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1 Sei sicuro di quanto costa il tuo prodotto? Il nuovo metodo dell Activity-based costing. Torino, 24 maggio 2006

2 Indice Premessa...p. 3 Determinazione dei costi di prodotto: confronto fra i diversi metodi...p. 3 Considerazioni finali...p. 7

3 Premessa Per chi ha un approccio superficiale alla materia del controllo di gestione l Activity-based costing, probabilmente non evoca nulla ma, rappresenta un salto in avanti notevole che la scienza aziendalistica ha avuto negli ultimi quindici anni. Per esperienza personale ho notato che in Italia ancora professionisti e consulenti propongono metodologie superate come i centri di costo. Focalizziamo maggiormente l argomento. Si tratta di determinare più correttamente i costi che vanno attribuiti ad un singolo prodotto. Sappiamo che per quanto riguardo il costo diretto, problemi non ne sorgono; le sorprese affiorano quando dobbiamo allocare i costi indiretti. La problematica che gira intorno al costo diretto e indiretto, investe molte variabili che sono fondamentali per l imprenditore o la sua direzione aziendale: pensiamo alla redditività del singolo prodotto, alla sua formazione del prezzo, alle scelte di eliminazione di linee di prodotti in luogo di altri. Determinazione dei costi di prodotto: confronto fra i diversi metodi La dottrina aziendalistica evidenzia tre metodi per il calcolo del costo di prodotto. Metodo semplificato: imputa il costo delle singole voci (materie prime, mano d opera diretta, altri costi diretti e costi indiretti) in

4 maniera diretta sul prodotto, senza un applicazione di principio causale. Per principio causale intendiamo, l attribuzione al prodotto o servizio dopo averne individuato la causa che ne ha originato il sostenimento. Questo metodo risulta generalmente inattendibile. Metodo per centri di costo: imputa le voci di costo ai prodotti attraverso i centri di costo. Essi sono normalmente coincidenti con le unità organizzative e funzionali dell azienda (area della produzione, della commercializzazione, dell amministrazione ecc.) o i reparti, uffici e laboratori. Le voci di costo vengono prima attribuite ai singoli centri e successivamente ai prodotti. In questo caso le allocazione dei costi indiretti risultano più precise rispetto al metodo precedente. Metodo dell Activity-based costing: le voci vengono imputate alle attività e successivamente ai prodotti. Facciamo un confronto su queste ultime due metodologie. Gli elementi a disposizione per questo raffronto sono: il prodotto o servizio oggetto dell analisi del costo pieno; i costi diretti che senza mediazione vengono imputati al prodotto; la filiera dei costi indiretti, che possono riguardare costi indiretti industriali, commerciali, amministrativi ecc., i quali sono i protagonisti dell allocazione sul prodotto (n.b. per comprenderci stiamo facendo un confronto sulle tecniche di imputazione di questi costi sul prodotto, che essendo indiretti, necessitano di un criterio di attribuzione più possibile aderente alla realtà);

5 i centri di costo e di attività, i quali sono i punti di origine causale che determinano il sostenimento dei costi. Nel primo caso si ipotizza che, l impresa, per la sua logica organizzativa, suddivida l intero complesso di attività secondo un principio di funzioni omogenee, cioè lo suddivide in aree funzionali (area funzionale di produzione, di commercializzazione, di ricerca e sviluppo di marketing ecc.). Quindi la teoria che è stata ritenuta la più idonea fino agli anni novanta, si basava sul medesimo principio. La causa di origine del costo era legata alle singole aree funzionali. I problemi sono incominciati a sorgere negli anni ottanta che hanno visto mettere in discussione tutto l impianto logico tradizionale della cost accounting. Molti autori hanno ben espresso il senso di disagio che tutti provano nei riguardi di prassi contabili consolidate che, nate in contesti tecnologici differenti, non esprimevano più correttamente la relazione tra il valore delle risorse impiegate e quello delle funzionalità prodotte. La contabilità analitica non rispondeva quindi alla finalità prima per cui era nata all inizio di questo secolo. Non è stato facile cambiare, tanti gli interessi in gioco, gli attori coinvolti e le consolidate tradizioni da mutare. Ci volle un decennio di dibattiti, ricerche, pubblicazioni per smuovere le acque. Esemplare, a questo proposito, il movimento che ruotò intorno al progetto Cam-I, che legittimò l uso dell Activity-based costing nelle imprese anglosassoni. Nei sistemi tradizionali l imputazione dei costi indiretti avviene per il tramite dell utilizzo di un coefficiente predeterminato calcolato

6 impiegando come base di ripartizione le ore di manodopera diretta, i costi della manodopera diretta, le ore macchina o i costi dei materiali diretti. Sulla base di questo principio maggiore è il numero di pezzi fabbricati di un certo prodotto, maggiori sono i costi indiretti che gli vengono attribuiti, proprio perchè l allocazione dei costi indiretti segue la proporzione del volume di produzione. Per esempio, se si producono unità del prodotto Alfa e del prodotto Beta, questo sistema tradizionale, prevede l assegnazione al prodotto Alfa di una quota di costi indiretti pari a 10 volte quelli consumati da Beta. Può succedere che Beta sia molto più complesso da realizzare e potrebbe richiedere maggiori attività di supporto cui sono associati maggiori costi indiretti. Il sistema di tipo activity consente di superare queste semplifiazioni. La focalizzazione sui sistemi di allocazione dei costi è diventato in questi ultimi anni oggetto di parecchia attenzione. Si ritiene che i precedenti metodi sottovalutano pesantemente i costi dei prodotti realizzati in grandi volumi. Ecco che il principio causale (driver) dell imputazione dei costi diventa un importante codificatore per determinare ciò che ne ha provocato il sostenimento. Concretamente la procedura richiede l individuazione di volta in volta del driver del costo e che è facilmente individuabile se si scompone la gestione in vere e proprie attività (ciò che realmente fai od esegui).

7 Conseguentemente, mantenere il principio secondo cui l imputazione dei costi indiretti dovrebbe rispecchiare il modello di fabbisogno delle risorse proprio del principio causale. Considerazioni finali Per mantenere alta l attendibilità delle informazioni, è necessario che il principio causale vada sempre rispettato, per fare in modo che i costi siano imputati ai loro oggetti secondo il reale fabbisogno di risorse che loro esprimono. Utilizzando metodologie di contabilità dei costi molto analitiche possiamo scomporre la gestione nelle sue specifiche attività in modo da far emergere il reale fabbisogno che le singole risorse assorbono. In molte imprese industriali è ancora radicata la base del criteri volumetrico come principio fondante l imputazione dei costi indiretti industriali, commerciali, amministrativi ecc.. Le cause sono da ricercare in retaggi di tipo culturale, ma anche nelle rigidità di tipo strutturale e organizzativo. Attenzione perché tutto questo provoca un alterazione: Inattendibilità del costo del prodotto, inaffidabilità del sistema di controllo e assenza di razionalità economica delle scelte.

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