Provincia di Bologna Assessorato Agricoltura

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1 Provincia di Bologna Assessorato Agricoltura Piano Provinciale dei Servizi di Sviluppo al Sistema Agroalimentare Relazione Finale 2005 Comunità Montana Valle del Samoggia Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno Comunità Montana 5 Valli Bolognesi Comunità Montana Valle del Santerno Circondario di Imola

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3 SOMMARIO ASSISTENZA TECNICA... 5 SVILUPPO DELL IMPRESA... 8 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI VEGETALI... 9 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI ANIMALI...26 ALLEVAMENTI BOVINI DA LATTE...26 ALLEVAMENTI OVINI...30 ALLEVAMENTI SUINI...33 ATTIVITA DI SUPPORTO SERVIZIO DI INFORMAZIONE ALLE IMPRESE AGRICOLE...35 VITIVINICOLTURA...36 ORTOFRUTTICOLTURA...36 ALTRE ATTIVITA...37 COSTITUZIONE E AGGIORNAMENTO DI BASI INFORMATIVE TECNICO- ECONOMICHE...41 RIEPILOGO FINANZIARIO

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5 ASSISTENZA TECNICA Nell ambito del Piano Provinciale dei Servizi di Sviluppo al Sistema Agro- Alimentare anno 2005 l Amministrazione Provinciale di Bologna ha approvato e finanziato 8 progetti, dei quali 2 inerenti l assistenza tecnica alle produzioni animali, 5 per l assistenza tecnica alle produzioni vegetali, ed 1 relativo all assistenza economico-gestionale alle imprese (presentato congiuntamente da 3 associazioni di base di imprenditori agricoli). I tecnici che hanno fornito assistenza alle aziende sono stati complessivamente 62, elencati nella tabella seguente con le relative strutture di appartenenza. Tale numero comprende, oltre ai tecnici operanti nell ambito dei progetti sopra indicati, anche tecnici finanziati attraverso il Reg. CEE 2200/96 (OCM ortofrutta) ed altri operanti nell ambito di progetti di assistenza di livello interprovinciale finanziati ai sensi della L.R.28/98, quindi tecnici ed attività che non ricevono un finanziamento diretto da parte dell Amministrazione Provinciale, ma sono assoggettati ai controlli e agli adempimenti stabiliti dall Amministrazione stessa. TECNICI Rustici Alberto Veronesi Gianluca Accinelli Giacomo Albertazzi Luca Ara Daniele Balboni Claudio Baldo Tiziano Bandiera Andrea Barbieri Roberto Barreca Antonio Bongiovanni Stefano Borgatti Silvano Campagna Stefano Candini Marco Carpanelli Romano Cocchi Stefano ASSOCIAZIONI/STRUTTURE DI APPARTENENZA SETTORE IMPRESA ASIA Comunità Montana Fontanelice/CIA Imola ATE-CISL Imola SETTORE VEGETALE PEMPA CORER/Coop. Terremerse APO CONERPO/Coop. COMETA PROBER AGRITES CAIP Bologna Modena APO CONERPO/PATFRUT Apofruit Centro Agricoltura Ambiente Centro Agricoltura Ambiente CESAC PATFRUT AGRIBOLOGNA APO CONERPO/Coop Ortolani Cofri APO CONERPO/Coop. INTESA 5

6 TECNICI Cornale Riccardo Degli Esposti Massimo Filippini Paola Fischetti Fabio Frabbi Marco Girotti Franco Gozza Andrea Grazia Walter Magri Fabrizio Montanari Claudio Nocioni Fabrizio Piancastelli Luciano Plicchi Gianluca Rocchi Riccardo Rossi Marika Roversi Luca Saguatti Walter Smaia Fausto Utili Franco Valeriani Stefania Vecchi Paolo Visinelli Delia Aldrovandi Franco Antonelli Daniele Bardulla Sara Biacchessi Danila Camporesi Alvaro Capitani Davide Cerfogli Marino Cerri Martino Corsini Massimo Degli Antoni Ivo Ferri Gabriele Ghedini Cesare Iori Andrea Iotti Alcide Manfrin Dolores Mengoli Marco Michelon Davide Rinaldi Stefano Rocchetta Bruno Salerni Daniele Silvagni Gianlorenzo Tedeschini Claudio Turrini Marina Vincenzi Federica ASSOCIAZIONI/STRUTTURE DI APPARTENENZA Centro Agricoltura Ambiente APO CONERPO/Coop Ortolani Cofri ASSO.PA APO CONERPO/Emiliafrutta APOFRUIT APOFRUIT CAIP Bologna Modena AGRITES CO.PRO.B APPE APO CONERPO/Coop. Intesa APO CONERPO/Coop Ortolani Cofri Coop. Tre Spighe APO CONERPO/Coop. Tre Spighe PEMPA CORER/Coop. Terremerse APO CONERPO/Deltafrutta S.Pietro in Casale AGRITES AGRITES Terremerse AVEO CO.PRO.B TERRASANA SETTORE ANIMALE ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA APA APA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA APA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA APA APA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA APA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA ARTE CASEARIA 6

7 Le attività svolte sono riconducibili, in funzione della tipologia e dell utenza, a 3 filoni principali: sviluppo dell impresa miglioramento qualitativo delle produzioni vegetali miglioramento qualitativo delle produzioni animali 7

8 SVILUPPO DELL IMPRESA Nel corso del 2005 i tecnici operanti nell ambito del Piano Provinciale dei Servizi hanno organizzato e realizzato 19 tra incontri divulgativi e iniziative di animazione su temi ed argomenti di particolare interesse ed attualità, che hanno visto la partecipazione di più di 270 imprenditori. Altre attività sono state rivolte alla messa a punto e fornitura di servizi atti a facilitare la permanenza e l insediamento dei giovani agricoltori in imprese di dimensioni economiche adeguate e con prospettive di sviluppo. Al preliminare monitoraggio della presenza dei giovani nelle imprese associate alle strutture beneficiarie dei contributi, ha fatto seguito la raccolta delle informazioni relative ai bisogni e alle aspettative dei giovani imprenditori ed infine l attivazione di un insieme di servizi, realizzati in maniera interdisciplinare, finalizzati alla realizzazione di nuove imprese, al rafforzamento di quelle esistenti, all accesso a nuove opportunità finanziarie e agevolative. Si è lavorato anche sulla promozione di iniziative imprenditoriali riconducibili al filone delle attività connesse all agricoltura (previste dal Decreto legislativo 228/01), attraverso incontri ed accordi con le istituzioni e le forze sociali organizzate presenti sul territorio e studi di fattibilità in merito alla possibilità di avviare tali attività nelle aziende agricole. 8

9 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI VEGETALI L assistenza tecnica per il miglioramento qualitativo delle produzioni vegetali si è articolata nelle seguenti attività: assistenza all applicazione dei disciplinari di produzione integrata e delle norme tecniche specifiche previste dai Reg. CEE 2078/92 e Reg. CE 1257/99 e delle norme tecniche previste dal Reg. CEE 2092/91 (produzione biologica) in fase di coltivazione e di postraccolta; assistenza tecnica specializzata nei processi di conservazione e lavorazione del prodotto nelle fasi di post-raccolta; promozione delle iniziative necessarie alla valorizzazione delle produzioni inviate sul punto vendita (gestione di programmi di marketing). Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi alle colture e superfici che sono stati oggetto di assistenza tecnica nel 2005 nell ambito dei progetti di assistenza tecnica provinciali e interprovinciali finanziati ai sensi della L.R. 28/98, e dei programmi operativi finanziati dalla Regione ai sensi del Reg. CE 2200/96 OCM ortofrutta e della L.R. 28/97 Norme per il settore agroalimentare biologico. 9

10 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI VEGETALI L. R. 28/98 - Servizi di Sviluppo al Sistema Agroalimentare Progetti provinciali e interprovinciali Colture estensive e vite Coltura Produzione integrata Produzione biologica Barbabietola zucchero 1.085,05 4,00 Colture da seme 4,10 Foraggere 800,96 204,40 Frumento duro 879,41 - Frumento tenero 2.796,03 226,14 Girasole 234,59 5,00 Mais 697,29 8,00 Olivo - - Orzo 405,29 0,68 Patata 918,46 0,03 Soia 180,17 - Sorgo 599,85 - Vite 844,98 326,10 TOTALE 9.446,17 774,35 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI VEGETALI Reg. CEE 2200/96 - OCM ortofrutta Colture frutticole Coltura Produzione integrata Produzione biologica Actinidia 128,48 - Albicocco 245,56 105,67 Castagno 39,32 133,69 Ciliegio 17,36 0,77 Kaki 16,70 2,58 Melo 99,26 2,66 Pero 1.146,88 29,64 Pesco 869,79 55,82 Susino 128,17 4,53 Uva da tavola 18,40 14,39 TOTALE 2.691,51 335,37 10

11 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI VEGETALI Reg. CEE 2200/96 - OCM ortofrutta Colture orticole e industriali Coltura Produzione integrata Produzione biologica Aglio 6,44 - Asparago 8,73 0,80 Bietola 4,22 - Cavolo 5,21 - Cetriolo pieno campo 1,73 - Cetriolo coltura protetta 1,65 - Cicoria e indivia 21,56 - Cipolla 351,05 - Cocomero pieno campo 7,38 - Cocomero coltura protetta 1,80 - Fagiolino (fresco e da industria) 7,36 - Fagiolo da industria 5,00 - Finocchio 0,10 - Fragola pieno campo 0,40 1,87 Funghi 0,95 - Lattuga pieno campo 63,08 - Melanzana pieno campo 2,95 - Melanzana coltura protetta 1,12 - Melone pieno campo 41,15 - Melone coltura protetta 1,00 - Peperone pieno campo 0,24 - Peperone coltura protetta 1,10 - Pisello da industria 46,79 - Pomodoro da mensa pieno campo 0,72 - Pomodoro da mensa coltura protetta 1,00 - Radicchio 18,40 - Sedano 2,88 - Spinacio da industria 2,45 - Zucca 12,63 - Zucchino pieno campo 10,81 - Zucchino pieno campo coltura protetta 9,28 - TOTALE 639,18 2,67 11

12 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI VEGETALI L. R. 28/97 - Norme per il settore agroalimentare biologico Coltura Produzione biologica Avena 25,18 Castagno 174,17 Farro 232,25 Favino 186,30 Foraggere 7.211,87 Frumento duro 25,13 Frumento tenero 724,80 Girasole 40,23 Mais 123,83 Olivo 13,97 Orzo 601,36 Patata 3,66 Pisello proteico 3,32 Segale 1,03 Soia 85,00 Sorgo 35,99 Vite 114,45 TOTALE 9.602,54 Nel complesso le aziende che hanno usufruito del servizio di assistenza all applicazione dei disciplinari di produzione integrata sono state circa 1530 (di cui 480 aderenti ai progetti provinciali di assistenza tecnica), mentre le aziende biologiche che hanno beneficiato dell assistenza tecnica sono state 415. Di seguito vengono riportati, in sintesi, l andamento agro-meteorologico e la situazione fitopatologica delle principali colture nel Sono due gli elementi che hanno caratterizzato il 2005 dal punto di vista meteorologico: la scarsità delle precipitazioni (con la sola esclusione del mese di aprile) ed un andamento altalenante delle temperature, con ondate di calore seguite da periodi di tempo instabile e temperature più fresche. Riguardo al ricorrente problema della siccità, la situazione del 2005, considerando i mesi da maggio a luglio, si presenta intermedia rispetto ai due anni precedenti; non sono stati raggiunti i valori record del 2003, ma la 12

13 situazione del deficit risulta sensibilmente superiore rispetto a quanto verificato nel 2004, annata che può essere considerata normale. Il minor deficit idrico rispetto al 2003 è da imputare prevalentemente all andamento delle temperature: anche se nel 2005 sono state raggiunte punte simili o addirittura superiori a quanto registrato nel 2003 (vedi le ondate di caldo verificatesi alla fine dei mesi di maggio, giugno e luglio), questi fenomeni sono stati caratterizzati da breve durata e seguiti da periodi più freschi con valori normali o lievemente inferiori. Analizzando gli effetti dell andamento climatico sulle colture, nel mese di febbraio si sono osservati ingiallimenti per danni alle radici causati dal susseguirsi di fasi di gelo e disgelo, ed alla fine di maggio si è verificata una fase critica per la crescita delle colture, in quanto, dopo un periodo di tempo variabile con temperature generalmente nella norma, i primi influssi del temuto anticiclone africano hanno prodotto, nell ultima settimana del mese, un intenso ed anomalo aumento delle temperature. Sono risultate più penalizzate le varietà precoci, mentre le tardive hanno avuto maggiori possibilità di recuperare nel periodo successivo, decisamente favorevole alla crescita. INSETTI E ACARI MELO Cocciniglia: è costantemente presente nonostante l incremento della difesa attuata in questi ultimi anni. Si conferma l importanza, per la buona riuscita dell intervento, di porre particolare cura nella distribuzione dei prodotti anticoccidici. Si rileva sempre più frequentemente una presenza di danni su vecchi impianti, specie se voluminosi, e sulle varietà tardive di pero e melo, aggredite dalla terza generazione di cocciniglia. In queste situazioni un solo intervento alla ripresa vegetativa risulta insufficiente, il doppio intervento è sempre più frequente. Afide verde e grigio: presenza inferiore al passato, infestazioni nella norma. Si rileva un costante insediamento di colonie di varie specie di afidi: Aphis pomi, A. citricola, A. gossiphy, ecc. fino ai primi di luglio. In numerosi casi, a seguito dell impiego di neonicotinoidi in epoca pre o post fiorale, si sono riscontrate reinfestazioni controllate successivamente con l impiego di triazamate. 13

14 Afide lanigero: a causa della diminuzione dell impiego del Vamidathion a favore di altri aficidi, con sempre maggior frequenza si rilevano nei vecchi impianti attacchi di questo afide tali da richiedere una difesa specifica. L approssimarsi del 2007 (ultimo anno di possibile impiego del vamidothion) impone un attenta verifica di strategie alternative. Al momento sembra possa dare buoni risultati l uso tardivo (metà maggio) del thiametoxan. In generale gli afidi del melo destano molte preoccupazioni: con la scomparsa del triazamate tutto grava sulle spalle dei neonicotenoidi, famiglia che già presenta cali di efficacia. Carpocapsa: si conferma una presenza costante e diffusa del fitofago in tutta la provincia. Nelle aziende storicamente colpite l installazione della confusione sessuale e l utilizzo del virus della granulosi, ad integrazione della difesa chimica, ha fornito soddisfacenti risultati. Nella maggioranza dei casi alla raccolta si rileva comunque una leggera presenza di danno. La seconda generazione, che normalmente è la più pericolosa, ha provocato problemi nelle aziende in cui la difesa nei confronti della prima generazione non è stata particolarmente efficace. Pur riconfermando l utilità dell uso della trappola sessuale di monitoraggio, si ribadisce che non sempre vi è corrispondenza fra l entità delle catture, l epoca dei voli e la conseguente presenza larvale. La trappola sessuale è uno strumento che va utilizzato in associazione ai modelli previsionali e alla conoscenza della pressione del fitofago in azienda. Anche per il prossimo anno, visti i risultati positivi riscontrati è auspicabile un ulteriore aumento nell uso del metodo della confusione sessuale e del virus della granulosi, per mantenere o migliorare l equilibrio dell entomofauna utile ed evitare l instaurarsi delle resistenze. Tortricidi ricamatori (Pandemis, Archips): nel 2005 si è notato un ulteriore aumento nella presenza degli attacchi, soprattutto della generazione svernante di pandemis. La difesa viene attuata solo da una parte delle aziende. Nei casi in cui i ricamatori sono stati sottovalutati, o dove si è confidato nella attività collaterale di alcuni fosforiti impiegati nei 14

15 confronti della carpocapsa, hanno provocato danni. Da molti anni in generale non viene più attuata una difesa specifica. Nella prossima annata agraria converrà effettuare un attento monitoraggio per valutare l effettiva presenza del fitofago. Minatori fogliari: solo per alcune aree è stata rilevata presenza maggiore di litocollete rispetto a cemiostoma. Mediamente non sono stati richiesti interventi specifici. Cidia molesta: di norma presente su tutto il territorio provinciale. Nel corso del 2005 sono state riscontrate particolari difficoltà in alcune aziende poste nella zona orientale della provincia. L alta densità di cidia molesta presente nei pescheti della zona ha determinato a fine stagione numerose migrazioni verso le pomacee. Durante i campionamenti è stata riscontrata sui frutti la presenza di molte uova; in questi casi anche una difesa corretta in pre-raccolta comporta la presenza di una certa percentuale di danno. La soluzione si può ravvisare nell installazione della confusione sessuale sia sulle pomacee che nei pescheti limitrofi. Esiste la necessità di razionalizzare la difesa, che al momento viene applicata nella maggioranza delle aziende, anche dove probabilmente non esiste il problema. Mosca della frutta: nessuna segnalazione di danni. Ragnetto rosso: scarsissima presenza del fitofago. Nel melo, dove normalmente si rileva una presenza elevata di fitoseidi, sono stati riscontrati meno problemi rispetto ad altre colture. Sono state segnalate sporadiche presenze di tetranicus hurticae in vicinanza di colture erbacee molto infestate. Piralide: parassita non tipico delle pomacee, in alcuni casi ha provocato danni alla produzione e agli impianti di irrigazione. La difesa fitosanitaria impostata nei confronti della Cidia molesta e della Carpocapsa ha evidenziato la presenza di prodotti sul mercato con una buona attività collaterale nei confronti della piramide, quali etofenprox, indoxacarb, spinosad e thiacloprid, mentre altri - azinfos metile e fenitrotion - hanno dimostrato una scarsa attività. 15

16 CRITTOGAME Ticchiolatura: il 2005 non è risultato un anno particolarmente pericoloso. Si sono susseguite alcune infezioni primarie, concentrate prevalentemente nel mese di aprile. Nella maggioranza delle aziende sono state riscontrate scarse infezioni di ticchiolatura e la difesa ha fornito risultati soddisfacenti. Buoni riscontri si sono ottenuti con l utilizzo del modello previsionale. Oidio: la presenza è risultata nella norma. Cancri rameali: sono in aumento, con attacchi anche sui giovani brindilli, in particolare sul gruppo "GALA". Alcuni impianti sono fortemente compromessi: i trattamenti con sali di rame non sono stati sufficienti a contenere la malattia e si è dovuto ricorrere ad asportazioni meccaniche e pennellature. Colpo di fuoco: si rilevano infestazioni sporadiche. INSETTI E ACARI PERO Tentredine: presenza scarsa, inferiore alla norma. Afidi: la presenza è stata nella norma, fatta eccezione per l afide verde negli impianti giovani (vedi melo). Psilla: è stata rilevata una bassa presenza del fitofago. Si ribadisce la necessità dell impostazione di strategie di difesa nel pieno rispetto dell entomofauna utile (Antocoris nemoralis). In particolare nel 2005 si è notato una presenza elevata di Orius, soprattutto nel periodo primaverile, rispetto alla presenza dell Antocoride. Le numerose esperienze effettuate con il virus della granulosi della carpocapsa e con la tecnica della confusione sessuale hanno raggiunto l obiettivo di mantenere un elevato equilibrio preda-predatore. Alla raccolta non sono stati riscontrati danni. Brusone: poco presente. Per Carpocapsa, Pandemis, Archips, Eulia, Cocciniglia, Cidia molesta e Piralide si veda quanto indicato relativamente al melo. Minatori fogliari: si riscontrano alcuni attacchi di cemiostoma, in particolare su cv. Abate e Kaiser, che hanno richiesto interventi specifici. Eriofide vescicoloso: non sono stati segnalati attacchi. 16

17 Eriofide rugginoso: qualche attacco su Decana, che ha evidenziato danni tardivi. Ligus rugulipennis: non sono stati segnalati attacchi. Ragnetto rosso: pur valendo le considerazioni già fatte per il melo, a differenza di quest ultimo il pero presenta scarse popolazioni di fitoseidi. Nel mese di luglio si sono rilevate sporadiche migrazioni di tetranichidi dalle colture del mais limitrofe. CRITTOGAME Ticchiolatura: nel 2005 la malattia non si è manifestata. Maculatura bruna: anche il 2005, così come gli ultimi anni; è stata un annata caratterizzata da ridotta pressione della malattia, con poche aziende colpite. Il periodo a maggiore rischio è risultato il mese di giugno, in cui sono iniziati i danni, confermati dal modello revisionale, che sta dimostrando una elevata attendibilità. Valsa: i primi casi sono stati osservati nel Tre le aziende interessate una in provincia di Modena e due nell area ferrarese - e poche le piante colpite, tutte di età compresa fra i 30 e i 40 anni. Analoghi i sintomi: cancri su tronco o sulle branche facilmente confondibili, a prima vista, con altre patologie. Nel 2002 i casi sono aumentati in maniera preoccupante: nelle province di Modena, Bologna e Ferrara sono state diverse le aziende danneggiate e il fenomeno ha riguardato anche piante giovani, a partire da 8 anni di età, in piena attività produttiva. In qualche azienda, i cancri si sono manifestati anche sul 70% delle piante. La varietà prevalentemente colpita è risultata Abate, ma anche William, Decana e Kaiser si sono dimostrate sensibili. La nuova malattia, denominata "Cancro da Valsa" in quanto causata dal fungo Valsa ceratosperma, è una novità nella nostra regione e non sembra sia mai stata segnalata su pero in Italia. Da una ricerca effettuata allo scopo di acquisire informazioni su questa nuova patologia è risultato che il "Cancro da Valsa" è presente in Cina, Giappone e Corea. In questi paesi è in grado di causare gravi danni solo sulle coltivazioni di melo, mentre su pero, così come su cotogno, è stata rinvenuta solo occasionalmente. Il Servizio fitosanitario regionale ha avviato 17

18 un indagine per verificare con precisione la diffusione e la gravità della malattia sul territorio ed acquisire informazioni sulla biologia del patogeno. Sono in forte aumento i casi di presenza della malattia, per la quale non si hanno ancora informazioni attendibili in merito alla difesa. L Abate risulta essere la varietà più colpita, la maggioranza degli impianti di età superiore agli otto anni presenta sintomi fino al 100% di piante colpite. Alcuni impianti sono ormai compromessi. BATTERIOSI Colpo di fuoco batterico: nel 2005 non si sono registrati gravi attacchi, anche se è risultato l anno peggiore rispetto agli ultimi 3; in particolare si sono riscontrate numerose infezioni nel periodo settembre-ottobre. La difesa chimica, basata esclusivamente sulla prevenzione con sali di Rame, acibenzolar-s-metile e proexadione-ca, risulta parzialmente efficace, ed è quindi fondamentale mantenere costantemente monitorato il frutteto da parte dell'agricoltore, effettuare l asportazione delle seconde fioriture e, alla comparsa dei primissimi sintomi, asportare le parti infette ed eliminarle bruciandole. Pseudomonas spp: nella norma la presenza della necrosi batterica delle gemme verificatasi alla ripresa vegetativa, ma assolutamente straordinari gli attacchi verificatisi a fine maggio. La varietà più colpita è risultata Kaiser e, in misura più limitata, Conference. Il fenomeno si è manifestato con la necrosi dei frutticini e delle foglie del mazzetto, e la successiva cascola degli organi colpiti. Deformazione dei frutti: durante la fase di ingrossamento dei frutti si è assistito alla presenza, su molte varietà e in modo generalizzato sul territorio, di deformazioni sul frutto di origine imprecisata. I danni non sono riconducibili a problemi di carenze, a danni da uccelli, a batteri, a insetti, o a crittogame. Non rimane altro che pensare a danni di tipo ambientale, come eventuali gelate verificatesi nel periodo primaverile, e più precisamente nella prima settimana di aprile, quando le piante si trovavano nella fase fiorale-allegagione. 18

19 INSETTI E ACARI PESCO Cidia molesta: è stata registrata una presenza del parassita molto alta, con danni di entità elevata, particolarmente nelle varietà a maturazione tardiva. In particolare si è riscontrato un picco nelle presenze larvali a partire dai primi di agosto in poi. Particolarmente colpite alcune aziende dell area orientale. Anarsia: in generale la sua presenza è risultata di livello medio-scarsa, ad eccezione di alcune aree in cui la presenza è stata più elevata. Afidi: scarsa presenza dei fitofagi anche in appezzamenti in cui non è stata eseguita una difesa specifica; l'impiego dei neo-nicotinoidi in pre-fioritura ha fornito risultati soddisfacenti. Cocciniglie: si veda quanto indicato per le pomacee, considerando comunque la scarsissima presenza della cocciniglia bianca. La cocciniglia grigia risulta invece la specie dominante. Cicaline: presenza nella norma, con problemi solo negli impianti in allevamento. CRITTOGAME Bolla: nel periodo di fine inverno - inizio primavera si sono manifestate condizioni favorevoli al manifestarsi delle infezioni; la presenza del patogeno è comunque risultata mediamente bassa. E da considerare che il numero dei trattamenti eseguiti nei confronti dell avversità è in aumento. Nel periodo primaverile si eseguono mediamente 3 interventi. Oidio: la presenza è stata al di sotto della norma. Monilia: le condizioni climatiche di pre raccolta delle varietà tardive hanno favorito la diffusione del patogeno. In generale comunque si denuncia una scarsa presenza della malattia. Batteriosi: nel periodo di fine maggio-primi di giugno (in fase di postdiradamento) si sono verificati attacchi a carico delle foglie e dei frutti (macchie necrotiche) diagnosticate come Xantomonas pruni. Su diverse varietà di nettarine sono stati riscontrati danni anche elevati. I successivi interventi con rame a basso dosaggio non hanno fornito alcun risultato (essendo stato applicato dopo l infezione, con modalità di tipo 19

20 curativo). Nelle aziende colpite si sta impostando una difesa preventiva con il rame. Sharka: sporadiche presenze. INSETTI E ACARI SUSINO Cidia funebrana: si è rilevata presenza di voli molto elevati, e si riscontrano difficoltà nell'individuare il momento ottimale di intervento attraverso l impiego delle trappole sessuali; a tal proposito è risultato fondamentale l utilizzo dei dati forniti dai modelli previsionali. Anarsia: è sempre più presente, con danni anche rilevanti. Litocollete: la presenza è stata contenuta entro la norma. Cocciniglie: gli interventi sono stati generalizzati, ed eseguiti alla ripresa vegetativa soprattutto con Olio bianco. Sulle varietà tardive sono stati rilevati danni alla raccolta; valgono comunque le stesse considerazioni fatte per le cocciniglie delle pomacee. Tortricidi: non sono stati segnalati attacchi di rilievo. Tentredine: la diffusione del parassita è in aumento. Afidi: la presenza è risultata entro la norma. CRITTOGAME Monilia: la presenza è risultata limitata. Ruggine: la presenza è risultata al di sotto della norma. Batteriosi: il problema si pone negli impianti di cino-giapponesi. Gli interventi a base di rame si sono dimostrati mediamente efficaci. INSETTI ALBICOCCO Anarsia: per il controllo del fitofago, a differenza di quanto indicato per il pesco, non si riscontrano particolari problematiche. Recurvaria operoptera: è risultata localizzata nell'area collinare. Cecidomia: nel 2005 è stata riscontrata una scarsissima presenza del fitofago. Capnodio: coleottero buprestide che negli ultimi tre anni ha iniziato a infestare gli albicoccheti posti a sinistra della valle del Santerno, da Montecatone a Borgo Tossignano, causando danni anche rilevanti. Le larve, 20

21 che raggiungono dimensioni ragguardevoli (fino a mm), vivono a spese delle radici, scavando gallerie sottocorticali fino a portare a morte la pianta. Gli adulti, che raggiungono dimensioni di mm, vivono a spese delle foglie, di cui erodono il picciolo provocandone la defogliazione, e a carico dei giovani rametti, di cui erodono la corteccia, e delle gemme. L unica difesa possibile è a carico degli adulti, peraltro con scarsi risultati. CRITTOGAME Monilia: è risultata poco presente. Oidio: si è rilevata scarsa presenza anche in collina. Gnomonia erythrostoma: malattia tipica del ciliegio, da pochi anni presente anche su alcuni albicoccheti della collina imolese. I sintomi si osservano sulle foglie a partire da maggio sotto forma di macchie rossastre e decolorate; in conseguenza degli attacchi le foglie cadono precocemente. Ottimi risultati, per il controllo di questa avversità, si sono avuti mediante l utilizzo di I.B.E. associato alle previsioni di attacco fornite dal Servizio fitosanitario regionale, è comunque consigliabile intervenire curativamente dopo la/le pioggie infettanti. INSETTI CILIEGIO Mosca: la presenza è stata diffusa e generalizzata, rimanendo entro la normalità anche nelle zone di pianura, e limitatamente alle varietà mediotardive. CRITTOGAME Monilia: si ribadisce l importanza di eseguire interventi cautelativi durante le fasi fenologiche a maggior rischio, quali fioritura e pre raccolta. Si segnalano danni nelle varietà tardive, comunque inferiori allo scorso anno. INSETTI VITE Tignoletta: il volo e gli attacchi larvali sono stati di intensità inferiore alla norma. La difesa effettuata nei confronti della seconda generazione ha fornito buoni risultati. Metcalfa: scarsa presenza, in diminuzione rispetto alle annate precedenti 21

22 Cicaline: presenza elevata con arrossamenti fogliari. Tripidi: si è rilevata la presenza a partire da metà-fine luglio, con comparsa dei sintomi tipici. Scaphoideus titanus: vettore della flavescenza dorata, la sua presenza è stata accertata nelle aree della provincia fino ai confini con l imolese. Dai controlli e dalle analisi effettuate è stata segnalata la presenza di casi di Flavescenza dorata in aziende di pianura poste a sinistra del fiume Reno. La difesa nei confronti del vettore è stata eseguita nelle aree focolaio con 2 interventi obbligatori e nel rimanente territorio con 1 intervento obbligatorio. Nonostante che da alcuni anni si effettui una difesa specifica nei confronti del vettore, è da segnalare un aumento delle aziende con presenza di flavescenza. Cocciniglie: si rileva un generale aumento della presenza su tutto il territorio provinciale. Ragnetto giallo: si sta assistendo a una graduale ricomparsa del problema. CRITTOGAME Peronospora: l andamento stagionale primaverile è stato particolarmente sfavorevole alla malattia. Non si registrano danni di rilievo. Oidio: le infezioni sono state entro la norma. Le strategie di difesa adottate hanno contenuto la malattia in modo soddisfacente. Botrite: contrariamente a quanto registrato nei confronti della peronospora, l andamento stagionale di metà fine estate particolarmente piovoso ha favorito moltissimo la malattia, con danni rilevanti specie dove non sono state seguite le linee di difesa consigliate; in molti casi l annata poteva esigere anche il terzo trattamento antibotritico. Mal dell esca: è presente su tutto il territorio provinciale. Non essendoci rimedi chimici efficaci, si consigliano drastiche potature delle piante infette. Fitoplasmosi: la problematica è in aumento. La difesa nei confronti della Flavescenza viene attuata attraverso la lotta allo Scafoideo, mentre la difesa contro il Legno nero viene attuata indirettamente, con un diserbo programmato tendente a neutralizzare le piante ospiti dello Hyalestes, vettore del fitoplasma. 22

23 INSETTI FRUMENTO TENERO E DURO Afidi: si è registrata una presenza inferiore alla norma, tale da non richiedere interventi specifici. CRITTOGAME Oidio: presenza inferiore alla norma. Fusariosi: le piogge di fine aprile hanno favorito l insediamento delle fusariosi, soprattutto sulle varietà sensibili; i trattamenti eseguiti nei confronti di questa avversità hanno sortito risultati sufficienti. Si ribadisce l importanza di eseguire interventi preventivi a inizio spigatura. Ruggini: nel 2005 non si sono manifestati attacchi elevati di ruggine gialla, successivamente si è avuta la comparsa di ruggine bruna con presenza nella norma. Septoria: presenza diffusa in particolare sul grano duro varietà S. Carlo. Gli attacchi si sono verificati a fine marzo - primi di aprile con evidenti e diffusi ingiallimenti. Si sconsiglia la coltivazione della suddetta varietà. INFESTANTI In aumento Loglietto, Bromo, Viola, Veronica hederifolia, Geranio, Centocchio e infestanti dicotiledoni perenni. INSETTI BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Spodoptera exigua: contrariamente a 2 anni fa, non sono state riscontrate presenze. Altica: si è avuta scarsa presenza. Cleono: migrazioni tardive (giugno) hanno determinato presenza di danni soprattutto lungo i perimetri della coltura. Afide nero: la presenza è stata entro la norma. Mamestra: presenza in aumento rispetto all'annata precedente, soprattutto nel mese di luglio e all inizio di agosto. CRITTOGAME Cercospora: attacchi limitati e tardivi. Le varietà sensibili, scarsamente diffuse, hanno evidenziato attacchi più elevati e precoci. C è stata ottima 23

24 corrispondenza fra il modello previsionale e la comparsa in campo delle infezioni. Per quanto riguarda i trattamenti, buoni risultati sono stati ottenuti mediante il ricorso a miscele fungicide composte da I.B.E. in miscela con strobilurine e anilopirimidine. Oidio: scarsa presenza. Le nuove varietà tolleranti alla cercospora risultano molto più sensibili alla malattia e necessitano di un intervento con zolfo a metà giugno. INFESTANTI In aumento la presenza di Giavone, Cuscuta, Equiseto, Abutilon, Convolvulus arvensis e Calystegia sepium. Ottimi i risultati ottenuti con il diserbo post-emergenza (microdosi o dosi ridotte), grazie anche al buon stato fisiologico delle infestanti, particolarmente idratate al momento del trattamento; infatti si sono ottenuti ottimi risultati anche su infestanti maggiormente sviluppate e non eccessivamente condizionate dagli interventi precedenti. INSETTI PATATA Elateridi: presenza nella norma. Poiché la difesa chimica risulta parzialmente efficace, è necessario porre una maggiore attenzione agli interventi agronomici, quali rotazioni e scelta dei terreni poco infestati. Spodoptera exigua: non sono state riscontrate presenze. Dorifora: presenza limitata. Da registrare il calo di efficacia, nel contenimento del coleottero, degli I.G.R. e dei piretroidi, e la presenza di reinfestazioni dopo l utilizzo di Imidacloprid. Afidi: non presenti. Tignola: a differenza degli scorsi anni non sono stati rilevati attacchi. A seguito dell andamento climatico, fresco e umido, il parassita non ha trovato le condizioni per il suo sviluppo. Persistono invece presenze e danni nei magazzini di conservazione e lavorazione, e rimane da appurare la provenienza di tali infestazioni. CRITTOGAME Peronospora: non sono state registrate infezioni. 24

25 INSETTI CIPOLLA Tripide: infestazioni entro la norma. La difesa risulta essere insufficiente per mancanza di principi attivi efficaci e le difficoltà di bagnatura. Spodoptera exigua: non sono state riscontrate presenze. CRITTOGAME Peronospora: gli attacchi hanno interessato le varietà a semina autunnale e in minor misura quelle a semina primaverile. Botrite: l'andamento stagionale ha sfavorito la comparsa della malattia in campo. INSETTI POMODORO DA INDUSTRIA Spodoptera exigua: non sono state riscontrate presenze. Nottua gialla: nella norma. Afidi: nella norma. Peronospora: le piogge del mese di maggio hanno determinato lo sviluppo di alcune infezioni, che sono state ben contenute dalla difesa effettuata. BATTERIOSI A fine maggio si sono riscontrati attacchi. 25

26 MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI ANIMALI Il programma di assistenza tecnica relativo al settore zootecnico è stato realizzato da 24 tecnici. L assistenza ha riguardato allevamenti suinicoli, allevamenti di bovini da latte e da carne ed allevamenti ovicaprini, sulla base delle tipologie previste dalle Modalità operative per la realizzazione delle attività dei Servizi di Sviluppo al Sistema Agro-Alimentare Le aziende che hanno usufruito dei servizi sono così caratterizzate: settore ovicaprino: 27 aziende con allevamento da latte (6.737 capi) e 16 aziende con allevamento da carne (1.990 capi); settore bovino da latte: 89 aziende con produzione di latte alimentare (3.639 capi); 76 aziende con produzione di latte destinato alla trasformazione ( quintali di latte); 8 caseifici; settore bovino da carne: 2544 capi in 97 aziende; settore suino: scrofe in 16 aziende. Di seguito vengono analizzate le diverse attività distinte per tipo di allevamento e destinazione finale del prodotto. ALLEVAMENTI BOVINI DA LATTE Nonostante il perdurare delle condizioni negative in cui si trovano ad operare gli imprenditori agricoli - tra questi in specifico gli allevatori - che nel 2005 hanno portato alla chiusura di un certo numero di aziende zootecniche, i servizi di assistenza agli allevamenti registrano una sostanziale tenuta. Per quanto riguarda il latte alimentare, oltre al rapporto con le aziende storiche, si consolida la collaborazione con Granlatte, in particolare per le attività inerenti il miglioramento qualitativo del latte, la rintracciabilità e la produzione in filiera controllata. L obiettivo primario da perseguire negli allevamenti produttori di latte alimentare è la riduzione della carica batterica mediante il miglioramento delle 26

27 condizioni igienico-sanitarie. A tale scopo si è data grande importanza all istruzione degli addetti alla mungitura in merito alle corrette operazioni di preparazione e igiene della mammella e di tutte le attrezzature che interessano la mungitura e la conservazione del latte (uso di detergenti e disincrostanti adeguati, rispetto delle concentrazioni e delle temperature riportate sulle etichette, uso di prodotti per il post-deeping ecc). Uno dei problemi più diffusi riguarda i refrigeratori, che spesso non sono di capacità idonea (sovradimensionati o sottodimensionati) e non vengono sottoposti ad adeguata manutenzione, soprattutto nelle zone svantaggiate, a causa della difficoltà a reperire personale tecnico qualificato. Perciò il controllo degli impianti di mungitura è stato eseguito almeno 1 volta in tutte le aziende in assistenza, e ripetuto in quelle con frequenti problemi di cellule. Il secondo obiettivo è la riduzione delle cellule somatiche: nonostante i numerosi problemi segnalati, gran parte delle azioni correttive aperte nel corso del 2005 per non conformità relativamente a tale parametro sono state chiuse con esito positivo. Per i produttori di latte di Alta Qualità e biologico sono stati effettuati interventi per le non conformità relative a grasso e proteine, intervenendo soprattutto sull alimentazione (razionamenti, consigli sulla tecnica di somministrazione degli alimenti, sulla conservazione di foraggi e concentrati, sull utilizzo di particolari alimenti o integratori). Le situazioni più problematiche restano quelle delle aziende in zona collinare e montana, in cui i foraggi a disposizione sono di qualità scadente (affienati troppo tardi per le condizioni meteorologiche avverse o per il frazionamento eccessivo degli appezzamenti coltivati) ed è difficile e costoso l utilizzo di alimenti alternativi (medica disidratata, polpe di barbabietola ecc.), a causa delle dimensioni ridotte degli allevamenti e della notevole distanza dei fornitori. Per quanto riguarda il servizio di assistenza tecnica per la qualificazione del latte bovino da trasformazione, l attività ha interessato 6 caseifici e le relative aziende conferenti di seguito indicate: S. Angelo 10 conferenti per ql di latte Monteveglio - 11 conferenti per ql di latte 27

28 Pieve Roffeno - 7 conferenti per ql di latte Fior di Latte - 27 conferenti per ql di latte Castellettese - 6 conferenti per ql di latte Canevaccia - 14 conferenti per ql di latte Dal confronto dei dati analitici relativi alle annate 2004 e 2005 emerge una riduzione della percentuale di campioni anomali per tutti i parametri analitici ad eccezione della carica cellulare, parametro per cui nel 2005 si registra un aumento rispetto al Questa tendenza peraltro interessa numerosi caseifici anche della vicina provincia di Modena: la riduzione della carica cellulare è una delle due sfide principali in cui sono impegnati i nostri allevatori, insieme all aumento della fertilità, sfida che, nonostante i presidi terapeutici siano sempre migliori, non è stata ancora vinta. Un altro parametro da non sottovalutare è l inquinamento da clostridi, parametro che, nel confronto tra le due annate, si è mantenuto praticamente stabile, ma non va certo trascurato in una zona di produzione di formaggi a lunga stagionatura. Un altra attività che ha interessato i caseifici è l analisi sensoriale del prodotto, che viene effettuata da una panel di giudici esperti su un campione rappresentativo di ogni lotto quadrimestrale delle partite di parmigianoreggiano prodotto da ciascun caseificio. L analisi ha lo scopo di definire la qualità così come viene percepita dal consumatore, completando così il monitoraggio qualitativo del prodotto finito. Analizzando i dati in confronto con quelli delle precedenti annate, si è confermato che la maggior parte dei formaggi bolognesi in esame ha una buona ricchezza aromatica, e che la conseguente sensazione di piacevolezza si protrae nel tempo rimanendo a lungo percepibile in bocca. Anche al momento dell esame olfattivo si è rilevata una maggiore intensità rispetto allo standard di confronto, in particolare per i campioni appartenenti alla categoria media stagionatura. Si è inoltre verificato che alcune caratteristiche, quali la piccantezza e i sapori negativi, non dipendono dalla stagionatura; il lotto di appartenenza influisce in modo significativo solo su alcune caratteristiche organolettiche (colore, odore, solubilità); le lievi difettosità riscontrate nella pasta del formaggio (occhi e strappi) non influiscono in modo significativo sull aspetto gusto-olfattivo. 28

29 In sintesi, come lo scorso anno, la media stagionatura ha ottenuto maggiori consensi rispetto alle stagionature avanzate. ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE L assistenza tecnica agli allevamenti bovini da carne è stata fornita sia dai tecnici dell APA Associazione Provinciale Allevatori che dall associazione di produttori PRO.IN.CARNE. L assistenza tecnica fornita dall APA, come gli scorsi anni, ha riguardato il miglioramento dell efficienza produttiva, mediante interventi per aumentare il pregio degli animali (consigli sull uso dei riproduttori e sulla scelta della rimonta), migliorare la fertilità (anticipare le fecondazioni dopo il parto) e l alimentazione delle vacche nutrici e del giovane bestiame (accrescimenti più rapidi). Per quanto riguarda in specifico la razza Romagnola, che beneficia del marchio IGP, grazie alle azioni intraprese in questi ultimi anni il mercato si è mantenuto su livelli apprezzabili e l allevamento ne ha tratto un indubbio beneficio. Di pari passo però sono aumentate le richieste da parte della Grande Distribuzione di aver maggiori certezze sull alimentazione, l origine degli animali, la gestione in generale dell allevamento. L Associazione pertanto ha messo a punto, per tutte le aziende aderenti al circuito IGP, una serie di iniziative che vanno dall imbolamento dei capi destinati alla macellazione per assicurare l origine e la movimentazione, alla istituzione e tenuta di registri di carico/scarico degli alimenti, un progetto di tracciabilità a tutti gli effetti in un contesto di collaborazione di filiera, dall allevatore alla Distribuzione per garantire il consumatore. L attività di PRO.IN.CARNE è stata orientata a beneficio degli allevatori di razze da carne autoctone Romagnola e Limousine inseriti all interno dei percorsi produttivi di Qualità Controllata (QC) e di Indicazione Geografica Protetta (IGP), quest ultimo per la sola razza Romagnola. L assistenza è stata finalizzata alla corretta preparazione dei capi destinati alla commercializzazione, tenuto conto della destinazione commerciale. L attività si è articolata nelle seguenti fasi: consulenza sulla maturazione del bestiame valutazione morfologica del capo da commercializzare 29

30 controllo dei dati tecnico-produttivi. Nell ambito del progetto sono state effettuate anche analisi di laboratorio per valutare la presenza di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) negli alimenti utilizzati dalle stalle da ingrasso. Tutti i riscontri analitici, che hanno interessato 19 aziende non attigue e differenziate nelle tipologie di approvvigionamento, sono risultati positivi, a dimostrazione di quanto siano diffusi questi elementi e quanto sia difficile poter vantare una produzione territoriale OGM free ; assistenza precedente la fase di vendita consulenza sulla determinazione del prezzo di vendita e sull individuazione dell acquirente consulenza sull invio e trasporto dei capi in base ai disciplinari assistenza al macello. Tale assistenza viene attuata dagli stessi tecnici che hanno preso visione dei capi vivi, ed in questa fase trova conferma l intero lavoro svolto presso l allevamento, e nel contempo da essa si traggono gli elementi per il lavoro ulteriore da svolgere per correggere gli errori ancora presenti. L assistenza al macello comprende: controllo dei parametri produttivi emissione certificato QC e IGP. Nel 2005 la produzione di bovini da macello a marchio nella provincia di Bologna è stata di circa 600 capi a fronte di una produzione di circa 2000 capi a livello regionale di cui 93 a QC. In provincia di Bologna attualmente è presente un solo punto di macellazione aderente al disciplinare QC, l impianto Fiorini Dino e Franco s.n.c. di Crespellano, che nel corso del 2005 ha effettuato 19 macellazioni QC. Gran parte della produzione provinciale viene lavorata all interno di impianti di macellazione ubicati nella confinante provincia di Ravenna, e la restante parte è destinata ad impianti di Reggio Emilia e Pegognaga (MN). ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI Nel settore dell assistenza tecnica agli allevamenti ovini nel 2005 si è registrata l adesione di nuove aziende (circa il 10%), tutte condotte da giovani che si sono insediati in poderi ormai abbandonati da tempo, avviando un importante azione di recupero dei terreni e dei caseggiati ed intraprendendo l attività di allevamento. 30

31 E evidente che tali aziende, che spesso intendono praticare anche la trasformazione aziendale, esprimono una forte richiesta di assistenza tecnica, non solo per superare la delicata fase di avvio, ma anche per continuare e rimanere sul mercato in modo competitivo. A fronte della scarsa esperienza dei nuovi allevatori, diventa indispensabile un supporto tecnico sia per quanto concerne i problemi alimentari, sia per la gestione dei pascoli, elemento essenziale nell allevamento ovino, in quanto un carico eccessivo distrugge il cotico erboso, mentre un corretto piano di rotazione ne garantisce la durata nel tempo. Oltre che sugli aspetti zootecnici e alimentari, sono state fornite consulenze sui ricoveri, sia in fase di costruzione, per garantire strutture razionali tali da agevolare il lavoro degli addetti, che sui ricoveri già avviati, per garantire il benessere animale con buone caratteristiche ambientali. In campo genetico sono state eseguite, in collaborazione con l equipe dell Ufficio Agricoltura dell Assessorato Provinciale di Siena, fecondazioni artificiali intrauterine con il seme congelato di arieti miglioratori di razza sarda. Le consulenze relative al Management ed alla Gestione Aziendale sono state rivolte all organizzazione dei parti e delle attività produttive conseguenti in funzione delle richieste del mercato. Poiché la qualità delle produzioni è uno dei obiettivi principali dell assistenza tecnica, una volta garantito il benessere animale ed il livello sanitario dell azienda, si è operato direttamente sui prodotti, cercando di migliorarne la qualità. Si è agito quindi direttamente sul latte, valutandone la qualità con prelievi periodici del latte di massa per verificarne la rispondenza ai parametri previsti dalla normativa europea (DPR 54/97), ed intervenendo, in presenza di cariche batteriche alte, sugli impianti di mungitura e di refrigerazione, e per individuare problemi infettivi e squilibri alimentari (più frequenti con gli animali al pascolo). Gli allevatori sono stati inoltre supportati nell implementazione, aggiornamento e applicazione dei manuali di autocontrollo (HACCP) previsti dalla normativa vigente. Per gli animali da carne, oltre ad opportuni razionamenti, è stata promossa la diffusione di montoni atti a migliorare la conformazione degli animali 31

32 esaltando l attitudine alla produzione della carne, aumentando la precocità e le rese alla macellazione. Per quanto riguarda l aspetto sanitario, che resta sempre prioritario per assicurare redditività alle aziende, vengono fornite agli allevatori consulenze personalizzate (piani vaccinali ed antiparassitari) sulla base delle esigenze di ogni singola azienda e di ogni realtà ambientale, considerato che alcune patologie sono strettamente legate all ambiente. Si è lavorato inoltre attivamente alla divulgazione del Piano nazionale di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi negli ovini, che sostituisce quello regionale, è obbligatorio per gli allevamenti iscritti ai libri genealogici e volontario per gli altri, e prevede l abbattimento obbligatorio dei soggetti portatori del gene di massima sensibilità ed una selezione graduale dei soggetti geneticamente resistenti. E stata intrapresa una collaborazione con l Istituto di Malattie Infettive della Facoltà di Medicina Veterinaria dell Università di Bologna sul rilievo ecografico dell echinococcosi, un importante patologia degli ovini, trasmessa dal cane, che può colpire anche l uomo. Oltre all assistenza tecnica standard, è proseguita l attività rivolta al miglioramento delle tecniche di caseificazione aziendale, pratica che si va sempre più diffondendo e rappresenta un importante risorsa economica per gli allevatori. Infatti, a livello provinciale, sono pochissime le realtà il cui reddito è basato esclusivamente sulla vendita del latte, i cui prezzi non sono sufficientemente remunerativi. Perciò le aziende già consolidate si sono trasformate, in toto o in parte, in aziende a caseificazione aziendale, mentre le nuove si rivolgono a questa attività, in quanto è l unica in grado di consentire la sopravvivenza di realtà di piccole dimensioni. Ci si trova però di fronte a personale impreparato, sia tecnicamente che igienicamente, ad affrontare i problemi che la caseificazione artigianale comporta, ed è quindi indispensabile un supporto che affronti queste problematiche in modo critico, correggendo e orientando i comportamenti del personale all interno dei caseifici. Nel 2005 sono state seguite 7 aziende, tutte localizzate in collina, che si distinguono sia per la giovane età dei conduttori che per gli investimenti effettuati. 32

33 Sono state coinvolte prevalentemente aziende che lavorano latte ovino ma anche alcune che lavorano latte bovino e caprino. Gli interventi sono stati eseguiti in modo congiunto dal tecnologo caseario e dal tecnico che fornisce assistenza all allevamento, valutando in primo luogo le condizioni igienico sanitarie dei locali, delle attrezzature e delle lavorazioni, e successivamente i difetti dei prodotti realizzati in azienda, ed introducendo le opportune correzioni; infine si è lavorato sulla messa a punto di nuovi prodotti. Si è inoltre cercato di far comprendere la necessità di mettere a punto un sistema di tracciabilità del prodotto, in modo da poter risalire in qualsiasi momento da un determinato formaggio al latte e al processo che lo hanno prodotto. Grazie a questi interventi gli allevatori hanno acquisito una maggiore professionalità nell ambito del processo di trasformazione, aumentato la gamma dei prodotti disponibili, migliorato la qualità delle loro produzioni e diminuito le perdite, aumentando così la redditività dell azienda. ALLEVAMENTI SUINI Continua la profonda crisi per il mercato dei suini, in corso già da alcuni anni, tanto che ormai è opinione prevalente che la crisi sia di ordine strutturale, e se ne possa uscire solo adeguandosi alle norme produttive e di marketing che l industria suinicola più avanzata sta perseguendo. Numerosi sono gli elementi che hanno contributo a determinare livelli di prezzo così bassi come non si vedevano da decenni: l entrata in campo di megaimprese, che hanno razionalizzato al massimo il sistema produttivo con ampia economia di scala, abbattendo i costi, la crisi economica che caratterizza un po tutti i Paesi europei, che, unita ai periodici scandali relativi alla salute degli animali, induce ad una riduzione dei consumi, e molto altro ancora. Peraltro il contenimento delle nascite, l invecchiamento della popolazione e la matrice culturale della nuova immigrazione, poco propensa al consumo di carne suina, pongono severi limiti all espansione della domanda. Nel 2005 il costo di produzione, sia del suino pesante negli allevamenti a ciclo chiuso che del magroncello, ha subito un incremento del 2-3% rispetto all anno precedente, in conseguenza dell aumento dei costi espliciti, quali 33

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