VOLONTARI E FAMIGLIE IN RETE PER LA SALUTE MENTALE. Edizione 2015

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1 VOLONTARI E FAMIGLIE IN RETE PER LA SALUTE MENTALE Edizione 2015

2 Il training alle abilità sociali e l auto aiuto come strumenti di riabilitazione e inclusione sociale Dr.ssa Mariella Battipaglia

3 Diagnosi Riabilitativa Mentre l obiettivo di una diagnosi psichiatrica è il rilevamento di una patologia e la descrizione dei sintomi del paziente, quello della diagnosi riabilitativa è l individuazione delle abilità deficitarie e delle risorse del paziente, rispettando gli obiettivi che egli si propone.

4 Modello Stress-Vulnerabilità- Competenze della malattia mentale L esordio, il decorso e la manifestazione dei sintomi e del funzionamento sociale dipendono da una complessa interazione tra: fattori biologici (personali) ambientali (familiari e sociali) comportamentali (individuali e ambientali)

5

6 I sintomi e le disabilità aumentano quando: La sottostante vulnerabilità psicobiologica non è supportata: inadeguata o assente terapia farmacologica. Intervento di eventi di vita stressanti: superiori alle capacità individuali di affrontarli La rete di supporto familiare e sociale dell individuo diminuisce Atrofia delle capacità sociali e di soluzione dei problemi : disuso, rinforzo del ruolo di malato, perdita della motivazione, eccessiva dipendenza dai servizi.

7 Modalità di relazione col paziente e fase della malattia FASE RELAZIONE Acuta Subacuta Stabilizzazione e Cronica Assistenziale: Madrebambino Collaborazione : adulto-adulto bisognoso Crescita: maestroallievo

8 DOPPIA NEGAZIONE E DOPPIO RICONOSCIMENTO (Racamier) Negazione delle capacità: porta ad installare una relazione curante sul terreno della assistenza e dell attivismo, valorizzante per il narcisismo dei curanti ma disastroso per l autostima del paziente Negazione dei disturbi: porta a mantenere un alleanza terapeutica fittizia che non permette alla vera problematica del paziente di manifestarsi nelle relazioni di cura (come esiste un falso se, cosi esistono delle false relazioni)

9 .. Riconoscimento dei disturbi: permette di rintracciare nel vivo delle situazioni vissute con il paziente, i suoi atteggiamenti difensivi e sintomatici: osare nominarli significa assumersi reciprocamente il rischio della contrapposizione e perdere la comodita del consenso di neutralizzare la vita psichica. Riconoscimento delle capacita : suscita apprensione nei curanti, la cui percezione da parte del paziente e un elemento fondamentale della cura Quale sia l emozione per i curanti e sempre positivo per i pazienti esserne testimoni, a condizione che questa emozione sia detta e messa in relazione con la realta : viene cosi smentita la pericolosita della vita psichica. L esistenza di questo sentimento prova al paziente che i curanti sanno accettare i suoi movimenti verso l autonomia.

10 MODELLO STRESS VULNERABILITA : VALUTAZIONE BIO-PSICO-SOCIALE VALUTAZIONE SINTOMATOLOGICA: fornisce informazioni riguardanti il trattamento farmacologico protettivo nei confronti della vulnerabilita biologica VALUTAZIONE FUNZIONALE: fornisce informazioni riguardanti gli stressors e i fattori scatenanti le ricadute, le capacita premorbose e attuali che possono tamponare gli stressors e i vantaggi secondari derivanti dalla malattia VALUTAZIONE DEI DESIDERI E DELLE RISORSE: permette il coinvolgimento del paziente, lo stabilire dei ruoli ai singoli operatori, analizzare le reali risorse a disposizione del paziente e del servizio (doppio riconoscimento Racamier) *MONITORAGGIO CONTINUO! *L ACQUISIZIONE DI ABILITA NON PROCEDE LINEARMENTE!

11 RIABILITAZIONE COME TRATTAMENTO BIO-PSICO-SOCIALE Farmacoterapia orientata alla fase della malattia Ridare potere e responsabilità al pz. riguardo la terapia Relazioni collaborative tra equipe/paziente/famiglia nell individuare degli interventi di prevenzione delle ricadute, di gestione sintomatologia e pianificazione riabilitativa Considerazione delle situazioni ambientali (stressors e supporto sociale) Progetti riabilitativi individualizzati

12 VALUTAZIONE SINTOMATOLOGICA: SEGNI E SINTOMI CARATTERISTICI DELLA SCHIZOFRENIA Deliri Allucinazioni Disorganizzazione e frammentazione del pensiero Affettività appiattita e/o inappropriata Anedonia e ritiro sociale Compromissione dei rapporti interpersonali, del funzionamento sociale e lavorativo

13 DECORSO DELLA SCHIZOFRENIA età media di esordio = 21 anni (M) 26 anni (F) Esordio è generalmente preceduto da una fase prodromica, con crescente ritiro sociale, perdita di interesse per lo studio o il lavoro, scarsa igiene e cura della persona Fase critica: compaiono uno o più sintomi critici caratteristici della schizofrenia e, dopo un ulteriore periodo, vi è il ricorso ai servizi sanitari in almeno 1/3 degli esordi un ruolo favorente lo ha l uso di sostanze, in particolare alcool e marijuana negli esordi più tardivi sono prevalenti i sintomi positivi ed è minore la destrutturazione della personalità

14 RISULTATI STUDIO CATAMNESTICO DELL OMS Esiste un pattern preciso e costante di insorgenza delle disabilità: alcuni ambiti di abilità e i rispettivi ruoli sociali risultano compromessi prima e più frequentemente degli altri RELAZIONI AFFETTIVO-SESSUALI RUOLO GENITORIALE RELAZIONI SOCIALI E TEMPO LIBERO ABILITA DI VITA QUOTIDIANA CURA DI SE E AUTONOMIA DI BASE

15 Il Case Management E una modalità di lavoro di un equipe integrata, che mette in moto un processo di cura basato sul coordinamento di professionalità afferenti da aree diverse, teso alla continua valutazione delle richieste, pianificazione degli interventi, coordinamento e monitoraggio dei risultati, selezione dei servizi che possano soddisfare le richieste di individui di un target definito in campo sanitario e sociale.

16 il case manager Case Manager è il referente complessivo del percorso di cura o del progetto che, all interno di una relazione significativa con il paziente, assume una funzione specifica di monitoraggio del percorso e ne favorisce l integrazione: garante della presa in carico

17 LA VALUTAZIONE INTEGRATA Accoglienza Case Manager PERCORSO VALUTATIVO IN PIU UNITA DIAGNOSTICHE V. Psichiatrica/Psicologica V. Familiare V. Riabilitativa PROGETTO DI TRATTAMENTO INDIVIDUALIZZATO E INTEGRATO Supervisione e coordinamento

18 VALUTAZIONE RIABILITATIVA VALUTAZIONE FUNZIONALE: valutazione delle abilità deficitarie e delle risorse del paziente e della famiglia VALUTAZIONE DEI DESIDERI E DELLE RISORSE: permette il coinvolgimento del paziente, lo stabilire dei ruoli ai singoli operatori, analizzare le reali risorse a disposizione del paziente e del servizio (doppio riconoscimento Racamier) *MONITORAGGIO CONTINUO! *L ACQUISIZIONE DI ABILITA NON PROCEDE LINEARMENTE!

19 Psicosi e Valutazione Integrata: Valutazione Familiare 1. Intervista con tutti i membri familiari 2. Storia individuale con ognuno dei membri della famiglia 3. Valutazione funzionale di ogni membro familiare 4. Modificazioni indotte dalla malattia sul funzionamento familiare 5. Valutazione ipotesi di trattamento familiare

20 Valutazione della Famiglia La famiglia può essere sia un ostacolo che una risorsa nell intervento riabilitativo Comprendere i BISOGNI (non solo concreti, ma soprattutto emotivi) della famiglia è fondamentale per stabilire un alleanza con essa, al fine di limitare gli ostacoli e aumentare le risorse necessarie per il processo riabilitativo

21 La valutazione familiare nel pianificare un intervento riabilitativo WHY? Funzionamento, bisogni e risorse della famiglia Coinvolgere i familiari nei propri obiettivi riabilitativi Individuare gli obiettivi da perseguire Valutare Efficacia dell intervento Mobilizzare le risorse familiari necessarie WHEN? All accettazione, Quando pianifichiamo un intervento Periodicamente per valutare gli obiettivi a medio e lungo termine WHERE? all interno del programma ma anche nel contesto familiare WITH WHOM? Col case manager o con il terapeuta familiare

22 P.R.I. Progetto riabilitativo individualizzato Lo staff può sviluppare la responsabilità individuale attraverso domande centrate sulla persona: Cosa vuoi fare della tua vita?quali sono i tuoi obiettivi? Cosa potrebbe fare la differenza?quand è stata l ultima volta che sei stato bene o ti sei divertito? Cosa potrebbe migliorare la tua vita? Cosa potrebbe dare più significato? Cosa potresti fare perché la tua vita migliori? condividere con paziente e familiare il PRI EMPOWERMENT

23 Il Recovery avviene quando le persone con malattia mentale scoprono o riscoprono le loro abilità e le loro risorse per perseguire obiettivi personali e sviluppare un senso di sè che permetta loro di crescere, superando o marginalizzando la loro malattia mentale

24 RECOVERY nella RIABILITAZIONE PSICHIATIRCA Cambiamento del ruolo di paziente: enfatizzare l apprendimento sulla malattia e i trattamenti e sulle possibilità di scelta a disposizione Cambiamento del ruolo dei professionisti: enfatizzare la collaborazione del paziente nei programmi di trattamento Incrementare le tecniche di adattamento (coping) Incrementare il ruolo dei riferimenti : famiglia, amici, parrocchia ) Incrementare il ruolo dei riferimenti paritari: gruppi autoaiuto e scambio dell esperienza

25 La disabilita e da dove partiamo, la Recovery e la nostra destinazione e la Riabilitazione la strada che Percorriamo (LIBERMANN)

26 Conseguenze delle malattie mentali sul processo di ripresa (recovery) Gli effetti della malattia mentale: i sintomi fisici, le paure, i sentimenti ingestibili, i pensieri negativi, la sensazione di non riuscire a mantenere il controllo sulla propria vita e sugli eventi che la influenzano. Il trauma associato all esordio psicotico e alle ospedalizzazioni. Lo stigma interno Le attitudini negative dei membri della famiglia, degli amici, dei professionisti verso l utente e dell utente verso se stesso. La perdita di un ruolo sociale valido e di un identità sociale positiva. La mancanza di opportunità che arricchiscono l esistenza. Lo stigma e la discriminazione. Anthony (1993).

27 CRITERI OPERATIVI DEL RECOVERY (Libermann 2002) Remissione dei sintomi per 2 anni consecutivi Funzionamento lavorativo (mantenimento di un lavoro part-time o la frequentazione di una scuola con esiti di successo per almeno due anni) Vita indipendente (vivere in un appartamento per almeno 2 anni senza la supervisione quotidiana nella gestione dei soldi, nella preparazione dei pasti, nella pianificazione degli acquisti, nella pulizia degli indumenti, nell igiene personale e nell organizzazione del tempo libero) Relazioni con i pari (incontrare amici per condividere attività ricreative o contattarli telefonicamente almeno una volta alla settimana)

28 La definizione operativa di recovery sintomatico e funzionale il recovery è definito da un funzionamento psicosociale che si avvicina al range standard (punteggio maggiore di 65 alla scala Global Assessment of Functioning) e da una specifica durata di stabilità dei sintomi e dei miglioramenti nel funzionamento psicosociale, individuata in 2 anni.

29 Autogestione malattia/prevenzione delle ricadute Conoscere il proprio disturbo, la sintomatologia, modello stress vulnerabilità, distinzione segnali precoci di crisi social skill training SST Gruppo Farmaci/Gruppo Segnali Precoci Il recovery passa attraverso la psicoeducazione alla malattia, la comprensione dei segnali di crisi, l automonitoraggio, lo sviluppo di un piano di prevenzione ricadute

30 PROBLEM SOLVING TRAINING Il recovery passa attraverso la capacità di risolvere problemi di vita quotidiana; i pazienti hanno deficit nelle capacità di Problem Solving e di produrre alternative.

31 Aspetti qualificanti della recovery: far emergere la prospettiva in prima persona di chi ha vissuto l esperienza di ripresa/guarigione da un disturbo mentale grave la propria percezione dei fattori che sono stati utili al fine di un superamento, anche se parziale, della condizione di disabilità la testimonianza delle modalità con cui la persona ha potuto superare tale condizione

32 Accettare di avere una malattia cronica, forse incurabile, senza sentimenti di colpa o vergogna Evitare il più possibile condizioni complicanti (non assunzione della terapia farmacologica, alcol, droghe..) Modificare alcuni aspetti emotivi e delle modalità di relazioni Assumersi la responsabilità del proprio processo riabilitativo La persona lo sta facendo per se stesso, Nessun altro può farlo al suo posto I professionisti che lo assistono possono farlo CON lui

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