XI. Stratificazione sociale, subculture e pluralismo culturale (prima parte): dai classici a Bourdieu
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1 XI. Stratificazione sociale, subculture e pluralismo culturale (prima parte): dai classici a Bourdieu FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA- UNIVERSITA DI
2 La formazione della società moderna e il pluralismo culturale Durkheim e la divisione del lavoro sociale (1893): differenziazione moltiplica l esperienza e ciò comporta il passaggio dalla solidarietà meccanica a quella organica Simmel (1890): società come insieme di relazioni sociali e passaggio da un individuo che vive in cerchie sociali concentriche (tipo matrioska) ad individuo che frequenta cerchie sociali parallele = differenziazione dell identità
3 Differenziazione sociale e pluralismo culturale Gellner (1983) e la teoria dell omologazione (linguistico)culturale dei nazionalismi (stato-nazione) come tipico bisogno delle società moderne industrializzate (produzione impersonale richiede codice astratto) vs società segmentarie del passato (mondo antico e medievale) Critica ai teorici marxisti: sono sempre esistite cultura alta, cultura media e cultura bassa, almeno nelle società con un minimo grado di differenziazione sociale Approcci marxisti: differenziazione culturale si accentua con capitalismo e formazione di vere e proprie classi sociali (differenti da caste che non comunicano tra loro e da ceti)
4 La stratificazione culturale In realtà ciò valeva anche in passato quando la cultura popolare era al suo interno stratificata (per mestiere, area geografica di residenza compresa la distinzione tra città e campagna per ricchezza, ad esempio vi erano notevoli differenze culturali tra contadini ricchi e contadini poveri) Esistenza di una cultura «alta» e di una «bassa» legata alla stratificazione sociale: ciò che è alto o basso è definito sulla base dei rapporti di forza (economici e soprattutto simbolici) tra le classi (v. Bourdieu, 1979)
5 I mediatori culturali «Mediatori» tra cultura alta e cultura bassa (es. cantastorie nel medioevo) = 1. meticciato culturale; 2. cultura come processo; 3. ciò che è alto può divenire basso (es. lettura di Dante, boxe) e viceversa (es. valzer, jazz) Imitazione e democratizzazione vs chiusura sociale e distinzione da parte delle classi agiate Invenzione della cultura alta: es. dell Orchestra sinfonica di Boston nel XIX secolo (Di Maggio, 2009) Innovazione culturale che può scaturire per ri-appropriazione di una cultura altra
6 Cultura e stratificazione sociale in Marx Le diseguaglianze sociali non sono casuali, ma sono strutturate: sistema di stratificazione sociale Classe sociale come insieme di individui accomunati dalla stessa posizione nei processi produttivi; le classi non si collocano secondo una mera configurazione piramidale, piuttosto esistono rapporti di produzione dai quali prendono forma le classi sociali (Marx, 1867) La collocazione in una data posizione nel sistema di produzione (es. Capitalismo) si caratterizza per date esperienze e pratiche. Queste rappresentano la condizione materiale di una comunità di uomini (classe in sé), ma non garantisce a questi ultimi la consapevolezza (ossia la corretta percezione) della loro posizione sociale. Quando ciò avviene la classe in sé diventa classe per sé
7 La classe sociale come comunità in Marx Prendere coscienza dell appartenenza alla stessa classe come comunità non è scontato (anche per ruolo della ideologia) ma dipende da una serie di condizioni storiche: ad esempio i contadini francesi nel 1848 erano favorevoli a Luigi Bonaparte (conservatore) perchè isolati (legati al loro pezzo di terra: Marx, 1852), mentre la concentrazione in grandi industrie favorisce l identità collettiva e la messa a disposizione delle proprie risorse per un progetto politico di emancipazione (classe per sé) Il ruolo della coscienza di classe e lotta per il controllo dei mezzi di produzione (fine della divisione in classi sociali) Gli studi dello storico Thompson e la classe sociale come attore collettivo fondato su una comunità: il caso della working-class britannica (valori centrali provenienti dal mondo artigianale: rispetto di sé, decoro e mutuo soccorso)
8 Cultura e stratificazione in Weber Classi come gruppi di status (Weber, 1922): distribuzione diseguale di risorse economiche, politiche e culturali dà vita a una stratificazione sociale multidimensionale (classi economiche, ceti, partiti); conflitto basato su chiusura sociale delle classi elevate e usurpazione delle classi inferiori. Una classe per acquisire e mantenere il potere deve trasformarsi in ceto dominante Classe sociale come insieme di individui accomunati dalle stesse possibilità di vita dinanzi alle principali istituzioni della società (in particolare Stato e Mercato). In particolare la divisione in classi sociali dipende dalla posizione degli individui rispetto al mercato (proprietari dei mezzi di produzione/non proprietari; creditori/debitori; venditori/consumatori) I ceti possono essere trasversali alle classi, anche se in genere un ceto trae origine da una classe: è una classe che diventa comunità (altrimenti non lo è, a differenza di quanto pensa Marx) fondata su connubium e commensalità I ceti non vanno confusi con le caste, l appartenenza di ceto si può acquisire: centrali sono le risorse culturali, in particolare le credenziali educative
9 Affinità elettive e subculture di classe in Weber Specifiche classi o strati sociali, sulla base della loro esperienza, prediligono alcune concezioni religiose ad altre: si instaura un affinità elettiva tra gruppo e cultura (sub-cultura) In sociologia delle religioni (1920) Weber dimostra come gli strati intellettuali delle società asiatiche abbiano un orientamento religioso mistico (rapporto col mondo astratto), mentre gli strati guerrieri (rapporto col mondo pragmatico) sono portati a credere nel destino rivelando un atteggiamento irrazionale proprio come i ceti contadini particolarmente orientati a credere nella magia (analogia con le classi popolari di oggi e il loro spiccato orientamento a fede religiosa, spesso connotata da superstizione: contadini e classi popolari si connotano per insicurezza economica e sociale, oltre che per bassa istruzione) Gli strati borghesi (commercianti, artigiani, imprenditori), data la loro organizzazione metodica, sono maggiormente orientati a religioni profetiche, come il cristianesimo (centralità persona) e in particolare la sua variante protestante (atteggiamento attivo nei confronti del mondo): v. slides precedenti su etica protestante e spirito del capitalismo (saggio del )
10 Subcultura, un concetto complesso Sub sta per subalterna rispetto a cultura dominante Subalternità anche interiorizzata (noi/loro) da chi è ritenuto deviante/inferiore: il caso della cultura deviante (v. Scuola di Chicago e successivamente Merton, 1949) Ma «Sub» sta anche per parte di un insieme più ampio, come sotto-insieme «locale» ben identificabile e distinto sulla base di un criterio che rende la distinzione «visibile»: es. genere, generazione, condizione sociale/classe, religione La visibilità spesso è data dall uso di determinati oggetti che assumono un particolare significato (oggetti culturali): es. vestiario
11 Anche la lingua, con le sue forme dialettali, intonazioni, accenti può divenire uno strumento per definire una data cultura come differente da quella diffusa/dominante Il concetto di subcultura va usato tenendo presente le relazioni di potere tra gruppi sociali: le differenze di cultura possono divenire «marcatori» che legittimano un determinato rapporto di potere tra gruppi sociali, così come possono essere espressione/riflesso di questo stesso rapporto Il dottore e sua moglie sono gente in gamba. Leggono, viaggiano [ ] giocano col bambino, hanno tempo di stargli dietro. La casa è piena di libri e di cultura. A cinque anni io maneggiavo la pala con maestria. Pierino il lapis (Scuola di Barbiana, 1967, p. 72)
12 Gerarchie sociali, gerarchie culturali e innovazione possibile Contatto e differenziazione tra soggetti legati a culture differenti Gerarchie tra culture rimandano a gerarchie sociali, dunque a oggettivi rapporti di potere tra gruppi: potere di definizione della realtà distribuito asimmetricamente tra classi sociali (Parziale, 2010). Questo fenomeno si lega a quello della costruzione della cultura alta (v. slides precedenti) Subculture di classe e nuove interpretazioni: es. L universalismo della scuola come fonte di inganno (Bourdieu, 1979) per celare falsa meritocrazia, ma anche promessa che attiva studenti eretici (estrazione operaia e buona prestazione) = acquisizione del codice scolastico frutto di uno sforzo cognitivo che modifica identità dello scolaro di origine operaia, ma ciò non è necessariamente mera assimilazione a cultura scolastica borghese (Parziale, 2016)
13 Esperienza e classificazione della realtà L esperienza influisce sul modo di pensare: l essere determina la coscienza (Marx, 1859), l esperienza fa consolidare un sistema di disposizioni, detto habitus, che ci porta a classificare il mondo in un certo modo (Bourdieu, 1979) Pro-memoria: anche Mannheim (v. slides precedenti) si muove in una direzione simile e, nonostante le differenze, Weber non si distanzia molto da questo tipo di analisi quando parla di affinità elettive
14 La prospettiva sociologica di Pierre Bourdieu ( ) La sociologia non studia individui o gruppi sociali, bensì relazioni Post-strutturalismo: analisi delle relazioni tra la storia incorporata dai soggetti (chiamati agenti, perchè il loro comportamento è influenzato anche dall inconscio) e la storia oggettivata nelle istituzioni che costituiscono un campo (il mondo sociale si suddivide in campi: campo artistico, religioso, economico, politico, etc.)
15 Incorporazione della cultura La cultura viene «incorporata» dal soggetto traducendosi in determinati modi di parlare e di vestire, nel timbro della voce e nel modo di presentarsi in pubblico, finanche nella postura Bourdieu riprende il concetto di tecniche del corpo di Mauss (scuola durkheimiana): l educazione avviene anche attraverso l addestramento del corpo Un esempio: il cameriere di caffè non gioca a fare il cameriere di caffè [ ] egli entre nel personaggio del cameriere non come un attore che recita una parte, bensì come un bambino che si identifica al padre e adotta, senza neppure aver bisogno di far finta, un modo di atteggiare la bocca parlando o di muovere le spalle.. (Bourdieu, 1998, p. 161)
16 Differente è il modo di essere e di fare dello studente universitario che fa il cameriere come lavoro temporaneo, dato che sta seguendo una traiettoria sociale differente: in tal caso avrà un habitus differente e svolgerà il ruolo di cameriere in maniera distaccata rispetto al vero cameriere (è un universitario che fa il cameriere, ma non lo è) Ovviamente l esempio del cameriere di bar vale per qualunque altra figura sociale (docenti universitari, casalinghe, disoccupati, imprenditori, idraulici, giovani ventenni borghesi, camerieri di ristorante, etc.)
17 Il concetto di habitus «Sistema durevole e trasferibile di schemi di percezione, di valutazione e di azione, prodotto dal sociale che si istituisce nei corpi, l habitus è una struttura strutturata: possiede, cioè, un legame di dipendenza dal mondo sociale. Ma è anche una struttura strutturante, perché organizza le pratiche e la percezione delle pratiche» (Bourdieu 1979/1983, p. 191) L habitus deriva da un insieme di regolarità oggettive, dipendenti dalla posizione sociale in cui si trova un soggetto (l agente) e dunque dalla sua collocazione nel sistema di relazioni sociali. L habitus è sociale in questo senso, ma è individuale perché connesso alla specifica esperienza e biografia del singolo (che vive una traiettoria formativa, professionale in quanto tale di natura sociale)
18 L habitus come mediatore tra condizione sociale e azione
19 Campo e spazio sociale. La ricostruzione del campo politico attraverso le intenzioni di voto degli italiani in vista delle elezioni del 4 marzo 2018
20 Gusto e distinzione sociale (Bourdieu, 1979) L habitus produce distinzione sociale (scarto/differenza che poi diventa fonte di relazioni di potere simbolico) Il gusto è sociale e diventa fonte di distinzione (consapevole o inconsapevole): non è una questione meramente economica (si pensi al caso dell arredo di casa)
21 Forma e sostanza Dietro le opposizioni che danno vita alla distinzione sociale, Bourdieu è portato a cogliere delle differenze culturali più stabili: es. Le classi superiori valorizzano la forma, le classi popolari la sostanza, la nuova piccolo borghesia (classe che ha preso piena forma con lo sviluppo del terziario negli anni Settanta) imita la borghesia rafforzandone la strategia di presa di distanza dalle classi popolari (impiegati esecutivi e operai, e con loro quei piccolo borghesi più tradizionali come negozianti e artigiani) Questa dicotomia si traduce in molteplici campi della vita sociale: gusti musicali, gusti culinari, arredo della casa, etc.
22 «Violenza simbolica» e «capitale culturale» in Bourdieu (1979, 1998) Il soggetto appartenente a un gruppo svantaggiato considera desiderio davvero possibile solo quello che il suo habitus gli consente di desiderare («ragione pratica», Bourdieu, 1994): così un soggetto svantaggiato resta ingabbiato nella visione dominante che implicitamente offre una visione della realtà che giustifica i rapporti di forza (le diseguaglianze) esistenti (ideologia) Cultura come forma di capitale che può essere accumulato e convertito in capitale economico (es. figlio di operaio che studia per diventare un professionista, giornalista di fama che diventa direttore di una testata nazionale, etc.) e viceversa (imprenditore con alto capitale economico, ma basso capitale culturale, spinge il figlio a studiare in modo che in famiglia si abbia anche un elevato capitale culturale a sua volta trasformabile in ulteriore capitale economico: il figlio consegue dottorato in management e sviluppa il progetto imprenditoriale del padre)
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