizzazione. 2. Fornire un valido supporto per i diversamente abili. La possibilità di ingrandire notevolmente porzioni del testo costituisce un prezioso aiuto per gli alunni ipovedenti, mentre la modalità karaoke, con il testo che si evidenzia in corrispondenza dell audio, può essere di grande aiuto per chi soffre di dislessia. 3. Motivare i ragazzi anche allo studio autonomo. Finalmente qualcuno fa i compiti a casa! è stato il commento di una docente che sperimentava per il primo anno il Libro attivo. Uno strumento che parla lo stesso linguaggio dei ragazzi li invoglia decisamente di più a utilizzarlo anche a casa per lo studio, il ripasso, l approfondimento individuale. La lavagna interattiva multimediale ANDREA GARETTO ed EMILIA GIRIBALDI lavorano da anni nel campo dell editoria scolastica. Fanno parte della redazione LANG (dal 2008 redazione Lingue Moderne LANG-Longman), dove si occupano principalmente dei testi di lingua tedesca e francese per la Scuola Secondaria di Primo Grado e per la Scuola Media Superiore. (andrea.garetto@ppbm.it; emilia.giribaldi@ppbm.it) N 2 Settembre

12 Contributi di questo numero Donata Banzato Silvia Barile Anna Biguzzi Fiona Dalziel Paolo Maria Ferri Andrea Garetto Emilia Giribaldi Julie Greco Coordinamento editoriale e redazione Enrica Bongiovanni Progetto grafico ap Comunicazione Ricerca iconografica Laura Urbani Materiale iconografico Archivio Pearson Paravia Bruno Mondadori AFP/De Bellis Aubrey Klein Deutsches Bundersarchiv/CC-BY-SA-3.0 ICP Konemann Impaginazione Costantino Seminara Stampato presso Tipografia Gravinese, Torino NARRATIVA LANG Una collana di letture originali o tratte dai classici ideata per la scuola secondaria di primo grado e per la scuola superiore. La vivace componente visuale contribuisce a coinvolgere le ragazze e i ragazzi nella lettura e favorisce la comprensione dei passi linguisticamente più complessi. Per incentivare la lettura autonoma degli studenti e per proporre corretti modelli di pronuncia e intonazione, ogni volume è corredato di di un CD audio, che riproduce integralmente il testo, drammatizzato da attori professionisti madrelingua. Organizzati su livelli graduali di difficoltà, i volumi presentano un ricco apparato didattico mirato all apprendimento del lessico, delle strutture grammaticali e degli aspetti culturali specifici di ogni racconto. RI H A LANG Edizioni Pearson Paravia Bruno Mondadori spa Corso Trapani Torino Fax Per dettagli sulle attività in programma nella vostra zona consultare il sito web Nome Cognome Indirizzo privato CAP Città Provincia Indirizzo della scuola CAP Città Provincia Vorrei che LANG MAG trattasse i seguenti argomenti: Libro in adozione Altri testi in adozione Ai sensi della legge 675/96 con la presente vi autorizzo al trattamento dei miei dati personali unicamente ai fini amministrativi per l invio dei materiali LANG Edizioni al mio indirizzo. Inviare via posta o via fax al seguente indirizzo: Pearson Paravia Bruno Mondadori spa LANG MAG Corso Trapani Torino Tel Fax

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