ISTITUTO COUNS.AT. La dimensione ludica. «Che paura!»
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- Berto Ferraro
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1 ISTITUTO COUNS.AT La dimensione ludica. «Che paura!» Tiziana Aceti Cristiana Zedda
2 LE PAURE DEI BAMBINI
3 Nella notte scura, scura i bambini han paura. Han paura dei rumori e i fantasmi saltan fuori. Vengon fuori mummie, scheletri e dottori; ladri, topi e pipistrelli che s infilan nei capelli. Per fortuna c è la mamma che ti dice Fai la nanna, sto con te nella notte scura non avere più paura. Wanda Genero Il bambino e le paure della notte
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17 COSA FARE 1) Dedicare più attenzione al bambino, sollecitando la sua confidenza 2) Ascoltare il bambino con comprensione e interesse quando ci parla delle sue paure 3) Spiegargli le paure in modo semplice 4) Dare al bambino il buon esempio, dimostrando di essere capaci di affrontare i pericoli reali e le situazioni quotidiane che possono sembrare difficili ai suoi occhi (spesso le paure dei bambini sono molto simili a quelle dei genitori)
18 5) Incoraggiare il bambino al gioco libero, imitativo, di fantasia e al disegno: queste attività sono indispensabili per aiutarlo ad esprimere le sue ansie e le sue paure 6) Far sentire al bambino che gli vogliamo bene, anche se qualche volta fa il cattivo 7) Offrirgli protezione nei momenti difficili, perché abbia fiducia negli adulti e sappia che può contare su di loro nei momenti di difficoltà
19 COSA NON FARE 1) spingere il bambino ad affrontare situazioni per lui paurose, con l intento di fortificarlo o di punirlo 2) Lasciarsi influenzare dall ansia del bambino 3) Non dare importanza alle paure del bambino, prenderlo in giro, punirlo per la sua mancanza di coraggio
20 4) Assumere atteggiamenti di eccessiva apprensione o iperprotezione, facendo sentire il bambino come un essere debole e incapace 5) Respingere il bambino quando chiede aiuto, facendolo sentire solo con la sua paura
21 Il gioco
22 Definizione Il gioco è un attività strutturata mirante a una gratificazione individuale o di gruppo, e svincolata da fini immediati di produzione (lavoro), cosi come da necessità immediate di difesa individuale o della specie.
23 Caratteristiche del gioco Improduttività = nessun fine Piacevolezza = ha effetti sulle emozioni Spontaneità = si compie volontariamente Stacco = è un momento di svago Tranquillità = non vi sono azioni di primaria importanza Regolamentazione = ha regole Libertà = si può scegliere la modalità di gioco Incertezza = non vi sono esiti prevedibili Finzione = ci si allontana dalla realtà con l immaginazione
24 Definizione di gioco Il gioco è un'attività ricreativa che coinvolge una o più persone, basata su: obiettivi che i/il giocatore/i devono cercare di raggiungere nell'ambito dell'attività del gioco; regole che determinano ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica.
25 Le 4 categorie di gioco
26 ..Ancora giochi Gioco di logica: rompicapo, enigma, indovinello. Gioco astratto o di strategia: dama, scacchi, scarabeo, gioco dell oca Gioco di simulazione storica: wargame Gioco solitario: il gioco di fantasia, certe forme di gioco simbolico. Giochi paralleli: es. alcuni giochi di movimento. Giochi collettivi: es. giochi di regole.. Gioco scolastico: filastrocche, tornei, sacco pieno, gioco del silenzio, mosca cieca
27 Giochi di ruolo In un gioco di ruolo i giocatori assumono il ruolo di personaggi in un mondo immaginario o simulato. Le caratteristiche del personaggio: forza, destrezza, intelligenza, carisma Giochi di ruolo da tavolo, attorno al quale si riunisce un gruppo di persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi. Giochi di ruolo dal vivo derivati da quelli da tavolo, che impegna in sessioni live (dal vivo) giocatori in costume durante le quali vengono a volte utilizzate repliche di armi e coreografie marziali, a seconda del genere. Videogiochi di ruolo (dall'inglese Computer Role-playing game), giocati da uno o più giocatori connessi attraverso Internet. Dei videgiochi di ruolo fanno parte i MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing Game), giochi di ruolo online dove il personaggio creato dal giocatore interagisce con gli altri partecipanti e si sviluppa in un mondo virtuale permanente gestito su Internet.
28 Il gioco ed il ruolo dell Adulto Il gioco vive una dimensione complessa (sociale, cognitiva, relazionale) di fondamentale importanza in tutte le fasi dello sviluppo. E un vero e proprio congegno educativo. RUOLO DELL ADULTO Creare un clima educativo-didattico attraversato da una dimensione ludica. Organizzare gli spazi e i tempi del gioco. Offrirsi come modello in una situazione di apprendimento. Fornire un modello che ha la funzione di impalcatura per l apprendimento del bambino.
29 Suggerimenti per sostenere il gioco Osservare il gioco dei bambini Approfittare dei momenti opportuni per ampliare il gioco dei bambini Incoraggiare i bambini ad esplorare e sperimentare nuovi materiali Lasciare ai bambini tutta l autonomia di cui sono capaci Evitare di interrompere un gioco Dimostrare interesse perciò che fanno Essere disponibili ad aiutare quando necessario
30 Funzione del gioco Piano cognitivo: esplorare il mondo delle possibilità; incrementare la manipolazione mentale della realtà; mettere in atto strategie di planning e di ploblem solving. Piano emotivo-affettivo: sviluppo dell espressione e del controllo delle emozioni; sviluppo dell autonomia; sviluppo di una realistica conoscenza di sé;
31 Funzioni del gioco Piano socio-relazionale: capacità di collaborare; capacità di mediare e negoziare; rispetto delle regole. Piano metacognitivo: motivazione; autoefficacia; autostima.
32 Gioco come costruzione di identità personale Il fare finta nel gioco, che può essere considerato una sorta di agire per prova, consente di mettere in scena esperienze non ancora reali ed educa a una capacità trasformativa dell esperienza e di se stessi grazie alla possibilità che offre di imitazione della realtà. Col gioco, infatti, i bambini possono far finta di essere adulti, sperimentando questa condizione, senza doverne affrontarne i relativi fallimenti e le inevitabili sofferenze.
33 Funzione del gioco
34 Il gioco e lo sviluppo dell intellingenza Piaget, 1967 Il gioco favorisce l attività mentale simbolica. Svolge due funzioni per lo sviluppo psicologico: Rafforza l idea che si possa agire sulla realtà (ASPETTO PERCETTIVO). Consolida abilità e capacità già possedute (ASPETTO COGNITIVO). Piaget distingue alcune fasi nello sviluppo infantile.
35 Sviluppo evolutivo dei giochi Stadio preoperatorio. Un importante progresso si verifica quando i giochi simbolici, dapprima individuali, assumono, verso i cinque anni, con l'acquisizione della capacità di tener conto delle esigenze degli altri, i carattere di giochi sociali, richiedendo la collaborazione di più bambini (o dell'adulto), con ruoli complementari. Stadio delle operazioni concrete. Più tardi, dai 7-8 anni in poi, man mano che si acquista la capacità di porsi nei panni degli altri e di coordinare vari punti di vista, si assiste allo svolgimento di giochi con regole, in cui la comprensione e il rispetto di determinate norme divengono l'elemento dominante. Stadio delle operazioni formali. Alcuni giochi con regole richiedono poi un tipo di pensiero più evoluto, che si sviluppa solo a partire dagli anni, e implica la capacità di immaginare con facilità situazioni ipotetiche (per esempio una serie di mosse, in una partita a scacchi) per dedurne delle conseguenze (le possibili risposte dell'avversario).
36 Il gioco e lo sviluppo affettivo 3 anni: In questa fase di crescita iniziano a compiersi i primi giochi di socializzazione. Il bambino dimostra interesse a giocare con gli altri. Inizia a svilupparsi la capacità immaginativa, si tende ad imitare il comportamento degli altri. 4 5 anni: E una fase in cui il gioco diventa espressione delle proprie dinamiche interne. I giochi maggiormente prediletti sono quelli della bambola, del dottore, il gioco a nascondino. L uso di questi giochi servono a rappresentare delle punizioni o proibizioni che il bambino ha subito anni: I giochi sono caratterizzati dalle regole e si svolgono in gruppo. Questo fa si che il bambino impari a stare con gli altri, e al rispetto delle regole per garantire il buon funzionamento del gioco.
37 Il gioco e lo sviluppo cognitivo A livello cognitivo il gioco favorisce lo sviluppo della memoria, dell attenzione, favorisce la concentrazione, la capacità di confronto, di relazionarsi, di utilizzare degli schemi percettivi. Una scarsa e carente attività ludica può contribuire a creare delle carenze a livello cognitivo.
38 Il gioco e lo sviluppo sociale A livello sociale il gioco si manifesta attraverso tre stadi: Gioco solitario, che è tipico nei bambini di pochi mesi di vita. Manca l interazione sociale. Gioco parallelo, compare tra il primo e il terzo anno di vita. In questa fase si assiste ad un momento di aiuto reciproco anche se si tratta di gioco individuale. Gioco sociale, tipico dei bambini di età compresa tra i quattro e i cinque anni di vita. Corrisponde all inizio del periodo scolastico, c è una maggiore interazione sociale.
39 Tiziana e Cristiana Grazie per l attenzione!
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