IL LAVORO. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore

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1 IL LAVORO Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 1

2 Lavoro è ogni attività che produce reddito, diretta a trasformare risorse materiali per produrre beni e servizi necessari alla sussistenza dell uomo Occupazione è indica il lavoro remunerato svolto in un dato momento o periodo da una persona Popolazione attiva è l insieme delle persone che hanno un occupazione o che ne cercano attivamente una Popolazione non attiva èchi non si offre sul mercato Disoccupazione è l insieme delle persone che cercano attivamente una occupazione e non la trovano Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 2

3 Professione è indica il tipo di attività normalmente svolta per ricavare un reddito, indipendentemente dal fatto di essere occupati o disoccupati Professionalità è maggiore o minore contenuto di esperienza, specializzazione, capacità necessarie per un determinato compito Lavoratori indipendenti = coltivatori diretti, piccoli commercianti, artigiani, liberi professionisti, imprenditori agricoli, industriali o dei servizi Lavoratori dipendenti = operai, impiegati, dirigenti Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 3

4 ap Spesso il lavoro è associato alla nozione di fatica, cioè ad un insieme di compiti da minimizzare e, se possibile, da evitare del tutto. L'individuo mira a conseguire il massimo piacere al minimo costo; questa si chiama strategia minimassimale: con ciò si vuole indicare la tendenza al conseguimento del massimo dei vantaggi con l'impiego del minimo sforzo possibile. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 4

5 ap Per la maggior parte della popolazione adulta il lavoro occupa una parte della vita più consistente di qualsiasi altra attività. Il lavoro consiste nello svolgimento di compiti che richiedono uno sforzo fisico o mentale, con l obiettivo di produrre beni o servizi destinati a soddisfare i bisogni umani. Il lavoro è la base dell economia di ogni società insieme delle attività concernenti la produzione e la distribuzione di beni e servizi. Il lavoro può essere: - retribuito occupazione: prestazione di lavoro regolarmente retribuita con un salario o uno stipendio; - non retribuito economia informale: attività esterne alla sfera dell occupazione regolare. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 5

6 Divisione del lavoro Divisione sociale del lavoro indica, nelle economie regolate dal mercato, la distinzione fra lavoratori indipendenti proprietari di mezzi di produzione e dipendenti non proprietari Divisione del lavoro sociale indica il grado di specializzazione e differenziazione che il lavoro assume in una data società Divisione tecnica del lavoro indica il livello di suddivisione e di coordinamento dei diversi compiti e mansioni in seno all unità produttiva e in base alle diverse capacità e professionalità Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 6

7 ap Approfondimento Analisi diacronica dei modelli organizzativi del lavoro 7

8 ap Il lavoro nelle società pre-industriali era caratterizzato da: - assenza di separazione fra attività produttive e domestiche; - produzione (prevalentemente agricola) svolta in casa o nelle immediate vicinanze; - partecipazione di tutti i membri della famiglia al lavoro agricolo o artigianale. Le donne: - avevano una discreta influenza nell ambito familiare; - curavano l amministrazione degli affari; - gestivano attività in proprio; - MA erano escluse dal monopolio maschile della politica e della guerra. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 8

9 ap Il lavoro nelle società industriali si caratterizza soprattutto per la separazione del luogo di lavoro dall abitazione Uomini: svolgono un lavoro esterno alla famiglia e si occupano di questioni locali, politiche ed economiche sfera pubblica. Donne: allevamento della prole, cura della casa e preparazione dei pasti portatrici di valori domestici. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 9

10 ap Le disuguaglianze* di genere sono ancora presenti nel mondo del lavoro. Le principali forme di discriminazione sono: - segregazione occupazionale di genere: uomini e donne si concentrano in lavori diversi segregazione verticale e orizzontale; - concentrazione in lavori part-time: migliore conciliazione con gli impegni familiari, ma retribuzione ridotta, insicurezza del posto e limitate opportunità di carriera; - divario retributivo: retribuzione media delle donne occupate è inferiore a quella degli uomini. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 10

11 ap Diversità l esser diverso, non uguale né simile: d aspetto, di colore, di opinioni, di gusti, biologica. Differenza costruzione sociale: distinzione tra enti appartenenti a una stessa categoria concettuale, che può comportare la specificazione dell'aspetto per cui differiscono tra di loro. Disuguaglianza * - differenza nell accesso alle opportuni, ai privilegi, ai diritti: è una differenza (nei privilegi, nelle risorse e nei compensi) considerata da un gruppo sociale come ingiusta e pregiudizievole per le potenzialità degli individui della collettività. È una differenza oggettivamente misurabile e soggettivamente percepita. CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MENOMAZIONI, 11 DISABILITA'ED HANDICAP (ICIDH) O.M.S. (1980)

12 ap Il lavoro domestico nasce con la separazione della casa dal luogo di lavoro divisione fra il vero lavoro e il lavoro domestico invisibile. Il lavoro domestico è: - tipicamente femminile; - (spesso) non remunerato; - importante per l economia fornisce gratuitamente servizi; - fonte di isolamento e insoddisfazione. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 12

13 ap Taylorismo è organizzazione scientifica del lavoro organizzazione centralizzata parcellizzazione del processo complessivo di lavoro standardizzazione delle singole operazioni con tempi e metodi selezione e valutazione dell uomo giusto al posto giusto diversa remunerazione in base alla produzione Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 13

14 ap F.W. Taylor: organizzazione scientifica del lavoro esame rigoroso e oggettivo di ogni singolo compito del processo produttivo per determinare l unico modo migliore di svolgerlo. Alcune caratteristiche del taylorismo: - accurato monitoraggio dei dipendenti; - scarsa autonomia d azione; - svolgimento delle mansioni secondo standard prefissati; - salario legato alla produttività dell operaio. La principale innovazione apportata a questo sistema è stata l introduzione della catena di montaggio fordismo. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 14

15 ap Fordismo è produzione di serie e di massa macchine speciali catena di montaggio mansioni semplici operai facilmente addestrabili Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 15

16 ap Alcuni limiti del fordismo e del taylorismo: - applicabilità circoscritta a settori che producono merci standardizzate per mercati di massa; - impianti produttivi altamente costosi; - elevata rigidità del sistema produttivo; - sistema a basso affidamento l alta sorveglianza sui lavoratori produce demotivazione, insoddisfazione e assenteismo. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 16

17 ap Modello Interazionista o delle Relazioni umane Fine degli anni 20 Elton Mayo La quantità di lavoro che un operaio può svolgere non è determinata dalla sua capacità fisica, ma sociale Anche le ricompense non economiche sono motivanti L alta specializzazione non è detta che sia la forma più efficiente di produzione Gli operai reagiscono come membri di un gruppo Organizzazione formale e informale Teoria di Maslow Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 17

18 ap Con Effetto Hawthorne si indica l'insieme delle variazioni di un fenomeno, o di un comportamento, che si verificano per effetto della presenza di osservatori, ma che non durano nel tempo. Da questi esperimenti Mayo evinse che la produttività è strettamente legata all'atteggiamento nei confronti del lavoro e che la possibilità di comunicare all'altro i propri sentimenti e la possibilità di essere ascoltati e compresi erano fondamentali ai fini della produttività e della crescita della motivazione nel lavoro. In seguito a una ricerca compiuta a Hawthorne Works, stabilimento della Western Eletric presso Chicago, I ricercatori si resero conto che, dopo alcuni anni trascorsi in fabbrica, le dattilografe e le operaie producevano di più non per le variazioni apportate alle condizioni di lavoro (illuminazione, durata delle pause e delle giornate lavorative, retribuzione ecc..) ma perché si rendevano conto di essere oggetto di attenzione. 18

19 ap L'effetto aspettativa (o effetto Rosenthal) è l'effetto di distorsione dei risultati di un esperimento dovuto all'aspettativa che il ricercatore o i soggetti sperimentali hanno in merito ai risultati stessi. È conosciuto nel campo della ricerca medica e nelle scienze sociali. In sociologia una profezia che si auto-adempie (o auto-avvera, auto-determina) è una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa. Robert K. Merton (1948): «una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l'avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità». Teorema di Thomas: «Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze». 19

20 ap Modello strutturalista (struttura relazioni sociali durature) Organizzazione ha una sua struttura, ha elementi costitutivi; se vogliamo cambiarla dobbiamo conoscere questi elementi. (Max Weber). Tensione tra bisogni della persona e dell Organizzazione Tensione fra disciplina ed autonomia Tensione fra relazioni formali ed informali Conflitto interno inevitabile: verifica poteri, azione catartica Se il conflitto viene represso, allora l alienazione latente cercherà altri sbocchi Le Organizzazioni (Weber Burocrazie) pongono in essere determinate norme, sanzioni, ricompense, al fine di assicurare il massimo di soddisfazione ed il minimo di delusione Quando il potere è considerato legittimo l obbedienza è meglio accettata Weber: potere, legittimazione, 20 autorità Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore

21 ap Negli ultimi decenni si è assistito a un costante declino dei mercati di massa e a uno sviluppo dei mercati di nicchia beni innovativi e di alta qualità. Post-fordismo Una nuova era di produzione capitalistica in cui flessibilità ed innovazione sono massimizzate per soddisfare le richieste di un mercato che esige prodotti diversificati e su misura per il cliente Produzione flessibile - piccole squadre di lavoratori; - uso di tecnologie avanzate; - quantità ridotte di beni; - soddisfazione della clientela. Produzione di gruppo - motivare i lavoratori; - collaborazione dei gruppi di lavoro al processo produttivo circoli di qualità. - T-GROUP 21 - CONFORMISMO Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore Multiskilling - competenze multiple; - responsabilizzazione; - capacità d iniziativa; - formazione sul lavoro.

22 ap Toyotismo è produzione just in time principio di autoattivazione applicato alle macchine, agli operai e alla linea produttiva elasticità del processo organizzativo e produttivo responsabilità e partecipazione di tutti posto di lavoro a vita differenziali nelle paghe più bassi che in occidente Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 22

23 Tasso di attività = rapporto fra la popolazione attiva e la corrispondente popolazione di riferimento Diverse sono le condizioni che incidono sul tasso di attività: - le caratteristiche dell economia e della domanda di lavoro - la struttura per età della popolazione - fattori culturali - la legislazione del lavoro + alto tasso di sviluppo = + alto tasso di attività Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 23

24 Terziario = settore dei servizi è comprende un insieme di professioni molto diverse, che vanno da un altissima specializzazione a una forte dequalificazione: attività di trasporto e comunicazione attività commerciali alberghi e i ristoranti attività finanziarie delle banche e delle assicurazioni pubblica amministrazione e altre ancora Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 24

25 ap In economia il settore terziario è il settore in cui si producono o forniscono servizi, ovvero tutte quelle attività complementari e di ausilio alle attività del settore primario (agricoltura, allevamento, ecc.) e secondario (manifattura). Il settore terziario si può suddividere in tradizionale (comprendente servizi tradizionalmente presenti praticamente in ogni epoca e cultura) e avanzato (caratteristico degli ultimi decenni). Il settore terziario avanzato, chiamato anche quaternario, è un concetto che, nella suddivisione classica dell'economia, descrive quella parte del sistema economico basato sul lavoro intellettuale, l'industria dello spettacolo, la comunicazione di massa in genere e la cultura, la consulenza aziendale e per il governo d'impresa o il governo stesso delle istituzioni, il settore dei servizi informatici legati al web e alle nuove tecnologie. 25

26 Il mercato del lavoro Le forze di lavoro occupate comprendono i lavoratori autonomi, gli imprenditori che impiegano lavoratori dipendenti e i lavoratori dipendenti che hanno trovato un lavoro I disoccupati sono invece coloro che non hanno trovato un occupazione corrispondente alla loro offerta Disoccupati & Inoccupati: indicano due status diversi della persona, pur trattandosi in entrambi i casi di persone non attive nel mondo del lavoro, la differenza fondamentale tra le due condizioni è che l inoccupato non ha mai svolto attività lavorative, mentre il disoccupato ha avuto rapporti di lavoro che poi sono terminati. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 26

27 Condizioni di lavoro Occupazione tipica è occupazione dipendente stabile a tempo pieno, in un azienda o in un ente pubblico Occupazione atipica = circa un quarto delle occupazioni (dati 2003) Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 27

28 2012 Capitolo Capitolo XVIII. XIX. Economia Il lavoro e società Una forma di lavoro atipico è il lavoro permanente a tempo parziale (part-time), che oggi per l Italia è valutato nel 15% del totale degli occupati dipendenti (tab. 19.3), percentuale di poco inferiore a quella media europea (17,7%). Esso è molto diffuso in paesi ad alto grado di sviluppo, come Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia; in generale riguarda più le donne che gli uomini (nei Paesi Bassi su dieci donne che lavorano sei sono occupate a tempo parziale) 8

29 2012 Capitolo Capitolo XVIII. XIX. Economia Il lavoro e società Il lavoro a tempo determinato, o temporaneo assicura flessibilità all impresa, è la forma atipica che più svolge la funzione di cuscinetto per le imprese. La percentuale di lavoratori assunti a tempo determinato sul totale degli occupati non è elevata in Europa. La media è del 14%, tra un minimo in genere nei paesi dell Europa dell Est a valori poco più alti nel Regno Unito, in Austria, in Belgio, in Danimarca e in Irlanda, a un massimo in Polonia, in Spagna e in Portogallo, dove sono circa un quarto. L Italia, con un valore del 12,8% è poco sotto la media 8

30 2012 Capitolo Capitolo XVIII. XIX. Economia Il lavoro e società L Italia, fra i paesi europei, ha la maggiore quota di occupazione indipendente. Nelle attività extra-agricole, il lavoro indipendente è particolarmente diffuso nel commercio e nei servizi alle imprese (40%), nell edilizia (oltre 37%) in ristoranti e alberghi (circa un terzo degli occupati). L osservazione comparata di diversi paesi porta alla conclusione che in Italia si concentrano due condizioni che lo favoriscono: - evasione fiscale facile per redditi da lavoro indipendente - forte capitale sociale familiare 8

31 2012 Capitolo Capitolo XVIII. XIX. Economia Il lavoro e società L occupazione di stranieri in Italia è in costante aumento. Nel quinquennio è passata da 1 milione a oltre 2 milioni: - oltre la metà degli immigrati maschi occupati lavora nell industria, manifatturiera o delle costruzioni: il 10% dell occupazione manifatturiera e quasi il 20% di quella dell edilizia sono lavoratori immigrati; - una quota rilevante è nell attività commerciale, - superano il 10% gli addetti alla ristorazione, ai servizi sociali e alle persone, all agricoltura; - per quanto riguarda le donne, il dato più rilevante è non solo che poco meno della metà lavorano nei servizi sociali e alle persone, ma anche che il 38,7% delle occupate nel 8 settore è un immigrata.

32 ap Si calcola che in Italia ce ne siano circa una quarantina di tipi, seppur il Jobs acts abbia introdotto alcune modifiche: part-time permanente o temporaneo apprendistato contratti di formazione-lavoro lavoro interinale Dissidio famiglia-lavoro può essere gestito grazie a: - flessibilità dell orario: autonomia nella definizione dell orario di lavoro; - job sharing: condivisione di una posizione lavorativa fra due persone; - telelavoro: possibilità di svolgere il lavoro da casa, grazie all uso di un computer; - congedi parentali: possibilità per entrambi i genitori di assentarsi dal lavoro per la cura dei figli. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 32

33 La disoccupazione in Italia La disoccupazione torna a salire: tasso al 13%, tra i giovani (15-24) al 43,1%. Nell'Eurozona, invece, la disoccupazione scende al 9,6%. 33

34 Come funziona il mercato del lavoro: due modelli interpretativi Dualismo del mercato del lavoro Mercati di vendita stabili e prevedibili Mercati di vendita instabili e non prevedibili Mercati interni del lavoro Mercati esterni del lavoro Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 34

35 mercati di vendita stabili e prevedibili è imprese che soddisfano una domanda relativamente stabile e standardizzabile è investimenti tecnologici è ricorso alle quote forti del mercato del lavoro è salari più elevati mercati di vendita instabili e non prevedibili è salari inferiori è occupazione discontinua è ricorso a quote deboli del mercato del lavoro Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 35

36 mercato esterno = è il vero e proprio mercato sul quale si offrono, in concorrenza fra loro, persone ancora non occupate o in cerca di un posto per loro migliore mercato interno = insieme delle procedure all interno di un organizzazione per spostare gli occupati da un posto all altro e per stabilire dei percorsi di carriera ê In situazioni diverse un impresa può ricorrere all uno o all altro dei mercati Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 36

37 La disoccupazione Gli economisti distinguono tre tipi di disoccupazione: disoccupazione frizionale = dovuta al fatto che continuamente ci sono persone che cercano un lavoro disoccupazione strutturale = dovuta a una cattiva corrispondenza fra domanda e offerta disoccupazione ciclica = dovuta a una domanda di lavoro più bassa in tutta l economia Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 37

38 Disoccupazione di lunga durata = disoccupazione che dura da oltre un anno Non è vero che misure di sostegno pubblico siano un incentivo a non cercare un nuovo lavoro Più è lungo il periodo di disoccupazione, più aumentano i disoccupati con reti segregate La ristrutturazione industriale a seguito di innovazione tecnologica crea disoccupazione strutturale Paradosso della disoccupazione = immigrazione dai paesi poveri in presenza di disoccupazione nazionale Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 38

39 ap Le conseguenze della disoccupazione possono essere di tipo: pratico emozionale - perdita del reddito; - depressione; - difficoltà economiche. - rassegnazione. Studio di M. Jahoda (anni 30): Chiusura di una fabbrica locale disoccupazione diffusa di lungo periodo intaccamento delle strutture sociali e delle reti di relazioni tra persone fine della solidità della comunità. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 39

40 Le relazioni industriali processi di contrattazione collettiva fra organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro (o anche singole imprese) per stipulare accordi relativi a salari e condizioni di lavoro = Un sistema di relazioni industriali allargato al governo, che tipicamente produce queste forme di regolazione, è chiamato neocorporatista Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 40

41 Sindacati = associazioni di lavoratori che si uniscono per tutelare i propri interessi professionali Sindacati associativi = tutelano gli interessi di iscritti e di categorie ristrette Sindacati di classe = tutelano gli interessi di una rappresentanza estesa Parti sociali = i sindacati, i datori di lavoro e lo Stato Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 41

42 Sciopero = è un astensione dall attività di lavoro da parte di un gruppo di lavoratori dipendenti. Riconosciuto come diritto dalla Costituzione Serrata = chiusura dell azienda per un certo periodo di tempo da parte dell imprenditore Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 42

43 Due interpretazioni principali per comprendere le ragioni che spiegano quando diventa probabile che uno sciopero si verifichi: - modello economico = la probabilità degli scioperi aumenterebbe e diminuirebbe in relazione all andamento del ciclo economico; - modello politico-organizzativo = la conflittualità aumenta se il sindacato ha un organizzazione con una elevata capacità di mobilitare i suoi iscritti e i lavoratori in genere. Prof. Sergio Severino - Università degli Studi di Enna - Kore 43

44 Stratificazione e classi sociali 44

45 Stratificazione sociale = il sistema delle disuguaglianze strutturali di una società nei suoi principali aspetti: distributivo è riguardante l ammontare delle ricompense materiali e simboliche ottenute dagli individui e dai gruppi di una società relazionale è che ha a che fare con i gruppi di potere esistenti fra loro 45

46 Gran parte dei sociologi ritengono che la stratificazione sociale sia un fenomeno universale. Gerard Lenski ha individuato le condizioni che favoriscono le disuguaglianze sociali, segnalando due diversi fattori: è la produzione di surplus economico; è la concentrazione di potere. 46

47 è la produzione di surplus economico; Differenza tra ciò che una nazione Capitolo produce XIX. e ciò Il lavoro che consuma A parità di altre condizioni, le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza crescono all aumentare del surplus. La disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza cresce anche all aumentare della concentrazione del potere politico. 47

48 La riflessione sociologica ha maturato diverse interpretazioni e teorie per dar conto del fenomeno stratificazione, tra queste: teoria funzionalista teoria del conflitto Marx Weber teoria dello squilibrio di status di Lenski 48

49 Teoria funzionalista Kingsley Davis e Wilbert Moore La principale necessità funzionale, che spiega la presenza universale della stratificazione, è precisamente l esigenza sentita da ogni società di collocare e motivare gli individui nella struttura sociale. L esistenza delle disuguaglianze sociali è un fatto non solo inevitabile, ma anche necessario al buon funzionamento della società. 49

50 ap 1. in ogni società non tutte le posizioni hanno la stessa importanza funzionale 2. il numero delle persone che possono essere convertite a occupare le posizioni più rilevanti è limitato e scarso 3. la conversione delle capacità in competenze implica sacrifici e un lungo periodo di addestramento Conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni ottenuti attraverso l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori), ovvero tramite l'introspezione (a priori). Capacità è la possibilità potenziale di compiere una azione. Per abilità (skil) si intende la capacità di portare a termine compiti e di risolvere problemi. Competente è colui in grado di svolgere bene un determinato compito o professione, indipendentemente da come lo ha imparato: apprendimento non formale. 4. per indurre le persone capaci a sottoporsi a questi sacrifici è necessario dar loro compensi materiali e morali, in modo che godano di un livello di reddito e prestigio superiori 50

51 Teoria del conflitto I teorici del conflitto negano che la stratificazione sociale svolga una funzione vitale indispensabile alla sopravvivenza del sistema sociale. Ritengono invece che le disuguaglianze esistano perché i gruppi sociali che se ne avvantaggiano sono in grado di difenderle dagli attacchi degli altri in una situazione di conflitto continuo. 51

52 Karl Marx La storia è essenzialmente la storia di lotte di classe tra sfruttatori e sfruttati e la stratificazione sociale è lo strumento creato e tenuto in vita da una classe per proteggere e promuovere i propri interessi economici. 52

53 ap Marx scorgeva nella lotta di classe la chiave del cambiamento storico: tutte le classi dominanti vengono alla fine rovesciate, tramite la rivoluzione, da quelle subordinate, che diventano a loro volta dominanti. In ogni società l asse portante delle classi si trova nei rapporti di produzione e nelle relazioni di proprietà. La forma di produzione e quella di proprietà variano a seconda del tipo di società. 53

54 Weber Le fonti delle disuguaglianze e i principi fondamentali di aggregazione degli individui vanno ricercati in tre diverse sfere: economia è gli individui si uniscono sulla base di interessi materiali comuni, formando classi sociali - 1 cultura è gli individui si uniscono seguendo comuni interessi ideali e dando origine ai ceti - 2 politica è gli individui si associano in partiti o in gruppi di potere per il controllo dell apparato di dominio 54

55 Il possesso o la mancanza di possesso costituiscono le categorie fondamentali di tutte le situazioni di classe. Per Weber il criterio di fondo dell appartenenza a una classe è la situazione di mercato (Vs Marx proprietà dei mezzi di produzione) Tre mercati: del lavoro contrapposizione tra d.d.l e p.d.l. del credito contrapposizione tra debitori e creditori delle merci contrapposizione tra consumatori e venditori 55

56 1 - Classi (Weber) Classi possidenti privilegiate in senso positivo è redditieri Classi possidenti privilegiate in senso negativo è coloro che non dispongono di nulla Oltre a una serie di classi intermedie: Classi medie è coloro che hanno piccole proprietà o un po di istruzione o qualche competenza professionale Classi acquisitive privilegiate in senso positivo èimprenditori di vario tipo o professionisti forniti di un alto livello di preparazione Classi acquisitive privilegiate in senso negativo è lavoratori 56

57 2 - Ceti Situazione di ceto = ogni componente tipica del destino di un gruppo di uomini, la quale sia condizionata da una specifica valutazione sociale, positiva o negativa dell onore, che è legato a qualche qualità comune di una pluralità di uomini. Per migliorare la loro situazione, i ceti seguono la strategia della chiusura sociale, restringendo cioè gli accessi alle risorse e alle opportunità a uno strato limitato di persone, dotato di certi requisiti. 57

58 Teoria dello squilibrio di status Lenski = in ogni società vi è una pluralità di gerarchie (di reddito, di potere, di istruzione, di prestigio) e ciascun individuo occupa una posizione in ognuna di queste gerarchie. equilibrio di status è quando una persona si trova in ranghi equivalenti nelle diverse gerarchie squilibrio di status è quando un individuo non si trova allo stesso livello in tutte le gerarchie 58

59 Quattro i più importanti sistemi di stratificazione sociale esistiti nella storia dell umanità: 1 - Schiavitù 2 - Sistema delle caste in India 3 - Sistema dei ceti nelle società di antico regime 4 - Sistema delle classi nelle società moderne 59

60 2 - Sistema delle caste in India Casta: puro, integro, non contaminato è la casta è un ceto chiuso caratterizzato dall endogamia è ogni casta è legata allo svolgimento di un mestiere o di una funzione rituale = specializzazione ereditaria è le caste formano un ordine rigidamente gerarchico, basato sul criterio religioso della purezza 60

61 3 - Sistema dei ceti nelle società di antico regime enorme importanza dello status ascritto differenze sociali di diritto tra i cittadini l appartenenza a un ceto conferiva un certo grado di prestigio, ma richiedeva un particolare stile di vita e dunque imponeva obblighi e inibizioni 61

62 In queste società era diffusissima la povertà Tre cerchi concentrici di persone povere: è poveri strutturali coloro i quali, a causa dell età o delle condizioni di salute, non erano in grado di guadagnarsi da vivere, facendo i mendicanti. è poveri congiunturali o della crisi, lavoratori occasionali o con salari bassi, che si trovavano in difficoltà a seconda delle congiunture. è poveri non indigenti artigiani, piccoli commercianti e impiegati di rango inferiore che, quando c era crisi economica, doveva ricorrere all assistenza pubblica. 62

63 Sistema delle classi nelle società moderne Sistemi non di diritto ma di fatto: i cittadini, pur essendo uguali di diritto, non lo sono di fatto. Due schemi di classificazione Sylos Labini è basata sul tipo di reddito percepito dall individuo Goldthorpe è basata su due criteri: la situazione di lavoro la situazione di reddito 63

64 Sylos Labini Vi sono tre categorie di reddito: è rendita (dei proprietari fondiari); è profitto (dei capitalisti); è salario (degli operai). 64

65 Oltre a questi tre, vi sono altre categorie di reddito: è i redditi misti, da lavoro e capitale, propri dei lavoratori autonomi; è gli stipendi degli impiegati; è i redditi di coloro con occupazioni precarie e saltuarie. 65

66 Sulla base di queste categorie di reddito, Sylos Labini distingue cinque grandi classi sociali: Borghesia = proprietari di fondi rustici e urbani (rendite), imprenditori e alti dirigenti (profitti e redditi misti), professionisti (redditi misti); Piccola borghesia = lavoratori autonomi (redditi misti); Classe media impiegatizia = impiegati pubblici e privati; Classe operaia = braccianti e salariati fissi in agricoltura, operai dell industria e dell edilizia e del terziario (salari); Sottoproletariato = coloro che restano a lungo lontani dalla sfera produttiva, disoccupati. 66

67 Goldthorpe è situazione di lavoro = posizione occupazionale nella gerarchia organizzativa è situazione di mercato = complesso dei vantaggi e degli svantaggi simbolici e materiali, di cui godono i titolari dei vari ruoli lavorativi. Incrociando queste due dimensioni si giunge a uno schema a sette classi. 67

68 - Classe I = imprenditori, professionisti e dirigenti di livello superiore - Classe II = professionisti e dirigenti di livello inferiore - Classe III = impiegati e addetti alle vendite - Classe IV = piccola borghesia urbana (commercianti e artigiani) e agricola - Classe V = tecnici di livello basso e supervisori di lavoratori manuali - Classe VI = operai specializzati - Classe VII = operai non qualificati 68

69 Alcuni grandi mutamenti Trasformazioni di grande rilievo sono avvenute, negli ultimi due secoli, nella stratificazione sociale di tutti i paesi occidentali sviluppati. Esse hanno riguardato: è il tipo e il numero delle classi sociali, è la loro composizione e il loro peso, è i confini e i rapporti esistenti fra di esse. 69

70 Le società occidentali sono state attraversate da processi di: è proletarizzazione = il passaggio di una o più persone dalla piccola borghesia al proletariato, ovvero dalla condizione di lavoratore autonomo, proprietario dei mezzi di produzione a quella di lavoratore salariato, dipendente da un imprenditore pubblico o privato. ède-proletarizzazione = passaggio dalla condizione di bracciante o operaio di fabbrica, privo dei mezzi di produzione, a quella di lavoratore autonomo. 70

71 Nei Paesi Occidentali, dagli anni settanta in poi, la grande maggioranza della popolazione attiva è occupata nel settore dei servizi. Tale processo ha polarizzato la struttura occupazionale: è in alto, si è avuta una continua espansione di quei dirigenti e professionisti che fanno parte della borghesia. è in basso, si è formata e si sta espandendo una nuova classe di persone, che svolgono lavori a bassissimo livello di qualificazione (Macjobs). 71

72 Underclass tutte quelle persone che si trovano in uno stato permanente di povertà e che, non essendo in grado di procurarsi da vivere con un attività economica legale, dipendono dall assistenza pubblica. Vi sono due concezioni prevalenti circa i caratteri e le condizioni della sottoclasse: è 1 - culturalista è 2 - strutturalista 72

73 1 - Concezione culturalista La sottoclasse è costituita da tre gruppi (particolarmente diffusi nella popolazione di colore): ragazze madri, persone espulse dalla forza lavoro, delinquenti. Questi gruppi sono disincentivati a emanciparsi da questa loro condizione dalle politiche sociali liberali e dal welfare state. Ben lungi dall aiutare la popolazione povera a darsi da fare per uscire dal suo stato, le riforme sociali hanno favorito il formarsi nella sottoclasse di atteggiamenti di rassegnazione, di demoralizzazione, di cinismo. 73

74 2 - Concezione strutturalista La sottoclasse è frutto non della dipendenza dal welfare state, ma di una debolezza di fondo dell economia. Il problema della povertà è quello della mancanza di posti di lavoro che diano un reddito sufficiente per vivere (declino dell industria manifatturiera, che assorbiva un gran numero di lavoratori neri e immigrati). 74

75 Coefficiente di Gini 75

76 La mobilità sociale 76

77 Con mobilità sociale intendiamo ogni passaggio di un individuo da uno strato, un ceto, una classe sociale a un altro. 77

78 I sociologi distinguono fra mobilità: - orizzontale e verticale - ascendente e discendente - intergenerazionale e intragenerazionale - di breve e di lungo raggio - assoluta e relativa - individuale e di gruppo 78

79 La mobilità sociale orizzontale indica il passaggio di un individuo da una posizione sociale a un altra nell ambito dello stesso livello. 79

80 La mobilità sociale verticale indica il passaggio di un individuo da una posizione a un altra più alta O più bassa Mobilità verticale ascendente Mobilità verticale discendente nel sistema di stratificazione sociale 80

81 La mobilità intragenerazionale indica il cambiamento di posizione socioeconomica di un singolo individuo all interno dell arco di vita La mobilità intergenerazionale indica il cambiamento di posizione socioeconomica rispetto alla generazione precedente 81

82 La mobilità di lungo raggio indica che il cambiamento è avvenuto fra strati o classi molto lontani La mobilità di breve raggio indica che il cambiamento è avvenuto fra strati o classi contigue 82

83 La mobilità assoluta indica il numero complessivo di persone che si spostano da una classe all altra La mobilità relativa indica il grado di eguaglianza delle possibilità di mobilità dei membri delle varie classi 83

84 La mobilità individuale si riferisce agli spostamenti verso l alto o il basso di un singolo soggetto La mobilità collettiva si riferisce agli spostamenti verso l alto o il basso di un intero gruppo (una classe, uno strato, ecc.) 84

85 Due sono essenzialmente gli approcci teorici allo studio della mobilità. Il primo pone l accento sul grado di apertura di una società (fluidità sociale), ossia le opportunità che le persone di origini sociali diverse hanno di raggiungere le varie posizioni nel sistema di stratificazione. Il secondo ruota intorno al problema della formazione e dell azione delle classi (rigidità sociale). Una classe diventa una formazione stabile quando coloro che ne fanno parte condividono valori, idee, stili di vita e ritengono di avere interessi comuni. 85

86 Le più importanti teorie sulla mobilità sono cinque: - 1 -la teoria liberale dell industrialismo - 2 -la teoria dei fattori culturali e politici - 3 -la teoria di Sorokin - 4 -la teoria di Lipset e Zetterberg - 5 -la teoria di Featherman, Jones e Hauser 86

87 1 - La teoria liberale dell industrialismo importanza dei fattori economici quanto più è avanzata l economia di un paese, tanto maggiore è la mobilità assoluta e relativa che esso presenta. La mobilità assoluta indica il numero complessivo di persone che si spostano da una classe all altra La mobilità relativa indica il grado di eguaglianza delle possibilità di mobilità dei membri delle varie classi 87

88 2 - La teoria dei fattori culturali e politici importanza dei fattori culturali o politici la forte mobilità sociale di alcuni paesi è dovuta a fattori di ordine culturale o politico 88

89 3 - La teoria di Sorokin fluttuazioni, ondate di maggiore mobilità o immobilità sono determinate dalla diversa importanza assunta da fattori esogeni (rivoluzioni, guerre, invasioni) ed endogeni (per es. l interesse di coloro che occupano posizioni di vertice a non far cadere alcune barriere o a sostituirle con altre) al sistema di stratificazione. 89

90 4 - La teoria di Lipset e Zetterberg l andamento della mobilità sociale è alquanto simile nelle diverse società industriali occidentali una forte mobilità sociale (assoluta) è una caratteristica specifica dell industrializzazione la mobilità delle società diventa relativamente elevata quando la loro industrializzazione e quindi la loro espansione economica raggiunge un determinato livello (solitamente nella fase di decollo di questo processo) 90

91 5 - La teoria di Featherman, Jones e Hauser la mobilità sociale assoluta dipende da fattori esogeni (di carattere economico, tecnologico e demografico) e quindi varia nei diversi paesi sviluppati la mobilità relativa è all incirca la stessa in tutti i paesi sviluppati e non cresce parallelamente al loro sviluppo economico 91

92 Mobilità assoluta in Italia Cobalti e Schizzerotto analizzano i diversi aspetti della mobilità sociale prendendo in considerazione tre punti: - classe sociale della famiglia di origine - classe sociale del soggetto alla prima occupazione - classe sociale attuale 92

93 Fra questi tre punti, sono possibili cinque diversi tipi di itinerari sociali: 1. gli immobili 2. i mobili con ritorno alle origini 3. i mobili all entrata nella vita attiva 4. i mobili nel corso della vita attiva 5. i supermobili 93

94 1. - Gli immobili = coloro che restano nella stessa classe del padre e non sperimentano alcun tipo di mobilità 2. - I mobili con ritorno alle origini = coloro che entrano nel mercato del lavoro con una posizione diversa da quella del padre, ma che dopo alcuni anni tornano al punto di partenza 3. - I mobili all entrata nella vita attiva = coloro che partono da una posizione diversa da quella del padre e vi restano anche in seguito 4. - I mobili nel corso della vita attiva = coloro che iniziano dalla stessa posizione del padre e che dopo poco lasciano per occuparne una diversa 5. - I supermobili = coloro che partono da una posizione diversa da quella del padre e che in seguito la cambiano, senza tornare al punto di partenza 94

95 Quali effetti ha la mobilità sociale sugli individui, sulla loro percezione del mondo, sui loro valori, sui loro comportamenti, sulle loro relazioni? 1. Ipotesi dello sradicamento sociale 2. Ipotesi dell acculturazione o risocializzazione 95

96 1 - Sradicamento sociale La mobilità è un percorso, doloroso e difficile, che può generare tensioni e squilibri Durkheim Sorokin Bruschi aumenti di mobilità (sia ascendente che discendente) producono delle situazioni di anomia e queste ultime facilitano i suicidi La mobilità sociale, oltre ad avere degli effetti positivi, ne ha anche di negativi: favorisce la superficialità, riduce l intimità e fa aumentare l isolamento sociopsicologico degli individui 96

97 Due sono le risposte più frequenti delle persone mobili: Superconformismo ai valori della classe di arrivo - casi di mobilità ascendente - gli individui tentano di integrarsi al meglio nella nuova classe e di farsi accettare dagli altri Rifiuto assoluto dei valori della classe di arrivo - casi di mobilità discendente - il soggetto rifiuta di aderire agli usi e ai modi di agire della nuova classe, considerando, molto spesso, questa situazione come transitoria 97

98 2 - Risocializzazione (v. istituzioni sociali & socializzazione) nel passaggio da una classe all altra, l individuo: - ridefinisce, necessariamente, la propria identità sociale - muta il proprio modo di pensare e di agire questo mutamento non è repentino e radicale: Gradualmente il soggetto ridefinisce se stesso, abbandonando - a poco a poco - i valori della vecchia classe per apprendere quelli della nuova. 98

99 Economia e società Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 99

100 Economia Ú definizione sostanziale insieme delle attività orientate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di beni e servizi per la sussistenza dell uomo Economia Ú definizione formale insieme di attività, organizzazioni e istituzioni specializzate nella produzione di beni e servizi, distribuiti attraverso vendite e acquisti per mezzo di denaro, cioè attraverso scambi di mercato Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 100

101 Razionalità economica = un comportamento che, di fronte alla relativa scarsità dei mezzi per realizzare determinati fini, è orientato a ottenere il massimo risultato con i mezzi a disposizione, o un dato risultato con il minimo di mezzi Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 101

102 I fondamenti e le regole dello scambio sociale La teoria dello scambio sociale si basa su quattro fondamenti: 1. l'agire umano è motivato principalmente dal desiderio di raggiungere il piacere e di evitare il dolore. Questo è vero per qualunque forma di comportamento indipendentemente dalla fonte del piacere o della sofferenza 2. Le azioni degli altri sono fonte di piacere e di sofferenza. 3. L'individuo sollecita con il proprio comportamento che l'altro intervenga a suo favore. 4. L'individuo mira a conseguire il massimo piacere al minimo costo; questa si chiama strategia minimassimale. Con ciò si vuole indicare la tendenza al conseguimento del massimo dei vantaggi con l'impiego del minimo sforzo possibile. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 102

103 L origine del mercato di perde nella notte dei tempi, ma esistono società che non lo conoscono e sino all epoca moderna non ha svolto un ruolo centrale nell economia. È utile studiare società nelle quali non esiste il mercato o è secondario? Le persone in codeste società si comportano secondo criteri di razionalità economica (minimassimale) o pensino a migliorare le proprie condizioni di vita, distribuendo meglio risorse? Gli antropologi mettono in guardia dall estendere meccanicamente questo punto di vista a società che non conoscono il MERCATO. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 103

104 L'economia del dono è una forma di scambio economico basata sul valore d uso degli oggetti e delle azioni. Per valore d'uso, classicamente si intende la capacità di un bene o di un servizio di soddisfare un dato fabbisogno, o tout court il suo valore di utilità. L economia del dono si contrappone all economia tradizionalmente intesa, definita "economia di mercato" o "economia mercantile", la quale si basa invece sul valore di scambio o valore commerciale. Si potrebbe anche parlare di "economie del dono" al plurale, visto che non esiste un modello prestabilito di economia del dono. L'economia del dono è basata sull'analisi di società nei tempi passati considerate "primitive", ovvero di comunità economicamente autosufficienti, che producono da sole gran parte di ciò di cui hanno bisogno (tipicamente per quanto riguarda agricoltura ed allevamento), e che si affidano all'economia mercantile solo per quei pochi prodotti che non riescono a produrre direttamente, scambiando o rivendendo le eccedenze. Chiaramente l'economia mercantile può essere presente, ma è comunque marginale nell'economia del dono. Il cosiddetto dono è in realtà uno scambio reciproco che ha alcune caratteristiche definite: l'obbligo di dare, l'obbligo di ricevere, l'obbligo di restituire più di quanto si è ricevuto.

105 ap POTLATCH: cerimonia che si svolge tra alcune tribù di Nativi Americani della costa nordoccidentale del Pacifico degli Stati Uniti e del Canada,. Il potlatch assume la forma di una cerimonia rituale, che tradizionalmente comprende un banchetto a base di carne di foca o di salmone, in cui vengono ostentate pratiche distruttive di beni considerati "di prestigio. Durante la cerimonia vengono stipulate o rinforzate le relazioni gerarchiche tra i vari gruppi grazie allo scambio di doni e altri riti. Attraverso il Potlatch individui dello stesso status sociale distribuiscono o fanno a gara a distruggere beni considerevoli per affermare pubblicamente il proprio rango o per riacquistarlo nel caso lo abbiano perso. Esempio di economia del dono, in cui gli ospitanti mostrano la loro ricchezza e la loro importanza attraverso la distribuzione dei loro possessi, spingendo così i partecipanti a contraccambiare quando terranno il loro Potlatch. Contrariamente ai sistemi economici mercantilistici, infatti, nel Potlatch l'essenziale non è conservare e ammassare beni, bensì dilapidarli. La logica dell'economia di mercato è quindi completamente invertita. Benché questo tipo di scambio sia ampiamente praticato in tutto il pianeta (basta considerare, per esempio, la pratica occidentale di pagare da bere agli amici), il Potlatch è l'esempio maggiormente conosciuto di questo fenomeno. 105

106 ap Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE Diffuso sino ai primi del 900 fra gli indiani del nord america, consisteva nell accumulare, insieme ad altre famiglie, quantità ingenti di beni, allo scopo di offrirle in dono ad altre famiglie che dovevano ricambiare in misura maggiore 106

107 ap Saggio sul dono Molto conosciuta e importante per la storia dell'antropologia, la teoria del dono di Marcel Mauss oggi viene considerata obsoleta da alcuni autori, ma del tutto attuale e valida da altri. La teoria, espressa nel suo celebre Saggio sul dono (1923), nasce dalla comparazione di varie ricerche etnografiche, tra le quali lo studio del rituale Potlach di Franz Boas e del Kula di Bronislaw Malinowski. Lo scambio dei beni, anche se di valore intrinseco non fondamentale, è uno dei modi più comuni e universali per creare relazioni umane (o per creare ponti con il divino a volte, secondo alcune teorie sul significato del sacrificio). L'autore suppone che il meccanismo del dono si articoli in tre momenti fondamentali basati sul principio della reciprocità: dare; ricevere - l'oggetto deve essere accettato; ricambiare. Il dono implica una forte dose di libertà. È vero che c è l obbligo di restituire, ma modi e tempi non sono rigidi e in ogni caso si tratta di un obbligo morale, non perseguibile per legge, né sanzionabile. Il valore del dono sta nell assenza di 107 garanzie per il donatore. Un assenza che presuppone una grande fiducia negli altri.

108 Nelle economie preindustriali, essendo semplici le tecniche di produzione utilizzate, la produttività del lavoro era in generale bassa. Ne derivava che la produzione era destinata alla sussistenza degli stessi produttori. La produzione di surplus di prodotto è la condizione essenziale perché compaiano artigiani, guerrieri, funzionari, sacerdoti Ú la società diventa via via più complessa, con istituzioni e ruoli differenziati e specializzati = processo di differenziazione strutturale. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 108

109 Ci sono tre modi di integrazione dell economia nella società, ovvero sistemi di regole secondo cui in una società il lavoro, le risorse, i prodotti sono distribuiti e destinati ad attività di produzione e consumo: 1. reciprocità 2. redistribuzione 3. scambio di mercato Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 109

110 1 - Reciprocità = la prestazione di servizi o la cessione di beni materiali, con la previsione di avere successivamente una restituzione di servizi o beni in modi, quantità e tempi fissati da norme culturali. Negativa Bilanciata Generalizzata Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 110

111 1.1. reciprocità generalizzata = non ha contenuti precisi, non fissa limiti di tempo e non richiede che ciò che viene restituito abbia lo stesso valore economico di quanto è stato dato Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 111

112 1.2. reciprocità bilanciata = lo scambio prevede una restituzione equivalente in valore, calcolata con molta precisione, in tempi definiti e di solito brevi. Riguarda le relazioni all esterno della famiglia, nella cerchia della parentela allargata. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 112

113 Anello di Kula = lo scambio prevede una restituzione equivalente in valore, calcolata con molta precisione, in tempi definiti e di solito brevi Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 113

114 ap I partecipanti compivano viaggi anche di centinaia di chilometri in canoa per scambiarsi doni che consistono in collane di conchiglie rosse (soulava), scambiate in direzione nord (il viaggio è in cerchio e segue il movimento delle lancette dell'orologio) e braccialetti di conchiglia bianca (mwali), scambiati in direzione sud. Dunque lo scambio può avvenire solo tra oggetti diversi: braccialetti per collane e viceversa. Gli oggetti dovevano circolare in continuazione, restando nelle mani del possessore solo per un periodo limitato di tempo e venivano poi barattati nel corso di visite che gli abitanti delle isole si scambiavano periodicamente. I preparativi per la partenza e gli scambi erano fortemente e rigidamente ritualizzati ma durante il viaggio per gli scambi di tipo kula avveniva anche un commercio meno simbolico con il quale venivano scambiati oggetti ed alimenti di uso comune. Lo scambio rituale infatti ha il compito di instaurare un rapporto di fiducia, base necessaria dello scambio materiale. Gli ornamenti scambiati sono impregnati di significati magici e possiedono, secondo la mitologia e le credenze locali, un grande potere sugli spiriti del mare e delle spiagge. Il kula viene anche definita una "confraternita" di iniziati che diffonde una influenza di carattere, in qualche modo, religioso sul gruppo di isole. 114

115 ap 115

116 ap Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 116

117 1.3. reciprocità negativa = tipo di relazioni culturalmente prescritte in una determinata cerchia, che sono il contrario e la negazione della reciprocità: in molte società arcaiche, guerra, furto e rapine sono ammessi nei confronti degli esterni; sono considerate attività che conferiscono onore. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 117

118 2 - Redistribuzione = è uno schema di integrazione dell economia nella società, che comprende un trasferimento di risorse di produzione, di lavoro, di beni di sussistenza a un centro, e successivamente un allocazione e ripartizione di risorse e beni fra i membri della società Ú riguarda strutture sociali complesse Ú è parte di un rapporto politico Ú è combinato con altre forme di integrazione, in particolare con il mercato, come forma dominante oppure secondaria Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 118

119 3 - Mercato = l insieme delle relazioni economiche di produzione e di scambio di merci Mercato = particolare meccanismo di regolazione complessiva dell economia, basato sulla formazione di prezzi fluttuanti a seconda della domanda e dell offerta Toro incarna la fase di rialzo dei mercati Orso rappresenta le fasi di calo dei prezzi 119 Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE

120 Con l affermazione del mercato si compie la differenziazione strutturale dell economia e il rapporto economia-società si pone in modo nuovo: l economia non è più incapsulata nella società, come parte di rapporti culturali e politici e da questi regolata, ma diventa autoregolata. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 120

121 L economia è autoregolata attraverso la formazione dei prezzi Curva dell offerta: se il prezzo sale, aumentano le aziende a cui fa gola guadagnare un po di più, e l offerta aumenta. Se il prezzo scende, a molti non conviene più produrre. Curva della domanda: meno costa una cosa, più è probabile che qualcuno la compri. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 121

122 Questo è solo uno schema logico-formale e vale solo se si danno certe condizioni particolari: - se ci sono molti venditori e compratori - se le merci offerte sono perfettamente equivalenti - se c è conoscenza dell andamento del mercato Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 122

123 Economia regolata dal mercato = la produzione viene organizzata su vasta scala in riferimento a regole di mercato L economia regolata dal mercato si basa sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sul fatto che anche il lavoro è fornito per un compenso, fissato dalle parti con una contrattazione di mercato Il mercato regola anche la distribuzione del lavoro alle varie attività Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 123

124 Capitale = somma di denaro investito per produrre o commercializzare delle merci, in vista di un profitto Impresa = istituzione fondamentale della produzione e del commercio orientata all attività economica e distinta dalla famiglia e dalla politica Banche = organizzazioni che operano su un mercato particolare: quello del denaro Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 124

125 Capitalismo = sistema economico basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione, sulla concorrenza economica fra imprese e sul lavoro libero pagato a un prezzo di mercato. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 125

126 L economia, pur avendo un proprio ambito di autonomia, è raccordata al resto della società in relazione a due aspetti: Ú il rapporto fra istituzioni economiche e sistema istituzionale complessivo della società Ú gli interventi politici di regolazione dell economia Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 126

127 Economia e sistema istituzionale L economia e il mercato sono stati istituzionalizzati: essi sono il prodotto di una lunga elaborazione culturale e sociale durata secoli. L economia di mercato, lasciata a se stessa, SENZA IL SOSTEGNO CULTURALE, tende a regolare ambiti sempre più ampi di relazioni sociali con il rischio che mercato ed economia da mezzi possano diventare fini, entrando in tensione con l insieme più generale di fini e valori elaborati in una società Ú tutto ciò si traduce nei termini della regolazione politica e di una permanente resistenza culturale Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 127

128 Regolazione politica dell economia = intervento dello stato che, in virtù della sua autorità e dell erogazione di risorse fiscali, sancisce e disciplina le condizioni ai comportamenti di mercato e al suo funzionamento. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 128

129 ap L Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, è stata istituita in Italia nel E un istituzione indipendente, che prende le sue decisioni sulla base della legge, senza possibilità di ingerenze da parte del Governo né di altri organi della rappresentanza politica. L Autorità garantisce il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini. Dal 2007 è stato affidato all Antitrust il compito di tutelare i consumatori dalle pratiche commerciali scorrette delle imprese e dalla pubblicità ingannevole. Per garantire che il confronto sul mercato avvenga lealmente interviene anche contro la pubblicità comparativa che getta discredito sui prodotti dei concorrenti o confonde i consumatori. Dal 2004 applica la legge sul conflitto di interessi dei titolari delle cariche di Governo. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 129

130 Mercato e stato possono essere visti come due estremi di un segmento ovvero come due poli di un continuum: economia di puro mercato economia del laissez-faire economia interamente regolata dalla politica economia pianificata L economia concreta è generalmente la combinazione di regolazione di mercato e politica: MISTA Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 130

131 ap Le forme di regolazione politica keynesiana si basano su due aspetti essenziali: Ú l intervento del governo sull economia per stabilizzare i cicli economici, in quanto il mercato lasciato a sé stesso tende a formare un equilibrio che non è di pieno impiego dei fattori produttivi Ú sviluppo dei sistemi di sicurezza sociale pubblici: - pensioni e sussidi in caso di malattie, invalidità, disoccupazione - sistemi sanitari nazionali - istruzione pubblica DOMANDA AGGREGATA: costituita dalla somma della domanda di beni di consumo (famiglia), di beni d investimento (imprese) e della spesa pubblica (pubblica amministrazione). DA = C + I + PA Le decisioni di produzione delle imprese, dipendono nel breve periodo dalla domanda aggregata. Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 131

132 ap Tre sono i caratteri fondamentali che l economia ha assunto nelle società sviluppate: 1. la differenziazione dal resto della società, con la costituzione di un sistema di azione specializzato, regolato essenzialmente dal mercato, nel quale le scelte di produzione e di consumo sono orientate da prezzi formati in libere contrattazioni 2. lo sviluppo di specifiche organizzazioni, le imprese, orientate al profitto, che utilizzano dipendenti salariati 3. lo stabilirsi di raccordi fra economia e resto del sistema, tramite elaborati complessi di norme, in particolare di norme giuridiche Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 132

133 Economia formale = i processi di produzione e scambio di beni e servizi regolati dal mercato e realizzati tipicamente da imprese di produzione e commerciali orientate al profitto, che agiscono sottomesse alle regole del diritto commerciale, fiscale, del lavoro e, in generale, nel quadro delle leggi e delle disposizioni con cui lo stato regola e orienta l azione economica Economia informale = tutti quei processi di produzione e scambio che tendono a sottrarsi, per uno o più aspetti, ai caratteri distintivi indicati Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE 133

134 Il tema dello sviluppo interessa gli studiosi da tre punti di vista: 1. i caratteri sociali e culturali che in una data situazione lo favoriscono o lo ostacolano e le sue conseguenze sociali 2. i limiti dello sviluppo 3. la sostenibilità dello sviluppo 134 Prof. Sergio Severino Università degli Studi di Enna - KORE

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