ISTITUTO COUNS.AT. La dimensione ludica. «Che paura!»

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ISTITUTO COUNS.AT. La dimensione ludica. «Che paura!»"

Transcript

1 ISTITUTO COUNS.AT La dimensione ludica. «Che paura!» Tiziana Aceti Cristiana Zedda

2 LE PAURE DEI BAMBINI

3 Nella notte scura, scura i bambini han paura. Han paura dei rumori e i fantasmi saltan fuori. Vengon fuori mummie, scheletri e dottori; ladri, topi e pipistrelli che s infilan nei capelli. Per fortuna c è la mamma che ti dice Fai la nanna, sto con te nella notte scura non avere più paura. Wanda Genero Il bambino e le paure della notte

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17 COSA FARE 1) Dedicare più attenzione al bambino, sollecitando la sua confidenza 2) Ascoltare il bambino con comprensione e interesse quando ci parla delle sue paure 3) Spiegargli le paure in modo semplice 4) Dare al bambino il buon esempio, dimostrando di essere capaci di affrontare i pericoli reali e le situazioni quotidiane che possono sembrare difficili ai suoi occhi (spesso le paure dei bambini sono molto simili a quelle dei genitori)

18 5) Incoraggiare il bambino al gioco libero, imitativo, di fantasia e al disegno: queste attività sono indispensabili per aiutarlo ad esprimere le sue ansie e le sue paure 6) Far sentire al bambino che gli vogliamo bene, anche se qualche volta fa il cattivo 7) Offrirgli protezione nei momenti difficili, perché abbia fiducia negli adulti e sappia che può contare su di loro nei momenti di difficoltà

19 COSA NON FARE 1) spingere il bambino ad affrontare situazioni per lui paurose, con l intento di fortificarlo o di punirlo 2) Lasciarsi influenzare dall ansia del bambino 3) Non dare importanza alle paure del bambino, prenderlo in giro, punirlo per la sua mancanza di coraggio

20 4) Assumere atteggiamenti di eccessiva apprensione o iperprotezione, facendo sentire il bambino come un essere debole e incapace 5) Respingere il bambino quando chiede aiuto, facendolo sentire solo con la sua paura

21 Il gioco

22 Definizione Il gioco è un attività strutturata mirante a una gratificazione individuale o di gruppo, e svincolata da fini immediati di produzione (lavoro), cosi come da necessità immediate di difesa individuale o della specie.

23 Caratteristiche del gioco Improduttività = nessun fine Piacevolezza = ha effetti sulle emozioni Spontaneità = si compie volontariamente Stacco = è un momento di svago Tranquillità = non vi sono azioni di primaria importanza Regolamentazione = ha regole Libertà = si può scegliere la modalità di gioco Incertezza = non vi sono esiti prevedibili Finzione = ci si allontana dalla realtà con l immaginazione

24 Definizione di gioco Il gioco è un'attività ricreativa che coinvolge una o più persone, basata su: obiettivi che i/il giocatore/i devono cercare di raggiungere nell'ambito dell'attività del gioco; regole che determinano ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica.

25 Le 4 categorie di gioco

26 ..Ancora giochi Gioco di logica: rompicapo, enigma, indovinello. Gioco astratto o di strategia: dama, scacchi, scarabeo, gioco dell oca Gioco di simulazione storica: wargame Gioco solitario: il gioco di fantasia, certe forme di gioco simbolico. Giochi paralleli: es. alcuni giochi di movimento. Giochi collettivi: es. giochi di regole.. Gioco scolastico: filastrocche, tornei, sacco pieno, gioco del silenzio, mosca cieca

27 Giochi di ruolo In un gioco di ruolo i giocatori assumono il ruolo di personaggi in un mondo immaginario o simulato. Le caratteristiche del personaggio: forza, destrezza, intelligenza, carisma Giochi di ruolo da tavolo, attorno al quale si riunisce un gruppo di persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi. Giochi di ruolo dal vivo derivati da quelli da tavolo, che impegna in sessioni live (dal vivo) giocatori in costume durante le quali vengono a volte utilizzate repliche di armi e coreografie marziali, a seconda del genere. Videogiochi di ruolo (dall'inglese Computer Role-playing game), giocati da uno o più giocatori connessi attraverso Internet. Dei videgiochi di ruolo fanno parte i MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing Game), giochi di ruolo online dove il personaggio creato dal giocatore interagisce con gli altri partecipanti e si sviluppa in un mondo virtuale permanente gestito su Internet.

28 Il gioco ed il ruolo dell Adulto Il gioco vive una dimensione complessa (sociale, cognitiva, relazionale) di fondamentale importanza in tutte le fasi dello sviluppo. E un vero e proprio congegno educativo. RUOLO DELL ADULTO Creare un clima educativo-didattico attraversato da una dimensione ludica. Organizzare gli spazi e i tempi del gioco. Offrirsi come modello in una situazione di apprendimento. Fornire un modello che ha la funzione di impalcatura per l apprendimento del bambino.

29 Suggerimenti per sostenere il gioco Osservare il gioco dei bambini Approfittare dei momenti opportuni per ampliare il gioco dei bambini Incoraggiare i bambini ad esplorare e sperimentare nuovi materiali Lasciare ai bambini tutta l autonomia di cui sono capaci Evitare di interrompere un gioco Dimostrare interesse perciò che fanno Essere disponibili ad aiutare quando necessario

30 Funzione del gioco Piano cognitivo: esplorare il mondo delle possibilità; incrementare la manipolazione mentale della realtà; mettere in atto strategie di planning e di ploblem solving. Piano emotivo-affettivo: sviluppo dell espressione e del controllo delle emozioni; sviluppo dell autonomia; sviluppo di una realistica conoscenza di sé;

31 Funzioni del gioco Piano socio-relazionale: capacità di collaborare; capacità di mediare e negoziare; rispetto delle regole. Piano metacognitivo: motivazione; autoefficacia; autostima.

32 Gioco come costruzione di identità personale Il fare finta nel gioco, che può essere considerato una sorta di agire per prova, consente di mettere in scena esperienze non ancora reali ed educa a una capacità trasformativa dell esperienza e di se stessi grazie alla possibilità che offre di imitazione della realtà. Col gioco, infatti, i bambini possono far finta di essere adulti, sperimentando questa condizione, senza doverne affrontarne i relativi fallimenti e le inevitabili sofferenze.

33 Funzione del gioco

34 Il gioco e lo sviluppo dell intellingenza Piaget, 1967 Il gioco favorisce l attività mentale simbolica. Svolge due funzioni per lo sviluppo psicologico: Rafforza l idea che si possa agire sulla realtà (ASPETTO PERCETTIVO). Consolida abilità e capacità già possedute (ASPETTO COGNITIVO). Piaget distingue alcune fasi nello sviluppo infantile.

35 Sviluppo evolutivo dei giochi Stadio preoperatorio. Un importante progresso si verifica quando i giochi simbolici, dapprima individuali, assumono, verso i cinque anni, con l'acquisizione della capacità di tener conto delle esigenze degli altri, i carattere di giochi sociali, richiedendo la collaborazione di più bambini (o dell'adulto), con ruoli complementari. Stadio delle operazioni concrete. Più tardi, dai 7-8 anni in poi, man mano che si acquista la capacità di porsi nei panni degli altri e di coordinare vari punti di vista, si assiste allo svolgimento di giochi con regole, in cui la comprensione e il rispetto di determinate norme divengono l'elemento dominante. Stadio delle operazioni formali. Alcuni giochi con regole richiedono poi un tipo di pensiero più evoluto, che si sviluppa solo a partire dagli anni, e implica la capacità di immaginare con facilità situazioni ipotetiche (per esempio una serie di mosse, in una partita a scacchi) per dedurne delle conseguenze (le possibili risposte dell'avversario).

36 Il gioco e lo sviluppo affettivo 3 anni: In questa fase di crescita iniziano a compiersi i primi giochi di socializzazione. Il bambino dimostra interesse a giocare con gli altri. Inizia a svilupparsi la capacità immaginativa, si tende ad imitare il comportamento degli altri. 4 5 anni: E una fase in cui il gioco diventa espressione delle proprie dinamiche interne. I giochi maggiormente prediletti sono quelli della bambola, del dottore, il gioco a nascondino. L uso di questi giochi servono a rappresentare delle punizioni o proibizioni che il bambino ha subito anni: I giochi sono caratterizzati dalle regole e si svolgono in gruppo. Questo fa si che il bambino impari a stare con gli altri, e al rispetto delle regole per garantire il buon funzionamento del gioco.

37 Il gioco e lo sviluppo cognitivo A livello cognitivo il gioco favorisce lo sviluppo della memoria, dell attenzione, favorisce la concentrazione, la capacità di confronto, di relazionarsi, di utilizzare degli schemi percettivi. Una scarsa e carente attività ludica può contribuire a creare delle carenze a livello cognitivo.

38 Il gioco e lo sviluppo sociale A livello sociale il gioco si manifesta attraverso tre stadi: Gioco solitario, che è tipico nei bambini di pochi mesi di vita. Manca l interazione sociale. Gioco parallelo, compare tra il primo e il terzo anno di vita. In questa fase si assiste ad un momento di aiuto reciproco anche se si tratta di gioco individuale. Gioco sociale, tipico dei bambini di età compresa tra i quattro e i cinque anni di vita. Corrisponde all inizio del periodo scolastico, c è una maggiore interazione sociale.

39 Tiziana e Cristiana Grazie per l attenzione!

SCUOLA PRIMARIA A. MANZONI RESCALDINA SITUAZIONE COMPLESSA IN ENTRATA ALLA SCUOLA REALIZZAZIONE DI UN GIOCO LIBERO CON MATERIALE NON STRUTTURATO

SCUOLA PRIMARIA A. MANZONI RESCALDINA SITUAZIONE COMPLESSA IN ENTRATA ALLA SCUOLA REALIZZAZIONE DI UN GIOCO LIBERO CON MATERIALE NON STRUTTURATO SCUOLA PRIMARIA A. MANZONI RESCALDINA SITUAZIONE COMPLESSA IN ENTRATA ALLA SCUOLA REALIZZAZIONE DI UN GIOCO LIBERO CON MATERIALE NON STRUTTURATO CLASSE PRIMA A. Valutando ciò che un ragazzo sa si verifica

Dettagli

L importanza del gioco nello sviluppo del bambino 1

L importanza del gioco nello sviluppo del bambino 1 L importanza del gioco nello sviluppo del bambino 1 Di Rossella Passannanti Fonte: https://www.academia.edu/17111757/limportanza_del_gioco_nello_sviluppo_del_bambino Nel linguaggio comune la parola gioco

Dettagli

Secondo incontro GIOCARE CON MIO FIGLIO

Secondo incontro GIOCARE CON MIO FIGLIO Secondo incontro GIOCARE CON MIO FIGLIO IL GIOCO CON I PROPRI GENITORI È L OCCASIONE PER SENTIRE DI ESSERE IMPORTANTI, SENTIRSI AMATI. ESPRIMERE IL PROPRIO STATO AFFETTIVO (FELICITA, TRISTEZZA, GIOIA,

Dettagli

IL GIORNO E LA NOTTE

IL GIORNO E LA NOTTE OPERA PIA PELLIZZARI PROGETTO DIDATTICO ANNO SCOLASTICO 2018/2019 IL GIORNO E LA NOTTE LIBERAMENTE TRATTO DA IL FLAUTO MAGICO W.A. MOZART PREMESSA Il nostro progetto annuale dal titolo IL FLAUTO MAGICO

Dettagli

Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto

Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto LA COSTRUZIONE DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PER L ALUNNO DISABILE Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto Linda Branca Franca Gotti Carla Torri Sommario argomenti L osservazione

Dettagli

COSA OSSERVARE PER CREARE INCLUSIONE. A cura di Elisabetta Ranzi

COSA OSSERVARE PER CREARE INCLUSIONE. A cura di Elisabetta Ranzi PER CREARE INCLUSIONE A cura di Elisabetta Ranzi GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELL INTEGRAZIONE IL BAMBINO LA CLASSE LA SCUOLA AREE FONDAMENTALI DELLO SVILUPPO Abilità cognitive e metacognitive (attenzione,

Dettagli

Documentazione delle attività di movimento progetto cultura scuola persona dicembre 2013

Documentazione delle attività di movimento progetto cultura scuola persona dicembre 2013 Documentazione delle attività di movimento progetto cultura scuola persona dicembre 2013 Il progetto cultura scuola persona indica le finalità principali delle attività didattiche ed educative: 1) sviluppo

Dettagli

Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché?

Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché? Affettività e Sessualità Sessualità, affettività, intimità: perché? Destinatari principali: Genitori degli alunni delle classi quinte della primaria Zanella Dott.ssa Anna Zanellato 2016 Educazione affettiva

Dettagli

STRUMENTI PEF. Consentono una partecipazione attiva e la messa in gioco degli aspetti emotivo-affettivi

STRUMENTI PEF. Consentono una partecipazione attiva e la messa in gioco degli aspetti emotivo-affettivi STRUMENTI PEF Consentono una partecipazione attiva e la messa in gioco degli aspetti emotivo-affettivi Accelerano il processo di condivisione e di comprensione dei significati perché fanno leva sulla sfera

Dettagli

UN ANNO DA FAVOLA PROGETTO EDUCATIVO NIDO, ANNO SCOLASTICO

UN ANNO DA FAVOLA PROGETTO EDUCATIVO NIDO, ANNO SCOLASTICO UN ANNO DA FAVOLA PROGETTO EDUCATIVO NIDO, ANNO SCOLASTICO 2017-2018 Il progetto un anno da favola si prefigge l obiettivo di raggiungere le finalità classiche del nido: attraverso un apprendimento che

Dettagli

IL GIOCO. Sia nella II, che nella III dimensione predomina il GIOCO SIMBOLICO (inizia verso i 2 anni), che

IL GIOCO. Sia nella II, che nella III dimensione predomina il GIOCO SIMBOLICO (inizia verso i 2 anni), che IL GIOCO -Il GIOCO costituisce uno dei fenomeni tipici dello sviluppo e della struttura della personalità, poiché in esso confluiscono una serie complessa di PROCESSI e di MOTIVAZIONI. -La PRIMA DIMENSIONE

Dettagli

LABORATORIO DI ATTIVITA MOTORIE

LABORATORIO DI ATTIVITA MOTORIE LABORATORIO DI ATTIVITA MOTORIE La psicomotricità rappresenta uno strumento educativo globale che favorisce lo sviluppo affettivo, relazionale e cognitivo del bambino attraverso l espressività corporea.

Dettagli

Andrea Mian. Ansia, stress e autostima. Come guidare i propri figli ad affrontare positivamente le sfide scolastiche e la relazione con se stessi

Andrea Mian. Ansia, stress e autostima. Come guidare i propri figli ad affrontare positivamente le sfide scolastiche e la relazione con se stessi Andrea Mian Ansia, stress e autostima. Come guidare i propri figli ad affrontare positivamente le sfide scolastiche e la relazione con se stessi difficoltà scolastiche in particolare valutazioni Disagio

Dettagli

A.S 2017/18 I.C SOVERE Beatrice Franzini

A.S 2017/18 I.C SOVERE Beatrice Franzini A.S 2017/18 I.C SOVERE Beatrice Franzini PRIMA PARTE: alcuni riferimenti teorici - glottodidattica - metodologia ludica SECONDA PARTE: - esempi di attività ludiche - potenziamento delle diverse abilità

Dettagli

LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco TUTTO L ANNO. Bambini anni TEMPI DESTINATARI

LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco TUTTO L ANNO. Bambini anni TEMPI DESTINATARI TITOLO UDA LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco COMPITO IN SITUAZIONE Accompagnare i bambini nel loro cammino evolutivo alla scoperta del corpo, delle forme, spazio

Dettagli

La Pratica Psicomotoria nella Scuola dell Infanzia

La Pratica Psicomotoria nella Scuola dell Infanzia La Pratica Psicomotoria nella Scuola dell Infanzia Progetto Finalità Dispositivi Ruolo dell insegnante A cura di Lucia Garagnani Piera Bettin, I.C.1, San Lazzaro di Savena Il Progetto Contesto Si realizza

Dettagli

Progetto Teatro a Scuola. Il Teatro a Scuola PROPOSTE DI ATTIVITA TEATRALI

Progetto Teatro a Scuola. Il Teatro a Scuola PROPOSTE DI ATTIVITA TEATRALI Spett.le Istituto Scolastico Alla cortese attenzione del Dirigente/ degli Insegnanti delle scuole Primarie/ Insegnanti Scuole dell Infanzia/ Insegnanti Scuola Secondaria di Primo Grado Il Teatro a Scuola

Dettagli

PROGETTO SCUOLA PRIMARIA CLASSI SECONDE

PROGETTO SCUOLA PRIMARIA CLASSI SECONDE A.S. 2018/2019 PROGETTO SCUOLA PRIMARIA CLASSI SECONDE Con il progetto Un arcobaleno di emozioni vogliamo aiutare i bambini a dare voce e nome alle proprie emozioni per essere capaci di comprendere e condividere

Dettagli

Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij ( )

Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij ( ) Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij (1896-1934) Difficoltà nella diffusione della sua opera: Per morte prematura Perché osteggiata dalla dittatura stalinista degli anni

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

ATTIVITA ESPRESSIVO-CORPOREE COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE EMOZIONALE

ATTIVITA ESPRESSIVO-CORPOREE COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE EMOZIONALE Noi siamo il nostro corpo. Il corpo è la nostra sola realtà valutabile. Non si oppone all intelligenza, ai sentimenti,all anima. Li include e li ospita. Dunque prendere coscienza del proprio corpo è accedere

Dettagli

Consultori Privati Accreditati di Treviglio e Caravaggio

Consultori Privati Accreditati di Treviglio e Caravaggio Adolescenza Tra i 12 e i 24 anni Età della vita con le maggiori risorse in termini di creatività e coraggio Età dell INCERTEZZA, grande transizione in corso Tempo di differenziazione ed elaborazione di

Dettagli

Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista. Lo sviluppo del bambino: genetica o ambiente?

Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista. Lo sviluppo del bambino: genetica o ambiente? Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista Lo sviluppo del bambino: genetica o ambiente? Temperamento Salute generale Genitori ed altre figure accudenti Scuola NATURA GENETICA EDUCAZIONE INFLUENZE ESTERNE Contesto

Dettagli

Momenti di vita dell epoca romana

Momenti di vita dell epoca romana Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca 1 Circolo Didattico di Pozzuoli "Guglielmo Marconi" Via C. Rosini 12 bis 80078 Pozzuoli (NA) Segreteria: tel e fax 0815266600 E-mail: naee16600e@istruzione.it

Dettagli

Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini

Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini Chi ha paura del lupo cattivo? Impariamo a comprendere e affrontare le paure dei nostri bambini Il bambino e la sua interiorità Lo sviluppo psicologico del bambino dalla nascita è un progressivo cammino

Dettagli

Identità e socializzazione

Identità e socializzazione Identità e socializzazione Prof. Paolo Parra Saiani a.a. 2010/2011 Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo. Necessità di pratiche e istituzioni, atte a trasmettere almeno una parte

Dettagli

LA PAURA. Se il tuo bambino ha paura proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui.

LA PAURA. Se il tuo bambino ha paura proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui. LA PAURA Se il tuo bambino ha paura proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui. Con la collaborazione della dott.ssa Carla Antoniotti COS È LA PAURA La paura ha il

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE identità autonomia competenza cittadinanza identità autonomia competenza

L ORGANIZZAZIONE identità autonomia competenza cittadinanza identità autonomia competenza L ORGANIZZAZIONE La scuola dell infanzia vede il bambino in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti e la cultura. A tale proposito l organizzazione si propone di promuovere la formazione

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA. Unità di apprendimento: Non voglio andare a scuola di Stephanie Blake

PROGETTO ACCOGLIENZA. Unità di apprendimento: Non voglio andare a scuola di Stephanie Blake PROGETTO ACCOGLIENZA Unità di apprendimento: Non voglio andare a scuola di Stephanie Blake MOTIVAZIONE L accoglienza è un momento fondamentale per intrecciare relazioni, per scoprire sé stessi e per rispondere

Dettagli

Educare alla cooperazione IL GIARDINO «LA CASA DEI BAMBINI»

Educare alla cooperazione IL GIARDINO «LA CASA DEI BAMBINI» Educare alla cooperazione IL GIARDINO «LA CASA DEI BAMBINI» Come nasce l idea. L idea di questo progetto nasce dall osservazione attenta di ciò che spontaneamente accade durante il nostro lavoro. Lavoriamo

Dettagli

Piano Didattico Personalizzato

Piano Didattico Personalizzato I.C. 4 De Lauzieres Ambito 0021 80055 Portici (Napoli) C.F. 80020500635 Via Salute, 45 Tel. 081-775.32.81- Fax. 081-775.84.94 Piano Didattico Personalizzato alunni con BES - Scuola dell Infanzia 1. Dati

Dettagli

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI L INTELLIGENZA EMOTIVA Descrizione: le emozioni sono alla base sia dello sviluppo cognitivo che di quello sociale. Il corso, attraverso esercitazioni teoriche e pratiche,

Dettagli

P I A N O P E R S O N A L I Z Z A T O D E L L E A T T I V I T A E D U C A T I V E

P I A N O P E R S O N A L I Z Z A T O D E L L E A T T I V I T A E D U C A T I V E I S T I T U T O C O M P R E N S I V O T I V O L I C E N T R O I I S C U O L A D E L L I N F A N Z I A P l e s s i I. G i o r d a n i e S. P o l o d e i C a v a l i e r i a. s. 2 0 1 3-2 0 1 4 P I A N O

Dettagli

Laboratorio area antropologica

Laboratorio area antropologica Laboratorio area antropologica IDENTITÀ AUTONOMIA COMPETENZE CITTADINANZA In primo luogo, la scuola stessa deve essere una vita di comunità in tutto quello che implica questo concetto: le percezioni e

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO Rita LEVI-MONTALCINI BITRITTO (BA) PROPOSTA PROGETTUALE A SCUOLA CON GLI SCACCHI

ISTITUTO COMPRENSIVO Rita LEVI-MONTALCINI BITRITTO (BA) PROPOSTA PROGETTUALE A SCUOLA CON GLI SCACCHI ISTITUTO COMPRENSIVO Rita LEVI-MONTALCINI BITRITTO (BA) PROPOSTA PROGETTUALE A SCUOLA CON GLI SCACCHI FINALIZZATO ALL APPRENDIMENTO DEL GIOCO DEGLI SCACCHI E ALLO SVILUPPO DELLE CAPACITA LOGICO-MATEMATICHE

Dettagli

UNITARIO. 3 ANNI Inserirsi ed interagire nel nuovo ambiente scolastico. 4 ANNI Si inserisce nel gruppo rispettando regole. 5 ANNI Lavorare in.

UNITARIO. 3 ANNI Inserirsi ed interagire nel nuovo ambiente scolastico. 4 ANNI Si inserisce nel gruppo rispettando regole. 5 ANNI Lavorare in. IL SE E L ALTRO Percepisce il sé corporeo Esprime le proprie emozioni e sensazioni Si confronta con i pari e con gli adulti Conosce e rispetta le norme che regolano il vivere quotidiano 3 ANNI Inserirsi

Dettagli

SIGNIFICATO DELL ATTIVITA IN LABORATORIO luogo privilegiato in cui si realizza una situazione di apprendimento spazio di creatività;

SIGNIFICATO DELL ATTIVITA IN LABORATORIO luogo privilegiato in cui si realizza una situazione di apprendimento spazio di creatività; SIGNIFICATO DELL ATTIVITA IN LABORATORIO luogo privilegiato in cui si realizza una situazione di apprendimento spazio di creatività; Ascoltare e memorizzare semplici parole, colori, animali, movimenti

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO APPROCCIO ICF

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO APPROCCIO ICF Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto a.s. 20 / 20 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO APPROCCIO ICF Alunn Sezione Plesso Dati personali Luogo di nascita Data di nascita Residenza:

Dettagli

PROGETO FIABE PER CRESCERE 2. Anno scolastico 2014-2015

PROGETO FIABE PER CRESCERE 2. Anno scolastico 2014-2015 PROGETO FIABE PER CRESCERE 2 Anno scolastico 2014-2015 Il Progetto ipotizzato per questo anno scolastico prevede l accostamento al mondo delle fiabe ricche di importanti messaggi grazie all intreccio di

Dettagli

QUANDO PEDIATRA E PSICOLOGO SI INCONTRANO

QUANDO PEDIATRA E PSICOLOGO SI INCONTRANO QUANDO PEDIATRA E PSICOLOGO SI INCONTRANO DOTT.SSA LAMBERTI MADDALENA PSICOLOGA E PSICODIAGNOSTA UNITA OPERATIVA PSICOLOGIA OSPEDALIERA DEL P.O. DI MARCIANISE (CE) SOCIETA ITALIANA DI PEDIATRIA PREVENTIVA

Dettagli

Nido Scuola dell Infanzia ParitariaBilingue (Italiano-Inglese)

Nido Scuola dell Infanzia ParitariaBilingue (Italiano-Inglese) Nido Scuola dell Infanzia ParitariaBilingue (Italiano-Inglese) Sede: via Concas n 77, 09048 Sinnai Tel: 070.766210-3358032994 P.iva 03098740925 e-mail: le.giovanimarmotte@tiscali.it www.centroinfanzialegiovanimarmotte.it

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO 66026 ORTONA (CH) Piazza San Giuseppe Tel. 085/9067678 Fax 085/9063482 Cod. Fiscale 91011370698 e-mail chic841002@istruzione.it

Dettagli

Lingua, interazione, comunicazione Parole in scena, teatro e apprendimento delle lingue. Scuola Infanzia a.s. 2017/2018 Docente Daniela Colombo

Lingua, interazione, comunicazione Parole in scena, teatro e apprendimento delle lingue. Scuola Infanzia a.s. 2017/2018 Docente Daniela Colombo Lingua, interazione, comunicazione Parole in scena, teatro e apprendimento delle lingue Scuola Infanzia a.s. 2017/2018 Docente Daniela Colombo Perché fare teatro a scuola? In una società in cui i mezzi

Dettagli

I.C. PIAN DEL BRUSCOLO SCUOLA DELL INFANZIA DI BOTTEGA. 5 anni

I.C. PIAN DEL BRUSCOLO SCUOLA DELL INFANZIA DI BOTTEGA. 5 anni I.C. PIAN DEL BRUSCOLO SCUOLA DELL INFANZIA DI BOTTEGA 5 anni In una realtà multiculturale come la nostra, l apprendimento di una lingua straniera, quale l inglese, è ormai fondamentale perché avvia il

Dettagli

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI L apprendimento nella scuola dell infanzia deve essere attivo, costruttivo e cooperativo e deve stimolare nei bambini la voglia di conoscere. Dai tre ai sei anni, infatti,

Dettagli

Perché attività motoria?

Perché attività motoria? Perché attività motoria? La motricità è un fatto centrale nello sviluppo del bambino, è una premessa importante per la comunicazione e la relazione con gli altri, per la strutturazione dell intelligenza.

Dettagli

LA CORNICE RELAZIONALE NELLE DINAMICHE DI INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO

LA CORNICE RELAZIONALE NELLE DINAMICHE DI INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO LA CORNICE RELAZIONALE NELLE DINAMICHE DI INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO LE 4 DIMENSIONI LE 4 DIMENSIONI L insegnante deve muoversi sempre su questi 4 piani: La relazione con l alunno La dimensione affettiva

Dettagli

PROGETTO Uso responsabile delle tecnologie digitali

PROGETTO Uso responsabile delle tecnologie digitali PROGETTO Uso responsabile delle tecnologie digitali ANNO SCOLASTICO 2016/2017 PREMESSA I giovani stanno sviluppando un inedita relazione con le tecnologie audiovisive e digitali, che investe tutti gli

Dettagli

ALLEGATO 2. Modulo sportivo scuola secondaria inferiore. Titolo: Stiamo insieme con il gioco del calcio

ALLEGATO 2. Modulo sportivo scuola secondaria inferiore. Titolo: Stiamo insieme con il gioco del calcio ALLEGATO 2 Avviso pubblico Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio nonché per garantire l apertura delle scuole oltre l orario scolastico soprattutto nella aree a rischio e in quelle periferiche.

Dettagli

dr.ssa Lorella Gabriele

dr.ssa Lorella Gabriele dr.ssa Lorella Gabriele Obiettivo del corso Fornire metodologie, strategie per riconoscere e decodificare il linguaggio del corpo. Parte teorica Parte laboratoriale Argomenti Linguaggio Linguaggio e Comunicazione

Dettagli

CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI

CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI OBIETTIVI FORMATIVI IDENTITA USCITA SC. INFANZIA USCITA SC. PRIMARIA USCITA SC. SECONDARIA 1 GRADO SA CHI E : come si chiama, sesso, quanti anni ha, mese di nascita,

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA CALVINO CURRICOLO

SCUOLA DELL INFANZIA CALVINO CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA CALVINO CURRICOLO Seguendo le indicazioni per il Curricolo si individuano, per la Scuola dell Infanzia, le seguenti Finalità: Maturazione dell Identità personale a livello corporeo,

Dettagli

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente

Dettagli

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON SINTESI ED ADATTAMENTO DEL SECONDO CAPITOLO: IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E IL PROGETTO

Dettagli

AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri. Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012

AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri. Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012 AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012 L adolescente: come un neonato di fronte alla scelta della scuola superiore!

Dettagli

CONQUISTARE ABILITA ATTRAVERSO LA MUSICA L esperienza del Children s Music Laboratory (CML) Marco Messina, Francesca Raimondi

CONQUISTARE ABILITA ATTRAVERSO LA MUSICA L esperienza del Children s Music Laboratory (CML) Marco Messina, Francesca Raimondi CONQUISTARE ABILITA ATTRAVERSO LA MUSICA L esperienza del Children s Music Laboratory (CML) Marco Messina, Francesca Raimondi OBIETTIVO PRESENTAZIONE Dimostrare la possibile efficacia di un percorso musicale

Dettagli

da 0 a 2 anni la prima infanzia

da 0 a 2 anni la prima infanzia da 0 a 2 anni la prima infanzia questo è il periodo in cui un bambino acquista la capacità motoria, prima si evolve la grande motricità: stare seduti da soli gattonare tra i 7/8 mesi camminare tra i 13/15

Dettagli

LA RELAZIONE EDUCATIVA è un concetto orientativo

LA RELAZIONE EDUCATIVA è un concetto orientativo LA RELAZIONE EDUCATIVA è un concetto orientativo Essere in relazione, entrare la relazione, agganciare l utente, stimolarlo sono tutti imperativi categorici del lavoro educativo che devono essere declinati

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza

Dettagli

Uno spazio di esperienza, un tempo per crescere A.S sez. I A. Insegnanti: Matarazzo Silvana-Grasso Brunella-Ciotta Maria Rosaria

Uno spazio di esperienza, un tempo per crescere A.S sez. I A. Insegnanti: Matarazzo Silvana-Grasso Brunella-Ciotta Maria Rosaria Uno spazio di esperienza, un tempo per crescere A.S. 2016-2017 sez. I A Insegnanti: Matarazzo Silvana-Grasso Brunella-Ciotta Maria Rosaria Il laboratorio è un modulo organizzativo che assicura competenze,

Dettagli

Che emozione! Come aiutare i propri figli a conoscere, riconoscere, esprimere e vivere le emozioni

Che emozione! Come aiutare i propri figli a conoscere, riconoscere, esprimere e vivere le emozioni Che emozione! Come aiutare i propri figli a conoscere, riconoscere, esprimere e vivere le emozioni Pogliano Milanese, 27/02/2019 Dott.ssa Laura Brambilla, Psicologa Diversi tipi di intelligenza Per «intelligenza»

Dettagli

ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI SOCIO SANITARIO SCIENZE UMANE E SOCIALI

ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI SOCIO SANITARIO SCIENZE UMANE E SOCIALI ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE E. Ruffini D. Aicardi Convitto annesso C.F.: 90051650084 P.IVA: 00169380086 www.ruffiniaicardi.gov.it I.P.S.S.A.R. - Via Lungomare 141 18018 TAGGIA (IM) 0184/461082 0184/461083

Dettagli

A proposito delle attività finora proposte

A proposito delle attività finora proposte A proposito delle attività finora proposte Che sensazioni ho provato? Ho imparato qualcosa? Che cosa? Quanto è importante, nell apprendimento delle scienze, il poter toccare con mano? Quanto conta il coinvolgimento

Dettagli

PERCORSO CURRICOLARE IN VERTICALE Competenze chiave- IMPARARE AD IMPARARE

PERCORSO CURRICOLARE IN VERTICALE Competenze chiave- IMPARARE AD IMPARARE PERCORSO CURRICOLARE IN VERTICALE Competenze chiave- IMPARARE AD IMPARARE TITOLO DEL PERCORSO: STARE BENE A SCUOLA Gruppo 1A.Creare momenti di raccordo tra i tre ordini di scuola presenti nell istituto

Dettagli

CORSO PER DIRIGENTI DEI CENTRI MINIBASKET. Le conoscenze. Prof. Pierpaolo Varaldo Formatore Prov. Genova

CORSO PER DIRIGENTI DEI CENTRI MINIBASKET. Le conoscenze. Prof. Pierpaolo Varaldo Formatore Prov. Genova CORSO PER DIRIGENTI DEI CENTRI MINIBASKET Le conoscenze Prof. Pierpaolo Varaldo Formatore Prov. Genova IL MINIBASKET: obiettivi e finalità Il Minibasket si occupa della fascia di età che va dai 5 agli

Dettagli

STARE in CLASSE con la DISABILITÀ COMUNICATIVO-RELAZIONALE. Prof.ssa Cristina Silvestrin

STARE in CLASSE con la DISABILITÀ COMUNICATIVO-RELAZIONALE. Prof.ssa Cristina Silvestrin STARE in CLASSE con la DISABILITÀ COMUNICATIVO-RELAZIONALE Prof.ssa Cristina Silvestrin Nella disabilità comunicativa è estremamente importante la relazione che s instaura tra l alunno e tutti coloro che

Dettagli

Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento!

Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento! Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento! Fenomeno diffuso nella società di oggi (adulti, bambini

Dettagli

IL GIOCO IN CHIAVE METACOGNITIVA. Monza, 23 marzo 2013

IL GIOCO IN CHIAVE METACOGNITIVA. Monza, 23 marzo 2013 IL GIOCO IN CHIAVE METACOGNITIVA Monza, 23 marzo 2013 MARINA STICCA COOPERATIVA MULTIPROPOSTA LA QUESTIONE EDUCATIVA I BAMBINI SONO IN COSTANTE «STATO DI APPRENDIMENTO» L ADULTO E MODELLO, GUIDA, TRADUTTORE

Dettagli

Comune di Rovigo Nido Buonarroti INSIEME PER GIOCARE. Programmazione didattica. Sezione Piccoli

Comune di Rovigo Nido Buonarroti INSIEME PER GIOCARE. Programmazione didattica. Sezione Piccoli Comune di Rovigo Nido Buonarroti INSIEME PER GIOCARE Programmazione didattica Sezione Piccoli Anno educativo 2016-2017 Filastrocca del diritto al gioco Fammi giocare solo per gioco senza nient'altro,

Dettagli

LA GELOSIA. Se il tuo bambino è geloso proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui.

LA GELOSIA. Se il tuo bambino è geloso proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui. LA GELOSIA Se il tuo bambino è geloso proprio come Tobia, ecco alcuni spunti per gestire questa emozione insieme a lui. Con la collaborazione della dott.ssa Carla Antoniotti COS È LA GELOSIA La gelosia

Dettagli

La classe : il cuore della relazione educativa. saperi

La classe : il cuore della relazione educativa. saperi La classe : il cuore della relazione educativa alunno insegnante saperi 1 Nella classe si trasmettono conoscenze o saperi? conoscenze saperi - tacita - esplicita - dichiarativa - procedurale - condizionale

Dettagli

LE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO

LE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO Jean Piaget Maggiore teorico della psicologia dello sviluppo cognitivo; segna le origini del cognitivismo e rappresenta un punto di riferimento per le ricerche sul funzionamento dei processi cognitivi

Dettagli

1 Abilità prerequisite

1 Abilità prerequisite ABILITÀ PREREQUISITE 11 1 Abilità prerequisite Per esser certi che gli studenti riescano in un nuovo compito è importante stabilire se essi possiedono le abilità necessarie per iniziare ad apprenderlo.

Dettagli

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo

Dettagli

Bruner Il viaggio verso la mente

Bruner Il viaggio verso la mente Bruner 1915-2016 Il viaggio verso la mente Laureatosi in Psicologia nel 1941, si dedicò allo studio dell intelligenza cercando di scoprire i meccanismi della mente che seleziona ed ordina l esperienza

Dettagli

CENTRO PER L APPRENDIMENTO

CENTRO PER L APPRENDIMENTO CENTRO PER L APPRENDIMENTO Nuovi spazi, nuovi servizi, nuova equipe e nuove risposte uno spazio dedicato a quei giovani che non necessitano di una psicoterapia o che, parallelamente a questa, hanno bisogno

Dettagli

SPORTELLO D'ASCOLTO E DI DIALOGO ALL'INTERNO DELLA SCUOLA

SPORTELLO D'ASCOLTO E DI DIALOGO ALL'INTERNO DELLA SCUOLA SPORTELLO D'ASCOLTO E DI DIALOGO ALL'INTERNO DELLA SCUOLA Il vero viaggio di una scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell avere nuovi occhi (M. Proust) PREMESSA La scuola e la famiglia rappresentano

Dettagli

Progetto Per conoscersi Scuola Panzini a.s

Progetto Per conoscersi Scuola Panzini a.s Progetto Per conoscersi Scuola Panzini a.s. 2015-2016 ll progetto Per Conoscersi viene realizzato nelle classi prime della scuola media Panzini nell ambito dell Educazione alla Salute, per promuovere il

Dettagli

OGGETTO: PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA

OGGETTO: PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA Dott.sa Cristiana Rota Via Valletta, 6 24012 Val Brembilla (Bg) Cel: +39 3465417920 E-mail: cry84@virgilio.it P. Iva 04124700164 OGGETTO: PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA PREMESSA Il

Dettagli

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei Il valore della vita emotiva Le emozioni L EMOZIONE fa parte del nostro cervello arcaico, (modo di reagire dei primati ai pericoli, all attaccamento, al segnare il territorio, all accoppiamento, istinto

Dettagli

UNITÀ FORMATIVA 1. Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri

UNITÀ FORMATIVA 1. Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri UNITÀ FORMATIVA 1 Nome e Cognome Esperti Descrizione sintetica del progetto Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri Il linguaggio

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO Pescara 6

ISTITUTO COMPRENSIVO Pescara 6 ISTITUTO COMPRENSIVO Pescara 6 Anno Scolastico 2017/2018 La scuola è l ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L interiorizzazione

Dettagli

ORA PARLO IO - INFANZIA

ORA PARLO IO - INFANZIA ORA PARLO IO - INFANZIA Progetto di alfabetizzazione linguistica per alunni stranieri non italofoni. INFANZIA DI VIA FIRENZE RESPONSABILE DEL PROGETTO : MONETTI ROBERTA La presenza di bambini di madrelingua

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Si 13 No 1 Abbastanza 1 Sì, perché? Perché ciò che

Dettagli

Progettazione scuola dell infanzia

Progettazione scuola dell infanzia Progettazione scuola dell infanzia Istituto comprensivo A. Manzoni Sezioni A B C D E 1^ Unità di Apprendimento UN BAGAGLIO DI EMOZIONI Tempi di realizzazione: 13 settembre 6 ottobre PROGETTAZIONE DI SEZIONE

Dettagli

PROGETTO INGLESE SCUOLA DELL INFANZIA 2018/19 BAMBINI 3-5 ANNI PREMESSA - MOTIVAZIONE

PROGETTO INGLESE SCUOLA DELL INFANZIA 2018/19 BAMBINI 3-5 ANNI PREMESSA - MOTIVAZIONE PROGETTO INGLESE SCUOLA DELL INFANZIA 2018/19 BAMBINI 3-5 ANNI PREMESSA - MOTIVAZIONE In una realtà multiculturale come la nostra, l apprendimento precoce di una lingua straniera, qual è l inglese, è ormai

Dettagli

La nuova didattica del movimento

La nuova didattica del movimento Maurizio Mondoni Cristina Salvetti La nuova didattica del movimento Laboratori di giocosport e giochi inclusivi 9. Il giocosport 9.1 Dal gioco individuale al gioco collettivo Il gioco nei primi anni di

Dettagli

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934) Nato in Russia lo stesso anno di Piaget. I suoi interessi iniziali sono rivolti alla letteratura, ma ben presto

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE ISTITUTO COMPRENSIVO ROVERETO SUD Scuola Primaria /Secondaria di primo grado PROFILO DINAMICO FUNZIONALE AGGIORNAMENTO PDF Alunno Classe Anno scolastico SCHEDA INFORMAZIONI DELLO STUDENTE Cognome Nome

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE

PROGRAMMAZIONE ANNUALE NIDO Amici dei Bimbi PROGRAMMAZIONE ANNUALE 2014-15 Sezione Blu B Tigri Sezione Rossi Blu A Palloncini Sezione Rossi B - Funghi INDICE 1. I collegamenti con il Progetto Educativo 2. Le finalità 3. Le modalità

Dettagli

Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo VI. Identità e socializzazione. Identità e socializzazione

Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo VI. Identità e socializzazione. Identità e socializzazione Identità e socializzazione 1 Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo. È necessario, quindi, che essa disponga di pratiche e istituzioni, atte a trasmettere almeno una parte del patrimonio

Dettagli

PROGETTAZIONE LABORATORIO- ATTIVITÀ SCUOLA DELL INFANZIA IL VIAGGIO LA CREAZIONE

PROGETTAZIONE LABORATORIO- ATTIVITÀ SCUOLA DELL INFANZIA IL VIAGGIO LA CREAZIONE sistema gestione qualità Mo.313 rev.0 1/09/05 PROGETTAZIONE LABORATORIO- ATTIVITÀ SCUOLA DELL INFANZIA TITOLO: IL VIAGGIO LA CREAZIONE AMBITI ORGANIZZATIVI: Responsabile: Beoletto Chiara Alunni coinvolti:

Dettagli

Laboratorio Didattica Speciale: Codici comunicativi dell educazione linguistica Gruppo B. Prof.ssa Michela Lupia

Laboratorio Didattica Speciale: Codici comunicativi dell educazione linguistica Gruppo B. Prof.ssa Michela Lupia Laboratorio Didattica Speciale: Codici comunicativi dell educazione linguistica Gruppo B Prof.ssa Michela Lupia Accoglienza Inclusione Bisogni Educativi Speciali Educazione Linguistica Life Skills La storia

Dettagli

Alla scoperta dei 4 elementi

Alla scoperta dei 4 elementi SCUOLA DELL INFANZIA RIVA ROCCI PROGRAMMAZIONE SEZIONE PRIMAVERA I PULCINI ANNO SCOLASTICO 2018/2019 Alla scoperta dei 4 elementi PREMESSA La richiesta di servizi educativi al di sotto dei tre anni negli

Dettagli

Direzione Didattica Statale Is Mirrionis - Cagliari. Progetto di Circolo MATEMATICA IN GIOCO

Direzione Didattica Statale Is Mirrionis - Cagliari. Progetto di Circolo MATEMATICA IN GIOCO Direzione Didattica Statale Is Mirrionis - Cagliari Progetto di Circolo MATEMATICA IN GIOCO Laboratorio di giochi matematici nella Scuola Primaria e nella Scuola dell Infanzia Anni scolastici: 2015-2016

Dettagli

Il laboratorio teatrale: come valorizzare la diversità

Il laboratorio teatrale: come valorizzare la diversità Il laboratorio teatrale: come valorizzare la diversità Laboratorio teatrale educa all autonomia: con il teatro è possibile conoscere le proprie capacità (comunicative, emotive, creative, di relazione,

Dettagli

PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'

PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA' PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA' Docenti: Domenico Colace Loredana Morena Terren PER PROGETTARE INTERVENTI DI RELAZIONE DI AIUTO ALLA PERSONA

Dettagli

Istituto Comprensivo Gonzaga

Istituto Comprensivo Gonzaga Istituto Comprensivo Gonzaga Al fine di rendere effettiva l alleanza educativa con la Famiglia, l Istituto Comprensivo Gonzaga, condividendo la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione (Direttiva

Dettagli

Settore Servizi alla Persona ed alla Famiglia. Servizi per la Prima Infanzia Insieme Giocando

Settore Servizi alla Persona ed alla Famiglia. Servizi per la Prima Infanzia Insieme Giocando Settore Servizi alla Persona ed alla Famiglia Servizi per la Prima Infanzia Insieme Giocando La nostra idea di bambino Un bambino è una persona che deve crescere, con in sé esigenze e potenzialità che

Dettagli