I perturbatori endocrini nei luoghi di lavoro

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1 I perturbatori endocrini nei luoghi di lavoro Da molti anni si sente parlare di perturbatori endocrini, eppure non si riscontrano molti progressi per il miglioramento delle conoscenze nel merito e per la migliore prevenzione e protezione degli esposti. Facciamo il punto della situazione e dei possibili sviluppi futuri, dopo che una ricerca del 2015 ha mostrato l impressionante impatto sanitario ed economico delle numerose patologie ascrivibili agli EDC. A cura di Giuseppina Paolantonio per Wolters Kluwer Italia Definizioni e funzionamento I perturbatori o interferenti endocrini (o disruttori, dall inglese endocrine disruptors compounds - EDC) sono sostanze la cui caratteristica è di potersi sovrapporre attraverso vari meccanismi all azione degli ormoni endogeni, interferendo così con importanti processi biologici che sono alla base dello sviluppo e della riproduzione dell organismo umano. La perturbazione endocrina non rappresenta di per sé un esito negativo, ma è un meccanismo che può alterare importanti funzioni vitali: infatti, gli ormoni endogeni sono sostanze messaggere e regolano, attraverso sistemi a cascata, tutti i processi biologici dell organismo umano: dalla riproduzione, alla crescita e differenziazione e mantenimento dei tessuti, al controllo delle condizioni di equilibrio dei sistemi viventi, al metabolismo energetico. In poche parole, il sistema endocrino mantiene l intero organismo in equilibrio in base alle necessità ed agli stimoli ricevuti. L interferenza da parte di sostanze esogene può dunque tradursi in una completa sregolazione delle funzioni di cellule, tessuti, organi e apparati. Un semplice esempio che può rappresentare la complessità e la delicatezza dei meccanismi di regolazione ormonale riguarda la nicotina, che può perturbare l asse endocrino nelle donne fumatrici aumentando la produzione di un particolare tipo di estrogeno, l estrone, una molecola estremamente potente che in queste circostanze può agire senza la possibilità di un bilanciamento con il progesterone: diviene così più probabile il danno cardiovascolare. Azione sulla salute umana Gli interferenti endocrini sono caratterizzati dalla enorme diffusione, anche in ambito extralavorativo, e dalla molteplicità di possibili effetti e danni cronici, quali ad esempio: anomalie dell apparato riproduttivo in ambo i sessi, effetti sulla spermatogenesi, pubertà e senescenza riproduttiva precoci, 1

2 aumentata abortività, malformazioni e patologie fetali, tumori dell utero, del testicolo, della prostata, della mammella, effetti sulla tiroide, diabete (per l interferenza con l insulina, i glucocorticoidi e i recettori insulinici), patologie autoimmuni, disordini del sistema neurovegetativo e del comportamento. Stato delle conoscenze La ricerca è tuttora in corso su queste sostanze, in quanto si tratta di una preoccupazione evidenziatasi negli ultimi 15 anni. Dunque i meccanismi di azione degli EDC non sono ancora stati sufficientemente chiariti, ma possono comprendere: un azione simile a quella degli ormoni endogeni per somiglianza strutturale; la competizione chimica con i recettori presenti per gli ormoni endogeni; l azione sugli organi coinvolti nella sintesi e nel controllo degli ormoni endogeni (ad esempio, sul fegato); una maggior affinità dei perturbatori endocrini verso le proteine di trasporto. Un aspetto di particolare preoccupazione è la potenziale trasmissione del danno alle generazioni future, in quanto feti, neonati e bambini sono categorie in via di sviluppo e perciò a rischio particolarmente elevato per l esposizione a queste sostanze: gli EDC possono ostacolare la programmazione delle principali funzioni endocrine fetali durante la gravidanza e dopo la nascita, determinando conseguenze negative che si manifesteranno in modo occulto, ovvero a distanza di tempo dalla circostanza espositiva. In effetti, diversi studi epidemiologici europei hanno evidenziato una crescita nell incidenza di alcune patologie già in età molto precoce. Peraltro, la tossicità degli EDC può esplicarsi solo in alcuni periodi di vita: uno stesso composto può essere innocuo per la madre in gestazione, ma nocivo al feto che porta in grembo. È importante sottolineare che ad oggi non è noto se esista con certezza una relazione dose-risposta ed è dunque difficile stimare il rischio espositivo e definirne condizioni di accettabilità, anche perché molte sostanze con queste caratteristiche sono anche dotate di potenziale di bioaccumulo nei tessuti. In questo modo costituiscono una duratura esposizione interna rendendo impossibile definire un efficace valore limite di esposizione health based. In ogni caso l azione può essere ritenuta pertinente già a bassissime dosi, dato che l interferenza riguarda la cascata ormonale. Diffusione degli EDC Gli EDC comprendono contaminanti persistenti (es. diossine), pesticidi, sostanze industriali (es. ftalati, bisfenolo A) ma anche sostanze naturali (es. fitoestrogeni utilizzati proprio allo scopo di regolare disagi e patologie correlate al deficit ormonale nella menopausa). Composti con queste peculiarità 2

3 possono derivare dalla sinergia di sostanze che singolarmente possono risultare innocue, ma se miscelate insieme diventano attive. Nella Tabella 1 si indicano alcune sostanze di uso comune nei processi produttivi che possiedono proprietà accertate di perturbazione del sistema endocrino. Tabella 1 - Alcune sostanze di uso comune con proprietà accertate di perturbazione del sistema endocrino Sostanza Effetti di perturbazione del sistema endocrino riscontrati Utilizzi e sorgenti di esposizione bisfenolo A (BPA) di(2 etilesil) ftalato (DEHP) ftalati in genere perclorati arsenico cadmio e composti perfluorottanoati (PFOAs) glicoleteri es. 2 butossietanolo (EGBE), metossidiglicole (DEGME) fitoestrogeni (es. genisteina, daidzeina) preoccupazioni riguardano gli effetti riscontrati sul cervello e sulla prostata già in feti e bambini, e le possibili alterazioni del comportamento effetti sullo sviluppo riproduttivo maschile già nei bambini effetti sulla salute riproduttiva maschile e femminile malformazioni fetali alterazione del segnale di morte cellulare diminuzione della conta e della mobilità spermatica obesità diabete affezioni tiroidee competono col metabolismo dello iodio e possono alterare il funzionamento della tiroide inducendo una minore produzione di ormoni tiroidei interferenze con la regolazione dei glucocorticoidi (possibile conseguenza: immunosoppressione, osteoporosi, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia) e di conseguenza con la regolazione dei livelli glicemici (possibile conseguenza: insulinoresistenza, obesità, diabete) iperestrogenismo con iperplasia e ipertrofia dell endometrio (potenzialità cancerogena) patologie renali e tiroidee sottosviluppo del feto effetti sulla qualità e sulla conta spermatica interazione con gli ormoni sessuali anomalie sanguigne diminuzione della conta spermatica asma, allergie azione inibitrice o amplificatrice sugli ormoni endogeni; in genere sono ritenuti dei regolatori ormonali utilizzato principalmente nella produzione di resine policarbonato ed epossidiche; si può ritrovare come impurezza nei manufatti costituiti con quei materiali, nei contenitori per alimenti (es. lattine), nelle stampe su carta termica (es. scontrini). utilizzati in elevati quantitativi per la produzione di plastiche e articoli correlati oggetti di uso comune, imballaggi per alimenti, giocattoli, dispositivi medici) prodotti sbiancanti per il bucato comune contaminante nei terreni (e di conseguenza negli alimenti) e nelle acque pigmenti; sintesi organiche; processi galvanici di cadmiatura; produzione di leghe metalliche materiali antiaderenti (es. per la cucina) e impermeabilizzati (vestiario waterproof); sono composti estremamente persistenti, a volte si è dimostrato l impossibilità alla biodegradazione comuni solventi, presenti in vernici, formulazioni per l industria e per le pulizie e in prodotti per la cosmesi contenuti naturalmente in piante e prodotti vegetali e animali, quali i derivati della soia 3

4 Circa 800 composti chimici sono oggi conosciuti o sospetti come interferenti endocrini, ma di questi solo una piccola parte è stata investigata attraverso strumenti capaci di caratterizzare il tipo ed il livello di rischio associato all esposizione nei diversi ambiti. Danni attesi Un gruppo internazionale di ricercatori ha recentemente stimato l impatto economico che deriva dagli effetti sulla salute dei perturbatori endocrini nell Unione Europea 1. Nonostante le stime prudenziali, l impatto appare notevole: gli scienziati hanno stimato che tali esposizioni si traducono in un onere economico annuo che va da circa 157 miliardi di euro (corrispondente all 1,23% del prodotto interno lordo UE) fino a 269 miliardi di euro. Lo studio, seguendo le indicazioni del WHO (UN Environment Programme, State of the Science of Endocrine Disrupting Chemicals) si è focalizzato solo sulle patologie correlate all esposizione a EDC con probabilità superiore al 20%, quali: obesità, diabete, disturbi riproduttivi maschili ed effetti neurologici (autismo, disabilità psichica, deficit dell attenzione), e solo su esposizioni a sostanze storicamente riconosciute come EDC certi, tra cui bisfenolo A (PBA), ftalati, ritardanti di fiamma (PBDEs), pesticidi organofosforati, e l insetticida DDE che ha sostituito il DDT. I dati relativi sono dunque ampiamente sottostimati, riferendosi al 5% delle esposizioni a EDC note. Oltre ai costi economici per la presa in carico delle patologie da esposizione a EDC, le prospettive socio-sanitarie sono molto gravi: dallo studio emerge che la sola esposizione a pesticidi può causare in tutta Europa alla perdita di 13 milioni di punti di quoziente intellettivo (QI), mentre l incidenza annua nei nuovi nati di disabilità intellettive imputabili all esposizione a EDC tocca i casi. Il gruppo sta lavorando per completare due studi simili, rivolti alla salute riproduttiva femminile ed ai tumori ormone-dipendenti, ed intende espandere il lavoro svolto anche agli Stati Uniti (ove sono attesi risultati simili, in alcuni casi peggiori). Inquadramento normativo La materia è ancora oggetto di studio e non esiste nemmeno una vera e propria classificazione dei perturbatori endocrini. Anche i criteri di classificazione delle sostanze adottati in sede europea 2 quale recepimento dei criteri internazionali attualmente non considerano in modo dedicato tale endpoint trasversale che, in base agli specifici meccanismi tossicologici attivati dalla sostanza, può rientrare in al- 1 AA.VV, Estimating Burden and Disease Costs of Exposure to Endocrine-Disrupting Chemicals in the European Union, Neurobehavioral Deficits, Diseases, and Associated Costs of Exposure to Endocrine-Disrupting Chemicals in the European Union, Male Reproductive Disorders, Diseases, and Costs of Exposure to Endocrine-Disrupting Chemicals in the European Union, Obesity, Diabetes, and Associated Costs of Exposure to Endocrine-Disrupting Chemicals in the European Union, Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, vol. 100, Issue 4, aprile Regolamento CE n. 1272/2008, cosiddetto CLP, di armonizzazione coi criteri definiti dal sistema GHS sviluppato in ambito ONU. 4

5 tre classi di pericolosità (es. tossicità cronica STOT organo specifica, oppure cancerogenicità o reprotossicità) senza possibilità di essere distinta. A livello legislativo, l identificazione delle sostanze con proprietà di perturbazione endocrina è uno degli intenti del sistema innescato dal Regolamento REACh: in particolare, le proprietà degli EDC sono ritenute di particolare preoccupazione, ed una volta individuate nello specifico possono condurre all inclusione di un dato composto nella lista delle SVHC (substances of very high concern), con l intento di approfondire i meccanismi e la diffusione d uso e di esposizione ed eventualmente avviarlo a provvedimenti penalizzanti quali la restrizione sui prodotti commercializzati o l autorizzazione all uso, il cui rilascio è subordinato all adozione di misure di riduzione dei rischi al minimo livello tecnologicamente fattibile e alla costante ricerca di sostituti di prodotto o di processo. Questi strumenti, di recente introduzione nel panorama legislativo, non si sono però finora tradotti in un quadro coerente che permetta di indagare più approfonditamente le proprietà pericolose degli EDC o di contenerne i rischi. Allo stato attuale delle conoscenze, è innanzitutto necessaria una migliore comprensione dei meccanismi di azione, anche attraverso programmi di ricerca internazionali patrocinati dall Organizzazione Mondiale della Sanità. In seguito, tra gli obiettivi che si intende raggiungere a livello europeo si pone l identificazione di sostanze chimiche alternative per sostituire i composti individuati come prioritari. Qualcosa però si sta muovendo: in seguito ad una condanna della Corte di giustizia EU dello scorso anno, la Commissione ha incaricato gli enti scientifici ECHA (European Agency on Chemicals) e EFSA (European Food Safety Authority) di mettere a punto i criteri ufficiali per l individuazione di queste sostanze, in modo che sia poi possibile iniziare una seria e coerente ricognizione delle esposizioni a EDC in ambito europeo. La Linea guida è stata annunciata per la fine del In parallelo, sono già in discussione due distinte proposte di legge che riguardano la regolamentazione dei perturbatori endocrini nei settori di fabbricazione e uso di biocidi e fitosanitari, spesso rappresentati da composti chimici con tali proprietà. Relativamente all esposizione in ambito occupazionale, composti o miscele EDC sono ricompresi nel campo di applicazione del Titolo IX Capi I e II del Testo Unico, a seconda della classificazione loro applicata che, come detto, non si riferirà al meccanismo di azione sul sistema endocrino ma solo alle sue conseguenze in termini di danno. Tuttavia è bene sapere che ogni fornitore di prodotti chimici ha l obbligo di identificare le proprietà di interferenza endocrina e di individuare tale informazione alla sezione 12 delle schede di sicurezza (SDS). 5

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